31 marzo 2012 - Il Giornale dell`Altopiano
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31 marzo 2012 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni pag.10 www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 369 - ANNO XIV - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” ECONOMIA Territorio La crisi interessa anche il mattone. Il 2011 anno da dimenticare Pagina 4 La Regione riconosce le Regole. Bella vittoria per i comitati locali Pagina 3 SABATO 31 MARZO 2012 Ambiente ASIAGO Pagina 7 E’ sempre più allarme siccità Appello ai cittadini: “Non sprecate l’acqua” Canove Asiago acchiappa Vip Celentano e Claudia Mori portano nella loro casa asiaghese Gianni Morandi, Paola Perego e l’agente Lucio Presta. In centro per due giorni le telecamere di Mediaset. Le celebrità riscoprono l’Altopiano? I SAPORI DELLA TRADIZIONE Pagina 11 Pagina 10 Non ci sono più soldi: opere pubbliche ingessate, si farà solo l’impianto fotovoltaico allo stadio del ghiaccio Pagina 6 SCUOLA Chiude l’Istituto Farina: “Si faccia spazio alla Monte Ortigara” Pagina 2 Visita inaspettata del Gabibbo in municipio ENEGO Pagina 17 Iniziano a giugno a Marcesina le riprese del film western “Il grande sole rosso” Rimetti al suo posto il vaso con le viole! Insetti e altre specialità per i temerari del gusto E’ successo ancora: a Natale erano sparite le belle candele delle composizioni floreali esterne che addobbano i negozi della via, ora è toccato ad alcuni vasi con le pansè, che da poco abbelliscono Via Scajaro dando un tocco di colore primaverile, grazie all’iniziativa dei commercianti. Ma chi sarà che, per risparmiare pochi euro, compie questi odiosi gesti? Stavolta la rabbia si fa più forte e si pensa di non lasciar perdere, ricorrendo alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza puntate sulla zona. Nel caso i vasi non ritornassero al loro posto, sì passerà alle vie di fatto, pubblicando sul giornale la foto del responsabile del gesto ripreso mentre compie il suo furto….. Vale la pena di rischiare una tal figuraccia per un vaso di viole? Grafica Altopiano Pagina 15 Uno dei vasi rimasti vuoti Pagina 9 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 2 Alessandro Bregolato con Paola Perego Keira Fabris al Lumera con Morandi e Celentano Si respira un’aria nuova sull’Altopiano! Le meravigliose giornate di inizio di primavera invitano a uscire, a camminare fra i campi e lungo i sentieri, si sente il cinguettio degli uccellini, fa capolino il tarassaco, spuntano i primi fiori, e…. spuntano pure i VIP! Può capitare infatti, mentre ci si sta allenando a correre, di venire fermato da un’auto che si accosta per chiedere se è quello il percorso del classico giro dell’aeroporto e vedere scendere dalla vettura nientemeno che Gianni Morandi. Il cantante – presentatore, si sa, è un grande sportivo, gioca a calcio e ama la corsa, partecipa anche alle maratone e dunque si tiene in allenamento tutti i giorni. “Bene, allora domani vengo Ilaria e Cristiana Mosele all’interno del Rifugio Val Formica con Gianni Morandi Incontri ravvicinati con i VIP anch’io a correre qui”, dice stringendo la mano e salutando il giovane protagonista dell’inaspettato incontro. Ma può anche capitare di portare a spasso il cane, o di andare a fare una passeggiata con i bimbi fino al Laghetto Lumera, e imbattersi in due personaggi che hanno riempito giornali e telegiornali in occasione dell’ultimo festival di Sanremo: il Morandi di cui sopra, e suo compare Celentano, che accettano di buon grado di fare una foto insieme! Ma… allora Gianni è ospite di Adriano… che lì, poco sopra i campi del Lumera ha ancora la sua villetta…. E poi, può capita- re che squilli il telefonino e sentirsi dire “Sono Claudia Mori… mi han detto che nel suo rifugio si mangia molto bene, verrei lì con un po’ di amici, apre per noi?, e vedersi poi arrivare oltre alla signora Celentano e consorte e al Gianni nazionale, altri volti noti, come Paola Perego e il marito Lucio Presta, potente manager dei divi. Che ci faranno qui tutti questi personaggi del mondo dello spettacolo? Di certo si stanno godendo queste belle giornate, passeggiando tra il verde, gustandosi specialità locali e rilassandosi al sole in ambienti tranquilli. Ma che in un ritrovo che abbonda di così tanta gente nota (si parla anche della presenza di Andrea Bocelli), non si discuta anche di lavoro e non si stia organizzando un qualche evento, è piuttosto improbabile. Si staranno mettendo le basi per una nuova trasmissione televisiva, o si starà organizzando, come a qualcu- no è sembrato di captare, un grande concerto tutti insieme? Di certo queste presenze stanno contribuendo a vivacizzare un po’ la tranquillità delle giornate altopianesi. Se poi ci aggiungiamo la recente incursione del Gabibbo di Striscia la Notizia a Canove (si veda la pagina di Roana) e la due giorni di riprese del programma Ricette di Famiglia con Davide Mengacci (servizio a pag. 14), beh, allora bisogna proprio dire che tanti VIP tutti insieme nelle stesse giornate, quassù non si vedevano da anni. Chissà che, in tempi di stagioni critiche, tutto ciò non possa portare bene, dando una bella sferzata alla visibilità turistica del nostro territorio. Silvana Bortoli Estate 2012: cosa bolle in pentola? Cosa bolle in pentola per l’estate ad Asiago? In merito alla programmazione dell’oramai prossima stagione estiva, molte sono le voci che girano su svariati eventi che potrebbero animarla. Va premesso che, date le immense risorse di cui il nostro territorio dispone, l’ambito turistico si profila da sempre come una ricchezza da salvaguardare, ma soprattutto potenziare. “L’amministrazione asiaghese – dice l’assessore al turismo Roberto Rigoni - profonde molto impegno in questo importante settore, cercando di far riprendere al capoluogo dei Sette Comuni quella visibilità di cui godeva un tempo. L’attuale mercato turistico richiede però il sostegno continuo di ingenti finanziamenti che portino a soddisfare le esigenze di una clientela più che mai mutevole e alla con- tinua ricerca dell’eccellenza”. Sulla base di queste necessità, si ritengono importanti interventi mirati alla promozione del territorio in tutte le sue forme, che possano tramutarsi in un conseguente e futuro riscontro positivo a favore soprattutto degli operatori locali. Tra le iniziative di considerevole rilievo turistico che l’Assessore al Turismo Roberto Rigoni sembra avere in progetto per l’estate spiccano nomi del calibro di L a u r a Pausini e Giovanni Allevi ed eventi in collaborazione c o n Michelle Hunziker. Collaborazioni che, senza ombra di dubbio, porterebbero l’Altopiano a godere di una visibilità indiscutibile. “Nella speranza che non ci si limiti all’obsoleta idea che sempre le grandi cose, (che spesso e volentieri ci appaiono come lontane ed inadatte al nostro territorio), possano essere fonte solo di scompiglio – conclude Rigoni - è gradita una partecipazione di opinioni ed idee, atta a favorire un aperto dibattito sull’opportunità o meno dei grandi eventi”. Giulia Rossi 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 3 La Regione riconosce le Regole Il presidente della commissione Bilancio della Regione Veneto Costantino Toniolo Martedì 20 marzo in Consiglio Regionale del Veneto è stato approvato l’emendamento alla legge finanziaria 2012 che di fatto reintroduce, dopo quasi 200 anni, l’antica forma di governo del territorio Le Regole, meglio conosciute sui Sette Comuni come Vicinie, sono state riconosciute dalla Regione. Martedì 20 marzo in Consiglio Regionale del Veneto è stato infatti approvato l’emendamento alla legge finanziaria 2012 della Regione che di fatto reintroduce, dopo quasi 200 anni, l’antica forma di governo del territorio. Relatore in aula il presidente della commissione Bilancio Costantino Toniolo (Pdl). Per i Comitati per la ricostituzione delle Regole di Asiago, Gallio e Roana che da dieci anni portano avanti la loro battaglia, si tratta di un’importante vittoria. “Ricostituire le Regole (termine tipico delle comunioni familiari-montane del Cadore) o Vicìnie (termine tipico delle comunioni familiari-montane del Friuli nonché dell’Altopiano dei Sette Comuni) – ben spiega l’av- vocato Consuelo Martello sul numero del giornale attualmente in edicola – significa ridare ai discendenti degli antichi abitatori dell’Altopiano, nella qualità di capifamiglia, l’antico diritto di decidere sulla gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale che attualmente è amministrato dai singoli Comuni come beni di uso civico in forza della legge 1766/27, che ne hanno e continuano impropriamente a disciplinarne la gestione”. “Si tratta di un intervento legislativo storico - spiega il presidente della commissione Bilancio Costantino Toniolo, - che offre nuove possibilità di sviluppo socio economico dei Sette Comuni perché oltre alla finalità agricola e forestale vi si aggiunge quelle turistica e artigianale e per la coltivazione di cave. Un intervento che offre anche ulteriori garanzie di tutela ambientale di territori di alto valore paesaggistico e naturalistico”. “Era necessario dare una risposta alle richieste del territorio portando una modifica alla legge regionale del 19 agosto del 1996 n. 26 che titolava Riordino delle regole”, spiega ancora Toniolo. Ora la legge si chiamerà “Disciplina delle Regole, delle proprietà collettive dell’Altopiano di Asiago e degli Antichi beni Originari di Grignano Polesine”. “Le Vicinie - conclude - potranno accedere ai finanziamenti pubblici, anche di natura comunitaria, e in particolare alle misure del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) venendo considerate in qualità di imprenditori agricoli professionali a titolo principale. Avranno anche titolo di accedere ai finanziamenti secondo le aliquote previste per i Comuni e gli altri enti pubblici”. Infine i consiglieri regionali hanno votato l’autorizzazione alla Giunta di concedere contributi straordinari a queste realtà storiche-tradizionali di gestione collettiva dei terreni. Ora la ricerca storica del Comitato per la Vicinia dovrà concentrarsi su due nuovi fronti; stabilire l’elenco delle proprietà collettive, finora gestite dal Comune, e l’elenco degli antichi abitatori. «Sono passaggi fondamentali - dice l’assessore regionale agli enti locali Roberto Ciambetti -. Però intanto questo emendamento costituisce un passo importante rimuovendo dall’iter altopianese un impedimento burocratico e profilando ora delle linee operative chiare». Sulla questione degli antichi abitatori, almeno per quanto riguarda Asiago, recentemente è stato accertato nell’archivio di Stato a Vicenza un elenco che risale al 1807: punto di partenza, con l’aiuto della memoria storica delle singole famiglie, per iniziare a ricostruire l’elenco degli abitatori originari. Stefania Longhini Sapor d’acqua natia L’importante è divertirsi. Anche in Chiesa Non era un arrivo di tappa del Giro d’Italia e nemmeno erano in palio pass per poter accedere alle olimpiadi. Era una semplice gara di ciclismo (svoltasi in provincia di Padova) della categoria juniores, età nella quale lo sport deve rimanere divertimento prima di tutto per non correre poi il rischio di trasformarsi in un’ossessione. Eppure un finale di gara impostato male, una sbandata (pilotata o meno) che provoca una caduta, una zuffa tra corridori finisce per sfociare in una rissa nella quale sono coinvolti persino i genitori. Che, bando alle ciance, han usato le mani tra di loro per sistemare un ordine d’arrivo a loro dire condizionato dalle scorrettezze. Gesti di domenicale passione sportiva. Un episodio sempre più frequente nelle domeniche assatanate di sport: ai bordi dei campi da calcio, sul ciglio delle strade, nei pressi di un impianto sportivo sempre più il tifo “organizzato” dei genitori diventa una forma di pressione nella testa dei piccoli atleti che ruba loro la regola numero uno di chi pratica sport a quell’età: concedersi il lusso di divertirsi. Perché lo sport è prima di tutto divertimento: distrazio- ne della mente, possibilità di un sano protagonismo, voglia di far emergere un talento, passione e costanza nel dare voce ad un sogno. Quando manca il divertimento, lo sport diventa una forma di masochismo inutile e dannoso, soprattutto nell’età dell’adolescenza. Fortunati quegli atleti che troveranno sul loro percorso sportivo allenatori/genitori degni di tale sfida: mettere i ragazzi nudi di fronte a loro stessi per poi spingerli al massimo delle loro potenzialità. Insegnare non tanto la strada per la vittoria ma la declinazione della vittoria: passione, applicazione, metodo, fantasia, caparbietà, sogno, costanza, emozione. Ma in tutto ciò devono prima di tutto divertirsi: provare il gusto dei passi sulla polvere, emozionarsi nell’organizzare un assist al compagno di squadra, sentirsi liberi nell’immaginare una strategia di vittoria. Agli atleti bisogna però saperci parlare, soprattutto se sono dei fuoriclasse genetici: si neces- sita di un po’ di mordente attorno alla grammatica. Chi non è capace pagherà dazio. Si può allenare anche senza schemi in testa perché non è questione di pressing o di strategia ma è l’approccio a fare la differenza, il carattere, il modo di fare. Il troppo stress che s’annida ai bordi delle competizioni – e che spesso sfocia in battute di boxe improvvisate - tante volte impedisce allo sport d’essere una forma di educazione ancora capace di forgiare l’animo e il carattere di quelle migliaia di bambini e di piccoli atleti che lo praticano come hobby e passatempo. L’importante è divertirsi, dove il divertimento non è sinonimo di distrazione o di improvvisazione ma è il termine bello per definire quella fiamma di passione che una mattina s’imprigiona della tua anima e ti fa capire che senza quel pallone, senza quella bicicletta o senza quella scherma la tua vita non sarebbe poi così bella. Nello sport l’importante è partecipare s’azzardò a dire un giorno quel barone di De Coubertin. Chissà se oggi si correggerebbe dicendo che l’importante è divertirsi. Sarebbe molto più logico e sportivamente corretto: genitoriultràs permettendo. Commercianti a confronto lunedì 2 aprile al Millepini All’annuale riunione saranno presenti il sindaco Andrea Gios e l’assessore Rigoni Si terrà lunedì 2 aprile alle ore 20.30 al Palazzo del Turismo Millepini l’annuale riunione di commercianti e operatori del Turismo che, viste le problematiche che hanno riguardato la stagione invernale da poco conclusa, si preannuncia come occasione di confronto più che mai importante. “Il momento storico ed economico che stiamo attraversando – dice Angela Carli, presidente della delegazione asiaghese della Confcommercio, nell’invito di partecipazione rivolto ai suoi colleghi commercianti- è di innegabile grande difficoltà e incertezza. Una situazione nuova che nessuno di noi, tranne pochi, ha già vissuto in passato e che ci trova fondamentalmente incerti nell’affrontarla. Un clima di incertezza che si riflette, con dubbi e paure, sulle strade da intraprendere per affrontare con efficacia questo momento così particolare. Proprio per far fronte a tutto questo, servono idee da sviluppare tutti insieme e da realizzare con coerenza e coesione nelle scelte”. Gli argomenti di cui si parlerà saranno molteplici, a partire dai dati relativi all’inverno, fino alla programmazione per l’estate. “Lo scorso anno – dice An- rà propositivo e costruttivo. gela Carli – proprio in questo Penso sia del tutto inutile concontesto si era concretizzato solarci del fatto che la crisi l’impegno da parte nostra di tocca tutti, che il calo di preaffiancare l’amministrazione senze turistiche si sia registracomunale nel mettere a pun- to in alta percentuale anche to il programma estivo, sia con in tante altre località, che le un contributo economico che difficoltà che sta attraversandal punto di vista organizzativo, do il commercio siano evidenti con proposte e coinvolgimento anche nei paesi di pianura. diretto. Mi sembra di percepi- Dobbiamo guardare avanti e re che quest’anno non ci sia mettere a punto delle stratealtrettanta disponibilità a met- gie perché nonostante la crisi tersi in gioco, soprattutto dal economica e la stagione nepunto di vista dell’impegno fi- gativa, possa prevalere la nosico. Ma proprio questo incon- stra volontà di riscatto, metro potrà confermare o meno diante un’offerta turistica questa sensazione”. “Come fatta sulla base di quanto il sempre – continua Angela nostro territorio può offrire”. Silvana Bortoli Carli – ci sarà l’opportunità di discutere di più temi, sicuramente si parlerà dell’IMU, ma ognuno potrà chiedere chiarimenti o fare proposte a largo raggio. Oltre alla presenza già preannunciata dell’assessore al turismo Roberto Rigoni, è stata confermata quella del sindaco Andrea Gios”. “Mi auguro che, proprio in relazione al difficile periodo che stiamo vivendo – conclude Angela Carli – la partecipazione alla serata possa esAngela Carli, presidente della sere numerosa e che il delegazione asiaghese della Confcommercio dibattito che ne scaturi- 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 4 ATTUALITA’ - Indagine FIAIP sul mercato immobiliare La crisi interessa anche il mattone. Il 2011 è stato uno degli anni peggiori Anche quest’anno il Collegio FIAIP del Veneto (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) ha presentato l’Osservatorio Immobiliare relativo alla nostra regione. Si tratta di una fotografia puntuale del mercato immobiliare redatta in piena autonomia dagli operatori che, in qualità di rilevatori, hanno raccolto capillarmente sul territorio una utile quantità di dati. L’Osservatorio Immobiliare è il compimento di un lungo lavoro che tocca tutte le province del Veneto e che per la prima volta fornisce importanti dati e informazioni di carattere sociologico quali ad esempio le fasce d’età, le tipologie abitative, gli acquisti di prima e seconda casa e molto altro. “Dati alla mano - afferma Moreno Marangoni, presidente di FIAIP Veneto - il 2011 è stato uno degli anni peggiori che il mercato im- mobiliare abbia mai conosciuto. Grazie alle rilevazioni di nostri 265 agenti, siamo in grado di affermare che il 48% di chi compra casa è una famiglia; il 35% una coppia; il 17% un single. Il 21% degli acquirenti ha meno di 30 anni; il 50% fra 30 e 50; il 29% Il valore dell’immobile in Altopiano Valutando nel dettaglio le quotazioni degli immobili residenziali sul territorio altopianese, l’indagine ha riguardato solo alcuni comuni. A Roana centro il prezzo al m² è compreso tra 1600 e 2300 euro per case nuove, contro i 1.000/1.500 per edifici da ristrutturare. Alle stesse voci risultano più quotate le residenze di Canove con valori tra 1.700 e 2.700 al nuovo, tra 1.000 e 1.600 se da ristrutturare; Treschè Conca oscilla da 1.700 a 2.400 euro/m², tra 1.000 e 1.600 il vecchio da riattare. Valori più alle stelle per Asiago centro, dove le unità abitative costano dai 2.900 ai 4.900 euro per m², contro 1.600/2.400 se da ristrutturare. Nelle relative contrade e frazioni il prezzo scende a 2.000/3.300 euro per il nuovo, 1.800/ 2.000 se trattasi di immobili in buono stato. Quotato alche il mattone appena edificato di Gallio che oscilla da 2.000 a 2.900, tra 1.750 a 1.900 se in buono stato conservativo, toccando i 1.700 euro al m² per le ristrutturazioni. Infine il centro di Enego con cifre variabili tra 900 -1.100 euro per nuove abitazioni e 350 - 800 degli immobili vetusti. Sarebbe stato utile a questo punto un raffronto con altre località turistiche montane presenti nella nostra provincia. La ricerca FIAIP non ci permette un parallelo con Tonezza, dove è tuttavia nota la crisi immobiliare che da tempo interessa tanto il settore dell’edilizia turistica quanto quella residenziale. Giovanni Dalle Fusine oltre 50. Le villa è il tipo di casa meno richiesto: 10%. L’appartamento con 2 camere è il più richiesto, 39%, quello a 3 è richiesto nel 19% dei casi. Il 16% accompagna la richiesta sia di porzioni di villa sia di miniappartamenti. Per quanto riguarda il tipo di acquisto, il 38% è rivolto alla prima casa, il 37% alla prima casa dopo aver venduta la precedente, il 25% alla seconda casa. Per la classificazione energetica, il 17% delle abitazioni vendu- te è classe A-B; il 29% C-D; il 28% E-F; il 26% G. Per quanto riguarda le case, esce il numero di quelle offerte in vendita: +6,8% rispetto al 2010, che segnava già + 9,6% sul 2009. Le transazioni vanno a -7%, quando nel 2010 segnavano -4,2%, nonostante un 3,3% dei prezzi. che le previsioni, per il primo semestre 2012, indicano generalmente a -4,1%. Aumentano anche le case offerte in locazione (+5,2% sul 2010) e il numero di transazioni (+3%); i prezzi scendono (1,2%) e le previsioni per i primi 6 mesi 2012 indicano -0,9%. Anche sul fronte uffici il numero delle compravendite è in diminuzione (-6,9% sul 2010, quando la diminuzione rispetto al 2009 era già del 5,1%), nonostante i prezzi siano scesi mediamente del 4,2%. Diminuisce anche il numero delle locazioni (5,1%), sebbene i canoni di affitto siano scesi del 4,7%. Sui dati dei negozi e uffici non incide solo la crisi, ma l’effetto dei nuovi assetti della distribuzione e, nel caso dei centri storici, anche il decentramento di importanti sedi istituzionali di servizio al cittadino. Il numero di compravendite in tutto il Veneto –conclude Marangoni - è sceso del 6,7% rispetto al 2010, quando già stava sotto del 4,2%, a dispetto dei prezzi di compravendita, scesi di 3,8 punti percentuali sull’anno precedente. Il numero di locazioni segna -4,4%, mentre i canoni d’affitto diminuiscono del 4,5%”. FIAIP prevede una leggera ripresa del mercato nella seconda metà 2012 quando dovrebbero farsi sentire gli effetti dell’immissione di denaro che la Bce ha prestato alle banche. G.D.F. “È costante l’abbandono della montagna” “L’incertezza del sistema produttivo, il passaggio del finanziamento dei mutui dal 100% al 60%, e il tam-tam mediatico con le conseguenti risposte emotive hanno segnato una generale flessione del mercato immobiliare – spiega il presidente di FIAIP Vicenza Gianfranco Stocco Da un lato, fortunatamente, la paura ha spinto molti a investire sul mattone: ad attenuare il dato negativo in base generale sono stati gli stock di vendite. I dati che emergono nella nostra provincia confermano in parte quanto già registrato nel 2010: prosegue il fenomeno del graduale e costante abbandono della montagna, dove le piccole attività sono sparite quasi del tutto; diventa ancora più evidente il ricorso all’affitto piuttosto che all’acquisto; si rimarca lo scarto tra le fasce sociali”. Linea di trasporto Asiago-Trento: il contributo di tutti per sostenerla Un servizio sicuramente importante, istituito per volontà del Comune di Asiago e sostenuto economicamente dallo stesso a favore di una ventina di studenti provenienti da vari comuni dell’Altopiano. Si tratta della linea di trasporto Asiago – Trento per gli studenti altopianesi che, con sempre maggiore frequenza, si iscrivono e frequentano la Scuola media Superiore per parrucchieri ed acconciatori “Pertini” oppure diverse facoltà dell’ateneo della città di Trento. “Un servizio di trasporto pubblico locale – sottolinea l’assessore all’istruzione di Asiago Roberto Rigoni – volto a favorire ed incrementare la possibilità per i nostri ragazzi di iscriversi a Trento, limitando al massimo i disagi, dovuti appunto alla carenza di linee di trasporto pubblico verso Trento, e ai costi economici che gravavano sulle singole famiglie”. Prima del 2009, cioè prima che venisse istituita la linea Asiago- Trento, per raggiungere le sedi scolastiche la do- menica sera o il lunedì mattina, ci si doveva infatti organizzare con mezzi propri oppure raggiungere Bassano in corriera e risalire la Valsugana in Treno. Stesso problema valeva per il ritorno a casa nel weekend. Ora, con il servizio organizzato dal Comune di Asiago, con l’uso di un pullmino della ditta Rossi Tour di Canove, gli utenti dispongono di un mezzo di trasporto diretto al costo di 5 euro a corsa. L’introito che ne è derivato nell’anno scolastico 2010/2011, pari a 2.725 euro (corrispondenti a 76 corse annuali per 21 studenti), ha permesso di coprire solo in minima parte il costo complessivo del servizio pari a 16.044,82 euro. Il Comune di Asiago ha pertanto dovuto sostenere una spesa di 13.319,82 euro. “Questo a favore – spiega Rigoni – di tutti gli utenti dell’Altopiano, che arrivano anche dagli altri comuni”. Per coprire la spesa relativa all’anno 2011/2012, pari a complessivi 18 mila euro, il Comune asiaghese ha quindi pensato di coinvolgere, chiedendo il relativo contributo, anche gli altri enti locali interessati. Il costo è stato ovviamente suddiviso in base al numero di studenti che usufruiscono del servizio che attualmente sono 16 (7 Asiago, 1 Conco, 1 Enego, 2 Gallio, 5 Roana). 