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Voce
vallesina
della
Anno 61° - N. 22
settimanale della Diocesi di Jesi
www.vocedellavallesina.it
Domenica 22 giugno 2014
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
JESI: i fioristi in opera per la solennità del Corpus Domini
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi
SCHERMA: Si sono svolti i campionati europei a Strasburgo
La bellezza dei fiori Di Francisca e Vezzali sul podio
Accogliendo l’invito fatto da don
Gianni Giuliani, un gruppo di
fioristi jesini guidati da Ferziero
Santelli ha dato la sua disponibilità ad abbellire esteticamente uno
dei momenti religiosi più seguiti e
partecipati dai fedeli della Diocesi,
quello legato alla processione del
Corpus Domini in programma il
22 prossimo. A differenza di quanto avviene in molte zone d’Italia e
della stessa Vallesina i professionisti del fiore non si cimenteranno nella classica “infiorata”, non
realizzeranno, cioè, artistici tappeti floreali riproducenti opere di
grandi esponenti dell’arte pittorica
o immagini di fantasia attinenti la
festività religiosa; Santelli e il suo
gruppo realizzeranno “sculture”
polimateriche utilizzando materiali diversi, colorate e addobbate
con fiori, vari tipi di verde e fronde.
Tali strutture, composte da figure
geometriche piane e solide, pitturate e con l’inserimento di una croce saranno collocate nelle piazze
attraversate dalla Processione, vale
a dire: piazza Federico II, piazza
Ghislieri, piazza Colocci, piazza
Indipendenza, piazza della Repubblica e piazza Pergolesi. Per la realizzazione di queste opere hanno
dato la loro disponibilità i fioristi:
Marta Brazzini, Lino Lupinetti,
Roberta Ribichini, Marco Santelli
e Michele Santelli. “Ogni struttura – dice il M° fiorista Ferziero
Santelli – sarà pitturata con colori
simbolici: giallo, per rappresentare
il sole, luce e vita; l’azzurro a rappresentare l’aria e l’acqua, ovvero
libertà, freschezza e vita; il grigio,
che rappresenta l’equilibrio tra il
bianco e il nero, ovvero spirito e
corpo, ragione e sentimento.
Abbinata a questa performance
floro-artistica, in piazza della Repubblica, sarà realizzata una installazione floreale, mentre il Museo
Diocesano effettuerà una apertura
straordinaria; sabato, alle 17, sempre nella piazza principale, inaugurazione della mostra sui Miracoli
Eucaristici” che resterà aperta fino
alle 24.
Doveva essere trionfo azzurro e così
è stato. Ai campionati europei di
scherma di Strasburgo l’Italia ha recitato ancora una volta il ruolo della
dominatrice nel fioretto femminile,
grazie e soprattutto alle due jesine,
Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali.
Per le atlete del Club Scherma Jesi
un oro ed un bronzo nella prova individuale ed un sofferto oro in quella a
squadre. Il primo atto di questa bellissima storia, che continua a regalare
successi allo sport italiano, era andato in scena martedì 10 giugno. Elisa
Di Francisca aveva sbaragliato tutte
le avversarie e si era ripresa il titolo
continentale, già suo l’anno scorso a
Zagabria. Nei quarti vittoria per 15-10
sulla tedesca Sauber, nella semifinale
successo nel derby jesino con Valentina per 15-3 ed in finale trionfo assoluto sulla giovane azzurra Martina
Batini con un rotondo 15-5. «La tigre
doveva tornare fuori – aveva ruggito
la campionessa olimpica uscente dopo
la finale – In testa aveva tanto cose,
paure, ansie, tumulto. Poi sono riuscita a fare silenzio dentro di me, sono
come andata in trance».
Si è dovuta accontentare del bronzo
l’eterna Valentina Vezzali, sconfitta
in semifinale proprio dalla Di Francisca. «Ho un mese di tempo per allenarmi – guardava già avanti Valentina – A luglio ci saranno i mondiali a
Kazan».
Il bis azzurro era arrivato qualche
giorno dopo, sabato 14 giugno nella
prova a squadre contro la Russia. Anche lì Elisa Di Francisca aveva piazzato la zampata vincente, rimontando nel suo turno finale lo svantaggio
accumulato: dal 44-38 per le russe al
45-44 per le italiane ancora campio-
nesse continentali. «Queste cose ti
fanno capire che l’Italia c’è – aveva
spiegato Elisa al termine della finale
– Più i problemi ci sono, più noi sappiamo reagire».
Se la finale era stata da batticuore, il
cammino dell’Italia nei turni precedenti era stato senza sussulti: vittoria per 45-16 alla Romania nei quarti
e 45-23 sulla Polonia in semifinale.
«Questa è una squadra forte – aveva
commentato Valentina Vezzali, componente della squadra assieme alla
Di Francisca, alla Batini ed Arianna
Errigo – Nei momenti difficili ci siamo. Per me non è stato facile conciliare tutti gli impegni tra il Parlamento, la famiglia e la scherma. E da
noi c’è una concorrenza incredibile,
sono felice di questo Europeo: sono
tornata, un passo alla volta».
Giuseppe Papadia
FORZE ESTREMISTE DI AL QUAEDA – L’ISIS – STANNO CONQUISTANDO IL TERRITORIO IRACHENO CONTRO IL GOVERNO VOLUTO DAGLI USA
L’Occidente disorientato dall’eterna crisi medio-orientale
Sembra quasi che l’Europa e l’America siano
state colte di sorpresa dall’improvvisa avanzata verso la capitale dell’Iraq delle forze rivoluzionarie estremiste dell’Isis, che è una corrente
politico-militare-sunnita che intende rovesciare il
governo di Maliki messo in piedi dopo una interminabile guerra voluta da Bush. Isis vuol dire Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. É una costola
del quaedismo super agguerrita e super determinata a voler imporre la legge coranica interpretata nel più classico estremismo sanguinario
e oscurantista, mescolato a guerre di religione
e interessi economici. La definizione che si dà a
questo movimento combattente, esprime essa
stessa anche le finalità politico-geografiche che
l’Isis si propone: superare i confini della Siria-Iraq
e costituire un nuovo stato di esclusivo dominio
jihadista. Insomma, siamo di fronte ad una vera
e propria rivoluzione in un vasto territorio medioorientale. Una rivoluzione che – paradosso dei
paradossi – ha destato grande preoccupazione nel
governo iraniano – sciita - pronto ad aiutare il
governo dell’Iraq, pure sciita, quasi in tacito ac-
cordo con Obama. A questo punto è proprio vero
dire che gli estremi si toccano! E che “il nemico
del mio nemico è mio amico”. I due più spietati avversari da oltre vent’anni si ritrovano a
dover aiutare, sia pure per motivi tanto diversi,
il traballante governo di Maliki. Traballante perché, dopo la ritirata di tutte le forze occidentali,
l’estremismo islamico ne ha subito approfittato,
il governo ha agito in malo modo, la popolazione fugge a centinaia di migliaia, l’Isis trionfa
in quanto, altro paradosso, l’esercito ordinario
messo su con tanta fatica dagli istruttori occidentali, sta abbandonando il territorio alle forze
rivoluzionarie senza colpo ferire. Paura? Disorganizzazione? Tradimento?
É il clamoroso fallimento di tutta la politica
americana degli ultimi vent’anni. Due guerre
sono servite solo a seminare morti, dolori, miseria, odio. E adesso l’Europa sta a guardare sbalordita e Obama non sa cosa fare. Ma c’è forse
qualcuno che sa cosa si dovrebbe fare? Gli Usa
non pensano di mandare l’esercito, ma si limiterebbero a bombardare le forze rivoluzionarie.
Però un territorio non diventa tuo finchè non
viene calpestato dai tuoi uomini. Il bombardare
non risolve niente e una nuova guerra – sarebbe
la terza in quel territorio, senza contare quella
Iran-Iraq (1980-’88) – non la vuole nessuno in Europa e non la vuole il popolo americano. E allora
saranno i soldati iraniani a completare l’opera in
nome dell’eliminazione del terrorismo e in difesa dei fratelli sciiti?
Un colpo d’occhio sul mondo islamico degli ultimi trenta e più anni – ivi inclusa l’eterna tensione con Israele – ci offre solo guerre, colpi di
stato, agguerriti movimenti rivoluzionari. Quella
che sembrava la primavera degli stati islamici, in
realtà era solo il loro autunno. Ed ora vivono un
brutto inverno. Le terre letteralmente sconvolte sono la Libia, l’Egitto, la Siria, l’Iraq. Problemi enormi troviamo in Pakistan, in Afghanistan,
e, perché no? anche in Turchia, sol che si tenga
presente il secolare tentativo dei curdi di formare il loro stato nel triangolo di confine IraqTurchia-Iran: il loro sognato Kurdistan. Tant’è
che – altro paradosso – se ora c’è una terra ricca
Murales con carta geografica del mondo
(archivio Sir)
e calma in Iraq, questa è quella occupata, dopo
la caduta di Saddam, dai curdi. Una regione che
l’Isis si è ben guardato dall’attaccare, nonostante le ricchezze del sottosuolo.
Chi in questo sconvolto quadro islamico in costante crisi, ne esce bene è solo Israele che,
ignorando totalmente le ultime esortazioni e
speranze di papa Francesco, continua imperterrito ad occupare pezzi di territorio palestinese.
Il sogno mai abbandonato del Grande Israele.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
2 | cultura_società
22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
CUPRAMONTANA: l’Infiorata si ripete da 66 anni
JESI: Giornata Europea della Musica il 21 giugno
Festa grande, in quel di Cupramontana, per “Anno dopo anno, grazie all’impegno di tanti
l’esplosione di colori che si rinnoverà dome- volontari, l’infiorata di Cupra acquisisce prenica 22 giugno per l’Infiorata del Corpus Do- gio e notorietà ben oltre i confini locali - afmini, come in paese avviene ormai da 66 anni. fermano i parroci cuprensi Giovanni Ferracci
Per una celebrazione colorata, una festa per e Maurizio Fileni, che invitano tutti a dare
gli occhi che vede oltre 1.600 metri quadrati una mano all’organizzazione -. Da un lato
di tappeti floreali per le vie del centro stori- realizziamo con l’infiorata una importante
co e strade limitrofe, frutto del lavoro di tanti manifestazione per il paese e dall’altro onoriamo una componente religiosa
che costituisce la radice profonda
e sempre vivida dell’appuntamento. Nessuno che si senta cuprense
può mancare a un simile appuntamento. Quest’anno, dopo tanti
anni - sottolineano – si tornerà
all’infiorata originale, cioè realizzata solamente con fiori ed erba
fresca. Anche questo va a vanto
dei nostri infioratori”. Il Corpus
Domini chiude la ‘primavera’ della
capitale del verdicchio tradiziovolontari, di diverse associazioni locali, dei nalmente ricca di appuntamenti religiosi e
ragazzi e delle insegnanti delle locali scuole popolari grazie alle parrocchie e ai volontae dell’opera delle parrocchie. Un appuntamento da non perdere giacché la maestria
degli infioratori cuprensi è stata riconosciuta
anche a livello nazionale e domenica 29 giugno sono stati chiamati ad infiorare Via della
Conciliazione a Roma, nell’ambito del raduno nazionale che vedrà infioratori da tutta
Italia cimentarsi in questa non facile arte.
In quel di Cupramontana, invece, i tappeti floreali saranno allestiti in piazza Cavour,
piazza IV Novembre, via Matteotti, don Minzioni, don Menicucci, Ferranti, via Roma e
resteranno ammirabili sino a tarda sera.
In questi giorni si stanno raccogliendo i petali (in modo particolare ginestre, lupinelle e
gigli) mentre gli artigiani locali hanno già realizzato gli stampi sui disegni creati dagli studenti della scuole cittadine. Sabato, nottetempo, inizierà l’apposizione dei manti colorati
lungo il percorso che in mattinata sarà percorso dalla solenne processione del Corpus
Domini che muovendo dalla chiesa di San ri: Pellegrinaggio alla Madonna della Grotta,
Leonardo farà brevi soste presso gli altari al- Palio di Sant’Eleuterio, Festa dei Matrimoni e,
lestiti nella centrale piazza Cavour e lungo via appunto, Infiorata.
Ferranti (di fronte alla locale casa di riposo).
Andrea Brunori
Il solstizio d’estate è alle porte e l’Associazione Musicale
“Regina della Pace” è al lavoro
per onorare questo particolare
momento dell’anno scelto per
celebrare la “Giornata europea della Musica”. L’iniziativa,
si sa, ha preso il via in Francia
nell’ormai lontano 21 giugno
1982, diffondendosi poi nelle
nazioni limitrofe fino a coinvolgere l’Europa intera. É nel 1995
che il giorno del solstizio d’estate viene ufficialmente proclamato come il giorno in cui tutti gli appassionati di musica, professionisti, dilettanti o
semplici amatori si ritrovano per cantare o
suonare brani antichi e moderni nei luoghi
più impensati e nelle ore più strane. Sono
quattro anni che il Coro “Regina della Pace”,
aderendo all’invito della Federazione Nazionale di cori (Feniarco) si è unito alle migliaia
di gruppi o singoli appassionati per offrire al
pubblico un concerto, singolare non tanto
per il genere musicale proposto, quanto per
l’orario scelto per l’esecuzione: il concerto,
infatti, avrà inizio alle ore 6 del mattino. Un
orario non certo scelto a caso, bensì dopo
aver accertato che il luogo prescelto, vale a
dire l’antica chiesa di Santa Maria del Piano,
presenta una peculiarità: l’abside, infatti, è
Manti colorati per il Corpus Domini Le proposte del Regina della Pace
SANTA MARIA DEL PIANO: la festa unitaria dell’Azione Cattolica
In festa come una grande famiglia
La festa unitaria ha sempre rappresentato per
l’Azione Cattolica diocesana non solo l’atto
conclusivo del cammino invernale ma soprattutto l’occasione per ritrovarsi tutti insieme,
dai bambini fino agli adulti, passando per i giovani, e vivere in allegria un pomeriggio come
una grande famiglia. Così domenica scorsa a
Santa Maria del Piano la festa unitaria è stata
nuovamente un bel momento associativo per
gli oltre cento presenti. Prima la messa, celebrata dall’assistente generale diocesano, don
Giovanni Rossi, che nella sua omelia riprendendo le parole di Papa Francesco ha ricordato a
tutti la missione dell’Azione Cattolica. «Il San-
to Padre ci ha dato tre punti da seguire: rimanere con Gesù; andare
dove c’è bisogno, senza mai stare
fermi; gioire per aver incontrato il
Signore ed annunciarlo agli altri».
L’anno associativo appena concluso
è stato ricco di eventi, dagli incontri sull’Avvento, la veglia dell’Immacolata e quella della Pace, fino
alla PrimaverAc ma soprattutto è
stato quello del cambio della Presidenza diocesana. Dopo il positivo
triennio di Alessandra Marcuccini,
ora è il turno di Luca Gramaccioni,
che nel suo breve discorso ha ringraziato tutti gli aderenti per l’impegno costante. «Grazie
della vostra presenza – aveva detto – Oggi qui
ci sono i bambini fino alle nonne: questa è una
ricchezza importante per la nostra associazione. Contare su delle famiglie così è una spinta
forte e un valore aggiunto per andare nel mondo ad annunciare la Parola del Signore».
La serata poi è proseguita con la cena e i giochi
per i più giovani. La festa unitaria tuttavia non
chiude il cammino dell’Azione Cattolica, che
prosegue con tutte le iniziative estive, come i
campi estivi e le uscite di settore.
Giuseppe Papadia
rivolta verso est, così come si usava nei secoli passati. Questo fa sì che alle sei del mattino il sole, penetrando dalle vetrate rivolte
ad set. diffondano tra il pubblico un caratteristico colore giallastro ricco di suggestioni.
Con questa scenografia il M° Diego Pucci dirigerà i “suoi” ragazzi che proporranno brani classici della polifonia sacra e profana dei
secoli XVI-XVIII.
A conclusione del concerto gli stessi coristi
offriranno ai presenti una delicata colazione a base di prodotti lattieri della Cooperlat
Tre Valli e dolci vari offerti dal “Regina della
Pace”. L’ingresso, così come disposto dalle
autorità musicali europee, è gratuito e aperto a tutti coloro che amano la musica.
Sedulio Brazzini
JESI: al Museo Diocesano in mostra la tradizione eucaristica
Le comunità cristiane del territorio
In occasione della festa del Corpus Domini,
la solennità del Santissimo Corpo e Sangue
di Cristo, il Museo diocesano ha pensato per
questo fine settimana a un percorso all’interno
delle sue sale in cui saranno messi in rilievo gli
apparati e gli oggetti connessi con
l’altare e l’Eucarestia. Il percorso
tematico servirà per raccontare
e descrivere questi oggetti, quelli
più prestigiosi e preziosi ma anche gli apparati più semplici, che
testimoniano la profonda e secolare affezione delle comunità cristiane del territorio all’Eucarestia,
evidenziando il rapporto tra le
diverse suppellettili ecclesiastiche
e questo Sacramento. Tra le opere
più significative di cui si potrà approfondire la
conoscenza segnaliamo: le due edicole lignee
istoriate del XVI secolo a forma di tempietto classicheggiante, i più antichi esemplari di
tabernacolo eucaristico architettonico conservati in Diocesi; lo straordinario stendardo
processionale ligneo Cristo Sangue Giusto,
simbolo immediato del mistero eucaristico; il
settecentesco dipinto rappresentante L’istituzione dell’Eucarestia; la grande Croce processionale istoriata, opera imponente per dimensioni e rarissima nel suo genere;
calici, pissidi, ostensori e tabernacolo portatile facenti parte del
tesoro del museo. Unico pezzo
non appartenente alla collezione
che potrà essere ammirato solo
in questa occasione è lo splendido e imponente ostensorio raggiato del 1888, opera dell’argentiere romano Camillo de Angelis,
che veniva utilizzato per esporre
l’ostia consacrata durante le solenni celebrazioni eucaristiche che si svolgevano in cattedrale, posizionato al centro
dell’apposito monumentale tronetto oggi
conservato al museo.
L’orario di apertura di sabato 21 e domenica 22
giugno sarà dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito.
AL PREMIO VALLESINA DEL 28 GIUGNO A MORRO D’ALBA
Giovane promessa al pianoforte
Tra gli artisti che si alterneranno durante
la serata di gala della settima edizione del
Premio Vallesina una giovane promessa
della musica. Sabato 28 giugno alla Villa
Sant’Amico di Morro d’Alba il sottofondo
musicale sarà affidato a Claudia Contadini-Wright, classe 1997. Diciassette anni
di cui undici dedicati allo studio del pianoforte: all’età di sei anni studia lo strumento superando esami di teoria e pratica con i massimi voti. Attualmente si
sta preparando per l’esame di diploma di
pianoforte che affronterà il prossimo autunno. Nata a Londra da madre italiana e padre
inglese, Claudia vive nella capitale britannica dove frequenta la scuola superiore North
London Collegiate School, accompagna il
coro della sua parrocchia suonando la chitarra, parla tre lingue: italiano, inglese e polacco.
