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L’EDITORIALE Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 L’incompiuta, le incompiute Tante le opere infrastrutturali che nella Città del Parco attendono il completamento, mentre si impone un ruolo dirigente collettivo dei sindaci e un coinvolgimento dei giovani di Carmelo Conte a politica di risanamento del bilancio dello Stato ha determinato una progressiva riduzione dei finanziamenti in conto capitale ai quali bisogna, perciò, accedere con programmi concreti e progetti mirati. Anche per cogliere le continue variazione selettive e limitative delle direttive europee e dei provvedimenti legislativi nazionali che, stando alle ultime comunicazioni del Governo, sono tre: il decreto per l’ultimazione delle opere incompiute che, a livello nazionale, sono state censite in 671; il cosiddetto decreto sblocca Italia; e i fondi strutturali europei 2014-2020. È una scelta da fare, quanto al Ci- L lento, al Vallo di Diano e agli Alburni, partendo da un dato storico: il Parco è una sorta di città incompiuta, un sub ambito, che ha una tradizione, una cultura emblematica, un popolo, un territorio, ma manca di un filo conduttore dello sviluppo e dei servizi, di una governance e di un’identità politica di alto profilo. Sono tre anelli da riannodare perché essenziali per recuperare ritardi e superare le inefficienze. E ciò può essere fatto solo pensando “politica” dal punto di vista del territorio e della sua funzione sociale di sistema. Andando, cioè, oltre la cultura urbana intesa come “scienza” di aree densamente popolate e, quindi, prigioniere del proprio limite territoriale. Va, perciò, apprezzata ma ripensata a più larga scala l’iniziativa delle tre “E” - economia, etica ed estetica - che si è svolta a Ischia per rilanciare Napoli come simbolo della società e del riscatto meridionale. Laddove, i mali endemici di Napoli sono stati emblematicamente racchiusi in quindici parole (vedi nota a fine testo) mentre le possibilità di rilancio sono state individuate nella realizzazione di una Smart city, in cui i turisti “potrebbero venire e gli investitori di investire”. Invero, si tratta di analisi che possono avere un senso, se si connettono con esigenze Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 e obiettivi diffusi su tutto il territorio sul quale si riverberano per reciproca contaminazione. Come documentano, nello specifico, le richieste delle giovani generazioni cilentane, e come emerge dal concorso internazionale idee della Città del Parco. Un progetto, quest’ultimo, che si propone di unire gli estremi affrontando, con motivata lungimiranza, quello che Massimo Lo Cicero definisce “Il salto mortale delle province metropolitane”. Laddove, se realizzate, Napoli passerebbe da uno a circa quattro milioni di abitanti (ammassati in meno del 10% del territorio regionale), con un ridimensionamento della Regione che avrebbe, invece, competenza piena su circa due milioni e mezzo di persone sparse sul restante 90% della sua superficie. Si tratterebbe, peraltro, di un’opera d’ingegneria istituzionale destinata, peraltro, a rimanere incompiuta perché irrealizzabile in tempi di crisi, sempre che non si voglia ridurre Napoli a mera provincia ovvero un ammasso caotico di bisogni che la negherebbe come città. Si impone, quindi, una riorganizzazione territoriale e istituzionale alternativa che si basi su due opzioni organizzative istituzionali: la suddivisione della Regione in pochi grandi ambiti omogenei sostitutivi delle Province; e la trasformazione di Napoli in Città metropolitana (Napoli più comuni confinanti), ai sensi della prima legge istitutiva (n. 42 del 1990), e non in Provincia metropolitana. Si tratta di scelte fondanti per fare della Campania ente di funzioni e non di burocrazia, e per dare a Napoli il ruolo di capitale della cosiddetta macro regione del Sud. È questo il quadro di grandezza in cui collocare le previsioni dei suddetti provvedimenti di finanziamento e delle opere incompiute che vanno, perciò, intese in senso lato. Invero, nella città del Parco, a parte i cantieri aperti e i dissesti delle infrastrutture, si chiamano: Alta velocità; ferrovia Contursi-Lagonegro; Fondo Valle calore; mancanza di un Polo Turistico per promuovere e diffondere un turismo di alta qualità; com- pletamento della Bonifica che nel Cilento è arrivata dopo cinquanta anni ed è stata realizzata solo nelle aree classificate negli anni ’30, peraltro tra critiche e contrasti che serpeggiano e si estendono con rinnovato vigore tra i cittadini e gli operatori, mentre quelle classificate nel 2003 sono ancora nelle condizioni del dopoguerra. E non sono di certo di minor rilievo, anche sotto il profilo delle gravi responsabilità politiche, le ragioni che alimentano, a giusta ragione, due domande sempre più ricorrenti: perché il Parco non de- Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 colla; e perché tutto gira intorno al territorio di Velia-Alento mentre territori contigui, ben più estesi, sono restati abbandonati a se stessi. Interrogativi che postulano l’esigenza di un cambio di rotta, di un impegno diretto della società civile, di un ruolo dirigente collettivo dei sindaci e di una presa di coscienza dei giovani. Ai quali spetta, in particolare, il compito di un profondo e radicale cambio generazionale e qualitativo non solo in campo politico: promuovere iniziative di buona politica a livello comprensoriale, regionale e nazionale, e aprire una fase che vada “oltre” le rendite di posizione dei pochi che prosperano sulla passiva rassegnazione dei molti. Si deve prendere atto che le cause delle opere incompiute, siano esse imputabili alla mancanza di finanziamenti adeguati, all’approssimazione progettuale o alla lentezza della burocrazia, come tutte le arretratezze sociali, hanno sempre una genesi politica, che comprende anche chi di essa si è giovato pur senza praticarla e criticandola. E lì bisogna incidere per un reale cambiamento. Nb. Le 15 parole dei mali di Napoli e del territorio sono: pressapochismo, infantilismo, incompetenza, arroganza, familismo, clientelismo, rozzezza estetica, trasformismo, provincialismo, disfattismo, sospetto, dietrologia, irriconoscenza, individualismo, rassegnazione. 4 OPERE AL PALO 1 Una strada lunga quaranta anni Può un’arteria come la “Cilentana” condizionare in modo profondo? Nella tradizione il suo nome evoca il desiderio di un amore e la ricerca di un appagamento… di Alfonso Andria * certo che la viabilità rappresenti uno degli strumenti a disposizione dei territori fino a segnarne la storia talvolta in negativo, osteggiata dalle popolazioni locali e dalle sensibilità più avvertite del mondo ambientalista, quando non compatibile con la valenza paesaggistica, talaltra a liberarne le potenzialità di crescita e di sviluppo. Per il Cilento e le aree interne l’inadeguatezza della rete stradale, ovviamente determinata innanzitutto dalla geomorfologia del contesto, nei decenni passati ha costantemente frenato le migliori prospettive e per certi versi ha costituito anche un robusto alibi per giustificare i ritardi e coprire l’immobilismo. Può un’infrastruttura viaria, come la ‘Cilentana’, condizionare in modo così profondo la vita delle Comunità È e i destini di un territorio? Nel retaggio della tradizione popolare “la Cilentana’ evoca il desiderio: di un amore, di una bella ragazza, della ricerca di una condizione di serenità, di appagamento. L’esigenza di riscatto, pur così diffusamente presente tra la gente del Cilento, non è stata storicamente soddisfatta da risposte puntuali. Spesso si è pensato a costruire il consenso spicciolo piuttosto che a predisporre un disegno complessivo di promozione del comprensorio. Eppure gli impulsi nel tempo non sono mancati e ciascuno avrebbe potuto costituire una traccia di lavoro su cui impostare una programmazione, una metodologia attraverso la quale implementare politiche di sviluppo condivise. Qualche esempio: l’insediamento a metà anni Cinquanta del Club Mediterranée a Palinuro, che trent’anni dopo avrebbe smobilitato senza tuttavia che si registrassero significative reazioni nei poteri locali. L’istituzione del Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, vissuta ancora oggi come strumento vincolistico e repressivo - come se non bastasse lo scempio prodotto nel tempo in alcune aree! - anziché quale ultima grande occasione per ridefinire vocazioni, progettualità e persino la fisionomia dell’intera realtà di riferimento. 5 Anche il riconoscimento faticosamente conquistato (1998) dell’iscrizione nella Lista UNESCO dei Paesaggi Culturali del Parco, non ha indotto processi tali da determinare una vera e profonda inversione di tendenza. Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Ed ancora il PRUSST ‘Ospitalità da favola’, un sistema di albergo diffuso impiegando volumetrie esistenti e riqualificando parte dell’edificato storico nelle singole realtà locali, che avrebbe potuto fruttare al territorio una dotazione ricettiva aggiuntiva di circa 3.500 posti letto, dopo un entusiasmante avvio con il convinto apporto dei privati proprietari, non venne poi colto ed alimentato come sarebbe stato doveroso e trovò rapidamente collocazione nel lungo elenco delle occasioni mancate! I rilevanti interventi realizzati sulla portualità turistica in svariate località della fascia costiera avrebbero dovuto stabilizzare i collegamenti marittimi almeno da e per Salerno, che negli anni passati, seppure nel ristretto arco della brevissima stagione turistica cilentana, compensarono validamente il deficit della viabilità e la conseguente condanna a lunghi tempi di percorrenza. Ed invece le “Vie del Mare”, utilizzate anche come accesso alle zone interne del Parco attraverso il collegamento su gomma dagli approdi (di qui la denominazione “Le Vie del Mare per il Parco del Cilento”), da qualche tempo non sono attive. Tempo addietro anche il Palinuro Express Treno delle Vacanze ha cessato il suo servizio: da metà anni Novanta in poi, per iniziativa dell’EPT di Salerno, aveva giocato un ruolo importante non solo sul piano promozionale ma in quanto reale strumento di sostegno alla mobilità dei turisti dal Nord Italia e di concreta incentivazione all’imprenditoria locale alberghiera ed extralberghiera. Il Sud della provincia aveva legittimamente puntato sull’aeroporto che, siccome localizzato nell’ “anticamera” del Cilento, fu... infatti de- propria aspettativa e la strada rappresenta la metafora più aderente e perfino inquietante. Quando ormai si era raggiunto l’obiettivo del suo completamento hanno preso il sopravvento i problemi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Basti pensare che il breve tratto in frana tra Agropoli e Perito ha determinato da mesi e mesi per la mobilità dei residenti un lungo passo indietro, senza dire dei riflessi nefasti sul movimento turistico e del conseg u e n t e appannamento dell’immagine del territorio. Dopo l’illusione che almeno da questo punto di vista ce l’avesse fatta, il Cilento cerca di nuovo … la sua “Cilentana”! “Logorati dall’attesa” nominato ‘Salerno - Costa d’Amalfi’! Si riteneva verosimilmente di poter attrarre così flussi turistici interni ed europei. Resta anche questa un’aspirazione disattesa, confidando che divenga realtà possibilmente in tempi ragionevoli. Da questo elenco di spunti, che hanno una stretta connessione con il tema centrale della viabilità e dai tanti altri che potrebbero ulterior* già parlamentare e presidente mente allungarlo, emerge un ogget- della Provincia di Salerno tivo forte limite di governance del territorio e di opzione delle politiche di sviluppo capaci di stimolare l’economia locale, la crescita e l’occupazione. Il Cilento continua a coltivare la 6 OPERE AL PALO 2 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Strade e cantieri per un’odissea che non ha fine La lunga storia della Cilentana suddivisa per lotti e interventi: chilometri di attese lungo i quali si addensano i problemi di comunità sempre più isolate di Salvatore D’Alessio * uando il direttore di questo periodico - che tra gli altri meriti ha quello di aver riaperto il dibattito da troppo tempo sopito su alcune questioni nodali di interesse collettivo - mi ha chiesto un articolo sulla “Cilentana”, ho pensato di disturbare il meritato riposo di un valente funzionario in quiescenza dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Sa- Q lerno: Salvatore D’Alessio è memoria storica di un lungo operoso periodo di servizio, che interpretò con zelo spasmodico ed una passione viscerale. Gli ho chiesto perciò di ricostruire la storia della Cilentana: una strada lunga quarant’anni! Il suo report non è soltanto una opportuna integrazione della mia testimonianza, ma anche un utile 7 complemento per chi legge. Gli sono grato dello slancio con cui ha aderito all’invito con la precisione che ben ricordavo per essermi avvalso della sua collaborazione durante i due mandati in cui fui alla guida dell’Amministrazione di quell’Ente. A.A. Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Dallo svincolo autostradale di Battipaglia e fino a Capaccio Scalo (svincolo per Trentinara) l’ANAS conserva la propria competenza sulla relativa tratta stradale (S.S. 18). La Provincia di Salerno gestisce invece la restante parte, S.P. 430, nota come “Cilentana”, realizzata in più lotti come più avanti specificato - in un lungo arco temporale. Lo sviluppo di oltre 70 Km della S.P. 430 è così classificato: SP 430 a Innesto SS18 (Paestum) - Agropoli Nord - Agropoli Sud - Prignano Cilento - Perito - Omignano (Loc. Ponti Rossi) – Svincolo Vallo Scalo SP 430 b Innesto Vallo scalo - Pattano - Vallo della Lucania - Ceraso - Cuccaro V. - Futani (compreso svincoli) Km. 22,500 Futani - Massicelle - Poderia Km. 9 Poderia - Roccagloriosa - Svincolo di Policastro Km. 13 SP 430 c SP 430 d La strada a scorrimento veloce in Variante alla S.S. 18, finanziata per la gran parte dall’ex CASMEZ, si suddivide in due tronchi da quattro lotti ciascuno e precisamente: 1) Lotto Paestum-Stazione di Agropoli 2) Lotto Stazione di Agropoli-Galleria di Prignano Cilento; 3) Lotto Galleria di Prignano CilentoSvincolo di Omignano Scalo; 4) Lotto Svincolo di Omignano ScaloSvincolo di Vallo Scalo; 5) Lotto Vallo Scalo Vallo-Vallo della Lucania; 6) Lotto Vallo della Lucania-Futani; 7) Lotto Futani-Scalo di Centola; 8) Lotto Scalo di Centola-Policastro Bussentino. Il primo dei lotti suddetti fu appaltato prima del 1973, tenuto conto che il secondo lotto, fu appaltato all’impresa Pessina, giusto contratto del 7.3.1975, alla quale a seguito di arbitrato fu riconosciuto un importo di 9mld di lire; il terzo lotto fu aggiudicato all’impresa Edil-Strade da Forlì di cui al contratto di appalto del 19.11.1975; il quarto lotto del primo tronco (Svincolo di Omignano Scalo-Svincolo di Vallo Scalo) è stato realizzato direttamente dall’ANAS; il quinto lotto fu inizialmente aggiudicato all’impresa Lenzi da Bologna, come da contratto di appalto del 20.12.1974, alla quale subentrò l’impresa Rozzi Costantino da Ascoli Piceno, in quanto l’impresa Lenzi aveva chiesto bonariamente lo scioglimento del contratto di appalto perché in difficoltà economiche; il sesto lotto venne realizzato dall’impresa Rozzi Costantino come da contratto del 27.12.78 e successivi atti aggiuntivi (recentemente la Provincia ha transato una vertenza per nove mln di Euro); l’ottavo lotto fu inizialmente aggiudicato all’impresa Chiementin, la quale poi rifiutò la stipula del contratto di appalto. Alla suddetta impresa Chiementin chiese di subentrare agli stessi prezzi, patti e condizioni l’impresa Aron. Poiché l’Amministrazione pro-tempore non decise in merito a tale richiesta in tempi ragionevolmente brevi il Commissario ad Acta, nominato per la gestione della CASMEZ stessa, revocò la concessione dei lavori in questione precedentemente affidati alla Provincia, deliberando contestualmente l’esecuzione alla stessa Impresa Aron, che aveva già chiesto il subentro. Avendo l’impresa Aron realizzato quasi il 90% dei lavori ed essendo in attesa dell’approvazione di una perizia che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione degli svincoli a livelli sfalsati in luogo a quelli a raso sulla S.S. 517 Bussentina, poiché i tempi si dilatarono tanto da determinare la rinuncia da parte dell’Aron dei lavori previsti in perizia. Il Commissario ad Acta, di cui sopra, deliberò il trasferimento dei suddetti la8 Km. 27,600 vori a favore della Provincia, che - a seguito di apposito avviso pubblico – li aggiudicò all’Impresa C.I.C. Il relativo ribasso d’asta consentì di realizzare un ramo del futuro svincolo previsto nel progetto del settimo lotto. La realizzazione di questo ramo di svincolo, autorizzato con delibera numero 2669 del 13.7.1996, permise di usufruire dell’intero ottavo lotto poiché si innestava sulla viabilità ordinaria in località Poderia di Celle di Bulgheria; il settimo lotto venne realizzato per ultimo, in quanto fu il più osteggiato dalle popolazioni e dalle Autorità locali: originariamente infatti era prevista una galleria di circa 4km in località Abatemarco di Montano Antilia. Successivamente alla modificazione del tracciato la realizzazione dell’opera fu aggiudicata all’impresa Astaldi da Roma. Il contratto fu stipulato tra le parti in data 13.9.2002. Il costo complessivo fu di 140 mld. di vecchie lire, di cui 95 stanziati dall’ex CASMEZ, 30 dalla Regione Campania e la differenza fu assunta a diretto carico della Provincia. Le opere relative a questo settimo lotto hanno comportato la realizzazione di 4 imponenti viadotti, proprio al fine di evitare l’iniziale soluzione progettuale più invasiva e per varie ragioni rischiosa. * già funzionario dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Salerno Informazione pubblicitaria MEMORIE MOSTRA INTERMEDIALE PERMANENTE SULLA CIVILTÀ CLASSICA +,-.*/,-0 **1, $01 00*#)0* ,-'( ! " # $ % & % % # ! " # $ % % & & ' ( ) * & $ & & ' ( ! )# (* % $ % & ! % % % % + + , -# '% % . / + 0 PRIMA SALA: ( 1 2 3 4" 5 . ! % 6 ( & ( 1 %% %% 7 % % % 1 7# SECONDA SALA: 2 2 3 %8 % ! % % % 7 2 )& 2* % 3 % $ )( & & $ *# TERZA SALA: %# 2 &2'9 :( 5 3 33 % % %; < %% %7 % %% 3 # QUARTA SALA: = & 2 9 % . %8 % % % 70 % ( %; % % %; % 5 %# ' ( % ' % % %% % " # OPERE AL PALO 3 Il Cilento e il Sud sempre più lontani Si dice che tutte le strade portano a Roma, ma ormai nessuna porta al Sud, che è sempre più lontano, più abbandonato, più indietro. Il Nord va sempre più a nord ed il Sud va più a sud. Pietro D’Angiolillo * “Costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre; contribuire inoltre a quella lenta trasformazione che è la vita stessa delle città.” (Marguerite Yourcenar) l Cilento, come la nostra Bella Italia, subisce da anni le ingiurie del tempo e lo sfregio dell’umana specie, che, evidentemente, dimenticando che ‘un tempo’ il nostro “Stivale” era il “Giardino d’Europa”, ha inferto colpi mortali a luoghi d’indescrivibile bellezza, che hanno rappresentato (e pur rappresentano ancora) la carta d’identità di un territorio policentrico, posto in posizione strategica, che racchiude in se buona parte della storia dell’umanità e che è custode di una cultura ultra millenaria a partire dai primordi della civiltà. I “Le frane sono la spia del degrado ambientale” La storia recente, per quel che riguarda il territorio, è meno nobile: frane, smottamenti, abusi edilizi, tralicci, pale eoliche, hanno lasciato segni indelebili sul ‘corpo’ della nostra amata “Penisola”, ma nessuno ha individuato i responsabili dei disastri ambientali e paesaggistici, nessuno li cerca, ingenerando l’erronea convinzione che deturpare si può. Gli sfregi più vistosi di questi ultimi anni, che riguardano vistosamente i nostri territori, sono sicuramente le frane, che testimoniano il declino e l’abbandono che regna in terra cilentana. E così a causa di una frana il viadotto che collega Agropoli a Sapri sprofonda ogni giorno di 3 centimetri, mentre a “Rizzico”, nel Comune di Pisciotta, la strada che porta al mare, adesso va… verso il mare!!! 11 Negli scorsi anni per arrivare a Pisciotta e poi a Palinuro, si poteva rischiare e affrontare la frana a passo lento, ma alla guida di un’auto; oggi, invece, quei luoghi si possono raggiungere ancora a passo lento, ma a piedi. Si dice che tutte le strade portano a Roma, ma ormai nessuna porta al Sud, che è sempre più lontano, più abbandonato, più indietro. Il Nord va sempre più a nord ed il Sud va più a sud. Le strade non si uniscono, ma si dividono, anzi si interrompono. E così mentre si inaugura l’autostrada che raddoppia il collegamento tra Brescia e Milano, si interrompono i collegamenti per il Sud e l’unica grande opera, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, avanza … a passo di lumaca. Eppure siamo i figli dell’antica Roma, che oltre 2000 anni or sono dimostrò il genio e la potenza con le mirabili opere stradali ed idrauliche. Si pensi che gli undici acquedotti di epoca romana che dal 312 a.C. vennero costruiti portarono alla città una disponibilità d’acqua pro capite che è stata eguagliata solo intorno al 1960 e che Dionigi di Alicarnasso in proposito scriveva: “Mi sembra che la grandezza dell’impero romano si riveli mirabilmente in tre cose, gli acquedotti, le strade, le fognature”. Si pensi che i Re Borbone nel 1600, nel Nolano, territorio a nord di Napoli, costruirono una rete idrografica di canali (i cosiddetti ‘Regi lagni’) per irreggimentare le acque, prevenire le inondazioni e tenere a disposizione le acque in caso di siccità. Ed oggi? È del tutto inutile parlare di grandi opere pubbliche, tanto non si faranno mai. D’altra parte se la Provincia di Salerno non ha neanche i soldi per garantire la manutenzione delle cunette ed il taglio dell’erba ai margini delle strade provinciali, è davvero poco utile sprecare fiumi di parole per costruire fallaci opinioni Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 e per ‘costruire’ solo nella mente ciò che non è e che non sarà. Siamo in terra di Parmenide e valga l’insegnamento che “il non essere non è, e non può essere”. Mi piace, invece, parlare del sogno, immaginare altro. Dice Guccini (nella canzone “Il vecchio e il bambino”): “E il vecchio diceva, guardando lontano: immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell’uomo e delle sta- “È inutile parlare di grandi opere” bile e più alto dell’agire politico. Trattasi di pensieri a cui ispirarsi e conformarsi, che ti lasciano senza parole, che ti lasciano in silenzio nel tuo mondo interiore, dove le parole non servono e comunque non bastano. Trattasi dei pensieri dell’im- gioni …”. peratore romano Adriano, tratti dal Mi piace pensare ai “vorrei”. E libro “Memorie di Adriano” di Marvorrei che “il bello” fosse il fine a cui tendere nell’azione politica e nell’umano agire. In proposito riporto, di seguito, la cosa più bella che ho letto circa i pensieri di un politico. Trattasi di pensieri che testimoniano e segnano con eleganza estrema il fine più no- “Costruire ipotesi future alternative” 12 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 dei sensi e della vista. Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo. Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate d’acque limpide, popolate da esseri umani il cui corpo non fosse deturpato né dal marchio della miseria o della schia- guerite Yourcenar: “Costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre; contribuire inoltre a quella lenta trasformazione che è la vita stessa delle nuto, arrestato, infranto, l’assalto delle onde o quello dei barbari. Costruire un porto, significa fecondare la bellezza d’un golfo. Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che città. Quanta cura, per escogitare la collocazione esatta d’un ponte e d’una fontana, per dare a una strada di montagna la curva più economica che è al tempo stesso la più pura! …. Elevare fortificazioni in fin dei conti equivale a costruire dighe: equivale a trovare la linea sulla quale si può difendere una sponda o un impero, il punto dove sarà conte- da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.” Ed ancora. “Trahit sua quemque voluptas: ciascuno la sua china; ciascuno il suo fine, la sua ambizione se si vuole, il gusto più segreto, l’ideale più aperto. Il mio era racchiuso in questa parola: il bello, di così ardua de- vitù, né dal turgore d’una ricchezza finizione a onta di tutte le evidenze volgare; che gli alunni recitassero “Non dissipare le energie con strutture assurde” 13 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 con voce ben intonata lezioni non fatue; che le donne al focolare avessero nei loro gesti una sorta di dignità materna, una calma possente; che i ginnasi fossero frequentati da giovinetti non ignari dei giochi né delle arti; che i frutteti producessero le più belle frutta, i campi le messi più opime. Volevo che l’immensa maestà della pace romana si estendesse a tutti, insensibile e presente come la musica del firmamento nel suo moto; che il viaggiatore più umile potesse errare da un paese, da un continente all’altro, senza formalità vessatorie, senza pericoli, sicuro di trovare ovunque un minimo di legalità e di cultura; che i nostri soldati continuassero la loro eterna danza pirrica alle frontiere; che ogni cosa funzionasse senza inciampi, l’officina come il tempio; che il mare fosse solcato da belle navi e le strade percorse da vetture frequenti; che, in un mondo ben ordinato, i filosofi avessero il loro posto e i danzatori il proprio. A questo ideale, in fin dei conti modesto, ci si avvicinerebbe abbastanza spesso se gli uomini vi applicassero una parte di quell’energia che van dissipando in opere stupide o feroci.”. * sindaco di Ascea 14 MEMORIE MOSTRA INTERMEDIALE PERMANENTE SULLA CIVILTÀ CLASSICA +,-.*/,-0 **1, $01 00*#)0* ,-'( ! " # $ % & % % # ! " # $ % % & & ' ( ) * & $ & & ' ( ! )# (* % $ % & ! % % % % + + , -# '% % . / + 0 PRIMA SALA: ( 1 2 3 4" 5 . ! % 6 ( & ( 1 %% %% 7 % % % 1 7# SECONDA SALA: 2 2 3 %8 % ! % % % 7 2 )& 2* % 3 % $ )( & & $ *# TERZA SALA: %# 2 &2'9 :( 5 3 33 % % %; < %% %7 % %% 3 # QUARTA SALA: = & 2 9 % . %8 % % % 70 % ( %; % % %; % 5 %# ' ( % ' % % %% % " # OPERE AL PALO 4 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Si procede da anni su terra che frana Stabilità precaria L’insidia di forti dislivelli montani di Antonio D’Anna * rrivare nel Cilento spesso si rivela un’Odissea. L’innesco di frane che ostruiscono e distruggono in maniera sempre più frequente le vie di comunicazione è oramai all’ordine del giorno. Turisti e amministratori pubblici si lamentano senza sosta della pessima funzionalità delle vie di collegamento per la scarsa manutenzione e per lo sperpero di denaro pubblico. Ma oltre alle lamentele oc- A corre una seria riflessione sulle cause di queste gravi problematiche infrastrutturali. E molte delle cause sono sicuramente da ricercare nel contesto geologico territoriale. Le strade interne siano esse SS, SP o scorciatoie che collegano i piccoli, caratteristici ed isolati paesi dell’entroterra cilentano, sorgono spesso in aree montuose, impervie ed acclivi, a mezza costa dei versanti. Sono 16 strade che comportano maggiori difficoltà costruttive, sia per i forti dislivelli che devono essere superati, sia per la varietà di terreni che vengono attraversati in uno spazio ristretto. Se l’equilibrio del versante già si trova in stabilità precaria, la costruzione di strade lo appesantisce ulteriormente alterando anche la circolazione delle acque superficiali. Ne consegue sia un’instabilità dei ver- Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 santi, a monte e a valle della sede stradale, sia un eventuale scalzamento operato dai corsi d’acqua che scorrono sul fondovalle. Altra problematica rilevante è che alcuni tratti stradali sono stati costruiti clamorosamente su frane che o non sono state rilevate o sono state erroneamente ritenute stabilizzate. In realtà, trattasi di frane quiescenti e quindi riattivabili dalle proprie cause originali. Accade, pertanto, che tali frane si riattivino in seguito a precipitazioni, creando ingenti danni. In genere, comunque, le coperture colluviali su cui si diversificano molte delle reti stradali cilentane sono caratterizzate da una certa suscettibilità da frana: in presenza di saturazione e successiva fluidificazione di masse siltoso - argil- “Il terreno si muove verso la valle” troppo lento per essere osservato direttamente, dà effetti evidenti solo anni dopo il suo inizio. Ne sono una testimonianza le staccionate ed i pali inclinati verso valle, i tronchi d’albero incurvati, le testate di strato uncinate verso valle, le fratture di tensione su muri, su pavimenti e su manti stradali. Questi ultimi, ad esempio, sono evidenti lungo la SP 142 che collega Moio della Civitella a Campora. Le principali cause del movimento sono da ricercarsi in ripetute espansioni e contrazioni del terreno in seguito a cambiamenti di umidità e di temperatura. In particolar modo, le argille risentono della reptazione: imbibite d’acqua, si espandono rigonfiandosi mentre si contraggono asciugandosi. È bene sottolineare, inoltre, che molte strade provinciali sono state realizzate negli anni ‘30 e le norme tecniche e le fasi di progettazione erano ben diverse da quelli vigenti. Ma niente è immutabile, soprattutto le strade che vanno sicuramente ammodernate. Per ora giacciono su un campo minato che in alcuni casi già è esploso, in altri invece è potenzialmente esplosivo. Ed i paesi, frattanto, diventano ancor più isolati e dimenticati. lose in terreni di alterazione ad opera dell’acqua, le frane per colamento assumono un aspetto molto simile a quello di un fluido ad alta viscosità. Altro fenomeno a cui il territorio cilentano è sottoposto è la reptazione o creep, un movimento delle porzioni più superficiali del terreno verso valle, impercettibile e non soggetto ad accelerazioni. La velocità è generalmente di frazioni * geologo - allievo del Corso di di millimetri in un anno. Essendo alta formazione in GeoGiornalismo 17 OPERE / PROSPETTIVE 1 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 La Città Vallo Porta Sud della Campania La concertazione tra i sindaci si è trasformata in Conferenza di Pianificazione che ha prodotto l’Accordo di reciprocità denominato “Città ValloPorta Sud della Campania” di Raffaele Accetta* sindaci del Vallo di Diano, in concertazione tra loro e coordinati dalla Comunità Montana, hanno sviluppato, negli ultimi anni, comuni strategie per lo sviluppo del territorio. La trasformazione della concertazione in Conferenza permanente di Pianificazione ha prodotto, tra le altre iniziative, l’Accordo di reciprocità denominato “Città ValloPorta Sud della Campania”. Progetto per un importo complessivo pari a € 70.000.000, articolato come segue: Progetto Portante: € 46.279.000; Interventi infrastrutturali coerenti con il progetto portante: € 18.796.000; Interventi coerenti e convergenti: € 4.925.000. Il progetto portante è stato individuato dal Partenariato Istituzionale Locale in piena continuità con un percorso programmatico avviato negli anni ‘70 con il primo Piano quinquennale di sviluppo socio-economico della Comunità montana redatto dal Prof. Paolo Portoghesi, e che, nel corso degli anni, ha trovato da un lato conferme nei fenomeni che si sono andati sviluppando sul territorio e dall’altro pieno riconoscimento nei documenti di programmazione territoriale regionale e provinciale (PTR e PTCP) recentemente approvati. anche a seguito di un’intensa attività svolta dal territorio del Vallo di Diano tramite la stessa Comunità Montana nella fase di consultazione svolta nel corso della messa a punto degli strumenti I di pianificazione. In particolare il PTR della Regione Campania individua il Vallo di Diano come Sistema Territoriale di Sviluppo (B1), comprendente 15 comuni, nel quale “gli indirizzi del riassetto policentrico e della reticolarità intermodale trovano specifiche prospettive innovative nella costruzione di microsistemi urbani quali componenti insediativi di riequilibrio in territori talora fortemente polarizzati da centri dominanti (i capoluoghi provinciali) e comunque con armatura insediativa tradizionalmente debole” (cfr. PTR – Relazione pubblicata sul BURC n. 48 bis del 1 dicembre 2008, pag 27). A sua volta il PTCP della provincia di Salerno ha previsto ‘la riorganizzazione degli insediamenti del Vallo di Diano come Città del Vallo, intesa quale sistema urbano reticolare integrato, qualificato dalla complementarietà e dall’integrazione delle centralità esistenti’ e come indirizzo strategico per la Città del Vallo individua quello della messa in rete delle risorse urbane, naturali e culturali. (cfr. PTCP della Provincia di Salerno: 0.1.0 - Relazione generale, pag. 105; 0.3 – Strategie per gli ambiti locali, pag. 33). spaziale reticolari e policentriche, e caratterizzata da una forte componente di naturalità testimoniata, tra l’altro, dalla sua collocazione al centro di uno dei più vasti giacimenti ambientali d’Europa costituito dai tre Parchi Nazionali del Cilento e del Vallo di Diano, del Pollino e della Val d’Agri-Appennino lucanoNuova Città Lagonegrese, è stata valutata alla luce dei contenuti e delle prescriQuindi, la prospettiva di una “città”, zioni del disciplinare e nel bando basata su forme di organizzazione per la candidatura degli ADR. 18 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Gli approfondimenti hanno portato: a) a considerare la “città Vallo” come risultato finale di un processo di medio e lungo periodo che non può essere declinato come intervento unico ma come complesso di operazioni destinate a rafforzare, rifunzionalizzare e ampliare la struttura dei servizi urbani sulla base delle opportunità offerte dalla potenziale utenza comprensoriale e extracomprensoriale veicolata dalla Sulla base degli elementi sopra evidenziati è stato individuato il Progetto Portante Città Vallo: Porta Sud della Campania corrispondente rete viaria e governare con razionalità i processi di crescita in corso; b) a considerare l’Accordo di Reciprocità come occasione pienamente inserita in questo processo per riaffermare la piena adesione del territorio del Vallo di Diano a tale prospettiva e, al tempo stesso, come possibilità di avviare concretamente il processo di costruzione della Città Vallo attraverso interventi infrastrutturali destinati a tre finalità: al 66,1% dell’importo complessivo dell’Accordo di Reciprocità. Il progetto portante, in una realtà caratterizzata da un modello insediativo reticolare a bassa polarità su - sviluppare e consolidare gli elementi identitari dell’area; - realizzare e rafforzare i poli di offerta di servizi di livello interregionale; - rimuovere le criticità che rallentano lo sviluppo della “città Vallo”. 