il tempo ritrovato

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il tempo ritrovato
Numero 5 - Maggio 2012
Supplemento al numero odierno de LA STAMPA
LA STAMPA
SPECIALE OROLOGI
IL TEMPO
RITROVATO
BOLIDI CHE PASSIONE
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RIVOLUZIONI
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COMPLICATI PER LEI
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IL PUNTO
3
LE LANCETTE
GIRANO VELOCI
IL MONDO OROLOGIERO È IN GRAN FERMENTO,
CON CAMBI DI PROPRIETÀ, NUOVI MARCHI E VALZER
DI POLTRONE DA UNA PARTE ALL’ALTRA DEL GLOBO
L
di Elena Sutti
a produzione di orologi
in Svizzera, Giappone e
Great China si evolve.
Da marzo, maggior azionista di De Grisogono è una
società mineraria dell’Angola; l’orgoglio elvetico
può dispiacersene, noi ci
auguriamo che la produzione continui bene come
è accaduto nell’Adventic
zer delle poltrone”: JeanClaude Biver non è più
CEO ma presidente di Hublot; Bernard Fornas lascia Cartier International
(in Francia il limite è di
65 anni), gli subentra Stanislav de Quercize CEO
di Van Cleef& Arpels sostituito da Nicolas Bos;
Jacques Philippe Auriol è
CEO di Technomarine
e Christopher Zuber
lo è di Moser & C.
Una bella
Eterna Adventic
nuovo calibro automatico, l’UN118, e acquistato
il movimento cronografico ideato da Ebel. È presto
ma si può già accennare a
un movimento tutto italiano grazie a Locman e alla
S.I.O. Il Gruppo Swatch
vuole che Bienne diventi
città-faro dell’orologeria
con 500 nuovi posti di lavoro e 5.000 nel triennio;
anche Piaget e Vacheron
Constantin si ingrandiscono. I Saloni di Ginevra
e Basilea si sono chiusi
positivamente.
Cresce il Sud
America, la
Cina è sempre
enorme anche
se con segnali di rallentamento. Le cifre dell’export
elvetico sono
soddisfacenti,
8
17
L’export elvetico è buono e i grandi gruppi crescono ancora, vedi Piaget
e Vacheron Constantin. Anche da noi le cose si stanno muovendo,
e già si può parlare di un movimento tutto italiano con Locman e S.I.O.
di Eterna (China Haidian
Group) con il movimento
automatico Spherodrive.
Stanno arrivando anche
marchi nati pochi anni fa,
da Blacksand a Bremont
ed è vivace anche “il val-
signora, M.me Chai – vedova di Ernst Schnyder,
è presidente di Ulysse
Nardin di cui è CEO Patrik Hoffmann; questa
attivissima manifattura
ha realizzato in casa un
meno quelle delle nostre
importazioni anche se ai
dati ufficiali andrebbero
aggiunti quelli del “parallelo”, stimando anche il
turismo internazionale che
da noi acquista orologi.
4 INCONTRI D’AUTORE
Anche il tempo
si mette a correre
di Tina Lube
12 SFIDE
Viaggio nel blu
profondo
di Lorenzo Sutti
18 NOVITÀ
Casse sottili, quadranti
speciali e tanto colore
di Heleny Ladikos
6 RIVOLUZIONI
La nuova ora
si è aggiornata
di Tina Lube
14 SCIENZA
Caccia all’ultimo
nanosecondo
di Lorenzo Sutti
19 DESIGN
Nati per stupire
di Michele Weiss
8 CRONOGRAFI
Belli, fortissimi
e sempre più unisex
di Heleny Ladikos
15 MAESTRI D’ARTE
Secoli di gloria
di Michele Weiss
20
SOMMARIO
In copertina, l’Opus 12 carica
manuale di Emmanuel Bouchet
per Harry Winston ha 12 lancette
delle ore e 12 dei 5 minuti
che ruotano su un solo
asse dando origine a cambi
di colore ogni 5 minuti
10 MARE E CIELO
Per chi ama
l’avventura
di Lorenzo Sutti
16 TENDENZE
Il nuovo feticcio?
Un segnatempo
di Heleny Ladikos
17 ALLEANZE
Sculture di pregio
di Lorenzo Sutti
20 MOSTRE
Complicazioni
d’altri tempi
di Elena Sutti
21 INTERNET
Cliente avvisato...
di Tina Lube
22 PANORAMA UOMO
Eleganza e distinzione
23 BASELWORLD 2012
Più grandi e più forti
di Lorenzo Sutti
24 PANORAMA DONNA
Orologi da amare
26 PANORAMA CRONO
Sportivi? Molto di più...
LA STAMPA
DIRETTORE RESPONSABILE
VICEDIRETTORI
DIRETTORE GENERALE
SUPPLEMENTO A CURA DI
HA COLLABORATO
EDITORE
PRESIDENTE
STAMPA
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ
CHIUSO IN TIPOGRAFIA IL
Mario Calabresi
Massimo Gramellini
Cesare Martinetti
Luca Ubaldeschi
Luigi Vanetti
Mario Fortini
Michele Weiss
Editrice La Stampa S.p.A.,
Via Marenco 32, Torino
John Elkann
Editrice La Stampa S.p.A., Torino
Publikompass
8 maggio 2012
4
INCONTRI D’AUTORE
ANCHE IL TEMPO
SI METTE A CORRERE
L’ALLEANZA TRA LE MAISON OROLOGIERE E LE CASE
AUTOMOBILISTICHE È UNA TENDENZA IN CRESCITA COSTANTE.
IL MOTIVO? LA CAPACITÀ DI ISPIRAZIONE RECIPROCA
S
ono molte le aziende orologiere alleate
alle automobili. Ne
riproducono le linee, si
ispirano a forme o materiali, riprendono decori
o loghi su lunette, quadranti, fondelli. Forse
mai come quest’anno
di Morellato&Sector tre
sfere o cronografi con
movimenti al quarzo.
Invece, il cronografo di
Bulgari con movimento
Octa GG, non è solo per
i proprietari delle auto
in questione, ma anche
per chi può permettersi
un modello d’alta orologeria e presenta ora
saltante, minuti e data a
retrograde; l’unico segno
evidente che lo lega alla
casa modenese è il marchio sul vetro del fondello, anche se non mancano altri dettagli.
Breitling continua la collezione degli orologi per
Bentley con il crono GMT
dedicato alla Continental
GTV8. Richard Mille collabora con Felipe Massa,
ma il più recente tourbillon ideato da Giulio Papi,
il modello RM 053, è ispi-
Oris del team F1 Williams
rato al cruscotto dell’Alfa Romeo MiTO di cui
ripropone gli oblò: uno
per ore e minuti, l’altro
per lo scappamento a
tourbillon. Gli orologi
di Meccaniche Veloci
nati nel 2006 in Italia,
riprendono la sezione del
pistone di un motore: da
un po’ di tempo fanno
parte di Cielo Venezia
1270 e, tra i modelli visti
a Baselworld il quattro
valvole 48 quattro tempi,
con movimenti automatici ETA, indica sul qua-
In prima fila Maserati che ha creato il brand “Maserati Time”,
affidato a Morellato&Sector, da cui nascono orologi capaci
di sedurre anche i più giovani senza costare un patrimonio
di Tina Lube
abbiamo visto in campo
nomi così importanti.
Su tutti svetta la Maserati che ha dato il proprio nome ai Maserati
Time affidati al Gruppo Morellato&Sector, e
contemporaneamente è
entrata anche nell’alta
orologeria con Bulgari.
Non è la prima volta
che la casa modenese si
unisce ai segnatempo, lo
ha già fatto con il Millenary di Audemars Piguet. I modelli oggi proposti con il marchio del
Tridente si indirizzano
a fasce di pubblico ben
definite. Giovani e con
portafogli limitati quelli
Momo Design, marchio nato negli anni Settanta per mano dell’azienda
italiana produttrice di volanti, dopo i primi segnatempo minimalisti
prosegue la ricerca con il Pilot Pro al quarzo ispirato ai bolidi da corsa
drante quattro fusi orari.
