viaggio d`andata e accoglienza - Liceo Scientifico Enrico Medi
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viaggio d`andata e accoglienza - Liceo Scientifico Enrico Medi
VIAGGIO D’ANDATA E ACCOGLIENZA Il giorno 13 marzo 2013 noi studenti della classe 3EL siamo partiti per lo scambio con una scuola tedesca della città di Würzburg: il Röntgen Gymnasium. La mattina alle 8.30 ci siamo trovati nell’atrio della stazione Porta Nuova di Verona muniti di grosse valigie e un pizzico di spirito di avventura. Si poteva sentire nell’aria l’eccitazione e quel poco di paura che anticipano ogni viaggio lontano da casa. Insieme a noi c’erano anche le professoresse Sara Costa e Sabrina Simoncelli che ci hanno accompagnato e seguito durante tutta la settimana. Alle ore 9.00 abbiamo salutato i nostri genitori e siamo saliti sul treno che, puntuale, ci ha portato verso la Germania. Per le 5 ore di viaggio successive abbiamo trascorso il tempo chiacchierando, facendo foto, giocando a carte (di cui ci eravamo preventivamente attrezzati) e immaginandoci che cosa ci avrebbe aspettato al nostro arrivo. L’arrivo a Monaco è stato intorno alle 14.30 come previsto dal programma. Qui ci siamo fermati per poco in quanto il treno che ci avrebbe portato a Würzburg partiva alle 15.15. Dopo un lieve ritardo e degli altri piccoli problemi siamo potuti partire. Mentre il treno precedente era diviso in scompartimenti quest’altro non li aveva. Qui abbiamo potuto vedere la prima grande differenza tra tedeschi e italiani: mentre i primi sono silenziosi e discreti, noi italiani abbiamo un tono di voce particolarmente alto anche quando parliamo normalmente! Infine dopo quasi 9 ore di viaggio che sembravano non finire mai siamo arrivati! Ad aspettarci alla stazione c’erano i nostri partner con un cartellone che diceva “Benvenuti in Germania!”Appena siamo scesi ci sono venuti incontro e ci siamo presentati, dopodiché siamo andati in tram a scuola. Qui avevano preparato nella caffetteria degli stuzzichini da sgranocchiare mentre ci mostravano l’intenso programma della settimana. Siamo rimasti per circa un’ora, fino al momento in cui i nostri “genitori” tedeschi sono venuti a prenderci e ci hanno portato nelle nostre nuove case. A quel punto ci siamo salutati e ci siamo dati appuntamento al giorno successivo. Una volta arrivati a casa abbiamo disfatto la valigia e mangiato il nostro primo pasto tedesco… delizioso! Le famiglie ci hanno accolto tutti in modo fantastico e ci hanno fatto sentire subito a nostro agio. Ognuno poi ha trascorso la serata in modo diverso: chi chiacchierando con la famiglia, chi giocando e chi ancora guardando un film. In conclusione, questo è stato il primo magnifico giorno di una lunga serie che non ci dimenticheremo mai… con un inizio del genere lo scambio non poteva che andar bene! Camilla Bonati Il giovedì mattina siamo andati a scuola con i nostri partner. La prima cosa che mi ha colpito del Röntgen Gymnasium è la sua grandezza e la presenza di tantissime classi, oltre che di laboratori specializzati e all’avanguardia e di una caffetteria. Ci siamo incontrati tutti nell’aula di ritrovo e, mentre i nostri partner andavano nelle loro classi, il preside del’istituto è venuto a darci il benvenuto e a spiegarci come funziona il Gymnasium. Egli ci ha dapprima spiegato che le classi non sono organizzate come in Italia: il Gymnasium, infatti, contiene ragazzi che frequentano dalla 5^ (10 anni circa) alla 13^ classe (18 anni circa). Anche le materie sono diverse dalle nostre: sono presenti alcune discipline d’indirizzo e perciò obbligatorie, come tedesco, matematica e storia, ma i ragazzi possono scegliere alcuni corsi facoltativi, come musica, francese o italiano. La maturità (Abitur) si delinea in maniera differente ed è, a mio parere, più semplice di quella in Italia. Infatti, i ragazzi possono scegliere, oltre a due materie obbligatorie da affrontare in un esame scritto, tre materie a loro piacimento da portare all’esame orale; tra queste c’è anche religione! Dopo il benvenuto del preside, alcuni ragazzi ci hanno accompagnato a Würzburg e ci hanno mostrato i principali edifici e chiese. La città è sede vescovile e universitaria, come dimostra la bellissima residenza del vescovo e la grande università situata vicino al Gymnasium. Nel 1945, gran parte della città e l’intero centro vennero distrutti dai bombardamenti; nel municipio (Rathaus, nella foto) è presente un modello