La presentazione del carattere corsivo nei libri di scuola primaria

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La presentazione del carattere corsivo nei libri di scuola primaria
Associazione Europea Disgrafie
Corso di Educazione e Rieducazione del gesto grafico - Firenze
2014 - 2015
La presentazione del carattere corsivo nei libri di
scuola primaria.
Vangelisti Cinzia
Insegnante di scuola primaria
I libri di testo
La scelta di un libro di testo da parte di un insegnante non è mai semplice in quanto
solo usandolo, dopo l’adozione, si arriva a conoscerlo. D’altra parte le case editrici
propongono una mole infinita di testi molto vari, ma vincolanti, poiché adottando un
tomo si deve prendere un intero corso che si sviluppa su diverse classi.
Dal D.M. n. 781 del 27/09/2013 si legge che il libro di testo in quanto strumento di
apprendimento ha tre funzioni principali, fra loro interconnesse:
1) offrire al lavoro didattico un percorso di riferimento conforme alle indicazioni
nazionali dei piani di studio, contribuendo in tal modo a garantire – pur nel pieno rispetto dell’autonomia dei docenti – l’opportuno livello di uniformità e standardizzazione dei percorsi e degli obiettivi di apprendimento;
2) offrire un’ esposizione autorevole, validata (sia dal punto di vista autoriale sia da
quello editoriale e redazionale) ed efficace dei contenuti essenziali previsti dalle
indicazioni nazionali;
3) utilizzare al meglio la caratteristica fondamentale della “forma libro”: la capacità
di organizzare contenuti complessi in un percorso narrativo e argomentativo autorevole (che dunque non nasconde, ma anzi dichiara e valorizza la presenza
della voce dell’autore o degli autori), unitario, organico.
I testi della scuola primaria sono divisi in corsi che raggruppano le classi nel seguente
modo : 1-2-3 e 4-5.
Ogni corso è organizzato su un progetto adatto a tutti i bambini, che punta alla gradualità, all’efficacia e alla coerenza del percorso didattico attraverso un itinerario
suggestivo, ricco di spunti operativi (così sono presentati dalle case editrici) .
I libri della classe prima sono suddivisi in fascicoli che riguardano il metodo, le letture
e le discipline ( matematica- scienze- storia – geografia).
Nel libro del metodo, come si può evincere dal nome, si trova il percorso per insegnare a leggere e a scrivere che si diversifica nella sua struttura a seconda del metodo
seguito.
La presentazione del carattere corsivo nei libri della classe prima è solo una piccola
parte rispetto alle ampie sezioni che hanno l’insegnamento della letto-scrittura ( gli
allografi) e delle discipline (matematica, scienze, storia e geografia).
Nella vasta offerta editoriale ho scelto di analizzare le proposte di alcune editrici:
1) Fabbri
2) Raffaello
3) De Agostini
4) il Capitello.
Ho concentrato l’attenzione sui fascicoli di apprendimento della scrittura corsiva.
Al parco con Tip e Zago - Fabbri editore
E’ un testo nato da un progetto tra la casa editrice Fabbri e il Centro Studi Erickson. Gli autori
affermano che risponde alle diverse esigenze
della classe in quanto garantisce, promuove e facilita l’accesso all’apprendimento da parte di tutti gli alunni, anche quelli con BES, creando un
punto di contatto tra la didattica di classe e la
necessità di personalizzazione / individualizzazione per le difficoltà. Il metodo scelto è il fonico-sillabico, con la presentazione di un carattere
alla volta partendo con lo stampato maiuscolo. Il
corsivo è trattato in un testo a parte: il quaderno
del corsivo. In questo modo, l’insegnante è libero di presentare il carattere senza vincoli temporali.
Le prime pagine sono rivolte ai prerequisiti con tante schede a sfondo bianco. Riguardano la coordinazione oculo-manuale e la motricità fine. E’ interessante la scelta
delle dimensioni dell’immagine e dello sfondo bianco che permette al bambino di colorare il disegno personalizzandolo.
Mi ha piacevolmente colpito scoprire che il
libro trae spunto dalle teorie di Olivaux riguardanti la rieducazione alla scrittura. Infatti le lettere vengono presentate in raggruppamenti per famiglie di forme: coppe,
occhielli, archi, onde ecc. .
