Pilates corpo libero

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Pilates corpo libero
POSTURAL THERAPY PROJECT
Presenta
Il metodo Pilates nella riabilitazione
conservativa del rachide lombare
[Corso base per applicare i principi della tecnica a corpo libero]
Docente e ideatore del programma: Edoardo Gustini
CURRICULUM VITAE – Edoardo Gustini -
CV dettagliato: http://www.gustini.eu/Curriculum.html
STUDI
• Laurea in Biotecnologie Mediche “Specialistica/Magistrale” (Università degli studi di Trieste)
• Dottorato di Ricerca in Patologia Sperimentale e Clinica (Università degli studi di Trieste)
• Laurea in Fisioterapia – abilitante alla professione - (Università degli studi di Trieste)
PUBBLICAZIONI
• E. Vecile1*, A. Abbate2*, A. Falcione1, E. Gustini1, F.N. Salloum2, N.H. Hoke2, S. Secchiero1, S. Crovella3, N. Finato4, G. Sinagra5, M.J. Nicklin 6, C. Gabay 7, R.C.
Kukreja2 and A. Dobrina1. Intracellular Interleukin-1 Receptor Antagonist is a Inhibitor of Apoptosis in the Ischemic Heart. (IN PRESS).
• Vecile E, Dobrina A, Salloum FN, Van Tassell BW, Falcione A, Gustini E, Secchiero S, Crovella S, Sinagra G, Finato N, Nicklin MJ, Abbate A. Intracellular
function of interleukin-1 receptor antagonist in ischemic cardiomyocytes. PLoS One. 2013;8(1):e53265. doi: 10.1371/journal.pone.0053265. Epub 2013 Jan
8.
• Abbate A, Salloum FN, Vecile E, Das A, Hoke NN, Straino S, Biondi-Zoccai GG, Houser JE, Qureshi IZ, Ownby ED, Gustini E, Biasucci LM, Severino A,
Capogrossi MC, Vetrovec GW, Crea F, Baldi A, Kukreja RC, Dobrina A. Anakinra, a recombinant human interleukin-1 receptor antagonist, inhibits apoptosis
in experimental acute myocardial infarction. Circulation. 2008 May 20;117(20):2670-83.
• R. Perossaa, F. Cossuttaa, B. Gregorettib, A. Perettia, B. M. Altamuraa and P. Fattorinia, [E. Gustini acknowledgement ]Population genetics of three STR markers
(CYP19, D8S1132 and FGA) in North-East Italy. - 2003, Pages 149-152 Progress in Forensic Genetics.
• Relatore e correlatore di varie tesi sia per la Facoltà di Medicina e Chiruria che per la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell' Università
degli Studi di Trieste.
ATTIVITÀ DIDATTICA
• Università degli Studi di Trieste – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport [2° anno] – anno
accademico 2009/2010. Insegnamento di: Malattie metaboliche e del ricambio (S.S.D. MED/04).
• Università degli Studi di Trieste – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport [2° anno] – anno
accademico 2010/2011. Insegnamento di: Fisiopatologia (S.S.D. MED/04).
• Università degli Studi di Trieste – Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali – Corso di Laurea in Biologia [3° anno] – anno accademico
2010/2011. Insegnamento di: Immunologia generale ed Applicata (S.S.D. MED/04).
• Università degli Studi di Trieste – Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali – Corso di Laurea in Biologia [3° anno] – anno accademico
2011/2012. Insegnamento di: Immunologia generale ed Applicata (S.S.D. MED/04).
• Università di Udine - Laurea Magistrale in Scienza dello Sport [1° anno] - anno accademico 2013/2014 – Insegnamento di: Prevenzione e
Recupero Funzionale (S.S.D. M-EDF/01).
• Università di Udine - Laurea Magistrale in Scienza dello Sport - Docente di Anatomia funzionale del movimento - anno accademico 2013/2014
(S.S.D. BIO/16).
CURRICULUM VITAE – Edoardo Gustini -
CV dettagliato: http://www.gustini.eu/Curriculum.html
FORMAZIONE (GINNASTICA POSTURALE, PILATES, YOGA, FITNESS….)
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Pilates, borsa di studio presso David Howard a New York (USA).
Hatha yoga con Ujwal Bhole a Bombay (India).
Ashtanga yoga con Lino Miele a Roma.
Ci Kung, Alimentazione Steineriana e terapie integrative presso l'istituto Rudolf Steiner di Milano.
Wu Shu con Roberto Bocchi a Bologna.
DIPLOMI (GINNASTICA POSTURALE, PILATES, YOGA, FITNESS….)
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Diploma f.g.i. ISTRUTTORE SOCIETARIO AEROBICA del C.O.N.I.(1998)
Diploma US ACLI “Muscle Definition” della Reebok.(1999)
Diploma US ACLI “Core Board” della Reebok.(2000)
Diploma US ACLI “Martial Arts” del C.O.N.I.(2002)
Diploma “Yoga for Fitness”della CRUISIN.(2002)
Diploma “Pilates & Yoga Integrato” della A.I.I.S.(2003)
Diploma “Pilatness Matwork principianti”della A.I.I.S.(2003)
Diploma “Pilatness Matwork intermedio”della A.I.I.S.(2004)
Diploma “Pilatness Tools ”della CRUISIN.(2004)
Diploma Nazionale “Personal Trainer” del C.O.N.I.(2005)
Diploma “Power Yoga” della A.I.I.S.(2005)
Diploma “Yoga” della A.I.I.S.(2007)
Diploma “Postural Training” della CRUISIN.(2007)
Diploma “Pilates avanzato” della CRUISIN.(2008)
Diploma “Pilates Rerormer” della BITEAM.(2008)
LAVORI SVOLTI
• Istruttore di aerobica , stretching, ginnastica tradizionale, ginnastica posturale ,pilates, yoga for fitness e power yoga presso vari centri fitness
ed associazioni. Preparatore atletico presso alcuni circoli ed associazioni. Personal trainer presso vari centri fitness e privatamente. (dal 1995).
• Istruttore di ginnastica posturale e pilates, presso il Centro Universitario Sportivo dell’Università degli studi di Trieste (dal 2005 al 2010).
• Fisioterapista in libera professione presso vari centri fitness, studi pilates e di rieducazione motoria.
RICONOSCIMENTI
• Finalista START CUP – 2011: Progetto E-MOTION “Electronic Motion”
La riabilitazione funzionale con i piccoli attrezzi di Pilates
Il metodo Pilates è oggi utilizzato dagli atleti, dalle persone comuni e anche in riabilitazione funzionale.
Nello sport viene utilizzato per prevenire gli infortuni, per dare maggior controllo al gesto tecnico, per il
miglioramento della performance e per la protezione della zona lombare.
Le persone sedentarie praticano il Pilates per mantenere la corretta postura e per rinforzare i distretti che
tendono all’ipotrofia.
In riabilitazione viene utilizzato per aumentare la consapevolezza corporea e per rinforzare determinati
muscoli al fine di ottenere il riequilibrio posturale e la rieducazione al movimento funzionale.
FINALITÀ GENERALE:
Il corso fornisce , oltre alle nozioni teoriche ed alle indicazioni pratiche , gli elementi esperienziali di base
per poter elaborare un programma riabilitativo /rieducativo utilizzando i principi del Pilates. In particolare ,
questo corso si focalizza sulla tecnica con l’utilizzo dei piccoli attrezzi al fine di una rieducazione funzionale .
DESTINATARI:
Fisioterapisti, Terapisti occupazionali , Terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, Medici,
Laureati in scienze motorie, Operatori che allenano soggetti e gruppi sportivi, Preparatori atletici, Personal
trainer, Insegnanti di danza, Istruttori di fitness, Dirigenti di società sportive, Responsabili di centri sportivi e
gestori di palestre. Benvenuti sono anche gli atleti e tutti i praticanti interessati alle problematiche
muscolo/scheletriche dell’attività motoria……
Il metodo Pilates nella riabilitazione
conservativa del rachide lombare
Il metodo Pilates è oggi utilizzato dagli atleti, dalle persone comuni e anche in riabilitazione funzionale.
Nello sport viene utilizzato per prevenire gli infortuni, per dare maggior controllo al gesto tecnico, per il
miglioramento della performance e per la protezione della zona lombare.
Le persone sedentarie praticano il Pilates per mantenere la corretta postura e per rinforzare i distretti che
tendono all’ipotrofia.
In riabilitazione viene utilizzato per aumentare la consapevolezza corporea e per rinforzare determinati
muscoli al fine di ottenere il riequilibrio posturale e la rieducazione al movimento funzionale.
FINALITÀ GENERALE:
Il corso fornisce , oltre alle nozioni teoriche ed alle indicazioni pratiche , gli elementi esperienziali di base
per poter elaborare un programma riabilitativo /rieducativo utilizzando i principi del Pilates. In particolare ,
questo corso si focalizza sulla tecnica con l’utilizzo dei piccoli attrezzi al fine di una rieducazione funzionale .
DESTINATARI:
Fisioterapisti, Terapisti occupazionali , Terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, Medici,
Laureati in scienze motorie, Operatori che allenano soggetti e gruppi sportivi, Preparatori atletici, Personal
trainer, Insegnanti di danza, Istruttori di fitness, Dirigenti di società sportive, Responsabili di centri sportivi e
gestori di palestre. Benvenuti sono anche gli atleti e tutti i praticanti interessati alle problematiche
muscolo/scheletriche dell’attività motoria……
DATE E ARGOMENTI
• Sabato mattina
• Introduzione al corso.
• La storia di Pilates. Il metodo Pilates.
• Esercitazione pratica (lezione a corpo libero – esercizi principali).
• I principi fondamentali della tecnica.
• Sabato pomeriggio
• Approfondimento teoretico dei principali esercizi a corpo libero con particolare
attenzione alla modalità di esecuzione, agli obiettivi, alle indicazioni e controindicazioni.
• Esercitazione pratica degli esercizi studiati teoricamente.
• Domenica mattina
• Approfondimento teoretico dei principali esercizi.
• Discussione teorica degli esercici.
• Esercitazione pratica.
• Domenica pomeriggio
• Il Pilates in riabilitazione (obiettivi, indicazioni terapeutiche, vantaggi e svantaggi).
• Esercitazione pratica.
• Standing Pilates. Reformer. Pilates e preparazione atletica. Il Pilates nello sport.
• Pratica ECM (Valutazione in itinere «partecipazione attiva». TEST. Gradimento corso).
DATE E ARGOMENTI
• Sabato mattina
• Introduzione al corso.
• La storia di Pilates. Il metodo Pilates.
• Esercitazione pratica (lezione a corpo libero – esercizi principali).
• I principi fondamentali della tecnica.
• Sabato pomeriggio
• Approfondimento teoretico dei principali esercizi con i piccoli attrezzi con particolare
attenzione alla modalità di esecuzione, agli obiettivi, alle indicazioni e controindicazioni.
• La soft ball, il roller, gli elastici, il macic circle, i mattoni, ……
• Esercitazione pratica degli esercizi studiati teoricamente (Soft Ball).
• Domenica mattina
• Approfondimento teoretico dei principali esercizi.
• Discussione teorica sui piccoli attrezzi.
• Esercitazione pratica (Roller) .
• Domenica pomeriggio
• Il Pilates in riabilitazione (obiettivi, indicazioni terapeutiche, vantaggi e svantaggi).
• Esercitazione pratica (Elastici e Ring).
• Standing Pilates. Reformer. Pilates e preparazione atletica. Il Pilates nello sport.
• Pratica ECM (Valutazione in itinere «partecipazione attiva». TEST. Gradimento corso).
JOSEPH HUBERTUS PILATES - Periodo Europeo
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Nacque nel 1880 in Germania a “Mönchengladbach” nei pressi di Dusseldorf. (Da padre ginnasta e madre
naturopata).
Ebbe un’ infanzia assai difficile a causa della salute cagionevole e della struttura molto gracile.
