attualità - La Riviera

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attualità - La Riviera
resentata la 4° Rassegna del Film Archeologico di
Portigliola, che sarà realizzata sempre nell’area dell’antico
Teatro Greco Romano, dal 16 al 18 luglio 2015. Il sodalizio
culturale-istituzionale tra comune di Portigliola e Parco
Archeologico di Locri Epizefiri, iniziato nel 2012 e suggellato dalla convenzione sottoscritta nell’agosto 2014 per la
gestione del teatro greco romano, si va oramai consolidando sempre di più, e anche quest’anno le due istituzioni si trovano impegnate nell’organizzazione dell’importante evento, grazie all’impegno del
sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, della direttrice del Parco dott.ssa
Rossella Agostino e della responsabile della didattica del Museo di Locri,
dott.ssa Laura Delfino.
La manifestazione è organizzata dal Comune di Portigliola e dal Parco
Archeologico di Locri Epizefiri con la collaborazione della Fondazione
Museo Civico di Rovereto, partner della manifestazione.
Come è oramai consuetudine, la rassegna si articolerà in tre giorni con
la proiezione di docufilm, intervallata da piacevoli conversazioni serali
con esperti archeologi, antropologi, giornalisti ed altre persone del
mondo della cultura, in compagnia di Mara Rechichi conduttrice della
rassegna.
Parteciperanno alla manifestazione di quest’anno , oltre agli organizzatori, il prof. Giuseppe Cordiano (Uni Siena) , il prof. Daniele Castrizio
(UniMe) , il Soprintendente dei beni Archeologici della Calabria dott.
Francesco di Gennaro, il Sindaco di Locri Giovanni Calabrese, la prof.ssa
Francesca Lugli etnoarcheologa presidente SIE, il regista Franco
Viviani, il prof. Domenico Miriello (UniCal), il dott. Daniele Maestri
giornalista enogatronomico,la prof.ssa Agata Alafaci, dirigente scolastico, e S.E. Mons. Francesco Oliva, Vescovo di Locri . Inoltre sono stati
invitati a partecipare alla rassegna altri studiosi e personaggi del mondo
della cultura, della cui partecipazione si attende la conferma.
Considerata la presenza di un parterre composto da persone altamente qualificate e visto il successo registrato l’anno scorso in occasione di una
tavola rotonda , quest’anno sono previsti
due incontri pomeridiani, il 17 e 18 luglio
alle ore 18,00 in cui si discuterà di archeologia e dei risultati delle ricerche sui confini della Locride antica, a cura della
dott.ssa Agostino e del prof. Cordiano ,
mentre il giorno successivo l’argomento
trattato sarà “Dall’ archeolologia al futuro”.
Tre i temi di questa rassegna: “ Giovani e
Archeologia”, “«Nutrivamo il mondo»: usi e consuetudini degli antichi popoli”, “Archeologia e religione”.
Tra i film in proiezione si segnalano “Il tempio dei gigantiL’Olympieion di Akragas” - un lavoro di Franco Viviani che grazie
alle tecniche di animazione il documentario restituisce
vita all’antica Agrigento e ricostruisce le vicende storiche, politiche e
militari che condussero alla costruzione e alla successiva rovina di un
monumento eccezionale, impressionante metafora della potenza
umana e della sua fragilità: il tempio di Zeus Olimpio- . “L’ultima
cena di Ötzi” per la regia di Lucio Rosa e Peter Lorenzi. L’uomo
venuto dal ghiaccio, un enigma per gli archeologi. Il 19 settembre 1991
si rinvennero nelle Alpi dell’Ötzal, tra le nevi del Giovo di Tisa e
l’Hauslabjoch, i resti di un essere di sesso maschile, che le ricerche
scientifiche rivelarono avere un importante valore archeologico. La
mummia ha circa 5300 anni. L’Uomo venuto dal ghiaccio visse dunque
all’inizio dell’età del Rame e l’ascia di rame che portava con sé ne è la
testimonianza. Alla sua morte, causata probabilmente da una freccia
che lo colpì alla spalla destra, doveva avere circa 45 anni.
“Inside Jerusalem: identity and the ancient past - Dentro
Gerusalemme: identità e passato remoto” Un viaggio indietro nel
tempo per visitare l’antica Gerusalemme con archeologi di fama mondiale e studiosi biblici e
assistere così al trasformarsi dall’antica
alla moderna città, oggi centro della
fede per miliardi di persone.
Gerusalemme rappresenta la
storia dell’umanità: la fede, il
trionfo sul male, la speranza
della pace.
“Questa edizione è
senza dubbio la più
importante non
certo perché
siamo arrivati
oramai alla
4° edizione,
ma perché
l’evento è diventato un
appuntamento
molto
atteso dell’estate locridea
e si svolgerà in un contesto archeologico completamento riqualificato”.
P
CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 12 LUGLIO
3
SummerEventi
Saranno sette giorni pienissimi quelli della Locride, che potrà decidere se ballare a ritmo di musica o assistere
a spettacoli di danzatori professionisti, celebrare i suoi santi nelle feste di paese o andare direttamente in
pellegrinaggio, coltivare la sua passione per l’elettronica o per la cultura.
Una
settimana
all’insegna del divertimento
LUGLIO HA COMINCIATO LA SUA MARATONA IL 6. MA CHI RIMPIANGE IL FATTO DI
ESSERSI PERSO GLI EVENTI DEGLI ULTIMI SETTE GIORNI NON SI DISPERI, QUESTA
SETTIMANA SODDISFERÀ ANCHE I GUSTI DEI PIÙ CAPRICCIOSI!
estate della Locride è ormai entrata
nel vivo e, come accade ogni anno, alla
faccia di chi sostiene che la nostra non
sia una terra a vocazione turistica,
sono decine gli eventi, le fiere e le sagre che
animano le strade dei paesi del nostro comprensorio.
Luglio ha cominciato presto la sua maratona
eventi con una settimana dedicata allo sport,
alla musica, alla fede, all’amore per le auto e
alla lettura che ha unito curiosi e appassionati
da Caulonia a Locri tra il 6 mattina e ieri sera.
Ma chi già sta rimpiangendo il fatto di non
essersi informato per tempo perdendo gli
eventi degli ultimi sette giorni non si disperi, la
settimana entrante sarà così ricca da soddisfare anche i gusti dei più capricciosi!
Si comincia questa sera con la la Festa di S.
L’
Giuseppe, organizzata dalla Pro Loco a
Camocelli, Marina di Gioiosa Jonica, ma se
preferite godervi un bel balletto senza fare
troppi chilometri in più, sempre a Marina di
Gioiosa, alle 21.15, potrete assistere, questa
volta sul lungomare, al saggio di danza “Il
cuore danza… l’anima vola”.
Sempre agli amanti della danza è dedicato lo
spettacolo organizzato per domani sera, alle
21.00, dall’associazione “Danza Dionysos” in
piazza Portosalvo, a Siderno, mentre giovedì
16 la Festa della Madonna del Carmine animerà, per la gioia di grandi e piccini, le strade
di Bianco, Brancaleone, Gerace, Locri, Palizzi
e Samo. Facciamo dunque un salto a venerdì
17: a meno che non siate così scaramantici da
voler restare chiusi tutto il giorno in casa e
qualora, anzi, foste credenti e mattinieri, la
giornata inizia presto, alle ore 6.00, a Largo
Magenta, a Mammola, per chi deciderà di salire sull’autobus diretto al Santuario di S.
Nicodemo per un pellegrinaggio evocativo e
all’aria aperta, mentre alle 22, a Roccella
Jonica, gli amanti nottambuli della musica italiana potranno assistere a “Manna & Rino”,
un concerto tributo ad Alessandro Mannarino
e Rino Gaetano.
Sabato 18 di nuovo una serata dedicata alla
danza in Piazza Portosalvo, a Siderno, con il
Gran Gala di Danza organizzato dall’associazione sportiva “Danza in movimento”.
Sabato e domenica dedicati ai radioamatori e
agli amanti dell’elettronica, invece, a Locri,
con la 26ª edizione della Mostra Mercato.
Passiamo dunque al ricchissimo programma di
domenica 19, quando la giornata inizierà subi-
to dopo la messa con la Festa della Madonna
del Carmine a Caulonia. Sempre con la devozione alla Madonna (del Carmelo) nel cuore si
svolgerà poi il concerto etno pop con “Giorgio
Seminara” in Largo Dante, a Gioiosa Jonica,
la Festa per la Madonna del Carmelo di
Grotteria e quella di Maria Madre della
Chiesa di Stignano. A S. Ilario si svolgerà invece la Festa del Sacro Cuore di Gesù, mentre
sarà patronale quella di S. Agata a Santagata
del Bianco.
Rimangono da ricordarvi solo i due eventi
della serata: il concerto dei “Tarantanova
Sound” a Placanica e Chiesa Evangelica
“Imperitura”, che avrà luogo in piazza
Portosalvo, a Siderno, a partire dalle ore 19.00.
Ci sarà di che divertirsi!
Jacopo Giuca
PER INSERIRE GRATUITAMENTE EVENTI E MANIFESTAZIONI NEL CALENDARIO DEL “CONSORZIO DI PRO LOCO DELLA RIVIERA DEI GELSOMINI”,
CONTATTARE
TEL 0964.342689 FAX 0964.040028 E-MAIL [email protected] .
RIVIERA
ATTUALITÀ
GIUDIZIARIA
Indagine“Solare”
leorigini
A
lla fine dell’anno 2007,
l’Ufficio I.C.E. di Roma
informava che negli Usa
erano in corso, da parte
dello stesso organismo statunitense, indagini su un
gruppo di narcotrafficanti sudamericani
rappresentato da tale Calderon, il quale
era considerato presunto responsabile
di plurime spedizioni di cocaina in
Italia. A tal scopo il soggetto era in
costante contatto con esponenti di una
famiglia di Gioiosa Jonica ritenuti presunti importatori in Italia, dagli Usa, di
ingenti quantitativi di stupefacente,
interfacciandosi anche con altre organizzazioni fornitrici. Lo stupefacente,
destinato in Italia, secondo quanto inizialmente comunicato, veniva trasferito,
con cadenza mensile, attraverso l’invio
di pacchi postali o corrieri.
Nello stesso periodo, con la nota n°
777/C/1/2/7204/2007/SNF (46) la Dcsa
informava la Sezione A/C di Reggio
Calabria (alla quale erano state precedentemente veicolate le informazioni
dell’I.C.E.) che l’Fbi e la Dea stavano
svolgendo indagini nei confronti delle
famiglie di origine italiana coinvolte,
negli Usa, nella gestione illecita di
appalti ed in traffici di stupefacenti.
Nel corso delle iniziali indagini svolte
dalla Dea/Fbi erano emersi contatti
ritenuti connessi a un traffico di stupefacenti tra il gruppo gioiosano e altri
soggetti che vivevano stabilmente negli
Stati Uniti.
Sulla base di questi dati, nasceva, pertanto, l’indagine denominata “SOLARE”, coordinata dalla Dda di Reggio
Calabria, che si è sviluppata in tre
distinti, ma collegati filoni. In particolare: il primo concernente le attività svolte dalla famiglia gioiosana, a seguito
delle quali, in data 16.09.2008, in relazione alle emergenze contenute nell’informativa, datata 17.08.2008 sono
stati eseguiti 16 provvedimenti di fermo
emessi da questa Direzione a carico di
altrettanti indagati facenti parte, a vario
titolo, di un’organizzazione criminale,
dedita al traffico internazionale di
ingenti quantitativi di cocaina sull’asse
Messico - Usa - Italia. La fase operativa
in questione coincise, peraltro, con l’esecuzione di oltre 150 arresti eseguiti,
tra gli Stati Uniti e il Messico, nell’ambito delle collegate indagini (c.d. progetto Reckoning – The Family) condotte dalla Dea in direzione del “Cartello
del Golfo”.
Il secondo filone è nato proprio monitorando tecnicamente un soggetto ritenuto appartenente alla “locale di
Grotteria”, collegato con soggetti di
Gioiosa Jonica. Infatti, attraverso le
attività inizialmente svolte nei confronti
di quest’ultimo indagato, è stato possibile documentare diversi summit ai
quali hanno partecipato, tra gli altri,
esponenti di rilievo della ‘ndrangheta
jonica e della ‘ndrangheta di Toronto –
Canada. Alcune delle riunioni in argomento sono state oggetto di esame
anche nel procedimento penale c.d.
operazione “Il Crimine”, in quanto
inquadrate nell’ambito delle attività
della c.d. “Provincia”, organismo di
coordinamento della ‘ndrangheta.
Il terzo filone incentrato sulle attività di
narcotraffico gestite, tra il febbraio del
2008 e la fine del 2009 di un presunto
broker, che attualmente si troverebbe
negli Stati Uniti, che dopo aver interrotto i rapporti con la famiglia “gioiosana”
e, quindi, attraverso costoro, con i fornitori messicani facenti parte della cellula
newyorchese del “Cartello del Golfo”,
avrebbe creato una stabile collaborazione con un’organizzazione colombianovenezuelana per l’acquisto e l’importazione di cocaina in Italia attraverso più
rotte, quali la Spagna, l’Olanda e, in
ultimo, attraverso il porto di Gioia
Tauro nascoste in particolare all’interno
di containers che trasportavano frutta
esotica.
“
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DOMENICA 12 LUGLIO
4
PerchéTsipras non è il
profeta del meridionalismo
M
Il leader di Syriza
viene osannato
come la bandiera
dell’anti-europeismo
ma il Vecchio
Continente metterà
in atto ogni sorta di
sordida manovra per
fare implodere la
Grecia e poterla
controllare
“
olti meridionalisti o sedicenti tali si stanno attaccando alla gonnella di
Tsipras, illudendosi che la
Grecia ci porti fuori
dall’Europa, restituendo dignità al
Mezzogiorno. Tsipras viene osannato
come la bandiera dell’anti-europeismo
e il gonfalone sotto cui riunirsi.
Partendo dall’assunto che se qualche
profeta del meridionalismo c’è stato,
oggi è bello che morto, sembra doveroso sottolineare l’ovvio, e cioè che a
Tsipras della Locride (leggi ex MagnaGrecia), non frega una beneamatissima.
Ciò che Tsipras farà, sarà solo a beneficio della Grecia, o perlomeno della sua
Grecia.
Ma verrà schiacciato come un piccolo
insetto dalla morsa d’acciaio di
Germania, Inghilterra e Olanda. Non
ha forza sufficiente a mantenere un’e-
conomia isolata, né gli verrà consentito
di costruire alleanze.
La Grecia non è un’isola come Cuba, e
non può prescindere dal territorio in cui
è collocata.
Un tale di nome Zitara l’aveva detto: se
si vuole far andare avanti il commercio
mediterraneo, bisogna allearsi con gli
arabi e con gli stati Nord-africani. Lo
stesso vale per Tsipras: se vorrà far
andare avanti la dracma, dovrà commerciare con il Medioriente e “bizantinizzarsi” più di quanto non sia ma stato.
