#47 Economic Research Raiffeisen

Transcript

#47 Economic Research Raiffeisen
Zurigo, 13 novembre 2015
Economic Research
Prospettive settimanali #47
Data
16.11.
Ora
00:50
Ora Evento/Indicatore
JP
PIL, qoq
16.11.
09:00
CH
Depositi a vista delle banche nazionali nov 402.6 mld.
Finora nessun segnale di interventi della BNS
17.11
08:30
EZ
Nuove immatricolazioni auto, yoy
ott
Trend rialzista della domanda dovrebbe continuare
17.11.
14:30
US
Inflazione di base, yoy
ott
1.9%
1.9%
Tendenza inflazionistica sempre stabile
17.11
14:30
US
Produzione industriale, mom
ott
-0.2%
0.1%
Il difficile contesto per l'industria statunitense continua
18.11.
14:30
US
Inizi costruzioni, annualizzati
ott
1'206k
1'160k
19.11.
T3
Val.pre.
-0.3%
9.8%
JP
Decisione sui tassi della BoJ
19.11.
08:00
CH
Bilancia commerciale, in mld. di CHF
ott
3.05
20.11.
16:00
EZ
Fiducia dei consumatori
nov
-7.7
Commento
Si prevede uno scivolamento in una recessione tecnica
Tendenza rialzista gen. nonostante leggero calo vs. mese prec.
Non ancora previsto ulteriore allentamento politico-monetario
 La BCE può probabilmente continuare a comprare obbligazioni portoghesi
 Industria statunitense: ancora venti contrari
 Focus: EUR/USD non dovrebbe scendere ulteriormente
In Giappone, la prossima settimana dovrebbe aprirsi la via per
un nuovo capitolo sul tema della politica monetaria ultraespansiva. Infatti, con la stima del PIL per il terzo trimestre, che sarà
pubblicata lunedì, si prevede che l'impero per la seconda volta
dall'autunno 2014 ricadrà in una recessione tecnica. Giovedì,
la Banca centrale giapponese non dovrebbe ancora decidere
alcun aumento del programma di acquisti di titoli, che ammonta annualmente a circa YEN 80 bilioni (circa CHF 650 miliardi), se la crescita trimestrale negativa dovesse essere in linea
con le attese. La pressione per un ulteriore allentamento politico-monetario dovrebbe però aumentare ulteriormente a
causa della recessione dopo le previsioni sull'inflazione e sulla
crescita già riviste al ribasso.
Mentre negli Stati Uniti l'inizio della normalizzazione dei tassi
dopo il rapporto sorprendentemente buono sul mercato del
lavoro si è avvicinato, il percorso politico-monetario del Giappone va quindi nella stessa direzione di quello della BCE. Infatti,
dopo il chiaro annuncio di Mario Draghi di un possibile ampliamento del programma di acquisti di obbligazioni, la BCE è in
un certo senso costretta a far seguire i fatti alle parole. Nonostante la crisi dei paesi emergenti, dovrebbe quindi proseguire
la prudente ripresa dell'Eurozona, confermata dai dati del terzo
trimestre. Non solo l'Eurozona nel complesso, infatti, ma anche i due paesi dominanti Germania e Francia, hanno registrato una crescita conforme alle aspettative rispetto al trimestre precedente. Particolarmente positivo, con un incremento
dello 0.3%, è l'andamento della Francia, non troppo incline
alle riforme, che nel trimestre precedente si trovava ancora in
fase di stagnazione.
Diversamente dai dati del PIL, il tasso d'inflazione UEM dovrebbe invece continuare a destare preoccupazioni per la BCE.
Tanto più che ultimamente il forte USD e i deboli dati della Cina
hanno ancora penalizzato le materie prime.
Tuttavia, per il momento l'attenzione dei funzionari della BCE
è rivolta meno ai dati dell'inflazione e più a Toronto. Infatti, in
quella città la relativamente piccola agenzia di rating DBRS valuta questo venerdì la solvibilità del Portogallo. E mentre le altre agenzie di rating hanno già classificato i titoli di stato del
Economic Research
Cons.
