Descrizione del sistema
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Descrizione del sistema
Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 Descrizione del sistema DESCRIZIONE DEL SISTEMA 1) DESCRIZIONE GENERALE DEL SISTEMA DI TRASPORTO DEL TRASPORTATORE 5 1.1) 1.1.1) 1.1.2) 1.1.3) 1.1.4) 1.1.5) 1.2) 1.3) 1.4) 1.5) 5 5 5 6 6 6 6 7 7 8 I METANODOTTI I METANODOTTI DI IMPORTAZIONE I METANODOTTI DI TRASPORTO PRIMARIO I METANODOTTI DI TRASPORTO SECONDARIO I METANODOTTI DI TRASPORTO LOCALE GLI ALLACCIAMENTI LA PRESSIONE DI ESERCIZIO GLI IMPIANTI DI LINEA LE CENTRALI DI COMPRESSIONE IL DISPACCIAMENTO 2) LA RETE NAZIONALE DI GASDOTTI (RN) 8 2.1) IL MODELLO DI FLUSSO DELLA RN 2.1.1) I PUNTI DI ENTRATA ALLA RN 2.1.2) I PUNTI DI USCITA DALLA RN 2.1.3) LE AREE DI PRELIEVO 8 9 9 9 3) LA RETE DI TRASPORTO REGIONALE (RR) 9 3.1) IL MODELLO DI FLUSSO DELLA RR 10 ALLEGATI A/1) ELENCO PRODUZIONI NAZIONALI/STOCCAGGI E CARTINE PUNTI DI ENTRATA/USCITA RETE NAZIONALE A/2) CARTINE AREE DI PRELIEVO Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 4 Descrizione del sistema Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 1) DESCRIZIONE GENERALE TRASPORTATORE DEL SISTEMA DI TRASPORTO DEL Il servizio di trasporto oggetto delle Condizioni di accesso viene prestato dal Trasportatore sulla propria rete di metanodotti. Di tale rete fanno parte le centrali di compressione, gli impianti di regolazione, riduzione, intercettazione, miscelazione e misura, nonché gli altri impianti ausiliari necessari al trasporto ed al dispacciamento di gas. Ai fini tariffari e della prenotazione di capacità si assume una ripartizione della rete del Trasportatore in Rete Nazionale dei Gasdotti (“RN”) e Rete di Trasporto Regionale (“RR”); il servizio di trasporto è tuttavia da intendersi come un servizio integrato a partire dai Punti di Entrata nella RN e fino ai Punti di Riconsegna nella RR. 1.1) I metanodotti Indipendentemente dai criteri adottati per l’individuazione dei sistemi RN e RR, ogni condotta è funzionale ad un particolare servizio nell’ambito della rete di trasporto: la specificità del servizio svolto determina le modalità con le quali la stessa viene dimensionata inizialmente e poi verificata nel corso della sua vita tecnica. Le condotte utilizzate per il trasporto di gas naturale sono state realizzate e vengono esercite secondo le specifiche contenute nel Decreto Ministeriale 24 novembre 1984, “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e l'utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8 e successive modificazioni”, nonché in base alla più recente normativa tecnica nazionale ed internazionale. La rete di metanodotti del Trasportatore è suddivisa tra: 1) 2) 3) 4) 5) metanodotti di importazione; metanodotti di trasporto primario; metanodotti di trasporto secondario; metanodotti di trasporto locale; allacciamenti. Qui di seguito vengono descritte le principali caratteristiche di ciascuna sezione. 1.1.1) I metanodotti di importazione Con il termine “metanodotto di importazione” o “dorsale di importazione” vengono definite le condotte che collegano la rete del Trasportatore ai sistemi di trasporto estero: le stesse sono interconnesse tra loro e con il resto della rete. I metanodotti di importazione sono costituiti da condotte di grande diametro, esercite in 1a specie (in funzione della pressione massima di metanodotto, come indicato al successivo paragrafo 1.2), lungo le quali sono installate centrali di spinta per il mantenimento del livello di pressione necessario per il trasporto del gas naturale. 1.1.2) I metanodotti di trasporto primario Si definiscono metanodotti di trasporto primario le condotte, esercite in 1a e 2 a specie, prevalentemente destinate alla movimentazione di rilevanti quantitativi di gas dalle aree di disponibilità (punti di immissione dalle maggiori produzioni nazionali o stoccaggi, stacchi dalle dorsali di importazione) verso i punti di ingresso nella rete di trasporto secondaria e locale, trattati successivamente. I metanodotti in oggetto possono anche costituire delle “magliature” delle dorsali sopra indicate. Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 5 Descrizione del sistema Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 1.1.3) I metanodotti di trasporto secondario I metanodotti di trasporto sono strutture al servizio di più mercati, spesso consistenti, territorialmente dislocati su vaste aree a sviluppo regionale o interregionale. I mercati serviti sono costituiti prevalentemente da utenze civili ed industriali commercialmente significative (grandi città, aggregati di comuni, industrie di rilevanti dimensioni). Gli assetti distributivi della tipologia in oggetto sono caratterizzati da strutture “magliate” o comunque alimentate da più punti, derivate dalle dorsali o dai metanodotti di trasporto primario e tali da assicurare, per quanto possibile, la continuità dell’alimentazione del mercato al verificarsi di situazioni temporanee di emergenza, quali l’indisponibilità di singoli metanodotti o locali abbassamenti di pressione. 1.1.4) I metanodotti di trasporto locale I metanodotti di trasporto locale sono costituiti dalle condotte al servizio di mercati a sviluppo comunale, intercomunale o provinciale. 1.1.5) Gli allacciamenti Gli allacciamenti sono le strutture di trasporto dedicate all’alimentazione di aree specifiche e delimitate, quali singoli comuni o comprensori costituiti da più comuni attigui: costituiscono perciò la parte terminale del sistema di metanodotti del Trasportatore, l’interfaccia diretto con il cliente collegato, alle cui condizioni di consegna (modulazione e pressione) sono completamente asserviti e funzionali. 1.2) La pressione di esercizio Il Decreto Ministeriale 24 novembre 1984 classifica le condotte per il trasporto e la distribuzione di gas naturale in 7 specie, in relazione alla differente pressione massima di esercizio. In particolare: Specie P max esercizio (bar rel.) 1a 2a >24 24 ≥ P > 12 3a 4a 12 ≥ P > 5 5 ≥ P > 1,5 5a 6a 7a 1,5 ≥ P > 0,5 0,5 ≥ P > 0,04 < 0,04 Le maggior parte delle condotte esercite dal Trasportatore sono di 1a, 2a e 3a specie. Casi di condotte classificate in 4a specie sono presenti in numero limitato, ed ancor più rari sono i casi di metanodotti classificati in specie inferiori: queste ultime sono caratteristiche proprie delle reti di distribuzione locale. Per le condotte di 1a, 2a e 3a specie l’autorizzazione per l’esercizio, fino ad un valore determinato dal CPI (Certificato di Prevenzione Incendi), è rilasciato dalle competenti autorità: per le specie inferiori tale valore è determinato in funzione della pressione di progetto. Tranne dove sono presenti vincoli tecnico/operativi, che possono limitare la pressione a valori sensibilmente ridotti, l’esercizio operativo di ciascuna condotta è limitato a valori di poco inferiori rispetto al CPI o alla pressione di progetto. E’ possibile, tipicamente quando l’inurbamento nei pressi della condotta sia aumentato in misura consistente, che le condizioni di legge richiedano il declassamento di una condotta: in questo caso alla condotta Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 6 Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 Descrizione del sistema viene attribuito nuovo valore CPI, ridotto rispetto al precedente così da determinarne una nuova classificazione. 1.3) Gli impianti di linea Lungo le condotte sono collocati gli impianti necessari all’interconnessione delle stesse nonché al controllo ed alla gestione dei flussi di gas, nel rispetto delle esigenze operative e di sicurezza richieste dalle normative. In particolare, occorre distinguere tra: impianti di regolazione della pressione e/o della portata; impianti di riduzione; impianti di miscelazione. Va inoltre sottolineata la presenza, sulla rete di metanodotti del Trasportatore, di altri impianti necessari al trasporto ed al dispacciamento del gas, correntemente chiamati “punti di linea”, quali quelli di lancio e ricevimento PIG, oltre ai dispositivi di derivazione, intercettazione e/o sezionamento di vario tipo (manuali, di tipo telecontrollato, di tipo monitorato). 1.4) Le centrali di compressione Le centrali per la compressione del gas dislocate sulla rete del Trasportatore sono dedicate alla spinta del gas in linea con una pressione che può raggiungere i 75 bar, così da assicurare il trasporto del gas sull’intero sistema. Dal punto di vista impiantistico si possono identificare le seguenti componenti: unità di compressione, costituite essenzialmente da compressori centrifughi azionati da turbine a gas e complete di propri sistemi di controllo; tubazioni e relative apparecchiature meccaniche di processo (filtri, valvole, air-coolers ecc); sistemi di controllo per la gestione dei turbocompressori e degli impianti di processo della centrale; sistema elettrico in grado di assicurare la necessaria alimentazione in funzione delle varie esigenze e priorità; infrastrutture civili (sala quadro, sala