Agenda 21
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2003 AGENDA OTTOBRE Relazione sullo Stato dell’Ambiente del Comune di Milano 21 IL PROCESSO DI AGENDA 21 LOCALE Quadro di riferimento strutture dei governi centrali e in tutti i livelli di governo per assicurare coerenza tra le politiche settoriali; – realizzare un sistema di pianificazione, di controllo e di gestione per sostenere tale integrazione; – incoraggiare la partecipazione pubblica e dei soggetti coinvolti e quindi una piena possibilità di accesso all’informazione. Il capitolo 28 dell’Agenda 21 evidenzia inoltre il ruolo fondamentale che le Amministrazioni locali rivestono a supporto di Agenda 21: "Poiché la maggior parte dei problemi e delle relative soluzioni previste da Agenda 21 hanno le loro origini nelle attività locali, la partecipazione e la cooperazione delle autorità locali saranno un fattore determinante per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Le autorità globali costruiscono, operano e mantengono le infrastrutture economiche, sociali e ambientali, sovrintendono ai processi di pianificazione, stabiliscono le politiche e i regolamenti ambientali e concorrono all’attuazione di politiche ambientali nazionali e regionali. Essendo ad un livello di governo più vicino alla popolazione, esse giocano un ruolo vitale nell’educare e nel sensibilizzare la propria comunità e nel rispondere ad essa in materia di sviluppo sostenibile”. Il ruolo delle Autorità locali diventa perciò determinante in quanto si riconosce che agendo 13 L’Agenda 21 nasce nell’ambito della Conferenza Mondiale sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992, durante la quale 173 paesi si sono impegnati ad intraprendere azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile. L’adozione di un impegno a livello internazionale era resa necessaria dalla crescente consapevolezza di quanto le attività umane avessero portato ad una produzione incessante di beni materiali e ad una crescita di consumi senza tener conto degli effetti sull’ambiente né dell’esauribilità delle risorse ambientali. Fino a quel momento le politiche d’intervento erano state concepite con lo scopo di rimediare alle emergenze ambientali, senza una vera e propria pianificazione di strategie di lungo periodo, che conciliassero lo sviluppo economico con la tutela dell’ambiente. L’accordo internazionale sottoscritto a Rio de Janeiro ha posto l’accento non solo sulla dimensione ambientale, ma anche sulla necessità di attivare forme di cooperazione da parte di tutti gli Stati affinché fosse perseguito uno sviluppo in grado di ridurre le disparità sociali e rendere prioritarie le problematiche dei paesi meno sviluppati e più vulnerabili dal punto di vista ambientale. Per raggiungere lo sviluppo sostenibile il documento sottolinea la necessità di: – integrare le considerazioni ambientali in tutte le RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO IL PROCESSO DI AGENDA 21 LOCALE 14 localmente è possibile realizzare programmi e interventi efficaci ai fini di Agenda 21 permettendo di affrontare in modo specifico i problemi caratteristici di ciascuna realtà e consentendo la partecipazione attiva da parte delle parti sociali ed economiche presenti sul territorio. Il vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, organizzato dalle Nazioni Unite e svoltosi a Johannesburg, dal 26 agosto al 4 settembre 2002, ha rappresentato l’occasione per riflettere sui risultati conseguiti a distanza di dieci anni dalla Conferenza di Rio de Janeiro e per rilanciare nuove sfide per il conseguimento di modelli di sviluppo sostenibile, che coniughino gli aspetti economici con quelli sociali e ambientali, in grado di assicurare una società più equa e prospera, nel rispetto delle generazioni future. Relativamente alle Agenda 21, ne è stato riaffermato il ruolo fondamentale per il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile di lungo periodo, soprattutto a livello locale, con l’obiettivo per il prossimo decennio di passare dall’Agenda 21 all’Azione 21 con l’adozione di Piani d’azione più “concreti e realistici”. La linea intrapresa a partire dalla prima Conferenza di Rio de Janeiro si è affermata a livello europeo con il V Programma Quadro della Comunità Europea, predisposto nel marzo 1992 ed approvato nel 1993. Il piano d’azione europeo per l’ambiente stabiliva le priorità relativamente alle attività di ricerca, di sviluppo tecnologico e di informazione dell’Unione Europea per il periodo dal 1998 al 2002. Il VI Programma di azione dell’ambiente “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”, approvato dal Consiglio Europeo di Göteborg nel giugno 2001, riprende gli obiettivi del V Programma e individua per i prossimi cinque-dieci anni le priorità ambientali che faranno parte integrante della strategia della Comunità Europea per lo sviluppo sostenibile. In particolare, il VI Programma individua quattro aree tematiche prioritarie e, per ciascuna di esse, gli strumenti per lo svolgimento di un’efficace azione ambientale: – cambiamenti climatici e protezione della fascia dell’ozono; – protezione e valorizzazione sostenibile della natura; – qualità dell’ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani; – prelievo delle risorse e produzione di rifiuti. Per le quattro aree è necessario adottare un approccio strategico per il conseguimento degli obiettivi specifici basato su: – il miglioramento