Buona anche la conoscenza del francese e del
tedesco. Impegnata nel volontariato ha interessi come la psicologia e la biologia.
regione | 3
Voce della Vallesina | 22 giugno 2014
UNO STORIOGRAFO ANCONETANO E UN FOTOGRAFO PUGLIESE SCOPRONO UN INFERNO
scusateilbisticcio
I campi di concentramento nelle Marche
(ghiribizzi lessicali)
PeterPun (con la u)
www.peterpun.it
CALCIO FEMMINILE “DANTESCO”
(Maturità: colloquio d’Italiano)
- La Divina Commedia è composta, come sai, di terzine. Come
definiresti una terzina?
- Una calciatrice che scende in campo a protezione della
portiera.
ATTENTI BENE A NON CONFONDERE…
…il Perugino con il Pinturicchio
il Pinturicchio con il Primaticcio
van Dyck con van Eyck
Cary Grant con Gary Cooper
Robert Mitchum con Ernest Borgnine
Marilyn Streep con Lia Zoppelli
la Pettinelli con la Panicucci
ma soprattutto
Fabio Fazio con Bashar al-Assad
PARLA FRANCO FRANCHI
Cambio di vocale… da pedigree
Seceleanuzzu veracessemu sognu. Come dire: appartengo alla
nobile ETNIA ETNEA al 100%.
ASSONANZE E CONSONANZE
BOCCIOLO
–
CIBO
RUMINATO
–
FANGO
–
“FIASCO”/”CATORCIO”/”TAROCCO” (metaforici) – TONFO
Le corrispondenti parole inglesi presentano, tutte, una
caratteristica che le accomuna e che salta subito all’occhio.
Quale?
***
Risposta al quesito precedente:
Diamantina Spathis contava, nel 1802, 55 (cinquantacinque)
anni “appena”. Uno in meno di Sharon Stone, di cui la stampa
ha recentemente esaltato, all’unanimità, la splendida seconda
giovinezza. Cambiano i tempi e i parametri anagrafici.
lacitazione
A CURA DI RICCARDO CECCARELLI
La responsabilità degli intellettuali
Ancor più che i politici, sono gli intellettuali europei, gli artisti e gli scrittori, a portare una pesante responsabilità del
disagio europeo, nel momento in cui sottovalutano o dimenticano il compito di una continua ricostruzione dell’umanesimo. Erede del cristianesimo (cattolico, protestante, ortodosso) e delle sua fonte che è il giudaismo, compatibile con
il trapianto massiccio dell’islam, l’Europa umanistica è chiamata oggi a ideare dei ponti fra i tre monoteismi, e con le
altre religioni.
Julia Kristeva, dall’introduzione alla nuova edizione di
Stranieri a noi stessi” in “Il Sole 24 Ore”, domenica 1
giugno 2014.
possono essere ricordati almeno alcuni
fra quelli più vicini al nostro territorio:
di Treia (Villa ‘La Quiete’) dove furono segregata solo donne; di Pollenza
(Villa Lanzi); di Petriolo (Villa ‘La Castelletta’); di Fabriano, Sassoferrato,
dell’Abbazia di Fiastra, di Urbisaglia,
di Senigallia. Le condizioni di vita in
questi ‘campi’ erano difficili anche se
agli internati non spettavano duri lavori. Vivevano in ogni modo sotto stretta sorveglianza. Non potevano avere
contatti con gli abitanti del luogo, né
allontanarsi oltre una zona perimetrale definita. Ogni giorno ad orario
prestabilito dovevano presentarsi alla
stazione locale dei carabinieri per firmare il registro delle presenze. Altri
disagi erano la scarsità dell’acqua e del
riscaldamento come pure l’erogazione non continua dell’energia elettrica.
Era tuttavia la lontananza dai familiari a pesare di più. Potevano giungere lettere o pacchi che venivano però
consegnati solo dopo scrupolose verifiche. Più dure erano le condizioni di
vita nei campi di concentramento per
prigionieri di guerra. Organizzati militarmente e gestiti generalmente da un
colonnello si trovavano a Servigliano,
Sforzacosta, Monte Urano, Castelraimondo. Vi furono fughe da questi luoghi, ma anche catture e trasferimenti
in campi di sterminio nazisti.
La sobrietà dello stile, l’ampia e accurata documentazione, la cronaca puntuale dei fatti, la dettagliata descrizione dei luoghi valorizzano un libro che
certo entrerà in tutte le biblioteche
regionali e nazionali. Alle motivazioni
per le quali dichiaratamente si è voluto dare alla luce questa opera se ne aggiunge una di carattere personale e affettivo. Giuseppe Morgese ha dedicato
il libro a suo padre, Michele Morgese,
internato militare, tra il 1941 e il 1946,
nei campi di concentramento per prigionieri di guerra di Ramgarh e Bairagarh, nel Bhopal, in India. Il libro non
è stato scritto dunque solo con distacco speculativo, ma anche con il cuore.
inferi’: un lungo pellegrinaggio negli
archivi storici di Ancona, Macerata,
Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro, Roma.
Il secondo è anconetano. Giornalista
e fotografo, premiato nel 2010 come
‘Marchigiano dell’anno’, collabora attualmente con le più importanti agenzie di pubblicità. Il libro che hanno realizzato insieme ha titolo “Una regione
e i suoi ‘campi’. Tra concentramento,
internamento, deportazione e supplizio
(1940-1944)”. L’opera intende essere un
contributo alla verità e alla giustizia
affinché, non dimenticando il passato,
non si compiano più in futuro gli stessi
errori.
Dopo Venezia, Torino e diverse città
delle Marche anche a Jesi, a Palazzo
Colocci, il libro è stato presentato il 9
aprile scorso nel contesto della rassegna ‘Storia e resistenza 70 anni dopo’
organizzata dal Centro Studi Marchigiani e dal Centro Cooperativo Marchigiano di Jesi. Sono intervenuti i due
autori, Marco Severini e Katia Mammoli che ha introdotto le loro relazioni.
In una veste tipografica di gran pregio
l’opera offre un’ampia documentazione
fotografica di quelli che furono campi di concentramento. Le immagini
sono rigorosamente in bianco e nero,
in questo caso molto più suggestivi
ed evocativi del colore. La descrizione
dei luoghi è tracciata prima a grandi
linee, poi dettagliatamente, corredata
da testimonianze di vario genere: doAugusta Franco Cardinali
cumenti amministrativi, elenchi dei
segregati, brani estratti dalle loro let- Giuseppe Morgese. Daniele Duca.
tere ai familiari, richieste di permessi, ‘Una regione e i suoi ‘campi’. Prefaziorelazioni dei dirigenti, mappe dei luo- ne a cura di Riccardo Di Segni, Rabbino
ghi di detenzione distinti per province. Capo della Comunità Ebraica di Roma.
Dei campi di concentramento descritti Ed. Ikona – Venezia.
IL SOUVENIR TURISTICO DI JESI PER VEDERE LA CITTÀ CHE NON C’È PIÙ
lapulce
Il Progetto JES! presenta “Cerca Inquadra Pensa”
Previsioni
Ho passato una settimana da incubo. Da lunedì piovono (è il
caso di dirlo) drammatici comunicati di “allerta meteo” che
danno con assoluta certezza un fine settimana da diluvio universale proprio da noi. Si prospetta il rinvio del pellegrinaggio
Jesi-Loreto a piedi; l’AC appronta un “Piano B” (!) per la festa
finale non più in campagna ma al coperto; la rassegna nazionale canina ai giardini pubblici vive ore drammatiche. Poi arriva
sabato e domenica e non succede niente (almeno qui). Il ridicolo sta proprio in quella imperante assoluta certezza.
Delegazione
ASSONAUTICA
Quando si pensa ai campi di concentramento si immaginano subito con
orrore quelli di Auschwitz o di Dachau.
Ebbene, durante l’ultimo conflitto anche nelle Marche esistevano campi di
concentramento, certo non simili a
quelli in cui vennero compiute le efferatezze naziste, ma in ogni modo
istituiti come luoghi di internamento
e detenzione destinati a quanti, allontanati dalle famiglie e privati della
libertà, erano considerati ‘nemici della patria’. Si stenta a credere che nella
nostra regione se ne contassero più di
cento. Anche più assurdo sembra il
fatto che dell’esistenza di queste prigioni si sia persa la memoria. I luoghi
di segregazione erano palazzi nobiliari,
ville o abbazie, isolati o difficilmente
raggiungibili. Impossibile riconoscerli
oggi. Sono stati spesso trasformati in
alberghi di lusso, ristoranti o residence
adibiti a matrimoni, feste di gala e ricevimenti. Allora vennero occupati dietro compenso con un regolare contratto di locazione che specificava anche
la destinazione d’uso. Furono amministrati secondo norme burocratiche rigorose che prevedevano un resoconto
dettagliato di tutte le spese, quali che
fossero: rifornimento dei viveri, visite
mediche, disinfestazione, forniture di
legna o di biancheria. Poiché agli approvvigionamenti contribuiva anche la
gente del posto, furono evitati scandali.
Eppure in questi luoghi finirono non
soltanto dissidenti politici ed ebrei, ma
anche persone sospettate o segnalate
per futili motivi, magari da un vicino
di casa con il quale non si era in buoni rapporti. La memoria sembra aver
completamente rimosso i fatti di allora. Si direbbe che nessuno ne sia stato
ritenuto responsabile, tanto meno che
per essi abbia scontato una pena.
Ne hanno invece risvegliato il ricordo
Giuseppe Morgese e Daniele Duca. Il
primo è pugliese. Laureato in Scienze
Giuridiche, appassionato di storiografia, ha scoperto quasi casualmente l’esistenza dei campi di concentramento
delle Marche effettuando ricerche su
due partigiani, Livio Cicalè e Giuseppe
Biagiotti che risultavano fucilati in un
campo di concentramento della nostra regione. La rivelazione lo indurrà
a continuare il percorso avviandolo a
quella che ha definito ‘una discesa agli
Sabato 21 giugno in Piazza Spontini, dalle 17 alle
21, si potrà guardare nell’obiettivo di una speciale
macchina fotografica facilitatrice di immaginazione per
esplorare la città e la sua storia attraverso 12 postazioni
disseminate nel centro di Jesi. “CIP (Cerca.Inquadra.
Pensa)” è il nome del souvenir ideato e realizzato per
turisti e cittadini dalla Scuola Internazionale di Comics
e Moustache, con la collaborazione di Archeoclub
d’Italia sede di Jesi, Gruppo Fai Jesi e Vallesina, Carlo
Autoscuole
CORINALDESI s.r.l.
Point
AUTOMOBIL
CLUB d’ITALIA
Cecchi e Stefano Cinti nell’ambito del Progetto JES! del
comune di Jesi.
JES! chiude il suo anno di attività e restituisce alla città
quello che è scaturito da circa un anno di lavoro in
rete dedicato alla formazione, alla valorizzazione delle
professionalità creative e del territorio: la sesta giornata
evento, JES!Day#6, invade tutto il centro cittadino con
numerosi appuntamenti dal mattino a tarda notte (www.
jesplease.it).
Autoscuole – Scuola Nautica – Corsi di recupero punti per patenti – Corsi
di Formazione Professionale CQC – per merci pericolose A.D.R. – per
Autotrasportatori – Studi di consulenza Automobilistica e nautica
Jesi, Via Mura Occidentali, 31 - tel. 0731 209147 c.a. - fax. 0731 212487 - Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel. 0731 200809 - fax 0731 201914 Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel. 0731 200809 - sede Consorzio Autoscuole Corinaldesi
Jesi, Via Marx, Zipa - operazioni collaudi Senigallia, via R. Sanzio, 71 - tel. 07160062 Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi - Adriatica - Falconarese) - Ostra - Marina di Montemarciano - Marzocca di Senigallia
4 | attualità
22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
A PORTONOVO PER PARLARE DI EUROPA
Mobilità scolastica
Si chiama Kepass (Knowledge Exchange Program
for the Adriatic School System) ed è un progetto
per l’integrazione europea attraverso il mondo della
scuola. Il 17 e 18 giugno la Regione Marche accoglierà,
presso l’Hotel Excelsior “La Fonte” di Portonovo, i
rappresentanti dei partners dei diversi Paesi che hanno
aderito al progetto: Slovenia, Bosnia, Montenegro,
Croazia, Albania, per l’Italia la Regione Friuli Venezia
Giulia e Collegio del Mondo Unito per discutere
insieme strategie e iniziative comuni da adottare per la
realizzazione del progetto.
«Kepass, a cui la Regione Marche ha prontamente
aderito – spiega l’assessore all’Istruzione, Marco Luchetti
che accoglierà i rappresentanti dei Paesi domani- si
pone l’obiettivo di ben posizionare le Marche rispetto
alle prospettive di crescita di Europa 2020, attuando le
strategie relative al miglioramento dell’apprendimento
ed alla integrazione tra Paesi attraverso il sistema
dell’istruzione. Gli obiettivi del progetto sono molto
ambiziosi: si tratta di mettere in condivisione moduli di
apprendimento all’interno dei rispettivi sistemi scolastici
nelle scuole selezionate in ciascun paese partner. Il
fatto che l’area geografica di interesse di questo progetto
comprenda quei Paesi e le regioni che sono il fulcro della
Civiltà Adriatica diventa uno strumento fondamentale
anche per la realizzazione della Macroregione AdriaticoIonica, privilegiando proprio la crescita di una cultura
di integrazione europea tra le nuove generazioni a cui
sarà devoluto il futuro sviluppo della Macroregione. Lo
vogliamo fare sia incrementando le connessioni tra il
sistema di educazione e il mercato del lavoro nell’area
dell’Adriatico, sia attraverso le attività e i linguaggi in cui
i giovani si sentono protagonisti con strumenti di pace,
amicizia, cultura ed aggiornamento delle competenze
professionali.»
L’ obiettivo dell’integrazione dei sistemi scolastici
adriatici consente di rendere maggiormente competitiva
l’educazione secondaria e creare opportunità per la
mobilità degli studenti con il riconoscimento reciproco
dei programmi di scuola secondaria e dei diplomi. Questo
tipo di condivisione e confronto tra i diversi curriculi
scolastici è già in corso: si sono realizzati diversi incontri
tra docenti di ogni Paese partecipante (“work-shop for
teachers”), in Bosnia, in Montenegro, in Slovenia, al fine
di preparare ed adeguare i rispettivi curriculi scolastici
per un insegnamento rivolto alla internazionalizzazione
tra i Paesi dell’area adriatica.
In tale ottica, dal prossimo settembre, per tre mesi, si
svolgerà la mobilità dei ragazzi già selezionati tra i
Paesi partner coinvolti nel progetto. Il percorso di
studio, tenuto in lingua inglese, o in lingua madre, darà
l’opportunità agli studenti partecipanti di arricchire le
loro conoscenze ed abilità interpersonali. Nella Regione
Marche arriveranno dalla Croazia, dalla Slovenia, e
dall’Albania, 15 studenti che saranno inseriti presso
l’Istituto d’Istruzione Superiore “Raffaello” di Urbino, gli
Istituti Alberghieri “Panzini” di Senigallia e “Buscemi” di
S. Benedetto del Tronto. Altrettanti studenti marchigiani,
nello stesso periodo, verranno accolti nella Scuola
Internazionale di Valona in Albania e negli Istituti
turistici/alberghieri di Parenzo e Isola, rispettivamente
in Croazia e Slovenia. Complessivamente saranno circa
120 studenti che sperimenteranno questo nuovo modo di
andare a scuola, con la garanzia di ritornare nelle proprie
classi disponendo di crediti riconoscibili e compatibili
con il proprio percorso scolastico. Gli studenti di
età tra i 17/18 anni avranno quindi l’opportunità di
frequentare la scuola in un altro Paese dell’Adriatico per
tre mesi, quindi di entrare in contatto con differenti
culture, lingue e curriculi, con effetti positivi sulla loro
capacità di flessibilità, sulle competenze interculturali,
per il superamento di pregiudizi etnici e per acquisire
nuove abilità e capacità anche al fine di allargare i propri
orizzonti e proiettarsi in differenti mercati del lavoro.
«La Regione Marche - ricorda infine l’assessore Luchetti
- è stata proprio pochi giorni fa sede di altre importanti
iniziative finalizzate alla creazione ed alla crescita della
Macroregione. Si sono appena svolti infatti gli “Youth
Games 2014” che hanno visto la partecipazione di circa
1.000 studenti provenienti proprio dai paesi partners del
progetto Kepass (oltre la Grecia).»
APPROVATO TRA GLI APPLAUSI DELLA CAMERA
Conquista del divorzio “breve”
di Riccardo Ceccarelli
Ormai a colpi di maggioranze parlamentari e di sentenze di Corti supreme, da noi della Corte costituzionale
o della Cassazione, si stanno progressivamente smontando i fondamenti
etico-culturali sui quali da millenni è
strutturata la convivenza umana, in
particolare per quanto riguarda la famiglia e la vita stessa dell’uomo. Fondamenti che spesso si specchiano nella
natura dell’uomo stesso e che hanno
trovato nel cristianesimo, chiamiamolo così, un valore aggiunto. Ma dal momento che si sta mettendo in dubbio il
concetto della natura stessa dell’uomo,
di conseguenza si manipolano anche i
correlati concetti dei diritti dell’uomo
adeguandoli al progresso, alla conquista, alla convenienza, al desiderio,
all’opportunità o al relativismo più diffuso e assoluto e quello che sta succedendo non stupisce più. Non si vuole
certamente elogiare o avere nostalgia
di una certa “età dell’oro”, peraltro mai
esistita, “dei principi sani e da tutti osservati”, ma solo rimarcare il silenzio
o le limitate reazioni, anche sul fronte
cattolico, di fronte a questo inesorabile
smantellamento. Molti applausi lo coprono e lo fanno subito dimenticare lasciando cicatrici non eliminabili neanche con le tecniche della più sofisticata
chirurgia estetico-politico-socializzante. Un esempio: il 29 maggio la Camera
dei deputati ha approvato, dovrà però
passare ancora al Senato, il cosiddetto
“divorzio breve”. Basterà cioè un anno,
e addirittura sei mesi se la separazione
sarà consensuale, per dirsi addio. Questo in sintesi è quanto deciso. Molti i
consensi: perché attendere ancora del
tempo per sancire la fine di un rapporto quando esso è finito e non esiste
più? Domanda ovvia. Ne scrive Carlo Cardia su Avvenire del 30 maggio:
«Siamo di fronte all’ennesimo tassello
d’una più ampia delegittimazione del
matrimonio che si vorrebbe solennemente allargato a relazioni che matrimoniali non sono e, al tempo stesso, si
tende a ridurre a evento poco più che
privato, rescindibile facilmente come
altri contratti che hanno a oggetto cose
e relazioni di tipo economico. Siamo di
fronte a un brutto segnale politico. […]
L’accelerazione dei tempi di scioglimento del vincolo matrimoniale può
provocare un vuoto nella psicologia e
nella cultura dei più giovani, con la caduta dell’impegno che si sta per assumere: un impegno che appare effimero,
caduco, risolubile in tempi brevissimi,
con tutele economiche e giuridiche assai limitate». La brevità del tempo per
lo scioglimento del matrimonio contribuisce a svuotare di fatto il contenuto degli impegni e delle responsabilità che il matrimonio comporta. Non
mancano poi «normative e prassi che
vogliono separare la scuola dalla famiglia, introdurre forme di educazione
sessuale fin dai primi anni, cancellare
dalla mente dei ragazzi quella centralità dell’istituto familiare che leggi an-
cora vigenti [e la Costituzione stessa]
intendono promuovere. Sommando
ciò che sta avvenendo, scrive ancora
Cardia, ci accorgiamo che la famiglia
finisce con l’essere relativizzata, a volte schernita, o messa fra parentesi per
lasciare spazio a una educazione individualistica priva di ogni prospettiva
comunitaria. «Si può chiedere un’inversione di tendenza al legislatore,
alla scuola e agli educatori, perché la
famiglia ritrovi il suo posto in quell’orizzonte umanistico che ha ispirato le
Carte dei diritti umani e la nostra Costituzione?», domanda in conclusione
lo stesso Cardia. Alla domanda, visto
quanto sta succedendo da noi e un
po’ ovunque, per spirito di emulazione sull’onda delle “conquiste di civiltà”,
sono indotto a dare una risposta improntata sullo scetticismo, tendendo
a non credere in alcuna inversione di
rotta e a non dare quasi alcuna fiducia
a chi sta programmando simili “riforme” che contraddicono i fondamenti
e i valori della famiglia. Nello stesso
tempo ovviamente cerco di non dare
spazio ad alcuna forma di rassegnazione. Vedo sorgere e crescere segni di
speranza, non certo nella politica, ma
in tante persone, soprattutto nei giovani che si ribellano all’insignificanza
che viene loro suggerita e quasi imposta. Non lasciamoli soffocare in nome
della maggioranza o della percentuale.
