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SCUOLA ITALIANA di FOCUSING
Prendi il modo d’intendere dell’oriente
e la conoscenza dell’occidente,
poi mettiti a cercare.
(GURDJEFF)
Vi è la pratica del principio e quella dell’azione.
Tutto consiste nel rinunciare a preoccuparsi. Tuttavia, se non si fa pratica,
si avranno solo principi in mente e non si sarà capaci di fare nulla.
(TAKUAN)
CHI SIAMO
La Scuola Italiana di Focusing - SIdF - opera animata dal duplice intento di fornire
strumenti per la persona e creare ambienti e reti in cui tali strumenti possano consolidarsi e
trovare espressione.
Fulcro della Scuola Italiana di Focusing e delle sue attività è la persona umana, nei suoi
diversi piani di esistenza e livelli di interazione, dall’intrapersonale al relazionale ed organizzato.
Ripristinare il movimento naturale, creativo ed autogenerativo del flusso vitale della persona,
spesso ostacolato o bloccato; riconoscere, alleggerire, esprimere e trasformare le difficoltà in
potenzialità restituendo alla persona umana il contatto con il senso del proprio potere
individuale, intrinsecamente armonico, è la missione di SIdF.
A questo scopo oggi SIdF adotta prevalentemente le modalità operative insite nei due grandi
ambiti teorico-esperienziali di Mindfulness e Focusing proponendo informazione, formazione,
consulenza, counseling, supervisione e ‘scambio’.
FOCUSING
Per Focusing si intende un metodo di investigazione e di esplorazione delle risorse intrinseche
all’essere umano che nasce nei primi anni ’60 negli Stati Uniti ad opera del prof. Eugene T. Gendlin
come sviluppo pratico ed esperienziale della sua ‘Filosofia dell’Implicito’*.
Oggi diffuso e conosciuto in tutto il mondo, il Focusing si basa sull’osservazione, diretta ed oramai
comprovata, che a noi esseri umani compete anche una conoscenza ‘corporea’, che è molto più
ampia di quella della sola sfera cognitiva. Detto più semplicemente, il corpo, oltre a sentire e
provare emozioni, sa, e sa molto più di quanto noi si pensi.
Il felt sense, o significato percepito, è il primo degli elementi distintivi del Focusing, quello che più
di ogni altro lo caratterizza in modo unico. Il felt sense è una ‘impronta corporea’, una traccia che
reca nel corpo, in modo implicito e pertanto simultaneo, tutti gli elementi costitutivi di una data
situazione e di quello che essa rappresenta per noi. Posto nelle condizioni che gli sono congeniali,
il felt sense nel Processo di Focusing viene ‘messo a fuoco’, ovvero si staglia rispetto allo sfondo,
emerge dal margine del noto e si apre, rivelando i significati che contiene a livello implicito.
Pur nato ufficialmente in un ambito prettamente psicoterapeutico, il Chicago Counseling Center di
Carl Rogers, il Focusing oggi viene applicato nei campi più diversi, dal terapeutico-filosofico allo
scientifico e medico-sanitario fino all’accompagnamento dei processi decisionali nel top management.
“Poiché proviene da una nuova filosofia, il Focusing permette un modo fondamentalmente diverso
di svolgere quasi ogni attività. Il Focusing permette l’accesso alla ‘intricatezza esperienziale’ delle
situazioni, il che genera nuove possibilità di far avanzare quel movimento che è la nostra vita.
Inoltre, il Focusing mette in atto attitudini empatiche per noi stessi, per gli altri e per tutte le forme
di vita, perciò fa del mondo un posto migliore. Tuttavia, qui voglio porre l’enfasi sul fatto che il
Focusing porta allo sviluppo di un modo preciso di raggiungere lo scopo intrinseco in molti campi.”
(da Vision Statement for Focusing Action Steps and Projects, di Eugene T. Gendlin, Ph.D.)
Il Focusing viene impiegato in tutto il mondo, in modo particolare nelle seguenti aree:
· Scienza e Ricerca applicata.
· Aziende: processi decisionali, processi creativi organizzati.
· Psicoterapia: dipendenze, traumi, terapie espressive, lavoro corporeo in genere.
· Scuola e processi di apprendimento. Medicina.
· Education, scuola e processi di apprendimento.
Uno dei nuovi principi cardine è che il processo di cambiamento è piacevole.
È come respirare aria fresca dopo essere rimasti a lungo in una stanza chiusa.
(G.GENDLIN)
Scava la pozza senza attendere la luna.
Quando la pozza sarà terminata, la luna arriverà da sola.
(DOGEN ZENJI)
MINDFULNESS
Pur essendo una pratica dalle origini remote sia nello spazio che nel tempo, oggi il termine
‘mindfulness’, o presenza mentale, viene usato ancora per indicare quelle qualità umane
fondamentali che ci consentono di incontrare le sfide presentate dalla vita personale, di relazione
e professionale, e di trasformarle in occasioni uniche di benessere e di espressione di sé.
