viaggio d`andata e accoglienza - Liceo Scientifico Enrico Medi

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viaggio d`andata e accoglienza - Liceo Scientifico Enrico Medi
VIAGGIO D’ANDATA E ACCOGLIENZA
Il giorno 13 marzo 2013 noi studenti della classe 3EL siamo partiti per lo scambio con una scuola
tedesca della città di Würzburg: il Röntgen Gymnasium.
La mattina alle 8.30 ci siamo trovati nell’atrio della stazione Porta Nuova di Verona muniti di
grosse valigie e un pizzico di spirito di avventura. Si poteva sentire nell’aria l’eccitazione e quel
poco di paura che anticipano ogni viaggio lontano da casa. Insieme a noi c’erano anche le
professoresse Sara Costa e Sabrina Simoncelli che ci hanno accompagnato e seguito durante tutta
la settimana. Alle ore 9.00 abbiamo salutato i nostri genitori e siamo saliti sul treno che, puntuale,
ci ha portato verso la Germania. Per le 5 ore di viaggio successive abbiamo trascorso il tempo
chiacchierando, facendo foto, giocando a carte (di cui ci eravamo preventivamente attrezzati) e
immaginandoci che cosa ci avrebbe aspettato al nostro arrivo.
L’arrivo a Monaco è stato intorno alle 14.30 come previsto dal programma. Qui ci siamo fermati
per poco in quanto il treno che ci avrebbe portato a Würzburg partiva alle 15.15. Dopo un lieve
ritardo e degli altri piccoli problemi siamo potuti partire. Mentre il treno precedente era diviso in
scompartimenti quest’altro non li aveva. Qui abbiamo potuto vedere la prima grande differenza
tra tedeschi e italiani: mentre i primi sono silenziosi e discreti, noi italiani abbiamo un tono di voce
particolarmente alto anche quando parliamo normalmente!
Infine dopo quasi 9 ore di viaggio che
sembravano non finire mai siamo arrivati! Ad
aspettarci alla stazione c’erano i nostri partner
con un cartellone che diceva “Benvenuti in
Germania!”Appena siamo scesi ci sono venuti
incontro e ci siamo presentati, dopodiché
siamo andati in tram a scuola. Qui avevano
preparato nella caffetteria degli stuzzichini da
sgranocchiare mentre ci mostravano l’intenso
programma della settimana. Siamo rimasti per
circa un’ora, fino al momento in cui i nostri
“genitori” tedeschi sono venuti a prenderci e ci hanno portato nelle nostre nuove case. A quel
punto ci siamo salutati e ci siamo dati appuntamento al giorno successivo.
Una volta arrivati a casa abbiamo disfatto la valigia e mangiato il nostro primo pasto tedesco…
delizioso! Le famiglie ci hanno accolto tutti in modo fantastico e ci hanno fatto sentire subito a
nostro agio. Ognuno poi ha trascorso la serata in modo diverso: chi chiacchierando con la famiglia,
chi giocando e chi ancora guardando un film.
In conclusione, questo è stato il primo magnifico giorno di una lunga serie che non ci
dimenticheremo mai… con un inizio del genere lo scambio non poteva che andar bene!
Camilla Bonati
Il giovedì mattina siamo andati a scuola con i nostri partner. La prima cosa che mi ha colpito del
Röntgen Gymnasium è la sua grandezza e la presenza di tantissime classi, oltre che di laboratori
specializzati e all’avanguardia e di una caffetteria.
Ci siamo incontrati tutti nell’aula di ritrovo e, mentre i
nostri partner andavano nelle loro classi, il preside
del’istituto è venuto a darci il benvenuto e a spiegarci
come funziona il Gymnasium.
Egli ci ha dapprima
spiegato che le classi non sono organizzate come in
Italia: il Gymnasium, infatti, contiene ragazzi che
frequentano dalla 5^ (10 anni circa) alla 13^ classe
(18 anni circa). Anche le materie sono diverse dalle
nostre: sono presenti alcune discipline d’indirizzo e
perciò obbligatorie, come tedesco, matematica e
storia, ma i ragazzi possono scegliere alcuni corsi
facoltativi, come musica, francese o italiano. La
maturità (Abitur) si delinea in maniera differente ed è, a mio parere, più semplice di quella in Italia.
Infatti, i ragazzi possono scegliere, oltre a due materie obbligatorie da affrontare in un esame
scritto, tre materie a loro piacimento da portare all’esame orale; tra queste c’è anche religione!
Dopo il benvenuto del preside, alcuni ragazzi ci
hanno accompagnato a Würzburg e ci hanno
mostrato i principali edifici e chiese.
La città è sede vescovile e universitaria, come
dimostra la bellissima residenza del vescovo e la
grande università situata vicino al Gymnasium.
