Custode del futuro - Istituto Comprensivo Don Mauro Costantini
Transcript
Custode del futuro - Istituto Comprensivo Don Mauro Costantini
Custode del futuro: Percorsi didattici tra territorio, identità e memoria Istituto Comprensivo Statale Serra San Quirico “Don Mauro Costantini” Comuni di Mergo, Rosora e Serra San Quirico. Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado. A Don Mauro Costantini, fonte di conoscenze, idee, proposte e disponibilità Quel che il tempo non cancella Cenni biografici su Don Mauro Era fiero, Don Mauro, di essere di Sasso, la piccola frazione di Serra S. Quirico che lo ha visto nascere l’8 ottobre 1958, da Gino Costantini e Maria Angeloni. Ad appena 8 mesi, perde il papà e più tardi, quando ha 22 anni, anche la mamma, rimanendo così solo con il fratello Elvio, più grande di lui. Dopo la scuola elementare del paese va in seminario a Camerino dove frequenta la scuola media ed il liceo classico. Successivamente compie gli studi teologici nel Seminario regionale di Fano. Viene consacrato sacerdote da Papa Giovanni Paolo II in S. Pietro il 6 giugno 1982. Il primo ministero sacerdotale lo svolge come vice-rettore nello stesso Seminario regionale: durante questi anni, con la sua tenacia e con molto sacrificio trova il tempo di frequentare a Roma l’Università Gregoriana, dove consegue la Licenza in Teologia dogmatica. Nel giugno del 1987 viene nominato parroco “pievano” di “San Quirico” in Serra San Quirico, ma non abbandona la sua attività di segretario e docente all’Istituto Teologico Marchigiano ancora a Fano e poi dal 1993 nella sede di Ancona. La Parrocchia e l’Istituto Teologico sono i due 2 poli fondamentali attorno ai quali si svolge la sua intensa attività. Notevole comunque il suo apporto anche a livello diocesano dove è chiamato a far parte di varie commissioni. Nell’ambiente di Serra San Quirico, oltre al ministero sacerdotale e all’insegnamento di religione nella Scuola media “Domenico Gaspari” che ha assunto nell’anno scolastico 87-88, Don Mauro si interessa attivamente alle varie iniziative culturali e sociali, promuovendole e sostenendole con intelligenza e dedizione. Sempre generoso e disponibile, spesso non trova tempo per pensare alla propria salute, finché la malattia lo costringe ad un necessario ricovero presso l’ospedale di Fabriano. Due giorni dopo, il mattino del 25 settembre 2003, nel suo misterioso progetto, Dio lo chiama a sé, improvvisamente, drammaticamente. Nell’apprendere l’inverosimile notizia, tutta la comunità di Serra è prostrata da indicibile dolore. Il sindaco decreta il lutto cittadino. Il saluto funebre, il sabato 27 settembre, nella chiesa parrocchiale di “San Quirico”, che egli aveva fortemente voluto restaurata, è stato l’omaggio di una moltitudine immensa di sacerdoti, di fedeli, di amici, accomunati nel pianto e nella certezza che Don Mauro continua a vivere anche nell’impegno verso il bene e il bello che egli ha sempre proposto in ogni circostanza, ad ogni uomo di buona volontà. 27 setttembre 2003 Testimonianza del Dirigente Scolastico prof.ssa Mirella Mazzarini Il mio saluto e la mia testimonianza di Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo di Serra San Quirico anche a nome dei Presidi che hanno condiviso con Don Mauro l'impegno scolastico. Chi è stato Don Mauro nella scuola? Quale impronta vi lascia? Cos'è stata la scuola per lui? Mi sono posta queste domande non per un retorico bisogno di chiudere in un'immagine qualcuno che abbiamo paura di aver perso o che sembra sfuggirci per sempre perché ci lascia inaspettatamente per lo strappo che la morte comunque provoca. Me le sono poste per le lacrime che ho visto piangere dai ragazzi e dagli insegnanti suoi colleghi e amici, per il silenzio e la tristezza che hanno attanagliato la scuola, per il dolore che ci accomuna da qualche giorno. Nella scuola Don Mauro è stato una miniera di conoscenze, di idee, di proposte, di disponibilità. “Don Mauro, dove andiamo in gita?”. Lui che, senza rivolgersi alle agenzie di viaggio, sapeva di itinerari ricchi di storia, di bellezze paesaggistiche, di percorsi diversi dalle mete standardizzate e consumate del turismo di massa. “Don Mauro, cosa sai della famiglia di Roberto e di Fabiana?”. Di qualche alunno, cioè, che gli insegnanti vedevano demotivato o troppo spesso impreparato. Ecco allora che i consigli di classe diventavano quello che la Pedagogia ha sempre chiesto alla scuola: occasione di analisi dei bisogni formativi dell'alunno, proposta di formazione legata al contesto familiare e sociale; perché Don Mauro non si esprimeva mai con un sufficiente o con un ottimo. A lui interessava parlare di come quello o quell'altro ragazzo si erano posti nelle varie occasioni di vita della scuola. Sapeva leggere e legare il profitto alle attese e alle carenze delle famiglie, sapeva condividere le problematiche dei colleghi, ricucire strappi per malintesi o posizioni prese e ricondurre tutto al fine: l’educazione dei ragazzi, lo sviluppo in ciascuno della stima di sé, del senso di responsabilità e di partecipazione. “Don Mauro, quale progetto pensi che possa qualificare la scuola, cosa possiamo sperimentare quest'anno?”. Con Don Mauro non si parlava soltanto di religione, ma di educazione civica, di storia, di ambiente, di scienze. Così egli si poneva quale esperto e quale animatore, senza perdersi nelle dispute sulle metodologie più efficaci per la ricerca didattica. Sono nati, negli anni, nella Scuola Media, percorsi di scoperta dei tesori che Serra San Quirico custodisce: la sfida a ritrovare l'ombra del campanile di Santa Lucia, cancellata dal terremoto, i documenti di analisi e di descrizione delle fontane, dei portali, dei sentieri, ultimo quello dell'Eremo di Grottafucile . Se Don Mauro nella scuola è stato un uomo impegnato e un testimone, per la scuola è stato una risorsa di creatività. Cosa è stata la scuola per lui? Luogo di vita. Non so se egli abbia letto le opere psicopedagogiche da Pestalozzi a Rousseau, da Piaget a Bruner, da Dewey a Don Milani, certamente ha realizzato i loro principi educativi. Mentre cercavo di raccogliere possibili elementi che mi permettessero di descrivere Don Mauro, mi sono resa conto che egli sfugge ad una descrizione netta e circoscritta, così come spesso “sfuggiva” per parlare d'altro o per un nuovo incombente impegno. Sfuggiva perché la sua tensione verso l'alto, verso il cielo faceva parte del suo stile di vita anche di insegnante. Con una frase, un accenno, uno sguardo riusciva, senza nulla imporre, ad essere sprone per superare la quotidianità, l'attaccamento stretto al reale e al presente, per ricondurre ai valori cristiani della vita e al senso della fede. Così, in realtà, non sfuggiva perché invitando ad una pausa, alla riflessione, additando il fine di tutte le cose, ancora una volta, ”insegnava”. A Don Mauro, che avvertiva come le parole scritte o pronunciate possono essere dissonanti, dimostriamo che la parola che cerchiamo è la Parola di Dio. 25 settembre 2004 Primo anniversario della scomparsa Intervento della Preside prof.ssa Maria Urbani Scaglione Nel ricordare Don Mauro, sarei subito portata ad esporre riflessioni, emozioni e sentimenti, ma le parole non direbbero perché Don Mauro è tra noi. In questa vita terrena non ci sarà dato di incontrarlo, ma lo sentiamo qui, nelle strade di Serra, nella Scuola Media, impegnato nelle iniziative volte a far conoscere e amare questo paese scoprendone bellezze naturali, storia ed arte e dando sapore al vivere insieme: ecco perché è doveroso parlarne e continuare a farlo, per quei segni che il tempo non può e non deve cancellare. Ho incontrato Don Mauro nell'agosto del 1989; perdevo mio marito e Don Mauro era in chiesa con noi a Castelplanio (in settembre ho preso servizio anche in questo paese). L'ho incontrato per l'ultima volta nel 2003 a casa mia, non per portare quelle parole di conforto che non possono lenire un immenso dolore, ma per condividere gravi riflessioni, sentimenti, per ascoltare quegli interrogativi che ciascuno di noi si pone di fronte ai grandi misteri della vita terrena. Un tratto di tempo ben definito, ed al suo interno tanti motivi che mi portano a raccontare per ricordare insieme. A scuola, durante i Consigli di Classe, Don Mauro era l'ultimo a prendere la parola: ascoltati gli altri colleghi, si esprimeva con una sintesi che armonizzava anche gli opposti giudizi e suggeriva con una indimenticabile saggezza, parlando sempre degli alunni con rispetto e amore. E poi, l'attenzione alla vita del paese sapendone leggere ogni aspetto e offrendo le proprie conoscenze nelle varie esperienze! Ed offriva la sua collaborazione agli altri senza reticenze, come quando lo avevo consultato per un concorso di pittura a Castelplanio promosso dalla Pro Loco. Ed ancora: un incontro con gli amici del centro “ Il castello”, per parlarci degli Angeli! Non mi era stato facile trovare un relatore per un argomento che affascina, che ci porta ad immaginare figure eteree che abbiamo la necessità di sentire al nostro fianco. Anche in quell'occasione, un Don Mauro semplice e preparato, e con la disponibilità che lo distingueva, ha trascorso un pomeriggio con noi parlando, ascoltando e non chiudendo con il suo dire l'immaginazione e, forse, i sogni dei presenti. E come non ricordare il suo amore per i giovani croati arrivati a Serra San Quirico? Non mi aveva chiesto collaborazione, ma la sua grande umanità mi aveva coinvolto. E quel pellegrinaggio alla sala Nervi? Non voglio aggiungere altro: penso che ciascuno di Voi potrebbe e vorrebbe raccontare perché non si può dimenticare. Concludo con le parole di Don Mauro che ci indicano i grandi temi di ieri, di oggi, e di sempre, da affrontare nel vivere quotidiano come lui ha fatto: “...la nostra attenzione ai poveri e ai problemi della pace, della giustizia e della solidarietà”. Grazie, Don Mauro. 25 settembre 2005 Secondo anniversario della scomparsa Testimonianza del prof. Mario Tinti Caro Don Mauro, hai coltivato una bellezza singolarmente mite e dolce nella tua dinamica capacità di comunicazione e disponibilità interpersonale, nella quale facevi avvertire il riferimento vivo ad un Amore concreto e trascendente, da cui scaturiva l’affabilità affettuosa del tuo porgere, del tuo accogliere, donare e promuovere con propulsiva discrezione tenace. Ci aiutavi a vivere con umiltà e carità pastorale l’incontro personale e comunitario con Gesù, e la tua dedizione generosa, la tua attenta premura si apriva a tutti, fedeli e non credenti, nella promozione di una armoniosa convivenza civile di riconciliazione e sussidiarietà, al di là di ogni appartenenza. L’amore per la nostra Serra San Quirico faceva riversare il tuo impegno negli ambiti più prossimi ed intimi della persona, quali l’associazionismo, l’espressione del pensiero, la cura e la conoscenza dell’ambiente, l’attenzione ai bisognosi e agli emarginati, la dimensione culturale ed artistica, della musica e del teatro. Indimenticabile la tua squisita, semplice e profonda attività educativa, di collaborazione con i colleghi e nella diligente ed efficace sollecitudine per gli alunni e le tante significative iniziative ed esperienze che hai contribuito ad innescare e sviluppare, rendendo la Scuola di Serra ulteriormente piacevole, interessante, istruttiva, umanamente e socialmente accattivante e formativa. Nelle tue parole, nel rivolgerti ai giovanissimi studenti, dialogando con loro, scorreva un fascino contagioso, denso di linfa suasiva, come quando una volta parlavi del perdono, ne esemplificavi e svisceravi con appassionata sapienza ed umiltà il valore significante di “parola del cuore e dell’intelligenza“, dell’uomo che, anche se offeso, offre qualcosa di più di un semplice dono, e rilevavi l’intensità di quel prefisso accrescitivo “per”, onde il “ per-dono” ci rende veramente degni di poter attingere la pace, la solidarietà e la giustizia, al fine di ristabilire uno spazio di reciproca intesa, di contatto ed aiuto fraterno ad essere ciascuno migliore per il bene di tutti. Aleggiava nel tuo atteggiamento, nel tuo sguardo buono e a volte trasognato, un’amicizia cordiale e rispettosa, un senso religioso materiato di comprensività ed ascolto, di umiltà e gratitudine, di studio e di grazia. Ricordarti, anche nell’intitolazione dell’Istituto Comprensivo di Serra San Quirico, non é soltanto prova riconoscente di nostalgico ricordo per lo sgorgare della tua delicata, armoniosa forza creativa di interessi, di fede, di relazioni, di cui ci hai gratificato; ma, soprattutto, costituisce memoria vivificante, nel presente e nel futuro, di un lievito che ci fermenta nell’anima, che muove l’intelligenza e l’impegno in dinamica collaborazione ad attraversare con fatica e servizio il ponte della nostra esistenza, tra la contingenza, da rendere sempre più umana e feconda, e il mistero misericordioso di Dio. E così continui ad essere stimolante compagno gentile per la creazione di una serrana comunità, sempre più unita e spiritualmente più vivida, nel rispetto del suo ambiente e del tessuto morale, culturale e progettuale della sua cittadinanza. 