Coinvolgimento e partecipazione: la via a sistemi

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Coinvolgimento e partecipazione: la via a sistemi
maggio 2015
Acqua N°40
Coinvolgimento e partecipazione:
la via a sistemi idrici resilienti
Laboratorio SPL
Collana Acqua
Abstract
Come ribadito dai lavori del 7°World Water Forum ospitato in Corea, le sfide della scarsità di acqua e della tutela del
suolo dal dissesto idrogeologico impongono un maggiore coinvolgimento di tutti i portatori di interesse nelle scelte che
riguardano il futuro dei sistemi idrici.
La partecipazione conferisce legittimazione alle politiche, ne accresce l’accettazione sociale e l’efficacia.
Promuovere la partecipazione attiva, in particolare dei cittadini e degli utenti, vuol dire aumentare la loro reale possibilità di influire sulle decisioni.
La Direttiva Quadro sulle Acque del 2000 prescrive l’obbligo di partecipazione pubblica alla stesura dei Piani di Gestione,
che devono essere aggiornati nel 2015. In Italia, l’istituzione delle Autorità di bacino distrettuale, che dovrebbero elaborare i Piani e organizzare la partecipazione, è ancora ferma in Parlamento.
REF Ricerche srl, Via Aurelio Saffi, 12, 20123 - Milano (www.refricerche.it)
Il Laboratorio è un'iniziativa sostenuta da (in ordine di adesione): ACEA, Federutility - Utilitatis, SMAT, IREN, CO.MO.I. Group, Veolia, Acquedotto Pugliese, HERA, Metropolitana Milanese, Crif Credit Rating Agency, Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico e Cassa Depositi e Prestiti
Gruppo di lavoro: Donato Berardi, Francesca Casarico
e-mail: [email protected]
Gli ultimi contributi
n. 39 - Acqua - La razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche: tra risparmi di spesa e decollo
industriale dei servizi, aprile 2015
n. 38 - Acqua - Regole, controllo e autonomia: la gestione del servizio idrico 2.0, aprile 2015
n. 37 - Acqua - Remunerazione del capitale e oneri finanziari: alla ricerca di regole coerenti e stabili
(Segue), marzo 2015
n. 36 - Acqua - Sviluppi delle tariffe, sostenibilità della spesa e Bonus idrico, marzo 2015
n. 35 - Ambiente - Rifiuti: a quando un 'Autorità indipendente?, marzo 2015
n. 34 - Acqua - Riforma della Costituzione: sull'ambiente decide lo Stato, marzo 2015
n. 33 - Acqua - Servizio idrico integrato: i prossimi passi della regolazione, marzo 2015
n. 32 - Acqua - Diritti degli utenti: da Nord a Sud AEEGSI riafferma l’eguaglianza, febbraio 2015
n. 31 - Acqua - Articolazione tariffaria: un solo strumento per troppi fini, febbraio 2015
n. 30 - Acqua - Tariffe degli scarichi industriali: riordino in arrivo, gennaio 2015
n. 29 - Acqua - Aggregazioni e in house nella Legge di Stabilità 2015, gennaio 2015
Tutti i contributi sono liberamente scaricabili, previa registrazione, dal sito di REF Ricerche
La missione
Il Laboratorio Servizi Pubblici Locali è un forum di analisi e discussione che intende riunire selezionati
rappresentanti del mondo dell´impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare il
dibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali.
Molteplici tensioni sono presenti nel panorama economico italiano, quali la crisi delle finanze pubbliche nazionali e locali, la spinta comunitaria verso la concorrenza, la riduzione del potere d’acquisto
delle famiglie, il rapporto tra amministratori e cittadini, la tutela dell’ambiente.
Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricerche è il “luogo ideale” sia
per condurre il dibattito sui Servizi Pubblici Locali su binari di “razionalità economica”, sia per porlo
in relazione con il più ampio quadro delle compatibilità e delle tendenze macroeconomiche del Paese.
Paese.
Donato Berardi
Direttore
e-mail: [email protected]
tel. 02 87078150
Acqua N°40
Coinvolgimento e partecipazione:
la via a sistemi idrici resilienti
Verso una gestione più partecipata dei sistemi idrici
Le sfide globali di una popolazione in crescita, del cambiamento climatico, della scarsità
di acqua che attanaglia aree sempre più vaste e popolose del pianeta e che, come insegna il caso della California, non risparmia i Paesi più sviluppati, unitamente all’aumentata
violenza e frequenza delle alluvioni e dei casi di dissesto idrogeologico, impongono alle
comunità e alle istituzioni un percorso di ascolto e coinvolgimento, oltre che di maggiore
partecipazione alle scelte.
L’OCSE1, riconoscendo la necessità di consolidare un patrimonio di conoscenze comuni,
ha recentemente pubblicato uno studio dal titolo “Stakeholder Engagement for Inclusive
Water Governance”, un’indagine condotta nei 34 paesi membri sull’importanza del coinvolgimento dei portatori di interessi nelle scelte che investono il futuro del servizio idrico.
OCSE ha mappato le modalità di coinvolgimento esistenti, i loro punti di forza e debolezza,
delineando linee guida per l’azione pubblica.
Nell’ambito della gestione della risorsa idrica, la Direttiva Quadro sulle Acque (direttiva
2000/60/CE) ha introdotto precise prescrizioni in termini di accesso all’informazione,
consultazione e partecipazione attiva del pubblico, inclusi gli utenti, nello sviluppo dei
piani di gestione dei bacini idrici. Sebbene la Direttiva Quadro obblighi ciascuno Stato
membro ad adottare strumenti in grado di favorire la partecipazione pubblica ai processi
decisionali, essa, pur tuttavia, non ne precisa gli strumenti e le forme, demandando questa
scelta alle autorità competenti.
Nei casi di scarsa familiarità delle autorità con queste metodiche, la partecipazione è confinata agli strumenti elementari più diffusi, cioè a campagne di informazione e a processi
di consultazione pubblica. Manca ancora un approccio sistematico per favorire la partecipazione attiva.
Il presente contributo intende riassumere le lezioni del corposo lavoro OCSE, valutare lo
stato dell’arte in Italia e offrire alcuni suggerimenti per assicurare una maggiore influenza
sulle scelte da parte dei portatori di interesse.
1
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è un'organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un'economia di
mercato. L'organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un'occasione di confronto
delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni, l'identificazione di pratiche commerciali ed il coordinamento delle politiche locali ed internazionali. Fonte: Wikipedia.
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Includere per accrescere la legittimazione delle politiche
La gestione della
risorsa tra sfide
climatiche e
allocazione della
risorsa
La gestione del
servizio idrico e le
pressioni per una
maggior inclusione
I risultati di una
gestione inclusiva
La gestione dei sistemi idrici può essere declinata in gestione della risorsa e gestione del
servizio.
La prima risente fortemente dei cambiamenti climatici, che influenzano la disponibilità
d’acqua, i fenomeni alluvionali o di siccità, con ripercussioni per la difesa del suolo: elementi che, rispetto al recente passato, suggeriscono un approccio più organico alla pianificazione, alla gestione e al finanziamento delle infrastrutture. La maggiore scarsità della
risorsa idrica presente e futura implica poi una crescente competizione per il suo utilizzo
tra usi civili, industriali, agricoli, oltre che una maggiore attenzione all’uso efficiente e alla
riduzione dell’inquinamento.
