atenea cup - Atenea Catania
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ATENEA CUP U Navarro Team vs Ottica Solstyle na settimana di partite molto interessanti, che ha rafforzato ordinatamente tutte quelle piccole convinzioni nate in seguito allo Speciale. Nei numeri espressi, infatti, si è ritrovata parte della verità interpretata poi dai giocatori in campo. Gli Ottica hanno prodotto molto contro i Navarros, beneficiando del ritorno di Manuel Mannino, assente da mesi. Utilizzando il rapporto tra rispettivi tiri concessi ed effettuati si era pronosticato un sei a cinque per i Solstyle, che si è quasi materializzato al cinquantesimo, grazie ad un penalty trasformato dal numero dieci. Il punto decisivo è stato assegnato attraverso i calci di rigore. Così è stato anche per Vuvuzela – Real Mente, uno scontro tra due squadre arcigne e piene di spigoli, caratterizzato da ben quattro ammonizioni complessive. Per gli Informatica è stata una rimonta emozionante, che non aveva chance di esistere fino al dodicesimo del secondo tempo. Decisivo è stato Cordovana, ancora una volta autore di un assist e due gol. I Pisao hanno sbaragliato i Senza Nome, seppur con un po’ di fortuna e avendo faticato soprattutto nella parte centrale. I cambi non hanno giovato, hanno rotto quella continuità di gioco della quale gli scapestrati si avvalgono per stendere l’avversario. Belfiore è stato chiaro: “Siamo molti e tutti importanti”. Contro gli Informatica sarà una rivincita emozionante. 9’ Carnemolla 11’ Grippaldi 19’ Carnemolla 38’ Greco 31’ Carnemolla 41’ Mannino 35’ Iuculano 43’ Greco 40’ Manola 50’ Mannino 5-5 La posizione di Mannino è stata la chiave di tutto l’incontro. Inizialmente il fantasista si è appostato sul secondo palo, alle spalle di Scalia. E’ stato cercato molto ma creduto poco: parecchie delle sue sponde non hanno trovato un destinatario pronto a ricevere. Nel secondo tempo, con la squadra in svantaggio, ha preferito invece portare palla e insistere nell’uno contro uno, nel tentativo di scoperchiare una difesa chiusa ermeticamente. I primi minuti di gioco sono stati molto intensi, a partire dal destro a bruciapelo dello stesso numero dieci, terminato fuori di poco. Il vantaggio viene segnato da Carnemolla, preciso nel chiudere di sinistro un assist volante di Manola. Il pareggio è a dir poco spettacolare: Grippaldi calibra un destro a giro che si spegne sotto l’incrocio! Pulvirenti si esibisce in un paio di parate importanti e ci accorgiamo della sua importanza soprattutto al quindicesimo, quando Rapisarda si ritrova la strada spianata dinanzi. E’ una rovesciata di Mannino a liberarlo ed il tap in arriva, ma il recupero del portiere è prodigioso. Sono gli Ottica a fare la partita, come si suol dire. Raciti scalfisce la parte alta della traversa, Mannino non concretizza un contropiede. Al diciannovesimo, Primo recupera il possesso ad una dozzina di metri dalla porta. Il suo destro non è irresistibile, ma finisce per abbagliare Giacobbe, che si oppone in maniera scomposta. Il due a uno consuma pian piano la voce del Presidente. Avrà l’opportunità di sgolarsi ancora di più nel secondo tempo, ma per altre ragioni. Mentre i Solstyle si spingono in avanti, Carnemolla realizza di essere sempre più solo. Infatti segna, dopo sei minuti dall’inizio della ripresa. Quando al decimo Iuculano trafigge l’intera retroguardia con un diagonale dei suoi sembra finita. “E’ fatta!”pensano i Navarros. Greco ha l’ardire di segnare in scivolata il quattro a due, ma l’appoggio for1 tunato di Manola del quindicesimo dissipa ogni dubbio, o quasi. Cominciamo ad intravedere le fattezze della prima finalista di Silver Cup. E’ il tracollo. Per alcuni minuti si capisce la difficoltà dei neri nel trovare degli spazi giocabili. Poi si giunge alla conclusione che alcuni singoli sono un po’ come degli architetti, che sono in grado di disegnarli gli spazi, di ricavarli anche nella confusione di masse ingarbugliate e caotiche. Mannino trova un angolo schiacciato sulla sinistra e poi, grazie ad un intercetto, Greco fa lo stesso. Brividi si susseguono a diverse temperature, calde e fredde, a seconda della schiena che