Dimenticare il terremoto
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Dimenticare il terremoto
#02•2012 espresso espresso 1 #04•2012 la scuola si confronta Dimenticare il terremoto © Comune di Cento di Stefano Glenzer Tre mesi dopo il sisma che ha colpito l'Emilia, a Cento sta per essere inaugurato un nuovo polo scolastico, realizzato a tempo di record senza spendere un euro. Così l'emergenza è stata trasformata in un'opportunità. T re mesi fa il Comune di Cento, a una trentina di chilometri da Ferrara, è stato colpito dal sisma che ha squassato gran parte dell’Emilia-Romagna. Due forti scosse in dieci giorni hanno portato all’evacuazione di quasi tutti i 35.000 abitanti del paese e causato danni per 250 milioni di euro tra patrimonio pubblico, privato e storico. Niente è rimasto intatto: monumenti, abitazioni, scuole. Non c'è stato nemmeno il tempo di chiudere l’anno scolastico in corso che già si è dovuto pensare all’inizio di quello successivo per tentare di riaprire le scuole il 17 settembre, come in tutta la Regione. Ed ecco che, riparati i danni più urgenti, il Comune di Cento ha approvato la costruzione di tre nuovi istituti, tra i quali il polo scolastico di Corporeno: una scuola materna, tre sezioni di elementari e tre sezioni di medie per un massimo di 600 alunni. Una nuova struttura antisismica prelavorata in legno e calcestruzzo. «Abbiamo fatto una scommessa, anche grazie al sistema economico del nostro territorio» dice il sindaco di Cento Piero Lodi. «Alcune aziende della zona hanno costruito le nuove scuole in tempi da record: saranno pronte al massimo per la fine di settembre. Se pensiamo che il cantiere dell’istituto di Corporeno è stato aperto il 10 agosto, non possiamo che essere molto soddisfatti». Da tempo l’obiettivo del Comune era di realizzare una nuova struttura scolastica entro il 2016. Il sisma ha accelerato le cose. Piuttosto che prendere tempo e mandare bambini e ragazzi a studiare in capannoni o prefabbricati temporanei, si è deciso di sfruttare il terremoto per anticipare i tempi. «Il paradosso è che per il primo anno scolastico dopo il terremoto avremo tre scuole nuove al posto di vecchi edifici» prosegue Lodi. Fare così in fretta e così bene non sarebbe stato possibile senza la collaborazione dell’imprenditoria locale. Tutto è stato ricostruito senza alcuna sponsorizzazione: una cordata di cinque imprenditori si è impegnata per realizzare le scuole in fretta e, al massimo in venti anni, gli edifici saranno di proprietà comunale grazie al contratto di locazione di cosa futura. «Le aziende costruiscono le strutture e il Comune le prende in affitto, acquistandole progressivamente» spiega Lodi. «Se ci saranno le condizioni per farlo, rileveremo le scuole anche prima della scadenza del contratto. I conti per ora tornano. È stata un’operazione intelligente per permettere agli studenti di tornare subito in classe». Ma anche in palestra. Tutte le strutture sportive sono state danneggiate dal sisma. Ora a fianco dell’istituto sorge anche un campo da basket. Al nuovo polo scolastico manca solo un nome, ma la decisione sarà presa dopo aver coinvolto genitori e studenti. Perché tra pochi giorni suonerà la campanella e il terremoto, almeno in ••• classe, sarà solo un brutto ricordo. #04•2012 espresso intervista È ora di insegnare economia nelle scuole Courtesy: Annamaria Lusardi D Annamaria Lusardi ha lanciato dagli Stati Uniti una campagna per l'alfabetizzazione finanziaria della popolazione. «La situazione è drammatica in tutti i Paesi, anche in Italia. E i costi sociali sono altissimi», dice. La soluzione, spiega, sarebbe insegnare questa materia fin dalla prima elementare. di Paolo Magliocco ieci anni fa la professoressa Annamaria Lusardi cominciò un'indagine sulla comprensione delle regole dell'economia e della finanza da parte degli anziani negli Stati Uniti. E quando vide i risultati capì subito che la situazione era molto grave. «Il livello di analfabetismo su questi temi era inimmaginabile». Era solo la prima delle sorprese. Ripetendo il test con persone