della città in quell’anno. Ci siamo poi diretti verso l’Alte Mainbrücke, il ponte più importante con le statue di quattro vescovi santi, tra cui il protettore della città, St. Kilian (foto). Dal ponte abbiamo potuto ammirare anche la Festung Marienberg, la fortezza abitata dai vescovi prima della costruzione della residenza, che abbiamo visitato qualche giorno più tardi. Da lì ci siamo poi diretti verso il duomo di Würzburg, di epoca romanica, dedicato a St. Kilian. Si tratta di una chiesa alta più di 100 m e ricostruita più volte nel corso della storia, facendo convivere in sé più stili diversi. Un’altra chiesa importante è la Marienkapelle, anch’essa ristrutturata e avente stili diversi tra loro. All’interno vi è una cripta contenente la tomba di St. Kilian, anche se vuota (foto). Infine abbiamo visitato la Residenz, il palazzo dei vescovi-principi (foto). Si tratta di un grande complesso ricco di affreschi e opere, per lo più di artisti italiani, come l’affresco di 600 m2 nella volta centrale, di Giovanni Battista Tiepolo, nel quale sono raffigurati i quattro continenti allora conosciuti che rendono omaggio al vescovo, e gli stucchi delle sale, di Antonio Bossi. Per costruire la residenza sono stati necessari circa 100 anni; possiede tre porte che conducono alla sala del ricevimento. I gradini sono più bassi del normale: si tratta di un effetto ottico per far sembrare la sala più grande. Nella Seconda Guerra Mondiale gran parte della Residenz fu distrutta; solo alcune sale rimasero intatte, tra cui la sala “di Barbarossa”, nel quale c’è un affresco che celebra il suo matrimonio, celebrato in quella stanza. La stanza più lussuosa del complesso è formata interamente da oro e specchi (più di 600), che si fusero completamente durante un incendio, ma poi vennero ricostruiti. Il lampadario di questa stanza è originario di Murano. Qualche giorno più tardi abbiamo visitato anche la Festung Marienberg (foto). È circondata da 800 torri per vedere i nemici, attaccarli con olio bollente o con la pece e per contenere le scorte di viveri, possedeva un ponte levatoio e un fossato con acqua profondo 105 m. All’interno vi è anche una chiesa (risalente al 707) e le case sono tutt’ora abitate. Nel complesso, nonostante il freddo pungente, ho trovato la giornata molto interessante, soprattutto perché la visita guidata è stata organizzata dai nostri partner, che si sono impegnati per esporci le notizie sulla loro città, ricca di storia e avvenimenti importanti. Ilaria Iodice SOMIGLIANZE E DIFFERENZE TEDESCA E ITALIANA TRA SCUOLA Röntgen-Gymnasium in Würzburg La scuola tedesca e quella italiana hanno diverse differenze. Il Röntgen-Gymnasium, la scuola frequentata dai nostri partner tedeschi, è un grande istituto che si trova in Würzburg, vicino al centro della città. In questo stabile non si svolgono solo le lezioni per gli studenti delle superiori, ma anche quelle degli studenti delle medie e degli universitari. Gli studenti italiani sono accolti dai loro partner tedeschi. Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì e terminano alle 13.00, tranne due giorni a settimana nei quali gli studenti restano a scuola fino alle 16.00. Durante la mattinata ci sono due pause: la prima, dopo le prime due ore di lezione, e la seconda dopo altre due. Durante i due giorni in cui gli studenti hanno il rientro, essi possono recarsi alla mensa presente nell’istituto per pranzare. Oltre alla mensa (in comune con l’università), nell’istituto sono presenti anche una caffetteria, diversi laboratori di scienze e tre palestre. Gli studenti tedeschi, a differenza di quelli italiani, devono cambiare classe ogni volta che la lezione termina, per questo le classi non sono mai uguali ma sempre diverse. Le lezioni in Germania sono più superficiali di quelle in Italia, inoltre sono più pratiche che teoriche; ad esempio nelle ore di lingua straniera i professori, invece che spiegare la grammatica, organizzano attività di conversazione. Le interrogazioni/verifiche nella scuola tedesca si svolgono una volta al mese per ogni materia, e per questo lo studio degli studenti sarà più superficiale di quello dei ragazzi italiani. Inoltre i voti nella scuola tedesca non vanno dall’1 al 10 come in quella italiana, bensì dall’1 al 6 (l’1 tedesco corrisponde al 10 italiano). I compiti a casa sono scarsi, e i ragazzi non li ricevono durante i giorni in cui hanno il rientro. Mentre in Italia gli studenti hanno