Decise giovanissimo di impegnare tutte le sue energie per trovare una soluzione costruttiva ai suoi
problemi.
Dallo studio dello yoga, della ginnastica acrobatica e dall’osservazione dei movimenti degli animali,
sviluppò le sue teorie sul movimento, fondendo esercizi e conoscenze occidentali e orientali.
Nel 1912 si trasferì in Inghilterra dove intraprese la carriera di istruttore di autodifesa dei corpi di polizia
locali.
Durante la Prima Guerra venne internato sull’Isola di Man dove cercò di riabilitare i soldati alleati reduci
dalle battaglie. (Realizzando i primi attrezzi: Reformer e Ring).
Nel 1920 conobbe, ad Amburgo, Rudolph von Laban, famoso analista del movimento.
JOSEPH HUBERTUS PILATES – Periodo Americano
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Nel 1925 si trasferì a New York. Insieme alla moglie Clara aprì uno studio e incominciò a codificare la sua
tecnica. Pilates sottolinea ripetutamente l’importanza dell’intervento globale, un modo di concepire
l’esercizio non fine a se stesso ma inserito in un percorso volto a ritrovare la propria persona, alla
conoscenza del proprio corpo e alla sua piena accettazione.
• Fondamentali sono state le collaborazioni con alcuni grandi artisti, ad esempio Marta Graham e George
Balanchine.
• Nel 1967 Pilates morì lasciando solo due testi, “Return to life through Contrology - 1945” e “Your Health 1934”, e nessuna indicazione per la sua successione.
[Le informazioni sulla vita di Pilates sono spesso contraddittorie e molto imprecise, i dati qui riportati sono
stati presi dal libro Ritorno alla vita - Carocci Faber editore 2008 - ]
Spostamenti di Pilates
1926
1916
1920
1912
Dusseldorf
1880
IL PILATES DOPO LA MORTE DEL MAESTRO
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Clara, Romana Kryzanowska, Robert Fitzgerald, Bob Seed… portarono avanti il lavoro.
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Il metodo, grazie all’efficacia, all’intensa attività di divulgazione e a molti personaggi famosi che lo
praticavano (Steven Spielberg, Madonna,….), ebbe una grande diffusione. Anche grazie agli attrezzi.
•
Nel tempo, gli esercizi originali del metodo sono stati spesso oggetto di modifiche, semplificazioni,
evoluzioni e miglioramenti sia per renderli più accessibili al grande pubblico che per rendere la tecnica
più coerente con i principi moderni della rieducazione funzionale.
•
Oggi esistono molte scuole che propongono il loro metodo Pilates; ad esempio in Italia abbiamo una
decina di istituti che propongono la formazione (CovaTech Pilates “diretto da Maria Cova” a Milano; True
Pilates “diretto da Sabrina Formichella” a Roma; Polestar Pilates “diretto da Serafino Ambrosio” a Roma;
Stott Pilates “diretto da Claudia Fink” a Milano; Pilates Fisios “diretto da Silvia Raneri” di Cesenatico;
Peak Pilates; FBI Pilates; FIF Pilates; Reebok University Pilates; Cruisin Pilates “Orizzonte”; …….). Tutte
queste scuole fanno riferimento ai principi del metodo Pilates, ma ognuna ha una specificità che
permette di adattare il metodo a particolari situazioni (fitness, sport, riabilitazione, wellness…).
IL METODO PILATES
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[Return to Life throught Contrology] [Your Health]
Il corpo e la mente sono in stretto collegamento (mente-corpo).
È importante cominciate dai principi (lezione introduttiva).
I movimenti sono eseguiti con controllo e precisione, dando particolare rilievo al raggiungimento della
forma perfetta piuttosto che all’esecuzione di infinite ripetizioni.
Ogni esercizio deve essere padroneggiato alla perfezione prima di procedere con il seguente.
Gli esercizi sono spesso organizzati e praticati in sequenza.
Gli esercizi si svolgono sul materassino o con macchine e attrezzi specificamente progettati.
Il metodo comprende centinaia di esercizi, incluse le differenti applicazioni e le molte modifiche.
Gli esercizi vengono svolti sia su guida esterna ma soprattutto su guida interna.
Metodo che prevede un apprendimento sia esplicito che implicito.
Il metodo è applicabile sia a singole persone che a gruppi.
Il metodo prevede anche regole alimentari, consigli per l’igiene del corpo, suggerimenti su come e
quanto dormire e non trascura nemmeno il vestire.
La sua pratica regolare e corretta aiuta ad ottenere benefici come: Miglioramento della postura;
Maggiore flessibilità e mobilità articolare; Aumento della resistenza muscolare; Migliore concentrazione,
coordinazione ed equilibrio. Maggiore consapevolezza corporea.
«Lavarsi con una piccola spazzola rigida e spazzolarsi tutto il corpo allegramente e anche di cuore».
«L’obiettivo globale consiste nel portare l’individuo a muoversi con economia, grazia ed equilibrio».
«La forma fisica è il primo requisito per la felicità».
«Trascurare il proprio corpo per un qualunque altro vantaggio della vita è la più grande delle follie».
PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZI PER IL PILATES
Il metodo Pilates si avvale anche di alcuni attrezzi, studiati specificamente per il metodo.
PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZI PER IL PILATES
Il metodo Pilates si avvale anche di alcuni attrezzi, studiati specificamente per il metodo.
PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZI PER IL PILATES
Il metodo Pilates si avvale anche di alcuni attrezzi, studiati specificamente per il metodo.
GRANDI ATTREZZI
• UNIVERSAL REFORMER:
• CADILLAC:
• WUNDA CHAIR
• BIG CHAIR:
• PEDI-POLE:
• LADDER BARREL:
• SPINE CORRECTOR:
PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZI PER IL PILATES
Il metodo Pilates si avvale anche di alcuni attrezzi, studiati specificamente per il metodo.
PICCOLI ATTREZZI
• MAGIC CIRCLE:
• FITBALL / FHYSIO BALL / SWISS BALL (dai 10cm ai 100cm) :
• FOAM ROLLER:
• ELASTICI E BANDE:
• PILATES ROTATOR DISC:
PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZI PER IL PILATES
Il metodo Pilates si avvale anche di alcuni attrezzi, studiati specificamente per il metodo.
Attrezzi, ausili e dispositivi inventati da J.H.Pilates ma che vengono usati molto raramente:
• ARM CHAIR
• BREATH – A -CIZER
• PILATES BED
• BALANCE
• ………..
Breath-a-cizer
TERMINI SPECIFICI USATI NELLA TECNICA PILATES:
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Il Baricentro: inteso come zona lombo pelvica. Attualmente si è concordi a sostenere che una buona
stabilizzazione di questa zona sia alla base di una corretta postura che è un prerequisito essenziale per
poter svolgere dei movimenti funzionali in modo efficacie ed efficiente.
•
La Power house: (casa della forza, core, centro, nucleo, corsetto muscolare, corsetto addominale, centro
di controllo, girdle of strenght – cintura di forza, centro dinamico, generatore di energia, Tan Tien ….) è
l’area compresa tra la parte finale della cassa toracica e la porzione più bassa del bacino. Tale area
comprende numerosi muscoli (retti addominali, obliqui, traverso, gran dorsale, quadrati dei lombi,
multifido, glutei “fascia toraco lombare”, pavimento pelvico, diaframma…). Una postura corretta è
favorita dal rafforzamento della power house.
•
La Frame: (box, cornice, scatola, rettangolo, power house secondaria, perimetro del tronco…) l’area
compresa tra le spalle e la parte superiore del bacino “ali iliache”.
•
Il Neutro: (neutro spinale, posizione neutra, bacino neutro,…) è la posizione intermedia tra l’antiversione,
la retroversione, l’inclinazione laterale e la rotazione. La ricerca del neutro non è semplice dato che i
movimenti in esame non sono ampi ma millimetrici. (Neutro del capo, della scapola e del torace).
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Il triangolo di controllo: è composto dalle due SIAS e il pube (l’orologio sacrale di Feldenkrais).
•
L’Imprint: (retroversione del bacino, impronta, rettificazione lombare,…) è la posizione usata
storicamente da Pilates stesso e oggigiorno usata da alcuni, per gli esercizi a catena cinetica aperta agli
AAII o quando si svolgono lezioni di gruppo principianti e si vuole evitare l’iperestensione lombare.
Bisogna comunque ricordare che la colonna lombare in postura retroversa o antiversa provoca una
maggior compressione localizzata per una mal distribuzione dei carichi sulle superfici dei dischi
intervertebrali.
TERMINI SPECIFICI USATI NELLA TECNICA PILATES:
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Navel to spine: (ombelico verso la colonna – risucchiare l’ombelico - “uddiyana bandha - Ashtanga
Vinyasa Yoga”) contrarre dolcemente i muscoli addominali, in particolare il traverso, verso la colonna
vertebrale e verso l’alto.
•
Scoop: (scooping the abs – scavare l’addome) contrarre vigorosamente i muscoli addominali, in
particolare il traverso, verso la colonna vertebrale e verso l’alto. Si viene così a creare un incavo all’altezza
della vita.
•
C-curve: (C-shape – curva a C - cucchiaio - contraction and release “Martha Graham”) è la curva formata
dalla colonna vertebrale che si ottiene contraendo gli addominali e portando in retroversione il bacino.
•
Pilates Stance: (posizione Pilates – atteggiamento Pilates - Pilates V - Pilates first position – Prima
posizione Pilates) postura per gli AAII ( anche leggermente extraruotate “circa 30°” , ginocchia
naturalmente estese, talloni uniti, estensione dorsale di caviglia “softly pointed feet” , dita dei piedi
aperte e rilassate “no dita a griffe - artiglio” ). Questa postura aiuta a percepire la linea mediana del
corpo, (Pilates stance è meno extraruotata rispetto alla posizione ballet first position). In posizione eretta
(glutei leggermente contratti, ginocchia naturalmente estese e rotule verso fuori, piedi ben in appoggio).
•
Lateral breathing: (respirazione laterale – respirazione costale – respirazione Pilates) è una respirazione
costale laterale. Inspirando espando le costole lateralmente (movimento a manico di secchio), senza
gonfiare l’addome. Espirando si deve abbassare ed avvicinare le coste.
•
Chin to chest: (mento al petto – mento allo sterno – allunga la pelle del collo posteriormente – pallina
tra il mento e lo sterno - “Jalandhara bandha- Ashtanga Vinyasa Yoga”) è una flessione del rachide
cervicale superiore ed una estensione del rachide cervicale inferiore. In posizione supina, molti esercizi –
ad esempio The Hundred – richiedono di sollevare la testa abbassandola verso il torace.
LEZIONE GUIDATA DI GRUPPO - CORPO LIBERO
SEDUTO
1. Auto-estensioni, allineamento e sigilli da seduto.
2. Roll down, up. Spine stretch. Spine twist.
SUPINO
1. Neutro capo, tronco, bacino. Orologio. Stabilizzare neutro. Dissociazione AAII.
2. Single leg circle.
3. Shoulder bridge.
4. Hundred.
5. Roll over.
DECUBITO LATERALE / PRONI
1. Abduzione femore. Side kick. Side bend.
2. Swimming.
3. Abduzione femore. Side kick. Side bend.
4. Swan dive.
QUADRUPEDIA
1. Quadrupedia mobilizzazioni colonna.
2. Dissociazione AASS e AAII.
IN PIEDI
STRETCHING E RILASSAMENTO.
LEZIONE GUIDATA DI GRUPPO – SOFT BALL
IN PIEDI
1. Respirazioni.
2. Circonduzioni AASS.
SEDUTO
1. Auto-estensioni, allineamento e sigilli da seduto.
2. Roll down, up.
SUPINO
1. Neutro capo, tronco, bacino. Orologio. Stabilizzare neutro. Dissociazione AAII.
2. Single leg circle.
3. Shoulder bridge.
4. Hundred.
DECUBITO LATERALE / PRONI
1. Side bend. Sforbiciate.
2. Swimming.
3. Side bend. Sforbiciate.
4. Swan dive.
QUADRUPEDIA
1. Quadrupedia mobilizzazioni colonna.
2. Dissociazione AASS e AAII.
STRETCHING E RILASSAMENTO.