La gestione del servizio idrico si trova di fronte a pressioni che impongono un percorso
di maggiore inclusione nelle scelte che incidono sui rapporti con l’utenza: è il caso dello
sviluppo delle tariffe e della qualità commerciale del servizio, della dimensione dei sussidi
offerti alle utenze disagiate, della regolazione ambientale, tenendo conto della riduzione
dei trasferimenti e dei contributi pubblici.
Da una gestione coordinata e più inclusiva dei sistemi idrici conseguono due importanti
risultati:
una governance idrica rifondata su basi più solide e su sistemi idrici resilienti, che riescono ad adattarsi meglio alle nuove condizioni economiche, demografiche e climatiche;
una maggiore legittimazione delle politiche e dei progetti, riforme socialmente accettate
e sostenibili, in grado di soddisfare i bisogni degli attuali utenti e delle generazioni future.
Un percorso che richiede sforzi coordinati tra decisori politici e stakeholder, intesi come
tutti coloro che giocano un ruolo attivo nelle azioni e nei risultati delle politiche, nonché
coloro che sono interessati dalle ricadute positive/avverse.
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Identificazione degli stakeholder nella gestione idrica italiana
Istituzioni pubbliche
Erogatori del servizio
Gruppi di interesse
Scienza e consulenza
NB:il presente grafico non ha la pretesa di essere esaustivo
Fonte: elaborazione Laboratorio SPL REF Ricerche
Il coinvolgimento nell’indagine OCSE
I meccanismi di
coinvolgimento:
strumenti formali e
informali
La ricognizione OCSE individua una grande varietà di meccanismi di coinvolgimento degli
stakeholder:
strumenti formali, codificati, con basi legali o istituzionali, derivanti da accordi ufficiali,
contratti tra le parti con chiare regole e priorità;
strumenti informali, non istituzionalizzati a discrezione degli organizzatori del processo
di coinvolgimento.
La geometria di tali strumenti si declina in base al contesto locale, alle diverse fasi del
processo decisionale in cui si inseriscono (ideazione, progettazione, implementazione,
valutazione), alle specifiche categorie di stakeholder interessate, agli obiettivi che si intendono raggiungere (scambio di informazioni, consultazione, deliberazione) e ai livelli di
governance coinvolti.
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Vantaggi e
svantaggi dei
meccanismi di
partecipazione
Il ruolo
dell’innovazione
informatica
Una pluralità di
strumenti per una
partecipazione
efficace
Gli ostacoli a un
coinvolgimento
efficace
Ciascun meccanismo si basa su logiche diverse e presenta vantaggi e svantaggi (si veda la
Tabella allegata). Generalmente gli strumenti formali beneficiano di una forte legittimità
derivante dai principi della democrazia rappresentativa sui quali si basano. Non sono però
esenti da problemi, laddove si concentrano sull’agenda di un solo gruppo di portatori di
interessi, più organizzati e più informati, ovvero nei casi in cui le istanze personali dei
rappresentanti prevaricano su quelle del gruppo di cui sono espressione. Vi è dunque il rischio che i processi formali subiscano una eccessiva influenza di alcuni gruppi di interesse
ovvero di alcuni loro singoli rappresentanti.
Specularmente, i meccanismi informali rappresentano un veicolo di più facile accesso per
esprimere opinioni e scambiare informazioni, favoriscono un ambiente che incoraggia la
discussione e una più approfondita comprensione, contribuiscono alla maturazione di un
senso di comunità. Di contro, mancano di sovente della necessaria strutturazione e di capacità di sintesi, con il risultato di non riuscire a influire realmente sulle decisioni finali.
Tra gli strumenti informali, si vanno diffondendo meccanismi innovativi di coinvolgimento
come meeting virtuali e piattaforme web personalizzate, con contenuti social, chat room,
blog, forum e sondaggi. La partecipazione tramite la rete può contribuire a una governance
più reattiva, economica e inclusiva, ma rimane ancora un veicolo poco diffuso e richiede
sforzi aggiuntivi per integrarne l’utilizzo nei processi decisionali.
Poiché ogni progetto o processo di policy idrico è peculiare, non esiste un solo strumento
di coinvolgimento degli stakeholder che possa definirsi il più appropriato; è necessario
compendiare una vasta gamma di strumenti adottando le modalità più efficaci per raccogliere il contributo: ciascuno strumento può essere più adatto in un particolare contesto o
ad un certo gruppo di portatori di interesse o ancora per un particolare scopo.
Alcuni strumenti si adattano meglio alle diverse fasi di sviluppo delle politiche e dei progetti: così meccanismi quali consultazioni e assemblee possono giocare un ruolo importante nella fase di ideazione per identificare aspettative e bisogni, mentre le partnership
tra privati e autorità pubbliche possono essere usate durante la realizzazione delle opere,
mentre nella fase di valutazione dei risultati può essere utile verificare il livello di soddisfazione e i risultati raggiunti con l’ausilio di indagini demoscopiche.
Nella promozione della partecipazione attiva non sono da trascurare le difficoltà che possono impedire un coinvolgimento efficace. Tra queste vi sono la potenziale esclusione di
alcune categorie di stakeholder a causa di una non adeguata mappatura degli interessi,
la mancanza di chiarezza circa l’utilità del contributo apportato da ciascun gruppo e l’in-
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Verso una
governance
inclusiva: le linee
guida dell’OCSE
fluenza effettivamente esercitata sulle scelte, la scarsità di fondi pubblici per promuovere
la partecipazione, il disallineamento degli obiettivi tra stakeholder, l’incapacità di gestione
di potenziali conflitti o ancora la presenza di organizzazioni che tendono a monopolizzare
la consultazione distorcendo i processi decisionali in favore dei loro interessi.
Per l’effettiva realizzazione dei vantaggi summenzionati non basta la buona volontà ma è
necessaria una organizzazione e una esecuzione appropriata dei processi di coinvolgimento.
Per superare le difficoltà che la complessità della gestione del settore idrico presenta e
garantire una governance inclusiva l’OCSE propone le seguenti linee guida:
1. mappare gli stakeholder, le loro responsabilità, le motivazioni principali e le interazioni;
2. codificare i passaggi del processo decisionale, gli obiettivi attesi dal coinvolgimento degli stakeholder e l’utilizzo dei contributi da questi ultimi apportati;
3. assegnare risorse finanziarie e umane adeguate alle iniziative di coinvolgimento;
4. verificare regolarmente i risultati del coinvolgimento per apprendere e migliorare il processo;
5. integrare il coinvolgimento in un quadro legale e di policy chiaro, identificando principi
e autorità responsabili;
6. adattare le tipologie e gli strumenti di coinvolgimento alle necessità.
Il coinvolgimento degli stakeholder: quali benefici
Il coinvolgimento degli stakeholder implica tre diverse forme di coinvolgimento, con livelli di
influenza crescenti:
1) informazione e educazione;
2) consultazione;
3) partecipazione attiva volta al raggiungimento di decisioni condivise e all’attuazione di
azioni congiunte.
