La Difesa Della Razza: Scienza

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La Difesa Della Razza: Scienza
University of South Florida
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10-1-1942
La Difesa Della Razza: Scienza*Documentazione
Polemica*Questionario 05/23
Telesio Interlandi
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Telesio Interlandi, "La Difesa Della Razza: Scienza*Documentazione Polemica*Questionario 05/23" (1942). Digital Collection Holocaust & Genocide Studies Center Publications. Paper 81.
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SOMMARIO
SCIENZA
AIM.t. HOO TOSTI : IL VOlTO DELLA RAZZA ITALIANA ; .t.LUSANDIO KEMAL VLOIA : LA
/t AZZ A vi APPOHfSE ; CLAUDIO CALOSSO : PSICOLOGIA DELLA PREISTORII, ; FEUCE
GI.UI.t.NI : FONDAMENTI ARCHEOLOGICI DELL 'AR IANESIMO : MOD.: GENETICA
POLEMICA
U• .t..: LA RAZZA CHE COSTRUISCE
DOCUMENTAZIONE
I HCOLPIUS: Gli EBREI VISTI DA G. C. CROCE ; F. C.t.l.: GLI EBREI E l'INDIA
QUESTIONARIO
OISTIHGUERE GLI EBREI ; ALCOOLISMO ; PROPAGANDA.
M AN O S C Rl TT l A N C H E SE N O N P U 8 8 LI C A T l N O N Sl RESTl T U l S C O N O
GLI UFFICI DELLA "DIFESA DELLA RAZZA" SI TROVANO IN ROMA · PIAZZA COLONNA
(!'OR :· ICI DI VE 10
HLFF!lN [i •,J73ì - b?.RBC
--~
CREDITO ITALIANO
BANCA DI INTERESSE NAZIONALE
SOCIETÀ ANONIMA t CAPrT ALE LIRE 500.000.000
INTERAMENTE VERSATO ' RISERVA LIRE 128.000.000
SEDE SOCIALE GENOVA
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DIREZIONE CENTRALE MILANO
OGNI OPERAZIONE E SERVIZIO DI BANCA
ANNO V· NUMERO 23
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OTTO.B RE
1942. XX
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E IL llll IJI OG /1(1 ME~ li
N U M E H Cl SErA R A T O 1.1 R li l
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Dir~ttorf':
TELESlO INTERLANDI
Comitato
di
redaaione:
prnf. ùu11 . (;l l DO LANDRA · prof. dott. LI DIO CIPRIANI
S"gretario di ,,.,Jaainnr. : f:IORC~IO AI.MIRANTE
~CIENZ!•OOCUUENT4ZIONE
POLEUIC4 • OUESTIONAmO
ECCO COME VIVE UNA DELLE INNUMEREVOLI FAMIGLIE PROLETARIE
DEL "PARADISO SOVIETICO". NOVE PERSONE IN DUE I.ETTI!
Il volto della·razz~
l 1liH· r~ i tipi. rhc si o, frvano in Italia, e che sono il prodotto di rauK" ro~tanli, delle qual i quella che agi ce più profomlamentc è la natura del luo~. hanno ltalti un fondo co·
mune : la romnttiuì costitui11cc un ·suh Irato etnico così inlen o
da mi lete alle nrir influenze. non !olo del clima. !lei uolo.
!lei lavoro. ma anch 1lt'lle innsioni 811CC~ive all'azione romana. tanto più rhe le infhatnzc più vivaci si ebbt'm da quei
popol~ che con ttll Italiani rbhcro gin in comune il !lominio
ron11no. D'altra parte, io ritengo rhc- e~i~ ta prr crrti carat·
Ieri mora l: rd intrllrttualì d! raua ciÌJ che il k Dantet l Ero·
IUiimt ittdit•idutlle el htrtdité. Thf!lrie de la variaticin quantltali\'t'. Pari~ 1898) chiama ltlf'&Onio. o influenza del primo
ma!leh io. in f̫"arllo all'aa.ionc cht- mo ~ rrita sui prodotti
dt~ lì nitrì. onde noi ndiarno rhe per tf'lf'&Ottio gli Italiani
hanno mantenuto i( cerattcre romano. Il tono affettivo. cht'
~ ~ accorda con la ro,.tituaione fi~ira ernica. per se!ezione na·
turale clt"lt'rmina nei di~ndt'nli una variaa.ione quantitativ11
in qu l daly ~nl!o. e, bt"nch ~ tutti gli individui possewno
quel tono in nott \·olr inlen~i tà.. e anche se non e&Ì!Ie punto
la cau:SG, che nei di~endenli determinò la uriazionc in quel
dato senso, pure si · slabilisce nella madre una tendenzu a
quella !lata variazione, che .si trasmette. e che ha altitudinr
non solo. a persi5tere. ina aneora ad accrescersi. Que!'ta speci•·
!li telcgonia psicbica è dimostrata da molti autori in $ludi
. peciali -di antropologia, ed i in intima connessione con lu
persistenu dei caratter! fisici ·(ondamentali attraverso i lemp:
storici. c nonoslllnle le infiltrazioni di elementi etnici dif ·
ferenti.
Co i nes~ uno nega che tra Roma c l'Italia ,.i è di mrzz,.
il Medio Ero ; tutto. cioè, q_!lel lungo periodo di rimescob·
menlo e d! nuova fu!!ione degli clement! sociali. d'irruzion •
e d'immigrazioni di popoli, d'incontro e di penetraìionè d:
forze ru\·ide. ma frescpe e giovanili· e sane co.n· i prodottidtl·
l'antica civiltà. Ma neppure ~i pùò oggi "ricordare l'ingilièt.
e volgare allegoria del Getlt-rt che si compiaceva a ·raffigu
rare gli Italiani nella loro relazione con Roma, quali atuoli
di m~ni. nati dal cadavere di una nobile eàvaliL chè men·
tre i annidano MI carcame di essa, si vantano ~i e5!emt'
per il caldo, e si acco..-<tano e ~ adagiano msterue per
co_~ dal Meuogiorno al Settentrione Cl'e$C(' la di·
spQ:IÌÙone spontanea alla di~ìplìnB e diminuisce l'attitudint'
,;me qualità natie. Per esempio, le alte idee politiche. la
ntrosa e pugnace tra gl'ìndh·idui. Nella Calabria, l'uomo dì
,_- r~za del diritto, per le quali Roma fu tanto pnde. rìful·
qualunque condizione ha semprt' dato del tu. all'altro. e 11
Napoli del toì; nei· giorni chf' l'individuo italiano appari\· :~
"''" " tuttora in Italia, e in tali studi, nei ·quali si manifesta
~- ''" solo la \'L<o!Ìtà dell'ingegno, ma anche una pratiCità saun tempo più srìolto, cioè nelle feste cjlrnevale;;che, accade\·a
che chi era in maschera si avventava e mescolava a Napol i
i" " nte, noi abbiamo dimostrato sempre d.i non essere eredi
:. l<· ~eneri. Il bisogno della convivenza civile ()f'r il progresso
con chiunque. anche ignoto. mentre da Roma in su sì volge\'&
della nazione e d.i un forte e ordinato governo !oentito così
invece soltanto a chi c.:>nosc~'' ": dì là è _p!ù •olito chiamarsi.
tra conoscenti. pe1 cogrwme. da Napoli in giù per nome.
1.. ,trntemente dai Roman~ ha condotto e t(lnduce tuttora le
1 "rie generazioni ad atti eroici, i quali ricordano la grandena
Nè basta. E' uoto che la prima impresa armata per l'unità
Ji una \'olta. La passione per gli studi ·del diritto, così intensa
d'Italia fu quella dei Napoletani nel 1815. Il Manzonì di.: 1\,mta. e che le :nvasioni .barbariche èompressero nel più
ceva che Fran«.-esco Lomonaco. nativo di Montalbano Jonico. ·
in provincia di Matera, fu il' primo a scrh· ~re che la lìbertti
r< :11uto Medio Evo, r!sorse alla fine del Secolo XII (tanto tenon era pos!ibile senza l'unità, e cht per unire la nazione
''·'··i :'Ono certi orientamenti nello svolg:niento delle fÙnzioni
bisognava innanzi tutto metter fuori lo straniero. Garibaldi
Jh•·lltalil.
·
.
dice nei Mille: c Il contegno · e il plau ~o di quel popolo (di
rpPf'rò se la razza .italiana ha ereditato da Roma eerli caNapoli) val!>ero, nel 7 ~ettembre 1860, a mantenere innocuo
r.:·teri morali e intellettualì, ha lasciato pure prevalere in
, c: i caso e !n ogni teuipo. 'anche la sua natura specifica:
ùn l."sercito numt'roso. che trovava~i ancor11 padrone dei forti
•: -: •·Ila. da~ le invasioni galliche in poi, sempre prevalse, · non. e delle migliori po~itiohi <1~1la città »:
Il Fasci~mo - ha dlmostrato· che non è vera unità quella che
(! ,. alle occupazioni degli eserciti, ma alle stesse immigra·
z ·ni dei popoli sopravvenuti. diversamente da quello che
non mira ali:! creazione di nna'Coscit~n:ta razr.iale, clw dcv!'
a<~~~nne in ahre regioni qi Europa. lnvero, in una regi~ne
penetrare ed avvincere :nsit-me tutte le manife.~tar.ioni delhi
vita di un ~olo c stesso popo,lo. E non r vera unità neppure
" 'la e divisa da monti. naturalmente abitati .nelle intime
quella che. non preoccupandosi del pericolo r.he giace nella
1 ,ili dai più poveri, e indo~ti, per necessità, da secoli a scen,l, r"t._ per offrire le lorò braccia . e vivere più comportahil·
perdita di tale coscìen1.11, non tende. oltre che a ~vegliarla
n:· ntc, la popolazione indigena o ~traniera delle pianu·re e
astrattamente. a renderla qualco~a 'dì reale e di po~ itivo. ad
.j, .q,. marine, meno orovata alla vita dura ed al lavoro; fini~:à
attuarla nei · funi e nelle relazioni pratichr della vita <lt~lln
Nazione. La semplice consapevolena de.Widentità della stirp•\
,, :npre con essere ~innovata e sopraffatta · da quella che di, . . 11de dai monti. che v'infondono nuove- e continue correnti · costituisce già in sè 1111 rlemento di forza \'i va e grande;
,·, ··ita. Così può spiega~si come gl;indigeni sièilni . e siculi · allora ogni individualità attua tutta la nohiltà di cui è capace.
proprio ..acrificanclosi e la\'Or:tndo per il tutto a cui apJliiT·
f,,:irono man mano col far prevalere la loro stirpe italièa in
tier•e. così come,' in una sinfonia mu~i calt• . ogni nola « \'ivr. »,
~ · ilia su i discendenli dei Greci, degli Arabi e dei Normanni:
cioè .comoie .la ~ua funzione «morendo» c ~rrvendo il tult tl
,. .·osì le popolazioni lucane e· le bruzie sulle greche. e hidi cui è ~arte HEenziale. Tanto che og~ti l'e~pres~ionc più alto
' •tine. Ed i Goti e i ~ngobardi, distruttori d'intere popodella raz"za itali11na r proprio il Due(' del Fo ~cìs mo. di cui
L·ioni pianigiane, finirono con lo sparire. nel volgere· dP.i
può ripetersi quanto I'Htrt1.cn dil'C\'11 l)&rlando di Gorihnldi:
., . •tli. tra le popolazioni galloromane ·del settentrione, le
c Italiano e popolano r::tpl>re~rntn rwllu seulo socialr•. 11011
" tl•re e le toscane del Centro e le sabelliche del Meu.ogioino .
solo un uomo del popoltJ. fr:clr•lc alla ~ ~~~~ origine. ma l' uomo
f '· ·dl· il rilievo dorsale · d'Italia si può dire spina. non . solo
ARMANDO TOSTI
fl'dele alla sua runn ».
1· 1 ~imilitudine nella topografia. ma, quasi ser]za metafora
:.Jiuoli: sta di fatto che l'Italia -
e 50pra tutto l'Italia
i _,~,·:•La - -- è la coni.inuazione di Roma. e .lo spirito: le quab deii"Urhe madre $Ono il nostro >'t~ spirito, le · nostre
italiana
•
1
J
'"u funziont!. ''Òiehè· contie ne e serba perenne il mi-
i In. da cui . si .diÙu ~er.o ·.sempre, .. e ~i rinnov.arono; dove .
'"''a\·ano. la razza e la vital ità natÌ\•e. Anche ogg! .' tra nne
!'iÌI recenti slave e ·bizantinJ! (e · cjue te ·pure, ulle marine
· l :\lolise. del Capo di Leuca ·e della Calabrià estrema . . »Ì
·no ra pidamente confondendo con· i nativi), non c'è in Tta, -ol onia di origine straniera eh~ serbi qualcosa della ·sua
1 i" e della sua' parlata, l'C non eri\ riuscita prima ad allo·
' -i in qualche valle ·appennina od alpina, come i comuni
· ,J ,.~ch i del Venetò, i {ra11cesi d~ VIH . d'Ao ta. gli alban~Sr
·.· l \1 rzzogiorno.
.
l " >Hfattà unità di razza, fin iscono col dare varietà ùni ·
•llH·n te le ragi<int del clima e della posizione geografica. La
· '" Jor·rRnza della luce in cui si rilevanò precisamente gli
' ~ ~l'Il i esterni, e la ~nsapevolezr.a ·di una . convivenza ·comi"• rtal •i le. nella ,giusta misurà del volere e delle pòuihilità,
1
"
·uolo più uniforme nell'altitudine e nella mediocre fertil :! a . fa nn o più misurato l'itaHano del Centro.. e più disposto
1 ··r d:na ta 50cietà. Come le molecole si allargano e si rime ·
~lano
il h·eddo,
a.. fOc:loa •
riln>'n*l, -
-
""'
lcllrp.~ar
In un INieno ti. tutte .,.n. g..
-aion • torti su. piglia roa.
le dMno cosi pulite 1 MIIM.Jio,
• ~ : • o.lli delli • Cjllol
ledron •• Ma S.lomone • CIUI$1ì
gridi, • tutto pien di- YlfV09N •
s'tclìsg,
Iii mai a'i •eduto ,comparir ili 1ooo
•
(apon, _
Oui il raeconlo JPNIIde ant
piega i n~ela, strawd'1111ria:
Menuello, vinle le ijte, enche se
col naso pesto, ebbrlnCil l'oca, 1
rivolto t i pr-fi dice:
()gaun di YOi 'tome batollo,
Ch'lo 'tOQbo cbe -~ l'Odio a
·
(CCIII.Iuoioa del meoc~Ùz.oJ:o.
Poi la fat • ,.tta,. • 1 lul!ì,
MCondo il loro uso, • con lullo
che pelatla 1 monda le melle el
tomo che pesa BO llbb"!tCosl al bancbotto . andan>a q~., .
· lllotre:.
in tutto, m· numero :Ili.
Una parte llabini, l'citra patte e:ar.
Ch'oran
GLI EBREI VISTI DA G.
c~
CROCE
ZUFFA PER UN'OCA
Il Croce tcrlut plu di quattrocento componimenti (tanti ne c•
taloga egli tleuo In una tua opere) '"' di quttll ne toprevvlvono pochlulml, tpecle per le
r~g l onl
acunnalt nell' .,llcolo
• Lamento • morte di Menas H•
brto • : e reno mlnullllt di cronaca, gtnttalmenle, cotelle de
un toldo, 109111111 volenti. 1 p.~~ condannell • perdertl. DI luili qutttl componimenti, sollenlo
111 11 n• contano eh• riguardano gli eb11l. Abblemo pllttnleto l• •ltlua l11mend1 J quatl
come un modello • mutlcale •
delle proverblele lltlglotl" degli
tbllll come eccennammo, l'lnl•
,..,, dtlle • lt lue • • tutto In
qutlla l•llce lmltt1lone del concttlo di gridi, con eh 1111 eb111
lectvano • tuiiOft l1nno le loro
gu1111 In ghetto. Con qu11t' altro componimento, che p1r liSI'' troppo lungo tlamo coslrtlll
1 l~glla11 In pl~ punii, Il Croce
recconla una rlua Intervenute
111 due 1b11l pii un'oce: rltot•
ne per la seconde voli• 10p11 le
aulfe degli ebrtl, me non colle
orlgln•tll• d1ll1 • ltlua lrtm.,...
de •·
L'opu coletlo, che le llbllol•
ca comunali d i lol09n• glntllmenlt cl ha defo In pttslllo, l'u·
nlco. cr.dlemo, che ala rim11lo
(perch• tlllalll documenti gli •
bttl Il henno si rminetl), pOflt
ntl ltonlt~p l a lo Il titolo: • ~t
ti iiiUCCII
gttndlulmt ltCOnl
nuovemente ne le ciii• d' Aneon•
- Frt due Htbrtl, per un'Oche.
dove Ire II\Oftl, • lttlll, uno • , ..
tlllo g~MK~o. • rettro stnu nl10 - lolo., ,., gli Hertdi d•l
Cochl lill •.