Nel 1945, gran parte della città e l’intero centro
vennero distrutti dai bombardamenti; nel
municipio (Rathaus, nella foto) è presente un
modello della città in quell’anno.
Ci siamo poi diretti verso l’Alte Mainbrücke, il
ponte più importante con le statue di
quattro vescovi santi, tra cui il protettore
della città, St. Kilian (foto).
Dal ponte abbiamo potuto ammirare anche
la Festung Marienberg, la fortezza abitata dai
vescovi prima della costruzione della
residenza, che abbiamo visitato qualche
giorno più tardi.
Da lì ci siamo poi diretti verso il duomo di
Würzburg, di epoca romanica, dedicato a St.
Kilian. Si tratta di una chiesa alta più di 100 m e
ricostruita più volte nel corso della storia, facendo
convivere in sé più stili diversi.
Un’altra chiesa importante è la Marienkapelle,
anch’essa ristrutturata e avente stili diversi tra
loro. All’interno vi è una cripta contenente la
tomba di St. Kilian, anche se vuota (foto).
Infine abbiamo visitato la Residenz, il palazzo
dei vescovi-principi (foto). Si tratta di un
grande complesso ricco di affreschi e opere,
per lo più di artisti italiani, come l’affresco di
600 m2 nella volta centrale, di Giovanni
Battista Tiepolo, nel quale sono raffigurati i
quattro continenti allora conosciuti che
rendono omaggio al vescovo, e gli stucchi
delle sale, di Antonio Bossi.
Per costruire la residenza sono stati necessari
circa 100 anni; possiede tre porte che
conducono alla sala del ricevimento. I gradini
sono più bassi del normale: si tratta di un effetto ottico per far sembrare la sala più grande.
Nella Seconda Guerra Mondiale gran parte della Residenz fu distrutta; solo alcune sale rimasero
intatte, tra cui la sala “di Barbarossa”, nel quale c’è un affresco che celebra il suo matrimonio,
celebrato in quella stanza. La stanza più lussuosa del complesso è formata interamente da oro e
specchi (più di 600), che si fusero completamente durante un incendio, ma poi vennero ricostruiti.
Il lampadario di questa stanza è originario di Murano.
Qualche giorno più tardi abbiamo visitato
anche la Festung Marienberg (foto). È
circondata da 800 torri per vedere i nemici,
attaccarli con olio bollente o con la pece e
per contenere le scorte di viveri, possedeva
un ponte levatoio e un fossato con acqua
profondo 105 m. All’interno vi è anche una
chiesa (risalente al 707) e le case sono
tutt’ora abitate.
Nel complesso, nonostante il freddo
pungente, ho trovato la giornata molto
interessante, soprattutto perché la visita
guidata è stata organizzata dai nostri partner, che si sono impegnati per esporci le notizie sulla loro
città, ricca di storia e avvenimenti importanti.
Ilaria Iodice
SOMIGLIANZE E DIFFERENZE
TEDESCA E ITALIANA
TRA
SCUOLA
Röntgen-Gymnasium in
Würzburg
La scuola tedesca e quella italiana hanno diverse differenze. Il Röntgen-Gymnasium, la scuola frequentata
dai nostri partner tedeschi, è un grande istituto che si trova in Würzburg, vicino al centro della città. In
questo stabile non si svolgono solo le lezioni per gli studenti delle superiori, ma anche quelle degli studenti
delle medie e degli universitari.
Gli studenti italiani sono
accolti dai loro partner
tedeschi.
Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì e terminano alle 13.00, tranne due giorni a settimana nei quali gli
studenti restano a scuola fino alle 16.00. Durante la mattinata ci sono due pause: la prima, dopo le prime
due ore di lezione, e la seconda dopo altre due. Durante i due giorni in cui gli studenti hanno il rientro, essi
possono recarsi alla mensa presente nell’istituto per pranzare.
Oltre alla mensa (in comune con l’università), nell’istituto sono presenti anche una caffetteria, diversi
laboratori di scienze e tre palestre.
Gli studenti tedeschi, a differenza di quelli italiani, devono cambiare classe ogni volta che la lezione
termina, per questo le classi non sono mai uguali ma sempre diverse.
Le lezioni in Germania sono più superficiali di quelle in Italia, inoltre sono più pratiche che teoriche; ad
esempio nelle ore di lingua straniera i professori, invece che spiegare la grammatica, organizzano attività di
conversazione.
Le interrogazioni/verifiche nella scuola tedesca si svolgono una volta al mese per ogni materia, e per questo
lo studio degli studenti sarà più superficiale di quello dei ragazzi italiani. Inoltre i voti nella scuola tedesca
non vanno dall’1 al 10 come in quella italiana, bensì dall’1 al 6 (l’1 tedesco corrisponde al 10 italiano).
I compiti a casa sono scarsi, e i ragazzi non li ricevono durante i giorni in cui hanno il rientro.