Se i greci terranno botta in questi dieci
o vent’anni, buon per loro, di certo non
ci tireranno fuori dall’Eurozona: il
Mezzogiorno non riuscirà mai a farlo,
perché aspetta sempre che ci sia un
capo-pecorone a guidare il gregge.
L’Europa unita, per chi ancora avesse
visioni illusorie di un futuro alla Star
Trek, è una strategia economica pianificata molto tempo fa dagli Stati Uniti
per ottenere un forte blocco contro lo
strapotere economico cinese e un controllo strategico del territorio russo.
Chiariamoci: non “in caso la Russia
voglia muovere guerra”, ma “quando gli
Usa decideranno di fare la guerra nella
Russo-zona”.
L’Europa metterà in atto ogni sorta di
sordida manovra, più o meno evidente,
per ridurre la Grecia in povertà economica e in disordine interno, fino a farla
implodere per poterla controllare.
Esattamente come è successo nell’exJugoslavia e per la cosiddetta “primavera araba”.
Perché, signori, qui si dimentica la geografia, e il fatto che da Roma a Mosca ci
sono solo due ore di differenza, che la
Russia vuole la Grecia quanto l’acqua
nel deserto, e che gli Usa non vogliono
che la prenda. Ma la Grecia dovrà pagare caro l’aiuto della Russia, e ricordiamoci che “noi” siamo comunque nella
fazione opposta.
È “Risiko”, solo che si gioca con le
nostre vite.
La Russia non coprirà la Grecia, non
ancora, non prima di aver preso accordi
precisi. In ogni caso lo vedremo presto.
E se la coprirà per noi sarà la guerra. Se
non lo farà, sarà la fame.
Comunque vada, sarà un successo.
Lidia Zitara
La scuola del Potere
La scuola deve
affrontare sfide
importanti:
il preside sceriffo è
l'ultima cosa
che serve!
a scuola italiana ha tanti problemi:
ritardi, inefficienze, inadeguatezze
strutturali e culturali. Ma tra i servizi pubblici è quello che funziona
meglio: anche in Calabria la realtà
meno toccata dalla corruzione e più coerente con i suoi obiettivi rimane la scuola.
Sarà così anche domani con la riforma voluta dal governo in carica?
Tra i tanti motivi che giustificano la preoccupazione e che hanno portato allo sciopero la quasi totalità dei docenti italiani, voglio
evidenziare il pericolo di vedere la politica,
"questa politica", entrare con la sua prepotenza distruttiva anche nel mondo della formazione pubblica. Non si tratta di fare i
profeti, ma di considerare quanto avvenuto
nel mondo della sanità. La logica della
riforma della scuola è la stessa: un manager
con pieni poteri per l'azienda sanitaria, un
preside manager con pieni poteri per la
scuola! Non è necessario spendere molte
parole: tutti conosciamo la realtà della
sanità italiana e quella calabrese in particolare. La logica aziendale che ha generato la
riforma della sanità è ora portata nella
scuola: perché dovrebbero succedere cose
diverse da quelle che abbiamo già, purtroppo, constatato in campo sanitario? Anche il
direttore dell'azienda sanitaria deve raggiungere precisi "obiettivi" e deve essere
"valutato": vi risulta che questa logica abbia
migliorato l'efficienza degli ospedali? Che
abbia costretto chi di dovere a scegliere le
"migliori professionalità"? E la valutazione
del ben pagato dirigente sanitario quando
mai ha risentito dei risultati raggiunti? Se ci
spostiamo nella realtà universitaria le cose
L
non sembrano andare meglio: anche in
questa cruciale realtà la logica dell'autonomia e della gestione aziendale ha incentivato, invece, la logica del favoritismo con incarichi importanti a parenti, familiari, amanti
e raccomandati. Questi precedenti non ci
lasciano tranquilli, considerata la realtà
sociale del nostro Paese. La scuola deve
affrontare sfide importanti, cruciali per il
futuro di noi tutti: i docenti devono seguire
vie nuove e lavorare con spirito comunitario; il preside - sceriffo è l'ultima cosa che
serve! Anche perché sarà il dirigente la
porta di accesso della politica: chi lo valuterà? sarà il direttore regionale, nomina
politica, che deciderà del suo futuro: è fuori
luogo pensare che chi troverà "la strada
giusta" avrà valutazioni migliori? e la strada
giusta nel nostro Paese, nella nostra
Calabria, secondo probabilità sarà quella
dei risultati del lavoro svolto o della forza
dell'"amico" che raccomanda? Questa riforma si abbatte sulla scuola con una violenza
mai vista dall'Unità a oggi: con sacrificio i
docenti si sono opposti e si opporranno: la
battaglia per la buona scuola, quella vera, è
appena cominciata. Non credo che faccia
bene ai partiti di governo e, in modo particolare, al suo capo, fortunosamente giunto
sul ponte di comando, l'opposizione di centinaia di migliaia di docenti che ogni giorno
parlano a milioni di giovani: è molto probabile che i comportamenti narcisisti e cinici
che hanno imposto questa riforma riceveranno la risposta che meritano: una bocciatura senza la possibilità di esami di riparazione.
Giuseppe Giarmoleo
RIVIERA
ATTUALITÀ
“Scioglimento
È mancata la posizione della
gente della Locride duramente
colpita da una legge perversa
dei comuni”,
un convegno inutile e senza dibattito
ILARIO AMMENDOLIA
S
i è svolta a Marina di Gioiosa una
tavola rotonda su un tema molto
attuale, soprattutto nella Locride.
Si è parlato dei Comuni sciolti per
infiltrazione mafiosa.
Vanno sicuramente ringraziati gli
organizzatori animati delle migliori
intenzioni.
Tuttavia il convegno è stato decisamente inutile.
A tratti anche stanco e ripetitivo.
Ribadisco, non certamente per responsabilità
degli organizzatori né dei validi relatori.
Questi ultimi avevano il compito di illustrare la
posizione dei loro partiti di appartenenza e lo
hanno fatto egregiamente così come l’ha fatto il
procuratore Lombardo.
È mancata la posizione della gente della
Locride.
Si è creato un filtro per non far entrare le posizioni che circolano tra i cittadini di quest’area
così duramente colpita da una legge perversa
che ferisce le persone senza che abbiano alcuna
possibilità di potersi difendere.
È mancata la posizione di quanti hanno vissuto
sulle proprie carni gli effetti scellerati di una
legge votata nel 1991, in quello che è passato alla
storia come il parlamento dei corrotti, tant’è
vero che è stato sciolto l’anno successivo.
Più colpe si hanno da farsi perdonare, più si ha
la coscienza sporca, più si fa la faccia feroce.
Così quel parlamento in cui il 90% dei parlamentari era attiguo alla corruzione organizzata
e contiguo alla criminalità, ha votato a cuor leggero una legge che colpiva solo in basso: i
Comuni.
E insieme ai Comuni i cittadini che vi abitano
affibbiando un marchio all’intera comunità.
Il convegno è mancato anche di generosità.
Nessuno ha speso una sola parola per sindaci
come Peppe Campisi, Riccardo Ritorto, Masino
Mittica, Mimmo Versace, e tantissimi altri, ex
amministratori che possono avere mille limiti
politici, che possono aver commesso mille errori ma che sicuramente non sono delinquenti.
Non si può star seduti fianco a fianco per anni,
allacciare rapporti di amicizia e poi esser indifferenti quando qualcuno cade anche se ingiustamente.
Nessuno ha fatto le riflessione sulle ricadute che
i ripetuti scioglimenti hanno avuto su comuni
come Platì, S. Luca, Africo, Careri, Roccaforte.
Nessuno ha avuto la forza di dire che gli scioglimenti, umiliano i cittadini, mortificano gli
amministratori uccidono la democrazia, motivano e rafforzano la ‘ndrangheta.
Mille esperienze lo dimostrano anche se manca
il coraggio di dirlo: la ‘ndrangheta non si sconfigge con gli scioglimenti ma con altri strumenti
che la Costituzione prevede salvaguardando le
garanzie di ognuno.
C’è stato uno sprazzo di luce quando Pietro
Fuda, neo sindaco di Siderno, ha parlato dei gravissimi guasti e dei seri ritardi che la triade commissariale ha lasciato come eredità all’amministrazione democraticamente eletta.
Per il resto ci sembra che il conformismo non
abbia reso un buon servizio.
In fondo, “dibattito” significa mettere a confronto idee diverse e, a volte, anche opposte purché espresse nel reciproco rispetto.
Invece non c’è stato alcun dibattito.
Ma una dotta esposizione del pensiero unico.
È sempre utile prendere iniziative ma è interesse di tutti che riescano bene e che servano a far
cambiare - in meglio - le cose.
Così non è stato!
“
Siamoalpuntodipartenza!
LA TAVOLA ROTONDA DI MARINA DI GIOIOSAVOLEVA DISCUTERE PROPOSTE
UTILI A MIGLIORARE UNA LEGGE RIVELATASI TROPPO SPESSO INIQUA, NEL
NOSTRO TERRITORIO. SI È PERÒ TRASFORMATA IN UNA SFILATA DI OVVIETÀ.
La noia ha assalito il
pubblico fin
dall’introduzione di
Antonio
Lombardo, che è
intervenuto con
una sterile
elencazione di
norme giuridiche
poco appetibili per
i profani.
stato un evento in pompa magna,
quello svoltosi venerdì a Marina di
Gioiosa Jonica, ma nonostante il
pubblico numeroso, i troppi tecnicismi e la confusionarietà di certi interventi
non hanno permesso il mantenimento
dello standard elevato.
La conferenza “Scioglimento dei comuni
per sospette infiltrazioni mafiose… a che
punto siamo?” si è dunque trasformata in
un resoconto di che cosa la norma introdotta nel 1991 abbia comportato nel
nostro territorio. L’introduzione del procuratore della Repubblica Antonio
Lombardo, che avrebbe dovuto dare lustro
all’incontro, si è risolta in una sterile elencazione di norme giuridiche poco appetibili per i profani, che hanno accolto come
salvifiche le parole del sindaco Domenico
Vestito, limitatosi a una semplice formula
di saluto.
Ancora meno incisivo l’intervento, letto
nella sua interezza senza troppa precisione, del presidente dell’Assocomuni
Giorgio Imperitura, mentre di maggiore
spessore, grazie alla sua esperienza di senatore, è stato il discorso del sindaco di
Siderno Pietro Fuda, che ha raccontato del
periodo in cui ha avuto a che fare con la
legge a Roma e, più recentemente, come
amministratore di un comune precedente
commissariato.
Gli interventi del presidente dell’assemblea dei sindaci della Piana di Gioia Tauro
e del presidente dell’Assocomuni dell’area
dello Stretto si sono limitati a sottolineare
che la condizione del commissariamento
crei disagi simili in tutte le realtà coinvolte.
Quello della presidente AIGA Locri
Serena Callipari ha prodotto un breve
È
dibattito con Lombardo derivante dalla
differenza di vedute relativa al caso “Roma
Capitale” e quello del deputato trentino di
origini calabresi Ottobre ha messo in evidenza quanto distanti siano le nostre realtà
e, anche se involontariamente, quanto
distorta sia la visione che il nord ha del sud.
Arturo Bianco, Ernesto Magorno,
Antonio Le Donne, Nino D’Ascola ed
Elio Costa, hanno discusso alcune proposte avanzate in precedenza durante la tavola rotonda, tra le quali il rafforzamento e la
combinazione di iniziative di prevenzione
interna attraverso la gestione associata,
riservare attenzione alle strutture burocratiche ed economico finanziarie, creare
delle attività a sostegno dell’ente in carica e
puntare al miglioramento delle strutture
amministrative.
Ha chiuso l’incontro il viceministro
Bubbico che, come da manuale, ha affermato di aver ascoltato con interesse tutti gli
interventi e di essere intenzionato a farne
tesoro per poter ritoccare la legge onde
evitare che si ripresentino casi come quello di Siderno.
La frase della serata: «Voglio sottolineare
che la democrazia non viene sottratta dai
commissariamenti, ma da chi amministra
male e obbliga la sua città a subirli. Allo
stesso tempo, è necessario instaurare una
collaborazione delle amministrazioni di
modo di aiutare i primi cittadini a destreggiarsi nella burocrazia che, spesso, agevola
gli scioglimenti». Un’affermazione di
Vestito ovvia e risaputa, ma che viene un
po’ troppo spesso dimenticata.
Jacopo Giuca
SETTIMANALE
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DOPO L’INCHIESTA “ERGA OMNES” OLIVERIO È RIMASTO PRESIDENTE
MA A SOVRANITÀ LIMITATA, DELEGATO A GESTIRE LA “NORMALIZZAZIONE”
COME È SUCCESSO A PRAGA DOPO L’INTERVENTO DEI CARRI ARMATI.
ILARIO AMMENDOLIA
onosco la dottoressa Federica
Roccisano, gli sono amico, sono contento per la sua nomina, formulo a
Lei gli auguri più sinceri di buon
lavoro nell’interesse della Locride e
della Calabria.
Il modo come la crisi è stata affrontata e
superata dice una sola cosa: in Calabria la
Politica è morta.
La nomina della nuova giunta regionale ne
certifica la morte certa.
Ogni passaggio è stato tenuto segreto come
nell’URSS ai tempi di Stalin.
I partiti hanno contato meno di niente.
La società civile ancora meno.
La formazione della giunta regionale dimostra ampiamente la giustezza di chi ritiene
che elezioni siano diventate inutili. Un perditempo che fa perdere soldi, tempo e dignità.
Si faccia una commissione, preferibilmente
presieduta da un PM, che cerchi tra prefetti,
questori, ufficiali delle forze armate in congedo, docenti universitari, alti burocrati, o
comunque sempre tra gente “altolocata” chi
ci dovrà governare.
Sia chiaro però che non ci deve essere tra
costoro un operaio, né un agricoltore e Dio ci
liberi dai ferrovieri e ci scansi dagli artigiani e
dai commercianti!
Basso volgo, plebei! Per loro vale sempre il
detto “non oltre la toma”.
Peccato non ci siano più nobili di antico
lignaggio, quali i Barraco o i Berlingieri, i
Carafa, altrimenti avremmo potuto scegliere
al loro interno.
Ovviamente, tra i prescelti, nessuno deve
essere sgradito ai PM. Anzi, per maggiore
garanzia, rintroduciamo il famoso certificato
di “buona condotta” con il visto del parroco e
dei maggiorenti del paese.
Mario Oliverio è stato eletto da circa il 30%
dei calabresi.
Il suo compito principale sarebbe stato quello di ricucire lo strappo tra politica e gente.
Invece ha perso quasi un anno sulla modifica
dello Statuto regionale.
Poi l’inchiesta “erga omnes”.
Oliverio è rimasto presidente ma a sovranità
limitata, delegato a gestire la “normalizzazione” come è successo a Praga dopo l’interven-
C
La nuova giunta è
nata in segreto come
nell’URSS di Stalin
DOMENICA 12 LUGLIO
6
to dei carri armati.
La politica calabrese è apparsa subito impaurita e balbettante.
Il Pd calabrese, in tutte le sue componenti, s’è
rivelato gracile, inconsistente per avviare una
riflessione su quanto è successo.
