Il profumo della SATIRA

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Il profumo della SATIRA
TOP FARMER Agricoltori inaspettati
Il profumo
della SATIRA
Michele Serra,
giornalista del
quotidiano “La
Repubblica” e
autore satirico di
libri e di numerose
trasmissioni televisive,
alterna i panni di critico dei vizi moderni
con il ruolo di imprenditore agricolo
dedito alla creazione di profumi naturali
M
ichele Serra. Giornalista tra i più
pungenti e sagaci del panorama
italiano. Un personaggio spesso
criticato per le aspre polemiche
che accende giocando sull’originalità delle sue
idee, su una capacità pressoché unica di farsi voce fuori dal coro contro i vizi del Paese e
di proporre soluzioni concrete e alternative alle brutture di un sistema che spesso penalizza chi lavora con serietà in favore della Casta
e dei furbetti che le gravitano attorno. Una
mente libera e originale quindi che tale risulta
anche fuori dal contesto giornalistico, abbandonato spesso da Serra per dar spazio a un’innata passione per la terra che in tempi recenti lo ha portato a diventare un vero e proprio
imprenditore agricolo. Niente produzioni tradizionali però, ma profumi naturali, solidi e non
chimici, che richiamano gli unguenti aromatici di una volta. Una scelta innovativa, come
innovativo è l’approccio che Serra ha adotta-
to per lanciarsi in questa sua nuova avventura che lo vede impegnato nella parte più occidentale della provincia di Piacenza, lungo la
Val Tidone, dove è possibile incappare in un
podere dedito alla coltivazione di 24 mila piantine di lavanda. Tutte interrate manualmente
da Serra e da sua moglie, Giovanna Zucconi.
Dal 2008 la coppia si divide infatti tra gli impegni professionali di entrambi e la passione per
l’agricoltura naturale, quelle forme di coltivazione basate sui ritmi biologici della natura in
cui crescono e maturano le piantagioni da cui si estraggono aromi del tutto avulsi da contributi chimici. Alla produzione della lavanda
si affiancano inoltre quelle di rose, patchouli
e vetiver, fragranze che Serra ha inserito nella
linea di profumi “Serra&Fonseca” e già disponibili sul mercato. Ogni confezione di profumo
richiama le fattezze di un libro al cui interno
è possibile trovare un racconto inedito scritto da Serra dal titolo ‘Eau de moi’, una sor-
ta di dichiarazione d’amore che il Giornalista
dedica a chi vuole operare nel rispetto dei cicli naturali della vita. La verve critica di Serra
però rimane viva anche in questa sua nuova
impresa e si evidenzia nelle invettive contro i
costi e le lungaggini burocratiche di un settore, quello agricolo, che, invece di valorizzare le coltivazioni naturali, le imbriglia in meccanismi lunghi e farraginosi. Per protesta, ma
anche per non fare lievitare eccessivamente i
prezzi, i suoi profumi non sono quindi certificati, ma recano la dicitura “Ingredienti di origine naturale” che attesta l’origine dei prodotti partendo dal presupposto che è la serietà
del produttore la prima, vera e più importante
certificazione. Ottimo esempio questo da seguire per chi, come Serra, è stanco di quegli
Enti parassiti che impongono il dazio per garantire la qualità di un prodotto che solo il lavoro quotidiano di ogni singolo imprenditore è
in grado di testimoniare.
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