Momo Design, nato dalle fortune dell’azienda
italiana produttrice dei
volanti che, negli anni
Settanta, realizzò uno dei
primi orologi minimalisti, continua nella ricerca
dei materiali e con il Pilot Pro al quarzo si ispira
alle auto da corsa. Blancpain ha rinnovato l’accordo per l’agonismo con
Lamborghini e l’orologio
di quest’anno è un EVO
cronografo rattrappante
in fibra di carbonio. Per
il decimo anno Oris è insieme al team Williams in
F1. TAG Heuer ha reso
omaggio all’ottantenne
Jack Heuer, suo presidente ad honorem, con
il Carrera Calibre 17 da
lui disegnato e firmato
sul fondello; tra i Formula nuovi modelli sono in
versione sia maschile sia
femminile, quest’ultima
ha come testimonial Ca-
meron Diaz e continua
la partnership del brand
orologiero con la McLaren e i piloti Lewis Hamilton e James Button.
Edox è cronometrista
ufficiale dei campionati
del mondo di rally FIA
(WRC) l’ultimo cronografo sempre con pul-
santi sovradimensionati
atti alla guida ha un movimento Valjoux 7750.
Alcuni piloti si sono
improvvisati imprenditori d’orologeria come
lo svedese Stephan Johansson.
Infine, è recentissimo
l’accordo tra il giovane brand ginevrino
EJE (Erick J.Exertier)
e Yvan Muller campione del mondo Touring
Car Championship Eurosport confer mando
la filosofia del brand:
Watches in motion.
Timex Intelligent Quartz.
Blancpain
TAG
Carrera
Momo
Design
Richard Mille
Meccaniche
Veloci
Bulgari
Maserati
Smart inside
and out.
6 RIVOLUZIONI
LA NUOVA ORA
SI È AGGIORNATA
ORMAI LE VECCHIE
E COMPLICATE
INDICAZIONI
TENDONO A CEDERE
IL PASSO LASCIANDO
IL QUADRANTE
A INDICATORI
PIÙ ATTUALI
S
di Tina Lube
ul quadrante le indicazioni più
complicate sembrano aver ceduto
il posto a soluzioni
più semplici e più
consone alla vita moderna. Così, doppio fuso
orario, ore del mondo,
ma soprattutto il calendario annuale hanno defenestrato equazione del
tempo e altre prodezze,
che restano comunque
una palestra difficile per i
maestri orologiai nonché
l’orgoglio della Marca
che le propone.
Nel 1996 Patek Philippe
realizzò un calendario
annuale che diede avvio
a successivi modelli della Maison e anche altri
Marchi scelsero questa
complicazione. Meno
complicato e costoso del
calendario perpetuo l’annuale va regolato manualmente solo quando dal 28
o 29 febbraio si passa al
primo di marzo, mentre
nel perpetuo l’indicazione è automatica anche
chi millesimi di secondo
il primo del mese. Sopra
agli indici in cifre romane
o arabe le finestrelle sul
quadrante mostrano gennaio a ore 1 e così via; il
mese in corso ha un colore
diverso dagli altri. Infine,
per il secondo fuso la lan-
hanno individuato una
piattaforma “Intelligent
Quartz” che racchiude
motori indipendenti, sensori digitali e microprocessori atti a fornire nuove applicazioni con tre o
sei lancette indipendenti.
Tra le novità recenti, la
Anche negli orologi al quarzo, con prezzi adeguati alle tasche dei più giovani,
si parla di movimenti rivisti. Un esempio recente è l’“Intelligent Quartz”
che racchiude motori indipendenti, sensori digitali e microprocessori
In grande, Cartier Rotonde;
a destra, dall’alto in basso,
Patek Philippe Ref.5235
Regulateur; Timex Altimeter;
Rolex Sky-Dweller
nell’anno bisestile. Nello
scorso novembre Patek
Philippe lo ha applicato
al suo primo Regolatore
da polso, quest’anno vi si
sono dedicati Cartier, Corum, Parmigiani e Rolex.
Quest’ultimo nello SkyDweller ha fissato al centro del movimento un rotore planetario intorno al
quale gira in un mese una
ruota che, solidale con il
datario, ha 4 dita, una per
ogni mese di 30 giorni: al
30° il datario scatta di 2
giorni indicando in po-
cetta centrale indica l’ora
locale, mentre quella di
casa (regolabile avanti o
indietro) è un triangolo
rosso sul cerchio 24h.
Nel Rotonde de Cartier
Calendario Annuale, giorno e mese sono indicati
dal colore della finestrella, la data è invece nella
finestrella a ore 12.
Ma anche negli orologi al
quarzo, con prezzi adeguati alle tasche dei giovani, si parla di movimenti
intelligenti. Ad esempio,
i tecnici tedeschi di Timex
collezione Altimeter con
sensore di altitudine, il
cronografo Fly-back e il
Perpetual Calendar.
Sempre nei quarzo il Pro
Trek PRX7000T di Casio,
completamente analogico, indica con le lancette: direzione, altitudine,
pressione atmosferica e
temperatura; mentre il
GW-A-1000 G-Shock è
dotato di un interruttore
elettronico a corona che,
ruotato e premuto, seleziona diverse funzioni dai
cinque motori.
8
CRONOGRAFI
BELLI, FORTISSIMI E SEMPRE PIÙ UNISEX
NELLE ULTIME FIERE DI SETTORE I CHRONO S’IMPONGONO
COME OGGETTI DEL DESIDERIO NON PIÙ SOLTANTO
DEL PUBBLICO MASCHILE MA ANCHE DI QUELLO FEMMINILE
T
di Heleny Ladikos
In alto: Seiko Ananta e, a
destra, Tonino Lamborghini
Competition. Sotto, Patek
Philippe ref.5204 e, a destra,
Harry Winston Ocean Sport
ra i modelli più
amati dal pubblico
sempre in pole position i cronografi che
al Salone di Ginevra e a
Baselworld sono stati numerosi in ogni fascia di
prezzo, mentre nell’alta
orologeria affascinano il
tourbillon o il calendario perpetuo. Parlando
di cronografi, Patek Philippe, dal 2005 a oggi, ha
realizzato in house 8 movimenti, compreso il Ladies First appositamente
ideato per orologi femminili; tra le novità 2012 ha
presentato la Ref.5204, un
cronografo rattrappante
con calendario perpetuo,
cassa in platino e fondo a
vista o chiuso da un fondello nel metallo prezioso. Rispetto all’edizione
passata presenta piccole
ma sostanziali modifiche,
compreso un brevetto
perché le due lancette che
si inseguono per i tempi
brevi susseguenti, una
volta fermate si sovrappongono perfettamente,
cosa che non sempre accade nei rattrappanti. Un
dettaglio, e forse nemmeno importante per i più,
ma non per la precisione
che da sempre distingue
Patek Philippe. Quest’anno la Maison ginevrina si
è dedicata anche ai calendari perpetui realizzandone una versione maschile
con una cassa “a cuscino” e, in prima assoluta,
una femminile con movi-
TAG Heuer punta sul revival della collezione Carrera,
ispirata alla mitica gara degli anni Sessanta.
In titanio microbillé il Porsche Design P6530 automatico
quelli meccanici. TAG
Heuer ha puntato sul revival dei Carrera, mitica
gara che negli anni ‘60 ha
dato origine all’omonima
collezione. Il Chronogra-
ph Porsche Design P6530
automatico è in titanio
microbillé. Un crono Locman al quarzo è dedicato
all’isola di Montecristo.
Sempre molto numerosi
Molto sportivi i nuovi Diagono di Bulgari in acciaio
e ceramica realizzati anche in versione bianca per
signore. L’Ocean Chrono Sport ha la cassa in zalium
mento automatico; unica
concessione alla vanità i
diamanti incastonati sulla
lunetta.
Molto sportivi
i nuovi cronografi Diagono di Bulgari in acciaio
e ceramica
realizzati
anche in una
bianca versione femminile. Tra i cronografi di Harry
Winston, l’Ocean
Sport Chrono automatico con cassa in zalium resiste alla
pressione che si sviluppa
alla profondità di m.200.
I cronografi Lamborghini sul quadrante recano lo
storico marchio del toro;
Tonino figlio di Ferruccio, è uno stilista che ha
preferito occuparsi di design piuttosto che di auto
sportive. In questi anni si
è appassionato sempre più
agli orologi (e non solo,
visto la presentazione a
Vinitaly 2012 di vini come
il Sangue di Miura) anche
tradizionali passando dai
movimenti al quarzo a
i cronografi giapponesi.