Assolutamente inadeguato e incapace a tener
fermo il timone in un momento di tempesta.
Dalla nave è stato lanciato il grido disperato
“si salvi chi può!”.
Così con le ceneri sul capo, i “dirigenti” sono
andati genuflessi a Roma, bastione inespugnabile di nominati e di privilegiati.
Roma ha decretato: assessori lontani dalla
politica
Per i nominati e i privilegiati. Non c’è colpa
più grande che aver trascorso la propria vita
lasciando la propria pelle e le proprie carni
tra le strade e in mezzo alla gente.
Per la casta più sei distante dai calabresi e più
sei degno di governare la regione Calabria.
Pur con tutto il rispetto di questo mondo non
riesco proprio a capire perché il prefetto
Luigi De Sena avrebbe dovuto essere il vicepresidente della giunta regionale.
Un uomo che da anni vive altrove, che ha
fatto altre scelte di vita, perché avrebbe dovuto far l’assessore regionale della Calabria?
Solo come salvacondotto di legalità e di trasparenza?
Ma è questa la nuova politica?
Dinanzi al suo fermo rifiuto, ci si è ripiegati
su un altro prefetto.
Invano. I prefetti non amano la “miscela tra
l’alta e bassa gente.” Non vogliono esser contagiati dai nuovi lebbrosi con le piaghe di
un’indagine giudiziaria sulla pelle.
Allora si è andati verso le università e verso i
gradi “alti” della burocrazia.
Si badi bene, io non conosco sei dei sette
assessori regionali.
Confesso la mia colpa - lo dico senza sarcasmo - ma non sapevo neanche della loro esistenza.
Sono convinto che siano tutti persone serie,
preparate, integerrimi, onesti.
La politica però è altra cosa.
Mario Oliverio lo sa bene. Egli è stato un
buon assessore all’agricoltura ma non era laureato in scienze agrarie o in scienze forestali.
I titoli accademici, la carriera burocratica,
valgono per i concorsi non per le cariche rappresentative.
La verità è una e una sola: la politica calabrese è come una candela al vento, basta un soffio per spegnerla. La nostra “classe dirigente”
pur con qualche lodevole eccezione, presente
e passata ci fa venire in mente le parole dell’indimenticabile poeta calabrese Nicola
Giunta: “…erba nana ed amara, erba pirduta... e sarbu a carcunu di ll’affritti su’ tutti
storti ammanicati ddritti!”.
I tempi per dimostrare il contrario stanno
drammaticamente scadendo!
LA NOSTRA “CLASSE DIRIGENTE” CI FA VENIRE IN MENTE LE PAROLE DEL POETA CALABRESE NICOLA GIUNTA: “…ERBA NANA
ED AMARA, ERBA PIRDUTA... E SARBU A CARCUNU DI LL’AFFRITTI SU TUTTI STORTI AMMANICATI DDRITTI!”.
ATTUALITÀ
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DOMENICA 12 LUGLIO
8
SANITÀ NELLA LOCRIDE
Il punto di
non ritorno
L’ATTEGGIAMENTO DEL COMMISSARIO ALLA SANITÀ
MASSIMO SCURA SEMBRA NON VOLER PRENDERE SUL
SERIO LE CRITICITÀ DELLA SANITÀ LOCRIDEA. DA SIDERNO,
FUDA ESPRIME SDEGNO E CERCA UN CONTATTO NON
SOLO PER LA CASA DELLA SALUTE, MA ANCHE PER
L’OSPEDALE DI LOCRI.
Commissario Massimo Scura, intendiamoci.La sanità di un posto marginale e in
forte ritardo di sviluppo e di dignità come
la Locride, sta preoccupando le comunità
di riferimento. Il problema è ormai di
sicurezza pubblica. La Sanità della
Locride viaggia incontrastata verso il
punto di non ritorno.
Facciamo chiarezza una volta per tutte,
caro commissario. Per quanto tempo la
Locride può essere tollerante nei confronti di un vertice sanitario che mostra distacco e indifferenza? E per quanto ancora i
sindaci della Locride, che hanno promesso agli elettori di risolvere il più grande
problema che ammanta il loro territorio,
l’inefficienza sanitaria, potranno sopportare questa cattiveria, diciamo
involontaria, da cui dipende il tragico destino di tantissimi ammalati e l’indignazione, anch’essa involontaria, verso chi
non smuove nemmeno di un millimetro il
problema? Lei appare sempre troppo
neutrale e austero, oseremmo dire poco
solidale nei confronti della plebe della
Locride, proprio come si comporterebbero quelle donne dei baroni, che abituate
al servilismo, si girano dall’altra parte,
quando il loro uomo, seduto sulla
poltrona, mortifica i pezzenti, sudici e
stremati.
Continuando in questa direzione appare
più che lecita la preoccupazione espressa
dal sindaco di Siderno, con cui abbiamo
scambiato poche parole lo scorso giovedì.
In linea con le ampie vedute alle quali ci
ha abituati, Pietro Fuda ci ha dichiarato di
non temere per il solo presidio
ospedaliero di Siderno ma anche per
l’ospedale di Locri, ormai privo di medici
come di ammalati, costretti, vuoi per una
ragione, vuoi per l’altra, a reinventarsi turisti sanitari anche per curare le patologie
più semplici.
Il suo atteggiamento, caro commisario, e
quello del suo staff, insomma, prima anco-
“
Per quanto tempo
la Locride può
essere tollerante
nei confronti di un
vertice sanitario
che mostra
distacco e
indifferenza?
ra di arrecare l’ennesimo danno a una
Siderno che sta riuscendo difficoltosamente a riprendersi, spezza ancora una
volta le gambe a un’intera Locride che,
invece, avrebbe bisogno che gli si tendesse
una mano di aiuto, arrecando un torto che
il sindaco non ha esitato a definire sia
morale che politico.
È infatti d’obbligo ricordare che la Casa
della Salute, progettata per diventare una
luce di speranza nel buio dell’universo
sanitario del comprensorio, è stata presa
sottogamba solo dai responsabili provinciali e regionali. Tutti gli altri, tra cui sono
da annoverare amministratori locali e professionisti di settore, a cui evidentemente
questo progetto stava a cuore non solo per
pavoneggiarsi dinanzi alla cittadinanza,
non hanno invece esitato a investirci soldi
ed energie che, allo stato attuale delle
cose, potrebbero rivelarsi (per causa sua)
l’ennesimo spreco per il quale salire agli
onori delle cronache.
Resta il fatto che, trascorsa ormai più
della metà del 2015, chi non vuole abbandonare questa terra è ancora costretto ad
adattarsi a una situazione che non solo
non dovrebbe essere tollerabile in un
Paese civile quale si vanta di essere l’Italia,
ma dovrebbe addirittura essere considerata illegale, considerato il fatto che il diritto alla salute viene tutelato dalla
Costituzione.
Non solo. Quando un amministratore diligente prova ad accendere il lumicino
come farebbe il lampionaio diligente, il
suo superiore dispettoso si prende addirittura la briga di rendergli più difficoltoso il
compito soffiando sulla fiamma.
Non resta che fare la voce grossa e tartassare chi di dovere per far emergere quanto grave sia la situazione che si sta vivendo. Fuda, nel fare questo, è piuttosto
bravo. Non resta che unirsi a lui, intendiamoci!
Jacopo Giuca
“
La Casa della Salute,
progettata per
diventare una luce nel
buio dell’universo
sanitario è stata presa
sottogamba dai
responsabili
provinciali e regionali.
RIVIERA
IN COPERTINA
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DOMENICA 12 LUGLIO
10
INTERVISTA AL GALLO DI LEONARDO di Lidia Zitara
«Una grande
opportunità
per i giovani
della Locride»
Pochi giorni fa presso la sala del
Consiglio comunale di Siderno è stato
presentato il progetto "Dai Valore alla
Vita"
ideato
e
coordinato
all'Associazione ONLUS "I Valori della
Vita" affiancata dal Ministero della
Giustizia Minorile Ufficio Servizio
Sociale per Minorenni di Reggio
Calabria. L'incontro dal titolo "Insieme
per la legalità" si è tenuto alla presenza
del Sindaco di Siderno, Pietro Fuda,
del Presidente del Tribunale di Locri
dott. Palermo, del Procuratore Capo
presso il Tribunale di Locri, D'Alessio,
del Vescovo della Diocesi di LocriGerace, Monsignor Oliva e della
Dottoressa Garreffa dell'Ufficio Servizi
Sociali per i Minorenni di Reggio
Calabria. Ad aprire i lavori il presidente della ONLUS Decio Tortora:
«L’Associazione “I Valori della Vita” –
ha detto Tortora - opera nel territorio
della Locride, dove molti fattori critici,
incidono sui processi di formazione dei
giovani e sulla qualità della vita.
L’Associazione anche per quest’anno
svolgerà nella Locride un percorso di
integrazione, inclusione e recupero di
minori svantaggiati. Il nome che abbiamo voluto dare a questo percorso è Dai
Valore alla Vita, si vuole partire proprio
da questa affermazione per far capire
ai giovani che la vita è un Valore, unico,
irripetibile, universale». Poi Tortora ha
informato come durante il progetto
saranno possibili quattro percorsi/laboratori “Le mani creano” di Ceramica
Raku, brillantemente condotto dal professore Renzo Fascì, “Uno Scatto per
la Locride” coordinato da Debora
Cartisano, “Epizefiri” guidato da
Laura Delfino, Maria Campanella e
Antonella Ursino e “Conosci, rispetta e
ama le regole” condotto dall’avvocato
Maesano. Il sindaco di Siderno Pietro
Fuda ha accolto con entusiasmo il progetto affermando che la sua amministrazione sarà vicina a questo percorso
di crescita e opportunità per i giovani.
Puntuale l’intervento del presidente del
Tribunale di Locri, dott. Palermo che
ha espresso la vicinanza del Tribunale
al progetto, alle istituzioni e alle associazioni coinvolte e ha voluto ribadire
ai ragazzi che le Istituzioni lavoreranno
insieme per stare loro vicine. Il procuratore D’Alessio ha poi evidenziato
l’importanza di progetti, come quello
presentato dalla ONLUS di Siderno,
che offrono un servizio fondamentale
rendendo protagonisti delle iniziative i
giovani. Caloroso anche l’intervento
del Vescovo di Locri-Gerace, monsignor Oliva ha sottolineato come il titolo “Dai Valore alla Vita” del progetto
già indichi molto sulla strada che si
vuole percorrere, il presule rivolgendosi ai giovani presenti ha anche ribadito
come i valori della vita siano racchiusi
nella vita stessa e come si possano scoprire nei momenti di difficoltà, quando
non bisogna perdere la speranza per
rialzarsi dalle cadute. Ha concluso la
dottoressa Garreffa, responsabile
dell’Ufficio Servizio Sociale per
Minorenni di Reggio Calabria evidenziando l’importanza di fare rete per
consentire ai giovani di realizzarsi
all’interno della comunità in cui vivono
e contribuire con il loro talento alla crescita di tutta la società.
Sabato sera, in via Trieste a Locri,
nello spazio riservato ai manifesti
funebri, abbiamo appreso la notizia
della scomparsa del fu gallo di
Leonardo. La nostra giornalista
Lidia Zitara, capace di comunicare
con l’aldilà, lo ha intervistato per
capire perché oggi il padrone
piange la sua dipartita.
- Egregio dottor gallo, grazie del suo
tempo, come sta?
- E come sto? Non mi vedi che sono
morto?
- In effetti m’era parso. Ma cosa le è successo?
- Mica sono un veterinario! Che ne so?
Ero bello tranquillo per i fatti miei,
mentre cercavo dei lombrichi nell’aia,
che mi sento improvvisamente male e
cado per terra stecchito. Così. Non ho
fatto neanche a tempo a emettere un
suono, un lamento, un pio.
- Scusi, ma la cosa risale a parecchio
tempo fa.
- Questa disgrazia mi è accaduta il 26
giugno, nel primo pomeriggio.
- Lo abbiamo letto sul manifesto funebre. Le porgo le condoglianze a nome
di tutta la redazione. Ma poi, mi scusi se
le faccio questa domanda un po’ scabrosa, che ne è stato di lei?
- Vuoi dire
se sono stato fatto al forno?
- Ecco, non la metterei così brutalmente…
- Puoi rassicurarti, perché il mio padrone, Leonardo, mi amava moltissimo, e
mi ha tumulato nel giardino, dove
attualmente la mia lapide è venerata
con gran devozione.
- C’era molta gente al suo funerale?
- C’era tutto il vicinato, più quello stronzo del galletto piccolo, quello che mi
pizzicava le galline sotto al naso. Lo
odio, dalla tomba gli ho mandato una
maledizione!
- E poi?
- C’erano le gallinelle, i gatti e il cane di
casa, e tutti hanno lasciato un fiore.
Dopo avermi tumulato i miei padroni
hanno piantato dei fiori che ora sono
alti e rigogliosi (si asciuga una lacrima)
… polvere alla polvere… sniff…
Solidarietà aVumbaca
per l’atto intimidatorio
Dottor gallo di Leonardo, scusi,
ma nessuno è venuto a constatare se per
caso lei è morto di aviaria?
- Come di aviaria?
- Ebbè! Lei è un gallo! Cioè, era.
Insomma, succede!
- Io morto di aviaria? Come ti permetti!
- Ma mica è una colpa!
- Sul manifesto c’è scritto di infarto, no?
- Sì.
- E allora vuol dire che sono morto d’infarto e non di aviaria! Perché, scusa,
credi che i galli non possano morire
d’infarto solo perché sono galli?
- No, no, ma…
- Ma quale ma e ma! Le frattaglie ve le
mangiate o no? E cosa credi che ci sia
nelle frattaglie? Anche noi galli abbiamo un cuore!
Grande solidarietà e vicinanza è stata espressa in
questa settimana nei confronti del sindaco di San
Giovanni di Gerace Pino Vumbaca che domenica
scorsa ha ritrovato appeso a un albero nei pressi
della sua abitazione un fantoccio con indosso una
fascia tricolore. Nella foto insieme al sindaco
Vumbaca (il quarto partendo da destra), il sindaco
di Marina di Gioiosa Domenico Vestito, il
presidente dell’Asso Comuni Giorgio Imperitura,
il sindaco di Gioiosa Salvatore Fuda, il sindaco di
Grotteria Salvatore Leoncini e il sindaco di
Mammola Antonio Longo.
A Rosario Condarcuri il
premio‘Merica
Nell’ambito della III giornata TirrenJonica organizzata per oggi alle ore 18.30 presso piazza
Municipio a S.Eufemia D’Aspromonte
dall’Associazione Turistica Pro-Loco e dal gruppo
eufemiese “Insieme per crescere”, sarà consegnato il premio “ ‘Merica ” a Rosario Condarcuri, editore de “La Riviera”. Insieme a lui saranno premiati Roberto Furfaro, scienziato Nasa, Mimmo
Gangemi, scrittore, Annunziato Squillace, medico
Cooperatore Internazionale, Cosimo Papandrea,
musicista e Francesco Idotta, professore.