Il nostro cronista in ve rs~ comincia col dl11: • Voglio narrar,
vi ~Igno ri una novella - Ira tyl·
le l'altri oll11 misura belle... •·Dunque Menuello • ricco ·d i robba m• pover di cervello - • v•
ve un'oc• grende un vitello P'crch•, COfnt · llptle, e i M ne
11rvon per porcello o: Manuello
gli he cuciti gli occhi •come u11n
l111 l̕ loro questi berdocchlo,
• l• d• In pasto quasi ftt conche
di gnocchi al glomo. Selomone
ICOpll l' OCI legata llfl Clltnl, l
eccosclata In perpetuo per Il tuo
shagrende peso, • ti ·decide tu•
li> Ilo a rubarle: si cale giù del
belcon1 con una corde, t'ewlcl·
na eli' oce, le liti Il collo • se
le porte 1 casa. MA11uello s' elze,
prepari l tollll _gnocchi, Il porta
all'oca, le care• di que • di 1•,
quelcuno glie l'h• rubate. FlneJ.
mente sul cortile scop11 le ptnn• dell'• Oche mlstlllll •, • el·
lore va drlllo de Selomone. •
lutto inlurielo lo chlema: ·
[t ol coea 'fOlli', cho III' QYIU gl0
lchlama.to;
v.. ut
~
poco a bollo, ..
110ft
a111
(all-.dalo,
l:ccollll qub, dlcit quel cho 'fOUtl,
Oluo I'OIIIIco. ot el co.a l o"ltl'
lo non locc:la dllbel, o 'fOI perdli
(coat
A batter
COil
'lohitl.
!al lurla o lo 1llo 1'0rtCl
(ofl• dlcltl.
w...uel,
lo oon nnuto t,lopoeo
Ch 'ai conoo0111. cho Ili 1111 lociroDMI,
t cho nolla mia cott .,. ìlt ""'-1 per
(111\ apclr\ot,
E m'ha'tit
rot..l I'Oclla
IHbtt'lll
•
(ona le
Ciel
atel
ltiaf'OU l'clttO, gyatdet pwllt,
0. 'io tiOCI 1011 ladro, l lililla 'l''baa
• (tòbbot.
Mo
10ft
"-o dd ben, e toec;o -
[
'ti
lllril
[t
lo
'ti
~nlir,
dico ...
t·al
(porliltel,
• di 101 •
, . .......)11.
Bolle • risposta, vengono elle
mani, e COSI sirene; " le dilnno
sul serio.
A quel rumore corro meuer Moti .
t.looaor Abr<DD, e me~~er looue,
Gridando od cltc:r voeo, b 16, fermate,
lcbo coaa • ,
Olcit la vootra cbouoa, o non lot rldor
.
.
Ilo Go~ (1).
Co11e ancor luora•mouor l!aruchaba.
Por ammomrll, come tal'hor al Ja,
Otc.nclo con ·CIIDOro , Badanai formale
.
Formot, cbo 'to
lb 16,
a lal rumor
(provedor-6.
Me i due tono lnleroclll: e
Salomone selle via un occhio, a
Menuello Il naso; per dividerli
eccorrono gli eltri ebrti armati
di splecjl, 'forche, .bastoni; i inal·
mente Il d ividono, cerceno d i
comporli le llle. Menuello non
far• pace se non evril l'oca.
Et IO vi. cllco cii .nUOYO , cho mentiti,
Rllpooe l'oUro, nt 10 quol cb. clldll,
E •l .p.tar6 Il gruono, M di qui n6!l •
·•
• (vi partii!.
Andet in ou le forcl:'ol copo p:b non
(mi rompiti.
Brevt, Menutllo ceccl1 Il coJ.
ftllo, me lo lrell•ngono, 1
·
tuili otlclando, Incominciato a dire,
Badanat otote formi, non Yl otalo pii\
'
la lorilo,
Che como ota la coaa al 'tOQllam
(har'hor chlmlre.
Me più tenec• di Menuello •
Selomon1, che s'ostina a menti- ·
11 encott. ·Allora
Rlapoce Nanuo1. ontr4t in c:aaa 11 la
Rabbin
•
(oeoperta,
Che 'fOI lo tro'tarlt, per<:M la trùlla
.
[i troppo ctporla.
Si precipitano tuffi In· c.ua di
Menutllo : trovino il corpo dt l
r11to eppeso ella porta~ delle cucine, l'OCI PfOnla ad endi rt bultei• sulll Padelle; • ritornano
fuori gridendo: ·
·
Corriti Mrndochal, ot non oiit pill li
[gltl
Q
bnl90t.
E manqiar oltre l'ocha, tre
Idi q ce ..
c:ao ~co:
l• 2 ,._,,,_
E non murano e secco, anzi il
vino prende il ·soprevvènto, 11
in brtve tutti son pieni di vino
come botti.
Finilo il festino
G<.,an por strada ·tirando petti, • '""·
Ed altri atti nofondl", dlohonoob, 1o::10:
lAt. br·'lt
~. :cch•
a queQJi a tti ai ,enormi e -inumon .
Coroer Barblori, 1"uilcr, Fabri, e
[Maq:.a."
Sattori, . Naranooni, Borrltflari, e ,.,_
(locClll.
W.rciari, Muralori, el ogDI so:l.l
[d' art•9 ·~
In conduslooo a dirti il. lalto.cn ore.
Tcibto rumcir. d i dlelro ol lo'tarO
Che fin In Sinavoga a ouon di bue
- (gli cacc oro
FlniJCt cosi l'espre belteg ti.,
con le reccomandedone dtl Croce che esorta • ben guerdenì de
Becco. ·
·
Non sfuggir• al lettort l'i'"'
portenz• di questo componimento che mosf11 il dialetto ma rc hio
giano imbarbarilo delle lingua dì
. questi tb11i, ver~o le fine del
·soo.
Quei! i tbrei che · vanno e brio
gale ubriaChi per le· rslrad c di
Ancona con ogni sorta di alli
sconci sono messi a posto non
gi.li dalle eulorilil, me dal popolo stesso che ad un traflo in1or·
gt, • li ricaccia in ghetto. Il oolfe non entra in merito rìeglì
ebrei, che chiame Mardoà ,; t
Badanai, con evidente d isprr,HO.
pere~ gli tbrei slenno chi u1i io
ghello, • per essile gi• co<i l•
glieli fuori del mondo civile ~
no fuori cause: tbr~i. Nel C•o<•
però gli ebrei sono tinti comt
ladri, barellieri, avari altee " brighL Sappiamo anche de , :J tdi
documenti, che . sebbene olei
dal resto della t:iflil, 11 Bok gnl,
comè ed Ancona o altrove 1111fevil vivono discrtfamenta '••"'
ENCÒLP!US.
er quanJo concerne la vita morale e materiale del popolo
giapponese vi sarebbe una infinità di cose da dire, Dia per
~~~ioni ovvie dObbiamo necesaariamen:c !imitarci a quelle considerazioni che
:rndono a C3ratteripare il popolo giap1.,.nese da tutti gli altri.
' I::' bene però, prima di considerare
lr diverse caratteristiche etnografiche
,k i Giapponesi, osse~:vare come la Ìl!l.·
:.li a abbia esercitato grande influen'za
-u lla loro formazione: · influenza qui n-·
,;; puramente geografica in cui la posi~
; , ne, il rilievo, il clima e perfino lat., eser.za di determinate sostanze o tga- ·
:. :che ed inorganiche hanno avuto la lo' .. parte preponderante•.· La posizion~
, . , upata dal -Giappone, ·interamente cir·
.ndato dal mare, ha per~èsso e facili ·
: ..t n la sua politica di isolamento svolta
; .no a meno di un secolo fa e per c;on.. •! uenza ha favorito lo sviluppo di pàr: . ll !a~i cara~teristiche etnografiche riu. , ndo a radicarle profondamente negli
.<· itanti. Per quanto ri~arda .l'influen.'. del rilievo sul carattere giapponese.
i·· particolàre. ·~ su quello sociale, ir
c· tterale, essa ha avuto il ' suo maggior.
i .·;o sulla costituzione : ·e . 'J!evoluzio'pt)
.... ialè e. quindi, sui costumi sul grado
riviltà di alcune zone del Giappon'ç.
, :r tuttavia ciò non ha impedito il ta!!:
_. ungimento di quell'omogeneità che al·
· .. tlmente caratterizza il p!)polo giappo: · -•· e questo soprattutto per merito dc!
·' rl' che permette comumcazioni mollo
· tt facili e rapide tr~ i diversi punti
.. l paese.· Maggiore è stata · viceversa.
· '" flu enza del clima sul popolo giappo. ··· t' ~pecialmente per quanto concerne
"iluppo fi sico e psicologico del
. ·'I'Jionesc, la determjJHlzione dell 'atti -·
· ,, Jine del popolo, delle abitazioni e dei
· ,,.j co~tumi. Per quello che riguarda.
: ine la pr~enza di · sostanze inorg~tni ·
· ,.. ar.qua e minerali. esse determinaro·
" ptr molto tempo {finchè il Giap'p one
mantenne i:;olato dalle ·a ltre civi ltà) ·il
' .ulo di prosperità industriale del · pae·
-. : l'influenza dei vegetali ~ degli aui.di. pcr ultimo. hanno determinato l_a
'' " ·h:!'sa del popolo giappone5e. IJ
.. t a lle re giapponese è improntato ~C? ·
:·r .t llull o sul rispetJo del pas:>ato, Hrl
··"'i mento famigliare, sul · pat.riottismo.
· d coraggio, sull'educazione.
sull&
,.,i .. na e sull'amore per la natura. •
:'rolfo l'influenza della più antica rei· ~ i .. rw del paese il shi ntoismo, si è !!VÌ i.,J•J•ato nei Gi~pponesi . un sentimen t~
"'"h" profondo che, secondo alcuni dt'i
!· .it ~ rancli conoscitori della psicologia
:·'·'l•l'one;.e, costltulSCiNL ~ntimento pi6
:·.. trn tr della razza giapponese, quello
· ,.,:. che dà alla v~ta morale dt'lla ria;
' t' •o>r -te;~a una ~ nclinazione parti~ola­
r •·
i l ru ho dei morti e degli an tenati. '
P
e
II. {~A.B.. TTEBI8TICHE ETNOGBA.Fit1HE
dirhcnti~ mai ' qu·an ;,~ ~ ~ ~ uo . insieme e' mai . dagli individui
ti> i morti ahbiario flflto p r i \'iVi di
eh(' la ·ornpongono. La .famiglia ·-giap·
o~gi, così · ch·egli vive. nél loro · fieo.rdo
.pone c è di t!$! iJJiinatll econdo la ubor·
e nella loro presenz11 e si ~nte . .. in egni
dinaì ione vofontaria degli inferlo.r' oì
!Hia azioni.', gi udicato. approvato o con-su1>cdori: t'O ì il 11adre è · apo a sololo
danr)ato do Cl'~ i. Lo .·pirito dei mo.rrl _per·
de !~a falfli glia a cui tutti devo'no ri pt•t·
_i Gi_appoiu:=W ~ u s~!- te, anche dopo mprta
to. ricono cenzo e obbedienza'; i fbnciul ·
la per.'< ona e anima la nalllra e parte·
li de\•ono -ohhedienza ai genitori: le don·
cipa alla v!ta ste~M dei vivi , J. cirt.iteri
ne- a·~ Ji · uomini Il i "giova.lll ai Vteehi, Jl
sono ! Ìtuati ~empre nella parte più .alta
matrrmonio che • Mic1.1ra In continuilit
Ile Ila ittà e in ogni caw non · 111anca
della f ami glia nou è abbandonato oll u
.mai una la! lra di metallo. di. marmo D
f anta ia dei giovani; easo deve · serct
!I"J:Iu: di legno s.u <:uj pno in_c isi i nomj
\'oluto dai g; nitori o da ch,i ne fa lr
dei. defunti e dinanzi alla quali! i c6m·
\'cci rappre entando in qu ta ircoatan ·
ponenti la famig lia fanno J)M o le oro
za il de11iderio dci morti. l.a feconditù
j}reghi<'re e le loro offcrte. ringraziando
nd mat:rimonio è uno dt·i tali ' senziuli
gli antenati di quanto es i · hanno ricedell a suu uMÌJ!Irll7..a : la stérilità dellu
vuto da loro. E' apJJUnto. al c1ilto. de li ·. donna aut{)riua il marito a ,divorlliare.
4ntenati che. i .Piauacca iJ ·, tendinentb - o magari a • prendcré una concubina le:
·gale itr, ca.a l!ua per avetne fi gli: L'ado·
f ~mi~liare m_olto profondO> fJrdt o i
Giappont".'l i. La fami glia r con~iderau
zione. infine è mollo II'V iluppal'li. e. 'ò
Il giappònese non
lcco coMO l
~.W di ...
awoll nlppHka ....._ Il sacro .O..te fuJiraiiUI
dizionata appro,·azione e protezione clrl
alla vita, mollissimo coraggio. Il karaontribuit!Ct' a con•plicare all'inrinito la
morto che nello stesso tell!po lo incokiri è appunto in Giappone la forma
f1miglia giapponete. Il mauimonio. in
raggia e lo. sorveglia. Quale alto signir alti, non è che un ca o particol1re
più onorevole del suicidio. Il karakiri
ficato morale in questa semplice e pur
viene fatto dal giapponese quando ere·
d11ll't~loaione in qunlo i genitori che
tanto profonda. usanza!
h1nno un mLochio o una femmin• adot·
de d'essere stato disonoralo, d'aver su·
Tutti i visitatori dc:l Giappone •ouo
11no riiiJ>ellivamenle la loro futura nuobito un grave affronto, per provare la
concordi nel considerare l'educaziont
ra n il loro futuro ~enero: più frequen ·
ua buona fede o, infine, per prot~tare
come un altro dei tratti caratleri•liri
le. in ~enera l e, Il primo c;aso.
contro un'ingiustizia. Il coraggio giap·
della popolazione. L'educazione giappoponese costantemente preparato a fare
l.a pi tà filiale dì luo~o al più gran·
nese si manifesta dapprima coi ;-a luli
de patriottismo, poichè non soltanto i
!acrificio della propria vita in qualsia·
rispettosi e prolungati che si scambiamorti della famislin hi~ogna onorare.