Formazione e informazione permettono agli stakeholder di acquisire consapevolezza e dimestichezza riguardo le problematiche idriche, di contribuire con competenza alla consultazione e alla partecipazione attiva.
Il confine tra consultazione e partecipazione attiva risiede nell’effettiva influenza che gli stakeholder riescono ad avere nel processo decisionale. La consultazione permette di conoscere
le priorità e le valutazioni espresse fornendo informazioni per migliorare la qualità delle de-
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cisioni e far si che siano in grado di soddisfare una molteplicità di interessi. Tuttavia rimane il
rischio che i pareri raccolti rimangano tali, cioè non trovino accoglienza nelle decisioni delle
autorità competenti.
La partecipazione attiva richiede invece una intensa attività co-decisionale e garantisce l’effettiva influenza delle decisioni da parte degli stakeholder. L’opportunità di influenzare le
decisioni può generare considerevoli benefici, soprattutto se realizzata fin dalle prime fasi di
elaborazione delle politiche e dei piani. Da un lato permette di scegliere tra soluzioni alternative quelle che meglio si adattano alle condizioni locali, grazie al contributo dei portatori
di interesse in termini di conoscenza delle specificità del contesto di riferimento. Inoltre, le
soluzioni e le decisioni possono essere modellate fin dall’inizio in base alle diverse istanze dei
soggetti interessati, limitando l’insorgere di conflitti difficili da risolvere e ricercando scelte
condivise o un compromesso: in questo modo si accresce l’accettazione sociale delle decisioni
prese. Elemento quest’ultimo particolarmente rilevante in tutti i casi in cui i progetti richiedono la collaborazione degli stakeholder nella loro realizzazione perché ne accresce l’impegno in fase di attuazione.
Coinvolgimento e partecipazione: le esperienze in italia
Il coinvolgimento
nei Piani di
Gestione
Al momento in Italia, pur in presenza di un atto formale di recepimento della Direttiva
Quadro sulle Acque tramite il Dlgs 152/2006, la materia del coinvolgimento dei portatori
di interessi manca ancora di un assetto stabile: ci troviamo dunque in una situazione di
non piena conformità all’ordinamento comunitario.
In attesa dell’attuazione degli 8 distretti idrografici e dell’istituzione delle relative autorità
di bacino distrettuali previste dalla normativa nazionale2, l’implementazione della norma
comunitaria è stata demandata in via transitoria alle 35 autorità di bacino (7 autorità di
bacino di rilievo nazionale, 13 autorità di bacino di rilievo interregionali e 15 autorità di
bacino di rilievo regionale). In alcune di queste realtà, all’attività di elaborazione, pianificazione e adozione dei piani gestionali delle acque sono stati affiancati compiti di coordinamento in merito all’attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque.
Entrando nel merito delle misure dirette a favorire la partecipazione pubblica (quale elemento fondamentale della Direttiva), si rileva da parte di tutte le autorità di bacino nazionali l’ottemperanza ai requisiti minimi richiesti, limitatamente alle fasi di informazione
2
L’intera materia è oggetto di una rivisitazione nell’ambito del c.d. Collegato Ambiente alla Legge di Stabilità 2015, in discussione al Senato.
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e consultazione. I meccanismi comunemente utilizzati consistono nell’organizzazione
di incontri di informazione pubblica e nella pubblicazione della Valutazione provvisoria
dei problemi di gestione delle acque e del Piano di Gestione del bacino idrografico con la
richiesta di invio di contributi e osservazioni scritte. In questi casi, gli stakeholder sono
chiamati ad accrescere il quadro delle conoscenze delle autorità competenti ma non partecipano al processo decisionale vero e proprio, stante la mancanza di un impegno formale a
tener conto delle opinioni espresse nella stesura definitiva del Piano. La pianificazione ha
beneficiato dei contributi dei soggetti istituzionali e dei portatori di interesse organizzati,
con un ruolo solo marginale dei cittadini e, più in generale, degli utenti.
Forme più strutturate di coinvolgimento sono ad esempio i “focal point” organizzati dalle
Autorità di Bacino del distretto idrografico delle alpi orientali con lo scopo di sviluppare,
incoraggiare e coordinare la partecipazione attiva. Anche l’Autorità di Bacino del fiume Po,
nell’elaborazione del Piano di Gestione del bacino idrografico, ha promosso la partecipazione attiva attraverso il coinvolgimento di un comitato di consultazione e di altri soggetti
identificati in base alle relazioni tra gli interessi dei soggetti individuati e le questioni trattate.
Il coinvolgimento
nelle leggi regionali
Tra le esperienze degne di nota rientra anche l’iniziativa dell’Autorità di Bacino del fiume
Arno, che ha sviluppato un sistema informativo presente sul web di libera consultazione.
Il sistema informativo contribuisce allo scambio di informazioni tra i diversi portatori di
interessi e le autorità pubbliche responsabili per l’implementazione della direttiva, e migliora il coordinamento tra le autorità competenti tramite la raccolta e l’omogeneizzazione
di dati riguardanti la pianificazione gestionale del bacino fluviale.
A livello di leggi regionali che disciplinano la gestione del servizio idrico integrato si denota ancora una scarsa attenzione al coinvolgimento degli stakeholder. Mentre in un discreto
numero di leggi regionali sono previsti l’istituzione di comitati o di altre forme di consultazione dei portatori di interesse3, per quanto riguarda la verifica degli standard di qualità
del servizio idrico, solo sporadici sono i riferimenti alla partecipazione attiva nelle attività di pianificazione e gestione del servizio. A tal proposito, la legge regionale dell’Emilia
Romagna prevede la consultazione delle organizzazioni economiche, ambientali, sociali e
sindacali del territorio a vari livelli, nel processo di definizione e approvazione del Piano
d’Ambito dell’Agenzia territoriale per i servizi idrici e nelle funzioni relative al servizio
idrico integrato in capo alla Regione e ai Consigli Locali.
In Veneto i comitati consultivi hanno anche funzioni di controllo sulle scelte di pianificazione e gestione del servizio idrico, mentre in Liguria sono chiamati a esprimere pareri
preventivi obbligatori riguardo modifiche e integrazioni dei Piani d’Ambito e dei relativi
Programmi degli interventi e Piani Economici Finanziari. Infine, in Toscana la regione è
chiamata a confrontarsi con le rappresentanze economiche e sociali sulle questioni di finanziamento dei gestori del servizio.
Tra i portatori di interesse figurano i cittadini/utenti, le associazioni dei consumatori, i movimenti promotori dei referendum sull’acqua, le associazioni ambientaliste, le imprese e i sindacati.
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Il coinvolgimento
nella regolazione
AEEGSI
Per quanto riguarda la gestione del servizio idrico, l’attribuzione all’AEEGSI di competenze
in materia di regolazione idrica rappresenta un valido passo verso una razionalizzazione
della governance idrica, permettendo di concentrare le funzioni regolatorie in materia di
tariffe e qualità del servizio in una unica entità.
In mancanza di una legislazione nazionale in merito al coinvolgimento dei portatori di interesse, l’AEEGSI si è dotata di un regolamento riguardante le audizioni degli stakeholder.
