DONNE IN CERCA DI GUAI?

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DONNE IN CERCA DI GUAI?
PROGETTO AREA A RISCHIO
Istituto Comprensivo
DE AMICIS-MASI
ATRIPALDA – (AV)
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
DONNE IN CERCA DI GUAI?
“La storia delle donne è la storia della peggiore
tirannia che il mondo abbia mai conosciuto:
la tirannia del debole sul forte.
E’ l’ unica tirannia che duri”.
( Oscar Wilde)
Il tema che ha informato tutte le attività svolte nella scuola è stato rappresentato dalla ”Donna”.
Il titolo dell’intero percorso “Donne in cerca di guai?” sta a significare come spesso la cultura del sospetto fa sì che la donna,
quando subisce l’aggressione da parte dell’uomo, venga sospettata di essere stata causa diretta o indiretta di quanto le è accaduto.
Gli approfondimenti e le ricerche che sono scaturiti, sono stati trattati nella dimensione diacronica e sincronica, in quella temporale e
spaziale. Particolare attenzione si è data alla violenza di genere contro le donne, intesa non solo come violenza fisica, ma anche
come violenza psicologica, sessuale, educativa, economica, patrimoniale, familiare e lavorativa L’argomento, femminicidio, è
stato trattato con la delicatezza e l’attenzione che hanno richiesto l’età degli allievi. I risultati di tale impegno sono confluiti nell’
allegato monografico, del giornale scolastico, interamente dedicato alle donne che hanno fatto la storia di ieri e di oggi.
Evitando ogni forma di banalizzazione si è poi scelto, per la rappresentazione teatrale, la chiave dell’ironia che non ha però evitato le
giuste riflessioni. Partendo da spunti tratti da interventi di comici noti, gli allievi hanno costruito il copione impegnandosi nell’intera
stesura. ( Si segnalano a riguardo l’intervento di Eva /Francesca da Rimini particolarmente esilaranti).
Una mostra cartellonistica ha reso, attraverso tavole sinottiche, la sintesi di ricerche sul fenomeno del femminicidio in Italia e,
attraverso il linguaggio immediato della comunicazione grafico-visiva, ha rappresentato in cartelloni la crudezza della violenza sulle
donne
Il lavoro non ha creato interesse solo nella comunità scolastica, ma è riuscito a coinvolgere il territorio anche nelle sue
figure istituzionali.
Pertanto “Diciamo Basta” attraverso i seguenti lavori:
1.
2.
3.
4.
Il numero monografico del giornale scolastico
Il testo teatrale elaborato dagli alunni
La rassegna fotografica della mostra
Invito che nella sua progettazione raccoglie il messaggio dell’intero progetto: attraversare la delicata tematica con
attenzione e profondità, ma senza rinunciare alla leggerezza.
5. Raccolta fotografica dell’evento
Il progetto Area a Rischio è stato coordinato dalla prof.ssa LUCIA TROCCIOLA
La Mostra è stata coordinata dalla prof.ssa ANTONIETTA PARZIALE con la consulenza grafica del prof. GIULIO RENZULLI
Vogliamo parlare della donna?
Beh! allora lo facciamo attraverso il nostro spettacolo:
Parleremo proprio di donne quelle che MAO TSE TUNG chiamava
L’ALTRA META’ DEL CIELO
Donne, se un uomo vi picchia non vi ama!
Il laboratorio di teatro è stato coordinato dalla prof.ssa MARIA PIGNATIELLO con la collaborazione della prof.ssa GIOVANNA MAFFEO e della prof.ssa
TIZIANA D’AMELIO
DONNE DI IERI
DONNE DI OGGI
Performance teatrale
DONNE IN CERCA DI GUAI?