~i momento dì la prova nÌaggiore del
no gli uni con gli altri allo stesso modo
ma an he t ~oprallullo quelli che hanno
uo alto \'alore durante la guerra. lnfi·
che fra i .componenti della stessa fa·
dato la vita per la Patria e gli antenati . niti sono gli etempi dell'ammi~vole
miglia. Tutto quello che viene da ahri o
del ~ovrano. Qut8lo più profondo11cuho
eròismo giappone!(! nelle .ultime guerre
è un in~~egnanlt'nlo dettalo dal hintoi· da es~~ i comballute: le eroiche gesta che è destinato ad altri diviene per il ~ilp­
ponese degno del più alto r.ispetto ; 1u11i
~mo che- ha ln!~egnato ai Giappon~i he
portano le loro armi vittoriose su ogni
fronte stanno oggi l rumostrare aÌt- - i dettagli della loro v:ta quotidiana ,ono
il loro flD~ è di o ri~ine divina. poichè
improntati alla dolcezza ed anchr ad
nato dagli ameni tli dut di\·initì: ba·
cora meglio quale sia in realtà lo spirito
una raffinata cord!alità. In Giapponf
nagi. il Cielo. t banami. la Terra. Il
di sacrificio e di coraggio ch '~i pronon si a5si!te mai a scene violente. qua-1
~hintoi@mo ha. inoltre, in~gnato ai
fon dono nella lotta per il raggiungimensi mai a dispute; le stesse minatct m ·
Giappontti cl•r la loro raua ,è una rn·
lo della causa divina per cui combatto1à prh·ile6iata. che il loro lmpt"ratorr . no. Il shintoismo ha rallo nascere in gono ~presse con la massima calm;• LI
di8 entk dalla Dt-a del Sole e che ~
loro la credenza del loro essere divino ·. facilità con la quale gli Europei \ anno
in collera meraviglia i Giapponeo i rht
è anche il capo dtlla loro Chi~. l'in·
e quindi della loro irwulnerabilitì. An·
considerano tale carallere conie una fOI';
chi!' i morti non muoiono : essi sopravcarnuione del Divino.
ma distintiva dei popoli occidentali \~,
\·i,·ono nella coscienza tki viv!. nel ri·
Il ttiaptmnm r ,emprr pronto u !a·
cune abitudini giapponesi sono impr04t
cordo de! pa~nti e tki concittadini. Le
rrìricue la sua vita !t! l'ono~ proprio.
late alla più profonda delicatezza: coi
ct"neri del soldato morto in guerra, rac.l'lntel'\"!!.-e dtl f>ll~ o la \'oloutà dddei rapporti tra vendito~ ed acqui rrnlt
colte in una cas..~ttina. sono portate dal
, l'lmJ)('tllO~ lo e!igano. La faciliti ron
basatj soprallullo sul singolo in le rl'5!'
rom pagno d'armi: esse ~ara nno d'incila quale il giapponete ~acrifica la ~ua
essi cercano di r.re all'occasione U1ll
tamento a più glori~ gesta al soldato
Jlt'~na è uu st'ntimento rnoho elenio
scambio di amabilità. Per un SfflilÌ
rhl' le porta. percltè sicuro della incon ·
rhe dt'nnta oltre rhe poco attaccamento
reso, per l'acquisto d'un ogetto non è sufficiente il danaro- cbt•i dà, ma è ~ aggiungervi un ringr~nto, un 'pto
cortese, un sornso. La cortesia giapponece appare qt~indi sotto
questo punto di vista molto delicata. In alcuni casi l'educuìone
_2 iappo~ confina con forme della bontà più sottile. E' q.-to
appunto l'uso di voler testimoniare ai vecchi .tutti i riguardi e
~oddislare tutti i loro dtsiltèrì: grandi sono gli sforzi che .lgni
giapponese fa per solle\·a~ la tristeua della vecchiaia dei suoi
parenti e per rendere i loro ultimi giorni più lieti. L'edu~zione
giapponese esige ancora l'alta virtù della propria dominazione:
occorre essere molto forti per con&ervare in ~ le circostaue..
anche le più _dolorose. il proprio controlio. lf giapponese soffre
internamente pur di non attriStare gli altri rivelando -le proprie
sofferenze: la stessa donna deve nascondere. le proprie laèrime
dietro la manicà de• suo kim~no. E' un dovere per il gia.Jlponesé
mostrare sempre il suo vlso amabile e sorridente soprattutto si
J.lllrenti, ai ·maestri ed ag!i am!ci: il suo scopo è ·sempré quello
di svegliare pensieri felici in éhiunque: IQ. guar,d~ Il giapponese
può sorridere anche annunciando là morte della ·pe.rao~a a lui
più cara: è una. maniera dr annunciare )'ine\'Ìtàbile. disgrazia e
d'impedire agli amici di provare un troppo vivQ compjanto ~l"
la perdita subita. In seguito egli si abba!ldonttr~ 1'1 BlOP.rio ~o lore.
ma soltanto . nella. sol itu dine. quando satà ben sicuro di ·non attristare nessuno cori le sueJacrime e ·di non diminuiré. così. la
gioia di vivere· defrli altri. Spesso nei sorrisi ~iapponesi vi f.
della r~uione. qual~e volta deJl.'eroismo: )a mlliSima eltga nza ·giapponese è.·quella · di _soffri~ sOrridendo.- IJI.,: GiapPot!C
alcuni gestì ·come la stretta:·di mano e l'abbraècio, che -~n Europa,
~ tanno a signjficare ·simpatia e te.!'ere.zza. mancano a~olut!'mènte;
>alvo il caso· .t:be ' a giapponese voglia .. imitare in quale~ occu·
•ione le ' forme dell'educazione europea. ciò che · appunto racco:
mandano i ·pedagogbi giapponesi nei confronti degli E.urqj>èi.
Il popolo giappon~ è :fra tutti i popoli Quello 'che sembra
pigliare la vi~ ..con l_a ~ag~!>'! g!liezza possibile. La gioia in·
1ima, che man~festa l-a: gaiezza esteriore del ~iapponese, cè eome utià
combinazione di diversi ·sentimenti, come il patri9tt~mo, l'àmore
della natura, la. beney.olenza. 'frima di !n~o· i GiaP.ponesi ·sono
molto fieri der propriò paese eh~ amano appassionatamente. fetici
di appartenere~ ad· une nazione ch'essi giudicano- privilelriata; in.
•econdo luogo eS!i;sanno g!oire delle diverse bellezze della natura
r· trovano in: questa· contemplaiione il loro massimo piacere: le
meravi~lie della loro arte basterebbero a· provare la loro. vibrante
•ensihiliti dinanzi alla bellezza delle rose in ~n~rè e della natura
i n narticolare. Essi sanno, inoltre. divertirsi di tutte le cose ridicol~. di ~ le- ~ie. di- lutti i c:Ontnsti:. la. ca~icatnra, che
nt>l Giappol)~ apparve ve~so ii .XII. ~lot è .stàta sempre· un .genere di d!vertimento·inolto. coltivato.. attestante l'umore della razta.
L'amore della ~atura. è .un-o def-·seniimenti eseenzi!lli del pa
lriottismo giapponese. .ilno de! . sentimenti che rendono la vita
infinitamente dolée a questa . razza 'felice. t'instabilità delle. cose,
··ome la su~sione delle- stagioni, l'acqua che corre, la ru,a
•Ielle nubL . ecç. sono per !'. Giapponési il simbolo della verità. di
Budda secondo H,quale _ir mondo è· un sogno 'Senza consistenza ...
l Giapponesi amano ·Ja .limpiditi azzurra del loro maN! . interno.
la !Jurezza delle nevi etèrne del Fujiyama. il mistero de~le foreste
di Nikko e di Yàmada. Essi prendono molto interesse per alcune
' os.. che. viceversa. la!àillno. indiffèrente l?europeo:. cosi fanno
perfino attenzione··àlla foima che presentano le pietre-,- ma han~o
'''Prattutto una parlicolare devozione ·per i fiori: i fiori di ciliegio
•rmo fra tutti quelli. più amati dal popolo ,OIIpponese. l cili~gi
·"no coltivati ·uon- pefo. i loro frutti. ma per la bellezza dei loro
fiori che haiiòo significati simbolièi: la gioia dell'amore e la
hrllezza. I GUipponesi ti .dilettano· anche nel seguire èon occhio
d'artista i movimenli di un animale, di un .uccello o di un insetto
'Jilalunque. Nei .-giardini_ pubbliçi giapponesi le cioogne pas~;
c-iano fra i pini e )~ · lanterne di pietra ·e non è _raro il caso .a1
Giapponesi che si soffermano uer ore a contemplare ed a se~u1re
l'll li i loro movimenti. Cosl a~ano il cinguettio degli ur.ceiH. il
;;.-
l bimbi glepponest 11111no 1110IH11I111o le bambole e l'Industri• nlppontu
del glouHoll ne ~otnlsce loro di bellissime
re clelle rue c •'intueNuo
all~
alle llbdlulc e alle l uccio!~
l DI ·
J
, ..uacaricaao eli i:IICaJeare, pn.., e ii
diJie pi aJtiaj UIÙ dtiJ& 11&1 Yita, )a.
mantenere Yivi. dopo, in eai &fi ideali
aci& al f.pio magiore le rediai clelia
ddla razza: il culto della nazioae; la
famiglia che abbandooa, col diritto pedevozione all'Imperatore; il culto cie«li
rò, garantito dal eoclice, di eaism da
antenali ; l& deY~nione ai «mitori ed ai
lui il IIOSleatamenlo per !!è e per la
nonni; il ditintere.amento ptt la viu
moglie fano agli ultimi loro · ~mi
terreo& ; la fedeltà; l'amahilità ; la ruNel Giappooe i funerali UllllDIOOo
~one e il coraggio; l'amore per la
diversa forma a seconda dell'appartrbellezza della n&tura.
·
nenza dd morto alla religione ahintoi .
. All'età di 16 anni per la donu e di
sta o buddista. Più comune è adesso la
20 circa ptt l'uomo, i ~itori a'ine:a·
forma di funerale voluta dalla religioria no di combinare il matrimonio che
ne sbintoial& l!eCOndo la quale la han
di 10lito pttò, viene conelu.so ptt tr•·
ha forma rettangolare, mentre secoodo
mite di uno speciale intermediario o
il rito buddista la bara è di forma cianche di un ami~ di famiglia. E' ap·
lindrica e il cadavere è piegato ClOf1 la
punto quett'uhimo- . co_mbinare l'i.ncon·
test& contro i ginocchi, posizione · che,
tro dei futuri sposi e quindi a fissarne
seeondo alcuni, sta a significare una
il matrimonio. Per l'oeeuione la ~ova·
profonda meditazione e, • secondo altri.
ne sposa ai veste tutl& di bianco; il
una rappresentazione simbolica. Altre
bianco in Giappone corrisponde · all' abidistinzioni fra i due riti sono tratte dal to da lutto, ciò che in questo cuo sta
le insegne in forma di draghi portate
a aignifiare ch'essa è morta per la pro·
lungo la processione del funerale fatto
pria famiglia, dovendo da quel giorno
secondo l'usanza buddista,j sostituite da
prest&re ueoluta obbedienza oltre che
rami d'alberi e da bandiere in quella
al proprio sposo anche ai suoceri. Al
buddista; dai diversi costumi portati
tramonto la sposa viene accompagnata,
dai preti che accompagnano i lunerali ;
dall'intermediario del matrimonio · o
dalla loro d!versa pettinatura, ·ecc. Una
dall'unico dj famiglia, in CIII dello
particolarità del funerale buddista. è
quella di liberare un certo. numero· di
eposo. Qui durante la ceu che costiuccelli al momento ché il morto viene
tuisce l'essenziale della , cerimonia, la
coppia deve bere in tre coppe divene
posto nella sua dimora definitiva: Il
del aakè (vino di rito) a cominciare
lutto consiste nel portare vestiti' bianchi.
sempre dalla giovane sposa. Dopo la
nell'astenersi dal man~are éame di
Cltna gli sposi vengono condotti nella
qualsiasi specie, nel viai~re le· 'tombe
camera nuziale e qui essi ripetono per
dei morti,_ specialmente nel settimo e
nove volte, in nove coppe diverie, l'at- · nel trentacinquesimo ~orno della morto del bere con precedenza, però, quete e nel primo e nel terzo anniversario.
ta volta dell'uomo. Per quanto concer·
Per quanto concerne la vita male·
riale del Giappone, cioè a dire: le abine la legalità del matrimonio, 110lo dotazioni, il modo di veetire e' il nutripo queeta cerimonia i genitori della
lpoll avvertono le autoiiiÌtà. dell'unione
mento, eeaa ha conservato più del vecchio Giappone che usiJililito dal mogià avvenulf ; ai capiaee, quindi, come
tali fortnalità siano del tutto inutili e
derno,. Quanto diremo · per le abituion i
riguarda specialmente la muéa. ·della
a quali inconvenienti poaaono dar luogo
e come siano st&te abrogate dalla maasa
popolazione tolto naturalmente il caso
della popolazione.
dei Giapponesi abitanti alcuni quartie
Abbiamo «ià detto come l'adozione
rì delle grandi città che non banno nulsia largamente praticata dai Giapponela da invidiare a quelli europei o amr
si: essa è considerata indispensabile
ricani. . Le abitazioni aono eUenzial mente costruite con legname, con' bam per ehi non avendo figli intenda vengano continuati i aaorifilli in onore dei
bù o_ con canne e aono costituite da l
morti della propria famiglia. Abb~mo
110lo pian terreno su cui eccezionalmenaltresì accennato come il rutrimonio
te può elevarsi un altro piano. La cas.•
sia un cuo apeciale dell'adozione. Un
è circondai& in gran parte da verand··
artista. un pittore, un attore. ecc. gene·
a.u cui appunto sj apronò le varie st&nraltDente adotta il suo qliore allievo;
ze di cui eeaa è composta. L'unica protezione contro le intemperie è data dè
un commerciante adotta il auo mi~iore
impiegato per dargli un intereue per- . impanute di' lc:po rivestite di carta pi••
110nale nella sua impresa ; in punto di
o tDeno trasparente ; d'estate, però, esse
morte ai adotta qualeuno a cui lueiare
vengono tolte coeì che la CIII riman r
le proprie IIOSianse pur di noa farle
completamente aperta all'aria e 'ali .•
luce. Ciò che però più eiolpiaee il \-isi
passare in mano di un estraneo. Un'al·
latore ·.europeo è l'uaoluta nudità clw
tra caratteristica del coetume ppponese ' quella dell'c ìnkyot, cioè deRa
presentano le camere e la puliZia chr
Viu isolau che il capo di famiglia,
domina dovunque. Semplici tramev •
udamente alla moglie, 5Cie!lie dopo
dividono le stan1e che a!Puopo poMO"'
aver r.Wunto una certa età, geoeralquindi eaere riunite ptt formarne un1
men\e dopo i 40 anni. Il capo di famipiù grande : il mobilio manca compi··
! li• che ba ckci!o di vivere in aolitu- tamente e tutta l& suppeJJeuile dom•·
sendo i ~li molto limitati ed a\'el •
.stica compare solo al momento del bisociale. professione, casta. ecc. Genedo quindi poco bestiame; conseguente-;ogno ed è ridotta ai minimi termini.
ralmente però, specie nelle donne, priIl pavimento è coperto qua e là da alma di questa cintura se ne mette un'al·
mente non i utiliuano arasso; latte,
cuni tappeti e i pochi oggetti d'arte che
tra molto più stretta detta c obidome:.:
burro e formaggio. La base dell'alimen·
adornano la casa: bronzi, lacche e spetanto l'una che l'altra sono in seta e
tazione siapponese è ·il riso c:he sosti·
cialmerite vasi oon fiori, sono posti in
dànno una nota d'eleganu all'abbiglia.tuisce H nostro pane ; la farina di gra·
fon do alla stanza o in qualche angolo
mento femminile ; non è raro, inoltre,
no viene usata l!olo raramente per la
in una specie di ripostiglio profondo
il caso che tali c:inture siano trasmesse
fahbric:uìone di dolci; fino
pochi
meno d'un metro ed elevato dal pavidi madre in figlia. Non ci soffermiamo
anni fa erano completamente sconosciu·
mento per una quindicina di centimetri.
su altri indumenti usati nelle diverse
ti ai Giapponesi la birra, il caffè e il
Sulle pareti, infine, si notano le caratcircostanze, ma accenniamo al carattevino, quest' ultimo sostituito dal caratte·
teristiche pitture giapponesi su seta det·
ristico ventaglio giapponese e all'oro·
ristico sakè, alcole ottenuto dalla ferte c kakemono :t che sono sempre più
brellino delle giapponesine. Le donne
mentazione del ri o, che si usa prima
alte che larghe. II mobilio è costituito
vanno sempre a capo scoperto, però
dei pasti caldo e durante i pasti freddo.
da piccoli tavolini alti appena una tren·
esse hanno !f&n cura nel disporre in
II Ì>escè completa u larga scala l'aliti na di centimetri, da lampade poco più
maniera elegantemente complicata i
mentazione ; fra le bevande o!trc al
alte, da una specchiera dinanzi alla
loro lunghi capelli, omandoli con larsakè molto usato è il tè.
quale la donna fa la sua acconciatura
ghi spilli e pettinini lac:cati in oro o
Da quanto abbiamo fin qui detto .i
e da numerosi cuscini che sostituiscòno
in argento: anche la pettinatura nelle
nota come tutta la vita morale e male·
le sedie; come si vede manca completa·
giapponesi sta ad indicare la loro età
riale del popolo giapponese sia i pirata
mente tutto il complicato mobilio delle
e la loro con<lwone sociale. L'uomo
agli ·alti principi suggeriti dall e varie
abitazioni europee : perfino il letto è
usa · indifferentemente come copricapo
una grande paglia o il cappello eurocostituito da un semplice materasso poreligioni profe sale reintegrati tlagli in·
peo, il primo generalmente però, nelle
co spesso, con un guanciale in legno
teressi 'upremi della grandeua della
classi sociali più basse. Per quanto conricoperto da un piccolissimo cuscino di
Patria. La comunanza pirituale, so·
;joffa; Je coperte, quando occorrono,
cerne le calzature ch'essi usano ve ne
prattutto, del popolo italiano c giappo·
ha nno la forma di kimono.
sono dj vari tipi, caratteristica però è
nese costituisce la base per una lunga
Spiegare come e perchè con l'introdula c geta :., specie di zoccoli in legno
e duratura collaborazione fra i due Jlaezio ne della civiltà europea ed americana
alti da 4 a 12 cm. Mancano completa·
si non soltanto nel campo politico, ma
mente i gioielli di qualunque specie.
in Giappone, il giappo11ese abbia conanche in quello economico, cientifico
L'alimentazione giapponese differisce
se rvato il suo . modo di vivere ci pore culturale e, nello stesso tempo, spiega
te rebbe troppo lontano, pur tuttavia acessenzialmente da quella europea riai·
la natùralità della loro am.icizia e la
cenneremo superficialmente ad alcune
Jacciandosi direttamente alle condizioni
identicità dl vedute.
