Break n°5 - settembre / dicembre 2015
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Break n°5 - settembre / dicembre 2015
N. 5 – SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 ■ Mete da Scoprire La magia di Lione, romantica e moderna Monaco di Baviera, la “metropoli con il cuore” ■ Mamma che fame! L’educazione alimentare si impara da piccoli ■ Arte Italia Oscar Niemeyer, l’architetto gioioso ■ Musica Carmela Remigio: “Vi racconto Pavarotti” ■ Mondo Tecnologico L’ascesa dei robot oggi è una realtà FIRENZE LA CAPITALE DEL 1865 BREAK RIVISTA DI BORDO N. 5 – SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 Direttore responsabile NICOLA CATENARO Proprietario ed editore BALTOUR Srl Contrada Piano Delfico – Teramo (TE) Iscrizione Reg. Stampa Tribunale di Teramo N. 4/03 dell’11 febbraio 2003 Redazione Contrada Piano Delfico – Teramo (TE) tel. 0861.554889 – fax 0861.554481 www.baltour.it – [email protected] Progetto grafico POMILIO BLUMM Srl Stampa Coptip – Industrie Grafiche Via Gran Bretagna 50, Modena MO 41122 C.F. e P.IVA 00159910363 Foto copertina: Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze Per la pubblicità su “Break” è possibile contattarci all’indirizzo e-mail [email protected] Sommario Mete da Scoprire Quando Firenze era la Capitale d’Italia6 La magia di Lione, romantica e moderna8 Monaco di Baviera la “metropoli con il cuore”10 Il Personaggio Intervista a Alberto Onetti «Costruiamo un ponte tra le nostre imprese e la Silicon Valley»12 Idee in movimento Matteo Giudici «Vi spiego il Paese che #ciinteressa»14 Focus Lavoro Cinque regole d’oro per farsi assumere16 Cinema Intervista a Cristiano Donzelli Il disegnatore italiano che piace a Hollywood18 Musica Carmela Remigio «Come Pavarotti, prendo la vita con il sorriso»20 Arte Italia L’architetto gioioso che amava le donne e lo champagne22 Mamma che fame! Bimbi a tavola sani e contenti24 Moda Romantica e bohémienne, così la donna scalda l’inverno26 Mondo tecnologico Streaming Spa, la musica si è trasferita sul web28 L’ascesa dei robot, ieri fantasia e oggi realtà30 La riproduzione intera o parziale di testi e o fotografie è vietata: tutti i diritti sono riservati. Baltour – Le opportunità Sconti sulle tariffe, fidelity card e nuovi sistemi di pagamento 32 3 La Bella Italia che scorre fuori dal finestrino L’intervento Sono passati più di 50 anni da un fascino particolare. Un viaggio quando Jack Kerouac scrisse il lento si sa, è sinonimo di viaggio suo più famoso romanzo: “Sulla virtuoso. Ma il viaggio lento è assostrada” . Come è noto, “On the ciato, nell’immaginario collettivo, road” (titolo originario) era basato anche al viaggio faticoso. su una serie di viaggi in automobile E allora ha ragione Paolo Merlini, attraverso gli Stati Uniti, in parte autore di un bel libro “l’arte del con il suo amico Neal Cassady e viaggiare lento”, quando sostiene in parte in autostop. «Dobbiamo che un’idea semplice e “rivoluandare e non fermarci finché non zionaria” è quella di viaggiare utisiamo arrivati» «Dove andiamo?» lizzando i trasporti pubblici che «Non lo so, ma dobbiamo andare». » costituiscano il giusto equilibrio tra scriveva Kerouac. Il libro manifesto lentezza e comodità. In particolare della beat generation ha accompa- alle migliaia di corse extraurbane gnato intere generazioni di giovani delle autolinee locali che fanno verso l’età adulta. Il viaggio come un ottimo ma poco noto servizio metafora della crescita e della con- nel nostro tanto bistrattato paese. quista della maturità. Da sempre Ecco, se ci fermiamo a riflettere il viaggio è associato ad un biso- sul fatto che ogni giorno migliaia gno primario dell’uomo: la cono- di autobus penetrano nel profondo scenza del nostro pianeta e anche della provincia italiana o più ancora la socializzazione delle nostre sco- oltrepassano confini che non ci perte. Viaggiare non è solo un pia- sono più per attraversare la nostra cere per l’uomo ma anche una Europa, allora il viaggio sembra necessità. Ci sono molti modi per tornare a una dimensione “epica”. viaggiare. Quello di Kerouac era Basta scegliere una meta ed infored è uno tra i tanti. Così come marsi sugli orari delle autolinee quello dei pellegrini che mille anni che servono la zona. Con biglietti di fa percorrevano la Via Francigena pochi euro, comodamente seduti a per approdare a Roma o in Terra quasi due metri di altezza, si può Santa dalla lontana Canterbury . godere del lungometraggio della Un viaggio speciale per mete spe- “Bella Italia” o della “Bella Europa” ciali. Quelle odierne sono un po’ che scorre fuori dal finestrino. È diverse e ci si muove molto più proprio vero che “non è importante comodamente di ieri. In charter, la meta, ma il cammino”. Con i bus chi con l’alta velocità ferroviaria, o di linea attraversiamo un territorio le navi da crociera, spesso in auto in maniera economica, ecologica, superaccessoriate. Eppure anche virtuosa e il più possibile rispetil pullman ha mantenuto negli anni tosa degli abitanti che poi sono 4 anche gli occasionali compagni di viaggio sempre prodighi di suggerimenti. Basta andare in rete e si apre letteralmente una finestra sul mondo. Ci sono itinerari che vanno dall’Argentina al Giappone, dall’India ai mercatini di Natale di Alto Adige e Austria, centinaia di mete da raggiungere con viaggi ‘tutto compreso’ ma low cost, senza rinunciare alle comodità e al relax. Questo servizio deve essere sostenuto. Con politiche mirate e adeguate. Perché anche in questo modo incrementeremo il turismo e la valorizzazione dei nostri beni artistici e culturali. On. Ettore Rosato Presidente deputati PD Nel mercato globale è la qualità a (con)vincere Editoriale Anche nel nostro Paese sono da poco sbarcate aziende straniere che cercano di farsi strada nel settore delle autolinee a lunga percorrenza. Tutto normale. Tutto ampiamente previsto e peraltro comprensibile nella logica della globalizzazione di un mercato, non più solo nazionale, che comprende anche i servizi di trasporto. Eravamo dunque da tempo in attesa di apprendere quali novità fossero state pensate dai nostri concorrenti per rendere appetibili i servizi. O migliorarne la qualità. In definitiva, per aumentare la soddisfazione dei clienti. I competitor sono sbarcati (a volte persino con un gran chiasso) e hanno proposto il ventaglio della merce in offerta cercando di richiamare l’attenzione dei clienti sulle offerte migliori. La sorpresa, tuttavia, non c’è stata. O, almeno, è stata talmente esigua da non rappresentare di fatto una sorpresa. La nostra azienda, fiera di affermare il proprio marchio italiano in campo internazionale, con lo stile Made in Italy che si concretizza nella qualità del viaggio, annovera offerte low cost sin dagli anni Novanta, quando le altre realtà che si affacciano ora sul mercato dovevano ancora nascere. Per non parlare delle tariffe a un euro, introdotte da Baltour già da un anno e con un approccio non limitato a un’offerta per singola corsa. Sappiamo peraltro che è una costante di certi “lanci commerciali” l’adozione di una politica tariffaria shock - che, peraltro, dopo un po’, torna a livelli normali -, da qui la mancanza di sorpresa. Maghi non ce ne sono e nessun coniglio è sbucato fuori dal cilindro. Certo, la presenza di competitor che nel nostro settore fanno leva sul prezzo per ottenere l’attenzione dei clienti ci spinge a raddoppiare gli sforzi per ampliare sempre di più il ventaglio delle offerte. Che, lo ripetiamo, sono già molteplici e presenti in più “misure” su tutte le nostre linee. Ma non ci sono soltanto le tariffe nella strategia aziendale di un vettore dei trasporti. E i nostri clienti, che ci scelgono per una qualità ben diversa e tempi di viaggio assai migliori, lo sanno bene. Baltour pone un’attenzione elevatissima alla qualità, che considera un valore strategico non solo in un’ottica di customer satisfaction ma anche di miglioramento complessivo e di efficienza della propria tecnologia. Si chiama innovazione ed è, per noi, un fattore trasversale a ogni settore dell’azienda. Comfort, sicurezza, diminuzione dei tempi di percorrenza, servizi a bordo. Siamo convinti che ogni euro che guadagniamo vada innanzitutto reinvestito nell’innovazione dei nostri mezzi e nell’efficienza dei nostri servizi. Questa rivista, ad esempio, nata per intrattenere ma anche per informare i viaggiatori che scelgono Baltour, è la concreta dimostrazione di quanto la nostra azienda tenga alla soddisfazione dei propri clienti. Solo così alla nostra mission potrà essere abbinato un reale significato di utilità collettiva oltre che imprenditoriale. Ed è ciò a cui teniamo di più. Agostino Ballone Presidente e CEO Gruppo Baltour 5 Quando Firenze era la Capitale d’Italia Mete da Scoprire È il 3 febbraio del 1865, da pochi mesi si è deciso che la capitale del giovane Regno d’Italia cambierà. Quel giorno, dopo gli scontri di Torino, il re Vittorio Emanuele lascia il Piemonte e raggiunge Firenze accolto dal popolo in festa. Per cinque anni il capoluogo toscano tornerà ai fasti del suo passato rinascimentale: un centro politico e istituzionale, cuore dell’identità italiana e città intellettuale moderna. Centocinquant’anni sono passati e nel 2015 Firenze ha celebrato con tutti gli onori l’importante anniversario, tra appuntamenti istituzionali ricorrenze. Da visitare la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti che il 19 novembre inaugurerà l’esposizione “Firenze Capitale 18652015. I doni e le collezioni del Re”. In mostra fino ad aprile le opere d’arte e gli arredi raccolti da Vittorio Emanuele II per la sontuosa reggia di Palazzo Pitti. Da fine novembre al 26 febbraio 2015, invece, nella Galleria del Costume rivivrà il “Gran Ballo a Palazzo Pitti”: la memorabile festa per la Capitale che il 28 novembre 1865 riunì alla Reggia Pitti reali, ambasciatori, parlamentari e notabili. Ancora, il Salone Palazzo Pitti A distanza di centocinquant’anni la Città del Giglio celebra l’anniversario ed eventi culturali che hanno fatto della “Città del