sguazzin f., 2008 - Boschi di Muzzana

Transcript

sguazzin f., 2008 - Boschi di Muzzana
Luisa Bianco – Giuliano Bini – Benvenuto Castellarin
Adelmo Della Bianca – Enrico Fantin – Vittorino Gallo
Fabio Prenc – Francesco Sguazzin – Roberto Tirelli
I boschi
della Bassa Friulana
a cura di Giuliano Bini
E Diu al disè:
- La tiere che si taponi di vert...
E al sucedè propit cussì...
e Diu al viodè ch’al leve ben
(Gjenesi 1, 11-12)
“che se non fossero li boschi
dalli quali ai tempi debiti et opportuni
si serviamo saressemo isforzziati
a bandonare il paese et morirssi di fame”
(Vicinia comune di Muzzana, 12 luglio 1598
ASU, ANA, notaio Di Marco Lorenzo, b.3333)
la bassa
collana / 72
Francesco Sguazzin
I boschi di latifoglie
della bassa pianura friulana
A pagina precedente. Scorcio di querco-carpineto allʼinizio di primavera (foto F. Sguazzin).
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Il territorio, il clima, i boschi residui
dellʼantica foresta
Il territorio
Il territorio italiano, a differenza di quello di
altre nazioni europee, ha un’origine geologica recente. La penisola sorse praticamente tutta nel Cenozoico. Richiamo qui sotto, per una più facile comprensione, una tabella delle ere geologiche.
ERE
PERIODI
EPOCHE
Quaternario
Pleistogene
Olocene
Cenozoico
Neogene
Pliocene
Paleogene
Oligocene
37 milioni
Paleocene
65 milioni
Mesozoico
Paleozoico
Cretaceo
Miocene
Eocene
10.000
1,8 milioni
5 milioni
23 milioni
53 milioni
142 milioni
Giurassico
205 milioni
Permiano
290 milioni
Triassico
Carbonifero
Devoniano
Siluriano
Ordoviciano
Precambriano
Pleistocene
INIZIO (ANNI FA)
Cambriano
248 milioni
354 milioni
417 milioni
443 milioni
495 milioni
545 milioni
Proterozoico
2500 milioni
Priscoano
4550 milioni
Archeano
3800 milioni
Nel Cenozoico lo spostamento dell’Africa
verso l’Europa sollevò i sedimenti del Mar della
Tetide. Per la precisione, nel Cenozoico antico
(Eocene-Oligocene) si formarono le Alpi vere e proprie, mentre la dorsale appenninica, dalla Liguria alla
Sicilia, si formò più tardi, nel Miocene-Pliocene.
Alla fine del Cenozoico il profilo della penisola italiana, formata anche, ma in parte non prevalente, di
rocce mesozoiche e paleozoiche, era abbastanza
simile all’attuale. Mancavano però le pianure. Al
posto della Pianura Padana vi era un grande golfo e
vari golfi costellavano la costa del Tirreno. Altra
curiosità geografica: Gargano e Penisola Salentina
cosituivano un’isola staccata dal resto della Penisola.
Il Quaternario portò al completamento della geografia del territorio italiano. Alla formazione della
19
Pianura Padana, per esempio, contribuirono i sedimenti costituiti dai detriti trasportati dai fiumi e, in
larga misura, i terreni di origine glaciale. Nel
Pleistocene infatti, il cui inizio varia, a seconda degli
studiosi, tra 1,6 e 1,8 milioni di anni fa, oltre alla
comparsa dell’uomo fra tutte le specie di animali che
popolavano la terra, ebbero luogo degli eventi che
condizionarono fortemente la vita del pianeta e ne
modellarono la superficie: ben 5 glaciazioni. La
“nostra” era non fu la sola in cui il clima si fece più
rigido e le terre emerse si riempirono di ghiacci. Nel
Paleozoico ci furono due periodi freddi, uno all’incirca 450 milioni di anni fa e un secondo, durato ben
100 milioni di anni (da 380 a 280 milioni di anni fa)
e denominato “glaciazione permo-carbonifera”
(CORAZZON, 2006). Anche nel Proterozoico, fra 2500
e 540 milioni di anni fa ci sarebbero state altre tre
colossali glaciazioni estese a tutto il pianeta.