molti libri, e talvolta anche pesanti, gli studenti tedeschi ne hanno pochi e piccoli, in cui gli argomenti sono trattati in modo superficiale. Le vacanze nella scuola tedesca, a differenza di quella italiana, sono distribuite equamente in tutto l’anno: a causa del clima più mite, infatti, in Germania gli studenti frequentano le lezioni anche in estate, ed hanno un solo mese di vacanze durante quella stagione; durante il periodo natalizio gli studenti hanno due settimane di riposo; altre due nel periodo pasquale e una settimana a carnevale. Erica Tosi Durante lo scambio mi sono accorta che il tempo libero tra i nostri partner era relativamente poco. Per molti di loro, uscendo da scuola non prima delle 16, il tempo a disposizione era ridotto ad una piccola parte del pomeriggio. In effetti, le abitudini dei ragazzi tedeschi sono diverse dalle nostre e ciò si nota molto vivendo a stretto contatto con la realtà quotidiana della famiglia. Non mancavano certo persone che praticano attività fisica: alcuni giocavano a calcio, pallamano, basket, mentre una ragazza faceva la “giocoliera” su un’apposita bicicletta. Molte mie compagne mi hanno raccontato di pomeriggi trascorsi a fare shopping per le vie della città, al parco con gli amici del partner, a casa a giocare ai video giochi o a guardare film in compagnia dell’intera famiglia, a suonare strumenti condividendo la passione per la musica, a fare giochi di società con amici e anche parenti. Ciò che mi ha colpito di più è stato notare che molte ragazze frequentano maneggi ed hanno il loro cavallo personale da accudire. Queste strutture si trovano spesso non molto distanti dalle abitazioni, quindi, quasi tutti i pomeriggi, alcune tra le compagne tedesche erano impegnate in questa attività. Anche per noi, avendo tutta la giornata piena di uscite organizzate, il tempo libero era poco e quindi passavamo solitamente la fine della giornata con i partner, che cercavano di organizzare qualcosa da fare insieme ad altri amici come tornei alla play station o xbox, visioni di film, o semplicemente riposo in casa. Il lato molto positivo della scuola tedesca è che, terminando le lezioni verso le 16, i professori sono favorevoli a dare pochissimi compiti per il giorno seguente. Di conseguenza, quel poco di tempo libero a disposizione (circa dalle 17 alle 22) si può impiegare nei più svariati modi e soprattutto senza l’assillo dello studio continuo. È stato sicuramente fantastico scoprire una cultura diversa con abitudini differenti. Anna Montresor Wurzburg, vita in famiglia In Germania, le famiglie sono molto diverse rispetto a quelle Italiane. Sono sempre pronti ad aiutare e ascoltano sempre cosa i figli hanno da dire. La vita nella mia famiglia era fantastica. Il padre è un architetto e la madre è disoccupata. Erano molto simpatici e amichevoli e il figlio, Linus, era divertente e disponibile. Anna, la sorella di Linus, frequenta l’università e studia per diventare regista. Era abbastanza timida. Vivono in una grande casa e hanno anche un cane, Moses. Avevo la mia camera personale, con un letto, una televisione e una chitarra. I genitori chiedevano sempre di cosa avevo voglia e mi lasciavano fare quello che volevo. Penso che la situazione in casa dei miei compagni di classe fosse la stessa. Abbiamo notato che le famiglie in Germania mangiano sempre quando possono: mangiano alla mattina, a scuola, a pranzo, al pomeriggio, a cena, e così via… In media mangiano cinque volte al giorno! E dovevamo mangiare esattamente come i nostri partner… Quando eravamo a casa, ogni compagno di classe faceva cose diverse. Per esempio, io giocavo ai videogiochi con Linus, navigavo in internet e suonavo la chitarra. Linus è un appassionato di film horror, così abbiamo anche guardato due film. Sono stato molto fortunato a trovare una famiglia così e non vedo l’ora che Linus venga qui in Italia. Davide Rovizzi AL CONCERTO JAZZ Venerdì 15 Marzo, dopo la mattinata trascorsa a scuola in cui abbiamo seguito le lezioni, io e la mia partner Riccarda siamo tornate a casa. Dopo circa un'ora di preparativi, tutta la famiglia è partita in macchina per andare a Regensburg, dove avremmo trascorso l'intero weekend. Arrivati alle 6 circa, abbiamo depositato i nostri bagagli a casa della zia Tania. Dopo di che, abbiamo fatto un piccolo giro turistico in Regensburg. Alle ore 20.30 iniziava il vero e proprio motivo del nostro pernottamento a Regensburg: il concerto