Sono introdotte prima le lettere con presenza di coppe e di ghirlande:
i u t r
Dopo arrivano le lettere con presenza di occhielli:
In seguito si ritorna agli archi:
e l
f
nm
Successivamente però si perde l’ordine di presentazione di Olivaux :
Poi le onde:
Infine :
b
h p
c a d q g o
s z v
All’interno della pagina di introduzione, il carattere è presentato in grandi dimensioni in modo che il bambino segua con il dito le frecce e memorizzi la giusta direzione
con cui dovrà tracciarla. Il vivere fisicamente questa esperienza lo aiuta a ricordare il
movimento corretto.
In seguito l’alunno dovrà tracciare le lettere sul rigo di classe prima dove gli autori
hanno scelto di presentare il corsivo. Penso che all’origine di questa scelta sia il desiderio di aiutare il bambino nell’approccio del quaderno a righe. Nello stesso tempo, si
dà per scontato che il corsivo sia un carattere da presentare successivamente allo
stampato maiuscolo a metà anno scolastico. Il rigo mediano è colorato per aiutare
l’orientamento spaziale. All’inizio del rigo viene presentato il carattere con i movimenti da eseguire, dopo le lettere da ripassare con il punto di inizio indicato da un
puntino blu ben visibile. A fine pagina invece si lavora sui collegamenti tra i caratteri,
in modo che la scrittura abbia un movimento fluido e acquisti velocità. Al termine di
ogni raggruppamento di lettere ci sono ulteriori pagine per esercitarsi sui caratteri
singoli o con la copia di parole per i collegamenti.
Le lettere maiuscole vengono introdotte nella parte finale del libro in modo abbastanza veloce per la difficoltà di esecuzione che hanno.
Infine ci sono molti esercizi per padroneggiare il corsivo: copie, traduzioni, scrittura
autonoma delle parole indicate da disegni.
Questo testo è interessante perché presenta delle attività graduate per sviluppare le
abilità visuo-spaziali, la coordinazione oculo-manuale e le abilità grafo-motorie necessarie all’alunno per approcciarsi con la scrittura, specialmente quella corsiva che necessita di tracciare correttamente le varie lettere sapendole collegare con un movimento fluido. Non è da sottovalutare l’importanza della presentazione delle lettere
in gruppi che presentano affinità dal punta di vista della forma. Gli esercizi sono diversificati: lettura di frasi contenenti il fonema da apprendere, individuazione del
grafema all’interno di un disegno, le attività grafo-motorie con la descrizione dei movimenti corretti per tracciare la lettera in corsivo, la scrittura della lettera con aiuto
decrescente e con supporto cromatico delle righe. In molte indicazioni, si intravedono le linee guida di Olivaux .
I punti di debolezza di questo libro, secondo me, sono le lettere tratteggiate negli
esercizi che impediscono di vedere il movimento fluido nella lettera. Forse si poteva
dare maggiore spazio alle maiuscole che sono la croce e la delizia di classi di studenti,
insistendo con qualche esercizio in più.
Maggiolino - Raffaello
Gli autori di questo corso hanno preso come
obiettivo del loro progetto una didattica inclusiva che valorizzi l’affettività dei bambini attraverso i loro vissuti e interessi.
Il metodo è fonetico – sillabico. Si parte con lo
stampato maiuscolo e con la presentazione
degli altri caratteri relegati in uno spazio di secondo piano.
Come si può notare la presenza del corsivo nel
libro del metodo è veramente limitata alla finestrella alta con le lettere nei quattro caratteri e al rigo finale nella seconda pagina.
Il carattere corsivo è affrontato in un altro fascicolo collegato al libro: il laboratorio di
scrittura. Come si deduce dal titolo, non è un testo dedicato solo al carattere corsivo
ma anche allo stampato maiuscolo. Si parte con la valutazione dei prerequisiti che
danno il quadro preciso sulle capacità della classe in modo da poter programmare
delle attività adeguate per gli alunni. Ecco un insieme di schede per l’attenzione e la
memoria, per il ritmo, per la coordinazione oculo-manuale e per l’organizzazione dello spazio grafico.