Fattore Comune inaugura
un nuovo circolo politico
Oggi pomeriggio, alle ore 17.00, i membri del
partito Fattore Comune inaugureranno il circolo
Politico “Per una Sinistra unita - Enrico
Berlinguer”, che aprirà i battenti nei locali di via
Correale Santacroce 5, a Siderno (di fronte a
piazza Municipio). L’inaugurazione verrà fatta
alla presenza dell’Onorevole Arturo Scotto,
capogruppo dei deputati di SEL e
parteciperanno anche il segretario regionale
SEL Mario Melfi e l’onorevole Giovanni
Nucera, consigliere reionale. Alle ore 18.30, poi,
nella Sala del Consiglio Comunale, si svolgerà
un dibattito dal titolo “Fattore Comune e
l’impegno per una Sinistra Unita di governo". La
cittadinanza è invitata a partecipare.
Dopo 4 anni di lotte disperate
ecco il campetto polivalente
realizzato nella scuola media di
San Luca, finalmente concluso e
pronto ad accogliere
armoniosamente insieme tutti
gli alunni.
PROFILI di Lidia Cogliandro e Maria Giovanna Zitara
I tipi da spiagg
IL VAMPIRO
Arriva a mare alle sei del
pomeriggio, con l’asciugamano arrotolato sotto il braccio.
Impiega venti minuti per entrare in acqua, al crepuscolo finalmente si allontana dalla riva
nuotando in stile cane: fa un
metro avanti, uno indietro e di lato,
poi sta fermo. Farà la pipì? Al tramonto esce fuori dall’acqua, evitando accuratamente i raggi solari, si tampona con l’asciugamano e poi se lo mette addosso a mo’ di cappotto. Attende le prime ombre della sera e poi si allontana. La sua giornata è appena iniziata.
I GENITORI BUONI
Forse anche peggiori di quelli cattivi, i genitori buoni
parlano ai loro figli come se si rivolgessero al cane di
casa: “E che cos’è? Cos’è tesoro? Un sasso colorato?
Che bello amore, vieni che mamma ti copre di baci”. Il
bambino ha a quel punto una gran voglia di fuggire a
giocare coi cugini del figlio dei genitori cattivi, ma i suoi
non lo lasciano allontanare di un metro: “Gioia, vieni qui,
‘a mamma, non ti allontanare che ci sono i vetri!”. I genitori buoni non permettono che il figlio entri nell’acqua troppo
fredda e hanno una piscinetta gonfiabile dove mettere l’acqua di
mare. Naturalmente i loro figli impareranno a nuotare a 18 anni,
nella piscina universitaria, e diventeranno dei genitori cattivi.
A ‘ZA FRATA
IL QUATTROCCHI
Terrorizzato nella sua infanzia
o giovinezza dal film “Lo squalo”, il quattrocchi si inoltra nell’immenso mare con circospezione, scrutando l’orizzonte in
cerca di una grossa pinna bianca.
Sempiternamente deluso di non
trovarla e non poter così mettere in
atto i numerosi piani di fuga e soccorso elaborati durante l’inverno, si
getta in acqua, tenendo le gambe accoste
al corpo, per non sembrare una foca (la preda
più amata dallo squalo). Non si allontana oltre i tre
metri dalla riva, in caso di attacchi inattesi, e si volta
sempre verso l’orizzonte. Per lui nuotare è un atto
di coraggio supremo.
Verso mezzogiorno, quando il sole raggiunge la sua
massima potenza, arriva ancora cotto/a di mojito
della sera prima. Si cosparge di olio johnson o in
alternativa, per i più temerari, di una lozione preparata in casa e composta generalmente da birra,
olio e limone e non si muove da lì fino alle 4. A
cadenze fisse e regolari si concede una voltata e
una girata in modo da abbrustolire bene lato A e
lato B. Per rinfrescarsi ha in borsa lo spruzzino del
vetril con dentro acqua minerale effervescente naturale, perchè quella del mare secca la pelle. Ogni tanto
controlla il segno del costume e se soddisfatto/a ha un
principio di orgasmo. Capita che la sua giornata si concluda al pronto soccorso per insolazione irreversibile accompagnata da ustione di terzo grado.
IL BAGNANTE MORDI E FUGGI
I BISCAZZIERI
I biscazzieri
Riuniti in piccoli gruppi in genere non più numerosi di quattro
esemplari, i biscazzieri conoscono ogni gioco di carte praticato
sulla faccia della terra, dalla briscola allo scopone scientifico,
fino al Mahjong. Il biscazziere è
però del tutto incompetente sul
Poker. Hanno uno zaino apposito in
cui sono contenute le carte e i fogli
per segnare i punti, le matite e le
gomme. Corredati di doppio mazzo di carte
francesi e di carte napoletane impermeabili,
hanno un asciugamano extra, preferibilmente verde,
da usare come tappeto di gioco. Variante nerd: oltre
alle carte, il biscazziere nerd gioca a nomi cose e città,
gibus, cadavere squisito, e nei casi più gravi, a tris.
Arriva in spiaggia alle due del pomeriggio, quando anche
a ‘za frata sta dando fondo alla bottiglietta a spruzzo.
Appoggia la bici alla ringhiera, ci mette il catenaccio e
toglie l’asciugamano dal portapacchi. È già in tenuta:
pantaloncini e T-shirt, tappinelle infradito. Atletico ed
elastico, abbronzatissimo, getta l’asciugamano sulla
spiaggia, si toglie le infradito e si butta in mare. Nuota
con tutti gli stili possibili, facendo dieci metri da un lato e
dieci dall’altro. Esce stanchissimo dall’acqua, rinfila le
infradito e si sciacqua sotto la doccia pubblica. Prende l’asciugamano e se ne va. Compie questi gesti tre volte pro die.
La sera lo ritrovi puzzolente di sale, pesce e sudore che pastura
sul lungomare o nei locali.
I GUARDONI
I GENITORI CATTIVI
La specie più diffusa di genitori è
quella “malvagia” che infastidisce
il bagnante-bagnante con urla del
tipo: “Se vai ancora in acqua ti
riempio di schiaffi”, “Ti tiro la tappina di tuo padre se non esci”,
“Mimmo, veni ‘cca, e mostrami i
‘jidita d’i mani!”. Il genitore cattivo
strappa suo figlio dall’acqua, lo spalma
di crema protezione 50+ fino a farlo diventare bianco come un pesce infarinato e lo butta
al sole perché “fa bene alla crescita”. Il bambino a
questo punto prende un’insolazione oppure scappa
sotto l’ombrellone della zia, dove può giocare con i
cuginetti.
Camminano in file ordinate come se dovessero fare lo sbarco in Normandia, rigorosamente sul bagnasciuga. Il loro obiettivo è
guardare i culi di donne e ragazze sdraiate a
prendere il sole, infatti quando tornano a casa,
hanno sempre un torcicollo terribile. Fanno un
primo giro per individuare postazioni interessanti, e
al ritorno si fermano chiacchierando di cose molto
maschili, come l’allenamento in palestra o la difesa a zona.
Variante panzone: circola da solo, sotto il sole cocente, affannando e affondando rumorosamente i piedi nella sabbia. Quando
passa – anche se stai dormendo con un colpo di calore - ti svegli
pensando che stia passando Godzilla. Ovviamente nel farlo ti pieghi in avanti, occludendo la vista del culo. Il panzone ne rimarrà
delusissimo.
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gia
DOMENICA 12 LUGLIO
13
"C'è il tipo chic, c'è il tipo shock, c'è il
tipo shake. Ma guarda quanti ce ne sono
tipi tipi tipi tipi tipi tipi tipi da spiaggia" cantava johnny Dorelli in
un film del lontano 1959. Ce lo siamo imposte e armate di scherma
solare similstucco e panama - che dicono renda irresistibilmente
affascinanti - abbiamo trascorso una giornata al mare limitandoci a
rintracciare 16 tipi tipici delle nostre spiagge.
IL FIDANZATO
ARRAPATO
Il fidanzato arrapato
Non c'è niente di più irritante
sotto il sole cocente del sud di
un fidanzato che si avvinghia
sudato e salato, mosso da istinti
sessuali risvegliatisi solo perchè è
appena passata la tipa col tanga e
gli ha sculettato in faccia.
"Ciuffettino, fa caldo!". Propone allora
di spostarvi in acqua; tu lo segui solo per
lavarti via il suo sudore ma lui non demorde e si
attacca come un koala. "Ciao koala!" - saluta la piccola
riccioluta con i braccioli. "Si chiama Ciuffo!"- rispondi.
"Ciao Ciuffo, è la prima volta... a quanto pare!". Provi a
divincolarti e finalmente lo convinci a staccarsi indicandogli il guardone in modalità sub che con maschera e
boccaglio va "a pesca".
IL BAMBINO
SPRUZZATORE SERIALE
Il bambino spruzzatore seriale
Non si sa se sia figlio di genitori troppo
buoni o troppo cattivi, o se sia stato adottato, o se sia un alieno. Il bambino spruzzatore seriale è la specie più infame che
possa popolare la spiaggia. I più terribili
riescono a spruzzare 80 metri cubi d’acqua
con una gittata di sei metri e una potenza di
20 metri al secondo. Ognuno ha un suo
modo di spruzzare l’acqua con differenti rotazioni delle braccia, del busto, delle gambe e dei
capelli, creando figure d’acqua come le vasche di
Versailles. Lo spruzzatore seriale, quando è costretto dai genitori a tornare a riva, spruzza con eguale
impeto la sabbia, che arriva come minuscoli aghi a
infilarsi in ogni anfratto del corpo, nella borsa, nel
libro, in bocca e negli occhi. C’è un solo rimedio
contro lo spruzzatore seriale: tornare a casa.
LA DONNA CON IL CICLO
Se può contare su un fisico atletico, sfoggia mini mini shorts neri; se più in carne,
indossa il pantaloncino extralarge della
divisa da calcetto del compagno. A volte
capita che scenda in spiaggia anche in
pigiama. Si fa il bagno a zone: braccia,
pancia, schiena, gamba fino al ginocchio,
viso, nuca, decoltè. E se si imbatte nel
bambino spruzzatore seriale lo affoga. "Ho
il ciclo, mi assolveranno". Poi torna al suo
posto, generalmente all'ombra, e si mette in
modalita REC. Ascolta qualunque tipo di
discorso e farfuglia tra sè e sè in vietnamita, e
appare ora irritata, ora commossa, ora lunatica. A volte
la riconosci perchè mangia pane cioccolata e gamberetti
oppure piange perchè il genitore cattivo alla fine ha davvero
tirato la "tappina" numero 47 al suo bambino e adesso non
può che partecipare straziata al suo dolore.
IL RIMORCHIATORE
Il rimorchiatore
Di solito è il capofila dei guardoni ma agisce
anche in solitaria. Tenta approcci tra il penoso, il ributtante e il "Non gabbu e mancu
maravigghia". Approccio A: "Credi nell'amore
a prima vista o ripasso più tardi?". Approccio B
(guardandoti le tette con la faccia da Tonio
Cartonio che imita Riccardo Schicchi):
"Buongiorno a tutti e tre". "Approccio C: "Di tutte
le ragazze che ho incontrato tu sei una di esse!".
IL FACCHINO
Il facchino
Avete presente il rompicapo del contadino che deve
portare al di là del fiume una capra, un cavolo e un
lupo al bordo di una barca che può contenere solo lui
stesso e uno dei tre "passeggeri"? Il facchino dopo aver
girato due ore per trovare parcheggio all'ombra (perchè
la compagna non potrebbe mai sopportare la cappa di
calore che troverebbero allacciata alle cinture al loro ritorno), scende dalla macchina e non sa cosa caricarsi per primo:
c'è l'ombrellone-capanna, la borsa da mare, la borsa frigo, il
chihuahua, la borsa del cane, il materassino, le racchette, che non
saranno mai usate ma fanno tanto estate, e la fidanzata a cui scottano i piedi. Vorrebbe tanto mollare tutti lì al parcheggio e scappare a Ibiza ma sa che la suocera andrebbe a trovarlo fin lì. E così
si fa il segno della croce, promette a se stesso di erigersi una statua
prima o poi, e sovraccaricato come un mulo si fa 200 m di spiaggia,
che sembrano non finire mai, sotto 45° all'ombra. E mentre ansimante si appropinqua alla battigia, deve anche sentirsi dire dai
bagnanti: "No, non mi serve niente, grazie!".
IL CALABRESE
EMIGRATO AL NORD
Il calabrese emigrato al nord
Lo riconosci perchè di solito è seduto nei pressi
della battigia, senza telo che fa tanto selvaggio, e
parla apparentemente con un interlocutore:
"Bisogna prendere ragionevolmente contezza che
la Calabria così ridotta non può andare avanti. Mi
rifiuto di aderire alla tesi lombrosiana secondo cui
tutti coloro che sono nati al di sotto del Garigliano
siano imbecilli. Credo che noi calabresi abbiamo delle
potenzialità che non sappiamo sfruttare, dovremmo
potenziare le nostre dotazioni tecnologiche (???) ma purtroppo non abbiamo la capacità di leggere in chiave strategica tutto ciò che resta una grande potenzialità! Sei d'accordo,
Lina?" - "Oh Nicò, la vuoi una melangiana china?".
NOVELLA 2000
Avete dimenticato di portarvi dietro una rivista da
spiaggia? Nessun problema, c'è lei Novella 2000 de
noantri. Generalmente la trovate sotto l'ombrellone
con il pareo legato alla vita per coprire la cellulite
oppure è a passeggiare a pochi metri dalla riva
affiancata da due povere sventurate che come lei
hanno creduto alla storia (messa in giro dai mariti che
si vogliono levare dalla balle quella stramaledettissima
logorroica e unirsi i puntini della settimana enigmistica
in santa pace) che camminare in acqua favorisce un massaggio che migliora la circolazione riducendo gli inestetismi della cellulite. Novella 2000 va al mare solo per deliziarvi con i suoi racconti a ciclo continuo in cui potrete inserirvi al
massimo con un "davvero?", "ma dai!", "ma dici sul serio?", "u
Signuri 'ndi libera!". Sa chi si è sposato, lasciato, ripreso, riprodotto,
durante l'inverno, con chi si è fidanzata la figlia della cognata della cugina di Giusy che adesso è a Londra "perchè qui non vuole rimanere più
nessuno che l'università ha montato la testa a tutti".
IL BAGNANTEBAGNANTE
Il bagnante-bagnante
Rarissimo esemplare della fauna psammofila,
il bagnante-bagnante è quello che va in spiaggia
per nuotare, godersi il mare, il sole, riposarsi e
ritemprarsi. Come faccia non è dato capire.
GERENZA
Registrata al Tribunale
di Locri (RC) N° 1/14
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di
preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da
intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla
redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti.
I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per
tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle
rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali,
sono da ritenersi direttamente responsabili.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ruspa in spiaggia:
tanti disagi, ma i fratelli
Pedullà ringraziano...
L’1 luglio 2015 è salito agli onori della cronaca per un discusso intervento di ripristino del decoro nelle spiagge sidernesi.