Cerchiamo di esimerci da questa corresponsabilità. Nessuno domani potrà
perdonarcela.
LE NUOVE PROCEDURE IN VIGORE DA GENNAIO 2014
Il rinnovo delle patenti di guida alle Asl
Da quando, a inizio anno, sono cambiate le modalità di rinnovo delle
patenti di guida anche le Asl si sono
adeguate al cambiamento. Per la prestazione è previsto il pagamento di
un ticket, quindi la visita sarà scaricabile successivamente nella dichiarazione dei redditi come spesa medica. Le Asl sono abilitate anche alla
visita medica per il conseguimento
della patente, il rinnovo con cambio
categoria o per la conversione della
patente, per esempio da straniera o
da militare. In caso di rinnovo, che
non può essere effettuato prima di
quattro mesi dalla scadenza, il medico rilascerà un certificato valido
fino all’arrivo a casa della nuova patente di guida. Infatti con le nuove
procedure, entrate in vigore da gennaio 2014, il Ministero dei Trasporti
invierà per posta una nuova patente
di guida, con una nuova foto e una
nuova data di scadenza, più eventuali variazioni anagrafiche. Si tratterà
ancora una volta di una tessera pla-
stificata che, però, sarà conforme al
nuovo formato europeo e sarà stampata con nuove modalità laser e con
criteri antifalsificazione. Per quanto
riguarda Jesi, la visita si può fare tutti i giorni previo appuntamento alla
Asl in via Guerri. Per avere informazioni su cosa portarsi al momento
della visita è possibile chiamare i
numeri 0731-534690, 800.098.798, o
recarsi personalmente presso qualsiasi struttura sanitaria.
Agnese Testadiferro
t e r r e l e m e n t a r i
Vincere
di Silvano Sbarbati
Le cronache di questi ultimi giorni informano che noi, dalle parti nostre, siamo vincenti. Non per niente Jesi è Città
Europea dello Sport. Onore al merito,
certamente. Vincere è gratificante. Perdere…? La domanda mi viene spontanea
proprio perché – in gioventù, soprattutto – la squadra in cui militavo perdeva
quasi sempre. Colpa della nostra scarsa
preparazione tecnico-atletica, merito
degli avversari. Adesso lo so, ma all’epoca non mi bastava saperlo per lenire
quel po’ di sofferente dispiacere che si
provava a vedere esultare gli altri, entrando mogi negli spogliatori. Poi si superava l’amarezza, tornando a giocare
e ad allenarsi, ma perdere rimaneva
comunque una piccola ferita nelle nostre anime poco allenate. Prima o poi,
prima o poi vinceremo anche noi… toccherà anche a noi. L’importante alla fine
è aver partecipato. Così si diceva e così
dicono anche ora gli sportivi veri. E alla
fine, leggendo le cronache entusiastiche
delle vittorie a ripetizioni dei nostri atleti, forte della mia esperienza, mi viene spontaneo pensare a chi non ha vinto.
Che cosa penseranno quei giovani atleti
dei loro avversari ormai abituati a vincere perché qualcun altro è abituato a perdere? Non lo so e neppure riesco ad immaginarlo, perché non riesco a mettermi
nei loro panni, nelle loro divise sportive.
Posso soltanto ribadire a me stesso che
il verbo vincere esiste sempre perché si
affianca al verbo perdere. Per dirmi: si
può vincere a patto che qualcuno perda.
E perdere in fondo può anche servire a
dare senso alla vittoria. Forse è così. Ma
bisognerebbe scriverlo nella pareti degli
spogliatoi dei campi di gioco di tutti gli
sport. Augurandosi che leggano anche i
vincitori.
jesi | 5
Voce della Vallesina | 30 aprile 2014
MOSTRA FOTOGRAFICA DI LUCIANA ZANETTI A FANO
PIANELLO VALLESINA: Università degli Adulti della Media Vallesina
Danza di luci e luce
Ha chiuso i battenti domenica 8 giugno
l’intelligente mostra di Luciana Zanetti,
intitolata Dalla città… la fuga, proposta
nell’ex chiesa fanese di San Michele, con
il contributo della Fondazione Cassa di
Risparmio di Fano e interventi critici di
Daniela Amadei, Giancarlo Bassotti, Armando Ginesi, Alberto Berardi e Giovanni
Filosa. Ho già avuto modo di conoscere e
stimare l’attività dell’artista non solo attraverso le sue opere, in particolare quelle
esposte nelle sale di palazzo di Grizi a Jesi,
ma anche attraverso una frequentazione di
vecchia data.
Luciana appartiene al mondo della danza.
È consapevole che tutto è moto persino
nella singola proteina anch’essa capace di
convertire energia chimica in cinetica. Ed
è proprio il movimento, che si fonda con
il ritmo musicale o comunque lo evoca e
che si espande per immagini nello spazio,
il motivo ispiratore costante dell’artista.
Nelle opere presentate a Fano questo motivo stavolta si presenta nella danza di luci
di auto nella notte e diviene un arabesco
giocato in digitale manualmente dal mezzo
fotografico.
La danza e il movimento rimandano al
tema della libertà. I corpi cercano un passaggio, un varco, vogliono fuggire o divenire. Abbiamo già visto tale motivo a palazzo Grizi, in una rutilante sequenza di
istantanee quasi nella forma di un fiabesco
romanzo di formazione: la bambina che
“Quaderni Storici Esini”
vuole varcare, divenire altro, liberarsi. Qui
a Fano invece, attraverso il genere della fotografia notturna con i suoi sciami di luce,
sono gli adulti a cercare un varco, una via
di fuga; il richiamo è al genere cinematografico dei road movie, confermato altresì
da fari e altri pezzi d’automobile presenti
dentro lo spazio espositivo. Ancora una
volta sullo sfondo sentiamo il conflitto
sempre irrisolto tra l’io chiuso nella sua
condizione empirica e l’attenzione verso
l’assoluto, a un bivio cioè tra schwärmerei
dei romantici e notte dei mistici.
In questi lavori c’è qualcosa di musicale
che fa da sottofondo. È probabilmente il
vibrare della sostanza che corrisponde al
vibrare dello sguardo, dalla stessa coscienza. I tracciati dei fari sono tracce musicali
e la musica stessa, si sa, può ammansire
le fiere o, come nel mitologico citaredo
Arione, trarre in salvo. Davide danza davanti all’arca dell’Alleanza. E allora più che
di un viaggio nella notte, io parlerei di un
ritorno. Un ritorno descritto da tracce,
sciami di luci aurorali. Un ritorno che è
fuga dall’inautentico, la città. Un ritorno
all’autentica riflessione sull’uomo ridotto a
tracce luminose. Ma queste possono anche
rappresentare un tracciato comune di una
possibile salvezza. Ciò confermerebbe ancora una volta la tesi del filosofo secondo
cui l’arte è qualcosa di più di quanto di per
sé voglia ammettere (Gadamer).
Lu’ cià quel che manga a me
‘na calma e riflessio’
che frena prima de scutulasse
zitto zitto, pare che ‘bbassa’ ‘l fogo
ma l’ tene sempre ‘cceso
e n’ je fa mangà niè…
‘Na strada pure scommeda
‘nsieme emo ‘ffrontado
LUAJ SI RINNOVA: ELEZIONI DELLE CARICHE SOCIALI
Presidente il professor Antonio Ramini
La Libera Università per adulti di Jesi (LUAJ),
nata nel 1988 per iniziativa di alcuni uomini e
donne di cultura, ha da poco rinnovato le sue
cariche sociali. Di fatto il 16 giugno, presso la
sede principale di Via S. Francesco, si sono svolte le elezioni che hanno portato il prof. Antonio
Ramini a diventare il nuovo Presidente. Il prof.
Giancarlo Vecci, precedente guida della Luaj, è
stato incaricato Vice Presidente e Direttore Responsabile del comitato di redazione. La segreteria è andata nelle mani di Loredana Gara e
Alberta Lenti, la prima segretaria, l’altra vice.
Glauco Cipolletti è diventato tesoriere mentre
Orietta Moretti coordinatrice didattica. La nuova coordinatrice dei laboratori è Loretta Longhi;
le iniziative culturali invece, saranno predisposte dalla prof.ssa Giuliana Treggiari. Sono due
i rappresentanti associati: Giancarlo Bollettini,
che ricopre anche la carica di sovrintendente dei supporti tecnici, e Renato Gherardi. Il
Comitato di redazione è composto da: Alvaro
Carotti, Maria Contadini, Romano Pasqualini,
Katia Mammoli; dalle due supplenti Lucia Battistelli e Lavinia Tappa. I revisori dei conti sono:
Roberto Romagnoli, Corrado Jorio e Umberto Barigelli. I ruoli di probiviri sono affidati a:
Paolo Bifani, Antonio Mattoli e Geniale Olivieri.
Il presidente inoltre ricorda a tutti che le attività del XXVII anno accademico riprenderanno ad
ottobre.
Approvata mozione sul profilo degli odontotecnici
I lavori dell’Assemblea legislativa sono proseguiti con la votazione della mozione sul “Riconoscimento del profilo professionale dell’odontotecnico”, a firma dei componenti della V Commissione Salute.
Questa figura professionale, sottolinea il documento, è tuttora disciplinata da un Decreto Regio del
1928 che la inserisce tra le arti ausiliarie delle professioni sanitarie e che impone alcuni vincoli, inadeguati ed ingiustificati rispetto al reale ruolo della categoria. La mozione, approvata all’unanimità,
impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi tempestivamente nei confronti del Governo
e del Parlamento, nonché della Conferenza Stato-Regioni, affinchè sia rapidamente ripreso il percorso di aggiornamento del profilo professionale avviato dal Ministero della Salute.
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Licenza n. 13847 del 18.9.87
Polizza Ass. RC 53769 Alliance Global Assistance
Me sposo
Giranno chi de oltre
l’arria scelto
che n’ se ne troa uguale
è tutta‘na pensada ntra me e lu’
pure co’ ‘no sguardo ce se ‘ntende
cemo l’ale
raccoglie annualmente ricerche storiche sul
territorio della Valle dell’Esino e che ha, tra i
suoi collaboratori, alcuni docenti presso l’Università stessa. La pubblicazione ha il patrocinio della Deputazione di Storia patria per le
Marche e il decisivo sostegno finanziario della
Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e
Cupramontana nonché di una decina di comuni della Vallesina. L’Università degli Adulti,
da quasi dieci anni, e Quaderni Storici Esini,
da cinque anni, sono due realtà imprescindibili dal panorama della nostra Valle che, magari
senza clamori, stanno portando avanti con serietà un discorso di animazione culturale non
solo per la terza età, e insieme stanno adoperandosi per approfondimenti che destano l’attenzione di storici e di cultori delle memorie e
delle radici del territorio.
Gabriele Bevilacqua
l’angolodellapoesia
Chi se l’ sarria mai creso?
‘Ncora io me sposo
co’ ‘n omettto
che da quant’è che ‘l bazzico
me pareria perfetto
Si concluderà domenica 22, presso Villa Salvati, il nono anno accademico dell’Università
degli Adulti della Media Vallesina. Sarà un
momento importante per questa associazione
culturale i cui responsabili faranno il punto sia
delle attività svolte sia della programmazione
futura. L’Università è espressione della volontà di otto comuni che si sono uniti mettendo
insieme alcuni servizi, tra cui questo, culturale,
è da ritenersi tra i più importanti. Sono quasi
due centinaia di iscritti che tra il 2013 e il 2014
hanno seguito con forte interesse i corsi predisposti e le attività programmate. La serata, che
avrà inizio alle 18.30, sarà allietata da brani
musicali eseguiti dal Saxophon Quartet. Sarà
inoltre presentato, come ormai è tradizione,
l’ultimo numero della pubblicazione, il quinto,
di QUADERNI STORICI ESINI, volume che
‘gni ‘olta ‘n fojo letto e ripedudo
‘gni ‘olta ‘na pagina girada
e diedro ‘na conquista
e ‘n’antra troada…
Ce semo scelti pe’ dura’
chè l’uno senza l’altro
n’ je la potemo fa’!
Me sposo ‘na certezza
de ‘gni desiderio che prima de lu’
era vaghezza
me sposo a cavallo de nuvole
‘n cerca del sole
Me sposo a riparo de ‘n ombrello
sicura che dopo ‘gni temporale
co’ lu’ rtorna ‘l bello!
LAGO MAGGIORE E LUGANO
FIRENZE
SOTTO IL MONTE E BERGAMO
LAGHI E CITTA’ DELLA SVIZZERA
INGHILTERRA E SCOZIA
PARIGI, NORMANDIA E BRETAGNA
LUSSEMBURGO, BELGIO E OLANDA
ARMENIA E GEORGIA
VIENNA E SALISBURGO
SOGGIORNO A KRANJSKA GORA
LOURDES E COSTA AZZURRA
SICILIA
SARDEGNA
LA TURCHIA PIU’ BELLA
TERRA SANTA E GIORDANIA
INDIA CLASSICA
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MG.G.
Dedicata a Sara Salvoni e Enrico Bellucci che
si sposeranno il 29 giugno alle 10 a Santa Maria del Piano di Jesi.
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28 – 29 GIUGNO
29 GIUGNO
19 – 20 LUGLIO
25 – 27 LUGLIO
26 LUGLIO – 3 AGOSTO
5 – 13 AGOSTO
9- 16 AGOSTO
12- 19 AGOSTO
13 – 17 AGOSTO
23 – 30 AGOSTO
1 – 6 SETTEMBRE
31 AGOSTO – 6 SETTEMBRE
8 - 13 SETTEMBRE
17- 27 SETTEMBRE
10 – 17 OTTOBRE
4-15 NOVEMBRE
Questi sono alcuni dei viaggi che proponiamo per l’estate.
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6 | psicologia_società
IL FESTIVAL “FELICE CATALANO”
Piano e fisarmonica
Il molteplice panorama musicale concertistico internazionale offre stimoli sempre nuovi per chi si occupa di cultura, come l’organizzazione di questo importante festival
che è ormai giunto alla dodicesima edizione. Ogni anno,
insieme ai musicisti che ne fanno già parte, ne richiama
altri, a volte giovani del nostro territorio, altre da regioni
più lontane. Da diverse stagioni il programma del Festival
Cameristico della Val d’Esino “Felice Catalano” ( XII edizione), che si articola da aprile fino a metà giugno, offre
spazio ad almeno tre concerti nel teatro Valeria Moriconi, mentre alterna a questi gruppi o solisti nelle chiese e
negli auditorium dei paesi circostanti come Morro d’Alba, Monteroberto e Falconara. Quest’anno a Jesi negli incontri del 9, 23 e 30 maggio, hanno suonato del gruppo di
chitarre, Massimo Agostinelli, Caterina Serpilli, Andrea
Zampini insieme alla voce per soprano Claudia Carletti
e la violinista Sara Zampini, frazionandosi tra di loro ora
in trii, ora duettando. Il programma ottocentesco ha visto
eseguire romanze, lieder e danze dell’America latina per
poi concludere con la “Tarantella” di Rossini. Nel secondo incontro, la serata si è centrata completamente sul duo
“Serpilli Sisters” formato nel 2008 da due sorelle: Caterina
con la chitarra, Roberta al pianoforte. Insieme stanno affrontando una serie di concerti in tutta Italia, incontrando
artisti internazionali nelle “Settimane musicali abruzzesi”
o al ”Festival Vincent Persichetti”. Con il loro entusiasmo
hanno saputo coinvolgere il pubblico con la scelta di brani
del repertorio dell’Ottocento, che richiamano sia la Francia che la Spagna, come: “Valses poeticos” di E.Granados,
“Wintergreen Seven” e una partita di Persichetti; “Il divertimento e fantasia” scritti dal tedesco C. M. Von Weber e dall’italiano M.Castelnuovo, anch’essi ricorrenti
nell’armonia all’elegia francese. Le sonate e i preludi, di
T.Giordani, A. Diabelli e M. Ponce, avevano caratteristiche più vicine alla musica da camera, di cui le due sorelle
hanno approfondito lo studio, perfezionandolo con vari
cicli di Masterclass. Il concerto che ha concluso il mese
di maggio, ha proposto un insolito programma per pianoforte e fisarmonica con la collaborazione di Donato Giupponi e Giannino Fassetta; il primo, presente da svariate
stagioni al Moriconi, si è esibito al pianoforte in parte improvvisando. Fassetta con la sua genialità, ha animato la
serata iniziando sulle note di Schubert ed Adriano Volpi:
una marcia e un divertimento veloce con le caratteristiche
di un presto. I due solisti hanno scelto la variazione dal
titolo “Occhi Neri” la cui versione originale appartiene a
Luigi Lanari per poi concludere con tre pezzi di Bernhard
Molique la prima parte eseguita in duo. Il pianista Giupponi ha improvvisato alcuni canti popolari di Bela Bartok
per piano solo. I ritmi hanno evocato un lontano stile di
tradizione, riuscito a giungere nelle scuole come il tango
argentino che attraverso le esecuzioni per fisarmonica
nei teatri è stato poi riconosciuto nel repertorio classico.
I due artisti hanno concluso la serata con i brani di Astor
Piazzolla: il lentissimo “Oblivion” e l’allegro “Libertango”.