Nei suoi primi anni di operatività nel settore idrico l’AEEGSI ha consolidato ed esteso la
prassi internazionale delle consultazioni pubbliche su specifici provvedimenti integrandola con l’istituzione di una Conferenza Nazionale sulla regolazione dei servizi idrici. Audizioni pubbliche degli stakeholder sono previste per la definizione delle strategie, delle
politiche e dei programmi di attività4.
Per il prossimo quadriennio di regolazione, l’AEEGSI si è ripromessa di lavorare su questo
versante: tra gli obiettivi strategici 2015-2018 è prevista l’individuazione di pratiche innovative di coinvolgimento da integrare alla fase di ascolto.
Verso una maggiore attenzione ai portatori di interesse
Ritardi nel pieno
recepimento della
Direttiva Quadro
sulle Acque
È auspicabile
una codifica del
principio della
partecipazione
attiva nella
legislazione
nazionale
L’Italia presenta ancora ritardi nel pieno recepimento della Direttiva Quadro sulle Acque.
La mancanza di una precisa codifica legislativa dell’obbligo di coinvolgimento attivo degli stakeholder ne limita la diffusione ai doveri di informazione e consultazione. Ancora
troppo poco presenti sono gli strumenti per favorire la partecipazione attiva estesa a tutti
i soggetti interessati.
Soprattutto nell’ambito della gestione della risorsa idrica laddove l’efficacia delle politiche
dipende dalla responsabilità, dall’impegno e dalla cooperazione della comunità locali, appare necessario promuovere forme di partecipazione attiva di tutti i portatori di interesse,
all’inizio di ogni stadio decisionale e attraverso tutti i canali idonei, assicurando la possibilità di esercitare una reale influenza sulle scelte.
In Italia, se a livello di gestione di bacino idrografico esiste una legislazione volta a promuovere pratiche di governance inclusive, la situazione a livello di gestione del servizio
idrico mostra ancora un grado insufficiente di coinvolgimento degli stakeholder, lasciato
a iniziative su base volontaria. La presenza di precisi modelli e riferimenti legislativi al
riguardo costituisce un elemento fondamentale di promozione della partecipazione attiva,
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Modifiche apportate al Regolamento audizioni con la deliberazione 16 maggio 2014, 212/2014/A.
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Raccolta e
sistematizzazione
di “buone pratiche”
come patrimonio
di conoscenze
e insegnamenti
comuni
sottraendola alla discrezionalità dei decisori politici. Per tali motivi è auspicabile una codifica di questo principio nella legislazione nazionale, e.g. nel collegato ambientale attualmente in discussione al Senato.
Non mancano esperienze, non solo in Europa ma anche in Italia, di autorità di bacino e di
autorità di regolazione che stanno ricercando un maggior coinvolgimento degli stakeholder. Queste iniziative sono rilevanti perché permettono di sviluppare un patrimonio di conoscenze e insegnamenti comuni a disposizione di tutte le autorità, favorendo lo scambio
delle buone pratiche e il loro miglioramento.
Gli esempi virtuosi di istituzioni e autorità che hanno assunto un ruolo propositivo nell’attivazione di processi partecipativi e ampliato la gamma di decisioni da sottoporre a processi di consultazione, passando da questioni come la qualità del servizio, in cui l’esperienza quotidiana risulta sufficiente ad orientare le decisioni, a questioni che richiedono una
comprensione più tecnica, come la definizione delle tariffe e dei finanziamenti, rappresentano un esempio da diffondere.
La raccolta e la sistematizzazione delle esperienze e dei progetti di partecipazione, “buone
pratiche” da diffondere e condividere, è un passo che permette di disporre di un ventaglio
di riferimenti concreti da utilizzare.
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ALLEGATO 1. I meccanismi di coinvolgimento nell’indagine OCSE
Meccanismi
formali
Definizione ed esempi
Punti di forza
Punti di debolezza
Comitati cittadini
Gruppi di rappresentanti di una particolare comunità o
gruppi di interesse nominati per fornire commenti e consigli
riguardo diverse questioni. Si occupano ad esempio di
pianificazione del sistema idrico, di pianificazione della
risorsa idrica e dei prezzi e delle tariffe dell’acqua.
- Permettono il coinvolgimento di diversi stakeholder;
- Permettono lo sviluppo del consenso (quando
raggiungibile) o indirizzi per l’azione su questioni
complesse;
- Forniscono opportunità per esplorare strategie
alternative;
- Gli stakeholder vengono a conoscenza delle visioni
altrui portando a un risultato condiviso e integrato.
- La selezione dei partecipanti richiede una attenta riflessione: la
gamma di interessi deve essere abbastanza ampia da
rappresentare tutti i soggetti coinvolti, e coloro con interessi e
abilità pertinenti;
- La collettività può non essere d’accordo con le raccomandazioni
del comitato;
- I membri possono non raggiungere il consenso (anche se il
consenso può non essere l’obiettivo);
- Possono richiedere una grande intensità di lavoro e di tempo se
le questioni discusse sono rilevanti.
Consensus
Conference
Incontri pubblici, che permettono ai cittadini di essere
coinvolti nella valutazione di una questione o proposta. La
conferenza è un dialogo tra esperti e cittadini. Utilizzata dalla
città di Parigi nel 2009 per decidere del futuro del suo
sistema di fornitura di acqua non potabile.
- Mettono gli stakeholder nella posizione di sviluppare
una conoscenza informata e di contribuire allo
sviluppo di politiche e progetti;
- Mostrano una pluralità di visioni rispetto a una
questione;
- Fanno da ponte tra gli esperti e gli stakeholder con una
conoscenza meno qualificata;
- Permettono di sviluppare nuove conoscenze.
- Alti costi per la creazione e il reclutamento dei partecipanti;
- Il processo di selezione può essere difficile. Mappare gli
stakeholder è un elemento critico per predeterminare quali sono
i gruppi importanti da coinvolgere.
Stakeholder
democracies
I portatori di interesse sono eletti dai loro pari per
rappresentare i loro interessi nei comitati delle istituzioni
idriche. In Olanda, gli utenti domestici, gli agricoltori, le
aziende e i manager delle riserve naturali vengono
direttamente e indirettamente eletti ogni 4 anni per ricoprire
i seggi riservati alle categorie degli stakeholder nelle
assemblee delle autorità regionali idriche.
Contratti e
partnership
innovative
- I gruppi di stakeholder hanno la possibilità di
esprimere direttamente il loro punto di vista in tutte le
decisioni che vengono prese dall’assemblea, incluse le
questioni finanziarie.
- Rischio di un basso tasso di partecipazione nelle elezioni in un
contesto di mancanza di consapevolezza riguardo le questioni
legate alla risorsa idrica;
- I gruppi di stakeholder rappresentati nell’assemblea devono
essere ben organizzati.
Accordi formali tra diversi soggetti per produrre risultati
condivisi.
- Promuovono la coordinazione e la cooperazione tra gli
stakeholder e potenzialmente tra i livelli di governo;
- Aiutano a gestire le relazioni di interdipendenza;
- Possono risolvere debolezze istituzionali.
- Non chiari obiettivi e distribuzione dei compiti tra i partner o i
firmatari possono portare a inefficienze;
- Possono richiedere una grande intensità di lavoro e di tempo.