giovani, estendendo l'indagine a tutta la popolazione degli Stati Uniti, persino facendo le stesse domande a cittadini di altri Paesi, compresa l'Italia, alla fine i risultati sono stati sempre molto simili. «Il mondo è piatto dal punto di vista dell'alfabetizzazione finanziaria», commenta Lusardi, una laurea in Economia alla Bocconi, un PhD alla Princeton University, un incarico al Darmouth College, (dove ha avviato un lavoro sistematico, insieme ad altri colleghi, sulla Financial Literacy, l'alfabetizzazione finanziaria), e ora a Washington, dove è stata consulente del Ministero delle Finanze. Ovunque nel mondo occidentale la grande maggioranza della popolazione sa poco o nulla dell'economia e della finanza, benché le crisi economiche siano uno dei maggiori problemi da affrontare. Professoressa, quale potrebbe essere la causa di questa situazione? Il mondo è cambiato, sta cambiando rapidamente e le istituzioni non stanno facendo nulla per adeguarsi. Occorre preparare le persone a questo mondo diverso, in cui gli individui sono responsabili delle proprie scelte finanziarie, della propria pensione, in cui i mutui sono più complicati, in cui la capacità di indebitarsi è cresciuta. Sono mutamenti inesorabili. Dobbiamo dare a tutti gli strumenti per capire e per questo secondo me è fondamentale inserire l'educazione finanziaria nelle scuole. Tanti Paesi con cui collaboriamo si stanno convincendo che questa sia la strada, perché è certamente un costo, ma se non si fa nulla i costi possono poi essere molto superiori. 2 Quali possono essere le conseguenze delle scelte sbagliate? Adesso, grazie anche ai nostri studi, le possiamo documentare. Chi ha meno conoscenza finanziaria, e di solito si tratta di chi ha anche meno istruzione e meno reddito, accumula meno ricchezza, non investe correttamente, non utilizza gli strumenti finanziari oggi disponibili ma, in particolare, paga i costi più alti. Ed è anche per questo che l'analfabetismo finanziario è così ugly, se posso usare un termine in inglese, così brutto e sgradevole, perché è una specie di tassa sui poveri, toglie di più a chi ha meno. Ma chi si trova in una situazione di analfabetismo economico, che cosa capisce di quello che gli succede intorno? Uno dei problemi è proprio questo. Non si è partecipi, non si è più cittadini. Pensi a come si potrebbe vivere nel mondo di oggi senza saper leggere o scrivere. Non siamo tutti scrittori e neppure grandi lettori, ma nessuno mette in dubbio che leggere e scrivere siano indispensabili. Nelle ultime elezioni in Francia e in Grecia è stato chiesto alle persone di esprimersi su pacchetti di austerità, ma la democrazia e le elezioni si basano sul fatto che le persone possano capire che cosa scelgono. Secondo me l'economia finanziaria si potrebbe inserire non solo nel programma di matematica, ma anche nell'educazione civica. Il test Pisa dell’OCSE per gli studenti ha inserito un modulo sulla conoscenza finanziaria proprio come uno degli strumenti per capire il mondo. Quando dovrebbe cominciare questa educazione economica, fin dal primo ciclo della scuola? Sì, direi di sì. Non possiamo pensare che l'educazione economica sia un corso facoltativo fatto nell'ultimo anno delle superiori. La finanza è come tutte le altre materie. La storia la impariamo partendo da cose molto semplici e poi man mano capendo meglio le cose. Così deve essere anche per l'economia e la finanza. E non dimentichiamoci che anche gli insegnanti devono essere preparati. È una materia nuova e non possiamo chiedere ai professori di educazione civica o di matematica di improvvisare. ••• Il blog di Annamaria Lusardi (in inglese): > http://link.pearson.it/90F55461 #04•2012 espresso 3 laboratorio Pearson Lim ecco la prima pagella di Stefano Glenzer I voti assegnati dai docenti alle potenzialità della lavagna interattiva multimediale indicano grande fiducia nell'uso di questo strumento. L a lavagna interattiva multimediale è promossa a pieni voti. In questo terzo approfondimento sui risultati della prima indagine sull’utilizzo della LIM, realizzata da Gfk-Eurisko