dell’applicazione della normativa ambientale vigente; – l’integrazione della dimensione ambientale in tutte le politiche di settore; – la collaborazione con il mercato per creare modelli di produzione e consumo sostenibili; – il miglioramento della qualità e dell’accessibilità dell’informazione in materia ambientale ai cittadini; – la promozione e il supporto da parte della U.E. per lo svolgimento di best practice nella pianificazione e nella gestione territoriale degli Stati Membri. Nell’ambito della Conferenza Europea sulle Città Sostenibili tenutasi ad Aalborg nel maggio 1994, ottanta Amministrazioni locali hanno sottoscritto la Carta delle Città Europee per un modello urbano sostenibile. La Carta di Aalborg fa propri gli obiettivi e i principi di Agenda 21 locale, affermando ancora una volta il ruolo fondamentale rivestito dalle Amministrazioni locali, collocandosi queste a un livello più prossimo a quello in cui vengono percepiti i problemi ambientali e potendo programmare in modo integrato strategie specifiche per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale. A livello nazionale con il Provvedimento del 28 dicembre 1993 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), l’Italia ha recepito l’orientamento delle politiche ambientali europee ed emanato il primo Piano Nazionale per lo sviluppo sostenibile, che costituisce il primo documento italiano sull’ambiente a carattere interministeriale e un riferimento fondamentale per le decisioni del governo. Per garantire continuità con l’azione dell’Unione Europea, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT) ha predisposto la “Strategia RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO IL PROCESSO DI AGENDA 21 LOCALE d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia”, indicando gli obiettivi e le azioni per ognuna delle quattro aree tematiche individuate nel VI Piano di Azione Ambientale della U.E. Il documento, approvato dal CIPE il 2 agosto del 2002, prevede: l’integrazione del fattore ambientale in tutte le politiche di settore; il rafforzamento dei meccanismi di consapevolezza e partecipazione dei cittadini; lo sviluppo dei processi di Agenda 21 locale, considerati come “presupposto operativo più efficace per assicurare, nel rispetto delle peculiarità del territorio di riferimento, la coerenza e il contributo della pianificazione a livello locale alle strategie di sostenibilità di livello superiore”; l’integrazione dei meccanismi di contabilità ambientale nella contabilità nazionale. Le fasi definire obiettivi specifici di miglioramento da avviare nei diversi settori, cui vanno collegate specifiche azioni per concorrere all’attuazione degli stessi. L’obiettivo finale del Forum è la stesura del Piano d’Azione Ambientale. – Definizione del Piano d’Azione locale: costituisce la sintesi del processo partecipativo ed è il documento su cui basare la fase operativa di monitoraggio del processo globale di Agenda 21. Il Piano d’Azione dovrà contenere: - la definizione della “visione ambientale condivisa” scaturita dal Forum; - l’indicazione degli obiettivi generali e dei conseguenti obiettivi specifici, con i termini temporali di perseguimento; - le strategie finalizzate al perseguimento dei suddetti obiettivi; le azioni attribuite agli attori sociali coinvolti e le modalità di monitoraggio-controllo per il completamento delle azioni; - le modalità di monitoraggio-verifica dello stato di attuazione del piano, con i tempi previsti per le azioni di aggiustamento. È previsto che il Piano contenga indicazioni di carattere operativo per l’attuazione delle azioni, con la conseguente previsione di ruoli, compiti e risorse finanziarie necessarie, oltre che indicazioni per il loro reperimento. 15 L’ICLEI (the International Council for Local Environmental Initiatives), associazione di governi locali per l’attivazione dello sviluppo sostenibile, ha elaborato la “Guida Europea all’Agenda 21 locale” che è diventata un valido strumento di riferimento per l’attuazione delle Agende 21 a scala locale da parte delle città che aderiscono, con la sottoscrizione della Carta di Aalborg, alla Campagna delle città europee sostenibili. Le fasi operative, proposte dalla Guida Europea, per attuare il processo di Agenda 21 locale possono essere schematizzate nel modo seguente: – Analisi ambientale: raccolta di tutti i dati di base sull’ambiente fisico, sociale ed economico, al fine di costruire, attraverso indicatori ambientali, il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, che rappresenta lo strumento di riferimento e il primo documento di discussione per i portatori d’interesse, finalizzato all’individuazione delle criticità ambientali e sociali che caratterizzano il territorio. – Attivazione del Forum: individuazione e coinvolgimento degli attori locali portatori d’interesse (stakeholder), che rappresentano la comunità sociale nella sua totalità, al fine di definire i principi generali e condivisi di una visione integrata dello sviluppo sostenibile di lungo termine, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, tradotta successivamente in un Documento d’Intenti. Il Forum può essere articolato in tavoli di lavoro tematici, che rappresentano la sede dove L’AGENDA 21 DEL COMUNE DI MILANO 16 Il Comune di Milano ha avviato il processo di Agenda 21 con la sottoscrizione alla Carta di Aalborg nel dicembre 2000. Il processo di attuazione è stato affidato ad Agenzia Mobilità e