Qualità degli ortaggi - DISPAA - Università degli Studi di Firenze
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Qualità degli ortaggi - DISPAA - Università degli Studi di Firenze
Felice La Rocca – Univ.Firenze - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - “SE VUOI FARMI FELICE UN GIORNO DAMMI DA MANGIARE SE VUOI FARMI FELICE TUTTA LA VITA INSEGNAMI A COLTIVARE UN ORTO “ EHRENFRIED PFEIFER ORTICOLTURA • In Italia viene praticata in diverse condizioni aziendali e con diversa intensità colturale • ORTI FAMILIARI • • Coltivazioni effettuati su modeste superfici 100 – 1000 m2. . Ortaggi coltivati insieme a piante da fiore ed a specie arboree da frutto analogamente a quanto avvenniva nell’Hortus dei Latini. • ORTICOLTURA ORNAMENTALE • • Praticata nei giardini (orto-giardino) oppure in alcuni parchi privati e pubblici) (utlizzo di essenze ortive ornamentali come cavoli, peperoncini ecc) • ORTI STABILI • Oricoltura effettuata ai margine della città su superfici limitate (1000 -10000 m2) praticata con successioni colturali strette e con opportune consociazioni. (spesso 3-4 colture l’anno) • • ORTI SOCIALI Creati allo scopo di favorire ed accrescere i rapporti sociali tra gli anziani, inserendoli in una attività di carattere ricreativo. • • • Orticoltura non specializzata Praticata in aziende di media e grande superficie. Gli ortaggi vengono inserite come colture primaverili-estive ( colture da rinnovo, colture intercalari ecc..) Orticoltura specializzata Praticata in aziende di piccola e media estensione (1 -20 etteri) dislocate in zone particolarmente vocate e spesso ricorrendo anche a mezzi di protezione (serre, tunnel ecc) . Tipologia di orti ORTAGGI DA FOGLIA COLTIVATI CON IL “floating system” BASILICO PREZZEMOLO RUCOLA F. La Rocca – Università di Firenze • • • COLTURE ORTENSI Piante alimentari coltivate per ottenere prodotti in grado di arricchirela dieta dell’uomo • • • • • Parti utilizzate: Foglie, Fiori; Frutti, Radici • • A seconda della parte della pianta utilizzata gli ortaggi sono suddivisi: • • • ORTAGGI DA FRUTTO ( pomodoro,cocomero,popone, peperone , melanzana, zucca, bamia (ocra o ibisco) ecc • • • ORTAGGI DA FOGLIA (bietola da costa, cavoli, sedano, spinacio, lattuga , basilico, prezzemolo ecc.) • • ORTAGGI DA FIORE ( carciofo,cavolfiore ecc) • • ORTAGGI DA ORGANI SOTTERRANEI (carota,bietola rossa, cipolla, aglio ecc..) F. La Rocca – Università di Firenze • SBOCCHI DELLE PRODUZIONI ORTICOLE • • Prodotti offerti ai consumatori in forme sempre più elaborate per rendere più facile e comodo il consumo. • • In relazione al tipo di lavorazione cui sono sottoposti si classificano nelle seguenti “gamme”: • • • GAMMA I Prodotto fresco e presentato sul mercato senza alcuna prelavorazione particolare; • • • GAMMA II Prodotto reso conservabile a lungo tempo (inscatolati,sottoaceto sottolio,sottosale ecc.) • • GAMMA III Prodotti conservati surgelati nella catena del freddo • • • • GAMMA IV Prodotti o miscele di prodotti freschi (conservazione limitata) pronti all’uso (lavati ,frammentati) da consumare crudi, tutt’al più previo condimento (es.insalate) . Spuntano prezzi più alti. • • GAMMA V Prodotti pre-cotti, confezionati sotto vuoto (patate,carote,bietole rosse ecc.) • • GAMMA VI Prodotti pre-cucinati, pronti per esser consumati. PRODUZIONE MONDIALE DI ORTAGGI (in milioni di tonnellate) nel 2003 (dati FAO) Ortaggi, di cui: Pomodoro Patata Patata dolce Cavoli e cavolfiore Asia 806,7 54,0 119,0 127,6 57,0 di cui: Cina 555,4 25,5 66,6 120,2 33,3 Europa 229,7 21,3 134,8 0,1 15,2 Nord e Centro America 78,3 13,7 27,2 1,1 3,5 Africa 66,6 11,9 11,7 10,5 1,3 In Asia è concentrato il 66% della produzione mondiale di ortaggi, ed in particolare: Sud America 34,7 Il 50% della produzione di pomodoro; 6,5 13,5 1,3 0,6 0,5 1,8 0,6 0,3 Il 39% della produzione di patata; Il 90% della produzione di patata Oceania 5,8 dolce Il 47% della produzione asiatica di pomodoro, il 56% di quella di patata ed il 94% di quella di patata dolce si collocano in Cina. Mondo 1221,8 307,9 141,2 di ortaggi. 