31 marzo 2012 - Il Giornale dell`Altopiano

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31 marzo 2012 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
pag.10
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 369 - ANNO XIV - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
ECONOMIA
Territorio
La crisi interessa anche
il mattone. Il 2011 anno
da dimenticare Pagina 4
La Regione
riconosce
le Regole.
Bella vittoria
per i comitati
locali
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SABATO 31 MARZO 2012
Ambiente
ASIAGO
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E’ sempre più allarme siccità
Appello ai cittadini:
“Non sprecate l’acqua”
Canove
Asiago acchiappa Vip
Celentano e Claudia Mori portano nella
loro casa asiaghese Gianni Morandi,
Paola Perego e l’agente Lucio Presta.
In centro per due giorni le telecamere di Mediaset.
Le celebrità riscoprono l’Altopiano?
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
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Non ci sono
più soldi:
opere
pubbliche
ingessate,
si farà solo
l’impianto
fotovoltaico
allo stadio
del ghiaccio
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SCUOLA
Chiude
l’Istituto
Farina:
“Si faccia
spazio alla
Monte
Ortigara”
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Visita inaspettata del
Gabibbo in municipio
ENEGO
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Iniziano a giugno a Marcesina le riprese
del film western “Il grande sole rosso”
Rimetti al suo posto il vaso con le viole!
Insetti e altre
specialità per i
temerari del gusto
E’ successo ancora: a Natale erano sparite le belle candele delle composizioni
floreali esterne che addobbano i negozi della via, ora è toccato ad alcuni
vasi con le pansè, che da poco abbelliscono Via Scajaro dando un tocco di
colore primaverile, grazie all’iniziativa dei commercianti. Ma chi sarà che,
per risparmiare pochi euro, compie questi odiosi gesti? Stavolta la rabbia si
fa più forte e si pensa di non lasciar perdere, ricorrendo alle registrazioni
delle telecamere di sorveglianza puntate sulla zona. Nel caso i vasi non
ritornassero al loro posto, sì passerà alle vie di fatto, pubblicando sul giornale la foto del responsabile del gesto ripreso mentre compie il suo furto…..
Vale la pena di rischiare una tal figuraccia per un vaso di viole?
Grafica Altopiano
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Uno dei vasi rimasti vuoti
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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Alessandro Bregolato
con Paola Perego
Keira Fabris al
Lumera con
Morandi e
Celentano
Si respira un’aria nuova
sull’Altopiano! Le meravigliose giornate di inizio di primavera invitano a uscire, a
camminare fra i campi e lungo i sentieri, si sente il cinguettio degli uccellini, fa capolino il tarassaco, spuntano
i primi fiori, e…. spuntano
pure i VIP! Può capitare infatti, mentre ci si sta allenando a correre, di venire fermato da un’auto che si accosta per chiedere se è quello
il percorso del classico giro
dell’aeroporto e vedere scendere dalla vettura nientemeno che Gianni Morandi. Il
cantante – presentatore, si
sa, è un grande sportivo, gioca a calcio e ama la corsa,
partecipa anche alle maratone e dunque si tiene in allenamento tutti i giorni.
“Bene, allora domani vengo
Ilaria e Cristiana Mosele all’interno del
Rifugio Val Formica con Gianni Morandi
Incontri ravvicinati con i VIP
anch’io a correre qui”, dice
stringendo la mano e salutando il giovane protagonista
dell’inaspettato incontro. Ma
può anche capitare di portare a spasso il cane, o di andare a fare una passeggiata
con i bimbi fino al Laghetto
Lumera, e imbattersi in due
personaggi che hanno riempito giornali e telegiornali in
occasione dell’ultimo festival
di Sanremo: il Morandi di cui
sopra, e suo compare
Celentano, che accettano di
buon grado di fare una foto
insieme! Ma… allora Gianni
è ospite di Adriano… che lì,
poco sopra i campi del
Lumera ha ancora la sua
villetta…. E poi, può capita-
re che squilli il telefonino e
sentirsi dire “Sono Claudia
Mori… mi han detto che nel
suo rifugio si mangia molto
bene, verrei lì con un po’ di
amici, apre per noi?, e vedersi poi arrivare oltre alla signora Celentano e consorte e al
Gianni nazionale, altri volti
noti, come Paola Perego e il
marito Lucio Presta, potente
manager dei divi. Che ci faranno qui tutti questi personaggi del mondo dello spettacolo? Di certo si stanno godendo queste belle giornate,
passeggiando tra il verde, gustandosi specialità locali e rilassandosi al sole in ambienti
tranquilli. Ma che in un ritrovo che abbonda di così tanta
gente nota (si parla anche
della presenza di Andrea
Bocelli), non si discuta anche di lavoro e non si stia
organizzando un qualche
evento, è piuttosto improbabile. Si staranno mettendo le
basi per una nuova trasmissione televisiva, o si starà organizzando, come a qualcu-
no è sembrato di captare, un
grande concerto tutti insieme? Di certo queste presenze stanno contribuendo a vivacizzare un po’ la tranquillità delle giornate altopianesi.
Se poi ci aggiungiamo la recente incursione del Gabibbo
di Striscia la Notizia a
Canove (si veda la pagina di
Roana) e la due giorni di riprese del programma Ricette di Famiglia con Davide
Mengacci (servizio a pag.
14), beh, allora bisogna proprio dire che tanti VIP tutti insieme nelle stesse giornate,
quassù non si vedevano da
anni. Chissà che, in tempi di
stagioni critiche, tutto ciò non
possa portare bene, dando una
bella sferzata alla visibilità turistica del nostro territorio.
Silvana Bortoli
Estate 2012: cosa bolle in pentola?
Cosa bolle in pentola per
l’estate ad Asiago? In merito alla programmazione dell’oramai prossima stagione
estiva, molte sono le voci che
girano su svariati eventi che
potrebbero animarla. Va premesso che, date le immense
risorse di cui il nostro territorio dispone, l’ambito turistico si profila da sempre
come una ricchezza da salvaguardare, ma soprattutto
potenziare. “L’amministrazione asiaghese – dice l’assessore al turismo Roberto
Rigoni - profonde molto impegno in questo importante
settore, cercando di far riprendere al capoluogo dei
Sette Comuni quella visibilità di cui godeva un tempo.
L’attuale mercato turistico
richiede però il sostegno continuo di ingenti finanziamenti
che portino a soddisfare le
esigenze di una clientela più
che mai mutevole e alla con-
tinua ricerca dell’eccellenza”. Sulla base di queste necessità, si ritengono importanti interventi mirati alla promozione del territorio in tutte le
sue forme, che possano tramutarsi in un conseguente e
futuro riscontro positivo a favore soprattutto degli operatori locali. Tra le iniziative di considerevole rilievo turistico
che l’Assessore al
Turismo Roberto
Rigoni sembra avere
in progetto per
l’estate spiccano nomi
del calibro di
L a u r a
Pausini e
Giovanni Allevi ed eventi in collaborazione
c o n
Michelle
Hunziker. Collaborazioni che,
senza ombra di dubbio, porterebbero l’Altopiano a godere di una visibilità
indiscutibile. “Nella speranza che non ci si limiti
all’obsoleta idea che sempre
le grandi cose, (che spesso e volentieri ci appaiono come lontane ed
inadatte al nostro territorio), possano essere fonte solo di
scompiglio –
conclude
Rigoni - è
gradita una
partecipazione di opinioni ed idee,
atta a favorire un
aperto dibattito sull’opportunità
o meno dei
grandi eventi”.
Giulia Rossi
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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La Regione riconosce le Regole
Il presidente della
commissione
Bilancio della
Regione Veneto
Costantino Toniolo
Martedì 20 marzo in Consiglio Regionale del Veneto è stato approvato
l’emendamento alla legge finanziaria 2012 che di fatto reintroduce,
dopo quasi 200 anni, l’antica forma di governo del territorio
Le Regole, meglio conosciute sui Sette Comuni come
Vicinie, sono state riconosciute dalla Regione. Martedì 20 marzo in Consiglio Regionale del Veneto è stato
infatti approvato l’emendamento alla legge finanziaria
2012 della Regione che di fatto reintroduce, dopo quasi 200
anni, l’antica forma di governo del territorio. Relatore in
aula il presidente della commissione Bilancio Costantino
Toniolo (Pdl). Per i Comitati
per la ricostituzione delle Regole di Asiago, Gallio e Roana
che da dieci anni portano
avanti la loro battaglia, si tratta di un’importante vittoria.
“Ricostituire le Regole (termine tipico delle comunioni familiari-montane
del
Cadore) o Vicìnie (termine
tipico delle comunioni familiari-montane del Friuli nonché dell’Altopiano dei Sette
Comuni) – ben spiega l’av-
vocato Consuelo Martello sul
numero del giornale attualmente in edicola – significa
ridare ai discendenti degli
antichi
abitatori
dell’Altopiano, nella qualità di
capifamiglia, l’antico diritto di
decidere sulla gestione del
patrimonio agro-silvo-pastorale che attualmente è amministrato dai singoli Comuni
come beni di uso civico in
forza della legge 1766/27,
che ne hanno e continuano
impropriamente a disciplinarne la gestione”.
“Si tratta di un intervento legislativo storico - spiega il
presidente della commissione Bilancio Costantino
Toniolo, - che offre nuove
possibilità di sviluppo socio
economico dei Sette Comuni perché oltre alla finalità
agricola e forestale vi si aggiunge quelle turistica e artigianale e per la coltivazione di cave. Un intervento
che offre anche ulteriori
garanzie di tutela ambientale di territori di alto valore
paesaggistico
e
naturalistico”.
“Era necessario dare una
risposta alle richieste del
territorio portando una modifica alla legge regionale
del 19 agosto del 1996 n. 26
che titolava Riordino delle
regole”, spiega ancora
Toniolo. Ora la legge si
chiamerà “Disciplina delle
Regole, delle proprietà collettive dell’Altopiano di
Asiago e degli Antichi beni
Originari di Grignano
Polesine”.
“Le Vicinie - conclude - potranno
accedere
ai
finanziamenti pubblici, anche di natura comunitaria,
e in particolare alle misure
del PSR (Piano di Sviluppo
Rurale) venendo considerate in qualità di imprenditori agricoli professionali a
titolo principale. Avranno
anche titolo di accedere ai
finanziamenti secondo le
aliquote previste per i Comuni e gli altri enti pubblici”. Infine i consiglieri regionali hanno votato l’autorizzazione alla Giunta di
concedere contributi straordinari a queste realtà storiche-tradizionali di gestione collettiva dei terreni.
Ora la ricerca storica del
Comitato per la Vicinia dovrà concentrarsi su due
nuovi fronti; stabilire l’elenco delle proprietà collettive, finora gestite dal Comune, e l’elenco degli antichi
abitatori.
«Sono passaggi fondamentali - dice l’assessore regionale agli enti locali Roberto
Ciambetti -. Però intanto
questo emendamento costituisce un passo importante
rimuovendo
dall’iter
altopianese un impedimento
burocratico e profilando ora
delle linee operative chiare».
Sulla questione degli antichi
abitatori, almeno per quanto
riguarda Asiago, recentemente è stato accertato nell’archivio di Stato a Vicenza
un elenco che risale al 1807:
punto di partenza, con l’aiuto
della memoria storica delle
singole famiglie, per iniziare
a ricostruire l’elenco degli
abitatori originari.
Stefania Longhini
Sapor d’acqua natia
L’importante è divertirsi. Anche in Chiesa
Non era un arrivo di tappa del
Giro d’Italia e
nemmeno erano
in palio pass per
poter accedere
alle olimpiadi. Era
una semplice
gara di ciclismo
(svoltasi in provincia di Padova)
della categoria
juniores, età nella
quale lo sport deve rimanere
divertimento prima di tutto
per non correre poi il rischio
di trasformarsi in un’ossessione. Eppure un finale di
gara impostato male, una
sbandata (pilotata o meno)
che provoca una caduta, una
zuffa tra corridori finisce per
sfociare in una rissa nella
quale sono coinvolti persino
i genitori. Che, bando alle
ciance, han usato le mani tra
di loro per sistemare un ordine d’arrivo a loro dire condizionato dalle scorrettezze.
Gesti di domenicale passione sportiva.
Un episodio sempre più frequente nelle domeniche
assatanate di sport: ai bordi
dei campi da calcio, sul ciglio delle strade, nei pressi di
un impianto sportivo sempre
più il tifo “organizzato” dei
genitori diventa una forma di
pressione nella testa dei piccoli atleti che ruba loro la
regola numero uno di chi pratica sport a quell’età: concedersi il lusso di divertirsi.
Perché lo sport è prima di
tutto divertimento: distrazio-
ne della mente, possibilità di
un sano protagonismo, voglia
di far emergere un talento,
passione e costanza nel dare
voce ad un sogno. Quando
manca il divertimento, lo
sport diventa una forma di
masochismo inutile e dannoso, soprattutto nell’età dell’adolescenza. Fortunati quegli atleti che troveranno sul
loro percorso sportivo allenatori/genitori degni di tale sfida: mettere i ragazzi nudi di
fronte a loro stessi per poi
spingerli al massimo delle
loro potenzialità. Insegnare
non tanto la strada per la vittoria ma la declinazione della
vittoria: passione, applicazione, metodo, fantasia, caparbietà, sogno, costanza, emozione. Ma in tutto ciò devono
prima di tutto divertirsi: provare il gusto dei passi sulla
polvere, emozionarsi nell’organizzare un assist al compagno di squadra, sentirsi liberi nell’immaginare una
strategia di vittoria. Agli atleti bisogna però saperci parlare, soprattutto se sono dei
fuoriclasse genetici: si neces-
sita di un po’ di
mordente attorno
alla grammatica.
Chi non è capace
pagherà dazio. Si
può allenare anche senza schemi
in testa perché
non è questione di
pressing o di strategia ma è l’approccio a fare la
differenza, il carattere, il modo di fare. Il troppo stress che s’annida ai bordi delle competizioni – e che
spesso sfocia in battute di
boxe improvvisate - tante
volte impedisce allo sport
d’essere una forma di educazione ancora capace di forgiare l’animo e il carattere di
quelle migliaia di bambini e di
piccoli atleti che lo praticano
come hobby e passatempo.
L’importante è divertirsi,
dove il divertimento non è sinonimo di distrazione o di
improvvisazione ma è il termine bello per definire quella
fiamma di passione che una
mattina s’imprigiona della tua
anima e ti fa capire che senza quel pallone, senza quella
bicicletta o senza quella
scherma la tua vita non sarebbe poi così bella.
Nello sport l’importante è
partecipare s’azzardò a dire
un giorno quel barone di De
Coubertin. Chissà se oggi si
correggerebbe dicendo che
l’importante è divertirsi. Sarebbe molto più logico e sportivamente
corretto:
genitoriultràs permettendo.
Commercianti a confronto
lunedì 2 aprile al Millepini
All’annuale riunione saranno presenti
il sindaco Andrea Gios e l’assessore Rigoni
Si terrà lunedì 2 aprile alle
ore 20.30 al Palazzo del
Turismo Millepini l’annuale
riunione di commercianti e
operatori del Turismo che,
viste le problematiche che
hanno riguardato la stagione invernale da poco conclusa, si preannuncia come
occasione di confronto più
che mai importante. “Il momento storico ed economico
che stiamo attraversando –
dice Angela Carli, presidente della delegazione
asiaghese
della
Confcommercio, nell’invito di
partecipazione rivolto ai suoi
colleghi commercianti- è di
innegabile grande difficoltà e
incertezza. Una situazione
nuova che nessuno di noi,
tranne pochi, ha già vissuto
in passato e che ci trova fondamentalmente incerti nell’affrontarla. Un clima di incertezza che si riflette, con
dubbi e paure, sulle strade da
intraprendere per affrontare
con efficacia questo momento così particolare. Proprio
per far fronte a tutto questo,
servono idee da sviluppare
tutti insieme e da realizzare
con coerenza e coesione nelle scelte”. Gli argomenti di
cui si parlerà saranno molteplici, a partire dai dati relativi
all’inverno, fino alla programmazione per l’estate.
“Lo scorso anno – dice An- rà propositivo e costruttivo.
gela Carli – proprio in questo Penso sia del tutto inutile concontesto si era concretizzato solarci del fatto che la crisi
l’impegno da parte nostra di tocca tutti, che il calo di preaffiancare l’amministrazione senze turistiche si sia registracomunale nel mettere a pun- to in alta percentuale anche
to il programma estivo, sia con in tante altre località, che le
un contributo economico che difficoltà che sta attraversandal punto di vista organizzativo, do il commercio siano evidenti
con proposte e coinvolgimento anche nei paesi di pianura.
diretto. Mi sembra di percepi- Dobbiamo guardare avanti e
re che quest’anno non ci sia mettere a punto delle stratealtrettanta disponibilità a met- gie perché nonostante la crisi
tersi in gioco, soprattutto dal economica e la stagione nepunto di vista dell’impegno fi- gativa, possa prevalere la nosico. Ma proprio questo incon- stra volontà di riscatto, metro potrà confermare o meno diante un’offerta turistica
questa sensazione”. “Come fatta sulla base di quanto il
sempre – continua Angela nostro territorio può offrire”.
Silvana Bortoli
Carli – ci sarà l’opportunità di
discutere di più temi, sicuramente si parlerà
dell’IMU, ma ognuno
potrà
chiedere
chiarimenti o fare proposte a largo raggio.
Oltre alla presenza già
preannunciata dell’assessore al turismo Roberto Rigoni, è stata confermata quella del sindaco Andrea Gios”. “Mi
auguro che, proprio in
relazione al difficile periodo che stiamo vivendo – conclude Angela
Carli – la partecipazione alla serata possa esAngela Carli, presidente della
sere numerosa e che il
delegazione asiaghese della
Confcommercio
dibattito che ne scaturi-
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l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
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ATTUALITA’ - Indagine FIAIP sul mercato immobiliare
La crisi interessa anche il mattone.
Il 2011 è stato uno degli anni peggiori
Anche quest’anno il Collegio
FIAIP del Veneto (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) ha presentato l’Osservatorio Immobiliare relativo alla nostra
regione. Si tratta di una fotografia puntuale del mercato
immobiliare redatta in piena
autonomia dagli operatori
che, in qualità di rilevatori,
hanno raccolto capillarmente
sul territorio una utile quantità di dati. L’Osservatorio
Immobiliare è il compimento
di un lungo lavoro che tocca
tutte le province del Veneto
e che per la prima volta fornisce importanti dati e informazioni di carattere
sociologico quali ad esempio
le fasce d’età, le tipologie
abitative, gli acquisti di prima
e seconda casa e molto altro. “Dati alla mano - afferma Moreno Marangoni, presidente di FIAIP Veneto - il
2011 è stato uno degli anni
peggiori che il mercato im-
mobiliare abbia mai conosciuto.
Grazie
alle
rilevazioni di nostri 265
agenti, siamo in grado di
affermare che il 48% di chi
compra casa è una famiglia;
il 35% una coppia; il 17%
un single. Il 21% degli acquirenti ha meno di 30 anni;
il 50% fra 30 e 50; il 29%
Il valore dell’immobile in Altopiano
Valutando nel dettaglio le quotazioni degli immobili residenziali sul territorio altopianese, l’indagine ha riguardato solo
alcuni comuni. A Roana centro il prezzo al m² è compreso
tra 1600 e 2300 euro per case nuove, contro i 1.000/1.500
per edifici da ristrutturare. Alle stesse voci risultano più quotate le residenze di Canove con valori tra 1.700 e 2.700 al
nuovo, tra 1.000 e 1.600 se da ristrutturare; Treschè Conca
oscilla da 1.700 a 2.400 euro/m², tra 1.000 e 1.600 il vecchio
da riattare. Valori più alle stelle per Asiago centro, dove le
unità abitative costano dai 2.900 ai 4.900 euro per m², contro
1.600/2.400 se da ristrutturare. Nelle relative contrade e frazioni il prezzo scende a 2.000/3.300 euro per il nuovo, 1.800/
2.000 se trattasi di immobili in buono stato. Quotato alche il
mattone appena edificato di Gallio che oscilla da 2.000 a 2.900,
tra 1.750 a 1.900 se in buono stato conservativo, toccando i 1.700
euro al m² per le ristrutturazioni. Infine il centro di Enego con cifre
variabili tra 900 -1.100 euro per nuove abitazioni e 350 - 800 degli
immobili vetusti. Sarebbe stato utile a questo punto un raffronto
con altre località turistiche montane presenti nella nostra
provincia. La ricerca FIAIP non ci permette un parallelo
con Tonezza, dove è tuttavia nota la crisi immobiliare che da
tempo interessa tanto il settore dell’edilizia turistica quanto
quella residenziale.
Giovanni Dalle Fusine
oltre 50. Le villa è il tipo di
casa meno richiesto: 10%.
L’appartamento con 2 camere è il più richiesto, 39%,
quello a 3 è richiesto nel
19% dei casi. Il 16% accompagna la richiesta sia di
porzioni di villa sia di
miniappartamenti.
Per
quanto riguarda il tipo di
acquisto, il 38% è rivolto
alla prima casa, il 37% alla
prima casa dopo aver venduta la precedente, il 25%
alla seconda casa. Per la
classificazione energetica, il
17% delle abitazioni vendu-
te è classe A-B; il 29% C-D;
il 28% E-F; il 26% G. Per
quanto riguarda le case,
esce il numero di quelle offerte in vendita: +6,8% rispetto al 2010, che segnava già + 9,6% sul 2009. Le
transazioni vanno a -7%,
quando nel 2010 segnavano -4,2%, nonostante un 3,3% dei prezzi. che le previsioni, per il primo semestre
2012, indicano generalmente a -4,1%. Aumentano anche le case offerte in locazione (+5,2% sul 2010) e il
numero di transazioni
(+3%); i prezzi scendono (1,2%) e le previsioni per i
primi 6 mesi 2012 indicano
-0,9%. Anche sul fronte uffici il numero delle
compravendite è in diminuzione (-6,9% sul 2010,
quando la diminuzione rispetto al 2009 era già del
5,1%), nonostante i prezzi
siano scesi mediamente del
4,2%. Diminuisce anche il
numero delle locazioni (5,1%), sebbene i canoni di
affitto siano scesi del 4,7%.
Sui dati dei negozi e uffici
non incide solo la crisi, ma
l’effetto dei nuovi assetti
della distribuzione e, nel
caso dei centri storici, anche il decentramento di importanti sedi istituzionali di
servizio al cittadino. Il numero di compravendite in
tutto il Veneto –conclude
Marangoni - è sceso del
6,7% rispetto al 2010,
quando già stava sotto del
4,2%, a dispetto dei prezzi
di compravendita, scesi di
3,8 punti percentuali sull’anno precedente. Il numero di locazioni segna -4,4%,
mentre i canoni d’affitto diminuiscono del 4,5%”.
FIAIP prevede una leggera
ripresa del mercato nella seconda metà 2012 quando dovrebbero farsi sentire gli effetti
dell’immissione di denaro che
la Bce ha prestato alle banche.
G.D.F.
“È costante l’abbandono della montagna”
“L’incertezza del sistema produttivo, il passaggio del finanziamento dei mutui dal 100% al 60%, e il tam-tam
mediatico con le conseguenti risposte emotive hanno segnato una generale flessione del mercato immobiliare –
spiega il presidente di FIAIP Vicenza Gianfranco Stocco Da un lato, fortunatamente, la paura ha spinto molti a
investire sul mattone: ad attenuare il dato negativo in
base generale sono stati gli stock di vendite. I dati che
emergono nella nostra provincia confermano in parte
quanto già registrato nel 2010: prosegue il fenomeno
del graduale e costante abbandono della montagna, dove
le piccole attività sono sparite quasi del tutto; diventa
ancora più evidente il ricorso all’affitto piuttosto che
all’acquisto; si rimarca lo scarto tra le fasce sociali”.
Linea di trasporto Asiago-Trento:
il contributo di tutti per sostenerla
Un servizio sicuramente importante, istituito per volontà del
Comune di Asiago e sostenuto economicamente dallo stesso a favore di una ventina di studenti provenienti da vari
comuni dell’Altopiano. Si tratta della linea di trasporto Asiago
– Trento per gli studenti altopianesi che, con sempre maggiore frequenza, si iscrivono e frequentano la Scuola media Superiore per parrucchieri ed acconciatori “Pertini”
oppure diverse facoltà dell’ateneo della città di Trento.
“Un servizio di trasporto pubblico locale – sottolinea
l’assessore all’istruzione di Asiago Roberto Rigoni – volto
a favorire ed incrementare la possibilità per i nostri ragazzi di iscriversi a Trento, limitando al massimo i disagi,
dovuti appunto alla carenza di linee di trasporto pubblico
verso Trento, e ai costi economici che gravavano sulle singole famiglie”.
Prima del 2009, cioè prima che venisse istituita la linea
Asiago- Trento, per raggiungere le sedi scolastiche la do-
menica sera o il lunedì mattina, ci si doveva
infatti organizzare con mezzi propri oppure raggiungere Bassano in corriera e risalire la
Valsugana in Treno. Stesso problema valeva
per il ritorno a casa nel weekend. Ora, con il
servizio organizzato dal Comune di Asiago, con
l’uso di un pullmino della ditta Rossi Tour di
Canove, gli utenti dispongono di un mezzo di
trasporto diretto al costo di 5 euro a corsa.
L’introito che ne è derivato nell’anno scolastico 2010/2011, pari a 2.725 euro (corrispondenti a 76 corse
annuali per 21 studenti), ha permesso di coprire solo in minima parte il costo complessivo del servizio pari a 16.044,82
euro. Il Comune di Asiago ha pertanto dovuto sostenere una
spesa di 13.319,82 euro.
“Questo a favore – spiega Rigoni – di tutti gli utenti
dell’Altopiano, che arrivano anche dagli altri comuni”.
Per coprire la spesa relativa all’anno 2011/2012, pari a complessivi 18 mila euro, il Comune asiaghese ha quindi pensato di coinvolgere, chiedendo il relativo contributo, anche gli
altri enti locali interessati. Il costo è stato ovviamente suddiviso in base al numero di studenti che usufruiscono del
servizio che attualmente sono 16 (7 Asiago, 1 Conco, 1
Enego, 2 Gallio, 5 Roana).