Elisabetta Rocchetti
Foto Franco Grilli
22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
La mente e l’anima
colloqui con lo psicologo
Nel dialogo è la vita
di Federico Cardinali
Grandi temi di attualità che coinvolgono
la vita delle nostre famiglie ci vengono
proposti dagli organismi della nostra democrazia: divorzio breve, fecondazione eterologa, riconoscimento dei diritti
delle minoranze. Ma oggi vorrei lasciarli
riposare. Anche per dare a questa nostra
pagina il tempo per ascoltarli e lasciarli
ascoltare. In modo da farsi un po’ le ossa
e poterli sostenere, dal momento che certe volte lei stessa mi ha detto che suscita paura. Paura, forse, di veder scuotere
certezze. Arrugginite e invecchiate nel
tempo. Ma comunque ‘certezze’. Perché
ciò che più spaventa un cuore trepido è
la forza del vento che soffia dove e quando vuole: proprio come quello Spirito che,
fin dalle origini del mondo, alitava sulla
distesa infinita delle acque (Cfr. Genesi 1).
Figli costruiti in laboratorio, ricercati più
per la soddisfazione personale e per riempire vuoti che non potranno mai riempire. Amori sfumati perché non radicati
nel cuore, ma solo sulla pelle bruciacchiata dal sole perché staccata dall’anima.
Accanto ad altri amori di cui non si può
dire. Temi caldi. Pericolosi. Soprattutto
per chi non può reggere una domanda
nuova. Incapace di rendersi conto che il
panico che il nuovo gli sollecita altro non
è che segno d’insicurezza. Di povertà d’animo. Di mancanza di fiducia – che possiamo chiamare anche fede – nell’uomo.
Che è immagine e segno della presenza
del divino nel mondo.
Ma ciò che fa ancora più tristezza è leggere e ascoltare di polemiche fatue, vuote di
significati. Prive di qualsiasi proposizione
costruttiva. Polemiche che non offrono
valori da ascoltare, pensieri che servano
a costruire dialogo e confronto. Tra persone civili. Tra cittadini di un Paese che si
sta cercando, confuso com’è tra scandali
e personalismi esasperati. Più tristezza
ancora, poi, il vedere che perfino la religione viene usata come arma di lotta e di
potere. Come strumento per giustificare
le paure di un cambiamento, l’angoscia
di chi non sa sedere intorno ad un tavolo.
Alla pari. Ascoltando e proponendo.
Ci scandalizziamo, e ci preoccupiamo,
nel vedere quanto sta avvenendo nel Medio Oriente: gruppi etnici che impongono con le armi presunti valori religiosi.
Sunniti e Sciiti, figli dello stesso Islam,
nella presunzione di possedere tutta la
verità si sentono in dovere di negare perfino il diritto alla vita a chi sostiene e
coltiva pensieri e tradizioni diverse. Anche nel nostro mondo cristiano ci siamo
aggrediti e uccisi in nome di un Vangelo
costruito e letto secondo i comodi e gli
interessi dei gruppi al potere. Abbiamo
costruito roghi, organizzato crociate, imbracciato armi. Guidati da quel medesimo e ripetitivo Gott mit uns (= Dio è con
noi) – coniugato in tante lingue – che
ancora ci fa scandalo al solo pensiero di
saperlo scritto sulle divise delle SS di tragica memoria.
Eppure continuiamo ancora. Dio è con
noi o Dio lo vuole non sono in fondo le
ragioni che troviamo a fondamento di
certe prese di posizione, rigide e non
negoziabili, prive di ogni accenno all’ascolto di un pensiero diverso? Incapaci
di interrogarci con l’umiltà che richiede
il semplice riconoscimento del limite –
che è parte integrante dell’essere umano
e, di conseguenza, di ogni istituzione
che, proprio in quanto umani, abbiamo
costruito.
Dialogare non significa perdere. Ascoltare le ragioni dell’altro non significa rinunciare alle proprie. Dialogo è costruzione. Se vuoi la pace, costruisci la pace.
Ci è stato ricordato nell’ultimo numero
di Voce. Ma anche altro vi ho trovato.
Altro che non costruisce, perché fondato
su polemiche e disconoscimenti. Quando non addirittura su discriminazioni.
Con il rischio di dimenticare che la diversità è parte integrante dell’umanità.
Perché donne e uomini – ci dicevamo
due settimane fa – tutti siamo figli dello
stesso Cielo e della stessa Terra.
Proviamo, allora, a non cadere nelle
trappole dei pregiudizi. Non può essere
il livello d’intelligenza o il titolo di studio,
il colore della pelle o l’orientamento affettivo, il conto in banca o il posto che
occupiamo che ci rende gli uni migliori
degli altri. Non sono questi i parametri
con cui il Dio dei cristiani guarda le sue
creature.
Vedete? Ci sono caduto anch’io: il Dio
dei cristiani ho detto. Come se ce ne fosse uno dei cristiani e un altro dei musulmani o altri ancora, a seconda delle religioni in cui ci riconosciamo. O del nome
con cui lo chiamiamo.
Questo è il nostro limite. Pretendere di
farci padroni perfino del pensiero del
Creatore della cui vita tutti partecipiamo. Ma per fortuna lo Spirito soffia dovunque e sempre, e il Suo respiro – che
abita il nostro cuore – alimenta le acque
della Vita. Che non è stasi, stagnazione.
Ma movimento.
Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o [email protected])
o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI
20 GIUGNO: corso di formazione sulle dipendenze patologiche
Congresso nazionale con l’Oikos
Il giorno venerdì 20 giugno presso
la sala congressi dell’Hotel Federico
II, a partire dalle 8,30, si terrà un
congresso nazionale gratuito sul tema
della valutazione dell’efficacia e dei
fattori terapeutici delle comunità
per persone con dipendenze
patologiche. Il congresso è organizzato
dall’associazione Oikos Onlus di
Jesi, patrocinato tra gli altri dall’area
Vasta 2 dell’Asur Marche e dall’Ordine
degli Psicologi della Regione Marche
e vede la presenza di esperti di
rilievo del panorama nazionale tra
cui l’ex capo del Dipartimento delle
Politiche Antidroga dott. Serpelloni.
É importante che la cittadinanza
possa essere informata rispetto alle
possibilità di trattamento delle persone
che soffrono di dipendenze patologiche.
L’evento intende fare chiarezza sul
complesso mondo delle comunità
terapeutiche, sull’efficacia delle prassi
a livello nazionale e internazionale e
sulla centralità del dialogo e del lavoro
di rete tra servizio pubblico ed enti
accreditati del privato sociale.
B.S.
notizie_brevi
Alle Grotte di Frasassi
Il Club Occidente in
collaborazione co la casa
editrice Cantagalli, aderisce
all’iniziativa nazionale “Letti di
notte”, presentando il romanzo
del prof. Sergio Belardinelli, “Tre
giorni a caso”, nella suggestiva
cornice della Grotta Grande del
Vento a Frasassi, sabato 21 giugno
alle 20,30. Cristina Galli e Rita
Mariani leggeranno alcuni brani
del libro. Sarà presente l’autore. Il
prof. Belardinelli, marchigiano e
residente a Pergola, é Ordinario
di Sociologia Politica presso
l’Università degli Studi di Bologna.
Per informazioni: 333 8841737
Faccia a faccia
Dal 21 giugno al 6 luglio, a
Palazzo Santoni, “Faccia a
faccia. Jesi in 999 ritratti. Andrea
Silicati”. La mostra, nell’ambito
del progetto Jes!, sarà aperta dal
lunedì al venerdì dalle 10,30 alle
12,30 e dalle 16 alle 20; il sabato e
la domenica dalle 10,30 alle 12,30
e dalle 17,30 alle 20.
vita_ecclesiale | 7
Voce della Vallesina | 22 giugno 2014
JESI: il Tov alla parrocchia del Duomo
a cura di
don Corrado Magnani
[email protected]
Preghiera e vita
La prima esperienza di laboratorio di preghiera e vita
(t.o.v.) si è conclusa per i ventiquattro partecipanti sabato 31 maggio e domenica 1 giugno, con un ritiro nello
stupendo monastero di San Silvestro a Fabriano. Questo
percorso, il primo in diocesi e a livello regionale, ha preso
avvio il 18 febbraio scorso presso la parrocchia del duomo
di Jesi, grazie al sostegno del parroco don Cristiano Marasca, che aveva conosciuto questa esperienza alla GMG
in Brasile 2012. Guida del corso è stata la sig.ra Dantina
Sgolastra, originaria di Fabriano, ma residente a Firenze
La parola della domenica
In quel tempo Gesù disse alla folla dei
Giudei: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che
io darò è la mia carne per la vita del
mondo. Allora i Giudei si misero a
discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?
Gesù disse: «In verità, in verità vi dico:
22 giugno 2014
CORPUS DOMINI
Dal Vangelo secondo
Giovanni (6,51-58)
se non mangiate la carne del Figlio
dell’uomo e non bevete il suo sangue,
non avrete in voi la vita. Chi mangia
la mia carne e beve il mio sangue ha la
vita eterna ed io lo resusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero
cibo e il mio sangue è vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue dimora in me ed io in lui…».
“Chi mastica di me... vivrà”
da tempo, che ha seguito il gruppo della diocesi di Jesi per
i quindici incontri settimanali, tenuti ogni martedì, con
grande passione e competenza. Il percorso si è sviluppato
con l’intento di far riscoprire la preghiera, pregando: un’esperienza forte, che ha conquistato le persone e, alla luce
della Parola, le ha introdotte in una complessa intelaiatura
di riflessione, preghiera, messaggio liberatore e revisione
di vita. In ogni incontro, della durata di due ore, si è imparato ad entrare nella preghiera, partendo da un momento
di pacificazione personale. Poi, seguendo gli insegnamenti
di padre Ignacio, si sono analizzati brani biblici (uno per
ciascun incontro) con relativa “risonanza” dei presenti.
Nei quattro mesi di cammino si è giunti così, in particolare nelle ultime sessioni, e attraverso una contemplazione
incentrata in Cristo, ad assumere i tratti positivi di Gesù:
la pazienza, la fortezza, la mansuetudine, la compassione,
l’amore. Finalità del percorso non è creare un nuovo movimento di preghiera, ma restituire alla società delle persone sane, forti e gioiose e consegnare alla chiesa apostoli
convinti. Si spera presto di poter ripetere l’iniziativa in
un’altra parrocchia. Per qualsiasi informazione è possibile
rivolgersi a don Cristiano Marasca.
I TOV (Talleres de Oración y Vida) sono nati a Santiago
del Cile nel 1984 per iniziativa di padre Ignacio Larrañaga, frate cappuccino basco, il quale, di fronte alla carenza
riscontrata in varie comunità ecclesiali di un approccio
costante alla preghiera, ha intuito la necessità di guidare
i fedeli a una relazione personale con Dio. L’esperienza
con il primo gruppo di laici a Santiago lo ha incoraggiato
a dedicarsi alla formazione di persone (guide) di diverse
nazionalità che avviassero laboratori di preghiera e vita
in molti Paesi. Il movimento si espande rapidamente: si
susseguono esperienze sempre più forti, coinvolgenti, che
durano anni, fino a cambiare completamente la propria
vita spirituale, rendendola dinamica, fresca, ricca della
presenza di Gesù. Nel 1994, nel corso del Congresso internazionale, vengono presentati il “Manuale di preghiera
e vita”, elaborato da padre Ignacio con il contributo delle
guide di quindici Paesi, e una nuova struttura di governo
a livello internazionale. Il 4 ottobre 1997 il Pontificio Consiglio per i Laici delibera il riconoscimento dei Talleres de
Oración y Vida come associazione internazionale di fedeli
di diritto pontificio. Attualmente i TOV contano 15.025
membri attivi e sono presenti in trentasei Paesi dei cinque
continenti.
Foto Franco Grilli
Voce
V
oce
dellaVallesina
SETTIMANALE DI ISPIRAZIONE
CATTOLICA DELLA DIOCESI DI JESI
FONDATO NEL 1953
Il testo evangelico di Giovanni richiede
sempre una particolare attenzione sull’uso appropriato dei vocaboli. Come in
questo testo, in cui l’evangelista decide
di usare parole come “carne” (= l’uomo
nella sua debolezza) e non “corpo”; parla
di “masticare” e non di “mangiare”; dice
addirittura di far “bere il suo sangue”.
Sin dall’inizio del suo vangelo, Giovanni
dice: “E la Parola si fece “carne” e pose
la sua tenda tra di noi” (testo che leggiamo a Natale). In questo testo, parlando
del vero pane del cielo che comunica
una vita capace di superare la morte,
Giovanni, adoperando il termine “carne”, sottolinea ancora che il dono di Dio
all’umanità passa attraverso la “carne” di
Gesù, cioè la sua umanità totale.
Quel che per i Giudei era uno scandalo
intollerabile - che Dio, il Santo,l’Altro,
si potesse manifestare nella “carne”, che
potesse essere visto e toccato - con Gesù
diventerà realtà quotidiana per i credenti (1 Giovanni 1,1).
“IO SONO IL PANE, QUELLO
VIVENTE,QUELLO DISCESO DAL
CIELO… E IL PANE CHE IO DARÒ
É LA MIA CARNE PER LA VITA DEL
MONDO” (versetto 51)
Se già era scandaloso accettare che
Gesù si proclamasse vero pane del cielo, è impossibile ora per i capi religiosi
comprendere il significato di mangiare
la sua “carne”. Ma Gesù prosegue ineso-
rabile e al mangiare la “carne” aggiunge che ci pone in sintonia con il Signore e
un elemento inaccettabile per qualun- ci fa identificare con lui: “CHI MASTIque ebreo (Levitico 17,14). “Mangiare CA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO
la carne di Gesù e bere il suo sangue” (= SANGUE DIMORA IN ME ED IO IN
la vita stessa di una persona) è quel che LUI…VIVRÀ PER ME” (versetti 55-56).
permette a ogni uomo di realizzare in sé Il frutto del nostro “masticare” e bere
Lui è il nostro dimorare in Lui. “Die vivere la familiarità profonda con Dio.
Per evitare che i suoi ascoltatori possa- morare in” significa comunione di vita,
no interpretare le sue parole in maniera propria dell’amore. L’amore infatti non
figurata, Gesù aggiunge: “CHI MASTI- è mai con-fusione che annulla le persoCA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO ne, né cannibalismo per cui uno soppriSANGUE HA LA VITA ETERNA”. Usa me l’altro. È invece comunione tra due
per ben 4 volte il termine: masticare, tri- che restano distinti. Qui Gesù parla di
reciproco dimorare dell’uno nell’altro;
turare.
La Sua “carne” è da “masticare” per esse- amare è accogliere l’altro in sé stesso,
re assimilata bene, in modo da ricevere farsi sua casa. Questa è la presenza reale
dell’uno nell’altro, nell’amore reciproco.
la sua energia vitale.
Come il cibo da noi masticato che viene assimilato dal corpo, e così diventa TRE DEDUZIONI ACCENNATE:
- Masticare Lui (= fare la comunione)
energia e forza.
É con una crescente assimilazione della” non è un precetto, un elemento margicarne e del sangue” (= della persona) di nale della vita ma è necessario per viveGesù il Signore che noi ci trasformia- re. Grazie a Lui.
mo e diventiamo capaci del dono di noi - Il rapporto con Dio non si realizza
mediante l’osservanza di regole esterne
stessi fino alla fine, come il Cristo.
Allora fare la comunione nella Messa all’uomo, ma per una profonda assiminon è un “prendere l’ostia”, ma è un en- lazione della vita bella che è presente in
trare in comunione con Dio, che già nel Gesù.
momento presente ci fa vivere della sua - É molto riduttivo concepire l’Eucarestia
come rappresentazione simbolica del
vita piena, del suo amore totale.
sacrificio del Cristo. Urge dare primaria
Gesù, con quelle sue espressioni appa- rilevanza alla dimensione orizzontale
rentemente crude, vuole presentarsi dell’eucarestia come festa di figli e fratelnon come un modello esterno da imi- li invitati alla mensa del Signore. Per una
tare, ma come una realtà da assimilare, comunione di vita piena.
Ufficio catechistico diocesano di Jesi per la famiglia
La commissione “Primo annuncio e catechesi” si è radunata ed
ha deciso di mettere il suo lavoro di studio e proposta al servizio
delle parrocchie sulla CATECHESI CON LA FAMIGLIA. Iniziamo con
la proposta di ACCOMPAGNAMENTO DEI GENITORI NEL TEMPO DEL
PRE E POST BATTESIMO.
Attualmente nella nostra diocesi sono i parroci (anche i diaconi?),
e in poche parrocchie, anche alcuni laici che aiutano nelle preparazione immediata alla Celebrazione del Battesimo.
Ci sono motivi profondi per prendere in considerazione la domanda del Battesimo e l’accompagnamento dei genitori nei primi 6
anni di vita. Sono gli anni di assestamento della coppia; sono gli
anni in cui si può far incontrare queste famiglie con la parrocchia
e tra di loro e iniziare un gruppo famiglie; sono gli anni in cui si
gettano le basi antropologiche fondamentali per la vita futura dei
figli, anche nella vita spirituale e religiosa.
Nonostante la pubblicazione del Catechismo dei bambini (1992)
e un nostro convegno proprio in quell’anno con l’elaborazione di
una proposta di tre incontri preparatori al Battesimo (Solo l’amo-
Direttore responsabile
Beatrice Testadiferro
Comitato editoriale:
Vittorio Massaccesi, Giuseppe
Quagliani, Antonio Lombardi
Responsabile amministrativo
Antonio Quaranta
Proprietà: Diocesi di Jesi
Registrazione Tribunale di Ancona
n. 143 del 10.1.1953
Composizione grafica
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Stampa
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Associato alla FISC
(Federazione Italiana Settimanali
Cattolici)
Questo numero è stato chiuso in
redazione martedì 17 giugno alle 17
e stampato alle 18 del 17 giugno.
Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs
196/2003 (Codice privacy) si comunica
che i dati dei destinatari del giornale
sono contenuti in un archivio
informatico idoneo a garantire la
sicurezza e la riservatezza. Saranno
re crea), questa area pastorale stenta a decollare. Ci siamo detti
che non è la volontà e il desiderio, sia dei parroci, sia dei collaboratori più attenti della parrocchia, a mancare. È la mancanza
di persone disponibili e preparate, in particolari di coppie che si
mettono accanto a questi genitori per questo cammino di fede
vita ed educazione insieme con loro.
L’intenzione della nostra Commissione è quella di predisporre un
percorso soltanto se qualche parrocchia (parroco e catechisti)
intenderà assumerlo.
Questo nuovo capitolo della Catechesi familiare richiede studio e
sperimentazione; perciò il nostro riferimento sarà a parroci, preti
e diaconi, religiose e religiosi e coppie animatrici che ci stanno.
Il prossimo incontro della Commissione sarà la sera dell’8 luglio,
ore 19 a Castelplanio. La commissione può essere aperta quella
sera alla presenza di persone interessate. In quella occasione raccoglieremo le adesioni e ci siamo dati il compito di conoscere le
esperienze che stanno avvenendo in Italia.