78,0 L’Asia è seguita, a grande distanza, dall’Europa, 108,0 con il 18% della produzione mondiale PRODUZIONE DI ORTAGGI (in migliaia di tonnellate) dell’UNIONE EUROPEA nel 2004 (dati FAO Ortaggi, di cui: Pomodoro Patata Patata dolce Cavoli e cavolfiore 100.889,0 15.700,4 45.756,2 60,0 4664,5 Austria Belgio-Lussemburgo 1263,0 4530,7 26,5 250,0 695,0 2700,0 - 74,4 200,0 Danimarca Finlandia 1902,1 954,8 21,5 35,0 1600,0 719,2 - 38,0 35,0 Francia Germania 14.288,6 14.660,9 870,0 50,0 6700,0 10.975,0 - 681,6 855,2 Grecia 5052,5 2000,0 880,0 2,0 285,0 Irlanda 622,9 8,8 400,0 - 64,6 Italia italia Olanda 17.761,1 10.879,5 7000,0 580,0 2000,0 7225,0 15,0 - 980,0 280,0 3587,7 1132,0 1200,0 22,0 175,0 14.753,5 3600,0 3062,0 21,0 599,1 1226,0 9405,8 17,5 109,1 950,0 6650,0 - 27,5 369,1 Unione Europea Portogallo Spagna Svezia Regno Unito •ITALIA = primo paese comunitario produttore di ortaggi (17,6% della produzione, o 28% se si include la patata); •SPAGNA = secondo posto (con il 14,6% della produzione, o 21% se si esclude la patata); •Terzo posto = GERMANIA (14,5%, in gran parte patata) o, se non si considera la patata, FRANCIA (circa 14%); •Altro paese importante per la produzione di ortaggi = GRECIA (che è al primo posto per i consumi). Ripartizione percentuale della superficie di pien’aria coltivata ad ortaggi tra le regioni italiane (tot.: 546.628 ha; anno: 2004) 11) Lombardia: 2,7% (12.365 ha) 6) Veneto: 5,9% (32.383 ha) 3) Emilia Romagna: 12,1% 12) Piemonte: 2,4% (13.266 ha) 10) Marche: 3,5% 13)Toscana: 2,4% (66.180 ha) (19.389 ha) 9) Abruzzo: 4,0% (22.039 ha) (13.141 ha) 7) Sardegna: 5,4% (29.523 ha) 1) Puglia: 19,5% 8) Lazio: 4,6% (106.475 ha) (25.134 ha) 4) Campania: 9,2% (50.267 ha) 5) Calabria: 7,2% (39.239 ha) Altre regioni: 4,4% 2) Sicilia: 16,1% (88.245 ha) Suddivisione percentuale tra le varie specie della superficie totale di pien’aria coltivata ad ortaggi (562.227; anno 2004-Italia) Pomodoro 23.3% Broccoletto di Pisello Fava fresca Peperone 2.2% 2.2% Carota e rapa 2.1% Zucchino Cavoli 2.1% pastinaca Melanzana 2.2% 2.4% 2.4% 1.9% Cipolla 2.6% Cocomero 2.7% Lattuga 3.6% Patata 14.7% Carciofo 9.1% Indivie e cicorie Altro 4.8% 5.1% Fagiolo e Cavolfiore fagiolino 4.5% 4.1% Melone 4.0% Finocchio 4.1% Felice La Rocca- Università degli Studi di Firenze • Importanza dell’ orto a) - Importanza alimentare ( ortaggi nella dieta) b) - Importanza economica(Italia-circa 10.000.000 di orti) c) - Importanza ambientale (ubicati terrazzi,villette,cortili ecc.) d)-Importanza terapeutica (Horticultural therapy - es.giardini curativi ecc.) Felice LaRocca- Università degli Studi di Firenze Importanza alimentare A) - GLI ORTAGGI SONO IMPORTANTI FONTI DI VITAMINE, FIBRE E SALI MINERALI Entro il 2010 il 65 % della popolazione mondiale sarà concentrata nei grandi agglomerati urbani in particolare nelle aree appartenenti ai PVS. Sopperire alla fame occulta con impianti MICRO-ORTI o MICRO-GIARDINI (Food gardens for cities- FAO2003) Felice La Rocca – Università di Firenze B- Importanza economica Ripartizione percentuale della Produzione Lorda Vendibile dei vari settori dell’agricoltura italiana nel 2004. 2004 fiori e piante vivai 1,4% ornamentali 4,0% cereali, leguminose da granella e foraggere 17,6% prodotti animali ortaggi e patate 34,6% 15,2% piante industriali 3,6% prodotti delle olio 5,1% piante arboree vino 8,8% 9,6% Produzioni di ortaggi che possono bastare, più o meno completamente, ai fabbisogni domestici il che può alleggerire notevolmente il bilancio familiare! Importanza economica negli AGRITURISMI F.La Rocca – Università degli Studi di Firenze D) Importanza terapeutica • Risultati di diverse esperienze scientifiche arrivano a dimostrare come • il rapporto con il verde, in particolare con l’orto, giovi all’uomo anche dal punto di vista “clinico” Soprattutto categorie più deboli (bambini,anziani, convalescenti, malati psichici ORTOTERAPIA Horticultural Therapy • Negli ultimi anni in America (U.S.A) Rinnovato interesse per il mondo vegetale • Le pratiche del giardinaggio e dell’orticoltura possibile mezzo valido per migliorare le condizioni di vita di singoli individui, sia di intere comunità (miglioramento condizioni fisiche e psichiche) • A particolari Programmi di sostegno e riabilitazione(bambini,anziani,disabili,tossicodipende nti,carcerati ecc.) è stato dato il nome di Horticultural Therapy (termine che non ha una vera traduzione italiana , ma inteso come ritrovato contatto con il mondo naturale attraverso pratiche assistite di orticoltura e giardinaggio) • Horticultural Therapy, detta anche • “terapia assistita dalle