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l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
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SANITA’
Medici di base: si arriverà alle
visite solo su appuntamento?
Prevista una riorganizzazione globale della professione,
con associazione di più dottori in studio e on-line
Entro la fine dell’anno le visite dai medici di base saranno solo su appuntamento?
La notizia pubblicata tempo
fa da alcuni quotidiani, dove
si diceva che entro il 2012
tutti gli oltre 3.400 medici di
famiglia del Veneto si sarebbero dovuti adeguare a questa nuova impostazione di lavoro, non ha trovato al momento conferma. La
riorganizzazione globale della professione prevista dalla
Regione dovrebbe introdurre inoltre anche studi associati e informatizzazione degli
stessi.
Una
riorganizzazione i cui termini si preannunciano difficili
da applicare sul territorio
dell’Altopiano, dove ci sono
medici che coprono paesi e
zone diverse, ricevendo in più
di un ambulatorio. Sarà dunque necessario valutare anche questi aspetti al momento di stabilire i dettagli della
preannunciata riforma. Intanto anche da noi negli ultimi
anni sono stati introdotti orari che prevedono l’appuntamento, sistema adottato da un
terzo dei medici di base
veneti. C’è chi riceve esclusivamente su appuntamento,
chi pratica un sistema misto,
e chi continua con il tradizionale ambulatorio aperto. Ma
cosa ne pensano i pazienti?
Accanto a chi è ben lieto di
poter accedere all’ambulato-
rio in orario prestabilito evitando lunghe attese, c’è chi
storce il naso e non gradisce
affatto. “Già dobbiamo accettare lunghe liste di attesa
per le visite specialistiche –
dicono – ed ora, dover telefonare per prenotare la vista
anche dal medico di famiglia
ci sembra davvero troppo.
Tanto più se non c’è una certa elasticità nell’organizzazione del sistema, con una
maggiore attenzione a quelle
che possono le esigenze variabili da persona a persona”.
Tra le lamentele sentite, c’è
chi riferisce di essersi visto
fissare l’appuntamento in
orari comunque non corrispondenti alle proprie esigen-
“Le eccellenze sanitarie del
territorio come richiamo turistico”
“Una buona sanità motivo di sicurezza e serenità anche durante le vacanze”
La sanità altopianese come
punto d’eccellenza anche per
la promozione turistica. E
come tale da difendere e tutelare. E’ quanto sostengono
alcuni operatori turistici nei dibattiti informali in corso tra le
categoria economiche prima
di stilare un piano preciso per
la prossima stagione estiva.
“C’è un comparto da sempre
trascurato nelle strategie turistiche, la sanità – commenta
Bruno Dal Sasso cotitolare dei
Magazzini Dal Sasso, vera istituzione commerciali ad
Asiago presente da oltre 150
anni, che si è fatto portavoce
di questa proposta – Ed invece il fatto che c’è un ospedale di buona qualità, dei servizi
sul territorio e associazioni di
volontariato impegnati nel socio sanitario sono motivi di forte
richiamo, non solo per gli anziani ma anche per le famiglie
nonché per gli sportivi”. Oltre
all’ospedale (che annovera
tra i suoi reparti il pronto soc-
corso, medicina, chirurgia, pediatria, ginecologia, ortopedia e
riabilitazione) la sanità
altopianese può contare su un
servizio di assistenza
infermieristica domiciliare efficiente e professionale. Un
servizio assicurato da 9 infermieri (Daniela Comparin,
Caterina Fabris, Monica Frigo,
Sandra Pesavento, Loretta
Pezzin, Maria Cristina Rigoni,
Gigliola Segafredo e Leopoldo
Pezzin coordinati da Fiorenza
Francescato) e due segretarie
(Emma Bernar e Emilia
Rodella) diretti dal responsabile del distretto Gilbert
Nanhoungué. C’è poi la protezione civile Altopiano 7 Comuni che si è oramai specializzata nel supporto sanitario e
trasporto infermi che completa una “gamma di offerta” che
dà tranquillità a chi soggiorno
sull’altopiano. “Credo sarebbe
importante che tra i servizi che
dovrebbero essere delegati alla
Comunità Montana ci sia anche
il coordinamento dei servizi sanitari per garantire un equivalenza su tutto il territorio – conclude
Dal Sasso – Perché questi nostri gioielli sono il più bel biglietto
da visita per il territorio”.
Gerardo Rigoni
ze e richieste, o dopo diversi
giorni. Come per tutti i cambiamenti, probabilmente si
tratta soprattutto di abituarsi
al nuovo sistema, per il quale sono sempre possibili miglioramenti, magari dopo un
periodo di “rodaggio” nel
quale correggere il tiro alla
luce delle problematiche che
si possono presentare. Fra i
timori principali dei pazienti
c’è quello di non poter accedere alla visita in caso di urgenza, ma non è così, visto
che quotidianamente viene
lasciato uno spazio proprio
per chi dovesse avere necessità improvvisa, come del resto succede con l’ambulatorio aperto, con le urgenze che
hanno la priorità anche su chi
è in fila e aspetta il turno acquisito. Come per qualsiasi
cosa, è impossibile avere un
riscontro positivo da parte di
tutti, ma, anche a sentire i medici che già da qualche anno
hanno introdotto l’appuntamento per le visite, sembra
che una volta accettato il
cambiamento e aver capito il
funzionamento del sistema
con la prenotazione, i pazienti
che approvano siano la maggioranza, anche perché l’appuntamento viene dato quasi
sempre in giornata, o al massimo per il giorno successivo. Soprattutto laddove ci
sono studi associati, i benefici che derivano da una certa
programmazione si notano: a
parte i tempi di attesa in ambulatorio che diventano minimi, il mancato affollamento evita il chiacchiericcio
dato da tante persone insieme, che può risultare davvero fastidioso per chi sta poco
bene o ha problemi seri. Infine, l’aggregazione con associazione dei medici di famiglia on-line e in studio, risulta utile per garantire
all’utenza un’assistenza costante anche in caso di assenza di uno dei dottori.
Silvana Bortoli
l’editoriale
Indignati dagli indignados
In Italia ci sono tanti farmacisti e medici, i resto della popolazione è costituito
da potenziali pazienti bisognosi
di
preparati
terapeutici e medicinali per
curarsi in caso di necessità. Dato per scontato questo concetto, siamo in milioni a chiederci da dove parte
l’indignazione dei farmacisti
per le nuove manovre del
Governo Monti. I titolari di
farmacie protestano per l’imposizione del pensionamento
dell’unico responsabile se
65enne, si rabbuiano per le
liberalizzazioni delle licenze,
per i farmaci delistati dalla
fascia C, per le deroghe di
apertura. Ma non hanno
ancora capito i dottori in farmacia che sono solo dei commercianti? Si rendono conto
o no che nel loro negozio-bazar si potrebbero acquistare
solo prodotti prescritti con ricetta da medici curanti e specialisti? Capiscono questi
camici bianchi muniti di
spilletta crociata al bavero, che esporre sui propri
scaffali ciabatte, cosmetici,
caramelle, lucidalabbra e
preservativi, significa appaiare l’attività a quella di
macellai o pizzicagnoli?
Dove erano questi signori
quando i supermercati
fagocitavano il piccolo
“casolin” di quartiere le
cui serrande ora sono inesorabilmente abbassate?
Perché non protestavano
quando alla grande distribuzione veniva concesso di
porre in vendita pneumatici
a fianco di merendine e pane
fresco di fronte a scontatissime mountain bike? Allora
si disse che la concorrenza
abbassa i prezzi e agevola
il consumatore. Dunque evviva se si apriranno 5000
nuove farmacie, meglio,
così calano anche i costi di
aspirina e antibiotici. È una
pillola dura da digerire, ma
si sa, sono le medicine amare quelle che curano meglio.
Giovanni Dalle Fusine
8
l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
ISTRUZIONE
6
Chiude il Farina, servono nuovi spazi
alla scuola Monte Ortigara di Asiago
La Provincia invitata a realizzare quanto prima la nuova sede dell’alberghiero in via Lise
Ancora due anni
scolastici, ovvero
2012/2013 e 2013/
2014, e poi l’Istituto
Farina, che ospita
una sezione della
scuola primaria della “Direzione didattica” di Asiago,
chiuderà i battenti.
Si dovranno dunque
trovare nuovi spazi
nella scuola
“ M o n t e
Ortigara” di
Asiago nei
quali ospitare
le classi del
Farina, spazi
di cui attualmente l’edificio non dispone. Non c’è
posto perché
una parte della struttura
scolastica di
via Bertacchi è occupata
dai laboratori di cucina e
sala-bar della sezione al-
ra in modo da consentire
l’agevole trasferimento nella sede centrale della Direzione Didattica della classi
del Farina, che da un paio
d’anni sono a tempo pieno.
La risposta della Provincia,
giunta a dicembre, dice che,
a causa dei vincoli del Patto di stabilità non può prevedere spese per la realizzazione del nuovo corpo di
fabbrica previsto ed è quinLo stabile del Farina e l’assessore
all’istruzione Roberto Rigoni
berghiera
dell’Istituto
di Istruzione Superiore
di
Asiago. La
soluzione
sarebbe la
realizzazione in tempi
brevi della sede della scuola alberghiera nello stabile
adiacente
all’Istituto
Pertile, già sede del Liceo
Scientifico, così come già
previsto e progettato dalla
Provincia.
“Già a fine giugno del 2011
– spiega l’assessore all’istruzione Roberto Rigoni
– ho invitato l’assessorato
alla pubblica istruzione della Provincia di Vicenza ad
attivarsi per trovare una collocazione nuova ai laboratori della scuola alberghie-
Un magnifico tour d’Irlanda
riservato ai giovani di Asiago
I giovani di Asiago divengono nuovamente protagonisti
dell’iniziativa “I giovani incontrano l’Europa” realizzata dal
Comune di Asiago ed attiva,
con successo, dal 2004. Un
progetto che quest’anno ha
voluto ovviare all’oramai consueta meta degli anni precedenti, sostituendo lo scambio
tra culture più volte avvenuto nella regione Britannica del
Galles con un soggiorno culturale che toccherà da vicino
le bellezze paesaggistiche e
le lunghe tradizioni di un paese detentore da sempre di
grande fascino: l’Irlanda.
La visita avrà anche uno
scopo istituzionale, data
l’opportunità offerta ai giovani di visitare il Parlamento Irlandese e di capire in
tal modo le forme di autonomia governativa di questo
importante paese dell’Unione Europea.
Il tour avrà luogo dal 5 al
10 maggio prossimi e potranno prendervi parte giovani fino ai 37 anni di età. Il soggiorno così organizzato, prevede due notti sulla costa
ovest, con pernottamento
presso la cittadina di Galway.
Nei giorni di sosta sulla costa
occidentale, sono previste
entusiasmanti escursioni tra
cui: il tour delle scogliere Cliff
of Moher a picco sull’Atlantico e l’esplorazione dell’in-
cantevole regione del
Connemara, rinomata in tutto il mondo per i suoi bellissimi, desolati e selvaggi paesaggi, composti quasi esclusivamente da torbiere e brulle
montagne, costellati da laghi,
stagni e piccoli corsi d’acqua.
Seguirà poi, dal terzo giorno
fino a conclusione del viaggio, il rientro a Dublino con
conseguente visita guidata
della capitale con le sue
principali attrazioni tra cui
il Trinity College, la Cattedrale di San Patrizio,
Phoenix Park, il Museo della Guinness, la National
Gallery e molti altri monumenti. In previsione anche
l’esplorazione della Dublin
Region che, estendendosi
fino al mare sulla costa est,
comprende diversi porti caratteristici come Howt,
Malahide, Dun Laoghaire,
tutti raggiungibili in pochi
minuti dal centro della capitale. Il penultimo giorno
sarà invece dedicato all’esplorazione della storica
cittadina di Kilkenny, famosa per i suoi edifici medievali e per l’imponente Castello, antica dimora dei
Butler. Per entrare nel vivo
della cultura, il tutto sarà poi
allietato da cene tipiche
presso pub locali e spettacoli di musica folcloristica.
Il programma definitivo del
viaggio sarà presentato lunedì 2 Aprile alle ore 17.00
presso la sala consigliare
del Comune di Asiago. Il termine per le iscrizioni è per
sabato 7 Aprile 2012. Per informazioni ed iscrizioni, contattare lo Sportello Informazioni Turistiche di Piazza
Carli al seguente numero:
0424 – 464081.
di impossibilitata ad accogliere la mia richiesta”.
Così tutto è bloccato e, a
tutt’oggi, i lavori non sono
ancora stati avviati, fatto
che comincia a creare notevoli problemi alla pianificazione del nuovo assetto
scolastico di Asiago in vista della dismissione del
plesso dell’Istituto Farina
nel 2014.
Al fine di sollecitare la Pro-
vincia a prendere quanto
prima i necessari provvedimenti, la giunta comunale di
Asiago ha, nei giorni scorsi, approvato una delibera con la quale si invita
l’amministrazione provinciale ad attivarsi nel più
breve tempo possibile
dando finalmente il via all’attesa realizzazione del
nuovo istituto alberghiero
in Via Lise.
S.L.
Studenti dell’Alberghiero in visita
all’azienda Ronzani di Lusiana
Sovente molti dei miei colleghi dell’Ipsia si chiedono per
quale ragione mi ostini a portare i miei studenti a toccare con mano che cosa significhi
il
termine
“macellazione”. Questa specifica attività è portata avanti
dall’uomo fin da quando si è
organizzato in un sistema sociale. L’ipocrisia spesso dimostrata dagli adulti nei confronti di questa attività è difficile da credere, quasi come
se bistecche e braciole arrivassero da Marte. Quando
per la prima volta Ginetto
Ronzani, ottimo professionista nel settore della vendita
di carne fresca (del quale ero
cliente in quel di Lusiana
qualche annetto fa), mi propose di collaborare con la
scuola per formare ed informare gli studenti riguardo
quello specifico settore, mi si
accese una lampadina.
Avvicinare scuola e lavoro
doveva diventare la mia priorità. Ho cercato di mantenere la coerenza rispetto a questo e nel corso degli anni
molte sono state le iniziative
da me portate avanti in tal
senso. Ginetto ebbe di lì a
breve una triste sorte, che
non amo ricordare, ed il suo
posto venne preso dal figlio
Massimiliano che, con entusiasmo, decise senza tentennamenti di continuare a mettere a disposizione la sua attività per contribuire alla formazione dei giovani studenti. Lo scorso martedì 20 marzo ci siamo recati da Asiago
a Lusiana dove ci aspettavano il titolare dell’attività ed il
medico veterinario responsabile del settore in altipiano,
Paolo Mosele.
L’esperienza è di quelle forti
e qualche ragazzo non è riuscito a rimanere sino al termine delle operazioni che ci
vedevano spettatori. Tuttavia
la gran parte ha dimostrato
grande interesse facendo
molteplici domande agli addetti ai lavori. Il medico ha
soddisfatto ogni curiosità possibile dimostrando massima
serietà e competenza.
Avevamo preparato la visita
studiando la teoria delle specifiche, teorie che messe di
fronte alla realtà effettiva
hanno confermato che le due
cose possono interagire con
costrutto. La provenienza del
caglio, da dove si ricava la
trippa, le diverse timbrature,
l’utilizzo dei microchip per
verificare il percorso del bestiame dalla nascita alla
macellazione, sono solo alcuni
dei quesiti posti dagli studenti. Nei prossimi giorni il signor
Ronzani, alcuni collaboratori
ed il medico veterinario saranno nostri ospiti presso la
sede alberghiera.
Prepareremo un (speriamo!)
buon pranzo a seguito del
quale gli esperti sezioneranno una loro mezzena specificando in modo dettagliato
prezzi ed utilizzi dei vari tagli. L’interesse che i giovani
dimostrano ogni qualvolta
diamo loro la possibilità di
approfondire da vicino le realtà di settore è notevole.
Forse bisognerebbe potenziare ulteriormente queste attività nel tentativo di stimolare
motivazioni ed interesse che
a volte sembrano scarseggiare nei nostri studenti. Ringraziando Massimiliano per
la disponibilità, auspico che
sempre più l’interazione tra
istituzioni e realtà operative
consentano ai giovani di crescere mettendo a fuoco priorità e peculiarità delle diverse professioni da loro scelte.
Mariano Meneghini
8
Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
7
AMBIENTE
Non piove, falde ormai in sofferenza
Appello ai cittadini: non sprecate acqua!
Un generale abbassamento dei livelli di
falda rispetto allo
stesso periodo del
2011 e sorgenti in quota con portate molto basse rispetto alla media stagionale, anche per la mancanza
di eventi meteorici nevosi.
È questa la situazione nel territorio servito da Etra, la
multiutility che gestisce il servizio idrico integrato per
73 Comuni nelle province di Padova, Vicenza e
Treviso. Un’area ricca di acqua sia per le molte falde
presenti nel sottosuolo sia per la conformazione montuosa del
territorio. Eppure è proprio nell’area di Asiago che si registra
una portata delle sorgenti in continuo calo anche per la mancanza di neve. Nella centrale idrica di Oliero è stato necessario
installare un’elettropompa e una pompa di emergenza a causa
della diminuzione del livello e della portata della sorgente. Un
provvedimento adottato una volta sola negli ultimi 40 anni! Spiega
Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra:
«Nelle aree montane del Bassanese, in Valsugana, stiamo registrando l’abbassamento dei livelli della sorgente Fontanazzi e
quindi una minore portata d’acqua. Cosa che dobbiamo compensare in pianura con l’utilizzo di pozzi che pescano nelle falde. La conseguenza è che queste sono passate dai 12 metri di
battente sopra la pompa ai 4 attuali. Nella zona di Romano
d’Ezzelino i pozzi sono vicini allo spegnimento per il minimo
livello, mentre a Marostica tutte le piccole sorgenti sono ormai
quasi in secca e abbiamo dovuto ricaricare un serbatoio con le
autobotti. Anche in pianura, sempre nel Bassanese, registriamo
un abbassamento notevole di tutte le falde da cui pescano i
pozzi, fino a 10 metri in meno rispetto a un anno fa. Ci preoccu-
Da Padova ad Asiago, ogni lunedì,
per conoscere il cimbro…
Molti ritengono che la lingua
cimbra sia scomparsa, seguendo il destino delle oltre 2000 lingue che nel mondo attuale
sono in via di estinzione. Molti
ritengono che l’interesse per
questa lingua sia finito, al di là
di un certo gusto nostalgico e
folkloristico. Ma la realtà non
sembra così. L’Istituto di Cultura Cimbra con i suoi 40 anni
di attività, fa fatica a rispondere a domande, a proposte, a
sollecitazioni che ogni giorno
chiedono di conoscere a di
valorizzare l’antica lingua dei
Sette Comuni. Notevole interesse è dimostrato anche da
giovani. Come nel caso di
Amedeo Gheller, che ogni lunedì sera viene da Padova ad
Asiago per seguire il corso di
lingua cimbra. Egli ha ricostruito la storia della sua famiglia,
originaria di Foza. In base ai
registri della parrocchia, egli ha
saputo che il suo bisnonno
Domenico Gheller Mercat
verso il 1850 ha lasciato Foza
per lavorare e vivere in pianura. La famiglia Gheller Mercat
è iniziata a Foza da Marco
Gheller nel 1600: oggi questo
ramo dei Gheller sull’altopiano
sembra scomparso.
Abbiamo chiesto ad Amedeo
il motivo del suo interesse per
la cultura cimbra . Egli ci ha
risposto: “Il primo motivo di in-
teresse è stato l’origine della
mia famiglia. Da quanto ho appreso, i miei progenitori abitarono a Wusche per almeno
500 anni, cioè dai primi atti
notarili in cui compare il cognome. Ma molto probabilmente la loro presenza nei
Sette Comuni doveva essere
anteriore. Studiare la storia
della
Reggenza
e
dell’altopiano permette di capire con quante devastazioni
e con quante enormi difficoltà, la gente dei Sette Comuni
si sia dovuta confrontare e
come abbia saputo reagire
con forza e intraprendenza
lungo i secoli. Questo è un
motivo di orgoglio per me: un
tesoro che abbiamo il dovere
di custodire e far conoscere a
tutti.” Abbiamo ancora chiesto un parere sul corso di lingua cimbra organizzato ad
Asiago dall’Istituto di Cultura
Cimbra e tenuto da Ivan
Mosele, e Amedeo Gheller ha
precisato: “Il corso mi ha fatto
capire che l’aspetto forse più
importante, quello che rischia
di essere perduto per sempre,
è la lingua. Al corso ho imparato che ogni parola è preziosa e che racchiude in sè un
mondo. I partecipanti al corso ricordano i nomi usati dai
padri e dai nonni, i nomi dei
luoghi o i termini ancora in uso.
Le lezioni del corso si svolgo-
no sempre in un clima amichevole e rilassato…Il corso è
composto da giovani e da meno
giovani, sembra una piccola
comunità, che mi ha accolto
con calore e che cerca di tenere viva la loro antica lingua.
Questa lingua non interessa
soltanto i cimbri. Una mia amica di Padova si è appassionata e ora segue anche lei le lezioni con me. Venire non ci
pesa, perché siamo ripagati
dall’aiuto e dal calore che riceviamo.” Invitato a fare qualche nuova proposta , Amedeo
Gheller ha ricordato che “In
facebook c’è un gruppo
Zimbar-Gaprecht dar Siban
Komoine in cui tutti possono
provare a scrivere in cimbro.
Questo dimostra che il cimbro
non è morto e secondo me non
morirà, finchè qualcuno avrà il
desiderio di parlarlo e di ascoltarlo… Mi piacerebbe molto che
in futuro fossero attivati anche
dei corsi on-line per permettere
alle famiglie di emigranti di
riavvicinarsi all’antica lingua
dell’altopiano. Il Cimbro deve
vivere.” Sono parole ed esperienze di un giovane che aiutano
a sperare. Sperare in un futuro
che potrà essere più bello e più
sicuro, se saprà conservare il suo
cuore antico.
Sergio Bonato
pano in particolare i pozzi di Pianezze, Mason Vicentino
e Rosà. Per quanto riguarda il Cittadellese, nessun allarme per la centrale San Pietro in Gu, dove i due pozzi
freatici pescano da una falda che non si trova in sofferenza. Si è abbassata di tre metri rispetto al 2011, invece, la falda della centrale di San Martino di Lupari, di
due quella della centrale di Fontaniva. Cali registrati
anche per le falde nella zona di Rubano e di Vigonza,
area quest’ultima dove si registrano misure inferiori di
1,5-2 metri». Un bollettino di guerra, dove a preoccupare sono la scarsità di riserve idriche nei serbatoi
montani che porta ad aumentare lo sfruttamento delle falde di
pianura, con la conseguenza del loro abbassamento e della diminuzione della pressione. «L’acqua potabile è un bene di cui nessuno può fare a meno. – spiega Manuela Lanzarin, presidente
del Consiglio di sorveglianza di Etra – Stiamo dunque lavorando
affinché questa siccità non crei problemi agli utenti. Nell’immediato ci aiutano le connessioni interne alla nostra rete ma anche
la rete acquedottistica interprovinciale, in particolare quella di
Rovigo e Venezia, che negli anni scorsi ha visto diversi investimenti. A livello più ampio, come concordato con la Regione, nel
lungo periodo occorrerà aumentare la quantità d’acqua conservata nei serbatoi montani, con una contestuale riduzione di quella utilizzata nelle centrali idroelettriche. Quindi si diminuirà il rilascio negli acquedotti a servizio dei centri abitati e dei consorzi
irrigui attivi in agricoltura, i quali assorbono la maggior parte
dell’acqua. E, ancora, si dovrà provvedere a immagazzinare
l’acqua anche in pianura, intercettandola in casse di raccolta nel
sottosuolo prima che defluisca al mare, magari utilizzando le cave
dismesse. In questo contesto, comunque, credo siano fondamentali
gli interventi per risparmiare gli sprechi di acqua, un fronte su cui
Etra è particolarmente attiva. Mi riferisco in particolare alla campagna di recupero perdite, che interessa i tratti della rete idrica più
vecchi e soggetti a rotture. Nel solo 2010 abbiamo sostituito oltre 26
mila metri di condotte, recuperando perdite per 300 mila metri cubi di
acqua». Resta fondamentale, anche in questa situazione, l’aiuto dei
cittadini. Sprecare acqua, ora più che mai, potrebbe davvero costituire un problema. Ecco dunque che è importante evitare di annaffiare
i giardini durante il giorno e di lavare l’auto con l’acqua del rubinetto.
È necessario inoltre chiudere le fontane, in particolare quelle a getto
continuo ancora attive in molte case del Veneto, assicurarsi che i
rubinetti siano sempre ben chiusi e che non gocciolino, non far scorrere l’acqua inutilmente (quando ci si insapona o si lavano i piatti),
preferire la doccia al bagno e, infine, per gli elettrodomestici scegliere programmi che risparmiano acqua e metterli in funzione solo
a pieno carico.
l’Altopiano
Sabato 31 Marzo 2012
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Hanno collaborato:
don Marco Pozza, Virginia Gianello,
Aurora Carli, Giulia Rossi, Giulia Crestani,
Monica e Massimiliano Gnesotto, Alessandro Cunico,
Alessandro Siviero, Ilario De Guio, Giacomo Scarsella,
Mariano Meneghini, Sergio Bonato, Giulia Rigoni,
Serena Baù, Stefano Rigoni, Sonia Basso, Pino FInco,
Renato Stona, Nicoletta Manfrin
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Foto: Archivio Giornale, Roberta Strazzabosco,
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Via Austria, 19/b - 35217 Padova
8
Sabato 31 marzo 2012
ASIAGO
La rotonda dell’incrocio tra
le vie Verdi, Stazione e provinciale 349? Sparita! Così
come sono spariti i rifacimenti dei marciapiedi e le
asfaltature delle vie cittadine. Nel programma delle
opere pubbliche di Asiago per
il 2012 rimane solo l’impianto fotovoltaico sul tetto dello
stadio del ghiaccio che sarà
realizzato utilizzando i proventi della vendita del secondo piano della casa di riposo
comunale alla stessa fondazione che la gestisce. Circa
700 mila euro che la fondazione ha ricevuto dalla vendita all’Ulss 3 dell’immobile
adiacente all’attuale ospedale civile e dove l’Ulss sta realizzando il nuovo plesso
ospedaliero. Per statuto della stessa fondazione ogni provento è vincolato all’acquisto
di immobili e beni durevoli
quindi la fondazione ha scelto di acquisire un piano dell’attuale casa di riposo. Con
questi 700 mila euro, e con
l’aggiunta di una parte dei
300 mila euro di avanzo di
bilancio, il Comune è intenzionato a realizzare un impianto fotovoltaico di 1750
pannelli che produrranno 450
kw di energia pulita e che se-
l’Altopiano
Opere pubbliche ingessate: nel 2012
solo l’impianto fotovoltaico allo stadio
Gios: “Una scelta lungimirante che andrà a beneficio delle amministrazioni future”.
