Casteggio 6-22 giugno Sala sotterranea della - Gallery

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Casteggio 6-22 giugno Sala sotterranea della - Gallery
MOSTRE
Casteggio 6-22 giugno
Sala sotterranea della Certosa
Inaugurazione Venerdì 6, ore 19.00
Architettura e vino
Nuove cantine e il culto del vino
In collaborazione con:
Cosa induce grandi e piccoli produttori dei luoghi più rinomati nella produzione di vino al
mondo ad affidare la costruzione, l’ampliamento o l’immagine della loro cantina ai migliori e
più celebri architetti?
Le immagini di questa esposizione riproducono in sintesi un fenomeno che si sta delineando
negli ultimi anni con grande chiarezza. Strutture imponenti e visibili sembrano essere in alcuni
casi la soluzione più adatta per la riconoscibilità del brand, in altri casi si privilegia, attraverso
un racconto architettonico, il carattere del luogo e le sue specificità. Altrove la soluzione
migliore si esplicita in piccole operazioni che fanno uso di materiali e geometrie in contrasto
netto con l’esistente.
Cantine, winecenter, spazi per degustare, le tipologie sono le più svariate, il fine è quello di
colpire il visitatore, evidenziando di volta in volta l’eccellenza del vino, le tecniche per
produrlo, o ancora il contesto paesaggistico in cui l’edificio si colloca. Infine, molto spesso,
l’architettura è celebrata in se stessa, come segno di permanenza e di stabilità chiamata a
invecchiare armoniosamente come il vino che deve ospitare.
Si ringraziano Mondadori-Electa e Francesca Chiorino, autrice del volume “Architettura e vino
Nuove cantine e il culto del vino (con un saggio di Luca Maroni)” Electa Milano 2007, da cui
sono tratte le fotografie esposte.
Francesca Chiorino Si laurea nel 2003 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia con
una tesi sull’architetto catalano Josep Torres Clavè. Negli anni 2000-2002 trascorre un periodo
di studio presso la Escola Tècnica Superior d’Arquitectura di Barcellona. Dal 2003 collabora
con la casa editrice Electa e, dal 2005, entra a far parte della redazione della rivista Casabella.
Per Electa ha scritto nel 2005 “Case in Giappone” e “Architettura e vino”.
ORARI: Lun. Mer. Gio. Ven. 8:30-1 2.30 14:30-1 7:30
Mar. 8:30-1 2.30
Sab. Dom. 14:30- 1 7:30
MOSTRE
Elenco completo dei progetti esposti:
Peregrine Winery - Nuova Zelanda, 2003
Architecture workshop
Ampie vetrate e una copertura sospesa lunga 140 metri in rivestimento
traslucido tra le vigne della Gibbston Valley, nell'Isola Meridionale della
Nuova Zelanda. Il progetto è dell'Architecture Workshop, fondato dal
neozelandese Cristopher Kelly, ex collaboratore di Renzo Piano.
Christopher Kelly (Wairarapa, Nuova Zelanda, 1957) studia architettura alla Victoria University School of
Architecture di Wellington, per poi trasferirsi in Germania e conseguire un master post laurea alla Stadelschule di
Francoforte. In Gran Bretagna fa esperienza con Sir Denys Lasdun e Ian Ritchie. Dopo aver collaborato in Italia
con Renzo Piano ai progetti dell’air terminal di Kansai, Osaka, in Giappone, nel 199 1 rientra in Nuova Zelanda, a
Wellington, dove fonda lo studio Architecture Workshop. Nel 1997, Piano invita Kelly a collaborare al progetto di
Le Torri, con destinazione a uffici e appartamenti, presso l’Aurora Place, in prossimità dell’orto botanico, a
Sydney. Nel 2000 Kelly è stato guest tutor alla University of Sidney; nel 2001 Central region Convenor for the
NZIA-Resene Regional Awards e membro della giuria dei National Awards. Nel 2003 è stato guest speaker alla
conferenza annuale del Royal Australian Institute of Architects. Attualmente è visiting tutor alla Victoria
University School of Architecture di Wellington. Lo studio, che si occupa di architettura e urbanistica, ha ricevuto
numerosi NZIA Architecture Award, rinomati premi di architettura neozelandese: nel 2005 per la Peregrine
Winery, l’ultimo nel 2007 per la Riverside Road House.
Cantina La Brunella – Italia, 2006
Guido Boroli
Nel cuore delle Langhe, un edificio in cui accanto alla tenuta storica del
XVII secolo, l'architetto Guido Boroli ha progettato una nuova cantina
rivestita in doghe di legno di rovere stagionato, ricavate da barriques
usate per garantire una un buon isolamento termico. Gli ambienti interni
sono caratterizzati da toni rossi e grigio che lasciano le botti in legno come assolute
protagoniste.
Guido Boroli (Milano, 1974) si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 2001. Nel 2004 consegue un
master in Yacht Design presso il Politecnico di Milano e, lo stesso anno, apre il proprio studio a Milano. Ha
collaborato con lo studio Mutti&Architetti, con il quale ha risistemato dieci loft nell’area ex Faema a Milano, e
con lo studio Felci Yacht Design, realizzando interni di barche. Attualmente sta lavorando a un progetto
residenziale di dieci unità sul lago Maggiore con lo studio Sironi e ha in corso la ristrutturazione di un edificio
seicentesco a Novara.
Bodegas Ysios – Spagna, 2001
Santiago Calatrava
Un rettangolo lungo 196 metri con i lati lunghi ondulati, una copertura
lamellare, protetta da una lamina di alluminio che determina un
sorprendente profilo visibile da lontano, che sembra voler richiamare le
spigolature delle montagne sullo sfondo. L'edificio è stato progettato da
Calatrava appositamente per il Rioja Bebudas, nuovo prodotto del maggior produttore di vini
spagnoli.
MOSTRE
Santiago Calatrava (Valencia, 195 1) frequenta corsi di pittura a Valencia e a Parigi e poi si laurea alla Escuela
Técnica Superior de Arquitectura di Valencia nel 1973. Successivamente si specializza in urbanistica e si laurea in
ingegneria alla ETH di Zurigo, dove consegue il dottorato nel 1979. Architetto, artista, ingegnere, apre il suo
primo studio nel 1981 a Zurigo, dove inizia l’attività accademica. Nel 1984 progetta il ponte Bach de Roda a
Barcellona, il primo di una numerosa serie che prosegue con i noti ponti e viadotti Alamillo a Siviglia (1987-92), a
Bilbao (pedonale; 1990-97), l’Alameda e la stazione della metropolitana a Valencia (1991-95), a Orléans (2000) e
tre ponti in Olanda (2004). Nel 1989 apre il secondo studio a Parigi e, nel 199 1, un terzo a Valencia, dove lavora
alla città dell’Arte e della Scienza. Tra le realizzazioni più recenti ricordiamo la stazione di Lisbona (1993-98);
l’aeroporto di Bilbao (2000); il Milwaukee Art Museum (2001); un auditorium a Tenerife (2003); il complesso
sportivo olimpico di Atene (2004); la facoltà di legge a Zurigo (2004) e la Torso Tower a Malmö (2005).
Attualmente sta lavorando al compimento del ponte sul Canal Grande a Venezia e del Palazzo delle Arti a
Valencia, il più importante progetto della città dell’Arte e della Scienza. Ha ottenuto numerosissimi premi in tutto
il mondo ed è stato insignito tredici volte del titolo di dottore honoris causa in differenti università.
Sala degustazione Lopez De Heredia Viña Tondonia – Spagna, 2006
Zaha Hadid
L'archistar Zaha Hadid ha progettato questo piccolo padiglione di soli 90
mq accanto alla struttura in legno costruita dalla famiglia proprietaria
dell'azienda vinicola nel 19 10. Il container è stato costruito appositamente
per i turisti, testimonianza della sempre crescente necessità per i
produttori di inserirsi in un preciso settore del turismo internazionale.
Zaha Hadid (Baghdad, 1950) si laurea in architettura nel 1977 alla Architectural Association di Londra, dopo
aver conseguito un master in matematica pura a Beirut (197 1). È membro dell’OMA (Office for Metropolitan
Architecture) con Rem Koolhaas ed Elia Zenghelis (1976-1978) e con loro inizia a insegnare presso l’Architectural
Association (1980-87): tiene inoltre numerose lezioni presso altre istituzioni, tra le quali la Columbia University e
Harvard, dove ha occupato la cattedra di Kenzo Tange. Ha fondato il suo studio a Londra nel 1980. I suoi
progetti più noti sono la stazione antincendio per la sede del Vitra Museum a Wheil-am-Rhein, in Germania
(1993); il Padiglione Video a Groningen, Olanda (1993-99); il Mind Zone all’interno del New Millenium
Experience della Millennium Dome di Greenwich a Londra (1999); il Car Park and Terminus Hoenheim North a
Strasburgo (2001); lo Bergisel Ski Jump a Innsbruck, Austria (2002) e il Richard and Lois Rosenthal Centre for
Contemporary Arts a Cincinnati (2003). Attualmente sta lavorando al Museo Guggenheim di Taiwan; al Museo
nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI) a Roma; alla sede della compagnia marittima CMA-CGM a Marsiglia;
alla stazione ferroviaria dell’alta velocità di Napoli-Afragola; al grattacielo CityLife a Milano e alla Stazione
Marittima a Salerno. Tra i premi ricevuti: il Mies van der Rohe (2003); il Pritzker Architecture Prize (2004), prima
donna a riceverlo.
Centro visitatori Loisium – Austria, 2005
Steven Holl
Una struttura che rappresenta il vino più che la sua produzione. Un centro
visitatori, un albergo con centro benessere, wine bar e una trama di
gallerie sotterranee utilizzate come cantine. Steven Holl ha raccolto il tutto
in un parallelepipedo con aperture totalmente autonome rispetto ai livelli
dell'edificio. Tratto distintivo del progetto, le pareti interne rivestite in sughero.
Steven Holl (Bremerton, Washington, 1947) si laurea alla University of Washington e, nel 1970, prosegue i suoi
studi di architettura a Roma. Nel 1976 fonda a New York lo studio Steven Holl Architects. Dal 1981 esercita la
professione accademica alla Columbia University e insegna anche in altre università americane. Tra le sue opere
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ricordiamo: la University’s Chapel of St. Ignatius a Seattle (1997); il Kiasma Museum of Contemporary Art a
Helsinki (1998); la ristrutturazione e l’ampliamento del Cranbrook Institute of Science nel Michigan (1999); gli
Sarphatistraat Offices ad Amsterdam (2000); il Bellevue Arts Museum, USA (2000); la Cornell University a New
York (2000); il complesso residenziale Toolenburg-Zuid a Schipol-Amsterdam (2001); la residenza universitaria
Simmons Hall al MIT di Cambridge, MA (2002); il College of Architecture and Landscape Architecture a
Minneapolis (2002); la Higgins Hall al Pratt Institute School of Architecture a New York (2005); l’Art and Art
History Building a Iowa City. Per la residenza dell’ambasciatore svizzero a Washington, attualmente in
costruzione, ha ricevuto l’AIA NT Architecture Honor Award 2007 e ha recentemente inaugurato il Nelson-Atkins
Museum of Art a Kansas City. Tra i progetti in costruzione: il New York University Department of Philosophy; il
Linked Hybrid a Beijing, l’Art and Architecture Museum a Nanjing e il Vanke Center a Shenzhen, tutti e tre in
Cina.
Adega Quinta da Touriga – Portogallo, 2006
Antonio Manuel Rosas Leitão Barbosa
Una struttura in due volumi paralleli che si adattano al percorso
preesistente slittando di qualche metro l'uno rispetto all'altro
(strutturandosi su tre livelli per compensare le differenze di quota del
terreno), per una cantina che produce solo 400 bottiglie all'anno ma che
esemplifica al meglio l'attenzione ai materiali e all'ambiente in cui l'edificio sorge.
António Manuel Rosas Leitão Barbosa (Porto, 1963) si laurea presso la facoltà di architettura della
Universidade do Porto nel 1989. Durante gli studi collabora con Eduardo Souto de Moura e, dopo la laurea,
lavora con il Grupo 3 arquitectos associados a Matosinhos (1989-91) e con Rafael Moneo a Madrid (1991-92).
Nel 1994 inizia l’attività come libero professionista. Insegna alla Escola Superior Artística do Porto. Ha costruito
diverse case in Portogallo e si è classificato al primo posto in alcuni concorsi: progetto di 1 2 Abitazioni a Costo
Controllato, Vila Cova, Barcelos (1996); concorso pubblico per l’elaborazione del progetto di riqualificazione del
lungofiume della città di Lagos (2003); progetto di trasformazione della Casa da Prelada in centro culturale a
Porto (2004). Attualmente sta costruendo un edificio per abitazioni a Porto e la residenza estiva di Jorge Tenreiro
a Provezende, Portogallo. Nel 2006 ha vinto il primo preMIO Arquitectura Douro 2006 per il progetto della
cantina per la Quinta da touriga a Vila Nova da Foz Côa.
Cantina Rocca di Frassinello – Italia, 2007
Renzo Piano
Muri in calcestruzzo, casseratura in betulla finlandese e volumi rigorosi sui
quali si eleva una padiglione di vetro che permette al visitatore una vista a
360°. Una cantina nella Maremma concepita come uno spazio di fabbrica,
in cui la barriquerie, sviluppata a gradoni come un anfiteatro, si trova al
centro dell'intero complesso ed intorno ad essa si sviluppano tutte le funzioni produttive.
Renzo Piano (Genova, 1937) collabora da studente nello studio di Franco Albini e frequenta costantemente i
cantieri edili del padre, quindi nel 1964 si laurea al Politecnico di Milano. Tra il 1965 e il 1970 compie una serie di
viaggi formativi in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e, nel 197 1, fonda lo studio Piano & Rogers con Richard
Rogers, suo partner nel progetto del Centre Pompidou a Parigi. Nel 1977 fonda l’Atelier Piano & Rice con Peter
Rice, che lo affianca in numerosi progetti fino al 1992. Nel 199 1 fonda il Renzo Piano Building Workshop, con
sede a Genova e a Parigi, in collaborazione con alcuni architetti associati. Tra i suoi progetti compiuti ricordiamo:
la Menil Collection a Houston, Texas (1987); lo stadio di calcio San Nicola di Bari (1990); il terminal dell’aeroporto
internazionale di Kansai, Osaka, Giappone (1994); la galleria per la collezione di Cy Twombly a Houston, Texas,
MOSTRE
(1995); il Museo Fondazione Beyeler a Riehen, Basilea (1997); la Potsdamer Platz a Berlino (2000); l’auditorium
Parco della Musica a Roma (2002); la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto a Torino (2002); il Nasher
Sculpture Centre a Dallas, Texas (2003); il completamento della ristrutturazione del Lingotto a Torino (2003); la
nuova sede del giornale «Il Sole 24 Ore» a Milano (2005); il Zentrum Paul Klee a Berna (2005); la ristrutturazione
e ampliamento della Morgan Library a New York (2006); la nuova sede del «New York Times» a New York
(2007). Attualmente sta lavorando a numerosi progetti, tra i quali la riqualificazione dell’area ex Falck a Sesto San
Giovanni, Milano; il monastero delle suore clarisse a Ronchamp, Francia; la sede San Paolo IMI a Torino. Ha
tenuto svariate conferenze in sedi prestigiose e la sua opera è stata esposta in tutto il mondo. Membro onorario
di istituzioni e accademie, ha ricevuto riconoscimenti internazionali tra cui la Royal Gold Medal per l’architettura
del RIBA, Londra (1989), l’Art Prize della Akademie Künste, Berlino (1995), il Pritzker Architecture Prize,
Washington (1998), il Leone d’oro alla Carriera, Venezia (2000).
Vinska Klet Brič – Slovenia, 2002
Boris Podrecca
Nel cuore della regione vinicola slovena, questa cantina si sviluppa
attraverso una successione di volumi, che contengono le varie funzioni
produttive, collegati da un passaggio pergolato esterno. L'architetto
Podrecca ha reinterpretato la cultura locale del muro a secco, alternato al rivestimento in
pannelli di legno di ciliegio, per rivestire i volumi in cemento armato.
Boris Podrecca (Belgrado, 1940), dopo aver frequentato le scuole a Trieste, studia architettura al Politecnico e
all’Accademia di arti figurative di Vienna; nel 1964 vince il premio di architettura presso la Sommerakademie di
Salisburgo e, nel 1979-81, diviene assistente alla Technische Universität di Monaco e di Vienna. Dal 1988 è
professore ordinario all’Università di Stoccarda e direttore dell’Istituto di Design e Teoria dello Spazio. Podrecca è
professore a invito a Losanna, Parigi, Venezia, Philadelphia, Londra e Harvard-Cambridge (Boston). Il suo studio
ha sede centrale a Vienna, con filiali anche a Stoccarda e Venezia. Fra i lavori realizzati citiamo numerosi centri
commerciali e residenziali; il centro direzionale delle Assicurazioni “La Basilese” a Vienna (1990-93); il complesso
scolastico a Lising-Vienna; il Millenium Tower sul Danubio a Vienna; l’Istituto di Cultura austriaco a Praga;
l’Università di Maribor in Slovenia; la Biblioteca civica di Biberach in Germania (1992-95); il centro alberghiero e
commerciale Grifone a Bolzano; numerose piazze e spazi pubblici a Leoben, St. Pölten, Vienna, Salisburgo,
Cormons, Pirano, Spalato, Motta di Livenza (2002); il Museo d’arte moderna Ca’ Pesaro a Venezia (1997-2002);
il parco archeologico del Teodorico a Ravenna e via Mazzini a Verona Ha vinto numerosi concorsi internazionali,
tra i quali il Ministero delle acque a Berlino; il Ministero dell’istruzione e sport a St. Pölten, in Austria; il Museo
della ceramica a Ludwigsburg, in Germania; la grande chiesa e centro parocchiale di EuroMilano 2; il concorso
sulla riqualificazione delle rive di Trieste; il Museo di Arte e Disegno a Limoges, Francia. Ha ricevuto diverse
onorificenze, tra cui la laurea honoris causa dell’Università di Maribor (2000). Ha ricevuto il Kulturpreis für
Architektur di Vienna (1990) e il Premio della libertà dal Presidente della Repubblica della Slovenia (2003).
Adega Mayor – Portogallo, 2006
Álvaro Siza Vieira
Un sistema costruttivo votato alla semplicità, con cemento armato e
mattoni per le pareti esterne, intonacate e dipinti di bianco. Il primo piano
è pensato esclusivamente per la cantina, mentre il secondo ospita una dala
di degustazione, una cucina e una sala di degustazione.
Álvaro Siza Vieira (Matosinhos, Portogallo, 1933) studia architettura alla Universidade do Porto tra il 1949 e il
1955; il suo primo edificio è del 1954. Tra il 1955 e il 1958 collabora con Fernando Távora. Insegna alla
MOSTRE
Faculdade de Belas Artes do Porto dal 1966 al 1969 e alla facoltà di Architettura di Porto fino al 2003, docente
della cattedra di Costruzione. Tra i suoi progetti realizzati in Portogallo ricordiamo le residenze a Malagueira a
Évora (1977-97); la Scuola Superiore di Educazione a Setúbal (1986-94); la nuova facoltà di Architettura
dell’Universidade do Porto (1986-96); il complesso di residenze e uffici Terraços de Bragança a Lisbona (1992); la
biblioteca dell’Universidade do Aveiro (1988-95); il Museu de Arte Contemporanea a Porto (1991-99); il
padiglione del Portogallo a Lisbona per l’Expo ’98 (1995-98); la chiesa e il centro parrocchiale a Marco de
Canavezes a Porto (1990-96). Ha ricostruito parte del quartiere bruciato del Chiado a Lisbona (1988-89). In
Spagna ha progettato il Centro Galego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela (1988-93); il centro
meteorologico della Villa Olimpica a Barcellona (1990-92); la facoltà di Scienze dell’informazione a Santiago de
Compostela (1993-95); il rettorato dell’Universidad di Alicante (1995-98) e il complesso sportivo Ribera-Serrallo a
Cornellá de Llobregat a Barcellona (2001-06). Fuori dalla penisola iberica ricordiamo il centro culturale e
auditorium della Ibere Camargo Foundation in Brasile (1998) e il piano di recupero di Schilderswijk’ a The Hague,
in Olanda (1983-88). È stato insignito da dieci università. Del titolo di dottore honoris causa. Ha ricevuto
prestigiosi premi internazionali, tra cui il Mies Van der Rohre (1988) e il Pritzker Architecture Prize (1992).
Bodega Martín Berdugo – Spagna, 2004
Maria Viñé, Virginia Daroca
Una sorta di fortezza nel paesaggio arido della Ribera de Duero, regione
iberica caratterizzata da forti escursioni termiche giornaliere. Per questo
l'edificio è stato progettato per garantire l'isolamento termico ideale, grazie
al rivestimento di pannelli in cemento prefabbricato e la struttura in
allumino ondulato del tetto. Le due pigmentazioni della facciata esterna, infine, formano dei
disegni astratti che evocano i colori della terra e del vino che vi si produce.
Maria Viñé (Kassel, Germania, 1972) studia architettura in Francia all’École d’architecture Paris-Val-de-Marne e
in Germania, dove si laurea alla Technische Universität di Kaiserslautern. Dal 1998 al 2003 collabora con lo studio
Mateo-MAP Architects e, dal 2004, avvia l’attività professionale vo.vi.architecture.landscape con Martina Voser a
Zurigo, dove, dal 2003, già svolge attività didattica all’ETH, come assistente alla cattedra di Architettura e design
del professor Mateo. Virginia Daroca Castillo (Pamplona, Spagna, 197 1) si laurea nel 1998 alla Escuela Técnica
Superior de Arquitectura di Navarra. Nello stesso anno collabora con Josep Llinás, l’anno seguente con Roser
Amadó-Lluis Doménech e, tra il 1999 e il 2005, con lo studio Mateo-MAP Architects di Barcellona. Daroca e
Viñé hanno collaborato per la realizzazione della cantina Martín Berdugo che è stata recentemente insignita
dell’European Bauweltpreis “The first house” nella categoria edifici industriali.