piante” • “riabilitazione attraverso la natura”, • “forma di cura volta al miglioramento fisico e psicologico dell’individuo tramite l’interazione, anche solo visiva, con la natura.” • (Es. - Pare che la vista di un paesaggio verde diminuisca notevolmente il livello di stress nell’individuo, migliorandone l’umore). • Negli U.S.A. Horticultural Therapy non è più un fatto di moda. • E’ convinzione che • fa bene soprattutto alla mente oltre che ai muscoli . • Le associazioni che sostengono l’Ortoterapia sono numerose, la più famosa è l’ AHTA (American Horticultural Therapy Association) • Secondo Psicologi dell’AHTA, occuparsi dell’orto, di piante, metterle a dimora, annaffiarle,osservare, seguire il ciclo colturale,raccoglierne i frutti, è appagante e libera l’uomo dall’ansia. • Si acquisisce fiducia in se stessi, tanto che gli uomini d’affari, disertano le palestre e si calano nei panni dell’orticoltore-giardiniere per acquistare il contatto con la madre-terra. • Effetti benefici quasi immediati (battito cardiaco regolare,pressione sanguigna nei parametri, riposo notturno tranquillo, si scopre di sentirsi meglio con se stessi e con il mondo ecc). • Benjamin Rush • - il padre della psichiatria americana – • alla fine Settecento, affermava che lavorare il terreno e coltivare un orto aveva un benefico effetto sulla salute mentale. • • • CONCLUSIONI Trarre delle conclusioni su un argomento così importante non è semplice. I rapporti che intercorrono fra l’uomo e l’orto sono di grande complessità tali da influenzare tutta la sfera psicologica umana, provocando spesso reazioni che andrebbero studiate in modo più approfondito. • La horticultural therapy nelle sue varie forme (giardinaggio terapeutico, giardini terapeutici e healing landscape cioè interazione visiva con un paesaggio verde) rappresenta quindi una terapia di sostegno alle tradizionali cure mediche. • Ma un punto deve essere ben chiaro: dall’ortoterapia possono trarre beneficio non solo malati o disabili. • Tutti noi, rigeneriamo il corpo e lo spirito passeggiando per un parco, prendendoci cura dei fiori nel giardino o semplicemente ascoltando il rumore del vento che fa stormire le foglie, il canto degli uccelli, il brusio degli insetti, l’odore inebriante dei fiori che ci incanta. • Certamente ne avrete già fatto esperienza: ma ora sapete che il merito è tutto dell’azione terapeutica dell’orto, delle piante o per meglio dire • • dell’horticultural therapy. Q U A L I T A’ LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - F.La Rocca DEFINIZIONE GENERALE di QUALITA’ INSIEME DI PROPRIETA’ E CARATTERISTICHE DI UN PRODOTTO (/PROCESSO/SERVIZIO)CHE GLI CONFERISCE L’ATTITUDINE A SODDISFARE LE ESIGENZE (ESPRESSE O IMPLICITE) DEGLI UTILIZZATORI. - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - REQUISITI CHE CONCORRONO A DETERMINARE LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI: REQUISITI SENSORIALI REQUISITI NUTRIZIONALI REQUISITI DI SICUREZZA REQUISITI FUNZIONALI REQUISITI MERCEOLOGICI O LEGALI LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI VALUTAZIONE SOGGETTIVA: EFFETTUATA MEDIANTE GLI ORGANI DI SENSO VALUTAZIONE OGGETTIVA: AFFIDATA AD ANALISI FISICO-CHIMICHE - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI VIENE INFLUENZATA DA: GENOTIPO AMBIENTE (CLIMA e TERRENO) PRATICHE COLTURALI (lavorazione,concimazione; irrigazione; uso di fitoregolatori, erbicidi, antiparassitari; potatura) STADIO DI MATURAZIONE EPOCA DI RACCOLTA OPERAZIONI e TRATTAMENTI CONNESSI ALLA RACCOLTA TRATTAMENTI POST-RACCOLTA INTERAZIONE TRA I SUDDETTI FATTORI - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - REQUISITI SENSORIALI = percepibili con i sensi ASPETTI ESTERIORI, percepibili con la vista e con il tatto: dimensione (peso, volume); forma (rapporto lunghezza/larghezza,compattezza, uniformità, aspetto della superficie: rugosa, liscia, spinosa, tomentosa, ecc.); colore (più o meno uniforme ed intenso); lucentezza (legata a particolari sostanze, ad es.: cere); difetti esterni e/o interni (morfologici, causati da: squilibri fisiologici, danni meccanici, danni da patogeni e insetti). CONSISTENZA, percepibile con il tatto e con la masticazione (soffice, spugnosa, dura, croccante, farinosa, fibrosa, liquescente, ecc.). SAPORE e AROMA, percepibili con l’odorato ed il gusto (dolce, acido, astringente, amaro, presenza