Mentre in Italia gli studenti hanno molti libri, e talvolta anche pesanti, gli studenti tedeschi ne hanno pochi
e piccoli, in cui gli argomenti sono trattati in modo superficiale.
Le vacanze nella scuola tedesca, a differenza di quella italiana, sono distribuite equamente in tutto l’anno: a
causa del clima più mite, infatti, in Germania gli studenti frequentano le lezioni anche in estate, ed hanno
un solo mese di vacanze durante quella stagione; durante il periodo natalizio gli studenti hanno due
settimane di riposo; altre due nel periodo pasquale e una settimana a carnevale.
Erica Tosi
Durante lo scambio mi sono accorta che il tempo libero tra i nostri partner era relativamente poco.
Per molti di loro, uscendo da scuola non prima delle 16, il tempo a disposizione era ridotto ad una
piccola parte del pomeriggio.
In effetti, le abitudini dei ragazzi tedeschi sono diverse dalle nostre e ciò si nota molto vivendo a
stretto contatto con la realtà quotidiana della famiglia.
Non mancavano certo persone che praticano attività fisica: alcuni giocavano a calcio, pallamano,
basket, mentre una ragazza faceva la “giocoliera” su un’apposita bicicletta.
Molte mie compagne mi hanno raccontato di pomeriggi trascorsi a fare shopping per le vie della
città, al parco con gli amici del partner, a casa a giocare ai video giochi o a guardare film in
compagnia dell’intera famiglia, a suonare strumenti condividendo la passione per la musica, a fare
giochi di società con amici e anche parenti.
Ciò che mi ha colpito di più è stato notare che molte ragazze frequentano maneggi ed hanno il loro
cavallo personale da accudire. Queste strutture si trovano spesso non molto distanti dalle
abitazioni, quindi, quasi tutti i pomeriggi, alcune tra le compagne tedesche erano impegnate in
questa attività.
Anche per noi, avendo tutta la giornata piena di uscite organizzate, il tempo libero era poco e
quindi passavamo solitamente la fine della giornata con i partner, che cercavano di organizzare
qualcosa da fare insieme ad altri amici come tornei alla play station o xbox, visioni di film, o
semplicemente riposo in casa.
Il lato molto positivo della scuola tedesca è che, terminando le lezioni verso le 16, i professori sono
favorevoli a dare pochissimi compiti per il giorno seguente. Di conseguenza, quel poco di tempo
libero a disposizione (circa dalle 17 alle 22) si può impiegare nei più svariati modi e soprattutto
senza l’assillo dello studio continuo.
È stato sicuramente fantastico scoprire una cultura diversa con abitudini differenti.
Anna Montresor
Wurzburg, vita in famiglia
In Germania, le famiglie sono molto diverse rispetto a quelle Italiane. Sono sempre pronti ad
aiutare e ascoltano sempre cosa i figli hanno da dire. La vita nella mia famiglia era fantastica. Il
padre è un architetto e la madre è disoccupata. Erano molto simpatici e amichevoli e il figlio, Linus,
era divertente e disponibile. Anna, la sorella di Linus, frequenta l’università e studia per diventare
regista. Era abbastanza timida. Vivono in una grande casa e hanno anche un cane, Moses. Avevo la
mia camera personale, con un letto, una televisione e una chitarra. I genitori chiedevano sempre
di cosa avevo voglia e mi lasciavano fare quello che volevo. Penso che la situazione in casa dei miei
compagni di classe fosse la stessa. Abbiamo notato che le famiglie in Germania mangiano sempre
quando possono: mangiano alla mattina, a scuola, a pranzo, al pomeriggio, a cena, e così via… In
media mangiano cinque volte al giorno! E dovevamo mangiare esattamente come i nostri
partner… Quando eravamo a casa, ogni compagno di classe faceva cose diverse. Per esempio, io
giocavo ai videogiochi con Linus, navigavo in internet e suonavo la chitarra. Linus è un
appassionato di film horror, così abbiamo anche guardato due film. Sono stato molto fortunato a
trovare una famiglia così e non vedo l’ora che Linus venga qui in Italia.
Davide Rovizzi
AL CONCERTO JAZZ
Venerdì 15 Marzo, dopo la mattinata trascorsa a scuola in cui abbiamo seguito le lezioni, io e la
mia partner Riccarda siamo tornate a casa. Dopo circa un'ora di preparativi, tutta la famiglia è
partita in macchina per andare a
Regensburg,
dove
avremmo
trascorso l'intero weekend. Arrivati
alle 6 circa, abbiamo depositato i
nostri bagagli a casa della zia Tania.
Dopo di che, abbiamo fatto un
piccolo giro turistico in Regensburg.