19 cui sperimentare modelli di organizzazione urbana con basso livello di concentrazione, punta, quindi, a intervenire sugli elementi strutturanti il territorio urbano: l’accessibilità, la mobilità, i servizi ad utenza interregionale, la naturalità ambientale, la qualità della vita. Fiume-bussola Il progetto portante, interviene: 1. sullo sviluppo ed il consolida- mento degli elementi identitari della Città Vallo; 2. sulla realizzazione di Connessioni Trasversali sul Parco Urbano finalizzate al superamento delle cri- Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 ticità che rallentano lo sviluppo della città reticolare del Vallo di Diano; 3 sulla realizzazione e il rafforzamento di Poli per la produzione di servizi di rango comprensoriale nel Parco Urbano; 1. Appartiene alla prima tipologia di interventi la realizzazione di interventi sull’asta fluviale del Tanagro finalizzati a dare consistenza ad una prospettiva, individuata chiaramente dal PTCP, di valorizzazione del fiume Tanagro quale patrimonio identitario del Vallo, basato sulla sistemazione idrogeologica del fiume, sul miglioramento della qualità delle acque, sulla riqualificazione ambientale delle aree contigue, sulla realizzazione di attrezzature per le attività sportive e del tempo libero e finalizzato alla creazione di un ‘parco urbano’ quale percorso fluviale che intercetti funzioni di rilievo (aree ricreative e per lo sport, aree di pregio naturalistico, servizi e poli per la produzione di rango comprensoriale). Il “Parco Urbano del fiume Tanagro” si sviluppa lungo l’asse del fiume e, congiungendosi, con sentieri e percorsi di verde attrezzato, alle emergenze ambientali e paesaggistiche presenti sul territorio, forma una rete verde di connessione delle varie centralità del Vallo. Nel complesso il progetto prevede: - opere di sistemazione idraulicoambientale lungo il tratto fluviale, la manutenzione e pulitura dei sedimenti depositati lungo l’alveo; - la realizzazione di eco-percorsi lungofiume che costeggiano il tracciato fluviale del fiume Calore con modalità diverse di attraversamento (a cavallo, in bicicletta o a piedi) e che si connettono con la riserve regionali e i borghi collinari; - la realizzazione di un parco acquatico per attività ricreative in continuità al parco fluviale e di un parco finalizzato a valorizzare le risorse termali presenti nell’area; - la realizzazione di itinerario che collega la riserva del Tanagro con la “Valle delle Orchidee”, attrezzato con percorsi sensoriali, serre ‘laboratorio’, giardini (circa 5.000 mq), chioschi ed un’area museale (circa 380 mq) in cui le orchidee selvatiche sono raccontate sia dal punto di vista botanico, sia dal punto di vista delle suggestioni che riescono ad evocare nell’immaginario umano; - la realizzazione di opere di integrazione ambientale sul territorio, mediante percorsi ed aree filtro di verde attrezzato per mitigare l’impatto di opere infrastrutturali e manufatti esistenti e ricucire e connettere fra loro, in una unica rete, le aree verdi; - l’ampliamento e l’adeguamento degli impianti di depurazione esistenti limitando l’impatto delle acque reflue prodotte dagli insediamenti e dalle aree urbanizzate sull’ecosistema locale; tale azione è di notevole importanza, considerato il valore ambientale e paesaggistico del fiume e la sua capacità potenziale di costituire un elemento altamente qualificante. in mancanza di interventi, possono diventare di difficile superamento. Tali interventi sono finalizzati a migliorare da un lato l’accesso dall’esterno (Assi di riconnessione trasversali tra svincoli autostradali e area occidentale per il superamento in maniera coordinato delle cesure territoriali rappresentate dal fiume Tanagro, dalla linea ferroviaria anche se non in esercizio e dalla SS. 19) e dall’altro la mobilità longitudinale nell’area di maggiore concentrazione insediativa rappresentata dal comune di Sala Consilina. Il progetto relativo alle “Connessioni Trasversali sul Parco Urbano” prevede: - la realizzazione di opere di riqualificazione delle strade di collegamento trasversale in corrispondenza degli svincoli autostradali di Polla, Atena Lucana, Sala Consilina e Padula-Buonabitacolo, e del nuovo svincolo in progetto (Sala Consilina Sud) migliorando l’accessibilità ai poli di servizio comprensoriali poste nell’area ovest del Vallo e alle aree del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano; - il bypass dell’abitato di Sala Consilina mediante l’adeguamento viaStrade anti-criticità bilità longitudinale parallela al Appartengono alla seconda tipologia fiume Tanagro. gli interventi di miglioramento dei Tutti gli interventi, sono finalizzati punti di criticità della mobilità che, non solo all’adeguamento-migliora20 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 mento della sede stradale, ma anche alla realizzazione, lungo i margini, anche di opere a verde per un migliore inserimento ambientale delle opere; inoltre garantiranno una maggiore ‘permeabilità’ del territorio ed un rapido collegamento alla rete autostradale ed ai centri più interni. 3. Appartiene alla terza tipologia di intervento la realizzazione di ‘Poli per la produzione di servizi di rango comprensoriale nel Parco Urbano’ ed il potenziamento di quelle già esistenti, in punti strategici del territorio. I “Poli” previsti sono - il “Campus della Legalità Joe Petrosino”, già avviato, utilizzando come sale studio, sale convegni e foresteria i corpi di fabbrica esterni al complesso monumentale della Certosa di San Lorenzo; l’intervento è da completare ampliando il ventaglio dei servizi offerti all’utenza, non trascurando i potenziali effetti in termini turistici ed economici che una tale iniziativa di livello regionale avrebbe sul Vallo di Diano. Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di una struttura internodale di collegamento fra la Certosa ed il centro storico ed un percorso pedonale che, attraversando il parco della Certosa, consentirà il collegamento fra la struttura e gli spazi destinati al Campus; - l’Autoparco di valenza interregionale, strettamente connesso all’Autostrada SA-RC (Corridoio europeo 1) ed al sistema viario di livello regionale ed interregionale da realizzare in prossimità dell’uscita autostradale nel comune di Sala Consilina per disporre, lungo la rete, di un punto di offerta di aree attrezzate non solo per la sosta ma per la molteplicità di servizi che tale importante infrastruttura consente di offrire (officine specializzate, area di trasbordo merci, depositi temporanei, informazioni, etc.) - l’Aviosuperficie di Teggiano da adeguare per permetterne l’utilizzo ai mezzi della protezione civile per far fronte alle calamità naturali (rischio sismico) con particolare riferimento alle funzioni antincendio. Tale funzione è strategica per la posizione baricentrica del Vallo di Diano rispetto all’immenso patrimonio boschivo e naturalistico presente nei tre Parchi Nazionali del Cilento e Vallo di Diano, del Pollino e della Val d’Agri Appenino Lucano Lagonegrese e per la presenza nel territorio di un Centro Operativo della Protezione Civile Inoltre una tale attrezzatura costituisce un potenziale nodo di collegamento commerciale e turistico. - il potenziamento infrastrutturale e la riqualificazione eco-compatibile delle aree produttive (efficientamento energetico). L’intervento interessa le aree destinate ad insediamenti produttivi dislocate in punti strategici e prevede la realizzazione di opere a verde ed opere a rete tese alla mitigazione dell’impatto ambientale e di un sistema di illuminazione con tecnologia LED; tale sistema consentirà di abbattere i costi di esercizio (grazie al limitato consumo di energia elettrica) ed i costi di manutenzione (grazie alla maggiore durata delle lampade) favorendo un uso razionale e responsabile dell’energia con una riduzione delle emissioni di CO2, coerentemente con i principi di miglioramento della qualità ambientale e, più in generale, di sostenibilità. - l’area logistica integrata a servizio delle Grotte di Pertosa per consentire la pedonalizzazione dei percorsi lungofiume di accesso alle grotte e al polo museale (MIDA). Gli obiettivi di sviluppo del sistema territoriale del Vallo di Diano, prima ampiamente illustrati e riconducibili al consolidamento e alla crescita della Città Vallo, trovano un significativo contributo nella realiz21 zazione del progetto portante individuato. Tale contributo trova un primo riscontro nella tipologia di servizi che gli interventi previsti permetteranno di erogare. Infatti, la scelta degli interventi da inserire nel progetto portante, effettuata in riferimento alla loro caratteristica di attivare servizi di tipo comprensoriale e/o extraregionale, fa sì il target di riferimento preso in considerazione sia sempre riferito al potenziale bacino di utenza del Vallo di Diano ben più ampio di quello rappresentato dai residenti. Il Vallo di Diano ha risposto positivamente a questo appuntamento programmatico tanto da riuscire a costruire un vero accordo istituzionale che rilancia il territorio a livello regionale e Interregionale. I 15 Comuni riuniti in un unico STS si sono proposti in competizione con altri territori ai fini del finanziamento di opere necessarie a realizzare il progetto di sviluppo strategico. Il fiume Tanagro è stato individuato come l’elemento unificatore e la salvaguardia della Valle è stata il presupposto per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile come motore di sviluppo turistico, agricolo,infrastrutturale,ambientale. * presidente Comunità montana Vallo di Diano OPERE / PROSPETTIVE 2 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Parkway, progettare con intelligenza un territorio antico Integrare i 19 Comuni della Valle dell’Alento di Alessandro Scassellati Sforzolini he futuro possono immaginare quei comuni collinari e montani del Cilento che rimanendo ai margini dello sviluppo industriale e manifatturiero italiano hanno mantenuto un’elevata vocazione rurale e sono custodi del paesaggio e della biodiversità mediterranea? Quali percorsi di sviluppo si possono avviare per contrastare quei processi di marginalizzazione rappresentati dal declino demografico, dall’abbandono agricolo e dall’emigrazione forzata delle nuove generazioni che stanno trasformando le C identità locali in pura testimonianza di un passato antico? Come vogliono ripensarsi e proiettarsi le comunità locali che abitano questi territori all’interno delle turbolenze della globalizzazione? È l’idea stessa di territorio che cambia; il territorio va prima pensato e poi abitato oppure prima va abitato e poi pensato? Il territorio deve essere vissuto in maniera propositiva o conservativa? Quel che è certo è che oggi il territorio si configura come un fattore di produzione, in grado di stimolare 22 o di frenare la creazione di valore aggiunto. In tal senso il territorio deve essere ri-pensato nel lungo periodo, va proiettato lontano da schemi o vincoli che si rivelano ormai obsoleti nel rappresentarlo. Pensiamo, ad esempio, a quelli rappresentati dai confini amministrativi che non tengono conto della morfologia (sociale, produttiva, culturale, ecc.) dei territori. In questo quadro diventa sempre meno significativa la distinzione affermatasi nel ‘900 tra territori ricchi e territori poveri, tra aree centrali ed Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 aree periferiche, tra aree sviluppate ed aree in deficit di sviluppo. La nuova economia che si viene formando introduce nuove categorie di lettura del territorio: territori aperti e intelligenti da una parte e territori chiusi, rinserrati, e impermeabili all’innovazione dall’altra. Certo è che per le aree più interne che sempre più frequentemente caratterizzano il paesaggio collinare e montano italiano. D’altra parte la ‘retorica’ delle risorse ambientali, del patrimonio culturale, artistico ed antropologico da valorizzare, della ricchezza di giacimenti gastronomici e di patrimoni identitari e così via, non sem- forme tecnologiche, la diffusione della conoscenza, la crescita creativa, la fruibilità dell’ambiente, la qualità del paesaggio e della vita di chi vi abita. Parkway è un progetto che insiste sui 19 comuni che compongono il Bacino Imbrifero della Valle dell’Alento che si pone l’obiettivo di favorire l’integrazione delle attività economiche ed imprenditoriali con la valorizzazione delle risorse naturalistiche-ambientali, umane e culturali. Deve necessariamente interagire con quello che il territorio attualmente esprime in termini di produzioni agricole ed agro-silvopastorali, di produzioni artigianali, di tessuto di micro imprese dedicate al turismo, all’accoglienza ed ai servizi alla persona, di centri di competenze e di saperi (scuole, fondazioni), autonomie funzionali (Consorzio di Bonifica ‘Velia’). Al tempo stesso deve essere lo strumento per introdurre ed accrescere la dotazione di ‘intelligenza’ territoriale. Seguendo il quadro analitico proposto da Paolo Fusero si possono distinguere almeno quattro modi di applicare l’intelligenza al territorio: 1) progettare il territorio in modo intelligente; 2) ottenere informazioni intelligenti dal territorio; brano sufficienti ad attivare quel 3) progettare applicazioni intelliprotagonismo sociale che alimenta genti a servizio del territorio; 4) utilizzare in modo intelligente il territorio. La Parkway rappresenta un’opportunità per progettare il territorio del Bacino dell’Alento in modo intelligente in modo da creare sinergie tra le diverse strategie territoriali: la distribuzione funzionale delle attività, la valorizzazione dell’identità dei ‘intelligenza’ territoriale e progetti di luoghi, la conservazione del patrifuturo. Ciò che rende ‘intelligente’ monio ambientale e paesaggistico, la un territorio è l’interazione ed i ‘si- crescita sostenibile dell’economia, stemi’ che si vengono a determinare la dotazione infrastrutturale e di sertra le risorse territoriali, le piatta- vizi, il contenimento dell’uso del “L’obiettivo dell’opera è di favorire la coesione di economia e ambiente” del Cilento, per i comuni della Valle dell’Alento, per i tanti piccoli comuni ‘polvere’ dell’Appennino, la sopravvivenza è sempre più connessa alla volontà (ed alla possibilità) di cambiare, di introdurre innovazioni strutturali capaci di modificare il senso ed il significato della loro storia (passata, presente e futura). In assenza di politiche, di interventi, di progetti capaci di trasformare il senso dell’abitare, del fare, del vivere, il destino di queste comunità appare ampiamente segnato: diventeranno parte di quel patrimonio di borghi abbandonati “Strumento per promuovere l’intelligenza territoriale” 23 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 suolo, etc. Saperi, conoscenze, cultura e tecnologie sono gli assi di un territorio intelligente ed di un’economia territoriale capace di far interagire i flussi (come il turismo, l’energia, l’acqua) con i “luoghi”. Una efficiente messa a sistema del territorio richiede l’applicazione di adeguate tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni: digital network con connettività a banda larga (con sistemi via cavo in rame o in fibra ottica, sistemi wireless che utilizzano frequenze radio, collegamenti satellitari, TV digitale terrestre, telefonia di terza generazione UMTS); ‘infrastrutture intelligenti’ che reagiscano alle sollecitazioni esterne e che forniscano servizi agli utilizzatori; gli hot spot, cioè aree dove è possibile accedere ad Internet attraverso una connessione WiFi. Al tempo stesso il progetto Parkway può essere lo strumento per rendere il Bacino dell’Alento un territorio intelligente in grado di fornire, attraverso le reti digitali, flussi di informazioni che possono essere elaborate ed utilizzate per individuare interventi operativi anche immediati. Sistemi di sensori già oggi, ad esempio, monitorano alcuni fenomeni naturali come il livello delle acque del bacino idrico della diga di Piano della Rocca. Sistemi ana- loghi possono essere utilizzati per monitorare principi di incendio su versanti non accessibili, processi di franosità di pareti delicate, le perdite nelle condutture degli acquedotti, etc. Altri fenomeni che possono essere monitorati sono connessi al funzionamento dei centri urbani come i parametri di controllo dell’inquinamento dell’acqua e dell’aria, le condizioni del traffico, la disponibilità di parcheggi, o la sicurezza in luoghi sensibili attraverso circuiti di videocamere e di sensori a raggi infrarossi. Attraverso le reti digitali tutte queste informazioni possono essere raccolte, elaborate, selezionate, e alcune di esse possono essere inviate agli utilizzatori, ad esempio quelle relative alla viabilità e al parcheggio, o ai tempi di attesa alle fermate delle linee di trasporto pubblico o alla disponibilità di posti letto e ristoranti, la prenotazione di biglietti, etc.. Inoltre, il progetto Parkway può consentire di progettare applicazioni intelligenti a servizio di citta- dini, visitatori e imprese. Si tratta di un valore aggiunto oramai irrinunciabile per la competitività dei territori. Molti servizi on-line possono essere assunti da indicatori per determinare il livello di attrattività di un territorio: servizi di telemedicina, e-government, servizi in outsourcing alle imprese, servizi telematici di gestione della logi24 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 stica, ma anche home banking, e-learning, e-commerce, trading on-line, etc.. L’importanza di queste applicazioni consiste nel fatto che possono indurre cambiamenti significativi delle relazioni tra i soggetti coinvolti, dando luogo a meccanismi di interazione innovativi rispetto a quelli tradizionali. Un territorio che miri a competere a livello globale non può oggi rinunciare alla diffusione di servizi on-line veicolati attraverso le reti digitali. ‘Nuovi servizi per esigenze di cittadini visitatori’ • Progettare applicazioni intelligenti a servizio del territorio. - Telemedicina La telemedicina è l’insieme delle tecniche mediche ed informatiche che permettono di fornire servizi sanitaria distanza. È possibile effettuare diagnosi su un paziente che non è fisicamente nello stesso posto del medico, attraverso la trasmissione a distanza di dati prodotti da strumenti diagnostici. Le pratiche di telemedicina più comuni sono: la telepatologia, teleradiologia, telecardiologia, teledermatologia, teleriabilitazione. • Migliorare la gestione del traffico Roll-on/Roll-off nei collegamenti marittimi semplificando attraverso le ICT le procedure doganali, commerciali e amministrative connesse al carico viaggiante e alle liste di passeggeri in transito. Ottimizzare i tempi di ‘cambio della modalità’ di trasporto a favore di tutte le categorie portuali e logistiche coinvolte, semplificando i controlli doganali e di frontiera per passeggeri e merci. - Outsourcing Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 infrastrutture di telecomunicazione e servizi on-line che attraverso esse possono essere erogati nei territori ad economia debole. L’obiettivo è la specializzazione di questi territori come aree ad alto valore paesaggistico ed ambientale Fasi del processo produttivo delle aziende (soprattutto piccole e medie) che vengono affidate ad imprese esterne ai fini di contenerne i costi e di garantirne standard qualitativi adeguati. Molti di questi servizi possono essere svolti online, attraverso le reti digitali. Tipici servizi in outsourcing online sono: l’housing e l’hosting dei server, i servizi di grafica, i call con una dotazione elevata di infracenter, la gestione delle segreterie strutture digitali e servizi tecnoloamministrative, etc. gici di alto profilo. • Utilizzare in modo intelligente il territorio - Marginal areas Attivazione di politiche di investimento misto pubblico e privato volte a potenziare la diffusione di 26 - Junction areas Su questi territori converge il massimo sforzo di mobilitazione e di integrazione degli investimenti pubblici e privati ai fini di potenziare le reti infrastrutturali: non Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 solo collegamenti aerei, marittimi, ferroviari e stradali completati con le relative attrezzature della logistica, ma anche reti digitali a banda larga integrate con i centri di eccellenza della ricerca scientifica e tecnologica e con le reti finanziarie ware che permettono di conoscere la quantità di energia utilizzata in tempo reale e che sono in grado di re-indirizzare i flussi energetici durante i picchi o le cadute di produzione. riciclo (con conseguente risparmio energetico dovuto alla non-produzione di materia, es. plastica, vetro, etc.). Una corretta raccolta differenziata, un riciclaggio operato con le più moderne metodologie, una termovalorizzazione e culturali. - Refuse cycle - Energy network Recupero dell’energia dal ciclo Reti energetiche che permettano di smaltimento dei rifiuti. alle imprese e agli utenti privati di produrre energia rinnovabile auto- Termovalorizzazione nomamente e di scambiarla quando necessario. Contatori in- e riciclo telligenti che consentono alle utenze di comprare e vendere Può essere ottenuta sia tramite la energia in modo automatico. Soft- termovalorizzazione, sia tramite il d’avanguardia possono trasformare il ciclo dei rifiuti in una risorsa economica oltre che ambientale. 27 LA SVOLTA 1 Turismo campano alla prova C’è la legge Definite competenze, funzioni e attività spettanti alla Regione, agli enti locali e agli organi pubblici e privati del settore di Antonella Guerra * arrivata a fine luglio la grande svolta per il turismo campano. Una legge regionale di sistema. La Regione riconosce nel turismo un fattore che contribuisce alla crescita civile, culturale, sociale e morale non solo dei visitatori, ma anche delle comunità ospitanti; il turismo, infatti, in quanto occasione di relazioni aperte tra i popoli, costituisce motivo di incremento e di tutela di patrimoni comuni, ambientali ed identitari. La legge definisce in maniera chiara le competenze, le funzioni e le attività spettanti alla Regione, all’autonomia degli Enti Locali e agli altri organi pubblici e privati del settore, secondo i principi di cooperazione e di partenariato, sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, integrazione delle funzioni, garantendo le necessarie forme di cooperazione. Mutano, dunque, le competenze della Regione, delle Province, dei Comuni e delle Città metropolitane. La Regione esercita l’attività di È “I compiti dell’Azienda Turistica Regionale” indirizzo delle politiche turistiche regionali attraverso l’adozione di un Piano Triennale e di un Programma Annuale. La qualità dell’offerta potrà essere garantita attraverso la determinazione e la regolamentazione degli standard di qualità delle strutture ricettive e dei servizi, la vigilanza sulla qualità dei servizi offerti nel territorio regionale e l’esercizio dei relativi poteri ispettivi, la tenuta e l’aggiornamento dell’elenco, nonché la vigilanza sulle associazioni senza scopo di lucro con finalità ricreative, culturali e sociali, operanti a livello nazionale, che hanno sedi operative nel territorio regionale. Maggiore sicurezza potrà essere garantita dagli agenti di polizia locale e provinciale, attraverso percorsi formativi di polizia turistica. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento saranno sciolti Ept e Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo. Nasce, invece, l’Agenzia Turistica Regionale per la promozione del turismo e dei beni culturali della Campania, con il compito di attuare le scelte strategiche della Regione, garantendo l’unitarietà e il coordinamento degli interventi. Maggiormente responsabilizzati saranno i Comuni, coinvolti nella promozione dei poli turistici locali, nell’accoglienza e nella regolamentazione delle strutture ricettive. In particolare, i poli turistici locali si propongono quali aggregatori di soggetti pubblici e privati che operano in ‘Ambiti territoriali turistici omogenei’, vale a dire aree delimitate nelle quali, per storia turistica o per chiara potenzialità, sono organizzate ed ottimizzate le offerte dei servizi pubblici e privati per il turismo ed ove sono integrati il patrimonio umano, ambientale, produttivo e culturale del territorio. Ciascun polo dovrà redigere un programma annuale dei servizi e delle attività in coerenza con il piano triennale della regione, attuare interventi per il miglioramento della qualità dei servizi turistici, dell’accoglienza e dell’ospitalità, sostenere interventi, anche infrastrutturali, necessari alla riqualificazione dell’offerta e favorire la cultura dell’ospitalità nelle comunità residenti. Con questa nuova legge viene valorizzato il ruolo delle Pro Loco, quali centri di sviluppo e promozione culturale, e gli operatori pubblici e privati diventano protagonisti con idee e progetti volti ed esaltare le autenticità del territorio regionale. Vengono previste l’attivazione di Servizi di Informazione ed accoglienza turistica (SIAT), e la Carta dei Servizi Turistici, quale strumento per l’indicazione dei servizi essenziali. E ci sarà anche una Carta dei diritti del Turista, come strumento di garanzia e tutela. * Allieva del Corso di alta formazione in GeoGiornalismo 29 LA SVOLTA 2 Le norme soddisfano i sindaci cilentani La nuova legge sul turismo, dice l’assessore Sommese, rilancia molte zone nevralgiche della Campania diverse da Napoli come la Costa d’Amalfi e il Cilento di Emanuela D’Alessandro * ’attesa, durata oltre trentadue anni, si è appena conclusa. Finalmente anche la Campania ha la sua Legge sul Turismo. Un’approvazione che ha dell’epocale se si considera che mai prima d’ora si era riusciti a regolamentare ed a chiarire in modo lineare compiti e ruoli dei soggetti interessati al sistema turismo. Tutti l’hanno accolta con immenso favore, ma l’entusiasmo più grande è stato espresso, ovviamente, da chi ne è stato il progenitore, Pasquale Sommese, assessore regionale con deleghe strategiche come quella agli Enti Locali, al Turismo e ai Beni Culturali. La definisce senza mezzi termini ‘una svolta epocale’, in un settore come quello dell’imprenditoria turistica che, secondo i dati Eurispes, rappresenta il 10,3% del Pil nazionale, con punte del 18% toccate dalla sola Campania. “Non c’è stato bisogno di inventare nessuna ricetta particolare – racconta Sommese - tutti gli ingredienti erano L “Territorio in cerca di nuove sinergie” già lì a portata di mano, bastava solo saperli impiegare e valorizzare al meglio in un intervento finalmente sistemico”. Una legge che, come evidenzia Sommese, rilancia fortemente molte zone nevralgiche della regione Campania, diverse da Napoli. Innanzitutto la Provincia di Salerno con i suoi due brand internazionali, che sono i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco (la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento), due importanti marchi identitari di un territorio di grandi potenzialità che attendono solo di essere valorizzate. E la legge era esattamente il tassello mancante, lo strumento attraverso il quale creare anche nuovi sbocchi occupazionali, al fine di limitare lo spopolamento cui sono inevitabilmente destinate le zone interne del salernitano. Una legge tesa a valorizzare soprattutto quelle aree come il Cilento che, se pur vessate da ingenti pro- blemi infrastrutturali, erano già in possesso delle risorse necessarie per avviare la loro crescita, se non fossero state lasciate troppo spesso ai margini dei grandi interventi. Un obiettivo di crescita che secondo Sommese “deve essere raggiunto attraverso un nuovo sistema di sinergie, di una sinergia tra le diverse realtà istituzionli: banche, imprese, università, oltre ai sindaci che costituiranno gli “attori principali nella costruzione della nuova architettura dello Stato” e agli operatori turistici che per la prima volta diverranno “protagonisti delle risorse che loro stessi metteranno in campo”. Una grande innovazione normativa che attua anche un forte rafforzamento dell’associazionismo non coatto e delle autonomie locali che, insieme alle Pro Loco e ai diversi enti, costituiranno gli Ambiti territoriali omogenei da cui discenderanno i Poli Turistici Locali da individuare dopo l’entrata in vigore della legge. ‘La convergenza tra turismo, economia, programmazione economica e pianificazione urbanistica – sottolinea Sommese – sarà la vera carta vincente di questo nuovo sistema integrato’. Soddisfatti anche i sindaci del territorio cilentano. Rocco Cimmino, primo cittadino di Teggiano e Carmelo Stanziola, sindaco di Centola, in quanto rappresentanti delle due maggiori aree del territorio provinciale, Il Vallo di Diano e il Cilento, hanno espresso il loro favore e auspicato una collaborazione con la Regione affinché ‘i piccoli comuni riescano finalmente a fare rete tra loro’, mettendo a frutto quelle potenzialità finalmente evidenziate dall’intervento normativo, ma rimaste per troppo tempo inespresse. * Allieva del Corso di alta formazione in Geogiornalimo 31 PROGETTI Cilento libero È la nostra lotta di Toni Viterale * Di recente, sindaco De Luca, constatando di persona la situazione della viabilità cilentana, ha segnalato l’impellente opportunità di un Progetto Cilento, che garantisca innanzitutto la mobilità in questo territorio, a lei peraltro profondamente noto. Può delinearne gli aspetti fondamentali? Io parlo ovviamente da oggi in poi di progetti di sviluppo per pezzi di territorio che sono completamente al di fuori dell’attenzione regionale. Il Cilento è uno di questi territori, insieme con tutte le aree interne e con tutta la fascia interna della Campania. Parliamo di una zona che ha prospettive di sviluppo straordinarie, che non vengono colte appieno, per i limiti strutturali che registriamo nella zona. Un Progetto Cilento non può che partire dalla Cinque domande al sindaco di Salerno “O ci rassegniamo all’ordinarietà di una Regione che brucia miliardi oppure decidiamo di svoltare e varare i grandi programmi…” mobilità, tema nel quale registriamo il massimo di sofferenza. Abbiamo strade provinciale che rimangono interrotte per anni, costringendo i residenti ad un calvario. Ma abbiamo anche un ragionamento da fare, nel complesso del Cilento, in relazione al tema della mobilità. Non c’è sviluppo, non c’è turismo, in modo particolare, in quell’area, senza una mobilità assolutamente adeguata. E dunque, in primo luogo le strade ordinarie, che richiedono una valutazione che è mancata in questi anni. Poi la ‘strada b’, progetto che è stato rilanciato anche a Giungano, di recente, che possa collegare Agropoli con l’Autostrada, facendo saltare il nodo Eboli-Battipaglia e l’ora/ora e mezza che si perde nei periodi di traffico intenso. Va ripensato il sistema delle Vie del mare, per avere collegamenti rapidi con il resto della Regione, in particolare con il Comune Capoluogo, anche in relazione ad uno sviluppo futuro di crocierismo nautico, di presenze di turisti nel nostro territorio. E poi, ovviamente, dovrà farsi un ragionamento in relazione all’aeroporto, ma questa è questione che riguarda un po’ l’insieme della Provincia. Dunque il tema della mobilità richiede un vero e proprio Progetto Cilento e richiede un investimento importante di fondi ordinari, di fondi nazionali e di fondi europei, cosa che, ovvia32 mente, ha lasciato del tutto indifferente soprattutto il governo della Regione, oltre che quello della Provincia. E poi il tema della costa e della protezione della fascia costiera. Noi siamo ancora al palo per Il paradosso | Giugno 2014 quanto riguarda il grande progetto di protezione della fascia costiera a Sud di Salerno. Rischiamo anche qui di perdere decine di milioni di euro di fondi europei. La protezione della costa è la precondizione per avere una valorizzazione piena degli arenili e, quindi, una valorizzazione piena del turismo balneare e dell’economia del mare, ad esso collegata. E quando parlo di costa, parlo naturalmente anche di ambiente e di parco del Cilento, rispetto al quale va fatta una valutazione aggiornata sulle possibilità di investimenti compatibili con l’ambiente, nell’ambito anche del Parco. C’è un tema che riguarda ancora l’ambiente ed è quello dell’emergenza acqua. Progetto Cilento deve significare risolvere, in maniera definitiva, il problema dell’acqua. Ma si può immaginare un progetto di sviluppo turistico e territoriale, avendo ancora Comuni importantissimi, dal punto di vista turistico, che rischiano di rimanere senz’acqua nel periodo estivo, ad agosto? È qualcosa di assolutamente ridicolo! E dunque, un Progetto Cilento ha un altro asse nelle reti idriche, nella valorizzazione degli invasi, nei lavori di manutenzione degli acquedotti per le perdite che hanno. Ma insomma, la garanzia, per lo meno, dei servizi elementari, a cominciare dall’acqua e poi la soluzione definitiva del problema rifiuti, per il quale credo che il Cilento possa diventare tranquillamente autonomo. Poi, la sanità. Parliamo di grandi servizi di civiltà. E anche qui, io parto da un presupposto, che è quello che ogni territorio della Campania debba garantire lo stesso diritto alla salute ai propri cittadini, quale che sia la residenza. Da questo punto di vista, abbiamo registrato condizioni di grande sofferenza, in particolare l’area di Agropoli. E anche qui non “Piano integrato per i trasporti” mi pare ci sia un progetto serio, di tutela della salute nell’ambito del Cilento. Tutto questo, ovviamente, serve poi per poter definire quello che dovrebbe essere il cuore di ogni progetto Cilento ma di ogni progetto di tutti i territori della Campania: il piano per il lavoro e lo sviluppo dell’occupazione. Abbiamo letto i dati di questa mattina sulla riduzione del PIL, nel secondo trimestre. E dobbiamo sapere che un Paese in recessione diventa un Paese in recessione doppia nel Mezzogiorno d’Italia. E questo richiede un’attenzione ancora maggiore rispetto ai temi dello sviluppo e dell’occupazione. Da questo punto di vista è davvero scandaloso non riuscire ad 33 impegnare i miliardi di euro di fondi europei che sono a nostra disposizione e che, in tanti casi, restituiamo all’U.E. Quindi sicuramente sugli assi del turismo, dell’agricoltura di qualità. Abbiamo aree agricole importanti nel Cilento ed esperienze