Citizen li carica con la
luce, Casio li propone
come computer da polso
mentre da Seiko, a fianco
dei molti modelli sporti-
vi, il nuovo Ananta esce
dal coro dei movimenti
al quarzo perché accoglie
un movimento meccanico con ruota a colonne e
carica automatica. E via
via, l’offerta di cronografi
con movimenti al quarzo
e quindi con prezzi accessibili anche a un pubblico
giovane, è presente ormai
in tutti i brand.
Sopra, da sinistra, cronografi
Locman Montecristo,
Porsche Design P6530,
Bulgari Diagono
Quello che per gli altri è impossibile per noi è realtà.
L’OROLOGIO PERFETTO ESISTE.
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10 MARE E CIELO
PER CHI AMA
L’AVVENTURA
SEGNATEMPO ECCEZIONALI SONO NATI NEI SECOLI
DOPO LEGGENDARIE IMPRESE COMPIUTE
DA MARINAI E AVIATORI, INSTANCABILI VIAGGIATORI...
S
di Lorenzo Sutti
e si sfoglia un dizionario si può leggere
che “marineria” è un
sostantivo legato a imprese militari sul mare,
e all’origine di qualche
orologio stanno proprio
le Marine Militari così
come il fascino degli aeroplani ha dato vita a intere
famiglie di segnatempo.
Le due Royal Oak, ammiraglie della flotta britannica, ricordavano la
“quercia reale” che diede asilo nel XVII sec. a
re Giacomo II e sembra
che ciò spinse Audemars
Piguet a chiamare Royal
Oak l’automatico, oggi
quarantenne, con la lunetta ottagonale a forma
di oblò.
Romain Jerome, che alcuni anni fa ebbe fortuna
con un modello che incorporava l’acciaio impiegato per il Titanic, nel centenario del varo di questo
sfortunato bastimento gli
ha dedicato un cronogra-
Anche agli albori, la cronometria era fondamentale
per conoscere la posizione esatta delle navi, e solo pochi
ottenevano dai re l’appellativo di “Orologiai della Marina”
Sopra, Audemars Piguet
Royal Oak del 40°; a destra
dall’alto: Ulysse Nardin Marine
Chronometer UN-118, Locman
automatico Montecristo,
Rado D-Star 200; sotto, IWC
Chrono Top Gun Miramar
fo nella cui cassa sono
fusi storici metalli.
Agli albori della cronometria questa era importantissima per controllare la
posizione delle navi e i Re
concedevano ai migliori
artigiani l’appellativo di
“orologiai della Marina”,
uno degli esempi più famosi è quello di Abraham
Louis Breguet che però lo
ebbe a fatica: aveva contro
Napoleone e il sospirato
brevetto arrivò solo con re
Luigi XVIII. Tra i marchi
che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti per
la loro precisione, Ulysse
Nardin che nell’albo d’oro
ne annovera a centinaia; a
Baselworld il più recente
Marine Chronometer ha
il nuovo movimento automatico UN-118 ideato
e realizzato in house con
scappamento ad ancora in
diamante e silicio.
Pochi anni or sono, Locman ha avuto dalla Marina Militare italiana il
permesso di mettere su
alcuni quadranti la bandiera delle Repubbliche
Marinare. Un modello si
chiama Ammiraglio mentre un altro è stato dedicato a un eroe dei palombari, Teseo Tesei, mentre
un automatico ricorda
l’isola Montecristo. Cinquant’anni fa nascevano
i Rado D-Star: oggi, nella
versione 200 hanno movimenti automatici, sono
sub a 20 bar e uniscono
prestazioni attuali a un
look tradizionale.
Gli orologi cosiddetti dei
piloti risalgono alla prima
guerra mondiale. In Germania venivano indicati
come “Beobachtungsuhren” – orologi da osservazione –: avevano (e hanno
tuttora) quadrante nero e
grandi indici bianchi, corone di notevoli dimensioni per essere regolabili
con facilità e cinturini
adatti alle tute di volo. Tra
i più noti in Germania i
Tutima destinati all’aviazione tedesca e in Svizzera la famiglia dei Flieger
di IWC: anzi, la Casa di
Schaffhausen ha voluto
che il 2012 fosse dedicato
proprio sugli orologi da
pilota e in particolare ai
MiramarTop Gun, che ricordano la celebre scuola
di pilotaggio statunitense.
La Breitling però in febbraio ha rivendicato la paternità dell’autorizzazione
americana.
In attesa di conoscere
cosa ne pensino le autorità competenti, possiamo
dire che tanto gli IWC
quanto i Breitling sono
ottimi orologi.
12 SFIDE
LOCMAN
ITALY
VIAGGIO
NEL BLU
PROFONDO
IL REGISTA DEL FILM “TITANIC”
JAMES CAMERON È APPENA SCESO
NELLA FOSSA DELLE MARIANNE.
DIETRO L’IMPRESA C’È ANCHE ROLEX
I
di Lorenzo Sutti
Qui sopra, un’immagine
del Deep See speciale 1960
da cui si evince la grande
bombatura del vetro
del quadrante. In alto, due
immagini del Deep Sea
Challenger durante l’impresa
oceanica, e al centro, l’orologio
ufficiale dell’impresa, il Deep
See Challenge
l 26 marzo James Cameron, finanziato da National Geographic e Rolex,
si è immerso nella Fossa
delle Marianne. Tutti ne
hanno parlato, difficile
quindi non ripetersi. Difficile ma non impossibile,
se si pensa alla vocazione
Rolex (e del suo fondatore Hans Wilsdorf) nel ricercare l’impermeabilità
della cassa Oyster: ostrica appunto indossata nel
1927 da Mercedes Gleitze
durante l’attraversata a
nuoto della Manica. Nel
1953 apparve il primo automatico Submariner sub
a cento metri (oggi lo è a
300), limite che nel 1971
per il Sea Dweller, primo
orologio al mondo con
valvola per la fuoriuscita
del gas elio, fu di m. 610
e di 1.220 nel 1980 con
il Sea Dweller 4000. Nel
1960 sempre nella Fossa
delle Marianne il Rolex
Deep Sea Special, fissato
all’esterno del batiscafo
Trieste, con a bordo Jacques Picard e Don Walsh,
aveva un diametro di 42,7
mm, spessore 36 mm e
vetro plexiglass di 18
mm.; la profondità raggiunta fu
di m.10.916,
pari alla
pressione
di oltre
una tonnellata per
centimetro
quadrato.
Sono passati
più di 60 anni
e con Cameron
c’era un altro Rolex
il Deep Sea Challenge da
polso, modello sperimentale testato a m.12.000 e
che, fissato al braccio mobile del sommergibile, ha
sopportato a m.10.898,
una pressione di 13,6 tonnellate, da rilevare anche
la durata dell’esperimento: circa 12 ore. I test erano stati eseguiti da Rolex
in una camera iperbarica
appositamente
creata a una
pressione di 1.500
bar, pari a quella che si incontra a m.15.000.
Durante una visita agli stabilimenti Rolex a Ginevra
invece abbiamo visto in
funzione, nel 2010, la vasca iperbarica progettata
con la Comex, Compagnie
Maritime d’Expertise, per
i test sui normali Deep Sea
non a 390 bar (pari a oltre
tre tonnellate di pressione)
ma a 495.
La cassa del Deep Sea
Challenge, ø 51,4 mm e
spessore di 28,5 mm, è in
una superlega di acciaio
inossidabile 904L. Sviluppato e brevettato da Rolex
il RingLock System vede,
all’interno della carrure,
un anello in lega di acciaio inossidabile e azoto; il
vetro zaffiro leggermente
bombato ha uno spessore
di 14,3 mm ed è realizzato
in ossido di alluminio; il
fondello avvitato, in titanio grado 5, ha uno spessore di 5,3 mm.
Altri dettagli come corona Triplock, lunetta graduata girevole unidirezionale in Cerachrom, indici
e lancette luminescenti
Chromalight e movimento automatico Cal.3135
con spirale Parachrom,
sono gli stessi impiegati
negli attuali Deep Sea
sub a m. 3900.
MONTECRISTO PROFESSIONAL
Movimento meccanico automatico S.I.O. (Scuola Italiana di Orologeria) o cronografo al quarzo.
Titanio e acciaio. Ghiera unidirezionale. Vetro zaffiro.