LEZIONE GUIDATA DI GRUPPO – ROLLER
SEDUTO
1. Auto-estensioni, allineamento e sigilli da seduto.
2. Roll down, up. (Spine stretch. Spine twist).
SUPINO
1. Neutro capo, tronco, bacino. Stabilizzare neutro. Dissociazione AAII e AASS.
2. Single leg circle.
3. Shoulder bridge.
4. Hundred.
DECUBITO LATERALE / PRONI
1. Abduzione femore. Side bend.
2. Swimming.
3. Abduzione femore. Side bend.
4. Swan dive.
QUADRUPEDIA
1. Quadrupedia mobilizzazioni colonna.
2. Dissociazione AASS e AAII.
STRETCHING E RILASSAMENTO.
LEZIONE GUIDATA DI GRUPPO – ELASTICI / MAGIC CIRCLE
SEDUTO
1. Auto-estensioni, allineamento e sigilli da seduto.
2. Roll down, up. Spine stretch. Spine twist.
SUPINO
1. Neutro capo, tronco, bacino. Orologio. Stabilizzare neutro. Dissociazione AAII.
2. Single leg circle.
3. Shoulder bridge.
4. Hundred.
DECUBITO LATERALE / PRONI
1. Abduzione femore. Side kick. Side bend.
2. Swimming.
3. Abduzione femore. Side kick. Side bend.
4. Swan dive.
QUADRUPEDIA
1. Quadrupedia mobilizzazioni colonna.
2. Dissociazione AASS e AAII.
IN PIEDI
STRETCHING E RILASSAMENTO.
PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZI PER IL PILATES
Il metodo Pilates si avvale anche di alcuni attrezzi, studiati specificamente per il metodo.
GRANDI ATTREZZI
• UNIVERSAL REFORMER:
• CADILLAC:
• WUNDA CHAIR E BIG CHAIR:
• PEDI-POLE:
• LADDER BARREL:
• SPINE CORRECTOR:
PICCOLI ATTREZZI
• MAGIC CIRCLE:
• FITBALL / FHYSIO BALL / SWISS BALL (dai 10cm ai 100cm) :
• FOAM ROLLER:
• ELASTICI E BANDE:
• PILATES ROTATOR DISC:
PRINCIPALI PICCOLI ATTREZZI PER IL PILATES
Da usarsi dopo aver praticato, per qualche tempo, gli esercizi a corpo libero
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SOFT BALL
ELASTICO/BANDE
FOAM ROLLER
MAGIC CIRCLE
SOFT BALL
Le Soft Ball possono variare in:
• Diametro, Comprimibilità, Elasticità, Peso, Forma
• Rugosità, Coefficiente di attrito statico e dinamico
• Distribuzione della massa interna, Costo; Colore
Storia:
• Swiss Ball «palle Svizzere usate nel 1950 per problemi ortopedici»
• Negli anni ‘60 usate per incoraggiare lo sviluppo neuromotorio «Bobath»
• Negli anni ‘80 usata per gli atleti di alto profilo
• Negli anni ‘90 nel fitness
• J.H. Pilates non la usava
SOFT BALL
Indicazioni / Vantaggi:
• Lavoro integrato (attiva sia i muscoli motori che gli stabilizzatori)
• Allineamento, equilibrio, fluidità
• Migliora il rilassamento e guida il respiro
• Grande variabilità di esercizi
Controindicazioni / Svantaggi:
• Cadute; Labirintite; Vertigine parossistica; Accomodamento visivo
• Gravidanza (posizioni ventrali)
FOAM ROLLER
I Roller possono variare in:
• Diametro; Lunghezza
• Comprimibilità, Elasticità
• Forma (emicilindro, 2/3 di cilindro…)
• Rugosità
• Coefficiente di attrito statico e dinamico
• Distribuzione della massa interna
• Costo; Colore; Peso
FOAM ROLLER
Storia: Usati dagli anni ‘70 dagli atleti per rilasciare le tensioni muscolari in fase pre e
post gara. Dagli anni ‘90 usati anche durante la preparazione atletica.
Indicazioni / Vantaggi:
• Lavoro integrato (attiva sia i muscoli motori che gli stabilizzatori)
• Allineamento, equilibrio, fluidità
• Rilascio miofasciale (pressione e rotolamento che stimola gli organi tendinei del
Golgi ed inducono un maggior rilasciamento muscolare)
• Grande variabilità di esercizi
Controindicazioni / Svantaggi:
• Cadute; Labirintite; Vertigine parossistica; Accomodamento visivo
• Richiede un impegno neuromuscolare maggiore
• Evitare l’uso su ferite, lesioni vascolari, lividi…
• Spesso è doloroso (fermarsi e aspettare che i recettori si abituino)
• Abbigliamento aderente
ELASTICI
possono variare in:
• Lunghezza e forma
• Elasticità
• Coefficiente di attrito statico e dinamico
• Maniglie. Costo
• Pericolosità
ELASTICI / MOLLE
Si possono usare delle molle/elasici con caratteristiche meccaniche diverse.
Inoltre bisogna ricordare sempre che la resistenza di una molla è direttamente proporzionale alla sua
elongazione e per tale motivo per variare la resistenza è sufficiente variare la posizione in cui si effettua
l’esercizio.
Le accelerazioni impresse dalle molle al carrello sono inversamente proporzionali alla massa della persona
(F=m*a), tale peculiarità garantisce la fluidità del movimento.
MACIC CIRCLE
possono variare in:
• Diametro «35 cm» ; Forma
• Comprimibilità, Estensibilità; Elasticità
• Tipo di prese
• Costo; Colore; Peso
ESERCIZI – MATWORK CON I PICCOLI ATTREZZI
Decubito supino / seduto
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
STABILIZZAZIONI - DISSOCAIZIONI – DESTABILIZZAZIONI RITMICHE
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta
SPINE TWIST– (19/34) – Torsione della colonna - Posizione seduta
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino
ROLL OVER – (3/34) – Rovesciamento - Decubito supino
THE HUNDRED – (1/34) – Cento – riscaldamento di Pilates – Decubito supino
Decubito laterale
1. SIDE KICK – (21/34) – Calci laterali - Decubito laterale
2. SIDE BEND “TWIST” – (28/34) – Inclinazione lat “avvitamento” - Decubito laterale
Decubito prono / eretto
1.
2.
3.
4.
SWIMING – (24/34) – Nuoto - Decubito prono
SWAN DIVE – (12/34) – Tuffo del cigno - Decubito prono
LEG PULL – (25/34) – Sollevamento della gamba - Decubito prono
PUSH UP – (25/34) – Piegamento – Eretto / decubito prono
POSIZIONE NEUTRA (1)
POSIZIONE NEUTRA – Posizione supina
• Rachide (Cervicale – Toracico – Lombare).
• AASS (Scapole / Spalle / Gomito / Polso).
• AAII (Anche / Ginocchia / Caviglie / Piede).
CORPO LIBERO: Mobilizzazione e ricerca del neutro.
Antiversione
Retroversione
Neutro
POSIZIONE NEUTRA (2)
POSIZIONE NEUTRA – Posizione supina
• Rachide (Cervicale – Toracico – Lombare).
• AASS (Scapole / Spalle / Gomito / Polso).
• AAII (Anche / Ginocchia / Caviglie / Piede).
Con il Roller la percezione della CV e aumentata.
È una posizione in ipercorrezione bisogna avere cautela.
ROLLER: Ricerca del Neutro
Antiversione
Retroversione
Neutro
POSIZIONE NEUTRA (3)
POSIZIONE NEUTRA – Posizione supina
• Rachide (Cervicale – Toracico – Lombare).
• AASS (Scapole / Spalle / Gomito / Polso).
• AAII (Anche / Ginocchia / Caviglie / Piede).
C’è una resistenza da vincere e di per se aumenta, senza aggiungere carico, il reclutamento
muscolare.
ELASTICO: Ricerca del Neutro
Antiversione
Retroversione
Neutro
POSIZIONE NEUTRA (4 riass.)
MOBILIZZAZIONI, RICERCA DEL NEUTRO E STABILIZZAZIONE
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
MAGIC CIRCLE
DISSOCAIZIONI – DESTABILIZZAZIONI RITMICHE (1)
DISSOCIAZIONI
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere anca e ginocchia di 90°.
CORPO LIBERO: Dissociazione AAII
DISSOCAIZIONI – DESTABILIZZAZIONI RITMICHE (2)
DISSOCIAZIONI
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere anca e
ginocchia di 90°. Forte instabilità. Coordinazione muscoli stabilizzatori.
Si può dissociare anche gli AASS.
ROLLER: Dissociazione AAII - AASS
DISSOCAIZIONI – DESTABILIZZAZIONI RITMICHE (3)
DISSOCIAZIONI
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere anca e ginocchia di 90°.
L’elastico facilita la dissociazione ma non deve essere un impaccio ed una distrazione
per il mantenimento della stabilità lombare.
ELASTICO: Dissociazione AAII
DISSOCAIZIONI – DESTABILIZZAZIONI RITMICHE (4)
DISSOCIAZIONI
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere anca e ginocchia di 90°.
[Reclutamento adduttori per favorire l’attivazione del pavimento pelvico]
Aumento del lavoro muscolare ma la priorità e il mantenimento del neutro.
MAGIC CIRCLE: Dissociazione AAII
DISSOCAIZIONI – DESTABILIZZAZIONI RITMICHE (5 riass.)
DISSOCIAZIONE AAII / AASS – Mantenendo il neutro
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
MAGIC CIRCLE
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere un’anca a 90°.
Flessione caviglia AI a terra, estensione AI in aria.  Disegnare dei cerchi “Destabilizzazioni ritmiche”. AI in
aria (1/2 cerchio IN; ½ cerchio ES). Mantenere tronco, bacino e AI a terra stabile. “Area di sviluppo
mpotenziale”.
Obiettivi: Allenare la muscolatura addominale nel ruolo di stabilizzatrice. Migliorare la flessibilità ischiocrurali. Stabilizzazione cingoli. Coordinazione movimento respiro.
Strategie disfunzionali: Sollevamento emibacino omolaterale in adduzione e controlaterale in abduzione.
Antiversione e retroversione associati al movimento sul piano sagittale dell’AI. Anteposizione spalle.
Intrarotazione omero. Movimento del tronco e del capo. Movimento AI a terra.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi multipla.
Rieducazione e riabilitazione posturale.
Controindicazioni: Dolore all’anca durante il movimento. Ipercifosi. Lombalgia acuta.
Note: Pilates lo faceva sollevando l’emibacino “soltanto spalle e testa fermi”. “Le gambe come un compasso
che disegna un cerchio perfetto”.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma, multifido).
Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed adduttori,
stabilizzatori scapole)
Terapista: A fianco (controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Controlla il neutro.
Posiziona correttamente il capo e le spalle). In piedi (accompagna il movimento e dà il ritmo. Aiuta a
sostenere il peso degli AAII).
Progressione: Entrambe le ginocchia flesse. Un ginocchio flesso. AASS abdotti. ***. Fluidità e Ampiezza
maggiori.
Modifiche: Con l’elastico (o sotto la coscia o sotto il piede) mi autoaiuto usando gli AASS.
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino (1)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere un’anca a 90°. Flessione caviglia AI a terra, estensione AI in aria.  Disegnare
dei cerchi “Destabilizzazioni ritmiche”. AI in aria (1/2 cerchio IN; ½ cerchio ES).
Mantenere tronco, bacino e AI a terra stabile. “Area di sviluppo mpotenziale”.