Baù: “I guadagni sono incerti e si ingessano opere attese da anni dalla popolazione”
condo i calcoli dell’amministrazione si
tradurrà in oltre 2.2
milioni di euro (tra
guadagni e risparmi)
per le casse comunali
in 20 anni.
Una scelta, quella
della squadra del sindaco Gios, motivata
dalla necessità di mettere al riparo il Comune da sforamenti
del patto di stabilità
e perché l’opera garantirà un introito sicuro alle casse comunali per un lungo
periodo di tempo.
Scelta invece ritenuta inopportuna da parte dei due
consiglieri “dissidenti” Ivan
Baù e Maurizio Rossetto
che indicano come siano
più necessari in questo momento interventi sulla viabilità e sui marciapiedi anche perché, secondo il duo,
le entrate dal fotovoltaico
non sono così cospicue da garantire chissà quali benefici
nel futuro. Scelta che, pur
condivisa nel concetto, secondo la minoranza evidenzia
poca laboriosità da parte dell’amministrazione nel cercare di dare risposte alle necessità dei cittadini. “La nostra
è una scelta lungimirante che
andrà a beneficio delle amministrazioni che ci seguiranno – ha commentato Gios –
Credo che qualsiasi politico
vorrebbe realizzare opere
“visibili” come piazze, rotonde, monumenti. E’ la scelta
“politica” più logica di un amministratore, tra l’altro a 2
anni dalle elezioni. Ma in que-
“7 Amici Comuni Club”:
circolo privato…aperto a tutti
E’ un semplice bar e quindi, in
quanto tale, esercizio pubblico
aperto a tutti, o è un circolo
privato, con tanto di bar, il cui
ingresso è riservato solo a chi
ne ha facoltà? La domanda è
sorta in tantissime persone di
passaggio, quotidiano o occasionale, in via Trento Trieste
ad Asiago. Domanda lecita alla
quale l’insegna posta al civico 22
dà già parziale risposta. C’è
scritto “7 Amici Comuni Club”
ad indicare che quella è, appunto, la sede di un club o meglio di
un’associazione culturale il cui
nome risulta una simpatica parafrasi che è indice delle sue principali finalità: creare occasioni di
incontro all’insegna dell’amicizia,
dello scambio e della crescita
culturale. Il sodalizio, del quale è
presidente Antonio Santini, è
nato circa due mesi fa e la sua
sede è stata inaugurata il 18 febbraio. Si tratta di un’associazione culturale e sportivo dilettantistica affiliata all’AICS.
Come si legge nello statuto, i
compiti principali che l’associazione si prefigge sono: “la
promozione, organizzazione
e gestione di attività culturali, di ricerca e di formazione, attività didattiche,
ambientalistiche, turistiche e
8
ricreative, attività sportive dilettantistiche,
di promozione
sociale ed assistenziali
nonché di previdenza sanitaria, valorizzando le
iniziative che siano in
grado di favorire atteggiamenti attivi, utilizzando i
metodi
del
libero
associazionismo tesi al
raggiungimento di un corretto rapporto dell’uomo
con l’ambiente e il proprio
tempo libero.”
Tra i primi proponimenti che
l’associazione intende realizzare c’è la divulgazione della cultura della natura e del biologico organizzando allo scopo
pomeriggi ricreativi e formativi per bambini, con attività
naturalistiche e pedagogiche
sul tema della natura; proponendo escursioni, serate ed
incontri culturali, pranzi e cene
con cibi biologici per gli associati; ma molte ed interessanti
sono le idee balenate alle quali pian piano si vorrebbe dare
seguito. Un primo calendario
di iniziative già realizzato si concluderà sabato 31 marzo: nella sede dell’associazione si terrà un incontro sul tema
“Filosofando: la natura secondo
Theilard de Chardin” tenuto dal
professorAntonio Santini (inizio
alle 21.00, ingresso libero).
Tornando alla domanda iniziale,
si può entrare al “7 Amici Comuni Club” e consumare al
bar (che offre prodotti esclusivamente biologici) solo se si
diventa soci oppure se già,
come succede per diverse associazioni
sportive
dell’Altopiano, si è tesserati
AICS. La quota di adesione è di
10 euro annui. Le iscrizioni ovviamente si raccolgono in sede
e sono aperte a tutti.
S.L.
sto momento di grave difficoltà crediamo sia importante
garantire un entrata certa
nelle casse del Comune; entrata che nessuno potrà toc-
care”.
“Una scelta inopportuna con guadagni incerti e che
ingessa opere attese da anni dalla
popolazione – ha
invece controbattuto Ivan Baù – E
non continuiamo a
nasconderci dietro i vincoli del
patto di stabilità;
qua c’è solo un diverso modo di amministrare”. Altri
fendenti alla giunta Gios da parte
del duo dissidente
sono stati portati da Rossetto
che ha accusato la Giunta di
poca trasparenza nel decidere le aliquote IMU. Decisone che non ha visto il
coinvolgimento degli altri
consiglieri. “Il cammino intrapreso per l’adozione
dell’IMU ha rappresentato
invece un momento intenso di dialogo – ha controbattuto il consigliere Andrea Benetti - L’amministrazione ha fin dal primo
momento cercato di dialogare con tutte le categorie
produttive per trovare la
migliore soluzione da dare
all’impianto della nuova
imposta”. Le aliquote sono
state approvate anche con
il voto della minoranza che
nello stilarle aveva suggerito (suggerimento accolto)
l’aliquota del 4 x 1000 alle seconde case di residenti date
in affido ai parenti di primo
grado.
Gerardo Rigoni
La bella Festa per i papà alla scuola
per l’infanzia “Beata Giovanna”
“Caro Papà mio, ti
aspetto qui a scuola
venerdì 16 marzo
alle ore 19, ospite
d’onore alla grande
festa preparata per
Te! Noi bambini ci
stiamo impegnando a
imparare poesie e
canzoncine, le mamme e le maestre prepareranno buone
cose da mangiare, ci
sarà anche qualche
bibita per dissetarci
… sono proprio impaziente di accoglierti, accompagnato anche da fratellini/sorelline: tutti insieme
passeremo allegri
momenti! Il tuo cucciolo”. Con questo
messaggio, in occasione della Festa del Papà,
i bambini della scuola dell’infanzia Beata Giovanna hanno invitato i loro papà ad una
serata particolare. Così padri e figli insieme si sono pre-
sentati puntuali all’appuntamento e hanno trascorso un
paio d’ore tra di loro. Entrando nel salone principale, si sono
trovati davanti tanti tavoli
imbanditi di con ogni
bendiddio: torte salate,
tramezzini,
arancini, pizze, panini,
dolci … preparati da
mamme e maestre
(compresa la Direttrice che abbiamo “beccato” con tanto di
grembiule addosso! ).
Ciò che conta di più,
però, sono sicuramente le emozioni
vissute dai protagonisti: l’orgoglio di ogni
bimbo di essere lì con
il suo “grande papà”
( come affermava lo
slogan della festa),
l’entusiasmo con il
quale hanno cantato
e recitato le poesie
ma anche la timidezza nel dichiarare “ Ti
voglio bene papà”.
Dal canto loro i papà di certo
non lo ammettono ma si sono
commossi e inteneriti vedendo i loro piccoli metterci tanto impegno e si sono sentiti al
centro del loro mondo. Insomma, proprio una festa gioiosa e di questo dobbiamo ringraziare i
bambini, i papà , le
mamme, le maestre,
il personale della
scuola e Luciana, la
Direttrice, che lavora con grande passione per realizzare
e sostenere ogni
progetto che fa di
questa scuola un
luogo speciale.
Un genitore
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l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
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ASIAGO
Nuove speranze per l’ufficio del giudice di pace
Unica possibilità per mantenere la sede distaccata del tribunale di Bassano è quella di un intervento
diretto dei Comuni. Rigoni: “Uno sforzo per assicurare un presidio dello Stato sul territorio”
Mantenere l’onere delle spese di gestione
dell’ufficio del giudice di pace e fornire il
proprio personale amministrativo, in collaborazione con gli altri Comuni della giurisdizione, per la gestione dell’ufficio del giudice di
pace. E’ questa l’ipotesi che si sta valutando per mantenere questo servizio sul territorio. Almeno in attesa di tempi migliori o comunque di una ridefinizione del ruolo del giudice di pace.
Una scelta che pare piaccia anche a Bassano
che così non si trova aggravato anche delle
controversie che ora vengono trattate ad
Asiago. La chiusura dell’ufficio di via Matteotti era stata
ipotizzata da scelte di risparmio nella spesa pubblica. Unica
possibilità per mantenere la sede distaccata del tribunale
di Bassano proposta dal decreto legislativo era quella di
un intervento diretto dei Comuni. Eventualità tuttora ritenuta difficile dagli enti locali già in difficoltà con i loro
bilanci, ma che si è disposti a sostenere per salvaguarda-
re un servizio e un presidio dello Stato sul territorio.
“I Comuni per legge non possono assumere quindi non
possiamo farci carico del personale amministrativo ora
dipendente del Ministero – spiega il vice sindaco, e avvocato, Roberto Rigoni che sta conducendo le trattative per
mantenere gli uffici sul territorio - Possiamo invece, a
turno, fornire il nostro personale amministrativo mentre
la Procura di Bassano, nei giorni di udienza, fornirà oltre al giudice onorario anche il cancelliere.
Un salvataggio sperando che in futuro aumentino
le competenze dei giudici onorari; altrimenti il gioco non vale la candela perché già il Comune di
Asiago sostiene le spese delle utenze e della manutenzione dello stabile. Un esborso che grava
sui cittadini di Asiago ma di cui beneficia tutto il
territorio. Un ulteriore onere sulle tasche solamente degli asiaghesi non è pensabile”.
“Sarebbe un vero peccato chiudere questo ufficio – commenta l’avvocato Massimo Tamburini,
giudice di pace nella sede asiaghese - Perché oltre a disbrigare numerosi processi civili e soprattutto penali, che quindi non arrivano nelle aule di Bassano, al territorio verrà a mancare un punto dove trovare chiarimenti,
spiegazioni e anche qualche spassionato consiglio. Io ho
informato i primi cittadini del fatto; ora siamo tutti in attesa di sapere il nostro destino”.
Gerardo Rigoni
Ad Alberto Pertile il Premio
Pettirosso della LIPU.
E’ il secondo forestale altopianese
premiato per l’antibracconaggio
E’ il forestale di Bertigo Alberto Pertile il vincitore del
premio “Pettirosso 2012” per
la sua attività di salvaguardia dell’ambiente e di
antibracconaggio. Il premio
nazionale è assegnato ogni
anno dalla Lipu, la Lega italiana protezione uccelli, a
persone che si sono particolarmente distinte nella lotta
ai bracconieri ed è organizzato dalla sezione di Parma
della LIPU. Quest’anno il riconoscimento è andato
al Nucleo
Operativo
antibracconaggio (Noa) del
Corpo Forestale, il reparto
speciale che interviene nei
punti caldi della penisola contro le illegalità venatorie e il
bracconaggio. rappresentato
da Alberto Pertile.
Nell’ottobre scorso Pertile,
durante un’operazione
antibracconaggio nelle valli
bresciane, stava inseguendo
un bracconiere in fuga che,
pur riuscire a scappare, non
ci ha pensato due volte a spingerlo giù da un ripido pendio.
Nella caduta il forestale ha
riportato la frattura dell’avambraccio destro.
Pertile è il secondo forestale
del
coordinamento
distrettuale di Asiago a ricevere questo riconoscimento:
qualche anno fa fu infatti premiato l’ispettore forestale Nicola Pierotti, sempre della
stazione di Enego dove pre-
sta servizio anche Pertile.
“E’ una grande soddisfazione per il coordinamento –
commenta il comandante dei
forestali altopianesi Isidoro
Furlan – Così come dovrebbe essere motivo d’orgoglio
per tutta la popolazione avere un servizio forestale efficiente e professionale sul territorio. Professionalità e dedizione riconosciuti anche da
premi come questo”.
Premiati nella stessa edizione del premio anche un altro
forestale, Michele Quercioli
di Livorno preso a fucilate dai
bracconieri, e l’inviato di
“Striscia la notizia” Edoardo
Stoppa.
Durante la cerimonia sono in-
338-1460517 -
0424-452575
tervenuti Fulvio Mamone
Capria, presidente nazionale
LIPU-BirdLife
Italia,
Agostino Maggiali, assessore Parchi e turismo della Provincia di Parma, Mario
Pedrelli, consigliere nazionale e delegato regionale LIPU
Emilia-Romagna, presenti
l’on Carmen Motta, la consigliera della regione Emilia
Romagna Gabriella Meo, il
comandate provinciale del
Corpo di Parma Pier Luigi
Fedele, agenti della forestale
e attivisti Lipu.
Gerardo Rigoni
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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Sbarco in Normandia
per Daniele Strazzabosco
Per il barman asiaghese la convocazione al Calvados Nouvelle
Vogue International Trophèe, che si terrà lunedì 2 Aprile presso la
città di Caen con la partecipazione di ben dodici nazioni Europee
L’asiaghese Daniele Strazzabosco è barman e maitre tra i
più apprezzati e richiesti d’Italia: lo confermano i suoi lusinghieri risultati, ottenuti con tanto di costanza, passione e voglia di mettersi in gioco. Conseguito il diploma all’Istituto
Tecnico di Asiago, il Mayo decide tra le sue tante passioni,
quali il golf, l’equitazione e i viaggi, di dedicarsi (quasi per
hobby) al settore della ristorazione. Simpatico, estroverso e
volenteroso, si fa notare fin da subito dai “grandi” del mestiere che lo trascinano in ambienti dove la professionalità
risulta essere il principale biglietto da visita. In diversi anni di
esperienza in Italia e non solo, Daniele vanta un curriculum
degno di nota. Tra le sue collaborazioni, eventi di fama nazionale ed internazionale tra i quali spiccano: barman per ben
quattro anni alla Mostra del Cinema di Venezia, all’apertura
della “Notte rosa” per Martini e Rossi al Grand Hotel di
Asiago, arrivano
i “Sapori alpini”
Dopo Vicenza, arriva ad
Asiago “Sapori Alpini – Alpen
Genuss”, il progetto Interreg
IV Italia Austria centrato su
azioni di formazione per la realizzazione di valore aggiunto
in un’innovativa collaborazione tra agricoltura e turismo.
L’iniziativa vede protagonista
Enaip Veneto, insieme alla Provincia di Belluno, alla provincia autonoma di Bolzano,
all’Osttirol e alla regione di
Salisburgo, in una vera e propria scuola di aggiornamento
d’élite per professionisti che
vogliono affinare le loro tecniche in cucina e tenersi aggiornati, soprattutto in fatto di ricette legate al territorio con ingredienti locali. Ad aprile, “Sapori Alpini” sarà ad Asiago,
con tre giornate di formazione
che avranno luogo all’istituto
Lobbia, in sinergia con Slow
Food, Gal Montagna Vicentina,
i ristoranti “Cuori” di
Marostica, “Casin del Gamba” di Altissimo, il caseificio
Pennar di Asiago, la Rigoni di
Asiago e alcuni produttori locali: il 2 aprile focus sui “Formaggi dell’Altopiano”, il 16
spazio alle “Patate di Rotzo”
e il 23 al “Miele
dell’Altopiano”.
«Le lezioni - spiega Alberto
Biasiotto, direttore dell’agenzia servizi formativi di
Vicenza e Belluno di Enaip
Veneto - saranno tenute da
chef di riconosciuta fama,
anche stellati, con i quali i
partecipanti avranno la possibilità di approfondire argomenti legati alla gastronomia
ed in particolare all’utilizzo
dei prodotti locali di qualità,
alla preparazione e alla presentazione di ricette classiche della tradizione nella forma originale e riviste alla
luce delle attuali esigenze di
alimentazione».
Rimini, all’apertura della
moda Milanese, e molte altre partecipazioni di successo. Ha
partecipato anche a diversi concorsi, dove si è classificato
tra i primi nella categoria long drink Veneto e Trentino, in
seguito si è aggiudicato un terzo posto nello stesso concorso
a livello nazionale e ha ottenuto a Montecarlo il miglior punteggio tra veneziani e monegaschi nella “competition” di
Campari. E’ di questi giorni il suo ultimo ed ennesimo trionfo:
la convocazione ad uno dei trofei più ambiti d’Europa: il
Calvados Nouvelle Vogue International Trophèe, che si
terrà lunedì 2 Aprile presso la città di Caen, in Normandia e
vedrà la partecipazione di ben dodici nazioni Europee. Daniele è stato incaricato dal tesoriere della società A.I.B.E.S.
(Associazione italiana barman e sostenitori) di rappresentare l’Italia alla sedicesima edizione di questo concorso. Una
responsabilità non da poco, “quale insindacabile riconoscimento per l’impegno profuso nell’anno 2011 nei confronti della nostra associazione”, scrive Attolico, tesoriere dell’A.I.B.E.S nella lettera d’invito. Una “cocktail
competition” che richiede ai partecipanti la creazione di un
proprio e personale drink. Daniele gareggerà con un invitante prodotto dal nome “Vita” a base di Butterscotch, lime e
crema menta, guarnito nuovamente da lime, limone ed arancia. Conclusa questa singolare esperienza, che speriamo possa
sommarsi ai successi meritati precedentemente, l’oramai
famoso Daniele riprenderà il suo lavoro, come capo barman
e maitre, questa volta all’Harris Bar di Porto Rotondo, nella
meravigliosa Sardegna, dove soggiornerà per tutta la stagione estiva.
Giulia Rossi
Finanzieri in attività ed in pensione
riuniti nell’annuale cena sociale
Lamonaca: “Mai come oggi è importante la coesione tra apparati dello Stato e la popolazione”
I finanzieri in attività e in pensione riuniti nella sezione
altopianese dell’Associazione
Nazionale Finanzieri d’Italia si
sono ritrovati all’albergo
Orthal. Un rito che si ripete
ogni anno e dove è sempre
numerosa la partecipazione
degli ex finanzieri altopianesi
e dei loro coniugi. Una sezione che può annoverare tra i
suoi soci campioni dello sport
ed olimpionici come Giacomo
Mosele, Ettore Pesavento, il
portabandiera delle Olimpiadi
1956 Tito Tolin (mancato qualche anno fa ma ancora “presente” grazie alla partecipazione della moglie Mirella) e i fratelli Paolo e Massimo Rigoni
nella doppia veste di soci e
padroni di casa. Ospite della
serata il generale di divisione
Giancataldo Mirizzi, presidente della sezione Anfi di
Bassano. Un incontro che per
il presidente della sezione
altopianese
Giovanni
Lamonaca è importante non
solo perché ex finanzieri si ritrovino ma anche per dare un
segnale per istituzioni che siano sempre più vicine alla gen-
te. “Mai come in questo momento serve che il cittadino
senta lo Stato vicino – ha considerato Lamonaca – Lo Stato rappresentato dalle sue istituzioni, come la Guardia di Finanza, che deve essere vista
non come repressore ma
come tutore degli interessi dei
cittadini”.
Gerardo Rigoni
Le attività del Cai in aprile
Per mercoledì 11 e per domenica 15 aprile, la sezione CAI dell’Altopiano organizza due uscite sui Colli
Berici. La prima meta, mercoledì 11, riguarda San Vito
di Brendola e il giro delle
fontane
(tempo
di
percorrenza 3-4 ore). La
partenza è fissata per le ore
8 dallo stadio del ghiaccio
di Asiago. L’iscrizione è da
effettuarsi entro il 5 aprile
in sede. Il 15 aprile uscita
di una giornata per un giro
in bicicletta tra i ciliegi in
fiore. Itinerario: Brendola,
Meledo,
Sarego,
Montebello, Gambellara
con pranzo in cantina vinicola. Ritrovo per la partenza davanti allo stadio del
ghiaccio alle 7.00 muniti di
bici, caschetto, kway. Iscri-
zioni entro il 5 aprile. Domenica 22 aprile è poi in programma un uscita di alpinismo giovanile in Val Frenzela.
Per il weekend del 21 e 22
aprile, sci alpinismo a Cima
Barba d’Orso di fuori (Valle
Lunga – Melago). Iscrizioni
entro il 12 aprile. Per la serie
di appuntamenti “I mercoledì del CAI” la sera dell’11
aprile alle 20.45 nell’aula di
musica delle scuole elementari di Asiago, si terrà un incontro su “I parchi americani” tenuto da Jean Claude
Menozzi e Francesco
Tognon.
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l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
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Visita a sorpresa del Gabibbo in Municipio
ROANA
In un tranquillo martedì mattina di quasi primavera, il 20
marzo scorso, Canove è stata animata da un’inaspettata
visita del Gabibbo di Striscia
L’attenzione di Striscia la notizia per il futuro dell’ex istituto elioterapico di Mezzaselva.
Era già successo nel 2003. Il sindaco: “Forse sono arrivati un po’ in ritardo”
la notizia. Decisamente insolito vedere il simpatico personaggio mascherato televisivo girare per le strade del
paese, intervistare qualche
passante, varcare la soglia
del municipio e piombare a
sorpresa in piena riunione di
giunta, entrare poi nel vicino
bar, posando scherzosamente dietro il bancone con i gestori per un bella foto ricor-
Premiata la
Protezione Civile di Roana
Si è svolta recentemente
l’annuale cena sociale della Protezione Civile di
Roana.
All’incontro
presenziavano il sindaco
Valentino Frigo, rappresentanti delle forze dell’ordine,
operatori del 118 e medici
volontari che costantemente
collaborano con il gruppo
roanese. Ospite della sera-
ta Elena Donazzan, assessore regionale del Veneto all’Istruzione, Formazione e
Lavoro, che ha consegnato
un attestato della Regione rivolto a premiare alcuni volontari partecipanti ai lavori per
l’alluvione a Cresole, nell’ambito dell’intervento “Emergenza Veneto Alluvionato
2010”. In quel frangente fu-
rono molti gli altopianesi in
“gialloblu” che si diedero
avvicendamento per aiutare
le famiglie sconvolte dai nubifragi. Donazzan ha avuto
parole di elogio per tutti i volontari, ricordando l’impegno
costante della protezione civile, sempre pronta ad intervenire laddove sia richiesto
dalle avversità.
G.D.F.
do. Non è la prima
volta del Gabibbo in
Altopiano, c’era già
stato nell’oramai lontano 2003. Sempre lo
stesso il motivo delle
sue trasferte: l’ex Istituto elioterapico di
Mezzaselva, struttura
della quale allora era
appena stata decretata la chiusura, oggi
ancora in attesa di riprender vita. Sull’immediato futuro dell’ospedale
di
Mezzaselva,
il
Gabibbo ha chiesto Il Gabibbo al
Bar Ortigara con
lumi al sindaco Giuly Frigo e Francesco Pozza
Valentino Frigo e alla
sua giunta. “Forse Striscia è ti profilarsi ottime notizie:
arrivata sei mesi in ritardo”. l’Ulss 3, insieme anche al
Ha avuto poi modo di com- Comune, ha continuato a cermentare il primo cittadino. care soluzioni e pare ci siano
Come già abbiamo scritto sul buone probabilità che possa
numero precedente del no- essere data in locazione ad
stro giornale per questa strut- una società privata intenziotura sanitaria sembrano infat- nata a riaprirla con finalità sa-
nitarie, nello specifico, secondo indiscrezioni, nel campo
neuroriabilitativo. Dovrebbero mancare
pochi gironi alla
conclusione di un
accordo. E’ infatti
incorso la trattativa
che riguarda il canone di locazione.
Chissà che anche
l’interessamento
del Gabibbo possa
dare una spinta positiva affinché tutto
possa andare finalmente a buon fine!
Son già otto anni che
l’edificio è chiuso, dover
aspettare ancora potrebbe significare il sentirlo nominare in
futuro solo come esempio di
uno dei tanti vergognosi sprechi di denaro pubblico, come una
cattedrale nel deserto di cui l’Italia è purtroppo piena.
S.L.
Un’unica celebrazione per la Veglia Pasquale
dell’Unità Pastorale Canove, Cesuna e Treschè Conca
L’Unità Pastorale che unisce le parrocchie di Canove, Cesuna e Treschè Conca, nella
Settimana Santa prevede quest’anno un’unica celebrazione eucaristica non solo per
il Giovedì Santo, 5 aprile,in chiesa parrocchiale a Treschè Conca alle ore 20.30, ma, per
la prima volta, anche un’unica Veglia Pasquale. “Assieme ai consigli pastorali – spiega il
parroco moderatore don Stefano Margola – abbiamo pensato, per quella che è la messa
più importante e significativa dell’anno, di mettere insieme tutte le energie, coinvolgendo
l’intera comunità cristiana nella notte di Pasqua: bambini, ragazzi, suore, chierichetti e le
due corali, di Treschè Conca e Cesuna”. La solenne Veglia Pasquale si terrà sabato 7
aprile alle ore 21 nella chiesa di Canove.
S.B.
UNA SEMPLICE RIFLESSIONE
Oggi mi coglie una necessità, parlare dell’invidia,
uno dei sette peccati capitali.
Non è un desiderio; è un bisogno, uno sfogo. E’ difficile dare una definizione di
invidia, spiegare verso cosa
si rivolge questo misero
sentimento, una mente
normale fatica a spiegare,
come a capire. Per dirla in
breve però, tutto può suscitare invidia … in una mente bacata!