Il principio di chi
paga parla
Principio secondo cui i beneficiari che pagano per la gestione
idrica vengono ascoltati dalle autorità idriche locali. La
gestione idrica locale in Olanda contempla l’ascolto di chi
sostiene la spesa del servizio.
- Gli stakeholder coinvolti sono spesso altamente
motivati a contribuire con la propria visione in cambio
del loro finanziamento o investimento.
Sondaggi
Metodo utilizzato per raccogliere informazioni riguardo una
specifica popolazione. I sondaggi sono usati per giudicare il
livello di pubblica informazione riguardo una questione e
fornire una ”istantanea” delle attitudini e idee in un
particolare momento. Possono essere usate per identificare
le attitudini della comunità e rivolgersi a un particolare
gruppo. In California, è stato condotto un sondaggio nel
2014 riguardante la gestione idrica e la siccità che ha rivelato
un forte sostegno pubblico all’uso di obbligazioni idriche
statali.
Referendum
Organizzazioni/
Consigli di bacino
Associazioni Idriche
Meccanismi
informali
Meeting/workshop/f
orum
Voto diretto in cui viene richiesto a un intero elettorato di
valutare una particolare proposta. In Italia, si è tenuto il 1213 Giungo 2011 un referendum riguardante la
partecipazione del settore privato nella gestione del settore
idrico.
Organizzazioni specializzate create dalle autorità politiche, o
in risposta a una richiesta degli stakeholder per risolvere
questioni di gestione della risorsa idrica in un bacino idrico o
riguardante importanti falde acquifere. Un gran numero di
paesi dell’OECD ha creato forme istituzionali di questo tipo,
in particolare i paesi membri dell’UE in risposta alla Direttiva
quadro sulle acque.
Gruppi di stakeholder che operano in attività simili. Esempi
sono associazioni di utilities idriche, come AquaPublica,
Europea, EUREAU, AquaFed, reti di ricercatori idrici,
associazioni di irrigatori, come l’associazione di irrigatori
europea, e associazioni di regolatori idrici, come INBO,
NARBO, L’associazione delle Autorità Idriche Olandesi.
Definizione ed esempi
Raduno di persone per uno scopo preciso/forum strutturati
dove le persone sono invitate a lavorare insieme in gruppo(o
in gruppi) su problemi o compiti comuni. Esempi di grandi
fora sono il World Water Forum, il Stockholm World Water
Week o l’IWA Word Water Congress. Esempi di meeting più
piccoli e workshop sono i meeting regionali e nazionali
riguardanti questioni quali la sicurezza idrica, il legame tra
acqua-energia-cibo, ecc.
Acqua n. 40 - maggio 2015
- Forniscono dati tracciabili;
- Possono servire per scopi educativi;
- Quando costruiti in maniera appropriata, utilizzando
buone tecniche di campionatura, possono
rappresentare un ampio pubblico o gruppi target.
- Forniscono una visione rappresentativa dell’opinione
della popolazione su una specifica questione;
- In un contesto di apatia e disillusione dei votanti nei
confronti delle tradizionali forme di democrazia, la
democrazia diretta può aiutare a ri-guadagnare votanti
su specifiche questioni di policy.
- Una partecipazione degli stakeholder e del più ampio
pubblico nelle decisioni;
- Empowerment locale.
- Intesa comune tra i membri riguardo la questione in
gioco;
- Spesso caratterizzate da alti livelli di expertise di
professionisti;
- Legittimazione dell’associazione nel rappresentare la
visione dei suoi membri quando si relaziona con le
autorità pubbliche o altri stakeholder.
Punti di forza
- Permettono di coinvolgere e avere suggerimenti da
parte di un’ ampia gamma di stakeholder;
- Disseminano informazioni dettagliate e decisioni tra
gli stakeholder;
- Possono conferire responsabilità e credibilità ai
risultati;
- Contribuiscono a una migliore comunicazione tra gli
stakeholder coinvolti.
Pagina 12
- La nomina di rappresentanti viene percepita alle volte come
“meno democratica”.
- Sondaggi costruiti in maniera non adeguata producono risultati
mediocri;
- Attente campionature sono necessarie per essere sicuri che
siano utilizzati campioni rappresentativi.
- I votanti non hanno sempre la capacità o l’informazione per fare
scelte informate riguardo alle questioni in gioco, e possono
invece prendere decisioni male informate basate su una
conoscenza parziale o sulla base di fattori non collegati.
- Decisioni deliberative possono essere dominate da piccoli
gruppi di stakeholder (agricoltori, industrie);
- Il quadro legislativo per creare una organizzazione di bacino non
richiede sempre il coinvolgimento degli stakeholder nel
processo decisionale;
- Necessità di risorse umane e finanziarie considerevoli per essere
sostenibile.
- Possono essere percepita come formata da una sola “mente”
quando si focalizza nel portare avanti esclusivamente l’agenda di
un singolo gruppo di stakeholder;
- Possono non avere un’adesione ampia, includente anche altri
soggetti che possono essere influenzati dalle loro attività.
Punti di debolezza
- Possono richiedere una grande intensità di lavoro e di tempo.
Coinvolgimento e partecipazione:
la via a sistemi idrici resilienti
Acqua N°40
Coinvolgimento e partecipazione:
la via a sistemi idrici resilienti
Tecnologie basate
sul web
Strumenti e piattaforme internet possono contenere
informazioni sui progetti/sulle politiche, annunci e
documenti. La varietà delle tecnologie basate sul web può
essere usata come una fonte di informazione, un forum per
suggerimenti pubblici o democrazia elettronica. (Un esempio
sono i sistemi informativi come il WISE – Water Information
System for Europe)
Media tradizionali
I comunicati dei media (comunicati stampa, inserti dei
quotidiani) fanno circolare progetti o informazioni sulle
politiche nei diversi canali mediatici, quali i giornali locali e
nazionali, i programmi radiofonici e televisivi, ecc.
Focus group
Usati per studi esplorativi. Le questioni che emergono dai
focus group possono essere sviluppati in un questionario o in
altre forme di sondaggio per verificare risultati. (A Giugno
2013, l’UN International Telecommunication Union ha
organizzato un Focus Group sullo Smart Water
Management.)
Comitati di esperti
Coinvolti quando suggerimenti e opinioni altamente
specializzate sono richieste per un progetto. Generalmente,
una varietà di esperti sono ingaggiati sulla base di diversi
campi di expertise per dibattere e discutere vari corsi di
azione e fare raccomandazioni. (In Inghilterra, l’Institution of
Civil Engineers ha formato un comitato di esperti sull’acqua
per fornire l’expertise tecnica e la conoscenza che sostiene
l’attività dell’ istituzione nel settore idrico).
- Capaci di raggiungere un ampio numero di stakeholder
con una ampia quantità di informazioni;
- Permettono ai partecipanti di discutere una questione
in modo a loro conveniente (a prescindere dal tempo e
del luogo);
- L’anonimato dei processi online può incoraggiare una
discussione aperta.
- Possono veicolare velocemente le informazioni a un
ampio numero di persone.
- Producono idee che possono non emergere da
sondaggi e questionari, perché i focus group creano
l’opportunità per una più ampia gamma di commenti.