controllo, uffici, officina, magazzino, ecc.). Tutte le centrali sono dotate di funzionalità operative e di controllo affinché possano essere esercite, in perfetta sicurezza, a distanza. In particolare, il supporto di trasmissione dati del sistema di interfaccia permette il controllo e la gestione a distanza da parte del Dispacciamento del Trasportatore – per la cui descrizione si rimanda al successivo paragrafo 1.5 - con modalità ottimizzate secondo le esigenze operative di sistema. Il personale di centrale, presente durante il normale orario lavorativo, è dedicato essenzialmente alla manutenzione e controllo delle apparecchiature e di norma non è coinvolto direttamente nell’esercizio della centrale. I criteri adottati nella progettazione, costruzione ed esercizio delle centrali, in considerazione del periodo in cui la centrale è stata concepita e dello specifico impiego, si basano sulla normativa di riferimento nazionale ed internazionale, oltre che sulla consolidata esperienza del Trasportatore, e sono finalizzati ad ottenere un elevato grado di sicurezza, affidabilità impiantistica ed efficienza operativa. Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 7 Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 Descrizione del sistema In taluni casi le centrali miste di spinta/stoccaggio, gestite, unitamente alle centrali di stoccaggio, dal Trasportatore, possono fornire una spinta in linea addizionale. 1.5) Il Dispacciamento L’effettuazione del servizio di trasporto, sulla base dei programmi richiesti dagli Utenti ed in condizioni di efficienza, affidabilità e sicurezza, viene garantita dal Trasportatore attraverso l’esercizio della propria rete di metanodotti. Esso comprende le seguenti attività: gestione e controllo dei parametri caratteristici del servizio di trasporto (telemisurati e non) quali pressioni, portate e qualità del gas; verifica dell’assetto impiantistico e relativi interventi; programmazione annuale, mensile, settimanale e giornaliera delle capacità di trasporto, anche in considerazione delle temporanee riduzioni delle capacità di trasporto stesse conseguenti a lavori e/o manutenzioni sulla rete/impianti; coordinamento con altri Centri di Dispacciamento nazionali ed esteri; attivazione e coordinamento degli interventi di emergenza. L’esercizio del sistema di trasporto è affidato al Dispacciamento del Trasportatore, localizzato a S.Donato Milanese (MI), che interviene direttamente ed in tempo reale sulla porzione di rete telecontrollata: per le variazioni di assetto della rete non telecontrollata intervengono le unità operative periferiche, che presidiano il territorio in modo da poter svolgere le attività di manutenzione, controllo ed ispezione sulla rete di competenza. Nell’esercizio della rete il Dispacciamento si avvale di un sistema integrato che comprende telecomunicazioni, telecontrollo, programmi di simulazione ed ottimizzazione del trasporto e programmi di previsione dei prelievi di gas dalla rete di metanodotti del Trasportatore. 2) LA RETE NAZIONALE DI GASDOTTI (RN) Nel presente documento con il termine “Rete Nazionale dei Gasdotti” o “RN” si definisce il sistema di trasporto di cui al Decreto del Ministero del commercio, dell’industria e dell’artigianato del 22 dicembre 2000 e successivi aggiornamenti annuali: tale Decreto comprende anche una descrizione particolareggiata dei tratti di metanodotti del Trasportatore inclusi nella RN. Essa è costituita dall’insieme dei metanodotti e degli impianti dimensionati e verificati tenendo in considerazione i vincoli dati dalle importazioni, dalle principali produzioni nazionali e dagli stoccaggi, con la funzione di trasferire rilevanti quantità di gas da tali punti di immissione in rete fino alle macro aree di consumo: con lo stesso obiettivo ne fanno parte alcuni metanodotti interregionali, nonché alcune condotte di minori dimensioni aventi la funzione di chiudere maglie di rete formate dalle condotte sopra citate. La RN comprende inoltre le centrali di compressione connesse alle condotte sopra descritte. 2.1) Il modello di flusso della RN Ai fini del conferimento di capacità - per la quale si rimanda al successivo Capitolo “Impegni di trasporto” – nel presente documento viene adottato, conformemente a quanto stabilito nella Deliberazione 30 maggio 2001, n°120, il modello di flusso di tipo “Entry-Exit”; i Punti di Entrata alla RN (“Entry Points”) ed i Punti di Uscita dalla stessa (“Exit Points”) sono descritti qui di seguito. Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 8 Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 Descrizione del sistema 2.1.1) I Punti di Entrata alla RN I Punti di Entrata definiti dal modello di flusso della RN sono costituiti da: 3 punti di entrata alle interconnessioni con i metanodotti esteri di importazione; 1 punto di entrata in corrispondenza del Terminale di Rigassificazione GNL di Panigaglia; 10 punti di entrata virtuali dai principali campi di produzione nazionale o dai loro centri di raccolta e trattamento; ad essi sono aggregati i campi di produzione nazionale di minore entità. Tale aggregazione ha valenza sia ai fini tariffari che del conferimento di capacità e dei programmi di trasporto; 2 punti di entrata virtuale dai campi di stoccaggio (o “hub”), uno per ogni Operatore (Stoccaggi Gas Italia ed Edison Gas), ai fini del conferimento di capacità e dei programmi di trasporto da parte degli Utenti: la tariffa applicata è invece unica per entrambi gli hub. Per ogni altro fine operativo e di controllo occorre fare riferimento ai 10 punti di immissione fisici sulla rete del Trasportatore, nel rispetto degli specifici accordi operativi stabiliti tra il Trasportatore e gli Operatori degli Stoccaggi. 2.1.2) I Punti di Uscita dalla RN I Punti di Uscita dalla RN di cui al modello di flusso adottato sono costituiti da: 17 Aree di Prelievo, individuate dal Trasportatore aggregando i punti fisici di alimentazione secondo le disposizioni della Deliberazione 30 maggio 2001, n°120; 3 punti di interconnessione con le esportazioni; Costituiscono inoltre punti significativi ai fini gestionali i punti di interconnessione della rete del Trasportatore con le reti esercite da altri Operatori di Trasporto. L’elenco dei punti di immissione in corrispondenza delle produzioni nazionali e degli stoccaggi, nonché le cartine schematiche relative ai Punti di Entrata e di Uscita della RN sono contenuti nell’Allegato A/1. 2.1.3) Le Aree di Prelievo I principi guida per l’individuazione delle Aree di Prelievo sono stati i seguenti: le Aree sono state configurate in maniera da ridurre al minimo gli scambi significativi di gas attraverso i metanodotti appartenenti alla RR; le Aree sono state fatte coincidere, dove possibile, con i confini amministrativoregionali. Nei casi in cui la coincidenza dei flussi di gas con tali confini non garantiva una corretta ripartizione tariffaria, si è ricorso ai confini amministrativo-comunali, così da evitare che Punti di Riconsegna collocati nella stessa Regione avessero tariffe di trasporto differenti. Le cartine schematiche delle Aree di Prelievo formano oggetto dell’Allegato A/2: l’elenco dei comuni appartenenti a ciascuna Area è presente sul sito Internet del Trasportatore. 3) LA RETE DI TRASPORTO REGIONALE (RR) La “Rete di Trasporto Regionale” o “RR” è formata dalla restante parte dei metanodotti del Trasportatore non compresa nella RN e dagli impianti ad essa collegati. La funzione principale è quella di movimentare e distribuire il gas naturale in ambiti territoriali delimitati, tipicamente su scala regionale. Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 9 Condizioni di accesso per l’anno termico 2001 – 2002 Descrizione del sistema Appartengono alla RR alcuni dei metanodotti definiti nel paragrafo 1.1 come metanodotti di trasporto primario, la maggior parte di quelli di trasporto secondario e locale, nonché gli allacciamenti. Per la descrizione di dettaglio della Rete di Trasporto Regionale si rimanda al sito Internet del Trasportatore. 3.1) Il modello di flusso della RR La Rete di Trasporto Regionale è considerata come un sistema unico che copre tutto il territorio nazionale, dove il gas uscito dalla RN viene vettoriato, all’interno delle Aree di Prelievo, fino ai Punti di Riconsegna, cioè i punti fisici di uscita dalla rete del Trasportatore nei quali avviene il ritiro del gas da parte degli Utenti e la sua misurazione. Dato l’elevato grado di magliatura di questo sistema è difficile determinare una direzione dominante dei flussi gas su di esso. La caratteristica principale della struttura è che si hanno metanodotti tanto più piccoli quanto più ci si allontana dalla RN. A ciascun Punto di Riconsegna è associata una ed una sola Area di Prelievo. Ogni punto di riconsegna del gas, ad eccezione delle esportazioni e degli stoccaggi in fase di ricostituzione, è considerato connesso alla RR. RETE NAZIONALE Entrata RETE REGIONALE Uscita Entrata Uscita Entrata H Versione 1.2 – 3 sttembre 2001 Uscita 10