SPOLETO 54: NELLO - Festival dei Due Mondi

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Spoleto - Cultura e Spettacoli, 26 Giugno 2011 alle 19:27:12
SPOLETO 54: NELLO SPAZIO CARLA FENDI AL CAIO MELISSO, OMAGGIO A
LUCHINO VISCONTI
La nipote Anna Gastel ci presenta un montaggio di foto e video del regista e sceneggiatore. Pubblico scarso ma educato [Fotogallery]
Manuele Fiori
Quello che non si sa su Luchino Visconti. Quanto meno è quanto ci si aspetta da una
"mostra" come questa: la biografia letta attraverso le immagini non aggiunge nulla ad uno
spettatore che, al di là delle esclusive foto di famiglia e perle introvabili, spererebbe di
trovare in uno
spettacolo da Festival dei due Mondi di Spoleto. Per quanto bene si possa volere al
Festival, inoltre, è triste vedere un Caio Melisso semi-vuoto: platea a parte, i palchi erano
quasi tutti completamente deserti.
Lo spettacolo ha inizio alle 12.20 con un filmato dell' Istituto "Luce" del 3 Maggio 1973,
dove si vede l'ultima uscita pubblica di Luchino Visconti, girato dallo stesso Presidente e
Direttore artistico Giorgio Ferrara (presente con il fratello Giuliano e Vittorio Sgarbi, ndr).
Si parte poi con la carrellata di foto di famiglia, tutte commentate dalla nipote di Visconti,
Anna Gastel, in collaborazione con Guido Taroni, che si occupava dei sottofondi musicali.
Foto della casa Natale (Villa Erba), della sua famiglia (genitori e fratelli): era figlio di Carla
Erba, proprietaria della più grande casa farmaceutica italiana, amica dei maggiori musicisti dell'epoca, da Verdi, Puccini, a Mascagni e Toscanini che
influiranno sul lato artistico del figlio, e di Giuseppe Visconti di Modrone, anch'egli amante del teatro di prosa e d'opera; Luchino era il quarto di sette
fratelli, classe 1906.
Si prosegue con l'adolescenza, segnata da una lodevole recensione su un giornale del tempo, datata 9 Giugno 1920, che lo descrive come un
quattordicenne prodigio del violoncello, passione coltivata insieme a quella per l'ippica, ecco perché seguono foto che lo ritraggono con la famiglia
all'ippodromo di San Siro (aveva anche una scuderia di sua proprietà).
Ancora, un grave incidente d'auto (del 1929) dove perse la vita il suo autista, le sue prime rivisitazioni teatrali e l'incontro con l' attrice Maria Denis,
con la quale ha una relazione, e che intercede per lui presso la polizia fascista. Vista l'occasione che lo ricorda, un capitolo "dell'album" è dedicato
agli interessi che il Visconti ha avuto per Spoleto: aprì il Festival del 1958 (il 5 Giugno), tornò nel '59, nel '61, nel '63 e - in ultimo - nel '73 malgrado le
sue già carenti condizioni di salute.
Dal teatro si passa al cinema, quindi il primo film (Ossessione, 1943) con al seguito diverse foto dai vari set che lo videro protagonista.
Quello che rimane sa di spettacolo scontato: al cortometraggio di Ferrara che, forse, doveva avere una sua giustizia di visione pubblica al Festival,
non si è aggiunto molto. La speranza è di aver dato il giusto peso al personaggio che è stato Luchino Visconti.
FOTOGALLERY
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