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 5 SANITA’ Medici di base: si arriverà alle visite solo su appuntamento? Prevista una riorganizzazione globale della professione, con associazione di più dottori in studio e on-line Entro la fine dell’anno le visite dai medici di base saranno solo su appuntamento? La notizia pubblicata tempo fa da alcuni quotidiani, dove si diceva che entro il 2012 tutti gli oltre 3.400 medici di famiglia del Veneto si sarebbero dovuti adeguare a questa nuova impostazione di lavoro, non ha trovato al momento conferma. La riorganizzazione globale della professione prevista dalla Regione dovrebbe introdurre inoltre anche studi associati e informatizzazione degli stessi. Una riorganizzazione i cui termini si preannunciano difficili da applicare sul territorio dell’Altopiano, dove ci sono medici che coprono paesi e zone diverse, ricevendo in più di un ambulatorio. Sarà dunque necessario valutare anche questi aspetti al momento di stabilire i dettagli della preannunciata riforma. Intanto anche da noi negli ultimi anni sono stati introdotti orari che prevedono l’appuntamento, sistema adottato da un terzo dei medici di base veneti. C’è chi riceve esclusivamente su appuntamento, chi pratica un sistema misto, e chi continua con il tradizionale ambulatorio aperto. Ma cosa ne pensano i pazienti? Accanto a chi è ben lieto di poter accedere all’ambulato- rio in orario prestabilito evitando lunghe attese, c’è chi storce il naso e non gradisce affatto. “Già dobbiamo accettare lunghe liste di attesa per le visite specialistiche – dicono – ed ora, dover telefonare per prenotare la vista anche dal medico di famiglia ci sembra davvero troppo. Tanto più se non c’è una certa elasticità nell’organizzazione del sistema, con una maggiore attenzione a quelle che possono le esigenze variabili da persona a persona”. Tra le lamentele sentite, c’è chi riferisce di essersi visto fissare l’appuntamento in orari comunque non corrispondenti alle proprie esigen- “Le eccellenze sanitarie del territorio come richiamo turistico” “Una buona sanità motivo di sicurezza e serenità anche durante le vacanze” La sanità altopianese come punto d’eccellenza anche per la promozione turistica. E come tale da difendere e tutelare. E’ quanto sostengono alcuni operatori turistici nei dibattiti informali in corso tra le categoria economiche prima di stilare un piano preciso per la prossima stagione estiva. “C’è un comparto da sempre trascurato nelle strategie turistiche, la sanità – commenta Bruno Dal Sasso cotitolare dei Magazzini Dal Sasso, vera istituzione commerciali ad Asiago presente da oltre 150 anni, che si è fatto portavoce di questa proposta – Ed invece il fatto che c’è un ospedale di buona qualità, dei servizi sul territorio e associazioni di volontariato impegnati nel socio sanitario sono motivi di forte richiamo, non solo per gli anziani ma anche per le famiglie nonché per gli sportivi”. Oltre all’ospedale (che annovera tra i suoi reparti il pronto soc- corso, medicina, chirurgia, pediatria, ginecologia, ortopedia e riabilitazione) la sanità altopianese può contare su un servizio di assistenza infermieristica domiciliare efficiente e professionale. Un servizio assicurato da 9 infermieri (Daniela Comparin, Caterina Fabris, Monica Frigo, Sandra Pesavento, Loretta Pezzin, Maria Cristina Rigoni, Gigliola Segafredo e Leopoldo Pezzin coordinati da Fiorenza Francescato) e due segretarie (Emma Bernar e Emilia Rodella) diretti dal responsabile del distretto Gilbert Nanhoungué. C’è poi la protezione civile Altopiano 7 Comuni che si è oramai specializzata nel supporto sanitario e trasporto infermi che completa una “gamma di offerta” che dà tranquillità a chi soggiorno sull’altopiano. “Credo sarebbe importante che tra i servizi che dovrebbero essere delegati alla Comunità Montana ci sia anche il coordinamento dei servizi sanitari per garantire un equivalenza su tutto il territorio – conclude Dal Sasso – Perché questi nostri gioielli sono il più bel biglietto da visita per il territorio”. Gerardo Rigoni ze e richieste, o dopo diversi giorni. Come per tutti i cambiamenti, probabilmente si tratta soprattutto di abituarsi al nuovo sistema, per il quale sono sempre possibili miglioramenti, magari dopo un periodo di “rodaggio” nel quale correggere il tiro alla luce delle problematiche che si possono presentare. Fra i timori principali dei pazienti c’è quello di non poter accedere alla visita in caso di urgenza, ma non è così, visto che quotidianamente viene lasciato uno spazio proprio per chi dovesse avere necessità improvvisa, come del resto succede con l’ambulatorio aperto, con le urgenze che hanno la priorità anche su chi è in fila e aspetta il turno acquisito. Come per qualsiasi cosa, è impossibile avere un riscontro positivo da parte di tutti, ma, anche a sentire i medici che già da qualche anno hanno introdotto l’appuntamento per le visite, sembra che una volta accettato il cambiamento e aver capito il funzionamento del sistema con la prenotazione, i pazienti che approvano siano la maggioranza, anche perché l’appuntamento viene dato quasi sempre in giornata, o al massimo per il giorno successivo. Soprattutto laddove ci sono studi associati, i benefici che derivano da una certa programmazione si notano: a parte i tempi di attesa in ambulatorio che diventano minimi, il mancato affollamento evita il chiacchiericcio dato da tante persone insieme, che può risultare davvero fastidioso per chi sta poco bene o ha problemi seri. Infine, l’aggregazione con associazione dei medici di famiglia on-line e in studio, risulta utile per garantire all’utenza un’assistenza costante anche in caso di assenza di uno dei dottori. Silvana Bortoli l’editoriale Indignati dagli indignados In Italia ci sono tanti farmacisti e medici, i resto della popolazione è costituito da potenziali pazienti bisognosi di preparati terapeutici e medicinali per curarsi in caso di necessità. Dato per scontato questo concetto, siamo in milioni a chiederci da dove parte l’indignazione dei farmacisti per le nuove manovre del Governo Monti. I titolari di farmacie protestano per l’imposizione del pensionamento dell’unico responsabile se 65enne, si rabbuiano per le liberalizzazioni delle licenze, per i farmaci delistati dalla fascia C, per le deroghe di apertura. Ma non hanno ancora capito i dottori in farmacia che sono solo dei commercianti? Si rendono conto o no che nel loro negozio-bazar si potrebbero acquistare solo prodotti prescritti con ricetta da medici curanti e specialisti? Capiscono questi camici bianchi muniti di spilletta crociata al bavero, che esporre sui propri scaffali ciabatte, cosmetici, caramelle, lucidalabbra e preservativi, significa appaiare l’attività a quella di macellai o pizzicagnoli? Dove erano questi signori quando i supermercati fagocitavano il piccolo “casolin” di quartiere le cui serrande ora sono inesorabilmente abbassate? Perché non protestavano quando alla grande distribuzione veniva concesso di porre in vendita pneumatici a fianco di merendine e pane fresco di fronte a scontatissime mountain bike? Allora si disse che la concorrenza abbassa i prezzi e agevola il consumatore. Dunque evviva se si apriranno 5000 nuove farmacie, meglio, così calano anche i costi di aspirina e antibiotici. È una pillola dura da digerire, ma si sa, sono le medicine amare quelle che curano meglio. Giovanni Dalle Fusine 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 ISTRUZIONE 6 Chiude il Farina, servono nuovi spazi alla scuola Monte Ortigara di Asiago La Provincia invitata a realizzare quanto prima la nuova sede dell’alberghiero in via Lise Ancora due anni scolastici, ovvero 2012/2013 e 2013/ 2014, e poi l’Istituto Farina, che ospita una sezione della scuola primaria della “Direzione didattica” di Asiago, chiuderà i battenti. Si dovranno dunque trovare nuovi spazi nella scuola “ M o n t e Ortigara” di Asiago nei quali ospitare le classi del Farina, spazi di cui attualmente l’edificio non dispone. Non c’è posto perché una parte della struttura scolastica di via Bertacchi è occupata dai laboratori di cucina e sala-bar della sezione al- ra in modo da consentire l’agevole trasferimento nella sede centrale della Direzione Didattica della classi del Farina, che da un paio d’anni sono a tempo pieno. La risposta della Provincia, giunta a dicembre, dice che, a causa dei vincoli del Patto di stabilità non può prevedere spese per la realizzazione del nuovo corpo di fabbrica previsto ed è quinLo stabile del Farina e l’assessore all’istruzione Roberto Rigoni berghiera dell’Istituto di Istruzione Superiore di Asiago. La soluzione sarebbe la realizzazione in tempi brevi della sede della scuola alberghiera nello stabile adiacente all’Istituto Pertile, già sede del Liceo Scientifico, così come già previsto e progettato dalla Provincia. “Già a fine giugno del 2011 – spiega l’assessore all’istruzione Roberto Rigoni – ho invitato l’assessorato alla pubblica istruzione della Provincia di Vicenza ad attivarsi per trovare una collocazione nuova ai laboratori della scuola alberghie- Un magnifico tour d’Irlanda riservato ai giovani di Asiago I giovani di Asiago divengono nuovamente protagonisti dell’iniziativa “I giovani incontrano l’Europa” realizzata dal Comune di Asiago ed attiva, con successo, dal 2004. Un progetto che quest’anno ha voluto ovviare all’oramai consueta meta degli anni precedenti, sostituendo lo scambio tra culture più volte avvenuto nella regione Britannica del Galles con un soggiorno culturale che toccherà da vicino le bellezze paesaggistiche e le lunghe tradizioni di un paese detentore da sempre di grande fascino: l’Irlanda. La visita avrà anche uno scopo istituzionale, data l’opportunità offerta ai giovani di visitare il Parlamento Irlandese e di capire in tal modo le forme di autonomia governativa di questo importante paese dell’Unione Europea. Il tour avrà luogo dal 5 al 10 maggio prossimi e potranno prendervi parte giovani fino ai 37 anni di età. Il soggiorno così organizzato, prevede due notti sulla costa ovest, con pernottamento presso la cittadina di Galway. Nei giorni di sosta sulla costa occidentale, sono previste entusiasmanti escursioni tra cui: il tour delle scogliere Cliff of Moher a picco sull’Atlantico e l’esplorazione dell’in- cantevole regione del Connemara, rinomata in tutto il mondo per i suoi bellissimi, desolati e selvaggi paesaggi, composti quasi esclusivamente da torbiere e brulle montagne, costellati da laghi, stagni e piccoli corsi d’acqua. Seguirà poi, dal terzo giorno fino a conclusione del viaggio, il rientro a Dublino con conseguente visita guidata della capitale con le sue principali attrazioni tra cui il Trinity College, la Cattedrale di San Patrizio, Phoenix Park, il Museo della Guinness, la National Gallery e molti altri monumenti. In previsione anche l’esplorazione della Dublin Region che, estendendosi fino al mare sulla costa est, comprende diversi porti caratteristici come Howt, Malahide, Dun Laoghaire, tutti raggiungibili in pochi minuti dal centro della capitale. Il penultimo giorno sarà invece dedicato all’esplorazione della storica cittadina di Kilkenny, famosa per i suoi edifici medievali e per l’imponente Castello, antica dimora dei Butler. Per entrare nel vivo della cultura, il tutto sarà poi allietato da cene tipiche presso pub locali e spettacoli di musica folcloristica. Il programma definitivo del viaggio sarà presentato lunedì 2 Aprile alle ore 17.00 presso la sala consigliare del Comune di Asiago. Il termine per le iscrizioni è per sabato 7 Aprile 2012. Per informazioni ed iscrizioni, contattare lo Sportello Informazioni Turistiche di Piazza Carli al seguente numero: 0424 – 464081. di impossibilitata ad accogliere la mia richiesta”. Così tutto è bloccato e, a tutt’oggi, i lavori non sono ancora stati avviati, fatto che comincia a creare notevoli problemi alla pianificazione del nuovo assetto scolastico di Asiago in vista della dismissione del plesso dell’Istituto Farina nel 2014. Al fine di sollecitare la Pro- vincia a prendere quanto prima i necessari provvedimenti, la giunta comunale di Asiago ha, nei giorni scorsi, approvato una delibera con la quale si invita l’amministrazione provinciale ad attivarsi nel più breve tempo possibile dando finalmente il via all’attesa realizzazione del nuovo istituto alberghiero in Via Lise. S.L. Studenti dell’Alberghiero in visita all’azienda Ronzani di Lusiana Sovente molti dei miei colleghi dell’Ipsia si chiedono per quale ragione mi ostini a portare i miei studenti a toccare con mano che cosa significhi il termine “macellazione”. Questa specifica attività è portata avanti dall’uomo fin da quando si è organizzato in un sistema sociale. L’ipocrisia spesso dimostrata dagli adulti nei confronti di questa attività è difficile da credere, quasi come se bistecche e braciole arrivassero da Marte. Quando per la prima volta Ginetto Ronzani, ottimo professionista nel settore della vendita di carne fresca (del quale ero cliente in quel di Lusiana qualche annetto fa), mi propose di collaborare con la scuola per formare ed informare gli studenti riguardo quello specifico settore, mi si accese una lampadina. Avvicinare scuola e lavoro doveva diventare la mia priorità. Ho cercato di mantenere la coerenza rispetto a questo e nel corso degli anni molte sono state le iniziative da me portate avanti in tal senso. Ginetto ebbe di lì a breve una triste sorte, che non amo ricordare, ed il suo posto venne preso dal figlio Massimiliano che, con entusiasmo, decise senza tentennamenti di continuare a mettere a disposizione la sua attività per contribuire alla formazione dei giovani studenti. Lo scorso martedì 20 marzo ci siamo recati da Asiago a Lusiana dove ci aspettavano il titolare dell’attività ed il medico veterinario responsabile del settore in altipiano, Paolo Mosele. L’esperienza è di quelle forti e qualche ragazzo non è riuscito a rimanere sino al termine delle operazioni che ci vedevano spettatori. Tuttavia la gran parte ha dimostrato grande interesse facendo molteplici domande agli addetti ai lavori. Il medico ha soddisfatto ogni curiosità possibile dimostrando massima serietà e competenza. Avevamo preparato la visita studiando la teoria delle specifiche, teorie che messe di fronte alla realtà effettiva hanno confermato che le due cose possono interagire con costrutto. La provenienza del caglio, da dove si ricava la trippa, le diverse timbrature, l’utilizzo dei microchip per verificare il percorso del bestiame dalla nascita alla macellazione, sono solo alcuni dei quesiti posti dagli studenti. Nei prossimi giorni il signor Ronzani, alcuni collaboratori ed il medico veterinario saranno nostri ospiti presso la sede alberghiera. Prepareremo un (speriamo!) buon pranzo a seguito del quale gli esperti sezioneranno una loro mezzena specificando in modo dettagliato prezzi ed utilizzi dei vari tagli. L’interesse che i giovani dimostrano ogni qualvolta diamo loro la possibilità di approfondire da vicino le realtà di settore è notevole. Forse bisognerebbe potenziare ulteriormente queste attività nel tentativo di stimolare motivazioni ed interesse che a volte sembrano scarseggiare nei nostri studenti. Ringraziando Massimiliano per la disponibilità, auspico che sempre più l’interazione tra istituzioni e realtà operative consentano ai giovani di crescere mettendo a fuoco priorità e peculiarità delle diverse professioni da loro scelte. Mariano Meneghini 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 7 AMBIENTE Non piove, falde ormai in sofferenza Appello ai cittadini: non sprecate acqua! Un generale abbassamento dei livelli di falda rispetto allo stesso periodo del 2011 e sorgenti in quota con portate molto basse rispetto alla media stagionale, anche per la mancanza di eventi meteorici nevosi. È questa la situazione nel territorio servito da Etra, la multiutility che gestisce il servizio idrico integrato per 73 Comuni nelle province di Padova, Vicenza e Treviso. Un’area ricca di acqua sia per le molte falde presenti nel sottosuolo sia per la conformazione montuosa del territorio. Eppure è proprio nell’area di Asiago che si registra una portata delle sorgenti in continuo calo anche per la mancanza di neve. Nella centrale idrica di Oliero è stato necessario installare un’elettropompa e una pompa di emergenza a causa della diminuzione del livello e della portata della sorgente. Un provvedimento adottato una volta sola negli ultimi 40 anni! Spiega Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra: «Nelle aree montane del Bassanese, in Valsugana, stiamo registrando l’abbassamento dei livelli della sorgente Fontanazzi e quindi una minore portata d’acqua. Cosa che dobbiamo compensare in pianura con l’utilizzo di pozzi che pescano nelle falde. La conseguenza è che queste sono passate dai 12 metri di battente sopra la pompa ai 4 attuali. Nella zona di Romano d’Ezzelino i pozzi sono vicini allo spegnimento per il minimo livello, mentre a Marostica tutte le piccole sorgenti sono ormai quasi in secca e abbiamo dovuto ricaricare un serbatoio con le autobotti. Anche in pianura, sempre nel Bassanese, registriamo un abbassamento notevole di tutte le falde da cui pescano i pozzi, fino a 10 metri in meno rispetto a un anno fa. Ci preoccu- Da Padova ad Asiago, ogni lunedì, per conoscere il cimbro… Molti ritengono che la lingua cimbra sia scomparsa, seguendo il destino delle oltre 2000 lingue che nel mondo attuale sono in via di estinzione. Molti ritengono che l’interesse per questa lingua sia finito, al di là di un certo gusto nostalgico e folkloristico. Ma la realtà non sembra così. L’Istituto di Cultura Cimbra con i suoi 40 anni di attività, fa fatica a rispondere a domande, a proposte, a sollecitazioni che ogni giorno chiedono di conoscere a di valorizzare l’antica lingua dei Sette Comuni. Notevole interesse è dimostrato anche da giovani. Come nel caso di Amedeo Gheller, che ogni lunedì sera viene da Padova ad Asiago per seguire il corso di lingua cimbra. Egli ha ricostruito la storia della sua famiglia, originaria di Foza. In base ai registri della parrocchia, egli ha saputo che il suo bisnonno Domenico Gheller Mercat verso il 1850 ha lasciato Foza per lavorare e vivere in pianura. La famiglia Gheller Mercat è iniziata a Foza da Marco Gheller nel 1600: oggi questo ramo dei Gheller sull’altopiano sembra scomparso. Abbiamo chiesto ad Amedeo il motivo del suo interesse per la cultura cimbra . Egli ci ha risposto: “Il primo motivo di in- teresse è stato l’origine della mia famiglia. Da quanto ho appreso, i miei progenitori abitarono a Wusche per almeno 500 anni, cioè dai primi atti notarili in cui compare il cognome. Ma molto probabilmente la loro presenza nei Sette Comuni doveva essere anteriore. Studiare la storia della Reggenza e dell’altopiano permette di capire con quante devastazioni e con quante enormi difficoltà, la gente dei Sette Comuni si sia dovuta confrontare e come abbia saputo reagire con forza e intraprendenza lungo i secoli. Questo è un motivo di orgoglio per me: un tesoro che abbiamo il dovere di custodire e far conoscere a tutti.” Abbiamo ancora chiesto un parere sul corso di lingua cimbra organizzato ad Asiago dall’Istituto di Cultura Cimbra e tenuto da Ivan Mosele, e Amedeo Gheller ha precisato: “Il corso mi ha fatto capire che l’aspetto forse più importante, quello che rischia di essere perduto per sempre, è la lingua. Al corso ho imparato che ogni parola è preziosa e che racchiude in sè un mondo. I partecipanti al corso ricordano i nomi usati dai padri e dai nonni, i nomi dei luoghi o i termini ancora in uso. Le lezioni del corso si svolgo- no sempre in un clima amichevole e rilassato…Il corso è composto da giovani e da meno giovani, sembra una piccola comunità, che mi ha accolto con calore e che cerca di tenere viva la loro antica lingua. Questa lingua non interessa soltanto i cimbri. Una mia amica di Padova si è appassionata e ora segue anche lei le lezioni con me. Venire non ci pesa, perché siamo ripagati dall’aiuto e dal calore che riceviamo.” Invitato a fare qualche nuova proposta , Amedeo Gheller ha ricordato che “In facebook c’è un gruppo Zimbar-Gaprecht dar Siban Komoine in cui tutti possono provare a scrivere in cimbro. Questo dimostra che il cimbro non è morto e secondo me non morirà, finchè qualcuno avrà il desiderio di parlarlo e di ascoltarlo… Mi piacerebbe molto che in futuro fossero attivati anche dei corsi on-line per permettere alle famiglie di emigranti di riavvicinarsi all’antica lingua dell’altopiano. Il Cimbro deve vivere.” Sono parole ed esperienze di un giovane che aiutano a sperare. Sperare in un futuro che potrà essere più bello e più sicuro, se saprà conservare il suo cuore antico. Sergio Bonato pano in particolare i pozzi di Pianezze, Mason Vicentino e Rosà. Per quanto riguarda il Cittadellese, nessun allarme per la centrale San Pietro in Gu, dove i due pozzi freatici pescano da una falda che non si trova in sofferenza. Si è abbassata di tre metri rispetto al 2011, invece, la falda della centrale di San Martino di Lupari, di due quella della centrale di Fontaniva. Cali registrati anche per le falde nella zona di Rubano e di Vigonza, area quest’ultima dove si registrano misure inferiori di 1,5-2 metri». Un bollettino di guerra, dove a preoccupare sono la scarsità di riserve idriche nei serbatoi montani che porta ad aumentare lo sfruttamento delle falde di pianura, con la conseguenza del loro abbassamento e della diminuzione della pressione. «L’acqua potabile è un bene di cui nessuno può fare a meno. – spiega Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra – Stiamo dunque lavorando affinché questa siccità non crei problemi agli utenti. Nell’immediato ci aiutano le connessioni interne alla nostra rete ma anche la rete acquedottistica interprovinciale, in particolare quella di Rovigo e Venezia, che negli anni scorsi ha visto diversi investimenti. A livello più ampio, come concordato con la Regione, nel lungo periodo occorrerà aumentare la quantità d’acqua conservata nei serbatoi montani, con una contestuale riduzione di quella utilizzata nelle centrali idroelettriche. Quindi si diminuirà il rilascio negli acquedotti a servizio dei centri abitati e dei consorzi irrigui attivi in agricoltura, i quali assorbono la maggior parte dell’acqua. E, ancora, si dovrà provvedere a immagazzinare l’acqua anche in pianura, intercettandola in casse di raccolta nel sottosuolo prima che defluisca al mare, magari utilizzando le cave dismesse. In questo contesto, comunque, credo siano fondamentali gli interventi per risparmiare gli sprechi di acqua, un fronte su cui Etra è particolarmente attiva. Mi riferisco in particolare alla campagna di recupero perdite, che interessa i tratti della rete idrica più vecchi e soggetti a rotture. Nel solo 2010 abbiamo sostituito oltre 26 mila metri di condotte, recuperando perdite per 300 mila metri cubi di acqua». Resta fondamentale, anche in questa situazione, l’aiuto dei cittadini. Sprecare acqua, ora più che mai, potrebbe davvero costituire un problema. Ecco dunque che è importante evitare di annaffiare i giardini durante il giorno e di lavare l’auto con l’acqua del rubinetto. È necessario inoltre chiudere le fontane, in particolare quelle a getto continuo ancora attive in molte case del Veneto, assicurarsi che i rubinetti siano sempre ben chiusi e che non gocciolino, non far scorrere l’acqua inutilmente (quando ci si insapona o si lavano i piatti), preferire la doccia al bagno e, infine, per gli elettrodomestici scegliere programmi che risparmiano acqua e metterli in funzione solo a pieno carico. l’Altopiano Sabato 31 Marzo 2012 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Giulia Rossi, Giulia Crestani, Monica e Massimiliano Gnesotto, Alessandro Cunico, Alessandro Siviero, Ilario De Guio, Giacomo Scarsella, Mariano Meneghini, Sergio Bonato, Giulia Rigoni, Serena Baù, Stefano Rigoni, Sonia Basso, Pino FInco, Renato Stona, Nicoletta Manfrin Responsabile grafico : Fabrizio Favaro Impaginazione : Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale, Roberta Strazzabosco, Adriano Ganz, Giulia Scaggiari Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 31 marzo 2012 ASIAGO La rotonda dell’incrocio tra le vie Verdi, Stazione e provinciale 349? Sparita! Così come sono spariti i rifacimenti dei marciapiedi e le asfaltature delle vie cittadine. Nel programma delle opere pubbliche di Asiago per il 2012 rimane solo l’impianto fotovoltaico sul tetto dello stadio del ghiaccio che sarà realizzato utilizzando i proventi della vendita del secondo piano della casa di riposo comunale alla stessa fondazione che la gestisce. Circa 700 mila euro che la fondazione ha ricevuto dalla vendita all’Ulss 3 dell’immobile adiacente all’attuale ospedale civile e dove l’Ulss sta realizzando il nuovo plesso ospedaliero. Per statuto della stessa fondazione ogni provento è vincolato all’acquisto di immobili e beni durevoli quindi la fondazione ha scelto di acquisire un piano dell’attuale casa di riposo. Con questi 700 mila euro, e con l’aggiunta di una parte dei 300 mila euro di avanzo di bilancio, il Comune è intenzionato a realizzare un impianto fotovoltaico di 1750 pannelli che produrranno 450 kw di energia pulita e che se- l’Altopiano Opere pubbliche ingessate: nel 2012 solo l’impianto fotovoltaico allo stadio Gios: “Una scelta lungimirante che andrà a beneficio delle amministrazioni future”. Baù: “I guadagni sono incerti e si ingessano opere attese da anni dalla popolazione” condo i calcoli dell’amministrazione si tradurrà in oltre 2.2 milioni di euro (tra guadagni e risparmi) per le casse comunali in 20 anni. Una scelta, quella della squadra del sindaco Gios, motivata dalla necessità di mettere al riparo il Comune da sforamenti del patto di stabilità e perché l’opera garantirà un introito sicuro alle casse comunali per un lungo periodo di tempo. Scelta invece ritenuta inopportuna da parte dei due consiglieri “dissidenti” Ivan Baù e Maurizio Rossetto che indicano come siano più necessari in questo momento interventi sulla viabilità e sui marciapiedi anche perché, secondo il duo, le entrate dal fotovoltaico non sono così cospicue da garantire chissà quali benefici nel futuro. Scelta che, pur condivisa nel concetto, secondo la minoranza evidenzia poca laboriosità da parte dell’amministrazione nel cercare di dare risposte alle necessità dei cittadini. “La nostra è una scelta lungimirante che andrà a beneficio delle amministrazioni che ci seguiranno – ha commentato Gios – Credo che qualsiasi politico vorrebbe realizzare opere “visibili” come piazze, rotonde, monumenti. E’ la scelta “politica” più logica di un amministratore, tra l’altro a 2 anni dalle elezioni. Ma in que- “7 Amici Comuni Club”: circolo privato…aperto a tutti E’ un semplice bar e quindi, in quanto tale, esercizio pubblico aperto a tutti, o è un circolo privato, con tanto di bar, il cui ingresso è riservato solo a chi ne ha facoltà? La domanda è sorta in tantissime persone di passaggio, quotidiano o occasionale, in via Trento Trieste ad Asiago. Domanda lecita alla quale l’insegna posta al civico 22 dà già parziale risposta. C’è scritto “7 Amici Comuni Club” ad indicare che quella è, appunto, la sede di un club o meglio di un’associazione culturale il cui nome risulta una simpatica parafrasi che è indice delle sue principali finalità: creare occasioni di incontro all’insegna dell’amicizia, dello scambio e della crescita culturale. Il sodalizio, del quale è presidente Antonio Santini, è nato circa due mesi fa e la sua sede è stata inaugurata il 18 febbraio. Si tratta di un’associazione culturale e sportivo dilettantistica affiliata all’AICS. Come si legge nello statuto, i compiti principali che l’associazione si prefigge sono: “la promozione, organizzazione e gestione di attività culturali, di ricerca e di formazione, attività didattiche, ambientalistiche, turistiche e 8 ricreative, attività sportive dilettantistiche, di promozione sociale ed assistenziali nonché di previdenza sanitaria, valorizzando le iniziative che siano in grado di favorire atteggiamenti attivi, utilizzando i metodi del libero associazionismo tesi al raggiungimento di un corretto rapporto dell’uomo con l’ambiente e il proprio tempo libero.” Tra i primi proponimenti che l’associazione intende realizzare c’è la divulgazione della cultura della natura e del biologico organizzando allo scopo pomeriggi ricreativi e formativi per bambini, con attività naturalistiche e pedagogiche sul tema della natura; proponendo escursioni, serate ed incontri culturali, pranzi e cene con cibi biologici per gli associati; ma molte ed interessanti sono le idee balenate alle quali pian piano si vorrebbe dare seguito. Un primo calendario di iniziative già realizzato si concluderà sabato 31 marzo: nella sede dell’associazione si terrà un incontro sul tema “Filosofando: la natura secondo Theilard de Chardin” tenuto dal professorAntonio Santini (inizio alle 21.00, ingresso libero). Tornando alla domanda iniziale, si può entrare al “7 Amici Comuni Club” e consumare al bar (che offre prodotti esclusivamente biologici) solo se si diventa soci oppure se già, come succede per diverse associazioni sportive dell’Altopiano, si è tesserati AICS. La quota di adesione è di 10 euro annui. Le iscrizioni ovviamente si raccolgono in sede e sono aperte a tutti. S.L. sto momento di grave difficoltà crediamo sia importante garantire un entrata certa nelle casse del Comune; entrata che nessuno potrà toc- care”. “Una scelta inopportuna con guadagni incerti e che ingessa opere attese da anni dalla popolazione – ha invece controbattuto Ivan Baù – E non continuiamo a nasconderci dietro i vincoli del patto di stabilità; qua c’è solo un diverso modo di amministrare”. Altri fendenti alla giunta Gios da parte del duo dissidente sono stati portati da Rossetto che ha accusato la Giunta di poca trasparenza nel decidere le aliquote IMU. Decisone che non ha visto il coinvolgimento degli altri consiglieri. “Il cammino intrapreso per l’adozione dell’IMU ha rappresentato invece un momento intenso di dialogo – ha controbattuto il consigliere Andrea Benetti - L’amministrazione ha fin dal primo momento cercato di dialogare con tutte le categorie produttive per trovare la migliore soluzione da dare all’impianto della nuova imposta”. Le aliquote sono state approvate anche con il voto della minoranza che nello stilarle aveva suggerito (suggerimento accolto) l’aliquota del 4 x 1000 alle seconde case di residenti date in affido ai parenti di primo grado. Gerardo Rigoni La bella Festa per i papà alla scuola per l’infanzia “Beata Giovanna” “Caro Papà mio, ti aspetto qui a scuola venerdì 16 marzo alle ore 19, ospite d’onore alla grande festa preparata per Te! Noi bambini ci stiamo impegnando a imparare poesie e canzoncine, le mamme e le maestre prepareranno buone cose da mangiare, ci sarà anche qualche bibita per dissetarci … sono proprio impaziente di accoglierti, accompagnato anche da fratellini/sorelline: tutti insieme passeremo allegri momenti! Il tuo cucciolo”. Con questo messaggio, in occasione della Festa del Papà, i bambini della scuola dell’infanzia Beata Giovanna hanno invitato i loro papà ad una serata particolare. Così padri e figli insieme si sono pre- sentati puntuali all’appuntamento e hanno trascorso un paio d’ore tra di loro. Entrando nel salone principale, si sono trovati davanti tanti tavoli imbanditi di con ogni bendiddio: torte salate, tramezzini, arancini, pizze, panini, dolci … preparati da mamme e maestre (compresa la Direttrice che abbiamo “beccato” con tanto di grembiule addosso! ). Ciò che conta di più, però, sono sicuramente le emozioni vissute dai protagonisti: l’orgoglio di ogni bimbo di essere lì con il suo “grande papà” ( come affermava lo slogan della festa), l’entusiasmo con il quale hanno cantato e recitato le poesie ma anche la timidezza nel dichiarare “ Ti voglio bene papà”. Dal canto loro i papà di certo non lo ammettono ma si sono commossi e inteneriti vedendo i loro piccoli metterci tanto impegno e si sono sentiti al centro del loro mondo. Insomma, proprio una festa gioiosa e di questo dobbiamo ringraziare i bambini, i papà , le mamme, le maestre, il personale della scuola e Luciana, la Direttrice, che lavora con grande passione per realizzare e sostenere ogni progetto che fa di questa scuola un luogo speciale. Un genitore 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 9 ASIAGO Nuove speranze per l’ufficio del giudice di pace Unica possibilità per mantenere la sede distaccata del tribunale di Bassano è quella di un intervento diretto dei Comuni. Rigoni: “Uno sforzo per assicurare un presidio dello Stato sul territorio” Mantenere l’onere delle spese di gestione dell’ufficio del giudice di pace e fornire il proprio personale amministrativo, in collaborazione con gli altri Comuni della giurisdizione, per la gestione dell’ufficio del giudice di pace. E’ questa l’ipotesi che si sta valutando per mantenere questo servizio sul territorio. Almeno in attesa di tempi migliori o comunque di una ridefinizione del ruolo del giudice di pace. Una scelta che pare piaccia anche a Bassano che così non si trova aggravato anche delle controversie che ora vengono trattate ad Asiago. La chiusura dell’ufficio di via Matteotti era stata ipotizzata da scelte di risparmio nella spesa pubblica. Unica possibilità per mantenere la sede distaccata del tribunale di Bassano proposta dal decreto legislativo era quella di un intervento diretto dei Comuni. Eventualità tuttora ritenuta difficile dagli enti locali già in difficoltà con i loro bilanci, ma che si è disposti a sostenere per salvaguarda- re un servizio e un presidio dello Stato sul territorio. “I Comuni per legge non possono assumere quindi non possiamo farci carico del personale amministrativo ora dipendente del Ministero – spiega il vice sindaco, e avvocato, Roberto Rigoni che sta conducendo le trattative per mantenere gli uffici sul territorio - Possiamo invece, a turno, fornire il nostro personale amministrativo mentre la Procura di Bassano, nei giorni di udienza, fornirà oltre al giudice onorario anche il cancelliere. Un salvataggio sperando che in futuro aumentino le competenze dei giudici onorari; altrimenti il gioco non vale la candela perché già il Comune di Asiago sostiene le spese delle utenze e della manutenzione dello stabile. Un esborso che grava sui cittadini di Asiago ma di cui beneficia tutto il territorio. Un ulteriore onere sulle tasche solamente degli asiaghesi non è pensabile”. “Sarebbe un vero peccato chiudere questo ufficio – commenta l’avvocato Massimo Tamburini, giudice di pace nella sede asiaghese - Perché oltre a disbrigare numerosi processi civili e soprattutto penali, che quindi non arrivano nelle aule di Bassano, al territorio verrà a mancare un punto dove trovare chiarimenti, spiegazioni e anche qualche spassionato consiglio. Io ho informato i primi cittadini del fatto; ora siamo tutti in attesa di sapere il nostro destino”. Gerardo Rigoni Ad Alberto Pertile il Premio Pettirosso della LIPU. E’ il secondo forestale altopianese premiato per l’antibracconaggio E’ il forestale di Bertigo Alberto Pertile il vincitore del premio “Pettirosso 2012” per la sua attività di salvaguardia dell’ambiente e di antibracconaggio. Il premio nazionale è assegnato ogni anno dalla Lipu, la Lega italiana protezione uccelli, a persone che si sono particolarmente distinte nella lotta ai bracconieri ed è organizzato dalla sezione di Parma della LIPU. Quest’anno il riconoscimento è andato al Nucleo Operativo antibracconaggio (Noa) del Corpo Forestale, il reparto speciale che interviene nei punti caldi della penisola contro le illegalità venatorie e il bracconaggio. rappresentato da Alberto Pertile. Nell’ottobre scorso Pertile, durante un’operazione antibracconaggio nelle valli bresciane, stava inseguendo un bracconiere in fuga che, pur riuscire a scappare, non ci ha pensato due volte a spingerlo giù da un ripido pendio. Nella caduta il forestale ha riportato la frattura dell’avambraccio destro. Pertile è il secondo forestale del coordinamento distrettuale di Asiago a ricevere questo riconoscimento: qualche anno fa fu infatti premiato l’ispettore forestale Nicola Pierotti, sempre della stazione di Enego dove pre- sta servizio anche Pertile. “E’ una grande soddisfazione per il coordinamento – commenta il comandante dei forestali altopianesi Isidoro Furlan – Così come dovrebbe essere motivo d’orgoglio per tutta la popolazione avere un servizio forestale efficiente e professionale sul territorio. Professionalità e dedizione riconosciuti anche da premi come questo”. Premiati nella stessa edizione del premio anche un altro forestale, Michele Quercioli di Livorno preso a fucilate dai bracconieri, e l’inviato di “Striscia la notizia” Edoardo Stoppa. Durante la cerimonia sono in- 338-1460517 - 0424-452575 tervenuti Fulvio Mamone Capria, presidente nazionale LIPU-BirdLife Italia, Agostino Maggiali, assessore Parchi e turismo della Provincia di Parma, Mario Pedrelli, consigliere nazionale e delegato regionale LIPU Emilia-Romagna, presenti l’on Carmen Motta, la consigliera della regione Emilia Romagna Gabriella Meo, il comandate provinciale del Corpo di Parma Pier Luigi Fedele, agenti della forestale e attivisti Lipu. Gerardo Rigoni 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 10 Sbarco in Normandia per Daniele Strazzabosco Per il barman asiaghese la convocazione al Calvados Nouvelle Vogue International Trophèe, che si terrà lunedì 2 Aprile presso la città di Caen con la partecipazione di ben dodici nazioni Europee L’asiaghese Daniele Strazzabosco è barman e maitre tra i più apprezzati e richiesti d’Italia: lo confermano i suoi lusinghieri risultati, ottenuti con tanto di costanza, passione e voglia di mettersi in gioco. Conseguito il diploma all’Istituto Tecnico di Asiago, il Mayo decide tra le sue tante passioni, quali il golf, l’equitazione e i viaggi, di dedicarsi (quasi per hobby) al settore della ristorazione. Simpatico, estroverso e volenteroso, si fa notare fin da subito dai “grandi” del mestiere che lo trascinano in ambienti dove la professionalità risulta essere il principale biglietto da visita. In diversi anni di esperienza in Italia e non solo, Daniele vanta un curriculum degno di nota. Tra le sue collaborazioni, eventi di fama nazionale ed internazionale tra i quali spiccano: barman per ben quattro anni alla Mostra del Cinema di Venezia, all’apertura della “Notte rosa” per Martini e Rossi al Grand Hotel di Asiago, arrivano i “Sapori alpini” Dopo Vicenza, arriva ad Asiago “Sapori Alpini – Alpen Genuss”, il progetto Interreg IV Italia Austria centrato su azioni di formazione per la realizzazione di valore aggiunto in un’innovativa collaborazione tra agricoltura e turismo. L’iniziativa vede protagonista Enaip Veneto, insieme alla Provincia di Belluno, alla provincia autonoma di Bolzano, all’Osttirol e alla regione di Salisburgo, in una vera e propria scuola di aggiornamento d’élite per professionisti che vogliono affinare le loro tecniche in cucina e tenersi aggiornati, soprattutto in fatto di ricette legate al territorio con ingredienti locali. Ad aprile, “Sapori Alpini” sarà ad Asiago, con tre giornate di formazione che avranno luogo all’istituto Lobbia, in sinergia con Slow Food, Gal Montagna Vicentina, i ristoranti “Cuori” di Marostica, “Casin del Gamba” di Altissimo, il caseificio Pennar di Asiago, la Rigoni di Asiago e alcuni produttori locali: il 2 aprile focus sui “Formaggi dell’Altopiano”, il 16 spazio alle “Patate di Rotzo” e il 23 al “Miele dell’Altopiano”. «Le lezioni - spiega Alberto Biasiotto, direttore dell’agenzia servizi formativi di Vicenza e Belluno di Enaip Veneto - saranno tenute da chef di riconosciuta fama, anche stellati, con i quali i partecipanti avranno la possibilità di approfondire argomenti legati alla gastronomia ed in particolare all’utilizzo dei prodotti locali di qualità, alla preparazione e alla presentazione di ricette classiche della tradizione nella forma originale e riviste alla luce delle attuali esigenze di alimentazione». Rimini, all’apertura della moda Milanese, e molte altre partecipazioni di successo. Ha partecipato anche a diversi concorsi, dove si è classificato tra i primi nella categoria long drink Veneto e Trentino, in seguito si è aggiudicato un terzo posto nello stesso concorso a livello nazionale e ha ottenuto a Montecarlo il miglior punteggio tra veneziani e monegaschi nella “competition” di Campari. E’ di questi giorni il suo ultimo ed ennesimo trionfo: la convocazione ad uno dei trofei più ambiti d’Europa: il Calvados Nouvelle Vogue International Trophèe, che si terrà lunedì 2 Aprile presso la città di Caen, in Normandia e vedrà la partecipazione di ben dodici nazioni Europee. Daniele è stato incaricato dal tesoriere della società A.I.B.E.S. (Associazione italiana barman e sostenitori) di rappresentare l’Italia alla sedicesima edizione di questo concorso. Una responsabilità non da poco, “quale insindacabile riconoscimento per l’impegno profuso nell’anno 2011 nei confronti della nostra associazione”, scrive Attolico, tesoriere dell’A.I.B.E.S nella lettera d’invito. Una “cocktail competition” che richiede ai partecipanti la creazione di un proprio e personale drink. Daniele gareggerà con un invitante prodotto dal nome “Vita” a base di Butterscotch, lime e crema menta, guarnito nuovamente da lime, limone ed arancia. Conclusa questa singolare esperienza, che speriamo possa sommarsi ai successi meritati precedentemente, l’oramai famoso Daniele riprenderà il suo lavoro, come capo barman e maitre, questa volta all’Harris Bar di Porto Rotondo, nella meravigliosa Sardegna, dove soggiornerà per tutta la stagione estiva. Giulia Rossi Finanzieri in attività ed in pensione riuniti nell’annuale cena sociale Lamonaca: “Mai come oggi è importante la coesione tra apparati dello Stato e la popolazione” I finanzieri in attività e in pensione riuniti nella sezione altopianese dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia si sono ritrovati all’albergo Orthal. Un rito che si ripete ogni anno e dove è sempre numerosa la partecipazione degli ex finanzieri altopianesi e dei loro coniugi. Una sezione che può annoverare tra i suoi soci campioni dello sport ed olimpionici come Giacomo Mosele, Ettore Pesavento, il portabandiera delle Olimpiadi 1956 Tito Tolin (mancato qualche anno fa ma ancora “presente” grazie alla partecipazione della moglie Mirella) e i fratelli Paolo e Massimo Rigoni nella doppia veste di soci e padroni di casa. Ospite della serata il generale di divisione Giancataldo Mirizzi, presidente della sezione Anfi di Bassano. Un incontro che per il presidente della sezione altopianese Giovanni Lamonaca è importante non solo perché ex finanzieri si ritrovino ma anche per dare un segnale per istituzioni che siano sempre più vicine alla gen- te. “Mai come in questo momento serve che il cittadino senta lo Stato vicino – ha considerato Lamonaca – Lo Stato rappresentato dalle sue istituzioni, come la Guardia di Finanza, che deve essere vista non come repressore ma come tutore degli interessi dei cittadini”. Gerardo Rigoni Le attività del Cai in aprile Per mercoledì 11 e per domenica 15 aprile, la sezione CAI dell’Altopiano organizza due uscite sui Colli Berici. La prima meta, mercoledì 11, riguarda San Vito di Brendola e il giro delle fontane (tempo di percorrenza 3-4 ore). La partenza è fissata per le ore 8 dallo stadio del ghiaccio di Asiago. L’iscrizione è da effettuarsi entro il 5 aprile in sede. Il 15 aprile uscita di una giornata per un giro in bicicletta tra i ciliegi in fiore. Itinerario: Brendola, Meledo, Sarego, Montebello, Gambellara con pranzo in cantina vinicola. Ritrovo per la partenza davanti allo stadio del ghiaccio alle 7.00 muniti di bici, caschetto, kway. Iscri- zioni entro il 5 aprile. Domenica 22 aprile è poi in programma un uscita di alpinismo giovanile in Val Frenzela. Per il weekend del 21 e 22 aprile, sci alpinismo a Cima Barba d’Orso di fuori (Valle Lunga – Melago). Iscrizioni entro il 12 aprile. Per la serie di appuntamenti “I mercoledì del CAI” la sera dell’11 aprile alle 20.45 nell’aula di musica delle scuole elementari di Asiago, si terrà un incontro su “I parchi americani” tenuto da Jean Claude Menozzi e Francesco Tognon. 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 11 Visita a sorpresa del Gabibbo in Municipio ROANA In un tranquillo martedì mattina di quasi primavera, il 20 marzo scorso, Canove è stata animata da un’inaspettata visita del Gabibbo di Striscia L’attenzione di Striscia la notizia per il futuro dell’ex istituto elioterapico di Mezzaselva. Era già successo nel 2003. Il sindaco: “Forse sono arrivati un po’ in ritardo” la notizia. Decisamente insolito vedere il simpatico personaggio mascherato televisivo girare per le strade del paese, intervistare qualche passante, varcare la soglia del municipio e piombare a sorpresa in piena riunione di giunta, entrare poi nel vicino bar, posando scherzosamente dietro il bancone con i gestori per un bella foto ricor- Premiata la Protezione Civile di Roana Si è svolta recentemente l’annuale cena sociale della Protezione Civile di Roana. All’incontro presenziavano il sindaco Valentino Frigo, rappresentanti delle forze dell’ordine, operatori del 118 e medici volontari che costantemente collaborano con il gruppo roanese. Ospite della sera- ta Elena Donazzan, assessore regionale del Veneto all’Istruzione, Formazione e Lavoro, che ha consegnato un attestato della Regione rivolto a premiare alcuni volontari partecipanti ai lavori per l’alluvione a Cresole, nell’ambito dell’intervento “Emergenza Veneto Alluvionato 2010”. In quel frangente fu- rono molti gli altopianesi in “gialloblu” che si diedero avvicendamento per aiutare le famiglie sconvolte dai nubifragi. Donazzan ha avuto parole di elogio per tutti i volontari, ricordando l’impegno costante della protezione civile, sempre pronta ad intervenire laddove sia richiesto dalle avversità. G.D.F. do. Non è la prima volta del Gabibbo in Altopiano, c’era già stato nell’oramai lontano 2003. Sempre lo stesso il motivo delle sue trasferte: l’ex Istituto elioterapico di Mezzaselva, struttura della quale allora era appena stata decretata la chiusura, oggi ancora in attesa di riprender vita. Sull’immediato futuro dell’ospedale di Mezzaselva, il Gabibbo ha chiesto Il Gabibbo al Bar Ortigara con lumi al sindaco Giuly Frigo e Francesco Pozza Valentino Frigo e alla sua giunta. “Forse Striscia è ti profilarsi ottime notizie: arrivata sei mesi in ritardo”. l’Ulss 3, insieme anche al Ha avuto poi modo di com- Comune, ha continuato a cermentare il primo cittadino. care soluzioni e pare ci siano Come già abbiamo scritto sul buone probabilità che possa numero precedente del no- essere data in locazione ad stro giornale per questa strut- una società privata intenziotura sanitaria sembrano infat- nata a riaprirla con finalità sa- nitarie, nello specifico, secondo indiscrezioni, nel campo neuroriabilitativo. Dovrebbero mancare pochi gironi alla conclusione di un accordo. E’ infatti incorso la trattativa che riguarda il canone di locazione. Chissà che anche l’interessamento del Gabibbo possa dare una spinta positiva affinché tutto possa andare finalmente a buon fine! Son già otto anni che l’edificio è chiuso, dover aspettare ancora potrebbe significare il sentirlo nominare in futuro solo come esempio di uno dei tanti vergognosi sprechi di denaro pubblico, come una cattedrale nel deserto di cui l’Italia è purtroppo piena. S.L. Un’unica celebrazione per la Veglia Pasquale dell’Unità Pastorale Canove, Cesuna e Treschè Conca L’Unità Pastorale che unisce le parrocchie di Canove, Cesuna e Treschè Conca, nella Settimana Santa prevede quest’anno un’unica celebrazione eucaristica non solo per il Giovedì Santo, 5 aprile,in chiesa parrocchiale a Treschè Conca alle ore 20.30, ma, per la prima volta, anche un’unica Veglia Pasquale. “Assieme ai consigli pastorali – spiega il parroco moderatore don Stefano Margola – abbiamo pensato, per quella che è la messa più importante e significativa dell’anno, di mettere insieme tutte le energie, coinvolgendo l’intera comunità cristiana nella notte di Pasqua: bambini, ragazzi, suore, chierichetti e le due corali, di Treschè Conca e Cesuna”. La solenne Veglia Pasquale si terrà sabato 7 aprile alle ore 21 