'
ragioni essenziali ~ a) il clima variabile
economiche del paese: così il Giappo·
AI.ESS.A.Noao
IEMAL VLOM
con più lunghi periodi di calore umido;
nese si 11stiene dal mangiare carne esb) il gran numero di terremoti che
cuotono il suolo giapponese quasi quotidianamente; c) le ragioni economiche
che determinano la semplicità della vita materiale giapponese; d) . le ragioni
di ordine sentimentale riallacciate ai
principi dettati dal shintoismo, dal ~onf ucianesimo e dal ·buddismo: ricordo
dei morti, riconoscenza verso il passato. amore per tutto quello che è stato
costruito dagli antenati e l'imitazione
degli altri piuttosto che la distinzi~~e.'
>ono i valori morali della semphc1ta
ugualitaria che caratterizza nel suo insieme la v:ta materiale dei Giapponesi.
La maggioranza dei Giapponesi è an·
r or oggi fedele all'abito. nazionale co:
stituito dal kimono; pero, anche quelh
che vanno in giro vestiti all'europea,
appena rientrati nella propria abitazione riprendono il loro kimono. A ~:
ronda delle stagioni i kimono sono p1u
o meno spessi, ma per i Giappon~i. è
>egno d'eleganza portame parecchi mdossali l'uno sull'altro. I kimono del_le
.-lonne non differiscono da quelli degli
uomini che }>er una maggiore lunghezza delle maniche. Completa l'abbiglia·
mento una specie di cintura, detta
• obi :., che è lunga circa tre metri e
alta una decina di centimetri nell'uomo
• una trentina nella donna. La diversa
fo rma del nodo che si porta dietro sta
arl indicare una divers{l età, condizioni'
a
a .'~'!uru di un~ mulio di H. A. Eidi1Uinn 1ulk termJla, appar~e 1n un rtctnù nurMro del ~rwdk:o
&trmtlllico c Da. Rtich •· induce od alcune rifles•ioni di coralltrt rauialt che ~mbrono atili.
ppuurw sw. t fouJor w conferma, che le termiti rk~no a diltruu re compl«UrMnle e in brti imo t mpo con1idu w li quantiiD di le~ che fuomo
ahllia mtl o in op ru n Ile abitozioni, borace~. poli. per tra . l niÌIIÌOnÌ Jtllrich , tTU II<fi Ìnt ferroviarie, nonchè O&ni aftru
10 tan:o or&anica, com carta, ttuili, cuoio, ecc. L'ouiviiD clu•
le trrmlti IIIOl&ono, con la loro enormi' dil/wione ifl tuuo il
mondo. upruUulto 11 Ile U>nt tropicali, òstaco/4 M~lrMntr
fopt ru d lfuomo t rende indilp tiJQbile fimpit&O di ferro.
11m nto rrl altri motuiuli non uUaccobili d4 quei formidabili
di trullori. là do vt- ,tarebbe invtce pr :io1o fim.pieso del /t' ·
snum .
8 n A peraltro le termiti 1itJno cod nocive olruomo, euc
l liOl&ono una Jun:ionc utili.uimtJ e indi,petUGbik nell'econ mill drlla natura. Dotate COIM ono di tM::i di!ellivi che
CQtiJf!nlOno loro di a simiklre la cellulo1a, non recano d4nno
alcuno al lt&nanar ,,ivo, cioio a&li alb ri e aUe piante, mu
nlla ano olo il lesname morto che ,; jori1UI nelle jore1te
h1 r~tltituiJcono immediawmente alftconomia dtlU. viiO.
col ricMlo in polti&lia adatla per lo uJèluppo t U. crtlcflo
di &ia~VJni plnntc. o l, per merito loro, non e~ilte nei tropi i il proM ma d Ila dimu:ione t ri.mmo in circolo dt&li
ull,flri duti, liti rami i# riliti 11 delle Joslie &ecclte, problenu}
impoMnt h i11~'f!CC deve riJOIWJrt con altri tM::i l'uomo
eh coltiw Jor ,,,. i11 r &a'oni Otre! non a&il~no le termiti.
Ma t'llnlamo ullu rònJidcra:iont che più ci intere~sa. Lo
t rmit - dic rautor - non può condurre ÌIO asociale.
, iJolatu, Jini r pmlo i11 malora. sia pur nelle tni~licri
condi:ioni di itu . lA! sue ~rundios opere 1ociol'. il suo me.
ra1•i~lio o contributo alla propria comun.iuì. o~ l'effetto di
ÌJti11ti tffditori, onrht r 14/i !stiMi mostrano talora una certo
pia ti ità cd un certo spirito di adauamento. In ciiJ ri.siedt
il mistno tiri/a sua t.ti.st n:a. ptr cui lo ttrmitt non ho bi.so~110 di rs t~rt corrionJ.ota, in qUOIIIO comboue bot~lie '
guerre ttUa ~ n roli. ctrÌ!Il COJiru:ioni complicote sen:o in·
!i!,lltJri, ~ t.r ita. sen.:o cultùro a«raria e sett.:G upcrti r/iri~ /Ili, un'a«rirolturo ohamtntr u:iluppam (coltitwado per
tmpio IU siNlli di l !"om do lei mittworMnte di.struUo, i
Junt.hi di cui sì mure). E l'autore conJinU4: c Cli scienziati
ht~nno inulilmfllll «l'COlo di coprire Olli! ri.siide. U. mente
diN'IIÌt Jtollo
uto d111/e Tf'rmùi, quale int Uip~~:a lUpe·
rÌ(W' ti• ..,. i pi n i t' n11 diri'-e l'e u:ione; e .tGhÌ ;ltlllik clte
L
Bisogna condurre una lotta implacabile contro i meticci che
tenta ne di turbare la serena opera dell'autentico popolo italiano
co/Uinuino a cercare, pe~ IOk imelli&en:a non esiste. Le
Stato delle Term.W t un orpraùmo inGAìm4to,· rf!G!Ì.SCt! :~empN
nello stesso modo a tuUe l.t! · in./ltun:e del mondo cì.rcostGme;
un suo sviluppo ulteriore è solo possibile mediante altero·
:ion.ì df!il'istinto, c~ pu nwttun.f!tùi delle carot.teristiche e~·
ditarie, effett.uo.bili solo entro lunghi pen'odi. di tempo. Nel/~
sua vitq e nella sua ,,:talità, lo Stalo delle Term.ili somiglia
organi.smo policelluiare, nel quale ogni termile t una
ad
celiula :..
·
Tuuo ciò è molto ìn.teressanlc, come il sapere cM vi son.o
due raz:e di termiti, eli-stinte solo ~r le diverse facoltò a.ssi.
milatrici della cellulosa: una che si nutre dei funghi collitJati
sul legname mort.o. poltJeri::ato, un'altra in.t•ecc che in.gc'rìst.vo
direttamente il lt!gn.o e rics~ oJ eu~ imilare lo cellulosa per
virtù di microrgan.i.smi ch.e ne colon.i:;;ano l'nppara.ùJ digerente, mangiano 'il legno e lo rendono diguibilc e nutriente
per le termiti. L'una e l'altro razza, sia pure per tale a.spetto
diver.se, hann.o in comune le spirito di organizzazione e' di
associa:ione, le t:irtù. battagliere, costruttive che - dice l'nu.·
t.ore - provengono solo doll'i.stinto animalesco, ma che a
mi.p parere, olfrono t.uJJavia esempio degno d'imit&ione a
ra:ze umane che si .ritengono molto più progredil.e in m4/.tlrÌ4.
Sarà i.Jtinto animale: invece che intt!lligenzo civik ~
quello che noi pouediam(), ma è perciò apputùO, perchè -~­
genea, spontanea. non soggetta a discussioni e filosofie, ù'llll
forza immane, irresistibile.
Si è giustamente detto che l'ltalian.o sembra possedere dut
volti: uno è il volto del guerriero, erede deUe virtù romane,
dell'uomo dallo volontà salda c teruJce, dallo spirito eroico;
l'altro è il volto dell'individuo indisciplinato, che tutt'al più
. .~a IWJere un'abile marionetta parlante.
Quanta maggiore itùelligenza mi sembra.no rivelare le ter·
miti che sann.o compiere iJ proprk1 dovere ra:~ cosl spon·
taneamente, non solo sen:a discutere, senza guide apparenti t
sen:a capi; ma che, per la verità. sono guidate e comandate
da quella inteUigenza superiore, di origiM divina, che ~ lo
narola d'ordine della ra:::a loro .
· Quanta mi~re intelligen:a e quanta bestialità mi sembra .
no. invece ri,velare quegli Italiani (pochi ma fastidiosi e um·
pre fra i piedi) che incoscietùi od estranei per MJngu,f! di altrt
ra::e dalla 'nostra diverse, o per .sangUi! , misto d'incroci, si
ritengono lt.a,liani veri ed autetùici, .superiori al tipo autoctono,
e sono invece immigrati, inlrusi, ribelli, nemici 'nostri. Tan.U
cose fan.no a contrasto del ptograrnma nazionale, cioè del
programma impe-riale, tante altre TU! tTYUcurano che a quel
· programtn.o. 1arebbero utili; ed int~ce d( euere td agire con-
un
Tatto ciò rhe eli più srtiUJ, di più p.J.ico, eli più a.fow.,
di più r-ol&artrll'nlt sptt:criGtioo, cvniorristico c palosnsaalt.
il nostro lllt'llrciflto MJ produrre, o/Jioro ,. PJJI,.-uill in· io/;
rircOstllnU, OKUTQ C' turba, ~ rapporti ~rSO sii aUri pop9li,
t • manijt'sla=ioni tltlfil4lianità pura, quelk clat tkritiGIIO thJ/e
.it. -:ate t rl'ltr ·mttn;ioni dtl popolo noslro, d4L Sllo eroisma
e dall'onesta lt10ltà. Così fu ntlfaltro elopo!f~otrra; ~.ù minaccia di avwnirr: dopo quuta st in tempo non ci mtlkrt!mo
rimedio. Bwtt:rtbbt addtntarli come k termiti janb~ro M.
in mnw a loro, fiorisse un meliccilllO c:opan d! j11r cose di.
rerse ed ostili al/'i.,tinw fU!Iurale della ~ptcie.
A nostra Jortuna , la ~rande mOIMJ de&li llaliani luJ, come
lr: tumiti. un SIIO Jnmo istinw r~ flra c:ondotts a crtore il
fwcismo r:d a crt~are l'Impero. che la &uida ne&li er.oùmi t
nri sacrifici sublimi, chr: le prescriiH' di rodere, polveriz;tue,
Jiserire il ltsnamc morto. per coJtruirtl con tenocia ine.wràbilt
il proprio avvenire.
,
.4lla radiu del p~oblema, nt~ Jatale diÌ:tnire, il mtticcùuo
dunque non potrebbe t' non potrà nl4i prtt>alert, USO· è però
intanto u11a hrullùra a11lit>stetica sul puro volto dello Na~nt,
~ u11 rompliu. anche st it1coscientt e inc:onMJpevok, di COn·
11ire11::a co! nemiro. è un elemento difjimot.orio dtl nostro
buon nomt, Ulltl causa di corruzione e di squilibrio .
.St anche po.<siomo stare lr.anquilli che non prevarrà, è Jo.
••now 11Ut'$Sitù di chi sente e comprende, addt~ntarlo, c:om/,allt!rlo ·"'nzu trq,ua. ptr nostro istinlii'O impulso razziale.
u. A.
L'lllltUi thtll 111111111 1 4ftll lietal. catatttflstlu Ylftt raulllt detll
111lldll ........ clewt rlwfvlft 111 MI. 11 , . .. . _ ,.naa.. la rau1
llllltlll • ..,.. scerll
/oriTU! il t'Oraller•· ,/,.1/o no.tlru rtu:o, q.Wtidianom~nlt opnano
inlroldlftt il prot,rt~uo nu:ionalt, , ; natUono di trot·rrso
ullr dirtllir•r lfHllllonct di'l jl(tpulo, ,. COlf molta prtsuntuoMJ
~piritosaf(&inl', wn "&oùtic·o Jurkrio, parlano td Of(Uconfl, cri·
1k11nt1 e irriJt~no, in Jisprrsio dellt idftlliiÒ mi&liori e più
·~m/t~tmi cllfislinto ru:ziole. Sono i mtno fl 1embrano i più,
.wtw i ~f(liori 11 •i credono i mi&liori, do11rebbero u1er &li
.•rltialli r ,; atttuian.o clantltllillflmtnle a padroni GliOMi t
·'fH'tll'dllli.
.
Tunlu prù ~ tliJ/ic:ilt 801/C'rllart un popolo per quilnto più_
I'IJII ,• inJiJC·ip/411ato t ptr quonw nafiiiO pouitldt il utperior,.
i•tin111 ra~ ia/,., Tonlv più t ne«J.'4rio }rtt~~~rlo t pidarlo
quonlv più ruo rollliene i:lf'mtllli rllralltli e Ji~rdi che si
r,du11o intrUif(l'llli ~rclr~ irrtquirti e anlo&onislici.
1.'/tu/iallo r·f'ro .tnrd tonto più a~tro e aultnhro per qrumlo
,,;ù lf'lltirù '""·'i~tihilt~ l'impulso ro:ziale di condurr,. una lo~ll
implnmbì/1!, Jt'll;ll qunrtirrr. per liberare l'or&anismo na=io·
tllllr. JIIIIIJ ,. /allim, da qul'l/11 minoron:u pat11$Sila, Utrholenlll
r ·"''"iona. rhot t'l'fio hta più ptobohiltt t~ri&ine da~/i incroci
..jNf(f(iti a/fanG~nrfe e clr .. può impacdarr., Joru a11clu! cu.w·
yirf'. nrl prouimo e/omoni la llo&lfa OIC1!MÌOIIt. imperialf',
n11J1r ti,_; rf'QI do1111o rol haloccat~i llfiÌ loKAI al/ori ptrrW·
1J11Ii, nf'llf' l'tx:ijr~oni allonni.,ticlrt ., JGJiricllr, ntlle olli·
ritcì nt~llnmtntf' ctJnttarir a qul'l/f' ~ptt~Jiclre Jr.l tipo r~inlr.
1111
ÌIII/ÌtiiiO .
l: r~;ionr d,.l,.,crin di trtn ~r~a~lia lÌ l!f'Jr. !ÌIÌ ;,. l'~ ma ·
più anrllta r più nf'ja.tlu .•i rit'f'lo qt~.uulll filali• ti~t o C:OII ·
ltttlo. 111 poN' od in ~~rra. COli Òllrf' ~tt~:!olli, IMIIO tue "K'fflli
111l injf'riori . .4/lora qt~rlla miltOrall:fl .w.,_ · J. 'o&lilfl •Ile
trruli:il•ni ari'Ìlf', lkJ "" ~ran do /ott! • neetkrsì Ìlt IIM':zq, flfl
Hrro~r~i In lltpprtJt.ttloiUII Jrl popolo iMiiMo, s .farti /•"'.
lr p1Ù mllrrltianl' '"""" Ji!'frt .
