Betoniera
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01.1.a 01.1 01.1.b 01.1.c 01.1.d in primo piano di Valda Miani Intervista a Massimo Matteucci sulla visita del Presidente della Repubblica 01.1.a Il Presidente Giorgio Napolitano durante il suo saluto in Cmc. 01.1.b-f Momenti della visita del Presidente. Guardavo la lettera che inviammo lo scorso anno al Presidente della Repubblica. Risale al febbraio scorso, un anno fa. Ci rispose allora con grande cortesia che non era in grado di stabilire gli impegni per l’anno ma era grato per l’invito e per le notizie inviategli sul nostro “prestigioso traguardo”. Nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica ha concesso il Suo Alto Patronato alle celebrazioni per i 110 anni di fondazione della Cmc, formulando anche l’augurio per un pieno successo della manifestazione. Pensavi veramente che sarebbe venuto a trovarci? Ero convinto che, avendone modo, sarebbe sicuramente venuto. Negli ultimi mesi però, con la situazione politica complessiva del nostro Paese, con la ventilata possibilità delle elezioni, mi sembrava difficile che il Presidente della Repubblica potesse assumersi l’impegno di una visita a Ravenna. È per questo che, quando a fine anno ci è stata comunicata questa disponibilità, nel rientro dalla visita a Reggio Emilia per le celebrazioni legate al tricolore, la mia è stata una sorpresa genuina. È stato difficile preparare il discorso di saluto? Direi di no. Era molto chiaro quello che volevamo dirgli, raccontare di Cmc, della nostra esperienza, dei problemi 01.1.e p.03 la Betoniera che stiamo affrontando ma anche dei successi che abbiamo ottenuto. Anche nel breve colloquio privato nel quale lo abbiamo incontrato, assieme all’Amministratore Delegato e le Istituzioni Locali, la sensazione è comunque stata di grande familiarità. Ha giovato in tal senso la presenza della signora Clio che in un breve scambio di battute mi ha raccontato della sua passata esperienza in Legacoop presso l’ufficio legale. Per tutti noi che abbiamo organizzato l’evento è stato un impegno faticoso ma elettrizzante. Tu come lo hai vissuto? È stato un incontro emozionante. In quei casi è sempre ben presente, oltre al rispetto che si nutre nei confronti della persona e del suo valore, anche l’autorevolezza della massima istituzione del Paese. E come ho detto nel mio intervento, è stato veramente un grande onore. Mi ha fatto piacere oltretutto che in una giornata che potremmo dire quasi festiva ci fossero tanti giovani. A proposito di giovani, quando nel 1984 venne l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, 01.1.f c’erano nelle prime file tanti soci anziani ex partigiani. Mi sembra cambiato molto l’approccio del Presidente di oggi dal Presidente di allora. Penso proprio di sì. Non certo perché l’attuale Presidente della Repubblica non ponga al primo posto i valori costituenti della nostra nazione ma piuttosto perché ha ben presente come i problemi della nostra società si riflettano soprattutto sulle giovani generazioni. Ho voluto richiamare nel mio intervento questo aspetto, facendo anche un riferimento alla formazione. La visita del Presidente Napolitano ha ufficialmente avviato le celebrazioni per il nostro anniversario. In questi giorni stiamo approfondendo vari studi sulle vicende storiche di Cmc, consultando documenti e verbali. Una domanda sorge spontanea, cosa ricordi del tuo primo giorno in cooperativa? Curiosità ed un po’ di timore, stemperato dal senso di protezione ed aiuto che i più esperti ti esprimevano. Mi è sembrato, da subito, di far parte di una squadra, con la leggerezza dei vent’anni….! 01.2 01.2.a 01.2.b 01.2.c in primo piano di Massimo Matteucci Massimo Matteucci 01.2.a-e Momenti della visita del Presidente. Intervento del Presidente di Cmc Massimo Matteucci, in occasione della visita in Cmc del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Signor Presidente della Repubblica, Le porgo il caloroso saluto delle donne e degli uomini della Cooperativa Muratori & Cementisti di Ravenna con il quale vorremo trasmetterLe il forte sentimento di emozione e gratitudine che noi tutti abbiamo provato, quando Lei ha accettato il nostro invito a una breve sosta in Cmc in occasione della sua visita di oggi alla Città di Ravenna. Signor Presidente, abbiamo apprezzato e condiviso i contenuti del suo recente saluto agli italiani la sera di fine anno. Ancora una volta, Ella ha confermato di essere l’Istituzione dello Stato che, in questa difficile fase, meglio rappresenta l’unità del Paese e sa esserne il punto di riferimento, per la sua capacità di ascoltare e di interpretare le ansie, le necessità, le aspirazioni e il bisogno di futuro di tutti. E questo significa, come Lei ha saputo fare nel suo discorso, prendere atto della realtà delle cose che è esercizio spesso ingrato, ma tanto più necessario quanto più esse sono complesse. L’Italia è tuttora un grande Paese e possiede le capacità, materiali e intellettuali, per risolvere i problemi che ha di fronte. E tanto meglio riuscirà a farlo se saprà ritrovare quell’impegno convinto e consapevole, quella comune responsabilità, che negli anni novanta dello scorso secolo consentirono all’Italia l’ingresso nella moneta unica europea. Lo scorso 30 novembre, una manifestazione degli Stati Generali delle Costruzioni ha riunito, crediamo per la prima volta, l’intera filiera delle Costruzioni davanti a Montecitorio per sottolineare la gravità della crisi in cui versa il Settore che, nel biennio 2008-2009, ha avuto una flessione superiore al 10%, registrando la perdita di 250.000 posti di lavoro e la chiusura per fallimento di migliaia di imprese. Per quanto ci riguarda, nel 2010, che sicuramente non è andato meglio, abbiamo fatturato oltre 760 milioni di Euro, in leggera crescita sull’anno precedente, dando lavoro, nel mondo, a 9.187 persone di cui 8.103 all’estero e 1.084 in Italia. Anche se leggermente inferiori a quelli indicati dai Piani Poliennali Aziendali, consideriamo questi riscontri positivi. Essi poggiano sui risultati conseguiti nell’ultimo decennio in termini industriali e patrimoniali e sui nostri punti di forza storici - la capacità di costruire in qualità; la professionalità delle maestranze, dei quadri intermedi 01.2.d p.04 la Betoniera di produzione, dei tecnici e dei dirigenti; l’affidabilità che ci è ovunque riconosciuta per aver sempre rispettato, in ogni occasione e in qualunque condizione, gli impegni contrattuali assunti - che ci hanno consentito di conquistare una posizione leader nel mercato nazionale delle Grandi Opere in infrastrutture e una crescente affermazione nei mercati esteri dove oggi realizziamo il 50% del fatturato. D’altra parte, l’articolazione internazionale è oggi un passo pressoché dovuto. Nell’economia globalizzata si è sempre più obbligati a ragionare e a elaborare strategie in funzione del mercato unico. Un mercato dove i confini nazionali sono sempre più ininfluenti, e la competitività riguarda assieme alle imprese i sistemi paesi. Ci scusiamo di aver affrontato gli ultimi argomenti in forma troppo stereotipata. Ma sono problemi che si ripercuotono sui gangli più sensibili della nostra natura cooperativa. Ci riferiamo al lavoro, ai soci e ai lavoratori chiamati ad aggiornare competenze e modi di lavorare per corrispondere a richieste inedite e complesse, per non rimanere indietro nell’ambito di strutture organizzative che continuamente mutano per seguire le trasformazioni esterne. Anche questo può sembrare uno stereotipo, ma non lo è. Ci basta citare i cambiamenti subiti dalla nostra base sociale che, nell’ultimo decennio, da prevalentemente operaia è diventata a larga maggioranza impiegatizia, con un’elevatissima presenza di diplomati e laureati chiamati a operare in tutta Italia e in numerosi paesi del mondo. Non è data cooperativa senza un’impresa saldamente radicata nel territorio su cui è sorta e del quale ha saputo interpretare, nel tempo, le istanze economiche e culturali, se a quel territorio non fornisce risposte certe a qualche suo concreto bisogno, “coniugando efficienza e solidarietà”, come ci ha insegnato Nullo Baldini, romagnolo, uno dei padri della cooperazione italiana. Per Cmc questo significa creare occupazione. Inserire giovani e valorizzarli in termini professionali, sociali e della partecipazione democratica è, dunque, un compito per noi prioritario e non eludibile. In particolare, stiamo realizzando uno specifico progetto di assunzione di giovani neo diplomati e neo laureati comprensivo di ben individuati percorsi formativi, attraverso il quale abbiamo inserito, negli ultimi quattro anni, 83 laureati e 55 diplomati. Intensa, inoltre, è l’attività di formazione realizzata: in media un centinaio di corsi all’anno. Molta di questa attività è dedicata alla prevenzione e alla sicurezza 01.2.e nei luoghi di lavoro. Un tema sempre attuale e sensibile, soprattutto nelle costruzioni da sempre settore a rischio. L’inserimento dei giovani, la formazione professionale e quella per la prevenzione e la sicurezza sono attività che stiamo progressivamente estendendo ai cantieri esteri. Nei nostri cantieri in Cina, Laos, Algeria, Sud Africa, Angola, Mozambico, Lesotho, Botswana e Malawi lavorano persone di 44 diverse nazionalità, portatori di una multiculturalità che sta ridisegnando il paradigma professionale e culturale di Cmc e che non potrà non incidere, nei prossimi anni, anche su quello sociale. Il nostro futuro, dunque, molto dipenderà da come sapremo interpretare le opportunità e le incognite di questa crescente complessità. Signor Presidente, l’edificio che ci ospita era, in origine, il vecchio magazzino della Cmc sorto per ospitare le officine meccaniche e di carpenteria e la produzione di manufatti in cemento. Di tutto questo sono rimaste, alle mie spalle, solo alcune officine. Ristrutturato, esso è oggi la sede della nostra società: i vecchi luoghi della fatica operaia sono diventati gli uffici dei centri nevralgici di governo e di direzione dell’intero Gruppo. A ben guardare, qui si possono cogliere, con immediatezza e suggestione simbolica, e forse meglio di qualsiasi narrazione, le trasformazioni avvenute e quanto da allora siamo cambiati. Entrando nella navata centrale, lo spazio in cui ci troviamo, nella prima capriata, in alto, a destra, possiamo leggere la data di ultimazione dell’edificio: il 13 novembre del 1938. La data ci ricorda un periodo oscuro della storia del Paese: il fascismo, e la seconda guerra mondiale che sarebbe presto iniziata. E poi, la Resistenza e la rinascita, l’avvento della Repubblica e la promulgazione della Costituzione, una delle più belle del mondo. E, ancora, gli anni della ricostruzione e della forte espansione delle infrastrutture e della struttura industriale del Paese a cui anche Cmc ha partecipato, distinguendosi nella realizzazione di impianti petrolchimici, di edilizia industriale e di centrali idroelettriche. Subito dopo, negli anni sessanta la cooperativa si sarebbe cimentata nel settore della viabilità ordinaria, affermandosi nella costruzione dei primi piani autostradali e ferroviari. Il quel periodo si consolidava la vocazione di Cmc per le grandi opere infrastrutturali: il core business che le avrebbe consentito di accedere ai vertici dell’imprenditoria nazionale delle costruzioni. Nel 1975, infine, l’ingresso nei mercati esteri. Il resto è cronaca. In questa Città, il 7 marzo del 1901, 35 muratori firmarono l’atto costitutivo della “Società anonima 01.2.f 01.3 01.3.a 03.2.e 01.3.b in primo piano di Sonia Stefania Sonia Stefania cooperativa fra gli operai, muratori e manuali del Comune di Ravenna” alla quale aderirono 83 lavoratori. Da lì ha preso avvio il lungo viaggio di Cmc che siamo impegnati a fare durare ancora per molto tempo. E, al riguardo, interpretiamo come un segno di auspicio il fatto, del tutto casuale, che ci consente nel 2011 di festeggiare i 110 anni di vita assieme all’evento ben più importante rappresentato dai 150 anni dell’Unità d’Italia. Un avvenimento che, con le poche parole di cui disponiamo, osiamo solo sfiorare. Certo, dispiace dover constatare che anche questa occasione non è stata priva di incomprensioni, ma noi oggi desideriamo cogliere nel Risorgimento Italiano e nei suoi protagonisti, ai quali va riconosciuto senza falsi pudori l’eroismo e gli atti di estremo sacrificio di cui sono stati capaci, quello spirito di libertà, di giustizia e di emancipazione politica senza il quale non può nascere una grande Nazione. Valori in cui ci riconosciamo pienamente. Ma sappiamo anche che essi da soli non bastano se non riescono a coagulare, attorno a valori comuni e a un progetto condiviso, la volontà, l’impegno, la passione e la solidarietà di tutti in difesa del bene comune. Se non riescono a dar vita a una società giusta e solidale, capace di accogliere, di valorizzare il merito e le eccellenze senza abbandonare i più deboli e i meno dotati. Una società che con generosità, a volte con sacrificio, sappia procrastinare qualcosa per non compromettere il futuro delle generazioni che verranno. Se oggi festeggiamo i 150 anni dell’Unità d’Italia vuol dire che molto di tutto questo c’è stato e c’è. Ci affidiamo a Lei con fiducia perché questi valori possano continuare a esserci. Per quel poco che vale non le mancherà il nostro appoggio come cooperatori e, soprattutto, come italiani. Grazie ancora signor Presidente Napolitano. 01.2.g 01.2.f-h Momenti della visita del Presidente. 01.3.a-d Momenti Intervento di Sonia Stefania, in rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori di Cmc, in occasione della visita in Cmc del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. della visita del Presidente. Sig. Presidente, a nome di tutti i componenti della rappresentanza Sindacale Unitaria Cmc, e dei nostri colleghi, le porgo il nostro cordiale benvenuto e voglio ringraziarla della visita della quale ci ha voluto onorare in occasione del 110° anniversario di attività della nostra cooperativa. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie, in applicazione degli accordi del ‘93, sono state elette e rappresentano tutte le sigle sindacali. Nella Cooperativa c’è una buona rappresentanza dei lavoratori all’interno del Rsu. Ogni settore aziendale è presente, e da ciò scaturisce un competente lavoro e un proficuo rapporto con la Direzione. Le problematiche di certo non mancano, ma con un franco e costruttivo rapporto fra le parti, la consapevolezza di lavorare per il bene delle persone e della Cooperativa e la volontà da parte di tutti di trovare una soluzione, siamo finora arrivati a dei buoni risultati nel rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori. Ciò ha portato anche alla recente sottoscrizione, unitariamente, del Contratto Nazionale di Lavoro delle Cooperative Edili e di quello di 3° livello. È importante sottolineare che la quasi totalità dei dipendenti che fanno riferimento all’organico fisso della Cooperativa, di diverse età e professionalità, sono anche soci cooperatori per cui spesso ci sono delle convergenze fra il bene dei lavoratori stessi e quello della cooperativa. La nostra cooperativa, dopo aver superato negli anni ‘80 e ‘90 diverse crisi aziendali e profonde ristrutturazioni interne, nel corso dell’ultimo decennio ha iniziato nuovamente ad inserire nel suo organico molti giovani, con un trend costante anche negli ultimi anni di grave crisi internazionale e si è distinta offrendo 01.3.d 01.3.c p.05 la Betoniera ai suoi giovani contratti di lavoro che permettono di programmare e pianificare il proprio futuro. Durante gli incontri tra cooperativa e rappresentanza sindacale viene rivolta una grande attenzione al tema della sicurezza sul lavoro. Su questo aspetto sembra non essere mai abbastanza l’impegno profuso soprattutto per chi svolge un attività particolarmente “pericolosa” come quella del settore edilizio. Il nostro obbiettivo e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza è di continuare ad insistere sempre di più per garantire il massimo livello di sicurezza nei nostri cantieri intervenendo sulla Cooperativa in merito all’organizzazione del lavoro, alla formazione ed informazione dei lavoratori in materia di sicurezza. Signor Presidente, Lei sta dimostrando grande attenzione nei confronti delle condizioni dei giovani, del mondo del lavoro e dell’occupazione e il suo appello a ricercare soluzioni condivise e un confronto costruttivo con tutte le parti interessate ci trova pienamente d’accordo. A questo proposito riteniamo che la progressione e l’inasprimento dei toni della vicenda Fiat sia preoccupante; i lavoratori sono consapevoli che la competitività internazionale, l’efficienza produttiva, gli investimenti sono problematiche che interessano il mondo del lavoro; sono altresì convinti però che le scelte derivanti dalla soluzione delle suddette problematiche non possano e non debbano intaccare i diritti dei lavoratori e la rappresentanza sindacale. Riteniamo che il dialogo fra tutte le parti, anche se aspro, debba avvenire nel rispetto della democrazia, senza escludere nessuno dal confronto e nell’interesse del paese Italia e dei lavoratori. Auspichiamo quindi che si possa arrivare ad una soluzione della vicenda Fiat, senza imporre regressioni ai diritti e alla dignità di chi lavora e che sappia corrispondere alle sfide del mercato globale. Grazie ancora Presidente 01.4 01.4.a in primo piano di Giorgio Napolitano Giorgio Napolitano 01.4.a.b Il Presidente Giorgio Napolitano. Saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della visita in Cmc a Ravenna, sabato 8 gennaio 2011. 01.4.c Nella foto da sinistra: Dario Foschini, Amministratore Delegato di Cmc · Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna · Massimo Matteucci, Presidente Cmc · Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica · Fabrizio Matteucci, Desidero solo porgervi un breve saluto e un caloroso augurio. Come sapete in questo momento si accavallano gli anniversari. Io sono qui, sono stato ieri a Reggio Emilia, oggi a Forlì e a Ravenna per il 150enario dell’Unità d’Italia che è un anniversario molto importante; ma è molto importante, e non soltanto per voi, anche il Centodecimo della Cmc. Sindaco di Ravenna · Guido Leoni, Vice Presidente di Cmc · la Signora Clio Napolitano. Io ho ascoltato con grande interesse lo sforzo di sintesi che ha compiuto il Presidente. Sono rimasto ammirato guardando le costruzioni che venivano proiettate su quello schermo. Non so se sono tutte costruzioni vostre, effettivamente qualcosa di impressionante, e mi ha molto colpito soprattutto il vostro impegno all’estero. Badate voi avete una responsabilità come l’hanno tutte le imprese che operano fuori del nostro paese. È la responsabilità di mostrare il meglio delle capacità italiane, il meglio delle risorse e delle potenzialità e anche delle tradizioni di cui è ricco il nostro Paese. Voi rappresentate una grande tradizione e una grande realtà. Io poco fa a Ravenna ho avuto modo di indicare come autentici pilastri della società civile la cooperazione così come il volontariato e più in generale l’associazionismo. D’altronde è da molti decenni, di tempo per me ne è passato tanto, è da molti decenni che ho appreso a conoscere anche da vicino la realtà della cooperazione in Emilia Romagna e in tutto il Paese. So quale grande risorsa essa rappresenti per l’Italia, e rappresenti per l’Italia in una fase nella quale ci aspettano molte sfide difficili da affrontare che dobbiamo riuscire a superare nel modo migliore attraverso uno sforzo di innovazione, una capacità di adeguamento ai tempi nuovi, una rinnovata forte coesione e soprattutto con un ancoraggio sicuro a quel che ci unisce come italiani, patrimonio dell’Unità Nazionale. Sono certo che, come lei ha detto Presidente, da parte vostra verrà tutto il necessario sostegno a questa grande causa dell’Unità Nazionale a 150 anni dalla fondazione del nostro Stato Italiano. Grazie 01.4.c p.06 la Betoniera 01.4.b 02.1.b 02.1 02.1.a dati economici di Dario Foschini Budget e piano, verso l’assemblea 02.1.a Dario Foschini, Amministratore Delegato di Cmc. 02.1.b In attesa del Il nuovo piano 2011-2013 che sottoporremo all’Assemblea del 26 Febbraio 2011 prevede una crescita di volumi e di margini più limitata rispetto ai piani precedenti. Ciò al fine di poterci concentrare maggiormente sull’ottenimento della migliore redditività dalle commesse e sul contenimento dell’utilizzo delle risorse finanziarie. Presidente, Dario Foschini e Massimo Matteucci. 02.1.c Matteucci e Foschini con il Presidente della Regione Vasco Errani. In tre anni il settore delle costruzioni in Italia è calato di circa il 20%. Il calo ha colpito sia l’immobiliare che gli appalti pubblici. C’è qualche piccolo segno di ripresa nel mercato immobiliare. Ovviamente non ci possiamo invece aspettare un rilancio della spesa pubblica. Nei mercati esteri, soprattutto in quelli in via di sviluppo, non c’è stato l’arretramento dell’Europa e dell’Italia, ma comunque la loro crescita è rallentata, e la concorrenza fortemente aumentata. Il portafoglio lavori acquisiti, che continua ad essere sui 3 miliardi di Euro, ci consente tuttavia di mantenere un percorso di crescita. Il nuovo piano 2011-2013 che sottoporremo all’Assemblea del 26 Febbraio 2011 prevede una crescita di volumi e di margini più limitata rispetto ai piani precedenti. Ciò al fine di poterci concentrare maggiormente sull’ottenimento della migliore redditività dalle commesse e sul contenimento dell’utilizzo delle risorse finanziarie I volumi delle costruzioni in Italia per il 2011 sono integralmente coperti da commesse già in portafoglio. Il 94% dei volumi all’estero, sostanzialmente pari a metà del fatturato complessivo, è coperto da commesse in portafoglio: restano da acquisire poco più di 20 milioni di Euro. La redditività attesa è basata su valutazioni realistiche, ma va conquistata con forti azioni di tutti. Attualmente la nostra cooperativa non ha falle che imbarchino acqua, ma sappiamo che il mercato delle opere pubbliche in Italia ci consente solo di stare poco sopra la linea di galleggiamento. La redditività dell’estero è migliore, ma conosciamo i rischi del settore e le incertezze sul futuro. 02.1.c Le azioni e l’impegno da mettere in campo sono note: • forte impegno nel contenimento dei costi, in particolare di quelli di approvvigionamento, in Italia ed all’estero. L’essere sempre più “general-contractor” ha fatto si che questa componente dei nostri costi sia decisiva per l’equilibrio economico. • migliorare l’efficienza aziendale con continui progressi nelle tecnologie, nelle tecniche di programmazione e di project management, nella gestione della mobilitazione delle commesse. • proseguire nelle azioni contrattuali per recupero di quanto ci è dovuto, in tempi ragionevolmente brevi. Rispetto a questo ultimo punto dobbiamo evidenziare che negli ultimi anni il peso finanziario di crediti da incassare, riserve su cui trovare un accordo, contenziosi da chiudere, è notevolmente aumentato. Citiamo quale esempio il Cepav: i treni corrono da oltre due anni, ma l’arbitrato che dovrebbe portare al riconoscimento delle nostre richieste è ancora lontano dalla conclusione. Gran parte del nostro indebitamento è legato a queste partite, che tardano a chiudersi. Quest’anno, e probabilmente il prossimo anno, dobbiamo esprimere il massimo impegno su questi fronti, al fine di ridurre l’indebitamento e di liberare risorse finanziarie per nuovi progetti. Quest’ultimo aspetto è di estrema importanza per Cmc che punta, nel medio periodo, all’ingresso in nuovi segmenti di mercato. Stiamo infatti entrando nel settore delle concessioni autostradali in Italia e, per quanto riguarda l’estero, stiamo valutando l’acquisizione di partecipazioni in società estere che operano nei mercati di nostro interesse. Con queste operazioni dovremmo ottenere una maggior redditività complessiva della cooperativa. p.07 la Betoniera 02.1.c 02.1.c-f Immagini del cantiere dell’impianto idroelettrico Theun Hinboun in Laos. 02.1.d 02.1.e 02.2 assemblea dei soci Assemblea Generale Ordinaria dei soci 02.1.f È convocata l’Assemblea Generale Ordinaria per venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 8.30, presso la sede sociale della Cooperativa in Ravenna, via Trieste 76, per deliberare sul seguente: Ordine del giorno • bilancio di previsione 2011 della Cmc • piano poliennale 2011-2013 della Cmc • integrazione del Collegio sindacale: nomina di un Sindaco supplente • varie ed eventuali. In caso di mancanza del numero legale, resta fin d’ora stabilita l’adunanza in seconda convocazione per le ore 8.30 di sabato 26 febbraio 2011, presso la Sala Teodorico dell’Hotel Holiday Inn, via E. Mattei 25, Ravenna. I Soci impediti a partecipare all’Assemblea possono farsi rappresentare soltanto da un altro socio mediante delega scritta. L’intervento conclusivo sarà tenuto dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani. p.08 la Betoniera 03.a 03.b 03.c 03.d 03 03.e 03.f 03.g africa australe di Emmanuele Adami Strategie ed obiettivi dell’Africa Australe 03.a.b.d Famigliari presso il campo di Ingula. 03.c Operaio del cantiere di Ingula. 03.e-g Cantiere di Ingula. Ho intervistato Claudio Conficoni, il Presidente del CdA di Cmc Africa Australe. La visione aziendale sul Southern Africa é ampia, articolata, di grande respiro. Le parole d’ordine sono innovazione e strategia: innovazione nelle modalitá di gestire la commessa, articolando in modo qualitativo il reporting e il controllo; strategia nell’individuare le occasioni commerciali migliori, quelli in cui la Cmc puó, grazie alle specializzazioni acquisite nel corso degli ultimi quarant’anni, stringere alleanze e joint venture con gli attori piú competitivi del mercato globale. “In linea con quella che é la tendenza aziendale, da un anno, i Dirigenti dell’Area sono impegnati in un lungo lavoro di rielaborazione e di ammodernamento del nostro modo di fare costruzioni. Viene chiesto ai manager di diventare sempre piú sensibili nel misurarsi con gli scenari internazionali e con modelli organizzativi che tendono al contenimento dei costi, all’efficacia e all’efficenza al fine di garantire la redditivitá in un mercato sempre piú difficile per la crisi finanziaria mondiale e per l’arrivo di nuovi agguerriti competitors. Dobbiamo raggiungere una maggiore e piú rapida capacitá di reporting tra i vari livelli di responsabilitá aziendali, e a una maggiore capacitá di controllo delle commesse. Intendiamoci, in questo sforzo non vi é nulla di geniale, anzi - rischieremmo per certi versi di scoprire l’acqua calda - se non guardassimo p.09 la Betoniera tutti, con modestia e voglia di imparare - a quegli stessi processi di ammodernamento che tutte le principali organizzazioni stanno affrontantando da anni’. Ho chiesto a Tim Gaskel, il Direttore Commerciale che segue le iniziative commerciali dei progetti di dimensione e elevata difficoltà tecnica, cosa essi siano e perché siano importanti per lo sviluppo della CmcAA. “La CmcAA é un’azienda che puó vantare competenza di alto livello e che ha maggiori margini di successo e di profitto quando é impegnata in grandi progetti, ossia progetti con valore da 700 milioni a un miliardo di euro (un po’ come quello che stiamo realizzando ad Ingula, in Sud Africa). Inoltre, progetti di grande mole e di elevata difficoltà tecnica possono diventare grandi occasioni per stringere alleanze strategiche di grande importanza. Attualmente, il mio dipartimento sta guardano alle prequalifiche per progetti in Zambia, in Uganda, in Namibia, tutti Paesi nuovi per la Cmc e che potranno in futuro rivestire un ruolo di primissimo piano”. “Dimensione e difficoltà tecniche o specializzazioni sono il passaporto per legare la Cmc a strategie globali che possano permettere all’azienda di rimanere in posizioni di rilievo nei prossimi dieci-quindici anni. In un mercato dove il boom delle costruzioni si fa nei paesi in via di sviluppo e dove le aziende di costruzioni di quei paesi (Cina, Brasile, Sud Africa, prossimamente India...) diventeranno, per la loro grande competitivitá veri e propri protagonisti mondiali, la Cmc si presenta come il partner ideale per loro: siamo in Africa da quasi 30 anni e da sempre ci misuriamo con le sue difficolta logistiche, abbiamo saputo costruire relazioni stabili e significative con le principali istituzioni locali, attualmente lavoriamo in 4 Paesi (Sud Africa, Mozambico, Lesotho, Angola), e stiamo aprendo cinque nuove branches (in Uganda, Zimbabwe, Zambia, Namibia, Botswana). Di conseguenza, abbiamo relazioni importanti con imprese cinesi, indiane, brasiliane e infine anche africane. Certo non abbiamo tutto, ma strada facendo incontreremo ciò che ancora ci serve”. 04.1.a 04.1.d 04.1.h 04.1.b 04.1.c 04.1 04.1.e 04.1.f 04.1.g 110 anni di V. M. 04.1.a-c, e-g Volti dal passato. 04.1.d Eccola, è la foto più antica della Cmc. Risale al 1911 e si riferisce al cantiere 04.1.h I cementisti, nei primi anni del secolo, davanti alle loro creazioni “artistiche”. 04.2.a Il nuovo marchio per i 110 anni di Cmc. 04.2.a 110 anni di V. M. Il prossimo 7 marzo Cmc celebra i suoi 110 anni Marchio 110 anni in 3d Perché questo anniversario non sia solo un appuntamento rituale ma possa assumere significato e valore può bastare poco, per esempio riuscire a dar voce alle tante voci che giacciono addormentate nelle pagine manoscritte dei nostri verbali o del nostro giornale. Come tutti sanno il marchio Cmc si sviluppa su 3 quadrati, il primo con l’acronimo su fondo rosso (il famoso gufo inventato negli anni ‘70), il secondo con la sigla puntata c.m.c. ed infine il terzo con le specifiche “cooperativa muratori cementisti ravenna”. della scuola elementare Garibaldi a Ravenna. 04.2 Cmc è nata giovedì 7 marzo 1901, regnante Sua Maestà Vittorio Emanuele III, in una sala della locanda del Commercio in via Mentana al n.3. Il notaio era Giuseppe Pirazzoli fu Adriano, Regio Notaio residente in Ravenna, i testimoni Calderoni Ulisse di Paolo, impiegato, e Baroncelli Augusto di Pietro, cameriere. 