OROLOGI CHE NULLA TEMONO
Per dovere di informazione ricordiamo che in questi anni
anche altri orologi sono stati sottoposti a test per grandi
profondità. La cassa che resiste alla pressione incontrata
a m.100 è ormai comune. Anche marchi nati fashion
stanno modificando i loro traguardi, come ad esempio
Swarovski con l’Abyssal a m.200. La maggior parte dei
modelli professionali è testata a m.300, che arrivano a
500 nel TAG Aquaracer e nell’Eberhard Sea-Scafodat,
a 1000 per Hawk Pro di Girard-Perregaux, a 1200 per
Omega Co-Axial Plo-Prof e infine a 6000 per Charmex CX
Swiss Military. Tra le novità di quest’anno Oris, che già
aveva presentato un Regulateur sub a m. 500, ha propo-
sto il Tubbataha automatico in edizione limitata a 2000
pezzi per aiutare la conservazione della barriera corallina
- e sempre a m. 500 garantisce l’Aquis Titan Chronograph automatico in titanio e tungsteno con valvola per
l’elio; infine il Pelagos Tudor sub a m.500 ha un pratico e
nuovo sistema di bracciale o cinturino.
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14 SCIENZA
MAESTRI D’ARTE
15
SECOLI DI GLORIA
VACHERON CONSTANTIN HA CREATO
IL “CERCLE 250”, CLUB ESCLUSIVO
PER IMPRESE CON PIÙ DI 250 ANNI DI VITA
P
di Michele Weiss
CACCIA ALL’ULTIMO
NANOSECONDO
ORMAI I MOVIMENTI PIÙ SOFISTICATI SI SPINGONO
FINO A SPACCARE IL MILLESIMO: STIAMO
PER ARRIVARE ALLA PRECISIONE ESTREMA?
C
di Lorenzo Sutti
osa si può dire di un
tempo infinitamente
piccolo, semplicemente una frazione di secondo? Decimo e centesimo
anche sugli orologi da
polso sono traguardi delle generazioni passate, ma
andando avanti di questo
passo forse il nanosecondo (cioè un miliardesimo
di secondo) potrebbe es-
Montblanc, con l’Istituto
Minerva che le appartiene, ha sviluppato in un
cronografo con due bilancieri, uno per il segnatempo con 18.000 A/h e
uno per il cronografo con
360.000A/h; sul quadrante si legge il centesimo di
secondo e dalla finestrella
a ore 12 il millesimo a retrograde.
er essere definita storica un’azienda deve
essere ultracentenaria
e non aver interrotto
l’attività e gli scopi voluti
dai fondatori. Ma per entrare in un club esclusivo
come Les Henokiens gli
anni di attività devono
essere almeno duecento.
Intitolato a Enoch, che
secondo la Bibbia avrebbe oltrepassato i 365 anni,
riunisce una quarantina
di aziende francesi, olandesi, tedesche, e fra loro
ben 11 sono quelle italiane – la più antica è la
Fabbrica d’Armi Pietro
Beretta fondata nel 1526.
Di questo club, a quanto
ci risulta, non fanno parte né aziende elvetiche
né imprese orologiere. In
orologeria, però, a fianco
di attività continuative
ci sono anche esempi di
marchi rinati dopo periodi più o meno lunghi di
stasi: Blancpain per esempio oppure Jaquet Droz e
ancora Urban Jurgensen;
il recupero di nomi illustri
è diventato abbastanza
normale in questi ultimi
anni, che vedono molti
alla ricerca di una legittimazione ancestrale. Così,
Vacheron Constantin
che, fondata nel 1735, si
sta baldanzosamente avviando verso quota 280
ha dato vita al Cercle 250
riservato a imprese nate
più di 250 anni or sono
e ne ha individuate circa 150 in settori legati
all’arte della tavola, del
vivere, del gusto e dei
servizi, promuovendo
un progetto annuale
per premiare l’eccellenza
dei Maestri d’Arte. Nel
2012 ne ha beneficiato
la Fondazione Bodmer
per il restauro di antichi manoscritti. Dal
ricchissimo archivio di
Vacheron Constantin
sono stati ripresi recentemente anche
modelli famosi nel
passato, al SIHH
2012 per esempio ne
abbiamo ammirati
quattro in omaggio
Vacheron Constantin Malte
in platino, edizione
del centenario della cassa tonneau
alla prima
cassa tonneau realizzata dalla Maison cento anni
or sono. Ma dalla
lunga storia aziendale emerge anche
un fatto abbastanza
singolare: in un mondo
maschilista come quello
dell’orologeria elvetica, la
Vacheron Constantin ne-
gli ultimi decenni dell’800
fu amministrata da due
donne (Catherine Etiennette e Laure, suocera e
nuora, entrambe vedove
Vacheron), che riuscirono
a guidarla entrambe brillantemente. Adirittura nel
1882 il Journal Suisse definì Madame Catherine Eteniette, quasi centenaria,
“simbolo dell’orologeria
ginevrina”.
trate dieci richieste di brevetto) la
domanda più ovvia
e forse più ingenua è:
ma a cosa serve questa
corsa inarrestabile?
Per un prototipo e serie
limitatissime destinate ai
collezionisti o per servirsene, come si fa nelle auto
di F1, che poi trasmettono
dati utili alla produzione
L’ultimo concept watch di TAG Heuer, il MikroGirder
è basato su sofisticatissime formule di fisica e nel suo caso
è stata avviata la richiesta di ben dieci brevetti diversi
In alto TAG Heuer
trittico Mikrograph,
Mikrotimer Flying 1000
e MikroGirder; a destra
Montblanc Time Writer II
e il suo movimento
sere meno da fantascienza
di quanto non si pensi.
Nella produzione TAG
Heuer abbiamo visto in
questi anni il Mikrograph e, l’anno scorso, il
Mikrotimer Flying 1000
che, con 3.600.000 A/h, è
arrivato a mostrare il millesimo; quest’anno quella
indicazione sul quadrante
è stata resa più semplice
da leggere con il Time
Writer II di Montblanc.
Un orologiaio indipendente Bartomeu Gomila
ha ideato un progetto che
A Baselword 2012 invece
abbiamo visto un altro
Concept Watch di TAG
Heuer, il MikroGirder,
ideato da un autentico
personaggio, Guy Semon:
ingegnere, pilota, imprenditore, docente universitario e V.P. Sciences & Engineering di TAG Heuer.
Con lui siamo tornati ai
tempi dell’università con
formule di fisica e diagrammi del caso. Al termine della presentazione
del nuovo Concept Watch
(per cui sono state inol-
delle normali automobili?
Nel caso dell’orologeria
forse c’è qualcosa di più,
si potranno aggiornare
test Ufficiali (come quel-
li del COSC,
l’Ente ufficiale svizzero del
controllo della
c ro n o m e t r i a )
che, sino a oggi,
mancavano per
la precisione
della funzione
cronografica;
quando la cronografia è in funzione
infatti la precisione del
movimento ne viene influenzata.
Cinque decimillesimi di
secondo è la precisione
alla quale si è arrivati
con il MikroGirder, il cui
sistema di regolazione a
doppia frequenza con
due catene indipendenti
batte a A/h 7.200.000,
visualizzando la frazione
di secondo con la lancetta centrale che compie
20 giri in questo tempo
piccolissimo.
Il nuovo sistema, tra
l’altro, ha eliminato la
tradizionale spirale a favore di uno stimolatore
associato a un oscillatore lineare.
E XCLUS IVE
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16 TENDENZE
ALLEANZE
IL NUOVO FETICCIO?
UN SEGNATEMPO
SCULTURE DI PREGIO
UN OROLOGIO UNICO, NATO ATTORNO
A UNA CANNA DI BAMBOO: COSÌ LO STILE
ITALIANO INCONTRA LA PRECISIONE SVIZZERA
IERI SOLO “GIOIELLO” MASCHILE, L’OROLOGIO STA
DIVENTANDO STRUMENTO DI SEDUZIONE MONDIALE
ANCHE PER LEI, SECONDO DANTE GROSSI DI CITIZEN
L’
di Heleny Ladikos
orologio ha vissuto a
lungo come un oggetto maschile, «è sempre stato l’unico gioiello
adatto all’uomo», dice
Dante Grossi, responsabile Citizen non solo in
Italia ma anche in altre
nazioni europee. Però le
cose cambiano, anche
in Giappone, e da Citizen proprio per merito
di Grossi. Infatti, a Baselworld sono stati presentati orologi femminili
in una nuova collezione
chiamata “L”, quasi una
Marca nella Marca.