Alle ore 20.30 iniziava il vero e
proprio
motivo
del
nostro
pernottamento a Regensburg: il
concerto jazz. Io personalmente non
sono un'amante del jazz, e quindi non
ero molto attratta da questa idea e
quindi automaticamente pensavo che mi sarei annoiata. Siamo entrati in un teatro molto grande e
dove c’erano già molte persone sedute. Dopo una breve introduzione è arrivata sul palcoscenico la
cantante Rebbekka Bakken, una ragazza molto giovane, molto brava e conosciuta in tutta la
Germania. Ha cominciato a cantare canzoni in inglese, conosciute anche in Italia. Ha cantato senza
sosta per circa 3 ore. E con mio grande stupore non mi sono neanche accorta che fosse passato
tutto questo tempo! Ci sono stati alcuni assoli jazz, ma sono stati davvero rari, infatti io non lo
definirei neanche un concerto jazz. Ho trascorso davvero una bella serata, nonostante le mie
aspettative fossero diverse!
Elisa Merzi
LEZIONE DI GEOGRAFIA SU WÜRZBURG E
FRANCONIA
Venerdì 15 Marzo 2013, durante il nostro soggiorno in Germania, ci è stata organizzata una lezione
presso una classe dell'istituto Röntgen-Gymnasium di Würzburg con una professoressa di
geografia, la quale ha spiegato le caratteristiche del territorio di questa città tramite un proiettore.
La lezione, ovviamente in lingua tedesca, è stata da un punto di vista linguistico abbastanza
semplice anche grazie alla traduzione di alcuni concetti da parte della nostra professoressa di
tedesco e della presentazione di alcune immagini e concetti (come dati numerici) tramite il
proiettore.
Würzburg è una città tedesca di circa 132.320 abitanti, dei quali 160.559 vivono in contee. Essa è
situata tra le montagne della Baviera, nel distretto governativo della Bassa Franconia (Unterfrank).
Si trova sia al centro della Germania che dell’Europa, longitudinalmente ed altitudinalmente.
In questo territorio vi sono piantagioni di viti per la produzione del vino. I vigneti ricoprono
completamente la collina posta a nord-est. Il terreno, di origine calcarea (con residui di conchiglie),
trattiene il calore favorendo la crescita delle piante insieme all’inclinazione del colle: i raggi del
sole illuminano il fianco della collina sia in modo diretto che in modo indiretto. Infatti il Meno, il
fiume che attraversa la città, riflette la luce indirizzandola sul versante sul quale sono poste le viti.
In questa zona crescono anche latifoglie
(Laubbaum), arbusti (Sträucher) ed altri
vegetali come gli asparagi e le barbabietole
da zucchero. Queste ultime due piante
vengono coltivate e poi coperte per
mantenere il calore del sole.
Il clima, di tipo temperato umido, è
caratterizzato da inverni abbastanza freddi
ed estati moderatamente calde. Proprio in
questa stagione, la neve si scioglie facendo
aumentare il livello dell’acqua del fiume e,
per evitare inondazioni, delle barriere
d’acciaio si alzano automaticamente durante
questo periodo. Generalmente Würzburg non è una città industriale ma amministrativa infatti
l’unica fabbrica che essa possiede fornisce denaro: si occupa della stampa delle banconote.
Questa città universitaria è raggiungibile per via fluviale; una fitta rete di canali collega Reno,
Danubio e Meno in modo da arrivare facilmente anche ai litorali del Mare del Nord e alle coste del
Mar Nero. La si può raggiungere anche per via ferroviaria e per via stradale.
In questo modo è più accessibile ai turisti, che attratti dalla storia e gli edifici costruiti in vari stili
architettonici della città, giungono da tutto il mondo.
Sono 670.000 le persone che pernottano qui ogni anno, di cui 130.000 sono stranieri, i visitatori
sono principalmente di nazionalità americana e giapponese.
In conclusione è stata un'esperienza educativa e formativa. La lezione è stata molto istruttiva ed
interessante sia da un punto di vista linguistico che da un punto di vista del contenuto.
Giulia Onesti
Visita a Rothenburg
Il giorno sabato 16 marzo 2013 abbiamo preso il treno per la gita giornaliera nella piccola cittadina
medievale di Rothenburg. Rothenburg ob der Tauber è una cittadina del Land della Baviera, in
Germania, posta su un colle che domina il fiume Tauber, conserva un impianto medievale con
mura e fortificazioni ben conservate. Al 950 circa si fa risalire la fortezza che si trovava al posto
dell'odierno giardino del castello del Conte di Comburg-Rothenburg. A Rothenburg nel periodo di
Pentecoste viene rievocata dalla
popolazione
la
“bevuta
del
Borgomastro”
con
una
grande
manifestazione che dura quattro giorni.