35 muratori, “maggiori di età, di loro pieno diritto come essi confermano e della loro identità mi fanno fede gli stessi testimoni, dichiarano di voler costituire, siccome col presente atto costituiscono una società Anonima Cooperativa sotto la denominazione di Cooperativa fra gli operai muratori e manuali del Comune di Ravenna con sede nella città di Ravenna e collo scopo di assumere ed eseguire in cooperazione lavori murari, pubblici e privati”. Da allora sono avvenute 2 guerre mondiali, tensioni ed ostilità in vari Paesi in cui Cmc ha operato, cataclismi naturali come quelli del 1908 a Messina e Reggio Calabria, cicliche crisi economiche che, dalla contrazione degli investimenti alla difficoltà di reperimento dei materiali ai traumi dei cambi mondiali, hanno rappresentato per Cmc difficili sfide con cui fare i conti. Il 20 luglio 1901 il Consiglio di Amministrazione deliberò di “acquistare una bicicletta usata, ritenuto che il noleggio è svantaggioso alla società” per venire incontro alle esigenze del” l’economo dovendosi recare da un punto all’altro della città dove la cooperativa ha lavori da eseguire, oppure dai diversi fornitori per farvi le provviste”. Da quella prima bicicletta ai grandi mezzi meccanici ed elettrici che Cmc ha acquistato in anni moderni è cambiato il mondo e le 6 o 7 generazioni che lo hanno attraversato da allora hanno visto trasformazioni sempre più veloci e dirompenti. Presi come siamo da un presente tumultuoso e nevrotico abbiamo sempre meno tempo per la memoria, per riflettere su quel che siamo stati e su quale è il minimo comune denominatore che ha attraversato tutto questo tempo. Rileggendo i primi verbali ci viene incontro un mondo duro, spesso litigioso e problematico, ma sempre vi sono stati uomini illuminati che hanno attraversato il mare magnum delle difficoltà per far vivere la cooperativa e farla prosperare. p.10 la Betoniera Ci piacerebbe che il complesso delle iniziative per l’anno in corso mettesse in luce le energie centripete che hanno indicato la rotta della nostra cooperativa, gli elementi di identità e di appartenenza, per consegnare ai più giovani - quelli che conoscono Cmc da poco tempo - il nostro passato perché, come ebbe a dire Indro Montanelli, “un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”. Gli appuntamenti dei 110 in breve Eccone brevemente alcuni dei quali non mancheremo di dare opportuna informazione: 7 marzo 2011 • ore 17 “Cmc racconta Cmc” spettacolo inaugurale presso la Galleria di sede in via Trieste 76. • ore 21 “Trebbo romagnolo” presso il Teatro Socjale di Piangipane. n.b. Per lo spettacolo, a causa dei posti limitati, occorre prenotarsi presso la portineria di sede, tel. 0544 428245, oppure tramite e-mail [email protected] entro il 1° marzo. 6-13 marzo • Settimana rosa in collaborazione con Linea rosa e Teodora, spettacoli e sport contro la violenza sulle donne. • Appuntamenti sportivi con Ravenna Calcio, Marcegaglia Cmc e Riviera di Romagna (vedi pag. 20). Riuscire a disciplinare un nome lungo un treno non è cosa facile ma ci riuscimmo negli anni 90, quando lo educammo a stare su 3 quadrati e, nonostante qualche esuberante traduttore, il marchio di oggi regge ancora per la sua forza visiva, molto ben espressa dall’uso di forme semplici e colori primari (rosso e blu). Oggi sorgeva la necessità di dare visibilità al nostro anniversario. Vagliate varie proposte, abbiamo scelto il marchio che ci rappresenterà per l’anno: un cubo che introduce l’uso stilizzato della terza dimensione, lo spazio, una profondità che rievoca il passaggio del tempo e lo stratificarsi di esperienze nella vita di Cmc. Per la verità avremmo voluto portarlo alla quarta dimensione, il tempo, ma rendere il tempo sulle due dimensioni è piuttosto complicato, a meno che non si seguano percorsi alternativi: i futuristi nei loro quadri lo esprimevano con violente sfocature, la fisica si è servita di formule, il cinema ha dato vita al flash back, che interrompeva lo svolgersi cronologico degli eventi per inserire episodi trascorsi. 28 maggio • Assemblea dei soci di Cmc presso il Teatro Rasi. Al termine dell’assemblea performance di Alessandro Bergonzoni. Noi abbiamo scelto di mantenere invariato il concetto alla base del nostro marchio, aggiungendo solo una caratterizzazione che desse il senso dei 110 anni appena trascorsi: 110 anni di storie, di lavoro, ma soprattutto 110 di anni di persone che rappresentano il vero spessore del mondo Cmc. Estate • Musica, teatro e cinema coi nostri partner. Il progetto del marchio dei 110 anni è stato realizzato dallo studio grafico fabbricando. Autunno • Festa della Polisportiva Cmc con la collaborazione di varie società sportive. • Presentazione del volume di Vera Negri Zamagni “Da Ravenna al mondo. Come la Cmc è diventata una grande cooperativa internazionale 1952-1985”. • Convegno internazionale sull’economia cooperativa. ...Questo è e questo si vedrà nel corso di tutto il 2011, nei manifesti e negli inviti. Dicembre • Concerto di fine anno Se non vi piace, c’è sempre qualche geometra di buona volontà che se lo può inventare a suo gusto! 04.3.a 04.3.b 04.3 04.3.c 04.3.d 04.3.e 110 anni di Cristiana Bolognesi Un incontro speciale: Terzo Ricci, classe 1910 04.3.a Terzo Ricci nel 1941. 04.3.b.c Terzo Ricci ad una braciolata Cmc negli anni ‘60. Non ho mai conosciuto un centenario, perciò non so chi aspettarmi quando mi chiedono di incontrarlo e porgli un po’ di domande su quello che è stata la Cooperativa per buona parte del secolo scorso. 04.3.d Terzo Ricci oggi. 04.3.e L’incontro per l’intervista con Cristiana. Terzo Ricci è il “meno giovane”, come ama definirsi lui stesso, socio pensionato della Cmc: è nato a Ravenna l’8 aprile 1910; “mia mamma - mi racconta - quando andò dall’ufficiale dell’anagrafe per registrarmi non ricordava la data esatta della mia nascita ma solo che era un giorno di pioggia; chissà qual è il giorno vero!” È socio della Cmc dal 1939, ma lavora in Cooperativa almeno dal 1932 ed è un socio pensionato dal 1970. Quando gli telefono per accordarci, mi risponde che si dichiara ben lieto di vedermi la settimana successiva, “ma mi chiami il giorno prima - si raccomanda perché qua non si sa mai cosa possa succedere!” Quando qualche giorno dopo lo incontro mi riceve in un bell’appartamento e ci accomodiamo nel suo confortevole divano blu: raccontare 101 anni di vita richiede un certo tempo, meglio stare comodi! Non ho bisogno di fare domande, Terzo Ricci inizia subito il suo racconto da quei primi anni in Cooperativa quando si presentava, insieme ad altre 50 e più persone, alla mattina presto presso la vecchia sede di via Oriani. Lì il capo delle maestranze decideva chi avrebbe lavorato quel giorno e dove. “Io ero fortunato, perché stavo a Ravenna, ma c’era chi tutte le mattine veniva in bicicletta da Coccolia, da Campiano, dal forlivese e gli toccava tornare a casa; i giorni invece che non lavoravo, non tornavo a casa a mani vuote, perché insieme ad un gruppetto di altri andavamo a Marina a pavarazze!” Gli anni sono quelli della sede di via Oriani, sede che conosciamo bene grazie a tante foto conservate in archivio, ma Ricci me la descrive e, magicamente, quelle foto in bianco e nero prendono colore; “andando nella via verso il centro, sulla destra c’era l’edificio principale con sopra gli uffici e sotto i magazzini in cui lavoravano i ferraioli, i cementisti e tutti gli altri artigiani; sulla sinistra, poco più avanti, c’erano le stalle dove si tenevano i cavalli e i muli; un mondo brulicante di gente già dalla mattina prima dell’alba” che dava vita ad una città che è rimasta solo nei ricordi di pochi e nelle foto degli archivi. p.11 la Betoniera “Poi, finalmente, un giorno ero ancora lì a far la coda sperando mi chiamassero per far la giornata e Gamberini mi apostrofa dicendo: tu hai voglia di lavorare?” “Come no, vengo qua tutte le mattine!” “Allora prendi le tue cose che vai a Roma”. Fu così che Terzo Ricci all’inizio degli anni ‘30 si trasferisce a Roma al cantiere di via Medaglie d’oro nella zona di Monte Mario. In archivio ho trovato qualche foto - bellissima - degli operai di quel cantiere: chissà se nel mezzo c’è anche Terzo Ricci! In quel periodo i suoi ricordi si accavallano con quelli della sua carriera di calciatore. È a Roma che partecipa più volte al prestigioso Torneo del Littoriale con giocatori della Roma e della Lazio. Lo scorso anno, in occasione del 100esimo compleanno, il Ravenna calcio gli ha dedicato una partita e gli ha concesso l’onore del calcio d’inizio in quanto più anziano ex giocatore della squadra. Tornato a Ravenna fa per qualche anno il manovale generico in diversi lavori ordinari; gli chiedo se si ricorda di Prometeo Balducci, che nel ventennio era il padre-padrone della Cooperativa, il presidente voluto dai fascisti che fece tanto in quegli anni per far lavorare la Cmc; per chi conosce la storia della nostra Cooperativa è un personaggio mitico, perché in quegli anni trovi lui e soltanto lui spulciando nelle carte; e parlare con Terzo Ricci, che Balducci se lo ricorda bene, è come conoscere qualcuno che ha visto Atlandide e te lo racconta… o quasi! “Meto, questo era il soprannome di Balducci, era un omone dalla faccia bonaria ma guai a fiatare! Quando arrivava lui, tutti abbassavano la testa e tacevano”. Se lo ricorda quando un giorno arrivò al lavoro nel cantiere del Liceo classico alla fine degli anni Trenta; “c’era un vecchio muratore - ricorda Ricci che faceva un po’ il caporale e chiamavano Brongia che dall’altro dell’edificio vide Balducci per strada che stava arrivando e iniziò a strigliare tutti perché si dessero da fare; ma Riccardo Minghelli, capocantiere e repubblicano, che non aveva paura di niente gli urlò di rimando: “digli ‘mo al signor Direttore che non abbiamo bisogno di lui”! Abbiamo appena citato Minghelli che segnò in modo indelebile la storia di Terzo Ricci in Cmc; anche Ricci infatti è repubblicano e finisce sotto l’ala protettiva di Minghelli, vicepresidente nel dopoguerra, che lo porta spesso con sé nei vari lavori in cui era capocantiere; “era un vero artista, era bravissimo; lui avrebbe potuto anche solo dirigere i lavori invece gli piaceva lavorare e stare in mezzo a noi”, ricorda Ricci con nostalgia. Un giorno, era quasi inverno e si iniziavano i lavori alla Sarom, di lavoro ce n’era tanto e Minghelli spartisce come tutte le mattine il lavoro fra i vari operai: “Tu vai lì, tu vai là; chiamava tutti, tranne me ricorda Ricci - così gli chiedo be’ Riccardo cos’è? Ti dimentichi di me? E lui, sta zét! Te da lunedì mattina vai al magazzino della calce e cementi in via Trieste e ci esci solo quando te lo dico io; non mi è mai venuto a riprendere e in magazzino ci sono stato praticamente fino a che non sono andato in pensione!” “Di lavoro ce n’era tanto in quel periodo! E quanta gente che faticava nei capannoni: i fabbri, i falegnami, i meccanici e i cementisti, che facevano gruppo a sé. A volte mi chiamavano anche di notte per caricare i camion. La buca della calce spenta credo sia ancora quella che ho messo io!” Anche a pranzo si stava tutti insieme; di solito c’era uno che un po’ prima di mezzogiorno preparava un grande fuoco e poi si cucinavano le braciole; venivano anche dai cantieri vicini a mangiare, non solo chi era al centro operativo. Una specie di braciolata che si svolgeva tutti i giorni! Ma Terzo Ricci può vantarsi di aver partecipato anche alla prima braciolata che non si tenne a Ravenna alla sede di via Trieste ma nelle colline faentine e riuniva le cooperative ravennati. Questo a metà degli anni Trenta. “Noi portavamo quintali di braciole - mi racconta - e a un certo punto tutti venivano a mangiare da noi che eravamo quelli più forniti!” Prima dell’istituzione della “classica” braciolata nelle 2 settimane di chiusura di solito si andava con il pullman a fare un giro turistico alla Fiera campionaria di Milano e nei dintorni della città; si stava via una settimana ed era un evento! Ogni tanto si fa più pensieroso, i ricordi devono essere proprio tanti e fare ordine non è sempre facile ma mi sembra che prevalga la serenità in quest’uomo che ha vissuto praticamente tutto il Novecento e che dice di essere stato bene perché crede di aver fatto sempre il suo dovere; così quando terminiamo la nostra chiacchierata e gli chiedo se gli posso fare qualche foto, mi risponde con un sorriso furbo “spero la macchina fotografica sia buona che non la voglio mica rompere”! Ecco, ho conosciuto un centenario e posso dire di avere conosciuto una persona speciale, di quelle persone di cui leggi nelle cronache di un tempo e che oggi fai fatica a ritrovare, e perché no... ho conosciuto anche chi ha contribuito a costruire buona parte della nostra Cooperativa e la sua storia. 05 05.a 05.b 05.c 05.d 05.e elezioni consiglio di C. B. Al voto, al voto! Soci per la prima volta alle urne 05.a Andrea Lorenzini. 05.b Paolo Polignone. 05.c Angela Vincenzi. 05.d Marck Bravaccini. 05.e Federica Fusconi. 05.f Foto di gruppo. In questo numero della Betoniera inizia la nostra marcia di avvicinamento alle elezioni per il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione il prossimo 28 maggio incontrando 5 soci che voteranno per la prima volta; sono (in rigoroso ordine alfabetico): Marck Bravaccini, lavora ai mezzi marittimi ed è socio dal 2009; Federica Fusconi, addetta all’ufficio legale e socia dal 2010; Andrea Lorenzini, lavora all’ufficio impianti ed è socio dal 2008; Paolo Polignone, è alle iniziative sviluppo ed è socio dal 2009; Angela Vincenzi, è ai lavori marittimi ed è divenuta socia nel 2010. Iniziamo il nostro incontro partendo subito da un tema caldo. Per la prima volta quest’anno i candidati al CdA verranno scelti da un Comitato elettorale, cosa ne sapete e pensate di questa modalità? Federica è la più preparata, anche perché faceva parte della Commissione consiliare governance che ha studiato, tra l’altro, i nuovi criteri di composizione, nomina e funzionamento del CdA: “Il Comitato è formato da una serie di persone con caratteristiche ben precise (fra tutte essere socio da almeno 9 anni e rappresentare i vari settori aziendali) che garantiranno una scelta attenta; in ogni caso i candidati dovranno essere soci da almeno 3 anni, possedere una generale credibilità sociale e la propensione ad assumersi responsabilità; resta comunque la possibilità dell’autocandidatura con le modalità tradizionali; la lista dovrà essere il più possibile rappresentativa dell’articolazione organizzativa e professionale della Cooperativa”. Interviene Angela che attualmente è in sede ma ha lunga esperienza di cantiere: “questo significa che dovrebbe essere garantita anche la partecipazione degli operai? Perché mi pare che stiamo andando sempre più verso un Consiglio per così dire di alto livello, molto preparato sui temi dell’economia e della finanza, ma che rischia, purtroppo, di perdere la componente più operativa, quella operaia”. “Ma in CdA servono persone che capiscano e sappiano risolvere i grandi problemi - interviene Paolo - altrimenti come si può condurre l’azienda soprattutto in questi momenti difficili?” “Secondo me - dice Andrea - il contributo della compagine operaia ci deve essere per fungere da raccordo tra la sede, che è il cuore amministrativo, e i cantieri, che sono quello produttivo”; “infatti - ribadisce Marck - noi ci stiamo trasformando in un’azienda amministrativa ma il principio primo dovrebbe essere quello di costruire!” E della quota rosa cosa ne pensate? È sempre Federica che, regolamento alla mano, puntualizza il tema: “almeno il 20% dei candidati della lista deve appartenere al genere meno rappresentato, cioè, attualmente, le donne! Dato che in Consiglio siederanno 13 persone e che la lista dei candidati dovrà essere pari al doppio, cioè 26, il numero di donne candidate dovrebbe essere almeno 5; in più fra i soci eletti ci dovrà essere almeno un socio appartenente al genere meno rappresentato, cioè, lo dico ancora, una donna! Se nessuna donna viene eletta, il candidato eletto con meno voti lascerà il posto alla donna che avrà avuto più voti; ma questo speriamo non avvenga e che almeno una donna venga subito eletta!”