Strategie disfunzionali: Sollevamento emibacino omolaterale in adduzione e
controlaterale in abduzione. Antiversione e retroversione associati al movimento sul
piano sagittale dell’AI. Anteposizione spalle. Intrarotazione omero. Movimento del
tronco e del capo. Movimento AI a terra.
CORPO LIBERO:
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino (2)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere un’anca a 90°. Flessione caviglia AI a terra, estensione AI in aria.  Disegnare
dei cerchi “Destabilizzazioni ritmiche”. AI in aria (1/2 cerchio IN; ½ cerchio ES).
Mantenere tronco, bacino e AI a terra stabile. “Area di sviluppo mpotenziale”.
Elastico sotto il piede e mantenuto in tensione con le mani a livello dello sterno.
ELASTICO:
Riduce lo sforzo, aumenta il controllo, problema di stabilizzazione tronco e AASS.
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino (3)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere un’anca a 90°. Flessione caviglia AI a terra, estensione AI in aria.  Disegnare
dei cerchi “Destabilizzazioni ritmiche”. AI in aria (1/2 cerchio IN; ½ cerchio ES).
Mantenere tronco, bacino e AI a terra stabile. “Area di sviluppo mpotenziale”.
Roller, emiroller ben appoggiato su superficie stabile. Sacro, spinose e occipite ben
appoggiati. AASS ben in appoggio.
ROLLER:
Richiede molto controllo, i movimenti sono necessariamente piccoli.
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino (4)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Flettere un’anca a 90°. Flessione caviglia AI a terra, estensione AI in aria.  Disegnare
dei cerchi “Destabilizzazioni ritmiche”. AI in aria (1/2 cerchio IN; ½ cerchio ES).
Mantenere tronco, bacino e AI a terra stabile. “Area di sviluppo mpotenziale”.
Ring tra piede e mano.
MAGIC CIRCLE:
Aiuta molto a sostenere l’arto. Dà un senso di stabilità.
SINGLE LEG CIRCLE – (4/34) – Cerchi con una gamba - Decubito supino (5 riass.)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere un’anca
a 90°. Flessione caviglia AI a terra, estensione AI in aria.  Disegnare dei cerchi
“Destabilizzazioni ritmiche”. AI in aria (1/2 cerchio IN; ½ cerchio ES). Mantenere tronco, bacino
e AI a terra stabile. “Area di sviluppo potenziale”.
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
MAGIC CIRCLE
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse dorsalmente.
Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS rilassati. Allungamento assiale della
colonna.  Flettere il capo e gradualmente tutta la colonna una vertebra dopo l’altra mantenendo il bacino in
posizione verticale. Far scivolare gli AASS in avanti mantenendoli rilassati.  Ritornare indietro partendo dal
basso fino al capo.
Obiettivi: Stabilizzazione baricentro in posizione seduta. Integrazione tra stabilizzazione del baricentro e
flessione del rachide. Allunga la muscolatura antigravitaria.
Strategie disfunzionali: Protrusione del capo. Scarsa flessione toracica e flessione d’anca. Elevazione spalle.
Abduzione scapole.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco. Rieducazione e riabilitazione
posturale. Paraplegia. Sclerosi multipla.
Controindicazioni: Dolore in flessione. Ipercifosi. Protrusioni discali. Lombalgia acuta. Osteoporosi.
Gravidanza.
Note: Pilates andava avanti fino a raggiungere il punto più lontano possibile. “Sporgi in avanti il busto come
per guardare oltre la balaustra di un terrazzo”.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma, multifido). Stabilizzatori
e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed adduttori, stabilizzatori
scapole)
Terapista: A fianco (controlla contrazione del TA, controlla che il busto non collassi sulle gambe). Da dietro
(trazione il bacino indietro in opposizione al busto).
Progressione: Seduto su una sedia. Ginocchia flesse e piedi in appoggio. Sine Stretch parziale. ***. AASS
paralleli al mat.
Modifiche: Fit Ball da 40cm. Magic Circle o Soft Ball tra ginocchia o tra le mani. Roller sotto le mani.
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta (1)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS rilassati.
Allungamento assiale della colonna.  Flettere il capo e gradualmente tutta la colonna una
vertebra dopo l’altra mantenendo il bacino in posizione verticale. Far scivolare gli AASS in
avanti mantenendoli rilassati.  Ritornare indietro partendo dal basso fino al capo.
Strategie disfunzionali: Protrusione del capo. Scarsa flessione toracica e flessione d’anca.
Elevazione spalle. Abduzione scapole.
CORPO LIBERO:
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta (2)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS rilassati.
Allungamento assiale della colonna.  Flettere il capo e gradualmente tutta la colonna una
vertebra dopo l’altra mantenendo il bacino in posizione verticale. Far scivolare gli AASS in
avanti mantenendoli rilassati.  Ritornare indietro partendo dal basso fino al capo.
Appoggiare gli AASS sul Magic Circle e spingerlo verso il basso.
MAGIC CIRCLE:
Aiuta a flettere il rachide toracico e a mantenere l’anca ferma.
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta (3)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS rilassati.
Allungamento assiale della colonna.  Flettere il capo e gradualmente tutta la colonna una
vertebra dopo l’altra mantenendo il bacino in posizione verticale. Far scivolare gli AASS in
avanti mantenendoli rilassati.  Ritornare indietro partendo dal basso fino al capo.
Elastico a livello del rachide toracico « D6 ad esempio» e tenderlo con gli AASS.
ELASTICO:
Fa percepire meglio il movimento del tronco, aiuta a rimanere in allineamento corretto con il
bacino.
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta (4)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS rilassati.
Allungamento assiale della colonna.  Flettere il capo e gradualmente tutta la colonna una
vertebra dopo l’altra mantenendo il bacino in posizione verticale. Far scivolare gli AASS in
avanti mantenendoli rilassati.  Ritornare indietro partendo dal basso fino al capo.
Seduti sul Roller, che può essere posizionato longitudinalmente o trasverasalmente.
ROLLER:
Aiuta al mantenimento della corretta postura da seduto (anca meno flessa). Da un senso di
instabilità e perciò aiuta al corretto allineamento.
SPINE STRETCH– (8/34) – Allunga la schiena - Posizione seduta (5 riass.)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS rilassati.
Allungamento assiale della colonna.  Flettere il capo e gradualmente tutta la colonna una
vertebra dopo l’altra mantenendo il bacino in posizione verticale. Far scivolare gli AASS in
avanti mantenendoli rilassati.  Ritornare indietro partendo dal basso fino al capo.
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
MAGIC CIRCLE
SPINE TWIST– (19/34) – Torsione della colonna - Posizione seduta
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse dorsalmente.
Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS abdotti a 90à. Allungamento assiale della
colonna.  Espirando 3 volte ruotare tutta la colonna mantenendo il bacino stabile in posizione verticale
(AAII non si muovono).  Inspirando ritornare in posizione di partenza esercitando un allungamento assiale.
Obiettivi: Mobilizzazione CV in rotazione. Stabilizzazione baricentro in posizione seduta. Integrazione tra
stabilizzazione del baricentro e rotazione del rachide. Allunga la muscolatura antigravitaria. Stabilizzazione
del cingolo scapolo-omerale.
Strategie disfunzionali: Rotazione del bacino. Elevazione e anteposizione di spalla. Abduzione scapole.
Protrusione del capo. Flessione toracica. Elevazione spalle. Perdita dell’allineamento AASS.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco. Paraplegia. Sclerosi multipla.
Controindicazioni: Dolore CV in rotazione. Ipercifosi. Protrusioni discali. Lombalgia acuta. Osteoporosi.
Note: “Strizza la colonna come si fa con un panno bagnato”.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma, multifido). Stabilizzatori
e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed adduttori, stabilizzatori
scapole). Muscoli estensori del dorso.
Terapista: A fianco (controlla contrazione del TA, controlla che il busto non collassi sulle gambe). Da dietro
(controlla gli allineamenti degli AASS e accompagna il movimento).
Progressione: Seduto su una sedia. Rialzo sotto gli ischi. Sine Stretch parziale (gomiti flessi). ***. AAII
sollevati (talloni sulla Soft Ball).
Modifiche: Soft Ball sotto il bacino. Banda elastica tra le mani «Allineamento AASS».
SPINE TWIST– (19/34) – Torsione della colonna - Posizione seduta (1)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS abdotti a 90à.
Allungamento assiale della colonna.  Espirando 3 volte ruotare tutta la colonna mantenendo il
bacino stabile in posizione verticale (AAII non si muovono).  Inspirando ritornare in posizione
di partenza esercitando un allungamento assiale.
Strategie disfunzionali: Rotazione del bacino. Elevazione e anteposizione di spalla. Abduzione scapole.
Protrusione del capo. Flessione toracica. Elevazione spalle. Perdita dell’allineamento AASS.
CORPO LIBERO:
SPINE TWIST– (19/34) – Torsione della colonna - Posizione seduta (2)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS abdotti a 90à.
Allungamento assiale della colonna.  Espirando 3 volte ruotare tutta la colonna mantenendo il
bacino stabile in posizione verticale (AAII non si muovono).  Inspirando ritornare in posizione
di partenza esercitando un allungamento assiale.
Elastico dietro il tronco o davanti al tronco. Gli AASS lo mettono in tensione.
ELASTICO:
Aiuta al corretto mantenimento degli allineamenti (se cambiano, cambia la tensione dell’elastico).
Grande funzione di spinta in autoallungamento.
SPINE TWIST– (19/34) – Torsione della colonna - Posizione seduta (3)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS abdotti a 90à.
Allungamento assiale della colonna.  Espirando 3 volte ruotare tutta la colonna mantenendo il
bacino stabile in posizione verticale (AAII non si muovono).  Inspirando ritornare in posizione
di partenza esercitando un allungamento assiale.
Seduti sul Roller, che può essere posizionato longitudinalmente o trasverasalmente.
ROLLER:
Aiuta al mantenimento della corretta postura da seduto (anca meno flessa). Da un senso di
instabilità e perciò aiuta al corretto allineamento.
SPINE TWIST– (19/34) – Torsione della colonna - Posizione seduta (4 riass.)
Modalità: Posizione seduta. Anche leggermente abdotte, ginocchia estese e caviglie flesse
dorsalmente. Posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS abdotti a 90à.
Allungamento assiale della colonna.  Espirando 3 volte ruotare tutta la colonna mantenendo il
bacino stabile in posizione verticale (AAII non si muovono).  Inspirando ritornare in posizione
di partenza esercitando un allungamento assiale.
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le ginocchia di 90°,
piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi sollevare la testa, il torace e
tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione seduta. [Roll Down riportare la colonna a
terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro, quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli
AASS tornano in posizione di partenza].
Obiettivi: Integrazione tra stabilizzazione del baricentro e flessione del rachide. Allenare la muscolatura
addominale nel ruolo di flessore. Stabilizzazione cingoli.
Strategie disfunzionali: Retroversione associata al movimento di sollevamento degli AASS e del torace.
Elevazione spalle. Abduzione scapole. Flessione oltre i 90° delle anche in sostituzione della flessione toracica.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e della spalla. Paraplegia.
Sclerosi multipla. Rieducazione e riabilitazione posturale.
Controindicazioni: Dolore in flessione. Ipercifosi. Protrusioni discali. Lombalgia acuta. Parkinson.
Osteoporosi (capo sostenuto). Gravidanza. Cervicalgia (capo sostenuto)
Note: Pilates lo faceva in imprint. Ed andava fino a toccarsi i piedi. “La colonna è come un filo di perle:
ognuna libera ma trattenuta insieme alle altre dal filo che le unisce”.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma, multifido). Stabilizzatori
e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca ed adduttori, stabilizzatori scapole)
Terapista: A fianco (controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Controlla il neutro.
Posiziona correttamente il capo e le spalle. Sostiene parzialmente il tronco. Stabilizzare AAII per aiutare la
risalita del busto).