nella chiesa di Canove. S.B. UNA SEMPLICE RIFLESSIONE Oggi mi coglie una necessità, parlare dell’invidia, uno dei sette peccati capitali. Non è un desiderio; è un bisogno, uno sfogo. E’ difficile dare una definizione di invidia, spiegare verso cosa si rivolge questo misero sentimento, una mente normale fatica a spiegare, come a capire. Per dirla in breve però, tutto può suscitare invidia … in una mente bacata! Una volta, fino ad un certo punto della mia vita, l’invidia era quel brutto, fastidioso sentimento che colpiva e muoveva i cattivi dei cartoni animati e dei film. Se penso all’invidia, penso alla matrigna di Biancaneve, a quella di Cenerentola e alle due brutte sorellatre. Sì perché in genere, anche nella cinematografia, i cattivi e invidiosi sono giustamente anche brutti. Non di rado sono anche stupidi, poco intelligenti e alla fine fanno sempre pessime figure o addirittura, nei casi estremi, fanno una brutta fine, sollevando e facendo finalmente tirare un sospiro di sollievo al pubblico, che vede così trionfare il bene! Questo però è il ricordo fanciullesco dell’invidia, purtrop- L’invidia, che brutta bestia! po quando si ha la sventura di conoscere tale sentimento, perché viene riversato sulla nostra pelle, perché si subisce, le cose cambiano eccome, e soprattutto si ha la sensazione di essere tutto ad un tratto catapultati nel mondo degli adulti, anche se anagraficamente, di quel mondo si fa parte ormai da un pezzo! Anche se si ha la fortuna di non essere schiavi di invidie e gelosie, e se si cresce una prole anch’essa scevra di tale, pessimo sentimento, ad un certo punto è dovere di educatore mettere i cuccioli in guardia, perché il mondo pullula di invidiosi e cosa ancora più pericolosa, è che questi sono subdoli, usano metodi subdoli, si celano dietro false cortesie, talmente false che quando te ne accorgi sei già a leccarti le profonde ferite! Come può succedere? Quanto bisogna dormire per non accorgersi del nemico? Succede ed è molto più facile di quanto non sembri.Certo dopo le prime due, tre batoste, l’istinto e soprattutto uno spirito più guardingo e una salutare e rinfor- zata diffidenza, riescono a parare e soprattutto a prevenire gli invidiosi, ma non è comunque cosa facile, e gli anni di vita che ti hanno tolto i colpi subiti, non te li rende più nessuno. I più a rischio sono naturalmente gli ingenui, che non significa scemi, bensì coloro che di invidia non soffrono e che quindi fanno fatica a capacitarsi di certi comportamenti. Di fronte a certi sconsiderati, assurdi, vergognosi comportamenti, il non invidioso, vittima però di tale sentimento, resta basito, incredulo, senza forze; pare impossibile subire certe malefatte, dispetti da parte di una persona che magari (per colmo dell’assurdità) ritenevi amica o comunque vicina. Ma come dicevo un certo giorno ti accorgi che questo è possibile, se lo racconti il più delle volte l’interlocutore, che in genere risulta essere sempre più esperto e smaliziato, liquida il tutto dicendo : “ …Lascia perdere, è ignoranza …”. E allora? Questa “verità” non mi ha mai convinta. Anche fosse, devo subire l’ignoranza altrui due volte (l’ignoranza e già subire se poi muove cattiveria allora pesa due volte!), e cosa devo fare, porgere l’altra guancia? E se ho già fatto anche questo e ne ho le tasche piene? Eppoi non è vero neanche questo, l’invidioso può avere un’alta scolarità, una buona cultura, un buon lavoro, ma intelligenza e bontà, come diceva giorni fa il teologo Mancuso, non sempre vanno di pari passo e si ritrovano insieme. Vederle appaiate è, continua Mancuso “… il vertice sommo a cui la vita di un essere umano possa arrivare, ovvero, bontà che desidera la luce dell’intelligenza e l’intelligenza che desidera il calore del bene ..”. La perfezione. Che meraviglia, che parole! Nei cartoni animati la storia finisce bene il più delle volte, ma nella vita reale? Nella vita reale costa dolore, tanto dolore subire l’invidia, ma devo dare ragione a certe teorie orientali o a vecchi e saggi detti che invitano ad aspettare con calma, perché ogni tassello verrà messo al giusto posto. Avvenuto questo, ti sembra di risorgere, la soddisfazione nel vedere riconosciute le proprie ragioni, rigenera, ridà speranza nella vita e nel prossimo, ma l’autore di tanto male, pagherà? Viene in mente Dante, che la sapeva lunga. Li aveva messi in Purgatorio gli invidiosi, con gli occhi cuciti per non vedere gli altri. Forse già paga veder trionfare il bene, ma io dopo tanto soffrire sono poco ascetica e vorrei vedere, con i miei occhi, pagare gli autori, per il male che hanno causato, senza un goccio di umanità, rispetto e pietà, schiavi solo della loro cieca e bieca invidia. Ritrovata però, la serenità e con essa, per fortuna, la lucidità, si gioisce per il solo fatto che abbiamo toccato con mano la giustizia, il resto alla fine passa in un piano molto secondario, e comunque a saper leggere tra le righe e tra tanta falsità ed ipocrisia, si capisce bene che l’invidioso non vive vita facile ma tant’è… chi è causa del suo mal pianga sé stesso. E con questo chiudo e volto ancora una volta pagina, con un sorriso e due frasi che mi sembra invitino a riflettere. Il segno più sicuro che si è nati con grandi qualità è l’essere nati senza invidia. L’invidioso non muore mai una volta sola, ma tante volte quanto l’invidiato vive salutato dal plauso della gente. Stefania Simi 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 12 LUSIANA Carbomark: il mercato salva ambiente Scopo del progetto è di rafforzare le politiche europee di tutela ambientale e mitigazione dei cambiamenti climatici. Il Comune di Lusiana vende 100 tonnellate di crediti di carbonio ad Etra Da una parte due Comuni, Lusiana e Caltrano, in quanto proprietari e gestori di foreste, dall’altra due aziende locali, una pubblica, la Etra Spa, l’altra privata ovvero la Zuccato. Li unisce il progetto Life + “Carbomark” realizzato e promosso dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia in collaborazione con le Università di Padova e Udine il cui scopo è di rafforzare le politiche europee di tutela ambientale e mitigazione dei cambiamenti climatici, attraverso il mercato volontario di crediti di carbonio. Da un parte dunque i Comuni come soggetti venditori chiamati ad attivare azioni di sottrazione di anidride carbonica dall’atmosfera impegnandosi nell’accrescimento delle foreste e nell’adozione di regolamenti che incentivano l’utilizzo di prodotti legnosi, dall’altra le aziende emettitrici di CO2 che vogliono intraprendere politiche gestionali compatibili con l’ambiente e che possono compensare parte delle loro emissioni con l’acquisto di crediti di CO2. Grazie alle metodologie attivate con il progetto Carbomark, è stato possibile codificare ed attivare lo scambio di quote di carbonio tra le due proprietà forestali e queste due importanti aziende del territorio. Per i due enti un riconoscimento economico per la funzione climatica svolta dall’ecosistema forestale in loro gestione, per le aziende l’opportunità di mitigare le emissioni delle loro attività producendo benefici per la comunità locale e acquisendo l’opportunità di porsi sul mercato come impresa “verde”. Lusiana ha messo sul mercato 100 tonnellate di crediti di carbonio, Etra li ha acquistati tutti (con un introito per il Comune di 4 mila euro); anche Caltrano ne ha resi disponibili altrettanti, la ditta Zuccato ne ha acquisiti 50. Per questo sottolineare questo primo importante passo del progetto Carbomark è stato organizzato un incontro nella sede della Comunità Montana di Asiago con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti in cui sono stati sottoscritti i contratti tra gli attori del mercato Carbomark (aziende e comuni) ed è stato consegnato il logo Carbomark a testimonianza degli impegni assunti. Stefania Longhini Settino, tante sfide tra appassionati Il centenario gioco del settino (venne inventato agli inizi del secolo ad Asiago e Gallio) continua ad interessare gli appassionati. Un torneo a 16 coppie si è svolto alla “Locanda Centrale Etnic Bar “ di Lusiana. Ha vinto la coppia formata da Marco Finco e Massimo Valente di Gallio che hanno avuto la meglio sull’accoppiata formata da Francesco Cantele e Gianpaolo Grazian di Lusiana. Terzo si è classificato il duo Luca e Stefano Ronzani, quarta la coppia Dino Ronzani e Gianni Broglio (nella foto con le vallette Giorgia Brazzale e Sofia Campese). I lusianesi si sono sfidati a settino anche al ristorante “Monterotondo” gestito dalla famiglia lusianese di Lorenzo Pozza. Ha vinto l’accoppiata Toni Rossi-Giordano Ronzani; seconda piazza per Christan Porro e Alessandro Crestani. Ben 32 le coppie, provenienti da tutto l’Altopiano, che si sono date battaglia al ristorante pizzeria “Conca Verde” di Lusiana. Ha vinto la coppia formata da Albino Segafredo e Carlo Schivo di Gallio che ha battuto Luciano Ronzani e Angelo Frello di Lusiana. Terza posizione per Fortunato Rigoni e Mariano Mosele di Asiago che si sono imposti su Corrado e Franco Finco di Gallio (nella foto). Egidio Zampese POMPIEROPOLI A LUSIANA A conclusione delle lezioni in classe tenute dai volontari in pensione del Corpo dei Vigili del Fuoco domenica 15 aprile dalle ore 10.00 e per tutto il pomeriggio, nell’area adiacente alla chiesa di Lusiana adibita a parcheggio, verrà realizzato un percorso di abilità per i giovani aspiranti pompieri con rilascio di attestato. CONCO Il tarassaco di Conco alla “Prova del cuoco” Da tempo l’amministrazione comunale di Conco sta cercando di dare valore, visibilità e protezione ad alcuni prodotti locali che risultano di qualità. In tal senso è stato approvato, nel consiglio comunale del 21 aprile 2011, il Regolamento per la valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali locali: istituzione della DE.C.O.-Denominazione Comunale di Origine. Due sono i prodotti iscritti nel registro DECO : il tarassaco di Conco e il sedano di Rubbio Dal 2006 i ristoratori di Conco organizzano la rassegna enogastronomica del tarassaco di Conco .Il tarassaco, come ingrediente da promuo- vere, viene usato dagli chef con fantasia e creatività nella preparazione di piatti che vanno dall’antipasto al dolce. Quest’anno poi questo “prodotto tipico” è “sbarcato” alla Prova del cuoco, la trasmissione di RAI 1 condotta da Antonella Clerici. Giovedì 1 marzo lo chef Antonio Chemello, della trattoria Da Palmerino, si è confermato campione de “La sfida dei campanili” proponendo due piatti a base di vari prodotti vicentini a denominazione comunale in rappresentanza della Regione Veneto: bigoli con il Tarassaco di Conco e cincionella con la rava di Chiampo, filetto di trota con radicchio di Asigliano accompagnato da carota bianca di Monticello Conte Otto. Giulia Crestani Impariamo a coltivare orti e frutteti Durante i mesi di febbraio e di marzo nella sala consiliare di Conco si è tenuto il Corso di orticoltura e frutticoltura, organizzato dal Comune. Sei sono state le lezioni tenute dal Prof. Giorgio Rigoni e ben 60 gli iscritti, uomini, donne e anche ragazzi che apprezzano la natura in quanto tale, la amano e la rispettano. Gli appassionati orticoltori e frutticoltori hanno avuto modo non solo di approfondire tematiche inerenti alla cura dell’orto e del frutteto ma anche confrontarsi nelle varie esperienze. Tra i partecipanti e il professore si è subito instaurata una sintonia e una partecipazione concentrata grazie alla professionalità, semplicità di espressione, simpatia e soprattutto esperienza diretta del prof. Rigoni. Gli incontri si sono conclusi con l’idea, da parte di un gruppo di appas- sionati, di unirsi in una associazione con la finalità di organizzare corsi di natura agroalimentare, mostre di prodotti ortofrutticoli e scambi di sementi. Il corso fa parte di un più vasto programma di iniziative promosso dal comune. Iniziato a settembre con la Mostra dei prodotti locali, è finalizzato non solo alla conoscenza della varie- tà dei prodotti coltivati nei nostri orti e frutteti ma anche al recupero di zone verdi abbandonate che ben si prestano a diventare aree coltivabili. Il tutto verrà a beneficio della salute, con prodotti più genuini e freschi sulle nostre tavole,e contribuirà al bilancio familiare riducendo la spesa per prodotti ortofrutticoli. Giulia Crestani 8 Sabato 31 marzo 2012 Le giornate primaverili di questo periodo hanno riportato al lavoro i volontari del Gruppo Alpini “Cantele Gabriele”. Per un’intera settimana infatti le Penne nere sono state impegnate nelle pulizie straordinarie del cortile della Scuola Materna “S. Giacomo”. Inizialmente è stato eseguito un primo l’Altopiano 13 Gli Alpini di Lusiana sistemano il cortile della scuola materna “San Giacomo” taglio dei rami degli alberi presenti dal personale del Comune seguito dall’intervento di una ditta boschiva che ha provveduto al taglio comple- to degli abeti diventati troppo alti e quindi pericolosi per l’incolumità dei bambini ma anche delle case sottostanti. Ora è stato fatto il livellamento del terreno del prato adibito a parco giochi della scuola materna, sono stati piantati i fiori nelle nuove aiuole ricavate dai tronchi tagliati e esegui- ta una pulizia generale dell’area. Un grazie di cuore quindi da tutti i bambini, un doppio grazie ai 4 alpini e ai 2 nonni volontari impegnati che oltre al lavoro hanno sostenuto la spesa del carburante per gli attrezzi, alla ditta Pernechele per la terra, alla Fioreria Fabiola per i fiori, al Gruppo Alpini per gli spuntini. Egidio Zampese Nelle foto i volontari con i bambini della Scuola Materna “S.Giacomo”. Foto: Adriano Ganz e Giulia Scaggiari 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 14 Celeste, Cristina e il nutrito staff di esperti locali per le registrazioni in piazza di “Ricette di Famiglia” Piazza chiusa per due giornate e un insolito e curioso via vai di telecamere. Il centro di Asiago, tra le piazze Carli e II Risorgimento, è stato appannaggio della troupe di Mediaset impegnata nelle riprese per la trasmissione di Rete 4 “Ricette di famiglia”. Il tempo soleggiato e le temperature elevate hanno senza ombra di dubbio favorito quella che di fatto è stata una vivace trasmissione all’aria aperta, fonte di attrazione per molti passanti, incuriositi nel vedere il proprio paese sotto i riflettori. La cuoca per caso del primo giorno è stata Celeste Frison che si è dilettata agli occhi delle telecamere nel preparare (con il divertente aiuto del conduttore Davide Mengacci), la zuppa d’orzo, gli gnocchetti di ricotta e speck e per finire le coscette di faraona in salsa di mele, tutte ricette appunto custodite in famiglia. Oltre all’allestimento della cucina mobile, preparata essenzialmente dallo staff del programma, sullo sfondo, è stato ricreato Cypripedium calceolus (dai collaboratori del posto) un ambiente tipicamente montano con un tavolo adornato da tovaglie multicolore, piante caratteristiche, abbellito dai vari prodotti tipici a seconda del tema della puntata. Nelle varie puntate sono intervenuti anche gli esperti di prodotti locali tra cui Fiorenzo Rigoni con le sue interessanti spiegazioni sulle varie tipologie di formaggio, le diverse stagionature e gli abbinamenti con i mieli locali, in rappresentanza del Caseificio Pennar. Per la tavola dei prodotti agricoli, (in cui spiccava la patata viola di Rotzo), Massimiliano Gnesotto, esperto in Scienze Forestali, ha illustrato le tipicità dello zafferano. E per finire, nell’angolo dedicato all’artigianato locale, nell’ultima registrazione della prima giornata, sono state esposte le lavorazioni del legno, dei gioielli e del ferro, illustrate rispettivamente dai componenti della Famiglia Bortoli, dalla Famiglia Martini, da Angela Carli (Presidente dei Commercianti) e da Aldo Sartori, autore delle statue in ferro realizzate con residuati bellici. A presenziare durante le riprese, anche l’Istituto Alberghiero di Asiago, interpellato da Mengacci per qualche divertente “game” ovvero gioco di cucina per testare l’abilità degli studenti nel “far saltare in padella” o nel versare il vino! Nella seconda giornata, le riprese sono proseguite in Piazza II Risorgimento con la registrazione delle altre tre puntate, in cui la protagonista in veste di cuoca è stata la giovane asiaghese Cristina Ciatto. Tra le sue preparazioni: dei tortini tipici, del risotto con noci, rucola e tocchetti di tosella e per finire una bella bavarese ai frutti di bosco! Anche martedì la cucina è stata accompagnata dalla preparazione della tavola imbandita, questa volta dedicata all’esposizione dei salumi e delle carni, con l’intervento di Lorenzo Longhini della Macelleria “Carne Asiago” ed Erika Rodighiero dell’Azienda Agri- cola Gruntaal. A seguire una bella tavolata di dolci tipici presentata da Carla Dal Sasso, della Pasticceria Carli di Asiago. E per finire l’esposizione delle erbe spontanee e coltivate, commentata dall’esperto erborista e naturalista locale Antonio Cantele. Tutte le riprese inoltre sono state accompagnate dall’immancabile presenza di Daniele Strazzabosco, che in veste di sommelier, per ogni singola puntata ha abbinato il vino tipico locale al piatto dalla cuoca presentato. Nel prossimo week end avremo come ospite sull’Altopiano, la conduttrice Michela Coppa, che registrerà dei servizi redazionali volti alla scoperta delle filiere produttive, dei percorsi turistici naturalistici, delle bellezze storiche ed architettoniche, compreso il lancio di eventi e manifestazioni di rilievo turistico per il territorio, che si sommeranno e andranno in onda nelle puntate di “Ricette di Famiglia” registrate precedentemente. Il servizio televisivo alla scoperta dell’incanto altopianese, si prevede andrà in onda verso metà aprile in date ancora da definire, nei giorni dal lunedì al sabato dalle ore 10.50 del mattino. Giulia Rossi 8 Al Ristorante conl’Altopiano il Caseificio Pennar Asiago 15 Sabato 31 marzo 2012 1 2 3 4 Arrivederci a giugno alla Baita del Neff Stavolta, in questa rubrica realizzata in collaborazione con il Caseificio Pennar, facciamo visita ai nostri vicini trentini, andando sul Monte Virgo Maria (1598 mt.) in comune di Luserna, direttamente sulle piste dello Ski Center Lavarone. Quassù, su uno sperone di roccia dal quale si domina un panorama eccezionale che permette allo sguardo di spaziare a 360° dai Fiorentini fino all’intero Gruppo del Brenta, sorge la Baita del Neff. Per arrivarci, a Passo Vezzena si svolta a sinistra seguendo la strada per Luserna, fino a quando si trova il cartello con l’indicazione per la baita, giungendo proprio sotto l’arrivo della seggiovia. D’estate si può salire anche a piedi, lasciando l’auto al Vezzena e percorrendo il sentiero che in una mezzoretta porta sul posto. Alla Baita del Neff ci aspettano Flavio, Chiara e Armando che di cognome fanno tutti Nicolussi, comune a tutti gli abitanti di Luserna, che per distinguersi hanno, per legge, un secondo cognome: Armando, lo chef, è Nicolussi Golo, Chiara, titolare del locale assieme al marito, è Nicolussi Galeno, mentre Flavio si chiama Nicolussi Neff. E dunque ecco svelato chi è il Neff, che ha dato il nome alla baita. Prima di costruirla, Chiara e Flavio avevano un chiosco, poco più in basso, sempre sulle piste da sci. Una volta scaduti i termini per tenerlo aperto, ha preso forma sempre più l’idea di rimettersi in gioco e creare un posto di risto- ro in quel luogo che era sempre loro tanto piaciuto. Un desiderio alimentato anche dalle richieste di amici e clienti, e dunque, una volta acquisito il terreno, hanno iniziato a buttare le basi. A metà degli anni 2000, al momento della costruzione della seggiovia, hanno realizzato i lavori per portare quassù tutti i sottoservizi: prima le fognature e l’acqua e poi l’energia elettrica. “Lo sviluppo del carosello sciistico – raccontano – ci ha dato il definitivo input per concretizzare la nostra idea e nel luglio del 2009 sono iniziati i lavori di costruzione della baita fatta tutta con il legno del posto, disegnata da noi stessi, dopo averla immaginata da tempo. L’inaugurazione si è tenuta il seguente 19 dicembre”. Nella costruzione si sono avvalsi del lavoro di Gianni e Corrado, due artigiani della Valsugana, ma si sono impegnati direttamente anche loro, dando un tocco del tutto per- Gnocconi di pane e Pennarone (per 4 persone) Si mettono 400 gr. di pane raffermo a cubetti ad ammorbidire in 2 decilitri di latte bollito, coprendo e lasciando riposare per un’oretta. Si aggiungono 200 gr. di Pennarone a cubetti, 1 uovo, 60/70 gr. di Gran Pennar grattugiato, 2 cucchiai di farina bianca e si impasta tutto insieme. Quindi si fanno delle palle da cuocere in acqua bollente salta, fino a quando vengono a galla. Si scolano e si condiscono con burro spumeggiante e salvia. Alla Baita del Neff li servono con pezzetti di verza sbollentata, fatta saltare in padella con speck rosolato nel burro, e con una bella cialda di Gran Pennar. sonale all’ambiente. All’esterno, spicca il tronco con il nido di cicogna, una sorpresa che Flavio ha voluto fare a Chiara in occasione della nascita, nel 2011, di Leonardo, arrivato a completare la famiglia assieme a Marco, nato nel 2005. Sabato 24 marzo, dopo una giornata di festa con clienti e amici, Chiara e Flavio hanno dato l’arrivederci alla Baita del Neff alla prossima estate. “Inizialmente – dicono – si pensava di aprire solo d’inverno, durante la stagione dello sci, ma la zona d’estate è ancora più bella e richiama tanta gente in questi luoghi ricchi di bellezze naturali, di sole, di funghi e di importanti testimonianze storiche. Non dimentichiamoci che siamo nelle retrovie dei forti militari, chiamate Le Cupole perché qui c’era un osservatorio servito da trinceramenti”. Flavio si anima mentre descrive fatti storici, ci illustra i monti che da qui si ammirano, ci parla dello spirito che contraddistingue questa gente, che ha portato all’importante sviluppo del carosello sciistico, dove arrivano anche tanti sciatori dell’Altopiano. “Quando si fa qualcosa – dice – bisogna farlo tutti insieme, lasciar perdere campanilismi e rivalità, perché solo l’unione porta certi frutti. Mi piacerebbe che ci fosse uno sviluppo anche verso l’Altopiano, credo che collegare con nuovi impianti le due zone porterebbe grandi vantaggi anche alla vostra economia. Rinnovare l’offerta e offrire sempre di più è fondamentale, perché più dai e più la gente viene”. Specialità trentine con formaggi Pennar La cucina del ristorante della Baita del Neff è molto apprezzata dalla clientela. Oggi se ne occupa Armando, cimbro doc, che lavorava in uno dei migliori ristoranti di Trento e che è stato a lungo “corteggiato” da Flavio, chiedendogli di lavorare per lui. Alla fine è riuscito a convincerlo, per la gioia dei clienti affezionati, i quali riferiscono che se prima si mangiava bene, da quando c’è Armando si mangia ancora meglio! Vengono utilizzati esclusivamente prodotti del Trentino: le patate di Luserna, funghi e mirtilli della zona, la farina di Storo, le mele del Trentino, ecc. D’estate si usano i prodotti del proprio orto, d’inverno i crauti fatti da Flavio con la ricetta di mamma Gemma…. ma per quanto riguarda i formaggi, quelli uti- lizzati sono del Caseificio Pennar! “Il fresco, le caciotte, il Pennarone, il Gran Pennar, la ricotta, il burro – dice Flavio – sono tutti prodotti di qualità, che fanno proprio al caso nostro. E noi, avendo anche un’azienda con bestie da latte, ce ne intendiamo: questi sono davvero buoni”. I piatti illustrati sono tipici trentini: Tortino di Gran Pennar con carne salada trentina di produzione propria, denti di cane e insalatina novella (foto 3); Canderlotti; gnocconi di pane e Pennarone (di cui vi diamo la ricetta); Spatzli con mirtilli sia nell’impasto che nel condimento con burro fuso e speck croccante; Filettini di cinghiale con Asiago fresco dolce e porcini, con contorno di polenta di patate di Luserna (foto 4), Filetti di trota trentina in crosta di Gran Pennar e erbette miste cotti su corteccia di abete (foto 2); Strudel di mele del Trentino con crema pasticcera (foto 1); Crostate di mirtilli, torta Sacher; Panna cotta con frutti di bosco del Trentino. Vi basta per sentire l’acquolina in bocca? Per assaggiare queste specialità dovrete però attendere la riapertura estiva, da metà giugno fino a settembre/ottobre, mentre la stagione invernale avverrà tradizionalmente l’8 dicembre. Intanto, se volete, potete provare la semplice ricetta dataci da