Le signore hanno sempre
privilegiato altre scelte
prima dell’orologio. Per
essere intriganti, eleganti e attive, lo sceglievano
come gioiello o accessorio apprezzandone poco
l’aspetto tecnico. Grossi sottolinea anche che
l'ex sesso debole guarda
all’orologio in maniera
diversa dall’uomo: questi lo considera come il
suo gioiello, il simbolo
della sua personalità,
per la donna invece è un
Q
accessorio di moda e
la funzione di indicare il tempo non è
la principale, anche
se la donna in carriera imita le scelte
maschili (dal tailleur
di Armani che, sebbene severo, ha un pizzico di femminilità) con
orologi di taglia grande.
Così, visto che l’approccio al mercato per l’orologio da uomo è sempre
più stretto e che l’orologio femminile era visto
spesso come un regalo
di Lorenzo Sutti
A Baselworld è stata lanciata “L”, nuova collezione
della marca giapponese che mira a conquistare
le donne abbinando bellezza, sex appeal e tecnologia
Eco-Drive Nova
e una foto di Dante Grossi,
responsabile Citizen
Europa; in alto,
Eco-Drive Luna
che la gentil dama subiva accettando l’acquisto
fatto dal suo cavaliere,
Grossi ha convinto i
giapponesi a creare una
divisione femminile prendendo quanto di buono
c’è nel DNA italiano,
soprattutto creatività e
sobrietà, per interessare
l’universo femminile che
può comprare per sé.
Per decidere certi acquisti una signora, se non è
una ricca ereditiera o una
manager, deve riunire un
consiglio di famiglia, ma
una spesa da 150 a 500
Euro può considerarla
un acquisto emozionale,
magari solo per cambiare un segnatempo rega-
lato anni addietro. «In
questi anni abbiamo fatto salire la nostra marca
- conclude Grossi -, oggi
anche l’uomo arrivato
porta volentieri un Citizen perché ne apprezza
molti aspetti: le funzioni, la vestibilità, l’ora radiocontrollata. Abbiamo
vinto il preconcetto che
fosse un orologio modesto e quindi può anche
sceglierlo come regalo.
Il nome della collezione,
disponibile da settembre,
è una lettera in corsivo
maiuscolo, elegante, sinuosa, un dettaglio forse,
ma anche le piccole cose
fanno la differenza. Gli
Eco-Drive Luna e Nova,
che catturano la luce per
funzionare, hanno diamanti veri, un sistema
meccanico basculante e
una tecnologia nascosta. Le donne sono pratiche, vogliono che ciò
che acquistano funzioni
anche se non le interessa
il come. La nostra tecnologia è quindi un servizio
a fianco dell’apparenza
bella, sexy, elegante».
LA PIETRA FILOSOFALE
Molti scienziati del passato hanno dedicato la loro vita a ricerche impossibili, produrre l’oro nei loro laboratori, trovare l’acqua
miracolosa che allunghi la vita e altri sogni utopistici. In orologeria
questa ricerca potrebbe essere quella della precisione con sistemi
già adottati sui diversi movimenti o ipotizzati per un prossimo futuro. Fra questi ultimi può rientrare quanto annunciato a Baselworld
2012 da Bulova, azienda indipendente anche se fa parte del Gruppo
Citizen, che ha individuato un sistema per misurare l’esattezza del
proprio orologio anche senza ricorrere a un tecnico specializzato.
Denominato EFAS (external fine adjustment system) e testato presso
laboratori in Svizzera, garantisce una precisione del 99,9%. Sui
quadrante dei Bulova Accutron Calibrator, che sono stati gli orologi
cavia degli esperimenti e che dovrebbero essere disponibili in tre
versioni fra qualche mese, un indicatore ad arco con segno più o
17
meno può essere regolato con una semplice chiave dall’esterno; ha
tre tacche, ognuna corrisponde a + /- 5 secondi, e regolandolo si
interviene sulla lunghezza utile della spirale.
Presentando l’iniziativa alla stampa internazionale riunita a Baselworld, Dennis W.Perry, presidente di Bulova Corporation ha affermato
che con questo progresso nella misurazione del tempo sono stati
trasformati i confini dell’orologeria meccanica. E.S.
Michele Sofisti, CEO Gucci
Timepieces; in alto a destra,
i Gucci Bamboo
uando un italiano
incontra all’estero
un connazionale,
spesso avverte una
sensazione di simpatia
per l’interlocutore e l’ho
provato anche con il
CEO di Gucci Timepieces. Di Michele Sofisti i
collaboratori lodano le
qualità umane tese a creare un gruppo all’interno
dell’azienda, piuttosto
che a farsi riverire per la
posizione raggiunta. Non
è persona nuova in orologeria. Vi è approdato nel
1995, quando, lasciata la
Ferrari arrivò da Omega,
ne rispolverò l’immagine,
suggerì come testimonial
i fratelli Schumacher e
anche Cindy Crawford.
Poi divenne presidente
del marchio Swatch (mio
padre lo intervistò per il
Dossier Orologi del 2002
riguardo alle collezioni
per le Olimpiadi della
neve a Torino), ama lo sci
e ricorda le stampelle, dovute a una brutta caduta,
con le quali andò per la
prima volta alla Fiera di
Basilea, incontrandovi
Jean-Claude Biver, mostro sacro delle lancette
svizzere, che lo introdusse in questo mondo affascinante. Mentre dagli
anni in Ferrari rammenta
Gino Macaluso pilota di
rally diventato poi VIP
negli orologi (da Omega a Girard-Perregaux e
JeanRichard del Gruppo
Sowind).
All’interno del Gruppo
PPR oggi Sofisti è CEO
anche di Sowind. È soddisfatto dei risultati raggiunti, ma si reputa solo
uno “sfacciato fortunato”, che mette al centro
l’importanza di creare un
gruppo vincente. Al termine dell’incontro chiedendogli se intende stupire il mercato del Mondo
Gucci con dei “fuorigiri”,
ci ha mostrato in primis
un modello sportivo di
dimensioni più che generose e una delle novità
2012 ideata dal direttore
creativo Frida Giannini,
un orologio della linea
Bamboo. Questa canna,
lavorata a fuoco vivo per
poterla piegare (basta un
nulla perché si spezzi),
cambia colore assumendo
sfumature diverse e quindi
uniche. È una lavorazione
che si trova ancora oggi in
Toscana e lo stand Gucci
a Baselworld ha visto il
pubblico assieparsi davanti a un maestro artigiano
al lavoro sui bambù.
Gli orologi Gucci sono
lavorati in Svizzera e sulla genuinità del Made in
Swiss Sofisti non demorde: 40 anni fa Gucci si accordò con Severin Wunderman per la produzione
di orologi con il marchio
italiano, e dopo 25 anni
acquistò la Severin Mon-
tres lasciata da Wunderman che aveva acquisito
Corum.
Per Michele Sofisti il
Made in Swiss consente
una produzione orologiera doc e anche di esportare l’immagine dell’artigianalità e della creatività
italiana. Infine una sana
politica di prezzi, senza
inutili estremismi, permette all’azienda di investire sempre più sia in potenziale tecnico, che nelle
risorse umane, entrambi
necessari per imporsi in
un mercato sempre più
globale.
SWISS WATCHES
v
COMPETITION
Carbon Fiber
18 NOVITÀ
DESIGN
19
NATI PER STUPIRE
ALL’ULTIMO SALONE DEL MOBILE OLTRE TREMILA
PROGETTI AL CONCORSO PER GLI OROLOGI DEL FUTURO
S
di Michele Weiss
Da sinistra Baume&Mercier
Linea, gemelli TFEst 1968,
Dior Plume, Paul Picot
Firshire Extra flat, Zannetti
Orchestra (gemelli e orologio),
Blacksand Koala. Sotto
gli Hermes Marqueterie Paille
e Bulova Ref.96A133
CASSE SOTTILI, QUADRANTI
SPECIALI E TANTO COLORE
L’IMPORTANTE È ELIMINARE SPESSORE, E QUANDO
NON È PROPRIO POSSIBILE IRROMPONO
I NUOVI MATERIALI, COME IL TITANIO E LA CERAMICA
L
di Heleny Ladikos
o spessore dell’orologio elegante, meccanico o al quarzo, è
sempe più sottile; quello degli sportivi cresce
in relazione al diametro
che spesso supera i 46
mm per avvicinarsi ai
50. Le casse dei cronografi in ogni fascia di
prezzo sono pensate per
polsi importanti, ma alla
Baume&Mercier privilegia il bianco ma rigorosamente con fodera interna
vivacissima.