Naturalmente conosciamo meglio le glaciazioni pleistoceniche che, dalla più antica alla più
recente, sono chiamate: Donau, Günz, Mindel, Riss,
Würm. Donau è il nome tedesco del Danubio e gli
altri quattro sono i nomi di suoi affluenti. Nelle valli
di questi fiumi sono state trovate abbondanti tracce
(depositi alluvionali) di questi importanti eventi
paleoclimatici. Indizi che fanno pensare ad una sesta
e più antica glaciazione, denominata Biber, dal nome
del torrente Biberbach sarebbero stati trovati sul versante tedesco delle Alpi (POLTICELLI, 2003).
Durante le glaciazioni pleistoceniche, lunghe
ciascuna fino a 100.000 anni e separate da fasi interglaciali meno fredde di 10.000-12.000 anni, nell’emisfero settentrionale si formarono tre giganteschi
scudi di ghiaccio: uno che dalla Scandinavia si irradiava tutto attorno fino a ricoprire le isole britanniche, un altro che occupava quasi totalmente la
Siberia e un terzo che si estendeva sopra il Canada e
molta parte degli Stati Uniti. Sulle Alpi vi era un altro
potente scudo (dal quale fuoriuscivano poche punte
delle più alte montagne), che al massimo del suo sviluppo arrivò a ricoprire un’area di 150.000 km2
(POLTICELLI, l.c.). Per quanto riguarda le Alpi gli
studi hanno rilevato che le glaciazioni di Günz e di
Würm hanno avuto uno sviluppo inferiore a quelle di
Riss e di Mindel. In ogni era glaciale si sono susseguiti avanzamenti (fasi stadiarie) e arretramenti (fasi
interstadiarie). Durante ogni fase di ritiro le acque di
scioglimento dei ghiacci hanno trasportato enormi
quantità di materiali che si sono depositati contribuendo a modellare il territorio. All’azione dei ghiac-
20
ciai alpini si deve infine la creazione di possenti bacini lacustri.
Esiste una spiegazione al perché di queste glaciazioni, che tanta importanza hanno avuto (come di
sfuggita vedremo) nella distribuzione della flora e
della fauna terrestri e nello sviluppo ed espansione
sul pianeta della nostra stessa specie? Uno scienziato
del secolo scorso, Milutin Milankovitch li ha legati ai
cosiddetti moti millenari della Terra (variazione dell’eccentricità dell’ellisse descritta dalla Terra nella
sua rivoluzione attorno al Sole (ciclo di 90.000100.000 anni), precessione degli equinozi (ciclo di
25.000 anni), variazione dell’inclinazione dell’asse
terrestre (ciclo di 40.000 anni), moti che fanno variare l’energia calorica ricevuta dal Sole e che quindi
agiscono sulla formazione di nevi e ghiacciai.
Conferme a questa teoria sono avvenute recentemente dallo studio di campioni di roccia prelevati nel
Mare di Ross, in Antartide, al largo della base americana di Mc Murdo (POLTICELLI. l.c.). Non sarebbero
comunque, le teorie di Milankovitch, l’unica spiegazione all’origine delle glaciazioni. In campo sono
state tirate anche la variazione ciclica del campo
magnetico terrestre (circa 100.000 anni) e le eruzioni vulcaniche, con l’emissione di polveri schermanti
l’energia solare.
Nei periodi di massima espansione dei ghiacci
i livelli marini si abbassarono notevolmente. Durante
l’ultima glaciazione (würmiana), quella i cui effetti
conosciamo meglio, con i ghiacci che raggiunsero i 2
km medi di spessore, Sardegna e Corsica erano attaccate, così la Sicilia e la Calabria, la Sicilia e Malta e
l’Adriatico era sceso fino alla latitudine di Pescara.