Una volta, fino ad un certo
punto della mia vita, l’invidia
era quel brutto, fastidioso sentimento che colpiva e muoveva i cattivi dei cartoni animati
e dei film. Se penso all’invidia, penso alla matrigna di
Biancaneve, a quella di Cenerentola e alle due brutte
sorellatre. Sì perché in genere, anche nella cinematografia, i cattivi e invidiosi sono giustamente anche brutti. Non di
rado sono anche stupidi, poco
intelligenti e alla fine fanno
sempre pessime figure o addirittura, nei casi estremi, fanno una brutta fine, sollevando
e facendo finalmente tirare un
sospiro di sollievo al pubblico,
che vede così trionfare il bene!
Questo però è il ricordo fanciullesco dell’invidia, purtrop-
L’invidia, che brutta bestia!
po quando si ha la sventura di
conoscere tale sentimento,
perché viene riversato sulla
nostra pelle, perché si subisce,
le cose cambiano eccome, e
soprattutto si ha la sensazione
di essere tutto ad un tratto
catapultati nel mondo degli
adulti,
anche
se
anagraficamente, di quel mondo si fa parte ormai da un pezzo!
Anche se si ha la fortuna di
non essere schiavi di invidie e
gelosie, e se si cresce una prole
anch’essa scevra di tale, pessimo sentimento, ad un certo
punto è dovere di educatore
mettere i cuccioli in guardia,
perché il mondo pullula di invidiosi e cosa ancora più pericolosa, è che questi sono subdoli, usano metodi subdoli, si
celano dietro false cortesie,
talmente false che quando te
ne accorgi sei già a leccarti le
profonde ferite! Come può
succedere? Quanto bisogna
dormire per non accorgersi del
nemico? Succede ed è molto
più facile di quanto non
sembri.Certo dopo le prime
due, tre batoste, l’istinto e soprattutto uno spirito più guardingo e una salutare e rinfor-
zata diffidenza, riescono a parare e soprattutto a prevenire
gli invidiosi, ma non è comunque cosa facile, e gli anni di vita
che ti hanno tolto i colpi subiti,
non te li rende più nessuno.
I più a rischio sono naturalmente gli ingenui, che non significa scemi, bensì coloro che di
invidia non soffrono e che
quindi fanno fatica a capacitarsi di certi comportamenti. Di
fronte a certi sconsiderati, assurdi, vergognosi comportamenti, il non invidioso, vittima
però di tale sentimento, resta
basito, incredulo, senza forze;
pare impossibile subire certe
malefatte, dispetti da parte di
una persona che magari (per
colmo dell’assurdità) ritenevi
amica o comunque vicina.
Ma come dicevo un certo
giorno ti accorgi che questo è
possibile, se lo racconti il più
delle volte l’interlocutore, che
in genere risulta essere sempre più esperto e smaliziato, liquida il tutto dicendo : “ …Lascia perdere, è ignoranza …”.
E allora? Questa “verità” non
mi ha mai convinta. Anche
fosse, devo subire l’ignoranza
altrui due volte (l’ignoranza e
già subire se poi muove cattiveria allora pesa due volte!),
e cosa devo fare, porgere l’altra guancia? E se ho già fatto
anche questo e ne ho le tasche piene?
Eppoi non è vero neanche
questo, l’invidioso può avere
un’alta scolarità, una buona
cultura, un buon lavoro, ma
intelligenza e bontà, come diceva giorni fa il teologo
Mancuso, non sempre vanno di pari passo e si ritrovano insieme. Vederle appaiate è, continua Mancuso “…
il vertice sommo a cui la vita
di un essere umano possa arrivare, ovvero, bontà che desidera la luce dell’intelligenza e l’intelligenza che desidera il calore del bene ..”.
La perfezione. Che meraviglia,
che parole! Nei cartoni animati
la storia finisce bene il più delle volte, ma nella vita reale?
Nella vita reale costa dolore,
tanto dolore subire l’invidia, ma
devo dare ragione a certe teorie orientali o a vecchi e saggi
detti che invitano ad aspettare con calma, perché ogni tassello verrà messo al giusto posto. Avvenuto questo, ti sembra di risorgere, la soddisfazione nel vedere riconosciute le
proprie ragioni, rigenera, ridà
speranza nella vita e nel prossimo, ma l’autore di tanto male,
pagherà? Viene in mente Dante, che la sapeva lunga. Li aveva messi in Purgatorio gli invidiosi, con gli occhi cuciti per
non vedere gli altri. Forse già
paga veder trionfare il bene,
ma io dopo tanto soffrire sono
poco ascetica e vorrei vedere,
con i miei occhi, pagare gli autori, per il male che hanno causato, senza un goccio di umanità, rispetto e pietà, schiavi
solo della loro cieca e bieca
invidia. Ritrovata però, la serenità e con essa, per fortuna,
la lucidità, si gioisce per il solo
fatto che abbiamo toccato con
mano la giustizia, il resto alla
fine passa in un piano molto
secondario, e comunque a saper leggere tra le righe e tra
tanta falsità ed ipocrisia, si capisce bene che l’invidioso non
vive vita facile ma tant’è… chi
è causa del suo mal pianga sé
stesso.
E con questo chiudo e volto
ancora una volta pagina, con
un sorriso e due frasi che mi
sembra invitino a riflettere. Il
segno più sicuro che si è nati
con grandi qualità è l’essere nati senza invidia.
L’invidioso non muore mai una
volta sola, ma tante volte quanto l’invidiato vive salutato dal
plauso della gente.
Stefania Simi
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l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
12
LUSIANA
Carbomark: il mercato salva ambiente
Scopo del progetto è di rafforzare le politiche europee di tutela ambientale e mitigazione dei
cambiamenti climatici. Il Comune di Lusiana vende 100 tonnellate di crediti di carbonio ad Etra
Da una parte due
Comuni, Lusiana e
Caltrano, in quanto
proprietari e gestori di
foreste, dall’altra due
aziende locali, una
pubblica, la Etra Spa,
l’altra privata ovvero la Zuccato. Li unisce il progetto
Life + “Carbomark” realizzato e promosso dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia in collaborazione
con le Università di Padova e Udine il cui scopo è di
rafforzare le politiche europee di tutela ambientale e
mitigazione dei cambiamenti climatici, attraverso il mercato volontario di crediti di carbonio. Da un parte dunque i Comuni
come soggetti venditori chiamati ad attivare azioni di sottrazione di anidride carbonica dall’atmosfera impegnandosi nell’accrescimento delle foreste e nell’adozione di regolamenti che
incentivano l’utilizzo di prodotti legnosi, dall’altra le aziende
emettitrici di CO2 che vogliono intraprendere politiche gestionali
compatibili con l’ambiente e che possono compensare parte delle
loro emissioni con l’acquisto di crediti di CO2.
Grazie alle metodologie attivate con il progetto Carbomark, è
stato possibile codificare ed attivare lo scambio di quote di
carbonio tra le due proprietà forestali e queste due importanti
aziende del territorio. Per i due enti un riconoscimento
economico per la funzione climatica svolta
dall’ecosistema forestale in loro gestione, per le aziende l’opportunità di mitigare le emissioni delle loro attività producendo benefici per la comunità locale e
acquisendo l’opportunità di porsi sul mercato come
impresa “verde”. Lusiana ha messo sul mercato 100
tonnellate di crediti di carbonio, Etra li ha acquistati
tutti (con un introito per il Comune di 4 mila euro);
anche Caltrano ne ha resi disponibili altrettanti, la ditta Zuccato ne ha acquisiti 50. Per questo sottolineare
questo primo importante passo del progetto
Carbomark è stato organizzato un incontro nella sede della
Comunità Montana di Asiago con la partecipazione di tutti i
soggetti coinvolti in cui sono stati sottoscritti i contratti tra gli
attori del mercato Carbomark (aziende e comuni) ed è stato
consegnato il logo Carbomark a testimonianza degli impegni
assunti.
Stefania Longhini
Settino, tante sfide tra appassionati
Il centenario gioco del
settino (venne inventato
agli inizi del secolo ad
Asiago e Gallio) continua
ad interessare gli appassionati. Un torneo a 16
coppie si è svolto alla
“Locanda Centrale Etnic
Bar “ di Lusiana. Ha vinto la coppia formata da
Marco Finco e Massimo
Valente di Gallio che
hanno avuto la meglio
sull’accoppiata formata
da Francesco Cantele e
Gianpaolo Grazian di
Lusiana. Terzo si è classificato il duo Luca e Stefano Ronzani, quarta la
coppia Dino Ronzani e
Gianni Broglio (nella foto
con le vallette Giorgia
Brazzale
e
Sofia
Campese). I lusianesi si
sono sfidati a settino anche
al
ristorante
“Monterotondo” gestito
dalla famiglia lusianese
di Lorenzo Pozza. Ha vinto l’accoppiata Toni Rossi-Giordano Ronzani; seconda piazza per Christan
Porro
e
Alessandro
Crestani.
Ben 32 le coppie, provenienti da tutto l’Altopiano,
che si sono date battaglia
al ristorante pizzeria
“Conca Verde” di Lusiana.
Ha vinto la coppia formata da Albino Segafredo e
Carlo Schivo di Gallio che
ha
battuto
Luciano
Ronzani e Angelo Frello di
Lusiana. Terza posizione
per Fortunato Rigoni e
Mariano Mosele di Asiago
che si sono imposti su
Corrado e Franco Finco
di Gallio (nella foto).
Egidio Zampese
POMPIEROPOLI A LUSIANA
A conclusione delle lezioni in classe tenute dai volontari in
pensione del Corpo dei Vigili del Fuoco domenica 15 aprile
dalle ore 10.00 e per tutto il pomeriggio, nell’area adiacente alla chiesa di Lusiana adibita a parcheggio, verrà realizzato un percorso di abilità per i giovani aspiranti pompieri
con rilascio di attestato.
CONCO
Il tarassaco di Conco
alla “Prova del cuoco”
Da tempo l’amministrazione
comunale di Conco sta cercando di dare valore, visibilità
e protezione ad alcuni prodotti locali che risultano di
qualità. In tal senso è stato
approvato, nel consiglio comunale del 21 aprile 2011, il
Regolamento per la
valorizzazione delle attività
agroalimentari tradizionali locali: istituzione della
DE.C.O.-Denominazione
Comunale di Origine.
Due sono i prodotti
iscritti nel registro
DECO : il tarassaco di
Conco e il sedano di
Rubbio
Dal 2006 i ristoratori
di Conco organizzano
la
rassegna
enogastronomica del
tarassaco di Conco .Il
tarassaco, come ingrediente da promuo-
vere, viene usato dagli chef
con fantasia e creatività nella preparazione di piatti che
vanno dall’antipasto al dolce.
Quest’anno poi questo “prodotto tipico” è “sbarcato” alla
Prova del cuoco, la trasmissione di RAI 1 condotta da
Antonella Clerici. Giovedì 1
marzo lo chef Antonio
Chemello, della trattoria Da
Palmerino, si è confermato
campione de “La sfida dei
campanili” proponendo due
piatti a base di vari prodotti
vicentini a denominazione comunale in rappresentanza della Regione Veneto: bigoli con
il Tarassaco di Conco e
cincionella con la rava di
Chiampo, filetto di trota con
radicchio di Asigliano accompagnato da carota bianca di
Monticello Conte Otto.
Giulia Crestani
Impariamo a coltivare orti e frutteti
Durante i mesi di febbraio e
di marzo nella sala consiliare
di Conco si è tenuto il Corso
di orticoltura e frutticoltura,
organizzato dal Comune. Sei
sono state le lezioni tenute dal
Prof. Giorgio Rigoni e ben 60
gli iscritti, uomini, donne e
anche ragazzi che apprezzano la natura in quanto tale, la
amano e la rispettano.
Gli appassionati orticoltori e
frutticoltori hanno avuto
modo non solo di approfondire tematiche inerenti alla
cura dell’orto e del frutteto
ma anche confrontarsi nelle
varie esperienze.
Tra i partecipanti e il professore si è subito instaurata
una sintonia e una partecipazione concentrata grazie alla
professionalità, semplicità di
espressione, simpatia e soprattutto esperienza diretta
del prof. Rigoni. Gli incontri
si sono conclusi con l’idea, da
parte di un gruppo di appas-
sionati, di unirsi in una associazione con la finalità di organizzare corsi di natura
agroalimentare, mostre di
prodotti ortofrutticoli e scambi di sementi. Il corso fa parte di un più vasto programma di iniziative promosso dal
comune. Iniziato a settembre
con la Mostra dei prodotti
locali, è finalizzato non solo
alla conoscenza della varie-
tà dei prodotti coltivati nei
nostri orti e frutteti ma anche al recupero di zone verdi abbandonate che ben si
prestano a diventare aree
coltivabili. Il tutto verrà a
beneficio della salute, con
prodotti più genuini e freschi
sulle nostre tavole,e contribuirà al bilancio familiare riducendo la spesa per prodotti
ortofrutticoli. Giulia Crestani
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Sabato 31 marzo 2012
Le giornate primaverili di
questo periodo hanno riportato al lavoro i volontari del Gruppo Alpini
“Cantele Gabriele”. Per
un’intera settimana infatti le Penne nere sono state impegnate nelle pulizie
straordinarie del cortile
della Scuola Materna “S.
Giacomo”. Inizialmente è
stato eseguito un primo
l’Altopiano
13
Gli Alpini di Lusiana sistemano il cortile
della scuola materna “San Giacomo”
taglio dei rami degli alberi presenti dal personale del Comune seguito
dall’intervento di una ditta boschiva che ha provveduto al taglio comple-
to degli abeti diventati
troppo alti e quindi pericolosi per l’incolumità dei
bambini ma anche delle
case sottostanti. Ora è stato fatto il livellamento del
terreno del prato adibito
a parco giochi della
scuola materna, sono stati piantati i fiori nelle
nuove aiuole ricavate dai
tronchi tagliati e esegui-
ta una pulizia generale
dell’area. Un grazie di
cuore quindi da tutti i
bambini, un doppio grazie ai 4 alpini e ai 2 nonni volontari impegnati
che oltre al lavoro hanno
sostenuto la spesa del
carburante per gli attrezzi, alla ditta Pernechele
per la terra, alla Fioreria
Fabiola per i fiori, al
Gruppo Alpini per gli
spuntini.
Egidio Zampese
Nelle foto i volontari con
i bambini della Scuola
Materna “S.Giacomo”.
Foto: Adriano Ganz e Giulia Scaggiari
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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Celeste, Cristina e il nutrito staff di esperti locali
per le registrazioni in piazza di “Ricette di Famiglia”
Piazza chiusa per
due giornate e un
insolito e curioso
via vai di telecamere. Il centro di
Asiago, tra le piazze Carli e II Risorgimento, è stato
appannaggio della
troupe di Mediaset
impegnata nelle riprese per la trasmissione di Rete 4
“Ricette di famiglia”. Il tempo
soleggiato e le temperature elevate
hanno senza ombra di dubbio
favorito quella che di fatto è
stata una vivace trasmissione
all’aria aperta, fonte di attrazione per molti passanti, incuriositi nel vedere il proprio
paese sotto i riflettori. La cuoca per caso del primo giorno
è stata Celeste Frison che si è
dilettata agli occhi delle telecamere nel preparare (con il
divertente aiuto del conduttore Davide Mengacci), la zuppa d’orzo, gli gnocchetti di ricotta e speck e per finire le
coscette di faraona in salsa di
mele, tutte ricette appunto custodite in famiglia. Oltre all’allestimento della cucina mobile, preparata essenzialmente
dallo staff del programma,
sullo sfondo, è stato ricreato
Cypripedium calceolus
(dai collaboratori del posto)
un ambiente tipicamente montano con un tavolo adornato
da tovaglie multicolore, piante caratteristiche, abbellito dai
vari prodotti tipici a seconda
del tema della puntata. Nelle
varie puntate sono intervenuti anche gli esperti di prodotti
locali tra cui Fiorenzo Rigoni
con le sue interessanti spiegazioni sulle varie tipologie
di formaggio, le diverse stagionature e gli abbinamenti
con i mieli locali, in rappresentanza del Caseificio
Pennar. Per la tavola dei prodotti agricoli, (in cui spiccava la patata viola di Rotzo),
Massimiliano Gnesotto,
esperto in Scienze Forestali,
ha illustrato le tipicità dello
zafferano. E per finire, nell’angolo dedicato all’artigianato locale, nell’ultima registrazione della prima giornata, sono state esposte le lavorazioni del legno, dei gioielli e del ferro, illustrate rispettivamente dai componenti della Famiglia Bortoli,
dalla Famiglia Martini, da
Angela Carli (Presidente dei
Commercianti) e da Aldo
Sartori, autore delle statue in
ferro realizzate con residuati
bellici. A presenziare durante le riprese, anche l’Istituto
Alberghiero di Asiago, interpellato da Mengacci per
qualche divertente “game”
ovvero gioco di cucina per
testare l’abilità degli studenti nel “far saltare in padella”
o nel versare il vino! Nella
seconda giornata, le riprese
sono proseguite in Piazza II
Risorgimento con la registrazione delle altre tre puntate,
in cui la protagonista in veste
di cuoca è stata la giovane
asiaghese Cristina Ciatto. Tra
le sue preparazioni: dei tortini
tipici, del risotto con noci,
rucola e tocchetti di tosella e
per finire una bella bavarese
ai frutti di bosco! Anche martedì la cucina è stata accompagnata dalla preparazione
della tavola imbandita, questa
volta dedicata all’esposizione
dei salumi e delle carni, con
l’intervento di Lorenzo
Longhini della Macelleria
“Carne Asiago” ed Erika
Rodighiero dell’Azienda Agri-
cola Gruntaal. A
seguire una bella
tavolata di dolci tipici presentata da
Carla Dal Sasso,
della Pasticceria
Carli di Asiago. E
per finire l’esposizione delle erbe
spontanee e coltivate, commentata
dall’esperto
erborista e naturalista locale Antonio
Cantele. Tutte le riprese inoltre sono
state accompagnate
dall’immancabile presenza di Daniele
Strazzabosco, che in
veste di sommelier,
per ogni singola puntata ha abbinato il
vino tipico locale al
piatto dalla cuoca presentato. Nel prossimo
week end avremo
come
ospite
sull’Altopiano, la
conduttrice Michela
Coppa, che registrerà
dei
servizi
redazionali volti alla
scoperta delle filiere
produttive, dei percorsi
turistici
naturalistici, delle bellezze storiche ed
architettoniche, compreso il
lancio di eventi e manifestazioni di rilievo turistico per il
territorio, che si sommeranno e andranno in onda nelle
puntate di “Ricette di Famiglia” registrate precedentemente. Il servizio televisivo
alla scoperta dell’incanto
altopianese, si prevede andrà
in onda verso metà aprile in
date ancora da definire, nei
giorni dal lunedì al sabato dalle ore 10.50 del mattino.
Giulia Rossi
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Al Ristorante conl’Altopiano
il Caseificio Pennar Asiago
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Sabato 31 marzo 2012
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Arrivederci a giugno alla Baita del Neff
Stavolta, in questa rubrica realizzata in collaborazione con il
Caseificio Pennar, facciamo visita ai nostri vicini trentini, andando sul Monte Virgo Maria (1598
mt.) in comune di Luserna, direttamente sulle piste dello Ski Center
Lavarone. Quassù, su uno sperone di roccia dal quale si domina
un panorama eccezionale che permette allo sguardo di spaziare a
360° dai Fiorentini fino all’intero
Gruppo del Brenta, sorge la Baita
del Neff. Per arrivarci, a Passo
Vezzena si svolta a sinistra seguendo la strada per Luserna, fino
a quando si trova il cartello con
l’indicazione per la baita, giungendo proprio sotto l’arrivo della seggiovia. D’estate si può salire anche a piedi, lasciando l’auto al
Vezzena e percorrendo il sentiero che in una mezzoretta porta sul
posto. Alla Baita del Neff ci aspettano Flavio, Chiara e Armando
che di cognome fanno tutti Nicolussi, comune a tutti gli abitanti
di Luserna, che per distinguersi hanno, per legge, un secondo
cognome: Armando, lo chef, è Nicolussi Golo, Chiara, titolare
del locale assieme al marito, è Nicolussi Galeno, mentre Flavio si
chiama Nicolussi Neff. E dunque ecco svelato chi è il Neff, che
ha dato il nome alla baita. Prima di costruirla, Chiara e Flavio
avevano un chiosco, poco più in basso, sempre sulle piste da sci.
Una volta scaduti i termini per tenerlo aperto, ha preso forma
sempre più l’idea di rimettersi in gioco e creare un posto di risto-
ro in quel luogo che era
sempre loro tanto piaciuto. Un desiderio alimentato anche dalle richieste di amici e clienti,
e dunque, una volta acquisito il terreno, hanno iniziato a buttare le basi. A metà degli anni 2000, al momento
della costruzione della seggiovia, hanno realizzato i lavori per portare quassù tutti i sottoservizi: prima le fognature e l’acqua e poi
l’energia elettrica. “Lo sviluppo del carosello sciistico – raccontano – ci ha dato il definitivo input per concretizzare la nostra idea e
nel luglio del 2009 sono iniziati i lavori di costruzione della baita
fatta tutta con il legno del posto, disegnata da noi stessi, dopo
averla immaginata da tempo. L’inaugurazione si è tenuta il seguente 19 dicembre”. Nella costruzione si sono avvalsi del lavoro
di Gianni e Corrado, due artigiani della Valsugana, ma si sono
impegnati direttamente anche loro, dando un tocco del tutto per-
Gnocconi di pane e Pennarone
(per 4 persone)
Si mettono 400 gr. di pane raffermo a cubetti ad ammorbidire in 2 decilitri di latte bollito,
coprendo e lasciando riposare per un’oretta. Si aggiungono 200 gr. di Pennarone a cubetti,
1 uovo, 60/70 gr. di Gran Pennar grattugiato, 2 cucchiai di farina bianca e si impasta tutto
insieme. Quindi si fanno delle palle da cuocere in acqua bollente salta, fino a quando
vengono a galla. Si scolano e si condiscono con burro spumeggiante e salvia. Alla Baita del
Neff li servono con pezzetti di verza sbollentata, fatta saltare in padella con speck rosolato
nel burro, e con una bella cialda di Gran Pennar.
sonale all’ambiente. All’esterno, spicca il tronco
con il nido di cicogna, una
sorpresa che Flavio ha voluto fare a Chiara in occasione della nascita, nel
2011, di Leonardo, arrivato a completare la famiglia
assieme a Marco, nato nel
2005. Sabato 24 marzo,
dopo una giornata di festa
con clienti e amici, Chiara
e Flavio hanno dato l’arrivederci alla Baita del Neff
alla prossima estate. “Inizialmente – dicono – si pensava di aprire
solo d’inverno, durante la stagione dello sci, ma la zona d’estate è
ancora più bella e richiama tanta gente in questi luoghi ricchi di
bellezze naturali, di sole, di funghi e di importanti testimonianze
storiche. Non dimentichiamoci che siamo nelle retrovie dei forti
militari, chiamate Le Cupole perché qui c’era un osservatorio
servito da trinceramenti”. Flavio si anima mentre descrive fatti
storici, ci illustra i monti che da qui si ammirano, ci parla dello
spirito che contraddistingue questa gente, che ha portato all’importante sviluppo del carosello sciistico, dove arrivano
anche tanti sciatori dell’Altopiano. “Quando si fa qualcosa –
dice – bisogna farlo tutti insieme, lasciar perdere campanilismi
e rivalità, perché solo l’unione porta certi frutti. Mi piacerebbe
che ci fosse uno sviluppo anche verso l’Altopiano, credo che
collegare con nuovi impianti le due zone porterebbe grandi
vantaggi anche alla vostra economia. Rinnovare l’offerta e offrire sempre di più è fondamentale, perché più dai e più la
gente viene”.
Specialità trentine con formaggi Pennar
La cucina del ristorante della Baita del
Neff è molto apprezzata dalla clientela. Oggi se ne occupa Armando,
cimbro doc, che lavorava in uno dei
migliori ristoranti di
Trento e che è stato a lungo “corteggiato” da Flavio,
chiedendogli di lavorare per lui. Alla
fine è riuscito a convincerlo,
per la gioia dei clienti
affezionati, i quali riferiscono
che se prima si mangiava bene,
da quando c’è Armando si mangia ancora meglio! Vengono utilizzati esclusivamente prodotti
del Trentino: le patate di
Luserna, funghi e mirtilli della
zona, la farina di Storo, le mele
del Trentino, ecc. D’estate si
usano i prodotti del proprio
orto, d’inverno i crauti fatti da
Flavio con la ricetta di mamma Gemma…. ma per quanto
riguarda i formaggi, quelli uti-
lizzati sono del Caseificio
Pennar! “Il fresco, le caciotte,
il Pennarone, il Gran Pennar, la
ricotta, il burro – dice Flavio –
sono tutti prodotti di qualità, che
fanno proprio al caso nostro. E
noi, avendo anche un’azienda
con bestie da latte, ce ne intendiamo: questi sono davvero buoni”. I piatti illustrati sono tipici
trentini: Tortino di Gran Pennar
con carne salada trentina di produzione propria, denti di cane e
insalatina novella (foto 3);
Canderlotti; gnocconi di pane e
Pennarone (di cui vi diamo la
ricetta); Spatzli
con mirtilli sia nell’impasto che nel
condimento con
burro fuso e speck
croccante; Filettini
di cinghiale con
Asiago fresco dolce e porcini, con
contorno di polenta di patate di
Luserna (foto 4),
Filetti di trota trentina in crosta di
Gran Pennar e erbette miste cotti su corteccia di abete (foto 2);
Strudel di mele del Trentino con
crema pasticcera (foto 1);
Crostate di mirtilli, torta Sacher;
Panna cotta con frutti di bosco
del Trentino. Vi basta per sentire l’acquolina in bocca? Per assaggiare queste specialità dovrete però attendere la riapertura estiva, da metà giugno fino a settembre/ottobre, mentre la stagione
invernale avverrà tradizionalmente
l’8 dicembre. Intanto, se volete,
potete provare la semplice ricetta
dataci da Armando.
ASIAGO PRESSATO D.O.P.