L’attraversamento della spiaggia su ordinanza del sindaco da parte di
una ruspa che doveva rimuovere dei ferri pericolosi nei pressi del vecchio pontile e dei blocchi di pietra costituenti l’antica struttura
fognaria ha arrecato qualche
disagio ai bagnanti accorsi sulla
costa nella calda giornata.
Eppure quello stesso intervento
è stato accolto come una manna
dal cielo da Pino e Franco
Pedullà, i due fratelli proprietari
dello stabilimento balneare Jolly
Mare che da 15 anni chiedevano
all’amministrazione in carica di
rimuovere quel cemento che
costituiva un pericolo per i loro
clienti e un deterrente per chi voleva affittare un ombrellone in zona.
«Dopo anni di preghiere inascoltate - ci ha raccontato Pino - c’è voluto l’intervento tempestivo del sindaco Fuda per ridare decoro alla
parte di spiaggia sul quale si erge il nostro stabilimento. Quando
abbiamo visto arrivare la ruspa quasi non ci volevamo credere e abbiamo subito dato ordine al nostro bagnino di aiutare assicurandosi che
le operazioni si svolgessero nella massima sicurezza dei nostri clienti.
«Vogliamo ringraziare il sindaco e la giunta comunale che, con un
gesto semplice, ma per noi fondamentale, hanno realizzato il sogno di
dare un aspetto più decoroso al nostro lido e hanno mantenuto una
promessa che avevamo sentito fare a tanti altri amministratori solo
per vederla puntualmente infranta».
Atc, se ci sei, batti
un colpo
Nonostante lo scorso maggio sia stato accolto il ricorso
che il professore Francesco Ferraro aveva mosso contro
l'Associazione Territoriale Caccia e Pesca - comitato di
gestione che promuove le attività venatorie e salvaguarda l'ambiente attraverso un'azione mirata di reimmissione e ripopolamento della fauna locale - a distanza di
oltre due mesi ancora nulla è stato fatto.
L’ANGOLO DI PARRELLO
Ho incontrato il Sole
L’altra mattina, passeggiando di buon’ora sul
Lungomare di Siderno, ho incontrato il sole
che si era appena levato. “Come stai
Franco?”- mi chiese subito - “Discretamente,
- risposi - non mi posso lamentare”.
“Come vedi - continuò il sole - inizio a sentire il peso degli anni e il cammino giornaliero
lo faccio con sempre maggiore fatica; ascolta
Franco, ho saputo da una stella ben informata, che si sono tenute le elezioni comunali a
Siderno, com’è andata?”- “Penso che siano
state elette delle persone capaci, che hanno
espresso chiaramente la volontà di far del
loro meglio per consentire la rinascita di una
cittadina che da sempre ha rappresentato
l’orgoglio di tutta la fascia jonica. Sole, noi ci
crediamo!”. “Bene Franco, allora ci vediamo
tra qualche mese, in modo da aggiornarmi su
come sta procedendo…”
Franco Parrello
Direttore responsabile:
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
Editorialista:
ILARIO AMMENDOLIA
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Jacopo Giuca, Cristina Caminiti, Eleonora
Aragona, Franco Parrello, Lidia Zitara,
Domenico Spanò, Sara Leone, Sara
Jacopetta.
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Siderno
DOMENICA 12 LUGLIO
14
Fenomenologia di
una farmacista rurale
d'Aspromonte
a qualche anno in Calabria
abbiamo assistito al Fenomeno
dell’Eroe di Calabria, su cui ho
già detto molto, che si interseca
con il Fenomeno, anch’esso particolare e curioso, della farmacista rurale
impegnata per le sorti progressive della
sua terra. Lei non è mai interessata al
potere che invece combatte con le sue
gesta semplici e umili, non si fa strumentalizzare dalla politica, ormai malata e corrotta, ma si fa essa stessa politica con nuovi
canoni e valori. Lo fa partendo dalla sua
candida ingenuità e da una morale luccicante da piccolo mondo antico che la
modernità vuole cancellare e distruggere.
È un nuovo prototipo della lotta eterna tra
il Bene e il Male, tra Davide e Golia, tra
civiltà e barbarie. Il suo essere donna, in
una sorta di maschilismo inghiottito da
una vetusta femminilità, le conferisce
un’aurea di manifesta debolezza che la
espone sempre di più alle intemperie politiche, alla cattiveria e all’odio che i calabresi, tutti collusi in qualche modo,
mostrano nei suoi confronti. Quando il
Fenomeno da allegorico-metafisico diventa immanente-ontologico e si fa politico
diventa ancora più estroso e curioso.
Diventa da farmacista rurale primo
Sindaco anti-mafia di Calabria. Subisce un
attentato, viene messa sotto scorta ma poi
in un’intervista al Corriere della Sera
dichiara che non di trattava di ‘ndrangheta
ma di atti fatti con modalità mafiose.
Ancora una volta emerge la sua ingenuità
circondata dall’umiltà di non rivendicare il
suo essere contro la mafia. È una Gloria
che non può intestarsi e dunque minimizza, esclude, toglie e cosi facendo suscita
ancor più tenerezza e affetto dal popolo,
“Non nobis, Domine, sed nomini tuo da
Gloria.” La sua esperienza di Sindaco finisce anzitempo. I cattivi raccontano di un
dissesto economico alle porte, di un’emergenza rifiuti che devastava Monasterace,
di una piazza abusiva bloccata
dall’Agenzia del Demanio. Ma sono i cattivi, il nostro Sindaco invece si dimette perché la sua Giunta non vuole costituirsi
parte civile in un processo contro la
‘ndrangheta. Un affronto che la farmacista, riflettendo sulla sua missione sacerdotale, non tollera e dunque sacrifica se stessa sull’altare della coerenza e della rettitudine morale. In seguito si saprà che un suo
Assessore è cognato di un capo ‘ndrina (lo
dice una sentenza passata in giudicato) ma
questo non la distoglie dalla strada
Maestra. Non è sua responsabilità e infatti
il suo sacrificio la laverà da ogni macchia
indegna. Lei è vittima delle oscure trame
del potere, inscrutabili e incomprensibili
per chi, come lei, viene da un mondo rurale in cui contano solo i cicli della natura.
Oggi chiede le dimissioni di Oliverio perché avrebbe sbagliato sulla nomina degli
Assessori. Ma Oliverio non ha una missione, è un uomo di potere, è il potere e non
poteva non sapere. Lei fu circuita perché
ingenua e pura, Oliverio ha fatto scelte
sapendo di privilegiare il Male al Bene.
Una caratteristica del Fenomeno è di
mostrarsi debole pur essendo sempre presente con ruoli importanti nel partito che
ha scelto come culla della nuova civiltà che
vuole costruire. Bersaniana di ferro fino
alla compilazione delle liste alla Camera,
civatiana fino alla nomina in Direzione
nazionale, canaliana fino al congresso
regionale e infine renziana fino alla nomina di Ministro agli Affari regionali.
Insomma è abilissima nell’infilarsi, simbolo eterno dell’Arcangelo Michele, utile per
tutte le stagioni come si usa, appunto, in
campagna. La stagione dell’amore che la
sconvolge è quella che l’ha vista Ministro
della Repubblica. Quando Matteo Renzi
ha letto la lista io ero ricoverato, ho chie-
D
sto all’infermiera il valium, non me l’hanno
dato, dicevano che dovevo soffrire in
quanto Segretario provinciale del PD e
indirettamente dunque colpevole. In quei
giorni abbiamo assistito al panico nelle
redazioni delle Testate Nazionali che si
affrettavano a colorare su tela la nuova
effige del Fenomeno, a ritrarla nella sua
condotta di vita monastica. Terrore si registrò tra i costituzionalisti che da anni riflettevano sulla riforma del Titolo V della
Costituzione e della riforma degli Enti
locali e che non trovarono alcuna pubblicazione del Fenomeno a riguardo, smarrimento nei corridoi del Ministero. Si racconta che la frase più rassicurante l’abbia
detta un alto Dirigente “il Ministero sono i
suoi funzionari, il Ministro è un dolce
orpello”. Lì il Fenomeno ha dato il meglio
di sé. Ammiratrice, pudica e platonica, di
Winston Churchill ha fatto di tutto per
dimostrare al mondo che la vecchia battuta del leone inglese “si aprì lo sportello e
non scese nessuno” era in realtà un omaggio a quanti fanno politica con riserbo,
timidezza e umiltà. E dunque sparì.
Voyager parlò di un fenomeno di bilocazione immateriale, altri ufologi di trasferimento ultra-molecolare in una dimensione
parallela. Noi che studiamo il Fenomeno
siamo convinti che ancora una volta si sia
trattato di semplice spirito bucolico; come
il pastore lascia che il gregge viva libero nei
prati e sulle colline così il Ministro ha
lasciato libero il suo ministero di vagare
sotto il rigido controllo dei maremmani
che dalla vecchia Torre Chigi vigilavano
che le pecorelle non si smarrissero. Dopo
tanto faticare visse, come Van Gogh, la
fase psicotica. Come il visionario artista
anche il Fenomeno diede il meglio di sé. E
come Van Gogh intuì il modello matematico delle “turbolenze”, Lei intuì il mistero
delle turbolenze politiche per cui in tre
giorni annunciò le dimissioni da Ministro
per fare l’Assessore in Calabria, rinunciò a
fare l’Assessore perché la posizione di De
Gaetano “non era chiara”, e l’indomani si
dimise comunque da Ministro. Quindi nessuno capirà mai perché si è dimessa da
Ministro. Ma anche questo rientra nella
fenomenologia della farmacista rurale:
così come da Sindaco lasciò prima che un
uragano la colpisse allo stesso modo si
dimise da Ministro prima di essere dimissionata per evidente incapacità politica.
Ma intanto la furbizia contadina aveva
segnato un altro colpo: “la Lanzetta è l’unica che rinuncia alle poltrone, in Italia
nessuno si dimette”, la gente mormorava.
È questo che rende il nostro Fenomeno
straordinario: trasformare l’acqua in vino.
In questo senso la sua esperienza esce
dalla fase psicotica e si avvicina alla fase
dei miracoli con la vicenda Rimborsopoli.
Rivendica di aver ragione su De Gaetano
dimenticando che la vicenda attuale non
c’entra nulla con quella per cui “fece per
viltade il gran rifiuto”, rimprovera a
Oliverio di non avere più la fiducia dei
Calabresi e lo invita a ritornare alle urne,
si pone come unica Salvezza per la nostra
terra di fatto candidandosi a Presidente
della Calabria. Come si vede la buona politica può vincere, la spada dell’Arcangelo
Michele può trafiggere i satanassi ribelli,
alla fine Apollo può mettere a tappeto
Rocky Balboa. Il Fenomeno fin qui
descritto è la prova che nulla è perduto e
che se torniamo tutti al mondo rurale e
bucolico anche la Calabria, questo intricato mondo, può avere una chance con M.C.
Lanzetta, farmacista rurale d’Aspromonte
e futura Presidente della Giunta regionale… di quale Regione lo decideranno i cittadini.
Luigi Guglielmelli
Segretario provinciale Pd Cosenza
VIABILITÀ
Furono i senatori Sisinio Zito e
Peppino Fimognari a presentare
alla fine degli anni 70un
emendamento all'interno di un
piano per le strade di grande
viabilità da 10 mila miliardi di lire
Se abbiam
è perchè Crax
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
i sono campane fuse dopo le
battaglie e campane che proseguono con i loro rintocchi. Il
senatore Sisinio Zito è uno di
quegli uomini zuppi di Politica
che, grazie a Dio, resistono storditi
dalla frenesia dell'azione. Fa parte di
quella generazione che, con in testa il
motto ambizioso "Siamo realisti, esigiamo l'impossibile", ha fatto breccia nei
muri dell'atarassia più sterile.
Lui non vuole sentirsi dire "grazie", fa
volentieri a meno di questi insopportabili convenevoli, ma se finalmente una
buona fetta della Locride ha la sua 106,
il merito - a lui non ditelo - è in gran
parte suo.
Dopo 21 anni di calma asfissiante e di
immobilismo letale, da giovedì scorso,
una nuova opera fa capolino sulla
Locride. Risale, infatti, al '94 l'innaugurazione della Jonio Tirreno, l'ultimo
parto di questo famigerato lembo di
Calabria. "Dopodichè la Locride scompare dal radar" - dichiara mestamente
Zito. Per la variante della 106 ci sono
voluti trent'anni. Trent'anni balbuzienti
C
animati da rinvii, false partenze, miracoli disattesi, mentre il tempo scorreva
impreciso, senza orli definiti e in sottofondo bisbigliava la speranza che ci
fosse qualcuno che, al posto nostro, si
rimboccasse le maniche affinchè l'opera
fosse portata a termine. Perchè è così
che succede qui da noi: si demanda, si
aspetta un qualsiasi angelo salvatore,
mentre si continuano ad accettare i sì e
i no senza battersi troppo, osservando i
piatti delle bilancia ponendosi sull'ago.
E i gesti vitali si riducono al mero istinto di conservazione. Accanto ai patiti
dell'immobilismo, le tante volpi che
guardano l'uva solo per criticare il contadino. Ma per fortuna c'è ancora chi si
muove esasperato da quel modo di non
fare le cose come andrebbero fatte.
Perchè sa che laddove termina l'ambi-
zione ha inizio il nostro castigo. "Vi racconterò alla fine com'è nata la storia
della variante tra Roccella e Ardore ma
intanto bisogna riconoscere che un
ruolo determinante in tutta questa faccenda - tiene a precisare Zito - ce l'ha
avuto il comune di Roccella: non si contano i dibattiti, i convegni, i viaggi
all'Anas di Catanzaro, di Roma, al
Ministero dei Lavori Pubblici, in
Parlamento per presentare interrogazioni, all'Autorità di Vigilanza. Non si
sarebbe mai fatto nulla se il comune di
Roccella non fosse arrivato finanche a
costituirsi in giudizio interevendo ad
opponendum nel ricorso che l'impresa
che aveva perso l'appalto presentò contro l'Anas e nei confronti della società
aggidicatrice, Consorzio Cooperative
Costruzioni. Con il ricorso si chiedeva
la sospensiva. Il comune di Roccella,
evidenziando ragioni di pubblico interesse, convinse il Tar che i lavori dovevano continuare". Chiediamo al senatore Zito che slancio darà questa nuova
arteria al settore turistico: "Il turismo è
l'attività più difficile. È un mosaico e la
106 non ne è che un piccolo tassello. È
indubbio che, come recita una delibera
CIPE, la 106 è una struttura strategica.