Scritta dal gruppo di Teatro della scuola Secondaria “R: Masi”
oggi ISTITUTO OMPRENSIVO De Amicis-Masi
Coordinamento della sceneggiatura e stesura del copione prof.ssa GIOVANNA MAFFEO
Scorre la proiezione di immagini di donne che lavorano e che rappresentano l’emancipazione femminile mentre in sottofondo echeggia la voce di Fiorella
Mannoia che canta
Ci fanno compagnia
certe lettere d'amore
parole che restano con noi
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola:
lo sentiremo poi
Abbiamo troppa fantasia
e se diciamo una bugia
e' una mancata verita'
che prima o poi succedera'
Cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po'
e' per la voglia di piacere
a chi c'e' gia' o potra' arrivare
a stare con noi
Siamo cosi'
e' difficile spiegare
certe giornate amare
lascia stare
tanto ci potrai trovare qui
con le nostre notti bianche
ma non saremo stanche neanche quando
ti diremo ancora un altro si'
In fretta vanno via
delle giornate senza fine
silenzi: che familiarita'
E lasciano una scia….
La protagonista avanza uscendo dal pubblico, canticchiando la canzone di Zucchero si avvia sul palco
Donne du du du in cerca di guai
Donne al telefono che non suona mai
Donne du du du in mezzo a una via
Donne allo sbando senza compagnia
Negli occhi hanno dei consigli e tanta voglia di avventure e se han fatto molti sbagli sono piene di paure
Le vedi camminare insieme
Nella pioggia o sotto il sole
Dentro pomeriggi opachi senza gioia nè dolore
Donne du du du
Pianeti dispersi , diversi…
(Avanzano Maria e Giulia e introducono la performance)
GIULIA
Donne in cerca di guai recita il ritornello della canzone
MARIA
Ma le donne sono veramente in cerca di guai?
La saggezza popolare racchiusa nei proverbi direbbe di si!
(I “maschi” posizionati sotto al palco intervengono)
-Chi dice donna dice danno
-Dio fece la donna per ultima perché non voleva consigli mentre creava l'uomo.
-La donna per piccola che sia vince il diavolo in furberia.
-Donna a volante pericolo costante
-E potremo continuare fino a ricordare che i tornado e gli uragani hanno nomi femminili:
Wanda, Katrina, Irene…
(Giulia)
Vogliamo parlare della donna?
Beh! allora lo facciamo attraverso il nostro spettacolo:
Parleremo proprio di donne quelle che MAO TSE TUNG chiamava
L’ALTRA META’ DEL CIELO
(Maria)
Vorremmo però spiegarvi i motivi della nostra scelta: PARLARE DELLE DONNE
Questo argomento ha informato tutto il nostro lavoro, dal giornale , ai laboratori di legalità, teatro, danza, grafica e il risultato finale è consumato
qui davanti a voi tutti
(Giulia)
Tutto è nato a novembre in seguito ad una circolare ministeriale sul Femminicidio.
Noi, fino ad allora, in verità, non sapevamo neanche cosa fosse.
Femminicidio. Brutta parola vero? Sia per il suo terribile significato sia per la sua sgradevole sonorità.
E’ una parola DURA che sembra voler dare voce, eco, alle tante donne morte per mano di chi avrebbe dovute amarle.
(Maria)
Dal femminicidio siamo approdati allo studio del ruolo della donna nella società di oggi, di ieri e vogliamo dire la nostra su quello di domani.
Abbiamo ripercorso il difficile cammino dell’emancipazione femminile e abbiamo compreso che se oggi siamo ragazze libere è grazie al sacrificio
di tante donne.
Naturalmente non abbiamo voluto trascurare le nostre donne: le atripaldesi doc, quelle di ieri e di oggi e, là dove siamo riusciti ,le abbiamo
invitate. Di loro ci siamo interessate anche nel giornale tracciandone un breve profilo.
Tutto questo nostro lavoro lo dedichiamo naturalmente alle nostre mamme, alle nostre prof , alle nostre compagne e a tutte le donne della
nostra scuola , ma in particolare ad una DONNA per noi speciale di cui sveleremo l’identità solo alla fine.
(Maria Carmela)
Entriamo nel vivo dello spettacolo con una nostra compagna Dayana, ormai attrice consumata.