Progressione: Roll Up parziale. Sostieni il capo. ***. Distendere le ginocchia.
Modifiche: Magic Circle o Soft Ball tra ginocchia o tra le mani. Banda elastica tra piedi e mani
«facilitazione».
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto (1)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le
ginocchia di 90°, piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi
sollevare la testa, il torace e tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione
seduta. [Roll Down riportare la colonna a terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro,
quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli AASS tornano in posizione di partenza].
Strategie disfunzionali: Retroversione associata al movimento di sollevamento degli AASS e del
torace. Elevazione spalle. Abduzione scapole. Flessione oltre i 90° delle anche in sostituzione
della flessione toracica.
CORPO LIBERO:
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto (2)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le
ginocchia di 90°, piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi
sollevare la testa, il torace e tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione
seduta. [Roll Down riportare la colonna a terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro,
quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli AASS tornano in posizione di partenza].
Roller ben appoggiato, appoggia tutte le spinose, lascia che le scapole avvolgano il Roller.
ROLLER:
Aumento della propriocezione della CV. Attivazione muscoli profondi per il controllo del
movimento.
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto (3)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le
ginocchia di 90°, piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi
sollevare la testa, il torace e tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione
seduta. [Roll Down riportare la colonna a terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro,
quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli AASS tornano in posizione di partenza].
Roller trasversale in posizione dove si vuole mobilizzare in estensione la colonna.
ROLLER:
Estensione di un tratto della CV specifico.
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto (4)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le
ginocchia di 90°, piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi
sollevare la testa, il torace e tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione
seduta. [Roll Down riportare la colonna a terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro,
quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli AASS tornano in posizione di partenza].
Elastico tra mani e piedi, aiutati dalla tensione dell’elastico.
ELASTICO:
Aumento del controllo del movimento. Minor richiesta di forza. AASS devono gestire la
transizione.
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto (5)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le
ginocchia di 90°, piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi
sollevare la testa, il torace e tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione
seduta. [Roll Down riportare la colonna a terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro,
quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli AASS tornano in posizione di partenza].
Ball dietro al sacro. Movimento picccolo.
SOFT BALL:
Senso di sostegno, limitazione al movimento.
ROLL UP – (2/34) – Rotolare Su – [Roll Down] - – Decubito supino / seduto (6 riass.)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere le
ginocchia di 90°, piedi appoggiati. Spalle flesse 150°. Portare AASS davanti allo sterno e poi
sollevare la testa, il torace e tutta la CV “vertebra dopo vertebra” fino ad arrivare alla posizione
seduta. [Roll Down riportare la colonna a terra una vertebra dopo l’altra iniziando dal sacro,
quando si appoggiano le scapole appoggiare testa e gli AASS tornano in posizione di partenza].
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
SOFT BALL
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il tronco. Anche
e ginocchia flesse in modo da aver i piedi a 20cm dai glutei. AAII paralleli alla larghezza del bacino. 
Inspirando (Sollevare il bacino e la CV una vertebra alla volta fino alle scapole). È una estensione d’anca e
non una iperlordosi lombare.  Espirando mantengo la postura(Ginocchia anche e spalle sulla stessa linea).
 Inspirare (Mantenendo il bacino stabile, sollevare un AI esteso).  Espirare (Mantenendo il bacino stabile,
estendere l’anca fino a sfiorare il pavimento con il tallone).
Obiettivi: Allenare la muscolatura addominale nel ruolo di stabilizzatrice contro gravità. Stabilizzazione
cingoli. Dissociazione anca in flessione ed estensione. Coordinazione movimento respiro. Migliorare la
flessibilità ischio-crurali e flessori anca.
Strategie disfunzionali: Eccessiva flessione rachide cervicale. Rotazione, antiversione retroversione del
bacino. Flessione dell’anca dell’AI in appoggio associata al movimento di flessione dell’altro AI.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi multipla.
Controindicazioni: Lombalgia acuta. Osteoporosi. Gravidanza. Cervicalgia (spalle sostenute).
Note: “Il bacino è sostenuto da tanti palloncini che lo fanno lievitare verso l’alto”. Glutei e addome attivo.
Muscolatura interessata: Flessori ed estensori dell’anca. Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP,
diaframma, multifido). Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca,
quadricipite ed adduttori, stabilizzatori scapole). Ileopsoas.
Terapista: A fianco (Aiuta a non far collassare il busto. Controlla contrazione del TA. Regola la posizione
AAII e AASS. Controlla il neutro. Posiziona correttamente il capo e le spalle). In piedi (accompagna il
movimento e dà il ritmo. Aiuta a sostenere il peso dell’AI).
Progressione: AASS che sostengono il bacino. Parziale flesso estensione dell’anca dell’AI in aria. ***.
Fluidità e Ampiezza maggiori.
Modifiche: Supporto per sostenere il bacino.
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino (1)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il
tronco. Anche e ginocchia flesse in modo da aver i piedi a 20cm dai glutei. AAII paralleli alla
larghezza del bacino.  Inspirando (Sollevare il bacino e la CV una vertebra alla volta fino alle
scapole). È una estensione d’anca e non una iperlordosi lombare.  Espirando mantengo la
postura(Ginocchia anche e spalle sulla stessa linea).  Inspirare (Mantenendo il bacino stabile,
sollevare un AI esteso).  Espirare (Mantenendo il bacino stabile, estendere l’anca fino a sfiorare
il pavimento con il tallone).
Strategie disfunzionali: Eccessiva flessione rachide cervicale. Rotazione, antiversione
retroversione del bacino. Flessione dell’anca dell’AI in appoggio associata al movimento di
flessione dell’altro AI.
CORPO LIBERO:
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino (2)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il
tronco. Anche e ginocchia flesse in modo da aver i piedi a 20cm dai glutei. AAII paralleli alla
larghezza del bacino.  Inspirando (Sollevare il bacino e la CV una vertebra alla volta fino alle
scapole). È una estensione d’anca e non una iperlordosi lombare.  Espirando mantengo la
postura(Ginocchia anche e spalle sulla stessa linea).  Inspirare (Mantenendo il bacino stabile,
sollevare un AI esteso).  Espirare (Mantenendo il bacino stabile, estendere l’anca fino a sfiorare
il pavimento con il tallone).
Supini sul Roller posizionato longitudinalmente (trasverasalmente).
ROLLER:
Aumento delle informazioni propriocettive. Minor stabilità.
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino (3)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il
tronco. Anche e ginocchia flesse in modo da aver i piedi a 20cm dai glutei. AAII paralleli alla
larghezza del bacino.  Inspirando (Sollevare il bacino e la CV una vertebra alla volta fino alle
scapole). È una estensione d’anca e non una iperlordosi lombare.  Espirando mantengo la
postura(Ginocchia anche e spalle sulla stessa linea).  Inspirare (Mantenendo il bacino stabile,
sollevare un AI esteso).  Espirare (Mantenendo il bacino stabile, estendere l’anca fino a sfiorare
il pavimento con il tallone).
Può essere posizionato sopra o sotto il bacino.
ELASTICO:
Facilita o incrementa il lavoro muscolare. Fa percepire meglio il neutro.
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino (4)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il
tronco. Anche e ginocchia flesse in modo da aver i piedi a 20cm dai glutei. AAII paralleli alla
larghezza del bacino.  Inspirando (Sollevare il bacino e la CV una vertebra alla volta fino alle
scapole). È una estensione d’anca e non una iperlordosi lombare.  Espirando mantengo la
postura(Ginocchia anche e spalle sulla stessa linea).  Inspirare (Mantenendo il bacino stabile,
sollevare un AI esteso).  Espirare (Mantenendo il bacino stabile, estendere l’anca fino a sfiorare
il pavimento con il tallone).
Ball sotto al bacino. Ball sotto ai piedi.
SOFT BALL:
Accoglie bene il bacino, amplifica le possibilità di movimento.
Sotto il piedi aumento del lavoro soprattutto degli ischiocrurali.
SHOULDER BRIDGE – (18/34) – Ponte sulle spalle - Decubito supino (5 riass.)
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il
tronco. Anche e ginocchia flesse in modo da aver i piedi a 20cm dai glutei. AAII paralleli alla
larghezza del bacino.  Inspirando (Sollevare il bacino e la CV una vertebra alla volta fino alle
scapole). È una estensione d’anca e non una iperlordosi lombare.  Espirando mantengo la
postura(Ginocchia anche e spalle sulla stessa linea).  Inspirare (Mantenendo il bacino stabile,
sollevare un AI esteso).  Espirare (Mantenendo il bacino stabile, estendere l’anca fino a sfiorare
il pavimento con il tallone).
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
SOFT BALL
THE HUNDRED – (1/34) – Cento – riscaldamento di Pilates – Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere anca e ginocchia di
90°. Sollevare il torace fino alla punta delle scapole. Portare gli AASS all’altezza delle spalle.
Destabilizzazioni ritmiche “vigorose e dinamiche” AASS (5 IN; 5 ES). Mantenere tronco, AAII, e capo stabili.
Obiettivi: Allenare la muscolatura addominale nel ruolo di stabilizzatrice. Stabilizzazione cingoli.
Coordinazione movimento respiro.
Strategie disfunzionali: Antiversione. Retroversione. Elevazione spalle. Intrarotazione omero. Movimento
del tronco e del capo.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e della spalla. Rieducazione e
riabilitazione posturale. Paraplegia.
Controindicazioni: Dolore in flessione. Ipercifosi. Lombalgia acuta. Parkinson (capo in appoggio).
Osteoporosi (capo sostenuto). Gravidanza. Cervicalgia (capo sostenuto)
Note: Pilates lo faceva in imprint. “Le braccia si muovono veloci come le ali di un piccolo uccello mentre il
corpo resta immobile”
Muscolatura interessata: Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP,, multifido….). Stabilizzatori e
mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed adduttori, stabilizzatori
scapole)
Terapista: A fianco (controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Controlla il neutro.
Posiziona correttamente il capo e le spalle. Sostiene parzialmente il tronco).
Progressione: Capo e piedi in appoggio. Sostieni il capo flesso. Tronco sollevato ma piedi in appoggio. ***.
Distendere le ginocchia. Aprire l’angolo all’anca.
Modifiche: Magic Circle o Soft Ball tra ginocchia o caviglie.
THE HUNDRED – (1/34) – Cento – riscaldamento di Pilates – Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere anca e
ginocchia di 90°. Sollevare il torace fino alla punta delle scapole. Portare gli AASS all’altezza
delle spalle. Destabilizzazioni ritmiche “vigorose e dinamiche” AASS (5 IN; 5 ES). Mantenere
tronco, AAII, e capo stabili.
Strategie disfunzionali: Antiversione. Retroversione. Elevazione spalle. Intrarotazione omero.
Movimento del tronco e del capo.
CORPO LIBERO:
ROLL OVER – (3/34) – Rovesciamento - Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il tronco.
Flettere le anche a 90°. AAII paralleli e addotti. Estensione dorsale caviglie.  Espirando (flettere le anche e
staccare la CV una vertebra alla volta fino all’altezza delle scapole) portare gli AAII paralleli al pavimento. 
Inspirando (Flettere le caviglie dorsalmente e abdurre gli AAII).  Espirando (riappoggiare la CV a terra una
vertebra alla volta).  Inspirare (addurre AAII, estendere dorsalmente le caviglie).
Obiettivi: Allenare la muscolatura addominale nel ruolo di stabilizzatrice e mobilizzatrice. Migliorare la
flessibilità ischio-crurali. Stabilizzazione cingoli. Coordinazione movimento respiro.
Strategie disfunzionali: Elevazione o anteposizione spalle. Iperestensione rachide cervicale. Rotazione del
bacino. Movimento veloce “scattoso” per scarso controllo.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi multipla.
Controindicazioni: Ipercifosi. Protrusioni discali. Lombalgia acuta. Instabilità anteriore di spalla.