3 Prefazione Apprestandomi a scrivere queste poche righe, il primo pensiero è stato quello di essere effettivamente un sindaco molto fortunato: avere sul proprio territorio un istituto scolastico comprensivo capace non solo di ottima qualità di insegnamento ma anche promotore di iniziative culturali di grande importanza. Qui sta la conferma del riconosciuto valore della nostra scuola, costruito in anni di impegno, serietà, professionalità, coinvolgimento del corpo insegnanti e degli alunni. Iniziative realizzate con passione ed intelligenza, attente 4 al territorio e con lo scopo di promuoverne le ricchezze storiche, culturali e ambientali. Anche l’odierna iniziativa, di taglio storicodocumentale, è molto importante non solo per la qualità complessivamente espressa, ma per l’idea di recupero attraverso le moderne tecnologie della memoria storica della nostra scuola.Tutto questo trova un oggettivo riconoscimento nei diversi enti pubblici e soggetti privati che con il loro concorso rendono possibile la realizzazione del progetto. Per questo, anche a nome di tutti i cittadini, ringrazio il Dirigente, il personale amministrativo, i docenti e gli alunni tutti per essere attivi protagonisti di un processo che non solo rende migliore la scuola in generale ma anche il territorio di riferimento e le comunità che in esso vivono. Grazie ancora e buon lavoro. Il Sindaco di Serra San Quirico Gianni Fiorentini Presentazione L’Istituto Comprensivo, che coordina l’attività didattica delle Scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del territorio dei Comuni di Serra San Quirico, Mergo e Rosora, negli ultimi decenni ha promosso una molteplicità di attività scolastiche tra le cui finalità c’è quella di trasformare l’alunno in cittadino consapevole. Attraverso sperimentazioni, laboratori, esplorazioni, si è prodotta una documentazione imponente e multidisciplinare, un vero e proprio giacimento culturale che arricchisce la comunità. Tale processo ha favorito la consapevolezza individuale e collettiva di appartenenza ad un territorio di grande qualità che è stato a lungo marginalizzato e sottovalutato. In questo contesto l’insegnante non è solo “trasmettitore” di conoscenze ma anche “facilitatore” di contatti formativi e di relazioni tra Scuola e Territorio anche attraverso una valida comunicazione esterna alla scuola con la comunità che ci circonda e di cui facciamo parte. Abbiamo bisogno di comunicare bene per non rimanere soli, per trovare alleanze, per meglio realizzare la nostra azione concreta di cambiamento. In un contesto d’innovazione, la valutazione delle pratiche e dei processi messi in atto, del proprio lavoro, degli allievi, degli obiettivi educativi assumono maggiore importanza per riflettere criticamente sul proprio agire professionale. All’interno dell’istituzione scolastica la docu- mentazione aiuta a mantenere la memoria storica della scuola e attraverso questo contribuisce ad esplicitarne l’identità assolvendo a differenti bisogni quali: favorire il lavoro collegiale, facilitare la progettazione educativa, valorizzare l’impegno degli studenti, favorire processi di metacognizione. Tale documentazione colloca la Scuola nel Territorio, valorizza risorse e potenzialità umane e materiali, recepisce le istanze del percorso di Autonomia delle Istituzioni Scolastiche previste per legge e deve essere conosciuta dal maggior numero di persone, Enti,Associazioni, Aziende che, a vari livelli, si interessano della scuola. Il Collegio Docenti nell’anno scolastico 2004/05 ha approvato il Progetto “Documentare la scuola” ed ha istituto un gruppo di lavoro per raccogliere e selezionare i lavori prodotti dalle varie scuole negli ultimi anni. I documenti scelti rappresentano soltanto una minima parte delle attività/percorsi condotti dall’Istituto Comprensivo, da sempre attento alle sollecitazioni e problematiche del territorio. La seguente pubblicazione verrà integrata da un CD multimediale che offrirà la possibilità di visionare processi e percorsi educativodidattici. Il lavoro, realizzato dai docenti con la collaborazione di enti, associazioni e imprese, è stato motivato sia dal punto di vista progettuale che operativo dalla volontà di mantenere viva la presenza e il ricordo di Don Mauro Costantini, anima di tante iniziative scolastiche e personalità di spicco del territorio. Promotore e fautore di significativi percorsi didattici, Don Mauro ha lasciato un segno concreto in molte pagine di tale pubblicazione. Per questa motivazione, "Custode del futuro: percorsi didattici tra territorio, identità e memoria" risulta a lui dedicata. Inoltre, a testimonianza del suo valore, impegno e operato profuso a scuola e sul territorio, l'Istituto Comprensivo di Serra San Quirico sarà intitolato "Don Mauro Costantini" in occasione del II anniversario della sua morte. Un ringraziamento particolare va alla sig.ra Marisa Giacometti, a Giuseppe Bartelucci e a Luca Alfieri per il contributo fondamentale offerto alla realizzazione dell’opera; al prof. Antonio Orfei per il coordinamento dell’opera; alla dott.ssa Anna Maria Morici per la cura dell’archivio; a Massimo Martizzi per la digitalizzazione di tutta la documentazione dei lavori; a tutto il personale docente e non docente delle scuole dell’Istituto Comprensivo che ha contribuito negli anni alla realizzazione delle attività che costituiscono l’oggetto del presente volume. L’opera è stata realizzata con il contributo della Provincia di Ancona, della Comunità Montana dell’Esino-Frasassi e del Comune di Serra San Quirico e con il patrocinio della Regione-Ufficio Scolastico Regionale. Luciana Remaggi Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Serra San Quirico 5 Storia della scuola Da notizie acquisite tramite la consultazione dell’archivio storico comunale, l’archivio della nostra istituzione scolastica e i testi del Francesconi e del Gaspari, siamo in grado di ricostruire una breve storia dell’istruzione a Serra San Quirico. Nel XIII secolo i Monaci Silvestrini, presenti nel territorio serrano, fondavano una scuola con una cattedra di lettere greche. Il Comune nel XV secolo istituiva permanentemente il maestro pubblico per la scuola che allora era denominata Ginnasio. Nel 1700 il Comune incaricava i curati di impartire l’istruzione ai giovani delle frazioni di Domo, Sasso e Rotorscio, mentre nel centro storico vi era un maestro per i maschi e una maestra per le femmine. Anche nel XIX secolo l’istruzione nel Comune serrano continua ad essere molto fiorente: vengono istituite le scuole serali, l’amministrazione comunale sussidia una biblioteca comunale e con l’aiuto economico di alcuni cittadini si predispone l’apertura di un asilo infantile. Intorno alla fine del 1800 diversi giornali sia locali che nazionali ed alcuni periodici didattici parlano con lode delle scuole elementari del Comune di Serra San Quirico, il quale, fra l’altro, è il primo di tutta la provincia ad applicare nelle proprie scuole la legge dell’istruzione obbligatoria. Agli inizi del ‘900 Serra San Quirico è sede di Direzione Didattica Governativa o di Circolo Direttivo che comprendeva i Comuni di Genga, Mergo e Rosora. L’amministrazione della Scuola Elementare e Materna (quest’ultima dal 1968) si è protratta pur con alterne vicende che hanno coinvolto i due Circoli limitrofi di Sassoferrato e Castelplanio, fino all’a.s. 1995/96; dal 1° settembre 1996 la Direzione Didatica è stata trasformata, ai sensi della Legge n.97/1994, in Istituto Comprensivo di Scuola Materna Elementare e Media ed è anche stata ristrutturata nel territorio in quanto ha perso il Comune di Genga ed ha acquisito la Scuola Media di Serra San Quirico. Successivamente, nell’a.s. 1997/98 è stata annessa all’Istituto anche la Scuola Media di Angeli di Rosora. Le due Scuole Medie suddette esistevano già nei primi anni ’60, l’una autonoma fino al 1989 e l’altra sezione staccata a Castelplanio. Quello fin qui esposto è solo un breve excursus delle origini e delle varie vicessitudini delle scuole del nostro territorio. Un grande arricchimento culturale e morale sarebbe per tutti noi consultare gli archivi storici esistenti della scuola, dai quali trapelano la vita, i sentimenti, i problemi e le aspettative realizzate dai nostri predecessori che tanto hanno dato a questi luoghi, a testimonianza di un forte connubio tra scuola e territorio. Connubio che traspare in ogni iniziativa o progetto realizzato nelle scuole del nostro Istituto. Oggi come allora il legame tra scuola e territorio è molto forte e questo è un valore che mai deve perdersi. 7 L’ambiente Progetto sperimentale di Educazione Ambientale In una prima fase del progetto ciascuna scuola ha svolto un’attività di ricerca sul proprio territorio raccogliendo una molteplicità di materiali documentari anche attraverso la realizzazione di visite didattiche; al termine sono stati prodotti cartelloni, foto, filmati, ecc.. Ambiente fisico Itinerari • Ricerca di tracce del passato: castello, mura, torri, “copertelle”... • Esplorazione degli aspetti dominanti del territorio: paese, angoli verdi, strutture ludiche, strade... • Esplorazione degli aspetti dominanti dell’ambiente naturale: monte, fiume, collina, fossi, calanchi, canneto... • Esplorazione delle caratteristiche principali legate alla flora, alla fauna, ai colori, ai suoni dell’ambiente • Progetto didattico “Pim, Pam”: - animazione teatrale - esplorazione realistica, fantastica, corporea e virtuale - rielaborazione delle esperienze - documentazione • Parco della Gola della Rossa e di Frasassi: - istitutzione e localizzazione - aspetti naturalistici - risorse artistiche: Abbazie di S.Vittore e di S.Elena • Il fiume Esino e Sentino • Flora e fauna: caratteristiche della nostra zona • “Lettura” del teritorio su carte geografiche • Documentazione ed esperienze • Animazione teatrale • Realizzazione del plastico del Parco in collaborazione con la scuola media • Analisi socio-economica dal ‘900 ad oggi • Costituzione del Parco, motivazioni • Bosco di conifere • Bosco ceduo (funghi) • Prati M.Murano • Acquedotto Gorgovivo • Piante officinali • Fauna, animali estinti (lontra,orso, lupo, acquila) • Le rocce del M.Murano • La Grotta del Mezzogiorno • Le vie dei pellegrini nel corso della storia • S.Ansovino • S.Bartolo Scuola dell’Infanzia Territorio Scuola Elementare Il progetto ha riguardato attività finalizzate a: • conoscere il proprio paese; • sviluppare lo spirito di esplorazione; • rapportarsi col mondo esterno alla scuola; • imparare a lavorare in collaborazione e vivere relazioni positive con i compagni e con gli adulti; • vivere la natura, imparare ad amarla e rispettarla; • ideare, progettare e realizzare strumenti comunicativi e informativi reali; • utilizzare tali strumenti per descrivere, osservare, approfondire; • utilizzare le nuove tecnologie informatiche all’interno di un progetto culturale significativo; • costruire nuove conoscenze più che ad acquisire informazioni; • coinvolgere nel progetto educativo tutte le agenzie della formazione; • superare la divisione fra le "materie" di studio; • modificare i ruoli tradizionali dell’insegnante e dell’alunno promuovendo le capacità degli alunni e ponendo gli insegnanti stessi in condizione di studenti-ricercatori. Questi i 3 temi proposti attraverso un curricolo verticale: Scuola Media Il Progetto sperimentale di Educazione Ambientale è un’iniziativa dell’Istituto Comprensivo Statale che si è posta come obiettivo la conoscenza e la valorizzazione dei beni ambientali, storici e artistici dei comuni di Serra S.Quirico, Mergo e Rosora e la produzione di materiali didattici multimediali che possano essere fruiti sia dagli alunni della scuola sia da alunni di altre scuole del territorio regionale. L’ambiente Progetto Educazione Ambientale a.s. 1999/2000 In una seconda fase i materiali prodotti dai 3 gruppi di lavoro (materna, elementare e media) sono stati immessi in internet sotto forma di pagine WEB attraverso la disponibilità della rete della Provincia di Ancona denominata PANNET. • Condivisione di scelte educative • Collaborazione nelle iniziative • Valorizzazione e conservazione della realtà ambientale e culturale • Qualificazione dell’ambiente e del bene culturale come patrimonio di ciascuno Le metodologie alle quali si è fatto ricorso per realizzare il progetto sono state: • la pratica del gioco come invito a proporre contesti didattici all'interno dei quali l’apprendere sia esperienza piacevole e gratificante; • l’attività di ricerca, individuale e di gruppo, come momento di responsabilizzazione dei i ragazzi e di organizzazione del pensiero, capacità cruciale nel moderno mondo della comunicazione e del lavoro; • l’impiego di strumenti multimediali che, oltre ad essere estremamente motivanti, danno il senso di disporre di risorse per il saper fare e consentono di non disperdere, ma valorizzare forme di intelligenza intuitiva, empirica e immaginativa, assai diffuse tra i ragazzi. valore SCUOLA IDENTITÀ Sociale Culturale Ambientale conoscenza INDIVIDUO appartenenza TERRITORIO • Esplorazione del proprio ambiente naturale • Esplorazione del proprio ambiente socio-culturale • Confronto con gli altri ambienti naturali e socio-culturali • Partecipazione alle iniziative locali • Fruizione delle risorse naturali • Consapevolezza di entità territoriali più ampie 9 L’ambiente Le vie antiche Tra i castelli MOTIVAZIONE Adesione al progetto di Educazione Ambientale d’Istituto: valorizzazione dei beni storico-artistici del territorio. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Esplorazione, ricerca storicoartistica, documentazione sui castelli di: • Serra San Quirico • Rosora • Rotorscio • Mergo Il lavoro è stato documentato in pagine web. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA ANNO SCOLASTICO 1999/00 10 L’ambiente Le vie antiche Le testimonianze monastiche MOTIVAZIONE Adesione al progetto di Educazione Ambientale d’Istituto: valorizzazione dei beni storico-artistici del territorio in occasione dell’anno giubilare 2000. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Esplorazione, ricerca storicoartistica, valenza religiosa, documentazione sui siti monastici: • Sant’Elena • Valdicastro • Sant’Urbano • Santa Maria delle Stelle • San Bartolo della Castagna • Grottafucile • Santa Maria del Mercato • Santa Lucia • San Quirico • Eremo delle Grotte Il lavoro è stato inserito nel CD “ A piccoli passi” e tradotto in pagine web. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1999/00 11 L’ambiente Le vie della natura A scuola nel Parco MOTIVAZIONE • Fare esperienze di lavoro di gruppo per lo studio dell'ambiente • Conoscere aspetti fondamentali di scienze naturali: zoologia, botanica e geologia del Parco • Ricercare e studiare fossili per leggere la storia del nostro ambiente • Sperimentare l'aspetto educativo del Parco • Utilizzare l'immagine fotografica • Esprimere impressioni ed emozioni suscitate dalla visita CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Uscita per osservare, fotografare e descrivere attentamente l’ambiente del monte Murano nei suoi vari aspetti: geologia, zoologia e botanica • Attività di ricerca in classe • Preparazione di un libro con foto e testi su vegetazione, animali e fossili del monte Murano e di un quaderno con le relazioni degli alunni contenente impressioni, emozioni, riflessioni sull’esperienza 12 LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1998/99 L’ambiente Le vie della natura Pim Pam MOTIVAZIONE Esplorazione degli aspetti dominanti nell’ambiente a partire dal territorio in cui è localizzata ciascuna scuola: paese, angoli verdi, strutture ludiche all’aperto, strade, conformazione “fisica” (calanchi, fossi, fiume, colline) e storica del luogo (castello, mura, torri, copertelle…) … alla ricerca di tracce del passato… CONTENUTO SINTESI PERCORSO L’insegnante animatrice ha viaggiato da scuola a scuola con un grazioso bauletto (riferimento al castello), colorato e tappezzato di immagini floreali (riferimento alla natura), tutto da aprire e in cui i bambini hanno scoperto cinque personaggi: • Pim, un pupazzo da mettere sul corpo a forma di bambino; • Pam, una pupazza da mettere sul corpo a forma di bambina; • Zippo, una marionetta a fili a forma di cane; • Tappo, un burattino a guanto a forma di leprotto; • Claclacla, una marionetta a forma di rana; ed inoltre: • il Merlo Merghino, alla ricerca delle storie del territorio. Sono evidenti, nella scelta dei personaggi animati, le relazioni con l’ambiente e la natura. Oltre a semplici storie aventi come riferimento la natura, è stata proposta in primo luogo la celebre fiaba di “Jack e il fagiolo magico”, per un giusto equilibrio tra finzione e realtà, adatta anche in quanto può aprire i bambini verso l’esplorazione dell’ambiente naturale e storico (castello). Dalla baracca antica dei burattini essi hanno narrato le loro storie, armati principalmente degli antichi strumenti dell’oralità e del gesto. Il Merlo ha altresì condotto i bambini nella baracca virtuale, dove il computer, creativamente utilizzato, diventa strumento di ascolto, rielaborazione, produzione. Come documentazione del presente lavoro è stato realizzato un ipertesto dal titolo: Pim, Pam, Zippo,Tappo e Claclacla. Il lavoro in CDrom è stato presentato al Concorso nazionale “Il mio teatro in un CD” (Forlì 2001) risultando tra le scuole vincitrici. QUADRI ESPRESSIVI Pim, Pam e… altri per narrar! E’ stato lo spettacolo del camminare… E’ stata l’amplificazione del piede… I bambini hanno infatti esplorato i sentieri veri dei nostri ambienti, in un gioco continuo tra realtà, finzione e fantasia. Ma è stato anche il camminare nei sentieri del cuore, passando per una porta molto grande, che si apriva proprio in quell’Anno Giubilare. Le stesse storie qui narrate con l’antica arte dell’oralità terminavano ciascuna con una festa, all’insegna della convivialità e degli antichi rapporti umani, basati sull’amore e sulle semplici cose. Le semplicissime storie, evocate da voci varie, sono state narrate nell’antica baracca dei burattini, che accoglieva gli stessi pupazzi scoperti tra le mura dei nostri castelli, entro un colorato baule. Un papà ed una mamma si sono trasformati, per l’occasione, in due fantastici burattinai. Di particolare rilievo la nuova baracca, quella virtuale, nello spettacolo collocata nel fondale e che seguiva in parallelo l’intero gioco animato, creando scenografie e coreografie in movimento.Tale baracca è stata attivata totalmente con il computer grazie ad un esperto operatore esterno, il quale ha curato la realizzazione di video (riprese ai castelli, ai campi, al nostro bellissimo e variegato territorio, nonché speciali video in “cromakey”) insieme all’insegnante animatrice. Chi però ha motivato l’uso del computer come Nuova Baracca è stato, nel corso dell’anno scolastico, un 6° personaggio: il Merlo Merghino che,“volando da un paese all’altro” raccoglieva le storie narrate dai bambini alle loro insegnanti. Quel “vero merlo” ha raccolto poi ogni storia in un CDrom esplorabile cliccando su cinque icone relative alle storie delle cinque Scuole dell’Infanzia. A teatro ne sono state raccontate due, utilizzando sia la baracca virtuale, sia le animazioni dirette dei bambini sul palcoscenico. Ssssssss….non sentite anche voi sulla terra piccoli passi che fanno “pim pam”?... LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA ANNO SCOLASTICO 1999/00 13 L’ambiente Le vie della natura Animali in fattoria MOTIVAZIONE E’ stato scelto questo argomento in quanto ritenuto adatto ai bambini della Scuola dell’Infanzia per il loro naturale e positivo rapporto con gli animali, mentre “La fattoria degli animali” di George Orwell, è risultato un contenuto interessante nel percorso teatrale della Scuola Secondaria di primo grado, come risvolto dell’argomento stesso. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Un bel giorno… i bambini hanno trovato sul tappeto, luogo privilegiato per il gioco di animazione, un pupazzo, il Professor Lorenzo (ossia Konrad Lorenz, autore de “L’anello di re Salomone”), studioso, ricercatore soprattutto nel campo degli animali… che subito ha preso vita grazie alle insegnanti di ciascuna Scuola dell’Infanzia. Questo personaggio portava ai bambini, nella sua valigia a bolli, tanti animaletti, quelli della fattoria. A questo punto le scuole si sono diversificate tra loro nella scelta del mediatore, ma certo è che qualsiasi contenuto diventa interessante per i bambini quando la mediazione che 14 se ne fa è gradevole e divertente. Il Professor Lorenzo un bel giorno ha portato con sé un grosso e simpatico gatto (Gatto Mimmo…) che, osservando quanto accade nella fattoria in cui vive con il Professor Lorenzo, ha raccontato tutto ciò che lì ha visto con quel suo occhio aperto (mentre con l’altro chiuso dormiva…). Ciò che Mimmo ha visto era relativo al racconto di “C’era una volta il coniglietto Batuffolo…”, sintetizzato e rielaborato dall’insegnante animatrice in un CD da visionare al computer, oltre a storie varie, presentate invece con modalità e strategie scelte da ciascuna Scuola dell’Infanzia. Ogni scuola, pur nello sfondo comune della fattoria, ha potuto quindi scegliere un racconto specifico su cui ha lavorato in maniera più approfondita per la propria rappresentazione teatrale. Ogni Scuola dell’Infanzia ha ricevuto dall’insegnante animatrice un CD contenente diversi brani musicali, nonché canzoni relative all’argomento scelto, poi animate da ciascun gruppo di bambini. In modo specifico hanno lavorato su alcuni canti animati la Scuola dell’Infanzia di Rosora, presentati nel corso dello spettacolo teatrale e le Scuole dell’Infanzia di Angeli e Borgo Stazione durante i propri laboratori musico-teatrali. Sono state anche inventate filastrocche in rima, alcune delle quali animate durante i laboratori musico-teatrali, un’interessante iniziativa promossa dall’Istituto Comprensivo di Serra San Quirico ed aperta a tutta la regione. Tra le narrazioni scelte, oltre a quella di Batuffolo (che la Scuola dell’Infanzia di Rosora ha rielaborato nel proprio spettacolo teatrale), sono state scelte: “I musicanti di Brema” (rappresentata dai bambini della Scuola dell’Infanzia di Castellaro, durante il proprio laboratorio) e “Gallo Cristallo” (dai bambini della Scuola dell’Infanzia di Mergo). Il percorso ha previsto inoltre: • la visita di una vera fattoria; • la rielaborazione di una fattoria murale a scuola con tutti gli animali presentati dal Professor Lorenzo; • la strutturazione di un angolo ludico comprendente fattorie tridimensionali (in questo senso il gioco della fattoria è diventato uno spazio, un tempo, un gioco tutto da gestire, da inventare ed in cui i bambini, in piccoli gruppi, rielaboravano, ricostruivano il proprio vissuto, personalmente e con grande piacere); • la rielaborazione espressiva di quanto vissuto, fino alla realizzazione di spettacoli vari presentati all’interno dei laboratori musico-teatrali. Il percorso condotto dall’insegnante animatrice, ha avuto inizio con un questionario L’ambiente (o indagine conoscitiva) in cui la stessa sottoponeva a ciascun ragazzo alcune domande per individuare le aspettative che ciascuno riponeva nel laboratorio teatrale stesso. Da questo momento in poi è iniziato un rapporto costante tra l’esperta e i ragazzi che ha avuto la sua fase più operativa dal mese di gennaio 2005. I primi giochi sono stati quelli diretti alla conoscenza di sé, delle proprie possibilità espressive, ma anche degli altri. Alcuni di essi sono stati Le vie della natura ripresi e applicati durante la realizzazione espressiva del canovaccio teatrale, creato dall’insegnante sulla base delle sintesi di ciascun alunno, che erano state effettuate dopo la visione del film relativo al testo di Orwell.Tale era il coinvolgimento emotivo durante la visione (mediata) che alcuni hanno reagito con l’espressione visiva e verbale dei sentimenti e delle emozioni scaturite durante la visione stessa. La scelta dei ruoli espressivi è stata più volte oggetto di analisi e negoziazione, così come trovare soluzioni sceniche (alcune delle quali realizzate dai ragazzi stessi), il reperire oggetti utili alla propria immedesimazione. Unanime la scelta di non usare oggetti di immedesimazione per gli animali (difficile tema con ragazzi così grandi, il cui effetto finale ha superato le aspettative dei ragazzi) bensì i trucchi da volto. Il lavoro è stato condotto serenamente e in maniera molto produttiva. Al termine di ogni spettacolazione veniva effettuata una conversazione su tutti gli aspetti di una messinscena. Tra i ragazzi presenti nel gruppo ve ne erano alcuni che avevano già realizzato esperienze di teatro con la stessa insegnante animatrice. Ciò è risultato un fatto molto positivo, che ha consentito di osservare nel tempo alcuni aspetti dell’espressività di ciascuno sviluppata in un senso o in un altro, e di ricordare fatti, contenuti, espressioni legate al proprio personale vissuto. L’insegnante ha potuto allora spiegare tecnicamente certe soluzioni teatrali, alcuni tecniche di animazione, il perché della scelta di un ruolo espressivo anziché di un altro per quel bambino... nei tempi passati. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2004/05 15 L’ambiente Le vie della natura Animali in fattoria LO SPETTACOLO: ANIMALI IN FATTORIA (dagli animali della fattoria alla fattoria degli animali) …Il tutto entro una…vera fattoria, tridimensionale, dove gli oggetti e gli “arredi” erano stati collocati pensando proprio ad una fattoria…. Lo spettacolo teatrale che ha preso vita nello spazio scenico del Teatro Santa Maria del Mercato di Serra San Quirico, ha posto in evidenza il contrasto tra una allegra, sana, simpatica fattoria animata dai bambini della Scuola dell’Infanzia di Rosora e una fattoria caduta nel tempo in una situazione di disagio a causa del contrasto tra il fattore e gli animali ed animata dai ragazzi della Scuola Secondaria di primo grado di Angeli. Il tutto ha ripreso il tema degli animali e del loro sereno rapporto con l’uomo secondo quanto delineato da Konrad Lorenz ne “l’anello di Re Salomone” tramutato qui in “Professor Lorenzo” e da George Orwell nel suo famoso testo “La fattoria degli animali”. Ne è scaturito un intreccio particolare che ha reso molto interessante ed articolato un semplice tema come quello della fattoria. Sia i bambini sia i ragazzi hanno dato vita a situazioni espressive molto autonome, dove tutti, assai motivati, esprimevano il proprio ruolo espressivo con gioia e senso di responsabilità. I bambini della Scuola dell’Infanzia si sono mossi nello spazio scenico con 16 molta disinvoltura rispettando quanto deciso insieme, sul tappeto, durante l’attività di animazione, ma anche improvvisando situazioni personali. Si è portato a teatro quanto avvenuto a scuola, attraverso due video cromakey davvero significativi e realizzati davanti ad uno schermo verde, quindi “lavorato” con maestria da un esperto operatore tecnico. I due video iniziali sono serviti come presentazione concreta dello spettacolo stesso. Ciascun bambino, dopo aver scelto a scuola il proprio ruolo espressivo (animale della fattoria), ha realizzato la pittura della propria maglia e con semplici ma efficaci accessori ha effettuato danze, mimi, giochi espressivi, canti animati… I ragazzi più grandi hanno quindi proseguito lo spettacolo teatrale personificando uno o più ruoli espressivi, gestiti con vera autonomia e grande partecipazione. Il loro modo di prendere lo spazio scenico, così come la concentrazione anche quando attendevano il proprio turno (restavano sempre in scena), è stato un fatto notato da più persone che hanno assistito alla loro performance. In scena ha preso vita un nuovo testo, ricucito dall’insegnante animatrice sulla base delle varie sintesi che ciascuno aveva realizzato dopo la visione a scuola del film relativo al testo di Orwell. E’ stato concordato insieme a loro che la narrazione (e a ragione) dovesse essere sostenuta fuori-campo dall’insegnante animatrice anche per non dover togliere un ruolo espressivo ai ragazzi. La colonna sonora concordata durante l’attività laboratoriale ha rivelato la sua efficienza, in quanto permetteva allo spettatore di coinvolgersi nel contenuto quasi come fosse un film. Ai ragazzi è stata data l’opportunità di esprimere la stessa tematica di “libertà” attraverso una danza finale su una musica scelta nel loro repertorio. Ne è scaturita una bellissima espressione fisica che, creata interamente da loro, li ha fatti esplodere in modo totale. L’ambiente Le vie della natura Non solo cani e gatti MOTIVAZIONE Il percorso segue l’interesse dei bambini per il mondo animale e trae motivazione dall’itinerario di animazione teatrale “Gli animali della fattoria” con il quale condivide contenuti e strategia metodologica. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Viaggio nel mondo “animale” del nostro territorio: • gli animali domestici: “Gli animali della fattoria” (collegamento con il percorso di animazione teatrale); • gli animali selvatici collocati negli elementi: • terra; • acqua; • cielo. mato delle situazioni proposte e vissute: utilizzo della mediazione del“professor Lorenzo”, ossia un pupazzo sapiente che ha promosso una continua azione di esplorazione/osservazione e rielaborazione dei dati del contesto naturale. Il personaggio animato ha mantenuto vivo l’interesse dei ragazzi e, attraverso l’attivazione del gioco di finzione, ha facilitato l’acquisizione di informazioni e conoscenze; • rielaborazione verbale, corporea e grafico pittorica delle esperienze: uso degli spazi• laboratori; • documentazione del percorso: realizzazione di “schede scientifiche” su ciascun animale osservato/presentato. LIVELLO SCOLASTICO Il contenuto degli animali che vivono vicino a noi ha costituito lo sfondo integratore delle proposte didattiche delle Scuole dell’Infanzia. Le scelte metodologiche seguite per lo sviluppo del percorso hanno fatto riferimento a: • esplorazione del territorio: visita ad una fattoria, osservazione diretta degli ecosistemi vicini alla realtà scolastica; • approccio e recupero ani- SCUOLA DELL’INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2004/05 17 L’ambiente Le vie della natura Tanti rifiuti: che fare?... Riusare, separare, riciclare MOTIVAZIONE Il percorso è stato attivato in risposta alle sollecitazioni del territorio, in particolare dal Progetto CISINCONTRA proposto dal Consorzio Intercomunale Servizi, in un momento in cui era necessario promuovere la sensibilizzazione di tutti verso le problematiche ecologico-ambientali e incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti. CONTENUTO SINTESI PERCORSO L’itinerario ha interessato temi legati a: • il recupero creativo dei materiali/oggetti di scarto: carta/cartone, stoffa, legno, bottiglie di plastica; • le isole ecologiche: ubicazione, connotazione delle “campane”, costruzione di contenitori per la raccolta dei rifiuti (carta e plastica) nell’ambiente scolastico, raccolta separata dei rifiuti a scuola; • il riciclaggio: esperienze di riciclaggio della carta. 18 Le soluzioni emerse nello sviluppo del percorso costituiscono una risorsa per il territorio e sinteticamente si identificano con le “parole d’ordine”: riusare, separare, riciclare. Per ciascuna azione sono state attivate specifiche strategie/unità didattiche riassunte in: • riusare: la bancarella delle semplici cose: attivazione del laboratorio di manipolazione che ha incentivato la raccolta e l’utilizzo del materiale di scarto per la realizzazione di tutti gli oggetti e i lavori prodotti nell’arco dell’anno scolastico, utilizzati poi per l’allestimento di una mostra in ciascuna scuola dell’Istituto; • separare: le isole ecologiche: visita all’isola ecologica del paese e costruzione a scuola di appositi contenitori per la raccolta differenziata dei materiali; • riciclare: c’era una volta la carta: esperienze di riciclaggio della carta. L’Ente CIS che ha promosso il progetto, in collaborazione con gli Istituti Comprensivi partecipanti, ha organizzato una manifestazione finale e una mostra dove sono stati esposti tutti i prodotti realizzati. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2003/03 L’ambiente Le vie della natura Il fosso di Rosora MOTIVAZIONE Conoscere gli ambienti tipici del territorio: il fosso di Rosora, un percorso naturalistico. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Itinerario multidisciplinare realizzato a classi aperte, con gruppi di alunni eterogenei per età. La documentazione con ipertesto multimediale è stata realizzata dalle classi 3°, 4°, 5°. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2000/01 19 L’ambiente Il fiume Esino MOTIVAZIONE Esplorare, conoscere, studiare un elemento naturale del nostro territorio considerato dal punto di vista geografico e scientifico. Il lavoro si colloca nell’ambito delle attività interdisciplinari della scuola media di Serra San Quirico sviluppate intorno al tema dell’acqua quale risorsa del territorio di appartenenza. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Nello specifico delle classi seconde i contenuti sono centrati sul fiume Esino con particolare riguardo per gli aspetti faunistici e floristici, secondo la logica dell’approfondimento e della formalizzazione dei percorsi e delle esperienze iniziate precedentemente. Le conoscenze acquisite, sono state tradotte attraverso attività di laboratorio, in un documento multimediale. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2002/03 20 Le vie della natura L’ambiente Le vie della natura Centrale Sant’Elena MOTIVAZIONE • Uso dell’acqua per la produzione di energia integrativa • Valorizzazione delle fonti di energia rinnovabili CONTENUTO SINTESI PERCORSO Produzione di energia idroelettrica sul territorio: • visita alla centrale di Sant’Elena; • studio delle fonti energetiche; • attività di laboratorio ed esperimenti pratici; • elaborazione dati; • realizzazione di documenti fotografici, testuali e grafici. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1985/86 21 L’ambiente Gorgovivo MOTIVAZIONE • Conoscenza dell’elemento acqua • Valorizzazione e salvaguardia della risorsa naturale • Educazione ad un uso corretto e responsabile CONTENUTO SINTESI PERCORSO Il percorso didattico, a carattere multidisciplinare, è finalizzato all’esplorazione e alla conoscenza della sorgente e dell’acquedotto di Gorgovivo attraverso visite guidate, analisi e rielaborazione dei dati. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1997/98 1998/99 22 Le vie della natura L’ambiente Le vie della natura Fontinalia MOTIVAZIONE • Adesione Progetto Ambiente d’Istituto: valorizzazione delle risorse naturali e storico artistiche del territorio • Partecipazione Progetto e Concorso CISINCONTRA • Partecipazione Concorso FAI CONTENUTO SINTESI PERCORSO Fons, dio delle sorgenti, è venerato dagli antichi romani il 13 ottobre: da qui nasce la festa di Fontinalia. Miti, poesie, documenti storici, foto, disegni tra fonti, fontane e fontanelle di Serra San Quirico. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2002/03 23 L’ambiente Le fontane raccontano MOTIVAZIONE Il lavoro è stato sollecitato dalla necessità di scoprire, valorizzare e tutelare la risorsa naturale dell’acqua. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Esplorazione, studio e documentazione sulle fontane del centro storico di Serra San Quirico: uso ed importanza nel corso del tempo, dal medioevo ad oggi. Il percorso, a carattere multidisciplinare, è stato sintetizzato nella realizzazione di un manifesto. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1991/92 24 Le vie della natura L’ambiente Le vie della natura Realizzazione di un piccolo arboreto MOTIVAZIONE • Conoscenza della flora autoctona del territorio • Progettazione dello spazio verde della scuola CONTENUTO SINTESI PERCORSO Gli alunni sono stati guidati alla conoscenza della flora tipica del territorio attraverso un percorso di ricerca scientifica. La necessità di organizzare lo spazio esterno della scuola ha sollecitato le classi a: • progettare la realizzazione del giardino; • costruire una piantina del plesso e dell’area circostante in scala 1:50; • pianificare la messa a dimora delle specie floristiche sulla base delle esigenze di vita delle piante stesse. La realizzazione dell’arboreto è stata condotta in collaborazione con l’Amministrazione Comunale che ha fornito materiali e risorse utili alla realizzazione del progetto. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2001/02 25 L’ambiente Le nostre vie MOTIVAZIONE Il percorso, inserito nel programma del Progetto di educazione ambientale d’Istituto “Il nostro Paese”, è finalizzato all’approfondimento dell’identità culturale e sociale di ciascuno. Gli alunni sono stati motivati all’attuazione dell’itinerario attraverso: • il coinvolgimento nella programmazione dei lavori di gruppo e delle attività di laboratorio; • l’esecuzione di esperienze pratiche; • le escursioni e le visite guidate nel paese; • la rielaborazione dei dati al computer. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Il percorso ha trattato e sviluppato temi legati a: • le nostre vie: analisi fisica, denominazione, collocazione geografica, documentazione fotografica; • personaggi storici, religiosi, letterari, politici che danno il nome alle vie: identificazione, ricerca e studio dei personaggi “famosi”; • tipologia e nomenclatura di strade significative: storia ed 26 evoluzione nel tempo, confronto tra passato e presente. I lavori prodotti, foto, testi e carte topografiche, sono documentati e raccolti in un apposito album. L’efficacia delle attività è stata garantita: • dalla connotazione pratica e laboratoriale che ha interessato e stimolato tutti gli alunni. • dalla valenza interdisciplinare che ha coinvolto tutto il gruppo docente nella programmazione e nella correlazione con altri percorsi in atto nella scuola. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2001/02 Valorizzazione dei beni artistici Valorizzazione dei beni artistici Un merlo viaggiatore… nelle storie dei bambini MOTIVAZIONE Allargare i confini dell’Istituto Comprensivo intrecciando, in un lavoro comune, scuole di un più vasto territorio. Le Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo erano inserite nel Progetto sperimentale A.L.I.C.E. e RETEMAR e nella sperimentazione “Il Gioco del Teatro”. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Laboratori musico-teatrali e le storie del merlo viaggiatore Mediatori dell’intero percorso animato, cinque pupazzi trovati in un baule tutto colorato, tra vicoli e strade dei castelli dove ogni Scuola dell’Infanzia è localizzata (ad eccezione di Angeli, dove, in mancanza del centro storico, si è ovviato sfruttando le cantine dell’edificio scolastico). A ciascun personaggio era collegata una semplice storia legata all’ambiente e alla natura tipica del territorio. Ma un bel giorno i personaggi non hanno avuto più nulla da narrare, così nel baule viene trovato un foglio con su scritte le seguenti battute, animate dall’insegnante del...“tappeto”: 28 Pim dice: “ehi ragazzi, qui manca l’amico merlo!!! Stava con noi nel baule, ora era il suo turno…”. Replica Tappo: “E’ sempre il solito, non riesce a star fermo un minuto al suo posto…”. Sottolinea Claclacla: “Senti chi parla!”. Afferma Zippo: “Beato lui, che ha le ali, così il cacciatore non riesce ad acchiapparlo!”. Continua Pam: “Zitti zitti, proviamo a chiamarlo”. Niente da fare il merlo non c’è!!!! Di qui l’esigenza di ipotizzare questo personaggio: • Chi è • Da dove viene • Come sarà fatto I bambini hanno risposto attraverso la verbalizzazione, in momenti di circle time e, graficamente, con disegni esemplificativi. Intanto a Mergo, una mamma aveva acquistato un merlo vero che, per un certo periodo, ha vissuto in una gabbia, presentandosi come il merlo Merghino, dello stemma di Mergo. Questi era stanco di starsene appeso in uno stemma così…volando da un paese all’altro aveva raccolto le storie inventate dai bambini che incontrava nelle Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo di Serra San Quirico. …Ma parliamoci chiaramente! Come ha fatto il merlo a parlare ai bambini? Dopo aver raccolto le ipotesi dei bambini circa l’identità del merlo, un giorno i bambini hanno trovato nel baule un CDrom che soltanto il computer poteva aprire. Che emozione!!! Lì c’era il merlo con una simpatica voce, in un programma assai carino, raffigurante l’ambiente naturale del merlo in opere d’arte. Il tutto culmina in cinque bottoni, ricollegabili ciascuno alle storie che i bambini avevano già inventato. L’esplorazione nel CDrom, stimolando una forte attenzione, creava una situazione tangibile di alta motivazione. E’ stato allora che il computer, da strumento tecnologico, è divenuto una sorta di baracca virtuale capace di narrare, evocare ed emozionare nelle voci, nei suoni, nei segni…. Ritrovare lì le tracce del proprio vissuto (legato anche all’esperienza della lettoscrittura) e conoscere quello degli altri bambini delle altre scuole, è stato un po’ come volare con il merlo, da una scuola all’altra. Il simpatico uccello, alla maniera di Internet e della posta elettronica, faceva viaggiare le storie con un CD. Intanto il merlo (che per i bambini di Mergo era una “merla”), però è uscito davvero dalla gabbia volando nell’immenso cielo e recuperando con ciò la libertà che i bambini tutti volevano dargli. Così i bambini di Serra San Quirico hanno scritto una email ai bambini di Mergo, per spiegare loro l’accaduto, visto che il merlo era stato loro ospite e in un momento di disattenzione era da lì fuggito, cosicché i bambini di Mergo hanno subito risposto con un’altra e-mail. Lo stesso hanno fatto i bambini di Angeli, con un grazioso scritto. Ne è nata in tal modo una corrispondenza telematica molto motivante e graziosa. Un bel giorno… il merlo Merghino ha inviato ad altre scuole del territorio, alcune delle quali collegate in rete, una lettera d’invito a partecipare ai due laboratori musico-teatrali. Condizione necessaria per la partecipazione: l’invenzione di una storia, di un canto e la realizzazione in Power Point. Tale materiale, per la verità “raccolto” ed “ascoltato” dal merlo Merghino, è stato poi presentato nella seconda parte del laboratorio stesso. Nella prima giornata le due Scuole dell’Infanzia di Mergo e di Serra San Quirico hanno giocato con i bambini di Arcevia-Conce, Genga, Castelbellino Stazione, in uno spettacolo davvero interattivo e ricco di magici momenti. Nella seconda giornata, le tre Scuole dell’Infanzia di Rosora, Angeli e Castellaro, hanno interagito con i bambini di Cupramontana, ArceviaPalazzo, Castelbellino Stazione. Quest’ultima giornata, in particolare, ha dato vita ad un’interessante strategia dove, più che mai, si è concretizzata una nuova forma di “teatro pedagogico”, che coniuga in sé sia il “teatro dei ragazzi” (cioè quando i bambini delle nostre scuole erano gli animatori di certe situazioni), sia il “teatro per i ragazzi” (cioè quando gli spettatori diventano protagonisti del gioco animato, presentando agli altri i loro prodotti). Il simpatico evento è visitabile nel sito http://digilander.iol.it/iltappetomagico, dove le storie presentate nei due laboratori sono navigabili in una mappa tutta sensibile, compreso lo stesso merlo viaggiatore! Il percorso è stato altresì documentato in un CDrom, ora a disposizione anche dei bambini e dei genitori. Sono stati gli stessi bambini a scandire i propri disegni, in un’esperienza motivante ed interessante. E i bambini ricordano bene quel simpatico merlo viaggiatore che riusciva a narrare le loro storie dopo che questi le ascoltava uscire dalle loro bocche, mentre la maestra: “scriveva...scriveva... scriveva!!!” LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA ANNO SCOLASTICO 1999/00 Valorizzazione dei beni artistici Catalogazione beni storici: portali e affreschi MOTIVAZIONE Sensibilizzare i giovani sui temi della salvaguardia e conservazione del patrimonio storico-artistico. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Analisi, documentazione fotografica e catalogazione dei beni artistici “minori” come i portali attraverso delle schede elaborate sul tipo della sovrintendenza. Realizzazione di un depliant illustrativo con piantina del centro storico di Serra S. Quirico e quaderni illustrati editi a cura della Pro Loco e del Comune. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO Portali 1991/92 Affreschi 1992/93 29 Valorizzazione dei beni artistici Criptae Focilis: un Eremo da salvare MOTIVAZIONE • Promuovere la conoscenza della storia e dell'architettura dell'Eremo di Grottafucile • Far conoscere lo stato di degrado del bene storico-artistico • Sollecitarne la salvaguardia • Inserirlo nell'elenco dei beni censiti dal FAI • Utilizzare l'immagine fotografica e digitale CONTENUTO SINTESI PERCORSO La Scuola Media di Serra San Quirico da diversi anni realizza delle attività sui beni ambientali, architettonici e storico-artistici del territorio. La ricchezza ambientale ed artistica di Serra, la sensibilità degli insegnanti e la risposta positiva degli alunni hanno favorito il conseguimento di questo obiettivo, che ogni anno si è fatto per la verità più ambizioso e ben motivato ed è stato raggiunto con maggiore perfezione. Anche la popolazione e le istituzioni hanno sempre più apprezzato e favorito questo inserimento della scuola nella realtà locale. La riscoperta dei ruderi dell’Eremo di Grottafucile, nel territorio del comune di Fabriano ma nei pressi di 30 Serra San Quirico, che ha impegnato per più anni il lavoro degli alunni, ha favorito la ricerca su vari aspetti: dalla ricerca sulla vita e mestieri negli antichi monasteri, alla ricostruzione della struttura architettonica in un plastico, alla delimitazione ed indicazione del sentiero di accesso all’Eremo, all’individuazione dei rischi in cui incorrono i pochi ruderi rimasti ed alla conseguente sensibilizzazione degli enti pubblici. La riscoperta dell’Eremo di Grottafucile ha favorito l’impegno didattico degli alunni, coinvolgendo varie discipline (lettere, storia, geografia, educazione artistica, educazione tecnica, educazione fisica, religione cattolica) ed i rispettivi docenti, con specifiche visite d’istruzione, lavori di gruppo, coinvolgimento di esperti, rapporti con le istituzioni del territorio.Tutti momenti che hanno particolarmente interessato i ragazzi, che hanno potuto verificare concretamente le loro abilità nei vari settori. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1994/95 1995/96 Valorizzazione dei beni artistici Grottafucile otto anni dopo: “La voce dell’Eremo” CONTENUTO SINTESI PERCORSO L'Eremo di Grottafucile, appartenente territorialmente al comune di Fabriano ma sorto nei pressi di Serra San Quirico è, nella consapevolezza di tutta una popolazione, un monumento da salvare. Di esso restano pochi ruderi; si tratta di uno dei pochi casi di eremi rupestri della regione Marche, di cui due sono posti proprio nella Vallesina, a poca distanza fra loro (l'Eremo delle Grotte di Cupramontana e quello, appunto, di Grottafucile). Il sito dell'Eremo è all'interno del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi, alle pendici del monte Rovellone, ed il suo recupero ha una valenza sia architettonica che naturalistica. Il recupero architettonico è possibile a partire dai ruderi esistenti e da una pianta, redatta da un agrimensore alla fine dell'Ottocento quando erano ancora visibili le basi della costruzione. È possibile, oltre che rinforzare le parti murarie esistenti, riportare alla luce il perimetro con uno scavo che supera di poco la pulizia del terreno. Questo per la parte costruita in muratura dai monaci. Altrettanto importante è risanare e conservare i primissimi vani dell'Eremo ricavati nella roccia viva, che scende a formare uno spazio coperto con delle piccole ulteriori cavità nella parte bassa, dove appunto i monaci dimorarono. Questo aspetto del recupero, ha anche un significato naturalistico, per il rispetto di tutta la roccia e delle sue cavità, oltre che per la flora e fauna presente nel sito e particolarmente diffusasi tra i ruderi. La fruibilità turistico culturale dell'Eremo non è difficile, perché visitare il sito richiede mezz'ora di cammino a piedi, da accessi poco fuori della superstrada Ancona-Roma, dalla quale, tra l'altro, per chi proviene da Roma, è possibile notare i ruderi, nonché la grande cava, oggi ferma, che avrebbe potuto causarne la definitiva scomparsa. La Scuola Media di Serra San Quirico, raccogliendo una istanza forte del territorio, ha lavorato al recupero del valore dell'Eremo, sensibilizzando gli alunni attraverso un progetto di conoscenza e di documentazione e proponendo un Progetto di salvaguardia che cerca di coinvolgere cittadini, Enti, Istituzioni, Aziende, Associazioni del ter- ritorio. In questo modo vuole affermare il ruolo strategico della scuola come Istituzione della Comunità Educante, in grado di offrire alle giovani generazioni valori, conoscenze, competenze che li rendano adulti attivi, responsabili, impegnati nel progettare il futuro, quindi cittadini a pieno titolo. Allo stesso tempo vuole proporre la scuola come Agenzia formativa capace di indicare percorsi significativi su cui investire energie e risorse, in un'ottica di sistema e di integrazione di azioni, per riaffermare la storia e l'identità del territorio. È stato realizzato un DVD ed organizzato un convegno a cui hanno partecipato rappresentanti del Comune di Serra San Quirico, della Comunità Montana dell’Esino-Frasassi e del monastero di San Silvestro di Montefano. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2002/03 31 Valorizzazione dei beni artistici Giornate FAI Primavera MOTIVAZIONE • Sensibilizzare le giovani generazioni ai grandi temi della salvaguardia e conservazione del patrimonio artistico e naturalistico • Coinvolgere da subito i futuri cittadini nell’opera di protezione e tutela dei beni culturali e ambientali • Promuovere la conoscenza del centro storico e il desiderio di valorizzarlo • Maturare il senso del bello • Utilizzare l'immagine fotografica, multimediale ed elettronica CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Studio della storia di Serra San Quirico attraverso i documenti • Analisi approfondita dei beni artistici del paese con particolare riferimento alla Cinta muraria, alle Porte, al Cassero, alle Copertelle e alle Chiese di San Quirico e San Filippo • Partecipazione alle Giornate FAI di primavera con mini guide per la visita del centro storico di Serra San Quirico anche in lingua inglese e francese 32 LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2003/04 Valorizzazione dei beni artistici La scuola adotta un monumento Il campanile di Santa Lucia MOTIVAZIONE • Conoscere e promuovere la conoscenza dei beni artistici e culturali presenti nel territorio • Conoscere la storia e l'architettura delle chiese del centro storico di Serra San Quirico • Sensibilizzare i giovani sull'importanza della conservazione e del restauro • Utilizzare l'immagine fotografica, multimediale ed elettronica CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Visita e raccolta di materiale fotografico dopo i restauri • Studio storico e artistico della chiesa di Santa Lucia • Ricerca di materiale fotografico precedente i lavori di restauro • Confronto delle foto dei beni prima e dopo il restauro • Realizzazione del calendario in forma cartacea e di una videocassetta LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1996/97 1997/98 1998/99 Fino a pochi anni fa i due campanili principali del centro storico di Serra San Quirico sembravano rincorrersi e gareggiare nel suono. Gli anziani ricordano in particolare il suono del campanone di Santa Lucia, che si diffondeva attraverso colli e vallate, nonostante la cella campanaria fosse troppo piccola per far esprimere tutta la sua potenza sonora. Altri ricordano come da giovani fossero stati incaricati per il suono delle campane nei giorni di festa, sia dal basso con le corde, sia dall’alto direttamente con le mani. Poi, da diversi anni, le campane di Santa Lucia han preso a tacere, in seguito alla dichiarazione della pericolosità della struttura muraria del campanile. La nostra Scuola Media “D. Gaspari “, avendo ormai collaudato in tante occasioni il collegamento della scuola con il territorio, nell’aderire al Progetto “La Scuola adotta un Monumento“, ha subito trovato d’accordo alunni ed insegnanti nello scegliere per l’adozione il Campanile di Santa Lucia. “Adottare un Monumento - sono parole del progetto - non significa solo conoscerlo, ma anche prenderlo sotto tutela spirituale e dunque sottrarlo all’oblio e al degrado, diffonderne la conoscenza, promuoverne la valorizzazione”. Era proprio il nostro desiderio e il nostro scopo. 33 Valorizzazione dei beni artistici La chiesa di S. Antonio MOTIVAZIONE • Avvicinare il ragazzo al contesto culturale in cui vive • Favorire la valorizzazione dei beni artistici • Riscoprire tradizioni e riti • Promuovere l’integrazione tra scuola e territorio • Costruire percorsi trasversali CONTENUTO SINTESI PERCORSO A.s. 1997/98: analisi del periodo storico e del centro storico di Rosora. Lettura iconografica, della struttura architettonica e delle opere contenute all’interno della chiesa. A.s. 98/99: analisi dell’artigianato locale e delle tradizioni. A.s. 99/2000: maglietta con immagine della chiesa, videocassetta e mostra finale dei lavori. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1997/98 1998/99 1999/00 34 La scuola adotta un monumento Valorizzazione dei beni artistici S. Ansovino MOTIVAZIONE • Fare esperienze di lavoro di gruppo attraverso l'educazione ambientale • Conoscere gli aspetti naturalistici del percorso Sant'Ansovino Avacelli • Ricercare le conoscenze artistiche e storiche • Utilizzare l'immagine fotografica, multimediale ed i testi elaborati per produrre un CD CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Uscita (intera giornata) per osservare e descrivere attentamente il sentiero Sant'Ansovino - Avacelli nei suoi aspetti fondamentali naturalistici (geologia, zoologia e botanica) artistici, storici • Attività di ricerca con esame di documenti • Studio dei documenti, con attenzione all'aspetto Sant'Ansovino - Via dei pellegrini • Rielaborazione dei materiali e preparazione di un CD LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1999/00 PERCORSO SANT’ANSOVINO - AVACELLI La nostra escursione ha inizio quando le classi 1A e 1B partono dalla Scuola Media con il pulmino alla volta di Sant’Ansovino-Avacelli. Durante il viaggio ci siamo fermati a osservare la frana di Trivio di Serra San Quirico apertasi su terreno argilloso. La sosta ci ha permesso di riflettere sulla diversa morfologia del territorio. Dopo pochi minuti siamo scesi dal pulmino per proseguire a piedi. Per giungere all’abbazia di Sant’Ansovino abbiamo percorso un sentiero di terra battuta situato sul fondovalle. Questo sentiero era un’antica via dei pellegrini e, ancor prima, era la via di comunicazione utilizzata dai Longobardi per passare dalla Valle del fiume Esino a quella del fiume Misa. Durante la passeggiata abbiamo osservato e a volte raccolto foglie e bacche, abbiamo studiato gli arbusti, visto alcuni insetti e intravisto uno scoiattolo. In un momento di silenzio assoluto abbiamo udito alcuni rumori che ci hanno fatto pensare ad altri animali del bosco. Il paesaggio era magnifico e la vegetazione ricca e folta, abbiamo capito anche che sul versante di Avacelli, alla nostra destra, c’era stato un rimboschimento di pini. La professoressa ci ha guidato nell’osservazione di varie specie di quercia e ci fatto notare come le querce si difendono dai parassiti: quando l’albero è minacciato, le ghiande formano un bozzolo (galla) nel quale viene imprigionato l’insetto che muore o raramente riesce a scappare. Abbiamo