Alla sua maniera tenterà un monologo sull’uomo, ma sarà interrotta da tutte le donne che in questo nostro triennio di studio, hanno occupato le nostre menti e
spesso i nostri cuori. Sono donne uscite dai libri di storia, di letteratura e dai giornali.
Il testo è liberamente ispirato ad una poesia di una comica Sconsolata al secolo Annamaria Barbera
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DAYANA (SCONZY)
(SEDUTA AL CENTRO DEL PALCO, CON UNO SCIALLE)
Buonasera a tutti signore e signori.
Ma buonasera soprattutto ai signori.
Si proprio a loro. Vi sembrerà alquanto strano che in uno spettacolo dedicato alle donne, io mi rivolga a loro, proprio agli uomini, nostra croce e delizia.
Ma seguite e capirete.
Io sono una donna, una donna sconsolata, e per questo chiamatemi Sconzy .
La vita mi ha ferito, l‟uomo mi ha fatto soffrire e a lui voglio parlare, così semplicemente con la poca cultura che ho,(in verità aggio sturiato poco)
ma parlerò con tutto il sentimento che ho qui (con la mano indica il cuore).
Quindi seguitemi parlerò all‟UOMO, ( indicando uomini presenti tra il pubblico)al marito, al compagno, al fratello, al padre e non per contrappormi a lui,
all‟uomo, ma per insegnargli a rispettarmi.
La vita è na passeggiata diamoci la mano e camminiamo insieme!
(Si schiarisce la voce e incomincia con molta enfasi)
(Si rivolge a GIACOMO , sotto al palco, seduto al tavolo di un bar rappresentando il suo interlocutore maschile durante tutta la sua declamazione )
Uomo, HOMMO,
SI‟, NON FAR FINTA DI NIENTE è A TE CHE MI RIVOLGO
lo so che il momento è delicato, ma io ringrazio il Padre Eterno per il dì che ti ha creato
che se tu su questa terra ora non ci stavi,
me lo dice qualcuno per che fare io campavo?
Irrompe il 1° personaggio femminile
FABIANA /PENELOPE ( mantenendo il telaio )
Un momento ho da dire qualcosa a questo uomo:
(con epica enfasi)
Gli dei che abitano le case dell’Olimpo mi siano da testimone,
per te uomo per la tua sete di avventura resi il mio cuore duro, più di ogni debole donna:
certo un’altra non sarebbe stata così irremovibile in cuore, lontana dal suo sposo.
Insomma tu, ULISSE, si passato per l’eroe che seguì “virtute e conoscenza” e io pa povera
scema che tesseva di giorno e sfilava di notte.
(Aldo passando sotto al palco)
Penè mettitelo in testa Ulisse non si voleva arritirà
Circe e Calipso ne sanno qualche cosa
PENELOPE
Taci uomo, taci! NON INFIERIRE
(Nicola)
Penè Sienti a me -va a tesse a tela!
PENELOPE
Che gli dei possano darvi la saggezza che vi manca
SCONZY
Stavo dicendo :
Uomo, hommo
tu mi piaci mi piaci veramente
mi piace la tua voce, il tuo corpo, la tua mente
DIDONE (Nathalie rivolgendosi all’interlocutore maschile)
Si Enea tu mi piacevi veramente, col corpo e con la mente in te ho riconosciuto i segni dell‟antica fiamma e io Didone regina dei cartaginesi mi
sono prostrata ai tuoi piedi.
Ma tu Enea te ne si voluto i.
Tutta colpa della “mission impossibol” che t‟avevano affidato
e a chilli Penati che tenevi appresso .
Intanto tu sei il fondatore della stirpe romana, io na povera suicida.
SCONZY
Dicevo: Uomo , hommo
tu mi piaci, mi piace il profumo di tabacco e caffè
mi piacciono i baffi, la cintura, il gilè
mi piace il tramviere che mi porta a casa mia
mi piace l'operaio che aggiusta la via
mi piacciono lo sportivo, il cantante, l'attore,
Entra Elena ( Serena )
Ecco , i maligni sostengono che questo è stato il mio problema, mi sono piaciuti troppi uomini
e in epoche in cui gli uragani e i tornado ancora non avevano nomi femminili, io aggio fatta scoppià na guerra e che guerra!
