ACQUA L`acqua rappresenta il maggiore costituente dell`organismo

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ACQUA L`acqua rappresenta il maggiore costituente dell`organismo
BILANCIO IDROLETTROLITICO (Alfonso Siani. ISA – CNR)
ACQUA
L’acqua rappresenta il maggiore costituente dell’organismo umano, e
rappresenta all’incirca il 60% del peso corporeo di un adulto. Il contenuto
di acqua varia con il sesso (lievemente inferiore nella donna) e con l’età,
diminuendo progressivamente dalla nascita alla vecchiaia.
L’acqua corporea è il mezzo in cui hanno luogo tutte le reazioni
biologiche dell’organismo e ciò richiede che gli elettroliti e le altre
molecole in soluzione mantengano una concentrazione e una pressione
osmotica il più possibile costanti. Modifiche anche minori della
composizione dei fluidi dell’organismo non sono tollerate dall’organismo
e attivano immediatamente meccanismi di compenso basati essenzialmente
sull’assunzione (processo della sete) o sull’eliminazione (urine, sudore) di
liquidi.
Il bilancio idrico e quello elettrolitico non possono essere
considerati separatamente, in quanto gli elettroliti in soluzione sono
responsabili del mantenimento della pressione osmotica e dei potenziali
elettrici attraverso le membrane cellulari, fondamentali per molte funzioni
fisiologiche, come l’attivazione neuromuscolare e la conduzione
dell’impulso nervoso.
DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA CORPOREA
L’acqua è distribuita in due compartimenti principali: intracellulare ed
extracellulare.
Il compartimento intracellulare contribuisce per il 50% circa all’acqua
corporea totale. Il volume cellulare può espandersi o contrarsi in base allo
stato di idratazione, ma entro limiti molto ristretti. La pressione osmotica
del liquido intracellulare dipende fondamentalmente dalla concentrazione
degli ioni potassio (K+), mentre la componente cationica fondamentale del
liquido extracellulare è rappresentata dal sodio (Na+). Ciò dipende
fondamentalmente da un sistema di trasporto ionico attivo su tutte le
membrane cellulari (pompa del sodio) che coinvolge l’enzima Na/K ATPasi e che trasporta attivamente il sodio all’esterno della cellula
scambiandolo con il potassio in proporzione 1:1.
Il compartimento intracellulare comprende il liquido interstiziale, il
plasma, l’acqua contenuta nel tessuto connettivo e quella legata al tessuto
osseo. Il compartimento interstiziale (extravascolare) e quello
intravascolare comunicano tra loro e costituiscono un’unità funzionale. Al
contrario di quello che si verifica nel comartimento intracellualre, quello
extracellulare sopporta maggiori deviazioni dalla composizione normale e
svolge quindi un ruolo di “riserva”, fornendo o ricevendo acqua dal
compartimento intracellulare e quindi contribuendo a mantenere costante
la sua concentrazione.
Principali funzioni dell’acqua corporea:
1) Trasporto di nutrienti e metaboliti: all’interno dell’organismo, i
nutrienit e i metaboliti sono in soluzione trasportati esssentzialmete dal
plasma e dalla linfa. Il trasporto dei nutrienti all’interno delle cellule e dei
prodotti catabolici dall’interno delle cellule al fluido extracellulare
avvengono generalmente per processi di diffusione e di trasporto
attraverso le pareti dei capillari e le membrane cellulari. I fluidi
extracelluilari trasportano anche una vasta serie di “messaggeri” , come gli
ormoni, dai siti di sintesi a quelli dove queste sostanze esplicano la loro
azione e sono quindi fondamentali nella coordinazione delle funzioni
dell’organismo.
2)Protezione dell’omeostasi corporea: le cellule, i tessuti e gli organi
vivono “immersi” nei fluidi corporei, e la stabilità della composizione di
tali fluidi è fondamentale ai fini del mantenimento delle caratteristiche
chimiche e fisiche dell’ambiente interno.
3)Regolazione della temperatura corporea: il corretto svolgimento delle
reazioni chimiche all’interno dell’organismo richiede che la temperatura
corporea rimanga sostanzialmente costante nonostante le variazioni nella
produzione di calore dipendenti dall’attività metabolicca. La grande
capacità termica propria dell’acqua è in grado di minimizzare le variazioni
di calore e, in particolare, il compartimento intravascolare è in grado di
disperdere gli eccessi di calore prodotto nei siti metabolicamente attivi.
BILANCIO IDRICO
APPORTO DI ACQUA
1. acqua ingerita come bevanda
2. acqua contenuta negli alimenti
3. acqua “metabolica”, derivante cioè dal metabolismo degli alimenti e dal
metabolismo tissutale
ELIMINAZIONE DI ACQUA
1.acqua eliminata con le urine
2. acqua eliminata con le feci
3.acqua eliminata attraverso la cute
4. acqua eliminata attraverso le vie respiratorie
IL MECCANISMO DELLA SETE
La parola “sete” ha significati diversi in rapporto al contesto in cui viene
usata.
Negli studi sperimentali su animali, la “sete” coincide in sostanza con la
misurazione della quantità di acqua ingerita. Nell’uomo, l’uso di questa
parola non può essere ristretto al bisogno di acqua, in quanto intervengono
meccanismi comportamentali e culturali che si sommano alle esigenze
fisiologiche nel determinare la quantità ed il tipo di bevande ingerite. La
definizione meno restrittiva è probabilmente quella di “tendenza ad
ingerire bevande”.
RUOLO DELLA SETE
Tutti gli animali terrestri perdono continuamente liquidi; inoltre,
l’ingestione di cibo è necessariamente associata all’ingestione di soluti
osmoticamente attivi (sia contenuti nei cibi, come ad esempio il cloruro di
sodio, sia derivanti da processi metabolici, come i solfati che si originano
dall’ossidazione degli a.a. solforati) che si aggiungono ai fluidi corporei e
tendono ad aumentarne la pressione osmotica. L’organismo tende ad
eliminare questi composti attraverso il rene, disciolti in una quantità di
acqua che dipende essenzialmente dalla capacità del rene di concentrare le
urine.
Altre perdite di acqua: attraverso la cute (perspiratio insensibilis, sudore).
E’ altamente variabile, in quanto dipende dal livello di attività., dalla
temperatura corporea e da quella esterna.
Attraverso il respiro: l’aria espirata è satura di vapore acqueo.
Attraverso le feci: in genere trascurabile, se non in presenza di diarrea.
Tutti questi meccanismi portano ad una perdita di acqua e la sete è il
meccanismo attraverso cui le perdite possono essere rimpiazzate.
Regolazione della sete:
Sete “intracellulare”: le cellule agiscono come dei perfetti osmometri,
inviando segnali che attivano sistemi ormonali di regolazione
dell’escrezione di liquidi. L’aumento dell’osmolalità plasmatica induce un
aumento dell’escrezione di vasopressina, che è il più potente determinante
della concentrazione urinaria.
Sete “extracellulare”: La riduzione del volume sanguigno o del fluido
extracellulare o una variazione della sua osmolarità stimola la sete. E’ un
meccanismo meno sensibile di quello intracellulare, e richiede, ad es. una
riduzione del volume ematico del 10% per attivarsi.