di produzioni agricole di qualità che sono estremamente rilevanti. Abbiamo prodotti eno-gastronomici che stanno diventando di grande interesse, che uniti al turismo, possono rappresentare delle carte importanti per lo sviluppo produttivo di quella zona. E dunque: turismo, fascia costiera, balneazione, agricoltura di qualità, ambiente, un piano di formazione per i giovani. Questo deve essere un programma generale che io avanzerò alla ripresa. Cioè consentire a tutti i giovani laureati di poter fare un’esperienza di job-training, cioè di formazione e lavoro presso le aziende, a spese della regione e dei fondi europei. Consentire ai giovani laureati di poter fare tre mesi più tre di esperienza lavorativa presso aziende ed imprese, con un contributo spese e con la Regione che, con i fondi europei, paga le assicurazioni e i contributi sociali, che metta in condizioni gli imprenditori di ospitare decine di giovani per fare corsi di formazione. Nella nostra esperienza, a Salerno, si è dimostrato che un 10-20% di quelli che fanno i corsi di formazione poi vengano trattenuti al lavoro, soprattutto quando dimostrano ovviamente di avere seriamente grande attacca- Il paradosso | Giugno 2014 mento al lavoro, spirito di sacrificio e qualità professionale. Dunque, siamo ad una svolta anche per il Cilento: o ci rassegniamo all’ordinaria amministrazione, alla palude burocratica della Regione Campania, che brucia miliardi di euro e non da una risposta a quel 65% di giovani disoccupati che abbiamo nella nostra Regione oppure decidiamo di voltare pagina. Noi abbiamo il ciclo di fondi europei 2014/20 che sarà l’ultima occasione per varare i grandi programmi di investimento e di assetto del territorio. È evidente che se perdiamo questa scadenza, in questa Regione ci sarà ben poco da fare. fica mettere le Istituzioni al servizio dei cittadini. Significa creare lavoro. Significa investire risorse ingenti. E significa anche dare ai cittadini Campani la libertà di pensarla come vogliono, ma di essere rispettati in quanto cittadini, per i meriti che hanno, per i progetti che presentano, per la capacità di realizzarli che mostrano sul campo. Per quanto riguarda il progetto che ha delineato, questo piano integrato che va dai servizi aeroportuali fino alla mobilità dolce, addirittura on foot, come concretizzerebbe il collegamento del Cilento con Salerno? Le soluzioni di mobilità dolce Salerno Style, il car pooling, potrebIl ruolo della Regione. Non c’è bero essere una soluzione? traccia del Cilento nell’Accordo Quadro sul sistema di mobilità, né tantomeno nell’atto aggiuntivo, documenti approvati in giugno dalla Giunta Regionale e sottoposti alle Amministrazioni centrali per la stipula. Come commenta questo dato? È uno dei tanti elementi – io qualche volta dico un po’ per provocarli - di assoluta demenzialità, nel senso che si fa veramente fatica a capire qual è ragione, persino strumentale, di queste decisioni. È incredibile. Siamo di fronte al fatto che il Cilento non ce l’hanno proprio nella testa! Il Cilento come tutta la Campania interna. È un tema estraneo all’attenzione e alla sensibilità politica ed istituzionale di questa Giunta regionale. Non c’è niente da fare. E noi dobbiamo imparare a difenderci. A difenderci, perché rimarremmo davvero completamente abbandonati. Non c’è niente da fare. Allora, io credo che ci siano le condizioni per aprire una nuova stagione politica. Per me aprire una nuova stagione politica, per essere chiari, non significa sostituire un sistema di potere clientelare ad un altro, che c’è oggi alla Regione Campania. Signi- Guardi, noi dobbiamo lavorare molto. Possiamo farlo per sette/otto mesi all’anno sulle vie del mare. Parliamoci chiaro qui da marzo ad ottobre, novembre, possiamo utilizzare tranquillamente le Vie del mare che davvero diventano un sistema di collegamento estremamente vantaggioso tra il Capoluogo e il resto della fascia costiera. Ho fatto un accenno alle navi da cro34 ciera. Adesso magari le navi si fermano dodici ore, mezza giornata o una giornata. Quando decolla anche questo segmento di turismo, noi avremo turisti che verranno qui per prendere le navi da crociera o per imbarcarsi che resteranno, magari, quarantotto ore in città. Io immagino forme di collegamento, che consentano ai turisti che arrivano da noi, di raggiungere e di stare in mezza giornata, nelle altre zone della nostra Provincia. Poter raggiungere Agropoli o Camerota, Palinuro, Sapri insomma è una cosa che è assolutamente alla nostra portata. Perché non dovremmo incrementare questi scambi, così come raggiungere Amalfi o Positano? Allora, il problema è avere un’idea dello sviluppo dei nostri territori ed organizzare i servizi in maniera coerente con questa idea. La verità è che non hanno in testa nessuna idea. Ma si figuri se pensano allo sviluppo integrato turismo-trasporti, in una Regione come la Campania?! Qui siamo veramente alla Preistoria! Aeroporto o treni ad alta velocità per il Cilento e la Città del Parco? Il paradosso | Giugno 2014 Tutti e due. L’alta velocità deve proseguire oltre Salerno, ma poi abbiamo il dovere ovviamente anche di valorizzare molto il nostro aeroporto, intanto perché dobbiamo avere un terminale rilevante per le nostre produzioni agricole ed agroindustriale. E questo è importante. Poi perché, avere un aeroporto con compagnie anche low cost, che riescono a realizzare anche flussi di turismo, quindi non solo il trasporto, può essere veramente una svolta storica per il Cilento e per tutta la nostra Provincia. Si possono fare tutt’e due le cose. Ovviamente hanno tempi diversi. Un aeroporto lo si può organizzare in tempi non dico immediati, ma assolutamente brevi, brevissimi. Abbiamo perduto anche L’aeroporto potrebbe essere il terminale con proiezione internazionale di un efficiente sistema di mobilità locale, consentendo ai giovani delle aree interne, in particolare, di vivere la realtà europea, non solo attingendo da essa ma anche offrendo ciò che l’identità cilentana autenticamente vale. Il suo messaggio ai giovani del Cilento. qui 8/10 anni di tempo perché abbiamo guardato all’aeroporto più per fare clientele politiche, che per fare decollare una grande infrastruttura al servizio dei territori. Anche qui, se Dio vorrà e se riusciamo a voltare pagina alla Regione Campania, vedrete che l’Aeroporto diventerà la porta di accesso per un flusso di turismo qualificato, anche nel Cilento. guaggio dei fatti, delle cose realizzate. Nella mia esperienza, c’è solo un modo per creare la fiducia e l’entusiasmo e l’adesione ai programmi di cambiamento. Ed è quello di farlo verificare il cambiamento. La gente * allievo del Corso di alta formacrede nel cambiamento quando lo zione in GeoGiornalismo vede realizzato. Quando vede i parchi realizzati. Quando vede il turismo che cresce. Quando vede le opere che si concludono. Bene: noi Innanzitutto un appello. Un appello a stringere i denti. Vede, io sono convinto, lo dirò in maniera ancora più chiara nelle prossime settimane, che ormai le parole si sono consumate. Non hanno più nessun significato. Io credo di avere questo vantaggio: quando parlo, parlo non il linguaggio delle parole ma il lin- 35 possiamo parlare sulla base dei fatti, quindi il linguaggio delle cose fatte, non delle parole e basta. Sulla base di questo, io dico ai ragazzi e alle ragazze del Cilento di stringere i denti e di avere ancora fiducia. Noi dobbiamo combattere. Innanzitutto per imporre all’attenzione regionale e nazionale i temi delle aree interne e del Sud in generale. E questo deve valere a maggior ragione per la Regione Campania. Ma poi dobbiamo batterci per una svolta radicale nelle classi dirigenti di questa regione. Parliamoci con grande chiarezza: se dovessimo immaginare altri cinque anni di Regione Campania che non riesce a spendere gli otto miliardi di euro di fondi europei che avremo da spendere e che magari ha lo stesso assessore ai trasporti, che ha ridotto i trasporti a livello da terzo mondo, qui, veramente, dovremmo pensare di andarcene all’estero. Io penso invece che dobbiamo combattere, che una possibilità c’è, a condizione ovviamente che le ragazze e i ragazzi del Cilento e del Sud decidano di combattere. Decidano di puntare le carte non sull’illusione della clientela politica, che illusione è ed illusione rimane, perché dopo le campagne elettorali, quelli che fanno promesse scompaiono puntualmente. Puntare le carte su chi può davvero trasformare i territori, creare lavoro e realizzare opere. Sulla base di questa mia valutazione e convinzione mi sento di chiedere alle ragazze e ai ragazzi del Cilento di stringere i denti e di prepararsi ad una bella battaglia politica, per voltare pagina in maniera radicale nella Regione Campania. Fondazione Alario informa Luglio | Settembre gio si è svolta la lezione della prof.ssa Silvia Siniscalchi, presidente regionale Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e docente di Geografia politica presso l’Università degli Studi di Salerno, sul tema “Geografia degli spazi e spazi della geografia: orizzonti e prospettive di una disciplina sconosciuta”. La seconda lezione, svoltasi il 26 luglio ha visto impegnato come relatore l’economista Massimo Lo Cicero, sul tema “Come è cambiato il Mezzogiorno dopo l’avvento dell’euro”. La lezione è stata svolta dall’inviato speciale (di guerra) de Il Mattino, Vittorio Dell’Uva, che ha offerto ai giovani una testimonianza diretta del suo rischioso lavoro sul campo. La seconda giornata si è conclusa con l’intervento del direttore scientifico del Corso, Andrea Manzi, con una panoramica sulle teorie e sulle tecniche della scrittura giornalistica. Il corso riprenderà il 13 settembre e si protrarrà fino al 30 dicembre prossimo. La Città del Parco a ‘SudStenibile a Piaggine (11-13 luglio) Fondazione Alario per Elea-Velia Onlus Presidente Carmelo Conte Consiglio di Amministrazione Francesco Chirico Tommaso Chirico Marcello D’Aiuto Francesco D’Amato Pietro Lisi Pantaleo Sansone Adalgiso Amendola (Presidente onorario) Comitato Tecnico Scientifico Enrico Bottiglieri Raffaele De Sio Mauro Maccauro Carla Maurano Michele Nappi Livio Rossetti Direttore Andrea Manzi Due giorni a Piaggine (SA) dedicati alla promozione e valorizzazione del progetto ‘La Città del Parco’, con la mostra degli elaborati partecipanti al Concorso Internazionale di Idee Città del Parco ed un convegno dal titolo ‘La Città del Parco, idee per realizzarla’ . L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi visitatori e addetti ai lavori oltreché personalità politiche regionali e nazionali. Le tematiche su cui è incentrata l’iniziativa - Energia, Acqua ed Edilizia Sostenibile – sono perfettamente in linea con quanto definito nel programma di azione della Fondazione Alario, da sempre impegnata nello sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Corso in GeoGiornalismo (19 luglio) Istituzioni e giovani (19 luglio) Una cinquantina i partecipanti iscritti al primo Corso universitario semestrale in GeoGiornalismo, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Alario e l’Università Suor Orsola Benincasa e con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Il percorso formativo è volto a dar vita ad una nuova figura professionale di ‘giornalista-esploratore del territorio’. La prima giornata di corso, dopo i saluti del presidente della Fondazione Alario, Carmelo Conte, e del presidente del Corecom Campania, dr. Lino Zaccaria, è cominciata con la lectio magistralis di Alfonso Di Leva, caporedattore centrale