di odori o sapori anomali). - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - IL COLORE DEGLI ORTAGGI E’ DOVUTO PRINCIPALMENTE A: clorofilla a: colore verde-bluastro clorofilla b: colore giallo-verde carotenoidi: carotene e xantofille: colore giallo-arancio antocianine: colore blu, porpora, rosso flavonoli: colore giallo e avorio I pigmenti responsabili del colore si trovano per lo più come glucosidi. Es.: DELFINIDINA nella MELANZANA PELARGONIDINA nella FRAGOLA - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - AROMA : è legato alla presenza di sostanze volatili in molti casi ancora sconosciute; SAPORE: è dovuto soprattutto a sostanze aromatiche quali aldeidi, chetoni, lattoni, inoltre mercaptani, ammine, alcool, esteri alifatici, derivati del benzene e del terpene; Nel pomodoro, anguria, melone, fragola: zuccheri e soprattutto rapporto zuccheri/acidi. - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - REQUISITI NUTRIZIONALI = APPORTO CALORICO (calcolato in base al contenuto in proteine, grassi e glucidi). Kcal/100 g DI PRODOTTO EDULE oltre 300 60-100 40-50 ESEMPI fagioli e piselli secchi patate, piselli freschi, prezzemolo, aglio funghi freschi, carote circa 20 pomodori, melanzane, peperoni, asparagi, cicoria, lattuga, fagiolino, cetriolo, cipolla circa 10 cardo, finocchio, sedano, indivia, ravanello, zucca CONTENUTO IN: carboidrati (compresa la fibra), aminoacidi, proteine, grassi, vitamine, sali minerali e loro rapporti. PRESENZA DI: particolari sostanze ad azione terapeutica e profilattica (ad es. principi anticancerogeni – LICOPENE nel pomodoro). - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - GLI ORTAGGI SONO IMPORTANTI FONTI DI VITAMINE, FIBRE E SALI MINERALI - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - VITAMINE LE VITAMINE DI CUI GLI ORTAGGI SONO PIU’ RICCHI SONO LA VITAMINA A (es. carota, prezzemolo, basilico, zucca, cicoria, spinacio, rucola, peperone) E LA VITAMINA C (es. prezzemolo, peperone, cavolo, cavolo broccolo, rucola), MA NEGLI ORTAGGI TROVIAMO ANCHE LE VITAMINE B1 (legumi), B2 (es. cicoria, endivia, spinacio, basilico, asparago), K (es. cavoli, spinacio, pomodoro), E (es. pisello), H (es. lattuga), L’ACIDO FOLICO (es. lattuga e spinacio) E L’ACIDO PANTOTENICO (es. patata e cavoli). IL CONTRIBUTO DEGLI ORTAGGI AL NOSTRO FABBISOGNO VITAMINICO DIPENDE DA: valore assoluto di vitamine contenute nei diversi ortaggi; quantità di prodotto che normalmente viene consumata; tipo di utilizzazione dell’ortaggio. - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - VITAMINA A – Retinolo Negli ortaggi si trova in forma inattiva (-carotene o pro-vitamina A), che viene poi convertita nella vitamina A nell’organismo. Alimento g per 100 g di parte edibile* Carota 1.148 Prezzemolo 943 Basilico AZIONE: prevenzione neoplastica, formazione ossa e denti, protezione pelle e mucose, funzioni visive. 658 Dose giornaliera …può essere raccomandata*… assicurata da… Zucca 599 (mg Retinolo) (alcuni esempi) Cicoria 542 Bambini 400-500 4-6 uova,o 1-2 Spinacio 485 Adulti 600-700 carote, o 1 peperone Rucola 472 Peperone 424 Fegato di bovino 16.500 Tuorlo d’uovo (**)Espressi come Retinolo 640 *da: “Tabelle di composizione degli alimenti” (1997) – Istituto Nazionale della Nutrizione. *da: “Human Vitamin and Mineral Requirements” - Report of a FAO/WHO Expert Consultation, Bangkok, 1998. - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - VITAMINA C – Acido ascorbico AZIONE: antiossidante, protezione delle membrane cellulari e delle pareti dei capillari, rimarginazione delle ferite, assorbimento del ferro, prevenzione neoplastica. Alimento mg per 100 g di Dose giornaliera …può essere parte edibile* raccomandata*… assicurata da… (mg) (alcuni esempi) 30-35 1 arancia, i kiwi, o Prezzemolo 162 Peperone 151 Cavolo broccolo 110 Rucola 110 Cavolo di Bruxelles Ribes nero 81 Bambini una quantità di Adulti 45 rucola pari a quella normalmente messa su una pizza 200 Kiwi 85 Fragola 54 Limone 50 Arancia 50 *da: “Tabelle di composizione degli alimenti” (1997) – Istituto Nazionale della Nutrizione. *da: “Human Vitamin and Mineral Requirements” - Report of a FAO/WHO Expert Consultation, Bangkok, 1998. - Fra i diversi sali importanza rivestono: POTASSIO Alimento minerali mg per 100 g Fichi secchi presenti CALCIO Alimento negli