Il 2012 secondo il calendario cinese è l’anno del
Dragone e molti Marchi
hanno scelto questo soggetto per orologi dedicati
a quell’ampio mercato,
ma anche da scegliere
come portafortuna. Sono
esclusivi di orologi-nicchia per pochi e facoltosi
acquirenti. Abbiamo visto movimenti automatici
che non hanno il rotore
visibile dal fondo ma lo
hanno alloggiato sotto
al quadrante per cui le
decorazioni si muovono
a ogni movimento del
polso. Moltissimi anni fa
li aveva proposti Sarcar,
In onore della Cina, quest’anno il Dragone è un motivo
che ricorre nei modelli di molti marchi. Fantasia al potere
con intarsi e pietre preziose per orologi come tele pregiate
dimensione si contrappone il materiale: c’è molto
titanio non solo leggero,
ma anche anallergico e si
fa anche ricorso all’alluminio. Cresce l’impiego
della ceramica hi-tech
(nei Chromatic di Chanel
assume i riflessi dell’ambiente circostante) che è
presente in varie composizioni anche su lunette
o bacciali. Vastissima
la scelta dei colori, dal
nero al flou, dal rame alla
canna di fucile sino alle
tinte estive; nei cinturini
molti anche i quadranti speciali, soprattutto
quelli negli squelette che
assomigliano a pizzi delicati; nella produzione
d’alto target spesso il
quadrante non esiste, si
limita a una fascia sulla
quale sono posizionati gli
indici, così da mostrare
l’intricato movimento dei
ruotismi. Da non dimenticare, nelle produzioni
di vertice gli smalti così
come gli intarsi in legno,
madreperla o pietre preziose a formare dipinti
poi, se ricordiamo bene
è arrivato Tissot e adesso ci sono molte proposte, dalle piume di Dior
alla preziosa pantera in
diamanti di Cartier; men-
tre quadranti di esclusivi
Hermès imitano la trama
delle cravatte con un’arte
antica, quella della Marqueterie Paille: fili di
paglia stesi dopo essere
stati bagnati, riscaldati e
dipinti.
Romanticismo e natura
imperano con fiori, farfalle, animali, Blacksand
propone un delizioso
koala, Piaget una collezione floreale. L’orafo romano Zannetti ha
scelto un nome legato
alla musica, come hanno
fatto in passato Piaget,
Corum e Raymond Weil:
il suo Regent Orchestra,
dipinto a mano, presenta un’ulteriore chicca,
lo accompagnano i gemelli con l’identico decoro. Sempre in fatto di
gemelli a Baselworld ne
abbiamo visti da TF Est
1968 che riproducono
addirittura lo scappamento a tourbillon.
econdo le indagini di
esperti la forma della
cassa e la grafica del quadrante catturano subito
l’interesse del grande pubblico. Naturalmente anche
il prezzo ha la sua importanza, soprattutto adesso
che gli acquisti sono sempre
meno emozionali e sempre
più aderenti al concetto
molto seguito nei paesi
anglosassoni che vuole
un acquisto “worth while”, nel senso che vale ciò
che offre. Per il pubblico
maschile l’orologio è
la proiezione della
personalità, viene
scelto il classico
o il moderno, la
tradizione e il futuro: si cercano
forme e scelte stilistiche innovative
arrivando a orologi che sono vere
e proprie sculture.
Pensiamo agli orologi di MB&F, opere d’arte moderna,
alla semplicità delle
linee di Ventura, al
quadrante dell’Opus
12 di Harry Winston,
dove i componenti dellla
meccanica diventano essi
stessi forme di design o alle
proposte dei giovani. A Milano, ancora una volta capitale del design, durante il
Salone del Mobile c’è stata
la premiazione del concorso internazionale per un
Breil del futuro in partnership con Designboom.com.
Massiccia la partecipazione
con oltre 3.000 disegni, tutti
adatti a essere realizzati industrialmente. I tre progetti
vincitori sono stati Endless
dell’indonesiana Amelia
Rachim, che ha studiato e
lavora a Torino; The fabric
watch dell’israeliana Inbal
Aderka, che vive a New
York; e Modena del
giapponese Shinji
Nukumi.
Se l’estetica riveste dunque una
grande importanza, non si deve
però dimenticare
la sostanza e qui ci
riferiamo all’ampia
scelta di materiali per
le casse. Oggi si parla
sempre più spesso di
leghe o addirittura di
fusion, anche se il loro impiego non è poi così recente. Dal titanio al carbonio
sino all’alluminio e a tutte
le leghe con nomi fantasiosi
(zalium, zenithium o altro)
sembra quasi che i metalli nobili stiano cedendo il
passo, forse anche per il loro
costo in continuo aumento.
Importante però rendersi
conto anche del tipo di lega
impiegata; ad esempio, forse pochi sanno che esistono
non meno di una trentina di
tipi di titanio, così un grado
5 molto impiegato in orologeria, può essere più indicato di altri.
P
ROCCA
Da sinistra Ventura Kappa w23
cronografo Easyscroll, Harry Winston
Opus 12 e, sopra, due progetti
premiati al concorso Breil, dall’alto,
Endless di Amelia Rachim
e il cronografo Modena di Shinji Nukumi
20 MOSTRE
INTERNET
COMPLICAZIONI
D’ALTRI TEMPI
CLIENTE AVVISATO...
PER COMPRARE UN OROLOGIO STORICO
IL WEB È UTILE MA ANCHE UN POSSIBILE
VEICOLO DI TRUFFE. VEDIAMO QUALI
CRESCE LA PASSIONE PER LE COLLEZIONI DEL PASSATO.
MOLTI MARCHI ORGANIZZANO IMPORTANTI
RASSEGNE DEDICATE AGLI ANTICHI SEGNATEMPO
M
di Elena Sutti
olti marchi in questi
anni hanno organizzato mostre delle
loro collezioni storiche e
i ladri ne hanno approfittato. Se i furti avvengono
su commissione difficile
ritrovare gli orologi, in
caso contrario si possono poi vedere in qualche
asta, soprattutto a Hong
Kong o, com’è accaduto
con il museo di GirardPerregaux, ritrovarli abbandonati in un sacco
perché i malviventi erano
braccati dalla polizia. In
40 anni del Royal Oak di
Audemars Piguet a quella
di Arts et Metiers, che Vacheron Constantin ha dedicato alle eccellenze e in
particolare all’arte della
lacca. Nella settimana del
Salone del Mobile alcune
esposizioni hanno abbinato opere di design a recenti collezioni di segnatempo, come quella di Pisa
orologeria e Rolex con
mobili di Gaetano Pesce
o la M.A.D. (Mechanical
Art Devices) di orologi e
originali creazioni artisti-
gennaio è stata presa di
mira la mostra ginevrina
dei Fifty Fathoms di Blancpain. Niente di anormale
invece per altri appuntamenti, dalla mostra alla
Triennale di Milano per i
C
hi ha vissuto negli
anni ‘40 forse ricorda che sui muri delle
case spiccavano frasi
retoriche. Una, rivolta ad
ataviche tendenze italiane,
recitava “navigare necesse est”. Oggi si potrebbe
adeguarla modificando il
verbo navigare in comunicare o ancora meglio:
comunicare con il mondo
navigando nel web.
Infine Officine Panerai ha donato al
museo Galileo
di Firenze un
e s e m p l a re
del suo Juppiterium, il planetario presentato
due anni or sono a
Stoccolma. Il museo fiorentino, totalmente rinnovato con interessanti
presentazioni interattive
degli strumenti per misurare il tempo e opere rinascimentali, vale davvero
una visita (e non breve).
Tra gli eventi più interessanti, tre mostre in varie località
elvetiche: propongono gli orologi d’arte ideati
dalla famiglia Jaquet-Droz, tra cui il celebre “Scrittore”
Orologio dei pianeti
di Lorenzo della
Volpaia (ricostruito).
A sinistra, pendolo
lo Scrittore, automa
di Jaquet-Droz.