Ambiente, già impegnata in progetti e attività di pianificazione mirati ad obiettivi di sostenibilità in ambito urbano per conto del Comune di Milano. L’affidamento del progetto ad Agenzia, che svolge un ruolo scientifico e tecnico trasversale ai diversi settori dell’Amministrazione Comunale, rende più efficace l’integrazione con i piani e i programmi gestiti dall’amministrazione nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali. Agenzia infatti si occupa della gestione di diverse attività a supporto del Comune di Milano che riguardano la programmazione degli interventi, sia nel settore della mobilità e dei trasporti che nel settore energetico e ambientale, fra i quali: – il Rapporto Annuale sulla Qualità dell’Aria (RAQA); – il Piano Energetico-Ambientale Comunale (PEAC); – la Classificazione Acustica del territorio comunale e la Relazione Biennale sullo Stato Acustico dell’Ambiente; – attività a supporto del Mobility Management; – il Piano Urbano di Mobilità (PUM); – il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU); – il Programma Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico locale (PTS). Agenzia ha elaborato e avviato il progetto “Milano 21: Sviluppiamo una Milano Sostenibile”, che si propone lo sviluppo di un processo condiviso delle politiche ambientali con la creazione di un Forum permanente sullo sviluppo sostenibile, coerente con i principi e gli obiettivi del processo di Agenda 21 sopra descritto. In linea con la metodologia stabilita nella Guida Europea, il Forum rappresenterà il luogo ove mettere a fuoco le criticità ambientali e le priorità di intervento sul territorio, la definizione di obiettivi condivisi e le corrispondenti linee di azione da intraprendere, che rappresenteranno la base per la costruzione del Piano d’Azione locale. Il progetto prevede l’organizzazione di tavoli di lavoro tematici, in modo da rendere più snella ed efficace la discussione sui temi prioritari d’interesse per la città di Milano. Lo scopo finale è la redazione di un documento che contenga una visione condivisa sulle criticità ambientali della città e sugli obiettivi da raggiungere per la loro soluzione, creando in questo modo i presupposti per la successiva elaborazione del Piano d’Azione locale. Parallelamente, il progetto prevede la realizzazione di attività di disseminazione dei risultati raggiunti dal Forum, anche attraverso strumenti di comunicazione in grado di stimolare la partecipazione diretta dei cittadini, al fine di accrescerne la consapevolezza sulle problematiche ambientali e la conoscenza sui principi e i modi per attuare uno sviluppo sostenibile a livello locale. RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO L’AGENDA 21 DEL COMUNE DI MILANO 17 FIGURA 1 i portatori d’interesse più rappresentativi della città (Figura 1). Nel quadro delle attività preparatorie al Forum si è svolta un’indagine presso gli attori sociali della città, in cui è stato richiesto di indicare le aree tematiche ritenute più importanti per lo sviluppo sostenibile della città e, per ciascuna area, gli interventi ritenuti più significativi. A cura dell’Associazione MeglioMilano, il questionario distribuito sollecitava gli stakeholder affinché esprimessero un parere sullo sviluppo della città e sulla potenzialità di Agenda 21. I risultati di questa indagine, descritti in modo più approfondito nel paragrafo seguente, saranno utilizzati nella fase di organizzazione dei tavoli tematici e nella formazione dei gruppi di lavoro che faranno parte del Forum. Fasi del processo di Agenda 21 A supporto delle attività del Forum è stato studiato un modello di indicatori di sostenibilità ambientale, che faciliterà la definizione degli obiettivi e il monitoraggio delle azioni e delle politiche intraprese dall’Amministrazione Comunale, nonché un nuovo modello di indicatori “di coinvolgimento sociale”, ancora in fase di studio, in grado di rappresentare il livello di partecipazione e il grado di collaborazione offerto dai diversi portatori d’interesse coinvolti. A completamento della fase preliminare alla creazione del Forum, Agenzia ha compiuto un’analisi ambientale del territorio comunale che ha portato alla redazione del presente documento: la Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Città di Milano (RSA). La RSA diventerà lo strumento di discussione nonché il documento di base per l’attività di analisi delle criticità e l’individuazione delle linee prioritarie d’intervento, oggetto dei tavoli tematici del Forum, cui saranno invitati a partecipare LA PERCEZIONE DEGLI ATTORI DI AGENDA 21 A MILANO 18 L’ indagine si è avvalsa di un questionario che è stato inviato a 136 realtà rappresentative dell’economia, della cultura e della società milanese in generale. La risposta avuta rappresenta il 36% del totale. Gli intervistati che hanno risposto svolgono le seguenti attività: - associativa 13 - ambientale 12 - culturale 10 - sindacale 4 - sociale 2 - tempo libero 2 Le risposte più significative provengono dall’area associativa, in rappresentanza di ambiti produttivi, ambientali, commerciali, imprenditoriali in genere. Il questionario era diviso in tre sezioni: – nella prima (A) si chiedeva di indicare quali sono le aree tematiche più importanti per lo sviluppo sostenibile della città; – nella seconda (B) di indicare gli interventi più importanti per ogni area tematica; – nella terza (C), infine, veniva chiesto di esprimere un parere sullo