jazz. Io personalmente non sono un'amante del jazz, e quindi non ero molto attratta da questa idea e quindi automaticamente pensavo che mi sarei annoiata. Siamo entrati in un teatro molto grande e dove c’erano già molte persone sedute. Dopo una breve introduzione è arrivata sul palcoscenico la cantante Rebbekka Bakken, una ragazza molto giovane, molto brava e conosciuta in tutta la Germania. Ha cominciato a cantare canzoni in inglese, conosciute anche in Italia. Ha cantato senza sosta per circa 3 ore. E con mio grande stupore non mi sono neanche accorta che fosse passato tutto questo tempo! Ci sono stati alcuni assoli jazz, ma sono stati davvero rari, infatti io non lo definirei neanche un concerto jazz. Ho trascorso davvero una bella serata, nonostante le mie aspettative fossero diverse! Elisa Merzi LEZIONE DI GEOGRAFIA SU WÜRZBURG E FRANCONIA Venerdì 15 Marzo 2013, durante il nostro soggiorno in Germania, ci è stata organizzata una lezione presso una classe dell'istituto Röntgen-Gymnasium di Würzburg con una professoressa di geografia, la quale ha spiegato le caratteristiche del territorio di questa città tramite un proiettore. La lezione, ovviamente in lingua tedesca, è stata da un punto di vista linguistico abbastanza semplice anche grazie alla traduzione di alcuni concetti da parte della nostra professoressa di tedesco e della presentazione di alcune immagini e concetti (come dati numerici) tramite il proiettore. Würzburg è una città tedesca di circa 132.320 abitanti, dei quali 160.559 vivono in contee. Essa è situata tra le montagne della Baviera, nel distretto governativo della Bassa Franconia (Unterfrank). Si trova sia al centro della Germania che dell’Europa, longitudinalmente ed altitudinalmente. In questo territorio vi sono piantagioni di viti per la produzione del vino. I vigneti ricoprono completamente la collina posta a nord-est. Il terreno, di origine calcarea (con residui di conchiglie), trattiene il calore favorendo la crescita delle piante insieme all’inclinazione del colle: i raggi del sole illuminano il fianco della collina sia in modo diretto che in modo indiretto. Infatti il Meno, il fiume che attraversa la città, riflette la luce indirizzandola sul versante sul quale sono poste le viti. In questa zona crescono anche latifoglie (Laubbaum), arbusti (Sträucher) ed altri vegetali come gli asparagi e le barbabietole da zucchero. Queste ultime due piante vengono coltivate e poi coperte per mantenere il calore del sole. Il clima, di tipo temperato umido, è caratterizzato da inverni abbastanza freddi ed estati moderatamente calde. Proprio in questa stagione, la neve si scioglie facendo aumentare il livello dell’acqua del fiume e, per evitare inondazioni, delle barriere d’acciaio si alzano automaticamente durante questo periodo. Generalmente Würzburg non è una città industriale ma amministrativa infatti l’unica fabbrica che essa possiede fornisce denaro: si occupa della stampa delle banconote. Questa città universitaria è raggiungibile per via fluviale; una fitta rete di canali collega Reno, Danubio e Meno in modo da arrivare facilmente anche ai litorali del Mare del Nord e alle coste del Mar Nero. La si può raggiungere anche per via ferroviaria e per via stradale. In questo modo è più accessibile ai turisti, che attratti dalla storia e gli edifici costruiti in vari stili architettonici della città, giungono da tutto il mondo. Sono 670.000 le persone che pernottano qui ogni anno, di cui 130.000 sono stranieri, i visitatori sono principalmente di nazionalità americana e giapponese. In conclusione è stata un'esperienza educativa e formativa. La lezione è stata molto istruttiva ed interessante sia da un punto di vista linguistico che da un punto di vista del contenuto. Giulia Onesti Visita a Rothenburg Il giorno sabato 16 marzo 2013 abbiamo preso il treno per la gita giornaliera nella piccola cittadina medievale di Rothenburg. Rothenburg ob der Tauber è una cittadina del Land della Baviera, in Germania, posta su un colle che domina il fiume Tauber, conserva un impianto medievale con mura e fortificazioni ben conservate. Al 950 circa si fa risalire la fortezza che si trovava al posto dell'odierno giardino del castello del Conte di Comburg-Rothenburg. A Rothenburg nel periodo di Pentecoste viene rievocata dalla popolazione la “bevuta del Borgomastro” con una grande manifestazione che dura quattro giorni. Questa storica bevuta si colloca nel periodo