Le enormi fiumane, seguite alla fine della glaciazione
würmiana, durata all’incirca 60.000 anni e terminata
circa 10.000 anni fa, rialzando il livello dell’Adriatico
e modificando profondamente il territorio, condussero all’attuale profilo geografico della penisola.
Ma veniamo ora al nostro territorio. L’alta e la
bassa pianura friulana ebbero origine dai materiali
trasportati dalle correnti fluvio-glaciali uscenti dalla
bocca del ghiacciaio würmiano in ritiro. A causa
della progressiva perdita di energia delle fiumane, gli
elementi più grossolani si fermarono prima e diedero
origine all’alta pianura; i materiali fini invece, anche
se selezionati in vario modo per la diversa potenza
I boschi della Bassa Friulana
delle fiumane, proseguirono la corsa verso sud costituendo il tessuto della bassa pianura. Durante questo
imponente processo la linea di costa che, all’apice
del periodo glaciale, era disegnata circa all’altezza
del Gargano, risalì verso nord fino a raggiungere più
o meno la linea attuale.
Per dare un’idea della potenza dei fenomeni
postglaciali di modellamento del territorio della
Bassa Pianura Friulana riportiamo qui sotto un suggestivo grafico di COMEL (1954) (fig. 1), e uno schizzo geologico di FERUGLIO (1925) (fig. 2). Altre informazioni potranno essre ricavate dai due lavori citati,
punti ormai classici di riferimento di molti studiosi.
Durante i periodi glaciali e le fasi interglaciali ci fu, sulla terra dei continenti e nei mari, tutto un
alternarsi di flore e faune “fredde” e “calde”. Nel
corso delle glaciazioni le specie fredde delle regioni
settentrionali migravano verso sud, per poi risalire
seguendo il ritiro dei ghiacci. Così per esempio,
durante l’espansione dei ghiacci arrivarono nella
zona mediterranea il mammut (estintosi alla fine
della glaciazione würmiana), la renna, il rinoceronte
lanoso (BALBONI, 2002). Successe anche che le catene montuose, sviluppate in modo prevalente nel
senso dei paralleli (Alpi, Carpazi), fornendo un ostacolo alla migrazione delle specie, causarono la scomparsa in Europa delle specie cenozoiche tropicali.
Nel nostro continente gli spazi lasciati liberi durante
le glaciazioni dai ghiacci vennero occupati da tundre
e steppe. Alberi tipo betulle, pini, salici comparivano
solo durante le fasi di ritiro delle coltri ghiacciate,
quando le temperature diventavano più miti. Queste
vicende sono testimoniate soprattutto dai pollini fossili, i cui granuli, grossi 1/10-1/100 di mm e di forma
caratteristica per ogni specie, si sono conservati
intatti nelle torbiere.
Lʼevoluzione del clima
Risulta interessante, per una migliore comprensione dell’attuale “panorama vegetale” della pianura e per una riflessione su quella che sarà la sua
evoluzione, uno sguardo d’insieme alla storia del
clima dopo l’ultima glaciazione, quale risulta dalle
indagini paleoclimatiche e dagli studi in corso
(GIULIACCI, 2005).
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Fig. 1. Schizzo illustrativo delle più importanti correnti fluvioglaciali nella Bassa Pianura
Friulana (Scala 1: 150.000).
Fig. 2. Schizzo geologico della Bassa Pianura Friulana fra il Tagliamento e il Torre.
1. Alluvioni würmiane dellʼAlta Pianura; 2. Alluvioni würmiane della Bassa Pianura; 3. Alluvioni postglaciali
e recenti: depositi lagunari; 4. Cordoni litorali e dune recenti; 5. Cordoni litorali e dune del Postglaciale
antico (e del Würmiano ?).
21
22
Periodo
I boschi della Bassa Friulana
Eventi in Europa e Asia
12.000 a.C.