Questa storica bevuta si colloca nel
periodo della guerra dei Trent’anni che
opponeva i cattolici ai protestanti e
risale al lontano 1631. In quell’anno il
generale delle truppe imperiali Tilly
prese d’assalto la città protestante di
Rothenburg che dopo un lungo assedio
fu costretta ad arrendersi. Le truppe
svedesi di Tilly subirono, nonostante la
vittoria, enormi perdite e per rivalsa il
comandante ordinò ai suoi soldati di saccheggiare la città ed uccidere i membri del consiglio
comunale. Per evitare questo massacro, il generale dichiarò che avrebbe risparmiato la città a
patto che uno qualsiasi tra i consiglieri comunali avesse vuotato tutto d’un fiato il gigantesco
boccale appena offertogli. L’anziano borgomastro Nusch assunse in prima persona la
responsabilità di portare a termine questo tentativo per salvare la comunità. Bevve il contenuto
tutto d’un fiato, salvando così l’intera città dalla distruzione. Sulla facciata della Ratstrinkstube
(vecchia taverna del Municipio, ora Ufficio turistico) nella centrale Marktplatz viene ricordato
questo storico evento attraverso l’apparizione
delle figurine del sindaco e del generale Tilly. Nel
1881 ci fu il debutto della rappresentazione della
storia del Meistertrunk. Rothenburg fu riscoperta
dai turisti.La città fu bombardata e parzialmente
distrutta nel 1945 e solamente grazie
all'opposizione di un generale americano,
Rothenburg fu risparmiata dall'annientamento
totale. Negli anni seguenti il centro storico di
Rothenburg fu completamente ricostruito con
aiuti finanziari nazionali ed internazionali. ll
centro storico che sorge sul culmine del colle è recintato da mura lunghe circa 3,4 km che sono
percorribili a piedi nel cammino di guardia. Infatti camminando per un pezzo di mura si possono
notare sulla sinistra delle placche con incisi i nomi delle persone che hanno aiutato con diverse
donazioni. Nel Burggarten, giardino nello sperone roccioso sul fiume Tauber c'è l'unico resto
dell'antica cappella ricostruita dopo un terremoto che buttò giù perfino il castello. Stupenda è la
veduta sulla valle del fiume e questo parco è molto frequentato dai musicisti di strada. Bella è la
piazza centrale, detta come in quasi tutte le città tedesche Marktplatz (piazza del mercato),
circondata da edifici notevoli fra cui il Municipio (Rathaus) costituito da due parti: una
classicheggiante con portico bugnato, altana e torre scalare e l'altra gotica sormontata da una esile
torre. Infine abbiamo visitato anche il ricovero antico, situato un po’ fuori dal centro, che
funzionava da casa dei malati, dei poveri e anche come ospizio per gli anziani. Inoltre abbiamo
anche visto da fuori la Baumeisterhaus, la casa privata più bella della città che sulla facciata
presenta quattordici statue, sette rappresentanti le virtù e sette i peccati capitali.
Questa gita è stata molto interessante soprattutto camminare sulle mura è stato molto bello.
Questa cittadina è molto carina ed è piaciuta un po' a tutti, il viaggio in treno non è durato a lungo
e la giornata è trascorsa tranquilla.
Vanessa Azzali
LA DOMENICA IN FAMIGLIA
La domenica è stata una giornata molto particolare; non tutti, infatti, l’hanno trascorsa allo stesso
modo.
Alla mattina la maggior parte di noi ha
dormito più a lungo rispetto agli altri
giorni, togliendo qualsiasi traccia di
stanchezza dovuta al sabato sera
trascorso in discoteca o in qualche locale.
Io e il mio partner, intorno alle undici ci
siamo
concessi
una
colazione
abbondantissima insieme a tutta la
famiglia, compresi zii e nonna.
Quest’ultima, come qualsiasi nonna
(tedesca e non) avrebbe fatto, ci ha spinti
a provare qualsiasi cosa ci fosse sul
tavolo, dicendo che siamo giovani e che
abbiamo bisogno di molta energia.
Foto: Due ragazze italiane al ‘Bowling Centre
Abbiamo mangiato e bevuto moltissimo,
dalle uova sode ai crostini con burro e
salmone, dal succo d’arancia al caffè espresso. Quest’abbondante colazione ci ha inoltre impedito
di pranzare, poiché io e il mio partner eravamo davvero sazi e soddisfatti di quel pasto così ricco.
Intorno alle ore 13.00 abbiamo giocato un’oretta all’XBOX e… ovviamente, chi perdeva sempre? Il
sottoscritto! In seguito, intorno alle ore 15.30 siamo andati alla fermata dell’autobus e siamo
arrivati in un quartiere della città che non avevo mai visto nei giorni precedenti. Da lì siamo saliti
sul tram, che ci ha condotti direttamente di fronte al ‘Bowling Centre’, dove c’erano già alcuni
italiani in compagnia dei loro rispettivi partner tedeschi.
