toxoplasmosi - ASL 13 Novara

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toxoplasmosi - ASL 13 Novara
TOXOPLASMOSI
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La toxoplasmosi è una malattia data
da un protozoo (essere unicellulare)
parassita obbligato: il Toxoplasma
gondii.
Questa malattia è una zoonosi perché
può essere trasmessa anche all'uomo.
L’uomo si infetta attraverso il contatto
diretto con animali infetti (gatti) o con
cibo infetto (carne suina e ovina cruda,
generalmente) o contaminato (verdura).
L'infezione è da considerare un evento
comune, ma i sintomi clinici sono
relativamente rari; nel gatto questa infezione
ha un andamento sempre benigno.
Per il toxoplasma, il gatto è l'unico animale individuato come "ospite
definitivo" cioè in cui il parassita può realizzare tutto il ciclo biologico
da cui infettare altri animali o l’uomo una volta eliminato con le feci.
Nel gatto, il parassita, entra nelle cellule a livello intestinale nutrendosi
del citoplasma e riproducendosi in modo sessuato.
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Tutti gli altri animali a sangue caldo, compresi i piccoli roditori, sono solo degli
ospiti intermedi che fanno parte del ciclo biologico che verrà concluso con
l’ingestione del parassita con le prede da parte dei gatti.
CICLO BIOLOGICO
Con l'ingestione di cisti infettanti
presenti nella carne cruda infetta di
piccole prede come uccelli, topi ecc.
da parte dei gatti, inizia il ciclo
biologico del toxoplasma.
Il microrganismo si moltiplica
nell'intestino per alcuni giorni, senza
dare alcun sintomo al gatto, il quale
quindi elimina nell'ambiente, con le
feci una grande quantità di forme
infettanti chiamate oocisti
Queste forme, essendo molto
resistenti, sopravvivono e restano
infettanti anche per mesi nel caso in cui l'ambiente sia umido e ombreggiato.
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Dopo questo periodo, i
gatti in buone condizioni
di salute smettono di
eliminare le oocisti e
sviluppano una immunità
che non permette nuove
infezioni e quindi
eliminazioni di microrganismi
con le feci.
In tutti gli animali, uomo
compreso, (raramente nel gatto), una volta ingeriti , alcuni parassiti
oltrepassano l'intestino, vanno in circolo, si incistano nei muscoli
(cistozoiti ) ed in altri organi e si rendendo disponibili per il gatto nelle
piccole prede, così da chiudere così il ciclo biologico del Toxoplasma.
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a) FASE INTESTINALE
(nell’intestino del gatto)
- Il gatto ingerisce, con la carne cruda delle prede, le pseudocisti tissutaliche
contengono bradizoiti o cistozoiti
- trofozoiti
- schizonti
- merozoiti (11-29)
- microgametocita microgamete
- macrogametocita macrogamete
- fecondazione del macrogamete da parte del microgamete con formazione
dello ZIGOTE OOCISTI
- l’oociste viene eliminata dopo 3-5 gg. dall’ingestione della ciste tissutale
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OOCISTE
(10-12um)
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b) FASE ESOGENA
(ambiente)
- l’oociste immatura viene liberata con le feci del gatto nell’ambiente
- la sporulazione, cioè la maturazione, si ha dopo 2-21 gg, a seconda della
temperatura
- l’oocisti matura con 2 sporocisti e con 4 sporozoiti in ogni sporocisti
c) FASE ENDOGENA
(ospite intermedio es. uomo)
- gli sporozoiti nell’intestino tenue
- i macrofagi inglobano gli sporozoiti
- circolazione sanguigna (muscolatura liscia, cervello, occhio)
- nel macrofago si formano i tachizoiti o cistozoiti o endozoiti per
moltiplicazione per gemmazione interna (endoduogenia)
- rottura del macrofago edinvasione di uno nuovo
- risposta immune dell’ospite con formazione di una ciste (30 – 160 micron)
contenente bradizoiti
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CICLO BIOLOGICO di TOXOPLASMA GONDII
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CICLO BIOLOGICO di TOXOPLASMA GONDII
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TOXOPLASMOSI NELL’UOMO
La malattia, se l’individuo è in condizioni immunologiche normali, ha un
decorso asintomatico. Se una persona in buona salute contrae questo
parassita molto spesso non presenta nessun sintomo mostrando in rari casi un
paio di giorni di malessere generale con eventuale passeggero e modesto
rialzo termico.
A vantaggio di tale disagio ci sarà la formazione di anticorpi e cellule
linfatiche specifiche che lo proteggeranno da successive contaminazioni
per tutta la vita.
Questo è molto importante per le donne che, se si infettano prima di una
eventuale gravidanza, si creano un corredo anticorpale che eviterà danni al
feto in caso di infezione durante la gravidanza.
In soggetti immunodepressi i sintomi della malattia, che compaiono da una
settimana ad un mese dopo il contagio, sono numerosi, in quanto la
toxoplasmosi può colpire reni, fegato, ossa, polmoni, sistema nervoso ed
occhi. La forma frequente è una linfoadenopatica, caratterizzata dalla
contemporanea presenza di febbre non elevata, astenia, anoressia, esantemi.