dell’Ansa Campania, sul tema ‘Raccontare il territorio: strumenti, metodi, opportunità e sfide del Geogiornalismo’. Nel pomerig- Sempre nell’ambito delle attività della Fondazione Alario finalizzate ad avvicinare istituzioni e utenti, si è svolta una tavola rotonda tra sindaci e forze sociali dee Comuni del Parco del Cilento con il Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti, on. Avv. Umberto Del Basso de Caro. All’iniziativa hanno partecipato anche i giovani del Corso di GeoGiornalismo. Nel corso del confronto sono emerse, tra analisi e critiche, alcune proposte/richieste incentrate su riclassificazione e trasferimento all’Anas della Variante alla statale 18 (ex 430), previo un intervento immediato di somma urgenza da parte delle Istituzioni competenti (Provincia e Regione) per conte36 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 nere lo smottamento in atto e rendere l’arteria nuovamente percorribile; risanamento della SS. 18 tra Ascea e Pisciotta. Si è parlato anche di velocizzazione della tratta ferroviaria Salerno-Sapri, già finanziata con 200milioni per un lotto, al fine di renderla idonea all’Alta Velocità, nonché di dichiarare il Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e egli Alburni Area Strategica Meridionale, nel quadro di un progetto generale di sviluppo. I sindaci hanno sollecitato inoltre l’inclusione nella short list di priorità, in preparazione presso il Ministero delle Infrastrutture, delle opere incompiute ricadenti nell’area del Parco, con particolare riferimento alla Fondovalle Calore Salernitano. Tanti i temi emersi, anche con riferimento all’ordinarietà, come la stipula Festival’ svoltasi a Palazzo Alario ha confermato, ancora una volta, la qualità dell’iniziativa e degli artisti impegnati nella ‘classica’ dell’estate cilentana, progettata e sostenuta dalla Società Italiana della Musica da Camera e patrocinata dalla Fondazione Alario per Elea-Velia onlus. La prima serata ha visto l’esibizione del duo pianistico Sergio Marchegiano-Marco Schiavo, che si è esibito in musiche di Schubert e Brahms. di un protocollo di impegno Stato-Regione-Provincia per un piano di manutenzione delle strade provinciali e l’individuazione di un’Agenzia dello sviluppo per la realizzazione e gestione delle opere comunitarie. Su tali temi i corsisti di GeoGiornalismo si sono interfacciati con il rappresentante del governo, programmando inoltre un vasto impegno formativo sui temi affrontati. e con il patrocinio dell’Ambasciata di Grecia in Italia, della Sovrintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, della Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche d’Italia, nonché del Comune di Ascea. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere la cultura ellenica, favorendo la consapevolezza, soprattutto da parte delle giovani generazioni, del debito fondamentale che la civiltà occidentale ed il mondo intero hanno nei confronti della Grecia. Il programma delle giornate è volto alla promozione e valorizzazione delle tradizioni popolari e dell’identità nazionale del popolo greco attra- Velia Festival 2014 (Dal 25 luglio al 31 agosto) L’inaugurazione della Rassegna Internazionale di Musica Classica ‘Velia I Settimana Filellenica (8 -14 settembre) L’iniziativa è promossa e organizzata dalla Società Filellenica Italiana in collaborazione con la Comunità Ellenica di Napoli e Campania e la Fondazione Alario per Elea -Velia onlus 37 verso attività di valorizzazione della lingua, della letteratura, della storia, della cultura e delle arti elleniche. Sono inoltre previste escursioni archeologiche, proiezioni cinematografiche e degustazioni di piatti tipici greci. Forum delle culture – Napoli e Campania (26 settembre) Venerdì 26 settembre presso l’Auditorium Parmenide della Fondazione Alario si svolgerà l’incontro sul tema ‘Identità e alterità nella costruzione della vita collettiva’, in collaborazione con la Società Filosofia Italiana (sezione di Salerno), curato dal prof. Franco Ferrari, docente di Storia della Filosofia Antica dell’Università degli Studi di Salerno. Il progetto nasce con l’intento di promuovere e valorizzare il Parco Archeologico di Elea-Velia e le aree adiacenti in quanto territori di grande patrimonio culturale. È prevista la partecipazione di Laura Bazzicalupo dell’Università di Salerno, Silvana Borutti dell’Università di Pavia, Francesco Coniglione dell’Università di Catania, Armando Massarenti de ‘Il Sole 24 ore’, Fabio Merlini dell’Istituto Universitario Pedagogico della Svizzera Italiana, Massimo Mori dell’Università di Torino e Stefano Poggi dell’Università di Firenze. Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Lettere in redazione Gentile redazione, presenze significative come quelle vorrei sapere se alcune delle lezioni che il GeoGiornalismo sta regipreviste nel Corso di alta formazione strando. in GeoGiornalismo, organizzato presso la Fondazione Alario, sono Giuliano Fabbricatore aperte anche al pubblico. Sarebbe Maratea interessante se perlomeno alcuni tutte le insidie, questa rischia di uccidere il Cilento, cancellarlo. Tra cento anni la maggior parte dei centri interni saranno vuoti. La tendenza ormai è questa e una Fondazione come la vostra non può non occuparsi di un tema così dram- degli incontri programmati fossero rivolti ad una platea più ampia rispetto a quella dei corsisti, anche perché nel Cilento non esistono molte iniziative qualificate ed è sempre più difficile poter vantare matico, che rischia di alterare gli assetti del territorio. Con stima, L’iniziativa della quale lei parla è un corso di perfezionamento e di alta formazione, ragion per cui le lezioni, le esercitazioni e i confronti saranno riservati ai soli corsisti, e non potrebbe essere diversamente. Naturalmente ci siamo fatti carico dell’esigenza da lei rappresentata, per cui destineremo alcune iniziative particolari del corso anche ad un pubblico più vasto (ma di comprovata sensibilità e attitudine per le tematiche sviluppate). Alla ripresa di settembre, daremo notizia delle attività estensibili anche ai semplici cultori della materia e renderemo note le modalità di selezione del pubblico. Maria Romano Napoli Lo spopolamento è una delle possibili inquadrature di una terra come quella cilentana che vive una drammatica congiuntura. Non solo ci siamo occupati di questo tema, ma lo abbiamo contestualizzato nell’ambito di una possibile programmazione del futuro, che si traduca in azioni concrete e operative. La invito a consultare i precedenti numeri de ‘il paradosso’ nei quali abbiamo pubCara redazione, blicato la sintesi degli elaborati del avete una strategia per contenere il Concorso internazionale di idee sulla fenomeno dello spopolamento? Tra Città del Parco, offrendo una chiave 38 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 del presente proiettato nel futuro, in diamo di varare corsi più mirati, che una visione dinamica della realtà. potrebbero coinvolgere anche il pubblico adulto con seminari e lezioni in Gentile redazione, grado di promuovere la cultura teaè possibile sapere se saranno ripe- trale e favorire una vita evoluta e più tute le attività di formazione teatrale consapevole. che tanto successo hanno avuto l’anno scorso presso la vostra Fondazione? Alla fine dell’ultima leva si parlò di possibile estensione di tali attività a tutto l’arco dell’anno. Saluti, molto complessa e dinamica della Fondazione Alario. Posso, però, rassicurarla che la macchina organizzativa è in moto e, dal punto di vista della comunicazione, nei prossimi mesi vi saranno molte novità e, ci auguriamo, anche tanti risultati in ter- Cara redazione, mini di efficienza e di penetrazione trovo molta difficoltà a consultare i della nostra attività informativa. vostri siti per poter risalire alle tante attività che organizzate nel corso dell’anno. Non so se si tratta di un mio problema o se avete coscienza Giulia Scelza dell’esigenza di avere una comuniAscea cazione più efficace e immediata. Buon lavoro, Confermiano il nostro progetto di garantire le attività molto ben curate Antonella Giudice dell’anno scorso e confermiamo Agropoli anche il proposito di ampliarle ed estenderle ad un periodo che copra Il problema da lei sollevato è oggetinteramente l’arco dell’anno scola- tivo, perché a latere del nostro sito stico. Siamo certi, infatti, che tali (che va comunque rinnovato e stiamo iniziative sono molto formative e pos- lavorando in questa direzione) sono sono costituire un opportuno affian- nati altri siti che, a fronte degli sforzi camento delle attività scolastiche, in generosi di comunicare, hanno settogrado di consentire uno sviluppo ar- rializzato le informazioni, impedendo monico della personalità. Non esclu- uno sguardo complessivo sulla vita 39 Il paradosso | Luglio - Agosto 2014 Fotografi alla ribalta Le immagini di questo numero (vedi indice in basso) sono di Pasquale Conforti Pasquale Conforti, free lance nel campo della comunicazione dal 1999, dopo aver frequentato la facoltà di Architettura a Roma si traferisce a Londra per apprendere la lingua e l’uso delle nuove tecnologie per la comunicazione. Di ritorno nella capitale si qualifica presso il Centrostudi Comunicazione Enrico Cogno e Associati (cofondatore dell’Istituto Europeo di Design) con master in Art Direction e Graphic Designer. Varie le sue competenze: progettazione architettonica, fotografia, marketing strategico, promozione del territorio e d’impresa. Di seguito all’esprienza lavorativa nella capitale torna nella città di Agropoli, suo luogo d’origine, dove costituisce una società di comunicazione e promozione locale volta a “risollevare” le sorti di un paese in continua contraddizione con le proprie potenzialità e vocazioni. Ad oggi oltre il libero professionismo è consulente per la comunicane dell’Oasi Alento e la Fondazione Alario per Elea Velia Onlus dove segue mensilmente la progettazione grafica di questo mesile e del quindicinale il “il Velia informa”. Copertina Pagina 2 e 3 Cilento | cantiere autostradale Pagina 4 e 5 Prignano Cilento | uscita 12 SP430 Pagina 6 Santa Maria di Castellabate | Lungomare Pagina 7 Prignano Cilento | panoramica SP430 Pagina 10 e 11 Al centro: Santa Maria di Castellabate | Campanile Chiesa S. Maria de Gulia A destra in bassso: particolare Pagina 12 e 13 Roccadaspide | veduta a valle Al centro a destra: Agropoli | veduta Monte Tresino Pagina 14 In alto a sinistra: Vallo d. Lucania | paesaggio collinare A destra: Prignano CIlento | veduta Oasi Alento Pagina 22 e 23 In alto a sinistra: Rutino | veduta Valle dell’Alento Pagina 24 e 25 In basso a sinistra: Agropoli | borgo medievale Al centro: Santamaria di Castellabate | spiaggia della marina A destra: Agropoli | castello angioinoaragonese Pagina 16 e 17 Agropoli | veduta Pagina 18 e 19 Al centro: Vallo della Lucania | veduta paesaggio collinare In basso a destra: particolare coltivazioni Pagina 26 e 27 In alto a sinistra: Felitto | escursionisti nelle Gole del Calore Al centro: San Mauro | veduta costa cilentana Pagina 20 e 21 In basso a sinistra: Vallo della Lucania | veduta In alto a destra: Prignano Cilento | uscita SP430 LEGGEREZZA RAPIDITÀ ESATTEZZA VISIBILITÀ MOLTEPLICITÀ COERENZA 40 Pagina 28 e 29 A sinistra: Agropoli| veduta A destra: particolare Pagina 30 e 31 A sinistra: Roccadaspide | il borgo A destra in basso: Roccacilento | veduta Pagina 32 e 33 In alto a sinistra: Agropoli | tramonto In basso: Agropoli | scorcio porto a destra: Vincenzo De Luca Pagina 34 e 35 Agropoli | panorama