corrono. Marcedone sfiora il pallone di tacco all’interno dell’area, ma se gli Ottica senza Mannino sono un’altra cosa un motivo c’è. Al cinquantesimo Manuel sente il cronometro, lo sfida. Mette un piede sulla linea di demarcazione, supera nettamente il suo avversario, Scalia. Non c’è tempo di pensare in questi casi, i piedi si incontrano. E’ rigore ed è abbastanza netto, a meno che la prospettiva non abbia ingannato più d’uno. Mannino parte dagli undici metri e segna! “Il pallone non mente”. L’immancabile Marcedone arriva ad un passo dal gol del vantaggio, addirittura. Si va ai rigori. Segnano tutti tranne Iuculano e Illuminato, l’uno smanioso per tutta la gara, l’altro abbastanza svogliato. Quando tocca ai portieri Pulvirenti sbaglia, Giacobbe no. E che finale sia per gli Ottica. GIACOBBE (6) RACITI (6.5) MARCEDONE (6.5) GRIPPALDI (7) CARNEMOLLA (7) MANNINO (7.5) MANOLA (6) ILLUMINATO (5) DI MAURO (6) GRECO (6.5) NAVARRIA M. (6) IUCULANO (6.5) SCALIA (5.5) PULVIRENTI (7) Subentranti RAPISARDA (5.5) Tabellino ATENEA CUP Atletico Pisao vs Senza Nome 16’ A. Piso 28’ Ardila 18’ Trovato 36’ M. Fallico 5-2 è un lampo, un bagliore improvviso nella notte, che diventa più scura subito dopo, al calare del pallonetto di A. Piso, simboleggiante il Sole. Un’intuizione di contro balzo del capitano rianima la contesa, ma è la furia agonistica di Pierino a ristabilire la distanza di sicurezza. Il fallo da rigore di Palermo è netto, ma c’è chi dice che l’intera azione non avesse ragione d’esistere, per via di un’irregolarità ancora precedente e a parti invertite. Belfiore pone la forma due volte, prima sul penalty e poi su un calcio di punizione, deviato beffardamente. A questo punto della stagione, si sa, i Pisao vengono sospinti in alto da forze oscure ed imperscrutabili. Rispetto all’anno scorso, però, sono loro i favoriti. Nelle teste degli scapestrati potrebbe cambiare qualcosa. 29’ A. Piso 44’ Belfiore 48’ Belfiore Al quattordicesimo del primo tempo Di Gregorio vince un contrasto con Signorelli e scappa via, verso la porta. Il centrale trattiene vistosamente l’attaccante, che chiede l’espulsione per fallo da ultimo uomo. E’ un momento cruciale: l’arbitro ammonisce il difensore, nulla di più. Si tratta, a parer mio, di una decisione potenzialmente inesatta, ma allo stesso tempo accettabile, se consideriamo che gli unici espulsi di quest’anno per fatti di gioco sono stati Troìa, per fallo di mano fuori dall’area, e Mangiagli, a seguito di una gragnuola di illeciti commessi. Un arbitro d’Atenea ha bisogno di fatti più consistenti di questo per espellere un giocatore, diciamo così. In questi casi ci si giustifica facendo allusione al recupero prossimo di un secondo difensore, che in effetti era quasi sopraggiunto sul posto. I Pisao, in parte spaventati ed in parte rallentati dal dover effettuare due cambi ogni cinque minuti, hanno un blocco di produzione all’inizio. Un cambio campo innesca Pierino, che non riesce a mantenere il sangue freddo. Mario Fallico spreca un’opportunità interessante poco prima del fatto già narrato dello strattone. Quello che incanta è Trovato, come sempre. Scarta due avversari con un doble sombrero e poi, all’aumentare dei battiti, sbaglia. Intorno al sedicesimo, il Fato esprime parte delle sue preferenze, indirizzando sulla coscia di un innominato una punizione di Sir Alex, rendendola imparabile. La bellezza estetica del raddoppio rispetta i parametri del futurismo, inscenando un triangolo ad alta velocità con Trovato vertice ultimo. Arriviamo alla fine del primo tempo ed il dato curioso risiede nei tiri dei Senza Nome: otto fuori, nessuno in porta. Ci si aspettava da Ardila una partecipazione massiccia alla disputa. In parte Steven ha dato il suo contributo, ma un solo lampo non poteva bastare per raggiungere una finale. Il gol del due a uno TROIA (6) TORRISI (6) M. FALLICO (6.5) MUSUMECI (6) A. PISO (6.5) ARDILA (6.5) TROVATO (7) PALERMO (5.5) MAMMANA (6) DI GREGORIO (6) MELI (6) PIERINO (6.5) SIGNORELLI (6) L. PISO (6.5) Subentranti D. FALLICO (6) BELFIORE (7) CASTORINA (6.5) 3 Tabellino Als Informatica vs Dandy Team 37’ Speranza 13’ Garufi 39’ Cordovana 28’ Garufi 4-2 48’ Cordovana 51’ Cordovana Una sfida non ha sempre uno svolgimento lineare, per quanto certe volte ci si sforzi di fare apparire lo sport come un insieme di concause legate tra di loro. Questa semifinale di Golden League è spezzata in due parti disuguali e nella prima abbiamo i Dandy. La squadra di Tomasi scende in campo con una certa determinazione. Cristauro ha il suo bel da fare: deve uscire sui piedi di Garufi e respingere una bordata di Sciuto con l’ausilio degli arti inferiori. Gli Als, ingabbiati, non riescono a giocare le proprie carte. All’undicesimo, un retropassaggio viene abbrancato con le mani da Di Mauro e, finalmente, per i bianco-oro si materializza la prima palla gol importante. Il battitore della punizione a due in area è certamente Cordovana. Nel tentativo di piazzare all’angolino alto manca il bersaglio. Così gli Informatica rientrano nel proprio guscio, ritenuto sicuro e per questo confortevole. La pressione degli avversari, tuttavia, si fa sentire. L’abilità e il valore di Speranza coincidono nell’esatto momento in cui egli si fa carico delle responsabilità della squadra, agendo come la parte incontrollata di un corpo che va sbilanciato perché si liberi dall’apatia. Al tredicesimo Garufi segna, con una girata da grande attaccante. Più tardi il Cordova dilapida un intero capitale, quando sarebbe bastato riscuotere l’assist di Cavallo Pazzo, proveniente dalla fascia. Nel secondo tempo la situazione non cambia. Mr Octopus allunga le braccia meccaniche per intervenire su Garufi, oggi indomabile. Una palla filtrante splendida di Sciuto suggerisce il due a zero, dritto nelle orecchie della punta. Gli Als sguazzano in uno stato di vera difficoltà. All’ottavo Lo Faro arriva di gran carriera sul secondo palo, ma incontra ancora Tiziano. Al dodicesimo, una volta svoltato l’angolo del secondo quarto di partita, in modo tale da giustificare la preannunciata asimmetria del match, entrano in campo i veri Informatica. Tutto nasce da una lotta al centro dell’area, gestita con maestria da Cordovana, ATENEA CUP autore infine di un passaggio coscienzioso in direzione di Speranza. Il destro del numero 33 finisce dentro! I Dandy smarriscono d’un tratto le coordinate dell’incontro e rischiano di incassare un contropiede debordante degli avversari. Sugli sviluppi dell’angolo, però, Cordovana infilza la retroguardia grazie ad un’incornata, dove le appendici taurine hanno un ruolo puramente simbolico. Speranza suona la carica e guadagna il fondo in due circostanze, la prima innescando un affamato La Rosa. La qualità del gioco migliora, così la fiducia di poter sbaragliare la concorrenza prima del fischio dell’arbitro. Giuffrida ha battuto male i piazzati per tutta la gara, ma al penultimo minuto pennella un cross sulla testa del solito Cordova, appostato sul secondo palo! I blucerchiati smettono di crederci e concedono persino lo spazio sufficiente per il raddoppio, proveniente sempre dal solito padre. La settimana della rivincita è appena cominciata, i Pisao sono avvisati. Tabellino DI MAUROF(5.5) GAROZZO T. (6) LO FARO (6.5) PAPALE (5.5) CODOVANA (7.5) SCIUTO (6.5) LA ROSA (6) PAPA (6.5) GIUFFRIDA (6) GARUFI (7) TAGLIARINA (5.5) SPERANZA (7) FAILONI (6) CRISTAURO (7) Subentranti COCO (6) TOMASI (5.5) 5 Siamo perseguitati da un’oppressiva concezione di destino, che racchiude in sé la sostanza delle nostre disavventure. E’ come arrivare sul ciglio della strada di corsa e aspettarsi di essere travolti. Le Vuvuzela impostano una partita di bombardamento laterale. Tutte le azioni partono dall’esterno e culminano quasi sempre con una conclusione in porta. I blancos aspettano nella maggior parte dei casi e, sebbene articolino un buon possesso palla, non vengono quasi mai a capo delle fasi più importanti della gara, se non grazie a spunti individuali. Al settimo basta un attimo: Puglia stoppa di petto e gira violentemente di sinistro! Una bomba terrificante che si insacca sotto la traversa. Un episodio sicuramente demotivante per i bianco-nero-verdi. Gli attacchi di Salzano suonano pericolosi, le discese di Mangiagli caratterizzano addirittura il risultato. Vezzi respinge quel che può ma, al dodicesimo, viene