della guerra dei Trent’anni che opponeva i cattolici ai protestanti e risale al lontano 1631. In quell’anno il generale delle truppe imperiali Tilly prese d’assalto la città protestante di Rothenburg che dopo un lungo assedio fu costretta ad arrendersi. Le truppe svedesi di Tilly subirono, nonostante la vittoria, enormi perdite e per rivalsa il comandante ordinò ai suoi soldati di saccheggiare la città ed uccidere i membri del consiglio comunale. Per evitare questo massacro, il generale dichiarò che avrebbe risparmiato la città a patto che uno qualsiasi tra i consiglieri comunali avesse vuotato tutto d’un fiato il gigantesco boccale appena offertogli. L’anziano borgomastro Nusch assunse in prima persona la responsabilità di portare a termine questo tentativo per salvare la comunità. Bevve il contenuto tutto d’un fiato, salvando così l’intera città dalla distruzione. Sulla facciata della Ratstrinkstube (vecchia taverna del Municipio, ora Ufficio turistico) nella centrale Marktplatz viene ricordato questo storico evento attraverso l’apparizione delle figurine del sindaco e del generale Tilly. Nel 1881 ci fu il debutto della rappresentazione della storia del Meistertrunk. Rothenburg fu riscoperta dai turisti.La città fu bombardata e parzialmente distrutta nel 1945 e solamente grazie all'opposizione di un generale americano, Rothenburg fu risparmiata dall'annientamento totale. Negli anni seguenti il centro storico di Rothenburg fu completamente ricostruito con aiuti finanziari nazionali ed internazionali. ll centro storico che sorge sul culmine del colle è recintato da mura lunghe circa 3,4 km che sono percorribili a piedi nel cammino di guardia. Infatti camminando per un pezzo di mura si possono notare sulla sinistra delle placche con incisi i nomi delle persone che hanno aiutato con diverse donazioni. Nel Burggarten, giardino nello sperone roccioso sul fiume Tauber c'è l'unico resto dell'antica cappella ricostruita dopo un terremoto che buttò giù perfino il castello. Stupenda è la veduta sulla valle del fiume e questo parco è molto frequentato dai musicisti di strada. Bella è la piazza centrale, detta come in quasi tutte le città tedesche Marktplatz (piazza del mercato), circondata da edifici notevoli fra cui il Municipio (Rathaus) costituito da due parti: una classicheggiante con portico bugnato, altana e torre scalare e l'altra gotica sormontata da una esile torre. Infine abbiamo visitato anche il ricovero antico, situato un po’ fuori dal centro, che funzionava da casa dei malati, dei poveri e anche come ospizio per gli anziani. Inoltre abbiamo anche visto da fuori la Baumeisterhaus, la casa privata più bella della città che sulla facciata presenta quattordici statue, sette rappresentanti le virtù e sette i peccati capitali. Questa gita è stata molto interessante soprattutto camminare sulle mura è stato molto bello. Questa cittadina è molto carina ed è piaciuta un po' a tutti, il viaggio in treno non è durato a lungo e la giornata è trascorsa tranquilla. Vanessa Azzali LA DOMENICA IN FAMIGLIA La domenica è stata una giornata molto particolare; non tutti, infatti, l’hanno trascorsa allo stesso modo. Alla mattina la maggior parte di noi ha dormito più a lungo rispetto agli altri giorni, togliendo qualsiasi traccia di stanchezza dovuta al sabato sera trascorso in discoteca o in qualche locale. Io e il mio partner, intorno alle undici ci siamo concessi una colazione abbondantissima insieme a tutta la famiglia, compresi zii e nonna. Quest’ultima, come qualsiasi nonna (tedesca e non) avrebbe fatto, ci ha spinti a provare qualsiasi cosa ci fosse sul tavolo, dicendo che siamo giovani e che abbiamo bisogno di molta energia. Foto: Due ragazze italiane al ‘Bowling Centre Abbiamo mangiato e bevuto moltissimo, dalle uova sode ai crostini con burro e salmone, dal succo d’arancia al caffè espresso. Quest’abbondante colazione ci ha inoltre impedito di pranzare, poiché io e il mio partner eravamo davvero sazi e soddisfatti di quel pasto così ricco. Intorno alle ore 13.00 abbiamo giocato un’oretta all’XBOX e… ovviamente, chi perdeva sempre? Il sottoscritto! In seguito, intorno alle ore 15.30 siamo andati alla fermata dell’autobus e siamo arrivati in un quartiere della città che non avevo mai visto nei giorni precedenti. Da lì siamo saliti sul tram, che ci ha condotti direttamente di fronte al ‘Bowling Centre’, dove c’erano già alcuni italiani in compagnia dei loro rispettivi