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Nella donna in gravidanza, l’infezione primaria
(mancanza quindi di anticorpi dovuti ad infezioni
precedenti) decorre per lo più in modo
asintomatico, ma è molto grave per le
conseguenze sulla salute del feto. Infatti, se la
donna viene infettata, la toxoplasmosi si
trasmette al feto attraverso la placenta
causando:
- riassorbimento fetale se il contagio avviene
durante le prime tre settimane di gravidanza;
- aborto se il contagio avviene nei primi tre mesi di gravidanza;
- ritardo mentale, corioretinite, idrocefalo, se il contagio avviene in un
periodo successivo;
- nel neonato tardivamente, si possono avere convulsioni, nistagmo e
microcefalia.
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MODALITA’ di CONTAGIO
La toxoplasmosi, per l’ubiquità delle oocisti,
è una patologia che si può contrarre
relativamente di frequente.
Le vie di contagio, essenzialmente sono
due:
- l’ingestione di oocisti attraverso
verdure o altro cibo contaminato da
feci di gatto parassitato o a causa
della cattiva pulizia;
- ingestione del parassita attraverso
la carne contaminata.
NB - anche se tale evenienza è rarissima, è possibile contrarre la malattia
attraverso trasfusione di sangue e/o trapianti d'organo.
IMPORTANTE
Come è possibile notare dalle principali vie di assunzione, la contaminazione
è possibile solo per via diretta (ingestione) quindi per prevenirla è sufficiente
rispettare le normali norme igieniche.
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PRINCIPALI NORME IGIENICHE
Per evitare l’infezione:
- rimuovere le feci dalle lettiere dei gatti con guanti e
lavare frequentemente cucce e lettiere con acqua
bollente abbondante;
- indossare guanti quando si fa giardinaggio;
- lavare accuratamente le verdure prima di
mangiarle;
- cuocere le carne in modo da non lasciare parti “al
sangue”;
- controllare la popolazione di topi nella zona dove vive il proprio gatto con
trappole (NON usate mai veleni).
- congelamento della carne a -20°C per almeno 2 gg.
- cottura della carne almeno a 66°C
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DIAGNOSI
GATTO
Per l'abbondante disponibilità nell'ambiente di oocisti è spesso inutile
valutare se il nostro gatto è siero positivo o meno verso il toxoplasma,
solo in due circostanze può essere utile:
- se il gatto è un soggetto a rischio e mostra una sintomatologia "anomala"
- se fra le persone che accudiscono il gatto c'è una donna in gravidanza
che è sieronegativa.
Per la diagnosi è sufficiente prendere un po' di sangue e determinare la
concentrazione degli anticorpi verso il toxoplasma.
Semplificando si può dire che gli anticorpi che ci interessano possono essere
di 2 tipi: IgM e IgG.
Un aumento di IgM rilevano che l'infezione è avvenuta da poco tempo e che
quindi il gatto forse sta ancora eliminando le oocisti con le feci che al massimo
può durare per ancora 3 - 4 settimane.
Un aumento di IgG rileva che il gatto ha avuto un "contatto" con il toxoplasma
ma ora ne è immune e quindi difficilmente lo eliminerà.
Se il test risulta negativo, dobbiamo considerare il gatto recettivo ad una
infezione con la conseguente abbondante eliminazione di oocisti
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TERAPIA
Il decorso della malattia è per lo più asintomatico.
Raramente è necessario intervenire nei casi di toxoplasmosi nel gatto
risolvendosi spontaneamente in pochi giorni.
Solo nei soggetti debilitati o immunodepressi sono necessarie terapie
antibiotiche (clindamicina e spiramicina) e di supporto.
Al momento attuale non sono disponibili vaccini.
CANE
Il cane si può ammalare e può manifestare:
- Sintomatologia nervosa con convulsioni e movimenti in circolo
- Cecità (corioidite)
Dopo la terapia, i sintomi scompaiono.
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Toxoplasmosi
Presenza negli alimenti - in ordine di pericolosità
abbiamo:
1.Pecore e capre
2.Suini
3.Bovini
4.Polli
5.Equini
6.Latte (no)
7.Molluschi (?)
8.Acqua
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INATTIVAZIONE DELLE CISTI
Temperatura1- 4°C: inattivazione 3 settimane
Temperatura 67°C: inattivazione immediata
Temperatura 50°C: inattivazione in 10 minuti
Temperatura – 20°C: inattivazione in 2-3 gg.
NaCl al 6%: inattivazione immediata
NaCl al 3%: inattivazione dopo 7 giorni
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PERICOLI
• Batteri ( salmonella, listeria, mycobacterium,
brucella)
• Protozoi (toxoplasma)
• Metazoi ( cisticerco, echinococcus)
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Le carni
• Cotte SICURE
• Congelate SICURE per protozoi – metazoi
NON SICURE per batteri
• Crude NON SICURE per protozoi – metazoi - batteri
• Poco cotte:
- roast-beef NON SICURE per protozoi – metazoi
SICURE per batteri
- Hamburgher NON SICURE per protozoi-metazoi-batteri
• Inscatolate SICURE
• Preparate (salumi) NON SICURE
per protozoi-metazoi-batteri
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Le carni
• Cotte :
• Crude o poco cotte:
• Inscatolate:
• Preparate (salumi):
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SALUMI
• Carni salate stagionate per più di 30gg DOP o
IGP (prosciutto crudo, bresaola, speck)
• Salami stagionati di grosse dimensioni DOP o
IGP (salame ungherese,Milano, crespone)
• Salami freschi (salsiccia),poco stagionati
(cacciatori) o di produzione propria
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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