Na guerra epica,
per l‟appunto la guerra di Troia.
La leggenda mi ha consacrato come la FEDIGRAFA!!!!!!!!!!!!
Andromaca (tenendo un bambolotto tra le braccia)
Di te io priva , ahi lassa!
Ch’altro mi resta che il perpetuo pianto
Orba del padre io sono e della madre
Si io sono la sfigata per eccellenza
Già m’avevano acciso a famiglia sana,
non mi vaco a sposà a Ettore che pure more acciso!
E non bastava che ero sfortunata orfana e vedova, tanto che tutti gli eroi epici quando mi vedevano facevano i corna,
finisco a fa a serva a quei supponenti dei greci.
Sconzy
O Gesù che via vai, incomincio ad andare in confusione
pare i sta a stazione Termini
Cerco di continuare
Uomo, Hommo tu mi piaci
Non inorridite, mi piacciono persino i politici,
Mi piace il triunvirato: mi piace Bersani, Grillo e Berlusconi
Mi piace il mio dottore
mi piacciono tutti, non m'importa che fanno
mi basta che ognuno sia un uomo,
non un quacquaracquà!
Entra Eva (Filomena)
Ma scusate vi siete dimenticate di me:
EVA, la prima donna, la tentatrice colei che porta sulle spalle il peso del peccato originale.
E badate bene tutto pe „na mela! I che tirchieria!
Fosse stata almeno na melinda!
Biancaneve pe na mela ha trovato l‟amore, io invece…
E poi la mela l‟abbiamo rubata in due e a me è toccato a peggio
( con il vocione)-Tu donna partorirai con gran dolore!
E‟ da allora, qualsiasi cosa subisce una donna da parte dell‟uomo: nu schiaffo, nu tuorto, na violenza, a prima cosa che l‟addimmannano:
” Ma tu l‟avissi provocato? Fussi stata ammiccante?
E quindi io per tutti sono la peccatrice con l‟aggravante della tentazione
Voi vi chiederete e… Adamo?
Beh è accaduto tutto a sua insaputa!
SCONZY
I che pacienza che ci vo’
Tornammo a comincià
Mi piace l‟uomo, l‟Hommo
che ha una legge, che è quella del cuore
che dentro è modesto e fuori è signore
che sa parlarti con bella fantasia
che pure a parole può mettere allegria
che sa guardarti con quel sorriso
che scatena l'inferno...ma promette il paradiso.
(Sulle due ultime parole inferno e paradiso Entrano 2 personaggi)
Francesca
Beatrice
-a proposito e l’inferno
-a proposito ru Paradiso
Francesca (Giulia Z. recitando con enfasi)
“Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor ch‟a nullo amato amar perdona.
Mi prese del costui piacer sì forte…”
Il mio è uno di quei casi in cui la cultura non aiuta, come dire non paga.
Se invece di leggermi il libro di Lancillotto m’avesse fatto na sana passeggiata io non sarei diventata n’adultera e soprattutto non fosse morta accisa
Mi chiedete di Paolo,
vi invito a guardarlo (indicando Carmine con la faccia inebetita) certo meglio i Giangiotto è,
ma vi fa penza’ a u sesso forte?
Nun parla, nu’ scrive, nun telefona…
Beatrice/(anche qui con enfasi)
…tanto gentile e tanto onesta appaio …quando altrui saluto
Che gli occhi non ardiscon di guardarmi…
(Cambiando voce)
E qui nasce la fregatura!
La gabbia dorata creata da lui: l’uomo, Hommo!
Ci sono luoghi in cui tale gabbia è visibile e assume la forma di burka,
altrove le donne la portano dentro e si chiama: Paura.
Sconzy
Queste donne in verità dicono cose interessanti, ma mi interrompono continuamente,
Dio lo sa quanto è difficile farsi seguire da un uomo,
ma riprendiamo.
Santa pacienza che si deve fare quando si è donna!