Ua pagina che ha catturato la mia attenzione
è quella sull’ impugnatura della matita. Devo
affermare sinceramente che prima di
frequentare il corso sulla rieducazione del
gesto grafico, non mi ero soffermata molto
sul modo in cui i bambini imparavano a
impugnare la matita. Fin quando la
produzione scritta era abbastanza leggibile,
tutte le impugnature erano accettate.
Vedere questa pagina in un libro di scuola
primaria mi ha fatto capire quanto si sia
modificata in breve tempo la sensibilità verso
l’acquisizione della scrittura e sulla
prevenzione dei disturbi dell’apprendimento,
in particolare per la disgrafia.
In questa scheda viene trovato, in forma ludica, il modo giusto per impugnare la
matita. Questo è un apprezzabile pro-memoria per alunno ma anche per
l’insegnante.
Un altro rilevante aspetto della scrittura è
l’organizzazione spaziale. Nella nostra
cultura, la scrittura ha una direzione da
sinistra a destra, dall’alto verso il basso. Nelle
pagine con le righe di prima e di terza classe,
i caratteri del corsivo hanno una zona media
che si colloca nel rigo piccolo e gli allunghi
che si elevano verso il rigo superiore o
scendono verso quello inferiore. Solo nel
caso della F si sale e si scende. Il bambino
deve imparare a orientarsi nel rigo
scoprendo le tre parti: superiore, mediana e
inferiore.
In questa pagina può associare gli spazi con
degli elementi del proprio vissuto come il cielo,
il prato e la terra. Sarà più facile memorizzare la posizione dei caratteri che si
collocano sul prato, quelli che salgono in cielo o gli altri che scendono sotto
terra. La presentazione dei caratteri corsivi ha lo stesso ordine del fascicolo
del Metodo.
Queste sono le pagine tipo con cui viene introdotto la lettera:
 promemoria sui
4 caratteri
 piccolo
esercizio di
pregrafismo
 lettera
maiuscola
 lettera
minuscola
 esercizi
Sono presenti le indicazioni delle direzioni per tracciare le lettere.
Come si rileva dalle pagine, l’alunno si trova ad affrontare due grafemi nello stesso
momento senza valutare la difficoltà a livello grafo-motorio e la memorizzazione di
caratteri che hanno una forma molto diversa ( e-E
r-R l-L
ecc. ).
Tutti i caratteri vengono introdotti con le stesse strategie. Sfogliando il libro, ho
osservato i vari pregrafismi presenti nelle pagine: alcuni sono tratti da Olivaux, altri
contengono delle forme presenti nei caratteri, uno mi ha lasciata perplessa e ho
dovuto inserlo.
Infine gli autori hanno inserito varie schede con brani in corsivo e esercizi sul testo.
Queste sono pagine in cui l’alunno rinforza i suoi apprendimenti imparando a leggere
speditamente il corsivo come dovrà fare sul quaderno, quando leggerà le proprie
produzioni. Sono certamente utili, però nel conteggio delle pagine dedicate a tale carattere era meglio insistere sull’apprendimento delle lettere minuscole separandole
da quelle maiuscole , con tempi e spazi diversi. Il corsivo minuscolo non è semplice e
le lettere maiuscole sono più difficili.
Il muretto – De Agostini
De Agostini presenta i contenuti di questo corso
come innovativi, inclusivi e graduali, con una didattica studiata per prevenire le difficoltà e sviluppare le competenze. Il metodo sillabico è strutturato in moduli: si parte dall’ascolto di una storia
per arrivare alla scrittura.
Nell’allegato “coloro, ritaglio, scrivo,
leggo” le lettere
vengono ripresentate con attività di
ritaglio e di colorazione. Nel Metodo, ci sono poche pagine di pregrafismo e si dà larga attenzione al carattere stampato
maiuscolo. Il corsivo trova veramente poco spazio: appare nei cartellini dell’alfabetiere; lo spazio per le
esercitazioni è ridotto a una strisciolina in cui la lettera
con le frecce con le direzioni, deve essere ripassata su
modelli grigi, quindi tracciata partendo dal punto rosso.