scoperto una piccola sorgente che formava uno stagno con girini e rane. Subito dopo siamo entrati nell’antichissima abbazia: sulla facciata c’era una nicchia con croce scolpita e una finestra: le mura erano in pietra della zona. Appena entrati abbiamo visto davanti a noi l’abside con l’altare, sopra il quale c’erano due candelabri, un crocifisso e dei fiori. L’altare era posizionato n mezzo all’abside perché esso aveva la funzione di amplificare il suono. Di fianco all’altare si notava una porta murata che probabilmente usava il sacerdote per andare in sacrestia. Ai lati dell’abside abbiamo osservato due colonne; i capitelli avevano decorazioni diverse: foglie, uva, croci e una testa umana. Sulle pareti c’erano affreschi antichi ma ben conservati perché la pittura veniva eseguita dopo che era stata messa la calce sulla parete. siamo avventurati su un sentiero che costeggiava il bosco da una parte e piccoli appezzamenti di terreno coltivato dall’altra. Abbiamo attraversato il fosso La Pretara e di Fugiano. Proseguendo per una lunghissima salita, abbiamo osservato le rocce e raccolto alcuni frammenti. Finalmente siamo arrivati ad Avacelli dove abbiamo sostato e pranzato, per poi riposarci in un bar. Dopo una breve pausa, siamo andati al centro storico, abbiamo visitato la chiesa di San Lorenzo e abbiamo fatto le foto dei vari scorci del centro storico del paese. Nel primo pomeriggio, abbiamo iniziato una lunghissima discesa, che, sempre attraversando il bosco, ci ha riportato sulla strada Serra San Quirico-Avacelli, dove ci attendeva il pulmino. Don Natale, che si occupa della chiesa, ci ha spiegato e fatto vedere anche il sotterraneo. Dopo aver visitato la chiesa, ci 35 Professioni artigianali Professioni artigianali Alla scoperta dei mestieri antichi MOTIVAZIONE Conoscere gli aspetti generali di alcuni fra i principali mestieri antichi che vanno scomparendo. CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Ricerca di informazioni sui principali mestieri antichi • Visite e raccolta di materiale fotografico • Realizzazione di una documentazione in forma cartacea LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2001/02 37 Professioni artigianali I mestieri dei serrani MOTIVAZIONE La ricerca vuole riportare l’attenzione su alcune professioni artigianali in via di estinzione o particolarmente interessanti. La scuola intende così legare il proprio progetto educativo al territorio, per contribuire a rinsaldare i legami tra le generazioni e favorire il rispetto per le tracce che la storia dell’uomo lascia nei sentieri della vita. Nel giro di pochi decenni sono profondamente cambiati comportamenti, rapporti umani, riti della società, modi di pensare e di lavorare... Abitudini consolidate sono scomparse per lasciare il posto ad un “nuovo” sempre incalzante. L’educare esige che di tutto ciò si prenda consapevolezza, per assumerne la misura ed il senso. In tale contesto, “I mestieri dei serrani” è una ricerca realizzata da ragazzi che vogliono capire meglio il tempo ed il cammino dell’uomo. Il tempo come memoria, senza cui non c’è evoluzione. L’uomo come protagonista che modella, trasforma le cose, cambia se stesso e l’organizzazione sociale. Per i ragazzi conoscere i mestieri ha significato avvicinarsi ad attività che 38 vanno scomparendo, così come sta cadendo in disuso la parola stessa “mestiere”. Attraverso la scuola, i ragazzi hanno potuto coniugare passato e presente, tradizione e innovazione; hanno inoltre preso coscienza della responsabilità e dell’impegno che l’uomo, con il suo lavoro, continuamente testimonia. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA PUBBLICAZIONE 1997/98 Professioni artigianali I mestieri dei serrani Il selcino detto anche “paccapietre” CONTENUTO SINTESI PERCORSO LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA Visita all’anziano selcino del comune di Serra San Quirico e ricerca sul libro di Domenico Gaspari “Memorie storiche” del 1885 che narra gli avvenimenti e le arti principali a Serra nella prospettiva di una memoria storica. L’attività del selcino o “pacca pietre” è una delle più caratteristiche e tradizionali del Comune di Serra San Quirico. Fin dai tempi dei Romani la pietra locale è stata usata come materiale da costruzione. Lo conferma la cascata artificiale, risalente al II secolo a.C. circa, costruita in località Sant’Elena con blocchi squadrati. Anche il centro storico è stato edificato totalmente in pietra arenaria. Domenico Gaspari affermava nel suo libro del 1885 che nel territorio esistevano due fossi, il Forchiusano ANNO SCOLASTICO 1985/86 e la Venella, che erano due vere miniere di pietra arenaria, adattissima e assai ricercata per costruzione e per lastrico delle vie. Questa pietra educò naturalmente in paese un buon numero di tagliapietra, scalpellini e selcini. L’attività del selcino, nel corso degli anni, è andata progressivamente regredendo, tanto che oggi sono rimasti, a tempo pieno, solo due selcini, di cui uno è pensionato, mentre tre o quattro persone l’esercitano come secondo lavoro. 39 Professioni artigianali La fornace ieri e oggi CONTENUTO SINTESI PERCORSO LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA Visita alla fornace di Serra San Quirico Stazione, raccolta di informazioni dal libro di Domenico Gaspari “Memorie storiche” del 1885 e intervista a un ex dipendente della fornace. L’attività della fornace è stata l’unica nel passato a dare impiego a parecchie persone, tra cui molte donne. Il merito di tale iniziativa si deve all’ingegner Francolini, che tra il 1885 e il 1886 fondò la fornace con due forni. Oggi la fornace è gestita a livello familiare e vi lavorano 5 persone, mentre nel passato, durante il periodo di massimo sviluppo, gli operai erano 25. All’inizio dell’attività la pietra, che arrivava dalla cava della 40 ANNO SCOLASTICO 1985/86 Rossa, prima per mezzo dei carrelli trainati da buoi e, successivamente, attraverso carrelli su binari, veniva scaricata sul piazzale, messa nei forni, alti 11 metri, alternandola con strati di carbone. Le zolle cotte, uscite dai forni, venivano messe nei sacchi e vendute soprattutto ai contadini, che le utilizzavano sia per disinfettare stalle, pollai, ecc. che per mescolarle al verderame. I mestieri dei serrani Professioni artigianali I mestieri dei serrani La cava di pietra CONTENUTO SINTESI PERCORSO Visita alla cava di pietra della Gola della Rossa. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2002/03 41 Professioni artigianali Il mulino idraulico CONTENUTO SINTESI PERCORSO LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA Visita al mulino idraulico sull’Esinante, un fiumiciattolo affluente dell’Esino e intervista al molinaro, il signor Mattiacci. I mulini idraulici furono introdotti in tutte le regioni italiane nel XIII secolo. Alla loro costruzione contribuirono dapprima i monaci, poi i signorotti di campagna e i proprietari terrieri. Poco redditizie risultavano le modeste macine a mano, per cui si sentì l’esigenza di costruire impianti molitori di più vasta portata, utilizzando l’acqua dei fiumi al posto della forza muscolare per fare girare la macina. I primi mulini funzionavano stagionalmente in inverno e in primavera, quando c’era abbondanza di acqua e il contadino 42 ANNO SCOLASTICO 1985/86 era poco impegnato nei lavori di campagna. Tra gli anni ‘20 e ‘40 si è avuta una scomparsa dei mulini idraulici, mentre si registra un minore uso dei mulini a cilindri. Così in poco più di un secolo sono scomparse e stanno per essere cancellate per sempre le testimonianze di antichi programmi. Oggi la trasformazione delle granaglie avviene grazie all’impiego di tecnologie talora anche sofisticate, frutto di una continua applicazione dell’ingegno umano. I mestieri dei serrani Professioni artigianali I mestieri dei serrani Il frantoio oleario CONTENUTO SINTESI PERCORSO LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA Visita all’antico frantoio di Serra San Quirico appartenuto ai frati Silvestrini. Il frantoio, uno dei più antichi della zona, risale approssimativamente ad oltre 400 anni fa. In questi lunghi anni esso è appartenuto ai frati Silvestrini, che non lavoravano personalmente le olive ma avevano a loro disposizione degli operai che si occupavano della produzione dell’olio. Successivamente la famiglia Chiaraluce ha iniziato con loro una collaborazione (circa 60 anni fa) che è durata fino al 1978 - 79, anno in cui la proprietà del frantoio è passata dall’Istituto dei monaci Silvestrini a questa famiglia. Molti anni fa la lavorazione dell’olio richiedeva molto più personale, infatti essa veniva svolta solo manualmente. Occorrevano ANNO SCOLASTICO 1989/90 4-5 persone per produrre in un’ora 1 quintale d’olio, a differenza di oggi che con 2 persone si ha una produzione di 5 quintali. I vecchi strumenti, di cui è rimasto qualche “cimelio”, sono stati sostituiti da macchinari moderni che permettono alla piccola azienda di produrre un buon olio, sia per uso familiare, sia per altri clienti che desiderano una spremitura a garanzia di qualità. Proprio per la buona qualità dell’olio, la famiglia Chiaraluce ha ricevuto nel 1910 (periodo di collaborazione con i monaci), un diploma per la miglior produzione, in una esposizione internazionale avvenuta a Roma. 43 Professioni artigianali Il forno CONTENUTO SINTESI PERCORSO Visita al forno e intervista al proprietario Mattiacci Luciano. La famiglia Mattiacci aveva un mulino in località Esinante e nel 1956 acquistò un forno a Serra stazione. Successivamente uno dei tre fratelli, Alfredo, decise di separarsi dalla società e di proseguire autonomamente l’attività installando un forno nuovo a Serra San Quirico paese. Inizialmente, in questo nuovo LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1988/89 44 forno, il signor Mattiacci faceva solo pane, ma poi ha ampliato l’attività producendo pizza e squisiti dolci. Inizialmente la lavorazione del pane era eseguita completamente a mano, poi quando le condizioni economiche migliorarono la famiglia Mattiacci acquistò macchinari moderni e sofisticati che usa tuttora. I mestieri dei serrani Professioni artigianali I mestieri dei serrani Mezzi usati nella agricoltura ieri-oggi CONTENUTO SINTESI PERCORSO Confronto tra i vecchi metodi di lavorazione della terra e i più recenti sistemi usati al tempo della realizzazione dell’esperienza. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1986/87 45 Professioni artigianali Bottega scuola: orientamento alla manualità MOTIVAZIONE • Stimolare le capacità creative dei ragazzi • Sviluppare la manualità • Creare interessi • Educare al gusto del lavoro • Avvicinare i giovani al lavoro autonomo ed in particolare a taluni mestieri del settore artigiano • Orientare CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Attività teorico-pratiche sotto la guida di qualificati maestri artigiani e coordinate da docenti • Realizzazione di manufatti di vario genere a seconda del settore o ambito in cui gli alunni si sono cimentati: cesti di midollino, fotografie digitali, cornici, dolci vari, addobbi natalizi, presepi realizzati con materiali diversi, oggetti in vetro pitturato, oggetti in legno e in terracotta, restauro mobili antichi, monili di biogetteria… • Esposizione dei prodotti alla mostra finale organizzata nei vari anni o ad Ancona, o a Jesi, o a Fabriano 46 LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1999/00 Percorsi didattico-artistici Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia MOTIVAZIONE La “sincrofonodiascopia” nella seconda metà degli anni Settanta Volevamo percorrere un sentiero che arrivasse al cuore intelligente del ragazzo, che ne stimolasse la voglia di fare, di intraprendere, di conoscere e sapere, diventando egli stesso protagonista dell’esperienza scolastica, in modo effervescente ed attivo, coinvolgendo il singolo e il gruppo, gli insegnanti e la comunità. La sonorizzazione delle diapositive, di volta in volta sgranate in un rosario tematico di ricerca ed indagine, oppure di fantasia e di racconto, ha innescato un fervore di iniziative molteplici, divertenti ed istruttive. Non soltanto trasmissione, ma anche e soprattutto produzione di cultura audiovisiva, come crogiuolo di apprendimenti storici, artistici, geografici, ambientali, nel decantarsi del linguaggio che si arricchisce e dilata in forme e proprietà sempre più squisitamente comunicative ed espressive, in un brioso amalgama multidisciplinare ed interdisciplinare. L’apparecchio usato, insieme magnetofono e proiettore di 48 diapositive (detto “caramate”, prodotto dalla “Singer”, da noi battezzato sincrofonodiascopio) con avanzamento automatico in base al tempo e negli intervalli programmati e preventivamente incisi, consentiva viaggi entusiasmanti ed impegnativi nell’icofonosfera delle tematiche e dei soggetti affrontati, per i quali alunni ed insegnanti, in un laborioso clima di gioiosa creazione, pervenivano alla produzione di un linguaggio totale, risultato dalla fusione intrecciata, dall’embricamento vivace di suoni, musica, immagini, frasi e parole. Certo, non erano i risultati ineccepibili che interessavano, ma i processi, le esperienze vive ed autentiche di effettiva crescita della personalità di ciascuno in una relazionalità formativa e qualificante di interscambio, lavoro e divertimento. Si partiva dalla proposizione dell’idea, dal brainstorming sul soggetto da sviluppare, abbozzandone, una volta stabilita, la scaletta procedurale in un piano di lavorazione che vedeva alunni ed insegnanti ricercare, procurare documentazioni, elaborare interviste, comporre testi in una modularità contemporanea alle uscite sul campo, ai piace- voli viaggi indimenticabili con i pullmini per fotografare in diapositive luoghi, oggetti, persone, personaggi, animali, edifici. I materiali così raccolti