Tre quarti della Calabria gravitano sulla
106, considerata la più pericolosa visto
il numero dei morti per chilometro. Ed
è bene che così come sono stati utilizzati finanziamenti POR per le Serre e per
la Lamezia-Catanzaro, lo stesso si faccia per l'ammodernamento della SS
106. Qui si parrà la tua nobilitate. Non
stiamo proponendo di rimodernare una
Incoraggiato dall’apertura del
nuovo tratto della 106 il Corsecom
intensifica la propria attività
In sinergia con albergatori, proloco, amministratori avviato
un piano per affrontare al meglio la stagione balneare
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DOMENICA 12 LUGLIO
17
mo la nuova 106
xi si fidò di Zito
strada intercomunale o provinciale ma
una struttura strategica che è anche itinerario europeo, (E90). In questa battaglia i cittadini hanno un ruolo fondamentale: bisogna avere il coraggio di
bussare e disturbare i manovratori il cui
principale problema è l'interesse a
mantenere lo status quo." Una categoria
tranquillizzante quella dello status quo:
mai accontentarsi di ciò che ci è toccato in sorte, mai abbassare la testa al
"così è" dimenticandosi del "se vi pare"
che c'è tra parentesi, lascia intendere il
senatore Zito che finalmente ci rivela i
particolari della nascita di questa
variante. "All'epoca ero al senato e
avevo l'abitudine ogni volta che mi
recavo a Roma di guardare l'ordine del
giorno di tutte le commissioni in cerca
di qualcosa che potesse interessare la
Calabria. Un giorno, presso la commissione Lavori Pubblici, mi capitò di sbirciare un piano per le strade di grande
viabilità con migliaia di miliardi di lire
stanziati. Nessun punto che riguardasse
la Calabria. Allora mi chiesi: che problemi ci sono nella mia terra? Pensai
subito alla variante tra Roccella e
Ardore. All'interno di quella commis-
sione c'erano due membri socialisti ai
quali, visto che non avevano interessi a
quel piano, chiesi di assentarsi il giorno
delle votazioni. Li avremmo sostituiti io
e il senatore democristiano Giuseppe
Fimognari, entrambi rappresentanti del
collegio di Locri. Perchè lo feci? Ogni
senatore può assistere ai lavori della
commissione di cui fa parte ma non può
votare, i sostituti sì. A quel piano fu
La Dirigenza del CORSECOM in seguito a una
capillare e costante azione mirata a creare sul
territorio un clima di fiducia, di cooperazione e di
armonia tra i diversi soggetti pubblici e privati,
dopo numerosi contatti con diversi Sindaci,
Amministratori e Professionisti nei vari settori ha
preso coscienza che è arrivato il tempo di mettere a rete le capacità, le intelligenze e le
Professionalità enormemente diffuse sul territorio della Locride.
È arrivato il tempo di unire le forze, le esperienze e con rinnovato spirito di servizio favorire la
programmazione avendo come obiettivo la
crescita della collettività.
La triste vicenda dell'azzeramento della Giunta
Regionale che dopo un lungo travagliato inizio
aveva incominciato a operare, il preoccupante
annuncio che la Calabria dopo 16 anni di
Commissariamento è alla ricerca di un gestore
fuori dalla regione a cui inviare dalle 40 alle 60
tonnellate di spazzatura al giorno, la constatazione che purtroppo è solo il vento di
ponente l’efficace depurazione della Locride,
hanno ancora una volta destato delusione e preoccupazione tra la popolazione locale.
aggiunto l'emendamento sulla variante
tra Roccella e Ardore a firma mia e di
Fimognari. Il giorno in cui la commissione avrebbe dovuto approvare il
piano, il ministro Nicolazzi, socialdemocratico, diede parere negativo a tutti
gli emendamenti perchè giudicò inammissibile che chiunque potesse presentare a piacere un emendamento stravolgendo ogni cosa. A quel punto mi alzai
Questi fatti sono stati posti al Centro di un incontro tra i dirigenti del CORSECOM che si sono
soffermati cercando di capire, di analizzare e
soprattutto prendere coscienza di quanto sia difficile e complicato governare la Calabria.
Anche se fortemente delusi e amareggiati da
queste vicende, spinti da un profondo senso di
responsabilità hanno deciso di alzare il tono del
proprio impegno e di mostrarsi sempre più
determinati.
Hanno deciso quindi di concentrarsi sui segnali
positivi che stanno emergendo sul territorio,
puntando sulle problematiche alla cui soluzione
si può arrivare a prescindere dalle altre
Istituzioni Superiori.
Tra i segnali positivi che si stanno evidenziando
emergono i nuovi Sindaci che sono stati eletti
nelle ultime elezioni Amministrative e che sembrano determinati ad amministrare con impegno, entusiasmo coinvolgendo i propri cittadini e
relazionandosi sempre di più con le altre amministrazioni del territorio.
Un esempio in questa direzione viene offerto
dall'elezione a Sindaco di Siderno del Senatore
Fuda, che con una squadra di giovani si è messo
e risposi che, dal momento che il ministro dava parere negativo, preannunciavo il voto contrario mio e di Fimognari
al provvedimento in discussione.
Nicolazzi chiese dieci minuti di pausa al
presidente di commissione; andammo
insieme nella stanza del presidente,
chiuse la porta e iniziò a urlare: «Che
diavolo ti sei messo in testa? Ci sono in
ballo 10 mila miliardi di lire. Vado da
subito al lavoro coinvolgendo le associazioni di
volontariato e in particolare la Consulta
Cittadina; quest'ultima, cosciente delle gravi
vicissitudini che hanno colpito una delle città da
considerarsi strategica ai fini della crescita del
Territorio, si è posta decisamente a fianco della
nuova Amministrazione
Significativa è stata la dichiarazione del Sindaco
Fuda, il quale ha sottolineato che per un reale
decollo della Locride è necessaria una forte
cooperazione tra Amministratori Pubblici e
Operatori Privati.
Storica, incoraggiante e significativa è stata
l'apertura al traffico del nuovo tratto della SS
106, che dopo circa 30 anni ha finalmente dato
la possibilità ai cittadini della Locride e ai visitatori di raggiungere in tempi brevissimi le cittadine comprese tra Locri e Caulonia evitando
traffico e lunghe code che in particolare nel periodo estivo si dimostravano insostenibili.
Percorrendo questo nuovo tratto inoltre emergono suggestivi paesaggi, scorci panoramici,
armoniose colline con sullo sfondo il mare e le
vaste spiagge.
Numerosi sono stati gli apprezzamenti pervenu-
Craxi, ti faccio cacciare dal partito».
Visto che lui non utilizzò un linguaggio
propriamente da salotto, mi sentii autorizzato a fare altrettanto: «Se tu non dai
parere favorevole all'emendamento, vai
pure dove cavolo ti pare e questo piano,
per quanto mi riguarda, lo puoi buttare
nel cestino». La seduta venne rimandata di una settimana. la settimana dopo,
Nicolazzi, rivolgendosi al presidente
comunicò il suo no a tutti gli emendamenti eccetto quello con in calce la mia
firma e quella di Fimognari. Non ho
mai saputo cosa sia successo in quella
settimana. Ma ho imparato una lezione: bisogna avere il coraggio di rompere gli equilibri, persino quelli più consolidati".
C'è ancora tanto da fare per la SS 106:
innanzitutto servirà prolungare la
variante di Roccella fino ad Ardore,
com'era previsto dal progetto iniziale.
"La battaglia di Ardore è sacrosanta!"tuona Zito. Bisognerà impegnarsi tutti,
bussare e disturbare i manovratori,
come suggerito dal senatore. Dovremo
pretendere i nostri diritti. Altrimenti la
storia ci condannerà tutti. Senza appello.
ti dal mondo turistico e dagli ospiti in vacanza in
particolare in questo momento dove per raggiungere la Calabria si incontrano notevoli disagi.
In questo contesto si inserisce l'attività di coordinamento che il CORSECOM ha già avviato in
sinergia
con
Albergatori,
Proloco,
Amministratori per affrontare al meglio la stagione balneare in corso. Naturalmente pur coscienti della ormai consolidata e insistente crisi economica si sta lavorando insieme per cercare di
offrire agli ospiti la migliore accoglienza dove il
mare pulito, la cura delle cittadine, delle spiagge,
l’informazione, l’assistenza per visitare e
conoscere il territorio sono elementi essenziali
per vivere una vacanza serena e interessante.
È chiaro che la raccomandazione maggiore che
il CORSECOM rivolge ai Sindaci e alle
Istituzioni preposte è quella di non abbassare la
guardia sul funzionamento dei depuratori.
Non è assolutamente ammissibile ed estremamente dannoso per il settore non dare la possibilità agli ospiti che scelgono la Locride per le
loro vacanze, di fare il bagno in un mare non
pulito.
RIVIERA
CULTURA E SOCIETA’
PREMIO PERICLE D’ORO
A Sua Eccellenza
Francesco Oliva va
il “Premio Ellade”
“Orgogliosi di ospitare e premiare a Bovalino sua
Eccellenza il Vescovo Francesco Oliva, in questo anno
che è dedicato alla Comunicazione – dichiara il fondatore del premio Pericle D’Oro Domenico Savica - per
la ventata di solidarietà ed affetto che Monsignor Oliva
ha portato nella nostra comunità, con la sua semplicità
che rasenta la grazia, di uomo di fede e della Chiesa, un
uomo che noi Calabresi della Locride ci onoriamo di
avere come vescovo e guida spirituale, che riesce a trasmettere tranquillità e forza di vivere in questo
momento delicato della nostra vita e della nostra storia.
Erano le ore sedici quando mi affrettai a raggiungere la
casa Vescovile di Locri, per andare a conoscerLo e
invitarLo per la premiazione. E tutto quello che ho
detto mi è stato trasmesso da mons. Francesco Oliva,
accaduto nella sua stanza, in quei minuti di colloquio,
che rimarranno per sempre indelebili nel tempo.”
Francesco Oliva nasce ad Avena, frazione del comune
di Papasidero, in provincia di Cosenza e diocesi di San
Marco Argentano-Scalea, il 14 gennaio 1951. Dopo la
maturità classica, conseguita presso il Liceo
"Campanella" di Reggio Calabria, frequenta gli studi
teologici al pontificio seminario regionale "papa Pio X"
di Catanzaro. È ordinato presbitero il 5 gennaio 1976
per la diocesi di Cassano all'Ionio. Dopo l'ordinazione
si trasferisce a Roma per perfezionare la sua preparazione; nel 1976 consegue il diploma di archivista presso
l'archivio segreto vaticano e nel frattempo è vicario parrocchiale della chiesa di Santa Gemma Galgani a
Roma, dal 1977 al 1978. Ritornato in diocesi diventa
vicario parrocchiale a Santa Maria del Piano a
Verbicaro, dal 1978 al 1980, quando diviene canonico
del capitolo della cattedrale di Cassano all'Ionio, incarico ricoperto fino alla nomina episcopale. Nel 1981
ottiene il dottorato in utroque iure alla Pontificia
Università Lateranense di Roma. Tornato in diocesi è
nominato difensore del vincolo presso il tribunale
ecclesiastico regionale calabro, dal 1982 al 1992; presso
il seminario diocesano è prorettore, dal 1983 al 1984 e
padre spirituale, dal 1984 al 1985, quando diviene presidente dell'istituto diocesano sostentamento clero, dal
1985 al 1995 e parroco di san Girolamo a Castrovillari,
dal 1985 al 2014. Consegue, inoltre, nel 1991 il diploma
di avvocato rotale presso il tribunale della Rota
Romana e la laurea in pedagogia presso la Libera
Università Maria Santissima Assunta. Dopo questi
studi diventa giudice ecclesiastico del tribunale regionale calabro e docente di diritto canonico all'istituto teologico calabro di Catanzaro, dal 1992 al 2014. Dal 2001
è inoltre docente invitato all'Università degli Studi
"Magna Græcia" di Catanzaro ed all'istituto "Pastor
Bonus" di Dipodi (Lamezia Terme), dal 2001 al 2005,
quando diventa vicario giudiziale della diocesi di
Cassano all'Ionio, dal 2005 al 2007; nel 2006 è nominato vicario foraneo di Castrovillari, incarico ricoperto
fino al 2012. Nel 2008 il vescovo Vincenzo Bertolone lo
nomina vicario generale di Cassano all'Ionio ed il 22
agosto dello stesso anno è insignito del titolo di prelato
d'onore di Sua Santità; cessa il suo incarico dopo la
nomina del vescovo Vincenzo Bertolone ad arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, e diventa
amministratore diocesano di Cassano all'Ionio. Il
nuovo vescovo Nunzio Galantino lo conferma vicario
generale nel 2012 e ricopre l'incarico fino alla nomina
episcopale. Il 5 maggio 2014 papa Francesco lo nomina
vescovo di Locri-Gerace[1]; succede a Giuseppe
Fiorini Morosini, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova. Riceve
l'ordinazione episcopale il 20 luglio successivo nella
concattedrale di Gerace per l'imposizione delle mani
del vescovo Nunzio Galantino, coconsacranti gli arcivescovi Giuseppe Fiorini Morosini e Salvatore Nunnari.
MIGRAZIONEEMAFIA:
i temi caldi calabresi al
centro del Riace in Festival
Durerà dal 21 al
29 luglio il festival
cinematografico
dedicato
all’emigrazione e
all’impegno
antimafia.
Quest’anno la
manifestazione si
svolgerà tra Riace
e Gioiosa Jonica.
Ospite d’onore:
Sabina Guzzanti.
Si avvicina la data d’inizio del
“Riace in Festival 2015”, previsto
per il 21 luglio e avente come tema
la migrazione e le culture locali. Per
l’occasione abbiamo deciso di contattare Vincenzo Caricari, organizzatore della manifestazione che
vuole proporsi come un piccolo
festival del cinema nostrano, dedicato ad artisti, emergenti o affermati, che vogliano dire la loro su
una realtà per la Clabria sempre
attuale.
«La manifestazione - ci racconta
Vincenzo - vuole essere un viaggio
dal carattere fortemente tematico,
che si dipana attraverso una serie
di opere cinematografiche incentrate sulla situazione dei migranti,
ai quali viene data voce utilizzando
punti di vista differenti, analizzando e scoprendo i vari metodi di
accoglienza e integrazione che si
stanno attuando in Italia.
«Ma affermare che il festival si
limiti a questo sarebbe davvero
assai riduttivo. Vengono abbracciate anche tematiche differenti,
come l’impegno antimafia, in
merito al quale la manifestazione
ospiterà la seconda edizione del
Premio “Gianluca Congiusta”,
dedicato a chi ha prodotto una
panoramica sulle problematiche
che il territorio calabrese deve
affrontare quotidianamente. Il premio viene consegnato direttamente dalla Gianluca Congiusta Onlus,
che quest’anno incoronerà vincitore il 24 luglio il film La terra dei
santi, del nostro conterraneo
Fernando Muraca, che ha narrato
la storia di una donna che vuole
scardinare l’omertà nei confronti
del sistema patriarcale alla base
della più influente organizzazione
criminale al mondo. Proprio l’impegno antimafia, poi, quest’anno
sarà doppio grazie alla presenza
dell’attrice e regista Sabina
Guzzanti, che porterà a Riace, il 26
luglio, il suo docufilm La trattativa
che racconta, dal suo punto di vista
originale e sperimentale, la negoziazione tra lo Stato italiano e Cosa
nostra.