’Dopo qualche chiacchierata e qualche ‘aggiornamento’ sul sabato sera, i nostri partner ci hanno
portato le scarpe da bowling e abbiamo iniziato a giocare. Nonostante all’inizio fossimo tutti un
po’ impacciati, siamo riusciti a giocare discretamente. Dopo una Coca-Cola con tanto di una fettina
di limone, io e il mio partner siamo tornati alla fermata del tram, dove abbiamo atteso circa venti
minuti prima che il mezzo ci portasse in centro, dove ci attendeva una cena a base di sushi insieme
ai suoi genitori.
I genitori e la sorella del mio partner tedesco sono arrivati in orario e siamo andati insieme in un
sushi-bar. Dopo aver ordinato qualche piatto della tipica pietanza giapponese, abbiamo mangiato
dei noodles con pollo fritto. Deliziosi!
Intorno alle dieci di sera siamo tornati a casa in macchina. Io e il mio partner abbiamo
chiacchierato a lungo e abbiamo riflettuto sulla giornata passata insieme e sullo scambio in
generale. Passata la mezzanotte siamo andati a letto, in attesa del lunedì mattina e della solita
routine scolastica.
I noodles con il pollo fritto
Altri ragazzi hanno invece passato la domenica in
famiglia in modo diverso. Alcuni sono stati a visitare
Norimberga (che non era inserita nel programma),
mentre altri sono andati a cenare in un ristorante
italiano. C’è chi ha visitato invece altri posti nei paraggi
di Würzburg e chi è andato a mangiare in un ristorante
tipico della Baviera.
Comunque, la domenica è stata speciale per ognuno di
noi. A mio avviso, è stato davvero sensazionale fare colazione insieme alla famiglia del partner
tedesco, e condividere dei momenti indimenticabili.
Riccardo Fiori
Le serate a Würzburg
Le serate sono state di vario genere, ma sempre molto divertenti; da quelle a casa con gli amici a
quelle in discoteca. Durante le serate in casa era consuetudine giocare con i propri partner con la
Play-Station oppure invitare amici e guardare dei film, anche questi di svariato genere: da 'Harry
Potter' a film Horror. Quando si voleva cenare fuori la scelta era
principalmente fra Sushi, ristorante Italiano, Greco oppure qualche
locale con specialità tedesche. Questi tipici piatti tedeschi sono stati
apprezzati il venerdì sera durante la Folkfest, una sorta di Oktoberfest
di dimensioni più ridotte all'interno di un tendone allestito con
musica e molte centinaia di posti a sedere, e nonostante questo era
davvero difficile trovarne uno libero! Tutt'intorno a questo tendone
c'erano decine di giostre, proprio come in un Luna Park; questo
evento era infatti una grande sagra paesana.
Il sabato sera era dedicato, come in Italia, al divertimento e alla
musica in discoteca. La più famosa era “Airport”.
In Germania le serate iniziavano molto prima che in Italia, cioè verso
le 7, e finivano entro la mezzanotte per i minorenni, poiché lì c'era un
coprifuoco.
La domenica sera era quasi per tutti la serata in famiglia;
si cenava con i partner e i loro genitori e poi si passava
una serata rilassante sul divano a chiacchierare.
Spesso durante la settimana non si andava a letto
troppo tardi poiché molti ospitanti abitavano
abbastanza lontano dal centro e alla mattina dovevano
fare anche un'ora di viaggio con l'autobus.
Nonostante le differenze (non troppo marcate) nel
passare le serate è stato interessante vivere le loro
abitudini per una settimana.
Benedetta Ciresola
Bamberg
Martedì 19 Marzo con i nostri partner abbiamo visitato Bamberg. Siamo partiti la mattina presto
dalla stazione, il viaggio è durato all’incirca un’ora.
Una volta arrivati abbiamo aspettato la guida, che ha spiegato sia in italiano sia in tedesco.
La guida ci ha spiegato che Bamberg non è stata distrutta dai bombardamenti, al contrario delle
altre grandi città, perché era nascosta dalla nebbia e quindi non l’hanno trovata: in questo modo
più di 4500 case non sono andate distrutte. La città ha 70000 abitanti, 9400 dei quali sono studenti
universitari, in quanto Bamberg è famosa anche per la sua università. Offre anche molti posti di
lavoro (46000).
Una fra le cose più importanti di questa città è la grande quantità di birrifici, infatti a Bamberg si ha
la densità più alta. Sono presenti 9 birrerie, la più importante di questa è la “birreria del
dondolino” (Schlenkerla) che ha prodotto la prima birra affumicata. Sopra la birreria c’è un’insegna
con un uomo dentro ad una corona d’alloro con le gambe storte perché aveva avuto un incidente.