Don Mariano Piccotti
utilizzati, salvo divieto espresso
per iscritto dagli interessati, oltre
che per il rispetto al rapporto di
abbonamento, anche per proprie
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22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
IN RICORDO DI GIACINTO AMADIO, VOLONTARIO DI VOCE DELLA VALLESINA
Anniversario
Una vita di impegno e di servizio
Giacinto ha trovato modo, in tutta
la sua vita, di aprirsi agli altri fin
da ragazzo e, nel ricevere, sapeva
anche dare con semplicità, nel silenzio.
L’adolescenza l’aveva trascorsa tutta, nei momenti liberi dagli impegni
della scuola o del lavoro, presso il
collegio Pergolesi. E lì s’era creato un’ampia schiera di amici con i
quali ha saputo convivere per tutta
la vita. E lì ha ricevuto da don Mario e dai suoi confratelli quella formazione religiosa che giustificherà
tanti suoi impegni. Anche quello
del lavoro prima nel commercio e
poi presso il Cascamificio. L’immersione nel mondo degli operai lo ha
portato all’impegno sindacale che lo
ha visto tra i primi del dopo-guerra
e tra i più responsabili in un settore
tanto delicato. Ha conosciuto soddisfazioni, ma anche l’amaro di tante
sconfitte non solo e non tanto per se
stesso quanto per il mondo del lavoro. Tutti, e lui per primo, abbiamo
seguito il difficile, sofferto cammino
del Cascamificio negli ultimi anni
prima della sua definitiva chiusura.
La famiglia, che pure ha vissuto nella pienezza, non lo ha mai distolto
dal pensare anche agli altri. A chi,
soprattutto il lavoro non lo aveva.
Arrivato alla pensione si è dedicato,
con un attaccamento insolito e lodevole, al “nonno vigile” che ferma il traffico davanti alle scuole e
guida gli alunni in sicurezza verso il
portone d’ingresso. E che dispiacere
quando – l’età era ormai avanzata –
il comune non gli ha potuto rinnovare il gradito incarico.
E fu allora che, sempre disponibile
e generoso, si è inserito nel gruppo
degli “operai” di questo nostro periodico, che settimanalmente provvede alla spedizione agli abbonati e
alle parrocchie. É stato con noi per
tanti anni e quando la salute non lo
ha più tanto assistito, non solo non
ci ha dimenticato, ma ha trovato il
modo, magari con l’aiuto di qualche amico o parente, di venirci a
trovare. Quasi a dire: io non posso
più darvi una mano, ma sono moralmente con voi e vi esorto a continuare e a fare bene. Grazie Giacinto.
Alla carissima moglie Maria e alle
due figlie Marilena e Francesca le
più affettuose cristiane condoglianze del direttore, della redazione e
di tutti i collaboratori di Voce della
Vallesina.
v.m.
Nato il 30 gennaio 1923 ha concluso la sua vita il 12 giugno 2014. La
Messa del settimo sarà celebrata
sabato 21 giugno alle 18 nella
chiesa di Santa Maria del Piano
MOIE: Il 22 giugno la Società di Mutuo Soccorso ricorda lo scrittore
Don Nazzareno a cinquant’anni dalla morte
In occasione della Giornata sociale del
22 giugno, la Società di Mutuo Soccorso in collaborazione con il comune di
Maiolati Spontini organizza una mattinata dedicata non solo ai soci ma
anche alla cittadinanza. Si inizia alle
8.30 con la partecipazione alla Santa
Messa nell’Abbazia Santa Maria seguita dalla visita alle tombe dei soci nel
cimitero di Moie. Dopo ci si sposterà
nella biblioteca La Fornace dove alle
10 avrà luogo un incontro dedicato a
mons. Nazzareno Novelli presieduto
dallo storico Riccardo Ceccarelli e
promosso in collaborazione con Daniele Guerro, appassionato di storia
locale, che ha condotto le ricerche
sul sacerdote. Nel corso della sua lunga vita di 94 anni, i cui ultimi anni ha
trascorso all’Abbadia di Castelplanio,
si è dedicato a tanti servizi rendendosi disponibile con chiunque gli avesse
chiesto aiuto. Da Gerusalemme arriverà un contributo di padre Armando
Pierucci che farà avere un commento
a un quaderno scritto da mons. Novelli
in occasione del viaggio in Terra Santa
dal 22 agosto al 25 settembre 1927.
Lo studioso Ceccarelli presenterà le
schede che ha preparato sulle pubblicazioni rintracciate in archivi e
biblioteche dalle quali presentiamo
questo estratto del primo libretto.
«Il manoscritto “Novelli Nazareno,
Scienze e lettere. Ragionamento”
del 1892 è il primo scritto di mons.
Novelli, nato a Moie nel 1870, da
lui compilato quando era ancora
studente nel Seminario di Jesi, dedicato a mons. Serafino Palmigiani
(1841-1901), rettore dello stesso Se-
minario. Il manoscritto fu corretto
dall’autore che vi aggiunse questa
nota nella pagina successiva al frontespizio: «Anni 22 e mezzo di età.
[scritto a matita, e poi con inchiostro:] N.B. Non ho distrutto questo
scritto della mia prima gioventù per
semplice memoria dei miei studi a
quell’età. Oggi, con altra esperienza, sarei meno gretto nel pensare
e più sciolto nello scrivere. Ma non
mi pento di aver avuto quelle idee e
quelle forme, che, se sono dei principianti, sono anche segno di studi
corretti e buon fondo per un più largo avvenire. S. Benedetto del Tronto,
18 aprile 1937».
PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA DAL 27 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE
Attivato un gemellaggio culturale tra Cina e Macerata
L’Ucid Marche (Unione Cristiana Imprenditori
Dirigenti) organizza un pellegrinaggio in Terra
Santa dal 27 settembre al 3 ottobre prossimo. Il
viaggio sarà organizzato dall’agenzia Go Asia di
Ancona, partner ufficiale del Patriarcato Latino
di Gerusalemme, specializzata nell’organizzazione di questi viaggi. L’Ucid Marche con questa iniziativa contribuirà alla realizzazione di
un progetto di “gemellaggio culturale” tra le cit-
tà di Shanghai (Cina) e Macerata (Italia). Grazie all’Ucid e a Go Asia verrà infatti trasferita a
Macerata la scultura realizzata da un importante artista cinese, del primo convertito al cristianesimo e battezzato in Cina da padre Matteo
Ricci. Si tratta di un famosissimo scrittore vissuto secoli fa, durante il periodo in cui P. Matteo Ricci svolse la sua missione in Cina, che si
chiama Xu Guangqi. La Cina manderà in Italia
un busto di Xu Guangqi e noi italiani manderemo a Shanghai un busto di analoga grandezza di Padre Matteo Ricci. La data ultima per le
iscrizioni al pellegrinaggio è quella del 10 luglio.
La partenza è per sabato 27 settembre dall’aeroporto di Roma con previste visite a Gerusalemme, Betlemme, Hebron, lago di Tiberiade, Nazareth, Mar Morto. Ritorno venerdì 3 ottobre
con volo da Tel Aviv a Roma.
ORDINE EQUESTRE DEL S. SEPOLCRO DI GERUSALEMME, ITALIA CENTRALE
Il vescovo Menichelli ricorda il suo anniversario
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Luogotenenza per l’Italia Centrale Appenninica, sezione Marche, giovedì 26
giugno ad Ancona celebra la festa
della Madonna “Regina di tutti i
santi”. Alle 21, presso la cattedra- santuario della Madonna dell’Amle di san Ciriaco, mons. Edoardo bro, alle 17 il medesimo prelato
Menichelli celebrerà la messa giu- suggerirà una meditazione sul
bilare del ventesimo della sua ordi- tema “L’annuncio del vangelo” (da
nazione episcopale. Domenica 29 “Evangelii Gaudium”). Santa Messa
giugno, a Montefortino, presso il alle 18.
OGGI SPOSI
21 giugno:
Alessandro Cardinaletti
e Laura Piselli
a S. Massimiliano Kolbe.
Basilica Cattedrale - Jesi
Solennità del
CORPUS DOMINI 2014
Domenica 22 giugno Ore 18,30: S. Messa Ore 19,00: Processione
Aldo Giuliodoro
I volontari del gruppo “Carmelo nel
Mondo” ricordano con tanto affetto
Aldo. Hanno condiviso insieme momenti di gioia e di fatica, negli anni
dei corsi estivi quando Aldo accompagnava i bambini alla scoperta della
falegnameria o nel tempo dell’autunno e dell’inverno per la preparazione
del Presepe Vivente.
È passato un anno dalla fine della sua
vita terrena (23 giugno 2013) ma la
certezza della Vita senza fine ci consola e ci accompagna nel continuare
l’impegno seguendo il suo modo di
fare nei vari ambiti di vita comunitaria in cui Aldo si è impegnato.
In sua memoria i volontari del Carmelo nel Mondo parteciperanno alla
Santa Messa domenica 22 giugno alle
18 in chiesa Santa Maria, nella domenica del Corpus Domini, prima della
processione.
I familiari lo ricorderanno nella
Santa Messa di domenica 29 giugno
alle 18,30 nella chiesa Santa Maria
a Moie.
Apostolato
della Preghiera
Venerdì 27 giugno, la Chiesa celebra la Festa solenne del Sacro
Cuore di Gesù. In una delle mistiche rivelazioni a Santa Margherita Maria Alacoque, Gesù parlò
così: “Ecco quel Cuore che ha
tanto amato gli uomini e in cambio non riceve che ingratitudine”.
L’associazione “Apostolato della
Preghiera”, chiamata a vivere e a
diffondere la spiritualità del Sacro
Cuore con l’adorazione eucaristica,
con la preghiera e la testimonianza, invita i fedeli a partecipare alla
Santa Messa che sarà celebrata dal
vescovo Gerardo il 27 giugno, alle
18.30, nella chiesa di San Francesco di Paola. Con questa Festa
solenne si conclude l’Anno sociale 2013/14 dell’Apostolato della
Preghiera. Il nuovo Anno inizierà
il 16 ottobre, festa di Santa Margherita Maria Alacoque, Patrona
dell’AdP.
Voce della Vallesina
Per i ricordi
delle persone care
0731.208145
pastorale | 9
Voce della Vallesina | 30 aprile 2014
LA FESTA DEL SACRO CUORE AD ANGELI: E LEGGIAMO DI PIÙ L’ESORTAZIONE
E se piove sostituisce Papa Francesco
Sul più bello della festa piove gros- chiese..” (Ap. 2) è sostituire la proso: era la Festa annuale al Sacro cessione (solenne! e sempre affollaCuore ad Angeli di Rosora nella ta, ma distrattiva) con i suoni della
domenica in albis o di S. Tomma- banda che accompagna i soliti canti
so, ora della Divina Misericordia. popolari cadenzati con la lettura e
Nel pomeriggio c’è la tradizionale sobri commenti della “Evangelii
processione per Via Roma fino al gaudium”, l’Esortazione di FrancePonte andata e ritorno: pronta la sco è tanto ricca da confermare la
Protezione civile e la banda e Mario forza evangelizzatrice della pietà
col carrello per la Statua del Sacro popolare (N.122, da studiare a fonCuore. La banda, L’Esina di Moie, do!) e questa di Angeli è tutta una
arriva e sono tanti i suonatori, si festa nata, cresciuta sulla pietà postanzia dentro la chiesa; la parroc- polare e devozione. Del resto tutte
chia non ha chiostri ed è strimin- le varie iniziative della festa con le
zita di locali: una grande stanza “stazioni” nella diverse zone del pahanno preparato i volontari del ese era stata condotta con l’EsorCentro di Ascolto con una specie di tazione, letta e commentata come
pesca per la festa popolare: che bra- durante la Via Lucis per via Tufo. I
vi e che fantasia! L’ idea suggerita nn. 47 “la chiesa non è una dogana”
“ascolta ciò che lo Spirito dice alle (ma te guarda che scrive un Papa in
un documento ufficiale!), 49 “usciamo, usciamo..” 114 “essere chiesa è
essere popolo di Dio...” come “soggetto” non solo “ricettivo” (meraviglioso!), sono pieni di gioia, di
entusiasmo, di rinnovamento e di
ripresa, di fuoco che incendia... e
che il popolo gusta e si sente rinfrancato. É bello, dirà qualcuno
alla fine. C’è stata anche la cresima
e i giorni del ritiro si sono svolti
sempre con l’Esortazione “offrire
a tutti la vita di G.C.” (n.49) ed il
sabato i ragazzi hanno ispezionato
il Centro di ascolto tra immigrati
di colore, poveri e volontari indaffarati ma gioiosi e guardavano,
osservavano compiaciuti: uno dei
momenti più validi per non essere… astratti. La Domenica con S.
Tommaso si sono lette nelle omelie le parole di Papa Francesco che
riporto perché sono straordinarie
al N. 113: “mi piacerebbe dire a
quelli che si sentono lontani da Dio
e dalla Chiesa, a quelli che sono timorosi e agli indifferenti: il Signore
chiama anche te ad essere parte
VENERDÌ 7 MARZO È INIZIATA, ALLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA NUOVA, LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE
I primi venerdì con il Sacro Cuore di Gesù
Per quante storie, parole, discorsi
possiamo sentire ogni giorno, le
parole misericordia e amore saranno sempre capaci di suscitare
un’emozione forte, qualsiasi sia
la nostra situazione. Ogni epoca ha avuto le sue difficoltà che
sono sempre sembrate superiori
alle precedenti. Già alla fine del
1600, quando la crisi protestante
imperversava nell’Europa cattolica, l’uomo non era più capace
di Dio. Essendo la speranza di
salvezza sempre più flebile, Gesù
intervenne in maniera straordinaria manifestandosi ad una giovane suora di clausura: Margherita
Maria Alacoque, nella cappella del
monastero di Paray Le Monial in
Francia, mostrandole il suo cuore
chiedendo di far conoscere il Suo
grande amore all’uomo. Cercò di
riparare alla mancanza di amore
degli uomini chiedendo che venisse ricordato attraverso rituali sacri
come l’ Eucarestia. Alla giovane
suora, oggi Santa, la sera del 27 dicembre 1673 chiese in particolare
di animare il primo venerdì di ogni
mese con almeno un’ora di adorazione al Suo Cuore Sacro, con
confessioni e con una Santa Messa.
Mostrando il suo Cuore, Gesù mostrò alla Santa la sua umanità e la
sua vicinanza all’uomo. Rendendo-
si conto di quanto l’uomo fosse distante, chiese di poter riposare sul
cuore di Santa Margherita e di essere onorato tramite un’immagine
simbolica con al centro il luminoso Sacro Cuore di Cristo. Per questa missione si affiancò alla suora
il padre spirituale gesuita Claudio
de la Colombiere, anche lui Santo
oggi. Ogni primo venerdì lo stesso
Gesù concesse grazie straordinarie
per coloro che prendevano parte
alla celebrazione e che la facevano
conoscere. Da quel momento l’immagine del Sacro Cuore di Gesù
è sempre stata presente in ogni
chiesa e simboleggia il culto cristiano. Padre Enock Rajan, Araldo
del Vangelo, vice parroco a Santa
Maria Nuova da gennaio 2014, il
7 marzo, primo venerdì del mese,
ha iniziato questa esperienza a livello comunitario. L’iniziativa del
primo venerdì presso la parrocchia
Sant’Antonio di Padova di Santa
Maria Nuova, ha compreso un’ora di adorazione, la confessione e
la Santa Messa. È il quarto anno
che Padre Enock introduce questa
preghiera in una comunità parrocchiale. L’esperienza era iniziata
il 5 novembre 2010, sempre in un
primo venerdì, presso il Santuario
Mariano di Santa Maria, appena
fuori Monsano e durata fino alla
partenza per Gorizia dello stesso Padre nel luglio 2011. Questa
esperienza è stata poi portata nella parrocchia di Monte San Vito
e successivamente a Borghetto di
Monte San Vito, dove prosegue
tutt’ora nonostante l’assenza del
sacerdote. Da marzo la “fedele”
collaboratrice dai tempi di Monsano di Padre Enock, la Sig.ra Albertini Annunziata, devota al Sacro
Cuore di Montecarotto, ha iniziato
questa esperienza con la comunità
di Santa Maria Nuova in attesa di
affidare a luglio l’attività ai 18 ministri dell’Eucarestia della parroc-
chia. L’iniziativa è stata accolta con
entusiasmo. Oggi, dopo quattro
mesi, l’incontro si è fatto più strutturato e vede come protagonisti i
parrocchiani a partire dai 18 Ministri Straordinari dell’Eucarestia. La
recente visita pastorale del Vescovo Mons. Rocconi è stata un occasione per presentare l’iniziativa,
che è stata accolta positivamente
anche dallo stesso.
Prossimo appuntamento solenne:
la Festa liturgica del Sacro Cuore
di venerdì 27 giugno, sempre alle
20,30, oltre al 4 luglio che sarà il 1°
venerdì.
Doveroso è porre in evidenza due
aspetti, l’addobbo molto suggestivo dell’altare effettuato dalla sig.ra
Silvia Lancioni di Mazzangrugno
e l’animazione musicale effettuata
dalla chitarrista Barbara Vagnini
(anche lei veterana dei tempi di
Monsano) di Santa Maria Nuova
con una “stupenda voce” che sta
percorrendo la strada del professionismo. Importante sarà anche
la partecipazione del prof. Mauro
Paris, parrocchiano, punto fermo
anche per la diocesi, “l’innamorato
di Maria”, in riferimento all’Amore
per Medugorje.
Francesco Freddi
Foto Franco Grilli
del suo popolo e lo fa con grande
rispetto ed amore” e sta bene sulla
bocca di un parroco. Anzi non so
perché certi passi della E.G. non
compaiano anche su questo settimanale magari con un commento
breve di un parroco.
Don Giuliano Gigli
notizie_brevi
Ritiro a Fonte Avellana
Da venerdì 4 a domenica 6 luglio
una proposta per gli adoratori:
tre giorni di ritiro al monastero di
Fonte Avellana, situato nel comune di Serra Sant’Abbondio. Il programma e le schede di adesione
sono disponibili presso la chiesa
dell’Adorazione. Per chi vuole, è
anche possibile seguire i ritmi della preghiera dei monaci.
Mostra su Rolando Rivi
Il Vescovo Gerardo regala agli adolescenti e ai giovani della diocesi
una bellissima mostra sulla vita del
Beato Martire Rolando Rivi nato
il 17 gennaio 1931 ed ucciso a soli
quattordici anni a Palagano (Modena) il 13 aprile 1945, nel clima di
odio verso la Chiesa e i sacerdoti.