sviluppo della città e sulla potenzialità di Agenda 21. Le prime due sezioni prevedevano quasi esclusivamente risposte chiuse; la terza sezione dava la possibilità di esprimere opinioni personali. All’intervistato è stato chiesto di attribuire una valutazione con un punteggio da 1 (meno importante) a 5 (il più importante) sia alle singole aree, sia agli interventi per ogni area. Le principali conclusioni che emergono dall’analisi dei questionari relativi ai temi di Agenda 21 sono: – la Mobilità, l’Inquinamento e la Gestione del territorio sono le aree più critiche ma viene ritenuto possibile effettuare, in queste e in altre aree, interventi che porteranno ad un miglioramento della città nel suo complesso; – Agenda 21 avrà successo, ma dovrà coinvolgere fin dal suo avvio attori sociali e cittadini, consapevoli di vivere e operare in una città con grandi potenzialità, nella quale si riconosce all’Amministrazione Locale un impegno crescente; – “governance”, “area metropolitana”, “strategia globale” e “pianificazione” sono i vocaboli più ricorrenti nelle osservazioni spontanee. Nelle sezioni seguenti vengono commentate e rappresentate graficamente le risposte ai questionari, classificate in base alle percentuali di risposte “importante” e “molto importante” sul totale. Come si è detto, le aree più critiche (Figura 2) sono risultate Mobilità, Inquinamento, Gestione del territorio mentre i temi dell’Energia e dell’Occupazione sono considerati i meno importanti. Appare comunque interessante effettuare un riordino di tutti gli interventi indicati, indipendentemente dall’area nella quale erano inseriti, sempre in base alla percentuale di coloro che hanno attribuito punteggio 5 (“molto importante”) e 4 (“importante”). RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO LA PERCEZIONE DEGLI ATTORI DI AGENDA 21 A MILANO Sezione A: Le aree di maggior criticità L’area considerata maggiormente critica è quella della “Mobilità”, seguita da quella dell’”Inquinamento” e, con un maggiore distacco, dalla “Gestione del territorio”. Le aree considerate meno critiche sono “Energia” (la meno critica), “Occupazione”, “Tempi e vincoli della burocrazia”. Sono state richiamate come aree critiche, anche se non presenti nel questionario, “Innovazione”, “Ricerca” e “Sviluppo tecnologico”. In Figura 2 si riporta la percentuale di intervistati che ha attribuito punteggio 4 e 5 (priorità più alta) alle varie aree. Sezione B: Gli interventi per ogni area critica Nella Sezione B si è chiesto di attribuire un punteggio da 1 a 5 agli interventi possibili per ogni area. Era anche possibile dare indicazioni non previste nel questionario. Le aree vengono commentate a partire dalle più critiche. Mobilità Le più numerose richieste di intervento concernenti la mobilità (Figura 3) riguardano l’aumento dei collegamenti tra Milano e il suo hinterland e il miglioramento del servizio pubblico cittadino. Seguono la necessità di nuovi parcheggi, anche 19 FIGURA 2 il coinvolgimento di attori sociali e cittadini. Nel seguito sono riportati gli interventi più importanti area per area. Le aree considerate maggiormente critiche (% con punteggio 4 e 5 sul totale) In questo modo risultano valorizzate, ad esempio, azioni come il risparmio energetico e lo sviluppo di energie alternative all’interno di un’area - Energia complessivamente ritenuta poco significativa. Una percentuale prossima al 100% degli intervistati richiede azioni per il miglioramento della qualità dell’aria; seguono la quantità degli spostamenti tra Milano e hinterland e la qualità degli spostamenti (più dell’80% degli intervistati). Poco meno dell’80% chiede il potenziamento dei servizi agli anziani, e più del 70% chiede maggiore integrazione tra scuola e impresa, più attenzione al controllo dell’uso del verde, alla riduzione del rumore e alla realizzazione di nuovi parcheggi. Il potenziamento della raccolta differenziata è richiesto dal 70% degli intervistati. Il grado più basso di interesse è rivolto alla crescita del lavoro interinale (meno del 20% lo considera importante o molto importante), al controllo dell’elettromagnetismo, verso il quale viene dichiarata scarsa conoscenza e che è ritenuto importante da meno del 30% degli intervistati. Di notevole interesse le opinioni espresse sul futuro di Milano. Quasi la metà degli intervistati ritiene che la città sia in miglioramento e il 25% riconosce un maggior impegno da parte dell’amministrazione, una maggiore sensibilità dei cittadini e una grande potenzialità della città. Per quanto riguarda Agenda 21, le attese espresse da più della metà degli intervistati sono relative alla partecipazione attiva al progetto e il 45% si aspetta un risultato notevole proprio per RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO FIGURA 5 Interventi per la Gestione del Territorio (% con punteggio 4 e 5 sul totale) FIGURA 3 FIGURA 4 Interventi per l’Inquinamento (% con punteggio 4 e 5 sul totale) Interventi per la Mobilità (% punteggio con 4 e 5 sul totale) LA PERCEZIONE DEGLI ATTORI DI AGENDA 21 A MILANO di interscambio, e ad un prezzo minore. Nella voce “Altro” c’è la richiesta di potenziamento delle linee ferroviarie, il blocco del traffico, il vincolo all’uso dei mezzi privati, una gestione metropolitana dei problemi. 