(Si schiarisce la voce e riprende)
Uomo, Hommo
Io ti voglio bene
Sia quando ti chiami Giulio, chi Giulio? ma Renzulli naturalmente
o Di Pietro, o Anzalone,
Mangialomini poi è la mia passione !(Professori della scuola)
Entra Monna Lisa (Ilaria)
Mi conoscete?
In questa scuola mi ha introdotta proprio quel Giulio di cui parlavate , sono Monna Lisa.
LA GIOCONDA.
La più ammirata al mondo. La donna RIDENS
Vi chiederete : Ma che avrò da ridere.?
Rido di te uomo. Hommo
Puoi vendicarti deturpandomi con baffi, corna e chi ne ha più ne metta.
Ma io resto qui ne la ville lumiere ad essere la più ammirata e a ridere di te. (Si allontana ridendo…)
(SCONZY CON VOCE NERVOSA )
Riprendiamo co na santa pacienza. Uomo, Hommo!
Io sono donna e sono fatta per te,
ma mi devi cercare, mi devi CAPIRE, MI DEVI RISPETTARE
E non chiamarmi Amo‟, anima mia , tesò se poi qundo siamo da soli m‟abuffi i pacchiri!
Entrano Monaca di Monza (con aria scaltra) e Lucia (manzoniana, con gli occhi bassi e aria umile)
Sono Geltrude più conosciuta come la monaca di Monza, la monaca ribelle. Gli uomini mi hanno rovinato la vita. La storia la sapete non sto qui a raccontarvela
(rivolgendosi a Lucia )….lei ha avuto la fortuna di essere sia promessa che sposa…io NO !
Gli uomini mi hanno condannato ad essere la peccatrice.
(rivolgendosi a Lucia ) parla adesso non stare sempre muta
Lucia:
“…quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…”
Aldo
-Mo‟ incomincia nata vota, mica vuole racconta‟ tutta‟ a storia
Lucia
e intanto gli uomini hanno determinato la mia vita, ho incontrato il forte, il violento, il generoso, il compagno, il frate e il prete, tutti hanno DECISO per me e
io sono diventata il simbolo della donna remissiva, dolce, colei che ascolta, la madre, il fidanzato, il prete, il monaco.
-Lucì sposati, Lucì nonti sposà
Lucì parti, Lucì resta.
Ma chi ha ascoltato Lucia, LA PROMESSA SPOSA ?
Michele
Luci na cosa è certa sto matrimonio NON S‟HA DA FARE
Entrano Anita Garibaldi e la contessa di Castiglione sventolando un tricolore
Anita
- DONNE, ITALIANE IL VOSTRO paese è nato attraverso il mio sacrificio eppure dell‟eroe dei due mondi sono pieni i libri e di Anita chi ne parla? Ma avete
idea di quanto mi è costato stare dietro a Garibaldi? Già è difficile seguire il proprio uomo nel mondo, ma in due è troppo!
Contessa
Molto odiata dalle donne, molto amata dagli uomini sono la vera FEMME FATALE DEL RISORGIMENTO!
La storia mi chiamò, fui arruolata alla causa dell‟indipendenza d‟ITALIA e mi fu detto :
-Andate e usate tutti i mezzi che vi pare ma riuscite!
(ridacchiando maliziosamente e sfilandosi un guanto)
..e io, Contessa di Castiglione li usai, tutti i mezzi “Napoleon mon amour”
SCONZY
Riprendere diventa sempre più difficile, poi io mi appassiono alle storie
Ma non ci distraiamo
Uomo, Hommo
NON MI TRATTARE COME FOSSI UNA COSA
POI IO CACCIO LE SPINE...E TI PERDI LA ROSA
Uomo, io sono donna e sono fatta per te.
Ma tu devi SPARTIRE la vita con me mi devi capire
Irrompono le donne moderne
Maria Teresa di Calcutta
“donna quando non vorrai correre cammina veloce
Quando non potrai camminare veloce, cammina
Quando non potrai camminare ,usa il bastone però non trattenerti mai”
Rita Levi Montalcini
Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza
Marylin Monroe:
Non posso farmi condizionare dalle regole…io vivo le mie emozioni.