«Non si poteva naturalmente non
parlare anche del fenomeno
Anime Nere, che al festival era già
stato trattato nel 2013 quando, a
riprese ancora da iniziare, abbiamo ospitato il regista Francesco
Munzi e l’autore del romanzo
Gioacchino Criaco. Questa volta,
invece, accoglieremo l’attore protagonista Fabrizio Ferracane, che
porterà in scena il 23 luglio a
Gioiosa Jonica il suo ultimo spettacolo teatrale. Il decentramento di
questa rappresentazione rispetto
alla città di Riace vuole evidenziare
il legame ideale tra i due centri
urbani, accomunati da politiche di
accoglienza che attive in entrambi i
comuni, che hanno voluto collaborare anche per regalare un’esperienza più completa ai partecipanti. La tematica affrontata da Sera
Biserica di Ferracane, incentrato
sullo sfruttamento di alcune donne
romene in ambito lavorativo, mi
permette sottolineare un’altra
tematica affrontata collateralmente dal festival: la condizione femminile tra violenza, sfruttamento e
isolamento, argomento affrontato
anche dalla mostra fotografica
Viaggio intorno alla donna di
Nadia Panetta, che avrà luogo
negli stessi giorni della nostra
manifestazione alla Mediateca di
Riace.
«Con questo festival contiamo di
focalizzare l’attenzione dei partecipanti sul discorso dell’accoglienza,
suggerendo al contempo nuove
chiavi di lettura per una situazione
tanto complicata ed attuale, smuovendo al contempo le coscienze
riguardo il fenomeno della ‘ndrangheta, sempre troppo sottovalutato
da un’opinione pubblica quasi
indifferente alle centinaia di casi e
inchieste quotidiane».
Non ci resta che rimandare l’appuntamento al 21 luglio. Potete
consultare il programma completo
su www.riaceinfestival.it.
Jacopo Giuca
Al via la Settimana della
cultura Benedettina
Venerdì 3 luglio è
stata inaugurata a
palazzo Del Trono nel
centro storico di
Cetraro, in provincia
di Cosenza, la sesta
edizione consecutiva
della Settimana della
Cultura Benedettina.
Quest’anno il tema
scelto è quello del
lavoro. A discuterne
insieme il mondo
della chiesa con quello della politica e
della società in genere. La sesta edizione
vede la sapiente regia
di Katia Stancato
esperta economista da
sempre attenta alle
dinamiche politiche e
sociali della nostra
terra. Tra gli intervenuti all’incontro di
venerdì dal titolo
“L’Italia è ancora una
repubblica fondata sul
lavoro? Il Jobs act e la
riforma del lavoro” il
Prof.
Antonio
Viscomi,
docente
dell’Università degli
Studi “Magna Grecia”
di Catanzaro nonché
dirigente generale dei
dipartimenti regionali.
RIVIERA
LA ROSA DEIVENTI
GRANDI RIFLESSIONI
Gli assassinii commessi da gente comune
sono puniti. Ma cosa accade nel caso di
guerre, di massacri che sterminano popolazioni intere? (Lucio Anneo Seneca 4° sec. a.C.)
Io credo che una società che permette la guerra, una umanità che consente la povertà, sotto le forme più basse di
società e umanità sono deprecabili. (Victor Hugo 1802-1885)
I “grandi” non ci sembrano grandi se non perché davanti a loro noi stiamo in ginocchio.
(Pierre Proudhon 1809-1865)
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IlGallod’oro:l’eccellenza
retròchemeritaun
riconoscimentomoderno
Mantiene lo stesso
aspetto da anni e i
piatti sono quelli
della più radicata
tradizione
calabrese. Eppure il
Gallo d’oro di
Siderno merita, per
il secondo anno
consecutivo, il
Certificato
d’eccellenza che
Trip Advisor
riserva solo a 30
ristoranti l’anno.
Gallo d’oro non è un ristorante per
tutti. Lo dimostra il fatto che le
recensioni su Trip Advisor, quello
stesso social che oggi premia
Franco Futia perché rastrellatore di buoni
giudizi da parte dei suoi clienti, lasciano
l’impressione che rimanga veramente soddisfatto solo chi sa bene che cosa aspettarsi dal locale e dal padrone di casa.
L’idea di un tuffo nel passato ti lambicca il
cervello già alzando gli occhi sull’insegna,
rimasta la stessa almeno da trent’anni a
questa parte. Entrati nella stanza dove
Franco accoglie i suoi commensali, poi, è
impossibile non comprendere che si tratta
di un ambiente giustamente definito
“spartano”, eppure incredibilmente accogliente.
Franco non nasconde la consapevolezza di
offrire poco ai suoi clienti, tanto che, varcata la soglia del locale, che si preparava a
una serata di consueto tutto esaurito, la
prima cosa che fa è raccontarmi una barzelletta che ritiene rappresentativa della
sua condizione.
«L’autista dello Scuolabus che voleva tornare a casa dopo la lunga giornata di lavoro, alla sua ultima fermata dice alla
mamma che attende che il figlio torni da
scuola: “Signora, prendete il vostro bambino, così torno a casa!”, “Ma questo non
è mio figlio!” esclama la signora. “E che
posso farci io? - dice l’autista - questo ci è
rimasto!”. Ecco, io sono quell’autista.
Offro quello che vedi».
C’è da dire che ciò che si vede non può
lasciare proprio indifferenti. Tra le varie
sculture (di Franco), le targhe, i quadri e
le foto che caricano del loro peso tutte le
pareti del locale, fa timidamente capolino
in un angolo anche un certificato di eccellenza rilasciato, come accennavamo in
apertura, da Trip Advisor.
Anzi, due. A quello del 2014 si è infatti
aggiunto da pochi giorni quello per l’anno
corrente, che mostra che questa targa non
è il frutto della simpatia che Futia ha fatto
a un critico gastronomico, ma il valore
riconosciuto per due anni consecutivi (non
lo diremo mai un numero sufficiente di
volte) dai suoi clienti, che considerano il
suo un locale da 4,5 stelle su 5.
Ben vengano, allora, i piatti della tradizio-
Il
ne calabrese cucinati, come si legge su
qualche recensione, “come li faceva la
nonna”. Spazio alla pasta fatta in casa, alle
fritture leggere, ai liquori di produzione
propria, alla simpatia che solo un sidernese vecchio stampo può mettere nel servire
i suoi clienti, o nell’accogliere come un
amico di vecchia data un acerbo giornalista che vuole raccontare al mondo che piccolo gioiello si possa scoprire tra le stradine di una città che affaccia sullo Jonio.
Spazio a quel gusto retrò di cui Franco, in
attività da 52 anni dopo aver rilevato l’attività che suo padre aveva iniziato nel
1927, non vuole fare a meno, marchio di
fabbrica che, dice scherzosamente «mi ha
fatto entrare nella storia e ha reso questo
posto patrimonio dell’UNESCO».
Il Gallo d’oro è da decenni un punto di
riferimento per centinaia di clienti per
tutte queste caratteristiche e, ne siamo
certi, continuerà a esserlo per altrettanti
decenni.
Jacopo Giuca
DOMENICA 12 LUGLIO
19
RIEVIERA E SALUTE
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DOMENICA 12 LUGLIO
21
L’esperto dott. Antonio Cassone
Stenosi respirazione nasale
a difficoltosa respiratoria nasale è
causata dalla presenza nelle cavità
nasali o nel rinofaringe di un ostacolo che riduce il flusso aereo. In età
pediatrica tale condizione si realizza
molto spesso a causa dell’ingrossamento o
ipertrofia delle vegetazioni adenoidee presenti
nel rinofaringe; nell’adolescenza o nell’età
adulta le cause vanno ricercate per lo più
nella deviazione del setto nasale, nell’ipertrofia
dei turbinati inferiori e medi ovvero anche
nella presenza nelle cavità nasali di tessuto
infiammatorio (polipi).
In età pediatrica.
Il tessuto linfatico adenoideo che si trova nel
rinofaringe, cioè dietro le fosse nasali, in una
regione non visibile a bocca aperta ed esplorabile solo con esame endoscopico, può
nella prima infanzia ipertrofizzarsi, a seguito
di una predisposizione genetica o di ripetute
flogosi, e costituire un ostacolo più o meno
importante al flusso aereo. I bambini che
presentano l’ipertrofia delle adenoidi hanno
una respirazione prevalentemente o esclusivamente orale, russamento e apnee nel
sonno, voce nasale, frequenti otiti o ipoacusia per ostruzione tubarica, malformazioni
del palato con conseguente malocclusione
dentale.
In età adolescenziale o in età adulta.
L
Il parere dell’angiologo
Il linfedema
Il linfedema è un ristagno di linfa nei vari
distretti dell'organismo, espressione di
una compromissione del sistema linfatico.
Il gonfiore cronico degli arti (edema)
costituisce indubbiamente il sintomo
caratteristico
del
linfedema.
Generalmente, il linfedema si manifesta
negli arti inferiori o superiori ed è asimmetrico, ovvero compare in un solo arto.
Tuttavia, alcuni pazienti sviluppano il linfedema in entrambe le gambe o le braccia: in simili circostanze, un arto risulta
visibilmente più gonfio dell'altro.
Chiaramente, non tutti i linfedemi sono
uguali: il gonfiore può essere più o meno
importante in base alla gravità della condizione. In alcuni pazienti si osserva un
lieve gonfiore dell'arto colpito, mentre in
altri il quadro clinico può degenerare in
vera e propria elefantiasi.
Oltre all'edema cronico, il paziente affetto da linfedema può lamentare altri sintomi, di seguito elencati: alterazione del
colore della pelle. Lungo l'arto colpito
dal linfedema, non è raro osservare una
variazione della cromia della cute: la
pelle tende a scolorire e diviene lucida
,percezione costante di appesantimento
e costrizione dell'arto affetto da linfedema, prurito
Non è una malattia dolorosa in sé; piuttosto, il "dolore" riportato dai pazienti è
riferito alla costante sensazione di
oppressione, conseguenza del
gonfiore localizzato.
Come sappiamo, il circolo
linfatico è un importantissimo sistema naturale di
difesa dell'organismo
contro le infezioni, indispensabile dunque per
rimuovere sostanze tossiche e liquidi che filtrano dai capillari sanguigni.
La linfa, scorrendo lungo i
vasi linfatici, viene veicolata
nei linfonodi, che sono specifici centri di filtraggio adibiti alla depurazione
della stessa.
Quando il normale flusso linfatico viene
ostacolato, il liquido si accumula, origi-
Le deviazioni del setto nasale possono essere anteriori (spesso post-traumatiche) o
posteriori (congenite o formatesi durante la
pubertà). Esse determinano stenosi più o
meno accentuata di una fossa nasale, mentre
la controlaterale è spesso ostruita per un
eccessivo accrescimento (ipertrofia compensatoria) del turbinato inferiore.
I turbinati o cornetti nasali sono sporgenze
ossee della parete laterale delle fosse nasali
rivestite da tessuto spugnoso ipervascolarizzato (corpo cavernoso).
Sono in numero di tre per ciascuna fossa
nasale (inferiore, medio e superiore) e a
seguito di allergie, infezioni ricorrenti, abuso
di spray decongestionanti, possono essere
ipertrofici e causare una cattiva respirazione
nasale.
La poliposi nasale è una patologia assai
comune. I polipi si formano a seguito di una
flogosi cronica allergica o pseudoallergica
della sottomucosa naso-sinusale che gonfiando finisce per ostruire prima le cavità
sinusali e poi le stesse fosse nasali; possono
presentarsi, altresì, sintomi quali l’anosmia e
l’ipogeusia, per mancato stimolo dei recettori olfattivi che si trovano nel tetto delle fosse
nasali non raggiungibile dall’aria, rinofonia
chiusa e idrorrea (abbondante produzione di
secrezione acquosa dalle cavità nasali.
IL DOTT. VINCENZO
CALAFIORE
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Dott. Antonio Cassone
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Responsabile dell’Unità
Operativa di
Otorinolaringoiatria della
Casa di Cura “Cappellani-Giomi”.
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Responsabile del DS di
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Casa di Cura “Carmona”.
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La lombosciatalgia
nando il tipico gonfiore che caratterizza
il linfedema dell’arto colpito
L'ostruzione linfatica costituisce un'affezione cronica debilitante, in costante
crescita nella popolazione italiana
Il linfedema si verifica quindi quando i
vasi linfatici non sono in grado di drenare adeguatamente la linfa. Ma quali
sono le cause scatenanti?
In funzione della causa scatenante, il linfedema viene classificato in primario e
secondario.
Il Linfedema primario è causato da anomalie congenite a carico del sistema linfatico e si i tratta di una particolare
forma di occlusione linfatica chiaramente evidente sin dalla nascita. Il linfedema
congenito è una condizione tipica del
sesso femminile, e tende a coinvolgere
quasi esclusivamente le gambe.
Il linfedema secondario può conseguire
a patologie (adenopatie, diabete, linfangite, cellulite batterica, erisipela, filariosi
linfatica) o derivare dalla rimozione chirurgica dei linfonodi (eseguita, per
esempio, per asportare masse tumorali
).
Non esiste una terapia completamente
risolutiva. Per migliorare i sintomi del
linfedema si possono prescrivere dei
farmaci che hanno una azione drenante
; è inoltre raccomandata la terapia complessa
decongestiva
(Linfodrenaggio,Bendaggio,
Pressoterapia, Tutori elastici). La
chirurgia è riservata ai casi di
estrema gravità.
Dr Vincenzo Carabetta ,
Resp- Struttura
di Angiologia
Medica
del Presidio Ospedaliero
di Locri
In entrambi i casi la visita otorinolaringoiatrica consente di fare una corretta diagnosi.
Attraverso un esame endoscopico a fibre
ottiche flessibili (rinofaringoscopia) si ricercheranno eventuali ostacoli alla respirazione
presenti nel naso (deviazione settale, ipertrofia dei turbinati o delle adenoidi, polipi rinosinusali, tumori).
Il trattamento è inizialmente medico (lavaggi nasali, antistaminici, cortisonici per uso
topico e sistemico) ma quando non si ottiene
la normalizzazione del flusso aereo è necessario far ricorso alla terapia chirurgica (adenoidectomia, settoplastica, turbinoplastica in
anestesia locale o generale con laser, radiofrequenze o con tecnica tradizionale).
In caso di poliposi naso-sinusale è necessario eseguire un esame TC del massiccio facciale che consente di precisare la localizzazione e l’estensione dei polipi nasali e quindi
di programmare le strategie chirurgiche.
Infatti, è necessario, se le condizioni cliniche
del paziente lo consentono, effettuare un
intervento chirurgico endoscopico (FESS)
che consiste nell’apertura dei seni paranasali
flogosati, al fine di ripulirli del processo
infiammatorio cronico e ripristinare la fisiologica aerazione delle cavità sinusali, facilitando il drenaggio delle secrezione all’interno delle cavità nasali.
STUDIO MEDICO
POLISPECIALISTICO RAYMAT,
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(IN REGIME
DI CONVENZIONE COL SSN).
E’ un dolore causato dall’ irritazione del nervo sciatico.Colpisce
la zona delle vertebre lombosacrali
e
si
estende
a
glutei,gambe e piedi.La causa
più frequente di questa patologia
può essere un ernia discale del
IV o V disco intervertebrale
lombare che fuoriesce dalla sua
sede comprimendo la radice del
nervo sciatico,il nervo più lungo
e grosso del corpo umano.Altre
cause sono l’assunzione di posture scorrette,l’obesità,la sedentarietà con relativa comparsa di
dolori
osteo-articolari.Altre
malattie come osteoporosi,
tumori e spondiliti possono dare
un quadro di lombosciatalgia.