giglio” una delle mete italiane imperdibili insieme alla Milano dell’Expo. Come se non bastasse, poi, quest’anno ricorre il 750esimo anno dalla nascita di Dante e Firenze, naturalmente, è in testa nelle celebrazioni mondiali (350 eventi di cui 187 in Italia) finalizzate a rendere omaggio al Sommo Poeta. Un motivo in più, dunque, per visitare la città toscana e i luoghi che stanno accompagnando le due 6 FIRENZE Collegamenti BALTOUR per FIRENZE • Quattro partenze giornaliere da Abruzzo, Lombardia e Piemonte • Tre partenze giornaliere da Emilia Romagna, Lazio e Marche • Due partenze giornaliere da Campania, Puglia e Umbria • Una partenza giornaliera da Veneto, Liguria, Calabria e Sicilia Mete da Scoprire > Quando Firenze era la Capitale d’Italia Il 2015 è anche il 750esimo anno dalla nascita di Dante Alighieri Piazza Santa Croce A SPASSO CON IL SOMMO POETA Un modo per celebrare Dante è viaggiare nel tempo e scoprire la città in cui visse fino all’esilio avvenuto nel 1302. Si parte dalla basilica di Santa Maria Novella, iniziata nel 1279. Qui l’autore della Commedia frequentò il celebre Studium, ammirò opere come il “rivoluzionario” crocifisso ligneo di Giotto e la Madonna Rucellai di Duccio di Boninsegna (oggi custodita agli Uffizi). Nel museo è conservato un ritratto di Dante tra gli affreschi trecenteschi del Cappellone degli Spagnoli. Altro capolavoro del romanico fiorentino è il Battistero di San Giovanni, «il mio bel San Giovanni» lo chiamava Dante che qui fu battezzato. Il mosaico con le raffigurazioni del Paradiso e dell’Inferno hanno di certo ispirato le visioni dantesche della Commedia, così come le atmosfere rarefatte della Chiesa dei Santissimi Apostoli in piazza Limbo. Lungo la navata sinistra della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1296) si trova la celebre opera Dante che mostra la Divina Commedia di Domenico Michelino (1465). Il cuore politico della città era invece Palazzo Vecchio, oggi sede del Comune. Fu iniziato nel XIII secolo per ospitare i Priori – i rappresentanti politici delle Arti – e dunque anche Dante che ricoprì l’incarico nel 1300. Le riunioni politiche si svolgevano però nella vicina chiesa di San Pier Scheraggio (poi inglobata negli Uffizi) e, dal pulpito romanico ora conservato in San Leonardo in Arcetri, parlarono sia Boccaccio sia Dante. Vicino all’edificio di Orsanmichele è situato il Palagio dell’Arte della Lana, dal 1988 sede della Società Dantesca Italiana. Percorrendo via Dante Alighieri si arriva al “quartiere dantesco” (non ci sono fonti certe ma è probabile che il Poeta vivesse in quest’area) e alla cosiddetta Casa di Dante, replica ottocentesca di una tipica “casa torre”. Qui è stato ricavato l’omonimo museo, a due passi dalla Chiesa di Santa Margherita dei Cerchi dove fu sepolta Beatrice Portinari, musa ispiratrice della Divina Commedia. del Dugento a Palazzo Vecchio fino a gennaio farà da location alla mostra “Il Principe dei Sogni” con l’esposizione degli arazzi medicei di Pontorno e Bronziono. E quasi come se volesse farsi perdonare l’esilio, la città natale di Dante quest’anno ha reso omaggio al Sommo Poeta con tutti gli onori. Mostre, letture, conferenze ed eventi hanno accompagnato le celebrazioni del 750esimo anniversario della nascita di Dante. Il momento più alto in Italia si è svolto il 4 maggio al Senato con l’omaggio musicale di Nicola Piovani e Rosa Feola, seguito dalla lectura dantis di Roberto Benigni. Il capoluogo toscano, invece, il 14 maggio ha aperto le commemorazioni con la rievocazione della grande sfilata dei Gonfaloni con cui, al tempo di Firenze Capitale, fu inaugurata la statua di Dante in Piazza Santa Croce. A chiudere le celebrazioni, il 28 dicembre, il debutto al Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio di “Ballo1265”, spettacolo di Virgilio Sieni (direttore del settore danza della Biennale di Venezia) che porterà in scena 33 canti in forma di danza. A PISA 100 OPERE DI POMODORO Oltre 100 opere di Arnaldo Pomodoro in mostra a Pisa fino al 31 gennaio 2016. L’esposizione coinvolge più luoghi (Palazzo dell’Opera, il museo delle Sinopie e piazza dei Miracoli). Tra sculture, progetti, disegni e documenti, le opere raccontano la vicenda artistica del grande scultore, dialogando con alcuni gessi dei maggiori interpreti della scultura medievale pisana, Nicola e Giovanni Pisano. 7 La magia di Lione, romantica e moderna Mete da Scoprire Lione, vista dall’alto È l’alternativa perfetta alla più “classica” Parigi per chi sceglie l’Oltralpe come mèta di una breve vacanza d’autunno. E non solo per la vicinanza con i confini italiani. Romantica come la Capitale di Francia, moderna e al tempo stesso ricca di storia e cultura, Lione offre un unicum davvero sorprendente ai suoi visitatori. Un racconto che si snoda tra secoli d’arte, stili, popoli e usanze millenarie. Il tutto adagiato sulle colline di Fourvière e della Croix-Rousse, dove confluiscono il Rodano e la Saona. Città dalle origini antichissime (Lione fu fondata intorno al 43 a.C. come colonia romana), il capoluogo della regione Rodano-Alpi conserva le tracce del suo illustre passato soprattutto nel cuore del centro La Vieux Lyon 8 storico rinascimentale, ricono- dove assaggiare le prelibatezze sciuto Patrimonio Universale dell’U- della cucina lionese. manità dall’Unesco. Nella Vieux Alla fine di rue Saint-Jean si trovano Lyon spicca la cattedrale gotica la Place du Change e la maison di Saint-Jean, costruita tra il XII e Thomassin, tra le più antiche della il XV secolo. La parte più antica è città (come testimonia la facciata l’abside semicircolare in stile roma- gotica del XIV secolo) e nota anche nico. La facciata, invece, di tipo come “casa delle bestie” per la gotico, si staglia serrata tra basse presenza di medaglioni raffiguranti torri. L’interno a tre navate custo- mostri. È invece in stile rinascimendisce opere straordinarie come tale classico la casa di Enrico IV. la chapelle des Bourbons del XV Sulla stessa via s’incontrano l’hotel secolo o il solenne coro romanico- Paterin con cortile a gallerie e torre borgognone. Il percorso nel centro scalare e l’hotel Bullioud con galleria storico prosegue sotto lo sguardo della basilica-santuario di Fourvière eretta sulla sommità della collina Il centro storico è durante la guerra franco-prussiana del 1870. Il centro si snoda poi tra riconosciuto dall’Unesco piazze e viuzze, i caratteristici tra- Patrimonio Universale boules (passaggi ricavati all’interno delle abitazioni per spostarsi da dell’Umanità una via all’altra) e i tipici bouchon Mete da Scoprire > La magia di Lione, romantica e moderna FRANCIA Collegamenti BALTOUR Collegamenti capillari dalle principali città italiane alle seguenti località della Francia: Lyon, Dijon, Strasbourg, Nancy, Metz, Paris, Lille, Orleans, Tours, Bordeaux, Angeres, Nantes, Rennes, Caen, Le Canne, Puget-Sur-Argens, Toulon, Marseille, Aix-En-Provence, Avignon, Montpellier, Nimes, Beziers, Narbonne, Toulouse, Perpignan La cattedrale di Saint Jean rinascimentale nel cortile. Dal centro storico parte infine la salita Carmes-Déchaussés et Nicolas-deLange: quasi 800 scalini che conducono alla collina Fourvière dove si può ammirare dall’alto la Città Vecchia. Altro luogo imperdibile è Rue Cléberg, con il Museo della civiltà gallo-romana che dà anche accesso al teatro antico (risalente al 15 a.C.) Un tempo accoglieva fino a diecimila spettatori, oggi ospita il celebre festival de “Le Notti di Fourvière”. Tra i caratteristici traboules e i tipici bouchon si possono assaggiare le prelibatezze locali Com’è noto, per secoli Lione è stata anche capitale della seta. La storia di quest’arte vive ancora sulla collina della Croix-Rousse. A iniziare dalla Maison des Canuts (l’ultimo laboratorio in cui i setaioli utilizzavano telai Jacquard), l’associazione Soierie Vivante (“seteria vivente”), l’edificio della Condition des soies o la Cour des voraces, luogo simbolo della rivolta dei setaioli. Incantevole ITINERARI FRANCESI: ARTE E CULTURA DA PARIGI A CHAMONIX Arte e cultura ma anche natura e sport. Un bell’itinerario invernale in terra di Francia è quello che parte dall’imperdibile visita della Capitale, per poi spostarsi a Lione fino ad arrivare nel cuore delle Alpi del Nord. Teatro di ben tre Olimpiadi invernali, le Alpi del Nord sono sinonimo di alta montagna con la cima simbolo per eccellenza: il Monte Bianco. Grenoble è una città viva e accogliente che vive in costante slancio verso le cime dei massicci circostanti. Ai piedi del Monte Bianco si trova poi Chamonix, una delle più belle stazioni sciistiche a livello mondiale. La località offre uno scenario naturale mozzafiato e innumerevoli possibilità di vivere la montagna in ogni stagione dell’anno. Tappa alternativa di questo percorso “a spasso per la Francia” può essere Tolosa. Città del Sud ad un’ora e mezza dal Mediterraneo o dai Pirenei, Tolosa ha molti luoghi e monumenti da visitare tra le sue viuzze medievali o lungo gli argini del Canal du Midi. Da non perdere, una sosta nelle bodegas, piccoli e caratteristici bar che animano la città francese. Chamonix poi Place Des Terraux che ospita il alcuni. Tra i monumenti contempoMunicipio e la fontana di Bartholdi, ranei, infine, merita attenzione l’Oopera dello stesso scultore della pera Nazionale di Lione in piazza de Statua della Libertà di New York. la Comédie (ricostruita nel 1993 da Qui si trova anche il Museo di Belle Jean Nouvel e con ancora intatte le Arti di Lione, in cui è custodita la parti in stile neoclassico risalenti collezione di monete più importante all’Ottocento) e, lontano dai luoghi della Francia (circa 50mila) oltre più turistici, le vie con i murales reaad opere di Van Gogh, Rembrandt, lizzati dagli artisti della Cité de la Manet, Matisse, per citarne solo Création. 