20 Inquinamento Nell’ambito delle problematiche concernenti l’inquinamento (Figura 4) la richiesta per interventi che migliorino la qualità dell’aria è altissima (hanno dato punteggio massimo il 98% degli intervistati) seguita dalla richiesta di ridurre il rumore. Minore l’interesse per l’elettromagnetismo, dove compaiono dei “non so”. Gestione del territorio L’attenzione è dedicata soprattutto a due richieste (Figura 5): la localizzazione delle funzioni urbane e il raccordo tra le diverse amministrazioni. Interessanti le indicazioni spontanee, che richiamano i concetti di partecipazione e informazione, la coerenza tra funzioni urbane e dotazioni di servizi, e, come già nella mobilità, una gestione metropolitana dei problemi. Crescita culturale e professionale L’attenzione viene dedicata in particolare alla valorizzazione delle risorse disponibili (Figura 6), seguita dall’educazione permanente degli adulti. RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO Verde La richiesta più alta si riferisce al controllo dell’uso del verde (Figura 8), seguita dalla creazione di nuove aree e dalla manutenzione. La richiesta di spazi gioco per bambini è importante per il 50% degli intervistati. Nelle indicazioni spontanee si richiama il verde per progetti educativi. Tempi e vincoli della burocrazia La richiesta più forte riguarda lo snellimento delle procedure (Figura 9), seguito dall’efficienza dei servizi e dagli orari degli sportelli. Interesse minore per il decentramento delle funzioni, il potenziamento delle informazioni e dei punti di ascolto. 21 FIGURA 7 Interventi per la Qualità sociale (% punteggio con 4 e 5 sul totale) Qualità sociale Prevale l’interesse per una maggiore attenzione ai “servizi agli anziani” (Figura 7), seguito dalla richiesta di riduzione della microcriminalità e di inserimento sociale degli extracomunitari. Tra le indicazioni spontanee vanno citate l’attenzione all’infanzia, alle case popolari, al volontariato e la richiesta di maggiori controlli per la sicurezza. FIGURA 6 Poco sentito il problema dell’abbandono scolastico. Nella voce “Altro” richiami alla ricerca, alla progettualità, all’educazione al rispetto di ruoli e valori. Interventi per la Crescita Culturale e Professionale (% punteggio con 4 e 5 sul totale) LA PERCEZIONE DEGLI ATTORI DI AGENDA 21 A MILANO RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO Rifiuti Il potenziamento della raccolta differenziata è la richiesta più forte (Figura 10), seguita dall’informazione ai cittadini e dalla miglior gestione della raccolta. Le proposte spontanee si concentrano sulla pulizia delle strade e della città in genere e sulla maggiore responsabilizzazione di famiglie e condomini. Interventi per il Verde (% punteggio con 4 e 5 sul totale) FIGURA 8 LA PERCEZIONE DEGLI ATTORI DI AGENDA 21 A MILANO FIGURA 11 Interventi per l’Occupazione (% con punteggio 4 e 5 sul totale) FIGURA 9 Interventi per i Rifiuti (% con punteggio 4 e 5 sul totale) FIGURA 10 22 Interventi per Tempi e vincoli della burocrazie (% con punteggio 4 e 5 sul totale) Occupazione L’interesse maggiore è rivolto all’integrazione tra scuola e impresa e allo sviluppo della formazione professionale (Figura 11). Pochissima attenzione allo sviluppo del lavoro interinale. RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO Alla domanda “Quale il compito di Agenda 21 per Milano” le risposte, che potevano essere multiple, sono: – il coinvolgimento degli attori sociali 47% – il supporto tecnico all’amministrazione nelle aree critiche 27% – l’impostazione del metodo di lavoro 16% – il coinvolgimento dei cittadini 10%. Il coinvolgimento degli attori sociali e dei cittadini è quindi prioritario per il 57% degli intervistati. In quanto a “L’esito di Agenda 21 per Milano” le opinioni espresse sono le seguenti: – notevole/molto notevole 45% – discreto 36% – modesto/molto modesto 19%. Alla richiesta di motivare il giudizio, chi ritiene che l’esito sarà “modesto” o “molto modesto” lo imputa alla scarsità di partecipazione, di pianificazione strategica, di impegno economico. Chi risponde “discreto”, esprime perplessità legate alla mancanza di un tavolo di lavoro per una strategia condivisa e richiama la necessità di un impegno determinato da parte dell’amministrazione. Infine, chi risponde “notevole, molto notevole” ritiene che il coinvolgimento, la partecipazione, la consapevolezza saranno gli elementi vincenti. 23 Sezione C: La percezione di Milano e di Agenda 21 In questa sezione si chiedeva di esprimersi rispetto alla città nel suo complesso e rispetto all’esito di Agenda 21. Alla domanda “Quale sarà la situazione di Milano al 2015?” ha risposto il 96% degli intervistati. Di questi ritiene che sarà: – migliore 47% – uguale 17% – peggiore 36%. Il 77% degli intervistati ha motivato la sua opinione. FIGURA 12 Energia Gli interventi proposti, finalizzati al risparmio di energia e allo sviluppo di energie alternative, sono considerati entrambi importanti (Figura 12). Interventi per l’Energia (% con punteggio 4 e 5 sul totale) LA PERCEZIONE DEGLI ATTORI DI AGENDA 21 A MILANO LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI MILANO 24 Come precedentemente ricordato, l’elaborazione della RSA deve essere intesa come fase iniziale di un processo più ampio e complesso intrapreso dal Comune di Milano per il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile secondo i principi di Agenda 21 locale. Le principali finalità della RSA sono: – tracciare un quadro complessivo sullo stato ambientale del territorio in tutti i suoi aspetti caratteristici - ambientali, economici e sociali al