...
della
Molte volte è stato affermalo che la runon è soltanto -una realtà b iologica, mo
anche JPirituale. S'è tentato di sorprendere
l' essenza di questo spiritualità della raua
attraverso l' indagine delle memorie umane,
del patrimonio religioso e psicologico che,
assommali,' costituiscono i valori della etnia
e ne segnano l'i ndiriuo nel campo del
progresso, ma nell'opera di difficile ricerca
venne 6mOrrito, come Jf)esso accade, il movente principe ed alla sapiènte penetrazione scientifica, intesa a restituire nel loro vero aspetto le radici degli atteggiamenti razzial i, si sostituì la speculazione personale,
più o meno artificiosamente piegata da concetti teosofici o teologici, nutriti dalla coltu ra e dalle preferenze intrinseche dell' indogolore.
Sembro luttavio che del coos dei ricordi
dello stirpe, dolio mossi!! polrimoniole ereditelo in funz ione della vito vissuto nei tempi di primo.. traggano form!Ì le nostre reazioni spirituali, le nostre simpatie ed anlipolie istintive, i legami più o meno intimi,
in una parola tutto un mondo sotterraneo
imprecisato, che altri, come l'ebreo Freud,
volle esplorare 'servendosi del metro di una
delinquenza oscura ed innato (proprio del
resto della sul!! razzo), altri, come il Wundt,
cercò in modo vano di .costringere in formule motemoliche apparentemente p~rlette.
Attualmente .- lo preistoria.. consideralo ilno o ieri una scienza morto, indirizzata 11
scrutare reliquali arcaici, lo cui classificazione ed il cui studio non avrebbero dovuto
moi trasformarsi in storia, mancando le ba~ i
condizionatrici, si riveste di un significolo
nuovo, mette in luce uno spirito creotivo
sorto da necessità di ordine ml!lleriale e biologico, .giustifica infine i presupposti psicologici dello nostro odierna esistenze.
Non -abbiamo qui l'intenzione di tracciore
compiutamente la preistoria dell'umonità in
tale senso, bensl di delinea,re in breve, farmondo la nostra indagine sui documenti oflerli dalle epoche aurignaziana, moddaieniona ed aziliana, un quadro dello sviluppo psicologico d!tll'umanità mediterranea
del tempo, la quale, e~sendo rappresentata
in massima parte dai cromagnoidi, può essere considerala come l'anlenl!lla delle a :tuali genti d'Europa. Da detto sviluppo d .pendono gli elementi fondamentali della
lulura " civiltà ,. europea, perchè se il prograno civile ha indubbiamente arricchilo la
mente umana e se dal bruto ·di Neanderthal all'uomo di Cro-Magn~n possiamo notare un'innegabile evoluzione, non è meno
vero che lo strato più profondo delle nost re conoscenze e delle nostre verità rivela te si riallaccia con il ricordo della vita dei
le.npi arcaici, fluita a noi dai progenilori
•ll roverso l'immarcescibile tronco della
stirpe. (1).
Queste forme, odiernamente celale dalle
dorolure della speculazione filosofica o leosofica, costituiscono il patrimonio più intimo delle raue, raccolto in schemi relig iosi
•n ete più evolute, in formule pseudoreligios e o magiche in epoche p iù remote: cosi
a
.Une pitture rupestrt del losclmenl, che re((lgure une scene dt denae: gli spettetorl, In
grlft per1e ctoMe, battono Il temp . con le meni: nel centro sono l denutort mescheretl
de m6nlldl, l' Insetto venereto come Il dio beneltco delle trlbl'l
i sacrific i, il tabù, le vendetle, le espiazioni, la parentela con gli .tnimall, che danno
materia ed Interessanti c.tpitoli d i Indagine
·religioso, specialmente presso i primitivi, si
svolgono da un programma stabilito di conlemplulone- e di vetuluione delle forze fenom41liche e delle possibilità attive dell' io. (2).
Le psicologia delle preistoria, fondendosi
su inconlroverllblll dati di fatto, rivela le
formazione d i un mondo di credenze, di
usi e di costumi che er11no suplnemenle acc~llali senza motivazione, mentre Invece del
paleolitico superiore In poi è possibile scorgere l'esistenze di 11spettl, diciamo del pensiero, che da forme elementari originano
modelli più complessi attraverso un processo d i caratterizzazione e differenziazione
successiva.
Lo sviluppo psico-spiriluale dell'uman ità,
stando elle documentazione che l rellquall
preistorici cl offrono, si prec:ls.1 .tllr11verso
cinque t.tdi principali, ognuno tale da informare un gronde periodo culturale : dd
un~ rappresentazione magico-totalitaria dol
cosmo (epoca mouslerlan11), si pane elle
sviluppo d i en11 (epoca eurignaziana), indi
ella visione animistica (tarda età maddelenian.t), alle credenze nel mondo ultralerreno (età aziliena) ed infine a ll'lmag lne co·
smico-mltica del mondo (culture cempignane e mesolitiche).
IL MOHDO STUPIFATTO
L'alba dell'umanil•. o, per meglio dire,
di quell'umanità pen~nte che ha lastlato
lraccie d i sè e che sola · ci può Interessare,
ci meli• d i fronte elle stupefatte conlernplozione d i un mo.ndo terrorizzante. Nell'uomo primitivo (paleolitlco inferiore), la mentalità dual istica non pul> esistere. come del
resto non può trovar luogo nel b imbo. Per
il fanciullo e per l'uomo aurlgnulano •gli
eventi esteriori (f~rz e dell'unive"o) e
quell i in teriori (~lfivit• dell'io) Il fondono
ed offrono un'unlce lmeglne del cosmo. In
virtù di un proceno f.tclle ed lntul"l,' l'energ ia dlnemlc" dell'lo viene lreslerile el
mondo fenomenico, che si trova cosi eutomellcemente dotato di volontll e di pensiero. Oueste attività della mllerl.t brute,
trasformate In essere pensente, deve, nelle
mente del primitivo, eserciterai necessariemente sulla meno umeno In ottegglemenll
negativi o positiv i, e che le pratiche mo1glche riusciranno 1 piegare od e fevorlre.
Oulndl, lo magia, strumento spirituale
dello1 prime e", carelterlue le epoche ph)
antiche e si polarlua sulle due grandi necessità dell 'uomo pele'olitlco : Il cibo -. l'a.
more.
L'uno e l'altro muovono dallo1 atessa "anan .
che " psicologica : Il cibo • offerto dalle ca;..
cio, la quale è d1 riflesso Il tostent mento
della vita, l'amore • Invece Il donatore ' del•
la vita, Il continuatore di ess.s nel futuro .
In funzione di energie (mogie) lmilelive e
simpatiche si risolve In tol modo Il proble mo
delle vita : l'an imai' oggetto della pratica
venalorle viene fmilato dall'uomo-éGccielore, che rapP.resenle, anche con · lraveslimenh,
fedelmente le n.tlura In un primo tempo,
mentre In un secondo momento l• cattura e
l'uccisione simulata · delruomo-enlmale trasferiranno nell• realtll Il buon esito d e llo
ceccle.
La meulma perle delle pltfure paleolltiche ritraggono appunto scene di caccia nel
~nso wddeflo. Figure d i ·en1mall sempre
più tecnicamente perfette si trovano nel d iB•rfimentl nencesl delle Glronaa (cavern e
d i Pa lr-non-palr: bovrdr e stembecchl), delle
Dordogna (Leussel, Pechlelet, ov'i' fltratle la
lotta tra l'uomo e l'orso, Les Combarelles,
ove sono Incisi con r.. llsmo Il leone e l'orso ·delle caverne ed Il memmulh, Font-de·
Gtume, ove è rappresentata una process ione d l b isonti e di mammuth, Teylat, ove sono docum ntall danzelorr fravestltl de Cl·
mosci), dello Vonne (ca verne del Trlloblle.
Ili
ovt ti trovano graffite le lmeglnl d i elcunl
rinoceronti).
Ancore plll ricche tono le ceveme del
"rer~el, deliA Spegne stlltnlrlonelt • cenlro-orlentele. A prttclndtrt delle femott
grolle dii Trolt Fr.rtt In cui ti rinvennero
documtnTI èll meg le tlmpeflce • le figure d o
un mego lrevttlllo de cervo, preuo Ovlt ·
do, nelle caverne del lllndel, t i trovtn d ipinti bltonll, 1 Lourdtt t i tfftccleno 11111
~o~om l n i ctm~o~lfell de cervi. 1 tclnt d i cecclt
magica tono reperibili nelle grolle d i Monlttptll l Il cevello trova potlo, oltre che In
n" 'lltrot) •liri luoghi, 1 Le fllt ltgo (Senland~) td 1 M noultt (AIIt Garonna). Trol~
tcl•mo tppotlttmtnlt '- cevern• d i Alleml11, ••plortle del lreull, VIli mlnler• In propotito.
LI ICUIIIIrl deponi lnVICI In f1v0re del
stcondo elemento citalo: l'tmore. Le ti.,_
llltlle che ,.,.,_.enteno donne, rlttltnll ti
periodo 111rlgnealtno (Vtntrl d i Lt~pugnt,
S.vlgneno, Wlllendorf, Mille ecc.), SI cl
p rleno d i femmine In cui lt tlllloplgle •
KCtnlll la, cl d lmotlllnO tncht Chi l~ p!rlt
plil lhlporlenlt non • Il volto, •PIN"' ebbo&llto, ma Il corpo, rlcttlecoto d i re 1 quindi di fecondi ...
Lw figure den11nll delle Spegne orientel•
cl offrono ellrt prove ne ~ riguard i dtllt pr..
Ile• venetorlt; le den11 nttcl de uni ntct'"
slt41 dtll• cttcle td • motlvete de un pr..
tllppotto d i mtgll tlm,.fkl, JNrC~ OCCOI•
,. gereggltrt con l movlmtntr dell' enlmelt
,., rl11tclrt 1 sorprtnderlo 1 ed •bbttttrlo.
Ore, le vile vlu11l1 del primitivo Ire gli
enlmell, le ~uhltnl lmllea lont di utl,
netti prttso quegli tntlchlulml enttneli nostri li convincimento di une rtlulone di
""'"' Ife loro • le bestie: si glusllflce cosi
11n nuovo •lfNIIo pttudortl~loso, Il tot.llllltno, le cui menlluttalonl conflulrenno
lntvlttbllmtnle ntll'ocuno citi ptogrtuo 1
vi p1rm11n1nno steblll JNr millenni. Infetti,
Il plil enllco tnlrnelt toltmko, Il blsonlt,
vitto enche etff1vetto l'eliotropie ct.l toro
o dtl bue, prt~tnle de Fonklt-GIIIIM •
ftt l,..non-peir td Alltmlre tlle Mldtlelne,
rìrt11n• nell• religioni mtdlttttiMI primi·
ve-
••
llve • w41 potsirllle rtpefirlo in Indie (vec-
e• JICI't), In EgtRo (but Api), 1 Crete (cul-
lo del Mlnolturo), dendo origine • non poche fevole mitologiche, de Ztus lresfonnelo
In loro ello slttto tnimelt condottiero degli lltli.
Il ftnorneno che più ttrdl produn•. menlfttlulonl Imponenti. le morte, proVoc. Invece pmto l peleolitkl recentl ,...
aloni modeste in virtù dtlle vlslont megice
del mondo.
Il p~lllvo, pur men-tttndo le vile degli enlr11111, pur euisltndo quolldiiNmenft
ello spettecolo delle morte del 1110i simili,
non concepite• le morte come un~ spegnimento del fenomeno vllalt, "'" come un
cengltrnenlo tceldenltle: l'uomo o l'animal• colpili 1 spenti contlnueno • vlv111 in
funz ione d i une lmrnortell" megica. Le conctalone monistlct del mondo pttmant fino
1 quaallul:t&.l'e" rneddtltnlane: Il cedavert
continue td ICCUSIII gli situi dttidtti •
gli situi bisogni proprii· della vita: cosi l
morti sepolti ntlll CIVIInl, comuni
tbltealoni, Yl<ino al fuoco, JNr lmptdirt loro
di ever freddo: attorno td eui sono le loro
ermi, l cibi, le btvende, gli tdor,_ll che
r.onftrlvtno Il rllitvo delloll JNnontllt41 •
dei velorl tocleli. Il cedevtrt vivente, co"'' dict lt. R. Schlmdt, 111 mllto In cond itlonl tell de YIVIII l• sue vlte )IOtmlle,
dipinto d i rosso per celere il cereo colore
dille motle.
IL MONDO DIMOMIACO
Il passeggio delle visione meglco-totallt..
ril del mondo Ici un• concezione enimisllca
non evviene, com'è nefurtlt, confempor..
nllmtnfe su Mlt le •lecles rnediterrlllll •·
quindi cl è d itflclle preclstrt netfernenfe
ne1 tempo une dtlt Slpllttrict: E' c~ pe-:
~ chi le pr•ui rìltglce non CISII per questo, me mute indiriuo. Appere dissolute le
unit41 corpo-enl-. 1 si costlllllscono progrtuìvementè due· mondi di inlrln~~eo , ..
lort opposto. Le • 111111na belVI •· per usa,. un'asprt~Slona loscolilne, in funa ionC> d i
millwrlt .,.,.n.nu l f t V - tppriUO l'tr•
lt d i SCNI- rio l d i disflngu~re lt voci
intttne de quelle 11fltne,, skc"' il cosmo
indiviéfutle • quello '--nico li JCindo.
no nef JNSseggio ~leto cNI IMddef..
nitno •lrllliÌIIIO • gli aspetti delle IIIOrtt
vengono vefullti ~ meggiore profondif41:
non si pub più pttlare del • ctdtv~re vivente •, perdM il • morto •· mi si pessi l'espr~~sione lpfNrent-te ltpelluiefY. taJ11 di lppllf-.. 1111 vita. MI l'Ilio di emo.
.11 cht _g_
il ~ IVIVI indotto i peleolifici
l . COIIIIIVIII ptiSIO di ~ le spoglie eMI
defunti, ore, impossibililtlo • ~
nel prlllnlt r lttiviti vile le, si volge in modo 11nsibile 1 fresferirta nel fvturo. ~
ponendo un'eltivifi psich~ prallislente
nell'individuo • fele de non poter IISifl
distrutte.
Il complttso proe1110 di cui qui in succinto ebbiamo traccillo le gentil per sommi cepi1 cl _. sveltlo dei metodi di lnllftll..
aione. · Vtno l'inizio dtll'epoa ezili1111 Il
seppellimento · non • più totale, me peniale: non più il corpo, me la sole 11111 era
stinuita degna di inumazione. Il che ci eutorina O. prtsuppone il craniÒ come il nucleo principele del corpo, la perle piil nobile ed ttllnzitle, non solo in morte, ma
anche in vita : le faccie è infatti le lede
dell' tsprtssione individuali, il ctrvello . un
organo radiante ed emenafort di attività
psichica. Siamo di fronte al riconotcirnenfo
di due forae distinte nell'uomo: una superiort, , l'altra inferiore.
Sorge cosi l'.oscu11 11nsazione dell'anima 1 con· tua ·,i formano il regno dei morti
e l• credtnll negli spiriti, peréhè l morti
ora non vivono più la vita quolidien• ·1 comune, ma una vite particolere'· tci111 ·de questo mondo, caretterinafa da neceìslti eh•
via via si diff..:enaitno da quelle so11te.
Il. mondo stupefatto · dei tempi ptleolitici,
il cosmo di animali, di piante 1 di '·cose
ptntanll 1 parlanti, s'è frtsformefo in' una
rtgione popolate di spiriti (demonl),·_che_sovrintendono In btne td in m·a le • 1utte le
allivilà dell'uomo td 1 tuftt le menif.itaaioni naturali.
Le credenze megiche JNrdono l~ loro .immedieteiza è si costlluitce le .certezze di .un
• di li • non meglio taenlificato, che ha
valort solo in quanto può lntrometttni nelle cose terrene.
Con il -nuca. li stabilisce definitiva·
mente un'imagine cOÌrnico-milica dtl mondo
• col neolitico eppejono .1 primi -culti mi
in etile ipeffeli ild entit41 diunoniadt. che
da tovrintendtnfl
fora• naturali si ldentilichttanno nel lento fluire del civile .progrtno con le sltsll nalllre • con l• sue
manift~laaioni, aprendo éosl le vie el simbolo ed ai milo.