9 Monaco di Baviera, la “metropoli con il cuore” Mete da Scoprire La chiamano Welstadt mit Herz, la “metropoli con il cuore”, e non è così difficile capire il perché. Parliamo di Monaco di Baviera, oggi più che mai centro nevralgico dell’economia, della storia e della cultura dell’Europa del Terzo Millennio. Cosmopolita e hi-tech, moderna e al tempo stesso orgogliosa del proprio patrimonio artistico, la capitale Il Nuovo Municipio bavarese è una città da vivere in ogni suo angolo più nascosto tra monumenti e musei (oltre quaranta), vie dello shopping e viste mozzafiato sulle Alpi. Visitarla tutta in poche ore è un’impresa ardua se non impossibile. Proviamo comunque a tracciare un breve itinerario “mordi e fuggi” per scoprire la città tedesca in questo periodo dell’anno, magari in occasione dell’Oktoberfest o a Natale con gli immancabili e suggestivi mercatini. La capitale bavarese è una città tutta da vivere tra monumenti, musei e vie dello shopping 10 Il centro storico di Monaco è un autentico museo a cielo aperto. L’edificio simbolo, in Marienplatz, (la piazza della Vergine Maria) è il Neues Rathaus, il nuovo municipio in stile neogotico che ha cambiato volto allo skyline della metropoli tedesca. Dalla sua torre, peraltro, s’arriva ad ammirare la maestosità delle Alpi. Splendido poi l’orologio mobile, il Glockenspiel, con due scene delle nozze del duca Guglielmo e la danza contro la peste dei bottai. Altro luogo inconfondibile della città è la Cattedrale tardogotica intitolata alla Beata Mete da Scoprire > Monaco di Baviera, la “metropoli È IL MOTORE ECONOMICO DELLA GERMANIA Monaco è da sempre il motore economico della “locomotiva” tedesca. Qui hanno il loro quartier generale colossi come Siemens, Bmw (da visitare il museo della casa automobilistica ospitato in un’avveniristica torre d’acciaio), Allianz e Munich Re nel settore assicurativo. Il capoluogo bavarese è anche centro innovativo nel campo delle biotecnologie ed è la seconda città finanziaria tedesca dopo Francoforte. Sede del secondo aeroporto del Paese, Monaco infine è una delle capitali europee dell’editoria ed è sede, tra l’altro, del quotidiano Süddeutsche Zeitung, della tv pubblica ARD e di quella commerciale Pro7-Sat1. GERMANIA Collegamenti BALTOUR Collegamenti capillari dalle principali città italiane alle seguenti località della Germania: Munchen, Bietingen, Ingolstadt, Nurnberg, Leipzig, Berlin, Regensburg, Stuttgart, Karlsruhe, Mannheim, Frankfurt, Koln, Dusseldorf, Essen, Dortmund, Hannover, Hamburg Vergine Maria, la Frauenkirche, con La Cattedrale le sue due torri che s’innalzano rag- Si può scoprire in occasione giungendo quasi cento metri d’altezza (basti pensare che la punta dell’Oktoberfest della cupola della torre nord è presa o magari a Natale a punto di riferimento per misurare con i suggestivi mercatini l’intero territorio bavarese). Sempre nel cuore del centro storico, s’incontrano la chiesa di Saint Peter, il nuovo centro culturale ebraico, come Leonardo da Vinci, Dürer, lo storico mercato all’aperto e la Rembrandt, Rubens, per citarne solmitica birreria Hofbräuhaus. Aperta tanto alcuni. Nella Neue Pinakothek nel lontano 1589, da allora è un si passa al periodo che va dal tardo po’ la “mecca” degli amanti della Settecento al “secolo breve”, men“bionda” provenienti da ogni parte tre la Pinakothek der Moderne ha del mondo. Imperdibile anche una superficie espositiva di oltre una visita al Giardino inglese, spa- 12mila metri quadrati che ne fanno zio verde cittadino tra i più grandi uno dei più grandi musei al mondo d’Europa, e al Residenz, ex palazzo nel campo delle arti figurative con- itinerario si chiude all’Olympiapark, reale dei monarchi bavaresi e sede temporanee. Molti poi i musei da nella parte Nord di Monaco, teatro del governo al cui interno sono ammirare, a iniziare dal Deutsches delle Olimpiadi del 1972. La torre ospitati anche splendidi musei. Museum sull’isola dell’Isar, tra i più alta quasi trecento metri e l’audace Spostandosi dal centro, i fasti antichi e grandi del mondo con più copertura dello stadio fanno di quedel passato vivono all’interno del di trecento sale dedicate al mondo sto spazio il simbolo della Monaco Nymphenburg, residenza estiva delle scienze e delle arti. Il nostro moderna. della famiglia reale Wittelsbach costruita nel XVII secolo. Il vasto E PER DUE SETTIMANE DIVENTA complesso barocco incanta con i suoi arredi preziosi, la Galleria con i LA CAPITALE DELLA BIRRA ritratti delle “bellezze” amate da re Ogni anno per due settimane Monaco diventa la Luigi I, l’eleganza della facciata e le capitale mondiale della birra. È l’Oktoberfest, dal suggestioni del suo grande parco. 1810 rito collettivo che richiama 6 milioni di visitatori Gli appassionati d’arte non da ogni parte del pianeta. Ospitata al Theresienwise, potranno invece perdere le tre quest’anno la festa si terrà dal 19 settembre al pinacoteche della città. Su tutte 4 ottobre. Come da tradizione, tutte le birre più la Alte Pinakothek dedicata alla famose di Monaco avranno un loro stand allestito pittura europea fra Trecento e in modo diverso dove divertirsi tra boccali di birra, Settecento: oltre 800 opere conpiatti tipici e tutto il calore del folklore bavarese. servate tra cui quelle di maestri 11 «Costruiamo un ponte tra le nostre imprese e la Silicon Valley» Il Personaggio > Intervista a Alberto Onetti Diviso fra Europa e Stati Uniti, più portato al pessimismo e dove un’impresa che continua il busilavora per creare un ponte fra la c’è un eccessivo realismo che ness iniziato qualche generazione Silicon Valley e le startup euro- porta a coltivare sogni poco ambi- prima e dove ci sono imprenditori pee. Così recita il suo profilo sul ziosi, piccoli. Se tu coltivi sogni spesso di seconda, terza generablog “Silicon Valley” di Corriere.it di piccoli, poi difficilmente realizzi zione. La startup è invece un procui è autore insieme all’ex Google qualcosa di grande». getto nuovo, lanciato da persone Marco Marinucci. Stiamo parlando che molto spesso non hanno alle di Alberto Onetti, presidente della Siamo portati spesso ad asso- spalle una precedente esperienza Mind the Bridge Foundation, fonda- ciare il concetto di startup a un’i- imprenditoriale o ne hanno una zione californiana che promuove dea positiva. Ma in realtà poi le totalmente separata dal nuovo prol’impenditorialità in Europa e nel startup, almeno in Italia, quante getto. Persone che cercano di fare mondo, e referente della Startup possibilità hanno di trasformarsi qualcosa di nuovo, qualcosa che potenzialmente diventi grande» Europe Partnership (SEP), l’inizia- in realtà consolidate? tiva che la Commissione Europea gli ha affidato per sostenere la Con quali probabilità di successo? creazione di startup di successo. «Con la grande probabilità che le “Le startup sono imprese Docente all’Università degli Studi iniziative si traducano in niente. Quando provi a fare qualcosa di dell’Insubria di Varese, ha con- come le altre tribuito ad avviare e far crescere Eppure si crea una dicotomia molto nuovo, le statistiche dicono diverse aziende (tra queste c’è che nel 75-80% dei casi le aziende Funambol, società californiana lea- tra i due mondi” chiudono e non riescono. Ed è der al mondo nel campo del mobile totalmente normale. Io dico però personal cloud). È autore anche di che questa dicotomia tra il vecchio diverse pubblicazioni. Lo abbiamo «Prima di tutto bisogna sgom- e il nuovo è inutile e pericolosa. È intervistato per capire meglio come brare il campo dai luoghi comuni. inutile perché stiamo comunque si sta sviluppando il mondo delle Le startup sono imprese come parlando sempre di fare impresa. startup e dove va l’innovazione. tutte le altre. E invece si sta cre- È pericolosa perché questi due ando quasi una dicotomia tra il mondi hanno un grandissimo bisoProfessor Onetti, qual è la vera dif- mondo delle startup e il mondo gno di comunicare. Se da sole posferenza tra Silicon Valley e le star- delle imprese, che forse è la cosa sono combinare poco, integrate tup europee? E perché c’è bisogno peggiore che si possa fare in que- nella struttura industriale esistente di creare un ponte? sto momento. Bisogna partire dal possono essere invece un efficace «La grande differenza, al di là della fatto che ci sono imprese che cer- strumento di innovazione e rinnodistanza fisica, è la mentalità. La cano di fare qualcosa di nuovo, di vamento in un tessuto produttivo Silicon Valley è un posto fantastico, innovativo, e che ci sono gruppi di che si è un po’ seduto o si è fercaratterizzato da una grandissima persone che partono da zero. Un mato in termini di capacità innopositività e dalla capacità di col- po’ l’opposto del concetto della vativa. Questo è proprio il lavoro tivare e realizzare sogni grandi. piccola-media impresa familiare, che stiamo facendo con Mind the L’Italia e l’Europa sono un posto tradizionale, italiana. Questa è Bridge, creare un ponte». 