Verbale CSRR del 22 Marzo 2014

Consiglio Sovracomunale delle Ragazze e dei Ragazzi
Cernusco L., 22 marzo 2014
OGGETTO: Verbale CSRR del 22 Marzo 2014
Presenti: Sindaco Matteo Cong Minh Picone, Assessori Alicia Prestini, Pietro Brunod.
Consiglieri Andrea Casiraghi (2°), Andrea Casiraghi (1B), Comi Mattia, Emma Conca, Federica Giglio, Gianluca Massara,
Jacopo Casiraghi, Margherita Cantù, Sara Manzoni, Sharon Kouakou, Stefano Panetta.
Assenti: Assessori Alice Martinoli, Federico Arlati, Mohamed Gabr.
Consiglieri Agnese Tavola, Camilla Menichetti, Daniele Bettoni, Elena Gatta, Elisa Riboldi, Emanuele Magni, Francesca
Lensi, Jacopo Camus, Jacopo Garavaglia, Luca Romanelli, Marco Brambilla, Marta Grando, Massimiliano Molgora,
Nicola Castellazzi, Riccardo Bosisio, Sara Campana, Valeria Cusas.
Si apre la seduta con l’appello. Sono presenti 14 Consiglieri su 34.
L’incontro è presieduto dal Sindaco Matteo. Si dibatte il seguente Ordine del Giorno:
1. stop al razzismo;
Matteo: informa che il tema di questa seduta è stato deciso nell’ultima Giunta. Dà la parola al Sindaco di Cernusco De
a
Capitani, che ricorda che oggi si celebra la 10 GIORNATA CONTRO IL RAZZISMO. Il CSRR di oggi ha per questo dedicato
al tema la seduta odierna, aderendo alla campagna proposta da UNAR. Aggiorna sulle iniziative che in Italia si stanno
svolgendo in questi giorni. Ricorda che a Cernusco un ragazzo di cittadinanza straniera sta per compiere 18 anni e potrà
chiedere la cittadinanza.
Viene proposto il filmato “I vicini” tratto dal sito UNAR.
Si apre il dibattito.
a
a
Matteo: la 5 A di Osnago ha riflettuto sul razzismo. Legge una poesia che commenta. La 5 A si è accorta che tutto il
mondo entra nelle nostre case, ma solo il vicino è considerato “straniero”. Straniero chi arriva da un altro paese, chi è
sconosciuto. Straniero da conoscere. Proposta dalla classe organizzare una merenda multietnica.
Renata Valgussa (gruppo consigliare di Cernusco). Le persone della mia generazione venivano invitati a riflettere sul
razzismo attraverso libri e film. “Ragazzo negro” di Richard Wright, negli ultimi anni sessanta, quando ero alle medie,
era considerato un romanzo di attualità. Il suo messaggio è: la vita può essere vissuta con dignità. Andrebbe letto
anche oggi. Penso anche a “Un’idea” di Giorgio Gaber: un’idea resta sempre un’astrazione, se potessi mangiare
un’idea avrei fatto la mia rivoluzione. Metabolizziamo le idee.
21 Marzo scelta questa data perché nel 1966 l’ONU ricordò che nel 1960 un esercito di 300 poliziotti uccise 68 neri che
volevano passare senza mostrare il lasciapassare che dovevano mostrare ovunque.
Pensiamo a Mandela, che riuscì ad unire il suo popolo in occasione dl Campionato mondiale di Rugby: il successo della
nazionale di rughby.
Che ognuno sappia fare una rivoluzione del cuore.
a
Emma anche nella mia classe la 5 B di Osnago abbiamo riflettuto sul tema e proponiamo: un baratto di oggetti tipici
stranieri, una festa multietnica, una sfilata di vestiti tradizionali stranieri con spiegazione del significato del vestito.
Giovanna De Capitani: Matteo ha citato esempi di discriminazione, vuoi parlarne?
Matteo: a scuola ho visto 2 bambini che trattavano male due bambine senegalesi. Questi fatti devono essere subito
tolti alla radice. Alcuni bambini dicono “no” a stranieri che vogliono giocare.
Stefano: a scuola ho visto bambine italiane che non volevano giocare con bambine straniere. Ho visto ragazzi italiani
non salutare per strada compagni stranieri.
Matteo: anche fuori dalla scuola ci sono esempi di discriminazione razziale. Ma chi le mette in atto non sente poi un
peso addosso, non sente di dover chiedere scusa? Loro no, per questo servono attività che ci facciano conoscere.
Alicia: nella mia classe siamo un gruppo unito.
Renata Valagussa: questi ragazzi fanno così anche con i compagni italiani?
Matteo: soprattutto con compagni stranieri, ma anche con italiani.
Daniele Lorenzet (gruppo consigliare Osnago). Se lo Stato non intercetta subito gli immigrati, questi vanno in mano alle
mafie. Dovere dello Stato fare e dare qualcosa subito. In Italia vecchie storie di razzismo: leggi razziali firmate nel 1938.
Ricorda ed auspica lo IUS SOLI e la giornata in cui Osnago ha istituito la cittadinanza civica.
Canzone di Ivano Fossati “E’ mio fratello che guardo in cielo “ e di John Lennon “Imagine” che tutto il mondo viva in
pace.
Matteo: quando riflettiamo in classe diciamo che a noi bambini non viene la parola “straniero”, quando pensiamo a chi
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Consiglio Sovracomunale delle Ragazze e dei Ragazzi
conosciamo.
Emma Mantovani (Assessore di Lomagna). Porto il dell’Amministrazione di Lomagna e del Sindaco che ha un altro
impegno e non è con noi.
Mi complimento con voi. Gli atteggiamenti e i pensieri che portate ci sono di esempio. Vedo ragazzi di colori diversi.
Non lasciatevi influenzare, continuate così. Ammiro in voi il vostro atteggiamento di rispetto. Ho sempre da imparare
da voi.
Elisabetta Carta (gruppo consigliare di Cernusco). Attenzione alle ricapitolazioni di identità.
Giordano Cereda (Dirigente Scolastico). Il Collegio Docenti ha esaminato le vostre proposte della scorsa seduta
(contrasto al bullismo) e le sta mettendo in atto, progettando.
Come Matteo, anche a me non piace il termine straniero ci conosciamo, non siamo stranieri. Anche il termine “razza”
non è scientificamente corretto. Vi invito ad approfondire le proposte e a metterle in pratica.
Letizia Sironi (insegnante). Come insegnanti pensiamo che chiunque arrivi è sempre una risorsa. Consideriamo sempre
questa cosa, anche pensando ai bambini nuovi che arrivano anche solo da un paese vicino.
Virginia Scaccabarozzi (Assessore di Montevecchia). I comportamenti sbagliati vanno fermati subito. Conosciamo le
differenze, reciprocamente. La diffidenza è reciproca all’inizio. Questo deve poi scomparire nella relazione. Voi pensate
che siano i grandi a dover dare l’esempio ai loro figli?
Matteo: le maestre ci dicono che gli adulti spesso devono imparare dai bambini e anch’io lo penso.
Alvaro Pelà: (coordinatore). Nella prossima Giunta avremo modo di pensare alle attività suggerite da Matteo ed
Emma.
Matteo: quindi, la seduta è chiusa.
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