Dai brevi cenni che prec;tdono rit!llfl In
tal modo chiare l'imporftnze della ftsicologia della prtistoria: ditcipline nuovinllna,
che promellt di offrirt tll'lndegine sctenllfice un vesto campo di ttploreaione n6n solo nel roguardi dell'evoluzione · delle mente
uman5. ma aneliti nei riguardi dell'eredi!~
della rana.
•Il•
CLAUDIO CALOSSO
(l) Un'opera londCJ~Mntale in ·tal """" ha seri• ·
lo R. R,. Sclunidl : • Der O.lot det Von.il .
Berlino, 19S4.
(2) lndiriz:oalo a tali ocopi, un allclocinanle alu ·
dio. documentalo in m.."<<o minuru·mo. ma 1mi·
Ialo ai popoli di cullu,. primit;Ye altu.almeate or'
•enti, • alalo condotto da H. w~. nell'opero
• Soclet6 _,.,. primit;. . . {Collez.. d! Storia eia!·
'- Reliqipni: a ~ura ~ Il Pett=ni. Boloqnal ,
'
Anche nella lontana e sterminata
lnda, che vive ormai le sue ore deci-
'-~n 1 ·suoi nu~rosà' figli David
emip (o fugì?) nel 1832 a Bombay.
lvi fondò la Banca David Sassoon
6ive, Kli ebrei hanno svolto una grande
attività ed hanno fatto sentire varia·
- Co., che. doveva poi diventare trista·
mente il loro influiiSO.
mente famosa per i turpi wmìneroi
Secondo alcune fo~ti ebraiche ( 1.1.
spesso incompl~ e contraddittorie,
cui .si dedicò.
sin · dagli · inizi del Medioevo e forse
David Susoon infatti ottenne l'ap·
anche prima. i giudei sarebbero venuti
palto· dei traffici dell'oppio ~ Ciap·
a contatto con l'India, dove nel cono
pone e con la Cina. E fu quella la baa~e
dei secoli si sarebbero inSediati in di·
sulla quale egli edificò la sua enorme
\-ersi luoghi, costituendo delle impor{ortuna.
tariti comunità.
Sf.naa adde~traroi qui nei partàc:olarl
sul c:om_mercio dell'opeio, 1\llle trePresentemente ci sono in India ebrei
c bianchi :t e c neri :t o più P,opriamen~ conaegucnu aoci_all e paicbiche
mente c bruni :t.
che tale droga ebbe a produrre ~ui po·
poli indiano e cinese, aulle famigerate
I primi · sarebbero di pura ruza .
guerra che ne derivarono con la Cina.
ehraica, ed· i secondi di o.rigine mista.
Gli e~rei c neri :a si differenziano apbeati ~ire che. nel 1864, Da vid· S.saoon
pena dagli indigeni della costa del
morendo era · uno dei più ricchi no·
m~ni di Bombay. Erede prinèipal~ del·
Malabar. Gli ebrei c bianchi :t, malgra·
la còapicua -fortuna fu il figlio Albert
do la tanto decantata solidarietà raz.
ziale, si tengono però a debita distanza
Abdallah David, nato à Bagdad nel
dagli ebrei c neri :., con i quali non
18Ut, e morto nel 11uo castello a Brigh·
mangiano mai assieme, nè .contraggono
ton (Inghilterra) · nel 1896,
matrimoni.
Va notato che Albert Abdallah, con·
siderando !e po111ibilità fi:Jture d~l
Agli ebrei . c bianchi :t appartengono
i cosidde~ c ebrei ger060lomitani • di
commercio dell'oppio; eh~ suw itavo
Cochin. :· quali si compongono di giu·
lu\us Danlel lnaca,
ormai indignazione -in ·lutto il mondo
nome di Lord leadlng, che lu Vlcer• delle
civile, invei ti il suo patrimonio nella
dei europei. e Cna parte dei c: Beni
Israel • di Bombay ». I c Beni lsrael ,.
Indie
le.,dilura del colone.
Egli poi, per mostrare il suo attaccamento quale c cittadino
formano la maggioranza della popolazione ebraica dell'India.
La loro origine è avvolta nel mistero. Essi parlano il marathi inglese • alla Cua r~gnante. chiamò il figlio Edward Albert ae·
e J'inglese.
condo i nomi del principe di Calles e del principe coneorte.
Edward Albert ( 1856-1912) nacque a Bomhay. Ereditò il
Oltre ai gruppi sopra citati vi sono in India ebrei originari
dalla Persia, da Bagdad, dall'Inghilterra, dalla Germania (spetitolo di barope dal padre, apotò nel 1887 Aline Caroll.ne Roth·
achild, figlia del barone Gustave de Rothachlld di Perf&i 1
cialmente dopo l'avvento al potere di Hitler nel 1933 e la
adozione delle note misure razziali) e da altri Paesi. AttuaiPer lunghi anni fece parte della Camera dei Comuni. Fu an·
mente essi ai sono annidati principalmente a Calcutta e Bom- che amico di Edoardo VII. La figlia Sybil aposc) il marchde
bay e vengono stimati 21-25.000 (2), fra i quali 15.000 sareb·
di Cholmondeley e penetrò cosl nell'alta nobiltà inglese, e il
bero Beni Israel.
figlio Philip Albert Custa'Ve David, nato nel 1888 a Karkur ln
India, fece una brillante carriera.
Questo è in èoetanz8 il quadro statistico-razziale degli ebrei
in India, che certamente jn confronto all'enorme popolazione
Dal ' l912, infatti, appartenne alla Camera dei. Co~flnl, nella
di quel Paese non costituiscono che un'esigua minoranza.
Guerra Mondiale fu segretario privato e iapiratore 'j>olittco del
Tuttavia i giudei in India, particolimnente- quelli prove· generalissimo Hai«, pOi 1eparlo parlamentare di Uoy~ GeOrnienti da Bagdad e dall'Inghilterra, occupano posizioni invi· ge. Dal 1924 al 1929 e dal 1931 al 1937 fu sottotegretario
diabili nel commercio, nella finanza locale, nell'amministra· al Ministero dell'Aria.
zione, nell'industria, nelle profeslioni liberali, ecc.
Spendeva nei futoai ricevimenti grandi 10mme, che gli ve·
Smza fare qui molti nomi, basterà accennare alla famiglia nivano dall'India, dove eaercitava quui Il OlC)nopollO 1ulla tee·
Sassoon (3). I SauOon nel XV aecolo furono costretti ad aihlra del eotone. t morto nel 1939.
emigrare dalla Spagna. Si chiamavano lbn Sh_oehan ~ .in
Altri numerosi dlacendenti di David Sauoon hanno· Merei·
seguito, all'apogeo della loro poten%8 econom1ca aoqu111ta lato ed esercitanO la loro attività in India.
alle spese del popolo cinese eon l'oppio-ed in~o con l'oppio
Parecchi ai aono truferiti a Scianpi o ai sono recati i11 Ame·
ed i) cotone furono appellati i c RothschiJd dell'Oriente :t o rica in questi ultimi anni. Vanno però partieolarmente hotati:
i c RotabchiÌd indiani ». Dopo aver soggiornato in divene Sir Ellice Victor S...oon. membro del Cotl•i«llo les'illativo
dell'India .4al 1922 al 1923 e d,l 1926 al 1929, e 'Slr Jacob
città dell'ex-Impero turco, si stabilirono infine a Ba~rdad,
dove Duid Sauoon, il progeriitore del ramo nobilitato in Eliaa Suaoon, presidente delle comunità ebraiche in Indi&.
Ma P quando la pOten&a dei Suaoon era all'apice, un altro
Inghilterra, nacque nel 1792.
1'7
Dovette dkhiarare bancarotta. forti somme che gli erano
affidate andarono ~rdute. Per co~ ii ebbe la
aua eeduaione dalla Borsa e l'apertura di un proct4imeato
penai~ mai coodotto a termine, contro di lui.
l!aaca fuw dapprima io Germania, doYe lavorò nel nesozjo
di fam~lia a Magdeburgo ~r far lÌ che il losco affue borai·
Jtico di cui era stato protagollÌIII Yenisse d.i.meoticalo. Il che
riuaci a meraviglia. Difatti pochi anni dopo si presentò di· nuovo a Londra quale avvocato. L'ex-mouo non avna frequentato
un regolare cono di atudi giurimei.
Divenne in pocc tempo uno dei più celebri avvocati. Nel l904
quale liberale fu eletto deputato ~r la eirco~riziooe di Rea·
ding. Nel 1910 d:venne Solicitor-General. Dal 1910 al 1913 fu
Auorney-General, ma già nel 1912 quale primo Attomey-General ebbe u!Ueg8io nel Gabinetto.
Pure euendo implicato nello scandalo sorto intorno al monopolio telegrafico affidato alla società Mm:ooi, il Governo
lo nominò nel 1913 Lord Chief Juatice, carica questa che tenne
fin o al 1921.
fu egli che io tale qualità inviò al patibol.o l'eroe irlandese
Si r Roger Cuement. Seguirono altre onorificenze ed incarichi.
Nel 1914 ebbe il titolo dl barone. Nel 1916 mvenne viaconte e
nel 1917 Earl of Reading. Nel 1926, dopo il àuo ritorno dall'In.
dia, fu fatto marchese.
fu vicerè dell'India dall921 al 1926 in un periodo in cui le
agitazioni e le sommosse dei nazionalisti sotto Ia guida m
Gandhi furono più che frequenti e oumer~ le vittime·innocenti
in quel nobile popolo anelante della libertà e dell'indipendenza
dal giogo britannico.
· - ·
Non è qui ii caso di accennare ad altri vice~ come l;ord Curzon, atrettamen!t' imparentati con famiglie · giudaieh~ nè ·altri
ebrei che in questi ultimi anni hanno oecupato cariche importanti in India, come Sir Abraham RaiSDllll, Heory Edward
Goldaroid; Benjamin Cohen, ecc. eec.
Basterà dire che nell'India Office (Ministero per l'lnma) a
Londra molti sono gli ebrei ·e che Edwio Samuel · Montagu
(1879-1924), figlio del primo Lord Swaithliog ebreo (6), fu
dal 1910 al 1914 sottosegretario per l'India e dal 1917 al 1922
ministro dello si~ dicutero.
.
Fu egli H rappresentante dell'India alla Confer"e!W della
pace dopo l'ultima guerra. Nel 1917, poi, dichiarò che il Governo britannico avrebbe pmo i necessari provvediJQenti per conce·
der~! all'lndii un governo autonomo sul tipo dei Dominions.
Ma gli anni sono passati invano,· molte altre migliaìa di"-per:
sone. di patrioti, sono morti nelle prigioni o sono state .uceiS'e a
bruciape!o, e per l'India dilaga tuttora la rivolta.
Gli ebrei intanto. preceduti a suo tempo dai Sassoon, da ~Di·
Haeli. da Samoel Montagu, da lsaacs .e da altri, potenti in In·
gbilterra e in India, prèsenti in tutta quella congerie di ·10'cietà economico-finanziarie anglo-indiane, continuano in India
ad accumulare ricchezze all'ombra della bandiera · inglese ~im·
bolo dell'oppressione.
11ate
U11 h111111lto tllllbrlltlllllco • lornbty. Mol reitotttolo: A. .ry,' Setr•·
lt1lo di Sltlo per l' l11dle, Il qutle • lltll• doll'obrtt LoiiHr·Htll•
btrt. otlgl11erla delrU1111herle
breo, anello te onvertito, Beniamino maraeli, aliu lord Beaomlield, facev conferire, malgrado la forte oppotizione, nel
1876 dal Parlamento britannico il titolo di Imperatrice dell'In·
dia alla Re~ina Vittoria .
Diuuli, che l'anno preccdmte con l'arq ui lo delle uioni del
Cana le di 1101 Jn po~llftso del Khedive lsmail aven gettato le
bui per la nuov11 politica orientale inglese ed aveva cosi ipo·
tecato li futuro dell't:siuo, indotta l'Inghilterra ad interesaanl della Pall'!ltina e uaicurata la 1trada più breve per l'India
fu rf vero A!lllt'fl ore e realiuatOI't' dell'alleanza anglo-giudaica.
Col ~ u o atto cali non ~o l o concretò un desiderio della Regina
ed un ~ uo pro~tt o lungamente accal't'uato. ma riuscì anche a
Nldarr. prr I'IVvrnire il dl'!ltino dell'Indio allo politira inglese
114lmprt' più , pinta ormai vrno il Medio e l'Estremo Oriente.
t. noto che quando la Regina ebbe il ~ uo tjtolo ~~i~e a
DiHacli 111111 lellero di ringru .i amento rhe firmò: c Victoria.
Rl'tti na et lmJleratrix , , Me foi'M! non tutti conoscono che fi uo
alla tua morh: Vi uorie si ftcf' ~ervire le colazione e Wind•.oor
d1 un Indiano. inveroaimllmente nero, v~ tit o di uno sgargiante
('O!Il uml' indi~no. ehbe rome camerier~ ~ ~f'/l r tario partjcolere
df'gll Indiani e tudiava diligt!ntemenle J'indo~tano (4).
Ma
Oi~ru l i fu quegli rht' i n ca l~n ò l'India alla Corona
britannica, fondendo l'im~rial i. mo giudaico con quello in·
si , non va dimenticato rhe quel grande Pal'!t' ha 1\'uto anche
la • rua ( rtuna a di avere un ebreo romr ,·icerè. cioè Rufus
Danlel haa~. alies Lord R eding '(5 1.
Il pad~ di Lord Readin~. J ~ph hur~. ahhandonò il nego·
~io palt'mo a Ma~1Jehur~ e fu a " 1,iterhapel tuno dei quar·
1iui pii) malf amali di Londra) mtrcante di rrutta.
Il futuro \'iet'ri- dl'll'lndia nacque nel 1860 in un sudicio e
~reno Kantinalo . Dopo che ebbe ap~na appreso a legere e
IIC'fÌ\"t're (ug(l l! dinnne lbono.
.
Alcuni anni dopo ap~n-e impronL-ame.nte quale sensale
alla Bona di IAndra. ma un inclcknle lliÌM' presto fine alla SUl
nrrirr11 .
IS
F. CAT.
J wdilcll«• IÀxikort.
·
.
- E11cyciQPO«Uo Jvd41ca.
(il Cfr. le fonti sopra citate, inoltre: Peter Aldag: Jt«<A bellerr·
•elle~ Brtqlattd.' Nordla.nd·Verlac•. Berlino, ·1•, pp. 257-58 e l'ar·
tleoto • Juden In lndien •, &PI>Rl'IIO nel n. · 9 deii'J.fl.lt4Z di • Die
Judenfrace •·
·
{S) Cfr. Helnricb von nr Kftblen: BtdlteliM"'I .11Nd Sippertqe/ilge
(l) -
der 8ritircM111 Oli1orellie.
Euener Verlapanatalt, 1541, pp. 174-76.
- Wolf Keyer-Chrlstiaq: lJW e~t~~lilcll·it1di1CIIe .AUìattz.
Nibelunren·Verlag. Ber\i.no-Lipsla, ltro, pp; «-49.
(4) Cfr. -RanA Rft hl : Dilraelu /rrtpfll"ioliniau u11d dle Kol011i1Jl.
fl(llUik nftter Zelt. Kayer e Kftllér. Llpala. 1135, pp. IJ6.18.
- André Mauro! (alias Einile Henog): Ditraell, EdiziQOC
Oorbacciio. Milano. 1931, pp. !M-60.
.
{$) Cfr. Helnri~h von'aur Mtlblen, op. cit., Jl. 168 .e Wòlf Keyer·
Chrullan. op. ~lt.. pp. ~(1) Crr. Wolt MtTeP-Chrlstlan, op. elt., p. 5I.
FONDAMENTI
ARCHEOLOGICI
D·EL L' ARIANES l MO
Anche se si volesse o si dovesse ammettere che cer(i 1tomi11i sono
nati (/alle scimmie, nu'lla di decisivo sarebbe detto t/al punto di L'i·
.~ la razziale. Chè infatO resterebbe a vedersi di qua.Li. S1Jecie «mila·
ne • si pu.ò ragionevolmente rico.~truire e stabiUre u1ta qual.ch(l
parentela con la zoologia.