Prodotto della Montagna
E’ di gran lunga il formaggio Asiago
più conosciuto . Chiamato anche
Asiago Dolce per il delicato sapore
di latte fresco.
SERVIZIO REDAZIONALE
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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Slow food propone
il weekend delle erbe
ÜNZARN PLUUMEN: il tarassaco
Come abbiamo scritto qualche settimana fa, la gente di
montagna non troverà mai
miglior ambasciatore dei
prati, dei monti, e in particolare dei fiori; questi
Pluumen di cui vogliamo
continuare a parlarvi.
La primavera è decisamente iniziata, presto avremo i
prati di nuovo verdi e poi,
velocemente, si tingeranno
di giallo…Il nome cimbro,
Rejite, ha ceduto da tempo
il passo ai termini veneti salata de campo, radicela o
pissacan, ma sempre di lui stiamo parlando: è il Taraxacum
officinale. Una breve filastrocca in uso a Roana lo celebrava
così: Schella, schella Martz! De
Capützen sain garibet, auzar,
auzar Rejiten! Significa: Sveglia, sveglia Marzo; i crauti son
finiti; fuori, fuori i tarassachi.
Era infatti il primo alimento fresco disponibile dopo il lungo
inverno: ieri come oggi, molta
gente ricerca questi germogli.
I raccoglitori più attenti distinguono tra radicele, più
amarotiche e dalle frastagliature
più arrotondate, e la salata, più
dolce e con i “denti” più incisi.
Il nome originale infatti era
Leontodon, che richiama la
forma delle foglie, seghettate
come i denti di un leone; il termine Taraxacum invece deriva dal Greco e/o dall’Arabo e
sta ad indicare uno dei numerosi impieghi di questa pianta:
la cura di malattie oculari. Sembra siano stati elencati 1500 usi
terapici del tarassaco, tanto che
è stato coniato il termine
“tarassacoterapia”; ovviamente non tutte queste pratiche
hanno valore scientifico, o
quantomeno non sono più attuali dato che la farmacologia
ha messo appunto rimedi più
efficaci e più veloci.
Nelle passeggiate in lungo ed
in largo per il nostro Altopiano,
incontreremo sempre questa
pianta: i semi, spostandosi col
loro piccolo paracadute mosso dal vento, percorrono chilometri e chilometri con facilità, andando così a colonizzare
ogni angolo di terra a tutte le
quote. Sui pendii di Cima XII
troviamo qualche rara
pianticella in fiore anche ad
Agosto inoltrato, mentre nei
prati più caldi e fertili della zona
Sud, c’è del tarassaco che
sboccia ad Aprile ed altro che
fiorisce a Settembre-Ottobre.
Questa non è una seconda fioritura, ma bensì la testimonianza di un evento chiamato
“speciazione”. La Natura è in
continua evoluzione, questo per
rispondere alle sfide vecchie e
nuove che incontra: una su tutte, i cambiamenti climatici.
Evolvere nuove specie è l’unico modo che la Vita ha di continuare a perpetuarsi. Il
tarassaco che fiorisce “fuori
tempo” rappresenta questo: un
gruppo di individui che ha deciso di modificare il proprio stile
di vita, per renderlo vincente. E’
un processo che dura secoli o
millenni, la nostra breve parentesi terrena non ci permette di
vedere grandi cambiamenti su
cui, da anni, i botanici litigano
per la classificazione tra specie,
sottospecie, ecotipi e quant’altro. Ma noi, che apprezziamo
questa pianta nei prati o nei piatti,
poco ci interessano le
disquisizioni accademiche. Preferiamo stare ad osservare le operose api mentre passano, ad uno
ad uno, le centinaia di fiorellini
tubolari che compongono ogni
infiorescenza; si sporcano di polline e succhiano il nettare che poi
trasformeranno in un miele
granuloso dall’aroma tutto particolare. Oppure ci facciamo venir mal di schiena rimanendo per
ore chini a raccogliere i cespi più
belli per preparare insalate, sottoli
o piatti tipici come il Kraut (letteralmente erba). Diversi anziani,
imitano ciò che avviene nei prati
con le ciopinare (cumoli delle talpe), coprono con del terriccio il
tarassaco che vive ai bordi dell’orto, cosicché coi primi tepori,
raccolgono con facilità ed abbondanza giovani germogli bianchi,
dolci e teneri.
Andando nei posterni (zone d’ombra) e salendo man mano nei prati più in quota, si può prolungare
la stagione della salata, ma come
ogni cosa bella, presto finisce; il
giallo dei fiori lascia il posto al bianco dei soffioni, rapidamente inghiottiti dalle mille erbe che compongono il fieno: una miscela di
aromi che darà al latte delle nostre vacche prima, e al nostro
formaggio poi, quel “qualcosa
in più” che i cittadini ci invidiano.
Monica & Massimiliano
Gnesotto delle Guide Altopiano
Tra una tartare di soppressa
e navoni, un risotto con zafferano di montagna e patate
torbe la condotta “Slow Food
Altopiano 8 Comuni” ha dato
inizio alla sua attività “istituzionale”, ovvero la tutela e la
promozione dei prodotti tipici locali, dell’alimento a km
zero, con la riscoperta di specialità del passato e di alimenti compatibili con l’ambiente locale. Il tutto al fine
di favorire un’agricoltura
sana in tutti sensi; che inquini meno e che offra prodotti
sempre più buoni. In pratica
il concetto è “inutile voler
mangiare la mozzarella di
bufala campana ad Asiago
così come è assurdo pretendere “barbusti” a Napoli”.
Insomma, ad ognuno il suo.
La serata è stata anche occasione per preannunciare la
seconda manifestazione programmata dalla condotta, il
weekend delle erbe che si
terrà dal 28 aprile al 1 maggio. Tra convegni (hanno
dato la loro adesione Carlo
Petrini, Ermanno Olmi e
Gianni Rigoni Stern), mercati
di prodotti tipici e mostre, si
cercherà di dare uno stimolo
in più, prima di tutto ai consumatori, ma anche alle
aziende agricole locali (e alle
istituzioni che li rappresenta)
per allontanare l’agricoltura
altopianese
dalla
monocultura casearia.
“Il concetto è semplice – afferma Antonio Cantele spiegando un tema tanto caro
anche alla coldiretti locale –
L’azienda agricola esclusivamente improntata sul latte,
quando il mercato non tira,
va in difficoltà; diversificando l’offerta, con la produzione di miele, la coltivazione
dell’ortofrutta, la coltura di
specie antiche invece permette all’agricoltore di tutelarsi da queste flessioni di
mercato”.
Durante tutta la serata, le
portate sono state intervallate da interventi di produttori
locali i cui prodotti hanno trovato spazio nel menù. Tutti
che hanno illustrato le difficoltà di mantenere alta la
qualità dei propri prodotti e
nello stesso tempo guadagnare il giusto per proseguire nel
loro lavoro.
“La chiave di tutto è l’informazione – ha concluso Antonio Cantele – Bisogna informare il consumatore che
poi saprà scegliere con maggior accuratezza e apprezzando di più tutto il lavoro che
sta dietro al prodotto finito”.
Gerardo Rigoni
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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CINEMA
La Piana di Marcesina
si trasforma in un grande
set cinematografico
Inizieranno il 4 giugno e dureranno 5 cinque settimane le riprese del film
“Il grande sole rosso” diretto dal regista vicentino Stefano Pozzan
E’ stato salutato come la nuova primavera dello spaghetti
western, quel genere di film
che, tra gli anni Sessanta e Settanta, ha fatto grande il nome
del cinema italiano nel mondo. Ancor prima di iniziarne la
realizzazione, il nuovo film del
regista Stefano Pozzan, intitolato “Il grande sole rosso” sta
facendo ampiamente parlare
di sé, soprattutto nel vicentino
dove l’idea ha trovato giuste
sinergie e dove verranno effettuate le riprese in esterno.
Sarà infatti la stupenda Piana
di Marcesina (Enego,
sull’Altopiano di Asiago) ad
essere trasformata in un grande set cinematografico. Dal 4
giugno (inizialmente si pensava di poter cominciare ancora
ad ottobre, come avevamo anticipato anche su queste pagine), per cinque settimane, nel
paradiso naturale a stretto confine con il Trentino, sarà protagonista, oltre al cast del film,
alla troupe e agli stuntman, un
bel numero di cavalli.
“Girare un film western ambientato nell’Altopiano di
Asiago – spiega il regista – era
un sogno che coltivavo da
tempo. Ritengo impressionante la somiglianza tra il panorama che offre questo territorio
e quello della Virginia del 1850.
Ci stiamo già occupando della
costruzione delle scenografie,
per la cui preparazione servono 3 mesi, poi appunto inizieremo le riprese a Marcesina,
mentre gli interni saranno co-
Quante risate con la Compagnia del Trivelin!
“Bravi, bravissimi… ci hanno fatto ridere tantissimo!
Abbiamo passato una serata spensierata, all’insegna
del divertimento più genuino.” E’ unanime il commento su “Chiave per due”,
la nuova commedia portata in scena della Compagnia del Trivelin, che ha saputo ancora una volta regalarci uno spettacolo degno di attori professionisti. Già
quattro le rappresentazioni proposte (le prime due al Millepini
di Asiago, le altre al Teatro
Palladio di Cesuna) che hanno
registrato sempre un ottimo afflusso, con il tutto esaurito e tantissima gente rimasta fuori l’ultima sera. Sparsesi in fretta le voci
che lo spettacolo era uno di quelli
da non perdere, la rincorsa ai biglietti non ha conosciuto tregua,
ma chi non ha potuto assistervi
Foto di Alessandra Allodi
potrà rifarsi nei prossimi mesi,
quando saranno programmate altre rappresentazioni. Non
ancora decise le date, ma già
entro breve potrebbe venire
proposta una replica, mentre
sicuramente lo spettacolo verrà ripetuto la prossima estate
prima del periodo stagionale
clou.
Chi aveva già visto all’opera questo gruppo teatrale
amatoriale, la cui storia inizia a Cesuna nel
2000, non aveva
alcun dubbio che
anche con il nuovo spettacolo ci
sarebbe stato da
sciogliersi dalle risate, ma a sorprendere
stavolta è stata in più
la bravura dei protagonisti nel tenere la
scena per un tempo
piuttosto lungo, e con
il ritmo davvero frenetico dato dal continuo susseguirsi degli
eventi. Bravi, bravis-
simi, ed azzeccatissima come
sempre la rivisitazione che è
stata fatta di questa commedia di John Chapman e Dave
Freeman, adattandola al contesto del nostro territorio. Lo
spettacolo racconta di
Enrichetta (Giulia Allodi), giovane signora che per sbarcare il lunario si fa mantenere da
due amanti, Arturo (Stefano
Fracaro) e Pino (Giorgio
Flossi) entrambi sposati.
Una situazione che riesce
a sostenere inventandosi
una mamma immaginaria
che non approverebbe di
certo le sue relazioni e che
tira in ballo ogni qualvolta
deve districarsi liberandosi
di uno dei due per accogliere l’altro.A sconvolgere però la collaudata
routine quotidiana è l’arrivo
dell’amica Anna (Laura
Magnabosco) che non vede
da tempo e le racconta le ultime vicissitudine familiari. Da
qui in poi è tutto un incalzare
di colpi di scena, con l’ingarbugliata storia che diventa
sempre più appassionante.
Oltre ai personaggi già citati,
nella vicenda si inseriscono via
via anche i vari coniugi:
Riccardo (GianniAmbrosini),
Sandra (Daniela Panozzo) e
Gemma (Antonietta Spiller).
Al termine dello spettacolo la Compagnia del
Trivelin, oltre ad aver ringraziato tutti coloro che
hanno contribuito in vari
modi all’allestimento e alla
realizzazione, ha ricordato
che anche quanto raccolto
con questa commedia a scopo benefico, verrà destinato all’acquisto di qualcosa di utile
per il Centro di Riabilitazione
Cardiologica dell’ospedale di
Asiago.
Silvana Bortoli
Stefano Pozzan
struiti a Cinecittà”.
Il lungometraggio racconterà
la storia di un figlio che ritorna
al paese natale per l’omicidio
del padre. “Parlerà di intolleranza e razzismo – spiega lo
stesso Pozzan – di pregiudizi
e di incomprensioni. Tornando al suo paese d’origine, il
protagonista rivivrà dei
flashback che ripercorreranno
il rapporto conflittuale con il
padre che lo aveva poi abbandonato per stare con una ragazza indiana”.
“In quanto al filone western –
sottolinea il regista – è mia intenzione rivoluzionarlo, sia
come estetica che come trama. Non ci saranno deserti ma
strade infangate. I duelli saranno soprattutto verbali e aggiungerò anche un po’ di
introspezione psicologica dei
personaggi, cosa non comune
in questo tipo di film”.
Il ruolo del protagonista prin-
cipale sarà interpretato da un
attore internazionale il cui
nome rimane per ora top
secret, ma nel casta ci saranno anche attori non professionisti tra cui una giovane
vicentina che lo stesso Pozzan
ha “scoperto” passeggiando
tra le bancarelle del mercato
di Marostica. La pellicola sarà
realizzata anche grazie al supporto di piccoli produttori cinematografici del Vicentino,
coinvolti in questo progetto dalla Vicenza Film Commission,
l’ente no profit, legato al Consorzio Turistico Vicenzaè, che
si occupa della promozione
dell’immagine del territorio
vicentino attraverso i media
audiovisivi e che punta
all’incentivazione
del
cineturismo, allo sviluppo dell’industria cinematografica nel
territorio e alla creazione di
nuove opportunità di business.
Stefania Longhini
Rassegna cineforum al
Cinema Teatro Palladio
Dal 3 aprile al 29 maggio avrà luogo una nuova rassegna cinematografica presso il Cinema Teatro Palladio di
Cesuna. I nove film
che saranno proiettati
ogni martedì alle ore
20.45 sono pellicole
proposte nella trascorsa stagione e propongono tematiche sociali
spesso legate ai problemi della famiglia. Dopo
il rassicurante riscontro dello scorso anno,
infatti, l’Assessorato al
Turismo e alla Cultura ha stabilito di proseguire gli appuntamenti con il cinema d’autore, anche e soprattutto in
un’ottica di valorizzazione e
fruizione totale della struttura di Cesuna. Infatti, nel
mese di febbraio la sala teatro è stata dotata di un nuovo impianto di avanzata tecnologia audio e video degno
della più moderna sala di proiezione: il sostanzioso investimento economico affrontato
dall’amministrazione sottolinea la ferma intenzione di incentivare consistentemente
le attività che riguarderanno
il Cinema nell’immediato futuro. Il Comune di Roana intende ancora una volta dare
spazio al cinema di qualità e
all’Associazione Gallio
Filmfestival - da quasi
vent’anni operativa sul territorio con un’intesa ed appassionata attività -, dimostrando anche la disponibilità a
cooperare con le realtà associative locali, in special
modo quando esse dimostrino la volontà di sviluppare
progetti ambiziosi anche nei
periodi di bassa stagione.
Inoltre, la rassegna cinematografica che sta per iniziare
vuole essere anche un preludio ad alcune importanti
serate dell’imminente 16^
edizione di Gallio Filmfestival
(luglio 2012). Per ulteriori informazioni il riferimento è lo
chalet turistico di Tresché
Conca (tel. 0424 694361).
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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CULTURA
Premio Mario Rigoni Stern per la narrativa
a “Notturno sull’Isonzo” di Alojz Rebula
Il 31 marzo, presso il
Palacongressi di Riva del
Garda, si terrà la cerimonia
di premiazione che vedrà
come protagonista lo scrittore sloveno Alojz Rebula, che
ha ottenuto il Premio Mario
Rigoni Stern per la sezione
narrativa con il suo romanzo
Notturno
sull’Isonzo
(Nokturno za Primorsko,
edito da San Paolo Edizioni
e tradotto da Martina
Clerici).
Il Premio Mario Rigoni
Stern, dedicato al nostro
scrittore, voce autorevole
della letteratura di guerra ma
soprattutto eco nel mondo
della nostra storia e del nostro paesaggio, si propone di
valorizzare l’ambiente alpino
come scrigno di valori, di tradizioni culturali e popolari:
dalla società alla caccia, dalla
letteratura all’ecologia. È
promosso dalla famiglia
Rigoni Stern e dall’associazione Ars Venerandi, in collaborazione con la Regione
Veneto e la Provincia Auto-
Sabato 31 marzo, a Riva del Garda, la cerimonia di premiazione. Un connubio
di storia e quotidianità che valorizza la narrativa e ricorda il nostro scrittore
noma di Trento,
che si alternano
nell’ospitare
l’evento, e con il
patrocinio del Comune di Riva del
Garda, del Comune
di Asiago, della Federazione Italiana
della Caccia, della
Fierecongresssi di
Riva del Garda, della Banca di Trento
e Bolzano, della
Cassa di Risparmio
del Veneto e del
Museo degli usi e
dei costumi di San
Michele all’Adige.
Parte della giuria, presieduta
da Alberico Rigoni Stern, primogenito dello scrittore, sono
personalità di spicco come
Marie Hélène Angelini,
Fernando Bandini, Margherita Detomas, Paolo Rumiz,
Graziano Riccadonna ed
Eraldo Affinati, critico letterario e curatore del Meridiano
Mondadori dedicato a Rigoni
Stern che così ha definito
l’opera vincitrice: “Siamo di
fronte a un testo di difficile collocazione. Il carattere spurio della struttura
letteraria è, a mio avviso, la
sua qualità maggiore: sentiamo da una parte il fascino della vicenda narrativa,
dall’altra la forza della vicenda storica. Il vero e il
verisimile si mischiano senza soluzione di continuità –
LA SORPRESA DI PAPA RATZINGER
Appunti di una conferenza di Mons. Luigi Sartori
fatta in duomo ad Asiago nell’estate 2005
L’altopiano ha bisogno di incontri, di apertura, di amicizia. Anche nella cultura religiosa. Sul piano dell’azione
turistica non basta organizzare feste e ricordare storia,
tradizione e grande guerra.
Per fare veramente cultura
è necessario aprirsi a tutte le
culture. Il ricordo di Papa
Ratzinger questa sera , il
ricordo della sua venuta
sull’altopiano ai convegni del
1975 e del 1976, è un ricordo di amicizia profonda e di
intima familiarità. Non è una
celebrazione, ma un momento di affetto e di riconoscenza.
Il ricordo di quei convegni ci
può aiutare a capire la sua
teologia. Una teologia molto
spirituale, ispirata al pensiero di Agostino e di
Bonaventura, studiati nelle
tesi di laurea e di dottorato
all’università. Ratzinger ha
sempre dimostrato interesse
alla dimensione storica della
teologia, come ai temi della
collegialità nella Chiesa e ai
temi della Chiesa come Popolo di Dio e della Chiesa
come Casa di Dio. In particolare Ratzinger ha approfondito la teologia della storia in rapporto alla dialettica
storica dell’idealismo tedesco e come superamento
della visione della storia del
filosofo
medioevale
Gioachino da Fiore. Per
Ratzinger San Bonaventura
ha messo ordine nell’esuberanza
del
pensiero
francescano e ha dato indicazioni importanti alla teologia cristiana della storia.
Ratzinger ha sempre mostrato diffidenza nei confronti di
metodi critici estremi e distruttivi, nei confronti di logiche di contrapposizione e di
contrasto. Per lui l’identità
cristiana va vissuta e definita non in antitesi con altre
identità, ma in senso positivo, come dono e come grazia. Nel campo della teologia conciliare egli si è mantenuto equilibrato tra gli opposti
orientamenti
escatologici
ed
incarnazionisti, mettendosi
piuttosto sulle posizioni intermediarie della teologia
francese. La sua teologia è
sapienza, preghiera, carità.
Come responsabile della
Congregazione della Fede,
per molti anni egli è stato il
guardiano della ortodossia
cattolica, mentre Giovanni
Paolo II girava per il mondo.
La sua difesa della dottrina
era fatta di attenzione e di
comprensione, più che di condanna, sempre improntata ad
uno spirito di dialogo. Anche
nei confronti dei teologi Boff
e Dupuy, il giudizio di
Ratzinger non era di eresia,
ma di preoccupazione per gli
equivoci che il loro pensiero
poteva innescare.
Ratzinger fu sempre in accordo con il Card. Martini,
per quanto riguarda il rapporto con il Concilio Vaticano II,
sul tema della collegialità nella Chiesa, sul ruolo della
Chiesa locale, sull’importanza dell’ecumenismo, e sul
rapporto con l’ateismo.
Ratzinger è convinto che ,
senza Dio, la cultura è idolatria: idolatria delle ideologie, delle scienze, delle razze, delle nazioni, idolatria
dell’uomo e del mondo. La
fede deve dialogare con
tutte le culture. La verità
non si afferma con facili
vittorie, ma si fa strada con
evoluzione lenta, fatta di
pazienza e di speranza.
L’unione delle chiese cristiane e il dialogo con le
diverse religioni non sono il
risultato di contratti diplomatici e di discussioni teologiche, ma frutto della conversione delle coscienze,
frutto di piccoli avvicinamenti e anche di provvisorie
convergenze. L’unione è
dono dello Spirito Santo. Secondo il pensiero di Ratzinger
, la posizione della figura del
Papa nella Chiesa cattolica
non è tanto di supremazia e
di dominio, ma di servizio e
di martirio, di testimonianza
e di sofferenza, sull’esempio
del suo fondatore e del suo
primo rappresentante.
La nomina di Papa
Ratzinger può veramente
essere ritenuta come una
sorpresa dello Spirito Santo.
Un dono dello Spirito Santo
alla Chiesa e al mondo. Un
dono anche al nostro
altopiano, di cui egli si ricorda con amicizia.
Tratto dal libro Ostarmentak
– Pasque cimbre
continua il critico –
Nel destino del protagonista si può
comprendere lo spirito transfrontaliero
che, complice il vecchio Tönle, anima
il Premio Mario
Rigoni Stern”.
L’opera presenta la
parabola di un sacerdote nel secolo dei
totalitarismi: prima
confinato dal fascismo, poi rinchiuso dal
nazionalsocialismo a
Dachau., infine assassinato per mano
comunista. Un romanzo che assomma in sé la
grande storia e quella personale del protagonista, la storia
sperata e quella interiore. A
questa prima edizione della
sezione narrativa (è prevista
anche
una
sezione
saggistica) hanno partecipa-
to ben quarantatre autori (tra
questi anche quattro francesi, due sloveni e due tedeschi
e rappresentanti di case editrici di spicco quali
Mondadori, Mursia, Marsilio,
San Paolo Edizioni e Priuli &
Verlucca), alcuni dei quali
saranno presenti a partire
dalle ore 18, quando saranno
letti alcuni tra i passi più significativi dell’opera di Mario Rigoni Stern, tra memoria e letteratura, tra
quotidianità e storia. Alle ore
21, si terrà la cerimonia di
premiazioni con letture selezionate dall’opera vincitrice.
Un ottimo modo di ricordare
Mario Rigoni Stern, uno dei
più grandi autori della letteratura contemporanea, non
solo nel paesaggio letterario
italiano, ma nel grande quadro internazionale che va profilandosi in campo culturale:
una importante valorizzazione
della narrativa, vista come
felice connubio tra grande
storia e quotidianità.
Martina Rossi
Ostarmentak: le Pasque
cimbre del teologo
roanese Luigi Sartori
Un prezioso regalo di Pasqua.
E’ quello che ci fa l’Istituto di
cultura cimbra di Roana con
la freschissima pubblicazione
di “Ostarmentak – Pasque
cimbre” un volumetto agile per
formato e consistenza (un centinaio di pagine) ma dal contenuto ricco ed intenso. Basta
un nome per capire: mons.
Luigi Sartori, teologo roanese la
cui profondità di
pensiero è sicuramente nota ai
nostri lettori. In
questo libro, a
cura
di
Giandomenico
Tamiozzo e Sergio Bonato, è
raccolta una serie di appunti
che, come si legge nella presentazione “ci riportano solo lontanamente
l’esperienza di preghiera, di
cultura e di amicizia che
Mons. Sartori sapeva accendere con la sua parola
chiara e profonda, semplice ed intensa”. Gli appunti riguardano alcuni interventi fatti
nelle Messe i lunedì di Pasqua
(Ostarmentak) a Mezzaselva
e in altre occasioni sull’Altipiano, al suo paese di Roana, nella
chiesetta di Santa Margherita
a Rotzo e ad Asiago.
“Appunti da leggere lentamente, da meditare, da collegare ad altre parole e ad
altri ricordi riferiti al teologo roanese. Sono appunti
essenziali che ci aiutano a
capire il mondo, la vita, le
ragioni della fede e che ci
aiutano a capire anche la
nostra tradizione cimbra, ci
aiutano a vivere
in modo attuale
questa tradizione che si è sviluppata per più
di mille anni sulla terra dei Sette
Comuni e che
può avere ancora importanza
nei tempi che verranno. Perché,
come diceva
Mons. Sartori,
“nella memoria
c’è profezia, c’è
speranza, c’è forza per affrontare il futuro””.
Si farà memoria e profezia,
come ogni anno, anche il 9
aprile, lunedì di Pasqua, nella
chiesa di Mezzaselva, quando,
con inizio alle 10.30, tornerà
l’appuntamento con la Messa
in lingua cimbra. In quell’occasione, nell’ambito di un momento di festa cimbra, ci sarà la presentazione
del
libro
“Ostarmentak”.
Stefania Longhini
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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L’Aprile musicale e artistico di Roana
La serie di appuntamenti della rassegna primaverile organizzata da Artemusica
si apre domenica 8 aprile con il concerto del pianista di casa Francesco Pulga
Con l’intento di dare spazio e fornire opportunità a
giovani musicisti di talento,
e volendo proporre agli appassionati di musica dei
concerti decisamente di
buon livello, “Artemusica
Cultura” ha organizzato una
serie di appuntamenti che si
svolgeranno durante tutto il
mese di aprile e che, in
concomitanza con il periodo pasquale, coinvolgeranno la musica e le arti figurative. Si inizia domenica 8
aprile alle ore 21.00, presso la sala Consiliare del
municipio di Canove, con il
concerto del giovane pianista Francesco Pulga. Nato
a Ferrara, ma residente da
anni a Roana, Francesco
Pulga ha conseguito nel
2009 il diploma in pianofor-
te presso il Conservatorio di Vicenza sotto la
guida del M° Riccardo
Zadra, laureandosi con
il massimo dei voti. Successivamente ha frequentato l’”Accademia
Pianistica di Padova” con
i Maestri F. Righini e R.