. “Secondo me è una discriminazione!” interviene subito Paolo. “Non sono tanto convinta, - risponde Federica - perché in ambienti molto maschili è l’unico modo, almeno all’inizio, per sfondare una porta, perché altrimenti forse non ti prenderebbero mai in considerazione dato che ci sono tanti uomini che potrebbero ricoprire quel ruolo; vincolando un numero con le quote rosa, qualche donna emerge, poi magari fra qualche anno non ce ne sarà più bisogno perché tante si saranno già fatte conoscere”. Per Angela che, precisa sorridendo, è rosa ma fa un lavoro azzurro, è irrilevante che ci siano o non ci siano p.12 la Betoniera donne in Consiglio; quello che importa è che il lavoro venga svolto bene; “io non mi sento più rappresentata da una donna piuttosto che da un uomo; il Consiglio d’Amministrazione dovrebbe tenere conto delle esigenze di tutti, uomini e donne; ma se in un Consiglio di tutti uomini questi non sono in grado di tutelare anche i bisogni e le necessità delle donne allora ben vengano le donne in CdA! Evidentemente se si è sentita la necessità di fare le quote rosa si è consapevoli che la voce delle donne non viene presa in considerazione!” Se parliamo di elenco di candidati è un discorso, dice Andrea, ma qui si impone qualcuno nel Consiglio che magari non è stato eletto con dei voti e non lo trovo giusto; “non stiamo parlando di carriera dove è vero che le donne hanno più difficoltà, noi stiamo parlando di un’elezione!” Anche Marck è d’accordo che “sarebbe stato giusto garantire le quote rosa solo nella lista dei candidati, perché davvero il rischio è trovarsi in situazioni sgradevoli!” Parliamo ora della presentazione dei candidati; nel Regolamento si legge che le liste dei candidati saranno accompagnate da una relazione di presentazione dei candidati e del loro profilo professionale; fino all’ultima elezione sulla Betoniera usciva un primo numero con le schede dei candidati (occupazione, ruolo, elenco dei candidati sottoscrittori), poi, nel numero successivo, un articolo scritto dal candidato medesimo. Voi cosa ne pensate di queste modalità di campagna elettorale? Per Marck “è chiaro che per leggersi tutto bisogna essere più semplici perché alcuni alle precedenti elezioni sono stati molto prolissi, altri molto ermetici! Però come principio mi pare la forma giusta!” Provo a chiedere se non sia più chiaro e leggibile farlo sotto forma di intervista magari con domande uguali per tutti; “non credo che sia giusto ritiene Paolo - ognuno deve essere libero di esprimere le sue opinioni senza forzature”. È Andrea a proporre di fare come in alcuni giornali ovvero mettere a caratteri più grandi una parte del testo a cui si vuole dare risalto, “poi magari se uno è interessato legge tutto nel dettaglio altrimenti gli basta leggere ciò che è evidenziato e che funziona come un riassunto”. “Sono d’accordo - interviene Federica - ma bisogna comunque cercare di limitare la lunghezza degli interventi, soprattutto da quest’anno che ci saranno 26 candidati”. 05.f Ma sono utili questi articoli? Possono spostare dei voti? “In generale - risponde subito Angela - voterò qualcuno che conosco o che mi ha consigliato qualcuno di cui mi fido; però c’è un’altra cosa: se io fra tre anni volessi rivotare lo stesso candidato della volta precedente mi piacerebbe sapere se si merita di nuovo la mia preferenza; mi piacerebbe alla fine del mandato sapere rispetto alle “promesse elettorali ” che ha fatto com’è la situazione”; “è vero - conferma Marck - tu magari voti per una persona poi non la vedi per uno o due anni”. “Io - confessa Paolo, ma tutti annuiscono - alcuni consiglieri non li ho mai visti, non so chi siano; mi pare che non ci sia un contatto tra consiglieri e soci. Al di là delle relazioni sull’andamento dell’azienda, ad esempio dell’Ad al Consiglio dei delegati, non c’è un’informazione capillare, periodica e non istituzionalizzata; le informazioni le hai a livello di amicizia, se magari conosci un consigliere”; “è vero - conferma Andrea - qui a differenza della politica ci dovrebbe essere un rapporto che invece non c’è”. Avete delle proposte, dei suggerimenti in merito? Marck è il primo a lanciare un’idea: “Si potrebbero organizzare più spesso delle riunioni in cui i consiglieri a turno, così li conosciamo meglio, hanno la possibilità di incontrare i soci, sia in sede sia in cantiere”; “sperando che questi incontri non restino deserti - dice Federica - perché a volte la partecipazione in Cooperativa purtroppo è scarsa”; “oppure ogni consigliere potrebbe fare dei resoconti non troppo tecnici sulla Betoniera” propone Angela; “sono d’accordo - è Andrea a intervenire - articoli chiari per far conoscere chi sono, cosa stanno facendo e le attività che stanno portando avanti ”; “un paio di questi interventi ogni 3 anni per conoscerli meglio!” dice Paolo. “Secondo me - è Marck che propone - il ponte dovrebbe essere maggiormente utilizzato, sia per i discorsi preelettorali sia per questi interventi”; “sono d’accordo - interviene Federica - poi la Betoniera non tutti la leggono, delle volte arriva e te ne dimentichi; invece sul ponte quando arriva la newsletter la leggono tutti”; “visto che il ponte è uno strumento veloce - suggerisce Andrea - magari si potrebbe fare un estratto di quello che uscirà sulla Betoniera”; “peccato che sul ponte non si possano mettere video, - riflette Paolo - sarebbe bello che i consiglieri o i candidati potessero fare dei video messaggi; so che Cmc ha una pagina su youtube, ma qui in ufficio non ci si connette e a casa non tutti hanno la possibilità di accedere a internet”. Per concludere chiedo se verranno tutti, ravennati e non, a votare. E qui non ci sono dubbi né perplessità, è un coro di sì! 06.a 06.b 06.c 06.d 06.e 06.f 06 06.g 06.h intervista di Mara Cavallari Università e imprese, un binomio vincente 06.a-h Immagini del Polo Universitario Ravennate. La storia del Polo Scientifico-Didattico di Ravenna inizia alla fine degli anni ottanta. Delle sue prospettive e dei suoi problemi parliamo con il prof. Stefano Zunarelli, docente di Diritto della navigazione e dei trasporti, riconfermato nei mesi scorsi alla Presidenza del Polo Scientifico-Didattico di Ravenna fino al 2013. Nel 1986 apre a Ravenna la prima segreteria decentrata dell’Università degli Studi di Bologna, nel 1988 viene istituita la Scuola Diretta a fini speciali per Archivisti, nel 1989 prende avvio il primo anno accademico di Scienze Ambientali. Nel 2001 si costituisce finalmente il Polo Scientifico-Didattico di Ravenna. La Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, con studenti provenienti da tutte le regioni italiane, costituisce il più consolidato insediamento universitario cittadino. I Corsi di studio della Facoltà di Giurisprudenza, i Corsi legati alle professioni sanitarie di Logopedia e Infermieristica della Facoltà di Medicina, della Laurea in Ingegneria Edile, e della Laurea triennale in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, oltre al già citato Corso di Laurea in Scienze Ambientali, delineano un quadro ampio e articolato, con una presenza dell’Università sempre più capillare sul territorio. A questa offerta si sono aggiunti il Corso in Chimica dei Materiali e Tecnologie Ceramiche della Facoltà di Chimica Industriale, la laurea Magistrale in Sistemi Edilizi e Urbani della Facoltà in Ingegneria e la Laurea Magistrale in Biologia Marina. Il numero delle matricole è nel frattempo aumentato di anno in anno fino a raggiungere i circa 3.500 studenti iscritti attualmente a Ravenna. Delle prospettive e dei problemi del Polo ravennate parliamo con il prof. Stefano Zunarelli, docente di Diritto della navigazione e dei trasporti, riconfermato nei mesi scorsi alla Presidenza del Polo scientifico-didattico di Ravenna fino al 2013. Prof. Zunarelli, la prima domanda è d’obbligo. In un periodo di grandi incertezze normative e finanziarie per l’Università italiana, quali problemi dobbiamo aspettarci per il Polo ravennate? Il sistema universitario italiano, e quindi anche quello bolognese-romagnolo, si trova a dover affrontare una fase di grave restrizione delle risorse pubbliche p.13 la Betoniera disponibili, che comporterà necessariamente un processo di razionalizzazione sul piano organizzativo. La riforma recentemente attuata detta le linee lungo le quali si dovrà procedere per realizzare tale processo di razionalizzazione, che troveranno una prima realizzazione nel nuovo Statuto dell’Alma Mater, che sarà discusso ed approvato nei prossimi mesi. Ogni processo di razionalizzazione, accanto ad inevitabili rinunce, porta sempre con sé nuove opportunità. I docenti ed i ricercatori del Polo Universitario di Ravenna faranno ogni sforzo per cogliere queste opportunità, soprattutto collocando l’attività di ricerca nel contesto organizzativo di Ateneo nella maniera più adatta alla sua valorizzazione a livello internazionale e rendendo l’offerta didattica sempre più aderente alle aspettative dei giovani, che giustamente intendono entrare nel mondo del lavoro attrezzati per svolgervi un ruolo da protagonisti, ed a quelle del territorio ravennate, in tutte le sue articolazioni. Uno dei punti di forza del Polo ravennate in questi anni è stato senza dubbio il forte legame con la realtà produttiva del nostro territorio. Oggi si lavora per fare di Ravenna una importante realtà per quanto riguarda l’energia e la nautica. Quale contributo può venire dall’università? Uno degli obiettivi che il Polo universitario si è dato come prioritari è quello di intensificare le relazioni con le realtà imprenditoriali ravennati, svolgendo un ruolo di supporto allo sviluppo dell’economia non solo ravennate ma di tutta la regione. In questa prospettiva, l’avvio (soprattutto grazie agli sforzi della Regione Emilia Romagna e degli Enti locali) della realizzazione di Tecnopoli destinati a sviluppare la ricerca applicata (e quindi immediatamente fruibile da parte delle imprese) nei settori dell’energia e della nautica rappresenta una grande opportunità per tutti quanti operano nel territorio ravennate. Il nostro territorio potrà assumere in futuro un ruolo di primaria importanza a livello internazionale nei settori dell’energia e della nautica. Ciò per evidenti ragioni storiche, geografiche e di esperienze industriali già sviluppate nella città o nei territori contigui. L’Università ha al proprio interno un patrimonio di conoscenze e di professionalità che può costituire il valore aggiunto decisivo per indurre nuove imprese di questi settori ad avviare insediamenti nelle aree ravennati a ciò destinate, e per convincere le imprese già presenti a sviluppare ulteriori iniziative industriali innovative sul piano tecnologico. Mi auguro che le imprese sappiano cogliere l’opportunità che viene loro offerta. Da parte nostra non solo garantiremo la massima disponibilità, ma ci renderemo parte attiva al fine di sollecitare occasioni di collaborazione ed anche di elaborazione strategica comune. Negli anni gli spazi a disposizione del polo universitario ravennate sono cresciuti in qualità e quantità. Quali restano i punti di maggiore sofferenza da affrontare per la qualità didattica e per l’accoglienza di studenti e docenti? La situazione degli spazi è molto migliorata negli ultimi anni. Si può dire che i Corsi delle Facoltà di Beni Culturali, Giurispudenza ed Ingegneria abbiano trovato una sistemazione logistica ottimale, che pone gli studenti in condizione di vivere la propria esperienza universitaria in un contesto nettamente più accogliente di quello dei corrispondenti corsi della sede di Bologna (ove esistenti), anche in termini di facilità di contatto e di rapporto con i docenti. Gli indici relativi al livello di soddisfazione degli studenti sono eloquenti al riguardo. La maggiore criticità che tuttora persiste è quella relativa alla definitiva collocazione di alcuni laboratori dei corsi di Biologia Marina e di Scienze Ambientali, per cui, comunque, è stata identificata una soluzione-ponte ritenuta da tutti soddisfacente. L’Ateneo e la Provincia di Ravenna stanno studiando come pervenire ad una definitiva soluzione del problema. Ravenna si candida a Capitale europea della cultura per il 2019. Quale contributo in questa direzione può venire dal Polo universitario ravennate? Credo che il contributo che la presenza dell’Università a Ravenna ha dato in questi ultimi dieci anni alla crescita culturale della nostra città sia sotto gli occhi di tutti. Anche la presenza di studenti stranieri, sia come iscritti ai curricula universitari ravennati che come partecipanti a programmi Erasmus, è in continua crescita. Ciò non può che avere positivi effetti sulla ‘visibilità’ internazionale di Ravenna, soprattutto nei confronti delle generazioni più giovani. Nei prossimi mesi cercheremo di porre i numerosi contatti internazionali del Polo di Ravenna (e in generale dell’Ateneo) a disposizione delle autorità cittadine per supportare la candidatura di Ravenna quale Capitale europea della cultura per il 2019. 07.1 comunicazione di V. M. Il punto sul blog Cmc 07.1.a Una schermata del blog www.cmcblog.it. Il prossimo maggio il nostro blog spegne la sua prima candelina. Come sta andando? Attraverso Analytics, lo strumento di Google che fa il punto in tempo reale degli accessi e delle caratteristiche dei visitatori, questo è il quadro che è emerso. Il blog si sta integrando alla grande anche con i social network attualmente in uso che sono, ricordiamo, per le foto Flickr e per i video You tube. Recentemente tra l’altro è stato pubblicato su you tube un breve video che si riferisce alla visita del Presidente Napolitano. Ed altro a seguire avverrà. Dal 3 maggio scorso è online il blog di Cmc. Circa 300 articoli pubblicati, per un totale di 46.644 parole, 400 foto e 40 gallerie di immagini, collegamenti costanti con i social network, news letter settimanali ed un pubblico in continuo aumento sono in sintesi alcuni dei dati del nostro giornale online. Da settembre 2010 al 31 gennaio 2011 hanno visitato il sito 6.421 persone che hanno letto 18.717 pagine. Gli utenti fruiscono in media di un paio di pagine per visita, rimanendo sul sito circa 2 minuti, il tempo necessario per leggere le news più recenti. I visitatori provengono per lo più dall’Italia (90,87%), mentre la parte rimanente si collega da ulteriori 76 paesi, tra cui risultano in prima posizione il Sud Africa e il Mozambico. Il blog si consulta prevalentemente tramite computer, ma non mancano utenti che lo leggono anche attraverso smartphone (es. iPhone) e tablet (es. iPad). Nel periodo di riferimento si tratta complessivamente di 120 visite con una media di 2 pagine a visita e una durata complessiva della navigazione di un minuto e mezzo (in conformità con quanto rilevato in precedenza). della sperimentazione effettuata nel 2010 e getta ottime prospettive di crescita per il 2011. 