Armando. ASIAGO PRESSATO D.O.P. Prodotto della Montagna E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto . Chiamato anche Asiago Dolce per il delicato sapore di latte fresco. SERVIZIO REDAZIONALE 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 16 Slow food propone il weekend delle erbe ÜNZARN PLUUMEN: il tarassaco Come abbiamo scritto qualche settimana fa, la gente di montagna non troverà mai miglior ambasciatore dei prati, dei monti, e in particolare dei fiori; questi Pluumen di cui vogliamo continuare a parlarvi. La primavera è decisamente iniziata, presto avremo i prati di nuovo verdi e poi, velocemente, si tingeranno di giallo…Il nome cimbro, Rejite, ha ceduto da tempo il passo ai termini veneti salata de campo, radicela o pissacan, ma sempre di lui stiamo parlando: è il Taraxacum officinale. Una breve filastrocca in uso a Roana lo celebrava così: Schella, schella Martz! De Capützen sain garibet, auzar, auzar Rejiten! Significa: Sveglia, sveglia Marzo; i crauti son finiti; fuori, fuori i tarassachi. Era infatti il primo alimento fresco disponibile dopo il lungo inverno: ieri come oggi, molta gente ricerca questi germogli. I raccoglitori più attenti distinguono tra radicele, più amarotiche e dalle frastagliature più arrotondate, e la salata, più dolce e con i “denti” più incisi. Il nome originale infatti era Leontodon, che richiama la forma delle foglie, seghettate come i denti di un leone; il termine Taraxacum invece deriva dal Greco e/o dall’Arabo e sta ad indicare uno dei numerosi impieghi di questa pianta: la cura di malattie oculari. Sembra siano stati elencati 1500 usi terapici del tarassaco, tanto che è stato coniato il termine “tarassacoterapia”; ovviamente non tutte queste pratiche hanno valore scientifico, o quantomeno non sono più attuali dato che la farmacologia ha messo appunto rimedi più efficaci e più veloci. Nelle passeggiate in lungo ed in largo per il nostro Altopiano, incontreremo sempre questa pianta: i semi, spostandosi col loro piccolo paracadute mosso dal vento, percorrono chilometri e chilometri con facilità, andando così a colonizzare ogni angolo di terra a tutte le quote. Sui pendii di Cima XII troviamo qualche rara pianticella in fiore anche ad Agosto inoltrato, mentre nei prati più caldi e fertili della zona Sud, c’è del tarassaco che sboccia ad Aprile ed altro che fiorisce a Settembre-Ottobre. Questa non è una seconda fioritura, ma bensì la testimonianza di un evento chiamato “speciazione”. La Natura è in continua evoluzione, questo per rispondere alle sfide vecchie e nuove che incontra: una su tutte, i cambiamenti climatici. Evolvere nuove specie è l’unico modo che la Vita ha di continuare a perpetuarsi. Il tarassaco che fiorisce “fuori tempo” rappresenta questo: un gruppo di individui che ha deciso di modificare il proprio stile di vita, per renderlo vincente. E’ un processo che dura secoli o millenni, la nostra breve parentesi terrena non ci permette di vedere grandi cambiamenti su cui, da anni, i botanici litigano per la classificazione tra specie, sottospecie, ecotipi e quant’altro. Ma noi, che apprezziamo questa pianta nei prati o nei piatti, poco ci interessano le disquisizioni accademiche. Preferiamo stare ad osservare le operose api mentre passano, ad uno ad uno, le centinaia di fiorellini tubolari che compongono ogni infiorescenza; si sporcano di polline e succhiano il nettare che poi trasformeranno in un miele granuloso dall’aroma tutto particolare. Oppure ci facciamo venir mal di schiena rimanendo per ore chini a raccogliere i cespi più belli per preparare insalate, sottoli o piatti tipici come il Kraut (letteralmente erba). Diversi anziani, imitano ciò che avviene nei prati con le ciopinare (cumoli delle talpe), coprono con del terriccio il tarassaco che vive ai bordi dell’orto, cosicché coi primi tepori, raccolgono con facilità ed abbondanza giovani germogli bianchi, dolci e teneri. Andando nei posterni (zone d’ombra) e salendo man mano nei prati più in quota, si può prolungare la stagione della salata, ma come ogni cosa bella, presto finisce; il giallo dei fiori lascia il posto al bianco dei soffioni, rapidamente inghiottiti dalle mille erbe che compongono il fieno: una miscela di aromi che darà al latte delle nostre vacche prima, e al nostro formaggio poi, quel “qualcosa in più” che i cittadini ci invidiano. Monica & Massimiliano Gnesotto delle Guide Altopiano Tra una tartare di soppressa e navoni, un risotto con zafferano di montagna e patate torbe la condotta “Slow Food Altopiano 8 Comuni” ha dato inizio alla sua attività “istituzionale”, ovvero la tutela e la promozione dei prodotti tipici locali, dell’alimento a km zero, con la riscoperta di specialità del passato e di alimenti compatibili con l’ambiente locale. Il tutto al fine di favorire un’agricoltura sana in tutti sensi; che inquini meno e che offra prodotti sempre più buoni. In pratica il concetto è “inutile voler mangiare la mozzarella di bufala campana ad Asiago così come è assurdo pretendere “barbusti” a Napoli”. Insomma, ad ognuno il suo. La serata è stata anche occasione per preannunciare la seconda manifestazione programmata dalla condotta, il weekend delle erbe che si terrà dal 28 aprile al 1 maggio. Tra convegni (hanno dato la loro adesione Carlo Petrini, Ermanno Olmi e Gianni Rigoni Stern), mercati di prodotti tipici e mostre, si cercherà di dare uno stimolo in più, prima di tutto ai consumatori, ma anche alle aziende agricole locali (e alle istituzioni che li rappresenta) per allontanare l’agricoltura altopianese dalla monocultura casearia. “Il concetto è semplice – afferma Antonio Cantele spiegando un tema tanto caro anche alla coldiretti locale – L’azienda agricola esclusivamente improntata sul latte, quando il mercato non tira, va in difficoltà; diversificando l’offerta, con la produzione di miele, la coltivazione dell’ortofrutta, la coltura di specie antiche invece permette all’agricoltore di tutelarsi da queste flessioni di mercato”. Durante tutta la serata, le portate sono state intervallate da interventi di produttori locali i cui prodotti hanno trovato spazio nel menù. Tutti che hanno illustrato le difficoltà di mantenere alta la qualità dei propri prodotti e nello stesso tempo guadagnare il giusto per proseguire nel loro lavoro. “La chiave di tutto è l’informazione – ha concluso Antonio Cantele – Bisogna informare il consumatore che poi saprà scegliere con maggior accuratezza e apprezzando di più tutto il lavoro che sta dietro al prodotto finito”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 17 CINEMA La Piana di Marcesina si trasforma in un grande set cinematografico Inizieranno il 4 giugno e dureranno 5 cinque settimane le riprese del film “Il grande sole rosso” diretto dal regista vicentino Stefano Pozzan E’ stato salutato come la nuova primavera dello spaghetti western, quel genere di film che, tra gli anni Sessanta e Settanta, ha fatto grande il nome del cinema italiano nel mondo. Ancor prima di iniziarne la realizzazione, il nuovo film del regista Stefano Pozzan, intitolato “Il grande sole rosso” sta facendo ampiamente parlare di sé, soprattutto nel vicentino dove l’idea ha trovato giuste sinergie e dove verranno effettuate le riprese in esterno. Sarà infatti la stupenda Piana di Marcesina (Enego, sull’Altopiano di Asiago) ad essere trasformata in un grande set cinematografico. Dal 4 giugno (inizialmente si pensava di poter cominciare ancora ad ottobre, come avevamo anticipato anche su queste pagine), per cinque settimane, nel paradiso naturale a stretto confine con il Trentino, sarà protagonista, oltre al cast del film, alla troupe e agli stuntman, un bel numero di cavalli. “Girare un film western ambientato nell’Altopiano di Asiago – spiega il regista – era un sogno che coltivavo da tempo. Ritengo impressionante la somiglianza tra il panorama che offre questo territorio e quello della Virginia del 1850. Ci stiamo già occupando della costruzione delle scenografie, per la cui preparazione servono 3 mesi, poi appunto inizieremo le riprese a Marcesina, mentre gli interni saranno co- Quante risate con la Compagnia del Trivelin! “Bravi, bravissimi… ci hanno fatto ridere tantissimo! Abbiamo passato una serata spensierata, all’insegna del divertimento più genuino.” E’ unanime il commento su “Chiave per due”, la nuova commedia portata in scena della Compagnia del Trivelin, che ha saputo ancora una volta regalarci uno spettacolo degno di attori professionisti. Già quattro le rappresentazioni proposte (le prime due al Millepini di Asiago, le altre al Teatro Palladio di Cesuna) che hanno registrato sempre un ottimo afflusso, con il tutto esaurito e tantissima gente rimasta fuori l’ultima sera. Sparsesi in fretta le voci che lo spettacolo era uno di quelli da non perdere, la rincorsa ai biglietti non ha conosciuto tregua, ma chi non ha potuto assistervi Foto di Alessandra Allodi potrà rifarsi nei prossimi mesi, quando saranno programmate altre rappresentazioni. Non ancora decise le date, ma già entro breve potrebbe venire proposta una replica, mentre sicuramente lo spettacolo verrà ripetuto la prossima estate prima del periodo stagionale clou. Chi aveva già visto all’opera questo gruppo teatrale amatoriale, la cui storia inizia a Cesuna nel 2000, non aveva alcun dubbio che anche con il nuovo spettacolo ci sarebbe stato da sciogliersi dalle risate, ma a sorprendere stavolta è stata in più la bravura dei protagonisti nel tenere la scena per un tempo piuttosto lungo, e con il ritmo davvero frenetico dato dal continuo susseguirsi degli eventi. Bravi, bravis- simi, ed azzeccatissima come sempre la rivisitazione che è stata fatta di questa commedia di John Chapman e Dave Freeman, adattandola al contesto del nostro territorio. Lo spettacolo racconta di Enrichetta (Giulia Allodi), giovane signora che per sbarcare il lunario si fa mantenere da due amanti, Arturo (Stefano Fracaro) e Pino (Giorgio Flossi) entrambi sposati. Una situazione che riesce a sostenere inventandosi una mamma immaginaria che non approverebbe di certo le sue relazioni e che tira in ballo ogni qualvolta deve districarsi liberandosi di uno dei due per accogliere l’altro.A sconvolgere però la collaudata routine quotidiana è l’arrivo dell’amica Anna (Laura Magnabosco) che non vede da tempo e le racconta le ultime vicissitudine familiari. Da qui in poi è tutto un incalzare di colpi di scena, con l’ingarbugliata storia che diventa sempre più appassionante. Oltre ai personaggi già citati, nella vicenda si inseriscono via via anche i vari coniugi: Riccardo (GianniAmbrosini), Sandra (Daniela Panozzo) e Gemma (Antonietta Spiller). Al termine dello spettacolo la Compagnia del Trivelin, oltre ad aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito in vari modi all’allestimento e alla realizzazione, ha ricordato che anche quanto raccolto con questa commedia a scopo benefico, verrà destinato all’acquisto di qualcosa di utile per il Centro di Riabilitazione Cardiologica dell’ospedale di Asiago. Silvana Bortoli Stefano Pozzan struiti a Cinecittà”. Il lungometraggio racconterà la storia di un figlio che ritorna al paese natale per l’omicidio del padre. “Parlerà di intolleranza e razzismo – spiega lo stesso Pozzan – di pregiudizi e di incomprensioni. Tornando al suo paese d’origine, il protagonista rivivrà dei flashback che ripercorreranno il rapporto conflittuale con il padre che lo aveva poi abbandonato per stare con una ragazza indiana”. “In quanto al filone western – sottolinea il regista – è mia intenzione rivoluzionarlo, sia come estetica che come trama. Non ci saranno deserti ma strade infangate. I duelli saranno soprattutto verbali e aggiungerò anche un po’ di introspezione psicologica dei personaggi, cosa non comune in questo tipo di film”. Il ruolo del protagonista prin- cipale sarà interpretato da un attore internazionale il cui nome rimane per ora top secret, ma nel casta ci saranno anche attori non professionisti tra cui una giovane vicentina che lo stesso Pozzan ha “scoperto” passeggiando tra le bancarelle del mercato di Marostica. La pellicola sarà realizzata anche grazie al supporto di piccoli produttori cinematografici del Vicentino, coinvolti in questo progetto dalla Vicenza Film Commission, l’ente no profit, legato al Consorzio Turistico Vicenzaè, che si occupa della promozione dell’immagine del territorio vicentino attraverso i media audiovisivi e che punta all’incentivazione del cineturismo, allo sviluppo dell’industria cinematografica nel territorio e alla creazione di nuove opportunità di business. Stefania Longhini Rassegna cineforum al Cinema Teatro Palladio Dal 3 aprile al 29 maggio avrà luogo una nuova rassegna cinematografica presso il Cinema Teatro Palladio di Cesuna. I nove film che saranno proiettati ogni martedì alle ore 20.45 sono pellicole proposte nella trascorsa stagione e propongono tematiche sociali spesso legate ai problemi della famiglia. Dopo il rassicurante riscontro dello scorso anno, infatti, l’Assessorato al Turismo e alla Cultura ha stabilito di proseguire gli appuntamenti con il cinema d’autore, anche e soprattutto in un’ottica di valorizzazione e fruizione totale della struttura di Cesuna. Infatti, nel mese di febbraio la sala teatro è stata dotata di un nuovo impianto di avanzata tecnologia audio e video degno della più moderna sala di proiezione: il sostanzioso investimento economico affrontato dall’amministrazione sottolinea la ferma intenzione di incentivare consistentemente le attività che riguarderanno il Cinema nell’immediato futuro. Il Comune di Roana intende ancora una volta dare spazio al cinema di qualità e all’Associazione Gallio Filmfestival - da quasi vent’anni operativa sul territorio con un’intesa ed appassionata attività -, dimostrando anche la disponibilità a cooperare con le realtà associative locali, in special modo quando esse dimostrino la volontà di sviluppare progetti ambiziosi anche nei periodi di bassa stagione. Inoltre, la rassegna cinematografica che sta per iniziare vuole essere anche un preludio ad alcune importanti serate dell’imminente 16^ edizione di Gallio Filmfestival (luglio 2012). Per ulteriori informazioni il riferimento è lo chalet turistico di Tresché Conca (tel. 0424 694361). 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 18 CULTURA Premio Mario Rigoni Stern per la narrativa a “Notturno sull’Isonzo” di Alojz Rebula Il 31 marzo, presso il Palacongressi di Riva del Garda, si terrà la cerimonia di premiazione che vedrà come protagonista lo scrittore sloveno Alojz Rebula, che ha ottenuto il Premio Mario Rigoni Stern per la sezione narrativa con il suo romanzo Notturno sull’Isonzo (Nokturno za Primorsko, edito da San Paolo Edizioni e tradotto da Martina Clerici). Il Premio Mario Rigoni Stern, dedicato al nostro scrittore, voce autorevole della letteratura di guerra ma soprattutto eco nel mondo della nostra storia e del nostro paesaggio, si propone di valorizzare l’ambiente alpino come scrigno di valori, di tradizioni culturali e popolari: dalla società alla caccia, dalla letteratura all’ecologia. È promosso dalla famiglia Rigoni Stern e dall’associazione Ars Venerandi, in collaborazione con la Regione Veneto e la Provincia Auto- Sabato 31 marzo, a Riva del Garda, la cerimonia di premiazione. Un connubio di storia e quotidianità che valorizza la narrativa e ricorda il nostro scrittore noma di Trento, che si alternano nell’ospitare l’evento, e con il patrocinio del Comune di Riva del Garda, del Comune di Asiago, della Federazione Italiana della Caccia, della Fierecongresssi di Riva del Garda, della Banca di Trento e Bolzano, della Cassa di Risparmio del Veneto e del Museo degli usi e dei costumi di San Michele all’Adige. Parte della giuria, presieduta da Alberico Rigoni Stern, primogenito dello scrittore, sono personalità di spicco come Marie Hélène Angelini, Fernando Bandini, Margherita Detomas, Paolo Rumiz, Graziano Riccadonna ed Eraldo Affinati, critico letterario e curatore del Meridiano Mondadori dedicato a Rigoni Stern che così ha definito l’opera vincitrice: “Siamo di fronte a un testo di difficile collocazione. Il carattere spurio della struttura letteraria è, a mio avviso, la sua qualità maggiore: sentiamo da una parte il fascino della vicenda narrativa, dall’altra la forza della vicenda storica. Il vero e il verisimile si mischiano senza soluzione di continuità – LA SORPRESA DI PAPA RATZINGER Appunti di una conferenza di Mons. Luigi Sartori fatta in duomo ad Asiago nell’estate 2005 L’altopiano ha bisogno di incontri, di apertura, di amicizia. Anche nella cultura religiosa. Sul piano dell’azione turistica non basta organizzare feste e ricordare storia, tradizione e grande guerra. Per fare veramente cultura è necessario aprirsi a tutte le culture. Il ricordo di Papa Ratzinger questa sera , il ricordo della sua venuta sull’altopiano ai convegni del 1975 e del 1976, è un ricordo di amicizia profonda e di intima familiarità. Non è una celebrazione, ma un momento di affetto e di riconoscenza. Il ricordo di quei convegni ci può aiutare a capire la sua teologia. Una teologia molto spirituale, ispirata al pensiero di Agostino e di Bonaventura, studiati nelle tesi di laurea e di dottorato all’università. Ratzinger ha sempre dimostrato interesse alla dimensione storica della teologia, come ai temi della collegialità nella Chiesa e ai temi della Chiesa come Popolo di Dio e della Chiesa come Casa di Dio. In particolare Ratzinger ha approfondito la teologia della storia in rapporto alla dialettica storica dell’idealismo tedesco e come superamento della visione della storia del filosofo medioevale Gioachino da Fiore. Per Ratzinger San Bonaventura ha messo ordine nell’esuberanza del pensiero francescano e ha dato indicazioni importanti alla teologia cristiana della storia. Ratzinger ha sempre mostrato diffidenza nei confronti di metodi critici estremi e distruttivi, nei confronti di logiche di contrapposizione e di contrasto. Per lui l’identità cristiana va vissuta e definita non in antitesi con altre identità, ma in senso positivo, come dono e come grazia. Nel campo della teologia conciliare egli si è mantenuto equilibrato tra gli opposti orientamenti escatologici ed incarnazionisti, mettendosi piuttosto sulle posizioni intermediarie della teologia francese. La sua teologia è sapienza, preghiera, carità. Come responsabile della Congregazione della Fede, per molti anni egli è stato il guardiano della ortodossia cattolica, mentre Giovanni Paolo II girava per il mondo. La sua difesa della dottrina era fatta di attenzione e di comprensione, più che di condanna, sempre improntata ad uno spirito di dialogo. Anche nei confronti dei teologi Boff e Dupuy, il giudizio di Ratzinger non era di eresia, ma di preoccupazione per gli equivoci che il loro pensiero poteva innescare. Ratzinger fu sempre in accordo con il Card. Martini, per quanto riguarda il rapporto con il Concilio Vaticano II, sul tema della collegialità nella Chiesa, sul ruolo della Chiesa locale, sull’importanza dell’ecumenismo, e sul rapporto con l’ateismo. Ratzinger è convinto che , senza Dio, la cultura è idolatria: idolatria delle ideologie, delle scienze, delle razze, delle nazioni, idolatria dell’uomo e del mondo. La fede deve dialogare con tutte le culture. La verità non si afferma con facili vittorie, ma si fa strada con evoluzione lenta, fatta di pazienza e di speranza. L’unione delle chiese cristiane e il dialogo con le diverse religioni non sono il risultato di contratti diplomatici e di discussioni teologiche, ma frutto della conversione delle coscienze, frutto di piccoli avvicinamenti e anche di provvisorie convergenze. L’unione è dono dello Spirito Santo. Secondo il pensiero di Ratzinger , la posizione della figura del Papa nella Chiesa cattolica non è tanto di supremazia e di dominio, ma di servizio e di martirio, di testimonianza e di sofferenza, sull’esempio del suo fondatore e del suo primo rappresentante. La nomina di Papa Ratzinger può veramente essere ritenuta come una sorpresa dello Spirito Santo. Un dono dello Spirito Santo alla Chiesa e al mondo. Un dono anche al nostro altopiano, di cui egli si ricorda con amicizia. Tratto dal libro Ostarmentak – Pasque cimbre continua il critico – Nel destino del protagonista si può comprendere lo spirito transfrontaliero che, complice il vecchio Tönle, anima il Premio Mario Rigoni Stern”. L’opera presenta la parabola di un sacerdote nel secolo dei totalitarismi: prima confinato dal fascismo, poi rinchiuso dal nazionalsocialismo a Dachau., infine assassinato per mano comunista. Un romanzo che assomma in sé la grande storia e quella personale del protagonista, la storia sperata e quella interiore. A questa prima edizione della sezione narrativa (è prevista anche una sezione saggistica) hanno partecipa- to ben quarantatre autori (tra questi anche quattro francesi, due sloveni e due tedeschi e rappresentanti di case editrici di spicco quali Mondadori, Mursia, Marsilio, San Paolo Edizioni e Priuli & Verlucca), alcuni dei quali saranno presenti a partire dalle ore 18, quando saranno letti alcuni tra i passi più significativi dell’opera di Mario Rigoni Stern, tra memoria e letteratura, tra quotidianità e storia. Alle ore 21, si terrà la cerimonia di premiazioni con letture selezionate dall’opera vincitrice. Un ottimo modo di ricordare Mario Rigoni Stern, uno dei più grandi autori della letteratura contemporanea, non solo nel paesaggio letterario italiano, ma nel grande quadro internazionale che va profilandosi in campo culturale: una importante valorizzazione della narrativa, vista come felice connubio tra grande storia e quotidianità. Martina Rossi Ostarmentak: le Pasque cimbre del teologo roanese Luigi Sartori Un prezioso regalo di Pasqua. E’ quello che ci fa l’Istituto di cultura cimbra di Roana con la freschissima pubblicazione di “Ostarmentak – Pasque cimbre” un volumetto agile per formato e consistenza (un centinaio di pagine) ma dal contenuto ricco ed intenso. Basta un nome per capire: mons. Luigi Sartori, teologo roanese la cui profondità di pensiero è sicuramente nota ai nostri lettori. In questo libro, a cura di Giandomenico Tamiozzo e Sergio Bonato, è raccolta una serie di appunti che, come si legge nella presentazione “ci riportano solo lontanamente l’esperienza di preghiera, di cultura e di amicizia che Mons. Sartori sapeva accendere con la sua parola chiara e profonda, semplice ed intensa”. Gli appunti riguardano alcuni interventi fatti nelle Messe i lunedì di Pasqua (Ostarmentak) a Mezzaselva e in altre occasioni sull’Altipiano, al suo paese di Roana, nella chiesetta di Santa Margherita a Rotzo e ad Asiago. “Appunti da leggere lentamente, da meditare, da collegare ad altre parole e ad altri ricordi riferiti al teologo roanese. Sono appunti essenziali che ci aiutano a capire il mondo, la vita, le ragioni della fede e che ci aiutano a capire anche la nostra tradizione cimbra, ci aiutano a vivere in modo attuale questa tradizione che si è sviluppata per più di mille anni sulla terra dei Sette Comuni e che può avere ancora importanza nei tempi che verranno. Perché, come diceva Mons. Sartori, “nella memoria c’è profezia, c’è speranza, c’è forza per affrontare il futuro””. Si farà memoria e profezia, come ogni anno, anche il 9 aprile, lunedì di Pasqua, nella chiesa di Mezzaselva, quando, con inizio alle 10.30, tornerà l’appuntamento con la Messa in lingua cimbra. In quell’occasione, nell’ambito di un momento di festa cimbra, ci sarà la presentazione del libro “Ostarmentak”. Stefania Longhini 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 19 L’Aprile musicale e artistico di Roana La serie di appuntamenti della rassegna primaverile organizzata da Artemusica si apre domenica 8 aprile con il concerto del pianista di casa Francesco Pulga Con l’intento di dare spazio e fornire opportunità a giovani musicisti di talento, e volendo proporre agli appassionati di musica dei concerti decisamente di buon livello, “Artemusica Cultura” ha organizzato una serie di appuntamenti che si svolgeranno durante tutto il mese di aprile e che, in concomitanza con il periodo pasquale, coinvolgeranno la musica e le arti figurative. Si inizia domenica 8 aprile alle ore 21.00, presso la sala Consiliare del municipio di Canove, con il concerto del giovane pianista Francesco Pulga. Nato a Ferrara, ma residente da anni a Roana, Francesco Pulga ha conseguito nel 2009 il diploma