Definita comunemente come la capacità di prestare un’attenzione consapevole e non giudicante
al momento presente, la mindfulness è anche una pratica, un metodo per la coltivazione attiva ed
intenzionale di facoltà mentali, quali attenzione e concentrazione, i cui effetti sono oggetto di studio
e documentazione da parte della comunità scientifica occidentale ormai da trent’anni.
Tale metodo facilita l’apprendimento di varie abilità auto-regolatorie e propriocettive che
predispongono alla comprensione delle molte vie di interazione tra corpo e mente, della
interdipendenza tra sintomi fisici e pensieri ed emozioni (il cosiddetto ciclo dello stress), contribuendo
allo sviluppo e al rafforzamento delle emozioni positive, delle capacità di coping e di hardiness che
a loro volta confluiscono nell’instaurarsi di un maggior senso di sé e di connessione con l’ambiente.
Coltivare la mindfulness significa addestrarsi ad applicare la propria attenzione in modo da ottenere
una presenza calma e calda ma assertiva contribuendo ad una maggiore capacità di autoregolazione
degli stati emotivi (in particolare quelli legati all'ansia e allo stress e alla depressione). La pratica
della mindfulness aiuta a riconoscere e a disinnescare gli schemi abituali di reazione delle
personalità individuali in favore di scelte più consapevoli e, quindi, si ripercuote positivamente
anche sul piano comportamentale e di relazione (ascolto, decisione e guida).
Gli studi eseguiti in campo neurologico, grazie anche alle nuove tecniche di imaging e all’interesse per
gli effetti delle pratiche di mindfulness, hanno contribuito alla scoperta della neuroplasticità del SNC,
ovvero della capacità che il cervello ha di mutare in risposta agli stimoli che riceve su base regolare.
Quindi, si è potuto verificare che i benefici della pratica di mindfulness ricadono su tutte le sfere
della persona umana: fisica, emotivo-affettiva e cognitiva, e nel tempo ne hanno definito campi di
applicazione peculiari.
La mindfulness oggi viene applicata in tutto il mondo in ambiti sia personali e privati che organizzati,
incluse le scuole, gli ambiti sportivi in genere, le aziende, gli ospedali e perfino le carceri.
TRAINER
Emmy Rech Parisi nasce a Montreal nel 1960 in una antica famiglia italiana di spiccata
vocazione esterofila, grazie alla quale molto presto matura la consapevolezza di non avere radici
particolari se non quelle della famiglia umana.
Svolge gli studi superiori a Roma presso il Liceo Classico ‘Giulio Cesare’ e si laurea in filosofia presso
l’Università degli Studi di Roma, ‘La Sapienza’. Agli inizi del corso di laurea, nel 1979, incontra
Corrado Pensa, allora titolare della cattedra di Religioni e Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente,
già di Giuseppe Tucci, sotto la cui guida dà il via al proprio percorso di studio e di pratica degli
insegnamenti orientali, in particolare del Buddhismo della scuola antica, Theravada, e, in seguito al
concomitante incontro con il maestro tibetano Chogyal Namkhai Norbu, del Buddhismo tibetano,
Dzogchen. L’incontro con il Focusing e con il mondo del Focusing nel 2000 la stimola verso
l’integrazione tra la vita personale ed interiore e quella professionale. Conseguentemente si dedica
allo studio e alla pratica delle relazioni d’aiuto e consegue le qualifiche di Focusing Trainer &
Certifying Coordinator del TFI, Counselor professionista SIAB e Formatore CNCP, Formatore
Eupolis Lombardia, Istruttore di Mindfulness del Center for Mindfulness (Massachussets), AIM,
Mediatore civile e commerciale (Bridge Mediation). Nel 2010 fonda la Scuola Italiana di Focusing.
Anche una grande luce si riflette in un po' d’acqua.
(DOGEN ZENJI))
Massimo Zarghetta nasce a Roma nel 1957, si diploma nel 1976 e si laurea in economia
applicata presso la Buckingham University (UK) nel 1980.
Nei primi anni ottanta lavora come economista in Africa Orientale e nella penisola arabica e come
segretario di progetti di cooperazione internazionale. Parallelamente si interessa di tecniche
meditative e di focalizzazione in ambito cristiano e arabo-musulmano. Successivamente, fino alla
fine degli anni novanta, è a Milano nei servizi finanziari all’industria: prima con uno dei principali
gruppi finanziari europei, poi con il più innovativo leader globale di home computing. Viaggia
estensivamente per lavoro in Europa e privatamente in medio ed estremo oriente, approfondendo
i suoi interessi su tecniche meditative tradizionali di matrice sia occidentale che orientale.
Sul finire degli anni novanta avvia l’attività autonoma di consulenza aziendale, principalmente
nell’area dell’affiancamento ai processi decisionali e alla negoziazione. Rivolge molta attenzione al
mondo no profit in genere e in particolare ad attività connesse al benessere integrale dell’individuo.
Partecipa alla costituzione ed allo sviluppo di associazioni di settore. In questi anni lavora ad una
piena integrazione dei propri interessi di studio e di pratica con le proprie attività professionali.