Anche sollevare pesi eccessivi
può scatenare questa condizione
algica.Il principale sintomo è un
dolore intenso che nasce dalla
zona lombare e s’irradia a gluteo,coscia,lungo l’intera gamba
fino alle prime due dita del
piede.A volte si associano altri
disturbi
quali
scosse,formicolio,alterazioni
della sensibilità. I sintomi possono interessare un arto o entrambi,a seconda delle radici nervose
interessate.La diagnosi si avvale
di un’accurata anamnesi del
paziente che riferirà la sede di
origine,il decorso e il tipo di sintomi,eventuali traumi subiti,e
dell’esame clinico eseguendo test
specifici(es.Lasegue).Utili per
completezza diagnostica sono l’esecuzione di una Risonanza
Magnetica della colonna lombare, RX,ed elettromiografia arti
inferiori. La terapia prevede il
riposo in fase acuta, l’uso di
antinfiammatori,antidolorifici,mi
orilassanti,fisioterapia e nei casi
più
gravi
la
via
chirurgica.Fondamentale quindi
la prevenzione attraverso il mantenimento del peso corporeo e
una sana attività fisica.
RIVIERA
di Antonio Calabrò
temporanee
onsiConfessioni es diocesi di Locri-Gerace, m ne
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gnor Francesc immo Bova. Quali peccati avne?
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di tirare fuori
no mai richiesto
La vecchia barca abbandonata come una scarpa rotta, con l’identica tristezza della sua
gioventù perduta, il ricordo del mare solcato vincendo le onde azzurre, superando la spuma
bianca, o arando la superficie d’olio delle albe Joniche. La vecchia barca sogna ancora i flutti, l’allegria dell’Estate è malinconia mascherata, per ciò che si è perso e mai si riavrà.
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Aria distesa e: Strangio e Giugno imonia!
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della
e il loro bel
Luglio com
Pit stop!
La mente e il braccio. Enzo e Nino fermi ai box per un tagliando di
routine. Ma torneranno presto per riconquistare quel mondo che
non c’è più. Dalla Calabria con furore su una vecchia Guzzi e su un
vespone blu cobalto. Auguri di pronta guarigione!
Una barwoman per il Tentazioni
Direttamente dal Bar Tentazioni di Siderno, arriva il
grande saluto di Cosimo e della nuova “barman”
del locale Valentina!
Andrea continua a sognare lei
Il nostro simpatico Andrea AR, che sta
continuando a riscuotere successo
con l’evocativo volo del gabbiano narrato in “Sognando te” ricorda a tutti i
suoi fan che possono trovare il video
del suo singolo su Youtube digitando
il titolo della canzone.
Un’inaugurazione per tutti
Lorenzo, Francesco, Giuseppe e
Mimma, rispettivamente ingegnere
del comune, sindaco di Stignano,
esponente azienda Franco e segretaria provinciale CGIL erano anche loro
presenti all’inaugurazione della
nuova 106.
Strade pulite
Un grazie di cuore a Daniele
Nastasi per aver ridato decoro a
questa strada di Siderno ripulendola dal pattume.
Campisi in galleria
All’inaugurazione della nuova 106 non poteva mancare l’assessore alla provincia
Campisi, che osservava con attenzione tutti i
particolari dell’opera.
11 ore di festeggiamenti!
Un grande abbraccio a Federica e Pietro, protagonisti di uno splendido matrimonio che ha regalato
11 ore di divertimento a tutti i suoi invitati. Non
c’era modo migliore di celebrare il loro amore!
Un Fioretto per Riviera
Il dipendente comunale di Agnana, Fioretto,
non può fare assolutamente a meno di avere
il nostro giornale sulla propria scrivania ogni
inizio settimana. Ah, se fossimo quotidiano!
SETTIMANALE
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DOMENICA 12 LUGLIO 23
stro
i Katy Belca
al
Le vittorie de Belcastro si stringe
La bianches Aldo Canturi a seguito
suo sindaconomina ad assessore
della sua
comunale.
Mondiali ‘90
Ecco una squadra d’eccelenza d’altri tempi. Da sinistra: Gianfranco Telli, Lillo Verona,
Massimo Vumbaca, Alfredo Guarnieri, Gugliemo Telli, Rocco Spagnolo, Carlo
Bolognino. In basso: Bruno Fontana, Franco Fimognari, Domenico Macrì, Antonio “olivara”, Domenico D’Agostino e Vittorio Femia con la figlia Eleonora.
Eravamo tre amici all’ombra…
Anthony Reale prende un po’ di fresco in compagnia di due amici. In
primo piano, il pittore Cataldo.
Selfie d’autore
Ecco un autoscatto di qualità giunto in
redazione da Antonio Saccà e suo cugino
Checco, l’uno compassato, l’altro già pronto per la spiaggia!
la SS 106
Carabinieri in pensione perin divisa per la nuova 106.
ini
uom
di
Una delegazione
In settimana, a Canolo, è stato reso omaggio al compianto collega Rai Pino Anfuso, prematuramente scomparso il mese scorso a causa di complicanze sulle quali ancora si
indaga. Un abbraccio affettuoso a tutta la famiglia e a chi gli ha voluto bene!
cenzo
Pappa e Ciccia
Vittorio Zito e Vin
I “sempreinsieme” insieme sulla nuova 106, diretBorbardieri avvistati nica verso un’avventura che
ti a velocità superso no affrontare!
solo pochi eletti posso
Neosposa Barbara
Tanti auguri alla nostra amica Barbara,
anche lei aggiuntasi al numero delle
felicemente sposate dopo una cerimonia originale. Unitasi a doppio filo al suo
bello, è pronta ad affrontare una vita di
gioia e di serenità! Auguri!
Lava, stira e stendi la Riviera!
Un numero di Riviera ha un valore per ogni suo lettore. Per qualcuno di
loro, questo valore è così elevato che, se il giornale si bagna, viene steso
al sole ad asciugare!
Enoicamente...
e dopo il matrimonio
la luna di miele!
13 aprile nei locali de “Il Palazzo” di Moschetta, una
location mozzafiato dove la Calabria bella e autentica
sembra non essere mai svanita, si è svolto il MeetingEvento con cui ha preso il via il progetto
“Enoicamente”, progetto realizzato dall’agenzia pubblicitaria “Pigreco Comunication” e finanziato nella
comunicazione dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia
di Reggio Calabria. “Enoicamente” è stato concepito con l’intento di valorizzare il nostro territorio attraverso i prodotti vitivinicoli. In particolare il progetto si propone di commercializzare i vini calabresi: in questa prima fase a fare da testimonial del
rilancio territoriale sono stati i vini prodotti nella provincia di
Reggio Calabria che nella serata del 13 aprile hanno “celebrato
le loro nozze” con i ristoranti della Locride. Oltre 150 sono stati
gli invitati al “banchetto” e insieme hanno trascorso una piacevole serata deliziati con gli irresistibili finger food, piatti fatti per
essere mangiati in un solo boccone, realizzati da 9 ristoranti e 2
pasticcerie della Locride. I piatti sono stati tutti riproposti, in
abbinamento ai relativi vini, sui numeri sorsi di Riviera.
Si è partiti con i due finger food realizzati dal ristorante
Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica: spuma di patate
affumicate con polpo e un “petalo” di barbabietola, e bon bon
di gambero con crema di mozzarella e acciughe, incroccantito
da un cannolo di pasta adagiato su un letto di marmellata al
peperoncino. Due piatti che stuzzicano e coccolano i sensi e che
regalano la magia di sentire davvero il mare che inizia a scorrere nelle vene. In abbinamento il Santa Caterina di Casale li
Monaci, un vino intenso con delle note di frutta bianca matura
che chiude su un bel floreale, fitto e austero.
Secondo matrimonio quello tra il ristorante Minuetto di Locri
e le Cantine Lucà. Il finger food proposto è stato una vellutata
di piselli profumata con menta e basilico e julienne di seppie
marinate allo zenzero, con olio e polvere di nero di seppia. Un
piatto portentoso, straordinario nella sua semplicità e dal sapore sontuoso. In abbinamento il Marasà Bianco, un vino dal
sapore secco, talvolta abboccato, sapido, morbido e piacevolmente fruttato e floreale.
A infilare l’anello al calice dai profumi agrumati di Terre di
Gerace bianco dell’azienda agricola “Barone G.R. Macrì”, il
ristorante Sans Souci di Mario Spina che ha proposto un raffinato ed elegante finger food fatto di baccalà al vapore, accompagnato da una crema di pomodorini seccagni, una di olive nere
e una di ceci, sperimentando così gusti unici e intriganti per un
risultato sopraffino.
Quarto matrimonio quello tra la cucina scanzonata del Cactus
e la maestosità del Siccagno dell’azienda Baccellieri. Lo chef
Giuseppe ha proposto come finger food un delicatissimo risotto con spuma di bergamotto e cuore croccante di carciofo, un
piatto straordinario nella sua semplicità, a cui ben si abbina il
Siccagno Baccellieri, un vino di rara maestosità dal profilo femmineo di distinta connotazione, etereo, gentile. Un bianco di
grande personalità!
A sposare la seducente succulenza de la Cascina il Bivongi delle
Cantine Lavorata. In occasione del Meeting di Enoicamente il
ristorante “La Cascina” ha proposto gamberoni in pasta fillo,
accompagnati da un’irresistibile maionese al bergamotto.
Abbinato a questo capolavoro di finger food il bianco fruttato
delle Cantine Fratelli Lavorata di Caulonia, blend di Greco
bianco e Guardavalle. Un vino corposo, con sapori intensi e
fruttati, soffice ed elegante, con un finale che si dispiega lungo
e convincente.
Sesto matrimonio quello tra la raffinata fantasia dell’Hotel
Federica e le Cantine Enopolis. Lo chef Vincenzo Baggetta ha
proposto un finger food dal gusto squisitamente delicato: una
lasagna con salsiccia, bufala e vellutata di fave. In abbinamento
il rosso delle Cantine Enopolis, un vino morbido, corposo e
intenso al palato, prorompente di frutta rossa, tra cui ciliegia e
amarena, e con una piacevole freschezza acida.
Settimo matrimonio quello tra Il Lupo Cattivo e l’Azienda
Agricola Viglianti. Il ristorante ha proposto una raffinata e cremosa mousse di ricotta con pancetta croccante, impreziosita da
Il
gherigli di noci, che ha stupito i palati per la sua grazia. Ad
accompagnarla, il rosso Peppino di Viglianti, un blend di Merlot
al 50% e di Cabernet Sauvignon per il restante 50. Un vino che
in bocca mostra i “muscoli”: dominano potenza e struttura e
l’ingresso è intenso e caldo, con un tannino ancora abbastanza
vivo.
In coppia con la frizzante freschezza del Top l’Azienda Agricola
di Antonino Altomonte. Davide e Niccolò hanno proposto uno
sfiziosissimo finger food con medaglione di pescatrice tuffato in
una strepitosa crema di asparagi condita con erbette aromatiche e spuma di zafferano; il tutto servito con olio puro e un
asparago cotto a vapore per conferire un’irresistibile croccantezza. Ad accompagnarlo il rosso I.G.T. Palizzi dell’Azienda
Altomonte, un vino che esala profumi di frutta rossa matura, in
particolare prugna e marasca, in una struttura armonica dall’acidità ben equilibrata. Un vino che in bocca si mostra deciso e
corposo sfoggiando una voluttuosa espressione gustativa.
Nono matrimonio quello tra la genuina bontà de La Fontanella
e l’azienda Capogreco Carthago. Anna insieme alla nuora
Maria hanno proposto un delizioso e delicato finger food di
stoccafisso alla trappitara con olio biologico e olive nostrane con
dentro tutto il gusto del mare. Ad accompagnarlo il rosso dell’azienda Capogreco Carthago, un blend di Sangiovese, Nero
D’Avola e Magliocco. Un rosso con una progressione sorprendente: l’ingresso è potente e nel contempo raffinato. Si susseguono rincorrendosi fragranti profumi di frutta matura, che si
fanno apprezzare per l’approccio sussurrato, e sfumature floreali coinvolgenti.
A pronunciare il suo “Sì, lo voglio” alla superba bontà del
Golosia, l’azienda Ceratti. In occasione del meeting di
Enoicamente Golosia ha proposto Dolce Emozione, una delicata pasta frolla realizzata con burro fresco, bacche di vaniglia
Tahiti, sale rosa dell’Himalaya e zest di limone di Sorrento, e
farcita con mele Smith verdi, cannella di Celyon e zenzero giamaicano. Il tutto impreziosito con un delizioso streusel alla
mandorla siciliana e vaniglia Tahiti. Abbinato a Dolce
Emozione il Greco di Bianco DOC Classico dell’azienda
Ceratti, un passito morbido, elegante con un buon equilibrio tra
acidità e dolcezza. Al naso è assai accattivante: si avverte un sottofondo di miele a cui si fondono finemente note di albicocca
matura, fico secco e agrume candito. Il Greco di Bianco Doc è
davvero un vino fuori dal tempo e dagli schemi.
Ultimo matrimonio celebrato presso “Il Palazzo” quello tra
Tesori di Sicilia e la cantina Moscatello. Tesori di Sicilia ha proposto una doppia mousse alla ricotta e al pistacchio di Bronte,
servita egregiamente in bicchierini sfiziosi e arricchita con pezzetti di cialda croccante e morbido pan di spagna. In abbinamento a questo finger food di gran classe, il passito delle cantine Moscatello, un blend di Greco di Bianco - clone della malvasia che nella Locride ha trovato un ottimo habitat - e
Moscadello. Un vino dal color ambra lucente con profumi floreali intensi e suadenti in cui spiccano tra tutte intriganti note di
gelsomino. Raffinato ed esuberante al tempo stesso, ha un
carattere deciso con una buona acidità e un finale fresco e persistente, con richiami di agrumi e delicato sentore di mandorla.
Da oggi sarà possibile lasciarsi conquistare da tutti questi straordinari finger food in ogni ristorante o pasticceria che li ha realizzati, in abbinamento al vino per cui sono stati concepiti. Per
esser certi di trovarvi nel posto giusto, ciascun ristoratore e
pasticcere ha esposto all’ingresso del proprio locale il logo di
Enoicamente che ne segnala l’appartenenza al circuito. Inoltre
ad ognuno di loro è stata consegnata una Carta dei vini
“Enoicamente” che rappresenta la giusta corona a un progetto
che si propone come obiettivo principe quello di far conoscere
e apprezzare i vini del nostro territorio e incrementarne la vendita.
Il progetto Enoicamente è la dimostrazione che la Locride, se
vuole, può raggiungere ottimi livelli di qualità, competenza e
credibilità. Un matrimonio ben riuscito, dunque, su cui Pigreco
Comunication crede fermamente e a cui augura un “Vissero
per sempre felici e contenti”.