fine di individuare le criticità ambientali, gli obiettivi e le linee prioritarie di intervento per affrontare tali criticità; – permettere il monitoraggio costante nel tempo delle condizioni ambientali del territorio, fornendo uno strumento di valutazione e di supporto alle decisioni dell’Amministrazione per la definizione delle politiche e delle azioni specifiche d’intervento, che nel processo di Agenda 21 si concretizzano, in una fase successiva, nell’elaborazione di un vero e proprio Piano di Azione locale; – integrare la dimensione ambientale nelle diverse politiche di settore in modo da creare i presupposti per la definizione di obiettivi condivisi e strategie di intervento comuni; – comunicare all’esterno le condizioni ambientali della città, fornendo un’informazione diretta e di chiara comprensione alla totalità dei cittadini. Per tenere conto di tutti questi aspetti la modalità più efficace per l’elaborazione di report ambientali è quella fornita dall’utilizzo di indicatori ambientali, vale a dire di parametri sintetici che rappresentano in modo significativo un certo fenomeno ambientale e ne permettono la valutazione nel tempo. In letteratura esistono diversi modelli per la definizione di indicatori di sostenibilità ambientale, fra i quali i più diffusi sono: – il modello PSR (Pressione-Stato-Risposta) elaborato dall’OECD (Organisation for Economic Cooperation and Development); – il modello DPSIR (Driving Forces-Pressione-StatoImpatti-Risposte) messo appunto dall’EEA (Environment European Agency); – l’Archivio Integrato di indicatori Urbani sviluppato dall’ENEA e dall’ANPA (1998). La scelta della metodologia per la predisposizione di indicatori ambientali per la RSA di Milano si è basata sull’analisi di documenti di reporting ambientale già elaborati in modo da ricercare un riferimento omogeneo e già sperimentato a livello nazionale e internazionale. Tale analisi ha portato alla scelta della metodologia PSR, qui di seguito descritta, metodologia che è stata maggiormente sperimentata e diffusa nei paesi dell’OECD, data la sua semplicità di applicazione e l’efficacia di rappresentazione delle informazioni. RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI MILANO Il Modello Pressione-Stato-Risposta (OECD, 1993) b) Indicatori delle condizioni ambientali: relazionano la qualità dell’ambiente alla quantità e alla qualità delle risorse naturali, così come riflettono gli obiettivi finali nelle decisioni politiche ambientali. Gli indicatori delle condizioni ambientali sono definiti in modo tale da fornire una visione della situazione (lo stato) ambientale e del suo sviluppo nel tempo. c) Indicatori di risposta sociale: sono misure che rappresentano il livello di reattività delle strutture sociali allo sviluppo e ai mutamenti delle condizioni ambientali. Le risposte della società si riferiscono ad azioni individuali o collettive messe in atto per mitigare, adattare o impedire impatti negativi indotti dall’uomo sull’ambiente e fermare o invertire il danno già inflitto. Le risposte della società comprendono azioni per la preservazione e la conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali. 25 Il Modello Pressione-Stato-Risposta (PSR) è basato sul concetto di causalità: le attività umane esercitano pressioni sull’ambiente e cambiano la qualità e la quantità delle risorse (vale a dire lo stato dell’ambiente). La risposta della società a tali cambiamenti avviene attraverso politiche ambientali, economiche e settoriali. Quest’ultima forma un ciclo retroattivo con le pressioni determinando altre attività umane e quindi altri impatti sull’ambiente. Più in generale queste fasi fanno parte di un ciclo che include la percezione dei problemi, la formulazione delle politiche, il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia delle politiche. Il modello PSR ha il vantaggio di mettere in luce questi collegamenti e allo stesso tempo suggerisce relazioni lineari nell’interazione fra attività umane e ambiente, senza ostacolare peraltro la visione di relazioni più complesse negli ecosistemi e nelle interazioni fra economia e ambiente. All’interno del modello PSR si possono distinguere tre tipi di indicatori: a) indicatori di pressione ambientale: descrivono le pressioni esercitate dalle attività umane sull’ambiente, vale a dire sulla qualità e sulla quantità delle risorse naturali. Si possono distinguere all’interno di questa categoria gli indicatori di pressione immediata (pressioni direttamente esercitate sull’ambiente, normalmente espresse in termini di emissioni o consumo di risorse naturali) e indicatori di pressione indiretta (indicatori di background che rappresentano quelle attività umane che conducono indirettamente a pressioni ambientali). RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI MILANO La struttura organizzativa e i gruppi di lavoro 26 La Relazione sullo Stato dell’Ambiente di Milano è il frutto di un lavoro di ricerca e analisi compiuto da un gruppo multidisciplinare, formato da autorevoli esperti e ricercatori provenienti dagli ambienti più rappresentativi del mondo accademico e della ricerca presenti a Milano. La partecipazione di un così numeroso e svariato gruppo di esperti nelle diverse discipline ha garantito un focus aperto dei problemi, sprovvisto di condizionamenti metodologici eccessivi, e messo solide basi per il processo che si aprirà con l’attivazione dei Forum tematici, dove saranno i portatori