Qui sotto,
il Museo Galileo
che ospitata dal negozio
GMT Great Masters of
Time. Chi ama il mondo
degli automi, antenati dei
nostri robot, invece, fino a
settembre potrà ammirare in Svizzera nel museo
nazionale a Neuchâtel,
nel MIH a La Chauxde-Fonds e nel delizioso
Chateau des Monts a Le
Locle tre rassegne che
propongono, sotto aspetti
diversi, le opere della famiglia Jaquet-Droz. Tra
gli esemplari lo Scrittore, che è stato anche in
Cina dove ha
deliziato gli
appassionati
scrivendo il
suo nome al
comando di
un maestro
orologiaio
che ne cura il
delicato congegno: centinaia di ruote che si intersecano e fanno sì che
il bambolotto muova la
testa, prenda la penna
e…scriva su un foglio.
prima che GianRiccardo diventasse CEO di Rolex SA, erano A.D.
e responsabile finanziario di Rolex Italia, oggi della filiale è CEO
GianPaolo. Pietro e Anna Bolletta hanno preso le redini dell’azienda
familiare Lorenz, lui è Direttore Generale e lei Direttore Marketing e
Comunicazione. Anche Marco e Caterina Mantovani della Locman
hanno compiti precisi: lui presidente e CEO, lei segue la comunicazione. Un esempio di più generazioni è quello del fratelli Mario e
Roberto Boiocchi; Mario ha fondato il marchio Paul Picot, distribuito
in Italia da Brm S.p.A., il fratello Roberto, che da sempre lo affianca
Milano da Assorologi e
dalla Convey di Torino
per cercare di smascherare la contraffazione
orologiera.
Il mondo virtuale, che si
estende ogni dove, è ricco
di trabocchetti nei quali si
può cadere ingenuamente.
Sia chiaro, ognuno è libero di spendere i suoi soldi
come vuole e se pensa di
acquistare un orologio di
Un’indagine durata alcuni mesi ha messo in evidenza come, partendo
da alcune parole chiave contenute nei motori di ricerca, si corra il rischio
d’incappare in link ingannevoli che celano realtà di pura contraffazione
QUANDO LA COPPIA NON SCOPPIA
Nelle aziende con tradizioni familiari c’è spesso una suddivisione
di compiti. Salvo debite eccezioni, le donne si occupano di stile,
comunicazione, promozione, lasciando a fratelli e mariti l’operatività strategica aziendale. A volte, a compiti diversi per i fratelli
corrisponde un’identica qualifica, come per Frederik e Caroline
Scheufele, entrambi Co-President di Chopard. Nel Gruppo Swatch
CEO è Nick Hayek mentre presidente del consiglio di amministrazione la sorella Nayla. Marcello e Simone Binda sono CEO del Gruppo
I.Binda con indirizzi divesificati. GianRiccardo e GianPaolo Marini,
21
ne è Amministratore Delegato, Enrico e Franco, figli di Mario, sono
rispettivamente, Direttore Amministrativo e Direttore Marketing e
Consigliere. Barbara Monti e Mario Peserico, dopo la scomparsa di
Palmiro Monti, guidano Eberhard & Co: Barbara è CEO di Eberhard
&Co e presidente di Eberhard Italia, Mario è direttore generale di
Eberhard & Co. e A.D. di Eberhard Italia.
Infine, in Svizzera Peter e Auretta Stas hanno fondato e guidano
Frederique Constant, Oliver e Eva Ebstein hanno acquistato Chronoswiss assicurando di mantenere filosofia e stile della Marca.
Nessuno nega che la rete
sia ottima, ma, fra i molti aspetti ne vanno messi in risalto alcuni sulla
passione per gli orologi e
soprattutto per quelli del
passato che possono nascondere delle insidie.
Questo argomento ha
dato vita a un incontro
promosso in febbraio a
grandi marchi pagandolo
poche centinaia di euro è
affar suo, a patto però che
la scelta non sia viziata in
principio da informazioni
non veritiere.
Da un’indagine accurata
durata mesi, si è scoperto
che cliccando in rete alcune parole apparentemente
inoffensive, si entra in link
ingannevoli di pura contraffazione. Oltre il 30%
del web tradizionale impiega illegalmente brand
di orologi per arrivare alla
vendita di “falsi” e non si
tratta solo di grandi marchi storici ma anche di
orologi di fascia media o
bassa che contano un pubblico ampio e affezionato;
le parole più usate sono:
replica, imitazione, clone
e quelle che identificano il
prodotto “identico” ma di
prezzo inferiore.
L’indagine ha inoltre messo in evidenza che almeno
il quaranta % delle pagine
esaminate su Facebook e
Twitter riguarda prodotti
contraffatti, che nelle prime cento pagine di un motore di ricerca dedicate a
un certo brand un terzo è
veicolo di contraffazione;
tre pagine contraffattive
su quattro appartengono a siti di e-commerce,
una su sei a blog. Infine,
il 40% di queste pagine
“pericolose” dipende da
server americani, ma altre presenze sono state
individuate in Cina, Paesi Bassi, Malesia e Germania.
E, a differenza della carta stampata dove editore
e direttore responsabile
sono facilmente individuabili per essere perseguiti legalmente, in rete
tutto è evanescente e in
Italia la situazione che
vde bloccati centinaia di
migliaia di processsi non
favorisce legittime azioni
di protesta. T.L.
22 PANORAMA UOMO
BASELWORLD 2012
ELEGANZA
E DISTINZIONE
SEDUZIONE AL POTERE
CON IL LOCMAN LATIN LOVER.
DISCRETI CON
IL DIOR CHIFFRE ROUGE,
SPORTIVI CON IL J12 CHANEL
23
PIÙ GRANDI E PIÙ FORTI
PUR CON CIFRE IMPORTANTI L’ULTIMA È STATA UN’EDIZIONE DI TRANSIZIONE:
APPUNTAMENTO AL 2013 CON NUOVI PADIGLIONI INTERAMENTE RIFATTI
B
LOCMAN
Il nuovo Latin Lover taglia maxi: mm 60x40,
è un automatico (più contenuto l’analogo modello
femminile al quarzo mm 50x32). In entrambi
confortevole la cassa in titanio con le anse mobili
HAMILTON
Per i 120 anni della Marca americana il Khaki
Navy Pioneer riprende lo stile del passato e si
trasforma in un caratteristico orologio basculante
da Marina alloggiato in una custodia in legno
OFFFICINE PANERAI
Si chiama Tuttonero il Luminor 1950 3 Days
automatico con secondo fuso orario. La cassa, ø
44 mm, in ceramica nera opaca ha il tradizionale
dispositivo a leva che protegge la corona
DIOR
Sobrio ed elegante l’automatico Chiffre Rouge
C01 in acciaio con giorno, data a retrograde e
indicazione della riserva di carica; il quadrante è
opaline, il fondo a vista e il cinturino in alligatore
PAUL PICOT
La nuova collezione Street Style, molto moderna
in acciaio, trattato PVD, acciaio-oro o PVD/oro, è
distinta da un quadrifoglio sulla massa oscillante
del movimento automatico e tra i giorni della data
CUERVO Y SOBRINOS
Nella collezione dedicata al 130° anniversario
della Marca cubana un tradizionale orologio
con cassa rotonda in oro e quadrante crema, il
movimento meccanico è a carica manuale
CHANEL
Il J12 sempre più tecnico è adesso equipaggiato
con un movimento automatico e indica il secondo
fuso orario. Cassa e bracciale in ceramica hightech microbigliata in colore trendy, il nero mat
VETTA
Ideato per gli ottant’anni della Marca dal Gruppo
I.Binda questo automatico con cassa in acciaio
stile ‘60, si affianca al cronografo nella collezione
dedicata all’Anniversario: 932 gli esemplari
GAGÀ MILANO
Con la cassa in titanio ø 48 mm questo
automatico, subacqueo a m.300 con valvola per
il gas elio, non rinuncia alla forma personale
né all’altrettanto originale grafica del quadrante
TUDOR
Il Pelagos, per chi ama le immersioni, ha la
cassa ø 42 mm in titanio satinato con la valvola
per il gas elio. Nuovo il sistema, studiato in
house, per l’autoregolazione a molla della fibbia
SEIKO
Nella collezione Sportura Ref.SKA511P2, Diver
a 200 metri cassa in acciaio, è equipaggiato con
il movimento Kinetic, che si carica come se fosse
un automatico con il movimento del braccio
MASERATI TIME
Nella nuova linea prodotta da Morellato&Sector
per il marchio del tridente orologi femminili
e maschili, cronografi e solo tempo con linee
sportive e movimenti al quarzo
La Messe Platz
di Baselworld
aselworld 2012, che
si è chiusa a metà
marzo, pur con cifre di tutto rispetto (608
aziende orologiere, 619
di gioielli, 518 di prodotti affini, 3320 giornalisti
accreditati, 41 nazioni
presenti e 103.400 visitatori) è stata un’edizione
di transizione. Sono in
fase avanzata le modifiche dei padiglioni che
saranno inaugurati il 25
aprile 2013, e già in marzo era pronta la struttura in acciaio che copre
la piazza recuperando
superfici espositive. Ma
a parte ciò, l’appuntamento ha anche mostrato luci e ombre dovute
alle diverse situazioni
finanziarie dei mercati.