vengono articolati in scene, sequenze, inquadrature, e le voci recitanti, gli speakers, affinano le loro capacità di dizione nel restituire i testi, le didascalie antecedentemente elaborate, col supporto di brani musicali attraverso suggestive dissolvenze e irruenze. I ragazzi, emozionati, partecipano con grande responsabilità ed impegno, si esercitano nell’autocontrollo, esperimentano con motivazione ed interesse paradigmi operativi in cui accrescono con fatica e divertimento la loro persona, la loro umanità, il loro piacere di esserci nel mondo, aumentando le proprie competenze e conoscenze in rapporto al reale nel quale si muovono ed agiscono. La migliore e cosciente utilizzazione dello strumento lingua, sistema di segni e di suoni, in vista anche della destinazione sociale, della proiezione al pubblico, con i genitori e la comunità, permette ai ragazzi di familiarizzarsi con un nuovo mezzo di espressione, di cogliere nelle fasi di produzione e montaggio della sincrofonodiascopia possibilità e significati qualificanti e comunicativi, di codificazione e decodificazione, innervando l’abitudine a guardare con più attenzione la realtà da isolare, a lavorare in gruppo e ad avere una coscienza critica del mondo massmediale. In questo modo si risvegliano l’intelligenza, la comprensione, si virtualizzano potenzialità di analisi e sintesi, rielaborative e creative, in una ludica organizzazione di attivi contributi disciplinari, dove le suggestioni, gli stimoli ideativi e le sequenze esperenziali penetrano nell’anima del fanciullo, consentendogli di creare la propria “carne mentale”, nell’esplosione guidata, congiuntamente agli insegnanti, della propria affettività, ricca di curiosità ed interessi. Il “medium” del sincrofonodiascopio è oggi certamente superato dalla tecnologia informatica del computer e della digitalizzazione. Ma, pur nella diversità dei mezzi, le ragioni di fondo, metodologiche e didattiche, restano inalterate, se si concepisce e si vive l’educazione come autoeducazione, come vibrante processo di variegati stimoli organizzativi e forma- tivi in cui si sviluppa entro l’anima giocosa e sensibile del fanciullo l’uomo e la persona, con il desiderio sempre insoddisfatto di sapere e di fare, per il proprio e l’altrui bene. Numerosi sono stati i documentari fonodiascopici prodotti, negli anni Ottanta/Novanta, dagli alunni dell’allora Direzione Didattica di Serra San Quirico. Ne ricordiamo alcuni: “Tre antiche abbazie” “Un mostro...Ma chi lo sa?” “Il cantico delle creature” “Storia e lavorazione di un frutto prezioso: l’oliva” “La valle dei selcini” “La grotta grande del vento” “Medicina e salute” “L’isola dei quadrati magici”. Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia Le tre abbazie l’abbazia di Valdicastro CONTENUTO SINTESI PERCORSO I ragazzi visitano “tre antiche abbazie” del loro territorio: Valdicastro, Sant’Elena, Sant’Urbano e, insieme agli insegnanti, ne studiano l’architettura, conoscono la funzione dei vari ambienti e, di conseguenza, alcuni momenti della vita dei monaci che in esse hanno abitato. LIVELLO SCOLASTICO In un appezzamento di terreno che comprendeva una valle suggestiva tra pendici boscose, San Romualdo fondò, agli albori del 1000, l’abbazia di Valdicastro. Le campate sono sostenute da quattro solidi pilastri compositi. Il complesso abbaziale aveva, tra gli altri scopi, anche quello di protezione e difesa del territorio. Nell’angolo S.O. si staglia la torre a pianta quadrata, superstite elemento del sistema difensivo. La parte più notevole della cripta è l’absidiola che racchiude un’ara, che qui vediamo, sottostante ad una delle tre monofore a strombo solo interno, segno di notevole antichità. All’estremità S.E. si situa l’entrata principale della chiesa. Un’entrata di accesso al chiostro si struttura nella tipica forma di un arco romano-gotico. Al centro del chiostro sorge il tipico pozzo a forma ottagonale. Ai nostri occhi, appare nella sua maestosità l’interno dell’abside centrale con l’altare e le finestre a doppio strombo. Su di un lato spicca una facciata ad ordine di archi sovrapposti a tutto tondo. SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 1979/80 49 Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia l’abbazia di Sant’Urbano Agli inizi dell’anno 1000 d.C. San Romualdo fondò l’abbazia di Sant’Urbano. Nell’ampio presbiterio, l’altare, su cui legge, pensoso e meditabondo, Don Luigi. Subito colpisce la visione delle tre absidi: la centrale, più grande ed ampia, con tre monofore, fiancheggiata dalle due absidi minori, traforate anch’esse da monofore. La piacevole decorazione è costituita da colonnine e da romanici archetti pensili. L’abside mediana è abbellita, sotto la gronda, da una fascia dentellata. Il corpo centrale della cripta è diviso da due file di colonnine. In fondo, l’altare, posto davanti alla piccola abside, sorregge la statua di Sant’Urbano. Per una scala di otto gradini entriamo nel corpo anteriore del tempio che costituisce la chiesa dei fedeli, separata… Da un muro trasversale, dal presbiterio, che sorge più elevato rispetto alla parte interna più bassa, riservata al popolo, quasi a sottolineare una netta distinzione tra i monaci e i credenti. 50 Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia l’abbazia di Sant’Elena Ecco l’abbazia di Sant’Elena, eretta da San Romualdo sempre agli inizi del 1000 d.C.. Nella sua monumentale imponenza troneggia l’abside, unica, ampia, semicircolare con due finestre a doppio strombo fiancheggiate dalle monofore della parete posteriore. Il prebisterio, con l’altare e il dipinto di Sant’Elena, fiancheggiato dalle due luminose monofore, sorge su un piano sopraelevato, separato dal resto dello spazio riservato ai fedeli.Vi si accede da una scala in pietra a ridosso di un muretto sulla cui sinistra si apre l’entrata per la cripta. La facciata dell’abbazia è insolitamente alta, per la sopraelevazione della cella campanaria ad essa congiunta. La cripta, franata nel tempo, è stata ricostruita nel 1925, perdendo quasi tutte le caratteristiche originarie. Superstite, forse, questa monofora a strombo poligonale. Alla base un notevole portale: strombatura a tre archi a tutto sesto concentrici. Nell’ultima arcata i motivi ornamentali: girali di viticci. Nell’architrave, scolpito con al centro una croce di tipo greco, l’intarsio di due agili animali, leoni o cervi: l’uno si inginocchia alla croce, l’altro appare renitente e contestatore. Dall’entrata, si espande, maestosa, la vastità gotica del tempio nelle sue tre navate. 51 Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia Il Cantico delle creature CONTENUTO SINTESI PERCORSO Laudato si’, mi’ Signore, per sor’acqua, la quale è multo utile et umile et pretiosa et casta. I ragazzi, guidati dagli insegnanti, leggono “Il Cantico delle creature”, lo “traducono”, lo studiano, ne comprendono il contenuto e gli insegnamenti. LIVELLO SCOLASTICO spetialmente messòr lo frate sole, lo qual’è iòrno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore; de Te Altissimo porta significatione. SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 1980/81 52 Altissimu, onnipotente bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et omne benedictione… …Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, Laudato si’, mi’ Signore per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato sie, mi Signore, cum tucte le tue creature, per lo quale a le tue creature dai sostentamento. Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori ed herba… Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia Sono le 12,40 del 21 marzo 1981, è una splendida giornata primaverile, un gruppo di ragazzi decide di fare un allegro pic-nic in campagna. ad una finestra vede apparire… un mostro? Ma chi lo sa? Preso il cibo e ascoltate le raccomandazioni delle mamme, i ragazzi partono felici. Impaurito torna dagli amici e racconta loro ciò che ha visto. Lungo il percorso giocano e cantano. Insieme si recano in caserma per narrare quanto accaduto. L’Arma prontamente interviene. Trovato un bel prato, si siedono e fanno il loro pic-nic. Con grande coraggio carica, Al termine, mentre gli altri riprendono a giocare e a cantare, uno di loro si allontana per fare una passeggiata e arriva nei pressi di una casa abbandonata… si avvicina e… sfonda la porta e… “Nella casa abbandonata c’era o non c’era il mostro? Ma chi lo sa?” Un mostro... Ma chi lo sa? CONTENUTO SINTESI PERCORSO All’uscita da scuola un gruppo di ragazzi decide di fare un pic-nic in campagna. Preso il cibo e ascoltate le raccomandazioni delle mamme, i ragazzi partono felici. Lungo il percorso giocano e cantano.Trovato un bel prato, si siedono e fanno il loro pic-nic. Al termine, mentre gli altri riprendono a giocare e a cantare, uno di loro si allontana per fare una passeggiata e arriva nei pressi di una casa abbandonata... si avvicina e ad una finestra vede apparire… un mostro. Ma chi lo sa? Impaurito torna dagli amici e racconta loro ciò che ha visto. Insieme si recano in caserma per narrare quanto accaduto. L’Arma prontamente interviene. Con grande coraggio carica, sfonda la porta e… “Nella casa abbandonata c’era o non c’era il mostro? Ma chi lo sa?” LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 1980/81 53 Percorsi didattico-artistici Ciak a scuola MOTIVAZIONE Dall’esperienza del maestro “Peppe Pirani”, pioniere per le attività audiovisive e di animazione, impegnato con diversi ragazzi delle Scuole Elementari e gli insegnanti che hanno collaborato con lui, è scaturita la realizzazione di lavori filmico/teatrali poi sintetizzati nel testo “Ciak a scuola” (Accademia delle Muse). Fare cinema a scuola, oltre che corredo documentaristico a ricerche socio-ambientali o geografiche, è soprattutto liberazione dalla dipendenza del fascino e delle emozioni imposte dagli altri. Scrivere soggetti, o partecipare alle loro stesure, girare un film (come interpreti, come equipe tecnica) è per i ragazzi scoprire e creare trucchi e finzioni. E’ attività altamente creativa. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Le esperienze più significative, alcune delle quali segnalate e premiate in diverse Rassegne del Cinema dei Ragazzi, sono state ampiamente documentate nel testo citato e di seguito elencate: 54 “La Scartocciata” Film a soggetto - Ricerca socio-culturale e folcloristica sul mondo contadino. “La pesca volante” Documentario sulla pesca del pesce azzurro. “Una fetta di paradiso” Storia scritta, animata e realizzata dai ragazzi. Film d’animazione. “La trebbiatura” Storia scritta e filmata dai ragazzi. Animazione. “Paese mio” Documentario geografico. “A special cartoon” Animazione in 3 episodi. “Gianni il sensale” A soggetto, in costume. Storia scritta dai ragazzi - ricerca socio-ambientale. “Pippo’s story” Fiaba inventata, illustrata e fumettata. Film di animazione. “La frittata” A soggetto. Ricerca socio-antropologica e culinaria sulle tradizioni delle campagne, elaborata dai ragazzi. “Gli ultimi cantastorie” A soggetto. Ricerca sui cantori della passione di Cristo (rievocazione-evento storico-religioso). “La polenta” A soggetto. Rievocazione socio ambientale d’epoca.Testo scritto dai ragazzi. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO Dal 1978 Percorsi didattico-artistici Leggende e filastrocche MOTIVAZIONE Recupero e approfondimento di leggende e filastrocche legate al territorio di Serra San Quirico. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Il lavoro di recupero di alcune leggende popolari ha condotto i ragazzi ad un approfondimento linguistico, narrativo e creativo fino alla realizzazione di maschere relative ai vari argomenti e alla loro animazione. Leggende: I briganti della gola La strega della fornace I fantasmi…delle pesche I diavoli della ripa Con i bambini si è realizzato un lavoro di recupero delle antiche filastrocche tramandate nel corso dei tempi, tra i giochi nella natura e fissate nella propria memoria. Filastrocche e conte: Trucci trucci cavallucci Sotto il ponte Sotto la cappa del camino Le cornacchie nel patè Oh, Maria Giulia LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 1999/00 55 Percorsi didattico-artistici Leggende e filastrocche Sette leggende per un parco MOTIVAZIONE Progetto nato da una relazione concreta tra il Parco Gola della Rossa e di Frasassi e la Scuola di Serra San Quirico. Il Parco Naturale non è solo il luogo dove si sperimenta uno sviluppo ecocompatibile per il futuro, ma può e deve essere anche il luogo dove l’uomo ritrova le proprie radici in quel mondo naturale, misterioso e magico, che da sempre racchiude in sé il senso profondo della vita. I bambini motivati dall’esplorazione concreta hanno trasformato la realtà con creatività e fantasia. Ecco che si ripercorre il Parco cercando il Drago… temendo l’arrivo della Strega… vedendo ciò che c’è e ciò che non c’è. CONTENUTO SINTESI PERCORSO Le storie, inventate dai bambini, si presentano come tanti sentieri, percorsi tracciati per leggere il paesaggio con sguardo nuovo e stupito. Colori, forme e rumori meravigliano con nuova magia; sassi, rocce, vegetali e animali si animano di una vita sconosciuta.Tutte le storie fanno apparire la natura come un mondo ricco 56 di misteri, accogliente e minaccioso al tempo stesso, silenzioso e roboante per i suoi prodigi. Ogni racconto riesce a “trasformare” il lettore, ad educarlo con un nuovo rapporto con la natura, a fargli riconquistare un giusto senso del limite, a suscitare rispetto facendo nascere la consapevolezza di come ogni ambiente debba e possa vivere con il suo equilibrio, con le sue risorse, con i suoi ritmi. La scuola, attraverso il lavoro dei bambini, riafferma il suo ruolo critico e progettuale, la sua finalità di formazione culturale, per educare cittadini ricchi delle capacità di comprendere e rapportarsi con il mondo, capaci di vivere creativamente e responsabilmente. Dal lavoro sono stati stampati “I quaderni del Parco” che raccolgono le sette leggende. L’Ente promotore di tale pubblicazione è stato il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi. Nell’anno scolastico 20002001, due di queste leggende sono diventate oggetto di un laboratorio teatrale durato un breve periodo dell’anno e conclusosi con la loro rappresentazione nella sede del Parco. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 1999/00 Percorsi didattico-artistici Il teatro della scuola LAVORI DI ANIMAZIONE TEATRALE NELLA SCUOLA Innumerevoli e interessanti i percorsi teatrali che sono stati attivati in tutti questi anni scolastici. Fanno la storia di molti bambini, ormai adulti, che ricordano con profondo piacere quel gioco coinvolgente, su quel tappeto magico, insieme ai loro amici, ma anche ai tanti bambini che i personaggi, le storie, gli oggetti facevano loro incontrare. Ogni anno centinaia di bambini hanno vissuto incantevoli storie, interpretando con i propri gesti, nei ritmi e nelle musiche, quanto veniva da loro vissuto. Molti gli spettacoli realizzati su tematiche varie, cercando di attuare modalità operative adatte ai bambini di questa età. Dalla ricerca sul campo si è evidenziata una serie di tipologie che contraddistinguono il gioco teatrale nella Scuola dell’Infanzia e cui ci si può riferire per “fare teatro”. Bambino/coralità o gioco corale: un gruppo di bambini rende figure corali sincroniche, es. atti comuni, movimenti simultanei (i cavalieri al galoppo, i fiori del prato...). Bambino/partner: l'adulto in scena recita e coinvolge uno o due bambini assumendoli come partners per favorirne la recita- zione verbale e gestuale. Adulto in scena: l’adulto si sceglie un ruolo o sono gli stessi bambini che gliene affidano uno specifico. Recita con loro attivando i movimenti dei gruppi, il canto, la danza... Dà ritmo. È un punto di riferimento. Bambino/oggetto (uso dell'oggetto di animazione): il bambino utilizza la marionetta, il burattino, il pupazzo a bastone per animare una situazione espressiva o musicale, coordinando il movimento al ritmo e allo spazio. Bambino/mediazione corporea dell’oggetto: trasformazione dell'oggetto con il movimento o sostituzione dell'oggetto con un movimento... (ad esempio mentre vi sono bambini che suonano un particolare strumento musicale, ve ne sono altri che ne descrivono il suono attraverso il gesto e il movimento, sostituendosi all’oggetto sonoro). Bambino/voce-parola - Lo spessore della parola: uno o più bambini recitano corporeamente sotto la guida della voce fuori-campo, nella forma di narrazione, canto, comandi, didascalie ai quadri. Battuta verbale, corale o individuale: brevi frasi o formule ripetute più volte nel corso dello spettacolo quasi ad ispessirne il significato. Possono nascere durante il gioco animato. Bambino/protagonista: nell’investitura di un ruolo individuale o più semplicemente come capo-fila in una serpentina. Bambino/ movimento - Lo spessore del gesto: su narrazione musicale o verbale fuori campo, uno o due attori attivano il gesto rinforzato o focalizzato, ripetuto, rallentato, pesante, vistoso. Variante: gioco del rallenty (moviola) e della velocità: ripetere gli stessi gesti in vari ritmi, motivando i bambini con "cause" simpatiche (ad esempio: le magie di Merlino producono movimenti veloci del corpo; le magie di Morgana producono movimenti lenti del corpo). Successione di posture: seguendo la narrazione fuori campo, i bambini attuano posture statiche ("belle statuine") musicalmente corredate. Figura-ombra: posto in scena il telo per la proiezione (bianco o colorato) e la relativa lampada retrostante, la recitazione si determina nei due fronti, alternando la proiezione delle ombre con la recitazione sul davanti. Forme-miste: riguarda l’insieme di più tipologie. Queste tipologie sono prevalenti nei bambini dai 3 ai 6 anni. Da alcuni anni le Scuole dell’Infanzia di Rosora, Castellaro, Borgo Stazione, Angeli, Mergo, realizzano percorsi coinvolgenti anche la Scuola Primaria e la Scuola secondaria di 1° grado. Alcuni spettacoli teatrali sono stati realizzati in “verticale” e in continuità tra i tre ordini di scuola. Il lavoro in tutti questi anni è stato sempre ampiamente documentato attraverso diversi canali. Qui sono stati scelti alcuni lavori che vogliono documentare il tipo di lavoro, la presenza della Scuola nel territorio, la relazione teatro-ambiente-territorio, la “verticalità” Scuola dell’Infanzia/Primaria/Secondaria di 1° grado. 57 Percorsi didattico-artistici Il teatro della scuola Il mago di Oz MOTIVAZIONE In un tempo dove le comunità scolastiche vivono relazioni sempre più reticolate, in organizzazioni basate sulla curricolarità e sulla ricerca, era inevitabile il salto di qualità richiesto all’esperienza ventennale delle Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo di Serra San Quirico nell’ambito dell’animazione teatrale. Le cinque Scuole dell’Infanzia si erano riunite per la prima volta nel lavoro teatrale, all’azione educativa di alcuni Plessi di Scuola Elementare e Media (come venivano chiamate allora) dell’Istituto Comprensivo di Serra San Quirico, per vivere insieme una stessa dimensione nel rispetto della specificità di ogni ordine e della diversità di ciascuno. Questa esperienza che, portando in sé i caratteri della ricerca-azione, è risultata flessibile ad ogni possibile adeguamento, si era proposta l’osservazione di: • cosa si mantiene • cosa muta • cosa si sviluppa • cosa migliora nell’esperienza e con l’esperienza teatrale dai 3 ai 14 anni. 58 CONTENUTO SINTESI PERCORSO Nello spazio del tappeto, i bambini entravano senza scarpe, indossando scarpette “magiche” che chiamavano “dell’animazione”. Infatti è qui e per un tempo strutturato che ognuno vive, anima, sperimenta se stesso, attraverso un racconto, tanta musica, il proprio corpo. Attraverso il mago di Oz, i bambini hanno sperimentato un percorso curricolare che ha superato se stesso nel coinvolgimento in “verticale” della Scuola Elementare e Media. L’insegnante animatrice che ha coordinato l’immenso lavoro ha “viaggiato” a lungo con una mongolfiera piena di oggetti relativi ai vari personaggi e alle situazioni poi sviluppate nel racconto di Oz. La stessa ha effettuato la mediazione del testo attraverso la strutturazione del racconto in nove puntate realizzate in Power Point (immagini) e in Word (narrazione). In tal senso il computer può assumere il ruolo di “baracca virtuale”, utile spazio per la narrazione. OZ, un gradevole pretesto per immergersi in un mondo pieno di tanti spunti utili alla riflessione e stupendi per l’animazione... Tutti i bambini e i ragazzi hanno camminato sulla strada di pietre gialle e un unico coro si è alzato nel canto di OZ, che l’insegnante coordinatrice aveva creato appositamente per loro. Tante le occasioni per rendere visibile il viaggio di Doroty alla ricerca della casa, del cervello, del cuore e del coraggio: 21 aprile: Rassegna Nazionale Teatro della Scuola; 3° settimana di maggio: Laboratori musico-teatrali; e... Mostre del Libro... Festa della Scuola... LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2001/02 Percorsi didattico-artistici Il teatro della scuola Momo MOTIVAZIONE Per continuare a vivere insieme il testo, il racconto fantastico, la narrazione, il gesto, il suono... CONTENUTO SINTESI PERCORSO “Potrebbe essere la nostra storia se caso mai ci trovassimo già catturati da stress, denaro, voglia di fama e di successo, catturati cioè da questo strano mondo che ci sta a volte perfino snaturando.Tutto questo ci è stato presentato dai Signori Grigi o Ladri di tempo. Finché però ci saranno i bambini forse questo mondo si salverà. Come Momo appunto, che con la sua semplicità ha permesso ad ogni persona di recuperare il tempo per vivere nell’amore, nell’amicizia, nella gioia delle piccole e semplici cose. Guidato da Cassiopea, una magica tartaruga inviata da Mastro Hora, custode del tempo, Momo riuscirà a ridare agli uomini le Orefiori. Ogni ora che ci è data è come un fiore. Sullo sfondo due mondi si rincorrono e si combattono: quello del gioco, del salutare “perdere tempo”, della calma, dei valori umani, dell’amicizia, quasi a dire il “bene”, l’altro, duro, freddo, veloce, a volte disumano, quasi a dire il “male”. La nostra società, che è libera di scegliere come utilizzare il tempo (“orefiori”) che le viene dato, potrebbe diventare “grigia” come il fumo dei sigari dei Signori Grigi, “esseri” senza cuore e senza neanche il desiderio di averlo. Per non cadere in questa trappola occorre entrare nell’anfiteatro, luogo dove i bambini vivono pienamente il loro tempo e soprattutto nella sfera di Momo. E’ un viaggio nella semplicità, nel gioco, negli spazi del vivere quotidiano, nelle ore da ridare agli uomini. Una storia in cui ciascuno può riconoscersi e migliorarsi. In ogni adulto c’è di sicuro un bambino, si tratta di farlo uscire, di farlo vincere così come hanno vinto i bambini di questo meraviglioso racconto di Michael Ende.” Quanto sopra descritto è ciò che hanno voluto dire i 200 (circa) bambini e ragazzi che hanno vissuto intensamente e comunemente questo percorso didattico/teatrale. Lo hanno vissuto insieme all’insegnante animatrice, ai loro insegnanti, a tutti coloro che vi hanno fatto parte, in un lavoro di scoperta e ricostruzione personale del testo, delle musiche attraverso mol- teplici linguaggi, anche quello della parola. Il lavoro di “tessitura” del canovaccio è il frutto di un’attenta documentazione scandita da diari di bordo giornalieri, redatti dall’insegnante animatrice, anche sulla base degli appunti riportati da alcune insegnanti presenti durante i vari laboratori (ciò soprattutto nella Scuola Elementare e Media). Una verticalità di nuovo toccata con mano, attraverso il vissuto comune: Momo, un racconto complesso ma terribilmente attuale ed affascinante, che ha coinvolto tutti, anche gli spettatori, genitori e coloro che hanno avuto “la fortuna” di assistere alle espressioni teatrali. Un racconto complesso a detta di alcuni che però è riuscito a mantenere salda la storia sottolineandone gli aspetti e i passaggi più salienti con musiche, tecniche, accorgimenti particolari. Se nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Elementare la mediazione della tematica è avvenuta tramite una valigia delle semplici cose che avvicinava i bambini ai giochi della tradizione, al semplice, al bello… in uno spazio ricostruito, l’anfiteatro, in compagnia di una Momo semplice e al contempo bizzarra bambina, nella scuola media tutto prendeva l’avvio e si motivava con una geniale idea: quella di avvicinare i ragazzi al testo con un gioco, a loro insaputa fittizio, una sorta di caccia al “testo” che terminava proprio con una gara a squadre con tanto di premi. In questo percorso i ragazzi erano davvero invogliati a leggere per saperne di più! Gli spettacoli che ne sono scaturiti sono stati molteplici ed hanno visto l’intreccio dei bambini delle Scuole dell’Infanzia con quelli delle Elementari e delle Medie di Serra San Quirico ed Angeli. l’occasione per dimostrare quanto abbiano apprezzato questa esperienza teatrale, sia durante l’anno sia dopo l’evento teatrale, nelle parole, nei gesti e nei dialoghi. LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2002/03 Il tempo di Momo che ne è scaturito è l’espressione più alta di quanto si sia potuto raggiungere, finora, con la ricerca teatrale e con questo particolare percorso caratterizzato da una “verticalità curricolare” che ha coinvolto tutti e tre gli ordini di scuola, in modo particolare i ragazzi delle Medie e delle Elementari, ma che ha saputo attirare anche i bambini più piccoli nella difficile dimensione del tempo, del gioco, dell’amicizia e dei valori umani di ogni persona. I ragazzi del gruppo aperto di interesse non hanno perso 59 Percorsi didattico-artistici Giornalini scolastici Un anno di scuola MOTIVAZIONE • Condivisione di esperienze secondo il linguaggio del giornale • Documentazione di esperienze scolastiche significative CONTENUTO SINTESI PERCORSO • Studio del menabò, struttura degli articoli: titolo, occhiello, sommario, regola delle 5W (chi, che cosa, dove, quando, perché) • Scrittura articoli relativi ad attività particolari che riguardano la scuola, il paese, la vita. In particolare alcuni giornalini fanno riferimento ai laboratori della scuola, al tema dell’ecologia, alle problematiche giovanili, alle gite scolastiche, lo sport, la musica, giochi di scrittura • Realizzazione grafica e impaginazione con il computer 60 LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1995/96 Percorsi didattico-artistici Un anno di scuola Giornalini scolastici La ragnatela LIVELLO SCOLASTICO LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1996/97 SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1997/98 61 Percorsi didattico-artistici Facendo facendo Il corriere della scuola LIVELLO SCOLASTICO LIVELLO SCOLASTICO SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 1998/99 62 Giornalini scolastici SCUOLA MEDIA ANNO SCOLASTICO 2000/01 Il lavoro ha come finalità il mostrare come si sono formate delle generazioni di persone che attraverso l’attività didattica svolta hanno acquisito consapevolezza del territorio di appartenenza e sentimenti di orgoglio (grande considerazione). Si tratta di valori e di esperienze la cui valenza didattica non deve rimanere confinata al territorio di riferimento ma merita di essere documentata e trasmessa sia alle future generazioni che al di fuori del territorio in questione. Progetto di comunicazione: Corus Associati Ancona Stampato in 2000 copie Settembre 2005 Con il contributo di: Comune di Serra San Quirico Con il patrocinio: Sponsor: