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VENERDì 4 LUGLIO 2014
Omaggio a Isabelle Huppert
A Roma per presentare la rassegna di film che
le dedica Villa Medici dall' 8 al 18 luglio
CRISTIAN PEDRAZZINI
[email protected]
SPETTACOLINEWS.IT
Da martedì 8 a venerdì 18 luglio l'Accademia di Francia a Roma apre
ancora una volta gli splendidi giardini di Villa Medici per la rassegna
cinematografica Cinema all'aperto, quest'anno dedicata a Isabelle
Huppert, che sarà a Villa Medici per presentare i suoi film. L'ottava
edizione di Cinema all'aperto intende essere un vero e sentito omaggio
al suo talento, offrendo una selezione dei suoi migliori film, da lei stessa
scelti, con un'attenzione particolare verso l'Italia: il programma include
infatti alcuni dei più importanti autori del cinema italiano con cui
l'attrice ha lavorato e opere ambientate in Italia.
Nel corso della sua carriera di straordinaria attrice è stata definita dalla
critica "sublime", "eccezionale", "sorprendente" e "talento di incredibile
temperamento e classe". Scelta dai più grandi registi degli ultimi
decenni, Isabelle Huppert può essere dunque considerata "l'ultima diva"
della cinematografia mondiale.
Martedì 8 luglio ore 21.00
La pianista (La Pianiste) di Michael HANEKE
Francia-Austria, 2000, 130'
Con Isabelle Huppert, Benoît Magimel, Annie Girardot, Anna Sigalevitch,
Susanne Lothar
La pianista è un ritratto al vetriolo di un'Austria autodistruttiva e
melomane. Erika è un'esigente insegnante di piano del Conservatorio di
Vienna. Severa nell'aspetto, giansenista nei metodi didattici e nella
concezione dell'arte pianistica, si lascia però andare a fantasie meno
conservatrici e rigoriste nella vita privata, anch'essa soffocante e
dominata dall'influenza dell'anziana madre, con la quale vive, nonostante
i suoi quarant'anni. L'incontro con uno studente che la seduce catalizza
la sua instabilità, dando vita a una relazione inquietante, movimentata e
perversa tra maestra e discepolo.
Festival di Cannes 2001, Gran Premio della Giuria, Premio per la migliore
interpretazione a Isabelle Huppert, Premio per la migliore
interpretazione maschile a Benoît Magimel; César 2002 per la Migliore
attrice non protagonista a Annie Girardot.
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Film sconsigliato ai minori di 16 anni.
Proiezione in presenza di Isabelle Huppert.
Mercoledì 9 luglio ore 21.00
Il buio nella mente (La Cérémonie) di Claude CHABROL
Francia, 1995, 111'
Con Isabelle Huppert, Sandrine Bonnaire, Jacqueline Bisset, Jean-Pierre
Cassel, Virginie Ledoyen, Valentin Merlet
Il buio nella mente di Claude Chabrol è tratto dal romanzo di Ruth
Rendell, a sua volta ispirato a un noto fatto di cronaca avvenuto negli
anni Trenta, l'assassinio da parte di due sorelle dei loro padroni. Una
simpatica famiglia borghese che vive in Bretagna prende a servizio una
giovane analfabeta, Sophie. La ragazza fa conoscenza con Jeanne,
un'impiegata dell'ufficio postale, esuberante e dal passato torbido che
detesta i datori di lavoro di Sophie e la spinge a nutrire lo stesso odio
verso di loro. La complicità che nasce tra le due donne, interpretate in
modo magistrale da Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert, le porta a
condividere i loro segreti. Il buio nella mente perpetua la lunga serie di
cronache criminali ambientate nella tranquilla provincia francese che
negli anni Settanta ha ispirato a Chabrol i suoi film migliori. In
quest'opera del '95 il grande regista esplora i temi a lui cari - il crimine, la
borghesia, la colpa - per arricchirli di prospettive sociopolitiche.
Mostra del Cinema di Venezia 1995, Coppa Volpi per la migliore attrice a
Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert; César 1996 per la migliore attrice a
Isabelle Huppert; sei nomination ai César 1996.
Giovedì 10 luglio ore 21.00
In another country (Da-reun na-ra-e-suh) di HONG Sang-Soo
Corea del Sud, 2012, 88'
Con Isabelle Huppert, Jun-Sang Yu, Yumi Jung
Anne è Anne. Sempre lo stesso volto, ma lei è il punto di incontro di tre
vite diverse. Anne è una regista francese che vola in Corea per incontrare
un vecchio collega che prova a corteggiarla alle spalle della moglie
incinta. Anne è la moglie di un ricco dirigente d'azienda, ma ha un
amante, un famoso regista, e vola in Corea per raggiungerlo. Anne è una
donna in crisi per il tradimento del marito, scappato con una donna
coreana. E per dimenticare vola in Corea su invito di un'amica,
professoressa presso l'università di Jeonju.
Isabelle Huppert, attrice camaleontica perfettamente integrata
nell'universo e nei metodi di lavoro peculiari di Hong Sang-Soo - di
copione, dialoghi scritti giorno per giorno -, mostra ancora una volta le
innumerevoli sfaccettature del suo talento e offre una delle sue migliori
interpretazioni recenti, dando nuovamente prova di una perfetta
disinvoltura nei ruoli comici.
Venerdì 11 luglio ore 21.00
Villa Amalia di Benoît JACQUOT
Francia-Svizzera, 2009, 94'
Con Isabelle Huppert, Jean-Hugues Anglade, Xavier Beauvois, Maya
Sansa
Una donna sorprende il suo compagno tra le braccia di un'altra e
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reagisce non solo lasciando l'infedele, ma abbandonando tutto ciò che
ha: l'appartamento, i mobili, il conto in banca e anche il pianoforte, con
cui si guadagnava da vivere. Con la complicità di un amico d'infanzia
ritrovato per caso, si libera delle sue inquietudini e chiude col passato
fuggendo in un'isola del sud d'Italia.
Villa Amalia segna la quinta collaborazione tra Isabelle Huppert e Benoît
Jacquot. "Quando faccio troppi film senza Isabelle", dice il cineasta,
"provo il forte bisogno di tornare a lavorare con lei. È come un punto di
riferimento".
Karlovy Vary International Film Festival 2009.
Lunedì 14 luglio ore 21.00
Le affinità elettive di Paolo e Vittorio TAVIANI
Francia-Italia, 1993, 98'
Con Isabelle Huppert, Fabrizio Bentivoglio, Jean-Hugues Anglade, Marie
Gillain
I fratelli Taviani si confrontano con la celebre opera letteraria di Goethe,
Le affinità elettive, romanzo romantico per eccellenza. Il matrimonio tra
Edoardo e Carlotta s'incrina con l'arrivo al castello della giovane Ottilia,
nipote di Carlotta, e di Ottone. Edoardo è attratto da Ottilia, Carlotta da
Ottone. L'epilogo è funesto per i primi due. Diversi sono però i
cambiamenti di ambientazione rispetto al testo di Goethe: nel film
l'azione si svolge nella Toscana di San Miniato e Poggio a Caiano e non in
Germania, e viene spostata cronologicamente in avanti, in epoca
napoleonica "I Taviani realizzano un film che ha la progressione di una
tragedia di Racine, lo splendore e la freddezza di un diamante, la
raffinatezza cromatica e scenografica del rococò, combinata col nitore
neoclassico e i primi brividi del romanticismo." (Morandini)
Martedì 15 luglio ore 21.00
Loulou di Maurice PIALAT
Francia, 1980, 110'
Con Isabelle Huppert, Gérard Depardieu, Guy Marchand
Una sera Nelly conosce Loulou, un giovane sbandato con cui va a vivere
dopo essere stata brutalmente cacciata di casa dal marito. Di lì a poco la
donna rimane incinta, ma Loulou non cambia la sua vita di emarginato,
divisa tra la cricca di amici e le risse notturne. Ferita dal suo
atteggiamento, Nelly decide di non tenere il bambino.
Loulou è un racconto autobiografico in cui Pialat mette in scena un
episodio doloroso della sua vita. Questo film del 1980 segna la prima
collaborazione tra il regista e Gérard Depardieu. Pialat affida a lui e a
Isabelle Huppert i ruoli principali, riunendo così la coppia di attori più
brillanti della loro generazione.
Tre premi ai César 1981, tra cui quella per la migliore attrice a Isabelle
Huppert.
Mercoledì 16 luglio 21.00
I cancelli del cielo (Heaven's Gate) di Michael CIMINO
USA, 1980, 216'
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Con Kris Kristofferson, Isabelle Huppert, Christopher Walken, John Hurt
Nel 1870 James e Billy festeggiano la fine del loro ciclo di studi a Harvard.
Si ritrovano vent'anni dopo: il primo è diventato sceriffo della contea di
Johnson, il secondo è uno di quei grandi allevatori che non vedono di
buon occhio l'arrivo degli immigrati dall'Europa centrale attratti dal
sogno americano.
Il flop critico e commerciale del film negli Stati Uniti nel 1980 costrinse
Cimino a presentarne una versione abbreviata (149 minuti invece dei 219
del montaggio originale) al Festival di Cannes e poi nelle sale europee. I
cancelli del cielo ha avuto una seconda vita grazie al restauro digitale
della pellicola realizzato sotto la supervisione del cineasta e del direttore
della fotografia Vilmos Zsigmond.
Festival di Cannes 1981, selezione ufficiale; nomination all'Oscar per la
migliore direzione artistica nel 1982.
Copia restaurata sotto la supervisione di Michael Cimino.
Giovedì 17 luglio ore 21.00
La merlettaia (La Dentellière) di Claude GORETTA
Francia-Svizzera, 1976, 108'
Con Isabelle Huppert, Yves Beneyton, Florence Giorgetti, Sabine Azéma
"La merlettaia racconta una vita piatta in cui si apre una crepa, un amore
incompiuto, l'incontro tra due persone che manifestano diversamente la
propria sensibilità e non riescono a capirsi. È una favola sulla difficoltà di
mettersi a nudo, che non diventa mai sentimentale ma esprime sempre
una distanza, un'ironia della disperazione" ha detto Claude Goretta a
proposito del film. Pomme, una giovane apprendista parrucchiera dal
carattere timido, conosce François, uno studente di cui subisce il
fascino. Tra i due nasce una storia. Finché Pomme non conosce i genitori
di François. Il primo ruolo che ha rivelato al pubblico il talento di Isabelle
Huppert.
Festival di Cannes 1977, Premio della Giuria ecumenica; David di
Donatello per la migliore attrice straniera a Isabelle Huppert nel 1980.
Venerdì 18 luglio ore 21.00
Storia di Piera di Marco FERRERI
Germania-Francia-Italia, 1893, 101'
Con Isabelle Huppert, Angelo Infanti, Bettina Gruhn, Hanna Schygulla,
Loredana Berté, Marcello Mastroianni, Maurizio Donadoni
Piera nasce in una famiglia piuttosto sconquassata, almeno secondo la
morale corrente: la madre è una specie di ninfomane, una candida
amorale, un po' ingenua e un po' folle. Il padre è un attivista politico,
disorientato dalla vita della moglie che lo tradisce a ogni occasione, e
vive in bilico tra una gelosia inespressa e la totale passività. Piera cresce
in questo ambiente, accompagnando la madre nelle sue scorribande
sessuali, mentre il padre viene quasi dimenticato.
Uno dei registi più visionari del cinema italiano, Marco Ferreri, firma la
regia di un film ricco di suggestioni ed ellissi, tratto dall'omonimo libro di
Piera Degli Esposti e Dacia Maraini.
Festival di Cannes 1983, Premio per la migliore attrice a Hanna Schygulla.
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