12 Il Personaggio > Intervista a Alberto Onetti Con quale obiettivo? al mondo. Poi abbiamo aggiunto trasversale. Tutto quello che è «Quello che in Silicon Valley è molto anche programmi per gli investi- nuovo ha infatti una componente comune, give back something, dare tori e per manager di imprese esi- digitale, anche settori molto tradiindietro qualcosa. Quando rag- stenti che hanno bisogno di capire zionali. Poi oggi i grandi temi che giungi qualcosa nella tua vita, c’è questo mondo, di aprirsi all’innova- stanno tirando tantissimo sono una specie di obbligo morale ad zione. Inoltre la Commissione euro- quelli degli open data, dei wearaaiutare gli altri a conseguire qual- pea ci ha affidato un programma, bles (un esempio è l’iWatch, ndr) o cosa di simile, anche solo per “Startup Europe Partnership”, il dei droni, un settore dove tendenspiegargli gli errori che ha fatto ed cui obiettivo è quello di creare un zialmente ci possono essere degli evitare che li ripetano. L’idea che ponte tra le startup europee e le sviluppi esponenziali». avevamo quando abbiamo cre- grandi imprese a livello mondiale». ato la Fondazione era di aiutare la Basta un’idea buona o migliore nostra patria d’origine, l’Italia, a delle altre per fare una startup? pensare a questi temi di cui sette«No, il 5% è idea e il 95% execution. “Da sole possono Se hai un’idea è fantastica ma poi otto anni fa non parlava nessuno. non riesci a realizzarla prima degli Adesso il concetto delle startup è combinare poco, fin troppo inflazionato». altri e meglio degli altri, alla fine ma integrate nell’industria non combinerai niente. La tipica frase che si sente dire in Italia, “io Di cosa vi state occupando in que- possono innovare” sto momento? non parlo di quello che sto facendo «Stiamo portando avanti un properché me lo copiano”, viene pergramma che si chiama “Startup Quali sono oggi i settori più inte- cepita quasi come una bestemmia perché i sogni tenuti nel cassetto school”. L’obiettivo è aiutare a ressanti per una startup? capire cosa significa fare una star- «C’è il grande tema del digitale che rimangono lì». tup nel posto dove ce ne sono di più non è un settore ma un tessuto 13 «Vi spiego il Paese che #ciinteressa» IlIdee Personaggio in movimento > Intervista > Matteoa Giudici di Matteo Giudici* Chi non ha mai sentito parlare della cosiddetta “fuga di cervelli”? Probabilmente nessuno, perché nel nostro Paese questo è un tema quasi all’ordine del giorno. A giudicare da quanto emerge dai massimi canali di informazione, infatti, pare che i giovani italiani più promettenti non vedano l’ora di abbandonare l’Italia ed andare alla ricerca di “un posto migliore” che permetta loro di esprimere al meglio le proprie qualità. Ma siamo davvero così convinti che fare i bagagli e lasciare questo Paese sia il desiderio di tanti giovani italiani? Sicuramente Convegno di Santa Margherita Ligure © Filippo Federico 14 si potrebbero elencare un gran numero di esperienze che diano legittimità a questo assunto, ma altrettanto sicuramente si potrebbe trovare il modo di dare voce a tutti quei giovani che scelgono di rimanere e intraprendere la propria carriera in Italia. “A Santa Margherita Ligure abbiamo parlato del coraggio del cambiamento” La responsabilità che mi sento oggi è proprio quella di fare tutto il possibile affinché questa seconda opzione sia concreta e realizzabile, e il nostro Paese torni ad essere motore dello sviluppo ed attrazione per i giovani, italiani e non. A maggio, ci siamo trovati a Santa Margherita Ligure, per il convegno annuale dei Giovani Imprenditori, movimento di cui faccio parte, a parlare proprio di questo. A gettare le basi per dialogare con la politica, il mondo dell’impresa e la società, invitandone i rappresentanti, con l’intento di creare un ecosistema che porti a confrontare le diverse visioni, definire le strategie comuni e le traduca in politiche per costruire il futuro. Abbiamo parlato del “coraggio” di intraprendere una strada di rottura e cambiamento e del “coinvolgimento” di tutti gli attori, fondamentale per definire regole e politiche coerenti, concrete e condivise per stabilire seriamente la ripartenza dell’Italia. Perché il nostro Paese #cinteressa, per noi, per le nostre imprese, per la nostra società; una società dove la legalità sia la regola condivisa e non un’opzione, e dove ci batteremo in prima persona contro la IlIdee Personaggio in movimento > Intervista > Matteoa Giudici Matteo Giudici corruzione. Sappiamo esattamente “l’Italia che vogliamo” e per raggiungere il nostro obiettivo abbiamo bisogno del supporto della politica, che ci sostenga con leggi chiare e trasparenti e con la definizione di una policy industriale che dia la possibilità agli imprenditori di creare un piano di sviluppo serio e lungimirante, per la stesura della quale tutto il movimento ha dato la totale disponibilità a collaborare. Tanti sono i passi da percorrere all’insegna del cambiamento, nella direzione di una maggiore deduzione fiscale per chi investe in nuove imprese, dell’abbattimento dei contenziosi amministrativi, della riduzione del numero delle stazioni appaltanti, della riforma della Pubblica Amministrazione. Ma il punto è che tutto questo deve essere fatto senza paura, perché come diceva Giovanni Falcone «che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare». Noi, Giovani Imprenditori, non vogliamo fermarci alle parole, “Vogliamo una società dove la legalità sia la regola condivisa contro la corruzione” abbiamo definito gli obiettivi e ora siamo a disposizione per svilupparli, insieme con la politica e la società, “perché l’Italia è dove sono e dove vogliamo che restino le nostre imprese”, e, citando il Presidente dei Giovani Imprenditori Marco Gay, “per le nostre imprese l’Italia sarà anche il Paese più complicato del mondo, ma per noi è semplicemente quello più incredibile”. *Vice Direttore “Quale Impresa” @giudicimat Santa Margherita Ligure 15 Cinque regole d’oro per farsi assumere Focus Lavoro Centinaia e centinaia di curri- Italia, secondo i dati Istat) e lo sa Prima dell’incontro, cula inviati, ore ed ore a spulciare anche chi, tra recruiters e selezio- studiate bene l’azienda annunci e mai che arrivi almeno il natori, si trova davanti il difficile Il primo step è preparare il colloclassico “le faremo sapere”. Poi, compito di scegliere il candidato quio senza lasciare nulla al caso. quando la fiducia sembra svanire, ideale tra tantissimi profili. Bisogna conoscere l’azienda, spulecco che il telefono squilla: «Il suo Come superare dunque lo sco- ciare il suo sito per sapere cosa fa, curriculum è stato valutato positi- glio del colloquio di lavoro? E quali qual è la sua storia e la sua mission. vamente e saremmo lieti di incon- sono le “regole d’oro” da seguire Rileggere il curriculum è fondamentrarla nella nostra sede». Nell’era per convincere di essere la per- tale per essere pronti a esporlo e della crisi che non dà tregua, sona giusta al posto giusto? Di rispondere ad eventuali domande quando il lavoro si fa mèta sempre “vademecum” ne esistono molti su “trabocchetto” (ad esempio sui più lontana, ottenere un colloquio siti d’orientamento e di agenzie per “punti morti” della propria carriera). è già un traguardo non da poco. Lo il lavoro. Ecco cinque consigli su Le possibili domande di un collosanno soprattutto i tanti giovani come affrontare al meglio l’impor- quio – anche le più frequenti su senza occupazione (oltre il 40% in tante appuntamento. carattere e vita personale – vanno 16 Focus Lavoro > Cinque regole d’oro per farsi assumere elaborate insieme alle risposte in modo da risultare più sicuri e credibili al nostro interlocutore. direttori del personale la quasi di studio o lavoro («Come ha totalità presta attenzione al “lin- affrontato gli studi universitari?», guaggio del corpo”. Più dell’80% «Spieghi la sua professione e cosa tiene conto della stretta di mano vorrebbe fare») fino alle domande Gli ultimi accorgimenti e della postura. Dunque occhio a sul modo d’essere («Cosa fa nel per non lasciar nulla al caso quest’aspetto senza però esage- tempo libero?», «Mi dica tre punti È arrivato il fatidico giorno: in pochi rare: i messaggi da far passare di forza e di debolezza del suo minuti ci si gioca tutto. L’ansia è sono la motivazione e la prepa- carattere»). Qui vincono sincetanta, è normale, ma va dosata razione per ricoprire quel posto rità e sicurezza nelle risposte, da evitare risposte negative senza e controllata. Iniziamo dal come di lavoro. vestirsi perché è vero, “l’abito non motivarle. Spesso un colloquio si fa il monaco”, ma scegliere un Sicurezza e sincerità, chiude con la domanda: «Ha qualabbigliamento curato e ordinato come rispondere alle domande cosa da chiedere?». È il momento è già un buon biglietto da visita. Partiamo da un assunto: come di dimostrare di conoscere bene Portare sempre con sé una copia scrive Piergiorgio Argentero l’azienda o di voler entrare nel detdel proprio curriculum (anche se i (docente universitario di Psicologia taglio della posizione per cui si è selezionatori ne avranno già una del Lavoro), il colloquio è uno stati contattati. davanti) e arrivare puntuali, meglio «scambio di informazioni (…) con la con qualche minuto d’anticipo. Se finalità di valutare i possibili aspi- Dopo il colloquio, c’è da aspettare in sala d’attesa ranti per una certa mansione e di cosa bisogna fare? non mostrare tensione: già da qui scegliere la persona più adatta Colloquio terminato, non resta che si è sotto osservazione. a svolgerla nel modo ottimale». aspettare l’esito. Nel frattempo, è Serve dunque un approccio pro- bene riflettere sulle risposte date, La comunicazione non verbale positivo e non “di chiusura” per quali errori vanno evitati in futuro. È è un fattore decisivo esporre il proprio percorso for- un esercizio utile soprattutto se in Dal sorriso alla stretta di mano mativo, professionale e anche previsione c’è un secondo incontro (decisa ma non troppo energica), umano. Le domande possibili con la stessa azienda. Altrimenti, dal “contatto visivo” fino alla sono tantissime. Semplificando, mai dimenticare che ogni collopostura, la comunicazione non si va da quelle sul lavoro propo- quio è un momento di crescita: verbale è decisiva per la buona sto («Perché scegliere lei?», «Cosa più se ne fanno e più si migliora. riuscita di un colloquio di lavoro. conosce della nostra società e L’occasione giusta prima o poi arriSecondo la società leader di quale può essere il suo apporto») a verà, basta esser pronti e sopratrecruitment Robert Half, su cento quelle sulle precedenti esperienze tutto preparati. 