Rolando amava indossare la tonaca nera portata a quei tempi dai
sacerdoti cattolici e questa fu la
“colpa”, per la quale venne ucciso
con l’intento dichiarato di eliminare un prete futuro. La mostra “IO
SONO DI GESU’ ” sarà visitabile
nella cattedrale di Jesi da lunedì
15 alla mattinata di venerdì 19 settembre e dal pomeriggio del 19 e
nei giorni 20 e 21 si potrà visitare nella chiesa parrocchiale Cristo Redentore di Moie. La mostra
è importante per far conoscere ai
nostri giovani la storia recente; ma
è assai utile per tutti.
10 | in_diocesi
22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
MONASTERO DELLE CLARISSE: “Professione solenne” della giovane Francesca Mattioni
Dono di Lui, del suo immenso amor
“Alleluia, Alleluia. Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli, e accendi in essi
il fuoco del tuo amore. Alleluia”. É il canto al Vangelo della Messa vespertina della
Vigilia di Pentecoste. La piccola chiesa del
monastero delle Clarisse, regno della contemplazione, accoglie il 7 giugno una folla
festosa di giovani e adulti che partecipano
alla Messa celebrata dal Vescovo Gerardo.
Si conoscono tutti. Sono i laici dell’Ordine francescano Secolare delle parrocchie
di San Francesco d’Assisi e di San Pietro
Martire, che invocano una nuova effusione dello Spirito sulla Chiesa e sull’umanità
e si preparano ad un evento che li riguarda
da vicino: la giovane Francesca Mattioni,
vedova da 5 anni e madre di due bambini,
proprio questa sera farà la Promessa solenne di vivere e testimoniare il Vangelo di
Gesù Cristo secondo la Regola di Francesco
d’Assisi. Partecipa al Rito anche la Maestra
di formazione dell’Ofs di Santa Maria degli
Angeli. Il Terz’Ordine è sorto per ispirazione di Francesco, che nel Medioevo, quando
i fedeli laici non erano valorizzati, ha rivalutato la missione del cristiano nel mondo,
nella famiglia e nel lavoro. Se si pensa che
dal Concilio Vaticano II è stata affidata ai
laici la grande responsabilità di “cercare il
Regno di Dio trattando le cose temporali e
orientandole secondo Dio” (Lumen Gentium 31), non si può non riconoscere nel
Poverello di Assisi il profeta della spiritualità e della missione laicale.
Vocazione
Dopo la Liturgia della Parola, Francesca
in piedi, accanto all’altare, manifesta alla
Ministra dell’Ordine Francescano Secolare Angela Sagramola, la richiesta di essere
ammessa nella Fraternità… «La Fraternità
accoglie la tua richiesta – risponde la Ministra – e si associa alla tua preghiera perché
lo Spirito Santo porti a compimento l’opera
da Lui iniziata». «La Professione di Francesca è un evento particolarmente significativo nel giorno di Pentecoste - ha sottolineato
il Vescovo nell’omelia -. Uno dei segni che
il Signore ci dà per mettere nel nostro cuore la certezza che Lui agisce ed è presente nella Chiesa. È
lo Spirito che suscita le vocazioni
e trasforma il deserto in un giardino: ogni persona è chiamata ad
essere un segno dell’amore di Dio
in questo mondo parlando la lingua degli Apostoli: il linguaggio
della carità, della tenerezza, della gioia, per
annunciare Cristo Risorto. Vivere il Vangelo sull’esempio di Francesco è impegnativo,
ma ne vale la pena perché Dio è la nostra
vita. Assicuriamo la nostra preghiera a
Francesca, che ha fatto una scelta meditata, dopo un serio cammino di formazione».
Alle domande del Vescovo sulla fedeltà alla
vocazione e sulla volontà di collaborare con
spirito di servizio alla missione, nella Fraternità, segno visibile della Chiesa, Francesca risponde: Sì, lo voglio!”. Quindi, con
fermezza e dolcezza fa la Professione solenne: « Io, Francesca, rinnovo le mie promesse battesimali e mi consacro a servizio
PARROCCHIA REGINA DELLA PACE: la messa della Prima Comunione
del tuo Regno. Prometto di vivere il Vangelo
di Gesù Cristo nell’Ofs, per tutta la vita».
La nuova sorella viene accolta nella Fraternità: «La tua incorporazione in essa - dice
la Ministra - è motivo di gioia e di speranza
per tutti i fratelli». Il Vescovo conferma e
benedice. Al momento della Comunione, la
perfetta letizia che è nel cuore delle Clarisse e di tutti i francescani, si fa canto sublime: “Dolce sentire come nel mio cuore, /ora
umilmente sta nascendo amore. Dolce capire che non son più solo/ ma che son parte di
una immensa vita, / che generosa risplende
intorno a me: /dono di Lui...”.
Maria Crisafulli
A TORINO DAL 23 AL 25 GIUGNO SULLA CHIESA DOPO IL CONCILIO
La gioia di un Incontro
Aggiornamento pastorale
Domenica 18 Maggio nella parrocchia dedicata a Maria, Regina della Pace, 29 bambini hanno
ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia, a conclusione di un cammino di preparazione catechistica, guidato da Tiziana Bitocchi, Romina Giacconi, Andrea Polzonetti, Paola Longhi e
Chiara Rossetti.
Riscoprire l’attualità della costituzione
conciliare Gaudium et spes nella Chiesa di
oggi, per essere “Chiesa in uscita”, secondo
le indicazioni di Papa Francesco. È lo scopo della 64a Settimana nazionale di aggiornamento pastorale, annuale iniziativa del Centro di orientamento pastorale
(Cop – www.centroorientamentopastorale.org) che avrà luogo a Pianezza (Torino) dal 23 al 26 giugno sul tema «Chiesa,
mondo, storia. Oggi, in continuità con
il Concilio Vaticano II».
«Con il tema di quest’anno – spiega mons.
Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina,
presidente del Cop e della Commissione
episcopale Cei per il laicato – la nostra
Settimana di aggiornamento pastorale
vuole proporre una riflessione sulla straordinaria attualità della Gaudium et spes,
che la distanza del tempo e la diversità del
Nella foto, insieme al parroco don Emilio, il vice-parroco don Claudio, il diacono Alberto e i
catechisti/e sono ritratti: Avenali Mattia, Barchiesi Mattia, Bertini Alessio, Bocchini Maria Ginevra, Borocci Pietro, Cappella Margherita, Caprari Anna, Carletti Leonardo, Carloni Emma,
Cesaroni Daniel, Ciattaglia Elisa, Esposto Alessio, Filipponi Tommaso, Fiorani Giulia, Ganzetti
Rocco, Landi Laura, Marchetti Nicola, Mengoni Marco, Martini Eva, Novelli Tommaso, Ortolani
Francesco, Pierella Margherita, Pigliapoco Alice, Possanzini Emma, Rocchetti Tommaso, Santoni
Elisa, Termentini Samuele, Ulissi Martina, Verdolini Vittoria.
Tutta la Comunità cristiana augura a questi bambini di conservare e ravvivare nei loro cuori la
gioia profonda di questo giorno.
Foto Binci
contesto ecclesiale, culturale e sociale non
hanno per nulla sminuito. La maturata
consapevolezza che la Chiesa esiste nella
storia, il chiaro riferimento alla centralità
di Gesù Cristo (GS 11-45), l’attenzione
all’uomo “immagine di Dio”, la sua dignità,
i legami sociali e il valore della sua attività
nel mondo sono i motivi che fanno della
Gaudium et spes un’eredità viva da vivere
come promessa da cui attendersi ancora
frutti rigogliosi nel futuro».
La Settimana 2014 rientra in un trittico,
avviato lo scorso anno nel 50° anniversario
del Concilio Vaticano II, di riscoperta delle costituzioni conciliari «non per ripetere
letture già fatte, ma per studiare quanto
le abbiamo concretizzate nella vita della
Chiesa e quanta strada c’è ancora da compiere per apprezzare quei doni grandi che
Dio ci ha fatto».
foto_notizia
Arrivati a Loreto a piedi
Ecco i partecipanti al pellegrinaggio per Loreto svoltosi nella notte tra il 14 e il 15 giugno. Si
stanno riposando davanti alla Basilica della Santa Casa dopo l’esortazione e i complimenti di
don Vittorio Magnanelli. Nella foto mancano molti pellegrini. Sono partiti in 120 alle 21 dal
piazzale della chiesa di Sant’Antonio Abate di Minonna a Jesi.
pastorale | 11
Voce della Vallesina | 22 giugno 2014
GROTTAMMARE OSPITA IL MEETING DEI GIORNALI CATTOLICI ONLINE
Per leggere la storia quotidiana
Condivisione, innovazione ed unione... Dal 12 al 14 giugno queste
sono state le parole d’ordine a Grottammare, città marchigiana piccola
per le sue dimensioni, grande per la
sua storia e bella a dismisura, che
con premura ha ospitato il Meeting
“Pellegrini del Ciberspazio” ricevendo con attenzione e allegria i giornalisti rappresentanti dei settimanali cattolici provenienti da tutta Italia.
Fra i partecipanti erano presenti i
direttori di alcune delle principali
testate del paese come Avvenire o
Famiglia Cristiana, Marco Tarquinio e don Antonio Sciortino, il presidente della Federazione Nazionale
dei Settimanali diocesani Francesco
Zanotti, il direttore dell’agenzia Zenit che insieme ai colleghi che lavorano con le piccole e medie realtà
editoriali hanno potuto discutere e
approfondire gli aspetti più importanti relativi all’impiego delle nuove tecnologie nella diffusione della
parola di Dio. Creandosi un intenso
e produttivo dibattito circa l’impor-
tanza dell’utilizzo dei siti web e dei
social media come strumenti complementari alle edizioni cartacee
dei giornali cattolici già in corso, le
discussioni sono state arricchite
dalle considerazioni dei punti di vista più contradditori che non poche
volte hanno alzato la bandiera delle
difficoltà che le generazioni precedenti hanno dimostrato davanti
alle nuove tecnologie. Durante i tre
giorni del Meeting i lavori hanno
raggiunto risultati di alto livello sia
dal punto di vista dell’integrazione
fra i partecipanti che della trasmissione dei contenuti di interesse generale e dopo l’intensa successione
di interventi, workshops e discussioni impeccabilmente organizzati
dalla squadra locale rappresentata
dall´infaticabile Simone Incicco,
siamo usciti ancora più convinti della necessaria e fondamentale
sinergia con il mondo del giornalismo virtuale. L’equillibrio ottenuto
fra i momenti di lavoro e di socializzazione, di apprendimento e di con-
barzellette
Tanto per ridere,
ma anche per riflettere
• L’animale più scemo? Il tasso perché si innamora delle tasse.
• La società è bella dispara e non deve arrivare a 3.
• Due carabinieri fermano una signora che ha superato i 70. La signora: «Siete dei grandi maleducati a dire a una signora che ha superato i 70!»
• Un signore entra sparato nello studio. «Mi fa
tanto male qui, tanto qua, soprattutto lo stomaco!» «Innanzitutto si cambi gli occhiali» «Che
cosa c’entrano gli occhiali con lo stomaco?»
«Perché qui c’è il commercialista, il medico è
dall’altra parte».
• A un colloquio con i genitori. Uno dice convinto «Mi è andata bene, mi hanno detto che è un
peccato che ho poca memoria, ma se sapessi ragionare sarei un campione».
• C’è chi dice «Povera Italia!» io dico «Povero
mondo, l’Italia è la meglio perché ci sono io!»
• Fai la guerra? Io ce fò a schioppettate pe’ non
falla!
• Non si sa mai quello che al mondo ti può capitare, non si sa mai quello che è stato e non può
più tornar; ma se si tratta di pagare, io mi sento
male sai, non si sa mai!
• Se piove a dir-otto a dir-sette smette.
• Si chiude una porta, si apre un portone. Mi si
sono chiuse tante porte che mi si apre un portone arrugginito che non si apre nemmeno bene.
A cura di Nazzareno Mimmotti
tatto con la realtà territoriale locale meglio la storia quotidiana dove
ha funzionato come un orologio e Dio è presente. Anche attraverso
così l’organizzazione ha potuto of- ciò che è negativo c’è sempre la posfrire ai partecipanti un’opportunità sibilità di indicare strade per dare
di riflessione profonda e allo stesso risposte positive. E Dio chiama i
tempo piacevole, capace di produr- credenti a costruire il Regno di Dio.
re gli effetti più desiderabili per un Anche se facciamo fatica a stare dieincontro del genere: i cambiamenti tro alle nuove tecnologie, possiamo
in positivo delle coscienze. Il neces- avere tantissime informazioni in
sario dialogo con le nuove genera- tempi velocissimi e abbiamo bisozioni, abituate a modelli di linguag- gno di qualcuno che ci dia modo di
gio e livelli di interattività spesso leggere i fatti per una comprensione
scolvolgenti per coloro che sono sapienziale di quanto avviene per
avvezzi a una diffusione più orto- evitare atteggiamenti fatalistici».
dossa dell’informazione, passa per
Fernando Marcelino
la revisione delle vecchie diffidenze
Presidente dell’Associazione
e pregiudizi e ci richiede, oltre allo
Liberi di Credere
svillupo delle competenze tecniche
collegate al mondo di internet, nuo- Nella prima foto da sinistra il diretvi atteggiamenti di apertura menta- tore di Avvenire con il presidente di
le in grado di rimettere in gioco le “Liberi di Credere” Marcelino. Nella
nostre abilità a favore del messaggio seconda foto i premiati del concorso
di Dio.
presso il teatro di Grottammare.
«È molto importante che i giornali
trovino modo di collaborare – ha I vincitori del premio giornalistico
detto in apertura dei lavori il vesco- collegato al Meeting “Pellegrini nel
vo Bresciani - per aiutare a leggere Cyberspazio” sono stati resi noti
in apertura dei lavori di sabato 14
giugno. Nel teatro storico di Grottammare si è svolta la cerimonia di
premiazione alla giornalista siciliana
Marilisa Della Monica, al direttore
toscano Andrea Fagioli, al fotografo
laziale David Fabrizi, al direttore
romano Angelo Zema (ritirato da
Francesco Zanotti). Ai quattro premiati sono stati offerti un corso
Anicec sulle comunicazioni sociali
dalla Conferenza Episcopale Italiana, un abbonamento semestrale
alla rivista Credere da parte della direzione del settimanale paolino, un
libro fotografico sulla Terra Santa e
una borsa dall’agenzia Go Asia, una
Bibbia dalla Shalom Viaggi e un’opera d’arte sul tema del premio realizzata dagli artisti locali Emanuele
Califano, Patrizia Guidotti, Tiziana
Marchionni, Patrizio Moscardelli e
Francesco Colella. Al direttore responsabile del settimanale L’Ancora
di San Benedetto del Tronto, prof.
Pietro Pompei, è stato consegnato il
premio speciale.
IL LIBRO “FRATE FRANCESCO” CON UN AUDIO-CD CON TESTI DI DIEGO MECENERO
È una proposta per bambini
Fu così che cominciò tutto… con un
diventare più leggeri. E noi allodole lo sappiamo bene, se si è
leggeri… prima o poi si vola.
Francesco d’Assisi volò più
in alto di molti altri! Volteggiando nei sentieri della
memoria, l’allodola Letizia
suggerisce le vicende, tratteggia l’immagine del poverello che ha incantato il
mondo e consegna Francesco ai più piccoli, guidandoli alla scoperta del più
Santo degli italiani e del più
italiano fra i Santi. Scritto
dalla rivista umbra Il Sentiero Francescano, edito dalla
casa editrice veronese Mela
Music, il libro “Frate Francesco” contiene in allegato
un audio-cd con testi di Diego Mecenero e musiche di
Giuliano Crivellente. «È una
proposta per bambini, da
utilizzare a scuola o in famiglia. – spiega Mecenero, direttore responsabile della rivista- Testi accurati,
parole dirette, proposte didattiche e
melodie toccanti caratterizzano questo innovativo progetto editoriale che
trasmette il fascino della figura di San
Francesco. È proposto in sei capitoli
nel libro e sei canzoni nell’audio-cd, il
tutto narrato da un personaggio-guida
che il Santo amava in modo del tutto
particolare: l’allodola. In compagnia
di questo umile e semplice volatile
dalle piume color saio e dalle ali spiegate a forma di croce, si ripercorre
tutta la vita del santo, ritmandola al
passo delle stagioni: la sua giovinezza
e la conversione; san Francesco e Maria e il Natale. E poi
la sua vita e i suoi seguaci; la
sua missione di pace e amore; l’amica chiara e gli Ordini
da lui fondati. Infine la figura
di Papa Francesco e il suo legame con il Santo.» Un’idea
per comprendere e far conoscere una storia che parla
di gioia, umiltà, fratellanza,
pace, amore e rispetto nei
confronti di tutte le creature:
valori universali che illuminano i sentieri dell’umanità
di ogni tempo. Ma anche
per raccontare di sé, partecipare al sogno di Francesco
e comporre i propri pensieri,
osservare i simboli, saperli
comprendere e interpretare,
colorare immagini e fumetti con fantasia e creatività,
districarsi nelle mappe dei
luoghi francescani. Un invito a volare
sollevandosi nell’aria, insieme all’allodola messaggera del mattino e amica
della luce. E a scoprire e cantare la
bellezza del mondo e delle cose.
Tiziana Tobaldi
12 | storia
22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
ICONOGRAFIA DELL’INFANZIA NEL MEDIOEVO. CONFERENZA ALLA FONDAZIONE FEDERICO II HOHENSTAUFEN
Quando l’Imperatore era un bambino
È stata recuperata il 5 giugno dalla
Fondazione Federico II Hohenstaufen la
conferenza programmata per il 26 marzo,
ma rimandata per cause di forza maggiore,
che avrebbe dovuto costituire l’ultimo degli ‘Incontri di Storia dell’Arte in Pinacoteca’. L’argomento, “Fonti iconografiche per la
storia dell’infanzia nel Medioevo”, attiene
al tema indicato per 2014 dalla Fondazione,
particolarmente interessata ai primi anni
di vita di Federico II sui quali ancora poco
è dato conoscere. La conferenza è stata presentata dalla prof.ssa Alessandra Perriccioli Saggese, docente di Storia dell’Arte presso
la Seconda Università di Napoli. La relatrice,
che si è dichiarata ‘affascinata da Federico
II’, ha preso inizialmente in considerazione
i caratteri della produzione artistica di epoca federiciana dei quali ha esaminato poi la
progressiva evoluzione.
Molti pedagogisti, ha dichiarato, hanno ritenuto a lungo che nel Medioevo l’età infantile
sia stata completamente trascurata o considerata come una fase transitoria della vita
da superare al più presto. Secondo alcuni
addirittura la parola ‘bambino’ deriverebbe
da ‘bambo’, sinonimo di ‘sciocco’. Studi recenti hanno modificato questa opinione. Si è
ora più propensi a credere che nel Medioevo
si prestasse attenzione al bambino, se pure
in modo diverso da quello in cui l’infanzia è
riguardata oggi. Potrebbe provare una simile
ipotesi il ritrovamento di alcuni giocattoli risalenti all’alto Medioevo, ma è forse da supporre che si tratti di ex voto. È invece l’iconografia dell’infanzia che può far intendere
quale fosse allora e come si sia evoluto nei
secoli successivi l’interesse per il bambino.