- I comunicati sono difficili da ritrattare se avviene un qualsiasi
cambiamento;
- La dimensione dei comunicati mediatici limita la quantità di
contenuto reale che può essere incorporato.
- Questi piccoli gruppi possono non essere rappresentativi della
comunità riguardo a una certa questione;
- Richiedono una attenta selezione per essere un campione
rappresentativo.
- Utili quando una questione è complessa e contenziosa;
- Utili quando esistono conflitti nel fornire opinioni che
possono avere più credibilità, e quindi possono aiutare
nel risolvere il conflitto.
- L’esperienza in aree rilevanti e complementari può essere
richiesta per produrre opinioni credibili e esperte.
- È spesso richiesta l’abilità di un moderatore.
- Possono richiedere una grande intensità di lavoro e di tempo.
- Possono essere basate su dati soggettivi e possono variare a
seconda delle persone e dei luoghi.
Mappatura degli
stakeholder
Esercizio che aiuta a identificare gli stakeholder in base al
grado di influenza, potere, legittimazione e collaborazione.
L’OECD conduce una mappatura degli stakeholder come
parte di una politica di dialogo nazionale sull’acqua, ad
esempio in Brasile, Messico, Olanda.
- Forniscono un’analisi dettagliata degli stakeholder
(motivazioni e interessi, interazioni, dimensione di
intervento).
Informazione in
linea diretta
Offre informazioni sui progetti via telefono e/o accesso ai
membri del team di un progetto che possono rispondere a
domande o fornire ulteriori informazioni e assistenza. La US
Environmental Protection Agency ha formato la SafeDrinking
Water Hotline che fornisce al pubblico generale, ai regolatori,
ai medici e ai professionisti del settore idrico, agli accademici
e ai media, le informazioni riguardo i programmi per l’acqua
potabile e per le acque di falda autorizzati dal SafeDrinking
Water Act.
- Offre una tecnica semplice e non costosa per la
pubblicità, l’informazione e contributi pubblici;
- Può servire come collegamento tra i cittadini e i
comuni.
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- Molte persone non hanno ancora accesso a internet (digital
divide);
- Un eccesso di informazioni e una mediocre progettazione
possono impedire alle persone di trovare quello che cercano.
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- Deve essere adeguatamente pubblicizzata per avere successo;
- Può richiedere tempo per la gestione e l’aggiornamento continuo
delle informazioni.
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Coinvolgimento e partecipazione:
la via a sistemi idrici resilienti
Alegato2. Alcune esperienze europee
Nell’ambito delle esperienze europee raccolte dall’OCSE (si veda la Tabella allegata) l’Olanda risulta il Paese maggiormente attivo e innovativo. Una tradizione che deve essere
letta alla luce del fatto che si tratta di un Paese da sempre minacciato da inondazioni e
dalla conseguente necessità di sviluppare adeguati sistemi di difesa del suolo: in Olanda la
partecipazione attiva ha permesso di raggiungere elevati standard di coinvolgimento con
positive ricadute in termini di accettazione sociale delle opere.
In Olanda l’autorità idrica regionale di Rijnland ha realizzato nel 2014 un portale online
per permettere ai cittadini di familiarizzare con i ruoli e le responsabilità delle autorità
idriche regionali. Questa iniziativa nasce come reazione alla bassa affluenza alle elezioni
che periodicamente si tengono per eleggere i rappresentanti degli stakeholder che siedono
nelle Assemblee delle autorità idriche. Il portale rappresenta inoltre uno strumento pensato per facilitare la partecipazione alle scelte sulle questioni importanti, quali il Piano di
intervento 2015-21.
La stessa autorità, nell'ambito di un progetto di rafforzamento delle difese primarie, ha
coinvolto i titolari di attività commerciali, cittadini e organizzazioni non governative in un
gioco di simulazione sulle potenziali conseguenze di una inondazione. L’iniziativa ha permesso di accrescere la consapevolezza dei partecipanti circa i loro interessi e permesso di
individuare soluzioni originali di prevenzione.
Ancora, il coinvolgimento degli stakeholder tramite workshop, tavoli tecnici e discussioni
durante le fasi di progettazione, sviluppo e realizzazione ha garantito il supporto e l’accettazione degli stakeholder interessati dalla realizzazione delle opere, trovando misure di
compensazione accettabili e promuovendo un senso di co-decisione e di co-responsabilità.
Similmente, un percorso di co-progettazione tramite workshop e partnership tra diversi
attori pubblici istituzionali con ONG ambientali, centri di ricerca e università ha permesso
la costruzione di una infrastruttura a protezione delle inondazioni creando un grande impegno tra gli stakeholder e permettendo di evitare ritardi e spese aggiuntive.
Mentre la maggior parte delle forme di coinvolgimento è associata a un singolo progetto o
ad una specifica problematica non mancano esempi di approcci inclusivi più sistematici.
Forme istituzionalizzate e sistematiche di coinvolgimento degli stakeholder trovano, infat-
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Coinvolgimento e partecipazione:
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ti, il loro fondamento nella legislazione: è il caso del Programma Delta olandese avviato nel
2010 per la protezione contro le inondazioni e per assicurare la fornitura di acqua dolce su
un orizzonte temporale di lungo periodo. Attraverso lo sforzo comune del Ministero delle
Infrastrutture e dell’Ambiente, delle province, dei consigli comunali e delle autorità idriche
regionali e in stretta collaborazione con le organizzazioni della società civile e delle imprese vengono assunte decisioni che danno istruzioni su quali misure devono essere attuate.
Esempi di “buone pratiche” di coinvolgimento attivo sono rintracciabili anche in Germania:
il Baden-Wurttemberg ha condiviso la messa a punto del piano di bacino idrico con associazioni non governative, istituzioni e operatori industriali. Sempre il Baden-Wurttemberg
ha organizzato circa 70 eventi locali in cui i partecipanti sono stati attivamente coinvolti
nella formulazione delle misure da adottare. Grazie a questo processo è stato possibile
identificare problemi significativi, trovare soluzioni appropriate e assicurare elevati livelli
di accettazione delle decisioni finali.
In Francia, invece, sono stati costituiti 7 comitati di bacino presieduti da un funzionario
eletto e composti per il 40% dai rappresentanti delle istituzioni pubbliche, per un altro
40% dai rappresentanti degli utenti e di associazioni di categoria e al 20% da rappresentanti del governo centrale. I loro compiti consistono nel redigere il piano generale per lo
sviluppo e la gestione idrica, da sottoporre all’approvazione del governo centrale, nel monitorare l’implementazione del piano e nel votare i programmi di azione pluriennali dell’agenzia idrica, che fissano le priorità e i metodi per l’assistenza al finanziamento dei piani
generali. In alcuni casi sono state stabilite anche delle commissioni idriche locali incaricate
di adattare i piani generali di bacino alle specificità locali. In questo caso gli stakeholder
sono coinvolti attivamente nelle decisioni e condividono la responsabilità dei risultati.
Se nel caso della gestione della risorsa idrica il coinvolgimento degli stakeholder risulta
generalmente diffuso e sistematico, seppur realizzato a diversi livelli di partecipazione,
grazie alla presenza di una legislazione che promulga un’attività decisionale inclusiva, per
quanto riguarda la gestione dei servizi idrici il coinvolgimento degli stakeholder rimane
principalmente su base volontaria.