C‟è solo un vero piacere quello di vivere
Margherita Hack:
“Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede “
Aung San Suu Kyi
E‟ indispensabile liberarsi dalla morsa dell‟oppressione
Angela Merkel ( con ironica intonazione germanica)
-mi chiamano la cancelliera di ferro, la cosa di cui sono fiera è di far filare i tanti statisti che sperano nei miei ja e temono i miei nein
Ylari Clinton
Un giorno speriamo di liberare gli uomini dalla voglia di controllare la vita e stroncare i sogni di donne e bambine
Tawakkul Karman (Col chador sul capo)
Non ho mai guardato a me stessa come donna ma come essere umano, io devo essere rispettata perché sono un essere umano, non perché sono donna. (la
frase sottolineata declamata in arabo)
SCONZY
Con questo parterre straordinario di donne tento di riprendere il discorso con te (indicando Giacomo) e spero di concluderlo
Uomo, Hommo
Tu mi piaci e te l‟ho spiegato bene perché…
Il giardino segreto dove Dio ci ha creato
non l'abbiamo perduto, se restiamo abbracciati,
ma se tu ti ritiri, mio uomo adorato,
che devo dire ancora?
(Si alza e con tono minaccioso, getta lo scialle e rivolgendosi a Giacomo)
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato
e sai che ti dico scordati
la costola che mi hai prestato!!!
(Si chiude il sipario)
Un gruppo di ragazze alternandosi ricordano in sintesi e con degli adattamenti un intervento della Litizzetto
Uomini le donne vi amano anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli animali servatici, giacca, camicia, canotta, tutto
lasciato per terra finché sul divano non trovi un tizio con la felpa della sua squadra preferita che gioca alla Playstation.
Vi amano quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul tappetino e due quarti sul gas. E poi dite che viene leggero.
Vi amano quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo, mettendo in frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini
Amano i vostri piedi anche se sono armi di distruzione di massa.
Vi amano anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli
Vi amano.
Vi Amano quando a Natale scavate il panettone con le dita, e pure quando per farvi la doccia allagate il bagno
e vi amano anche se considerate come dogma assoluto che la pasta e fagioli della mamma è più buona.
Vi amano perché amano l’amore che è un apostrofo rosa tra le parole: E’ irrecuperabile …ma quasi quasi me lo tengo.
Ma attenzione le donne non vi amano quando le considerate di vostra proprietà, quando non concepite che una donna appartiene solo a se
stessa
Non vi amano quando le picchiate perché l’amore con le botte e la violenza non c’entra niente.
L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia.
Donne, se un uomo vi picchia non vi ama!
(Presentazione del Balletto )
E per concludere un ballo un po’ speciale contro la violenza sulle donne.
Anche noi ci siamo unite alle donne del mondo che dicono basta e con il flash mob mondiale
One Billion Rising
e in coro diciamo : “SE NON ORA QUANDO?”E ora vorremmo brevemente rivolgerci alla donna a cui abbiamo voluto dedicare il nostro
lavoro e lo faremo parafrasando la poesia di ERRI DE LUCA
CONSIDERIAMO VALORE ESSERE STATI ALUNNI DELLA RAFFAELE MASI
CONSIDERIAMO VALORE ESSERE CRESCIUTI E MATURATI GRAZIE ANCHE AI NOSTRI PROF
CONSIDERIAMO VALORE AVER E AVUTO IL PRIVILEGIO DI INCONTRARE, A SCUOLA E FUORI,
PERSONE
CHE HANNO AVUTO LA SENSIBILITA’ DI COMPRENDERCI ASSECONDANDO IL DESIDERIO DI REALIZZARE QUESTO LAVORO
DEDICATO ALLE DONNE.
E dopo questa
bella faticaccia c’è ancora
che oserebbe
affermare
“DONNE…IN
CERCA DI GUAI”
Il laboratorio di danza è stato coordinato dalla prof.ssa FRANCESCA TRIVELLI
qualcuno