Diapositiva 1 - Sebastiano Inturri

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Diapositiva 1 - Sebastiano Inturri
Le abbazie
cistercensi del
basso Lazio
I Cistercensi
L’ordine dei Cistercensi nacque nell’XI secolo in Francia allo scopo di ridare
rigore alla regola monastica di san Benedetto, che aveva ormai perso buona
parte della primitiva austerità e dell’antica carica ideale. Così, un gruppo di
monaci dell’abbazia franca di Molesme si stabilirono a Cistercium (da cui la
denominazione di “Cistercensi”), oggi Cîteaux, in Borgogna: qui eressero la
casa madre della nuova organizzazione. Le regole dell’ordine erano severe,
e osservate con puntiglioso rigore: rifiuto di ogni privilegio feudale, lavoro
manuale per tutti i fratelli, semplificazione delle regole liturgiche, assoluta
austerità nel vestiario e nell’edilizia, completa uniformità di regole e di
costumi in ogni monastero. Queste regole diedero vita a un vero e proprio
“stile cistercense” nel costruire gli edifici monastici: la chiesa (a tre navate)
era posta sul lato settentrionale, sul lato orientale era posta la sala capitolare,
mentre su quello meridionale il refettorio. Rigorosamente prive di
decorazioni, le chiese cistercensi sono belle di una bellezza “matematica”,
basata quasi esclusivamente sulla raffinatezza dei rapporti architettonici e
sull’impeccabilità della realizzazione.
Lo stile gotico-cistercense
Lo stile architettonico gotico nacque in Francia. I primi monaci
cistercensi che si insediarono in Italia portarono dalla Francia, oltre
alla regola dell’ordine, lo stile gotico. In effetti i primi edifici gotici
italiani furono le Abbazie cistercensi. Con l’applicazione dei loro
principi spirituali alla costruzione dei monasteri, i Cistercensi hanno
impresso all’architettura religiosa un carattere di forza, di grandezza, di
semplicità che ha fortemente contribuito alla nascita e allo sviluppo
dell’arte gotica, così da meritare l’appellativo di “missionari dell’arte
gotica”. Nelle abbazie cistercensi sono severamente proibiti gli
affreschi, le sculture, le opere di oreficeria, i cori riccamente intagliati, i
preziosi paramenti liturgici e quanto potrebbe apparire, per
ostentazione e ricchezza, contrario alla spiritualità e austerità
cistercensi.
L’Abbazia di Casamari (FR)
Il suo nome etimologicamente significa “casa di Mario” (dal latino “Casa Marii”), perché in questo luogo nacque
e visse i primi anni di vita Caio Mario, sette volte console di Roma e avversario di Silla nella guerra civile dell’88
a. C. La maggior parte degli storici stabilisce la data di erezione dell’Abbazia al 1036, ad opera dei monaci
benedettini. Tra il 1140 e il 1152 ai monaci “neri”, i benedettini (così chiamati dal colore della loro tonaca), si
sostituirono i monaci “bianchi”, i cistercensi. Questi ultimi ricostruirono l’Abbazia tra la fine del XII secolo e
l’inizio del XIII. Nel 1929 Casamari fu eletta congregazione monastica. Attualmente dalla congregazione di
Casamari dipendono circa 200 monaci in 18 monasteri sparsi in tutto il mondo (tra cui la Certosa di Pavia).
Chiostro dell’Abbazia di Casamari
Una bella siepe nel pressi dell’Abbazia di Casamari
Abbazia di Fossanova (LT)
Fu fondata nel IX secolo dai Benedettini. Nel 1133 passò ai Cistercensi, che risanarono la località paludosa
scavando un “Fosso Nuovo” per il deflusso delle acque, da cui l’Abbazia prende il nome, e trasformarono
completamente il monastero. Nonostante i pilastri, le volte a crociera e le strutture portanti di chiara derivazione
gotica, il carattere dell’edificio è fondamentalmente tardo-romanico.
Il chiostro dell’Abbazia di Fossanova
Nelle abbazie cistercensi il chiostro, generalmente quadrato, è il punto di riferimento di tutto il complesso abbaziale.
Nel chiostro i monaci si riuniscono prima e dopo i lavori, passeggiano, leggono, meditano e si ritrovano alla fine di
ogni giornata per ascoltare la lettura spirituale. Dal chiostro si accede a tutti gli altri locali del complesso.
Interno della chiesa dell’Abbazia di Fossanova
Nella chiesa converge tutta la vita monastica: in essa il monaco giustifica, realizza e sublima la sua consacrazione
personale a Dio con l’ufficio divino, l’opus Dei. Nelle abbazie cistercensi la chiesa occupa sempre la parte più elevata
del monastero ed è, quasi sempre, edificata a nord del complesso per riparare il monastero dai venti di tramontana e
per utilizzare al meglio la luce naturale.
Questa foto è stata scattata mentre era in corso la celebrazione di un matrimonio.
Sala capitolare dell’Abbazia di Fossanova
Nella sala del capitolo i monaci ascoltano un
capitolo della Regola (da cui il nome). Qui,
inoltre, essi eleggono, con voto segreto, il
proprio abate, ammettono gli aspiranti al
noviziato ed alla vestizione, i novizi alla
professione religiosa.
In questa foto si vedono gli elementi
caratteristici
dell’architettura
goticocistercense: la volta a crociera e i pilastri a
fascio. La volta a crociera è formata
dall’intersezione di due volte a botte; queste
ultime hanno una forma semicilindrica o
semiconica. La superficie della volta a
crociera è costituita quindi da quattro
spicchi, detti “vele”, divisi l’uno dall’altro da
nervature in muratura, dette “costoloni”,
che hanno la funzione di scaricare il peso
delle vele sui pilastri di sostegno. I pilastri a
fascio sono composti da un insieme di
colonnette sottili.
Interno della chiesa dell’Abbazia di Fossanova
Abbazia di Valvisciolo (LT)
La tradizione vuole che questa abbazia, fondata nel secolo VIII da monaci greci, sia stata occupata e restaurata dai
Cavalieri Templari nel XIII secolo. Quando, nel XIV secolo, questo potente Ordine venne disciolto, subentrarono i
Cistercensi.
Chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo
Sebastiano Inturri – maggio 2012