-0.1%
Raiffeisen Economic Research
[email protected]
Tel. +41 44 226 74 41
Il forte franco continua a penalizzare le esportazioni
-7.5
Previsto leggero miglioramento rispetto al mese precedente
Portogallo come titoli spazzatura, la DBRS, come unica agenzia
decisiva per la BCE, vede attualmente i titoli portoghesi ancora
come investment grade, il che per la BCE è di fondamentale
importanza. Infatti, affinché le obbligazioni di un paese
dell'euro possano essere acquistate nell'ambito del programma di acquisti di obbligazioni, la valutazione di almeno
una delle agenzie riconosciute dalla BCE deve classificare i titoli
perlomeno come BBB risp. Baa (Moody's). Se la DBRS cambiasse ora quest'ultima valutazione investment grade a causa
dell'imminente alleanza di governo tra socialisti contrari alle riforme, comunisti e verdi, la BCE dovrebbe allora escludere il
Portogallo dal proprio programma di acquisti. Un tale passo
dovrebbe far impennare i tassi d'interesse dei titoli di stato portoghesi e determinare un nuovo nervosismo sui mercati. Proprio a causa di questi possibili effetti prevediamo tuttavia che
la DBRS non classificherà (ancora) le obbligazioni portoghesi
come titoli spazzatura, ma ridurrà solo la previsione da stabile
a negativa.
Preoccupazioni di ben altra natura tormentano invece gli Stati
Uniti, dove l'industria manifatturiera deve sempre far fronte a
difficili ostacoli. Per la produzione industriale di ottobre si prevede di nuovo un leggero aumento per la prima volta dopo tre
mesi, ma l'indice è sempre al di sotto del valore dell'inizio
dell'anno. Un andamento che è stato riscontrato per l'ultima
volta nel 2009. Negativi per l'industria statunitense sono soprattutto la crisi nel settore dell'energia, causata dal basso
prezzo del petrolio, i deboli paesi emergenti e la forte valuta,
che di recente è ancora salita a causa dell'aumento delle previsioni sui tassi.
La valuta è come sempre anche al centro dell'attenzione della
Banca Nazionale svizzera, che se necessario continua a essere
disposta a contrastare un nuovo rafforzamento del CHF con
nuovi interventi. Tuttavia, come l'euro non dovrebbe svalutarsi
ulteriormente rispetto al dollaro nonostante la divergente politica dei tassi, anche per l'EUR/CHF non prevediamo alcun notevole movimento (si veda Focus). Infatti, un ulteriore ampliamento dell'espansiva politica monetaria della BCE dovrebbe essere già scontata dai mercati dopo le dichiarazioni di Draghi e
di conseguenza non dovrebbe determinare alcuna nuova pressione rialzista sul franco.
[email protected]
Anche per il rapporto EUR/CHF
nonNovember
effettuiamo
alcuna modiZürich, 13.
2015
fica e lasciamo a 1.09 la previsione a 3 mesi. Diversamente
dall'EUR/USD, ultimamente il franco svizzero non si è quasi
Raiffeisen Economic Research
mosso. Rispetto alla fine dell'anno scorso, finora le previsioni
[email protected]
di ulteriori misure della BCE non hanno determinato una magTel. +41
044 226
74settimanali
41
giore pressione rialzista sul franco.
Anche
i dati
stabili per i depositi a vista presso la BNS non indicano nuovi interventi sul mercato delle divise. Il Presidente della BNS, Jordan, ha confermato che osserverà attentamente gli effetti della
politica monetaria della BCE e se del caso reagirà. Se tuttavia
la BCE all'inizio di dicembre non diminuirà inaspettatamente il
tasso sui depositi, la pressione sull'EUR/CHF dovrebbe rimanere
limitata.
Focus: EUR/USD non dovrebbe scendere ulteriormente
Economic Research
Le previsioni sui tassi sui due lati dell'Atlantico tendono verso
direzioni differenti dalla metà del 2014. Dopo che la Banca
centrale statunitense a dicembre 2013 aveva cominciato con
la graduale riduzione degli acquisti di obbligazioni, pochi mesi
più tardi era chiaro che in considerazione della congiuntura
sempre robusta dopo la fine del programma QE sarebbe venuto il turno di un aumento dei tassi. Nell'Eurozona, invece, a
causa dei timori di deflazione non si poteva certo parlare di
una politica monetaria più restrittiva. Al contrario: come la Fed
negli anni precedenti, anche la BCE ha adottato misure non
convenzionali. A giugno 2014 ha introdotto il tasso negativo.