Nell’arte si incomincia a prestare effettivamente attenzione all’infanzia a partire dalla
seconda metà del XIII° secolo. Lo suggerisce
la raffigurazione assolutamente simbolica di
Gesù Bambino rappresentato, nei primi anni
del Cristianesimo, con le sembianze e l’abbigliamento di un adulto. Simili immagini si
ritrovano, ad esempio, a Costantinopoli o, in
Italia, a Pisa dove il Maestro di S. Martino
dipinge una Vergine che indica il Bambino
che ha in grembo come simbolo della redenzione. Fedele a questo modello astratto
e idealizzato è anche la raffigurazione della
‘Madonna della S.S. Trinità’ di Cimabue.
A provocare una nuova e diversa interpretazione dell’infanzia fu uno scultore formato alla corte di Federico II: Nicola Pisano
o Nicola d’Apulia, come preferiva firmarsi. Dall’imperatore svevo ricevette l’incarico di raccogliere a Lucera tutte le statue
classiche ritrovate nel regno. Assolvendo
questo compito prese a studiare le opere
antiche traendo suggerimenti preziosi per
la sua arte. Avrebbe così umanizzato e vivificato le forme del passato adottando un
linguaggio potentemente plastico, nobile e
drammatico. Primo esempio di questa sua
interpretazione è il pulpito del Battistero di
Pisa che mostra evidenti i rapporti con l’arte classica da lui rivisitata soprattutto nelle
raffigurazioni dell’Annuncio e della Natività.
Un’ulteriore evoluzione verso la naturalezza
si nota nelle lastre a rilievo del pulpito del
Duomo di Siena, realizzate da Nicola Pisano in collaborazione con il figlio Giovanni
e con Arnolfo di Cambio. Giovanni Pisano
qui mostra di aver sviluppato ulteriormente
i criteri artistici ereditati dal padre realizzando, sotto l’influsso della scultura gotica
francese, le aggrovigliate scene, drammatizzate da profondi chiaroscuri, della ‘Strage
degli Innocenti’. Dimenticando del tutto la
ieraticità dell’arte orientale, nel più solenne classicismo scolpirà poi per la Cappella
degli Scrovegni un’opera che mostra come
l’artista rivolgesse attenzione all’interpretazione dei sentimenti: una Madonna con lo
sguardo amorosamente rivolto al Bambino
che ha in braccio, in un muto, tenero dialogo. Su questo tema del legame d’affetto tra
madre e figlio ritornerà Pietro Lorenzetti
quando dipingerà la Madonna di Cortona.
Altri artisti ancora ha ricordato la relatrice.
Fra questi Giotto, che raramente rappresen-
ta bambini e Simone Martini che con gusto
aneddotico raffigura due miracoli del Beato
Agostino Novello: il Santo salva un bambino
aggredito da un lupo e un altro che precipita
da un balcone.
Immagini miniate di bambini appaiono anche in testi di medicina e di alimentazione,
ad esempio nel ‘De natura medica’. Curiose sono quelle che illustrano la preparazione del formaggio di cui sembra ghiotto un
ragazzino; o di una mamma, accanto alla
quale è una gallina, che offre un uovo freschissimo a suo figlio. Nei codici miniati si
ritrovano anche raffigurazioni dei giochi
dell’infanzia: come quella de ‘Lo schiaffo di
Cesare’ (o ‘del soldato’) riportata da un manoscritto di Montpellier (fine XIV° secolo) o
di una partita di ‘baseball’ (chissà mai come
lo chiamavano allora), con tanto di mazze
bene impugnate illustrata ne ‘Las cantigas
de Santa Maria’. Il disegnatore di un altro
testo miniato rappresenta invece una scena
da ‘teatro dei pupi’: un duello fra due marionette manovrate da due ragazzini. Ad altri
giochi, soprattutto per adulti, è dedicato un
originale ‘manoscritto dei giochi’.
I maestri del piccolo Federico
Come era veramente Federico II da bambino? Di lui neonato, come di Luigi IX il Santo, esistono solo due immagini: quella della
nascita ‘coram populo’ a Jesi e quella tratta
dalla ‘Nova Cronica’ di Villani, dove pure
è raffigurato in fasce. La storia dice che appena vide la luce il bimbo venne affidato ai
Duchi di Spoleto per essere più tardi battezzato nella chiesa di S. Rufino di Assisi: non
con il nome di Costantino, come avrebbe
desiderato sua madre, ma di Federico Ruggero, quello dei suoi due nonni, come aveva
imposto suo padre. Già allora intorno a lui,
come intorno a Luigi IX°, incominciarono a
fiorire leggende. A Federico II sarà predetta
la saggezza di una nuova età dell’oro; al futuro re di Francia, la santità. Delle profezie
che interessarono l’Imperatore parlano Gof-
fredo da Viterbo e Pietro da Eboli, poeta
di corte.
In Sicilia Federico II trascorrerà la sua infanzia nel Castello di Maredolce, quasi interamente circondato dalle acque. Sarà accudito
e attentamente educato, quindi - è ipotesi
della relatrice - non lasciato libero di avventurarsi per le vie di Palermo e di avvicinare
gente di etnie diverse. Anche l’ampia conoscenza delle lingue gli sarebbe derivata da
grandi maestri che evidentemente già allora
frequentavano una corte aperta ad influssi di
civiltà mediterranee ed europee. Federico II
sarebbe così cresciuto in un ambiente colto
e favorevole alla sua formazione al quale egli
avrebbe dato poi ulteriore prestigio. Su questa corte cosmopolita prefedericiana sarebbe
certo interessante svolgere ulteriori ricerche.
A margine della conferenza, una curiosità.
Forse Federico II è autore, oltre al ‘De arte
venandi cum avibus’, anche di un trattato
di cinegetica, cioè di caccia con i cani. Un
mercante, un certo Guglielmo Bottatius,
sembra che abbia offerto a Carlo d’Angiò un
codice ‘ornatissimo con cani ed uccelli’ salvato dall’incendio che aveva distrutto l’accampamento svevo a Parma. Se la notizia sia
attendibile, se la trattativa effettivamente si
svolse, se il codice sia stato acquistato; se infine sia ormai definitivamente perduto o gelosamente nascosto in qualche archivio, non
è dato sapere.
Foto e testo
Augusta Franco Cardinali
Nella foto: la prof.ssa Alessandra Perriccioli
Saggese.
MAIOLATI SPONTINI: inaugurata l’Accademia Musicale “Gaspare Spontini”
Corsi e master class internazionali
Il Comune di Maiolati Spontini in
collaborazione con il Conservatorio “Rossini” di Pesaro, la Fondazione “G. Spontini” e l’Accademia
musicale “Gaspare Spontini”, ha
voluto presentare “Maiolati Classica. Didattica, spettacolo, cultura
musicale”. Questo progetto preve-
de una serie di attività didattiche
legate alla musica istituito proprio
per portare la cultura musicale di
livello nel paese che ha visto nascere il grande Gaspare Spontini
e sensibilizzare anche i giovani
ad avvicinarsi di più allo studio
della materia. L’inaugurazione è
avvenuta domenica 8 giugno presso il giardino Tonini del Palazzo
Guglielmi di Maiolati, dove è stato
presentato, in occasione del Festival dell’Opera delle Marche di
Jesi, il “Notturno Concertato” di
Spontini e l’opera “Lo scherzo” di
Balducci.Sono state programmate
due master class, una di cembalo
presieduta dall’olandese Mihajlovic dal 30 agosto al 1° settembre, e
l’altra di bassotuba tenuta da Alessandro Fossi dal 2 al 5 settembre.
Il progetto di cadenza triennale è
stato presentato il 5 giugno nella
Sala comunale di Maiolati. “Sono
stati scelti 3 anni per dare continuità e soprattutto accoglienza
agli studenti del Conservatorio” ha
affermato il Presidente della Fondazione Pier Luigi Ruggeri. Oltre
a lui erano presenti il sindaco Umberto Domizioli, Sandra Pirruccio
consulente artistico dell’Accade-
mia Musicale e docente del Conservatorio di Pesaro, il professor
Cristiano Del Priori dell’Accademia musicale, il maestro Francesco
Chirivì e Emore Giampaoletti in
rappresentanza di Banca Generali
e uno dei finanziatori del progetto.
Per gli studenti che parteciperanno alle varie iniziative verrà messa
a disposizione la Casa delle Fanciulle di Maiolati, appena ristrutturata e dotata di quattro mini
appartamenti arredati che ospiteranno fino a 15 persone.
Annalisa Tittarelli
Foto Lorenzo Caresana
vallesina | 13
Voce della Vallesina | 22 giugno 2014
A MONTE SAN VITO, VINO E MUSICA: UN ACCOSTAMENTO DI SUCCESSO
Dal Santa Lucia al Duo Federiciano
Coniugare l’arte del vino con
quella della musica è stata l’idea
che ha incoraggiato il Podere Santa Lucia a dare vita al progetto
“Podere Santa Lucia per la musica”,
quest’anno alla seconda edizione, in collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia.
Due attività che solo all’apparenza sono distanti ma che in realtà
hanno molto in comune. Da cosa
è nata questa iniziativa? Il vino
e la musica sono le passioni che
condividono la maggior parte dei
componenti delle famiglie Balducci-Cacciani, proprietari dell’azien-
da vinicola “Il Podere Santa Lucia”
e ciò li ha spinti ad accettare di
ospitare i vincitori in concerto nelle loro cantine. L’azienda vinicola,
che prende il nome dalla località
dov’è situata, la frazione Santa Lucia di Monte San Vito, nasce nel
2005 come azienda familiare e ad
oggi è inserita nel mercato internazionale. Tra le produzioni più
importanti, oltre ai tradizionali
Verdicchio dei Castelli di Jesi e Lacrima di Morro d’Alba, ha riscosso
grande successo la nuova bottiglia
di Incrocio Bruni, nato dall’innesto di due uve francesi. La Fonda-
zione Musicale Santa Cecilia di
Portogruaro nata nel 1838, che da
sempre si occupa di promuovere
e formare giovani musicisti, ha
indetto un concorso, a cui hanno
partecipato talenti non solo marchigiani ma anche stranieri, per
l’assegnazione di una borsa di studio masterclass di 1200€: mentre
nella scorsa edizione erano stati
premiati quattro ragazzi sloveni, quest’anno il premio è stato
assegnato al “Duo Federiciano”,
composto da Angela Trematore,
al pianoforte, e da Ferdinando
Trematore, al violino, due giova-
ni fratelli, di Torre Maggiore, in
provincia di Foggia. Il Duo si è
esibito in concerto nei locali del
Podere, nella frazione Santa Lucia di Monte San Vito, domenica
8 giugno ed ha eseguito brani di
Schubert, Brahms, Smetana, Wieniawski.
CONSOLATO E PSICOTERAPEUTA PER I BAMBINI RUSSI
CONFARTIGIANATO: nella Vallesina crescono idee
Parte una nuova iniziativa messa a
punto dal Consolato Onorario della
Federazione Russa di Ancona e riservata a tutti i russi residenti nella
circoscrizione consolare e a quanti
hanno adottato bambini di origini
russe. Attraverso una convenzione
con una psicoterapeuta specialista
del disagio infantile e adolescenziale, è stato attivato un canale di comunicazione con le famiglie per facilitare l’integrazione sociale dei ragazzi e per aiutarli a
colmare eventuali deficit cognitivi. Laureata
presso la Libera Università Maria SS. Assunta di Roma e specializzata in psicoterapia a Padova, la dottoressa Isabella Bellagamba è un’esperta del settore che ha anche
alle spalle una collaborazione con il noto
prof. Cesare Comoldi. I genitori che riscon-
Dalle stampanti 3d ai sistemi di sicurezza per
le auto. Non ci sono freni alla creatività nella
Vallesina dove i piccoli imprenditori escogitano nuove soluzioni per ottenere prodotti al
passo con i tempi e al top della qualità. «Stando ai dati dell’Ufficio Italiano Brevetti elaborati da Confartigianato sono 27 le invenzioni
partorite dalle menti degli “Archimede” della
Vallesina nel 2013, 7 dall’inizio del 2014 – dichiara Giuseppe Carancini, Segretario Confartigianato Jesi. Le intuizioni sono disparate
ma convergenti nel loro obiettivo: proporre
nuovi meccanismi o reinterpretare strumenti,
nell’ottica dell’ottimizzazione e del risparmio.
Oltre a questo si evidenzia un interesse verso
le tecnologie emergenti e una sensibilità verso lo sviluppo sostenibile. “Tra le invenzioni,
una bottiglia dotata di un sistema salva-gocce,
un vassoio impilabile per ottimizzare la cot-
Silvia Marcucci
Francesca Montali
Per il superamento dei disagi infantili Largo alla creatività delle imprese!
trino nei propri figli difficoltà di apprendimento o disagi nel rapporto con la famiglia
potranno usufruire della consulenza della
psicoterapeuta godendo di un trattamento
agevolato presso il suo studio in viale Puccini a Jesi.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Silvia Marcucci
Annalisa Tittarelli
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tura delle pizze, contenitori per la conservazione di prodotti deperibili, un metodo di
alimentazione per stampante di oggetti tridimensionali, sistemi di sicurezza per autoveicoli con allarme nel caso si dimentichi un
bimbo, sedili corredati da sistema di cinture
di sicurezza rapido e compatto, un orto verticale e prodotti e strumenti per trattamenti
arborei. «Innovare è un imperativo categorico – continua Carancini della Confartigianato. Purtroppo però molte delle micro e piccole imprese artigiane della Vallesina non sono
nelle condizioni di farlo. Non perché manchi
la creatività, anzi, gli artigiani dimostrano
duttilità e capacità di mutare processi o tecnologie. Il talento non manca, mancano i fondi, servono politiche mirate a favorire questo
flusso di idee e la loro monetizzazione.”
p.m.
IN CROCE ROSSA GLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO PER LO STAGE
Reciproco scambio di esperienze
È IL MOMENTO GIUSTO PER RIPARTIRE DA ZERO.
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03/06/14 14.28
Dal 26 maggio al 13 giugno, per tre settimane cinque giovani studenti delle classi IV^
del Liceo Scientifico di Jesi si sono presentati per l’alternanza scuola - lavoro. Oramai
sono diversi anni che collaboriamo con il
Liceo alla fine dell’anno scolastico ed ogni
anno è un’esperienza diversa anche per il
nostro personale. I cinque studenti: Alessia
D’Ascanio, Marco Nicodemi, Maicol Nicolini, Andrea Petrolati e Giulia Squartini
si sono dimostrati molto interessati già dal
primo giorno, continuando dal lunedì al sabato, con orari dal mattino al pomeriggio.
Le pause per il pranzo molto spesso hanno
preferito condividerle con il personale cucinando insieme gustosi primi e tanta frutta,
essendo stato un periodo in cui il caldo si è
fatto sentire. Gli impegni sono stati numerosi e sia i dipendenti che i volontari hanno
collaborato per diffondere le conoscenze di
Croce Rossa.
Principalmente gli studenti si sono appassionati a seguire le lezioni di primo soccorso esercitandosi sui manichini adulti e
pediatrici, sono spesso intervenuti con domande e hanno sperimentato le tecniche
di disostruzione. Hanno compreso l’importanza e la necessità di salvare tante vite
umane, affrontando poi insieme anche le
loro emozioni che andavano dalla paura alla
felicità, simulando di essere Operatori del
118 in emergenza. I ragazzi hanno frequentato pure il Reparto di Pediatria dell’Ospe-
dale di Jesi intrattenendosi con i bambini
insieme ai Volontari della Ludoterapia e la
Casa Famiglia Pergolesi accompagnati dalle
nostre Volontarie per incontrare gli ospiti
anziani. L’occasione è gradita per ringraziare i rispettivi responsabili che ci hanno gentilmente autorizzati. Altre esperienze che
hanno coinvolto gli studenti sono avvenute
insieme alle Infermiere Volontarie presso il
Centro Terza Età di Via Cavour e con i Volontari della Protezione Civile durante la
raccolta alimentare presso i Supermercati
SELEX, CE.DI e FAMILA di Jesi. Esistono
anche i Volontari più Giovani della Croce
Rossa con i quali hanno saputo meglio relazionarsi e hanno lavorato insieme realizzando tanti progetti. Ogni giorno hanno potuto
constatare il lavoro ordinario che si svolge
in Croce Rossa, sia in Amministrazione che
presso la Centrale Operativa. Ovviamente
ci sono stati anche momenti di svago utili
a conoscersi. Possiamo quindi esprimere il
reciproco entusiasmo, auspicando di aver
reso i giovani più consapevoli delle difficoltà di tanti bisognosi e magari di aver fatto
nascere in loro il desiderio del Volontariato.
Anche il Progetto dell’alternanza è un’occasione importante per collaborare insieme
alle Scuole e migliorare il nostro futuro per
la solidarietà umana. Un ringraziamento
particolare è dovuto al prof. Giovanni Clementi che ha coordinato gli studenti e alla
Preside del Liceo, prof.ssa Bruna Aguzzi.
14 | attualità
JESI
22 giugno 2014 | Voce della Vallesina
IL PALAZZO E DINTORNI
MOIE: Vallesina City, Cna e amministrazione al “3° Memorial Cristofori”
Triangolare fra Forze dell’ordine
Piccioni, tortore e...
Che a Jesi i colombi siano troppi è
un dato di fatto. Troppi si lamentano
per danni in zona tetti e altro. Troppi
sono gli stormi che a volte si levano
dai tetti del nostro ospedale del viale
della Vittoria. Stormi di centinaia di
volatili che volteggiano contenti offrono uno straordinario spettacolo,
di quelli che a volte riesci a vedere
soltanto in TV. Volteggi che però ti
fanno pensare alle possibili conseguenze negative per la salute dei cittadini e per quella degli edifici, dei
monumenti… Insomma, c’è, non da
oggi, una vera e propria concorrenza
tra uomini e animali.
Ci sono gli animali che l’uomo sceglie
e vuole in casa e custodisce secondo regole e ci sono animali, volatili
in specie, che, liberi di prolificare al
meglio, determinano problemi non
indifferenti.
In Italia abbiamo 55 animali domestici (gatti, cani, uccelli, conigli, pesci, tartarughe…) ogni 100 abitanti. Penso che Jesi non si differenzi
tanto dal dato nazionale. Ma questi
animali domestici, in genere e salvo
l’incoscienza di qualcuno, sono seguiti e custoditi in modo tale da non
fare certo danno alla comunità degli
uomini o alla natura. A me sembrano tanti, soprattutto i cani (12 ogni
cento abitanti) perché al molto impegno che richiedono non sempre c’è la
relativa responsabilità dei proprietari. E non faccio esempi. Con conseguenze negative per i cittadini e per
la città.
Per i colombi il problema è quasi
scottante. E non solo a Jesi. Anzi, c’è
chi sta molto peggio di noi.