In Portogallo, l’Autorità per la regolazione dei servizi idrici e fognari (ERSAR), per agevolare lo scambio di informazioni e accrescere la trasparenza delle proprie scelte, ha recentemente sviluppato una applicazione per i cellulari contenente informazioni sulla qualità
commerciale del servizio, le caratteristiche organolettiche dell’acqua, tariffe e informazioni riguardo a ciascun operatore idrico, insieme a un portale con le notizie sul settore e sug-
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gerimenti per ridurre il consumo idrico. L’applicazione, oltre a fornire un facile accesso alle
informazioni, permette agli utenti di comparare il servizio tra aree geografiche differenti e
può essere utilizzata come strumento per condurre sondaggi e verificare la soddisfazione
degli utenti.
Nell’ambito delle decisioni riguardanti le tariffe e il finanziamento del servizio idrico in
Scozia è stato istituito un Forum dei consumatori per coinvolgere i soggetti interessati
nelle discussioni riguardo il piano industriale dell’operatore unico Scottish Water, e in particolare per permettere ai consumatori di influire nella definizione dei prezzi, dei livelli di
performance del servizio e delle priorità di investimento5.
Anche l’Autorità per i Servizi Idrici inglese (Ofwat) ha adottato fin dal 2011 una politica di
coinvolgimento degli stakeholder nella determinazione delle tariffe e degli investimenti,
attraverso discussioni e il coinvolgimento dei consumatori, delle aziende, del governo, di
altri regolatori e di attori ambientali. Ofwat ha valorizzato il ruolo dei cittadini (empowerment) tramite un approccio a tre livelli:
i) coinvolgimento diretto con i propri fornitori del servizio sulle questioni inerenti la qualità dei servizi e le tariffe;
ii) partecipazione ai “customer challenge group” organizzati per discutere con i propri fornitori i piani industriali;
iii) partecipazione al più ampio gruppo consultivo degli utenti per discutere e influenzare
le decisioni regolatorie dell’autorità.
Anche grazie a questo quadro regolatorio le aziende idriche si sono impegnate a creare
opportunità di coinvolgimento degli stakeholder prevedendo ad esempio indagini sulla
“disponibilità a pagare degli utenti”, al fine di comprendere le loro aspettative, e le priorità
nell’ambito del miglioramento dei servizi e della determinazione delle tariffe. Le aziende,
nell’ambito delle iniziative di rafforzamento della Responsabilità Sociale e d’Impresa, si
stanno attrezzando su basa volontaria per introdurre standard e codici di condotta, adottando procedure formali per coinvolgere gli stakeholder.
5 Littlechild, S. (2014). The Customer Forum: Customer engagement in the Scottish water sector. Utilities Policy, 31, 206-218.
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Non mancano esperienze di Paesi in cui i portatori di interessi sono ammessi a partecipare
ai lavori del comitato di gestione, dove possono esprimere pareri riguardo gli orientamenti strategici aziendali, o a comitati consultivi in cui vengono prese decisioni condivise. In
Francia, ad esempio, l’operatore dei servizi idrici della città di Grenoble (Eau de Grenoble)
ha firmato un accordo con il comitato idrico dei cittadini che determina ruoli e responsabilità, oltre che le modalità delle attività comuni riguardo la divulgazione di informazioni e la
deliberazione delle tariffe e della qualità dell’acqua. Il comitato è invitato a discutere ogni
anno con i manager gli interventi pianificati, il budget e la misura degli adeguamenti delle
tariffe necessari a sostenere gli investimenti e la manutenzione delle reti.
Tabella – Le principali esperienze europee: obiettivi e punti di forza
Paese e ente
promotore
Olanda - Autorità idrica
regionale di Rijnland
Portogallo – Operatore
comunale dei servizi idrici
della regione di Beija (EMAS)
Portogallo - l’Autorità per la
regolazione dei servizi idrici
e fognari (ERSAR)
Italia - Autorità di bacino del
fiume Arno
Germania - Stato di BadenWurttemberg
Francia
Spagna - l’Autorità del bacino
del fiume Jucar
Italia – Operatore idrico della
provincia di Milano (CAP
Holding)
Francia – Operatore idrico
della città di Grenoble (Eau
de Grenoble)
Tipologia e livello di coinvolgimento
Informale - Comunicazione per accrescere la sensibilità degli
stakeholder (fase preliminare per l’ideazione insieme agli
stakeholder del nuovo Piano di Policy 2015-20)
Informale - Comunicazione per accrescere la sensibilità degli
stakeholder
Informale - Diffusione di informazioni
Formale (in ottemperanza alle prescrizioni di informazione,
consultazione e coinvolgimento del pubblico della Direttiva
Quadro sulle Acque dell’UE) - Scambio di informazioni tra i
diversi stakeholder e le autorità pubbliche e coordinazione tra
autorità competenti
Formale (in ottemperanza alle prescrizioni di informazione,
consultazione e coinvolgimento del pubblico della Direttiva
Quadro sulle Acque dell’UE) – Condivisione di informazioni e
coinvolgimento attivo nella formulazione delle decisioni finali di
associazioni non governative, istituzioni e settore industriale
Formale( in ottemperanza alle prescrizioni di informazione,
consultazione e coinvolgimento del pubblico della Direttiva
Quadro sulle Acque dell’UE) – coinvolgimento attivo di
rappresentanti delle istituzioni pubbliche, di utenti e associazioni
di categoria e di rappresentanti del governo centrale
Formale (in ottemperanza alle prescrizioni di informazione,
consultazione e coinvolgimento del pubblico della Direttiva
Quadro sulle Acque dell’UE ) – informazione, consultazione e
partecipazione pubblica
Formale – Coinvolgimento attivo dei comuni, della provincia,
degli ATO provinciali e delle organizzazioni della società civile e
diffusione di dati e informazioni
Strumento
Piattaforma Online
Materiali didattici e
Concorsi
Applicazione per i
cellulari
Piattaforma online
Circa 70 eventi locali
Istituzione di 7
comitati di bacino
Costituzione di
organi formali di
partecipazione
Partnership e
piattaforma online
Obiettivi e punti di forza
-
Formale – Codecisione con le associazioni dei consumatori
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Libera consultazione e informazioni e dati esportabili;
Miglioramento della coordinazione tra autorità competenti tramite la raccolta e
l’omogeneizzazione di dati riguardanti la pianificazione gestionale del bacino
fluviale.
-
Identificazione di problemi significativi e identificazione di soluzioni appropriate;
Alti livelli di accettazione delle decisioni finali.
-
redazione e monitoraggio del piano generale per lo sviluppo e la gestione idrica;
votazione dei programmi di azione pluriennali dell’agenzia idrica, che fissano le
priorità e i metodi per l’assistenza al finanziamento dei piani generali.
-
Partnership tra
comitato idrico e
operatore del
servizio, incontri
Permettere la familiarizzazione con i ruoli e le responsabilità delle autorità idriche
regionali;
Facilitare la discussione su questioni importanti;
Incoraggiare nuove idee.