Osteoporosi. Gravidanza.
Note: “I piedi sono come delle calamite che vengono attratte dalla parete dietro a te”.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma, multifido). Stabilizzatori
e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed adduttori, stabilizzatori
scapole). Ileopsoas. Estensori della spalla. Tricipite brachiale.
Terapista: A fianco (Aiuta a non far collassare il busto. Controlla contrazione del TA. Regola la posizione
AAII e AASS. Controlla il neutro. Posiziona correttamente il capo e le spalle). In piedi (accompagna il
movimento e dà il ritmo. Aiuta a sostenere il peso degli AAII. Gestisce la flessione estensione delle caviglie).
Progressione: Reverse Crunch con Soft Ball sotto il bacino. Reverse Crunch. Entrambe le ginocchia flesse.
*** Fluidità e Ampiezza maggiori. Super Roll Over (senza allontanare i talloni dai glutei).
Modifiche: Magic Circle o Soft Ball tra ginocchia o tra le caviglie (aiuta a sensibilizzare il PP).
THE HUNDRED – (1/34) – Cento – riscaldamento di Pilates – Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Flettere anca e ginocchia di
90°. Sollevare il torace fino alla punta delle scapole. Portare gli AASS all’altezza delle spalle.
Destabilizzazioni ritmiche “vigorose e dinamiche” AASS (5 IN; 5 ES). Mantenere tronco, AAII, e capo stabili.
2) ROLL OVER – (3/34) – Rovesciamento - Decubito supino
Modalità: Supino, in posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. AASS lungo il tronco. Flettere le anche a
90°. AAII paralleli e addotti. Estensione dorsale caviglie.  Espirando (flettere le anche e staccare la CV una vertebra alla
volta fino all’altezza delle scapole) portare gli AAII paralleli al pavimento.  Inspirando (Flettere le caviglie dorsalmente e
abdurre gli AAII).  Espirando (riappoggiare la CV a terra una vertebra alla volta).  Inspirare (addurre AAII, estendere
dorsalmente le caviglie).
SIDE KICK – (21/34) – Calci laterali - Decubito laterale
Modalità: In decubito laterale con il capo appoggiato sul braccio e l’altro AS con la mano in appoggio davanti
allo sterno. In posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole. Allungare gli AAII con le anche
leggermente flesse (per aumentare la stabilità). Caviglie flesse dorsalmente. AI in alto è parallelo al pavimento
 Inspirare flettere l’anca.  Espirare estendere l’anca.
Obiettivi: Allenare la muscolatura addominale nel ruolo di stabilizzatrice sul piano sagittale. Stabilizzazione
cingoli. Dissociazione anca in flessione ed estensione. Coordinazione movimento respiro. Migliorare la
flessibilità ischio-crurali e flessori anca.
Strategie disfunzionali: Rotazione, antiversione e retroversione del bacino associate alla flesso estensione.
Intra-rotazione, extra-rotazione d’anca associate alla flesso estensione. Elevazione e anteposizione di spalla
del AS che sta sopra.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale anca e CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi
multipla. Rieducazione e riabilitazione posturale.
Controindicazioni: Dolore acuto all’anca. Lombalgia acuta. Osteoporosi.
Note: Pilates lo faceva con le mani incrociate dietro la testa in appoggio sul gomito. “Oscilla la gamba come
se fosse un tergi-cristallo, mentre il corpo sta fermo”.
Muscolatura interessata: Flessori ed estensori dell’anca. Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP,
diaframma, multifido). Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca,
quadricipite ed adduttori, stabilizzatori scapole). Ileopsoas.
Terapista: Da dietro stabilizza il bacino (controlla gli allineamenti degli AASS e accompagna il movimento).
Progressione: Entrambe le ginocchia flesse (per aumentare la base di appoggio e per diminuire la leva).
Ginocchio sotto flesso. ***. Fluidità e Ampiezza maggiori. Sollevare anche la gamba sotto.
Modifiche: Rialzo (cuscino) sotto la testa e AS sotto in avanti (aumento la base di appoggio).
Soft Ball sotto la mano in alto “destabilizza”.
SIDE KICK – (21/34) – Calci laterali - Decubito laterale (1)
Modalità: In decubito laterale con il capo appoggiato sul braccio e l’altro AS con la mano in
appoggio davanti allo sterno. In posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Allungare gli AAII con le anche leggermente flesse (per aumentare la stabilità). Caviglie flesse
dorsalmente. AI in alto è parallelo al pavimento  Inspirare flettere l’anca.  Espirare estendere
l’anca.
CORPO LIBERO:
Strategie disfunzionali: Rotazione, antiversione e retroversione del bacino associate alla flesso
estensione. Intra-rotazione, extra-rotazione d’anca associate alla flesso estensione. Elevazione e
anteposizione di spalla del AS che sta sopra.
SIDE KICK – (21/34) – Calci laterali - Decubito laterale (2)
Modalità: In decubito laterale con il capo appoggiato sul braccio e l’altro AS con la mano in
appoggio davanti allo sterno. In posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Allungare gli AAII con le anche leggermente flesse (per aumentare la stabilità). Caviglie flesse
dorsalmente. AI in alto è parallelo al pavimento  Inspirare flettere l’anca.  Espirare estendere
l’anca.
Elastico tra AS e AI.
ELASTICO:
Diminuisce il carico di lavoro dell’AI. Accompagna il movimento. AS deve gestire le transizioni.
SIDE KICK – (21/34) – Calci laterali - Decubito laterale (3)
Modalità: In decubito laterale con il capo appoggiato sul braccio e l’altro AS con la mano in
appoggio davanti allo sterno. In posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Allungare gli AAII con le anche leggermente flesse (per aumentare la stabilità). Caviglie flesse
dorsalmente. AI in alto è parallelo al pavimento  Inspirare flettere l’anca.  Espirare estendere
l’anca.
ROLLER: Rotazioni di bacino/colonna.
BALL: Sforbiciate.
SIDE KICK – (21/34) – Calci laterali - Decubito laterale (4 riass.)
Modalità: In decubito laterale con il capo appoggiato sul braccio e l’altro AS con la mano in
appoggio davanti allo sterno. In posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole.
Allungare gli AAII con le anche leggermente flesse (per aumentare la stabilità). Caviglie flesse
dorsalmente. AI in alto è parallelo al pavimento  Inspirare flettere l’anca.  Espirare estendere
l’anca.
CORTO LIBERO
ROLLER
ELASTICO
SOFT BALL
SIDE BEND “TWIST” – (28/34) – Inclinazione laterale “avvitamento” - Decubito laterale
Modalità: Sedere sull’anca, con la mano appoggiata e gomito disteso “scapola stabilizzata”, l’altro AS lungo
il tronco. Ginocchia flesse, piede sopra davanti al piede sotto.  Inspirare sollevare il bacino estendendo le
ginocchia.  Espirare e ruotare il torace “e bacino” in avanti.  Inspirare e tornare in allineamento laterale.
 Espirare e flettere le ginocchia abbassando il bacino.
Obiettivi: Stabilizzare baricentro sul fianco. Allenare la muscolatura addominale nel ruolo di stabilizzatrice
contro gravità. Stabilizzazione cingoli. Coordinazione movimento respiro. Migliorare la flessibilità della CV.
Strategie disfunzionali: Rotazione del busto il avanti associata alla flessione laterale della CV. Eccessiva
flessione laterale rachide cervicale. Rotazione, antiversione retroversione del bacino. Anteposizione di spalla.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi multipla.
Rieducazione e riabilitazione posturale. Parkinson.
Controindicazioni: Lombalgia acuta. Instabilità spalla. Problemi al polso.
Note: Pilates lo faceva con i piedi uniti e senza il Twist. “Il corpo è come un arco che si tende verso il cielo”.
Muscolatura interessata: Quadrato dei lombi, obliqui, adduttori. Tutti i muscoli stabilizzatori e motori della
scapola. Integrazione cingoli e CV. Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma, multifido).
Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed adduttori,
stabilizzatori scapole).
Terapista: Dietro (Aiuta a non far collassare il busto. Controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII
e AASS. Controlla il neutro. Posiziona correttamente il capo e le spalle).
Progressione: Sul gomito. Senza il Twist. ***. Fluidità e Ampiezza maggiori.
Modifiche: Posizionare i piedi vicino al bacino se si vuole aumentare la flessione laterale.
SIDE BEND “TWIST” – (28/34) – Inclinazione laterale “avvitamento” - Decubito laterale
Modalità: Sedere sull’anca, con la mano appoggiata e gomito disteso “scapola stabilizzata”, l’altro AS lungo
il tronco. Ginocchia flesse, piede sopra davanti al piede sotto.  Inspirare sollevare il bacino estendendo le
ginocchia.  Espirare e ruotare il torace “e bacino” in avanti.  Inspirare e tornare in allineamento laterale.
 Espirare e flettere le ginocchia abbassando il bacino.
Strategie disfunzionali: Rotazione del busto il avanti associata alla flessione laterale della CV. Eccessiva
flessione laterale rachide cervicale. Rotazione, antiversione retroversione del bacino. Anteposizione di spalla.
CORPO LIBERO:
ROLLER
SWIMING – (24/34) – Nuoto - Decubito prono
Modalità: In decubito prono, “posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole”. Allungare gli
AAII con le anche leggermente abdotte ed extra-ruotate e caviglie estese dorsalmente. Sollevare leggermente
il petto dal mat e rimanere con il rachide cervicale allineato. AASS oltre la testa e distanti un po’ più delle
spalle, polsi pronati. Mantenere un forte allungamento assiale della CV.  Destabilizzazioni ritmiche
“vigorose e dinamiche” AASS (5 IN; 5 ES). Mantenere tronco e capo stabili. Gli ari non toccano mai il
pavimento.
Obiettivi: Stabilizzazione baricentro in posizione prona. Integrazione tra stabilizzazione del baricentro ed
estensione del rachide. Stabilizzazione cingoli.
Strategie disfunzionali: Eccessiva estensione del rachide cervicale. Sovrareclutare trapezio superiore
“elevazione di spalla”. Rotazione e antiversione del bacino. Eccessivo basculamento del torace.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale spalla e CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi
multipla. Rieducazione e riabilitazione posturale. Osteoporosi.
Controindicazioni: Lombalgia acuta. Lombalgia “cuscino sotto l’addome”. Ipercifosi “senza estensione del
torace”. Gravidanza. Cervicalgia.
Note: Pilates richiedeva la massima estensione. “Immagina di nuotare scivolando a pelo d’acqua”.
“Immaginare di voler toccare con tutti i 4 arti qualcosa che sta lontano”.
Muscolatura interessata: Estensori del dorso. Estensori d’anca. Stabilizzatori profondi del baricentro (TA,
PP, diaframma, multifido). Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca,
quadricipite ed adduttori, stabilizzatori scapole).
Terapista: A fianco (Controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Posiziona
correttamente il capo e le spalle).
Progressione: Solo AASS o AAII senza estensione torace. ***. Fluidità e Ampiezza maggiori.
Modifiche: Seduti sulla sedia “solo AASS”.
SWIMING – (24/34) – Nuoto - Decubito prono
Modalità: In decubito prono, “posizione neutra del bacino e della colonna e delle
scapole”. Allungare gli AAII con le anche leggermente abdotte ed extra-ruotate e
caviglie estese dorsalmente. Sollevare leggermente il petto dal mat e rimanere con il
rachide cervicale allineato. AASS oltre la testa e distanti un po’ più delle spalle, polsi
pronati. Mantenere un forte allungamento assiale della CV.  Destabilizzazioni
ritmiche “vigorose e dinamiche” AASS (5 IN; 5 ES). Mantenere tronco e capo stabili.
Gli ari non toccano mai il pavimento.