in pianofor- te presso il Conservatorio di Vicenza sotto la guida del M° Riccardo Zadra, laureandosi con il massimo dei voti. Successivamente ha frequentato l’”Accademia Pianistica di Padova” con i Maestri F. Righini e R. Zadra e il “Corso di Alto Perfezionamento” tenuto dal M° Giampaolo Nuti. Attualmente frequenta il secondo anno del biennio superiore di perfezionamento al Conservatorio Reale di Bruxelles, sotto la guida del M° Boyan Vodenitcharov, e continua ad affinare la sua preparazione frequentando numerosi Corsi, Seminari di perfezionamento e par- tecipando a vari concorsi. Durante il concerto in pro- gramma per la sera di Pasqua, Pulga eseguirà musiche di Bach, Beethoven, Mendelsshon. L’ingresso è gratuito. Seguirà un piccolo rinfresco. Alla pittura sarà dedicata la sera di Pasquetta: lunedì 9 aprile si terrà presso la chiesa parrocchiale di Roana un’interessante serata alla scoperta di uno dei più affascinanti luoghi d’arte di Venezia: La Scuola grande di San Rocco, scrigno d’arte e storia rimasto fortunosamente intatto fino ai nostri giorni. Durante l’incontro, intitolato “Pasqua in arte: il genio di Tintoretto nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia” e tenuto dal prof. Davide Apolloni, verranno illustrati i capolavori del Tintoretto e l’interpretazione delle opere d’arte sarà accompagnata da brani musicali eseguiti dalla flautista Federica Boifava. L’appuntamento è per le ore 21.00, l’ingresso è gratuito. La serie dei concerti riprenderà poi sabato 14 aprile con il giovane musicista palestinese Jiries Boullata che eseguirà al piano brani di Beethoven, Chopin e Liszt.; sabato 28 aprile sarà poi la volta del pianista bassanese Giovanni Mazzochin con un concerto di musiche tratte da Bach, Beethoven e Brahms. La conclusione di questa breve rassegna musicale primaverile spetta poi ad un altro giovane musicista: lunedì 30 aprile ci sarà il concerto del pianista Gabriele Lucherini con un programma di brani tratti da Bach, Schubert, Glazunov, Debussy, Ravel. Tutti i concerti, come sempre ad ingresso gratuito, si terranno presso la sala Consiliare del municipio di Canove. Per informazioni: www.artemusicaroana.it Nicoletta Manfrin Bel sound al Millepini, i Blond Brothers incantano il pubblico di Asiago Dopo alcuni momenti di buio, in cui il pubblico viene cullato dal suono delle parole della traduzione, la luce neon-blu illumina i Blond Brothers in jeans e camicia bianca, che cominciano con sicurezza il concerto, con la prima canzone del disco: la ballata romantica “Breack my heart to know”. Si prosegue con “Do you want”, prima canzone scritta dal duo di Sasso a partire da tre accordi composti da Francesco. Lo spettacolo continua con i brani del loro primo cd introdotti da alcu- IL CONCERTO DELLA BANDA DI QUINNIPAK La Banda di Quinnipak arriva in Altopiano. Grazie alla collaborazione con il Comune di Asiago, l’Associazione Occhi Aperti per Costruire Giustizia propone per sabato 31 marzo (ore 20.30, teatro Millepini) un importante momento di divertimento ma anche di riflessione e confronto. Una banda un po’ speciale, questa di Quinnipak, originale progetto di inclusione sociale di giovani e disabili attraverso la musica promosso da ANFFAS Onlus di Bassano del Grappa e composta da oltre 30 elementi tra ragazzi, adulti, bambini, persone con disabilità, ballerini e musicisti professionisti e volontari del bassanese uniti insieme nel nome della musica come comunicazione universale e mezzo di integrazione. La Banda di Quinnipak presenterà un repertorio di brani strumentali, cantati ma, soprattutto ballati, musica e danze tradizionali europee ed extraeuropee appositamente inserite nel programma per l’appuntamento altopianese. Un repertorio con il quale la Banda di Quinnipak vuole diventare testimonianza concreta delle possibilità effettive di percorsi integrati tra disabilità e persone normodotate dove ogni suonatore porta sé stesso e il suo suono. La Banda di Quinnipak, il cui nome è ispirato al libro di Alessandro Baricco, “Castelli di Rabbia”, nasce nel 2008 a Bassano del Grappa e vede l’Associazione Anffas onlus di Bassano del Grappa, capofila dell’idea progettuale attualmente insieme all’Associazione Conca d’Oro e all’Associazione ABC Bassano, con il contributo della Fondazione Cariverona. ne traduzioni e genesi dei testi;”Light and Shadows”, accompagnata dall’alternanza di luce chiara, diretta e buio e un ritmo blues, subito dopo “In a night without dream”, dedicata a un amico che vive un momento di difficoltà, grande emozione, tema sentito: chi non ha vissuto una notte senza sogni? Durante la serata sono stati proposti anche due inediti in italiano: “Ancora” scritta interamente, musica e parole, da Francesco e “Non chiedere la verità”, cantata da Luca. I brani appariranno nel nuovo disco in programma per fine anno. “La ballata dell’innocenza perduta” con un ritmo sostenuto invita a riflettere su tutti quei bambini cui è stato rubato il sorriso, mentre “Today” è un augurio al mondo perché migliori la situazione attuale, perché “oggi è il giorno buono per lottare”. La natura dell’Altopiano, in particolare di Sasso, che ha ispirato i due fratelli, è raffigurata in video of- ferto dal gruppo Fotografico dell’Altopiano, piacevole intermezzo. I due artisti appaiono soddisfatti di una serata nel complesso ben riuscita, a cui hanno partecipato con le loro calde voci gli “Amici di Parola”, gruppo trentino e organizzata in collaborazione con “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” e “Ama musica Altopiano”. Una standing ovation e la ripetizione del loro pezzo forte, su richiesta del folto pubblico, chiude lo spettacolo. Giulia Rigoni 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 20 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA La psicoterapia cognitivo-comportamentale: fondamenti scientifici e caratteristiche del trattamento La terapia cognitivocomportamentale (TCC) è una psicoterapia sviluppata a partire dagli anni ’60. È una tecnica terapeutica strutturata (si articola secondo una struttura ben definita, benché non in maniera rigida, per assicurarne la massima efficacia), direttiva (il terapeuta assume, in alcune fasi, il ruolo di “consigliere esperto”), breve (i cambiamenti significativi sono attesi entro alcuni mesi), orientata al presente (è volta a risolvere i problemi attuali) e scientificamente fondata. Essa è finalizzata a modificare i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del cliente, producendo la riduzione e l’eliminazione del sintomo e apportando miglioramenti duraturi nel tempo grazie alle modificazioni più profonde della struttura psichica. La TCC è una terapia adatta al trattamento individuale, di coppia e di gruppo, e funziona a prescindere dal livello culturale, l’età, la condizione sociale e l’orientamento sessuale del paziente. L’intervento terapeutico consta di due componenti. La terapia comportamentale interviene per modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione; aiuta inoltre a rilassare mente e corpo, così da sentirsi meglio e poter riflettere e prendere decisioni in maniera più lucida. La terapia cognitiva si fonda sull’assunto che le emozioni e i comportamenti delle persone vengono influenzati dalla loro percezione degli eventi. Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che le persone provano, ma piuttosto il modo in cui esse interpretano certe esperienze. All’origine dei disturbi vi è, dunque, un modo distorto di pensare, che influenza in modo negativo l’umore e il comportamento. La TCC aiuta le persone ad identificare i loro pensieri preoccupanti e a valutare quanto essi siano realistici. Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] Mettendo in luce le interpretazioni errate e proponendone delle alternative - ossia, delle spiegazioni più plausibili degli eventi - si produce una diminuzione quasi immediata dei sintomi. La valutazione realistica delle situazioni e la modificazione del modo di pensare producono un miglioramento dell’umore e del comportamento. Attraverso la TCC le credenze disfunzionali possono essere sostituite da nuovi schemi di pensiero più realistici e funzionali. Si interviene su tre livelli, via via più profondi: i pensieri automatici (che sono il livello cognitivo più superficiale: i pensieri e le immagini distorte che attraversano in maniera rapida e incontrollata la mente), le credenze intermedie (opinioni, regole e assunzioni disfunzionali) e le credenze di base (che costituiscono il livello di credenza più profondo: sono globali, rigide e ipergeneralizzate). La TCC poggia su una base sperimentale e un metodo scientifico; la sua efficacia è stata convalidata empiricamente. Numerosi studi hanno dimostrato che la TCC è efficace nel trattamento di una vasta gamma di disturbi psicologici: la depressione, l’ansia, gli attacchi di panico, il disturbo ossessivocompulsivo, le fobie, i disturbi del comportamento alimentare, le forme di stress post-traumatico, la dipendenza da alcol e droghe, le disfunzioni sessuali, i problemi di coppia e, combinata alla somministrazione appropriata di farmaci, i disturbi di personalità e la schizofrenia. Alcuni clienti rimangono in terapia per un periodo molto breve, appena sei-otto sedute. In altri casi la terapia può durare alcuni mesi o anche più di un anno. Questo dipende dalla gravità del problema, dalle risorse e dalla motivazione del cliente. Le prime sedute vengono dedicate alla conoscenza dei problemi e alla costruzione della relazione terapeutica. La fase di anamnesi (assessment) viene condotta utilizzando il colloquio clinico e i test psicodiagnostici ed è volta alla valutazione dello stato emotivo del cliente, alla ricostruzione delle esperienze salienti e alla chiara definizione dei problemi attuali e delle aspettative di cura. Quando il caso e la diagnosi clinica saranno chiari, il terapeuta propone al cliente un contratto terapeutico. Egli riassumerà le sue valutazioni, prospetterà al cliente le sue ipotesi e formulerà una restituzione del quadro clinico e dell’eventuale progetto terapeutico, con strategie e obiettivi concreti, utili e raggiungibili, connessi con i problemi esplicitati dal cliente e coerenti con le sue aspettative. Successivamente il terapeuta spiegherà i principi teorici e le finalità della terapia, ed illustrerà brevemente le tecniche che verranno utilizzate, nonché i tempi, il costo e le probabilità di successo della terapia, per quanto ciò sia possibile. Poi si passerà all’intervento terapeutico vero e proprio, in un clima di fiducia e di orientamento positivo al cambiamento. Verso la fine della terapia, quando il cliente si sentirà meglio, le sedute potranno essere diradate nel tempo fino alla conclusione. Potranno poi seguire delle sedute di richiamo (follow-up) a tre, sei e dodici mesi dalla conclusione della terapia. Gli interventi di TCC si basano sull’uso di numerose tecniche terapeutiche, tutte basate sull’evidenza scientifica. Esse includono: il problem-solving, il decision-making, gli esperimenti comportamentali, il monitoraggio e la programmazione delle attività, la distrazione e la rifocalizzazione, le tecniche di rilassamento, il rinforzamento, l’esposizione graduale, il role-playing, e molte altre ancora. L’uso appropriato di psicofarmaci non è escluso nella TCC, anzi per alcuni disturbi specifici la terapia risulta più efficace se associata all’assunzione di farmaci. Ciò dipenderà dalla natura e dalla gravità del disturbo accusato dal cliente. La maggior parte dei clienti che si sottopongono ad un trattamento terapeutico sperimentano un miglioramento già entro le prime tre-quattro settimane dall’inizio della terapia, se frequentano le sedute con motivazione e se si impegnano giornalmente ad eseguire i compiti a casa tra una seduta e l’altra. I benefici della terapia potranno essere verificati attraverso la somministrazione periodica di alcuni test finalizzati a misurare lo stato psicologico del cliente. L’AVVOCATO RISPONDE COS’E’ LO STALKING? Con il termine inglese stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema di molestie assillanti, si intende un insieme di comportamenti tramite i quali una persona affligge un’altra con intrusioni e comunicazioni ripetute ed indesiderate, a tal punto da provocargli ansia o paura. Queste condotte indesiderate possono essere classificate in tre tipologie: comunicazioni indesiderate, contatti indesiderati e comportamenti associati: 1) Le comunicazioni indesiderate di solito sono rivolte direttamente alla vittima di stalking, ma possono consistere anche in minacce o in contatti con la famiglia, gli amici o i colleghi della vittima stessa. Lettere e telefonate sono le forme più comuni di comunicazione, ma gli stalker ricorrono spesso anche a scritti non necessariamente inviati in modo diretto alla vittima, oppure utilizzano altri mezzi come invio di sms ed e-mail. 2) I contatti indesiderati comprendono i comportamenti dello stalker diretti ad avvicinare in qualche modo la vittima. Tra questi i più diffusi sono i pedinamenti, il presentarsi alla porta dell’abitazione o gli appostamenti sotto casa, recarsi negli stessi luoghi frequentati dalla vittima o svolgere le stesse attività. 3) Tra i comportamenti associati si collocano l’ordine o la cancellazione di beni e servizi a carico della vittima, al fine di danneggiarla o intimidirla. Tipiche condotte di questo tipo sono il far recapitare cibo o altri oggetti all’indirizzo della vittima anche a tarda notte, oppure la cancellazione di servizi quali l’elettricità o la carta di credito all’insaputa della vittima. L’atto di stalking si differenzia dalla semplice molestia per l’intensità, la frequenza e la durata della variegata congerie comportamentale. Lo stalker può essere un ex-partner, un conoscente, come un collega o qualcuno conosciuto casualmente, oppure un completo estraneo. Il Decreto Legge n. 11 del 23 febbraio 2009 ha introdotto nel codice penale italiano il reato di stalking. L’art. 612-bis codice penale rubricato appunto “atti persecutori”, così recita: “È punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque molesta o minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di per- sona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita”. Costituiscono circostanze aggravanti del reato, con conseguente aumento della pena, l’aver perpetrato tali condotte nei confronti del partner o di persone legate sentimentalmente al persecutore. In tali casi la pena è aumentata di un terzo. Se invece la condotta delittuosa è tenuta nei confronti di minori, di donne in gravidanza o di disabili, ovvero qualora la medesima condotta sia tenuta con l’uso delle armi o mediante ricorso al travestimento, la pena è aumentata fino alla metà. La pena è aumentata fino a due terzi se il fatto è commesso da persona già condannata per tale tipo di delitto. La disciplina consente alla persona offesa di proporre querela entro il termine di 6 mesi (diversamente dai canonici 90 per i reati perseguibili tramite querela di persona offesa) eventualmente consentendo il procedimento d’ufficio nei casi in cui si tratti di minore o di persona diversamente abile o se il fatto è commesso con minacce gravi, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio. Al fine di tutelare anche individui che non vogliano ricorrere subito all’istituto della querela, la normativa prevede la possibilità che la vittima esponga i fatti all’Autorità di Pubblica Sicurezza avanzando richiesta di ammonimento. In questo caso tale richiesta viene inoltrata senza indugio al Questore competente per territorio il quale, sentite le persone informate sui fatti e gli investigatori, e se ritiene fondati i fatti, ammonisce oralmente il persecutore invitandolo a tenere condotte secondo Legge e Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano redigendo processo verbale delsottoporre domande su l’ammonimento. qualsiasi questione di carattere legale al nostro Nel caso in cui tali fatti dovesseavvocato possono inviare ro proseguire, si procederà d’ufuna mail all’indirizzo ficio per il reato previsto nella [email protected] o scrivere a “L’avvocato fattispecie indicata dall’articolo risponde – Giornale 612 bis aggravando la pena di un Altopiano, Via Monte terzo (la pena edittale va dai 6 Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” mesi ai quattro anni). 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 21 SPORT - SCI Tanti piccoli campioni in gara a Falcade per il 35° Gran Premio Giovanissimi Il 35° Gran Premio Giovanissimi dedicato alle piccole promesse dello sci si è concluso domenica 25 marzo con la cerimonia di chiusura a Falcade . Ben 1.650 bambini tra sabato e domenica si sono presentanti ai cancelletti di partenza per le gare di sci alpino (slalom gigante) e sci nordico (fondo a tecnica classica). La qualità delle piste di gara e l’ottima organizzazione generale hanno garantito uno svolgimento regolare e non sono mancati i momenti di svago per tutti i bimbi, che sono stati applauditi nientemeno che dalle medaglie olimpiche Giuliano Razzoli, Daniela Ceccarelli e dall’azzurro dello sci di fondo Fulvio Scola. Hanno partecipato piccoli sciatori nati negli anni dal 2001 al 2004 per lo sci alpino (slalom gigante) e dal 2000 al 2003 per quanto riguarda lo sci nordico (fondo a tecnica classica), giunti da ben 13 regioni: Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte, Calabria, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lombardia, Alto Adige, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Trentino. Tutti i 1.650 bimbi hanno poi ricevuto numerosi premi grazie al contributo di importanti partner commerciali che hanno sposato la mani- festazione. Con l’organizzazione del Gran Premio Giovanissimi l’A.M.S.I. ha dato la possibilità a tutti i piccoli sciatori di emergere in una serie di gare di sci alpino e di sci nordico. L’organizzazione della manifestazione è stata complessa e articolata: ha previsto inizialmente, nei mesi di gennaio e febbraio, una serie di mini competizioni predisposte dalle Scuole Italiane Sci distribuite sul territorio italiano, che hanno dato la possibilità a tutti i piccoli sciatori (anche quelli non iscritti a sci club) di farsi notare. Dopodiché i bambini segnalati dalle stesse Scuole Sci hanno avuto accesso alle dodici fasi regionali, utili per selezionare i partecipanti all’ambitissima finale: Gran Premio Giovanissimi, Trofeo Ringo, in cui sono stati assegnati i titoli di “Campione Italiano Giovanissimi”. Questo appuntamento ha rappresentato dunque il culmine di un impegno importante per l’A.M.S.I che, per l’occasione, ha coinvolto quasi 10.000 professionisti e oltre 300 Scuole Sci distribuite sul territorio italiano. Anche per il nostro Altopiano non sono mancati dei buoni risultati : nello sci alpino, per la Scuola Sci Asiago con Isabella Vedove, Greta Bonomo, Marta Bonato e Nicolò Bisson (tutti del 2001) e per la Scuola Sci Gallio con Daniele Plebs (2001), Marco Munari , Giacomo Schivo, Andrea Pertile (2003), Filippo Sambugaro e Giulia Frison (2003) , settima a soli settanta centesimi di secondo dal podio. Nello sci nordico, con la scuola Sci Campomulo di Gallio hanno partecipato con buoni piazzamenti Luca Sartori (2000), Federico Sansoni (2002 ), Michele Minuzzo ( 2001) medaglia di bronzo, Matilde Finco (2002) medaglia d’argento, e Filippo Sartori (2002) medaglia d’oro e quindi Campione Italiano Giovanissimi 2012. Ma il 35° Gran Premio Giovanissimi non termina qui, infatti, la socializzazione proseguirà anche oltre i campi da sci: il 12 maggio tutti i partecipanti saranno ospiti di Gardaland per una grande festa che si terrà in un clima di gioco e grande amicizia all’interno del celebre parco divertimenti. La prossima edizione del Gran Premio Giovanissimi, la 36esima, si svolgerà nel 2013 a Salice d’Ulzio (TO) e tutti noi ci auguriamo una massiccia presenza di atleti altopianesi per sciare, divertirsi e competere tutti assieme sulla neve del Piemonte. FINALE GRAN PRIX LATTEBUSCHE DI SCI NORDICO: LO SCI CLUB 2 A ANCORA UNA VOLTA SUL PODIO E’ ormai definitivamente archiviata la stagione dello sci in questo “inverno orribilis” che ha messo a dura prova interi settori produttivi e commerciali, a riposo forzato causa mancanza di neve, che ha pure sfalsato i bioritmi di noi umani che abbiamo saltato l’intera stagione del freddo e che, sicuramente, non ha soddisfatto gli appassionati dello sci alpino né di quello nordico. L’esiguità del manto nevoso anche in quota e le temperature primaverili, eccezion fatta per quei pochi giorni di febbraio descritti come freddo siberiano dai mezzi di comunicazione ma che in realtà sono stati gli unici rispondenti ai parametri stagionali, non ha quasi mai concesso il piacere di una sciata, soprattutto ai fondisti ulteriormente penalizzati dalla mancanza di neve programmata, che invece ha fornito qualche opportunità in più ai discesisti. Per i ragazzi degli Sci Club Altopianesi, e soprattutto per i giovanissimi, è venuta meno la possibilità di giocare con gli sci ai piedi; nessun fuoripista possibile, quasi mai una ginkana o un percorso vario, mai quel sano divertimento, liberi di “andare sugli sci”, indispensabile sia per infondere piacere ed entusiasmo, sia per sviluppare quelle capacità motorie necessarie per costruire il fondista evoluto così come richiesto attualmente: resistente sì ma anche potente, veloce, dotato di sensibilità raffinata, dinamico ed abile. Nonostante la situazione poco invitante, i ragazzi si sono allenati ugualmente, con impegno e spirito di adattamento: per le categorie dei più piccoli, l’appuntamento più atteso è sicuramente la Finale Regionale del Trofeo Lattebusche, dopo la partecipazione alle varie fasi Circoscrizionali, anche queste in numero ridotto e mai disputate in condizioni di piste ottimali, nonostante gli sforzi davvero apprezzabili degli organizzatori. Questa manifestazione, giunta alla 34° edizione, chiude la stagione agonistica; è un confronto attesissimo e serve da stimolo per i ragazzini che si preparano con impegno per arrivare qui in piena forma. Quest’anno l’appuntamento era fissato a Padola di Comelico per domenica 11 marzo sia per lo sci nordico che per lo sci alpino.. Anche qui, come in tutto il Nord-Est, eccezion fatta per le vallate di confine dell’Alto Adige, la mancanza di neve sulla pista, che pure aveva degnamente ospitato a febbraio i Campionati Italiani Aspiranti, ha costretto la società organizzatrice del Val Padola a spostarsi al Passo Monte Croce Comelico. Qui è stata messa insieme una bella pista, forse un po’ impegnativa per i Baby; la neve ha tenuto bene dando i primi segni di cedimento solo quando sono scesi in pista i Cuccioli. In rappresentanza dell’Altopiano sono saliti lassù giovanissimi dell’USA Asiago, dello Sci Club 2A, del neo nato Sci Club Gallio, del Valmagnaboschi e dell’Enego Lisser. Per i ragazzi del 2A c’era grande trepidazione: come ormai da anni si affronta questo impegno con il preciso obiettivo di salire sul podio fra le prime tre Società del Veneto, pur apprezzando, ovviamente, i piazzamenti individuali come avvenuto, a sorpresa, lo scorso anno con i titoli Regionali individuali vinti rispettivamente da Michele Minuzzo e Laura Ronzani nella categoria Baby. Per Vittoria Costa, Lucrezia Pellizzari, Anna Cunico, Ilenia Lunardi, Stefano Carli, Martino Longhi, Gabriele Parini (cat. Baby) Asia Brunello, Laura Ronzani, Serena Cera, Nicol Stefani, Marika Bonato, Giada Covolo, Michele Minuzzo, Francesco Bonato, Matteo Dallasega, Nicola Cunico e Giovanni Rela (cat. Cuccioli) l’impegno è stato massimo, nonostante molti di loro fossero al primo anno di categoria, e tutti hanno affrontato il percorso con determinazione e sicurezza; ognuno di loro ha portato preziosi punti per la classifica finale. Regolare lo svolgimento della gara, qualche difficoltà in più l’hanno avuta i baby sulle discese con tornante, ma nessun problema particolare e veramente poche anche le cadute. A fine gara l’attesa per le classifiche teneva tutti con il fiato sospeso; quella individuale sanciva il 3° posto di Stefano Carli fra i Baby e di Michele Minuzzo fra i Cuccioli e così, nelle le file del 2A comincia a concretizzarsi la possibilità anche questa volta, di salire sul podio, come avviene ormai regolarmente nelle ultime edizioni. Considerando i buoni piazzamenti ottenuti da tutti i giovanissimi atleti del sodalizio, la risposta non tarda ad arrivare: primo posto per lo S.C. Cortina punti 396, secondo posto S.C. Roverè 345 punti e in terza posizione lo Sci Club 2A Asiago Altopiano con 303 punti: E’ la piacevole sorpresa che tutti aspettavano: esplode l’ urlo liberatorio dei ragazzi, poi gli abbracci, i salti di gioia, i complimenti degli allenatori e dei genitori, che tanto avevano incitato i ragazzi durante la gara e quindi, come da copione, la grande coppa alzata verso il cielo e un grande sorriso stampato sulla bocca di tutti. Nella classifica per Società l’USA Asiago risulta 7° lo S.C. Gallio 11°, il Valmagnaboschi 12°, l’Enego Lisser 18°. A livello individuale va ricordata la vittoria nei Baby Maschile di Filippo Sartori del Gallio, il secondo posto di Matilde Finco USA Asiago nella Femminile, e il secondo posto di Giorgia Rigoni del Valmagnaboschi fra le Cucciole. Ora gli sci vanno messi a riposo, puliti, sistemate le solette, che portano sicuramente qualche segno di terra, sassolini e ghiaccio; anche loro, come i loro padroncini meritano un po’ di riposo. Saranno pronti per la prossima stagione agonistica, che tutti ci auguriamo essere un po’ più generosa di neve. 