I ghiacci cominciano a risalire verso nord e le foreste occupano gran parte
delle terre rimaste libere dai ghiacci.
10.000-4000 a.C.
Il clima diventa mite con temperature medie di 2-3 °C superiori alle attuali.
Si è nel periodo che verrà denominato dellʼoptimum climatico.
Gli oceani si alzano di 3-4 m e la zona dellʼattuale Sahara è verde
di vegetazione per le abbondanti piogge.
3500-3000 a.C.
Il clima si raffredda e ritorna il ghiaccio fino a latitudini di 50° (La Manica,
Lussemburgo, Francoforte, Praga, Cracovia). Condizioni favorevoli
per lʼinsediamento dellʼuomo nelle valli del Nilo, del Tigri e
dellʼEufrate.
3000-1300 a.C.
La temperatura si rialza e in Europa abbiamo lo sviluppo della civiltà
megalitica (Stonehenge). Intorno al 2000 a.C. a causa della siccità gli
Ebrei emigrano dalla Mesopotamia verso lʼEgitto e poi, intorno al 1330 a.C.,
verso la Palestina.
1300-500 a.C.
Il clima diventa rigido e molto piovoso. Migrazioni di popoli centroesteuropei
e mediterranei verso latitudini più basse.
500 a.C.-1200 d.C.
Il clima migliora alle latitudini medio alte. Invasioni dei “barbari” nelle
terre dellʼImpero Romano, colonizzazione dellʼIslanda e della Groenlandia
da parte dei Vichinghi.
1300 d.C.
LʼIslanda è nuovamente invasa dai ghiacci, freddo e piogge distruggono
i raccolti, gravi carestie e pestilenze in Europa.
1400-1850 d.C.
Periodo di freddo intenso, ricordato come piccola era glaciale. Nel 1450
muore per il gran freddo la gran parte degli abitanti della Groenlandia,
ma la cosa si viene a sapere solo 50 anni dopo perché il ghiaccio
impedisce di raggiungere lʼisola. Nel 1816 in Pennsylvania nevica
addirittura in luglio-agosto.
1850-2000 d.C.
La temperatura è in costante aumento. Nellʼultimo ventennio del periodo considerato i fenomeni climatici estremi sono diventati più frequenti. Si teme che
lʼuomo sia responsabile dellʼeffetto serra ritenuto causa delle troppo accelerate
modifiche climatiche.
Poiché l’ultimo periodo considerato nella tabella richiama nel commento una marcata
tendenza all’aumento della temperatura, vogliamo proporre a titolo di curiosità i dati climatici
fondamentali (temperature e piovosità) registrati
in trent’anni di osservazioni in una località della
Bassa Pianura Friulana (Muzzana del Turgnano),
comune che, detto per inciso, ospita i boschi di
latifoglie più estesi e più ricchi di specie di tutta la
bassa pianura, area oggetto delle nostre ricerche. I
dati partono dal 1976 e arrivano al 2002 compreso
(SGUAZZIN, 2003). Mancano purtroppo le registrazioni per il biennio 1981-82. I dati completi relativi
agli ultimi 5 anni (2003-2007), qui anticipati nelle
conclusioni sostanziali, sono in corso di pubblicazione.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
23
Anni e temperature medie annuali (°C)
1976
1977
1978
1979
1980
1983
1984
1985
1986
1987
13,2
13,3
12,5
13,4
12,5
13,1
12,3
12,3
12,8
12,2
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
Il trend all’aumento della temperatura media
annuale appare evidente. Se ora calcoliamo la temperatura media annuale prendendo in considerazione
gli ultimi 10 anni (dal 1998 al 2007), troviamo il
valore di 13,7 °C, valore che ci indica un aumento
rispetto alla media trentennale precedente di 0,5 °C,
13,3
12,6
12,8
12,4
13,0
12,7
14,0
12,9
13,0
13,7
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Media trentennale
13,5
13,6
14,1
13,7
14,1
13,9
13,3
12,8
13,9
14,4
13,2
in pratica quindi uno scostamento del 3,8 % in più.