folgorato da un collo mancino dell’attaccante avversario, innescato da un fortunoso rimpallo. Il flusso della partita scorre indisturbato. Improvvisamente inizia la partita di Gresta, in concomitanza con il tramonto della stagione di Puglia, che lascia i suoi a causa dell’ennesimo infortunio al ginocchio. La forza d’impatto del Real si abbassa pericolosamente, mentre viene fuori il moicano Mangiagli, armato di scimitarra. Il sinistro passa e le Vuvuzela raggiungono il vantaggio! Un elevatissimo numero di falli spartisce quattro ammonizioni, tre per i blancos. Vika riesce a sgattaiolare un paio di volte, ma senza mai trovare precisione nel tiro. Il secondo tempo si apre con un colpo di nuca di Salzano, fuori di un soffio. Una diagonale ben riuscita di Fiocco salva il Real da un tracollo assicurato, così come Vezzi esce sui piedi di tutti, infischiandosene del rischio. Il predominio territoriale dei bianco-nero-verdi, tuttavia, non porta ad alcun risultato tangibile. Il palo sonante di Navarria ha lo stesso effetto del martelletto del giudice, che chiude una causa per aprirne un’altra. La sentenza è agghiacciante. A tre minuti dalla fine, Codorelli commette fallo su Lo Re a limite dell’area, in posizione defilata. Le Roi si apposta poco più lontano del punto di battuta, viene incontro al passaggio di Scilio e bang! Giargieri silurato ancora, al terzo tiro in porta. Incredibile. Ultimo minuto: punizione per il Real Mente. Chi segna vince, in pratica. Ecco che quel destino di cui vi parlavo torna ad aleggiare sulle teste di chi ha da sempre avuto l’impressione di esser buono solo per arrivare sul ciglio, senza poter attraversare. La traiettoria malefica rimbalza e viene deviata più volte, ad un tratto sembra che stia per arrivare Campagna, da un momento all’altro, a segnare alle spalle di tutti. Ma non arriva nessuno. Si va ai calci di rigore. Giamboi sbaglia, strozzando l’idea di tiro che gli era balenata in mente a partire dalla rincorsa. Il quarto rigore è di Gresta. Giargeri sa di poter essere incisivo e puf … Si distende alla sua destra e neutralizza la conclusione. Per le Vuvuzela sarà la terza finale di Silver Cup della storia, contro gli Ottica, al Pinea, Domenica prossima. GIARGERI (6.5) CONDORELLI (6.5) NAVARRIA A. (7) MANGIAGLI (7) PUGLIA (6.5) MUSMECI (6) SCILIO (6) VICARELLI (6) LO RE (6.5) SALZANO (6.5) FIOCCO (6) GIAMBOI (5.5) ARENA (6) VEZZI (6.5) ATENEA CUP Tabellino CRISTAURO (9.5) GRIPPALDI (9) SPERANZA (9) CORDOVANA (16.5) MANGIAGLI (12) BELFIORE (14) CARNEMOLLA (13) Da quest’anno i criteri di selezione per la categoria ‘ Top Seven’ saranno ancora più oggettivi. Il voto di giornata sarà la base da cui partire, i bonus e i malus sotto indicati segneranno il punteggio definitivo! Bonus M.V.P. = 3 p Gol = 2 p Rigore parato = 3 p Rete inviolata (pt): 1 p Malus Ammonizione = -0.5 p Espulsione = -1 p Rigore sbagliato = -3 p Ogni 2 gol subiti (pt): -0.50 p Sconfitta over 4 gol: - 2 p 7 La classifica ‘top gol’ viene sostituita da ‘top skillz’ in quanto ci è sembrato giusto riservare uno spazio anche a quelle giocate che non terminano con una rete, ma che magari riescono ad evitarla o semplicemente a propiziarla. Per questo le categorie di quest’anno saranno: Balistica, Volanti, Gioco di squadra, Azione Personale, Top Parata e Invenzione. GIOCATORE CATEGORIA MOMENTO DELLA PARTITA GRIPPALDI BELISTICA 0-1 Ottica vs Navarros PUGLIA INVENZIONE 0-0 Blancos vs Vuvuzela Sorprendente capolavoro di Grippaldi. Solitamente opera nell’oscurità della sua difesa, di rado scende sulla fascia per concludere. Questa volta ci ha provato, di interno destro! La palla lasciata lì da Mannino si è subito impennata verso il secondo palo. E’ poi scesa in picchiata sorprendendo Pulvirenti, pietrificato dalla magica traiettoria. Ultima perla di Puglia per quest’edizione. I suoi blancos vengono eliminati, ma la sua invenzione aveva dato a tutti loro una chance. Lo stop di petto spalle alla porta viene immediatamente tramutato in un tiro di Sinistro … e che sinistro! La botta violenta lascia tramortito il difensore e stecchito Giargeri. Velocità e precisione: in altre parole controllo. MARIO CARDONE