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 22 Hockey Ghiaccio - 20 ° Torneo “Giancarlo Termanini” Vince il Veneto con Stona, Topatigh e Gios Buonissime le prestazioni degli altopianesi nell’ appuntamento riservato agli Under 14 Prestigiosa affermazione della rappresentativa del Veneto che dopo due decenni, vince meritatamente, per la prima volta, il Torneo “Giancarlo Termanini” giunto alla ventesima edizione, dedicato agli atleti “under 14” e svoltosi nei giorni 23-24-25 marzo 2012 nella stupenda cornice di Alleghe (BL). Al torneo, oltre alle rappresentative regionali del Veneto, Trentino, Alto Adige, Lombardia, Piemonte erano presenti anche le formazioni estere dell’ H.c. Krinica (Polonia), H.c. Zvolen (Slovacchia) H.c. Zagabria (Croazia). Nella formazione veneta sono stati convocati gli atleti asiaghesi Andrea Stona e Tommaso Topatigh come attaccanti e Gregorio Gios in qualità di difensore. Nella giornata di venerdì, nel primo incontro in calendario, la formazione del leone alato ha incrociato le stecche con la squadra dell’ H.c. Krinica, superandola agevolmente con il brillante risultato di 10 reti a 0 con due goal di Gregorio Gios e tre assist di Andrea Stona. Nella seconda giornata del torneo la squadra veneta si ripeteva sfoggiando nel mattino un’altra convincente prova, vincendo con il risultato di 9 reti a 1 contro la squadra dell’ H.c. Zagabria, due reti di Tommaso Topatigh, la prima con gran tiro dalla linea blu e una rete di Andrea Stona, nonché nel pomeriggio battendo la rappresentativa del Piemonte con il risultato di 5 goal ad 1, con rete di Stona, nominato mi- glior giocatore veneto dell’incontro. Meritatamente pertanto la squadra del Veneto, vincitrice del girone A, raggiungeva a pieni punti la finale disputata domenica mattina, contro la sempre ostica formazione dell’Alto Adige, vincitrice del girone B. Partita conclusiva al cardiopalma che alla fine ha premiato la concretezza e caparbietà dei veneti che trionfavano con il punteggio di 4 reti a 3 (due reti per Andrea Stona e un assist per Tommaso Topatigh) resistendo negli ultimi minuti all’assedio degli altoatesini, usciti a testa alta dal ghiaccio agordino seppur sconfitti. Miglior atleta del match finale, è stato proclamato a pieni voti il portiere alleghese Diego De Silvestro, autentico baluardo a difesa della tana dei leoni di San Marco. Gli scacchisti Altopianesi sconfitti in casa dalla forte rappresentativa arzignanese Domenica 18 marzo si è giocato il terzo turno del Campionato a Squadre Promozione Regionale valevole per l’accesso alla serie C nazionale. Dopo la prima giornata che ci aveva visti sconfitti a Marostica per 3 a 1 ed il secondo turno di riposo, la squadra del CSA7C ha incontrato in casa l’Arzignanese 1. Gli avversari, già favoriti per la vittoria finale nel girone, si sono presentati determinati come sempre all’incontro che si è disputato in quel di Lusiana. Questa la formazione degli avversari in ordine di scacchiera: Maestro Alessandro Guerra, Maestro Roberto Negro, Candidato Maestro Carlo Carli e 1N Claudio Fiscato. Il CSA7C, non potendo ancora schierare la migliore formazione possibile, ha risposto con: il 1N Marco Baschirotto, il 1N Vinicio Rigoni, l’NC Ettore Maino e l’Under 16 NC Federico Scarsella. L’incontro, duro per stessa ammissione Le due squadre all’inizio dell’incontro In primo piano il Campione Provinciale A.Guerra degli avversari, si è concluso con una loro vittoria per 3 a 1. Per il CSA7C ha vinto un roccioso Vinicio Rigoni in seconda scacchiera contro il Maestro Roberto Negro e, per buona parte dell’incontro, ci ha fatto sognare in 1^ scacchiera il bravo “Baschi”che però, dopo 3 ore di gioco ha ceduto le armi al Campione Provinciale Assoluto in carica per il 2012. Diversi gli andamenti degli incontri in 3^ e 4^ scacchiera dove i nostri alfieri, per 2 ore e mezza buone hanno tenuto testa ai più quotati avversari e poi Altre di scacchi Domenica 1 aprile si svolgerà a Lusiana, presso la Sala “Nuovi Orizzonti”, il IX Torneo di Scacchi città di Lusiana con Torneo B (classi 2005, 2004 e 2003), Torneo A (classi 2002, 2001 e 2000) e Torneo Open aperto a tutti. E’ garantita la partecipazione di scacchisti provenienti da Gallio, Asiago, Marostica, Dueville, Vicenza ed Arzignano. L’iniziativa è organizzata dal CSA7C in collaborazione con il Comitato Genitori Scuole Lusiana e con il Patrocinio del Comune di Lusiana. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. G.S. hanno iniziato a cedere posizioni consegnando ben presto la vittoria agli avversari. Dopo 2 turni giocati dei 4 a disposizione il CSA7C occupa il 4^ (penultimo) posto in classifica con 0 punti squadra e 2 punti individuali. Conduce a punteggio pieno l’Arzignanese con 6 punti squadra e 9,5 punti individuali. A due lunghezze il Marostica con 4 punti squadra e 7,5 punti individuali. I prossimi turni ci vedranno impegnati rispettivamente il 1 aprile ad Asolo contro la rappresentativa locale (finora 1 vittoria ed 1 sconfitta) ed il 22 aprile in casa contro il Montebelluna che fino ad ora ha totalizzato due sconfitte per 4 a 0 e che è dietro di noi in classifica. Per dirla in termini calcistici il nostro Campionato inizia adesso con l’obiettivo di portare a casa un pareggio ed una vittoria nei prossimi due incontri e poter concludere positivamente il Campionato. Giacomo Scarsella Il “Rally Città di Schio” sale in montagna: ad Asiago la nuova location Nuovi anche il percorso e la logistica per la 26^ edizione della gara in programma il 25 e 26 maggio. Ec c o l a , l a n o t i z i a : i l Rally Città di Schio sale fin quassù, in montagna, spostando il suo quartier generale laddove il rally è comunque transitato, avendo ospitato sino al 2007 il Trofeo Rally Terra. Per l a t e r z a p ro v a d e l Challenge Rally Nazionali a coefficiente 1,5 di punteggio, l’organizzatore, la Scuderia Città di Schio ASD, cercava nuovi stimoli, nuova linfa e motivazione per proseg u i re n e l p ro p o r re u n evento sportivo di qualità elevata, individuando nuovamente l’Altopiano per proporre m o m e n t i d i g r a n d e sport. E’ stato predisposto un nuovo percorso, che comunque guarda alla tradizione, con sette Prove Speciali da percorre re in due giorni, che and r a n n o a p u n t e g g i a re un tracciato rivisto per circa il 70% rispetto al passato. Venerdì 25 maggio dopo la cerimonia di par tenza i concor renti affronteranno la prima “piesse”, poi entrerann o n e l r i o rd i n a m e n t o notturno e l’indomani, sabato 26 si sfideranno nella parte più sostanziosa della gara, con altre sei prove speciali. “ I l l a v o ro s t a p ro s e guendo a ritmo serrato – comunica l’organizzazione – e alla metà del mese di aprile verrà reso noto tutto quanto di nuovo e di bello caratterizzerà l’edizione duemiladodici del Rally Città di Schio”. S.B. 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 23 A giugno torna la Sleghe Lauf CALCIO La Sleghe Lauf, gara podistica nel centro di Asiago, entra a far parte del Grand Prix Strade d’Italia con un anticipo di data rispetto alle due precedenti edizioni. L’appuntamento, organizzato dal GSA Asiago, è infatti fissato quest’anno per il 9 giugno. Il Grand Prix Strade d’Italia, 16° edizione, presentato nei giorni scorsi a Pedavena, è un circuito triveneto di corse podistiche riservate ad Amatori e Master. In un certo senso con l’edizione 2012 questo challenge torna un po’ al passato però con l’obiettivo di guardare avanti perché dopo aver cercato nuove strade quest’anno a far classifica saranno solo le podistiche cittadine. La mezza maratona assegnerà invece un “bonus” simbolico di partecipazione per tutti i classificati. Riflettori puntati su Asiago il 9 giugno per la 3° edizione della gara podistica (10 Km) Le tappe previste sono otto e qui s’innesta la presenza del Gsa Asiago e della Sleghe Lauf. Gli organizzatori vicentini contribuiscono quindi ad allargare il numero delle province coinvolte, ora sono sei, cui va aggiunta la “prova-jolly”. Il Grand Prix Strade d’Italia mantiene la tradizionale apertura col la Maratonina Riviera dei Dogi giunta lala sua 15° edizione. Si corre il 15 aprile e la gara rivierasca sarà valida quale “prova-jolly”. Dopo questa pre-apertura il via ufficiale due settimane dopo con la 22° CorriTreviso. Il 1°maggio sarà sempre la “marca” ad ospitare il circuito con la 16° Oderzo Città Archeologica. Riflettori puntati su Asiago il 9 giugno per la 3° Sleghe Lauf-Città di Asiago. Per la società vicentina al terzo Ad Asiago le semifinali di Coppa Veneto Una vittoria meritata ma molto sofferta quella conseguita venerdì scorso dalla formazione asiaghese di calcio a 5 contro il Monte di Malo, in occasione dell’undicesima giornata di ritorno del Campionato Regionale FIGC. Sul terreno amico del Centro Sportivo Comunale – Palestra IPSIA, l’Asiago, pur privo di molti giocatori a causa di infortuni e squalifiche, è riuscito a vincere, soffrendo un po’ nella fase finale dell’incontro quando l’offensiva della squadra ospite, all’inseguimento del pareggio, si è fatta veemente, ma l’Asiago ha resistito consolidando la seconda posizione in classifica generale. Archiviato il turno di campionato, l’Asiago si tuffa ora nelle semifinali di Coppa Veneto, a cui la FIGC veneta ha assegnato l’organizzazione dell’importante manifestazione che avrà luogo lunedì 2 aprile 2012 presso la Palestra IPSIA di Asiago, serata nella quale sono previste le due prestigiose partite di semifinale: la prima partita, con fischio d’inizio alle ore 20.00, vedrà di fronte l’Immobiliare Stella – Asiago contro la forte compagine rodigina del Rosolina C5, mentre successivamente, alle ore 21.45, il C.M. Vicenza affronterà la quotatissima formazione dell’AreaSport Verona. L’allenatore dell’Asiago Rudi Baù ben fotografa così la situazione: “L’Asiago ha finora giocato una stagione memorabile, ad altissimo livello, come ben si evince dal raggiungimento dell’attuale secondo posto in classifica generale di Campionato e dall’approdo alle prestigiose semifinali di Coppa Veneto, che la nostra società ha l’onore di ospitare; un gruppo di giocatori compatto e determinato in campo e fuori, che ha saputo sempre compattarsi e vincere anche nei momenti di grossa difficoltà, che, a causa di infortuni e squalifiche, è stato letteralmente falcidiato in alcuni momenti della stagione; adesso è in ogni caso necessario stringere i denti e compiere l’impresa contro la fortissima compagine rodigina del Rosolina C5, per accedere alla finale regionale che avrà luogo il prossimo 2 maggio.” Una grande manifestazione, con ingresso libero, organizzata dalla Futsal Asiago – Calcio a 5, un’occasione unica per vedere ad Asiago alcune tra le migliori squadre di calcio a 5 del Veneto: lunedì 2 aprile alle ore 20.00 – palestra IPSIA - vi aspettiamo dunque, come sempre numerosissimi, a sostenere con calore i nostri ragazzi in questa difficile impresa per raggiungere la finale. News e foto dell’evento sul sito www.asiagocalcioa5.it Alessandro Cunico anno di attività agonistica nel campo podistico si tratta di un riconoscimento importante perché ottenuto in breve tempo tanto che la gara altopianese può considerarsi una sorta di “mascotte” dell’intera manifestazione. Nelle due precedenti edizioni i giudizi degli atleti e degli addetti ai lavori si erano manifestati in termini largamente positivi. Di qui l’inserimento nel circuito. Il 17 giugno tappa trentina. Nel Primiero di corre il 41° Trofeo San Vittore di Tonadico seguita, il 22 dello stesso mese, dalla CorriMestre 4° edizione. Il 28 luglio sarà la volta di un’ altra classica: e miglia di Agordo alla ribalta per la 21ma volta. Il 25 agosto il 24° Giro delle Mura Città di Feltre. Chiusura il 9 settembre con il 31° Giro Podistico Città di Pordenone. Le premiazioni finali sono in programma il 14 ottobre al Palafiere di Goidega di Sant’urbano (Tv). In tale circostanza sul palco anche i vincitori del Grand Prix Giovani. Altra novità, riguarda anche la Sleghe Lauf, è il “lancio” sperimentale del 1° Campionato Triveneto Assoluto “master” a tempi compensati. E’ questa una sfida, senza distinzione di età, fra tutti i “master” sulla distanza di 75 chilometri cioè sul totale delle otto prove cittadine. Settanta, invece, i chilometri per le donne. A far classifica sarà un punteggio ricavato dalle tabelleFidal “tempi compensati” opportunamente adattate in relazione all’età. Canove, ancora qualche speranza per rimanere in Prima categoria Ancora 5 partite per sperare; 15 punti per rimanere aggrappati a quella prima categoria tanto sospirata. Ed i primi sono da conquistare già domenica all’Armando Frigo contro il Chiampoarso distante attualmente in classifica 5 punti. Però bisogna fare in fretta perché le altre squadre del girone C, dirette concorrenti dei gialloblu per la salvezza, hanno un calendario forse più favorevole. Dopo il Chiampoarso il Canove troverà sulla sua strada lo Schio Torre Valli in strenua lotta per una posizione nei playoff che quindi non regalerà alcunché ai ragazzi di mister Vescovi. Seguiranno due squadre a metà classifica, il Poleo Aste e il San Giorgio di Perlena, che cercheranno sicuramente di migliorare la loro posizione anche se non hanno più nulla da dire in quanto a playoff o playout. Nell’ultima giornata di campionato spetterà al Petra Malo, probabilmente a quel punto già qualificato per la promozione, incontrare il Canove. L’andamento negativo del Canove è difficile da spiegare. Il gioco, pur non certo brillante, non è nemmeno malvagio. Il tutto forse si spiega con quel misero 19 nella colonna dei gol fatti. In pratica i gialloblu non segnano anche perché alla squadra è mancato fin dall’inizio campionato quel centravanti di peso (ed esperienza) che avrebbe sicuramente fatto la differenza. Aprendo anche varchi ai pur sempre volenterosi “Scheggia”, “Fiore”, Baù e De Guio, rimane che sono settimane che il Canove non vince tanto che oramai le speranze di vederlo ancora in prima categoria il prossimo campionato si affievoliscono. Ci vuole tanta fortuna e tanta buona volontà. A partire da domenica all’Armando Frigo alle 16 che per l’occasione sarà ad ingresso libero. Forza Canove. Gerardo Rigoni 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 24 VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO Under 18 in semifinale e Under 13 a forza tre L’Asiago U18 è in semifinale! L’Under 18 guidata da coach Luca Cafaro ha sorprendentemente staccato il biglietto per la serie play off di semifinale vincendo in modo netto le due partite che hanno chiuso definitivamente la serie contro l’Antares. Li aveva fatti giusti i suoi conti, Mister Cafaro, quando non ha forzato nel derby contro lo Slegar, anzi, ha quasi tacitamente mirato alla sconfitta... Li aveva fatti giusti i conti, eccome!, sapendo che combinando la serie dei quarti contro l’Antares avrebbe potuto tagliare il nastro delle semifinali. E così è stato. Non che l’Asiago avesse sempre vinto contro l’Antares in regular season, ma il mister aveva intuito che la crescita della sua squadra avrebbe potuto infastidire il gioco che le avversarie avevano mostrato nei due precedenti stagionali. E adesso è d’obbligo provarci, crederci, sfidare tutto e tutti consapevoli che, per come è nata l’Under 18 quest’anno, c’è solo da guadagnarci. Sicuramente potrà essere importante in questa fase anche il contributo tecnico e l’ esperienza che le ragazze della 3a DIV Fipav (quasi tutte sono in età per la categoria Under 18) potranno dare alle compagne cadette. Come sarà importante il calore del pubblico nelle prossime partite in casa. Insomma, tutto può gio- Vittorie anche per 3a Divisione in FIPAV e Mini Volley a quota 40! care a favore di questo sorprendente gruppo come tutto può giocare contro... i play off, si sa, in tutti gli sport fanno un campionato a se dove tutto può accadere, dove il bianco può diventare nero senza nemmeno passare per il grigio. Dove la squadra che passa ci passa per merito, e non per un testa o croce fortunato. Forse i frutti di un lavoro di una società che punta in alto stanno convergendo... magari non quest’anno, magari non il prossimo, ma la società ha un progetto di crescita che vuole portare avanti, e fino in fondo! Perno attorno al quale ruota tutto il progetto del sodalizio asiaghese è la promozione in 2a Divisione. An- che quest’anno la squadra di capitan Galante & Co. ha dovuto abbandonare prematuramente le proprie ambizioni; anche la vittoria di Venerdì scorso a Schio non ha potuto riaccendere la fiammella della speranza. Troppi i punti lasciati per strada per sperare di recuperarli adesso, troppo travagliata la stagione per tentare di aggiustarla ora... Bisogna fare esperienza, maturare qualche anno in più di pallavolo per arrivare al livello di un avversario che non è solo tecnico o di preparazione, ma, e soprattutto, di maturità psicologica. Bisogna farsi le ossa, guardare dritto in faccia l’avversario e sentire solo il suo respiro, salire su in alto e schiac- ciare un pallone al suolo prima che il tuo acerrimo nemico non abbia nemmeno avuto il tempo di unire le braccia. Questa è la chiave di volta del progetto Volley Asiago, l’elemento trascinatore, l’esempio da seguire e da imitare per i più di 70 atleti che transitano sotto i lamellari dell’IPSIA durante le settimane di allenamento, frutto di un gran lavoro alle spalle di accompagnatori, allenatori, dirigenti, arbitri, genitori... Si perchè è facile vedere i frutti del lavoro di una squadra quando passa sotto i riflettori, ma andrebbe visto anche nella penombra, nelle ore di duro allenamento, o nelle categorie minori, ad esempio, vero punto di forza di questa società. Basti vedere cosa accade in Under 13... quatte quatte le ragazzine terribili stanno navigando costantemente nelle zone alte della classifica con una serie di 5 vittorie da 3 punti consecutive. Ora davanti a loro solo lo Sporting Alto Vicentino e il Perlena con ancora cinque giornate da disputare. Anche qui la possibilità di bissare il successo dell’anno scorso (ricordiamolo: campionesse provinciali U13 AICS) non è solo utopia! Oppure nel miracolo Under 14, che all’esordio in Federazione ha ceduto solo ai quarti di finale quando davanti a se ha trovato una squadra che era praticamente la selezione provinciale di federazio- ne. Ma non serve guardare solo ai risultati che, come più volte ripetuto in questi articoli, per la società asiaghese, in particolar modo per le categorie giovanili, sono solo un valore aggiunto e nemmeno il più importante: ci riferiamo ai numeri, che come detto prima, sono alti... Sono ben più di 70 gli atleti tesserati quest’anno tra AICS e FIPAV, con il Mini Volley (e Mini Volley Baby) che ha toccato la punta dei 40 ragazzini. Il segreto della crescita? Lo chiediamo ad Alessandro Siviero che da quattro anni segue il settore Mini Volley dell’Asiago: “Nessun segreto, solo tanta pazienza e voglia di trasmettere le proprie conoscenze... prendere queste due ore settimanali di allenamento con i bambini come uno sfogo liberatorio dopo un’intera giornata passata al computer. Questo è il nostro credo, il mio e anche quello dei miei collaboratori nel settore, Deborah, Massimo, Stefania, Loris e Roberto: dedicarsi con passione a quello che si sta facendo, questo vale nella pallavolo come in altri sport. Se si affrontano le cose con questo pensiero si avranno sempre riscontri positivi, specie in questo settore dove gli atleti sono ancora piccoli e i genitori chiedono soltanto delle figure che si occupino dei loro figli con rispetto!” MINIVOLLEY, OVVERO: LA PRIMAVERA DELLA PALLAVOLO La Festa programmata per domenica 1° aprile al Palazzetto dello Sport di Roana in occasione della ricorrenza dei giochi olimpici, è dedicata al continente asiatico. Caseificio Pennar avanti a piccoli passi Si tinge di giallo la Festa del minivolley in programma per domenica 1° aprile al Palazzetto dello Sport di Roana! Niente misteri però: come già accennato in un precedente articolo, in occasione della ricorrenza dei Giochi Olimpici (quest’anno ospitati da Londra), anche la Federazione Italiana Pallavolo ha voluto dedicare a questo evento le manifestazioni degli atleti in erba del Volley. Il titolo delle feste mensili programmate nella seconda parte della stagione, quella destinata al confronto fra le scuole pallavolistiche, è infatti “I cinque continenti e lo Spirito Olimpico”. Alla P.G.S. Pallavolo Cesuna, manco a dirlo, è spettata l’organizzazione della festa dedicata all’Asia, il continente giallo, uno dei due colori indossati dalle squadre del Cesuna. Dalle 15,30 i giovani pallavolisti di Cesuna, Valstagna, Marano e Schio si sfideranno in giochi propedeutici all’apprendimento della pallavolo che avranno come sfondo il continente giallo, con l’obiettivo di conoscere da vicino civiltà e culture a noi distanti e comprendere che le diversità sono una ricchezza inestimabile. La P.G.S. Pallavolo Cesuna è quindi subito chiamata a ripetere l’impeccabile organizzazione espressa nelle finali dell’U13 maschili disputate la scorsa domenica 25 marzo; per tutto il direttivo è stata l’occasione di poter raccogliere a piene mai gli unanimi apprezzamenti sia da parte della Federazione Vicentina che da tutte le società partecipanti. Un successo da condividere con Rigoni di Asiago e Caseificio Pennar che, come di consueto, hanno messo a disposizione i propri prodotti per esaltare la genuinità del nostro territorio. Sul fronte agonistico è da segnalare l’inizio dei play-off promozione da parte del Caseificio Pennar, la squadra maschile allenata da Fabio Munari che ha appena terminato la fase a gironi del Campionato di Seconda Divisione. Un Campionato che si è rivelato molto equilibrato, ed infatti già le prime partite dei play-off disputate sabato scorso ne hanno confermato l’orientamento. Due partite su tre sono infatti terminate al tie-break, mentre lo scontro fra le formazioni già appartenenti al girone A hanno visto prevalere la squadra del Campiglia sul Sarego per 3 a 1. Il vantaggio del fattore campo non è servito alle formazioni di Zanè e Cesuna per avere la meglio sulle rispettive sfidanti, infatti entrambe hanno lasciato agli ospiti (rispettivamente U.S. Castello e Volley Rosà) conquistare due dei tre punti in palio. Il Volley Cesuna probabilmente si è lasciato distogliere da un obiettivo apparentemente alla portata, avendo già vinto i due precedenti incontri, e ciò si è capito sin dal primo set quan- do in vantaggio per 23 a 17, si è lasciato superare dagli avversari. Nel secondo parziale, durato la bellezza di 31 minuti, nessuna delle squadre si è voluta risparmiare, offrendo, al numeroso pubblico assiepato sugli spalti, una pallavolo dall’alto contenuto tecnico. Dopo aver perso entrambi i set iniziali, coach Munari decide di variare l’assetto della squadra per cercare una risposta migliore a quanto espresso nella fase di ricostruzione del gioco. Una risposta che non è tardata ad arrivare e che, grazie al rientro nel sestetto base di Andrea Magnabosco, ha portato le squadre in parità sulla soglia del quinto set. Un tie-break contraddistinto purtroppo da un copione già visto in altre occasioni, con gli altopianesi in affanno dopo aver dominato terzo e quarto parziale, e che ha decretato la vittoria finale per il Volley Rosà. Un solo punto quindi da annotare nel taccuino del Volley Cesuna che non può che recitare il mea culpa per un’occasione gettata alle ortiche. Dopo due ore e dieci di schermaglie l’incontro si conclude per 2 a 3, parziali di 23-25, 25-27, 25-19, 25-15 e 10-15, con il Cesuna che si complica il percorso già all’avvio di questa fase che decreterà le promozioni nella massima serie provinciale. La prossima uscita del maschile è in programma in trasferta sabato 31 marzo alle 21,00 contro la formazione di Sarego. 