Comunque, visto che le
aziende orologiere non
si limitano più a pochi
sbocchi commerciali,
quello che forse hanno
perso da un lato lo hanno recuperato dall’altro
(oltre alla Cina mercati
di nazioni emergenti, ma
anche nell’America del
Sud che ha dato ottimi
risultati) quindi la bilancia sembrerebbe in pari e,
anche se non per tutti, le
preoccupazioni del primo giorno che il manager
dell’esposizione ha mes-
so in risalto, dovrebbero
essersi dissolte.
Certamente il 2012 ha segnato un punto a favore
della rapidità decisionale elvetica nell’adeguarsi
a un mondo in continua
evoluzione. Basilea è una
città stretta tra Francia e
Germania, e la Fiera ha
sempre avuto fame di spazi. Così, un referendun ha
dato parere favorevole per
recuperarli nella Messe
Platz destinata a essere
coperta collegando due
edifici fieristici, ma c’è di
più, l’avancorpo alla Halle 1 sta per essere abbattutto e l’anno prossimo ci
sarà una nuova fiera più
grande e funzionale.
Nessuna novità eclatante
invece a Ginevra per gli
spazi del Salone Internazionale dell’Alta Orologeria, che in gennaio
accoglie 18 marchi della fascia più alta, salvo
l’annuncio che Sowind,
con Girard-Perregaux
e JeanRichard, l’anno
prossimo andrà a Basilea
dove espongono gli altri
marchi del Gruppo PPR.
Invece i piccoli, artigiani,
maestri orogologiai o miniaziende che si rivolgono
a un pubblico di amatori
e che hanno preso parte
al secondo GTE (Geneva Time Exhibition), si
sono poi regolarmente
ritrovati a Basilea nella
tensostruttura del Palace, dove sono stati esposti i prodotti cosiddetti di
nicchia. L.S.
24 PANORAMA DONNA
OROLOGI
DA AMARE
ALVIERO MARTINI 1 CLASSE
Una collezione multicolore al quarzo dedicata
a modelli femminili con cinturini personalizzati,
estraibili, che si abbinano all’inserto centrale
e al vetro in colorazioni trasparenti
YONGER&BRESSON
Nella collezione La Boissiere, così si chiama
un castello nella Valle della Loira, modelli
in acciaio con il nuovo movimento automatico
realizzato in house da Ambre a Morteau
PATEK PHILIPPE
È una prima assoluta il Calendario Perpetuo
in versione femminile. La Ref. 7140 con
movimento automatico ha la cassa in oro rosa,
ø mm 35,1 impreziosita da 68 diamanti
QUEST’ANNO IL COLORE
DEGLI INNAMORATI TORNA
DI NUOVO PROTAGONISTA.
CON ROSSO PASSIONE
E CRISTALLI SCINTILLANTI
PAUL PICOT
Nella collezione Mediterranée il modello Love
con movimento al quarzo e la cassa in acciaio,
è disponibile con diamanti e rubini, e cinturino
in caucciù in coordinato o a contrasto
SWAROVSKI
Nel colore dell’amore il Crystalline, con cassa
rotonda in acciaio ø 40 mm, scintillante
per gli 800 cristalli sui quali spicca il cigno.
Movimento al quarzo, cinturino in tessuto
RADO
Nella collezione True Thinline il Jubilé con
movimento al quarzo ETA ha gli indici in diamanti.
Cassa e bracciale sono in ceramica bianca
high-tech ipoallergenica, il fondello è in titanio
VERSACE
Si chiama Vanitas la nuova collezione femminile
al quarzo svizzero con pietre multicolori
(ma anche diamanti). La cassa in acciaio ø 35
mm è trattata IP oro rosa, ha cinturino o bracciale
BULGARI
Il cronografo Diagono in versione femminile
affianca nella cassa ø 37 mm acciaio e ceramica
high-tech bianca, non tralascia un tocco di vanità
con il quadrante in madreperla e diamanti
PRYNGEPS
Allegro e ammiccante con la cassa a cuore
disponibile in una decina di colori il Jamaica Time
in plastica e movimento al quarzo invita
ad andare in vacanza con lo slogan Love Therapy
EBERHARD & CO.
Gilda, l’elegante femminile con cassa ovale,
qui con due soli indici in cifre romane
e il cinturino nel colore caro agli innamorati.
La cassa è in acciaio e il movimento al quarzo
VICTORINOX
La Victorinox Swiss Army si dedica anche
ai polsi femminili con modelli eleganti e sportivi.
Questo è il Dive Master 500 con ghiera girevole
unidirezionale e cinturino in caucciù
CHOPARD
Versione Lady del cronografo-cronometro
automatico dedicato alla Mille Miglia storica:
cassa in acciaio, quadrante in madreperla
e cinturino che ricorda il battistrada Dunlop
26 PANORAMA CRONO
SPORTIVI?
MOLTO DI PIÙ...
CARATTERE FORTE,
MOVIMENTI PERFETTI,
STILE RETRO E RIVISITAZIONI
D’AUTORE. PER GENTLEMEN
DEL TERZO MILLENNIO
PAUL PICOT
Il Gentleman Sport Crono Light Gray automatico
è disponibile anche con quadrante nero,
bianco o argenté; la cassa in acciaio reca a ore 9
una placchetta con incisione a piacere
ORIS
L’Aquitan Chronograph automatico, calibro
Valjoux 7750, ha cassa in titanio ø 46 mm
con valvola per il gas elio, è sub a 50 atm.
Corona a vite, indici e lancette Superluminova
MONDAINE
Novità 2012 il cronografo Evo con movimento
Ronda cassa in acciaio levigato o satinato ø 40
mm. Tradizionale il quadrante, bianco o nero,
del famoso orologio delle ferrovie elvetiche
EMPORIO ARMANI
Il cronografo al quarzo AR1465 in ceramica
e titanio con bracciale analogo e quadrante su più
livelli, opta per il colore canna di fucile molto
di moda. La cassa levigata ha un ø di 43 mm
TISSOT
Nella collezione dedicata al Moto GPTM 2012,
in edizione limitata, il crono T-Race Nicky Hayden
con i colori del campione; cassa in acciaio,
movimento al quarzo, cinturino in silicone
BAUME&MERCIER
Tra i nuovi Capeland cronografi con cinturino
in pelle o con bracciale e con movimento
automatico. Stile retro anche nelle tinte dei
quadranti con scala tachimetrica telemetrica
ZANNETTI
Nella Magnificum Collection un regolatore, un
riserva di carica e un cronografo con quadrante
viola, blu, brown e un indice alle 12, ampia
finestrella data, calibro automatico Valjoux 7753
AUDEMARS PIGUET
Per i 40 anni del Royal Oak la Maison
di Le Brassus ha realizzato un nuovo cronografo
automatico, movimento Calibro 3120, cassa
ø 41 mm e bracciale in acciaio o in oro rosa
EBERHARD & CO.
La collezione Champion, nata nei ’90, viene
rivisitata. Notevoli i cronografi automatici
Champion V e Champion V Gran Data in acciaio
ø 42,80, con ampia scelta di lunette e quadranti
PRYNGEPS
Navy è un cronografo al quarzo sportivamente
marinaro che sul quadrante ha le bandierine navali.
La cassa è in acciaio, ø 40 mm, sub a m.100,
la ghiera girevole unidirezionale
FESTINA
Sponsor del Giro d’Italia la marca propone
la Collezione Giro 2012 sei crono al quarzo
con bracciale in acciaio o colorato cinturino
PU; cassa in acciaio inossidabile 316L
MONTBLANC
Il TimeWalker ChronoVoyager UTC automatico,
quadrante grigio antracite con lancetta 24h per
il secondo fuso e indicazione giorno/notte, è in
acciaio e ha il vetro zaffiro anche sul fondello

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