partner tedeschi. ’Dopo qualche chiacchierata e qualche ‘aggiornamento’ sul sabato sera, i nostri partner ci hanno portato le scarpe da bowling e abbiamo iniziato a giocare. Nonostante all’inizio fossimo tutti un po’ impacciati, siamo riusciti a giocare discretamente. Dopo una Coca-Cola con tanto di una fettina di limone, io e il mio partner siamo tornati alla fermata del tram, dove abbiamo atteso circa venti minuti prima che il mezzo ci portasse in centro, dove ci attendeva una cena a base di sushi insieme ai suoi genitori. I genitori e la sorella del mio partner tedesco sono arrivati in orario e siamo andati insieme in un sushi-bar. Dopo aver ordinato qualche piatto della tipica pietanza giapponese, abbiamo mangiato dei noodles con pollo fritto. Deliziosi! Intorno alle dieci di sera siamo tornati a casa in macchina. Io e il mio partner abbiamo chiacchierato a lungo e abbiamo riflettuto sulla giornata passata insieme e sullo scambio in generale. Passata la mezzanotte siamo andati a letto, in attesa del lunedì mattina e della solita routine scolastica. I noodles con il pollo fritto Altri ragazzi hanno invece passato la domenica in famiglia in modo diverso. Alcuni sono stati a visitare Norimberga (che non era inserita nel programma), mentre altri sono andati a cenare in un ristorante italiano. C’è chi ha visitato invece altri posti nei paraggi di Würzburg e chi è andato a mangiare in un ristorante tipico della Baviera. Comunque, la domenica è stata speciale per ognuno di noi. A mio avviso, è stato davvero sensazionale fare colazione insieme alla famiglia del partner tedesco, e condividere dei momenti indimenticabili. Riccardo Fiori Le serate a Würzburg Le serate sono state di vario genere, ma sempre molto divertenti; da quelle a casa con gli amici a quelle in discoteca. Durante le serate in casa era consuetudine giocare con i propri partner con la Play-Station oppure invitare amici e guardare dei film, anche questi di svariato genere: da 'Harry Potter' a film Horror. Quando si voleva cenare fuori la scelta era principalmente fra Sushi, ristorante Italiano, Greco oppure qualche locale con specialità tedesche. Questi tipici piatti tedeschi sono stati apprezzati il venerdì sera durante la Folkfest, una sorta di Oktoberfest di dimensioni più ridotte all'interno di un tendone allestito con musica e molte centinaia di posti a sedere, e nonostante questo era davvero difficile trovarne uno libero! Tutt'intorno a questo tendone c'erano decine di giostre, proprio come in un Luna Park; questo evento era infatti una grande sagra paesana. Il sabato sera era dedicato, come in Italia, al divertimento e alla musica in discoteca. La più famosa era “Airport”. In Germania le serate iniziavano molto prima che in Italia, cioè verso le 7, e finivano entro la mezzanotte per i minorenni, poiché lì c'era un coprifuoco. La domenica sera era quasi per tutti la serata in famiglia; si cenava con i partner e i loro genitori e poi si passava una serata rilassante sul divano a chiacchierare. Spesso durante la settimana non si andava a letto troppo tardi poiché molti ospitanti abitavano abbastanza lontano dal centro e alla mattina dovevano fare anche un'ora di viaggio con l'autobus. Nonostante le differenze (non troppo marcate) nel passare le serate è stato interessante vivere le loro abitudini per una settimana. Benedetta Ciresola Bamberg Martedì 19 Marzo con i nostri partner abbiamo visitato Bamberg. Siamo partiti la mattina presto dalla stazione, il viaggio è durato all’incirca un’ora. Una volta arrivati abbiamo aspettato la guida, che ha spiegato sia in italiano sia in tedesco. La guida ci ha spiegato che Bamberg non è stata distrutta dai bombardamenti, al contrario delle altre grandi città, perché era nascosta dalla nebbia e quindi non l’hanno trovata: in questo modo più di 4500 case non sono andate distrutte. La città ha 70000 abitanti, 9400 dei quali sono studenti universitari, in quanto Bamberg è famosa anche per la sua università. Offre anche molti posti di lavoro (46000). Una fra le cose più importanti di questa città è la grande quantità di birrifici, infatti a Bamberg si ha la densità più alta. Sono presenti 9 birrerie, la più importante di questa è la “birreria del dondolino” (Schlenkerla) che ha prodotto la prima birra affumicata. Sopra la birreria c’è un’insegna con un uomo dentro ad una corona d’alloro con le gambe storte perché aveva avuto un incidente. Nel distretto di