17 Il disegnatore italiano che piace a Hollywood Cinema > Intervista a Cristiano Donzelli L’italiano Cristiano Donzelli, di Ho avuto l’opportunità di fornire origini abruzzesi, è uno degli molte idee per il film». storyboard artists, ovvero disegnatori di sceneggiature, più noti Quali altri lavori hai portato a ternel mondo del cinema. Ha col- mine ultimamente? laborato con otto premi Oscar, «Ho lavorato al remake di un film tra scenografi, sceneggiatori e registi. Ha affiancato Gabriele Salvatores in “Educazione siberiana”, Paul Haggis nelle riprese di “Third person” e Alessandro Siani ne “Il Principe abusivo” e “Si accettano miracoli”. Ha anche lavorato con lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, ha realizzato i disegni del film “The Haunting” prodotto da Steven Spielberg e diretto da Jan De Bont, ha curato gli storyboard per le scenografie del film “Gangs of New York” di Martin Scorsese. In seguito, è stato chiamato da Ridley Scott a Londra per “Le Crociate”. Nel suo curriculum spunta anche la collaborazione con Spike Lee per “Miracolo a Sant’Anna”. Parallelamente, ha intrapreso l’attività di regista per spot pubblicitari, video musicali e cortometraggi. Lo abbiamo intervistato prima che a Roma si imbarcasse per una lunga permanenza negli Stati Uniti. Ecco cosa ci ha raccontato. Cristiano, iniziamo dalla tua recente collaborazione con Alessandro Siani in “Si accettano miracoli”. È stato divertente? «Un’esperienza bellissima. Con Alessandro avevo già lavorato per il suo precedente film. Ci siamo ritrovati e ci siamo divertiti molto. 18 che ormai è un cult, “Ben Hur”, diretto dal regista russo Timur Bekmambetov. Tra i protagonisti c’è Morgan Freeman. Un film spettacolare, che ripercorre in maniera un po’ rivista il film che Cristiano e Ben Stiller Cinema > Intervista a Cristiano Donzelli Cristiano Donzelli e James McTeigue Cristiano Donzelli e James McTeigue conosciamo. Come si può imma- professionale e anche di amiciginare c’è anche la classica corsa zia. È stato bello lavorare lo “story” delle quadrighe, che ho dovuto perché lui mi mimava le scene storyboardare interamente per la e trovarsi di fronte a un attore sua complessità. Due settimane comico, vederselo davanti mendi girato con scene spettacolari, tre recita le scene, beh, sembra di stunt, quadrighe preparate appo- vedere il film in diretta. Era difficile sitamente a livello meccanico rimanere seri durante il lavoro». per compiere determinate evoluzioni. Per questo film ho lavorato Quante ore lavori al giorno e tre mesi a strettissimo contatto come si svolge il tuo lavoro? con Jim Rygiel, il supervisore degli «Per rispondere alla prima effetti speciali de “Il Signore degli domanda, posso dirti che sono Anelli” con cui ha vinto tre premi almeno dodici ore di lavoro al Oscar. Un personaggio straordi- giorno. È un’attività davvero nario, come pochi. Ci si immagina impegnativa. Per quanto riguarda che queste persone siano inarriva- invece le modalità, realizzare bili, in realtà sono persone sempli- uno storyboard non è, come tanti cissime e molto divertenti». pensano, la mera esecuzione delle indicazioni di un regista. Non è qualcosa di automatico “Fare uno storyboard ma di molto creativo e artistico. Perché il regista molto spesso ti è qualcosa di creativo, chiede di immaginare delle scene, ma devi pensare quindi di essere tu stesso regista. E spesso occorre tener conto come un regista” anche del budget a disposizione per ogni singola scena e quindi L’ultimo progetto a cui hai dei trucchi per abbassare i costi lavorato? e, a volte, trovare magari solu«Si tratta di “Zoolander 2”, il zioni divertenti per raccontare seguito di un film cult. Una com- la scena». media diretta e interpretata da Ben Stiller con Owen Wilson e Will Quante tavole realizzi per un film? Ferrell tra i protagonisti. Con Ben «Centinaia. Su “Zoolander 2”, ad Stiller è nato un ottimo rapporto esempio, ho lavorato per quattro mesi di fila mantenendo la media di 20-25 tavole al giorno». “A fianco di grandi talenti e artisti s’impara tanto solo osservandoli” Cosa consiglieresti a un ragazzo che volesse seguire la tua strada? «Innanzitutto di guardare tanti film. Io sono totalmente autodidatta, mi piaceva il disegno e ho disegnato tantissimo, poi mi sono cercato i miei contatti. Ho bussato a tante porte, sono andato spesso a Cinecittà, mi sono fatto aprire, insomma, quasi a forza. E mi sono proposto inizialmente gratis pur di imparare a fianco di grandi registi come ad esempio Alberto Negrin. Lavorare a fianco di questi grandi talenti e artisti è un’ottima occasione per imparare delle cose. C’è sempre uno scambio: tu dai un qualcosa di tuo ma prendi anche tanto, che è l’esperienza che questi artisti comunicano e ti mettono a disposizione già soltanto osservandoli». 19 «Come Pavarotti, prendo la vita con il sorriso» Musica > Carmela Remigio Una carriera in continua ascesa, punteggiata dai successi che le hanno dato in particolare i ruoli mozartiani. Carmela Remigio è una delle stelle del firmamento lirico internazionale. Erede della migliore tradizione vocale italiana, ha ini- “Luciano era un artista che affrontava sempre con positività i momenti professionali” ziato gli studi con Aldo Protti e si è perfezionata con Leone Magiera. Ha debuttato diciannovenne, nel ruolo della protagonista dell’opera “Alice” di Testoni al Teatro Massimo di Palermo, dopo aver vinto nel 1992 il concorso “Luciano Pavarotti International Voice Competition” di Philadelphia. «Studiavo presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara – racconta a Break - ed il mio obiettivo era quello di diventare una musicista e attraverso questo lavoro girare il mondo. Quando ho vinto il Concorso Pavarotti ero appena diciottenne, per me è stato come realizzare un sogno. 20 Un sogno che in breve è diventato attesa a Macerata dove riprenderà un lavoro, impegnativo e a volte le prove di Bohème per la prima del stressante». L’intervista si svolge 26 luglio allo Sferisterio. Le chiementre Carmela si trova a Parigi diamo che rapporto avesse con ed è in procinto di cantare sotto Luciano Pavarotti. «Con il maestro la Tour Eiffel, in occasione del con- – spiega - dopo il concorso ho cancerto della Festa Nazionale del 14 tato in molti concerti in tour per il Luglio. Il giorno successivo è invece mondo e ho imparato a prendere Musica > Carmela Remigio la vita sempre col sorriso. Luciano era una persona, un artista che affrontava sempre con positività e gioia i momenti professionali». Carmela, tuttavia, non ha mai partecipato alle iniziative “extra-liriche” di Pavarotti. Non c’è stata mai l’occasione, forse, in ogni caso lei su questo punto è piuttosto rigida. «Un cantante lirico – spiega - non dovrebbe mai uscire dal repertorio classico. La nostra casa è il teatro d’opera. Poi io sono sempre stata contraria alle contaminazioni poplirica». Il 2015 è un anno impegnativo ma appagante per la cantante pescarese. E lei non nasconde di esserne felice. «Il canto e la musica sono una parte importante della © Marco Rossi “Siamo italiani e l’opera lirica è patrimonio nazionale come il Colosseo” Carmela Remigio veste i panni di Mimì nella Bohème in scena a Macerata a luglio 2015 © Alfredo Tabocchini mia vita e mi sento privilegiata teatro». Le chiediamo quali sacria fare un lavoro che è anche una fici e che tipo di impegno richiede essere una cantante lirica. «Prima grande passione». Tanti i ruoli interpretati da Carmela di andare in scena – spiega - devi Remigio nel corso della sua car- studiare a memoria opere molto riera, e sempre con grande entu- lunghe, poi devi preservare la voce, siasmo. Alcuni di questi, però, curarla, gestirla, insomma non conl’hanno “presa” emotivamente sumarla troppo. Oggi è molto imporpiù di altri. «Mi riferisco – sottoli- tante anche mantenere un’ottima nea - a certe eroine come Alceste forma fisica e una giusta immagine di Gluck, da poco interpretata al per i personaggi che andiamo ad Teatro La Fenice di Venezia. Uno interpretare in scena. Siamo nell’espettacolo con la regia di Pierluigi poca dell’immagine e anche il teatro Pizzi, che mi ha costruito addosso d’opera richiede attenzione a queun personaggio commovente: finivo sto. Quindi, sana alimentazione, ginlo spettacolo ed ero sempre in nastica, yoga e studio continuo, e la lacrime dall’emozione. Potrei poi mente sempre al lavoro per memodire Norma, Mimi... Come dimen- rizzare tanta musica. ticare poi tutte le donne mozar- In tutto questo dobbiamo inserire tiane per le quali Mozart ha scritto viaggi continui e tante ma tante valiarie sublimi, dense di sentimenti di gie sempre aperte!». Prima di conamore, malinconia, odio, con una gedarci, chiediamo a Carmela che trasparenza ed una profondità stra- suggerimenti darebbe a chi volesse ordinarie?». L’opera a cui Carmela avvicinarsi alla musica lirica e all’oè più legata sicuramente il “Don pera. «Per chi non avesse mai Giovanni” di Mozart, che nel 1996 ascoltato un’opera lirica - risponde ha segnato l’inizio della sua collabo- -, consiglio almeno una volta di razione con Claudio Abbado e che andare a teatro a vedere Bohème poi l’ha accompagnata in moltissimi o Traviata, Rigoletto o Trovatore. teatri del modo. «È l’opera che ho Siamo italiani e l’opera lirica è eseguito di più, oltre 450 volte, e nostro patrimonio nazionale, allo non sono ancora stanca di cantarla. stesso modo in cui consideriamo La trovo un capolavoro di musica e nostro il Colosseo». 