Nel distretto di Bamberg, però, ci sono altre 100 birrerie che producono ogni anno 850 tipi di birre
diverse (la produzione più alta del mondo). Una persona beve in media 106 litri all’ anno.
La città è divisa in tre parti: la
parte
ecclesiastica, la parte
borghese (situata su una specie
di isola) e la parte di orticultura,
dove si trova un grande mercato
dove gli ortolani hanno il diritto
di vedere i loro prodotti.
Il municipio di Bamberg è l’unico
costruito in mezzo al fiume
(1450). La struttura presenta
degli affreschi sulla facciata,
delle manifestazioni barocche
del 1750 che spiegano la
situazione fiscale: il fascio littorio
da 2000 anni portava la concordia, la cornucopia con dentro le monete portavo prosperità e le
chiavi simboleggiavano l’economia.
Dopo di che siamo arrivati sulla riva di un fiume e qui la guida ci ha detto che quell’area era
chiamata la “piccola Venezia” o “quartiere dei pescatori”. Le case hanno 550 anni e sono
costruzioni a palafitta, come a Venezia. Una volta all’ anno qui si organizza un torneo storico dove i
pescatori di Bamberg lottano come cavalieri uno contro l’altro con le lance e devono spingere
l’avversario dentro l’acqua, il torneo dura tre giorni. Il vincitore prende il titolo di “re dei
pescatori”.
1300 anni fa sulla collina del Duomo
c’era una fortificazione del re
tedesco per proteggere la frontiera
tedesca contro gli attacchi delle
truppe della cavalleria ungherese. Il
duca di Baviera Enrico II fu il primo
duca a essere incoronato re di
Germania e dopo l’incoronazione ha
dichiarato ai principi che voleva
costruire a Bamberg una capitale
religiosa per il suo regno tedesco.
Nel luogo del Duomo attuale fece
costruire un Duomo romanico di 75
m. Fuori fece costruire una grande
residenza reale con una corte imperiale. A Bamberg ci sono 51 chiese, per questo è stata chiamata
Roma tedesca, eretta su 7 colli. Questo Duomo però non è il primo di Bamberg, il primo fu
distrutto da un incendio nel 1185. In quasi tutte le chiese ci sono due cuori che una volta erano
destinati uno all’imperatore e uno per il vescovo.
Dopo aver visitato il Duomo, le professoresse hanno lasciato agli studenti e ai partner tedeschi del
tempo libero per mangiare fare un giro per la città. Verso sera siamo tornati a Wϋrzburg.
A mio parere la giornata a Bamberg è stata molto costruttiva per quanto riguarda la parte storica
della città che ci ha spiegato la guida, e divertente per quanto riguarda il tempo libero,
specialmente perché siamo andate a fare compere, alcune mie compagne ed io!
Anna Radisavljevic
Come sempre, ogni bella esperienza ha una fine. L’ultimo giorno di scambio a Würzburg è stato
ricco di emozioni: tristezza, nostalgia, ma anche un forte desiderio di giugno per rivedersi.
Quasi per tutti, i saluti sono iniziati il martedì sera in famiglia con una cena e lo scambio di piccoli
pensierini. Ma il ricordo più grande di questa esperienza non sta nei regali ma nel cuore di ognuno
di noi.
I saluti del ritorno sono stati in contrasto con quelli dell’arrivo: abbiamo iniziato con un po’ di
timidezza e insicurezza, magari rispondendo alla domanda “Com’è andato il viaggio?” con un “JA!”
e abbiamo terminato con confidenza e affetto di un “Herzlichen Dank” (grazie di cuore).
Al mercoledì mattina, dopo aver chiuso con fatica i bagagli e dato l’ultimo saluto alla famiglia, ci
siamo riuniti nella caffetteria della scuola. I ragazzi tedeschi si erano dati molto da fare per
prepararci una ricca colazione. La colazione è stata forse più sfruttata da loro che da noi dato che
non hanno esitato ad abbuffarsi con panini, brioches e muffin.
Alle 9.15 alcuni partner sono dovuti andare a lezione perché avevano un compito di italiano e
quindi per certi è avvenuto l’arrivederci a giugno: abbracci incessanti, baci e qualche lacrima
trattenuta hanno caratterizzato questo momento.
Arrivati in stazione con la “Straßenbahn”, abbiamo aspettato il treno per Monaco. Una voce ha
annunciato un ritardo di qualche minuto: “Sììì, ancora un po’ di tempo insieme!”. Ma giusto il
tempo per gli ultimi abbracci e qualche foto e il treno è arrivato.
Il viaggio verso Verona è stato
lungo ma tranquillo. Dalle
mamme tedesche c’era stato
consigliato di mangiare cioccolata
durante il tragitto per tirarci su il
morale. Le professoresse hanno
provato fino all’ultimo momento
a
rimanere
in
Germania
“fingendo” di non riuscire a salire
sul treno dopo la sosta per lo
scambio a Monaco. Ma questo
era stato solo a causa della loro
prudenza facendoci salire in
anticipo.