Questo schema continua per tutti i caratteri.
Si ritrova la scrittura corsiva nelle ultime lettere c/g
ma in modo decisamente limitato.
Il bambino deve trovare le sillabe mancanti nelle
parole in stampato maiuscolo facendo riferimento
alla parola in corsivo.
A fondo pagina ritorna la strisciolina, dove l’alunno
si deve esercitare nel movimento.
Anche questo tipo di esercizio è in numero limitato.
Il corsivo viene ripreso nel fascicoletto “Coloro, ritaglio, scrivo, leggo”.
Sono previste delle pagine con quadretto 5 mm
dove l’alunno deve copiare delle parole, aiutato
solo dal punto di partenza.
Non ci sono indicazioni sulle direzioni delle lettere. Sembrano gli esercizi di bella copia di tantissimi anni fa. Dalle parole si passa alle frasi da scrivere su pagine con righe
di classe prima, con un punto rosso da cui iniziare a copiare le frasi. Questi due tipi
di esercizi su quadretti e su righe hanno ampio spazio, ben 38 paginette.
Nonostante tante pagine riservate al corsivo, avrei sperato di trovare degli esercizi
graduati per la presentazione dei singoli grafemi, con maggiore attenzione ai movimenti corretti per tracciarli, fino ai collegamenti nelle parole. In questo corso invece
si passa da una presentazione limitata a una strisciolina fondo pagina a lavori impegnativi come scrivere una intera parola. Il bambino si deve orientare da solo nella
pagina usando solo un puntino rosso come riferimento. Altresì la ripetitività delle copie potrebbero portare a un allontanamento dal corsivo, valutandolo una cosa
noiosa.
VAI CON SPRINT! – ed. il Capitello
Il metodo proposto è quello fonico sillabico e per
ogni lettera o suono presentato si mettono in evidenza le competenze attivate (ascolto, imparo, scrivo, leggo). Per ogni lettera ci sono 4 pagine con la
presentazione del fonema, della formazione sillabica
e una pagina finale che stimola la lettura autonoma.
Vengono offerti esempi significativi della pratica della didattica inclusiva. Come si vede dal metodo, nelle
4 pagine di presentazione di ogni grafema, il corsivo
ha un ruolo scarso. Il carattere è presentato tratteggiato senza frecce direzionali che aiutino a imparare
i giusti movimenti per tracciarlo. Con il susseguirsi delle pagine, il corsivo aumenta
leggermente la presenza comparendo in frasi sempre tratteggiate da ripassare.
Nel quaderno amico, gli autori hanno raccolto tutte le attività riguardanti la scrittura.
Si parte con un’ampia serie di schede sui prerequisiti: conoscenza dello schema corporeo, orientamento della pagina, percorsi vari, riproduzione di linee curve, riconoscimento di forme uguali, comprensione della successione dei fatti in una storia, discriminazione di forme, localizzazione di oggetti nello spazio.
Partendo dalla conclusione che la presentazione dei quattro caratteri generi confusione, si prevede l’introduzione del corsivo nel mese di gennaio, facendolo precedere
da esercizi motori di pregrafismo. L’ordine dei grafemi è data da una regola fonologica, prima le consonanti continue (l, m, r, n, f, v, s, z e successivamente le consonanti
momentanee ( p, b, t, d) infine i suoni difficili. Per ogni carattere c’è una pagina in
stampato e una in corsivo. Si inizia con la pagina del carattere stampato in cui ci sono
attività di riconoscimento e pregrafismi, in seguito esercizi di scrittura. La pagina del
corsivo è eseguita sul rigo evidenziato.
Il primo esercizio è ripassare con il dito la lettera
seguendo le direzioni indicate, poi con la matita, infine tracciarla autonomamente. Sul rigo è posto un
puntino che indica la quantità di lettere da scrivere.
Nella stessa pagina vengono introdotti sia la forma
minuscola che quella maiuscola. Ogni quattro grafemi ci sono delle pagine di esercitazione.