Poco dopo, il Presidente della BCE Draghi ha prospettato un
programma di acquisti di titoli, che sei mesi dopo è stato anche
realizzato.
Wochenausblick #8
La differenza delle previsioni sui tassi tra gli Stati Uniti e l'Eurozona rimane però grande. Ciò impedisce una forte ripresa
dell'euro. Sul periodo di 12 mesi ci aspettiamo pertanto un rapporto EUR/USD a 1.15 invece di 1.19. Tra la BCE e la Banca
nazionale svizzera le differenze nella politica monetaria sono
invece minori. Ambedue adottano una politica molto espansiva. Riteniamo quindi ancora a portata di mano la nostra previsione annuale per l'EUR/CHF di 1.14. Un'accelerazione della
congiuntura dell'Eurozona è poco probabile in considerazione
del calo della domanda dei paesi emergenti. In linea di massima, l'espansione dovrebbe però continuare. Il basso prezzo
del petrolio e la debole valuta continuano a supportare la congiuntura. Inoltre mancano sempre indicazioni convincenti di un
forte rallentamento dell'economia cinese. Fino a quando questa situazione non cambierà e l'elevato indebitamento di alcuni
membri dell'Eurozona non ritornerà al centro dell'attenzione
dei mercati, il CHF dovrebbe essere risparmiato da afflussi
verso un «porto sicuro».
La divergente politica monetaria ha dato un duro colpo alla
moneta comune europea. L'EUR/USD si è indebolito da maggio 2014 a marzo 2015 da 1.40 al minimo degli ultimi 12 anni
di 1.05. Successivamente, l'euro ha recuperato di nuovo leggermente. Da un lato perché le previsioni di aumenti dei tassi
negli Stati Uniti si sono dimostrate troppo premature. Dall'altro
lato la congiuntura dell'Eurozona ha accelerato. Nel frattempo
l'EUR/USD viene però scambiato di nuovo vicino al minimo di
marzo. Il motivo sono le previsioni sui tassi di nuovo molto divergenti. Negli Stati Uniti, nel frattempo un imminente aumento dei tassi è molto probabile. Il mercato del lavoro sembra
sopportare bene il rallentamento della crescita nel settore industriale e delle esportazioni. Se le preoccupazioni per l'economia mondiale e per l'industria americana non dovessero intensificarsi di nuovo, durante la sua riunione di dicembre la Fed
dovrebbe prendere seriamente in considerazione un aumento
dei tassi. La BCE, a sua volta, ritiene molto più forti i rischi
esterni per la congiuntura dell'Eurozona e per il raggiungimento dell'obiettivo inflazionistico a medio termine. Essa conferma quindi la propria disponibilità ad allentare ulteriormente
la politica monetaria. Perfino un più alto tasso negativo era
stato tirato in ballo come misura potenziale. La BCE vuole un
euro debole e a dicembre dovrà agire per non deludere i mercati.
Le previsioni sui tassi tra EUR e USD divergono di nuovo
Tassi di cambio e tassi previsti sul mercato monetario a 1 anno,
in %
1
8771
2046
3378
10763
4838
Fonte: Bloomberg, 1) Brent
13.11.2015 10:35
Economic Research
1.35
0.6
-2.2
-2.6
-2.6
-2.0
-2.9
-2.4
-0.6
7.4
9.8
13.2
Greggio 1)
1.25
0.4
1.20
0.2
1.15
0
1.10
1.05
-0.2
1.00
-0.4
07/13
0.95
01/14
07/14
01/15
07/15
Previsione sui tassi EUR
EUR/USD, scala di destra
01/16
07/16
Previsione sui tassi USD
EUR/CHF, scala di destra
Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research
[email protected]
Tassi
attuale %, 5 giorni
EURCHF
USDCHF
EURUSD
Oro
1.30
Previsione
Valute/Materie prime
attuale %, 5 giorni %, YTD
SMI
S&P 500
Euro Stoxx 50
DAX
CAC
1.40
0.8
Lasciamo invariate le nostre previsioni a 3 mesi (si veda grafico)
per i tassi di cambio. Prevediamo ancora un rapporto EUR/USD
a 1.13. Alla fine dell'anno vediamo ancora potenziale rialzista,
poiché un aumento dei tassi USA a dicembre non è affatto sicuro. La recente rivalutazione del dollaro ha inasprito ancora
una volta le condizioni monetarie e ciò potrebbe indurre la Fed
ad aspettare fino a marzo. Inoltre, un ampliamento limitato
degli acquisti di obbligazioni da parte della BCE, senza un maggiore tasso negativo, non dovrebbe portare alcuna ulteriore
forte spinta ribassista per l'euro. L'ulteriore allentamento della
politica monetaria dovrebbe essere già riflesso in gran parte
nel tasso di cambio.