21 L’architetto gioioso che amava le donne e lo champagne Arte Italia di Sergio Di Sabatino Nel 2012 è morto a ben 104 anni il sede ufficiale governativa. Nel grande architetto brasiliano Oscar 1947 fece parte, di nuovo insieme Niemeyer, progettista di alcuni a Le Corbusier, del team internadei più famosi edifici modernisti zionale di architetti che progetdel ventesimo secolo. Niemeyer tarono il quartier generale delle diventò famoso a livello interna- Nazioni Unite a New York. Negli zionale con la progettazione e anni successivi la Yale University la costruzione di Brasilia, nuova gli offrì una cattedra e la Harvard capitale del Brasile, tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Il suo orientamento politico lo costrinse all’esilio in Europa negli anni della dittatura militare in Brasile. Alla fine degli studi iniziò a lavorare nello studio dell’architetto Lucio Costa ed i suoi primi lavori importanti risalgono agli anni Trenta. Nel 1939, quando era ancora dipendente di Lucio Costa, fu a capo della commissione di architetti che doveva progettare, con la consulenza di Le Corbusier, la sede di Rio de Janeiro del ministero dell’Istruzione e della Sanità. Il palazzo è stato il primo grattaLa Cattedrale di Brasilia cielo utilizzato come 22 Graduate School of Design la posizione di rettore, ma gli fu rifiutato il visto di ingresso negli Stati Uniti per le sue posizioni di sinistra (pare che Fidel Castro abbia detto una volta: «Niemeyer e io siamo gli ultimi comunisti»). Il periodo più importante nella vita e nella carriera di Niemeyer arrivò però nel 1956. In quell’anno Juscelino Kubitschek venne eletto presidente del Brasile e lo convocò per il progetto di una nuova capitale, Brasilia. Kubitschek affidò l’organizzazione del concorso per il progetto della città a Niemeyer. Il concorso fu vinto dall’architetto Lucio Costa, il vecchio maestro di Niemeyer, che disegnò la pianta della città lasciando a Niemeyer gli edifici principali, tra cui la residenza del Presidente, la casa dei deputati, il Congresso N a z i o n a l e, la Cattedrale di Brasilia, diversi ministeri e Arte Italia > L’architetto gioioso che amava le donne e lo champagne Il Congresso Nacional a Brasilia diversi edifici residenziali. Brasilia fu progettata, costruita e inaugurata in quattro anni. Niemeyer fu nominato capo responsabile del collegio di architettura dell’Università di Brasilia. In Italia una delle sue opere più importanti è la sede della di un brasiliano doc. In tutte le sue opere resta fondamentale un aspetto estetico quasi fanciullesco capace di colpire le sensazioni più pure di ognuno di noi. L’architettura di Niemeyer è divertente e gioiosa. Se ne sono accorti anche ad Hollywood prendendo il In tutte le sue opere resta fondamentale un aspetto estetico quasi fanciullesco Diventò famoso a livello internazionale con la progettazione e la costruzione di Brasilia Mondadori che, con la sua struttura esterna ritmata, contiene il blocco degli uffici in vetro e totalmente sospeso. Ma oltre questi cenni di una storia grandiosa, la cosa più importante che ci ha insegnato Niemeyer con la sua architettura è certamente l’immensa gioia di vivere Il Centro culturale internazionale Oscar Niemeyer situato a Avilés, Asturie (Spagna) suo museo come set per realizzare una famosissima ambientazione di uno dei film di James Bond 007. La sua vita è stata continuamente costellata di belle donne e grandiose feste, come si usava in quegli anni anche tra gli uomini di estrema sinistra E d’altronde anche egli stesso in una delle sue ultime interviste alla domanda «quali sono le cose più bella della vita?» rispose secco «le donne e lo champagne». La sua lunga vita dimostra ancora una volta che chi gode vive cent’anni e anche di più! La sede del Gruppo Mondadori a Segrate (Milano) 23 Bimbi a tavola sani e contenti Mamma che fame! di Giorgia Di Sabatino Quando una mamma dice “È pronto!” raramente avviene quello che si vede nei film. Nessuno risponde con entusiasmo “Arrivo!”, nessuno si scaraventa a tavola affamato e con il sorriso, nessuno spegne la tv interrompendo il più bello dei cartoni, ma soprattutto nessun bambino spera di trovare nel piatto broccoletti e zucchine al vapore! No, questo non accadrà mai. Rassegnatevi genitori! Al massimo qualche faccia curiosa si trascinerà lentamente fino in cucina con un videogioco in mano sperando in un piatto di patatine fritte o in un gelato al cioccolato. Mi chiamo Giorgia e sono una food writer e una blogger. Una food writer scrive di cibo e non è necessariamente una cuoca. Io non lo sono, ma mi considero una semi-esperta di ricette per bambini! Vi racconto la mia esperienza di mamma di Luca, un bambino di 5 anni molto sveglio e simpatico, ma dispettoso a tavola. Durante lo svezzamento credevo di essere la mamma perfetta perché riuscivo a fargli mangiare tutto. La prima pappa è stata un successo. Frutta, un successo. Formaggi di ogni genere e carne e pesce omogeneizzati in casa. Tutto perfetto! Luca mangiava e io ero contenta. Poi, mese dopo mese, quando il cucchiaino non era più in mano a me e diventava pian piano una forchetta, Luca ha deciso che così era troppo facile per tutti e che non avrebbe mai più mangiato quello che decidevo io! Ecco allora perché ho deciso di interessarmi di più alla cucina, in particolare quella per i bambini. Non sono una chef professionista, né una nutrizionista, ma semplicemente una persona che nel tempo si è data da fare per capire cosa piace ai bambini. 24 Giorgia Di Sabatino Non è sempre facile convincerli, ma è bello provarci e qualche volta le soddisfazioni arrivano e ti riempiono di gioia. I bambini hanno i loro gusti, c’è poco da fare. Sono del parere che devono imparare a mangiare di tutto, ma che non bisogna forzarli. Anche loro sanno gestire il loro appetito e se dicono che non hanno fame è inutile insistere. Quali sono i miei trucchi per mettere tutti a tavola con il sorriso? Direi che per prima cosa è essenziale appunto mostrare un bel sorriso. I genitori sono l’esempio e quindi niente musi lunghi e via le preoccupazioni una Mamma che fame! > Bimbi a tavola proprio dal cibo. Il curry e la curcuma, per esempio, non mancano mai a casa mia e mi piace utilizzarli e farli conoscere anche a mio figlio, così come lo zenzero, la vaniglia e la cannella. E poi le erbe aromatiche. Molte mamme pensano di non aver tempo di mettersi ai fornelli e di non poter dedicare la giu- RICETTA DELLE “CHIPS DI ZUCCHINE” La copertina del libro volta rientrati a casa dal lavoro. Cenare insieme è un momento bellissimo soprattutto per i bambini. La condivisione è importante e tra una chiacchierata e una risata si mangia tutto più volentieri. Via i cellulari e TV rigorosamente spenta. Ricordate sempre che se la mamma e il papà non seguono una dieta equilibrata, difficilmente un bambino vorrà farlo. Se in casa circolano merendine e bibite zuccherate, sarà difficile proporre alternative sane come frutta e yogurt. Questo non vuol certo dire che mai nella vita un bambino dovrà assaggiare junk food, tutti lo abbiamo fatto ed è giusto che sia così, ma almeno non facciamolo diventare una routine. e diventano golose chips croccanti. Provare per credere! (Vi lascio la ricetta). E poi con la famosa zuppa di Shrek non si sbaglia mai. Volete la ricetta? Niente di più semplice, io chiamo così il classico passato di verdure. Provate anche voi! A volte basta così poco per far felice un bambino! INGREDIENTI 2 zucchine - 6 cucchiai di pan grattato 3 cucchiai di parmigiano Paprika dolce qb Olio extravergine di oliva qb Un bicchiere di latte Giorgia Di Sabatino con Caterina Balivo durante la trasmissione Detto Fatto sta attenzione all’educazione alimentare dei piccoli perché tra il lavoro e mille impegni è difficile applicarsi più di tanto. Sono una mamma lavoratrice anche io e vi dico che invece è possibile conciliare le cose soprattutto perché il mio segreto sta nella semplicità. Pochi ingredienti e poca fatica in cucina, ma tantissima resa. E poi, un altro requisito fondamentale per far bene le cose in cucina è l’amore! Questo è l’ingrediente che non deve mancare mai. Io cucino sempre dato che praticamente ormai lo faccio per mestiere, e cerco di portare a tavola cose diverse. Sarete a questo punto curiosi di La varietà degli alimenti è molto sapere come faccio a far manimportante per i bambini così giare di tutto a mio figlio. come per gli adulti. Carne, pesce, Non è facile e non sempre ho sucformaggi, verdure e frutta, pasta e cesso, ma le provo tutte. legumi, non deve mancare nulla. A Luca, per esempio, non ama me piace aggiungere anche le spe- le cose verdi come tutti i suoi zie, un modo diverso per insaporire coetanei e così io cerco di i piatti senza appesantirli e senza proporgliele in maniera originale. usare troppo sale o troppo zuc- Le zucchine in padella o al vapore, chero. E poi credo sia importante per esempio, sono molto molto nell’era della globalizzazione aprire “verdi”, ma leggermente gratinate e le porte ad altre culture partendo passate in forno cambiano colore PREPARAZIONE Lavare le zucchine ed eliminare le estremità. Affettare sottilmente le zucchine con una mandolina. Mescolare pan grattato e parmigiano grattugiato. Aggiungere delle spezie (paprika). Rivestire una teglia con carta forno e spennellarla con olio extravergine di oliva. Immergere le zucchine nel latte e passarle poi nell’impanatura. Disporle nella teglia, senza sovrapporle. Condire con un filo d’olio. Cuocere in forno a 200° per circa 10 minuti. 25 Romantica e bohémienne, così la donna scalda l’inverno Moda Romantica e un po’ bohémienne, in perfetto stile animalier o total black per appuntamenti di lavoro o quando il dress code non ammette distrazioni. Una donna che non sbaglia un colpo insomma, che saluta fantasie e colori estivi ma non per questo rinuncia alla propria femminilità e creatività con l’arrivo della stagione fredda. Da Parigi a New York, passando per Londra e ovviamente Milano, le più importanti passerelle hanno già da tempo svelato tutte le tendenze che riempiranno i guardaroba femminili per l’autunno-inverno. Donna romantica dicevamo, ed ecco allora spuntare gonne in tessuti leggeri e fantasie floreali dentro l’armadio. O ancora camicie declinate in nuances avvolgenti come il nocciola, l’ocra e il blu notte. Immancabile poi il tubino stavolta in lana o cashmere, outfit sempre elegante ma soprattutto adatto alle frenetiche giornate invernali. Il nero la farà invece da padrone se c’è da essere perfette per il lavoro o di sera, su abiti lunghi arricchiti però di sensuali inserti trasparenti o preziosi dettagli gold. L’alternativa è il pantalone in total black – anche in pelle – in abbinamento a soprabiti dorati e stivaletti lucidi. Stile dark quindi, ma rivisitato e “smorzato” per non rinunciare a un pizzico d’originalità. Altro must di quest’autunnoinverno saranno le stampe zebrate (o comunque animalier) che si faranno 26 spazio su abiti accompagnati da borse in tinta e accessori in pelle. Pollice verso al contrario per lo stile etnico, mentre per una domenica al cinema vanno sempre bene gli intramontabili jeans con un caldo maglione e giubbino trendy. Capitolo a parte infine per soprabiti, cappotti e pellicce. Che sia monopetto o doppiopetto, il maxi