Del resto, sul piatw mitologico. 1~1olt.e deU.e razze tmutne it~fc·
riori hanno conser•vato e conservano, da .mil./.e1m i, i/, culto detl'atll ·
malità pura e semplice; stt:l piano antropologf.co il miracolo f(i tm.a
ripetizimursomatica tr:.a l'uomo e la bestkt a lui più. somigliante
puo merqpig~ia~e, nl!i .nmar certo sorprendere uno che sia armato
di scienza; num.tre sUl piano. psicolagi.co if.' tatto di una deriva·
<imte « umana ? da una specie ferina. non· può . nè m.eravi.gtiare nè
.~orprendere alcutw, sot che si. pensi., a tu.tt'oggi, alle Ì'I111Utnerevoll
atfiuità psich-i.che, alle ami.cizie ed alle simpatie ist-lnllve tra. gli
uomini di. alcune razze e le best.i.e di alcu11e· .9pecie.
Ma per quante siano le razze umane che « derivauo <falle scim·
mie », è ftwri dubbio che una categorica eccezi011e 1 a fatfa a. pro·
prJ.~ilo di tutte le genH a:rian.e.
'
Nella storia e nella leggenda di qt.teste. che rnnanlano fino alle
più lontane memorie della vita deU'uomo. non affiora i1tfatli i?
minimo accenno ad una primi.tJva bassezza, il minimo indizio tli
wza vita s~nza spirito. Chè anzi se ci vogtiamo riferire aòli ariani
dei Veda, aUora pensiamo subito aU'Uttara-Kunt dello tradizione
bramini.ca, decantata terra. deU'estremò settentrimt.e, dove abbon ·
da 'lJano libertà e sqggezza, iUustre patria. dei loro progeni.tori; se
ci vogliamo riferire agli lran·ici, aUora pensia.m o subi{o che e8Hi ·
celebravano le terre nordiche dell'Asia, le ot.N.erne desolate sleppe
.~ iberiane, come una feliée cuUa deUa. l.oro itt/anzia, l'Airya1Wm ·
mè go; se. ci v ogliamo ·d /erire agli 'EUeno-Arii,, aLlora pensiamo
..,,z-i/u uU'Ermiutw, lt3 tru. degli Jpcrbor(.'i. ,f,.gfi ~ wm•itti 1IPT Nnrtl ».
Tre caricature anllb1ilannlche, dovute al dlaegna·
lore l'adesco P.ul Wabar. In ~Ilo a •l nlslr11 : • La
lumaca, ovvero: l'lnghll~a rra ellande •· Sopra :
• Chi •emina spina, raccoglie ... cectu1, ovvero : Il
ptutoaate non credeva che Il suo Impero poteue
cl.henter tanto aplnoaot •· . Sotto : • Omnla bona
m.. mecum porto ... Il pluk)crate vuoi portar lutto
con ••· me cede aoflo Il peso delle aue alane
rlcchene "
ncorlaU dalla hucga cita, dalle graiCdt oirtù, dalla illi•itata .,.
p ftt!n:u. t/alLa /elice ni.tteJtza, dr.ce-1 in "" M!Ctntdo feJJipo t7erl0 i
pa "' del fi.Ul: e 11e li• fine ci uo(lliamo riferire aUe oorie atirpi
ariane ifEumpo. del Nord e del Sud: e •pecialrrumte a ltOi llalici ed
rt l Gcrma11: i, allora /UJppiamu lutti deUa 11011/ra di«:e~CrleJUa comune, 11er affi,itù dl rl'lln, e dello notllra comtute •flologla con i
Ufii/IJ'i JJf 'n>rl e11fi.
l,. fultl ''" ,., orlrllli dunque, gruppi lep(lrati l'uno dall'altro fin
ria i pri mJ morlmenll mlgrutorli. il milo di tl~t'antica nobiltci e co111111fild di ,,r/gi11
~i nci de per/Ptto.mente.
Il tfi/IJHJ fl riatlfl primorrliolt>. '"' '"" rli iiCind -·i tiPi rami che im;u
llf'ftJ lll'fKJrafam cnlt•, mn fui/O'I: in ·Oitltmporonetlmcllle, l'hrdia, lo
l'f'fKin, l'Europa, 11ra i11cunemtd011l tra le JKJPCì/azioni calrlaico-camif i •rr l ilfiOIIH t/a 11110 pnr/u P CPIICJ- la t'e dall'aUra, oro IJOpravanzantlole. 11m rnpJHJII lld(){li " 11011tlt11elfdmi progr61J1irJame11te ad e&•e. e
rn mlf lcmu/Qirl lunoo l etti n mOfllngnOif(' e 11eUe peni11ole del. 11ud
t• th•l II Ortl . t•ll·o t' tl 11110 ritn l ibera In cui pili 1aliente carotterilltica
•rtJ 14110 TJfiCt~ OJH'rQIIll, lt1 cn~Uuelutflu erti leuue. l'onore il ma811i.,w
b 1/1!, Q1m11do oluniH.?ro 111 EurofKI, gli Ariatti erano """ rnzz(! del
lutto nuor a. JH!r/lrw dllllill.lu dalla 11pecl • biaiiCII (ta11to da do-ver
f'lfMtfll tiCJI' IIIIf/11 • ricordata rou 11n appellttti'fJo Qflrlicolare) 11uUa
fll'fWdu tli comtllll' crm l mnt· rla leiiiJ>O t~ la11 z iale !flll co11lillente.
C:ora ttnlll l lcn /ondum ulaito rh>/, Iom nome. riecheuoia~fle a·11cora
fiUUI l11 111111 i pr l t~Ol/Jali ltlloml ti'A11ia e ti'E11ro1K1, /11 raclicàiR
c ru • l gala hl8 parabllm 1111· a 1111 lliUni/lcatu di C()lf(:ienzza ari11fo·
('ttll.'ctl. di tmare t' di virili militan•. tutti t•a/ori di 1i i popoli
'"'""' "'"' JWrtlt•llf!fo 11wi il culto mi11lico t' m/fico. Ba11ta ricor' ' ' " '' Il lfll#'llfll llriJfHJIIl/11, t•tf lltlf'IIP fH' f rift't'llrt' l11 ne11111uta impor·
lt111 : 11, lltmrht1 111 VICIIIIItt•.:zll. tli
i 11/tro m1mr. • it~rlouerma"ic·i ,
'' , ;,,,,,,,,,,,; . . rl'fllllntu 11 lfiH' IIi<' gl' Ili i cu11 leygl'rezza ·fieramente·
• ,.,.,,.,, fl /l t'ti . • rh t·
/11 tlf'l 111 tlt1 l'Mi. 'P('r 1111 r er lo tempo,
/'ArJJtl · l'tll' /11, r/11• .~i(JIIi/il'fl ' lr•rrn tfttflfl IIOIII ÌIIi tf'OIIOff' • ; che il
IJrilllfl 1/fi(H'illllii•IJ wowio ,,., (11'11/IJIO irallit·n. OIUIP fJIICirOIIO i Medi
,, l IJr>rlllmtl. /11 AriilJ; vi.P i l'ur11irJtli 11IC1111i 11i tli11.~c>rCJ a11lich.i11Hitna·
"'' 11111 Artnltli r rlw tflltlllllll JWnfetiPro QIWIIIo 11om ·11e co11serva·
rrmt1 In rmllt·oltr "''Ila lllfll!~imn txute tleJ 110mi Ulu~Jtri cleUa Bli.TJ)t!
( Arltllllfllf', AriobtlflOHt', ArtoiJalo, elfo.). Ttdti gli Ironici det' re11to."
('fllllt' flltl aiJ/JitJIIW dt•flo, dl'llOIIIÌIIOL'OHO, 116l/.a /oro tnltolO{IifJ CfSmt>IJIIIIÌ CII, pntrln tlr•gll Arltllli ( AlrJICitttnii·VaiJgo) t11tta la regio11e del
11ord. In /t~t•ol.tNCtl ltrrrn dt' l ilmghi ill'vtrrni·.
/t rlr.rmlo t l'111tCJ tll 1111 antico ooori/ico 'Oppellatl't'o restU ar1che
/rfl l JMtKili arimai giaiHtl ;,. EurOJ)O.
Nt' !11 lf!ltllmolllanta l'idioma degli EU~nl nrii eire chia'tllaV011U
Ar1111 Il t/lo di ogni v irtil uuerrina c areté ot/Hi qualità lttcperioru
t'ti og11i l'il'tJ lti!HIIO cl'meOrt'. Perfino l'atto della mi•lica nol.tazione
tfpf polf'rt ti h iNo c rlell'fff'oiMrto "'"""o. aràomai, Ili richiama ad
u11a l'l riti t ad "" ltt ntiuumto di r(Ùza. Ne la t~n~tirnonian1a la liM1/Utl latlllf" IJia JK•r 14 dftf')r,atloHi fi le a/linilò COH il greco, 8ia per
rarollt•ril!Ncltt~ originarie, come in Mor~t. lter01t. heru.• . .Ne /q t"t;monima; n. pPr <'altlo propdo, l'ltllomn germaNico r.o11 Erhe. Herr e
ron l'orlgitw /tlt>IJIJ(I del nm~te Ckrmmti (Hariman)li).
/S' IH•rclò. llufla ba11e di que~tlt• le~tlirnOHiarua {ilologiclte e, irttÙ·
rt•llmHuHif', rauioll cltf! 11i p11ò lornarp a. definire le 1mddetle (1eltli
N~ nobilf' c meritato npt>ellatit!O tla ~llt' già oloriOifnm~>llle porlnlo. " 11i llot•rri logiettmmtl abboHdoHare O{IHi aLtra div r3a detti ·
1/HtuÌOH , q~a/t> G·iapcti,
liiiCOlfÌCi. Jndo-germOHÌèi parfor:.fa t/ai
''nrll • IJt>rttplici.•mi , (/t!O(Irn/ici o n•itol{)flici.
St~ltTHIO lo JK!roln c Arimtmtimo , ÌHtlft'e è ancoro ;,. grado di
iHdirnrtJ, 11Pl ~tuo pilì èll tuo ~tigHi/icato. 14MO reoltd rauiole, 31ortca
•' rHorau cltt• lto /o,'('ioltl t·raccl' di llè gigo,.li ed iNdelebili 8tllla
l ttrrtl tfttl tfNt piH g/orin.~i l'OiffÌHt>HfÌ M lwJ doonque pro/tUO i
l'Noi llf'N"•: di r.it•I/M P di polt>HZn, clt~t oggi rivioolfo. pur aUra- ·
'l 'f!I'IIO niiPrtt.rioni t• di/lttrvn.ria.zioH i c:>tHinlttt, piì1 o '"«mo ilfcoltNGbili.
''li"
l''"";,
FEJJCE GRAZIANI
Ahro due carlcaturfl anlll»rltHntche. In ello: • 1ft.
lolllgence SorYico. l pipistrelli britanllid portH"
la rowiM a le molfo nelle leno In cui tlllfiiCNIO •·
In bano : • La lanu 4'1Jithlllorra. Oflllal, la crepa
dall'edificio 1011 lanla, ella Il uollo t prossimo a.
'
" bbiamo avuto agio d i vedere come
sperm:olcx!lo si g i un~ .tll::» spet. j\ozoo. Vedremo in quesh htJÌOne al.. ,.eno queli prbceui si giunge del.ovo:ilo .lll mir:ocolo.. delle cellub uovo,
·· eoid.tnle d i attesa ~l culmine dell~
_.,;pri;s malurarione.·
Gli ovocili di prim'ordin~ . ~tlr~v~r­
, ,no p rim:o dr ognt cose un periodo d i
-: cre•~ · mento auo!!lnle ti qu!!lte 1 :oro
, ~ men ti si' anoderanno e. le lorze sostanziali verunno decantale nel misterioso ambiente
. ~ .1ul1re nel quale a l•nomeni vitsli · hanno la loro origine..
.
Rsggiunl~ un ::erlo gudo ~i crescenu III)Che gli ovcxili si enoggeHeno ed unt prlm~
" '"'''one d t riduzione. E mentre n1191ì sperma1octti il fuso mitosico si colloc;a el centro,
egh ovoctli ;,le luso .sppariro\ :td uno. dei poli dall.s celfula e. precisamente •.Ila superu e d i eue. l 'enhosomt blvoit.J vi mencano perchè hanno degenereto:
C è po i un altro leHo. l'fell.t prim.t mitosi d~li sperm.tlgçili 11 hanno come rlsult.Jto
due ::ellule di eguale dimensione; neib mitosi dell'ovodto si ha all'incontro un dist.1cco
jli le muu princtpale dell'u::~mo di un-1 ptccols cellul.ll che • aetb globulo pol~re.
rle e muiOJio un ovo::ito d i pr im'ord ine in cui i .cromosomi .llpp.tiari si poneunno ti' equarore del pnmo tu;o dt maturuione. Nella. prima divisione !•duzionale uno del dué
-" ~elli crorr.osomoci e shto anneno al globulo potere. lento il g1obuio pobre qu.lnio
' ovocilo compiono come gli sperm.3lodh la divisione equazionele duunle le quale m.3n""endosi sempre in nselto cromosomico semplice i cromosomi si d ivideranno nel toro
: e nso longiludin!lle.
In pros•eguo il globulo polare si dividera in due piccole· cellule mentre l'ovocito di
· e<onao oraine, risulisto dell.3 prims d ivisione otduzionale, enucleero\ un . altro globulo
" ole}e. Tutti questi lenomeni a.vr.Jr:tno bisogno di enere ·an.tlinali nelle loro profonde so•i snzielilà bio,himica e biounlsle, perchè nello ·svolgers; -di eui apper-. entro un cerio
preciso limite, delermin3i!l l'evoluzione futura del lenolipo.
E' sirano qu,nlo inspiegabile !Il lume dell.:1 presente conoscenu che .Jnche d311 '.o vo' dò sono derinti, come dsllo tperm.:~tocito, qu.Jtlro cellule germinali metu·re e cioè in
que~lo C3SO form.31e d3 un· u6vo e d!l Ire globuli polsri. Dallo ~permelocito si sono evuli
.> LIO quallto spermaiozoi validi e fecondi nlenlro dell'ovocito si evr.\ un solo uovo P•· ~
, hè i Ire globuli polsri degenereranno.
~· lorse quesll un.:1 prov!l dell" bisessuali!.\ pr~ma;i.s degli eueril In esso conlr.3rlo
IJie fenomeno biologico non ~vrebba alcun senso.
·
.
.
Il genelisl.ll Kuhn h3 scriito commeni.Jndo . il fenomeno: "Il modo diveno con cui de<orrono l'ovogene_si e· I.J ospermalogenesi è in rel&zione col diverso compito dello sper,, &lozoo e dell ' uovo: int.Jitt gli spermslozoi sono minuscole cellule up.JCI di movimento
" senzt~ corpo ciloplasmalko, menhe ·le uov~ forni!cono all'embrione il, cilopi1Sm.3 e
g li elementi nutritiv i. Dllt,nle lo svolgimento del proceno di melurezione delle uov.J,
•!l'uovo resi.:! il plssm.:1 con i su'oi inclusi nutritivi M,
Da qu,nto · sin qui .llbbit~mo esposto rimane dimoslr.slo come l'origine di ogni modi.,cazione anche lieve, ·che poss.3 rillellersi sull'ind lv;duo, risiede in torrispondenii mod ihcazioni o varianti nell',mbito delle cellule . germinali.
Questi perfetti sistemi biologici di cui la biochimic.J solo in perle .rivela le impercei,,bili v.trin ioni che possono poi lr.3dÙrsi in variJizioni. eredti.Jrie (e non si esclude che
vi concorr~no altri elementi fin 01.:1 imponderabili), ~ono, . per la loro sleu.3 n.3lura, doltfl
d, delerminsle rutlivit.\ verso stimoli eslerni od ·ambientali.
Ogni sislems ge;l1)in.tle· specifico presente un' diveru reatllvità ello stimolo ambienl•le. Cioè a dire ogni specie ed . ogni razu re&gtscono e determinati stimoli eguali in
·nodo d iverso. Onde non è vero ·che l'ambiente crea la rur.J, m111 è la reazione delle
•c zza _,ll' ,mbienle che occasiona la v"ri.n ione. In altri termini le reezione ello stimolo
,i presenh s;:,llo forme di imponder.Jbili variazioni degli elementi germinali, ciò che evr.\
conseguenze sul _t erreno ereditario.
_
lnfslli lutti quegli inllussi dell'ambiente (e sono davvero molti) che non trovano une
" risposh ,. (che è _ possibile dare solo allraverso il tessuto ereditarlo di cui si è orgeniazali) odeguab negli indiv idui o nelle mane di individui e che quindi non producono
1eazioni tali de iscriversìVnelle cellule germinali, sono nulli ai lini delle dinamica biologica raui.sle, cioè ai lini delle variazioni delle specie e delle ~zui.