Bamberg, però, ci sono altre 100 birrerie che producono ogni anno 850 tipi di birre diverse (la produzione più alta del mondo). Una persona beve in media 106 litri all’ anno. La città è divisa in tre parti: la parte ecclesiastica, la parte borghese (situata su una specie di isola) e la parte di orticultura, dove si trova un grande mercato dove gli ortolani hanno il diritto di vedere i loro prodotti. Il municipio di Bamberg è l’unico costruito in mezzo al fiume (1450). La struttura presenta degli affreschi sulla facciata, delle manifestazioni barocche del 1750 che spiegano la situazione fiscale: il fascio littorio da 2000 anni portava la concordia, la cornucopia con dentro le monete portavo prosperità e le chiavi simboleggiavano l’economia. Dopo di che siamo arrivati sulla riva di un fiume e qui la guida ci ha detto che quell’area era chiamata la “piccola Venezia” o “quartiere dei pescatori”. Le case hanno 550 anni e sono costruzioni a palafitta, come a Venezia. Una volta all’ anno qui si organizza un torneo storico dove i pescatori di Bamberg lottano come cavalieri uno contro l’altro con le lance e devono spingere l’avversario dentro l’acqua, il torneo dura tre giorni. Il vincitore prende il titolo di “re dei pescatori”. 1300 anni fa sulla collina del Duomo c’era una fortificazione del re tedesco per proteggere la frontiera tedesca contro gli attacchi delle truppe della cavalleria ungherese. Il duca di Baviera Enrico II fu il primo duca a essere incoronato re di Germania e dopo l’incoronazione ha dichiarato ai principi che voleva costruire a Bamberg una capitale religiosa per il suo regno tedesco. Nel luogo del Duomo attuale fece costruire un Duomo romanico di 75 m. Fuori fece costruire una grande residenza reale con una corte imperiale. A Bamberg ci sono 51 chiese, per questo è stata chiamata Roma tedesca, eretta su 7 colli. Questo Duomo però non è il primo di Bamberg, il primo fu distrutto da un incendio nel 1185. In quasi tutte le chiese ci sono due cuori che una volta erano destinati uno all’imperatore e uno per il vescovo. Dopo aver visitato il Duomo, le professoresse hanno lasciato agli studenti e ai partner tedeschi del tempo libero per mangiare fare un giro per la città. Verso sera siamo tornati a Wϋrzburg. A mio parere la giornata a Bamberg è stata molto costruttiva per quanto riguarda la parte storica della città che ci ha spiegato la guida, e divertente per quanto riguarda il tempo libero, specialmente perché siamo andate a fare compere, alcune mie compagne ed io! Anna Radisavljevic Come sempre, ogni bella esperienza ha una fine. L’ultimo giorno di scambio a Würzburg è stato ricco di emozioni: tristezza, nostalgia, ma anche un forte desiderio di giugno per rivedersi. Quasi per tutti, i saluti sono iniziati il martedì sera in famiglia con una cena e lo scambio di piccoli pensierini. Ma il ricordo più grande di questa esperienza non sta nei regali ma nel cuore di ognuno di noi. I saluti del ritorno sono stati in contrasto con quelli dell’arrivo: abbiamo iniziato con un po’ di timidezza e insicurezza, magari rispondendo alla domanda “Com’è andato il viaggio?” con un “JA!” e abbiamo terminato con confidenza e affetto di un “Herzlichen Dank” (grazie di cuore). Al mercoledì mattina, dopo aver chiuso con fatica i bagagli e dato l’ultimo saluto alla famiglia, ci siamo riuniti nella caffetteria della scuola. I ragazzi tedeschi si erano dati molto da fare per prepararci una ricca colazione. La colazione è stata forse più sfruttata da loro che da noi dato che non hanno esitato ad abbuffarsi con panini, brioches e muffin. Alle 9.15 alcuni partner sono dovuti andare a lezione perché avevano un compito di italiano e quindi per certi è avvenuto l’arrivederci a giugno: abbracci incessanti, baci e qualche lacrima trattenuta hanno caratterizzato questo momento. Arrivati in stazione con la “Straßenbahn”, abbiamo aspettato il treno per Monaco. Una voce ha annunciato un ritardo di qualche minuto: “Sììì, ancora un po’ di tempo insieme!”