Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
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Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Archivio di Stato di Catania Impianto Antincendio Water Mist a protezione dei locali destinati a deposito archivistico presso l’Archivio di Stato Relazione Tecnica Illustrativa Committente: MiBACT – DGA - ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Responsabile del Procedimento: Arch. Daniela FABIANI Progettista e Direttore dei Lavori: Ing. Alessandro SAIEVA _____________________________ INDICE 1. SCOPO E SOMMARIO .............................................................................................................................. 3 2. DESCRIZIONE DEL SITO ......................................................................................................................... 3 3. DESCRIZIONE DEL SISTEMA.................................................................................................................. 4 3.1. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO ................................................................................................................ 4 3.2. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO .................................................................................................................. 5 3.3. CLASSIFICAZIONE AREA .......................................................................................................................... 6 3.4. SPECIFICHE DI PROGETTO ...................................................................................................................... 7 3.4.1. specifiche di erogazione .............................................................................................................. 7 3.4.2. Rete Distribuzione - materiali ....................................................................................................... 7 3.4.3. Capacità e durata dell’alimentazione ........................................................................................... 7 4. NORMATIVA TECNICA APPLICABILE. .................................................................................................. 8 4.1. 4.2. 4.3. 5. NORME NFPA ......................................................................................................................................... NORMATIVA EUROPEA. ........................................................................................................................... APPROCCIO A LIVELLO NAZIONALE .......................................................................................................... 8 8 8 DESCRIZIONE DELLE INSTALLAZIONI REALIZZATE ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 5.1. 5.2. INSTALLAZIONI IN AMBITO MARITTIMO. .........................................ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. INSTALLAZIONI IN AMBITO NAZIONALE SU TERRAFERMA.................ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 2 di 9 1. SCOPO E SOMMARIO Il presente documento ha lo scopo di descrivere il sistema di protezione contro l’incendio che viene realizzato per la protezione dei locali al piano terra dell’Archivio di Stato di Catania In particolare si riporta una descrizione sommaria del sistema, i riferimenti normativi applicabili, ed i dati caratteristici di progetto. A supporto del progetto, dal punto di vista normativo, vengono poi riassunte le approvazioni ricevute dal sistema sia in ambito nazionale che internazionale e le omologazioni conseguite. Con riferimento poi al parere espresso dal Ministero dell’Interno in merito all’utilizzo di sistemi di questo genere in sostituzione dei tradizionali impianti sprinkler, si riportano le certificazioni di equivalenza ottenute dalla Factory Mutual e dal VdS, quali enti di approvazione riconosciuti in campo internazionale. Le certificazioni sono emesse sulla base delle prove eseguite dal VTT finlandese, nella sua qualità di laboratorio qualificato. Per un approfondimento della posizione normativa del sistema allo stato attuale si rimanda al Capitolo 3. In definitiva il sistema in progetto, realizzato come nel seguito descritto e documentato dai disegni costruttivi allegati, risponde alla normativa NFPA 750 e presenta le caratteristiche fissate dalla linea guida emessa dal Ministero dell’Interno sull’utilizzo dei sistemi water mist ove siano richiesti impianti sprinkler tradizionali. Il sistema, infatti, è certificato sia da FM e VdS, sia dal Rina, sulla base del protocollo IMO A.800 e delle prove eseguite dal laboratorio nazionale finlandese del VTT. Esso pertanto segue tutti i requisiti previsti e risulta, ad avviso dello scrivente, conforme alla regola dell’arte per le installazioni water mist in ambienti come quello in oggetto. 2. DESCRIZIONE DEL SITO I locali oggetto della protezione si trovano al piano terra e primo dell’Archivio di Stato di Catania si tratta di un fabbricato in muratura portante. I locali saranno interessati dalla protezione antincendio water mist di cui all’oggetto della presente relazione. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 3 di 9 3. DESCRIZIONE DEL SISTEMA Il sistema proposto è basato su tecnologie brevettate, operante sul principio del sistema sprinkler, e cioè con testine erogatrici ad apertura automatica mediante fusibile a bulbo quarzoide tarato a 57 °C. 3.1. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Il sistema è del tipo Water Mist, cioè un sistema ad acqua finemente suddivisa, come viene definito in Italiano, di Classe I secondo NFPA 750, che è quella a minor dimensione delle goccioline erogate (gocce inferiori a 200 micron per il 90% della quantità totale d’acqua scaricata). Il sistema utilizza acqua pura come agente estinguente, che viene polverizzata in gocce della dimensione fra 50 e 100 mm, grazie all’azione dell’elevata pressione (circa 80 bar all’ugello), della presenza di azoto nell’acqua come agente atomizzante, e soprattutto alla particolare costruzione degli ugelli erogatori come sono stati definiti ed omologati dopo lunghe ed approfondite ricerche. L’azione estinguente è raggiunta mediante l’erogazione, nel volume protetto, di una quantità d’acqua molto piccola con caratteristiche di velocità, distribuzione e dimensione delle gocce come sono state definite a seguito di numerosissime prove di spegnimento d’incendio in scala reale e per scenari del tutto simili a quelli che si ritrovano nell’ambiente alberghiero, biblioteche, archivi storici, aree pubbliche, uffici ect. (vedi seguito) Il meccanismo di estinzione è basato su 3 effetti fondamentali che la nebbia d’acqua esercita sull’incendio: o il raffreddamento brusco, dovuto all’evaporazione quasi istantanea delle goccioline che offrono, grazie alle ridotte dimensioni, una superficie di scambio termico particolarmente elevata, o L’inertizzazione dello spazio intorno all’incendio, grazie al vapor d’acqua che si produce in grande quantità (l’acqua si espande di 1800 volte nel passaggio di stato da liquido a vapore) nel processo di raffreddamento sopra citato. o La schermatura dell’incendio nei confronti dell’ambiente circostante, che evita il riscaldamento per irraggiamento ed il successivo coinvolgimento di altro materiale combustibile nell’incendio stesso. Le goccioline d’acqua nelle dimensioni sopra citate risultano infatti fortemente schermati rispetto alle radiazioni infrarosse. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 4 di 9 In particolare, nel caso in esame, il sistema è alimentato dalla speciale pompa a gas (GPU, Gas Pump Unit), che realizza la condizione di impianto “twin fluid” caratterizzato cioè dalla coesistenza, nelle tubazioni di erogazione, di acqua ed azoto in pressione, che porta agli ugelli una nebulizzazione particolarmente spinta ed un efficacia estinguente ancora maggiore. 3.2. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO Come detto l’impianto basa il suo funzionamento sulla tecnologia tipica degli sprinkler; nei locali protetti sono quindi installate testine automatiche con elemento fusibile, posizionate in prossimità del controsoffitto e spaziate secondo la normativa tecnica applicata. Le testine sono alimentate da una rete di tubazioni in pressione d’acqua, che fa capo ad un sistema di alimentazione ad alta pressione. Le testine, in caso d’incendio, si aprono singolarmente, in funzione della temperatura raggiunta da ciascuna di esse, ed erogano immediatamente acqua secondo quanto previsto dal dimensionamento idraulico. L’impianto non richiede quindi alcun collegamento al sistema di rilevazione, è praticamente esente da falsi allarmi, come accade tipicamente per gli sprinkler, ed ha soprattutto il vantaggio di non richiedere alcun tipo di intervento da parte degli operatori, essendo totalmente automatico in funzione della temperatura che si raggiunge in ciascun punto dell’area. Il ridotto numero di testine che intervengono, in particolare solo quelle che, direttamente esposte all’incendio, raggiungono la temperatura di taratura, e la ridotta portata d’acqua erogata per testina (dell’ordine della decina di litri per minuto) fanno sì che l’intervento in caso d’incendio sia particolarmente efficace ed al tempo stesso privo dei gravi effetti collaterali che sono invece tipici dei sistemi sprinkler tradizionali. Il sistema è alimentato, come detto, con acqua pura in pressione tramite miscelazione con azoto fornito da una batteria di bombole; nel caso specifico, date le dimensioni dell’immobile e le esigenze di totale autonomia del sistema, si usa un’alimentazione mediante Pompa a Gas (GPU) che realizza l’effetto sopra menzionato. L’intero impianto è asservito ad una valvola principale di controllo sezionamento dotata di pressostato d’allarme più quattro valvole locali dotate di flussimetro; in questo modo sarà possibile controllare il sistema e riportate il segnale di impianto intervenuto alla centralina di allarmi. Il sistema è mantenuto in pressione a 25 bar da una piccola pompa volumetrica azionata pneumaticamente. La pompa GPU ad alta pressione interviene automaticamente non appena la pressione in rete si abbassa a causa dell’apertura anche di una sola testina. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 5 di 9 L’erogazione sarà quindi continua da tutte le testine che saranno via via intervenute, finché il responsabile dell’intervento non autorizzerà l’arresto del sistema che dovrà quindi essere fermato manualmente, come per i sistemi sprinkler tradizionali. Nel caso in esame il sistema ha una durata d’intervento comunque limitata, in base alle norme NFPA (30 minuti nominali), relativi all’intervento simultaneo di 9 testine; si tenga conto che in realtà l’intervento inizia con una sola testina e si sviluppa nel tempo in funzione della dinamica dell’incendio con l’apertura di ulteriori testine in funzione della temperatura che l’incendio riesce a sviluppare. La durata effettiva è quindi certamente superiore a quella nominale che è indicata solo ai fini progettuali. 