di interesse a tenere in vita i tavoli di lavoro. Sempre per facilitare il processo organizzativo che porterà all’attivazione del Forum, sono stati costituiti degli organi funzionali, i cui ruoli verranno mantenuti anche nelle fasi successive alla redazione della RSA. In particolare, lo schema funzionale (si veda Figura 13) prevede quattro diversi organi: – il Nucleo di Coordinamento è costituito da risorse interne di Agenzia, in particolare della Direzione Ambiente e Energia, con responsabilità organizzative, di gestione amministrativa e di supporto tecnico-scientifico sull’intero processo di elaborazione della RSA. Il Nucleo di Coordinamento attua gli indirizzi generali del Comune di Milano, coordina le attività di ricerca e di elaborazione dei gruppi di lavoro, predispone i documenti ufficiali e valida gli stessi in seguito alle diverse verifiche istituzionali e scientifiche previste dallo schema funzionale. Inoltre, gestisce l’agenda dei lavori, scandisce le attività rispetto al cronogramma approvato, predispone e istruisce gli atti legati al processo RSA di Milano. Il Nucleo di Coordinamento supporta l’Assessorato all’Ambiente nel mantenimento dell’attività relazionale legata allo sviluppo della RSA, si coordina con gli uffici interni dell’Amministrazione Comunale attraverso i referenti indicati dai settori responsabili; – il Comitato Scientifico ha un ruolo di indirizzo e di valutazione che interessa l’attività di studio ed elaborazione dei gruppi di lavoro; fanno parte dello stesso Comitato, oltre ai membri individuati dall’Assessore all’Ambiente, anche i responsabili scientifici di ciascun Gruppo di lavoro tematico. Inoltre, il Comitato Scientifico valida i contenuti della ricerca nel suo complesso e si rapporta operativamente con il Nucleo di Coordinamento, il quale ha il compito di trasferire gli eventuali contributi dello stesso Comitato ai gruppi di lavoro; – il Comitato Istituzionale interno è composto dai soggetti istituzionali competenti territorialmente per le tematiche affrontate nella RSA, in funzione di un recepimento di tale documento all’interno degli strumenti di pianificazione. Il Comitato Istituzionale interno attuale verrà allargato agli enti territoriali e ai restanti livelli amministrativi nella fase di avvio dei Forum tematici; – i Gruppi di lavoro tematici sviluppano i temi previsti nella RSA secondo le modalità e gli indirizzi forniti dal Nucleo di Coordinamento. Ogni gruppo di lavoro è costituito da un responsabile scientifico, che risponde delle attività del gruppo e rappresenta l’interlocutore di riferimento per il Nucleo di Coordinamento, da un ricercatore senior ed uno o più ricercatori junior, che hanno invece compiti operativi. I gruppi di lavoro (Work Group) si articolano nel modo seguente: 1 Contesto economico, strategie e relazioni metropolitane, forma e funzioni urbane 2 Mobilità 3 Qualità dell’Aria 4 Energia 5 Agenti fisici 6 Suolo, sottosuolo e morfologia insediativa 7 Rifiuti 8 Ciclo integrato delle acque La redazione dei capitoli relativi a “Qualità dell’Aria”, “Mobilità”, “Energia” e “Agenti Fisici” è RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI MILANO stata affrontata da Agenzia attraverso l’impegno delle professionalità interne, mentre la trattazione delle tematiche “Ciclo integrato delle acque”, “Suolo, sottosuolo e morfologia insediativa” e “Rifiuti” è stata affidata alla Fondazione Lombardia per l’Ambiente la quale ha attivato dei gruppi di studio dedicati, presso il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi Bicocca. Per quanto riguarda invece la tematica del “Contesto economico, strategie e relazioni metropolitane, forma e funzioni urbane”, Agenzia ha attivato una collaborazione esterna con l’Associazione MeglioMilano. Attraverso il coordinamento di Agenzia e con il supporto esterno della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, i gruppi di lavoro hanno svolto le proprie attività attingendo dati e informazioni da un grande numero di fonti informative, messe a disposizione da parte delle diverse strutture del Comune di Milano, delle società controllate, incaricate di servizi di pubblica utilità, e dei maggiori e più autorevoli centri di studio o di ricerca presenti in città. I gruppi di lavoro si sono avvalsi delle risorse informative centralizzate di cui dispone Agenzia ed hanno sottoposto il proprio lavoro a verifiche settimanali, grazie alle quali è stato possibile perfezionare gli indirizzi di ricerca attraverso un confronto multidisciplinare costante. Qui di seguito si riportano i temi principali affrontati durante gli incontri dei gruppi di lavoro. Ambito territoriale di riferimento nel consumo di risorse, nell’utilizzo dei servizi, nell’emissione di inquinanti ecc. La difficoltà riscontrata è legata alla definizione di un riferimento comune a tutte le tematiche trattate nella RSA, in quanto la valutazione dei city user può risultare estremamente diversa nella considerazione di problematiche di natura diversa. Vale ricordare che dalle recenti indagini sociologiche circa la morfologia insediativa, alcune ricerche rilevano l’esistenza di almeno quattro categorie distinte di user della città: popolazione residente, pendolari, city user e business user. Tuttavia, nell’ambito di alcune tematiche trattate, quali la Qualità dell’aria e la Mobilità, il termine di riferimento generico ai city user è stato valutato indirettamente nella definizione di alcuni indicatori. Nel caso infatti della valutazione delle emissioni inquinanti da traffico, si fa già riferimento a flussi di veicoli effettivamente circolanti nella città e quindi agli spostamenti non solo dei residenti ma anche dei city user. Negli altri casi invece si è rinunciato al calcolo di indicatori riferiti ai city user, rimandandolo alle prossime edizioni della RSA di Milano. 