Zadra e il “Corso di Alto
Perfezionamento” tenuto dal M° Giampaolo
Nuti. Attualmente frequenta il secondo anno
del biennio superiore di
perfezionamento al Conservatorio Reale di Bruxelles, sotto la guida del
M°
Boyan
Vodenitcharov, e continua ad affinare la sua
preparazione frequentando numerosi Corsi, Seminari di perfezionamento e par-
tecipando a vari concorsi.
Durante il concerto in pro-
gramma per la sera di Pasqua, Pulga eseguirà musiche di Bach, Beethoven,
Mendelsshon. L’ingresso è
gratuito. Seguirà un piccolo rinfresco. Alla pittura
sarà dedicata la sera di
Pasquetta: lunedì 9 aprile si
terrà presso la chiesa parrocchiale di Roana un’interessante serata alla scoperta di uno dei più affascinanti luoghi d’arte di Venezia:
La Scuola grande di San
Rocco, scrigno d’arte e storia rimasto fortunosamente
intatto fino ai nostri giorni.
Durante l’incontro, intitolato “Pasqua in arte: il genio
di Tintoretto nella Scuola
Grande di San Rocco a
Venezia” e tenuto dal prof.
Davide Apolloni, verranno
illustrati i capolavori del
Tintoretto e l’interpretazione delle opere d’arte sarà
accompagnata da brani
musicali eseguiti dalla
flautista
Federica
Boifava. L’appuntamento è per le ore 21.00, l’ingresso è gratuito. La serie dei concerti riprenderà poi sabato 14 aprile
con il giovane musicista
palestinese
Jiries
Boullata che eseguirà al
piano brani di Beethoven,
Chopin e Liszt.; sabato
28 aprile sarà poi la volta del pianista bassanese
Giovanni Mazzochin con
un concerto di musiche
tratte
da
Bach,
Beethoven e Brahms. La
conclusione di questa
breve rassegna musicale
primaverile spetta poi ad
un altro giovane musicista: lunedì 30 aprile ci
sarà il concerto del pianista Gabriele Lucherini con
un programma di brani tratti da Bach, Schubert,
Glazunov, Debussy, Ravel.
Tutti i concerti, come sempre ad ingresso gratuito, si
terranno presso la sala
Consiliare del municipio di
Canove.
Per
informazioni:
www.artemusicaroana.it
Nicoletta Manfrin
Bel sound al Millepini, i Blond Brothers incantano il pubblico di Asiago
Dopo alcuni momenti di
buio, in cui il pubblico
viene cullato dal suono
delle parole della traduzione, la luce neon-blu illumina i Blond Brothers in
jeans e camicia bianca,
che cominciano con sicurezza il concerto, con la
prima canzone del disco:
la ballata romantica
“Breack my heart to
know”.
Si prosegue con “Do you
want”, prima canzone
scritta dal duo di Sasso a
partire da tre accordi
composti da Francesco.
Lo spettacolo continua
con i brani del loro primo cd introdotti da alcu-
IL CONCERTO DELLA BANDA DI QUINNIPAK
La Banda di Quinnipak arriva in Altopiano. Grazie alla collaborazione con il Comune di
Asiago, l’Associazione Occhi Aperti per Costruire Giustizia propone per sabato 31 marzo (ore 20.30, teatro Millepini) un importante momento di divertimento ma anche di
riflessione e confronto. Una banda un po’ speciale, questa di Quinnipak, originale progetto di inclusione sociale di giovani e disabili attraverso la musica promosso da ANFFAS
Onlus di Bassano del Grappa e composta da oltre 30 elementi tra ragazzi, adulti, bambini, persone con disabilità, ballerini e musicisti professionisti e volontari del bassanese
uniti insieme nel nome della musica come comunicazione universale e mezzo di integrazione. La Banda di Quinnipak presenterà un repertorio di brani strumentali, cantati ma,
soprattutto ballati, musica e danze tradizionali europee ed extraeuropee appositamente
inserite nel programma per l’appuntamento altopianese. Un repertorio con il quale la
Banda di Quinnipak vuole diventare testimonianza concreta delle possibilità effettive di
percorsi integrati tra disabilità e persone normodotate dove ogni suonatore porta sé
stesso e il suo suono. La Banda di Quinnipak, il cui nome è ispirato al libro di Alessandro
Baricco, “Castelli di Rabbia”, nasce nel 2008 a Bassano del Grappa e vede l’Associazione Anffas onlus di Bassano del Grappa, capofila dell’idea progettuale attualmente
insieme all’Associazione Conca d’Oro e all’Associazione ABC Bassano, con il contributo della Fondazione Cariverona.
ne traduzioni e genesi dei
testi;”Light
and
Shadows”, accompagnata dall’alternanza di luce
chiara, diretta e buio e
un ritmo blues, subito
dopo “In a night without
dream”, dedicata a un
amico che vive un momento di difficoltà, grande emozione, tema sentito: chi non ha vissuto una
notte senza sogni? Durante la serata sono stati
proposti anche due inediti
in italiano: “Ancora”
scritta interamente, musica e parole, da Francesco e “Non chiedere la
verità”, cantata da Luca.
I brani appariranno nel
nuovo disco in programma per fine anno. “La
ballata dell’innocenza
perduta” con un ritmo
sostenuto invita a riflettere su tutti quei bambini
cui è stato rubato il sorriso, mentre “Today” è un
augurio al mondo perché
migliori la situazione attuale, perché “oggi è il
giorno buono per lottare”.
La
natura
dell’Altopiano, in particolare di Sasso, che ha
ispirato i due fratelli, è
raffigurata in video of-
ferto dal gruppo Fotografico dell’Altopiano,
piacevole intermezzo.
I due artisti appaiono
soddisfatti di una serata
nel complesso ben riuscita, a cui hanno partecipato con le loro calde
voci gli “Amici di Parola”,
gruppo trentino e organizzata in collaborazione
con “Amici di Antonio
Pertile e Sonia Sartori” e
“Ama musica Altopiano”.
Una standing ovation e la
ripetizione del loro pezzo
forte, su richiesta del folto
pubblico, chiude lo spettacolo.
Giulia Rigoni
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l’Altopiano
20
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
La psicoterapia cognitivo-comportamentale:
fondamenti scientifici e caratteristiche del trattamento
La terapia cognitivocomportamentale (TCC) è
una psicoterapia sviluppata a
partire dagli anni ’60. È una
tecnica terapeutica strutturata (si articola secondo una
struttura ben definita, benché
non in maniera rigida, per assicurarne la massima efficacia), direttiva (il terapeuta
assume, in alcune fasi, il ruolo
di “consigliere esperto”), breve (i cambiamenti significativi
sono attesi entro alcuni mesi),
orientata al presente (è volta a risolvere i problemi attuali) e scientificamente fondata. Essa è finalizzata a modificare i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del cliente,
producendo la riduzione e l’eliminazione del sintomo e apportando miglioramenti duraturi
nel tempo grazie alle
modificazioni più profonde della struttura psichica. La TCC
è una terapia adatta al trattamento individuale, di coppia e
di gruppo, e funziona a prescindere dal livello culturale,
l’età, la condizione sociale e
l’orientamento sessuale del
paziente.
L’intervento terapeutico consta di due componenti. La terapia comportamentale interviene per modificare la relazione fra le situazioni che
creano difficoltà e le abituali
reazioni emotive che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione; aiuta
inoltre a rilassare mente e corpo, così da sentirsi meglio e
poter riflettere e prendere decisioni in maniera più lucida.
La terapia cognitiva si fonda sull’assunto che le emozioni e i comportamenti delle persone vengono influenzati dalla
loro percezione degli eventi.
Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che
le persone provano, ma piuttosto il modo in cui esse interpretano certe esperienze. All’origine dei disturbi vi è, dunque, un modo distorto di pensare, che influenza in modo
negativo l’umore e il comportamento. La TCC aiuta le persone ad identificare i loro pensieri preoccupanti e a valutare quanto essi siano realistici.
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
Mettendo in luce le
interpretazioni errate
e proponendone delle alternative - ossia,
delle spiegazioni più
plausibili degli eventi
- si produce una diminuzione quasi immediata dei sintomi.
La valutazione
realistica delle situazioni e la modificazione del modo di
pensare producono
un miglioramento
dell’umore e del
comportamento. Attraverso la
TCC le credenze disfunzionali
possono essere sostituite da
nuovi schemi di pensiero più
realistici e funzionali. Si interviene su tre livelli, via via più
profondi: i pensieri automatici
(che sono il livello cognitivo più
superficiale: i pensieri e le immagini distorte che attraversano in maniera rapida e
incontrollata la mente), le credenze intermedie (opinioni, regole e assunzioni disfunzionali)
e le credenze di base (che costituiscono il livello di credenza più profondo: sono globali,
rigide e ipergeneralizzate).
La TCC poggia su una base
sperimentale e un metodo
scientifico; la sua efficacia è
stata
convalidata
empiricamente. Numerosi studi hanno dimostrato che la
TCC è efficace nel trattamento di una vasta gamma di disturbi psicologici: la depressione, l’ansia, gli attacchi di panico, il disturbo ossessivocompulsivo, le fobie, i disturbi
del comportamento alimentare, le forme di stress post-traumatico, la dipendenza da alcol
e droghe, le disfunzioni sessuali, i problemi di coppia e, combinata alla somministrazione
appropriata di farmaci, i disturbi di personalità e la schizofrenia.
Alcuni clienti rimangono in terapia per un periodo molto breve, appena sei-otto sedute. In
altri casi la terapia può durare
alcuni mesi o anche più di un
anno. Questo dipende dalla
gravità del problema, dalle risorse e dalla motivazione del
cliente. Le prime sedute vengono dedicate alla conoscenza dei problemi e alla costruzione della relazione
terapeutica. La fase di
anamnesi (assessment) viene
condotta utilizzando il colloquio
clinico e i test psicodiagnostici
ed è volta alla valutazione dello stato emotivo del cliente, alla
ricostruzione delle esperienze
salienti e alla chiara definizione dei problemi attuali e delle
aspettative di cura. Quando il
caso e la diagnosi clinica saranno chiari, il terapeuta propone al cliente un contratto
terapeutico. Egli riassumerà le
sue valutazioni, prospetterà al
cliente le sue ipotesi e formulerà una restituzione del quadro clinico e dell’eventuale
progetto terapeutico, con strategie e obiettivi concreti, utili e
raggiungibili, connessi con i
problemi esplicitati dal cliente
e coerenti con le sue aspettative. Successivamente il
terapeuta spiegherà i principi
teorici e le finalità della terapia, ed illustrerà brevemente le
tecniche che verranno utilizzate, nonché i tempi, il costo e
le probabilità di successo della terapia, per quanto ciò sia
possibile. Poi si passerà all’intervento terapeutico vero
e proprio, in un clima di fiducia e di orientamento positivo al cambiamento. Verso la
fine della terapia,
quando il cliente si
sentirà meglio, le sedute potranno essere
diradate nel tempo
fino alla conclusione.
Potranno poi seguire
delle sedute di richiamo (follow-up) a tre,
sei e dodici mesi dalla
conclusione della terapia. Gli interventi di
TCC si basano sull’uso di numerose tecniche terapeutiche,
tutte basate sull’evidenza scientifica. Esse includono: il problem-solving, il
decision-making, gli esperimenti comportamentali, il
monitoraggio e la programmazione delle attività, la distrazione
e
la
rifocalizzazione, le tecniche
di
rilassamento,
il
rinforzamento, l’esposizione
graduale, il role-playing, e
molte altre ancora.
L’uso appropriato di psicofarmaci non è escluso nella
TCC, anzi per alcuni disturbi
specifici la terapia risulta più
efficace se associata all’assunzione di farmaci. Ciò dipenderà dalla natura e dalla
gravità del disturbo accusato dal cliente. La maggior
parte dei clienti che si sottopongono ad un trattamento
terapeutico sperimentano un
miglioramento già entro le prime tre-quattro settimane dall’inizio della terapia, se frequentano le sedute con motivazione e se si impegnano
giornalmente ad eseguire i
compiti a casa tra una seduta e l’altra. I benefici della
terapia potranno essere verificati attraverso la
somministrazione periodica
di alcuni test finalizzati a misurare lo stato psicologico del
cliente.
L’AVVOCATO RISPONDE
COS’E’ LO STALKING?
Con il termine inglese
stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema
di molestie assillanti, si intende un insieme di comportamenti tramite i quali
una persona affligge un’altra con intrusioni e comunicazioni ripetute ed indesiderate, a tal punto da provocargli ansia o paura.
Queste condotte indesiderate possono essere classificate in tre
tipologie: comunicazioni indesiderate, contatti indesiderati e comportamenti associati:
1) Le comunicazioni indesiderate di solito sono rivolte direttamente alla vittima di stalking, ma possono consistere anche in
minacce o in contatti con la famiglia, gli amici o i colleghi della
vittima stessa. Lettere e telefonate sono le forme più comuni di
comunicazione, ma gli stalker ricorrono spesso anche a scritti
non necessariamente inviati in modo diretto alla vittima, oppure
utilizzano altri mezzi come invio di sms ed e-mail.
2) I contatti indesiderati comprendono i comportamenti dello
stalker diretti ad avvicinare in qualche modo la vittima. Tra questi i più diffusi sono i pedinamenti, il presentarsi alla porta dell’abitazione o gli appostamenti sotto
casa, recarsi negli stessi luoghi frequentati dalla vittima o svolgere le stesse attività.
3) Tra i comportamenti associati si collocano l’ordine o la cancellazione di beni e servizi a carico della vittima, al fine di danneggiarla o intimidirla. Tipiche condotte di questo tipo sono il far
recapitare cibo o altri oggetti all’indirizzo della vittima anche a
tarda notte, oppure la cancellazione di servizi quali l’elettricità o
la carta di credito all’insaputa della vittima.
L’atto di stalking si differenzia dalla semplice molestia per l’intensità, la frequenza e la durata della variegata congerie
comportamentale.
Lo stalker può essere un ex-partner, un conoscente, come un
collega o qualcuno conosciuto casualmente, oppure un completo estraneo. Il Decreto Legge n. 11 del 23 febbraio 2009 ha
introdotto nel codice penale italiano il reato di stalking. L’art.
612-bis codice penale rubricato appunto “atti persecutori”, così
recita: “È punito con la reclusione da sei mesi a quattro
anni chiunque molesta o minaccia taluno con atti reiterati
e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia
o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per
l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di per-
sona al medesimo legata
da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie
scelte o abitudini di vita”.
Costituiscono circostanze
aggravanti del reato, con
conseguente aumento della pena, l’aver perpetrato
tali condotte nei confronti
del partner o di persone legate sentimentalmente al persecutore. In tali casi la pena è aumentata di un terzo. Se invece la condotta delittuosa è tenuta
nei confronti di minori, di donne in gravidanza o di disabili, ovvero qualora la medesima condotta sia tenuta con l’uso delle armi
o mediante ricorso al travestimento, la pena è aumentata fino alla
metà. La pena è aumentata fino a due terzi se il fatto è commesso
da persona già condannata per tale tipo di delitto.
La disciplina consente alla persona offesa di proporre querela entro
il termine di 6 mesi (diversamente dai canonici 90 per i reati perseguibili
tramite querela di persona offesa) eventualmente consentendo il
procedimento d’ufficio nei casi in cui si tratti di minore o di persona
diversamente abile o se il fatto è commesso con minacce gravi,
nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve
procedere d’ufficio. Al fine di tutelare anche individui che non vogliano ricorrere subito all’istituto della querela, la normativa prevede
la possibilità che la vittima esponga i fatti all’Autorità di Pubblica Sicurezza avanzando richiesta di ammonimento.
In questo caso tale richiesta viene inoltrata senza indugio al
Questore competente per territorio il quale, sentite le persone informate sui fatti e gli investigatori, e se ritiene fondati i
fatti, ammonisce oralmente il
persecutore invitandolo a tenere condotte secondo Legge e Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
redigendo processo verbale delsottoporre domande su
l’ammonimento.
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
Nel caso in cui tali fatti dovesseavvocato possono inviare
ro proseguire, si procederà d’ufuna mail all’indirizzo
ficio per il reato previsto nella [email protected]
o scrivere a “L’avvocato
fattispecie indicata dall’articolo
risponde – Giornale
612 bis aggravando la pena di un
Altopiano, Via Monte
terzo (la pena edittale va dai 6
Sisemol, 9 36012
Asiago (Vi)”
mesi ai quattro anni).
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Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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SPORT - SCI
Tanti piccoli campioni
in gara a Falcade per
il 35° Gran Premio
Giovanissimi
Il 35° Gran Premio Giovanissimi dedicato alle piccole promesse dello sci si è concluso
domenica 25 marzo con la
cerimonia di chiusura a
Falcade . Ben 1.650 bambini tra sabato e domenica si
sono
presentanti
ai
cancelletti di partenza per le
gare di sci alpino (slalom gigante) e sci nordico (fondo
a tecnica classica). La qualità delle piste di gara e l’ottima organizzazione generale hanno garantito uno svolgimento regolare e non sono
mancati i momenti di svago
per tutti i bimbi, che sono stati
applauditi nientemeno che
dalle medaglie olimpiche Giuliano Razzoli, Daniela
Ceccarelli e dall’azzurro dello sci di fondo Fulvio Scola.
Hanno partecipato piccoli
sciatori nati negli anni dal
2001 al 2004 per lo sci alpino (slalom gigante) e dal
2000 al 2003 per quanto riguarda lo sci nordico (fondo
a tecnica classica), giunti da
ben 13 regioni: Toscana,
Valle d’Aosta, Piemonte,
Calabria, Veneto, Emilia
Romagna, Marche, Abruzzo,
Lombardia,
Alto
Adige, Lazio, Friuli Venezia
Giulia, Trentino. Tutti i
1.650 bimbi hanno poi ricevuto numerosi premi grazie
al contributo di importanti
partner
commerciali
che hanno sposato la mani-
festazione. Con l’organizzazione del Gran Premio Giovanissimi l’A.M.S.I. ha dato
la possibilità a tutti i piccoli
sciatori di emergere in una
serie di gare di sci alpino e di
sci nordico. L’organizzazione
della manifestazione è stata
complessa e articolata: ha
previsto inizialmente, nei mesi
di gennaio e febbraio, una
serie di mini competizioni predisposte dalle Scuole Italiane
Sci distribuite sul territorio italiano, che hanno dato la possibilità a tutti i piccoli sciatori
(anche quelli non iscritti a sci
club)
di
farsi
notare. Dopodiché i bambini
segnalati dalle stesse Scuole
Sci hanno avuto accesso alle
dodici fasi regionali, utili per
selezionare i partecipanti all’ambitissima finale: Gran
Premio Giovanissimi, Trofeo
Ringo, in cui sono stati assegnati i titoli di “Campione Italiano Giovanissimi”. Questo
appuntamento ha rappresentato dunque il culmine di
un impegno importante per
l’A.M.S.I che, per l’occasione, ha coinvolto quasi 10.000 professionisti e
oltre 300 Scuole Sci distribuite sul territorio italiano.
Anche per il nostro
Altopiano non sono mancati
dei buoni risultati : nello sci
alpino, per la Scuola Sci
Asiago con Isabella Vedove, Greta Bonomo, Marta
Bonato e Nicolò Bisson
(tutti del 2001) e per la
Scuola Sci Gallio con Daniele Plebs (2001), Marco
Munari , Giacomo Schivo,
Andrea Pertile (2003), Filippo Sambugaro e Giulia
Frison (2003) , settima a soli
settanta centesimi di secondo dal podio. Nello sci nordico, con la scuola Sci
Campomulo di Gallio hanno partecipato con buoni
piazzamenti Luca Sartori
(2000), Federico Sansoni
(2002 ), Michele Minuzzo (
2001) medaglia di bronzo,
Matilde Finco (2002) medaglia d’argento, e Filippo
Sartori (2002) medaglia
d’oro e quindi Campione
Italiano Giovanissimi 2012.
Ma il 35° Gran Premio Giovanissimi non termina qui, infatti, la socializzazione proseguirà anche oltre i campi da
sci: il 12 maggio tutti i partecipanti saranno ospiti di
Gardaland per una grande
festa che si terrà in un clima
di gioco e grande amicizia all’interno del celebre
parco divertimenti. La prossima edizione del Gran Premio Giovanissimi, la 36esima,
si svolgerà nel 2013 a Salice
d’Ulzio (TO) e tutti noi ci
auguriamo una massiccia presenza di atleti altopianesi per
sciare, divertirsi e competere tutti assieme sulla neve del
Piemonte.
FINALE GRAN PRIX LATTEBUSCHE DI SCI NORDICO:
LO SCI CLUB 2 A ANCORA UNA VOLTA SUL PODIO
E’ ormai definitivamente archiviata la stagione dello sci in questo “inverno orribilis”
che ha messo a dura prova interi settori
produttivi e commerciali, a riposo forzato
causa mancanza di neve, che ha pure
sfalsato i bioritmi di noi umani che abbiamo saltato l’intera stagione del freddo e
che, sicuramente, non ha soddisfatto gli appassionati dello sci alpino né di quello nordico. L’esiguità del manto nevoso anche
in quota e le temperature primaverili,
eccezion fatta per quei pochi giorni di febbraio descritti come freddo siberiano dai
mezzi di comunicazione ma che in realtà
sono stati gli unici rispondenti ai parametri
stagionali, non ha quasi mai concesso il piacere di una sciata, soprattutto ai fondisti
ulteriormente penalizzati dalla mancanza
di neve programmata, che invece ha fornito qualche opportunità in più ai discesisti.
Per i ragazzi degli Sci Club Altopianesi, e
soprattutto per i giovanissimi, è venuta
meno la possibilità di giocare con gli sci ai
piedi; nessun fuoripista possibile, quasi mai
una ginkana o un percorso vario, mai quel
sano divertimento, liberi di “andare sugli sci”, indispensabile sia
per infondere piacere ed entusiasmo, sia per sviluppare quelle
capacità motorie necessarie per costruire il fondista evoluto
così come richiesto attualmente: resistente sì ma anche potente, veloce, dotato di sensibilità raffinata, dinamico ed abile.
Nonostante la situazione poco invitante, i ragazzi si sono allenati ugualmente, con impegno e spirito di adattamento: per le categorie dei più piccoli, l’appuntamento più atteso è sicuramente la Finale Regionale del Trofeo Lattebusche, dopo la partecipazione alle varie fasi Circoscrizionali, anche queste in numero
ridotto e mai disputate in condizioni di piste ottimali, nonostante
gli sforzi davvero apprezzabili degli organizzatori. Questa manifestazione, giunta alla 34° edizione, chiude la stagione agonistica; è un confronto attesissimo e serve da stimolo per i ragazzini che si preparano con impegno per arrivare qui in piena
forma. Quest’anno l’appuntamento era fissato a Padola di
Comelico per domenica 11 marzo sia per lo sci nordico che per
lo sci alpino.. Anche qui, come in tutto il Nord-Est, eccezion
fatta per le vallate di confine dell’Alto Adige, la mancanza di
neve sulla pista, che pure aveva
degnamente ospitato a febbraio
i Campionati Italiani Aspiranti, ha
costretto la società organizzatrice del Val Padola a spostarsi al
Passo Monte Croce Comelico.
Qui è stata messa insieme una
bella pista, forse un po’ impegnativa per i Baby; la neve ha tenuto bene dando i primi segni di cedimento solo quando sono scesi
in pista i Cuccioli. In rappresentanza dell’Altopiano sono saliti
lassù giovanissimi dell’USA
Asiago, dello Sci Club 2A, del neo
nato Sci Club Gallio, del
Valmagnaboschi e dell’Enego
Lisser. Per i ragazzi del 2A c’era
grande trepidazione: come ormai
da anni si affronta questo impegno
con il preciso obiettivo di salire sul
podio fra le prime tre Società del
Veneto, pur apprezzando, ovviamente, i piazzamenti individuali
come avvenuto, a sorpresa, lo scorso anno con i titoli Regionali individuali vinti rispettivamente da Michele Minuzzo e Laura Ronzani nella categoria Baby.
Per Vittoria Costa, Lucrezia Pellizzari, Anna Cunico, Ilenia Lunardi,
Stefano Carli, Martino Longhi, Gabriele Parini (cat. Baby) Asia
Brunello, Laura Ronzani, Serena Cera, Nicol Stefani, Marika Bonato,
Giada Covolo, Michele Minuzzo, Francesco Bonato, Matteo
Dallasega, Nicola Cunico e Giovanni Rela (cat. Cuccioli) l’impegno
è stato massimo, nonostante molti di loro fossero al primo anno di
categoria, e tutti hanno affrontato il percorso con determinazione e
sicurezza; ognuno di loro ha portato preziosi punti per la classifica
finale. Regolare lo svolgimento della gara, qualche difficoltà in più
l’hanno avuta i baby sulle discese con tornante, ma nessun problema particolare e veramente poche anche le cadute.
A fine gara l’attesa per le classifiche teneva tutti con il fiato sospeso;
quella individuale sanciva il 3° posto di Stefano Carli fra i Baby e di
Michele Minuzzo fra i Cuccioli e così, nelle le file del 2A comincia a
concretizzarsi la possibilità anche questa volta, di salire sul podio,
come avviene ormai regolarmente nelle ultime edizioni. Considerando i buoni piazzamenti ottenuti da tutti i giovanissimi atleti del sodalizio, la risposta non tarda ad arrivare: primo posto per lo S.C. Cortina
punti 396, secondo posto S.C. Roverè 345 punti e in terza posizione
lo Sci Club 2A Asiago Altopiano con 303 punti: E’ la piacevole
sorpresa che tutti aspettavano: esplode l’ urlo liberatorio dei ragazzi,
poi gli abbracci, i salti di gioia, i complimenti degli allenatori e dei
genitori, che tanto avevano incitato i ragazzi durante la gara e quindi,
come da copione, la grande coppa alzata verso il cielo e un grande
sorriso stampato sulla bocca di tutti. Nella classifica per Società l’USA
Asiago risulta 7° lo S.C. Gallio 11°, il Valmagnaboschi 12°, l’Enego
Lisser 18°. A livello individuale va ricordata la vittoria nei Baby
Maschile di Filippo Sartori del Gallio, il secondo posto di Matilde
Finco USA Asiago nella Femminile, e il secondo posto di Giorgia
Rigoni del Valmagnaboschi fra le Cucciole. Ora gli sci vanno messi a riposo, puliti, sistemate le solette, che portano sicuramente
qualche segno di terra, sassolini e ghiaccio; anche loro, come i
loro padroncini meritano un po’ di riposo. Saranno pronti per la
prossima stagione agonistica, che tutti ci auguriamo essere un
po’ più generosa di neve.