mg per 100 LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - ortaggi,particolare FERRO Alimento mg per 100 di parte g di parte g di parte edibile* edibile* edibile* 1010 Parmigiano 1159 Fegato di bovino 8.8 116 Tuorlo d'uovo 4.9 37-132 Legumi secchi 4.5-9.0 Mandorle 780 Latte vaccino 119 Banane 330 Tuorlo d'uovo Prezzemolo 670 Legumi secchi Aglio 600 Rucola 309 Cicoria 7.8 Spinacio 530 Basilico 250 Basilico 5.9 Rucola 468 Prezzemolo 220 Rucola 5.2 C. di Bruxelles 450 Cicoria Prezzemolo 4.2 Bambini Adulti 115-150 dose giornaliera dose giornaliera dose giornaliera raccomandata (mg)* raccomandata (mg)* raccomandata (mg)* 800-2000 3100 Bambini 800-1000 Bambini 07-set Adulti 800-1500 Adulti 10-18 *da: “Tabelle di composizione degli alimenti” (1997) – Istituto Nazionale della Nutrizione. *da: Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Nutrienti per la Popolazione Italiana (revisione 1996) - Soc. Italiana di Nutrizione Umana. - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - FIBRA Alimenti che tipicamente forniscono fibra: Crusca di cereali, pane integrale, biscotti integrali; Tra gli ortaggi: legumi, carciofi, cavolo di Bruxelles, cavolo broccolo, carota Un confronto… 100 g di carciofi (2 “cuori” di carciofo) forniscono circa la stessa quantità di fibra di 85 g di pane integrale o 92 g di biscotti integrali (circa 10 biscotti di media dimensione) - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - Principio nutritivo elemento effetto ortaggio fertilizzante carota, cavolfiore, cavolo Vitamina A N P K Vitamina C Fibra cappuccio, pisello, pomodoro, spinacio cavolo broccolo carota (conc. carota fogliare) carota, pomodoro pomodoro P pomodoro K pomodoro Mn pomodoro N carota, cavolo broccolo K carota N Da Autori vari (cfr. Bianco (1990) – Rivista di Agronomia, 24,2/3) - LA QUALITA’ NEGLIORTAGGI - Principio elemento nutritivo fertilizzante K N effetto (dosi elevate) Ca Fe ortaggio bietola da orto, cipolla, patata patata bietola da orto P K N bietola da orto, lattuga rapa da foglia Mo pomodoro Cd peperone K patata N spinacio Cd (in sol. nutr.) Mg patata ZnSo4 patata cavolo cappuccio, cipolla, patata, pomodoro peperone Da Autori vari (cfr. Bianco (1990) – Rivista di Agronomia, 24,2/3) - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - LICOPENE (pomodoro) carotenoide ad azione antiossidante, a cui viene attribuita un’azione preventiva nei riguardi dell’insorgenza di patologie cardiovascolari e dei tumori; nei riguardi di alcuni tumori (es. prostata) sembra in grado di esercitare un’azione curativa oltre che preventiva; responsabile del colore rosso delle bacche di pomodoro; concentrato nella parte esterna del mesocarpo (subito sotto l’epidermide) in quantità variabili da 30 a 200 mg/kg di frutto fresco; difficoltà di sintesi sopra i 30°C. non risulta termolabile, per cui è attivo anche nel prodotto trasformato o comunque cotto; allo stato attuale sul mercato esistono diversi ibridi di pomodoro ad alto contenuto in licopene, appartenenti al patrimonio della ricerca israeliana; indifferenza da parte delle industrie conserviere. - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - REQUISITI di SICUREZZA o IGIENICO-SANITARI = assenza di: SOSTANZE TOSSICHE NATURALI esempio: SOLANINE nella patata. CONTAMINANTI residui di prodotti antiparassitari, erbicidi, inquinanti ambientali quali metalli pesanti, nitrati e nitriti. INQUINANTI DI NATURA BIOLOGICA tossine batteriche, micotossine, contaminazioni microbiche e virali. - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI – Felice La Rocca SOLANINE (patata) si tratta di glicoalcaloidi (-solanina e -chaconina) contenuti nei tuberi di patata in rapporto variabile, in funzione della varietà, da 1:1 a 1:2; esercitano il loro effetto tossico sul metabolismo umano con due meccanismi: uno riguarda la distruzione delle membrane del sistema digestivo e l’altro l’attività anticolinesterasica del sistema nervoso centrale; i sintomi si manifestano con disturbi gastrointestinali e problemi neurologici; casi di intossicazione vengono segnalati quando l’ingestione di solanine pure è pari a 2-5 mg/kg di peso corporeo, e sono fatali dosi di 3-6 mg/kg di peso corporeo. - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - SOLANINE (patata) nei tuberi, le solanine sono in maggior parte (60-80%) concentrate nei primi mm al di sotto della buccia, e possono quindi essere rimosse efficacemente con la pelatura. Tuttavia, per tuberi con contenuti elevati, una quantità importante può migrare all'interno della polpa e quindi la pelatura ne può rimuovere una minore quantità (circa il 30%); particolarmente ricchi di solanine risultano i giovani germogli, che pertanto devono essere eliminati dai tuberi durante la lavorazione o comunque prima del consumo; le solanine non vengono distrutte durante la cottura, in quanto la temperatura di decomposizione è elevata (243°C); la bollitura dei tuberi con la buccia può favorire il trasferimento delle solanine alle parti interne della polpa; alcuni processi di trasformazione che prevedono l’eliminazione di una quota considerevole di acqua, come la preparazione di chips, determinano un aumento significativo della concentrazione di solanine; - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - SOLANINE (patata) si ritiene che, per la sicurezza alimentare dei tuberi, non debba essere superato il limite massimo di 20 mg/100 g di peso fresco. Questo valore corrisponde anche a quello oltre il quale la patata inizia a produrre un effetto piccante o bruciante durante il consumo; già con valori superiori a 14 mg di solanine per 100 g di peso fresco sia ha la formazione di un sapore amaro, ed al di sopra di 10 mg/100 g si ha un retrogusto metallico; normalmente, le cultivar in commercio contengono valori di solanine ben al di sotto del limite di 20 mg/100 g e, anzi, la maggior parte è addirittura al di sotto di 6-7 mg/100 g; le patate più immature contengono più solanine rispetto a quelle raccolte già mature, a seguito della diluizione nei tuberi più grandi; per lo stesso motivo tuberi di calibro piccolo contengono quantitativi di solanine maggiori. - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - SOLANINA (patata) Felice La Rocca ALCUNI FATTORI PREDISPONGONO I TUBERI ALL’ACCUMULO DI SOLANINE: cultivar: in generale le cultivar con apparato fogliare ben sviluppato mostrano la tendenza a produrre tuberi ricchi di solanina; condizioni ambientali: è stato accertato che in certe annate molto fredde e piovose oppure molto calde e con scarsità di piogge, si possono avere incrementi significativi del contenuto in solanine; possono indurre aumenti non previsti anche stress quali grandinate, gelate, attacchi massicci di malattie o parassiti; la coltivazione in serra e l'uso di elevate dosi di azoto e di MgSO4 possono provocare un accumulo di solanine; l’esposizione dei tuberi alla luce causa l’inverdimento a seguito della produzione della clorofilla; parallelamente si può avere anche un incremento delle solanine; la produzione di ferite superficiali o profonde nei tuberi predispone all’aumento delle solanine. Valutazioni qualitative e sensoriali P ATATA F.La Rocca • Lavabilità Si esegue visivamente confrontando un campione minimo di 30 tuberi con una scala di riferimento. La valutazione tiene conto dell’incidenza delle principali alterazioni superficiali dovute a fenomeni di tipo fisiologico o parassitario. La scala varia da 4 a 9 . • Sostanza secca (%) • I metodi per determinare la sostanza secca derivano dal calcolo del peso specifico in acqua. Gli strumenti utilizzati sono : • una bilancia elettronica con precisione al decimo di grammo a doppia pesata con piatto o cestello nella pesata superiore e gancio e cestello nella parte inferiore; un contenitore contenente acqua potabile. Sono utilizzati cinque tuberi per volta effettuando almeno tre analisi separatamente (tuberi non tagliati o forati) – il valore finale è quindi la media di tre subcampioni dello stesso campione. Prima dell’analisi si sono lavati i tuberi in modo da eliminare qualsiasi corpo estraneo o terroso. I tuberi si asciugano e si effettua il peso in aria (wa), si effettua poi il peso dei tuberi in acqua nel cestello inferiore (ww). Il peso specifico è quindi: ps= wa/(wa‐ww). Il peso specifico codificato è: psc=(ps‐1)*1000. La sostanza secca è: ss%=psc*0.2102+3.3542 • Attitudine culinaria alla friggitura (sticks) • L’analisi deve essere effettuata su 20 tuberi. Da ogni tubero si estrae uno stick nella parte centrale del tubero della dimensione di 10 x 10 mm. I 20 stick vengono lavati con acqua corrente a temperatura ambiente per 5’’ e successivamente asciugati. Tempo