Si dirà: tu non ami gli animali. Non
è assolutamente vero. Li amo e li rispetto al massimo purchè non facciano danni all’uomo e alla natura. I
troppi piccioni in genere fanno danni
non indifferenti alla salute dell’uomo
e alle cose della città. Vanno controllati nel loro proliferare. Non so suggerire niente. Ma il comune, a nome
di tutti i cittadini, deve saper prendere provvedimenti. Che l’animale in
genere, il volatile, il gatto, il cane siano presenti a ogni costo, proprio no
se ci va di mezzo la salute dell’uomo.
Ebbi l’esperienza, molti anni fa, di
vivere per un mese in una cittadina
della Sicilia subissata da cani randagi,
magri, affamati, sempre inquieti e abbaianti. É civiltà questa? Ed ecco l’invenzione dei canili. Una soluzione infelicissima per i cani e per la società.
Siamo arrivati a controllare le nascite
degli uomini – e magari ce ne vantiamo dati i mille metodi escogitati – e
non dobbiamo controllare le nascite
degli animali che ci fanno danni? Addirittura siamo arrivati, con gli uomini, a procrearli e poi ad abortirli, ma
guai a toccare l’inaccettabile proliferazione dei volatili che ci danneggiano.
Tutti ci apriamo alla bellezza e alla
simpatia verso cani e gatti, verso colombe e tartarughe, ma… ciascuno al
suo posto. E non solo l’uomo!
v.m.
LA SCUOLA LINEA CLUB GEMELLATA CON IL TEATRO DELL’OPERA RUSSO
Saggio spettacolo con le allieve jesine
La Scuola di danza Linea Club presenta
L’Odissea, spettacolo di danza moderna,
classica, hip-hop, al Teatro Pergolesi di Jesi
sabato 28 e domenica 29 giugno, con inizio
alle 21. Étoiles della serata saranno Alexandr
Lityagin (primo ballerino del Teatro dell’Opera di Voronez in Russia) che interpreterà
Ulisse, Juliia Nepomniashchaia (ballerina
del Teatro dell’Opera di Voronez), nel ruolo
di Penelope, e l’ex allieva della Scuola di
danza Linea Club Federica Squadroni (International Project for Dance and Performing Arts) nelle vesti di Calipso.
Linea Club, diretta da Maria Carla Giacani, ha ufficialmente iniziato dall’aprile
2013 gemellaggio con il Teatro dell’Opera
- Accademia di danza classica russa della
città di Voronez, celebre per il metodo di
insegnamento dominato Vaganova, elaborato a Leningrado dal 1917 agli anni
cinquanta a Leningrado da Agrippina Jakovlevna Vaganova.
Ogni anno, alla fine del corso, le allieve di
danza classica sono esaminate dall’insegnante - ballerina Luiza Litiagina (Teatro –
Accademia di Voronez), con relativo rilascio
del Diploma dell’Accademia Russa. L’Accademia di Voronez è molto nota e da essa
sono usciti eccellenti ballerini quali il famosissimo Gediminas Taranda (dal 1979 al
1993 etoile del Bolshoi), Marina Leonkina,
Tatiana Frolova, Elena Knakzova, Angelina
Voronzov, Vijceslav Leopatin (gli ultimi due
attuali primi ballerini del Bolshoi). Nell’am-
SCUOLA DI DANZA LINEA CLUB
PRESENTA
L’ODISSEA
Bel tempo e tanta partecipazione al triangolare calcistico fra Carabinieri, Guardia
di Finanza e Polizia di Stato che si è svolto
mercoledì 11 giugno allo stadio comunale
“Pierucci” di Moie.
Ad organizzare l’evento, terza edizione del
memorial intitolato ad Alessandro Cristofori, il figlio del Generale Alfredo Cristofori
della Guardia di Finanza di Ancona, scomparso nel 2012, è stata la società sportiva
Vallesina City, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e la collaborazione
della Cna di Jesi. La celebrazione di apertura
con la benedizione e la preghiera per i defunti celebrata da don Aldo Anderlucci, i
ringraziamenti del neo sindaco di Maiolati
Alberto Possanzini, presidente CNA Jesi
PER JESI CITTÀ DELLO SPORT INCONTRO CON OXANA E COCCIA
“Senza sport e disabilità non sarei così”
L’essere senza barriere è una componente
basilare dello sport, questa sua specificità è
stata celebrata nella conferenza “una pista
per l’integrazione”, tenutasi al Palatriccoli di
Jesi il 4 giugno. All’incontro hanno partecipato Oxana Corso, atleta paraolimpica della
nazionale, il suo allenatore Gianni Alessio
e una sua vecchia atleta che poi ha scelto
un’altra carriera, l’onorevole Laura Coccia;
all’incontro sarebbe dovuta essere presente
anche l’onorevole Valentina Vezzali, ma non
riuscendo a presenziarvi manda i suoi saluti alla manifestazione. L’evento organizzato
dal comune di Jesi in collaborazione con la
fondazione Pergolesi Spontini, è stato ideato
nell’ottica delle celebrazioni per la nomina a
“città europea dello sport 2014”.
Oxana Corso è romana di adozione, nata nel
1995 a San Pietroburgo viene adottata da
una coppia italiana. Una malattia le era sta-
ETOILES
ALEXANDR LITYAGIN
(PRIMO BALLERINO TEATRO
DELL’OPERA DI VORONEZ - RUSSIA)
JULIIA NEPOMNYASHCHAYA
(TEATRO DELL’OPERA DI VORONEZ - RUSSIA)
FEDERICA SQUADRONI
SABATO 28 E DOMENICA 29 GIUGNO 2014
TEATRO PERGOLESI JESI
ore 21,00
PREVENDITA BIGLIETTI DA SABATO 7 GIUGNO PRESSO LA BIGLIETTERIA DEL TEATRO PERGOLESI DI JESI
ORARIO: 9.30-12.30 / 17.00-19.30 (DAL MERCOLEDì AL SABATO) - TEL. 0731 206888
COSTO: PLATEA E PALCHI CENTRALI € 25,00; PALCHI SEMICENTRALI € 22,00; PALCHI LATERALI € 20,00; LOGGIONE E BAMBINI (6-12 ANNI) € 12,00
bito del gemellaggio è previsto lo scambio
di allievi, con la possibilità che studenti della scuola marchigiana possano seguire corsi
in Russia e viceversa.
La presidente Giacani è stata recentemente
ricevuta dal Console Onorario della Federazione Russa di Ancona Armando Ginesi. Insieme hanno esaminato la possibilità,
nell’ambito degli scambi culturali tra la Russia e l’Italia, di creare, presso La Scuola Linea Club, un vero e proprio corso per la formazione degli insegnanti di danza secondo
il metodo Vaganova, che potrebbe avvalersi
del patrocinio ufficiale del Consolato.
Spontini Domizioli poi il generale Alfredo
Cristofori: “Mio figlio Alessandro amava il
calcio, lui è qui con noi”. Con queste parole
si è aperta la competizione che ha visto poi
vincitrice la squadra della Guardia di Finanza guidata dal brigadiere Calogero Vicari.
Molte le autorità presenti all’evento, rappresentanti della politica locale e regionale, delle istituzioni, delle forze dell’ordine regionali,
delle federazioni calcistiche ed arbitrali. Al
termine, dopo la premiazione di partecipazione alle squadre e alla terna arbitrale, tutti
gli invitati si sono trovati sul manto erboso
per un momento conviviale come si conviene in segno di allegria e sportività.
ta diagnosticata anche in patria, ma in Italia
si riesce a comprendere meglio l’entità del
problema, ma la giovane Oxana non si arrese. A 17 anni vince due medaglie d’argento,
nei 100 e 400 metri di corsa alle Paraolimpiadi di Londra 2012.
Il punto in comune tra la campionessa e l’onorevole (PD) è il loro mentore e allenatore
Gianni Alessio. Egli è allenatore nazionale
di atletica leggera, Formatore nazionale Cip,
docente di sport individuali presso il Corso
di laurea in scienze motorie presso la facol-
tà di medicina e chirurgia dell’Università di
TorVergata Roma.
Laura nasce nel 1986 e la sua gara inizia
da subito, a causa di un infezione contratta
alla nascita su 30 bambini ammalati ne ri-
mangono in vita 3. Frequenta le elementari
quando i disabili sono chiamati handicappati, termine usato in genere per i cavalli che
non possono più correre, attributo più che
mai sbagliato per la giovane. Impara a camminare tre volte, a 4, 7 e 11 anni.
Fa i conti per tutta la sua vita con
continui cambiamenti che la costringono sempre a nuove sfide.
Nello sport, in cui si vede privata
della sua specialità di gara, che
non entra nel programma olimpionico. Nel mondo universitario,
dove sceglie una carriera in Italia
anche se avrebbe avuto una via
più facile per l’affermazione personale nella ricca Germania.
Alla manifestazione erano presenti l’assessore allo sport Ugo Coltorti, il
rappresentante della fondazione Giampiero
Cardinaletti, e altri esponenti della scena
sportiva jesina. Tutti sono intervenuti, con
testimonianze e racconti per far passare il
messaggio che la parola disabile in realtà
è un aggettivo che ci portiamo dietro ma
come tale, è secondario rispetto al nome
proprio. La disabilità come ogni diversità, è
solo uno dei problemi della vita.
Lorenzo Caresana
Annalisa Tittarelli
Voce della Vallesina | 22 giugno 2014
AVIS MOIE E JESI: IN BICI SI VÀ IL 14 GIUGNO
sport_tempo libero | 15
BASKET LEGA GOLD L’UNDER 15 KO, OK L’UNDER 14.
Milano-Roma e Jesi- Wieblingen
L’Aurora Basket parla di fiducia
Nonostante le previsioni non proprio favorevoli si è svolta la biciclettata “In bici sivà”. Organizzata in occasione della XI Giornata
Mondiale del Donatore di Sangue
le Avis di Moie e Jesi hanno lavorato in sinergia per creare le condizioni favorevoli per pedalare in
tutta tranquillità grazie alla presenza della Polizia Municipale di Jesi
lungo il percorso. Presenti, come
promesso, Alessio Guerri, Andrea
Grattacacio e Franco Bianchetti. Tre personaggi jesini che percorreranno in bicicletta delle tratte insolite: Milano-Roma e
Jesi- Wieblingen andata e ritorno. Alessio
partirà dall’ospedale San Raffaele di Milano
la mattina di sabato 12 luglio per arrivare il
giorno seguente al Colosseo con la biciclet-
La settimana della “Simonetta Cup”
era stata l’occasione per vedere
all’opera il meglio del basket giovanile under 13 (foto Candolfi) ma
anche per discutere di economia
e valori, grazie alla tavola rotonda “Fiducia ed ottimismo: i nuovi
valori del bene comune”, che si era
svolta giovedì 5 giugno presso la
Fondazione “Colocci”. Organizzato
da Massimiliano Morichi, responsabile marketing dell’Aurora Basket, l’evento
aveva radunato importanti relatori come il
sindaco di Jesi, Massimo Bacci, il direttore
generale di Banca Popolare, Nunzio Tartaglia, il titolare di Apra, Livio Grilli, l’amministratore unico del club arancio-blu, Altero
Lardinelli, diversi presidenti delle associazioni degli imprenditori marchigiani ed il
coach Riccardo Zuccaro. Ognuno dei relatori aveva portato la propria idea di questo
particolare momento economico e aveva
raccontato esempi concreti e positivi accaduti in questi mesi.
La bella avventura dell’under 15 arancio-blu
si era conclusa alla fase interzona disputata
ad Umbertide. Tre sconfitte in altrettanti incontri, il bilancio dei giovani jesini che aveva pagato gli infortuni ed una minore pre-
ta offerta da bici Cingolani per una raccolta
fondi a favore di una ambulanza da donare
alla Cri di Jesi, l’iniziativa è promossa anche dall’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Andrea e Franco porteranno
i saluti della città di Jesi alla gemellata tedesca Wieblingen, in cinque giorni.
IL JUDO DI CHIARAVALLE E JESI PARTECIPA ALLE NAZIONALI
Giovani atleti onorano la loro società
stanza fisica. L’under 15 dell’Aurora Basket
si era dovuta arrendere alla Mens Sana Siena per 83-56, alla Virtus Eurobasket Roma
per 64-37 ed alla Blu-Orobica Bergamo per
74-41.
Per una under che esce sconfitta, ce n’è
un’altra che vince. Si tratta dell’under 14
di coach Marco Raffaeli che il 2 giugno si
era aggiudicata il primo trofeo “Pallacanestro Sabaudia”. Un cammino senza intoppi quello dei giovani aurorini che nel
loro percorso avevano battuto prima il
Latina (79-54), poi la Uisp 18 Roma (5737) ed in finale il Verona di misura (4746). Simone Mentonelli della formazione
arancio-blu era stato eletto miglior giocatore della kermesse.
Giuseppe Papadia
CALCIO SERIE D: Campana in prestito
Trudo e Frulla per la Jesina
Tre ori, tre argenti e due bronzi per i judokas della palestra Judo Samurai. É questo il
bilancio conclusivo del campionato nazionale di judo Uisp che si è svolto il 10 e l’11
maggio al Carisport di Cesena. Tra le oltre
ottanta società sportive partecipanti e provenienti da tutta Italia, la Samurai di Jesi e
Chiaravalle si è distinta per il numero di medaglie vinte dai suoi allievi.
Le medaglie d’oro sono state conquistate
da Nicola Gara, nella categoria 66 kg senior,
Riccardo Coppari nei 73 Kg senior e Gian
Marco Coppari, 81 Kg Cadetti. I tre si sono
distinti per aver vinto tutti gli incontri per
Ippon, ovvero il massimo obiettivo conseguibile in un incontro di Judo, che assegna
immediatamente la vittoria. Secondi posti
invece per Riccardo Maldini che, nella categoria 66 Kg Junior, è riuscito a raggiungere
la finale dopo un Ippon a pochi secondi dal
termine; Andrea Coppari, 90 Kg Senior e
Gabriele Saltamartini, 100 Kg Senior.
Filippo Peletalli e Matteo Piangerelli conquistano due bronzi nelle categorie 73 Kg
Cadetti e 60 Kg Esordienti, contribuendo ad
ampliare il medagliere della Judo Samurai,
che si è così guadagnata un quinto posto assoluto tra le diverse società italiane.
La stagione sportiva ha visto protagonista la
Società di Jesi e Chiaravalle anche sabato 17
in occasione dei Campionati Nazionali Universitari, con un’eccellente medaglia d’argento per Riccardo Coppari nella categoria
73 Kg, vincendo quattro incontri per ippon.
A FILOTTRANO L’ALTRO MUNDIAL: “PLAY AGAINST RACISM”
Sport e musica oltre le barriere
La Rete del Sollievo, servizio di integrazione
socio sanitaria a titolarità A.S.P. Ambito Territoriale 9 e Asur Area Vasta 2, in collaborazione con Associazione Tutela Salute Mentale Vallesina, Filottrano city Rockers, Acli
e Parrocchia di Santa Maria della’Assunta
- nell’ambito della Rassegna Malati di Niente
- promuovono una giornata di sport, musica
e integrazione sociale a Filottrano. Giovedì
19 giugno, a partire dalle 18, presso il cam-
po polivalente dell’oratorio San Cristoforo
a Filottrano, quadrangolare di calcetto con:
Polisportiva Asiamente (formazione mista
operatori/utenti salute mentale), Filottrano
city rockers (artisti e musicisti Filottrano),
Polisportiva Ackapawa (migranti e richiedenti asilo), Calcio a 5 Femminile Filottrano.
Madrine della serata saranno le ragazze della Lardini Volley che saranno premiate per la
storica promozione in serie A.
Pezzo dopo pezzo, pren- “Abbiamo seguito Mattia nell’esperienza
de sempre più forma la di Chiaravalle dove è maturato ulteriorJesina della prossima stagione. L’ultimo mente – aveva detto il ds Diego Carzedda
nuovo arrivo è l’attaccante francese di 28 - Sarà un giocatore importante nella rosa
anni Kevin Trudo, che nella scorsa anna- del mister e poi è uno jesino purosangue.
ta aveva ben figurato in Eccellenza nella Conosciamo la sua serietà e l’attaccamenBiagio Nazzaro di Chiaravalle realizzan- to alla maglia”.
do 18 reti. Oltre a Trudo dalla Biagio arri- Non faranno parte della futura Jesina Miverà anche Mattia Frulla, centrocampista chele Alessandrini e Leonardo Rossini.
versatile e di qualità. Per Frulla in realtà si Lascerà Jesi anche il giovane Campana
tratta di un ritorno a casa perché prima ma con la formula del prestito per fare
dell’esperienza a Chiaravalle aveva vestito esperienza.
per oltre cento volte la divisa della Jesina.
ViCe
CUPRAMONTANA: dal 27 al 29 giugno presso l’agriturismo La Distesa
Un Festival tra musica e vino
“La musica scioglie il crampo della vita e stimola di nuovo il pensiero” diceva Karl Kraus.
Ė sulla scorta di questa frase che anche
quest’anno a Cupramontana per il sesto anno
consecutivo, la musica torna protagonista assoluta con il Festival Musica Distesa promosso dall’ associazione omonima. Concerti, dj
set, mostre, incontri, degustazioni animeranno le serate dal 27 al 29 giugno presso La Distesa, agriturismo e azienda di vini biologici
immersa nella natura del paesino a mezz’ora
di macchina da Ancona.
Ma che cos’è Musica Distesa? Il progetto
nasce da Twitter e dall’hashtag #IoSonoMusicaDistesa che è anche il sottotitolo del Festival. Significa condividere la musica in tutta
la nazione italiana attraverso social network
facendo sì che vengano abbattuti i confini tra
le varie regioni.
La musica, sotto la direzione artistica di Giuliano Dottori, rimane il filo rosso di tutti e tre
gli appuntamenti: si parte venerdì 27 con una
selezione di brani che vanno dall’elettronico
dei GODBLESSCOMPUTERS al rock/garage di dj Bruno accompagnati dalla proiezione
dell’ “Atlante sentimentale del cinema per il
XXI secolo” che raccoglie conversazioni tra
i maggiori cineasti contemporanei. Si passa
poi, durante la seconda serata, alle melodie
dei The Lonesome Southern, Comfort Company e The Vickers, sullo sfondo del Cumbia Collage, che proporrà remix digitali per
collage analogici. Il tutto si concluderà poi
domenica 29 con una serata tutta all’italiana
sulle note di Lucio Corsi e con una rassegna
di cinema d’animazione curata da Andrea
Martignoni, in collaborazione con la NotteNera di Serra de’ Conti.
Le pietanze saranno offerte dal CSA SISMA
esclusivamente preparate con prodotti
biologici a km zero; sabato e domenica saranno inoltre proposte degustazioni di vini
frizzanti naturali segnalati da Mario Soldati durante il suo viaggio alla scoperta delle
produzioni italiane.
La novità di quest’anno è la nuova moneta,
unica riconosciuta e utilizzata all’interno del
Festival, il “Disteso”. Gli organizzatori auspicano una partecipazione numerosa per poter
gridare tutti insieme #IoSonoMusicaDistesa.
Per maggiori informazioni [email protected] Silvia Marcucci
Annalisa Tittarelli