07.1.a Da segnalare inoltre come, rispetto al mese di settembre, le prime settimane del 2011 riportino un evidente incremento in termini di visitatori mensili (+150%) e visualizzazioni di pagina (+117%), mostrando come la consultazione del blog si sia rapidamente diffusa non solo tra i dipendenti della Cooperativa ma anche all’esterno, portando attualmente il numero mensile di visitatori a sfiorare le 2.000 unità e il numero di pagine visualizzate a oltre 5.300. Il blog di Cmc si configura in definitiva come uno strumento informativo di cui gli utenti sono ben consapevoli, visitato per brevi periodi temporali (come una sorta di bacheca virtuale) con l’obiettivo di ottenere aggiornamenti sulla Cooperativa e sulla sua attività sociale. L’incremento del numero di utenti negli ultimi mesi, collegati non solo dall’Italia ma anche da numerose località estere in cui risiedono lavoratori italiani di Cmc, decreta la buona riuscita 07.2 comunicazione di V. M. Comunicare noi stessi tramite Skype In questi giorni le pagine dei giornali sono piene di commenti di superesperti che trasmettono ai comuni mortali le informazioni di base per permetterci di capire in quale gesto, atteggiamento, movimento del corpo si possa nascondere un mostro. Fa fede in questa ricerca il bisogno di riconoscere con assoluta certezza cosa distingue l’essere “mostruosi” dai cosiddetti normali. E noi “normali” quali strumenti abbiamo per comunicare? Certo, se è vero che il corpo non mente mai, ci sono modi inconsci per riconoscere pensieri e sentimenti oltre il detto od oltre il voluto. Ma nel mondo virtuale? È curiosa la quantità di citazioni, aforismi, stralci di frasi celebri o meno, che gli utenti di Skype utilizzano per il loro profilo. Ne esce un quadro divertente, a volte misterioso, che evidenzia inaspettate vie di saggezza e di autoanalisi. Non vogliamo trarre da questa messe di messaggi nessuna morale conclusiva, solo mettere in evidenza il grande bisogno di umanizzare del quale lo strumento informatico ci lascia sempre utenti assetati ed affamati. Ecco qua quel che ne è uscito. Ci sono i saggi, anzi le sagge. Valentina, chi è vecchio da giovane piange da vecchio, Elisa, citando Aristotele, p.14 la Betoniera “la dignità non consiste nel possedere onori ma nella coscienza di meritarli”, Michela “Nella mia vita c’è sempre un sottofondo musicale, ogni momento importante è legato a una canzone, e ogni volta che la sento parte il mio videoclip personale...”, Raffaella “questo universo è come un oceano dall’equilibrio perfetto. Non puoi sollevare un’onda qui senza scavare un vuoto altrove”, l’amica Tatiana “solo la luce che uno accende a se stesso, risplende in seguito anche per gli altri...” La saggezza è appannaggio delle donne? Macchè... i colleghi non sono da meno. Claudio, citando Oscar Wilde, “l’ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili, il pessimista sa che è vero”, Daniele “secondo le leggi della fisica, il calabrone non può volare; lui però non lo sa e vola lo stesso”, Stelio ricorda una frase di madre Teresa, “la gioia è assai contagiosa. Cercate, perciò, di essere sempre traboccanti di gioia dovunque andiate”. Ci sono quelli che fanno il punto sui guai della vita. Partiamo da Angela “i sogni son desideri ... NON si avverano!”, Monia “non ho mai visto niente di più menagramo, a parte un gatto nero che passa sotto una scala”, un’altra Valentina “...la vita è cattiva, la gente è cattiva, l’estremo individualismo è ciò che ucciderà la nostra mente e cancellerà le nostre sensazioni...”, Mirella ha “imparato che la vita è dura ma ..... io di più!”, Andrea “Tuesday’s gray and Wednesday too:)” Poi ci sono quelli della sospence. Daniele ci invita ad andare al Daniele 6.5 dei Libri profetici dell’Antico testamento, Gabriele “coitado de mim! poor me!”, Miro puntualizza che “aveva ragione Darwin...” qualcun altro ci ricorda che “ha superato il mezzo secolo..... ma và come un treno!!!!!!” Grande spazio allo sport: Riccardo fa l’augurio “che vinca il migliore”, Edo ringrazia “caracciolo di avere evitato un derby per il prossimo anno!!!!!!”, Marco “Fate in modo che gli resti impressa nella memoria, per sempre, la sera che hanno incontrato i Titans”. Poi ci sono i divertenti e divertiti: Gerardo “facciamo che ci sono anche se non ci sono” o Polly “anche un orologio rotto segna l’ora giusta 2 volte al giorno”. Termino con gli esistenzialisti, quelli che ricordano a se stessi ed agli altri, che tutto è destinato a finire. Un memo, che sta tra memoria e medicamento, che ci invita a non prendere la vita troppo sul serio. È questo il significato di un messaggio in lingua pali “tutte le cose condizionate sono impermalenti” o del “...tutto scorre” di Roberto. Non so quanto possa consolarci, ma anche la tecnologia avrà la stessa sorte, se è vero il messaggio di Luca, il quale ci avverte che anche “le cose elettroniche si rompono”. 08 08.a osservatorio di Monica Arena Expo 2015 08.a Monica Arena. 08.b Giuseppe Sala, amministratore delegato Expo 2015. Il 2011 sarà l’anno del lancio di Expo 2015. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato della manifestazione, Giuseppe Sala. La macchina di Expo si mette finalmente in moto, il budget degli investimenti è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione, che ha previsto la cifra di 105 milioni di Euro per la sistemazione dell’area che ospiterà l’evento e la progettazione delle opere di superficie del sito ed i servizi generali. Partono gli appalti integrati per la realizzazione della “Piastra” dell’area espositiva, la ristrutturazione della storica cascina al centro del sito, il Performance Centre, l’anfiteatro. A febbraio arriverà anche un nuovo logo, più dinamico e rappresentativo del tema “Cibus Sapiens”, alimentazione sapiente, visto il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Lo ideeranno giovani studenti e neolaureati in architettura, moda,design, grafica pubblicitaria e disegno industriale nell’ambito di un concorso lanciato dalla società Expo. Il vecchio marchio con l’Uomo Vitruviano al posto della X, tuttora regolarmente utilizzato dalla società Expo anche se pignorato da un creditore della società precedente, verrà quindi sostituito da quello scelto dalla giuria del concorso a presiedere la quale è stato chiamato lo stilista Giorgio Armani. Ma la sua non è la sola 09 collaborazione eccellente all’evento. Maestri indiscussi del mondo della scienza, dell’architettura e dello spettacolo sono stati chiamati a dare il loro contributo. L’architetto Daniel Libeskind si occuperà della progettazione delle porte d’ingresso dei viali che attraversano l’area espositiva; lo scenografo Dante Ferretti, due volte premio Oscar, disegnerà i due viali principali dell’Expo, il cardo e il decumano. Gli architetti Jacques Herzog e Ricky Burdett si occuperanno della progettazione infrastrutturale del sito. del 2012, l’ad Sala assicura che tutti i lavori preliminari di sistemazione del sito saranno terminati. 08.b Grandi nomi a livello internazionale perché è all’estero, più che in patria, che Expo 2015 suscita grande interesse. Cina, Corea, Germania, Svizzera hanno già confermato la loro partecipazione come espositori. A fine febbraio il sindaco di Milano Letizia Moratti incontrerà a Roma gli ambasciatori di mezzo mondo. L’invito dell’Italia a partecipare alla manifestazione è stato inviato a 190 Paesi,incluso lo Stato del Vaticano. Quest’ultimo era già stato invitato ad altre Esposizioni Universali e aveva partecipato all’edizione di Lisbona nel 1998. Questa volta il tema sulla nutrizione è particolarmente sensibile e i rapporti tra Expo e Città del Vaticano sono molto stretti, anche perché i terreni di Expo sono in lizza per ospitare la Giornata Mondiale della Famiglia che si terrà a primavera del 2012 con la presenza di Papa Benedetto XVI. E per quella occasione, che sarà esattamente nel mese di maggio 09.a formazione di E. A. Lavorare e crescere nella Regione Australe 09.a Davide Domeneghetti. Si dice che il futuro appartiene ai giovani. Cmc lancia quest’anno il programma Cmc University anche in Africa Australe. Tra tutor e turati sono 35 i partecipanti al programma di Management Efficace, inaugurato a Johannesburg, il 5 e il 6 febbraio con l’intervento di Leondardo Potenza, Davide Casadio e Fabrizio Frasca Fantoni dello Studio di consulenza manageriale Ceccarelli e il saluto in conference call di Dario Foschini. all’archivizione dei documenti. Sará quindi necessario programmare ed attivare una forte attivitá di formazione, non meno intensa di quella che vedrá la Cmc AA impiegata nella formazione sulla Sicurezza. Per avere un’idea di come siano impiegati le nostre giovani promesse nel loro percorso di crescita professionale, ho intervistato Davide Domeneghetti, il responsabile del cantiere di Beira Sanitation in Mozambico. Il futuro, per l’anno 2011, si scriverá anche potenziando le competenze di un’altra trentina di giovani che saranno impiegati nei loro percorsi di sviluppo e di inserimento. Si prevede di inserire nell’area altri 10 giovani da formare e di potenziare l’organico di personale locale con competenze tecniche spedifiche. Continueranno anche i corsi sul Project Management organizzati da Massimo Tommaso Rossi, il direttore tecnico del Mozambico, giunti quest’anni al secondo anno di programmazione e che hanno giá visto far ottenere all’ingegnere Tong Ayala il certificato di Project Manager, rilasciato dall’Istituto Internazionel di Project Management (cui vanno i nostri complimenti). Ma il futuro non si fa solo con il sapere tecnico, ma anche con le competenze linguistiche, soprattutto in un’area in cui si parla Portoghese, Inglese e Francese. È quindi in partenza la terza edizione del corso di Portoghese a Johannesburg e la prima di quello di Inglese a Maputo. Entro il 2011 verrá realizzato un forte programma di nuovi strumenti: dalla gestione delle risorse umane, alla gestione della commessa, Quali sono le attivitá di formazione cui hai partecipato o che sono state programmate nel corso di quest’anno? In che modo esse partecipano alla tua crescita professionale? Quest’anno la Cmc ha organizzato ed implementato, e non solo strettamente per i cosidetti “addetti ai lavori”, tre seminari a tema Project Management. Oltre all’esperienza puramente lavorativa e quindi “tecnica”, oltre a quella umana e interpersonale che possano maturare nell’ambito di un’esperienza lavorativa in un individuo, personalmente ritengo che coinvolgere in attivita’ di formazione il personale ne influenzi indubbiamente e positivamente il percorso professionale e formativo. Innanzitutto aiuta a parlare tutti lo stesso “linguaggio”, a capirci prima insomma. Ci indirizza a capire il lavoro dei colleghi, a capire meglio il nostro ruolo e a rapportarci con gli stessi. La formazione poi partecipa a chiarire i punti chiave e gli obiettivi che vogliamo perseguire, ma soprattuto ci sensibilizza agli stessi e ci da l’opportunità di ampliare il nostro bagaglio culturale personale e, p.15 la Betoniera inevitabilmente, di migliorarsi professionalmente allargando le nostre vedute. A tal proposito tempo fa mi furono anticipate in cantiere da MT Rossi alcune tecniche di gestione e i primi rudimenti di un algoritmo con lo scopo di iniziare a gestire le commesse in maniera diversa . Subito ho guardato alla tecnica con un po’ con di sospetto, pensando che fosse meramente una maniera diversa per controllare i costi di una commessa. Tuttavia, col tempo e col perfezionarsi dei pochi e rudimentali concetti che il nostro progetto iniziava ad applicare, percepivo come stessero realmente andando le cose e con maggior frequenza. E subito dopo intravedevo la possibilità, col un ritardo di pochi giorni appena sulle lavorazioni, di comprendere a grandi linee cosa succedeva, perché e quando succedeva, dove succedeva, con l’enorme vantaggio di poter interagire o far interagire rapidamente il nostro team di conseguenza, coinvolgendolo direttamente e invogliandolo così a partecipare attivamente al raggiungimento degli obiettivi che ci prefiggevamo. Il Team di progetto, usando il nuovo “algoritmo”, stava cambiando l’approccio, sensibilità, esperienze. Spero che il ciclo di seminari in corso continui a sviluppare e diffondere, condividere tra noi gli strumenti e l’uso degli stessi che ci aiutano a sviluppare insieme una nuova sensibilità per pianificare meglio i lavori, in maniera più sicura, più flessibile e più efficiente. 10.1 10.1.b 10.1.a lavori in corso di Adriano Pederzoli Galleria di trasferimento e diga di Tabellout in Algeria 10.1.a-b Diga di Tabellout. Dopo l’ultimazione della diga di Koudiat Acerdoune in Algeria, avvenuta con successo in aprile del 2009 (la si può vedere in Google earth in tutta la sua maestosità), superando un cammino accidentato da ripetuti lanci e successivi annullamenti delle gare d’appalto per la gemella diga di Tabellout e per il tunnel di trasferimento, finalmente Cmc è risultata vincente, congiuntamente con la società francese Razel già partner nella diga di Koudiat, della gara che ha accorpato i due lotti della diga e del tunnel. L’inizio dei lavori, che sono previsti della durata di 33 mesi, è stato pronunciato in marzo 2010 ma in realtà hanno potuto prendere inizio solo nel mese di luglio in seguito alle complesse e imperative misure di sicurezza che il Committente ha istituito a salvaguardia dell’incolumità del personale espatriato che a tutt’oggi alloggia in campi provvisori o in città in attesa di trasferirsi nei campi definitivi che sono in costruzione: il primo, quello centrale e di maggior spessore, nella località della diga in provincia di Jijel e il secondo in corrispondenza dell’ingresso della Tbm per lo scavo del tunnel in provincia di Setif. I collegamenti fra i due campi sono difficili nonostante la distanza breve, appena 40 Km sulla strada statale Rn77, e gli espatriati sono tenuti a muoversi solo se accompagnati dalla scorta militare che effettua 10.2.a 10.2.a 10.2.e 10.2.b i trasferimenti percorrendo una strada alternativa lunga ben 185 Km. Le prime attività svolte inerenti la diga sono: la campagna geologica, complementare a quella realizzata in fase d’appalto, la cantierizzazione inerente ai campi e alle zone dei depositi di materiali e di montaggio degli impianti di calcestruzzo e di frantumazione, le due gallerie di derivazione, appena iniziate, da realizzare mediante l’uso di esplosivo e infine le piste di accesso sulle spalle della diga. A differenza di quanto avvenuto in diga, le aree relative al tunnel sono state espropriate e consegnate all’impresa solo il 27 dicembre scorso. Di conseguenza i lavori di cantierizzazione sono iniziati solo in gennaio 2011, mentre le attività relative alla campagna geologica complementare che si sono svolte in superficie in asse al tunnel sono pressoché ultimate. Purtroppo, a partire dal 2010, le imprese straniere in Algeria stanno incontrando difficoltà di tipo burocratico sempre crescenti dovute alle restrizioni imposte dalle autorità locali nel rispetto di precise istruzioni governative che hanno all’origine l’obiettivo della riduzione della disoccupazione. Così, da un punto di vista operativo, si verifica che i permessi di lavoro per gli espatriati vengono accordati solo in presenza di determinati requisiti, prima non richiesti, e che le importazioni richiedono tempi di sdoganamento più lunghi mentre per quanto riguarda i rapporti con le amministrazioni locali, incluso la committenza, si nota una chiara riluttanza al consenso durante le trattative e un distacco di fronte ai problemi dell’impresa. Attualmente la forza lavoro espatriata è composta da 3 italiani e 22 francesi sulla diga e 4 italiani sul tunnel, mentre quella locale è di 440 in diga e 20 al tunnel. Vale la pena citare gli italiani per nome: in diga Francesco Biason e Angelo Trevisan ex Koudiat quindi più che navigati e Luciano Cipolla giovane amministrativo neo assunto in Cmc; nella galleria Vittorio Bianchi e Mauro Amadori che non hanno bisogno di presentazione essendo pietre miliari, Aurelio Mirabelli giovane ingegnere e Aldo Barbagallo direttore di cantiere appena inserito. In questi primi mesi non si può non riconoscere la devozione e lo sforzo profusi dagli uomini che fanno parte di questo cantiere avendo affrontato situazioni logistiche veramente difficili che hanno messo a dura prova l’impegno di tutti. A fine febbraio è prevista l’ultimazione dei due campi con gli alloggi in prefabbricati acquistati localmente, saranno così ripristinate le condizioni di una normale vita di cantiere. Le opere sorgono in località differenti, la diga 30 Km 10.2.c 10.2.d 10.2.f 10.2.g p.16 la Betoniera 10.1.c Diga di Tabellout. 