coat in lana e toni pastello è di sicuro sinonimo di eleganza. La variante in cammello è molto glam così come quella con collo in pelliccia. Per quest’ultimo capo, si sa, la scelta non è solo questione di moda. La pelliccia è apparsa su molte passerelle anche quest’anno ma, per le eco-chic, l’alternativa è presto detta: indossate pellicce ecologiche, magari in colori sgargianti sopra minidress altrettanto colorati. LA BORSA RESTA L’ACCESSORIO PRINCIPE Tracolle e clutch, bauletti e secchielli. Poco importa cosa scegliete, l’importante è sapere che la cara vecchia borsa quest’anno torna ad essere l’accessorio principe di qualsiasi outfit. Tra le versioni più trendy c’è di sicuro quella in pelliccia o in pelle. Anche l’alternativa con le frange farà molta tendenza specie tra le giovanissime. I colori da non dimenticare saranno quelli vivissimi del verde petrolio, del rosso rubino e, perché no, del viola. Moda > Un occhio all’armadio di lei Un occhio all’armadio di lei Ecco la moda ricercata e “senza generi” La moda uomo strizza un occhio (forse) di troppo a quella femminile e si fa più audace, sofisticata e molto ricercata. Non è una novità e lo sappiamo, la tendenza è in atto da molte stagioni ma mai come quest’anno le principali maison sembrano voler rompere schemi e barriere tra i due sessi. E c’è già chi parla di genderless style – letteralmente “stile senza genere” – o di gender equality. Anche dentro il guardaroba. Cosa indosserà allora l’uomo per la stagione fredda ormai alle porte? Stando alle più rinomate passerelle, negli armadi maschili si faranno spazio pizzi, camicie e bluse in seta, fiocchi ed eleganti borse a tracolla. Un must saranno i pantaloni in maglia, comodi e avvolgenti, ok anche all’intramontabile camicia bianca adatta ad ogni outfit, dal tradizionale al più casual. Il capo davvero glam – udite udite – è però la pelliccia (meglio in versione eco) che da capo femminile per antonomasia s’intrufola nell’armadio maschile e appare un po’ ovunque, su pantaloni o più semplicemente come soprabito importante. L’alternativa classica? Il più tranquillo cappotto, minimal oppure vintage d’ispirazione ai favolosi anni ’70. Infine i colori: l’uomo di quest’autunno-inverno vorrà divertirsi anche su questo fronte passando con disinvoltura dal rosso in ogni sfumatura al verde petrolio, fino al marrone e il blu elettrico. E AL POSTO DELLA VALIGETTA SPUNTA LO ZAINO Voglia di osare anche per gli accessori: zaini al posto della valigetta da lavoro e tracolle fashion, borse in pelle o con borchie. La borsa sarà insomma un accessorio immancabile e decisamente trendy, facile da abbinare con ogni outfit maschile della prossima stagione fredda. Anche le scarpe saranno meno “classiche” e più sbarazzine. Bene dunque a sneakers in abbinamento ad abiti formali, così come i mocassini ma in chiave sempre moderna e originale. 27 Streaming Spa, la musica si è trasferita sul web Mondo tecnologico In principio fu Napster. Era il invece 41 milioni le persone coin1999 quando faceva la sua com- volte in attività di streaming in parsa il primo sistema di massa abbonamento (la crescita è quasi per condividere online conte- del 40% annuo), mentre le previnuti multimediali. Sembra un sioni economiche per il settore secolo fa, eppure sono passati parlano di 8 miliardi di introiti nel poco più di quindici anni dalla 2019 (fonte MIDiA Research). rivoluzione - allora più che con- Se queste sono le stime, è natutroversa (Napster fu costretto a rale che la sfi da tra i colossi chiudere nel 2001 per violazione mondiali per assicurarsi fette della privacy) - del concetto di file consistenti della torta (con piatsharing. Battaglie legali a parte, taforme sempre più attente ai oggi invece la fruizione in rete di “desiderata” di music e video strevideo e musica costituisce una amer) sia senza esclusione di delle frontiere più interessanti colpi. A difendersi dai colpi di merdel comparto informatico. Basta cato ci sono gli svedesi di Spotify, leggere i dati: nei primi sei mesi il portale da oltre 30 milioni di del 2015 solo in Italia lo strea- brani accessibili per 10 euro al ming ha conquistato il 62% del mese tramite le app web o mobile mercato musicale digitale, il 26% (le canzoni sono gratis se si di quello totale (dati Deloitte per accettano messaggi pubblicitari). Fimi). In tutto il pianeta, calcola Dalla quotazione in Borsa all’acl’International Federation of the cordo con Sony, che consentirà di Phonographic Industry, sono ascoltare musica mentre giocano 28 a più di 60 milioni di utenti di Playstation Network, nel futuro ormai prossimo Spotify dovrà vedersela con due sfidanti non da poco: Google e Apple. Mountain View ha infatti lanciato negli Stati Uniti la nuova release di Google Play Music che consente l’ascolto gratis di 30 milioni di brani purché si accetti la pubblicità (la versione a pagamento è di 10 euro mensili). Cupertino risponde con Apple Music,, da fine giugno disponibile anche nel nostro Paese. La piattaforma, accessibile sul web e tramite app per iOs e Android, è personalizzata sui gusti dell’utente ed è a pagamento (9.99 euro al mese per singoli utenti, 14.99 per famiglie fino a sei persone) dopo tre mesi di prova. A contendersi posti di mercato ci sono poi Napster,, “rinata” nel 2013 con una versione legale, la francese Deezer che per 10 euro al mese offre l’ascolto di ben 35 milioni di brani, Rdio creata dai fondatori di Skype, oltre al portale britannico Mondo tecnologico > Streaming Spa, la musica si è trasferita sul web Rara e al francese Qobuz, ancora non disponibile in Italia. Altra realtà internazionale è il servizio di radio in streaming Pandora, per ora diffuso solo negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e in Australia. Se resta ancora da capire come si muoverà Facebook, chi non sembra voler perder tempo invece è Microsoft, che punta al mercato dello streaming musicale con il nuovissimo sistema Groove che dovrebbe dare accesso a 40 milioni di canzoni. Discorso a parte infine per l’Italia, dove un suo spazio l’ha già conquistato TimMusic che, forte di Nei primi sei mesi del 2015 lo streaming ha conquistato il 62 per cento del mercato musicale digitale un catalogo da 20 milioni di brani nazionali e internazionali, l’anno scorso ha toccato quota 2 milioni e mezzo di streaming. E la sfida tra i colossi mondiali per assicurarsi fette della torta è senza esclusione di colpi NON SOLO LE CANZONI, ONLINE ANCHE VIDEO E FILM Non solo musica nell’affollato universo dello streaming. Anche per la tv e il cinema sembrano infatti aprirsi nuove porte grazie al lancio di piattaforme per la visione online di video, programmi di approfondimento e contenuti di intrattenimento di ogni genere. La maggior parte dei principali canali televisivi consentono oggi di vedere film e programmi in streaming. Per citare solo l’esempio delle reti nazionali, anche “Mamma” Rai si è rinnovata mettendo a disposizione i propri contenuti sul portale Rai.tv, accessibile anche da smartphone e tablet. Interessante poi la sezione dedicata ai web movies realizzati da registi emergenti esclusivamente per la distribuzione sulla rete. Capitolo film, i sistemi (ovviamente parliamo di quelli legali) per vedere gratis pellicole più o meno recenti sono tanti: si va da MegaTube che utilizza il canale YouTube alla piattaforma VVVID. I colossi internazionali dello streaming di contenuti video vanno dall’ormai celebre Netflix – dal 2008 servizio di streaming on demand tramite abbonamento – alla Apple Tv che permette di vedere sulla tv contenuti in streaming anche da smartphone e pc, fino a Comcast che nel 2016 renderà disponibile in tutti gli Stati Uniti il servizio Stream. E anche stavolta Microsoft non vuole restare a guardare e punta tutto sulla app Movies & Tv per riprodurre video personali, acquistare o noleggiare film e show televisivi. 29 L’ascesa dei robot, ieri fantasia e oggi realtà Mondo tecnologico Droni d’ufficio che tolgono il posto ai colletti bianchi, software capaci di leggere il pensiero umano grazie a un “semplice” algoritmo, assistenti virtuali e automi che si sostituiscono in tutto e per tutto all’uomo, a lavoro o a casa. Fino a qualche anno fa pura fantascienza da film hollywodiano, oggi prospettiva sempre più vicina e reale. Tutto merito dei passi da gigante compiuti negli ultimi anni dalla robotica e dagli studi sull’intelligenza artificiale (in soldoni, quel campo dell’informatica che studia la possibilità di costruire computer in grado di riprodurre alcune capacità della 30 mente umana o, nella sua versione “forte”, addirittura l’intero pensiero umano). Visioni tecnoapocalittiche a parte, lo scenario del futuro ormai prossimo è quello della definitiva “ascesa dei robot”, tanto per citare uno degli ultimi libri sul tema – “Rise of Robots” appunto – scritto da Martin Ford, imprenditore della Silicon Valley che s’interroga sulle conseguenze economiche e sociali di questa convivenza più o meno “forzata” uomo-robot. I timori riguardano ad esempio le ricadute occupazionali (quali e quanti posti di lavoro scompariranno), il livello di automazione È merito dei passi da gigante compiuti negli ultimi anni dagli studi sull’intelligenza artificiale di queste macchine e la capacità umana di continuare a guidarle. Gli umanoidi intanto si fanno spazio nella nostra vita quotidiana con effetti che possono apparire imprevedibili ai più: dalla sicurezza alla medicina, passando per la contabilità e l’assistenza a utenti e clienti, i campi d’applicazione Mondo tecnologico > L’ascesa dei robot, LE “OLIMPIADI” DELLE MACCHINE Un percorso a ostacoli con ben otto obiettivi da raggiungere simulando un intervento di soccorso in condizioni di altissimo rischio. Questa la prova che hanno dovuto affrontare i venticinque robot in sfida tra loro lo scorso mese di giugno in America (a Pomona) per vincere la più grande gara mondiale di automi, la Darpa Robotics Challenge promossa dal Dipartimento per la Difesa degli Stati Uniti d’America. La medaglia d’oro è andata