Strategie disfunzionali: Eccessiva estensione del rachide cervicale. Sovrareclutare trapezio
superiore “elevazione di spalla”. Rotazione e antiversione del bacino. Eccessivo basculamento del
torace
CORPO LIBERO
ROLLE
SOFT BALL
SWAN DIVE – (12/34) – Tuffo del cigno - Decubito prono
Modalità: In decubito prono, “posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole” con la testa
leggermente sollevata e allineata. Mani sotto le spalle. AAII con le anche leggermente abdotte ed extra-ruotate
e caviglie estese dorsalmente Mantenere un forte allungamento assiale della CV.  Inspirare (allungare e
sollevare il busto da terra “premi l’osso pubico sul mat”).  Espirare (sollevare gli AAII e flettere le braccia).
Obiettivi: Stabilizzazione baricentro in posizione prona. Incrementa la capacità del corpo di auto-stabilizzarsi.
Integrazione tra stabilizzazione del baricentro ed estensione del rachide. Stabilizzazione cingoli.
Strategie disfunzionali: Antiversione eccessiva del bacino. Eccessiva estensione del rachide cervicale.
Sovrareclutare trapezio superiore “elevazione di spalla”.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale spalla e CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi
multipla. Rieducazione e riabilitazione posturale. Osteoporosi.
Controindicazioni: Lombalgia acuta. Gravidanza. Ipercifosi. Cervicalgia.
Note: Pilates richiedeva la massima estensione del rachide, testa in alto, arti sollevati al max, braccai abdotte e
poi si dondola. “Il corpo è come una sedia a dondolo”.
Muscolatura interessata: Estensori del dorso. Estensori d’anca. Glutei. Stabilizzatori profondi del baricentro
(TA, PP, diaframma, multifido). Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori
anca, quadricipite ed adduttori, stabilizzatori scapole). Pettorali.
Terapista: A fianco (Controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Posiziona
correttamente il capo e le spalle).
Progressione: Solo estensione tronco “McKenzie” o solo AAII. ***. Gli AASS si staccano quando gli AAII si
staccano. Fluidità e Ampiezza maggiori.
Modifiche: Su emicilindro “per enfatizzare il dondolamento”.
SWAN DIVE – (12/34) – Tuffo del cigno - Decubito prono
Modalità: In decubito prono, “posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole” con
la testa leggermente sollevata e allineata. Mani sotto le spalle. AAII con le anche leggermente
abdotte ed extra-ruotate e caviglie estese dorsalmente Mantenere un forte allungamento assiale
della CV.  Inspirare (allungare e sollevare il busto da terra “premi l’osso pubico sul mat”). 
Espirare (sollevare gli AAII e flettere le braccia).
CORPO LIBERO
ROLLER
LEG PULL – (25/34) – Sollevamento della gamba - Decubito prono
Modalità: In posizione da piegamento “posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole” con la
testa ben allineata.  Inspirare e sollevare un AAII estendendo la caviglia dorsalmente “mantenendo stabile il
bacino”.  Espirando torno.
Obiettivi: Stabilizzazione baricentro in posizione prona. Incrementa la capacità del corpo di autostabilizzarsi. Integrazione tra stabilizzazione del baricentro ed estensione dell’AI. Stabilizzazione cingoli.
Strategie disfunzionali: Flessione dell’anca dell’AI in appoggio. Antiversione del bacino. Eccessiva
estensione o flessione del rachide cervicale. Iperestensione gomiti. Elevazione ed anteposizione di spalla.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale spalla e CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi
multipla. Rieducazione e riabilitazione posturale.
Controindicazioni: Lombalgia acuta. Gravidanza. Ipercifosi. Cervicalgia. Osteoporosi.
Note: “Immagina il corpo è comodamente appoggiato su una tavola inclinata”.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori di spalla. Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma,
multifido). Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed
adduttori, stabilizzatori scapole). Pettorali. Estensori d’anca. Glutei.
Terapista: A fianco (Controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Posiziona
correttamente il capo e le spalle).
Progressione: In posizione quadrupedica estendo un AI. In appoggio sui gomiti. ***. In posizione
quadrupedica “finta – ginocchia sollevate” estendo un AI. Fluidità e Ampiezza maggiori. Soft Ball sotto il
ginocchio e sotto una mano.
Modifiche: Su una Fit Ball appropriata “45cm diametro”.
PUSH UP – (34/34) – Piegamento – Eretto / decubito prono
Modalità: In piedi “posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole” con la testa ben allineata. 
Inspirare e sollevare AASS in alto.  Espirando abbassare gli AASS e srotolare la CV fino ad arrivare a terra
con le mani.  Inspirare e camminare in avanti fino alla posizione da piegamento.  Espirare piegamento
“gomiti vicino al busto”.  Inspirando distendi i gomiti.  Espirando fletti le anche “V rovesciata” e poi
camminare con le mani verso le caviglie.  Inspirando snocciola in su la CV.
Obiettivi: Stabilizzazione baricentro in posizione prona. Incrementa la capacità del corpo di auto-stabilizzarsi.
Integrazione tra stabilizzazione del baricentro ed estensione dell’AI. Stabilizzazione cingoli.
Strategie disfunzionali: Antiversione eccessiva del bacino durante la posizione da piegamento. Eccessiva
estensione o flessione del rachide cervicale. Iperestensione gomiti. Elevazione ed anteposizione di spalla.
Allineamenti non mantenuti.
Indicazioni: Riabilitazione funzionale spalla e CV. Rinforzo stabilizzatori del tronco e del bacino. Sclerosi
multipla. Rieducazione e riabilitazione posturale.
Controindicazioni: Lombalgia acuta. Gravidanza.
Note: Questo è l’unico esercizio che inizia e finisce in stazione eretta. Pilates lo faceva partendo dalla pinza.
Muscolatura interessata: Stabilizzatori di spalla. Stabilizzatori profondi del baricentro (TA, PP, diaframma,
multifido). Stabilizzatori e mobilizzatori globali (retto e obliqui dell’addome, flessori anca, quadricipite ed
adduttori, stabilizzatori scapole). Pettorali. Estensori d’anca. Glutei.
Terapista: A fianco (Controlla contrazione del TA. Regola la posizione AAII e AASS. Posiziona
correttamente il capo e le spalle).
Progressione: Appoggio le ginocchia durante il piegamento. Piegamento parziale.
Modifiche: Solamente srotolamenti CV. Solamente piegamento. Solamente V rovesciata.
PUSH UP – (34/34) – Piegamento – Eretto / decubito prono
Modalità: In piedi “posizione neutra del bacino e della colonna e delle scapole” con la testa ben
allineata.  Inspirare e sollevare AASS in alto.  Espirando abbassare gli AASS e srotolare la
CV fino ad arrivare a terra con le mani.  Inspirare e camminare in avanti fino alla posizione da
piegamento.  Espirare piegamento “gomiti vicino al busto”.  Inspirando distendi i gomiti. 
Espirando fletti le anche “V rovesciata” e poi camminare con le mani verso le caviglie. 
Inspirando snocciola in su la CV.
CORPO LIBERO:
ROLLER
IL PILATES IN RIABILITAZIONE
In campo riabilitativo i primi sperimentatori furono alcuni fisioterapisti australiani che nel 1990
incorporarono alcuni esercizi ed attrezzature Pilates nei loro protocolli; in particolare in ambito ortopedico,
neurologico, geriatrico e nel dolore cronico. Iniziò un percorso di trasformazione della tecnica in ottica
riabilitativa che ovviamente è tuttora in atto.
In tutta l’America, Giappone e Australia tale tecnica è già comunemente utilizzata in cliniche ed ospedali.
In linea generale si può suddividere il processo di riabilitazione con il metodo Pilates in tre fasi:
1. MOVIMENTI ASSISTITI: Facilito il paziente (fondamentale è la correttezza dell’esercizio).
• Stabilizzazione: reclutamento dei muscoli stabilizzatori profondi.
• Dissociazione: l’isolamento dei movimenti degli arti dai movimenti del tronco.
• Frammentazione del rachide (distribuzione del movimento = distribuzione delle forze).
2. STABILIZZAZIONE DINAMICA: Diminuzione di assistenza e introduzione di movimenti più balistici.
3. RIEDUCAZIONE FUNZIONALE: Il paziente deve poter utilizzare le capacità acquisite con gli esercizi
durante i suoi scopi funzionali.
OBIETTIVI GENERALI: Stabilizzazione del bacino, colonna e cingoli. Corretto allineamento. Stabilità
dinamica, equilibrio, fluidità, funzionalità. Libertà articolare.
VANTAGGI DEL PILATES PER LA RIABILITAZIONE
L’applicazione della Tecnica Pilates in campo riabilitativo è sembrata interessante per i seguenti motivi:
• Il Pilates è in accordo con i principi della fisiologia e della biomeccanica.
• La tecnica predilige la qualità del movimento alla quantità e pone molta attenzione alla corretta
respirazione ed al corretto allineamento.
• Gli esercizi permettono un lavoro muscolare non solo segmentario, ma di coordinazione di tutte le
regioni corporee utilizzando tutti i piani spaziali.
• Qualsiasi tipo di lavoro muscolare è possibile con i vari attrezzi con la sola eccezione del lavoro isocinetico.
• Si può mobilizzare precocemente l'arto da riabilitare, in quasi qualsiasi condizione esso si trovi.
• Gli esercizi possono essere adattati a specifiche esigenze cliniche senza che i principi vengano snaturati.
• Il metodo consente delle sollecitazioni meccaniche ben modulabili (molti esercizi si fanno in scarico) e lo
rende interessante sia in particolari patologie metaboliche (osteopenia ed osteoporosi - per aumentare la
densità ossea) che in alcune patologie traumatiche dell’apparato locomotore (fratture, distorsioni,
lussazioni e strappi miofasciali…) dove è fondamentale la mobilizzazione precoce ma rispettando
determinati parametri (carico, ROM, allineamenti…).
• La pratica del metodo Pilates permette un'ottimale preparazione muscolare prima di un intervento
chirurgico o può servire come efficace metodo di riabilitazione post-operatoria.
• Per l’importanza che il metodo dà alla propriocezione, al controllo degli allineamenti, all’equilibrio e
all’uso consapevole dell’attenzione, risulta essere una tecnica non solo utilizzabile in patologie
ortopediche ma anche neurologiche (emiplegico, parkinsoniano, cerebellare….)
• È un metodo che garantisce una buona prevenzione.
• La tecnica è utilizzata anche “soprattutto” non in terapia e questo fattore rende il paziente, da un punto di
vista psicologico, meno medicalizzato. Il pz è più motivato.
• La tecnica essendo usata anche “soprattutto” non in ambito clinico, incoraggia il paziente a proseguire il
percorso anche dopo la riabilitazione (questo è un punto fondamentale soprattutto nelle patologie
croniche).
• Si possono fare trattamenti individuali o di gruppo (economicamente interessante per tutti).
SVANTAGGI DEL PILATES PER LA RIABILITAZIONE
Pochi sembrano gli svantaggi della tecnica, nonostante ciò il Pilates stenta a rientrare nelle pratiche cliniche
per i seguenti motivi:
• Innanzitutto Pilates non era un medico o un fisioterapista (I clinici spesso non considerano attendibili le
sperimentazioni non accademiche).
• Il metodo lo può insegnare chiunque (non ci sono barriere d’ingresso).
• Il metodo esige una rigorosa sperimentazione personale (sapere teoretico, saper fare, saper insegnare,
essere).
• Non in tutti i corsi di Laurea per fisioterapisti viene menzionato il metodo.
• Spesso i corsi di formazione per insegnanti non hanno accreditamento ECM.
• È un metodo che non si focalizza su specifiche patologie.
• Non è semplice gestire il metodo per far lavorare il paziente nell’area di sviluppo potenziale. Infatti
proporre l’esercizio più appropriato, con le opportune facilitazioni o incrementi di difficoltà, presuppone
l’analisi di molti fattori e richiede una buona preparazione sia teoretica che pragmatica.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE DEL PILATES IN RIABILITAZIONE
•
Trattamento di alterazioni posturali.