10.1.d.e Galleria di collegamento della diga di Tabellout. 10.1.e 10.1.d 10.1.c a sud di Jijel, sulla confluenza dei due fiumi Djen Djen e Rha, affiancati dalla statale Rn77 (la stessa che è stata oggetto della gara d’appalto lanciata nel 2008 ristretta alle imprese italiane e poi annullata), che dovrà essere deviata perché sottostante la quota di massimo invaso, e la zona d’ingresso della Tbm nel tunnel, che sarà scavato procedendo in direzione della diga, situata a 40 Km dalla diga e 80 Km da Setif. Diga di Tabellout • corpo diga in R.C.C. 975.400 m3 • altezza diga rispetto alla fondazione 121 m • lunghezza diga in cresta 366 m • larghezza diga in cresta 8 m • larghezza diga alla base 108 m L’opera comprende inoltre: L’importo del contratto è di 159 milioni di euro e l’ente appaltante è l’Anbt Agenzia delle dighe e trasferimenti Algerina. Le opere in costruzione fanno parte del sistema Est del Progetto Setif-Hodna che ha la finalità di alimentare in acqua potabile e di irrigazione la regione di El Eulma attraverso il prelievo d’acqua dalla diga di Tabellout e relativo trasferimento mediante pompaggio da nord verso sud in una ritenuta chiamata Draa Diss distante circa 40 Km in linea d’aria. Il volume dell’acqua da trasferire è di 189 milioni di m3/annui suddivisi in 20% ad uso potabile e 80% ad uso irriguo. La superficie del bacino versante è di 402 Km2 e la capacità totale dell’invaso di 294 milioni di m3 di cui utili 214. Le caratteristiche tecniche delle opere da progetto di gara sono le seguenti: 10.2 10.2.h • uno sfioratore integrato nel corpo diga di lunghezza 2x22,5 m capacità di sfioro pari a 981 m3/sec. • scarico di fondo realizzato per mezzo di due condotte d’acciaio di diametro 2,5 m una e 3,65 l’altra e di lunghezza 77,6 m la prima e 30 m la seconda, equipaggiate entrambe con paratoie, che confluiscono in una condotta metallica di diametro 3,65 m lunga 76 m su cui è installata una paratoia di regolazione della portata. • due gallerie di derivazione provvisoria del fiume, che consentono una portata di 464 m3/sec, della lunghezza una di 380 m e l’altra di 431 m entrambe a sezione di ferro da cavallo 6 m di altezza e 4,5 m all’arco rovescio da realizzare con metodo tradizionale. diga di Tabellout e la porta mediante pompaggio alla quota di partenza della galleria dove scorre per gravità fino a raggiungere il bacino tampone sul fiume Halib da cui viene ripresa da una seconda stazione di pompaggio per essere immessa nella ritenuta di Draa Diss. • canale di collegamento all’ingresso della galleria: • sezione ad U di 3,98 m di larghezza e 2,30 m in altezza • lunghezza 20 m • galleria a sezione circolare da scavare con Tbm: • lunghezza 12.980 m • diametro di scavo 4,20 m • Diametro interno del rivestimento finito 3,50 m • Rivestimento interno con conci prefabbricati • pendenza 0,12% • due gallerie a sezione di ferro da cavallo da realizzare con metodo tradizionale all’esplosivo: • sezione 4,85 in altezza e 3,70 alla base • diametro interno finito 4,20 m • lunghezza 350 m + 90 m Galleria di collegamento • canale di collegamento a valle della galleria: • sezione ad U di 3,80 m di larghezza e 1,80 m in altezza • lunghezza 365 m La galleria di collegamento prende origine dalla stazione di sollevamento che prende l’acqua dall’invaso della • bacino tampone • capacità 57.000 m3 10.2.i 10.2.l lavori in corso di Elisa Beraud Conosciamo meglio i paesi in cui lavoriamo: il Laos 10.2.a-d Volti dal Laos. 10.2.e-g Le foto pubblicate in questa pagina fanno parte di un servizio fotografico La signora Elisa Beraud, moglie di Matthieu Beraud, uno dei rappresentanti del team di progettisti che collabora con noi al progetto del Theun Hinboun, ha gentilmente deciso di collaborare con il nostro giornale inviandoci questo articolo. realizzato in Laos dalla fotografa Valeria Gradizzi, sorella della geologa Annapaola impegnata nel nostro cantiere del Theun Hinboun. Valeria ha colto l’occasione di una visita in cantiere alla sorella per riprendere con la macchina Il Laos, ufficialmente Repubblica Democratica Popolare del Laos dal 2 dicembre 1975, occupa una posizione centrale nel Sud Est Asiatico dal momento che è circondata da Cina, Vietnam, Cambogia, Tailanda e Birmania. Il Laos è senza sbocco sul mare. Con una superficie di circa 240.000 km2, la sua forma allungata ricorda quella dell’Italia. fotografica sia l’ambiente circostante sia momenti di vita del cantiere. Nei prossimi mesi organizzeremo una mostra fotografica di questi interessanti scatti nella galleria della nostra sede. 10.2.h-m Volti dal Laos. Il fiume Mékong bagna il paese per circa 2.000 km, ma sono gli altopiani e le montagne a ricoprire l’80% del territorio, in particolare la Catena Annamita che domina a nord e ad est del Paese. La coltivazione del riso prevale su tutto il territorio: riso umido nelle pianure, riso secco sulle montagne, ma si trovano anche ogni genere di alberi da frutto: mango, papaia, cocco, ecc. e, sorprendentemente, piantagioni di caffè e di tè in abbondanza nel sud del paese. Le grandi città, tutte situate lungo il corso del Mékong sono, dopo Vientiane, Pakxe, Savannakhet e naturalmente Luang Prabang, l’antica capitale del regno. Vi si possono trovare i resti di una architettura coloniale che fa oggi parte del patrimonio laotiano, p.17 la Betoniera ma nei numerosi villaggi prevalgono le abitazioni tradizionali prevalentemente in legno e canna di bambù. Le abitazioni sono costruite su palafitte per evitare le inondazioni durante la stagione delle piogge, lo spazio sotto la casa diventa così un luogo per godere di un po’ d’ombra durante la stagione secca. Inoltre in questo modo si impedisce l’ingresso in casa di ospiti “indesiderati”. Un tempo “regno di milioni di elefanti”, il Laos, o paese del popolo Lao, deve il suo nome a questa etnia che rappresenta circa il 50% della popolazione. L’altra metà è divisa in una cinquantina di gruppi etnici di origini diverse che sono stati ripartiti in 3 gruppi “lao” per rinforzare e armonizzare il sentimento di appartenenza nazionale: i Lao Lum (abitanti delle terre basse), i Lao Teung (abitanti degli altopiani) ed i Lao Song (abitanti delle montagne). Sulla base della lingua parlata i gruppi etnici sono sei: Lao-Tai, Mon-Khmer, Mong-Yao, Tibet-Myanmar, Viet-Mouang, Han, ciascuno con la propria lingua ed i propri costumi, prevalentemente buddisti o animisti. I Laotiani si distinguono per la loro gioia di vivere. Amano le feste ed i numerosi avvenimenti familiari, l’inaugurazione di una casa o la nascita di un bambino, sono l’occasione di cerimonie gioiose alle quali partecipa tutto il villaggio. Le principali feste nazionali sono: • PiMaï, il Capodanno laotiano (il 14, 15 e 16 aprile), che è anche la Festa dell’acqua quando si lavano le case, gli abiti, le statue del Buddha ma soprattutto ci si spruzza d’acqua, visto che la tradizione consiste nel versare un bicchiere d’acqua nel collo di una persona e picchiettarle la schiena per augurarle buon anno e buona salute! • Bouk Khao Pansa, la fine del periodo di ritiro dei monaci buddisti. • la festa nazionale (il 2 dicembre) che commemora la Rivoluzione e durante la quale si svolgono numerose cerimonie ufficiali. • Boun Souang Heua, festa delle Acque con gare di piroghe lungo il Mekong. La sera il fiume diventa protagonista assoluto, illuminato da centinaia di piccole zattere che galleggiano sulla corrente. 10.2.m 11 11.a 11.b 11.c 11.d brevi dai cantieri Brevi dai cantieri 11.a Galleria Palude, abbattimento del diaframma. 11.b.e Cantiere di Ingula. 11.c.f.g Maas, mercato agroalimentare di Catania. 11.d. Cantiere di Porto Empedocle. 11.h Taglio del nastro del centro commerciale “Perla Verde”. Riccione Taglio del nastro per il centro commerciale “Perla Verde” Il Sindaco di Riccione Massimo Pironi e il Presidente di Coop Adriatica Gilberto Coffari hanno inaugurato sabato 8 dicembre, il centro commerciale e direzionale “Perla Verde” di Coop Adriatica nella capitale delle vacanze. Hanno partecipato alla cerimonia, in rappresentanza di Cmc, Massimo Matteucci, Maurizio Fucchi, Massimo Gori e Fiorenzo Fabbri oltre a tutta la “squadra” di cantiere. Completato in poco più di un anno, il centro commerciale di Riccione ospita, oltre al supermercato Coop&Coop, già consegnato lo scorso settembre, altri sedici negozi oltre a vari uffici. Quadrilatero Marche-Umbria Galleria Palude, abbattimento ufficiale del diaframma Ad un anno dall’inizio dello scavo, martedì 7 dicembre è stato eseguito l’abbattimento del diaframma della galleria Palude fornice nord. Il primo diaframma abbattuto da Cmc nell’ambito del lavori del maxilotto 1 Quadrilatero Marche-Umbria è stato festeggiato con un buffet in galleria. Tre video per entrare nel cantiere di Ingula Dalle prime riprese girate dalla troupe televisiva che si è recata in Sud Africa, in attesa del documentario finale, sono stati realizzati tre brevi filmati che riassumono le principali attività in corso nel cantiere di Ingula. Il primo video inizia con una panoramica dello stabilimento del nostro subappaltatore Whessoe all’interno del quale gli operai lavorano le lamiere, che vengono preriscaldate prima di essere saldate, necessarie per realizzare le tubazioni della condotta forzata. Seguono le riprese dell’area su cui sorge l’opera di presa. In primo piano una panoramica del canale dell’opera di presa dove gli scavi sono stati completati e sono in corso i lavori di protezione delle scarpate con spritz beton e la costruzione dei solettoni. Le immagini seguenti si riferiscono agli imbocchi dei due tunnel di presa che al momento sono “tappati” per evitare che, in caso di allagamenti, l’acqua entri in galleria. Ci si sposta poi verso la zona dei due pozzi piezometrici. In primo piano i carriponte montati per lo scavo dei pozzi. Ogni pozzo è composto da un tratto superiore del diametro di circa 21 metri ed una profondità di 100 metri e da un tratto inferiore, profondo sempre 100 metri, del diametro di 6,5 metri. I pozzi saranno completamente rivestiti in calcestruzzo. All’interno dei pozzi gli operai al lavoro, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Il secondo video mostra l’opera di scarico a valle dove si possono osservare le griglie e le paratoie già montate. Queste attività sono eseguite dal nostro subappaltatore Calzoni Hydro. Si può osservare infine il canale di scarico completamento rivestito in calcestruzzo e rip rap (pietrame). Le riprese proseguono mostrando l’area su cui sorgono gli uffici del cantiere. Più avanti l’officina dove si svolgono i lavori di manutenzione e riparazione dei mezzi impiegati. Infine il campo con una veloce carrellata della mensa, del club e, per finire un po’ di relax con una partita a tennis sotto uno spettacolare cielo viola. Con il terzo video entriamo nel vero e proprio dedalo di gallerie che fanno parte dell’impianto idroelettrico. Si parte con il Mat (Main Access Tunnel), il tunnel di accesso alla centrale in caverna. Si arriva poi alle camere piezometriche di valle dove sono in corso le attività di preparazione dello scavo con la “raise borer”. Per finire l’interno del tunnel di scarico, il più grande con un diametro di 11 metri e della centrale in caverna (Machine Hall) dove, finito lo scavo della calotta, gli operai sono impegnati nel ribasso per l’installazione tiranti per la stabilizzazione della calotta. p.18 la Betoniera Trovate i video su: www.youtube.com/CmcRavenna 11.e I Ministri Altero Matteoli e Angelino Alfano in visita ai cantieri di Cmc sulla strada statale 640 di Porto Empedocle Lunedì 17 gennaio, in occasione del varo di un impalcato del viadotto Pellegrino, in località Serra Cazzola, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Altero Matteoli e il Ministro della Giustizia Angelino Alfano hanno visitato i nostri cantieri della strada statale 640 di Porto Empedocle. Ad accompagnarli anche il Presidente di Anas Pietro Ciucci. I lavori in corso di realizzazione da parte del General Contractor Empedocle Scpa, con Cmc capogruppo, riguardano l’adeguamento a quattro corsie del primo maxilotto della strada statale 640 per uno sviluppo complessivo di circa 34 km. Fra le principali opere d’arte si segnalano 3 viadotti principali per una lunghezza complessiva di 2,4 km, e 3 gallerie artificiali. Sono attualmente circa 630 i tecnici e le maestranze impegnati nei cantieri, di cui oltre 500 residenti in Sicilia. Sono inoltre impegnate nei lavori circa 43 imprese in gran parte provenienti dalla Sicilia. “L’intervento in corso nella zona di Racalmuto è fondamentale per il sistema viario siciliano ed auspico che possa essere concluso nei tempi previsti - ha dichiarato il Ministro Matteoli in un’intervista. Desidero ringraziare in particolare i tecnici e le maestranze che con dedizione si applicano quotidianamente per trasformare un progetto in un’opera compiuta“. “È un risultato straordinario ha rilevato il Ministro Alfano. Un anno fa eravamo venuti per la posa della prima pietra e adesso i lavori sono già in fase molto avanzata. La strada statale 640 sarà presto più sicura.”Durante la visita è stato anche dato l’annuncio che nei prossimi mesi verrà aperto un primo tratto di strada di circa 3 km. 11.f Presentazione ufficiale del Maas di Catania 11.g La cerimonia di presentazione del Mercato Agro Alimentare Siciliano, Maas, si è svolta sabato 22 gennaio a Tremestieri Etneo, Catania. Presente anche il Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. Il Mercato Agro Alimentare di Catania, che si sviluppa su una superficie di 390.000 mq di cui 49.000 mq edificata, sorge alle porte di Catania e rappresenta il più grande polo di interscambio commerciale del Mediterraneo. Il Maas, realizzato da Cmc, ospita un mercato florovivaistico, un mercato ittico ed un mercato ortofrutticolo che rappresenta il cuore dell’intero mercato ed è composto da 84 box modulari con una galleria centrale per la commercializzazione dei prodotti. Un edificio per i servizi generali, uno per i servizi tecnologici, il centro ingressi e varie piattaforme di distribuzione completano la struttura del Maas. 11.h 11.i 11.l 12 12.a 12.b in breve In breve Nasce l’Alleanza delle Cooperative Italiane Il 27 gennaio, a Roma, è nata l’Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento nazionale tra le tre centrali cooperative: Agci, Confcooperative e Legacoop. Un unico organismo che avrà la funzione di coordinare l’azione di rappresentanza nei confronti di Governo, Parlamento, istituzioni europee e parti sociali. Le tre organizzazioni cooperative rappresentano, insieme, un universo di 43.000 imprese centrate sulle persone e fortemente integrate nel territorio, con oltre 1 milione e centomila occupati, 12 milioni di soci, un fatturato complessivo di 127 miliardi. “È così - hanno detto i tre presidenti - che si rafforza il grande albero della cooperazione che vede confluire i suoi rami principali in un unico organismo che avrà la funzione di coordinare l’azione di rappresentanza. Alleanza delle Cooperative Italiane nasce per dare più forza alle imprese cooperative. Non arriva all’improvviso, ma è stato preceduto, negli anni, da molte esperienze concrete, così come testimonia l’attiva collaborazione comune”. Il Presidente di Legacoop Giuliano Poletti, dice: “Oggi dobbiamo fare i conti con una crisi pesante e dobbiamo trovare gli strumenti per affrontarla: l’Alleanza è appunto lo strumento per portare un contributo del mondo della cooperazione per far ripartire l’economia. Quello che ci ha accomunato sempre è stata l’adesione ai valori fondanti, ai principi essenziali su cui si fondarono le origini delle cooperative e si fonda oggi l’Alleanza Internazionale delle Cooperative. È di qui che dobbiamo partire, guardando avanti, reinterpretando quei principi e quei valori in termini contemporanei, per cogliere bisogni ed opportunità, in una parola per contribuire, per la nostra parte, a ristabilire un clima di fiducia superando il peso delle paure che bloccano l’evoluzione dei soggetti sociali e la capacità di reagire, di crescere, di innovare”. Tra gli intervenuti anche il Presidente di Cmc Matteucci. A Roma, dal 6 all’8 aprile, il 38° congresso nazionale della Lega delle Cooperative Si terrà in aprile il congresso nazionale di Legacoop. Dice Giuliano Poletti, Presidente nazionale dell’Associazione: “Il 38° Congresso di Legacoop, che coincide con il 125° anniversario di costituzione dell’associazione, rappresenta un’occasione importante per riaffermare il valore dell’idea cooperativa e, insieme, i buoni risultati che le cooperative di Legacoop hanno conseguito in questi anni. Il contesto in cui si svolgerà questo appuntamento richiede una riflessione puntuale su ciò che debbano fare le cooperative per superare la difficilissima crisi economica che stiamo attraversando. Misurarsi con la crisi significa, in primo luogo, fare i conti con le ragioni di fondo che l’hanno causata e chiedersi se le teorie economiche e le politiche di questi anni abbiano effettivamente interpretato i fenomeni che hanno scosso il mondo intero”. E ancora, parlando della cooperazione, Poletti continua “Non dobbiamo ricercare alcuna legittimazione: le cooperative si sono guadagnate il loro posto con quanto hanno saputo fare. Questo approccio è tutt’altro che autocelebrativo; propone anzi, con grandissima evidenza, lo sforzo, l’impegno responsabile di riflessione ed il duro lavoro di adeguamento che dovremo compiere. Oggi abbiamo di fronte tre grandi sfide: più qualità imprenditoriale, più qualità cooperativa, più qualità associativa. Sul piano imprenditoriale, anche il mondo cooperativo deve affrontare un problema di produttività, di efficienza, di nuovi modelli organizzativi e di assetti più efficaci. In questo ambito la grande diversità, per noi, sta nel fatto che questo recupero di produttività non può essere ottenuto facendolo pagare ai più deboli, i lavoratori o i consumatori. Ci si propone, poi, una sfida che è, in primo luogo, culturale: dobbiamo convincerci fino in fondo che la forma cooperativa ci consegna, rispetto alle altre tipologie di impresa, più strumenti, e non meno, per affrontare le problematiche del fare impresa e, in particolare, che i nostri principi di p.19 la Betoniera democrazia e partecipazione non sono un’opzione, ma una condizione che, se ben utilizzata, aiuta e supporta i processi organizzativi ed imprenditoriali. Senza dimenticare l’esigenza di affrontare problemi di governance, di capitalizzazione, di internazionalizzazione, di innovazione”. Intanto, mentre andiamo in stampa, il 9 febbraio si è svolta la 17° Assemblea Congressuale di Legacoop Ravenna che ha riconfermato Giovanni Monti alla guida dell’Associazione. Un appuntamento rilevante per il territorio, che ha messo al centro dei propri lavori le fondamentali scelte da compiere per “costruire il futuro” delle cooperative associate. Sulla prossima Betoniera maggiori approfondimenti sul dibattito congressuale. Geco 2011, le giornate dell’economia cooperativa Grande consenso e partecipazione per la 2° edizione delle giornate dell’economia cooperativa che si è svolta a Milano, il 13 e 14 gennaio. “Cooperare per crescere” è stato lo slogan di quest’anno che ha guidato le diverse sessioni di approfondimento sul ruolo dell’economia cooperativa con l’importante contributo di Michael Spence, economista e Premio Nobel 2001 e di esponenti del mondo dell’economia. In questi anni in cui l’economia rallentava e le imprese licenziavano, la cooperazione non solo ha aumentato le sue quote di mercato, ma ha patrimonializzato e ha continuato ad investire in capitale umano e innovazione con il risultato che, mentre le grandi imprese nazionali e multinazionali licenziavano migliaia di lavoratori, le cooperative hanno continuato ad assumere fino a raggiungere quasi il 7% dell’occupazione nazionale. Fra i tanti intervenuti, come si diceva, il Premio Nobel, Michael Spence che nel proprio intervento ha voluto sottolineare come nel mondo sia cresciuto il numero delle grandi imprese cooperative. Sono circa 5 milioni i posti di lavoro offerti, di cui 1 milione e cento solo in Italia. Tutto ciò a dimostrazione di come la forma cooperativa abbia contribuito in questa fase di crisi economica al mantenimento dell’occupazione. Spence si è soffermato, naturalmente, sulla grave crisi economica internazionale “ Non siamo ancora al di là del guado ha detto il Premio Nobel - ma possiamo già vedere i segnali di un rimbalzo. A guidarlo sono i paesi emergenti, dove l’economia sta funzionando a pieno ritmo e con risultati sorprendenti: prima fra tutti la Cina, a ruota India e Brasile”. Parlando dell’Italia Spence ha ribadito che “rispetto ad altri paesi europei non si trova in una situazione grave grazie ad un livello di indebitamento che, almeno per quanto riguarda il settore privato, è ridotto. Ora l’unica strada che l’Italia ha, è quella della crescita che passa attraverso investimenti in ricerca e innovazione. E proprio in queste direzioni - ha concluso Spence le imprese cooperative stanno puntando con successo, consapevoli del fatto che per investire bisogna prima di tutto essere disposti a fare sacrifici a cominciare dalla rinuncia alla spartizione degli utili”. 11.c 11.i.l Cantiere di Porto Empedocle. 12.a Il nuovo marchio dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. 12.b Giuliano Poletti, Presidente Nazionale Legacoop. 12.c Michael Spence, economista e premio Nobel 2001. 13.1 13.1.a 13.1.b 13.1.c 13.1.b 13.1.d 13.1.e noi e loro Noi e loro 13.1.b Random Dance. » sport e 110 anni 13.1.c Mozart, the magic Anche lo sport festeggia i 110 anni di Cmc flute Impempe Yomlingo. 13.1.d Cinderella di Matthew Bournes. 13.1.e La locandina della mostra al Mar. Anche le squadre sportive sponsorizzate da Cmc si preparano a festeggiare i 110 anni del loro main sponsor. Comincerà la squadra di calcio femminile di Riviera di Romagna. Eccezionalmente il 6 marzo, alle ore 15, proprio per festeggiare il “compleanno” di Cmc, la squadra romagnola giocherà allo stadio Benelli di Ravenna contro la Enodoro Marsala. 13.1.f Gianluca Lapadula e Raffaele D’Esposito, ultimi arrivati al Ravenna calcio. 13.1.g Foto del convegno dedicato all’Impresa dei Mille. 13.1.h Il maestro Claudio Abbado. Anche la squadra di pallavolo maschile della Marcegaglia Cmc festeggerà domenica 6 marzo in occasione della partita casalinga con il S.Croce. Per l’occasione sarà proprio il nostro presidente Massimo Matteucci a lanciare in aria la palla d’inizio. Infine, non poteva mancare il Ravenna calcio, da 10 anni “targato” Cmc. La festa in questo caso è fissata per domenica 13 marzo in occasione della partita casalinga con il Pavia alla quale i nostri soci e dipendenti potranno partecipare gratuitamente prenotandosi presso la portineria di sede, tel. 0544 428245 entro il 3 marzo. I giocatori giallorossi per l’occasione scenderanno in campo con una divisa d’eccezione sulla quale farà bella mostra il nuovo marchio Cmc per i 110 anni. La partita che, come ogni anno in occasione dell’8 marzo sarà dedicata a Linea Rosa, vedrà il calcio d’avvio di due protagonisti d’eccezione: Massimo Matteucci, presidente Cmc e Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa. oltre 400, iscritte alle squadre Teodora. Ma non mancheranno momenti rivolti a tutta la città come la grande festa dell’8 marzo. Nel giorno della festa della donna, all’Almagià, a partire dalle ore 19 e per tutta la serata, si alterneranno gruppi musicali, spettacoli di danza, letture di poesie e tanto altro ancora. E sarà possibile bere e mangiare insieme per una serata che vuole essere un momento di festa ma anche di riflessione e di testimonianza contro la violenza sulle donne. » ravenna festival Ravenna in Festival ed in Fabula Sei grandi direttori, una Cinderella in esclusiva per l’Italia di Matthew Bournes, una compagnia sudafricana che porta in scena il mozartiano Flauto magico, un’opera comica di Mercadante mai più eseguita dopo il 1835, vie dell’amicizia che portano quest’anno a Nairobi... sono queste alcune delle primizie del Ravenna festival che prende avvio il prossimo 7 giugno con Claudio Abbado. Il programma è troppo ricco per raccontarlo. Basterà andare sul sito www.ravennafestival.org per conoscere tutto il ricchissimo programma della rassegna musicale. Il tema della manifestazione di quest’anno, rappresentato da un folletto che esce da un albero e segnala col dito di fare silenzio, è la favola. Un pò di leggerezza non guasta. Ed anche un pò di silenzio... » arte italiana L’Italia s’è desta: 1945-1953 Arte italiana del secondo dopoguerra, da De Chirico a Guttuso, da Fontana a Burri Una “settimana rosa” per dire che la violenza sulle donne si può sconfiggere. Cosa unisce tre soggetti così diversi, Linea Rosa, Teodora Pallavolo e Cmc Ravenna nella promozione di una settimana di eventi comuni? L’idea semplice ed ambiziosa che la lotta contro alla violenza sulle donne si possa vincere. Unire le proprie forze diventa allora l’obiettivo di un’azione culturale che punta prima di tutto all’educazione e alla prevenzione, a partire dalle ragazze più giovani. Per questo il programma della Settimana Rosa, che si terrà a Ravenna dal 6 al 12 marzo, sarà incentrato sull’incontro con le ragazze, 13.1.f 13.1.g p.20 la Betoniera Ha preso avvio il 13 febbraio e resterà aperta fino al 26 giugno la nuova mostra esposta nelle sale del Mar di Ravenna. Tema conduttore delle 160 opere esposte, l’indagine sul panorama artistico italiano alla conclusione del secondo conflitto mondiale. Per la prima volta in modo complessivo la mostra L’Italia s’è desta: 1945-1953. Arte italiana del secondo dopoguerra da De Chirico a Guttuso, da Fontana a Burri ne farà un’ampia e organica ricognizione. In una manciata d’anni, dal 1945 al 1953, il fervore innovativo delle ultime generazioni cambia decisamente volto all’arte italiana, da Milano a Roma, da Venezia a Torino. Pur da sponde diverse, in alcuni casi decisamente contrapposte, la premessa comune degli artisti italiani sembra non poter essere che la rimozione quasi senza appello di quasi tutto ciò che era accaduto fra le guerre, compresi “maestri” come Carrà, De Chirico, Morandi, Sironi ed altri che la mostra documenta. Si guarda soprattutto a Picasso, al Picasso di Guernica, inteso come modello stilistico e insieme ideologico. L’arco di tempo analizzato nel percorso espositivo ha proprio come termine il 1953, quando all’artista spagnolo viene dedicata in Italia una vasta rassegna a Roma e a Milano. Un vivo fermento artistico anima la penisola, sono gli anni della dura contrapposizione fra figurazione realista e i diversi astrattismi; sono gli anni del Fronte nuovo delle Arti, di Forma 1, dello Spazialismo, del Mac, del Nuclearismo, del Gruppo degli Otto; sono gli anni di Afro, di Baj, di Burri, di Dorazio, di Dorfles, di Fontana, di Guttuso, di Leoncillo, di Vedova, per citarne solo alcuni; sono gli anni in cui gli artisti italiani cercarono una nuova libertà espressiva dopo la tragedia della guerra. La mostra del Mar, curata da Claudio Spadoni, è promossa dal Comune di Ravenna, dall’Assessorato alla Cultura e dal Museo d’Arte della città, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e vede tra gli sponsor anche Cmc. » garibaldi L’Impresa dei Mille Le iniziative promosse da Casa Oriani con il contributo di Cmc nel 150° dell’Unità d’Italia L’Impresa dei Mille rappresentò un evento del tutto imprevedibile nella storia d’Italia. Chi avrebbe potuto pensare che nel giro di pochi mesi il complesso processo di unificazione del Paese avrebbe avuto un tale slancio? Eppure, seppure con diversi obiettivi e contrastanti ideali, questo era il sogno di tanti italiani che sacrificarono i propri affetti familiari, gli anni migliori della loro vita per raggiungerlo. Per collocare l’Impresa dei Mille nella storia d’Italia e discuterne le conseguenze nei decenni successivi, grazie al contributo di Cmc, la Fondazione Casa di Oriani ha promosso una serie di iniziative non solo di studio ma anche di divulgazione e, se vogliamo, di intrattenimento. Il 19 novembre 2010 si è svolto l’evento più significativo: il convegno “I Mille di Garibaldi fra storia e leggenda centocinquant’anni dopo”, che ha goduto anche del patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia e che si è svolto con una straordinaria partecipazione di pubblico. Dopo il saluto del Sindaco di Ravenna e l’intervento del cons. Paolo Peluffo, consigliere della Presidenza del Consiglio per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si sono svolti i lavori che, con il coordinamento di Antonio Patuelli, hanno 13.1.h 13.1.m 13.1.n 13.1.o 13.1.p 13.2 13.2.a noi e loro di E. A. Cmc si è fatta in 2 a Natale visto la partecipazione di alcuni dei maggiori studiosi del Risorgimento. Nella relazione d’apertura Angelo Varni (Università di Bologna) ha ricostruito la biografia di Garibaldi e il ruolo da questi avuto nel processo di unificazione. Luigi Lotti (Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Roma) ha indagato i rapporti fra il Nizzardo e Cavour che, nonostante la reciproca diffidenza e antipatia, furono sempre mantenuti vivi da intermediari nella più totale segretezza al fine del successo dell’impresa. Luigi Mascilli Migliorini (Università di Napoli) si è soffermato sulle conseguenze dell’impresa per la storia del Meridione, contestando le tesi che hanno cercato di accreditare una situazione progredita al Sud d’Italia prima dell’unificazione. Dino Mengozzi (Università di Urbino) ha ripercorso le tappe e le ragioni del mito di Garibaldi e ha sottolineato le grandi capacità comunicative del Generale, il primo ad avere intuito le potenzialità della fotografia per diffondere la propria immagine. Infine Fulvio Conti (Università di Firenze) ha sostenuto come il Risorgimento non fu un movimento sentito solo da una ristretta élite ma ampia fu la partecipazione popolare, anche se quasi esclusivamente di origine cittadina. Il convegno era stato preceduto da un’altra iniziativa, rivolta in particolare agli istituti scolastici di secondo grado. Lo spettacolo “La mente di Garibaldi”, condotto da Emanuela Marcante e Daniele Tonini, è stato proposto ad alcune centinaia di studenti, al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze: un accattivante percorso di immagini, testi, poesia e musica (dalla Bella Gigogin cantata dai Mille fino a Garibaldi blues di Bruno Lauzi) ha permesso la rilettura delle vicende garibaldine e del mito del Nizzardo dall’Ottocento ai giorni nostri. Infine è stata anche organizzata la mostra “Garibaldini. Uniformi e patrioti del Risorgimento italiano”, curata da Pietro Compagni e ospitata nella sala mostra di Casa Oriani (19 novembre-5 dicembre 2010). » teatro socjale In attesa di Arturo Brachetti continua la stagione del Teatro Socjale di Piangipane C’è grande attesa per l’evento speciale proposto quest’anno dal Teatro Socjale di Piangipane. Martedì 5 e mercoledì 6 aprile, infatti, il Socjale “va in città” e precisamente al Teatro Alighieri per presentare 2 serate eccezionali con il grande trasformista Arturo Brachetti. La prevendita è già aperta presso il Teatro Alighieri. 