al team sudcoreano Kaist con il robot Drc-Hubo, che ha completato il difficile percorso nel tempo-record di 44 minuti e 28 secondi. All’equipe di ricercatori asiatici è andato il premio da due milioni di euro. Subito dietro gli americani Ihmc e Tartan Rescue. Tra gli otto compiti da risolvere nei 60 minuti a disposizione, ad esempio, c’era da guidare e scendere da un veicolo, aprire una porta e attraversarla, chiudere una valvola in perdita, fare un buco nel muro ricorrendo ad un trapano, attraversare un’area con detriti, salire le scale, tirare una leva o inserire un cavo in una presa di corrente. Non ha sfigurato – anche se si è piazzato solo 17esimo – l’italianissimo Walkman, il robot creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova in collaborazione con il centro ricerche Piaggio di Pisa. Alto un metro e 85 centimetri e pesante cento chili, Walkman è riuscito ad utilizzare un trapano e guidare una macchina ma poi è stato “tradito” dalle batterie che l’hanno improvvisamente abbandonato durante la competizione. sono davvero sconfinati. Si va dal diligente robot-fattorino già all’opera tra i corridoi di un albergo di Cupertino, all’umanoide creato da una multinazionale giapponese per accogliere e assistere i propri clienti in negozio. Suo “cugino”, Socibot, viene invece utilizzato in aeroporti o centri commerciali ed è in grado di fornire informazioni su richiesta. C’è poi Wall-Ye, invenzione di un ingegnere francese, appassionato di vini, che l’ha programmato per lavorare nei vigneti e incamerare informazioni sullo stato di salute dell’uva o le condizioni del terreno. Nel campo della medicina si entra nella chirurgia assistita, mentre esistono già sistemi che somministrano anestesie o i robot-cavie per simulare condizioni cliniche o psicologiche. Roboy, infine, è il robot “nato” in Svizzera e dotato di muscoli e tendini sintetici per aiutare disabili e anziani nelle loro attività giornaliere. La robotica sarà poi sempre più a servizio dell’economia e dell’industria con macchine che collaborano con l’uomo per assemblare parti meccaniche o elettroniche e produrre prodotti, abbassando i costi e con tempi ridotti. Un’ulteriore conferma di quello che ci aspetta tra pochi anni arriva anche dalla statistica: Gli umanoidi si fanno spazio nella nostra vita quotidiana con effetti che possono apparire imprevedibili ai più per l’International Federation of Robotics, entro il 2017 l’aumento dei robot sarà di circa il 12% ogni anno. Nel frattempo, solo l’anno scorso, erano 205mila quelli già installati. E’ “l’ascesa dei robot” dicevamo. Se l’uomo non può fermarla, non gli resta che cercare di guidarla. 31 BALTOUR NEWS Sconti sulle tariffe, per famiglie e giovani, fidelity card e tanto altro Baltour migliora costantemente i servizi offerti alla propria clientela cercando ogni giorno soluzioni in linea con le più disparate esigenze. Ecco una rassegna delle principali novità in arrivo. TARIFFE PERSONALIZZATE Puoi scegliere le tariffe più adatte a te, selezionandole dal sito www.baltour.it. Eccole nel dettaglio: Gold Smart Economy Low-cost › Cambio data gratuito fino a un’ora dopo la partenza La tariffa Smart, è una tariffa ridotta del 15% rispetto alla Gold. Se scegli la tariffa Smart hai: La tariffa Economy, è una tariffa ridotta del 25% rispetto alla Gold. Se scegli la tariffa Economy hai: Offerte a partire da 1 euro, 9 euro, 19 euro acquistabili 10 e 15 giorni prima della partenza › Cambio data fino all’orario di partenza con un costo di 8€ › Non modificabile › Cambio nominativo gratuito › Cambio data fino all’orario di partenza con un costo di 5€ › Scelta dei posti a sedere sull’intera disponibilità dell’autobus › Annullamento fino all’orario di partenza con rimborso del 80% del biglietto › Non rimborsabile › Annullamento fino a un’ora dopo la partenza con rimborso del 95% del biglietto › Non rimborsabile › Scelta dei posti a sedere sull’intera disponibilità dell’autobus con esclusione delle prime due file Tariffa Andata Sconto e Ritorno famiglia › Sconto del 10% sulla tariffa Gold › Sconto del 20% sulla tariffa Gold su andata e ritorno in giornata 32 › Sconto del 25% su tariffa Gold o Smart acquistando biglietti per minimo 3 persone con stessa residenza o stesso cognome PERCHÉ SCEGLIERE BALTOUR Mario Rossi 31/12/2015 12345 Per la capillarità del servizio e delle fermate: con i nostri autobus colleghiamo tutte le grandi città così come i centri “minori” Per le tariffe low cost: viaggi a partire da 1 euro BALTOUR CARD La nostra carta sconto è unica perché ti permette di ottenere sconti non solo su tutta la rete nazionale del nostro Gruppo ma anche in Europa. La nostra carta sconto è acquistabile sul sito www.baltour.it o presso le Agenzie di viaggio convenzionate. Per la vasta scelta delle linee e degli orari anche notturni, sicuri e confortevoli Per la qualità e modernità della flotta autobus impiegata e il personale sempre attento alle esigenze della clientela Baltour Card Baltour Card Classic Giovani › Sconto dal 10% al 25% nei giorni di martedi, mercoledi e giovedi › Sconto del dal 5% al 20% nei giorni di lunedi, venerdi, sabato e domenica › 12/26 anni non compiuti › Sconto dal 15% al 30% nei giorni di martedi, mercoledi e giovedi › Validità 365 giorni › Sconto del dal 5% al 25% nei giorni di lunedi, venerdi, sabato e domenica › Costo 30 € › Validità 365 giorni Per la possibilità che si ha sugli autobus di ammirare, grazie alle ampie vetrate, incantevoli paesaggi e conoscere quindi città e territori diversi 5 Per avere un unico interlocutore in grado di garantire collegamenti con autobus in tutta l’Italia e l’Europa › Costo 10 € 33 BUS CHE PASSIONE BALTOUR NEWS La qualità per Baltour è un concetto concreto La grande attenzione alla qualità del servizio e alla modernità dei propri mezzi è un segno distintivo del Gruppo Baltour. Come la sua storia, fatta di progressivi e costanti passi verso il benessere dei propri clienti. Basti pensare alla flotta, composta da autobus di nuovissima generazione forniti dalle più prestigiose case costruttrici europee. Tutti i mezzi offrono i più elevati standard di affidabilità ed efficienza ma anche il massimo comfort. Aria condizionata, sedili reclinabili e traslabili, toilette di bordo e ampia bagagliera sono da anni messi a disposizione dei viaggiatori. E così, grazie agli ampi spazi sia per i bagagli personali sia per la seduta, anche i lunghi viaggi diventano meno pesanti. Merito soprattutto della selleria sempre più evoluta: forme ergonomiche e materiali pregiati permettono al viaggiatore di rilassarsi completamente durante tutto il viaggio. I dettagli sono così importanti che a volte, anzi spesso, possono fare la differenza. Per questo Baltour traduce il concetto di qualità in alcuni valori tangibili. Vediamone alcuni e impariamo a riconoscerli. 34 BUS CHE PASSIONE BALTOUR NEWS DISTANZA TRA SEDILI Sugli autobus Baltour non si corre il rischio di rimanere a corto di… spazio. La distanza tra i sedili è tale da consentire a tutti i passeggeri un viaggio piacevole e comodo. A bordo ci sono 48 posti a sedere sugli autobus a un piano contro i 55 degli allestimenti dei concorrenti e 72 su quelli a due piani contro gli 86 delle aziende concorrenti. Allestimenti che consentono una reale reclinabilità dei sedili per viaggi confortevoli anche per i passeggeri più esigenti. QUATTRO POSTI IN ULTIMA FILA Sugli autobus Baltour si sta comodi anche in ultima fila, dove i quattro sedili (contro gli abituali cinque) dimostrano con i fatti l’attenzione che l’azienda pone al comfort dei propri passeggeri. Una precisa strategia di qualità, che rinuncia volentieri ai numeri per cedere il passo all’esperienza (si spera positiva) di ogni singolo utente. + 4 PRESE ELETTRICHE SOTTO IL SEDILE Durante il viaggio, si sa, computer , telefonini, smartphone e tablet possono aver bisogno di un “rifornimento”, soprattutto se il tragitto è lungo. Sugli autobus Baltour non si resta sprovvisti di corrente, dato che le prese elettriche sono posizionate sotto o sopra ciascun sedile e pronte ad erogare energia a tutti i dispositivi che ne necessitino. DOPPIA IMBOTTITURA Il comfort degli autobus Baltour è sempre al top grazie allo studio attento e costante che viene riservato all’ergonomia e all’utilizzo di materiali pregiati. Un’attenzione che parte dal bisogno di regalare ad ogni passeggero l’occasione di rilassarsi profondamente e di gustare tutto il piacere del viaggio. WIFI Gli autobus Baltour non si limitano a rifornire di energia i dispositivi dei passeggeri, ma provvedono anche al loro necessario collegamento ad Internet. La rete wifi è da alcuni anni disponibile di notte e di giorno per garantire news e aggiornamenti in tempo reale a tutti i passeggeri. Gratis, naturalmente. PANORAMICITÀ Ampie vetrate, paesaggi smisurati da abbracciare, uno sguardo a 360 gradi su angoli suggestivi e indimenticabili d’Italia e d’Europa. Gli autobus Baltour da sempre offrono esperienze di viaggio uniche e indimenticabili grazie alla loro panoramicità che, sui mezzi a due piani, si tramuta in una pura sensazione di libertà. 35 PayPal è il metodo semplice, rapido e sicuro per pagare e farsi pagare online, anche attraverso dispositivi mobili. Il servizio consente di inviare denaro senza condividere i propri dati finanziari e offre la flessibilità di pagare tramite conto corrente, carta di credito o finanziamento promozionale. 143 milioni di persone usano già PayPal in 193 Paesi. Con PayPal puoi comprare il tuo biglietto online quando vuoi, dove vuoi e in tutta sicurezza. Come funziona? • Apri un conto PayPal gratuitamente su www.paypal.it. • Colleghi una carta al conto PayPal o lo ricarichi tramite bonifico bancario. • Al momento di pagare, selezioni PayPal. • Completi il pagamento su una pagina sicura, senza digitare il numero di carta. I tuoi dati sono protetti sui server sicuri PayPal e non vengono comunicati ai venditori. Perché scegliere PayPal per prenotare il tuo viaggio? 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