di friggitura : 5’ a +180° C. Per la valutazione del grado di imbrunimento i bastoncini sono fatti raffreddare alla temperatura di 30‐35 °C. Valutazione del grado di imbrunimento con scala USDA. E’ preferibile utilizzare la scala colorimetrica certificata Munsell su supporto plastico rigido. • 0: extra bianco‐assenza imbrunimenti; • 1: bianco o crema‐assenza imbrunimenti; • 2: giallo‐assenza imbrunimenti; • 3: giallo intenso‐assenza imbrunimenti; • 4: marrone‐presenza imbrunimento; • 5: marrone scuro‐imbrunimento grave; • 6: marrone scuro‐imbrunimento molto grave • Annerimento dopo cottura a vapore (ACB) • E’ un difetto dovuto alla formazione di composti melaninici, a causa della complessazione dei polifenoli (acido clorogenico) con il ferro durante il raffreddamento di tuberi cotti al vapore o fritti e surgelati (in inglese è conosciuto come After Cooking Blackening). Si esegue la cottura a vapore di 10 tuberi pelati per 30’ col forno a vapore. Al termine della cottura si fanno raffreddare i tuberi fino alla temperatura ambiente. Nel nostro caso lo consideriamo come un difetto “qualitativo” perciò la scala di valutazione è F.La Rocca estremamente semplificata con tre valori: • 0 : assenza completa del fenomeno o ingrigimento poco esteso nella porzione del tubero dove si attacca lo stolone (parte opposta rispetto alla corona) detto stolon end (10% superficie del tubero) • 1: annerimento dello stolon end • 2: annerimento diffuso su una porzione > 50% del tubero • Metodo di calcolo dell’indice di annerimento (IA) : • moltiplicare il numero di tuberi appartenenti ad ogni categoria (nX) per il valore della categoria (0‐1‐2) • Scala ACBn0n1n2Valore012nr. tuberi IA (0‐2) : (0*n0+1*n1+2*n2+)/10 • ANALISI SENSORIALE • Il metodo analitico utilizzato è il QDA (Quantitative descriptor analysis), il panel è costituito da sei giudici assaggiatori addestrati e formati per la valutazione dei seguenti descrittori: • Consistenza: durezza della polpa; valutata in scala 1‐5 dove 1=tenera, 5= molto dura • Umidità: presenza di liquido sulla superficie di taglio e al palato; valutata in scala 1‐5 dove 1= secca, 5= molto umida • Granulazione: presenza di granuli alla masticazione della polpa; valutata su scala 1‐5 dove 1= grossolana, 5= molto fine • Intensità olfattiva: entità dell’odore tipico della polpa del tubero. Da 1: assente a 5: molto pronunciato • Gusto tipico: presenza del gusto tipico di patata responsabile della bontà del sapore; da 1= senza gusto a 5= molto pronunciato • Gusti diversi (retrogusti): presenza di gusti non tipici che possono assomigliare ad alcuni aromi, come per es. : dolce, erbaceo, metallico, castagna, fungo, etc… • Ogni Panel è effettuato su 20 tuberi di peso uniforme dopo cottura per 30’ in forno a vapore. - - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI REQUISITI FUNZIONALI = stabilità dei requisiti sensoriali, nutrizionali e igienico-sanitari (mantenimento della qualità durante la conservazione e l’eventuale trasformazione). - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - REQUISITI MERCEOLOGICI o LEGALI = riguardano la commercializzazione Con la realizzazione di un mercato comune a livello europeo, la qualità dei prodotti ortofrutticoli è stata presa in considerazione a livello normativo, allo scopo di organizzare un mercato di tali prodotti su parametri omogenei tali da consentire una standardizzazione dell’offerta, sia in termini di prodotto che di presentazione (imballaggio, etichetta, ecc.) dello stesso. Attualmente,il Regolamento comunitario di base per l’organizzazione comune di mercato dei prodotti ortofrutticoli è il n. 2200/96. Esso stabilisce che i prodotti ortofrutticoli devono essere “normalizzati” per poter essere commercializzati. Il Regolamento CE 1148/01 è quello che stabilisce come i corpi di ispezione nazionali (in Italia: ICE = Istituto per il Commercio Estero) devono effettuare i controlli sul rispetto delle norme di qualità dei vari prodotti. ( Altri Enti locali Regioni) - - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI- ELENCO DEI PRODOTTI ORTICOLI NORMALIZZATI e CORRISPONDENTE REGOLAMENTO PER LA NORMALIZZAZIONE (aggiornamento 01.03.2002): PRODOTTO REG. CE PRODOTTO REG. CE Agli Asparagi Carciofi Carote Cavolfiori Cavoli di Bruxelles C. cappucci e verzotti Cetrioli Cicoria witloof Cipolle Cocomeri