13.1.i p.21 la Betoniera Continua intanto il cartellone di musica a Piangipane. Gli ultimi appuntamenti della stagione prevedono per venerdì 25 febbraio “Matthew Lee - special project - live tour 2011”. Uno straordinario performer, pianista e cantante innamorato del Rock’n’Roll, che ha fatto propri gli insegnamenti dei grandi maestri del genere. Quest’anno si presenta al Teatro Socjale con un repertorio completamente rinnovato ed una formazione inedita. Sei musicisti d’eccezione diretti dal maestro Davide Di Gregorio accompagneranno Matthew in una serata indimenticabile. 13.1.i Arturo Brachetti. 13.1.l Chiefs Ravenna in campo. 13.1.m Locandina del convegno l’Impresa dei Mille. 13.1.n Un momento del convegno di Casa Oriani. 13.1.o.p Un momento Venerdì 4 marzo, infine, serata con i Gattamolesta. La rivelazione Gypsy-Energy-Folk del nuovo panorama musicale italiano suona un ritmo energico e denso di riferimenti balcanici ed etno-beat maturato in centinaia di concerti per il bel paese e l’europa. Il tutto è arricchito da testi tra visione e denuncia sociale siglato da Felmay ormai storica etichetta torinese (Mau Mau-Daniele Sepe-Riccardo Tesi ecc...). Dalla Romagna con furore, non perdeteli dal vivo! Cmc South Africa Branch si è fatto in due lo scorso Natale. dell’inaugurazione della mostra di Casa Oriani. 13.2.a Il centro per orfani Due sono state infatti le iniziative a scopo di beneficenza promosse dalla Cmc di Johannesburg: l’adesione alla campagna di raccolta “Chiedilo a tuo figlio” (lanciata da Cmc Africa Australe e dalla sede di Ravenna a sostegno dell’Asilo italiano in Maputo) e la donazione di giochi ai bambini del centro per orfani siero positivi Rainbow Cottage di Kempton Park. Quest’ultima iniziativa é nata dal desiderio di essere vicini, con un piccolo gesto di solidarietá, ai 30 bambini di etá compresa fra gli zero e i sette anni - che sono ospitati in un centro caritatevole a pochi chilometri dal nostro ufficio. sieropositivi Rainbow Cottage. Il centro d’accoglienza, che fa capo all’Associazione no-profit ufficialmente riconosciuta St Francis, é stato fondato nel 1990, e si prefigge di essere un’oasi di accoglienza, di nutrizione, di educazione e di famiglia a questi “tragicamente” fortunati piccoli che provengono da situazioni di grandissima deprivazione umana. » football Per saperne di piú: http://www.stfranciscarecentre.co.za/index.php Tornano in campo i Chiefs Ravenna Si ricomincia. La Fidaf ha diramato il calendario ufficiale del campionato 2011 Cif9. La compagine ravennate è stata inserita nel girone nord D e dovrà vedersela contro Neptunes Bologna, Aquile Ferrara, Hurricanes Vicenza e Cavaliers. Il campionato 2011 è composto da 8 gironi per un totale di 32 Team che rappresentano gran parte dell’Italia. I Chiefs si apprestano a vivere un campionato differente dal precedente, il coaching staff ha subito un grosso rinnovamento ed è stato promosso Head Coach Michele Agnoletti. Per motivi familiari Daniele Zarri ha dovuto per questa stagione consegnare le redini della squadra ad Agno. Anche per quanto riguarda i Roster si notano cambiamenti significativi, purtroppo il runner Maltoni non affronterà la stagione nel campo da gioco, inoltre altri atleti della vecchia guardia hanno per diversi motivi abbandonato il rettangolo verde, ma come accade per tutti i team le giovani leve provenienti dall’under 21 cercheranno di sostituire degnamente i propri ex compagni. Chi per l’ennesima volta si troverà a difendere i colori ravennati sarà Marcello Bertini; da lui il coaching staff si aspetta una stagione leggermente diversa da quella precedente con azioni da gioco più centrali. 13.1.l 14.1 14.1.a 14.1.b attività sociali di Emanuele Bassetti Consegna incentivi agli studi 2011 14.1.a Il presidente di Cmc. Dopo la positiva esperienza del 2010, anche quest’anno i giovani affrontano una riflessione sull’attuale mercato del lavoro. 14.1.b Il Professor Bassetti. 14.1.c Foto di gruppo con alcuni dei giovani premiati. Domenica 23 gennaio presso la sala corsi di Cmc si è tenuta l’annuale consegna delle borse di studio ai figli di soci e dipendenti che si sono distinti per meriti scolastici e universitari. Oltre all’intervento introduttivo del Presidente Massimo Matteucci, l’incontro ha ospitato un approfondimento di Emanuele Bassetti (sociologo ed esperto di comunicazione - Università di Bologna) sui contratti a cui i giovani possono auspicare nel corso delle prime esperienze lavorative. A valorizzare questo importante riconoscimento e gli eccellenti risultati conseguiti dai 62 giovani premiati non sono mancati come di consueto numerosi genitori, che anche quest’anno hanno approfittato dell’incontro per tenersi aggiornati sugli sviluppi del mercato più attinenti alle future scelte professionali dei figli. Link utili • Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro www.portalecnel.it • Come si legge il contratto di lavoro www.ilcontrattodilavoro.it • Guida ai nuovi contratti di lavoro www.unite.it • Informazioni sui contributi correlati ad ogni tipologia contrattuale www.inps.it L’incontro si è mosso dalla constatazione che in periodi di crisi essere esperti di procedure contrattuali agevola notevolmente il riconoscimento e la successiva concretizzazione di opportunità di impiego vantaggiose. Partendo da una suddivisione del lavoro in subordinato, autonomo e parasubordinato si sono quindi per prime prese in esame le esperienze di tirocinio (che attraverso apposito progetto formativo consentono un periodo di formazione all’interno dell’azienda prescelta) e di praticantato (collaborazione con un professionista necessaria per poter sostenere l’esame di abilitazione). Si è poi introdotto il contratto di collaborazione occasionale, utilizzabile ogniqualvolta l’attività svolta non è abituale né professionale e che non prevede il pagamento dei contributi previdenziali per i primi 5.000 euro di compenso. Si è poi passati ai contratti di apprendistato e di inserimento, che si differenziano per durata ed età del proprio target e sono finalizzati ad ottenere dal datore di lavoro, oltre che una retribuzione, anche gli insegnamenti necessari al conseguimento di una qualifica / titolo di studio (apprendistato) o necessari ad adattare le proprie competenze alle necessità aziendali (contratto di inserimento). Sono seguiti il contratto di somministrazione (stipulato dalle imprese di fornitura di lavoro temporaneo che pongono i propri collaboratori a disposizione di un’altra impresa) e quello a progetto (dalla durata determinata, rinnovabile più volte, stipulato in base a un progetto affidato al lavoratore che egli svolge in autonomia, pur coordinandosi con il datore di lavoro). Non potevano mancare i contratti a tempo indeterminato (senza scadenza, con diritti quali a ferie, permessi, liquidazione, tutela in caso di malattia, pagamento dei contributi previdenziali, impossibilità di essere licenziati senza una giusta causa, con retribuzione regolata a livello nazionale) e quello a tempo determinato (identico al precedente ma con uno specificato limite temporale). Si sono poi presi in esame alcuni esempi di lavoro autonomo, sottolineando l’esistenza di vantaggiosi regimi dedicati alle nuove realtà imprenditoriali (si veda a riguardo il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo). Distribuzione delle tipologie di attività lavorative tra i giovani laureati Ultima indagine Almalaurea (2009), Atenei esaminati: tutti, Facoltà esaminate: tutte, Gruppi disciplinari esaminati: tutti. 14.1.c L’analisi è terminata con la presentazione di due contratti particolarmente innovativi, anche se raramente adottati in Italia: il lavoro ripartito (in cui almeno due persone si assumono un’unica obbligazione lavorativa) e il telelavoro (grazie al quale è possibile svolgere i propri compiti in più luoghi attraverso le nuove tecnologie e con strumenti forniti direttamente dall’azienda datrice di lavoro). A conclusione dell’incontro la consegna delle borse di studio da parte del Presidente Massimo Matteucci con la collaborazione di Giorgio Giordani. 14.2 14.2.a 14.2.b 14.2.c attività sociali Mini crociera lungo il Brenta per pensionati, soci e dipendenti 14.2.a-c Villa Pisani. La Csc, in collaborazione coi soci pensionati, organizza per venerdì 15 aprile una nuova gita. Destinazione questa volta una piacevole navizione sulle acque del fiume Brenta. prosegue la navigazione fino a Padova alla storica scalinata cinquecentesca del Portello. • ore 19,00 partenza del pullman da Padova per Ravenna, l’arrivo è previsto alle 21 circa. Questo il programma: • ore 6,15 ritrovo dei partecipanti presso la sede Cmc. • ore 9,00 arrivo e visita a villa Foscari, imbarco sul battello e navigazione sul Brenta fino a villa Widman con visita. • ore 12,30 pranzo al ristorante Villa Margherita. • ore 14,30 reimbarco e navigazione fino a Stra con visita a villa Pisani. In seguito si Il costo della gita è di 130 euro. È previsto uno sconto soci di 30 euro ed uno sconto familiari di 10 euro. Per i ragazzi fino ai 12 anni lo sconto sarà di 40 euro. Le quote comprendono il trasporto in pullman, il pranzo di pesce, gli ingressi alle ville, la mini crociera lungo il Brenta, le assicurazioni. Le prenotazioni dovranno essere fatte entro il 31 marzo, versando l’intero importo previsto, alla portineria della sede Cmc (tel. 0544 428245). p.22 la Betoniera 14.3 14.3.a 14.4 attività sociali attività sociali Convenzioni per soci, dipendenti Cmc e Csc Torneo Beach Tennis Cmc 14.3.a Logo Mirabilandia. Convenzione con Mirabilandia Banchina Viaggi di Ravenna Risultati del 7° Torneo Beach Tennis Cmc Christmas Tournament 2010 14.3.b Casa Cmc. Anche quest’anno è stata rinnovata la convenzione con Mirabilandia. L’abbonamento alla stagione 2011 riservato ai soci e dipendenti Cmc/Csc è di 65 euro anziché 84 per Mirabilandia e di 80 euro anziché 99 per Mirabilandia+Beach. La promozione è valida fino al 21 marzo 2011. Per prenotazioni e informazioni rivolgersi a Raffaello Rossi presso la portineria uffici di sede. La Banchina Viaggi in via Castel San Pietro 16 rinnova lo sconto del 3% per i dipendenti, familiari e pensionati Cmc. Inoltre offre: • Diritti di agenzia ridotti a 15 euro a persona • Per i viaggi di nozze oltre alla cura della lista nozze in omaggio uno sconto nominativo di 50 euro sulla prenotazione di una vacanza/soggiorno settimanale per minimo 2 persone. 14.3.c-e Cmc 2010 oro, argento e argentina. Il 23 dicembre si è svolto in Cmc il tradizionale Concerto di Natale. Per l’occasione musica argentina proposta dal riuscito Pezzoli srl Ingrosso biancheria e arredo casa Cinema City e Cinema Teatro Astoria incontro tra l’Orchestra “Città di Ravenna” ed il gruppo Del Barrio. Musica classica e musica popolare si sono incontrate in una serata nata per Cmc molto apprezzata dal folto Pezzoli srl ingrosso biancheria e arredo casa si è trasferito a Russi in via Di Vittorio 1 e continua ad applicare lo sconto del 30% sui prezzi per tutti i prodotti (escluso: prodotti in promozione, articoli a metraggio e articoli di ferramenta). pubblico. Stili e generi diversi arricchiti dai preziosi virtuosismi Centro medico Olympus dei 2 bravissimi ballerini di tango. 14.3.f.g Anche il 2011 è cominciato in casa Cmc Olympus Centro Medico Polispecialistico via Lago di Como 25 Villaggio Anic Ravenna tel. 0544 456766 offre i seguenti sconti e convenzioni ai dipendenti Cmc e Csc. con il tradizionale appuntamento della festa della Befana. Per l’occasione lo spettacolo “Andro presenta: è successa una cosa incredibile!” ha allietato piccoli e grandi con gags, musica, palloncini, giocolerie e tanto altro. • Idoneità agonistica: sconto del 10%. • Evento traumatico e/o problematiche di varia natura: prima valutazione gratuita dell’atleta da parte del terapista e, su sua segnalazione, del medico dello sport con individuazione del percorso terapeutico e/o riabilitativo necessario. • Prestazioni di rmn, eco, rx: sconto del 10%. • Fisiokinesiterapia + vasca riabilitativa: sconto del 10%. • Cure inalatorie e rimanenti prestazioni: sconto del 5%. • Utilizzo palestra: € 5 per ciascun atleta e ciascuna giornata. 14.3.c p.23 la Betoniera Cmc ha stipulato una nuova convenzione con Cinema City (via Secondo Bini 11 - Ravenna) e Cinema Teatro Astoria (via Trieste 233 - Ravenna). La convenzione è valida il lunedì, martedì, e giovedì al prezzo ridotto di € 5,50 (per i film in 2D) e € 8,00 (per i film in 3D) escluso festivi e prefestivi. Ogni tessera dà diritto ad un solo ingresso giornaliero e deve essere nominativa. Ricordiamo inoltre che il prezzo intero del biglietto è di € 7,50 mentre il mercoledì è già ridotto per tutti a €4,50 (per i film in 2D) e € 7,50 (per i film in 3D). La validità delle tessere verrà sospesa nel periodo delle festività pasquali e natalizie; tale periodo di sospensione verrà comunicato con appositi cartelli esposti presso le casse della biglietteria. Riapre la Casa Cmc Dal 10 gennaio è nuovamente possibile prenotare le sale per compleanni, cerimonie, feste, presso la Casa Cmc/Csc (via Gnani, Ravenna) ai seguenti numeri: 0544 461484 / 348 1630453. A breve comunicheremo anche la data della riapertuta del bar, del ristorante e delle sale da gioco/TV all’interno della struttura. 14.3.d 14.3.f 14.3.e 14.3.g Mauro Buldrini fa l’en plein!! Vincendo il torneo natalizio 2010, battendo in finale insieme a Maurizio Monte la coppia Baruzzi-Valdifiori (9-3), si porta a casa anche il titolo del Best of the Year 2010 dopo averlo vinto per la prima volta nel 2006. Ecco i posizionamenti finali: • 1° posto > Buldrini / Monte; • 2° posto > Baruzzi / Valdifiori; • 3° posto > Calderoni / Servadei; • 4° posto > Morigi M. / Bargossi Flavio A fine torneo come da programma si è svolto l’ormai famoso terzo tempo, una cena tutti insieme offerta dalla polisportiva, forse il momento più atteso dai partecipanti. Alla prossima stagione! 14.3.b