per Pearson Italia, vediamo quali sono i pochi difetti e molti pregi che emergono dai pareri dei professori. A partire dalla versatilità dello strumento: secondo il parere degli oltre trecento docenti intervistati dai ricercatori, la comodità di poter utilizzare linguaggi visivi, sonori e concettuali fanno della LIM un supporto unico. Soprattutto nelle materie scientifiche, i docenti hanno apprezzato la possibilità di semplificare i concetti. Le lezioni sono più ricche ed è più facile mantenere alta la concentrazione degli alunni attraverso animazioni e approfondimenti interattivi. Il confronto con qualcosa di “vivo” e tecnologico, più vicino al loro mondo, aumenta la partecipazione dei ragazzi. Cattura la loro attenzione e li spinge al dibattito, sia tra di loro che con gli insegnanti. Con uno strumento del genere il docente si pone sullo stesso piano degli stu- denti; anzi, li porta su un terreno a loro conosciuto che li sprona e li coinvolge. Appena sotto la media dell’8 altre due voci molto importanti: la LIM va incontro alle esigenze dei ragazzi affetti da problemi come dislessia, disortografia e discalculia e consente un maggiore coinvolgimento dei ragazzi stranieri. Anche in questo caso la potenza delle immagini e delle animazioni, ma anche degli aspetti sonori e ipertestuali, rende più efficace l’apprendimento. Ma la LIM deve ancora migliorare qualcosa, a partire dalla semplicità di impiego e dalla manutenzione. Spesso non ci sono corsi di formazione adeguati e uno strumento così ricco non viene utilizzato al massimo delle sue potenzialità. Nel caso di ragazzi problematici, soprattutto con problemi di condotta, la LIM è fonte più di distrazione che di apprendimento. Tutte osservazioni che hanno comunque avuto una media-voto superiore al sei e mezzo: nessuna insufficienza ha macchiato una pagella così promettente per il ••• futuro. Tutti gli articoli già pubblicati sull’indagine sono disponibili nel canale iS dedicato alla LIM: > http://is.pearson.it/canale-lim/ #04•2012 espresso 4 la scuola si racconta Un'autogestione lunga 30 anni © Lycée Expérimental de Saint-Nazare di Eleonora Brianzoli Il liceo sperimentale di Saint-Nazaire, dove tutto è cogestito da studenti e insegnanti, l'obiettivo non è il diploma ma avere voglia di imparare. S e non esistesse l'esame di maturità, che cosa servirebbe per cavarsela nella vita? Nel 1982 Gabriel Cohn-Bendit è partito proprio da questa domanda per fondare il liceo sperimentale di Saint-Nazaire, un istituto completamente autogestito da studenti e insegnanti. Il progetto educativo si basava sul principio secondo cui «ogni allievo deve costruire la propria formazione», partecipando a tutte le fasi dell'apprendimento. Ancora oggi, dopo trent'anni, ciascun iscritto è chiamato a «definire i propri obiettivi, prendere parte alla programmazione, allo sviluppo e alla valutazione delle attività formative». Ogni anno decine di giovani da tutta la Francia si trasferiscono a Saint-Nazaire, una cittadina di circa 70.000 abitanti sulla costa della Loira, per poter frequentare questa scuola "speciale". Sono gli studenti ad occuparsi di tutto, dall'amministrazione della scuola, alla pulizia, alla mensa. E riescono a far funzionare persino un bar. I ragazzi sono divisi in squadre (i groupes de base) e a turno, per due settimane, ogni squadra prende in carico tutta la gestione dell'istituto. Un'attività attraverso la quale gli allievi imparano ad essere autonomi, a prendersi delle responsabilità e a collaborare con gli altri. Proprio questo «è una delle cose più apprezzate dagli ispettori del ministero», assicura uno dei professori. Tutte le decisioni sono prese a maggioranza nelle assemblee degli allievi e degli insegnanti. Non solo quelle che riguardano l'amministrazione della scuola, ma anche quelle relative all'attività didattica. Gli studenti possono frequentare tanto i modules programmati dagli insegnanti (che si sviluppano intorno a cinque abilità fondamentali: leggere, scrivere, produrre, argomentare, dibattere) quanto gli ateliers, laboratori su argomenti specifici