. Ma giusto il tempo per gli ultimi abbracci e qualche foto e il treno è arrivato. Il viaggio verso Verona è stato lungo ma tranquillo. Dalle mamme tedesche c’era stato consigliato di mangiare cioccolata durante il tragitto per tirarci su il morale. Le professoresse hanno provato fino all’ultimo momento a rimanere in Germania “fingendo” di non riuscire a salire sul treno dopo la sosta per lo scambio a Monaco. Ma questo era stato solo a causa della loro prudenza facendoci salire in anticipo. Attorno alle 19 l’arrivo a Verona e l’accoglienza dalle nostre famiglie. Vedere i volti dei nostri familiari e la stazione triste di Verona sono stati gli elementi che ci hanno permesso di realizzare la fine della nostra fantastica esperienza. E ora non ci resta che aspettare l’1 giugno. Lorena Indiani Viaggio a Würzburg: Riflessioni e pensieri Questa nostra prima parte dello scambio con Würzburg, ovvero il soggiorno in questa ridente cittadina tedesca ospitati da nostri coetanei, si è rivelata un'esperienza ricca di divertimento e di scoperte sulla cultura e usanze tedesche. Secondo il parere di tutti coloro che hanno partecipato a questo evento, compreso il sottoscritto, è stato, fin ad ora, il viaggio all'estero più entusiasmante e convolgente mai provato alle scuole superiori. In questo mio testo descriverò le riflessioni e i pensieri della mia classe dopo tutto ciò, ma poichè le opinioni che ho raccolto nella mia inchiesta sono tutte incredibilmente simili, cercherò di analizzare attraverso i miei ricordi. Partirò da colei che, nonostante abbia gradito le giornate a Würzburg, qualche volta non ha gradito alcuni aspetti della mentalità tedesca: Giulia. Comunque superando lo stereotipo del tedesco serio e non incline al divertimento, ha rimproverato un aspetto nel carattere: l'indecisione (infatti, durante la visita della cittadina di Rothenburg, abbiamo impiegato più di venti minuti per capire dove andare a mangiare). A parte questo, ha trovato, come molti altri miei compagni, i tedeschi molto simpatici e aperti, a volte anche più svagati di noi italiani. Camilla e Ilaria, similmente tra loro, descrivono l'esperienza positivamente e didatticalmente utile, poichè permette di notare le molte differenze tra la nostra reltà e la loro ( nelle abitudini, nell'arte culinaria etc.) e di allenare la lingua, sfruttata tutti i giorni per farsi comprendere;tutt'e due mi hanno ricordato una delle cose più importanti che si sono sviluppate in questo nostro soggiorno: l'amicizia, che nonostante il poco tempo trascorso insieme, ha formato un legame che penso e spero rimanga duraturo. La ragazza che molto probabilmente si è divertita di più e che ho mostrato i segni di sincera tristezza il giorno del ritorno in Italia è stata Anna Radisavljevic, la quale ha descritto l'esperienza come fantastica, trovando la famiglia ospitante gentile e premurosa e i viaggi nelle vicine città interessanti e istruttive, e infine temendo nel vicino futuro di non riuscire a intrettenere l'amica tedesca bene come aveva fatto quest'ultima (penso comunque che questa sia una paura generale). Erica Tosi presenta un pensiero simile alle precedenti, accennando però a un difetto di questo nostro scambio che anch'io ho trovato e che temo possa presentarsi anche quando noi ospiteremo: la stanchezza causata dalla continua attività; infatti ogni giorno era presente una nuova visita o un nuovo approfondimento da trattare, lasciando poco tempo per riposare. Vanessa Azzali,Elisa Merzi e Benedetta Ciresola si uniscono e confermano le solite opinioni, quali le giornate divertenti e le famiglie accoglienti, alle quali Anna Montresor aggiunge la speranza e il consiglio di fare un' esperienza simile negli anni futuri. Lorena Indiani, per fortuna, commenta diversamente e afferma che questo viaggio ha permesso sì di togliere alcuni stereotipi, ma anche di approvarne e, a mio parere,addirittura aggiungerne altri. Le ultime righe le dedico a noi unici tre componenti maschili della classe 3EL. Riccardo Fiori, come tutti gli altri, commenta positivamente e accentua l'aiuto e l'importanza che questo scambio ha avuto per lo studio della lingua tedesca, esercitata ogni giorno. Davide Rovizzi ricorda il legame di amicizia che ha stretto con il suo ospitante, tramite visione di film e partite alla console, e l'impervio clima che purtroppo ha imperversato per molte giornate, ma che per fortuna no ci ha impedito di godere appieno l'esperienza. Ultimo io, Matteo Lometti, che, ricordando tutte le belle esperienze passate, rimprovero l'unico vero difetto della cultura tedesca: la scarsa varietà nella cucina. Comunque, nonostante i pochi problemi che ho citato in questo, finisco come ho iniziato: questo è stato probabilmente il miglior viaggio all'estero che abbiamo fatto, e spero in tutta franchezza di poter vantare una simile esperienza in un prossimo futuro. Matteo Lometti