8
l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
22
Hockey Ghiaccio - 20 ° Torneo “Giancarlo Termanini”
Vince il Veneto con Stona, Topatigh e Gios
Buonissime le prestazioni degli altopianesi nell’ appuntamento riservato agli Under 14
Prestigiosa affermazione
della rappresentativa del
Veneto che dopo due decenni,
vince
meritatamente, per la prima volta, il Torneo
“Giancarlo Termanini”
giunto alla ventesima edizione, dedicato agli atleti
“under 14” e svoltosi nei
giorni 23-24-25 marzo
2012 nella stupenda cornice di Alleghe (BL). Al torneo, oltre alle rappresentative regionali del Veneto,
Trentino, Alto Adige, Lombardia, Piemonte erano
presenti anche le formazioni estere dell’ H.c. Krinica
(Polonia), H.c. Zvolen
(Slovacchia)
H.c.
Zagabria (Croazia). Nella
formazione veneta sono
stati convocati gli atleti
asiaghesi Andrea Stona e
Tommaso Topatigh come
attaccanti e Gregorio Gios
in qualità di difensore. Nella giornata di venerdì, nel
primo incontro in calendario, la formazione del leone
alato ha incrociato le stecche con la squadra dell’
H.c. Krinica, superandola
agevolmente con il brillante risultato di 10 reti a 0 con
due goal di Gregorio Gios
e tre assist di Andrea Stona. Nella seconda giornata
del torneo la squadra veneta
si ripeteva sfoggiando nel
mattino un’altra convincente prova, vincendo con
il risultato di 9 reti a 1 contro la squadra dell’ H.c.
Zagabria, due reti di
Tommaso Topatigh, la prima con gran tiro dalla linea
blu e una rete di Andrea
Stona, nonché nel pomeriggio battendo la rappresentativa del Piemonte con il
risultato di 5 goal ad 1, con
rete di Stona, nominato mi-
glior giocatore veneto dell’incontro. Meritatamente
pertanto la squadra del
Veneto, vincitrice del girone A, raggiungeva a pieni
punti la finale disputata domenica mattina, contro la
sempre ostica formazione
dell’Alto Adige, vincitrice
del girone B. Partita conclusiva al cardiopalma che alla
fine ha premiato la concretezza e caparbietà dei
veneti che trionfavano con
il punteggio di 4 reti a 3
(due reti per Andrea Stona
e un assist per Tommaso
Topatigh) resistendo negli
ultimi minuti all’assedio degli altoatesini, usciti a testa
alta dal ghiaccio agordino
seppur sconfitti. Miglior atleta
del match finale, è stato proclamato a pieni voti il portiere
alleghese Diego De Silvestro,
autentico baluardo a difesa della
tana dei leoni di San Marco.
Gli scacchisti Altopianesi
sconfitti in casa dalla forte
rappresentativa arzignanese
Domenica 18 marzo si è giocato il terzo turno del Campionato a Squadre Promozione Regionale valevole per
l’accesso alla serie C nazionale. Dopo la prima giornata
che ci aveva visti sconfitti a
Marostica per 3 a 1 ed il secondo turno di riposo, la
squadra del CSA7C ha incontrato
in
casa
l’Arzignanese 1. Gli avversari, già favoriti per la vittoria finale nel girone, si sono
presentati determinati come
sempre all’incontro che si è
disputato in quel di Lusiana.
Questa la formazione degli
avversari in ordine di scacchiera: Maestro Alessandro
Guerra, Maestro Roberto
Negro, Candidato Maestro
Carlo Carli e 1N Claudio
Fiscato. Il CSA7C, non potendo ancora schierare la
migliore formazione possibile, ha risposto con: il 1N
Marco Baschirotto, il 1N
Vinicio Rigoni, l’NC Ettore
Maino e l’Under 16 NC Federico Scarsella. L’incontro,
duro per stessa ammissione
Le due squadre all’inizio dell’incontro
In primo piano il Campione Provinciale
A.Guerra
degli avversari, si è concluso
con una loro vittoria per 3 a
1. Per il CSA7C ha vinto un
roccioso Vinicio Rigoni in
seconda scacchiera contro
il Maestro Roberto Negro
e, per buona parte dell’incontro, ci ha fatto sognare
in 1^ scacchiera il bravo
“Baschi”che però, dopo 3
ore di gioco ha ceduto le
armi al Campione Provinciale Assoluto in carica per
il 2012. Diversi gli andamenti degli incontri in 3^ e
4^ scacchiera dove i nostri
alfieri, per 2 ore e mezza
buone hanno tenuto testa ai
più quotati avversari e poi
Altre di scacchi
Domenica 1 aprile si svolgerà a Lusiana, presso la Sala
“Nuovi Orizzonti”, il IX Torneo di Scacchi città di Lusiana
con Torneo B (classi 2005, 2004 e 2003), Torneo A (classi
2002, 2001 e 2000) e Torneo Open aperto a tutti. E’ garantita la partecipazione di scacchisti provenienti da Gallio,
Asiago, Marostica, Dueville, Vicenza ed Arzignano. L’iniziativa è organizzata dal CSA7C in collaborazione con il
Comitato Genitori Scuole Lusiana e con il Patrocinio
del Comune di Lusiana. Tutti gli interessati sono invitati
a partecipare.
G.S.
hanno iniziato a cedere posizioni consegnando ben presto la vittoria agli avversari.
Dopo 2 turni giocati dei 4 a
disposizione il CSA7C occupa il 4^ (penultimo) posto in
classifica con 0 punti squadra e 2 punti individuali. Conduce a punteggio pieno
l’Arzignanese con 6 punti
squadra e 9,5 punti individuali. A due lunghezze il
Marostica con 4 punti squadra e 7,5 punti individuali. I
prossimi turni ci vedranno
impegnati rispettivamente il
1 aprile ad Asolo contro la
rappresentativa locale (finora 1 vittoria ed 1 sconfitta) ed il 22 aprile in casa
contro il Montebelluna che
fino ad ora ha totalizzato
due sconfitte per 4 a 0 e che
è dietro di noi in classifica.
Per dirla in termini calcistici
il nostro Campionato inizia
adesso con l’obiettivo di
portare a casa un pareggio
ed una vittoria nei prossimi
due incontri e poter concludere positivamente il Campionato.
Giacomo Scarsella
Il “Rally Città di Schio”
sale in montagna:
ad Asiago la nuova location
Nuovi anche il percorso e la logistica per la 26^
edizione della gara in programma il 25 e 26 maggio.
Ec c o l a , l a n o t i z i a : i l
Rally Città di Schio sale
fin quassù, in montagna,
spostando
il
suo
quartier
generale
laddove il rally è comunque transitato, avendo
ospitato sino al 2007 il
Trofeo Rally Terra. Per
l a t e r z a p ro v a d e l
Challenge Rally Nazionali a coefficiente 1,5 di
punteggio, l’organizzatore, la Scuderia Città di
Schio ASD, cercava nuovi stimoli, nuova linfa e
motivazione per proseg u i re n e l p ro p o r re u n
evento sportivo di qualità elevata, individuando
nuovamente
l’Altopiano per proporre m o m e n t i d i g r a n d e
sport.
E’ stato predisposto un
nuovo percorso, che comunque guarda alla tradizione, con sette Prove
Speciali da percorre re
in due giorni, che and r a n n o a p u n t e g g i a re
un tracciato rivisto per
circa il 70% rispetto al
passato. Venerdì 25 maggio dopo la cerimonia di
par tenza i concor renti
affronteranno la prima
“piesse”, poi entrerann o n e l r i o rd i n a m e n t o
notturno e l’indomani,
sabato 26 si sfideranno
nella parte più sostanziosa della gara, con
altre sei prove speciali.
“ I l l a v o ro s t a p ro s e guendo a ritmo serrato
– comunica l’organizzazione – e alla metà del
mese di aprile verrà
reso noto tutto quanto di
nuovo e di bello caratterizzerà
l’edizione
duemiladodici del Rally
Città di Schio”.
S.B.
8
Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
23
A giugno torna la Sleghe Lauf
CALCIO
La Sleghe Lauf, gara
podistica nel centro di
Asiago, entra a far parte del
Grand Prix Strade d’Italia
con un anticipo di data rispetto alle due precedenti
edizioni. L’appuntamento,
organizzato dal GSA
Asiago, è infatti fissato
quest’anno per il 9 giugno.
Il Grand Prix Strade d’Italia, 16° edizione, presentato nei giorni scorsi a
Pedavena, è un circuito
triveneto di corse podistiche
riservate ad Amatori e
Master.
In un certo senso con l’edizione 2012 questo challenge
torna un po’ al passato però
con l’obiettivo di guardare
avanti perché dopo aver cercato nuove strade quest’anno a far classifica saranno
solo le podistiche cittadine.
La mezza maratona assegnerà invece un “bonus” simbolico di partecipazione per
tutti i classificati.
Riflettori puntati su Asiago il 9 giugno per la 3° edizione della gara podistica (10 Km)
Le tappe previste sono otto
e qui s’innesta la presenza
del Gsa Asiago e della
Sleghe Lauf. Gli organizzatori vicentini contribuiscono
quindi ad allargare il numero delle province coinvolte,
ora sono sei, cui va aggiunta la “prova-jolly”.
Il Grand Prix Strade d’Italia mantiene la tradizionale
apertura col la Maratonina
Riviera dei Dogi giunta lala
sua 15° edizione. Si corre
il 15 aprile e la gara
rivierasca sarà valida quale “prova-jolly”. Dopo questa pre-apertura il via ufficiale due settimane dopo
con la 22° CorriTreviso. Il
1°maggio sarà sempre la
“marca” ad ospitare il circuito con la 16° Oderzo
Città Archeologica. Riflettori puntati su Asiago il 9
giugno per la 3° Sleghe
Lauf-Città di Asiago. Per la
società vicentina al terzo
Ad Asiago le semifinali di Coppa Veneto
Una vittoria meritata ma molto sofferta quella conseguita venerdì scorso dalla formazione asiaghese di calcio a 5 contro il Monte di
Malo, in occasione dell’undicesima giornata
di ritorno del Campionato Regionale FIGC.
Sul terreno amico del Centro Sportivo Comunale – Palestra IPSIA, l’Asiago, pur privo di
molti giocatori a causa di infortuni e squalifiche, è riuscito a vincere, soffrendo un po’ nella
fase finale dell’incontro quando l’offensiva
della squadra ospite, all’inseguimento del pareggio, si è fatta veemente, ma l’Asiago ha
resistito consolidando la seconda posizione in
classifica generale.
Archiviato il turno di campionato, l’Asiago si
tuffa ora nelle semifinali di Coppa Veneto, a
cui la FIGC veneta ha assegnato l’organizzazione dell’importante manifestazione che avrà
luogo lunedì 2 aprile 2012 presso la Palestra
IPSIA di Asiago, serata nella quale sono previste le due prestigiose partite di semifinale:
la prima partita, con fischio d’inizio alle ore
20.00, vedrà di fronte l’Immobiliare Stella –
Asiago contro la forte compagine rodigina del
Rosolina C5, mentre successivamente, alle ore
21.45, il C.M. Vicenza affronterà la
quotatissima formazione dell’AreaSport Verona. L’allenatore dell’Asiago Rudi Baù ben
fotografa così la situazione: “L’Asiago ha finora giocato una stagione memorabile, ad
altissimo livello, come ben si evince dal
raggiungimento dell’attuale secondo
posto in classifica generale di Campionato e dall’approdo alle prestigiose semifinali di Coppa Veneto, che la nostra
società ha l’onore di ospitare; un gruppo di giocatori compatto e determinato
in campo e fuori, che ha saputo sempre
compattarsi e vincere anche nei momenti
di grossa difficoltà, che, a causa di infortuni e squalifiche, è stato letteralmente falcidiato in alcuni momenti della stagione; adesso è in ogni caso necessario
stringere i denti e compiere l’impresa
contro la fortissima compagine rodigina
del Rosolina C5, per accedere alla finale regionale che avrà luogo il prossimo
2 maggio.”
Una grande manifestazione, con ingresso
libero, organizzata dalla Futsal Asiago –
Calcio a 5, un’occasione unica per vedere
ad Asiago alcune tra le migliori squadre di
calcio a 5 del Veneto: lunedì 2 aprile alle
ore 20.00 – palestra IPSIA - vi aspettiamo
dunque, come sempre numerosissimi, a sostenere con calore i nostri ragazzi in questa
difficile impresa per raggiungere la finale.
News e foto dell’evento sul sito
www.asiagocalcioa5.it
Alessandro Cunico
anno di attività agonistica
nel campo podistico si tratta di un riconoscimento importante perché ottenuto in
breve tempo tanto che la
gara altopianese può considerarsi una sorta di “mascotte” dell’intera manifestazione.
Nelle due precedenti edizioni i giudizi degli atleti e
degli addetti ai lavori si erano manifestati in termini
largamente positivi. Di qui
l’inserimento nel circuito.
Il 17 giugno tappa trentina.
Nel Primiero di corre il 41°
Trofeo San Vittore di
Tonadico seguita, il 22 dello stesso mese, dalla
CorriMestre 4° edizione. Il
28 luglio sarà la volta di un’
altra classica: e miglia di
Agordo alla ribalta per la
21ma volta.
Il 25 agosto il 24° Giro delle Mura Città di Feltre.
Chiusura il 9 settembre con
il 31° Giro Podistico
Città di Pordenone.
Le premiazioni finali
sono in programma il
14
ottobre
al
Palafiere di Goidega
di Sant’urbano (Tv).
In tale circostanza sul
palco anche i vincitori
del Grand Prix Giovani. Altra novità, riguarda anche la Sleghe
Lauf, è il “lancio”
sperimentale del 1°
Campionato Triveneto
Assoluto “master” a tempi
compensati.
E’ questa una sfida, senza
distinzione di età, fra tutti i
“master” sulla distanza di
75 chilometri cioè sul totale delle otto prove cittadine. Settanta, invece, i chilometri per le donne. A far
classifica sarà un punteggio ricavato dalle tabelleFidal “tempi compensati”
opportunamente adattate in relazione all’età.
Canove, ancora qualche speranza
per rimanere in Prima categoria
Ancora 5 partite per sperare; 15 punti per
rimanere aggrappati a quella prima categoria tanto sospirata. Ed i primi sono da conquistare già domenica all’Armando Frigo contro il Chiampoarso distante attualmente in
classifica 5 punti. Però bisogna fare in fretta
perché le altre squadre del girone C, dirette
concorrenti dei gialloblu per la salvezza, hanno un calendario forse più favorevole. Dopo
il Chiampoarso il Canove troverà sulla sua
strada lo Schio Torre Valli in strenua lotta per
una posizione nei playoff che quindi non regalerà alcunché ai ragazzi di mister Vescovi.
Seguiranno due squadre a metà classifica, il
Poleo Aste e il San Giorgio di Perlena, che
cercheranno sicuramente di migliorare la loro
posizione anche se non hanno più nulla da
dire in quanto a playoff o playout. Nell’ultima giornata di campionato spetterà al Petra
Malo, probabilmente a quel punto già qualificato
per la promozione, incontrare il Canove. L’andamento negativo del Canove è difficile da spiegare. Il gioco, pur non certo brillante, non è nemmeno malvagio. Il tutto forse si spiega con quel
misero 19 nella colonna dei gol fatti. In pratica i
gialloblu non segnano anche perché alla squadra è mancato fin dall’inizio campionato quel
centravanti di peso (ed esperienza) che avrebbe sicuramente fatto la differenza. Aprendo
anche varchi ai pur sempre volenterosi “Scheggia”, “Fiore”, Baù e De Guio, rimane che sono
settimane che il Canove non vince tanto che
oramai le speranze di vederlo ancora in prima
categoria il prossimo campionato si affievoliscono. Ci vuole tanta fortuna e tanta buona volontà. A partire da domenica all’Armando Frigo alle
16 che per l’occasione sarà ad ingresso libero.
Forza Canove.
Gerardo Rigoni
8
Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
24
VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO
Under 18 in semifinale e Under 13 a forza tre
L’Asiago U18 è in semifinale!
L’Under 18 guidata da coach
Luca
Cafaro
ha
sorprendentemente staccato il
biglietto per la serie play off di
semifinale vincendo in modo
netto le due partite che hanno
chiuso definitivamente la serie
contro l’Antares. Li aveva fatti
giusti i suoi conti, Mister
Cafaro, quando non ha forzato
nel derby contro lo Slegar, anzi,
ha quasi tacitamente mirato alla
sconfitta... Li aveva fatti giusti
i conti, eccome!, sapendo che
combinando la serie dei quarti
contro l’Antares avrebbe potuto tagliare il nastro delle semifinali. E così è stato. Non che
l’Asiago avesse sempre vinto
contro l’Antares in regular
season, ma il mister aveva intuito che la crescita della sua
squadra avrebbe potuto infastidire il gioco che le avversarie
avevano mostrato nei due precedenti stagionali. E adesso è
d’obbligo provarci, crederci,
sfidare tutto e tutti consapevoli
che, per come è nata l’Under
18 quest’anno, c’è solo da guadagnarci. Sicuramente potrà
essere importante in questa
fase anche il contributo tecnico e l’ esperienza che le ragazze della 3a DIV Fipav (quasi
tutte sono in età per la categoria Under 18) potranno dare alle
compagne cadette. Come sarà
importante il calore del pubblico nelle prossime partite in
casa. Insomma, tutto può gio-
Vittorie anche per 3a Divisione in FIPAV e Mini Volley a quota 40!
care a favore di questo sorprendente gruppo come tutto può
giocare contro... i play off, si
sa, in tutti gli sport fanno un
campionato a se dove tutto può
accadere, dove il bianco può
diventare nero senza nemmeno passare per il grigio. Dove
la squadra che passa ci passa
per merito, e non per un testa
o croce fortunato. Forse i frutti
di un lavoro di una società che
punta in alto stanno convergendo... magari non quest’anno,
magari non il prossimo, ma la
società ha un progetto di crescita che vuole portare avanti,
e fino in fondo! Perno attorno
al quale ruota tutto il progetto
del sodalizio asiaghese è la promozione in 2a Divisione. An-
che quest’anno la squadra di
capitan Galante & Co. ha dovuto abbandonare prematuramente le proprie ambizioni; anche la vittoria di Venerdì scorso a Schio non ha potuto riaccendere la fiammella della speranza. Troppi i punti lasciati per
strada per sperare di recuperarli
adesso, troppo travagliata la stagione per tentare di aggiustarla
ora... Bisogna fare esperienza,
maturare qualche anno in più
di pallavolo per arrivare al livello di un avversario che non è
solo tecnico o di preparazione,
ma, e soprattutto, di maturità
psicologica. Bisogna farsi le
ossa, guardare dritto in faccia
l’avversario e sentire solo il suo
respiro, salire su in alto e schiac-
ciare un pallone al suolo prima
che il tuo acerrimo nemico non
abbia nemmeno avuto il tempo
di unire le braccia. Questa è la
chiave di volta del progetto
Volley Asiago, l’elemento
trascinatore, l’esempio da seguire e da imitare per i più di
70 atleti che transitano sotto i
lamellari dell’IPSIA durante le
settimane di allenamento, frutto di un gran lavoro alle spalle
di accompagnatori, allenatori,
dirigenti, arbitri, genitori... Si
perchè è facile vedere i frutti
del lavoro di una squadra quando passa sotto i riflettori, ma
andrebbe visto anche nella penombra, nelle ore di duro allenamento, o nelle categorie minori, ad esempio, vero punto
di forza di questa società. Basti
vedere cosa accade in Under
13... quatte quatte le ragazzine
terribili stanno navigando costantemente nelle zone alte della classifica con una serie di 5
vittorie da 3 punti consecutive.
Ora davanti a loro solo lo
Sporting Alto Vicentino e il
Perlena con ancora cinque giornate da disputare. Anche qui la
possibilità di bissare il successo dell’anno scorso (ricordiamolo: campionesse provinciali
U13 AICS) non è solo utopia! Oppure nel miracolo Under 14, che
all’esordio in Federazione ha ceduto solo ai quarti di finale quando davanti a se ha trovato una
squadra che era praticamente la
selezione provinciale di federazio-
ne. Ma non serve guardare solo
ai risultati che, come più volte ripetuto in questi articoli, per la società asiaghese, in particolar modo
per le categorie giovanili, sono
solo un valore aggiunto e nemmeno il più importante: ci riferiamo ai numeri, che come detto prima, sono alti... Sono ben
più di 70 gli atleti tesserati quest’anno tra AICS e FIPAV, con
il Mini Volley (e Mini Volley
Baby) che ha toccato la punta
dei 40 ragazzini. Il segreto
della crescita? Lo chiediamo
ad Alessandro Siviero che da
quattro anni segue il settore
Mini Volley dell’Asiago: “Nessun segreto, solo tanta pazienza e voglia di trasmettere le
proprie conoscenze... prendere queste due ore settimanali
di allenamento con i bambini come uno sfogo liberatorio
dopo un’intera giornata passata al computer. Questo è il
nostro credo, il mio e anche
quello dei miei collaboratori
nel settore, Deborah, Massimo, Stefania, Loris e Roberto: dedicarsi con passione a
quello che si sta facendo, questo vale nella pallavolo come
in altri sport. Se si affrontano le cose con questo pensiero si avranno sempre riscontri positivi, specie in questo
settore dove gli atleti sono ancora piccoli e i genitori chiedono soltanto delle figure che
si occupino dei loro figli con
rispetto!”
MINIVOLLEY, OVVERO: LA PRIMAVERA DELLA PALLAVOLO
La Festa programmata per domenica 1° aprile al Palazzetto dello Sport di Roana in occasione
della ricorrenza dei giochi olimpici, è dedicata al continente asiatico. Caseificio Pennar avanti a piccoli passi
Si tinge di giallo la Festa del
minivolley in programma per
domenica 1° aprile al Palazzetto
dello Sport di Roana! Niente
misteri però: come già accennato in un precedente articolo,
in occasione della ricorrenza dei
Giochi Olimpici (quest’anno
ospitati da Londra), anche la
Federazione Italiana Pallavolo
ha voluto dedicare a questo
evento le manifestazioni degli
atleti in erba del Volley. Il titolo
delle feste mensili programmate
nella seconda parte della stagione, quella destinata al confronto fra le scuole pallavolistiche,
è infatti “I cinque continenti e
lo Spirito Olimpico”. Alla P.G.S.
Pallavolo Cesuna, manco a dirlo, è spettata l’organizzazione
della festa dedicata all’Asia, il
continente giallo, uno dei due
colori indossati dalle squadre
del Cesuna. Dalle 15,30 i giovani pallavolisti di Cesuna,
Valstagna, Marano e Schio si
sfideranno
in
giochi
propedeutici all’apprendimento
della pallavolo che avranno
come sfondo il continente giallo, con l’obiettivo di conoscere da vicino civiltà e culture a
noi distanti e comprendere che
le diversità sono una ricchezza
inestimabile. La P.G.S. Pallavolo
Cesuna è quindi subito chiamata
a ripetere l’impeccabile organizzazione espressa nelle finali
dell’U13 maschili disputate la
scorsa domenica 25 marzo; per
tutto il direttivo è stata l’occasione di poter raccogliere a piene mai gli unanimi apprezzamenti sia da parte della Federazione Vicentina che da tutte le
società partecipanti. Un successo da condividere con
Rigoni di Asiago e Caseificio
Pennar che, come di consueto, hanno messo a disposizione i propri prodotti per esaltare
la genuinità del nostro territorio.
Sul fronte agonistico è da segnalare l’inizio dei play-off promozione da parte del Caseificio
Pennar, la squadra maschile allenata da Fabio Munari che ha
appena terminato la fase a gironi del Campionato di Seconda Divisione. Un Campionato
che si è rivelato molto equilibrato, ed infatti già le prime partite dei play-off disputate sabato scorso ne hanno confermato l’orientamento. Due partite
su tre sono infatti terminate al
tie-break, mentre lo scontro fra
le formazioni già appartenenti
al girone A hanno visto prevalere la squadra del Campiglia sul
Sarego per 3 a 1. Il vantaggio
del fattore campo non è servito alle formazioni di Zanè e
Cesuna per avere la meglio sulle
rispettive sfidanti, infatti entrambe hanno lasciato agli ospiti (rispettivamente U.S. Castello e Volley Rosà) conquistare
due dei tre punti in palio. Il
Volley Cesuna probabilmente si
è lasciato distogliere da un
obiettivo apparentemente alla
portata, avendo già vinto i due
precedenti incontri, e ciò si è
capito sin dal primo set quan-
do in vantaggio per 23 a 17, si
è lasciato superare dagli avversari. Nel secondo parziale, durato la bellezza di 31 minuti,
nessuna delle squadre si è voluta risparmiare, offrendo, al
numeroso pubblico assiepato
sugli spalti, una pallavolo dall’alto contenuto tecnico. Dopo
aver perso entrambi i set iniziali, coach Munari decide di
variare l’assetto della squadra
per cercare una risposta migliore a quanto espresso nella fase
di ricostruzione del gioco. Una
risposta che non è tardata ad
arrivare e che, grazie al rientro
nel sestetto base di Andrea
Magnabosco, ha portato le
squadre in parità sulla soglia del
quinto set. Un tie-break
contraddistinto purtroppo da un
copione già visto in altre occasioni, con gli altopianesi in affanno dopo aver dominato terzo e quarto parziale, e che ha
decretato la vittoria finale per il
Volley Rosà. Un solo punto
quindi da annotare nel taccuino del Volley Cesuna che non
può che recitare il mea culpa
per un’occasione gettata alle
ortiche. Dopo due ore e dieci
di schermaglie l’incontro si
conclude per 2 a 3, parziali di
23-25, 25-27, 25-19, 25-15 e
10-15, con il Cesuna che si
complica il percorso già all’avvio di questa fase che decreterà le promozioni nella massima
serie provinciale. La prossima
uscita del maschile è in programma in trasferta sabato 31
marzo alle 21,00 contro la formazione di Sarego.