Nel proprio percorso di ricerca e studio di metodiche di indagine personale scopre un approccio
prettamente occidentale nel Focusing di E. Gendlin. Incontra così Emmy Rech Parisi e collabora
con quest’ultima allo sviluppo della Scuola Italiana di Focusing da lei fondata.
Da circa dieci anni è attivo nella messa a punto di modalità efficaci di affiancamento ad individui
con ruoli di responsabilità decisionale in ambiti diversamente organizzati.
MINDFULNESS
Scientifica
1. Ackerman, D., Kabat-Zinn J., O’Donohue J., Siegel D.J. (2006), “Mind and moment: Mindfulness, neuroscience, and the poetry
of transformation in everyday life.” Relazione presentata alla Mind and Moment Conference, San Francisco, CA.
2. Grossmann, P., Niemann L., Schimdt S., Walach, H., (2004), “Mindfulness-based stress reduction and health benefits: A metaanalysis.” In Journal of Psychosomatic Research, 57, 1, pp. 35-43.
3. Gusnard, D.A., Akbudak E., Shulman, G.I., Raichle, M.E., (2001), “Medial prefrontal cortex and self referential mental activity:
Relation to a default mode of brain function.” In Proceedings of the National Academy of Sciences, 98, 2, pp. 685-693.
Psicologica
4. Bond, F.W., Flaxman, P.E. (2006), The ability of psychological flexibility and job control to predict learning, job performance,
and mental health, in Journal of Organizational Behavioral Management, 26, pp. 113-130.
5. Zindel V. Segal, J. Mark G. Williams, John D. Teasdale, “Mindfulness. Al di là del pensiero, attraverso il pensiero.” 2006, Bollati
Boringhieri Editore s.r.l.
6. Daniel J. Siegel, “Mindfulness e cervello.” 2009, Raffaello Cortina Editore.
7. aa.vv., “Come funziona la mindfulness”, a cura di Ruth A. Baer, 2012, Raffaello Cortina Editore.
Dharmica
8. La Rivelazione del Buddha, volume primo, Il Piccolo Veicolo, 2002, in I meridiani, Classici dello Spirito Arnoldo Mondadori Editore.
9. Buddhadasa, La consapevolezza del respiro, 1991, Astrolabio-Ubaldini Editore.
10. Larry Rosenberg, Respiro per respiro. La pratica liberatoria della consapevolezza, 1999 Astrolabio-Ubaldini Editore.
11. Rune E.A. Johansson, La psicologia dinamica del buddhismo antico, 1980, Astrolabio-Ubaldini Editore.
12. Jack Kornfield, Il cuore saggio. Una guida agli insegnamenti universali della psicologia buddhista, 2010, Casa Editrice Corbaccio s.r.l.
Il sole brilla senza intenzioni. Non spera elogi né ricompense. Brilla, semplicemente.
O, piuttosto, no, ecco: brucia, si consuma nell’eccesso stesso della sua gioia.
(SUKKANANDA)
Scuola Italiana di Focusing
Sede Legale:
Via Ugolino Vivaldi, 30 - 00122 ROMA
+39 329 73 44 409 [email protected]
www.sidf.it
FOTO DI COPERTINA: DANIEL COSSAVELLA
FOCUSING
1. Gendlin, E.T. (2004). Thinking at The Edge (TAE) Steps. The Folio. A journal for Focusing and Experiential Therapy, 1971, pp. 12-24.
2. Gendlin, E.T., “Experiencing and the Creation of Meaning: A Philosophical and Psychological Approach to the Subjective (Studies
in Phenomenology and Existential Philosophy)”, Northwestern University Press; 1 edition (August 20, 1997).
3. Lee, R. L. (1998). Domain Focusing – A Focusing Teaching Model. Unpublished manuscript.
4. Nelson, Kye (2004). Starting TAE from a Strong Position. The Folio. A Journal for Focusing and Experiential Therapy, 19/1, pp. 27-3.
5. Campbell Purton, PhD, A brief Guide to a Process Model, in The Folio, vol. 19 n° 1 - 2000-2004.
6. Campbell Purton, The Focusing Oriented Approach,, Palgrave Macmillan, N.Y. 2004.
7. Frankfurt, H., Freedom of the will and the concept of a person, in Journal of Philosophy, 68(1), 5-20.
8. Greenberg, L.S. (1979) Resolving splits: the two chairs technique. Psychotherapy: Theory, Research and Practice, 16, 310-18.
9. Hatab, L.J. (1997) Language and human nature, In M.J. Levin (ed) Language beyond Postmodernism: Saying and Thinking in
Gendlin’s Philosophy. Evanston: Northwestern University Press.
10. Hendricks, M. (2001) An experiential version of unconditioned positive regard. In J.D. Bozarth e P. Wilkins (ed) Unconditioned
Positive Regard, Ross-on-Wye: PCCS Books, pp. 126-44.
11. E.T. Gendlin, Focusing. Interrogare il corpo per cambiare la psiche. 2001 Astrolabio-Ubaldini Editore.
PROGETTO GRAFICO: FRANCESCA ROVIGLIONI
BIBLIOGRAFIA