27 Uno dei temi più importanti emersi durante i lavori riguarda la definizione dell’ambito territoriale di riferimento e la necessità di mettere in luce la caratterizzazione di Milano come sistema aperto, dotato di un’estensione territoriale con una dinamica di flussi in entrata ed in uscita di persone, veicoli, merci ecc. Da una prima discussione si è giunti alla conclusione che l’output delle elaborazioni fosse, in linea generale, circoscritto all’ambito territoriale compreso nei confini del Comune di Milano. Tuttavia, si è anche convenuto che, per la definizione di alcuni indicatori, non fosse possibile rinunciare ad una scala territoriale di riferimento più ampia o comunque non tenere conto delle relazioni esistenti fra la realtà territoriale del Comune di Milano e la sua area periurbana: l’area metropolitana milanese. Una proposta per la risoluzione del problema è stata quella di considerare come riferimento per il calcolo di alcuni indicatori non più, o non solo, la popolazione residente del Comune di Milano, quanto una popolazione che consideri anche tutti i possibili fruitori della città (city user), che determinano quindi un incremento nella produzione di rifiuti, RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI MILANO Disaggregazione territoriale per la rappresentazione delle informazioni Un’altra problematica emersa è relativa alla disaggregazione territoriale con cui debba essere rappresentata l’informazione: si è stabilito di utilizzare quella definita per il Piano Generale del Traffico Urbano, in fase di approvazione da parte degli organi comunali competenti. In particolare, il territorio comunale viene suddiviso 11 12 13 23 24 33 34 43 44 53 54 63 64 73 74 83 84 93 94 ZONA DI DECENTRAMENTO CERCHIA 1 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 7 8 8 9 9 1 (Navigli) 2 (Navigli Bastioni) 3 (Bastioni Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) 3 (Bastioni Circonvallazione) 4 (esterno alla Circonvallazione) Questa rappresentazione tiene conto sia della suddivisione “tradizionale” per zone di decentramento, livello di dettaglio al quale in genere vengono raccolte le informazioni, sia di una suddivisione del territorio che tiene conto della sua evoluzione storica e funzionale. 28 in 19 ambiti territoriali risultanti dall’intersezione fra le quattro cerchie concentriche - “Navigli”, “Cerchia Navigli-Bastioni”, “Cerchia BastioniCirconvallazione filoviaria”, “Cerchia esterna alla Circonvallazione filoviaria” - con le nove Zone di Decentramento, così numerati: Gli indicatori così disaggregati hanno riguardato in particolare: – la maggior parte dei parametri rappresentativi del sistema dei trasporti; – gli indicatori urbanistici e territoriali (uso del suolo, servizi e funzioni urbane); – le emissioni atmosferiche da traffico. RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DEL COMUNE DI MILANO LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI MILANO Termini di riferimento per la valutazione degli indicatori I termini di riferimento utilizzati per la valutazione degli indicatori sono i seguenti: – confronto con obiettivi normativi; – valutazione degli indicatori in base all’evoluzione storica degli indicatori stessi; – confronto con i dati provinciali, regionali e/o nazionali; – confronto con altri contesti metropolitani. Per alcune tematiche, come ad esempio la qualità dell’aria, i termini di riferimenti sono facilmente identificabili con gli obiettivi stabiliti dalla normativa, anzi gli indicatori sono definiti proprio in base ai parametri definiti dalla normativa per la valutazione dei fenomeni di inquinamento. In altri casi, soprattutto per quanto riguarda gli indicatori di natura urbanistica, non esistono standard di legge, per cui è risultata più significativa una loro valutazione attraverso trend storici o confronti con altre realtà comunali o sovracomunali. Gestione del flusso di informazioni 29 FIGURA 13 nel suo complesso, il mantenimento di una centrale informativa unificata rappresenta una condizione indispensabile per una valutazione costante del processo di aggiornamento degli indicatori individuati in questa fase, nonché un codice per la caratterizzazione dell’evoluzione delle condizioni ambientali che interesserà la città in futuro. Schema funzionale Si è stabilito che i flussi informativi fossero gestiti centralmente da Agenzia, sia nella fase di acquisizione dei dati sia nella fase di restituzione degli stessi all’esterno, nel rispetto delle procedure previste dal sistema di qualità interno di Agenzia, certificata ISO 9001. La gestione “centralizzata” delle informazioni ha permesso infatti un maggiore controllo sull’origine, sulla validità e sulla omogeneità delle fonti informative, garantito dal rispetto di procedure codificate di qualità che Agenzia applica sia in fase di acquisizione dei dati che in quella di gestione. Inoltre, poiché la RSA rappresenta un’attività che verrà mantenuta nel tempo, grazie a verifiche ed aggiornamenti periodici che garantiranno un feedback costante al progetto di Agenda 21