Fagiolini 2288/97 2377/99 963/98 730/99 963/98* 1591/87* Fragole Indivie Lattughe Melanzane Meloni Peperoni dolci Piselli Pomodori Porri Sedani da coste Spinaci Zucchine 899/87* 1543/01 1543/01 1292/81* 1615/01 1455/99* 532/01 790/00 2396/01 1591/87 1591/87 1292/81 1591/87* 1677/88 2213/83* 1508/01 1093/97 912/01 * Regolamenti che hanno subito successive modifiche - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - Le NORME di COMMERCIALIZZAZIONE STABILISCONO: definizione del prodotto caratteristiche qualitative caratteristiche minime: per tutte le specie i prodotti devono risultare: interi, sani, puliti, esenti da parassiti e da danni provocati da parassiti, privi di umidità esterna anormale, privi di odori/sapori estranei; possono inoltre essere richieste altre caratteristiche interessanti le singole specie); classificazione: si riferisce alla classificazione dei prodotti in categorie merceologiche (extra, 1a, 2a, ecc.), con l’indicazione delle corrispondenti caratteristiche. calibrazione: a seconda dei casi peso, diametro o lunghezza minimi e livello di disomogeneità dei calibri massimo ammesso. tolleranze: tolleranza di qualità (% massima di prodotto non rispondente ad una categoria merceologica ammessa in un imballaggio) e tolleranza di pezzatura o peso. presentazione: tipologie di imballaggio, omogeneità, disposizione, ecc.. indicazioni esterne (etichettatura). - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - DISPOSIZIONI RELATIVE ALLA CALIBRAZIONE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLE CIPOLLE (Reg. CE 1508/01). il calibro è determinato dal diametro max della sezione normale all’asse del bulbo. il diametro minimo è fissato a 10 mm. lo scarto di diametro tra la cipolla più piccola e più grossa contenuta in uno stesso imballaggio non deve superare: 5 mm quando la cipolla più piccola ha un diametro compreso tra 10 mm inclusi e 20 mm esclusi; tuttavia, per le cipolle di diametro compreso tra 15 mm inclusi e 25 mm esclusi, la differenza può essere di 10 mm; 15 mm quando la cipolla più piccola ha un diametro compreso tra 20 mm inclusi e 40 mm esclusi; 20 mm quando la cipolla più piccola ha un diametro compreso tra 40 mm inclusi e 70 mm esclusi; 30 mm quando la cipolla più piccola ha un diametro pari o superiore a 70mm. - LA QUALITA’ DEGLI ORTAGGI - DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE TOLLERANZE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLE CIPOLLE (Reg. CE 1508/01). (categorie previste: I e II) tolleranze di qualità: categoria I: il 10% in n. o in peso di cipolle non rispondenti alle caratteristiche della categoria, ma conformi a quelle della categoria II o eccezionalmente ammesse nelle tolleranze di questa categoria. categoria II: il 10% in n. o in peso di cipolle non rispondenti né alle caratteristiche della categoria, né alle caratteristiche minime, esclusi tuttavia i prodotti affetti da marciume o che presentino qualsiasi altra alterazione che li renda inadatti al consumo. tolleranze di calibro: per tutte le categorie: il 10% in numero o in peso di cipolle non rispondenti al calibro identificato, ma di diametro non inferiore o superiore al massimo del 20% a tale calibro. Bibliografia - LA QUALITA’ NEGLI ORTAGGI - Bianco V.V. (1990). Ambiente, mezzi agronomici e qualità dei prodotti orticoli. Riv. Di Agron. 24 (2/3): 81‐131. Cavicchi L.,(2003).Analisi tuberi patata.C.I.S. A.“Mario Neri”Imola (Bologna) FAO. Report of a FAO/WHO expert consultation on “Human Vitamin and Mineral Requirements”, Bangkok, 1998. Istituto Nazionale della Nutrizione. Tabelle di Composizione degli Alimenti. Edizione 1997. La Rocca F., et al. (2002) ‐ Nitrogen nutrition: influence of different nitrogen supply on the yield and N‐NO3 dynamics in the soil in irrigated potato crop in the Mediterranean area. EAPR ‐ Hamburg, july,13‐19‐2002 ps. Magnifico V. (1993). Orticoltura di qualità con tecniche colturali a ridotto impatto ambientale. Supplemento all’Informatore agrario 6: 31‐42. Soc. Italiana di Nutrizione Umana. Livelli di assunzione giornaliera raccomandati di Nutrienti per la Popolazione Italiana (L.A.R.N.). Revisione 1996. Tesi R., Graifenberg A. (1996). Nutrizione minerale e qualità dei prodotti orticoli. Estratto da: I Georgofili. Atti dell’Accademia dei Georgofili. Anno 1995. Settima Serie – Vol. XLII: 509‐525.