•
Rieducazione funzionale della CV e delle grandi articolazioni.
•
Pre e post intervento chirurgico.
•
Osteoporosi (prevenzione cadute, prevenire perdita massa ossea).
•
Durante e post gravidanza (attivazione e controllo del perineo, rinforzare e stabilizzare la CV).
•
Geriatria (aumentare l’autonomia, ridurre rigidità, momento di aggregazione “se corso di gruppo”).
•
Rieducazione neuromotoria (PD, sclerosi multipla, emiplegia, paraplegia…)
•
Atleti (migliorare l’elasticità, la coordinazione, la forza per il gesto atletico. Ridurre il rischio di infortuni).
•
Prevenzione 1°, 2°, 3°.
CRITICHE AL METODO PILATES IN RIABILITAZIONE
•
Alcuni neuro-scienziati australiani hanno criticato l’importanza che il metodo Pilates attribuisce
all’allenamento della zona lombo-pelvica. Per i ricercatori le eccessive contrazioni dei muscoli addominali
indeboliscono la muscolatura lombare della colonna e ne pregiudicano la fisiologica lordosi…
•
Il dott. Paolo Moisé sottolinea il rischio nello stimolare eccessivamente la regione addominale,
indebolendo di conseguenza i muscoli della colonna. [Dott. Paolo Moisé – Il Giornale]
•
Il Pilates andrebbe proposto individualmente da personale qualificato e comunque sarebbe da
sconsigliare a chi ha una rettificazione lombare…
•
Un gruppo di fisiatri suggerisce di praticare il Pilates non più di due volte alla settimana, perché la
muscolatura addominale è stata eccessivamente sopravvalutata… [Repubblica].
•
Il dott. Paolo Moisé sostiene che il Pilates non è di per sé dannoso o pericoloso ma, se proposto in corsi
di gruppo, rischia di essere controproducente.
•
Critiche alla formazione degli operatori del settore, quello del fitness/welness/centri Pilates…, che non
essendo normata è moto eterogenea. Il metodo non è chiaro (palle, lettini, elastici, cerchietti, sedie…).
•
Le critiche spesso vengono da persone, anche illustri professionisti in campi affini, che però non sanno
praticamente niente del Pilates.
•
Storico attrito, sulle competenze specifiche, tra FKT, laureati in SM, PT, insegnanti di Pilates, allenatori
sportivi, preparatori atletici, massaggiatori, insegnanti di fitness/danza/arti marziali.
PubMed - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed - PILATES
• 112 articoli (13 Review - 28 Clinical Trial ) - Ricerca fatta il 5/4/2013.
Complement Ther Med. 2012 Aug;20(4). [IF 2,1] - Complementary Therapies in Medicine
Defining Pilates exercise: a systematic review.
Wells C, Kolt GS, Bialocerkowski A.
CONCLUSIONS: Nella letteratura vi è un ampio consenso nella definizione della tecnica Pilates.
In particolare la tecnica prevede degli esercizi specifici con un rigoroso controllo posturale ed
una particolare respirazione.
Arch Phys Med Rehabil. 2011 Dec;92(12). - Archives of Physical Medicine and Rehabilitation
A systematic review of the effects of Pilates method of exercise in healthy people.
Cruz-Ferreira A, Fernandes J, Laranjo L, Bernardo LM, Silva A.
CONCLUSIONS: Si è evidenziato che l'uso della tecnica Pilates, migliora la flessibilità e l'equilibrio
dinamico, mentre non risulta efficacie per l’incremento della resistenza muscolare.
Women Health. 2011 May;51(3).
Effects of Pilates-based exercise on life satisfaction, physical self-concept and health status in
adult women.
Cruz-Ferreira A, Fernandes J, Gomes D, Bernardo LM, Kirkcaldy BD, Barbosa TM, Silva A.ù
CONCLUSIONS: La tecnica Pilates mat-based, valutata attraverso questionari auto-somministrati
dopo 6 mesi di esercizio, migliora la soddisfazione per la propria qualità di vita, la percezione
dell’ apprezzamento da parte di altre persone, la percezione dell’aspetto fisico e della
funzionalità..
PubMed - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed - PILATES AND LOW BACK PAIN
• 22 articoli (6 Review - 7 Clinical Trial ) - Ricerca fatta il 5/4/2013.
J Sport Rehabil. 2009 May;18(2):269-82. [IF 0,4]
Laboratory gait analysis in patients with low back pain before and after a pilates intervention.
da Fonseca JL, Magini M, de Freitas TH.
CONCLUSIONS: Nei pazienti con lombalgia cronica sottoposti a trattamenti con la tecnica Pilates migliorano
alcuni parametri valutabili con la gait analysis. In particolare c’è un’attenuazione della forza di impatto nella
fase dell’approccio del tallone e un miglioramento della distribuzione dei carichi durante il cammino.
Med Sci Sports Exerc. 2012 Jul;44(7). [IF 2,6]
Clinical pilates versus general exercise for chronic low back pain: randomized trial.
Wajswelner H, Metcalf B, Bennell K.
CONCLUSIONS: Un programma individualizzato di Pilates su volontari con lombalgia cronica, ottiene benefici
clinici simili (minor dolore, maggiore funzionalità, migliore qualità della vita…) se comparato con un
programma di esercizi classici per le lombalgie (Back school).
Clin Rehabil. 2012 Jan. [IF 2,1]
Comparing the Pilates method with no exercise or lumbar stabilization for pain and functionality in
patients with chronic low back pain: systematic review and meta-analysis.
Pereira LM, Obara K, Dias JM, Menacho MO, Guariglia DA, Schiavoni D, Pereira HM, Cardoso JR.
CONCLUSION: Nei pazienti con dolore lombare cronico il metodo Pilates è in grado di ottenere risultati
sovrapponibili, per quanto riguarda il miglioramento della funzionalità e il dolore, se comparato con esercizi
di stabilizzazione lombare.
BMC Med Res Methodol. 2013 Jan 19;13. [IF 2,6]
Effectiveness of Pilates exercise in treating people with chronic low back pain: a systematic review of
systematic reviews.
Wells C, Kolt GS, Marshall P, Hill B, Bialocerkowski
CONCLUSION: Dato il numero limitato e la scarsa qualità metodologica degli studi primari sulla tecnica
Pilates non si può affermare l’efficacia clinica di tale tecnica nel ridurre il dolore e la disabilità da LBP.
PubMed - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed - PILATES AND LOW BACK PAIN
• 22 articoli (6 Review - 7 Clinical Trial ) - Ricerca fatta il 5/4/2013.
J Sport Rehabil. 2009 May;18(2):269-82. [IF 0,4]
Laboratory gait analysis in patients with low back pain before and after a pilates intervention.
da Fonseca JL, Magini M, de Freitas TH.
CONCLUSIONS: These results suggest that patients with low back pain use strategies to attenuate the amount of force imposed on their body.
The Pilates method can improve weight discharge in gait and reduce pain compared with no intervention.
Eura Medicophys. 2006 Sep;42(3):205-10.
Two different techniques in the rehabilitation treatment of low back pain: a randomized controlled trial.
Donzelli S, Di Domenica E, Cova AM, Galletti R, Giunta N.
CONCLUSIONS: The results obtained with the Pilates method were comparable to those achieved with the Back School method, suggesting its
use as an alternative approach to the treatment of non specific low back pain.
Med Sci Sports Exerc. 2012 Jul;44(7). [IF 2,6]
Clinical pilates versus general exercise for chronic low back pain: randomized trial.
Wajswelner H, Metcalf B, Bennell K.
CONCLUSIONS: An individualized clinical Pilates program produced similar beneficial effects on self-reported disability, pain, function and healthrelated quality of life as a general exercise program in community volunteers with chronic low back pain.
Complement Ther Clin Pract. 2011 May;17(2).
Pilates for low back pain: a systematic review.
Posadzki P, Lizis P, Hagner-Derengowska M.
CONCLUSIONS: There is a wide diversity in research investigating the clinical and cost-effectiveness of Pilates in patients with low back pain.
Clin Rehabil. 2012 Jan. [IF 2,1]
Comparing the Pilates method with no exercise or lumbar stabilization for pain and functionality in patients with chronic low back pain:
systematic review and meta-analysis.
Pereira LM, Obara K, Dias JM, Menacho MO, Guariglia DA, Schiavoni D, Pereira HM, Cardoso JR.
CONCLUSION: The Pilates method did not improve functionality and pain in patients who have low back pain when compared with control and
lumbar stabilization exercise groups.
BMC Med Res Methodol. 2013 Jan 19;13. [IF 2,6]
Effectiveness of Pilates exercise in treating people with chronic low back pain: a systematic review of systematic reviews.
Wells C, Kolt GS, Marshall P, Hill B, Bialocerkowski
CONCLUSION: There is inconclusive evidence that Pilates is effective in reducing pain and disability in people with chronic low back pain. This is
due to the small number and poor methodological quality of primary studies.
METODO PILATES – Lezioni/Trattamenti Individuali o di Gruppo
Trattamenti individuali:
•
Problematiche specifiche: Mediche. Logistiche. Di orario. Psicologiche. Propedeutico per i corsi di gruppo.
Specifico per la preparazione atletica ad alto livello…..
•
Vantaggi : Possibilità di valutare e impostare il trattamento in base alle priorità «riabilitative» della
persona. Scelta degli esercizi più idonei anche tra quelli che non possono essere fatti in gruppo.
Possibilità di facilitare con tutte le strategie verbali, visive, immaginative “visualizzazioni”, tattili, prese,
utilizzo di rialzi, utilizzo di spinte e modifiche dell’esercizio. Ottimizzazione dei tempi.
•
Svantaggi: Costi elevati. Pressione psicologica «ansia da prestazione». Limitata sperimentazione libera
«sia del pz che del terapista». Lezione troppo specifica «spesso si trascurano alcuni distretti». A volte non
è semplice gestire alcuni clienti.
Corso di gruppo:
•
Gruppi eterogenei: Palestre di fitness. Associazioni. (Età, patologie, esperienza, esigenze/obiettivi,….).
•
Gruppi omogenei: Squadre sportive. Centri riabilitativi. Palestre di fitness con offerte specifiche.
•
Grandi gruppi: Dalle 8 alle 100 persone (Lezione preformata «DVD» . Non c’è rapporto interpersonale..).
•
Piccoli gruppi: Dalle 2 alle 8 persone (Lezione quasi personalizzata. Attenzione alle esigenze specifiche).
•
Vantaggi: Ridotto costo per l’utente «patologie croniche». Lezione completa. Energia del gruppo.
•
Svantaggi: Scarsa specificità. Non sono possibili tutte le facilitazioni. Poche informazioni teoriche.
PILATES – BIBLIOGRAFIA
- YOUR HEALTH – 1934
- RETURN TO LIFE THROUGH CONTROLOGY (Italiano) - 1945
•Autore: Joseph Pilates
•Attrezzi utilizzati: Materassino
PILATES – BIBLIOGRAFIA
MANUALE TECNICO DEL PILATES
Una guida completa, sia dal punto di vista teorico che operativo sul metodo e sulle tecniche
del Pilates
• Autore: ISACOWITZ RAEL
• Attrezzi utilizzati: Materassino, Circle, Reformer, Cadillac, Wunda Chair, Barrels, Peda-Pul, Arm Chair
• Pagine: 380
• Anno edizione: 2010
• Lingua: Italiano
• Editore: CALZETTI MARIUCCI
PILATES – BIBLIOGRAFIA
ALBINI ESTER
PILATES – BIBLIOGRAFIA
ANATOMIA DEL PILATES
*ABBY ELLSWORTH
* PAUL MASSEY
PILATES – BIBLIOGRAFIA
PILATES – BIBLIOGRAFIA
PILATES – BIBLIOGRAFIA
PILATES – Riviste