Il testo propone in seguito varie attività di consolidamento della strumentalità della scrittura corsiva e
di produzione personale. L’alunno ha imparato a
tracciare i caratteri e deve in queste pagine, decodi-
ficare i grafemi, leggerli e copiarli.
Il rigo è evidenziato dando un preciso riferimento spaziale. Gli esercizi sono graduati:
dalla parola con l’immagine, le difficoltà aumentano fino a frasi complesse.
La scrittura corsiva ormai è padroneggiata e viene utilizzata come strumento per
esprimere i propri pensieri. Non è più un mero esercizio calligrafico ma un modo per
tradurre le proprie idee su un foglio.
E’ un libro interessante che dà agli insegnanti spunti per la presentazione dei caratteri, consigliando anche una tempistica per non generare confusione negli alunni. Un
punto di debolezza può essere la presentazione delle lettere corsive in base alla classificazione delle consonanti continue o momentanee invece che per famiglie di forma
( le lettere che si tracciano con movimenti simili). Mancano le frecce direzionali per
tracciare correttamente il carattere .
Conclusioni
Alla fine di questa piccola selezione di libri abbiamo visto che ogni testo ha le sue
peculiarità che possono trovare gradimento o essere accettate perché facenti parte
di un progetto autorevole.
Proprio per questo, è importante avere ben chiari in mente i punti di forza e di debolezza del testo e conoscere i prerequisiti che gli alunni debbono possedere prima
di affrontare l’apprendimento del corsivo.
Solo con la consapevolezza dei punti di partenza e del percorso da attuare, si possono
adottare i testi che più si avvicinano alla programmazione didattica che si intende
attuare e che possono essere integrati nelle parti deficitarie.
A mio parere, nella parte del metodo, dovrebbero essere presenti queste attività:
 esercizi di pregrafismo per valutare e successivamente far apprendere o migliorare le capacità di percezione, di organizzazione spazio-temporale, di
orientamento destra-sinistra, di conoscenza e di rappresentazione dello
schema corporeo, di coordinazione motoria, di dominanza laterale, di memoria
e di attenzione e di senso del ritmo. E’ chiaro che le schede di un libro non bastano e devono essere integrate da attività esperienziali.
 La presentazione dei caratteri in corsivo che deve essere effettuata in modo
chiaro, con esercizi che aiutino l’apprendimento del giusto movimento. Quasi
tutti i libri presentano le frecce direzionali per eseguire la lettera con il movimento corretto , peccato che alcuni abbiano esercizi posti in angoli della pagina, con caratteri microscopici e con un tratteggio che interrompe quella fluidità che è caratteristica del corsivo.
Non da sottovalutare la presentazione delle lettere per forme simili in modo
da esercitare l’alunno su un certo tipo di movimento ( coppa, arco, ghirlanda,
onda, occhiello, fibbia) quindi presentare tutte le lettere che la contengono.
 L’organizzazione della pagina Sia che venga scelta la pagina quadrettata o il rigo, il testo deve dare dei riferimenti chiari sulla posizione delle lettere e delle
parole. Nel corsivo, sono importanti sia la forma dei caratteri sia i collegamenti tra le lettere. Non basta tracciare le sillabe ma saperle collegare. Sono
questi collegamenti che danno la progressione del corsivo quindi la velocità
che permetterà agli studenti di scrivere con rapidità.
 Esercizi vari perché mettere dei limiti alla fantasia degli autori.
Le insegnanti cercano sempre delle pagine di scrittura corsiva che siano modello e stimolo per i propri alunni .
BIBLIOGRAFIA
Robert Olivaux – Pedagogia della scrittura grafoterapia, Epsylon editrice
L. Cimino, G. Melli, A. Notarangelo, C. Scotti
Fabbri editore
- AL PARCO CON TIP E ZAGO
I. Folloni, L. Vecci – Maggiolino – Raffaello editori
P.
Giorgi, B. Marinello, R. Vecchi – Il muretto –De Agostini
M. C. Berti – C. Conti – I. Rubaudo – C. Chiesi - VAI CON SPRINT – il Capitello
Mariangela Bonfigli - L’insegnamento della scrittura corsiva – A. e.d.
Antonietta Fittipaldi - Come il bambino impara a scrivere- A. e.d.