3.3. CLASSIFICAZIONE AREA La classificazione dell’area che si farebbe secondo le norme relative ai sistemi sprinkler, è quella di area di rischio ordinario di classe I (OH 1); secondo le norme americane la classificazione è di tipo Light Hazard, le approvazioni di riferimento secondo Factory Mutual americana e VdS tedesca. La funzione primaria dei sistemi proposti è di minimizzare i danni dovuti al fuoco ed al fumo all'interno delle zone archivio in oggetto, diminuendo eventuali danni provocati dall'acqua erogata durante il funzionamento del sistema. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 6 di 9 3.4. SPECIFICHE DI PROGETTO Sulla base della normativa NFPA 750 (vedi seguito), unica al momento disponibile per questo tipo di applicazioni, il dimensionamento dell’impianto deve essere eseguito esclusivamente sulla base dei parametri di funzionamento che sono stati determinati tramite prove d’incendio in scala reale, certificate da un ente tecnico riconosciuto a livello internazionale. 3.4.1. SPECIFICHE DI EROGAZIONE Il sistema è stato dimensionato per una spaziatura massima di 16 m2 per testina erogatrice, con 9 testine operative simultaneamente (corrispondenti ad un’area complessiva di 144 m2) con testine di tipo: 3.4.2. RETE DISTRIBUZIONE - MATERIALI La rete tubazioni in acciaio inox AISI 316 L (conformi alle DIN17457), assicurano una durata pressoché illimitata del sistema garantendo anche la pulizia dell’acqua. La dimensione delle tubazioni saranno di diam. 25/30 mm per i tubi principali e diam. 12/16 mm per le diramazioni agli ugelli erogatori. Le connessioni saranno in ferro dolce tipe DIN 2353 e gli accoppiamenti in acciaio inox AISI 303 oppure 316, oppure in ottone Ms.362, costruiti con un fattore di sicurezza 4. I sostegni delle tubazioni sono completamente in acciaio; la distanza fra due supporti è quella normalmente utilizzata per le tubazioni, con una media di un supporto ogni 1,5-2,5 metri a seconda del diametro della tubazione stessa. Le perdite di carico nelle tubazioni saranno calcolate utilizzando l’espressione di DarcyWeisbach per i sistemi ad alta pressione come richiesto da NFPA 750. Il sistema sarà basato sull’assunzione che la perdita di carico massima quando sono operative le 9 testine più lontane, sia contenuta fra le 10/20 Bar. 3.4.3. CAPACITÀ E DURATA DELL’ALIMENTAZIONE La durata minima prevista dall’NFPA per questo tipo di impianti è di 30 minuti. Si noti che la portata richiesta per questo sistema (in seguito), sulla base delle testine adottate, è dell’ordine dei 67 lpm, che possono essere forniti al sistema (in modo continuativo) attraverso il collegamento alla rete antincendio idranti esistente o dalla rete idrica dell’acquedotto comunale. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 7 di 9 Le 10 bombole di Azoto da 80 lt a servizio della unità GPU (sopracitata) garantiranno abbondantemente la performance del sistema per l’intera durata del tempo sopra indicato. 4. NORMATIVA TECNICA APPLICABILE Per la progettazione e l’installazione dei sistemi Water Mist sono al momento disponibili le Norme NFPA fascicolo 750 (stralcio allegato). A livello europeo è operativo un gruppo di lavoro in ambito CEN TC 191 che ha predisposto il documento base che costituirà la norma tecnica europea, e che è il documento CEN/TS 14972. 4.1. NORME NFPA Lo standard applicabile è il 750 “Standard on Water Mist Fire Protection Systems” ed è stato pubblicato nel 2000, come seconda edizione, la prima essendo del 1997. Lo standard suddetto prescrive, come sopra accennato, l’obbligo di progettare i sistemi Water Mist solo in accordo ai test in scala reale che sono stati superati. 4.2. NORMATIVA EUROPEA A livello Europeo è disponibile lo standard CEN TS 14972 che conferma sostanzialmente il criterio di progetto enunciato dall’NFPA. Per quanto concerne le approvazioni, al momento solo il VdS tedesco ha elaborato una procedura per la valutazione dei sistemi Water Mist quando confrontati con i sistemi sprinkler tradizionali; tale procedura, applicabile alle aree di ufficio in genere, è stata posta alla base della certificazione VdS ottenuta dal sistema. 4.3. APPROCCIO A LIVELLO NAZIONALE A livello nazionale non sono disponibili norme tecniche riferite ai sistemi water mist, né esistono disposizioni legislative che autorizzino o neghino l’utilizzo di tali sistemi come impianti di spegnimento automatico. Trattandosi di materia non ancora normata a livello nazionale, il ricorso all’applicazione della normativa NFPA appare legittimo, anche in relazione alla circolare n° 018/4101, del 02.01.1997 emessa dal Ministero dell’Interno. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 8 di 9 Più recentemente, proprio in materia di impianti antincendio water mist utilizzati in sostituzione di impianti sprinkler tradizionali, in attività ove il ricorso all’impianto a pioggia era richiesto da specifiche disposizioni, il Ministero si è pronunciato con una risposta ad un quesito di merito, affermando in sostanza che l’utilizzo del sistema water mist in luogo del sistema sprinkler è possibile purché se ne dimostri la sostanziale equivalenza con l’impianto a pioggia prima detto. Il ministero ha chiarito, nella risposta al quesito, che tale dimostrazione deve essere certificata da un laboratorio riconosciuto, sulla base di prove eseguite secondo un protocollo ufficialmente stabilito e da parte di un laboratorio indipendente. ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA Pagina 9 di 9