Accrescere la consapevolezza riguardo l’uso efficiente della risorsa idrica tra gli
studenti;
Stimolare l’ideazione di progetti pilota sull’uso efficiente dell’acqua applicabili,
innovativi e originali.
Maggiore trasparenza;
Facile accesso a dati sulla qualità del servizio, sulla qualità dell’acqua, sulle tariffe e
informazioni pratiche riguardo al servizio prestato per ciascun operatore idrico;
Permette la comparazione del servizio tra aree geografiche differenti;
Può essere utilizzata per condurre sondaggi di soddisfazione delle utenze.
-
Creazione del piano gestionale di bacino;
Costruire il consenso di più stakeholder sulle decisioni idriche chiave;
Garantire che le decisioni prese dall’autorità di bacino abbiano l’ accordo degli
utenti del bacino.
Aumentare la trasparenza e l’accountability della fornitura del servizio nella
provincia;
I parametri riguardanti il consumo idrico urbano, l’origine e la qualità delle acque,
la metodologia usata dai laboratori per analizzare l’acqua, le tecniche di
trattamento delle acque e lo stato ecologico delle falde acquifere sono stati
concertati con il contributo di tutti gli stakeholder.
Accordo che stabilisce i ruoli, le responsabilità e le modalità delle attività comuni
di divulgazione di informazioni e di deliberazione sulle tariffe idriche e sulla qualità
dell’acqua;
Co-decisione delle tariffe idriche ;
Il comitato ha il ruolo di consigliere del sindaco riguardo tutte le misure
concernenti il servizio idrico
Il comitato ha un posto nel consiglio direttivo del dipartimento idrico tecnico della
Coinvolgimento e partecipazione:
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Coinvolgimento e partecipazione:
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-
Inghilterra – operatori idrici
all’interno del quadro
regolatorio dell’Autorità per i
Servizi Idrici inglese
(OFWAT)
Olanda- Programma Delta
Portogallo
Scozia
Olanda
Olanda
Spagna – Città di Sabadel
Olanda – Autorità regionale
di Rijnland
Formale - Approccio a tre livelli: i) coinvolgimento diretto con gli
operatori rispetto a questioni inerenti la qualità dei servizi e
delle tariffe; ii) partecipazione ai “Customer challenge group”
organizzati per discutere i business plan con gli operatori;
iii) partecipazione al più ampio gruppo consultivo di settore per
discutere e influenzare le decisioni regolatorie dell’autorità.
Formale, istituzionalizzato e sistematico – Coinvolgimento attivo
degli stakeholder tramite una stretta collaborazione tra
Ministero delle Infrastrutture e l’Ambiente, province, consigli
comunali, autorità idriche regionali, organizzazioni della società
civile e imprese
Formale - Creazione di una Commissione per la Gestione
Integrata del Bacino del Fiume Ave con la presenza di accademici
e rappresentanti del settore industriale
Formale – Coinvolgimento attivo e inclusione dei contributi degli
stakeholder nelle decisioni finali
Formale ( a supporto del programma governativo ”Spazio per il
fiume” volto a migliorare le difese a fronte di inondazioni e
cambiamenti climatici)- coinvolgimento nelle discussioni durante
le fasi di progettazione, sviluppo e realizzazione
Formale – co-progettazione da parte di rappresentanti del
Ministero delle Infrastrutture e dell’Ambiente, del Ministero
dell’Agricoltura, della Sicurezza della Natura e del Cibo, la
provincia dell’Olanda del Sud, vari comuni, autorità regionali
idriche, ONG ambientali, centri di ricerca, università e aziende di
consulenza; anche la società civile è stata coinvolta con
consultazioni e procedure legali
Formale
Informale – coinvolgimento attivo di gruppi di funzionari locali,
proprietari di ristoranti e hotel, cittadini, organizzazioni non
governative e business locali nella fase iniziale del progetto.
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Gruppi consultivi;
indagini sulla
“disponibilità a
pagare” e sui punti di
vista e priorità degli
utenti riguardo il
servizio idrico e le
tariffe
-
-
Forum dei
consumatori, ente
temporaneo con
incontri regolari
Workshop e “tavoli di
progettazione”
Partnership,
workshops
Partnership con
azienda specializzata
nell’irrigazione da
remoto
Gioco di simulazione
3D, con un budget
predefinito i
partecipanti
dovevano costruire
soluzioni innovative
di difesa dalle
inondazioni
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-
-
città, che gestisce l’annesso budget idrico;
Discussione ogni anno degli investimenti pianificati, del budget e del livello delle
tariffe necessario per sostenere gli investimenti che deve rimanere allo stesso
tempo accessibile economicamente per le diverse categorie di utenti.
Aumentare il potere (empowerment) dei cittadini in vista della fissazione delle
tariffe idriche e delle priorità di investimento per il periodo 2015-20;
Permettere agli utenti di influenzare i prezzi e la qualità dei servizi degli operatori.
Protezione contro inondazioni e per assicurare la fornitura di acqua dolce per 100
anni;
Vengono prese decisioni condivise che danno istruzioni su quali misure devono
essere attuate;
E’ presente un fondo dedicato per finanziare l’implementazione del programma e
ogni anno viene avanzata una proposta di azione da discutere.
risolvere il problema dell’inquinamento delle acque;
ideare un piano gestionale multifase, includente: i) un sistema di drenaggio
integrato e misure di trattamento delle acque di scarico industriali e domestiche .
Dare voce ai consumatori per fissare i prezzi, i livelli di performance di servizio e le
priorità di investimento dell’operatore idrico Scottish Water;
Discussione di informazioni derivanti da un’ampia gamma d fonti e condivisione di
punti di vista e priorità con un ampio ventaglio di competenze.
Garantire supporto e accettazione da parte degli stakeholder colpiti dagli effetti del
programma governativo “Spazio per il fiume”;
Sviluppare opzioni e misure di compensazione accettabili per gli stakeholder;
Promuovere un senso di co-responsabilità e di co-decisione negli stakeholder.
Realizzazione di un’infrastruttura di alimentazione della sabbia, multi-funzionale e
operante su vasta scala, volta a proteggere un’area dalle alluvioni e che
contribuisce alla formazione naturale di dune sabbiose;
L’implementazione del progetto ha beneficiato del comune accordo riguardo scopi
e ambizioni e ha creato un grande impegno tra gli stakeholder evitando ritardi e
spese aggiuntive.
Migliorare la sostenibilità ambientale tramite l’ottimizzazione dell’uso della risorsa
idrica e migliorare l’efficienza idrica e energetica nei parchi pubblici cittadini;
Ad alto contenuto tecnologico;
Risparmio di acqua del 56% con un ritorno sull’investimento stimato in 3-4 anni e
risparmio di tempo per la manutenzione dei parchi.
Rafforzare le difese primarie per le inondazioni;
Aumentare la consapevolezza dei partecipanti circa i lori interessi riguardo la
questione;
I risultati delle sessioni di gioco hanno mostrato soluzioni creative che sono state
poi utilizzate nel progetto dell’Autorità regionale;
La simulazione ha permesso all’Autorità di costruire relazioni durature con i
partecipanti e ha promosso una migliore comunicazione tra gli attori che vivono e
lavorano nell’area costiera interessata dal progetto.
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