Attorno alle 19 l’arrivo a Verona e l’accoglienza dalle nostre famiglie. Vedere i volti dei nostri
familiari e la stazione triste di Verona sono stati gli elementi che ci hanno permesso di realizzare la
fine della nostra fantastica esperienza.
E ora non ci resta che aspettare l’1 giugno.
Lorena Indiani
Viaggio a Würzburg: Riflessioni e pensieri
Questa nostra prima parte dello scambio con Würzburg, ovvero il soggiorno in questa ridente
cittadina tedesca ospitati da nostri coetanei, si è rivelata un'esperienza ricca di divertimento e di
scoperte sulla cultura e usanze tedesche.
Secondo il parere di tutti coloro che hanno partecipato a questo evento, compreso il sottoscritto,
è stato, fin ad ora, il viaggio all'estero più entusiasmante e convolgente mai provato alle scuole
superiori. In questo mio testo descriverò le riflessioni e i pensieri della mia classe dopo tutto ciò,
ma poichè le opinioni che ho raccolto nella mia inchiesta sono tutte incredibilmente simili,
cercherò di analizzare attraverso i miei ricordi.
Partirò da colei che, nonostante abbia gradito le giornate a Würzburg, qualche volta non ha
gradito alcuni aspetti della mentalità tedesca: Giulia.
Comunque superando lo stereotipo del tedesco serio e non incline al divertimento, ha
rimproverato un aspetto nel carattere: l'indecisione (infatti, durante la visita della cittadina di
Rothenburg, abbiamo impiegato più di venti minuti per capire dove andare a mangiare).
A parte questo, ha trovato, come molti altri miei compagni, i tedeschi molto simpatici e aperti, a
volte anche più svagati di noi italiani. Camilla e Ilaria, similmente tra loro, descrivono l'esperienza
positivamente e didatticalmente utile, poichè permette di notare le molte differenze tra la nostra
reltà e la loro ( nelle abitudini, nell'arte culinaria etc.) e di allenare la lingua, sfruttata tutti i giorni
per farsi comprendere;tutt'e due mi hanno ricordato una delle cose più importanti che si sono
sviluppate in questo nostro soggiorno: l'amicizia, che nonostante il poco tempo trascorso insieme,
ha formato un legame che penso e spero rimanga duraturo.
La ragazza che molto probabilmente si è divertita di più e che ho mostrato i segni di sincera
tristezza il giorno del ritorno in Italia è stata Anna Radisavljevic, la quale ha descritto l'esperienza
come fantastica, trovando la famiglia ospitante gentile e premurosa e i viaggi nelle vicine città
interessanti e istruttive, e infine temendo nel vicino futuro di non riuscire a intrettenere l'amica
tedesca bene come aveva fatto quest'ultima (penso comunque che questa sia una paura
generale).
Erica Tosi presenta un pensiero simile alle precedenti, accennando però a un difetto di questo
nostro scambio che anch'io ho trovato e che temo possa presentarsi anche quando noi
ospiteremo: la stanchezza causata dalla continua attività; infatti ogni giorno era presente una
nuova visita o un nuovo approfondimento da trattare, lasciando poco tempo per riposare.
Vanessa Azzali,Elisa Merzi e Benedetta Ciresola si uniscono e confermano le solite opinioni, quali le
giornate divertenti e le famiglie accoglienti, alle quali Anna Montresor aggiunge la speranza e il
consiglio di fare un' esperienza simile negli anni futuri.
Lorena Indiani, per fortuna, commenta diversamente e afferma che questo viaggio ha permesso sì
di togliere alcuni stereotipi, ma anche di approvarne e, a mio parere,addirittura aggiungerne altri.
Le ultime righe le dedico a noi unici tre componenti maschili della classe 3EL.
Riccardo Fiori, come tutti gli altri, commenta positivamente e accentua l'aiuto e l'importanza che
questo scambio ha avuto per lo studio della lingua tedesca, esercitata ogni giorno.
Davide Rovizzi ricorda il legame di amicizia che ha stretto con il suo ospitante, tramite visione di
film e partite alla console, e l'impervio clima che purtroppo ha imperversato per molte giornate,
ma che per fortuna no ci ha impedito di godere appieno l'esperienza.
Ultimo io, Matteo Lometti, che, ricordando tutte le belle esperienze passate, rimprovero l'unico
vero difetto della cultura tedesca: la scarsa varietà nella cucina.
Comunque, nonostante i pochi problemi che ho citato in questo, finisco come ho iniziato:
questo è stato probabilmente il miglior viaggio all'estero che abbiamo fatto, e spero in tutta
franchezza di poter vantare una simile esperienza in un prossimo futuro.
Matteo Lometti