Azioni
1.45
1.079
1.004
1.076
1084
44.8
-0.1
-0.2
0.1
-0.5
-5.6
%, YTD
-10.1
0.9
-11.1
-8.5
-21.9
CHF
USD
EUR (DE)
GBP
JPY
3M
10YR
bp, YTD
-0.78
0.36
-0.08
0.58
0.08
-0.30
2.30
0.58
1.99
0.31
-62
13
4
23
-2
Zürich, 13. November 2015
Economic Research
Wochenausblick #8
EDITORE
AUTORI
Raiffeisen Svizzera, Economic Research
Economista capo Martin Neff
Brandschenkestrasse 110d, CH-8002 Zurigo
Tel.: 044 226 74 41
E-Mail: [email protected]
Roland Kläger
Svizzera
Tél.: 044 226 74 22
E-Mail: [email protected]
Santosh Brivio
Materie prime, Economia mondiale
Tel.: 044 226 74 35
E-Mail: [email protected]
Raiffeisen Economic Research
[email protected]
Alexander KochTel. +41 044 226 74 41
UME, Germania
Tel.: 044 226 74 37
E-Mail: [email protected]
Domagoj Arapovic
USA, Economia mondiale
Tel.: 044 226 74 38
E-Mail: [email protected]
Desidera abbonare la pubblicazione?
Potete abbonarvi a “Prospettive settimanali” all'indirizzo http://www.raiffeisen.ch/web/pubblicazioni+research
Importanti note legali
Esclusione di offerta
I contenuti della presente pubblicazione vengono forniti esclusivamente a titolo informativo. Essi non rappresentano pertanto dal punto di vista legale né un'offerta né una raccomandazione
all'acquisto ovvero alla vendita di strumenti d'investimento. La presente pubblicazione non rappresenta né un annuncio di quotazione né un prospetto di emissione ai sensi dell'art. 652a
o dell'art. 1156 CO. Le condizioni complete applicabili e le avvertenze dettagliate sui rischi relativi a questi prodotti sono contenute nel rispettivo prospetto di quotazione. A causa delle
restrizioni legali in singoli paesi, tali informazioni non sono rivolte alle persone la cui nazionalità o il cui domicilio si trova in un paese in cui l'autorizzazione dei prodotti descritti nella
presente pubblicazione è soggetta a limitazioni.
La presente pubblicazione non ha lo scopo di offrire all'investitore una consulenza in materia d'investimento e non deve essere intesa quale supporto per le decisioni d'investimento. Gli
investimenti qui descritti dovrebbero essere effettuati soltanto dopo un'adeguata consulenza Clientela privata e/o dopo l'analisi dei prospetti informativi di vendita vincolanti. Decisioni
prese in base alla presente pubblicazione avvengono a rischio esclusivo dell'investitore.
Esclusione di responsabilità
Raiffeisen Svizzera società cooperativa intraprenderà tutte le azioni opportune atte a garantire l'affidabilità dei dati presentati. Raiffeisen Svizzera società cooperativa non fornisce tuttavia
alcuna garanzia relativamente all'attualità, all'esattezza e alla completezza delle informazioni contenute in questa pubblicazione.
Raiffeisen Svizzera società cooperativa non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni (diretti, indiretti e consecutivi), causati dalla distribuzione della presente pubblicazione o dal suo contenuto oppure legati alla sua distribuzione. In particolare, non si assume alcuna responsabilità per le perdite derivanti dai rischi intrinseci ai mercati finanziari.
Direttive per la salvaguardia dell'indipendenza dell'analisi finanziaria
La presente pubblicazione non è il risultato di un'analisi finanziaria. Le «direttive per la salvaguardia dell'indipendenza dell'analisi finanziaria» dell'Associazione Svizzera dei Banchieri (ASB)
non trovano di conseguenza applicazione nella presente pubblicazione.
Economic Research