8
Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
Vita di contrada:
quanto è cambiata!
Giù le mani dal
Parco della
Rimembranza
Un amico mi avverte che è stato fatto uno scempio
al Parco della Rimembranza. Non ci credo e vado a vedere. Purtroppo è vero. E
allora? Giù le mani dal “Parco della
Rimembranza. “La nostra Collina della
Rimembranza” che mi ricorda ..
La Collina
...Dove sono Elmer,Herman,Bert;Tom e
Charley
l’abulico,l’atletico,il buffone,l’ubriacone,il
rissoso ?
Tutti,tutti, dormono sulla collina.
Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso nella miniera ,
uno fu ucciso in rissa,
uno morì in prigione
uno cadde da un ponte lavorando per i
suoi cari –
tutti,tutti dormono,dormono,dormono sulla collina
.......Li riportarono ,figlioli morti,dalla guerra...
Questa l’Antologia di Spoon River – di Edgar Lee Master –
Chicago 1915
...Dove sono Pietro Scaggiari, Giovanni Bortoli, ario Pesavento,
Luigi Pangrazio, Giovanni Stefani
il Caporale, il Sergente, il Caporal Maggiore, il Soldato, il Tenente…
Tutti,tutti,dormono sulla collina
Uno trapassò sulla Bainsizza
Uno fu colpito sul Montello
Uno cadde sull’Ortigara
Uno morì a Malga Fossetta
Uno si sacrificò sul Pasubio
Tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina....
Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra...
Questa la nostra “Antologia del Parco della Rimembranza “
1915-1918... dolorosa coincidenza.
Era un’opera di attenta , discreta celebrazione della memoria;
senza le esaltazioni degli eroi, senza la retorica della guerra.
Del “nuovo” monumento al
Parco della Rimembranza e
della nuova collocazione della
lapide dedicata a Roberto
Sarfatti, il nostro giornale ha
già dato notizia in due distinti
articoli pubblicati rispettivamente sul numero del 3 settembre 2011 e del 24 dicembre 2011. Il grande ceppo in
marmo a forma di libro aperto sul quale sono state affisse tutte le targhette in ferro
battuto è stato realizzato dai
volontari del “Gruppo ricerca e ripristino lapidi e cippi
della Grande Guerra”, in particolare da un alpino del gruppo Sasso, su input dell’Associazione Fanti Sezione
Altopiano. Oltre a quelle infisse nel terreno, si legge nell’articolo, alcune targhette si
trovavano abbandonate dietro l’altare della chiesa di
Santa Maria Liberatrice. Si
tratta complessivamente di
63 targhette e, rispetto al numero originale, dovrebbero,
secondo i calcoli dei volontari, mancarne almeno 13.
Con le asticelle in ferro che
originalmente sostenevano le
targhette è stata realizzata la
croce posta poi in mezzo al
librone.
Per quanto riguarda invece
25
Una serena Via Crucis che raccontava - uno
per uno - la storia di quei soldati accomunati dalla
morte di allora e li riuniva ora come un drappello
militare in ordine sparso di fronte al commosso pellegrinaggio dei passanti.Tutto cancellato !
Chi volesse ripercorrere quel mesto Golgota dei nostri caduti – emersi dalla Storia solo per il loro estremo sacrificio inciso su una piccola lastra di ottone
incastonata -come gioiello prezioso- su uno stelo
avvolto da rami di alloro - non troverebbe più nulla.
Tutto cancellato! Opere di rara eleganza che nessun altro Parco funebre può vantare .Tutto cancellato! Mano ignota – per quanto ne so – e grossolana , ha divelto e raccolto tutto confusamente su due
ingombranti medaglieri di pietra rossa con tanto di
insegna in lamiera traforata e uno straccio di bandierina italiana.
Non basta: c’e pure un giardinetto tombale – profilato in pietra bianca e due fiori di plastica!La solita bolsa retorica celebrativa. Ancora
una volta: dopo l’oltraggio al muro lungo Via Verdi…: Giù le mani dal
Parco della Rimembranza! Se non erro, c’era anche una stele
commemorativa del giovane Sarfatti già degnamente celebrato sul
Monte Echele – dove cadde - con il monumento di Terragni. Dov’e
finita ? E perché? Chi ha la giurisdizione sui nostri Parchi funebri?
Chi ha autorizzato questo scempio?
E con quali motivazioni? Mi auguro che quel brutto catafalco – che
mi dicono essere li da pochi mesi - venga rimosso al più presto e che
quello spazio venga restituito alla sua originaria “sacralità”.
Chiedo agli Enti competenti – confortato dalla solidarietà di molti
- il ripristino dello Stato di fatto!
Potevano piuttosto – questi solerti e improvvisati censori – provvedere alla sistemazione della gradinata, al riordino del nostro
Parco della Rimembranza – e alla restituzione di quella dolente
, sommessa eleganza che si impone al paesaggio della memoria
dei nostri caduti.
Paolo Lorenzi
la lapide alla memoria di Roberto Sarfatti, sempre sul
nostro giornale, è stato spiegato che è ritornata al luogo
originale ovvero sul Col
d’Ecchele, dove perse la vita
lo stesso Sarfatti e dove la
fece collocare Margherita
Grassini, sua madre. Poi la
lapide sparì e con il tempo si
è scoperto che per decenni
era stata infissa sulla parete
del torrente Ghelpach , dietro la chiesa di San Rocco ad
Asiago. Una volta scoperta
e appurato come si trattasse
proprio dell’originale, venne
portata al Parco della
Rimembranza come sede
provvisoria. Recentemente il
Comune ha dato autorizzazione affinchè la lapide potesse essere riportata al suo
posto proprio dove c’è il monumento funebre, opera dell’architetto comasco Giuseppe Terragni, ancor oggi considerato opera esemplare di
architettura del periodo tra le
due guerre mondiali.
Ciò che dunque già abbiamo
pubblicato sul nostro quindicinale e qui riportato può forse dare parziale risposta alle
domande qui esplicitate da
Paolo Lorenzi.
Stefania Longhini
La primavera è arrivata, annunciata da tiepidi raggi di
sole, ormai si può archiviare l’inverno anche per quest’anno, un inverno a dir la verità fuori dalla norma:
secco, asciutto e solo per brevi periodi freddo. Pagheremo tutto questo nei mesi a venire? Si vedrà, per il
momento seduta davanti casa di mia mamma con gli
occhi chiusi porgo il viso al sole e seppur rilassante mi
accorgo come sia strano tutto il silenzio che mi circonda. Un tempo, prima che tornassimo ad abitarci noi, la
casa era la scuola delle contrade Rigoni, Costa, Busa e
“la corte” era il cortile della ricreazione, del ritrovo nel
pomeriggio, dei giochi dopo cena nelle lunghe sere
d’estate per i numerosi bambini e adolescenti che ancora popolavano le suddette contrade. Per me, bambina abituata a vivere in un luogo isolato, la vita rumorosa di contrada si era rivelata subito piacevole, tanti nuovi
amici da conoscere e con cui giocare. “La corte” anche se non c’era più la scuola, era rimasta per tanto
tempo il cortile dove ritrovarsi: un ricordo va ai tanti
rami di geranio della mamma o a qualche vetro rotti da
colpi di pallone mal calcolati! Come mi sembra strano,
innaturale ora tutto questo silenzio, dove son finite le
voci, le grida, i pianti dei bambini, le raccomandazioni, i
rimproveri degli adulti? Sparito tutto, le contrade ormai
son sempre meno popolate, ha ragione la mamma quando
dice che non c’è più nessuno con cui scambiare una
parola, forse pensa che era meglio avere i gerani rovinati anche perché adesso che è anziana non le riesce
più di averli belli come una volta! E non sono solo le
voci umane che mancano: mi ricordo che quasi tutti per
esempio avevano un cane, per lo più da caccia, legato
alla cuccia (el gabioto del can) e tra un pisolo e l’altro
anche loro si facevano sentire, specie in autunno quando finalmente era arrivato per loro il momento di correre liberi per prati e boschi, l’olfatto a mille per scovare prede per i loro padroni con cui diventavano un tutt’uno, uniti da un affetto ancestrale, nato ai tempi dei
tempi quando uomo e animale cacciavano e lottavano
assieme per la sopravvivenza.
E poi, grande o piccolino, davanti o dietro casa, tutti
avevano un “punaro” e l’arrivo del mattino era segnalato da squillanti chicchirichì e coccodè che rimbalzavano da una parte all’altra della contrada. Quanti anni
son passati da quando mi emozionavo a vedere i pulcini
uscire come per magia dall’uovo dopo averne spezzato
il guscio: piccoli, coccoli peluches! Il rischio di pestare
qualche “schito” c’era ma vuoi mettere la bontà degli
sbattutini mattutini fatti con le uova fresche! Sempre
rimanendo nel mondo animale c’era chi, assieme alle
galline, teneva qualche grassa oca e qua e là anche
qualche coniglio e brutto, sporco in mezzo al fango non
poteva mancare il maiale col suo caratteristico verso.
E cose dire delle rondini che in primavera arrivavano
numerose ai loro vecchi nidi, due, tre per casa, e col
loro canto allietavano le giornate! Quanti suoni mi mancano in questo silenzio rotto solo dal passaggio di qualche auto o trattore per la strada ma sogno o mi è sembrato di sentire voci di bimbi? No non sogno, sono i figli
della coppia che abita l’ultima casa della corte, sono le
nipoti dei vicini di casa con le loro amichette: sospiro,
non son numerosi come anni fa ma è pur sempre un
segno che la corte è ancora viva, che la vita va avanti!
Francesca Rigoni Nappa
8
Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
26
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 31 marzo a venerdì 13 aprile
Il 31 marzo è il 91° giorno del calendario Gregoriano, mancano 275 giorni alla fine del 2012
Sabato 31 S. Beniamino
Domenica 1 Domenica delle Palme
Lunedì 2 S. Francesco di Paola
Martedì 3 S. Riccardo
Mercoledì 4 S. Benedetto
Giovedì 5 S. Vincenzo
Venerdì 6 S. Pietro da Verona
Sabato 7 S. Ermanno
Domenica 8 S. Pasqua
Lunedì 9 L. dell’Angelo
Martedì 10 S. Ezechiele
Mercoledì 11 S. Stanislao
Giovedì 12 S. Zeno
Venerdì 13 S. Martino
Sabato 31 marzo Il sole sorge alle 6.38 e tramonta alle 19.17.
Proverbio di aprile: La prim’acqua d’aprile vale un carro d’oro con
tutto l’assile.
Un santo per volta. S. Beniamino. S. Beniamino diacono di Ergol in
Persia, fa parte di un gruppo di martiri, uccisi durante la lunga persecuzione contro i cristiani, che iniziò sotto il regno di Iezdegerd I e finì
con quello del successore Bahram-Gor. Vi sono varie versioni che
riguardano questa feroce persecuzione, discordanti fra loro, in buona
parte prese dai sinassari bizantini; anche le notizie riguardanti i nomi
dei martiri, la data ed il luogo del martirio sono imprecise e discordanti.
L’episodio avvenuto all’interno della lunga persecuzione contro i
cristiani in Persia, racconta che verso il 420, lo sfrenato zelo di alcuni
cristiani, capeggiati da un sacerdote Hasu, portò ad incendiare ad
Ergol (Argul) un pireo, cioè un tempio dedicato al culto del fuoco. Per
questa distruzione venne arrestato il vescovo Abdas, il fratello Papa,
i preti Hasu e Isacco, il segretario Ephrem, il suddiacono Papa, i laici
Daduq e Durtan; al vescovo Abdas fu ingiunto dalle autorità civili di
ricostruire il tempio, poiché egli si rifiutò, furono condannati a morte.
A loro sono associati nella celebrazione altri martiri di quella persecuzione, scaturita dall’episodio dell’incendio del ‘pireo’ e sono Ormisda
(Manides), Sahin e il diacono di Ergol, Beniamino. Su quest’ultimo, il
‘Martyrologium Romanum’ commemorandolo al 31 marzo, riporta la
seguente citazione: “In Ergol (Argul) in Persia, san Beniamino diacono, che non desistette dal predicare le verità della fede, sotto BahromGor re; consumò il suo martirio venendogli conficcati negli orifizi e
sotto le unghie legni sottili ed acuminati”. Il martirio avvenne verso il
420 cioè nei primi due anni del regno di Bahrom-Gor, perché nel 422
egli fu vinto da Teodosio II, che come condizione di pace pose la
libertà di culto ai cristiani di Persia. Beniamino in ebraico significa:
figlio prediletto
Pesce d’aprile. Le origini? Il Primo Aprile in diversi paesi c’è la
particolare usanza del Pesce d’aprile. In questo giorno vengono fatti
scherzi (detti appunto pesci d’aprile) anche piuttosto sofisticati con
lo scopo di mettere le persone in imbarazzo. Le origini di questa
ricorrenza sono sconosciute: attorno alla sua nascita si sono sviluppate infatti diverse teorie. Una delle ipotesi più accreditate si rifà alla
riforma gregoriana del calendario. Fino al 1582, il Capodanno veniva
festeggiato tra il 25 marzo e il primo aprile. A seguito della riforma da
parte di Gregorio XIII, il capodanno fu spostato al
primo gennaio. Non tutti però si abituarono subito
al cambiamento e vennero quindi additati come
gli “sciocchi d’aprile”. Da qui la matrice
burlesca del primo d’aprile.
C’è poi un’altra teoria molto più antica, che
ricollega l’origine della festa del pesce d’aprile a un periodo anteriore al 154 a. C. A fare da
trait d’union è sempre il Capodanno: all’epoca,
infatti, il primo di aprile segnava l’inizio dell’anno. E la stessa cosa avveniva nel calendario giuliano
(introdotto da Giulio Cesare nel 46 ac) dove il primo di
aprile indicava l’inizio del solstizio di primavera. Per festeggiare la fine dell’inverno i pagani usavano propiziare gli dei con doni
e sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in
massima libertà con lazzi, burle, buffonerie. Quando la chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio, la
vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani,
che per questo venivano derisi e scherniti. Ciò che è certo è che In
Europa, i festeggiamenti del primo d’aprile diventano usanza intorno
alla fine del 1500: sono la Francia di re Carlo IX e la Germania degli
Dalle ore 8.45 di sabato 31 marzo
alle ore 8.45 di sabato 7 aprile
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio
Via Roma, 33/a
ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrielli
Piazza del Popolo, 16
Dalle ore 8.45 di sabato 7
alle ore 8.45 di sabato 14 aprile
ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino
Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento, 23
Asburgo a dare il via. Da questi due paesi, la tradizione si diffonde poi
in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei. In Italia
l’usanza del primo d’aprile è relativamente recente: risale al 1860-1880.
la prima città ad essere contagiata dalle usanze d’Oltralpe fu Genova,
importante porto commerciale. La tradizione si sviluppò prima tra i ceti
medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione
Accadde tanti anni fa: il 6 aprile 1912 muore il poeta Giovanni Pascoli. Nasce il 31 dicembre 1855 a san Mauro in Romagna, in provincia di Forlì dal 1861 al 1871 studia nel collegio degli Scolopi, ad Urbino.
Ma il 10 maggio 1867 una tragedia sconvolge la vita della famiglia: il
padre Ruggero è assassinato mentre
torna in calesse da Cesena. Lasciato il
collegio a causa delle difficoltà economiche, Giovanni si trasferisce a Rimini.
Nel 1873 vince una borsa di studio e si
iscrive alla facoltà di lettere dell’Università di Bologna (tra i professori ha
Carducci). Si avvicina al socialismo e
partecipa ad una manifestazione studentesca contro il ministro Ruggero
Borghi, in seguito della quale è privato
del sussidio che gli era necessario per
continuare gli studi. Incontra Andrea
Costa e partecipa alla propaganda del movimento socialista, viene
anche arrestato per aver partecipato a una manifestazione, esce dal
carcere dopo tre mesi, viene assolto dall’accusa di sovversione grazie ad un intervento di Carducci. Nel 1882 si laurea e ancora con
l’interessamento di Carducci ottiene un posto al liceo di Matera. Dopo
due anni è trasferito al liceo di Massa, dove qualche anno dopo
chiama a vivere presso di sé le sorelle Ida e Maria. Nel 1892 vince la
prima medaglia d’oro al concorso di poesia latina ad Amsterdam. Il
matrimonio a sorpresa della sorella Ida lo sconvolge. Scrive alla sorella Maria da Roma, dove è “comandato” al Ministero della pubblica
istruzione: “Questo è l’anno terribile, dell’anno terribile questo è il
mese più terribile”. Colpito da un male inguaribile, un tumore maligno
allo stomaco, muore a Bologna.
Il 2012 è l’anno internazionale del Chirottero (pipistrello). Non sarà
bello e amato come le nostre api ma svolge anch’esso un importantissimo ruolo nell’ecosistema ed è un valido indicatore ambientale. In
Italia e all’estero ormai viene utilizzato come insetticida naturale al
posto di dannose e costose disinfestazioni anti-zanzara. E’ interessante la sperimentazione dell’Università di Firenze che, in collaborazione con COOP, ha come scopo la conservazione di questi splendidi
mammiferi. Si preannunciano manifestazioni soprattutto all’interno
delle scuole per sensibilizzare i giovani a questo utilissimo e simpatico animale.
Frutta di stagione: le fragole. Con l’arrivo della primavera la natura ci
riserva le fragole, ecco dei consigli e dei suggerimenti per gustarle in
molti modi diversi, dai più classici ai più golosi. La fragola ha origini
molto antiche, pare infatti che venisse già coltivata in Francia nel
Settecento, è un frutto delizioso, molto profumato e dal sapore dolce
e zuccherino, si possono mangiare al naturale oppure con lo zucchero
o con lo zucchero e il limone. Si presta bene ad essere usata nelle
macedonie di frutta mista oppure con le banane, uno dei piatti tra i
più classici è fragole, banana a rondelline, succo
d’arancia e un po’ di zucchero. Le fragole devono essere acquistate con cura, si devono
presentare di un colore rosso ed essere
sode ed è importante che il picciolo sia
sempre presente, se potete evitate le fragole con parti bianche o verde chiaro vuol
dire che non sono ancora mature e potrebbero non maturare più in casa. Se le fragole
sono di colore rosso scuro vuol dire che sono
molto mature e quindi vanno consumate abbastanza presto. Oltre alle fragole che siamo abituati a trovare dal fruttivendolo esistono le fragoline di bosco che sono profumatissime, più
piccoline e più saporite ma anche molto costose. Lavate solo le fragole che avete intenzione di consumare perché altrimenti tenderanno a
diventare molle e a fare la muffetta. Le fragole sono molto ricche di
vitamina C, rafforzano le difese naturali dell’organismo e hanno proprietà diuretiche grazie alla presenza del potassio, questo frutto delizioso nei soggetti che ne sono predisposti, può provocare allergie o
orticarie.
Domenica 1 aprile
ASIAGO: ESSO – Via Verdi
ENEGO: MOVE 2 – Via Roma
Domenica 8 aprile
ASIAGO: AGIP – Via Verdi
LUSIANA: NORD PETROLI – Via Europa
Lunedì 9 aprile
ASIAGO: TOTAL – Via Autieri d’Italia
ARIETE
Il clima generale vi è favorevole: potrete
approfittarne per riprendere un progetto
che forse avete abbandonato troppo frettolosamente, riproponendolo con ottime possibilità di successo. In amore attenti a non sprecare un’occasione per via
di un malinteso che può essere chiarito con signorile disinvoltura. Non date ascolto a una falsa infamia.
TORO
La vostra impazienza rischia di farvi impiegare (e perdere)
tempo e soldi in una direzione sbagliata. In amore, se avete,
avuto una discussione spiacevole con un partner che in fondo vi ama, sarete in grado di recuperare quello che davvero
ha valore, specie se si tratta di un incontro recente. Rinunciate alla polemica fine a se stessa: è soltanto uno spreco di
energie.
GEMELLI
Evitate di coltivare legami ormai esauriti, che possono darvi
solamente delusioni: guardando avanti con fiducia, scoprirete nuove insospettate prospettive, da analizzare con ottimismo. L’amore è il grande favorito del momento: potete
permettervi di trascurare quello che non vi interessa, concentrandovi sul modo più adatto per ottenere quello che
desiderate.
CANCRO
Giove appena entrato in Ariete, quindi in aspetto positivo
rispetto al vostro segno, vi annuncia successi in tutti i settori. Scegliete qual è il campo a cui tenete di più, e muovetevi con decisione e prudenza, qualità che non vi sono proprie, ma che potete cominciare a praticare con successo.
Non ascoltate i consigli di chi ha interesse a farvi cadere in
un tranello.
LEONE
La vostra brillante intelligenza è valorizzata da Urano, che
apre nuove eccitanti strade da tentare se volete farvi avanti
sia nell’amore che nelle questioni di lavoro. Non date perciò
ascolto alle chiacchiere di corridoio, e puntate a un obiettivo preciso, muovendovi con eleganza e tempestività. Evitate confidenze inutili che potrebbero appesantire la situazione.
VERGINE
Saturno campeggia nel vostro segno, dandovi la sensazione
di avere a che fare solo con i doveri quotidiani. Invece il
freddo pianeta blu può essere portatore anche di una nuova
valutazione di una realtà che finora non avete preso abbastanza in considerazione. Ed è possibile che questo favorisca inattesi, possibili sviluppi, specie nelle questioni controverse d’amore ma anche di soldi.
BILANCIA
Non lasciatevi convincere a fare qualcosa che non vi conviene, solo per apparire concilianti: sarebbe uno spreco di
tempo e denaro. Urano, tuttora opposto al vostro segno, vi
suggerisce di essere disponibili alle novità, sia d’amore che
di lavoro, senza però sollecitare un destino che ne sa più di
voi. Nelle questioni sentimentali non sottovalutate i particolari.
SCORPIONE
L’opposizione di Sole, Mercurio e Marte vi stimola all’azione: potrete indirizzarla anzitutto verso il lavoro, dove avrete
l’opportunità di ottenere quello che meritate dimostrando le
vostre capacità. Nell’amore non farete male a puntare su
una maggiore chiarezza e a rinunciare a una vecchia illusione.
SAGITTARIO
Non permettete a nessuno di interferire nei vostri progetti,
ma tenete nel giusto conto l’opinione di qualcuno che vi ha
dimostrato di meritare la vostra stima: nel lavoro agite con
coerenza e spirito di sacrificio, mettendo in luce non soltanto la vostra preparazione specifica, ma anche il vostro
buonsenso. Non dimenticate di mantenere una promessa.
CAPRICORNO
State attenti a non mettere a rischio l’amore, che potrebbe
venire destabilizzato da una vostra disattenzione, ma siate
aperti alle novità, soprattutto se provengono da qualcuno
che ancora non conoscete ma di cui avete sentito parlare
bene. Nel lavoro andate avanti con prudenza, senza fare
confidenze compromettenti a nessuno.
ACQUARIO
I vostri progetti possono interessare chi ha il potere di decidere, ma dovrete saperli presentare al momento giusto. Nell’amore siate in grado di fare un deciso passo avanti: non
lasciatevi sfuggire un’occasione per dimostrare, nei fatti e
non a parole, i vostri sentimenti a un partner che potrebbe
essere un po’ critico nei vostri confronti, specie se Scorpione.
PESCI
Con Giove appena entrato nel vostro segno la fortuna vi
assiste: potreste finalmente cogliere i frutti di quello che
avete seminato nei mesi scorsi, specie nell’amore, settore
che per voi, in questo momento, è ben sostenuto dagli astri.
Se ancora non vedete nulla di tangibile, di certo l’atmosfera
è migliorata: attendete con fiducia, senza prendere iniziative
spericolate.
8
l’Altopiano
Sabato 31 marzo 2012
Il 5 marzo, presso
l’università di Padova,
Sara Oddone di Asiago
si è laureata in Scienze
Infermieristiche.
Si congratulano per
il bel risultato raggiunto
mamma Lucia,
papà Diego,
i fratelli Giorgia e
Thomas, Ivan, i nonni,
gli zii e i parenti tutti
Il 6 marzo 2012,
presso l’Università
di Padova, si è
laureata in Storia
dell’Arte Annarosa
Passuello.
Congratulazioni da
papà Sergio,
mamma Vittorina,
le sorelle Simona e
Cristina, la nonna
Maria e parenti
Il 9 aprile compie
un anno Daniel
Boscardin di
Lusiana. Gli fanno
gli auguri i
genitori e i
fratellini e gli
mandano bacioni i
nonni Lucia e
Marco Cantele
A te Riccardo che
da un anno sei il
nostro motivo di
vita, mamma Anna
e papà Edèr per il 2
aprile augurano
buon compleanno e
un saluto a tutti i
nonni.... ps:
continua a vestire
così..
Agenzia di Asiago cerca giovane collaboratore
commerciale - amministrativo auto munito
da inserire nel settore immobiliare.
Per info chiamare il numero 336.308313
Cerco bilocale zona Asiago
non in condominio - Telefonare
dopo le ore 21.00 al 346 3998408
27
Cena dei Bepi
La tradizionale Cena dei Bepi che si tiene il 19 marzo un anno a Canove e
l’altro a Camporovere e di volta in volta in un locale diverso, ha trovato
ospitalità in questo 2012 al ristorante Toi a Camporovere. Nella foto ricordo
che pubblichiamo sono ritratti rigorosamente solo i vari Bepi, ma all’allegra
serata conviviale partecipano oltre a coloro che di nome si chiamano Giuseppe anche i simpatizzanti, per brindare non solo all’onomastico ma anche
alla festa del papà.
8
Sabato 31 marzo 2012
l’Altopiano
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