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano Vita di contrada: quanto è cambiata! Giù le mani dal Parco della Rimembranza Un amico mi avverte che è stato fatto uno scempio al Parco della Rimembranza. Non ci credo e vado a vedere. Purtroppo è vero. E allora? Giù le mani dal “Parco della Rimembranza. “La nostra Collina della Rimembranza” che mi ricorda .. La Collina ...Dove sono Elmer,Herman,Bert;Tom e Charley l’abulico,l’atletico,il buffone,l’ubriacone,il rissoso ? Tutti,tutti, dormono sulla collina. Uno trapassò in una febbre, uno fu arso nella miniera , uno fu ucciso in rissa, uno morì in prigione uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari – tutti,tutti dormono,dormono,dormono sulla collina .......Li riportarono ,figlioli morti,dalla guerra... Questa l’Antologia di Spoon River – di Edgar Lee Master – Chicago 1915 ...Dove sono Pietro Scaggiari, Giovanni Bortoli, ario Pesavento, Luigi Pangrazio, Giovanni Stefani il Caporale, il Sergente, il Caporal Maggiore, il Soldato, il Tenente… Tutti,tutti,dormono sulla collina Uno trapassò sulla Bainsizza Uno fu colpito sul Montello Uno cadde sull’Ortigara Uno morì a Malga Fossetta Uno si sacrificò sul Pasubio Tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.... Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra... Questa la nostra “Antologia del Parco della Rimembranza “ 1915-1918... dolorosa coincidenza. Era un’opera di attenta , discreta celebrazione della memoria; senza le esaltazioni degli eroi, senza la retorica della guerra. Del “nuovo” monumento al Parco della Rimembranza e della nuova collocazione della lapide dedicata a Roberto Sarfatti, il nostro giornale ha già dato notizia in due distinti articoli pubblicati rispettivamente sul numero del 3 settembre 2011 e del 24 dicembre 2011. Il grande ceppo in marmo a forma di libro aperto sul quale sono state affisse tutte le targhette in ferro battuto è stato realizzato dai volontari del “Gruppo ricerca e ripristino lapidi e cippi della Grande Guerra”, in particolare da un alpino del gruppo Sasso, su input dell’Associazione Fanti Sezione Altopiano. Oltre a quelle infisse nel terreno, si legge nell’articolo, alcune targhette si trovavano abbandonate dietro l’altare della chiesa di Santa Maria Liberatrice. Si tratta complessivamente di 63 targhette e, rispetto al numero originale, dovrebbero, secondo i calcoli dei volontari, mancarne almeno 13. Con le asticelle in ferro che originalmente sostenevano le targhette è stata realizzata la croce posta poi in mezzo al librone. Per quanto riguarda invece 25 Una serena Via Crucis che raccontava - uno per uno - la storia di quei soldati accomunati dalla morte di allora e li riuniva ora come un drappello militare in ordine sparso di fronte al commosso pellegrinaggio dei passanti.Tutto cancellato ! Chi volesse ripercorrere quel mesto Golgota dei nostri caduti – emersi dalla Storia solo per il loro estremo sacrificio inciso su una piccola lastra di ottone incastonata -come gioiello prezioso- su uno stelo avvolto da rami di alloro - non troverebbe più nulla. Tutto cancellato! Opere di rara eleganza che nessun altro Parco funebre può vantare .Tutto cancellato! Mano ignota – per quanto ne so – e grossolana , ha divelto e raccolto tutto confusamente su due ingombranti medaglieri di pietra rossa con tanto di insegna in lamiera traforata e uno straccio di bandierina italiana. Non basta: c’e pure un giardinetto tombale – profilato in pietra bianca e due fiori di plastica!La solita bolsa retorica celebrativa. Ancora una volta: dopo l’oltraggio al muro lungo Via Verdi…: Giù le mani dal Parco della Rimembranza! Se non erro, c’era anche una stele commemorativa del giovane Sarfatti già degnamente celebrato sul Monte Echele – dove cadde - con il monumento di Terragni. Dov’e finita ? E perché? Chi ha la giurisdizione sui nostri Parchi funebri? Chi ha autorizzato questo scempio? E con quali motivazioni? Mi auguro che quel brutto catafalco – che mi dicono essere li da pochi mesi - venga rimosso al più presto e che quello spazio venga restituito alla sua originaria “sacralità”. Chiedo agli Enti competenti – confortato dalla solidarietà di molti - il ripristino dello Stato di fatto! Potevano piuttosto – questi solerti e improvvisati censori – provvedere alla sistemazione della gradinata, al riordino del nostro Parco della Rimembranza – e alla restituzione di quella dolente , sommessa eleganza che si impone al paesaggio della memoria dei nostri caduti. Paolo Lorenzi la lapide alla memoria di Roberto Sarfatti, sempre sul nostro giornale, è stato spiegato che è ritornata al luogo originale ovvero sul Col d’Ecchele, dove perse la vita lo stesso Sarfatti e dove la fece collocare Margherita Grassini, sua madre. Poi la lapide sparì e con il tempo si è scoperto che per decenni era stata infissa sulla parete del torrente Ghelpach , dietro la chiesa di San Rocco ad Asiago. Una volta scoperta e appurato come si trattasse proprio dell’originale, venne portata al Parco della Rimembranza come sede provvisoria. Recentemente il Comune ha dato autorizzazione affinchè la lapide potesse essere riportata al suo posto proprio dove c’è il monumento funebre, opera dell’architetto comasco Giuseppe Terragni, ancor oggi considerato opera esemplare di architettura del periodo tra le due guerre mondiali. Ciò che dunque già abbiamo pubblicato sul nostro quindicinale e qui riportato può forse dare parziale risposta alle domande qui esplicitate da Paolo Lorenzi. Stefania Longhini La primavera è arrivata, annunciata da tiepidi raggi di sole, ormai si può archiviare l’inverno anche per quest’anno, un inverno a dir la verità fuori dalla norma: secco, asciutto e solo per brevi periodi freddo. Pagheremo tutto questo nei mesi a venire? Si vedrà, per il momento seduta davanti casa di mia mamma con gli occhi chiusi porgo il viso al sole e seppur rilassante mi accorgo come sia strano tutto il silenzio che mi circonda. Un tempo, prima che tornassimo ad abitarci noi, la casa era la scuola delle contrade Rigoni, Costa, Busa e “la corte” era il cortile della ricreazione, del ritrovo nel pomeriggio, dei giochi dopo cena nelle lunghe sere d’estate per i numerosi bambini e adolescenti che ancora popolavano le suddette contrade. Per me, bambina abituata a vivere in un luogo isolato, la vita rumorosa di contrada si era rivelata subito piacevole, tanti nuovi amici da conoscere e con cui giocare. “La corte” anche se non c’era più la scuola, era rimasta per tanto tempo il cortile dove ritrovarsi: un ricordo va ai tanti rami di geranio della mamma o a qualche vetro rotti da colpi di pallone mal calcolati! Come mi sembra strano, innaturale ora tutto questo silenzio, dove son finite le voci, le grida, i pianti dei bambini, le raccomandazioni, i rimproveri degli adulti? Sparito tutto, le contrade ormai son sempre meno popolate, ha ragione la mamma quando dice che non c’è più nessuno con cui scambiare una parola, forse pensa che era meglio avere i gerani rovinati anche perché adesso che è anziana non le riesce più di averli belli come una volta! E non sono solo le voci umane che mancano: mi ricordo che quasi tutti per esempio avevano un cane, per lo più da caccia, legato alla cuccia (el gabioto del can) e tra un pisolo e l’altro anche loro si facevano sentire, specie in autunno quando finalmente era arrivato per loro il momento di correre liberi per prati e boschi, l’olfatto a mille per scovare prede per i loro padroni con cui diventavano un tutt’uno, uniti da un affetto ancestrale, nato ai tempi dei tempi quando uomo e animale cacciavano e lottavano assieme per la sopravvivenza. E poi, grande o piccolino, davanti o dietro casa, tutti avevano un “punaro” e l’arrivo del mattino era segnalato da squillanti chicchirichì e coccodè che rimbalzavano da una parte all’altra della contrada. Quanti anni son passati da quando mi emozionavo a vedere i pulcini uscire come per magia dall’uovo dopo averne spezzato il guscio: piccoli, coccoli peluches! Il rischio di pestare qualche “schito” c’era ma vuoi mettere la bontà degli sbattutini mattutini fatti con le uova fresche! Sempre rimanendo nel mondo animale c’era chi, assieme alle galline, teneva qualche grassa oca e qua e là anche qualche coniglio e brutto, sporco in mezzo al fango non poteva mancare il maiale col suo caratteristico verso. E cose dire delle rondini che in primavera arrivavano numerose ai loro vecchi nidi, due, tre per casa, e col loro canto allietavano le giornate! Quanti suoni mi mancano in questo silenzio rotto solo dal passaggio di qualche auto o trattore per la strada ma sogno o mi è sembrato di sentire voci di bimbi? No non sogno, sono i figli della coppia che abita l’ultima casa della corte, sono le nipoti dei vicini di casa con le loro amichette: sospiro, non son numerosi come anni fa ma è pur sempre un segno che la corte è ancora viva, che la vita va avanti! Francesca Rigoni Nappa 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 31 marzo a venerdì 13 aprile Il 31 marzo è il 91° giorno del calendario Gregoriano, mancano 275 giorni alla fine del 2012 Sabato 31 S. Beniamino Domenica 1 Domenica delle Palme Lunedì 2 S. Francesco di Paola Martedì 3 S. Riccardo Mercoledì 4 S. Benedetto Giovedì 5 S. Vincenzo Venerdì 6 S. Pietro da Verona Sabato 7 S. Ermanno Domenica 8 S. Pasqua Lunedì 9 L. dell’Angelo Martedì 10 S. Ezechiele Mercoledì 11 S. Stanislao Giovedì 12 S. Zeno Venerdì 13 S. Martino Sabato 31 marzo Il sole sorge alle 6.38 e tramonta alle 19.17. Proverbio di aprile: La prim’acqua d’aprile vale un carro d’oro con tutto l’assile. Un santo per volta. S. Beniamino. S. Beniamino diacono di Ergol in Persia, fa parte di un gruppo di martiri, uccisi durante la lunga persecuzione contro i cristiani, che iniziò sotto il regno di Iezdegerd I e finì con quello del successore Bahram-Gor. Vi sono varie versioni che riguardano questa feroce persecuzione, discordanti fra loro, in buona parte prese dai sinassari bizantini; anche le notizie riguardanti i nomi dei martiri, la data ed il luogo del martirio sono imprecise e discordanti. L’episodio avvenuto all’interno della lunga persecuzione contro i cristiani in Persia, racconta che verso il 420, lo sfrenato zelo di alcuni cristiani, capeggiati da un sacerdote Hasu, portò ad incendiare ad Ergol (Argul) un pireo, cioè un tempio dedicato al culto del fuoco. Per questa distruzione venne arrestato il vescovo Abdas, il fratello Papa, i preti Hasu e Isacco, il segretario Ephrem, il suddiacono Papa, i laici Daduq e Durtan; al vescovo Abdas fu ingiunto dalle autorità civili di ricostruire il tempio, poiché egli si rifiutò, furono condannati a morte. A loro sono associati nella celebrazione altri martiri di quella persecuzione, scaturita dall’episodio dell’incendio del ‘pireo’ e sono Ormisda (Manides), Sahin e il diacono di Ergol, Beniamino. Su quest’ultimo, il ‘Martyrologium Romanum’ commemorandolo al 31 marzo, riporta la seguente citazione: “In Ergol (Argul) in Persia, san Beniamino diacono, che non desistette dal predicare le verità della fede, sotto BahromGor re; consumò il suo martirio venendogli conficcati negli orifizi e sotto le unghie legni sottili ed acuminati”. Il martirio avvenne verso il 420 cioè nei primi due anni del regno di Bahrom-Gor, perché nel 422 egli fu vinto da Teodosio II, che come condizione di pace pose la libertà di culto ai cristiani di Persia. Beniamino in ebraico significa: figlio prediletto Pesce d’aprile. Le origini? Il Primo Aprile in diversi paesi c’è la particolare usanza del Pesce d’aprile. In questo giorno vengono fatti scherzi (detti appunto pesci d’aprile) anche piuttosto sofisticati con lo scopo di mettere le persone in imbarazzo. Le origini di questa ricorrenza sono sconosciute: attorno alla sua nascita si sono sviluppate infatti diverse teorie. Una delle ipotesi più accreditate si rifà alla riforma gregoriana del calendario. Fino al 1582, il Capodanno veniva festeggiato tra il 25 marzo e il primo aprile. A seguito della riforma da parte di Gregorio XIII, il capodanno fu spostato al primo gennaio. Non tutti però si abituarono subito al cambiamento e vennero quindi additati come gli “sciocchi d’aprile”. Da qui la matrice burlesca del primo d’aprile. C’è poi un’altra teoria molto più antica, che ricollega l’origine della festa del pesce d’aprile a un periodo anteriore al 154 a. C. A fare da trait d’union è sempre il Capodanno: all’epoca, infatti, il primo di aprile segnava l’inizio dell’anno. E la stessa cosa avveniva nel calendario giuliano (introdotto da Giulio Cesare nel 46 ac) dove il primo di aprile indicava l’inizio del solstizio di primavera. Per festeggiare la fine dell’inverno i pagani usavano propiziare gli dei con doni e sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle, buffonerie. Quando la chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio, la vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani, che per questo venivano derisi e scherniti. Ciò che è certo è che In Europa, i festeggiamenti del primo d’aprile diventano usanza intorno alla fine del 1500: sono la Francia di re Carlo IX e la Germania degli Dalle ore 8.45 di sabato 31 marzo alle ore 8.45 di sabato 7 aprile CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio Via Roma, 33/a ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrielli Piazza del Popolo, 16 Dalle ore 8.45 di sabato 7 alle ore 8.45 di sabato 14 aprile ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento, 23 Asburgo a dare il via. Da questi due paesi, la tradizione si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei. In Italia l’usanza del primo d’aprile è relativamente recente: risale al 1860-1880. la prima città ad essere contagiata dalle usanze d’Oltralpe fu Genova, importante porto commerciale. La tradizione si sviluppò prima tra i ceti medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione Accadde tanti anni fa: il 6 aprile 1912 muore il poeta Giovanni Pascoli. Nasce il 31 dicembre 1855 a san Mauro in Romagna, in provincia di Forlì dal 1861 al 1871 studia nel collegio degli Scolopi, ad Urbino. Ma il 10 maggio 1867 una tragedia sconvolge la vita della famiglia: il padre Ruggero è assassinato mentre torna in calesse da Cesena. Lasciato il collegio a causa delle difficoltà economiche, Giovanni si trasferisce a Rimini. Nel 1873 vince una borsa di studio e si iscrive alla facoltà di lettere dell’Università di Bologna (tra i professori ha Carducci). Si avvicina al socialismo e partecipa ad una manifestazione studentesca contro il ministro Ruggero Borghi, in seguito della quale è privato del sussidio che gli era necessario per continuare gli studi. Incontra Andrea Costa e partecipa alla propaganda del movimento socialista, viene anche arrestato per aver partecipato a una manifestazione, esce dal carcere dopo tre mesi, viene assolto dall’accusa di sovversione grazie ad un intervento di Carducci. Nel 1882 si laurea e ancora con l’interessamento di Carducci ottiene un posto al liceo di Matera. Dopo due anni è trasferito al liceo di Massa, dove qualche anno dopo chiama a vivere presso di sé le sorelle Ida e Maria. Nel 1892 vince la prima medaglia d’oro al concorso di poesia latina ad Amsterdam. Il matrimonio a sorpresa della sorella Ida lo sconvolge. Scrive alla sorella Maria da Roma, dove è “comandato” al Ministero della pubblica istruzione: “Questo è l’anno terribile, dell’anno terribile questo è il mese più terribile”. Colpito da un male inguaribile, un tumore maligno allo stomaco, muore a Bologna. Il 2012 è l’anno internazionale del Chirottero (pipistrello). Non sarà bello e amato come le nostre api ma svolge anch’esso un importantissimo ruolo nell’ecosistema ed è un valido indicatore ambientale. In Italia e all’estero ormai viene utilizzato come insetticida naturale al posto di dannose e costose disinfestazioni anti-zanzara. E’ interessante la sperimentazione dell’Università di Firenze che, in collaborazione con COOP, ha come scopo la conservazione di questi splendidi mammiferi. Si preannunciano manifestazioni soprattutto all’interno delle scuole per sensibilizzare i giovani a questo utilissimo e simpatico animale. Frutta di stagione: le fragole. Con l’arrivo della primavera la natura ci riserva le fragole, ecco dei consigli e dei suggerimenti per gustarle in molti modi diversi, dai più classici ai più golosi. La fragola ha origini molto antiche, pare infatti che venisse già coltivata in Francia nel Settecento, è un frutto delizioso, molto profumato e dal sapore dolce e zuccherino, si possono mangiare al naturale oppure con lo zucchero o con lo zucchero e il limone. Si presta bene ad essere usata nelle macedonie di frutta mista oppure con le banane, uno dei piatti tra i più classici è fragole, banana a rondelline, succo d’arancia e un po’ di zucchero. Le fragole devono essere acquistate con cura, si devono presentare di un colore rosso ed essere sode ed è importante che il picciolo sia sempre presente, se potete evitate le fragole con parti bianche o verde chiaro vuol dire che non sono ancora mature e potrebbero non maturare più in casa. Se le fragole sono di colore rosso scuro vuol dire che sono molto mature e quindi vanno consumate abbastanza presto. Oltre alle fragole che siamo abituati a trovare dal fruttivendolo esistono le fragoline di bosco che sono profumatissime, più piccoline e più saporite ma anche molto costose. Lavate solo le fragole che avete intenzione di consumare perché altrimenti tenderanno a diventare molle e a fare la muffetta. Le fragole sono molto ricche di vitamina C, rafforzano le difese naturali dell’organismo e hanno proprietà diuretiche grazie alla presenza del potassio, questo frutto delizioso nei soggetti che ne sono predisposti, può provocare allergie o orticarie. Domenica 1 aprile ASIAGO: ESSO – Via Verdi ENEGO: MOVE 2 – Via Roma Domenica 8 aprile ASIAGO: AGIP – Via Verdi LUSIANA: NORD PETROLI – Via Europa Lunedì 9 aprile ASIAGO: TOTAL – Via Autieri d’Italia ARIETE Il clima generale vi è favorevole: potrete approfittarne per riprendere un progetto che forse avete abbandonato troppo frettolosamente, riproponendolo con ottime possibilità di successo. In amore attenti a non sprecare un’occasione per via di un malinteso che può essere chiarito con signorile disinvoltura. Non date ascolto a una falsa infamia. TORO La vostra impazienza rischia di farvi impiegare (e perdere) tempo e soldi in una direzione sbagliata. In amore, se avete, avuto una discussione spiacevole con un partner che in fondo vi ama, sarete in grado di recuperare quello che davvero ha valore, specie se si tratta di un incontro recente. Rinunciate alla polemica fine a se stessa: è soltanto uno spreco di energie. GEMELLI Evitate di coltivare legami ormai esauriti, che possono darvi solamente delusioni: guardando avanti con fiducia, scoprirete nuove insospettate prospettive, da analizzare con ottimismo. L’amore è il grande favorito del momento: potete permettervi di trascurare quello che non vi interessa, concentrandovi sul modo più adatto per ottenere quello che desiderate. CANCRO Giove appena entrato in Ariete, quindi in aspetto positivo rispetto al vostro segno, vi annuncia successi in tutti i settori. Scegliete qual è il campo a cui tenete di più, e muovetevi con decisione e prudenza, qualità che non vi sono proprie, ma che potete cominciare a praticare con successo. Non ascoltate i consigli di chi ha interesse a farvi cadere in un tranello. LEONE La vostra brillante intelligenza è valorizzata da Urano, che apre nuove eccitanti strade da tentare se volete farvi avanti sia nell’amore che nelle questioni di lavoro. Non date perciò ascolto alle chiacchiere di corridoio, e puntate a un obiettivo preciso, muovendovi con eleganza e tempestività. Evitate confidenze inutili che potrebbero appesantire la situazione. VERGINE Saturno campeggia nel vostro segno, dandovi la sensazione di avere a che fare solo con i doveri quotidiani. Invece il freddo pianeta blu può essere portatore anche di una nuova valutazione di una realtà che finora non avete preso abbastanza in considerazione. Ed è possibile che questo favorisca inattesi, possibili sviluppi, specie nelle questioni controverse d’amore ma anche di soldi. BILANCIA Non lasciatevi convincere a fare qualcosa che non vi conviene, solo per apparire concilianti: sarebbe uno spreco di tempo e denaro. Urano, tuttora opposto al vostro segno, vi suggerisce di essere disponibili alle novità, sia d’amore che di lavoro, senza però sollecitare un destino che ne sa più di voi. Nelle questioni sentimentali non sottovalutate i particolari. SCORPIONE L’opposizione di Sole, Mercurio e Marte vi stimola all’azione: potrete indirizzarla anzitutto verso il lavoro, dove avrete l’opportunità di ottenere quello che meritate dimostrando le vostre capacità. Nell’amore non farete male a puntare su una maggiore chiarezza e a rinunciare a una vecchia illusione. SAGITTARIO Non permettete a nessuno di interferire nei vostri progetti, ma tenete nel giusto conto l’opinione di qualcuno che vi ha dimostrato di meritare la vostra stima: nel lavoro agite con coerenza e spirito di sacrificio, mettendo in luce non soltanto la vostra preparazione specifica, ma anche il vostro buonsenso. Non dimenticate di mantenere una promessa. CAPRICORNO State attenti a non mettere a rischio l’amore, che potrebbe venire destabilizzato da una vostra disattenzione, ma siate aperti alle novità, soprattutto se provengono da qualcuno che ancora non conoscete ma di cui avete sentito parlare bene. Nel lavoro andate avanti con prudenza, senza fare confidenze compromettenti a nessuno. ACQUARIO I vostri progetti possono interessare chi ha il potere di decidere, ma dovrete saperli presentare al momento giusto. Nell’amore siate in grado di fare un deciso passo avanti: non lasciatevi sfuggire un’occasione per dimostrare, nei fatti e non a parole, i vostri sentimenti a un partner che potrebbe essere un po’ critico nei vostri confronti, specie se Scorpione. PESCI Con Giove appena entrato nel vostro segno la fortuna vi assiste: potreste finalmente cogliere i frutti di quello che avete seminato nei mesi scorsi, specie nell’amore, settore che per voi, in questo momento, è ben sostenuto dagli astri. Se ancora non vedete nulla di tangibile, di certo l’atmosfera è migliorata: attendete con fiducia, senza prendere iniziative spericolate. 8 l’Altopiano Sabato 31 marzo 2012 Il 5 marzo, presso l’università di Padova, Sara Oddone di Asiago si è laureata in Scienze Infermieristiche. Si congratulano per il bel risultato raggiunto mamma Lucia, papà Diego, i fratelli Giorgia e Thomas, Ivan, i nonni, gli zii e i parenti tutti Il 6 marzo 2012, presso l’Università di Padova, si è laureata in Storia dell’Arte Annarosa Passuello. Congratulazioni da papà Sergio, mamma Vittorina, le sorelle Simona e Cristina, la nonna Maria e parenti Il 9 aprile compie un anno Daniel Boscardin di Lusiana. Gli fanno gli auguri i genitori e i fratellini e gli mandano bacioni i nonni Lucia e Marco Cantele A te Riccardo che da un anno sei il nostro motivo di vita, mamma Anna e papà Edèr per il 2 aprile augurano buon compleanno e un saluto a tutti i nonni.... ps: continua a vestire così.. Agenzia di Asiago cerca giovane collaboratore commerciale - amministrativo auto munito da inserire nel settore immobiliare. Per info chiamare il numero 336.308313 Cerco bilocale zona Asiago non in condominio - Telefonare dopo le ore 21.00 al 346 3998408 27 Cena dei Bepi La tradizionale Cena dei Bepi che si tiene il 19 marzo un anno a Canove e l’altro a Camporovere e di volta in volta in un locale diverso, ha trovato ospitalità in questo 2012 al ristorante Toi a Camporovere. Nella foto ricordo che pubblichiamo sono ritratti rigorosamente solo i vari Bepi, ma all’allegra serata conviviale partecipano oltre a coloro che di nome si chiamano Giuseppe anche i simpatizzanti, per brindare non solo all’onomastico ma anche alla festa del papà. 8 Sabato 31 marzo 2012 l’Altopiano 28