Le cap!lcilà di_ reazione varie da specie a specie e .da rane • rene sono condlzioMie.
d• proprie!.\ eredit.,rie cui il fenotipo è legato. Quindi può ben dirsi che le varianti
rouiali sono · il lruiiQ del terreno erediterip sul quale determinali stimoli hanno prodolio determinai ~ effelti « e quelli soli "· ·
Per 13le regione dunqÙe · i !allori eredilarii determinano il limite e le specie delle
•zioni scambievoli 'Ira il vivente e l'ombiente.
E' dunque l.s razza medesima con le proprie capacità reellive che occasione le veri!l''oni ne i discendenti da un medesimo ceppo. Questa è une legge universalmente biologica estesa a tutti i viventi i quali appaiono ciucuno nelle loro forma ·e nelle loro virtù
,
wnligurafi per effetto della loro reattivll.\ all 'amb iente . circostante.
L& reuione organica del fenotipo, ove sia in un certo modo e lo stimolo si protr4ii•
ollraverso un intero ciclo •vitale, determino nel tenuto germ iNtle modilicerioni lell da
,r,\ \uire shbilmenle sui caratteri dell'ered ii.Jrielà, per cui si ·vedrà l'apparire d i ur.Jt1eri nuov i derivanti da impercettibili modifiche oella sostanza dei cromonemi.
Tulle le volte che tali modifiche non si verificano l'ambiente non eserciterà neuunt
- iiuenu. c - talvolta pouono oversi modifiche d i reHorzemenlo d i un delermi.ntto
: ,- ~•iere ereditario, cosi possono av•rsi modifiche d i indebolimento del carattere stesso
:- q~e•lo cuo si dice che lo stimolo ambien!.,le è stelo d i ordine negeflvo. Ma vi henno
'e mo d i lt~h e di adattamento, e qùindi d i trodormazione, le quali determinano le nuove
';:>ecie con punto' di parlenz.é nella microscopica profondità insondebile dell~ cellule
MOD.
·;e rmin•le.
: > .o
G EX ET l_ (~~~
Col J. •• e 8 A RIO
l'liO)ION&M A 1 rtlamentu lli'UIIrlu
tlel <1f011111110m• avvolto tla un rlve•ll·
mento •letto · onatl'loe . .
Hl't.:ftMATOOJTOt Mladlo t.ll ere een·
In l'Ili MI trou11o le oellule l'eru•l ·
_ nati tna114!hlll prima delle matlaraalo·
ne. Hinno •-Ilo· I!Mruute~mloo tf011·
pio ldltololdll.
111
. OVOOITOt •tadlu eurrl1poadente del ·
le eellall! rerrnlnell fernmlnlll.
I'LAH.MA i parte delle oelluJe l'ennl·
naia mature ove li(IDO raJ)P'-Dietl
elenumtl autrltlvl ed elementi bloobl·
miei di -ltaaloae lnetua bloeltUrl·
Nfl dtl ,_.nlamo· della mlt01l.
GLOBULO POLABE1 tletneato oba Il
dlftenrllala dalla otllule l'enoiaale .
femminile come oellule·fll'lla di dhntn•
•Ioni r1dotte • ..ail'atto della mltoel.
""
"'l
qttestionai·io
~&CjU~
Il l ' teruott Artwo ~111 ci scrive da
VcroM :
• Gtrm•nit , Cecotlovecchlt , Ungheria,
llomanla, Cro u ia e Bu lg ~tlJ . htMo dJ l~m­
po hllluolo uno \peciale d ltllnlivo ttu iale
per gli ebreo che viene eppliceto normtl·
menle tul pello • tlnltlrt .
•
In Italia 1nvece non t i ptrlt d i ltll provvedimento che • anolutamente inditpenu·
b•l•. Ogn• Italiano ama ttpere quendo •
In lttm, l rlttottn le, a tulro o in trtno.
11 il tuo vicino d i posto • un erleno o un
g iudeo, p11teh• ttpendo che • 1 strello
contello con un ebreo ti guerderé bene d i
1tt mbltr1 ltttl d i corte· la od tddirtllura d •
tn tevolett convo rta~ lone con un app$rfe·
nente
rUU mtltdtlla.
Il tralltmtnlo t lnoll ullto in lltlll ~ gli
1brel • stato molto longan lme.
Il lavo(o obbllgetorlo per l g iudei ha • ·
vuto une ptll ltle epplictl lone 1 gli lP·
perltntnli alle tr ibù d i G lu d~ c onllnu ~ no 1
\COlli l ~t re ltanqulllemente per le ci ttà, vi·
vendo del me ltollo.
E' tempo quindi che Jncht per gli ebrei
d 'lle lle venga illllulto il d is tint ivo che Il
11perl d tgll llelitnl e che potrebbe t Uili
- ancho da no i - una slella g ialle 1 cln·
qut punte d J portar1 l 1ul pell o l~nl o dagli
uomini che dalle donne • .
Non pOUIImO CIII tOIIOICrivtrl qu.J nlo
d ice Il camera ta Gabouo . D'a lh a p.trlt, la
not h t rlv itll ha gli prtto d ivene volle pol llione In l$1 tento : l'ltlltu• ion• del d illinllv<~ per gli ebrto • un a neceulllt anche in
li ella.
.n.
Rlpttndendo la di1cuulont 1ul problemi
d' Ile tler illue• io nt e 1ugli lrg_omtnl i con.
"" l, Il cemtre le Glottlo 'etoM ci tcrivt,
de Celltt"e (Tor ino), quanto ttgue :
• Fetelo le ttguenll annol11loni al mio
crll lo comp8rso tul qutttlonario del n. 16
della • D.d .R. • per ri1pondere
obbit·
1ionl rlvolltmi 1ul que11ionarlo del n. 19.
Per la 1ilìlidt Vauelt l OIIIIVI che • pi~
che d i >ltlollltht ltrtbbe da perl att d, ,,..
vili numero1i, lnl illtntl, autorevoli ed ag ire
une buon a volle •. lo ho propo1to la d•·
nun1i1 obbllgttor le d i quttle melallia 1 la
con1eguente t lethllu dei colpili, come pri·
n>O p~tto , efflnch• med ici .d autorità · competenll, 111ndendoti meglio conto delle ltt·
qu1n11 del mele, 1fudino l men i per arginerne la dllhn ion• : compilo lutfeltro che
lecite.
IUguetdo ell'elcooli1mo, in lte lìe, Veuelli
, ; dltno~tn , • torto, molto otl imhta. L' elc c-o ·
li1mo non • de conlondtre con l'u1o del
vino, · 191ì rf:tt D'•c cordo, linchè l'u1o è
modento. Però, pu rtroppo, con lrar iamenl3
• quanto egl o crede, mo lti abuMno del vi·
1
no. llt~ta con~lal3rt i lall i. l inge"ione do
v.,. in quenhl• goo rn~lìett elevA le è un
•Il•
t•llo h•ll'•ll•o cl\• '"o e l'ubrll,heua i Ire·
nom~ni vitali sec~ndo un'ipòteti pto:..on.
quenlt, specie on certi celi. Si perle in que·
'ella, senu spiegarne il mecc-snismo e , 1 ,.
Jli Citi d i vinitmo, ma qu11lo la perle del;e ind i;arna le c'use.
t'alcooliuno e ~m• tale va combattuto.
Infine lt.mamo presente che, improntando
il razzismo ilal ieno all'evoluzionismo materia.
Ouanto all'uJo dei liquori euo é sempr=
nocivo, ulvo circcntanze eccezionali: ora
li1lìco, urletemo, e con regione, non solo
r.e n uno puo d irt che da noi manchino i
COnfro coloro che profeSUIIO una ref Ì,jtOOO
con! umtlc •' abituali di liquori. ~el r11lo
spirìlu6 le poSJt i·~ a ; ~m~ !lnche contro qu~ll ·
d1l vino 11 liquort il pano é bttve: molli
ch11 COo 111é erano lo spirito come un cr,'•
lorfi bevitori d i vino JonO 1nche consumabUiOnOir.O, d i per se 1tanle, e non .;.)m•
lari d i liquori , o lo diventano. Infine amari,
una f~.tnzione organica, od un prodotlo b i ~ ­
cordi1li, •pentivi • verrnoulh sor>O prodotti
log ico, che si evolve e si perfezions m~n
noc:vi che servono tKiusiv1menle ad IU·
IToLnc. che sì ·sale nelle scale zoologi:l, •
mcnlere il consumo -dell'elcool: 11 sparisman m~no che l'evoluzione compit> ol 1u ·J
Jero d1ll1 circolez ione la talute pubblica
misletioso e problematico ce~mino .
tJvrebb• tutlo da gued1gnere.
Allon iant" CI, quindi, allo sluci •c !Cienlol ··
co della ruza, realtà oggettive della nlIn conclusione : elcoolìsmo • sililide sono
lura, cercdndo di prcleggerla e dì migl ;o.
due caute d •lluslnime di indebolimento o
rerla, tenu cedere alle suggediqni dell'ipcdegcntr~t l ont della rana, oenchè non siatesi evolutiva ».
no . le 1ole. Mollo rimane d• lve per com·
betttire e corcotcriverle, l'no a · farle sparire;
cota che r>On dovrtbbt ener rilenut.t una
utopl1, m~ un letto re1linabile con una
lotta cl)nlinu• , insbnubole, condotta . con
~rturo Giuegniftl ci scrive de T~, invi.
vclonlé d l leno • con tuili l meni da autendo la noslr~ rivislo5 « ed 11prir• un Cl l ·
torllll, d' m.d lci • da lulta la perle sana
corso con qualche premio per delle' rap;.>r<·
d 4.lle popolu ione. Per ore lulto · cio e loile~enlezioni cinematografiche· e , t eelrali 1ul
ro mori ~ . o quasi.
.
_problema delle rezzo5 e " l'are ·in_·"!!'do ' ~ "
P o~d amo ura ai rapporti Ira raua ed evo.
d ia radio, magari un'ore per 1sellitnaM, ''
luz ione.
parli delta cosa • . E, eppoggiando hl3 pr~ ·
Rau1 .d .v.,iuzione •ono lernoìni ani ile ·
posta, precis.5:
;
li ci. L' rez•• (lnd inoluDllmente legala •1"Di italiano, fino aél or.J, in fatto di rlp·
l'er.dller:el;) esprime : ontinuili; cioè il ri·
presentazioni non s'è visto nÙII,a; solo ho
pelers1 peronne, etlraverso le generuioni,
visto clnem:~logral i e pregi.sle di.- cost · fej.,.
':lo una mede 1im·. forma. Una razzt, • vero,
s~he su soggeUi storici - • Sùs n ;;, « l Roti\.
r uò liorlre ,.;t espondlortì, come può deca·
~:hild » - ecc.
·
'
clu11 ed eslinguen i, ma lulli i suoi compoMa noi italiani che ebbiam'o si la piom
nenti Jono legali de indishùttibili traiti cof) breiCI de CO!f!bettere, me ancn~, ptf nO•
muni. Une rane nuova può lormarsi per
~ho dedino colonìale-elric<Jno, il per.col., rio
tu1lone g•mtli:s d i 11111 pr111i1ltnti, ma
cun\.amìnazion i negroidi, noi }lilliani dob·
no~ ptr 1mpuo10 interno, o per ftttori .i1
l:. ie!'lo ,eccenluer~t (come .ben l a lé • D.~.R . •)
t mboe~nle . L e voluzione, invece, suppone 1:, , nella propagende anche i periceli del con·
:rulo•muione della rana (• perfino deiiJ
lel:o con le razze africane ecc. Una up·
~ j)etle) per trapano autogeno dall ·un3 ,.,.
pre~entazione che dia ' la dimostrazione p•~
re (o 1peciw) al r .Jihe ; lresformeziona prO.
mare dei disastri d i un incròcio ~ di !Bn·
on0111 dtll'embiente, o provocate da .un'irguis dei gen~~tre spaventerebbe · e · imfJ'"''
II IÌ II ib ile t.>ru interiore.
siont.rebbt il popolo eu.tt più d i ,cenlo ,.
Orbene, 11, in Italia, vogliamo trattare
visle lette solu dalle tJOChe . penone .:o ilo
delle ra ua 1cionlllìcemenle, come non dobche 11 ne interestano. .
b•a•no 1arn• una metalilica, cio che ci alCosi pel problema ebtllico. Non basla di·
lonleneoeobe d • · problemi concreti, od una
mc;strere la bauene morale d i quelle rlll•.
"' ~!t ll. o<! un• 111igione del 1engue e delme anche, e indipendentemente il denno
le 1tirpe, dft 1oslitulre, od opporre,
dell'incrocio con eua · per le nole altre ,,, . ·
lig ioni esislenli; èosl dobbiamo evilert d i
gionì "·
; .der• null'evoluzionismo biologico. QueAl camerela- Gar19nini rispondiamo chr lo
llo ìnlalli • una dottrina e non una rMIIII
nostre ~ivis~e non è .,guelificate per . ~1nd• • •
ICÌenhf•uomenle d •moslrele ; ciot une costru·
concorst d1 .tal gener.; ·f che P•!!flo;t~
:.ione del pensiero, cera 1 chi lwt lede nel
spella elle eutori!à pr.>p<~sle •l loat.ro e ai
milo .del perpetuo d ivenire, e coerenti' col
cìnemelogrelo itel~i di incoreggt.111 lo
nooni ~ mo malerielislico, vele e dire con
p roduz ione e le rappresenlazion~ di opere
quslla particolare mtlelisicil prolen11~ gìll
p1op.ege 1d·,liche ci{CI i pt~lemi . ruzo; ...
..u Oemocrilo • de Epicuro.
In lei senso, le • Difesa dolta Rane • ha g••
Inoltre non d imentichiemo che Ire •l !feto
preso le parole più d 'una· volle, lnvocan:b
dell'indegìne .scìenlifìu • l' illezicne teorica
un~ più energica azione di propàgenda E
c'e un ~a : to, per supaN111 il quele .non basembra che nel campo cinomalogreio:o
si ano gl; stor'li J 1 chi vuoi inlerprela•ll ; fequelcose , si · stia per lere. Se son rose...
,11._ ••
Dirlttotw
rHpoàlclbilt :
TELESIO INTEBLAHDI
Tumminelli - lttilulo ROIIWino di ot.tfi Greliche • Citté UnivetSitltÌol • Roma
LE ASSICURAZIONI
POPOLARI
JJh'LJ..' ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI
Molti non pensano ancora che, venendo essi a mancare prematuramente, lascerebbero senza soccorso alcuno i propri cari, anche
senza quel minimo che serva loro ad .affrontare le prime durezze
della vita e ad avviare ad una sistemazione i gio~ani figliuoli.
Eppure basterebbe che anche i meno abbienti; si valessero delle
ASSICURAZIONI POPOLARI
create dall'Istituto Nazionale delle Assicnrazioni per r3giiungere
lo scopo. Tali forme assicurative çostano poco, godono di molte
facilitazioni e di molti speciali benefici. Ricordi~mo sommariamente : - l'assicurando non deve sottoporsi a visita medica
- il pagamento del premio si effettua in quote mininie mensili
di lire 5, 10, 15, ecc. - nel caso di morte dovuta ad infortunio, .
esclusa ogni concausa, pagamento di doppio capitale - . nel caso
di servizio militare o di disoccupazione, sospensione del paga.;
mento dei premi fino ad un biennio - nel caso che l'assicurat~
venga ad avere sei figli viventi dopo la stipulazione del contratto,
esonero completo dal pagamento dei premi - nel caso di invalidità totale è del pari concesso l'esonero completo dal pagamento
dei premi. Le àu accennate caratteristiche basilari della PO-·
LIZZA POPOLARE sono inoltre congiunte ad altri importanti benefici delle assicurazioni ordinarie ddl' Istituto Nazionale
delle Assicurazioni, fra cui la partecipazione agli utili annuali
dell'Ente ed il godimento di molte e gratuite provvidenze sanitarie
l. 'ISTI'rt TO .\'AZ!OX.-11.1:" DHLU·: ASSICURAZ IONI Il PREGA DI ACCOGLIERE CON AMICIZIA
Fl .-IS!'t >1. '1".-IRI:' <.'0.\' A 1TbVZIO"fo.'E l SU() / AGE.\'71 PR()DUT FORI. NE A l'RETE BENEFICIO