Visita al Club Contatto di MONTPELLIER-GUILHEM

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Visita al Club Contatto di MONTPELLIER-GUILHEM
Visita al Club Contatto di
MONTPELLIER-GUILHEM
di Sergio Castrucci
Giovedì, 10 settembre - La compagnia che di buon’ora (circa le 10) entra in autostrada al casello di
Arezzo con destinazione Montpellier è composta da quattro coppie e mezza per un totale di nove
membri. La mezza coppia è Celestino il quale ha lasciato Paola a casa per assistere la figlia che da
un momento all’altro potrebbe renderli nonni. A proposito: di noi nove, quattro e mezzo sono
nonni e quattro e mezzo non lo sono. Per i motivi già esposti, il mezzo nonno è di nuovo Celestino.
Portiamo tutti molto bene i nostri anni anche se (a parte la coppia presidenziale) non siamo più
dei ragazzi e questo ci suggerisce un certo numero di fermate tecniche lungo il percorso; arriviamo
comunque a Montpellier ancora in tempo per la cena. Ad accoglierci ci sono alcuni amici del club
Montpellier-Guilhem: saluti, abbracci, ricordi comuni poi tutti a tavola nella terrazza del ristorante
dell’albergo; molto piacevole, musica dal vivo. Dopo cena gli amici francesi ci salutano e anche alcuni di noi, stremati, vanno a dormire. A chi rimane, Cesare, in gran forma, offre Cognac.
Venerdì, 11 settembre - Sono arrivati con la loro auto anche Carlo e Milena ed ora siamo in undici;
Carlo è un “socio fondatore” del gemellaggio con Montpellier. Verso le 9.30, insieme a un gruppetto di amici di Montpellier, partiamo in pullman verso Carcassonne. Attraversiamo da est a ovest la Languedoc e per gran parte del percorso, da entrambi i lati della strada, vediamo vigne a
perdita d’occhio. Ci dicono che quella è la regione della Francia con la maggior produzione di vino;
la qualità non è certo quella del Bordeaux o del Bourgogne ma, d’altra parte, non si può avere tutto.
Dopo quasi due ore arriviamo a Carcassonne, antica roccaforte dei Catari, in gran
parte ricostruita nell’800 ad opera
dall’architetto Viollet-le-duc. Vista un po’
da lontano sembra uscita da un libro di
fiabe. Piena di turisti e visitatori è comunque piuttosto suggestiva. Pranzo al “Compte Roger” con degustazione di un’ottima
cassoulet, tradizionale piatto francese a
base di carne di maiale, anatra, salsicce,
fagioli.
Al ritorno facciamo una sosta a Limoux,
località di produzione di alcuni vini di pregio.
Presso la Maison Guinot ci illustrano i processi di produzione del Crémant e del Blanquette de Limoux poi, degustazioni e acquisti.
Rientriamo a Montpellier in tempo
per prepararci alla serata di gala.
Gli amici francesi sono presenti in
gran numero e il nostro presidente
si produce in un vero miracolo linguistico: pronuncia il tradizionale
discorso di saluto in una lingua che
non è italiano e non è francese
bensì una nuova lingua, perfettamente comprensibile da italiani
che non conoscono il francese e da
francesi che non conoscono
l’italiano. Un successo!
Sabato, 12 settembre - Il programma di stamani prevede la visita al musée du desert nei pressi di
Anduze, piccola città delle Cévennes nel sud del Massiccio Centrale. Dopo circa un’ora di pullman
attraverso un paesaggio che ricorda un po’ le colline toscane, giungiamo a destinazione. Il termine
deserto richiama quello biblico il cui attraversamento segnò dolorosamente la vicenda degli ebrei.
Ebbene, qualcosa di simile avvenne anche ai protestanti francesi quando, dopo la revoca
dell’editto di Nantes, vittime dell’intolleranza religiosa furono costretti a fuggire dai luoghi
d’origine e a vagare esuli alla ricerca di zone appartate e deserte in cui, nascosti, sopravvivere nella
pratica del loro culto. In queste zone riuscirono bene o male a trovare un approdo anche se
tutt’altro che tranquillo. Tuttora vivono qui molti protestanti e qui, ogni anno, si radunano a migliaia, non solo francesi. Il musée du desert raccoglie appunto i cimeli di quella comunità.
Il pranzo è in un vicino locale piuttosto pittoresco, “La Ferme de Cornadel” dove mangiamo discretamente. Nel pomeriggio ci portano alla Bambouseraie , un curioso angolo di giungla tropicale ricostruito nelle Cévennes, con tanto di boschi di bamboo, alberi di sequoia, villaggi laotiani, laghetti
(probabilmente) infestati da coccodrilli.
La sera è all’insegna della solidarietà: ceniamo in maniera frugale in un ampio salone messo a disposizione dal municipio. Vari club di servizio di Montpellier insieme al nostro hanno raccolto fondi
per l’acquisto di un’auto 4x4 destinata alla comunità Malgascia presente a Montpellier e da utilizzare nella loro isola per fini sociali: “La solidarietà è una” dice il nostro presidente in un brevissimo
intervento a braccio, nel senso che la solidarietà è un valore universale, al di là della nazionalità di
chi offre e del colore della pelle di chi riceve. Siamo tutti d’accordo.
Domenica, 13 settembre - ore 9: siamo di partenza ed alcuni amici francesi sono venuti a salutarci.
Buon viaggio! ci rivedremo l’anno prossimo, ad Arezzo.
Il viaggio è senza imprevisti e senza emozioni (meglio così!). Arriviamo ad Arezzo in serata. Prima si
lasciarci un ringraziamento a Mauro, a Celestino e ad Antonio che si sono alternati alla guida. Un
ringraziamento particolare a Gabriella che in varie occasioni ci ha validamente fatto da interprete.
Un’ultima nota: al momento del rientro Celestino è ancora demi-grand-père.