proposti dagli allievi per approfondire i loro interessi. Il piano di studio di ciascuno è deciso dallo stesso studente all'interno del proprio groupe de suivi: un gruppo guidato da un professore che si riunisce ogni due settimane non solo per stabilire le lezioni da frequentare, ma anche per verificare i risultati raggiunti. Ogni studente è incoraggiato a scoprire la propria passione. «Lo scopo», si legge sul sito dell'istituto, «è permettere a tutti di avere VOGLIA di ••• imparare». Scopri il sito dell’istituto: > http://link.pearson.it/31BAA38A #04•2012 espresso 5 Notizie flash Spazio Pearson Scarica le app di Pearson “Orario scuola” Gestire il calendario scolastico sarà più facile con le nuove app gratuite “Orario scuola” di Pearson, disponibili per iPhone, iPad e dispositivi Android. In versione docente, genitore e studente. Scopri come funzionano e come scaricarle sul sito Pearson App: http://link.pearson.it/774D7966 Popsophia è finita, ma… continua online! Popsophia, il festival del contemporaneo, al quale abbiamo partecipato organizzando numerosi incontri e con gli eventi dedicati alla matematica del Giardino della scienza, continua online con video, testimonianze e approfondimenti. Scopri di più: http://link.pearson.it/41D05705 Segnalazioni Tutta la cultura d'Europa Europeana è un portale che permette di viaggiare nella cultura di tutta Europa: libri, musei, opere d'arte, mostre, film, ecc. È un network di istituzioni che "lavorano insieme per migliorare l'accesso al patrimonio culturale in modo equilibrato e sostenibile". Visita il sito di Europeana: http://link.pearson.it/36D76793 La felicità dei ragazzi Più di 170.000 presenze, 100.000 spettatori, 168 film arrivati da 50 Paesi e giudicati da 3300 bambini e ragazzi, sono alcuni numeri dell'edizione 2012 del Giffoni Film Festival, la più importante rassegna di film per ragazzi. Il tema di quest'anno era la felicità. Scopri i film vincitori: http://link.pearson.it/AFDE3629 Un secolo di scuola Com’era la scuola all'inizio del secolo? Ce lo racconta "Tuttinclasse", un documentario con immagini e testimonianze di cent'anni di scuola italiana trasmesso su Rai 3. Vi segnaliamo il link per poterlo rivedere: http://link. pearson.it/DFB4C2A6 Pearson International Le eccellenze mondiali nell'educazione diventano film Scopri i quattro nuovi documentari realizzati dalla Pearson Foundation sulle manovre attuate per migliorare la scuola in seguito ai risultati dei test PISA del 2009: dopo i video di Cina, Brasile, Finlandia, Ontario, Germania, Polonia, ora sono disponibili anche le esperienze di Giappone, Corea, Singapore e Portogallo. Guarda i video: http://link.pearson.it/D8D906BF Inaugurato il Pearson College a Londra e Manchester Il Pearson College apre le porte in autunno con corsi di Business and Enterprise, realizzati con collaborazione con Cisco, Peter Jones Foundation e Atos. Il corso prevede uno stage e un tutor aziendale per ogni studente. Scopri di più nel sito dedicato: http://link.pearson.it/A8B3F230 Sondaggi Tre mesi di vacanza di fila sono troppi? Cosa accadrebbe se le vacanze non fossero concentrate nei tre mesi estivi ma diluite? Che cosa ne pensi? Rispondi al questionario sul sito iS: http://link.pearson.it/46BD931C Scopri i risultati dei precedenti sondaggi sul sito iS: http://link.pearson.it/E5D0B66B Direzione: Massimo Esposti. Comitato editoriale: Marika De Acetis, Luciano Greco, Elena Grossi, Marina Loffi, Paolo Magliocco, Valentina Murelli. Grafica e impaginazione: CDC Arti Grafiche. Pubblicazione aperiodica distribuita gratuitamente nelle scuole, pubblicata da Pearson Italia S.p.A. Corso Trapani 16, 10139, Torino. L’editore è a disposizione per gli aventi diritti per eventuali non volute omissioni in merito a riproduzioni grafiche e fotografiche inserite in questo numero. Tutti i diritti riservati © 2012 Pearson Italia. www.pearson.it Per informazioni: http://is.pearson.it e [email protected] Seguici su Twitter (http://link.pearson.it/701BDBA), Facebook (http://link.pearson.it/70068D2C), YouTube (http://link.pearson.it/9E08EC00).