Valutiamo ora separatamente le temperature
medie estive (giugno + luglio + agosto) e invernali
(dicembre + gennaio e febbraio dell’anno successivo). Si tratta ovviamente delle estati e degli inverni
meteorologici.
24
I boschi della Bassa Friulana
Anni e temperature medie estive (°C)
1976
1977
1978
1979
1980
1983
1984
1985
1986
1987
22,0
21,5
20,8
22,4
21,5
23,2
20,5
21,2
21,5
20,7
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
22,4
21,0
21,5
23,0
23,0
22,6
24,2
22,4
22,9
22,5
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Media trentennale
23,5
23,0
22,8
23,0
23,3
25,4
22,7
22,3
23,1
23,2
22,4
La media delle temperature estive negli ultimi dieci anni (dal 1998 al 2007) fornisce il valore di 23,2
°C, con un aumento quindi sulla media trentennale di 0,8 °C, pari al 3,6 %
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
25
Anni e temperature medie invernali (°C)
1976-77
1977-78
1978-79
1979-80
1983-84
1984-85
1985-86
1986-87
1987-88
1988-89
5,6
4,3
3,9
4,8
3,6
2,9
3,7
3,1
5,6
3,2
1989-90
1990-91
1991-92
1992-93
1993-94
1994-95
1995-96
1996-97
1997-98
1998-99
4,3
2,5
2,4
3,0
3,8
4,0
3,6
5,4
5,6
3,1
1999-00
2000-01
2001-02
2002-03
2003-04
2004-05
2005-06
2006-07
2007-08
Media
3,0
5,8
2,9
3,7
3,6
3,4
3,3
6,8
4,8
4,0
La media delle temperature degli ultimi dieci inverni non si scosta da quella calcolata per l’intero periodo.
Risulta infatti di 4,0 °C.
26
I boschi della Bassa Friulana
Anni e preciptazioni annuali (mm)
1976
1977
1978
1979
1980
1983
1984
1985
1986
1987
1292,0
1245,0
1543,1
1315,1
1113,6
807,6
1182,4
1097,6
1063,5
1273,5
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
994,9
996,9
1058,5
957,3
1312,9
991,2
950,5
1250,7
1399,9
785,0
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Media trentennale
987,3
1002,1
1106,0
960,7
1252,1
777,5
1180,7
1006,3
852,7
867,7
1087,5
Negli ultimi 10 anni (1998-2007) la media annua scende a 999,3 mm di pioggia e negli ultimi 5 anni (20032007) a 937,0 mm con un calo rispettivo sul trentennio rispettivamente dell’8,1 e del 13,8%, un calo senz’altro considerevole. Vediamo anche l’andamento delle piogge cadute in media nei vari mesi nel trentennio, nell’ultimo decennio e nell’ultimo quinquennio.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Mesi
Medie 30a
Medie 10a
Medie 5a
Gen
70,8
50,5
46,9
Feb
54,3
48,2
70,7
Mar
64,3
53,5
49,3
Apr Mag
98,1 96,7
107,8 92,4
82,9 104,3
Giu
88,2
63,2
50,4
Lug
69,8
65,6
43,8
Ago Set
Ott
Nov
103,6 115,0 132,5 102,8
103,9 113,2 115,8 105,3
116,0 90,0 96,4 91,3
27
Dic
91,3
73,9
94,9
I cali più vistosi rispetto al trentennio sono per i mesi di gennaio, giugno e ottobre.
Anche il piccolo contributo delle misure di
temperatura e piovosità effettuate a Muzzana del
Turgnano nel periodo 1976-2007 mostra, come affermato dai climatologi (GIULIACCI, 2005), una tendenza della temperatura all’aumento e della piovosità
alla diminuzione. Dobbiamo aspettarci, a causa di
questi fenomeni, presenti globalmente sulla Terra,
non solo nel nostro piccolo mondo della Bassa
Friulana, sostanziali cambiamenti nel paesaggio. È
stato calcolato che il famigerato “effetto serra”,
ormai ammesso da tutti e causato dall’uomo dell’età
industriale con un’abnorme emissione di anidride
carbonica (soprattutto) nell’atmosfera, potrebbe, se
non bloccato nella sua crescita, accelerare lo scioglimento dei ghiacci antartici e artici e provocare un
disastroso innalzamento del livello marino. Già nel
2050, per parlare del nostro angolino nell’Italia nordorientale, la laguna di Venezia e le aree basse della
pianura friulana potrebbero essere a rischio di inondazioni (GIULIACCI, 2005). Speriamo, naturalmente,
che ciò non avvenga, perché le conseguenze per la
Natura e per le attività umane sarebbero disastrose,
28
ma non dimentichiamo mai che tutto sulla terra è in
evoluzione e che spesso, anche per cause solo naturali, si sono verificati nei vari biomi dei colossali
cambiamenti.
Tra l’altro, semplificando al massimo il
discorso, la sparizione dei querco-carpineti della
Bassa Friulana e di altre formazioni ancora presenti
quali alcuni boschi ripariali e litorali sarebbe una perdita enorme per la biodiversità dell’ambiente planiziare padano, perché verrebbero cancellate delle preziose tracce della vegetazione naturale padana
(PIGNATTI, 1994).
I boschi della Bassa Friulana
foreste di pini e betulle e poi, con il riscaldarsi del
clima, a boschi di misti di querce.
Doveva essere un ambiente fantastico ricchissimo anche di fauna, ma certamente difficile per
i pochi uomini che vi abitavano e che vivevano di
caccia e pesca, spostandosi di continuo, da una radura ad un’altra e specialmente lungo i fiumi. I disboscamenti si sono fatti consistenti quando l’uomo,
diventato agricoltore e allevatore, sentì la necessità
di procurarsi superfici sempre più estese di terreni
per le coltivazioni e i pascoli. Per molte centinaia
d’anni andò avanti così, con disboscamenti legati al
fluttuare delle popolazioni e al variare delle loro esigenze. Trasformazioni importanti nella nostra zona
I boschi della bassa pianura friulana
avvennero storicamente in epoca romana tra il II sec.
a. C. e il IV sec. d. C. con la centuriazione (suddiviI boschi attuali, residuo di un’immensa fore- sione geometrica) dei territori conquistati dai genesta che ricopriva dopo l’ultima glaciazione l’intera rali romani e la loro distribuzione fra i coloni (BLASI
Pianura Padana, si sarebbero installati sul territorio, a et al., 2005). Traccia di quest’operazione è ancora
quanto ci inducono a ritenere le indagini sui pollini rintracciabile ad esempio nell’Agro Aquileiese,
fossili, circa 3000 anni fa e sarebbero il risultato di dove le foreste erano rigogliose. In seguito, intorno
un alternarsi di vegetazioni e flore che hanno seguito all’anno 1000 d.C., l’aumento demografico e dei
l’evolversi del clima. Dalla tundra a muschi, licheni commerci portò a dissodare per l’agricoltura altre
e arbusti nani dei periodi glaciali si è passati prima a estese superfici boschive. Si innescò un processo di
sfruttamento delle risorse
naturali che portò ad una
drastica riduzione delle
foreste e ad una modificazione irreversibile del paesaggio. Con la rivoluzione
industriale e l’aumento
esponenziale dei consumi
delle risorse terrestri
arrivò poi l’inquinamento,
con i suoi terribili problemi.
Parliamo ora in
modo più specifico dell’argomento Boschi della
Bassa Pianura. Tralasciando vecchie indicazioni storiche, oggetto semmai di
una ricerca specifica su
questo tema, da FERUGLIO
(1930) (fig. 3), e da
PAIERO (1965) (fig. 4),
Fig. 3. La vegetazione della Bassa Friulana nel 1921-22.
riproponiamo un paio di
1. Prati magri naturali a fondo ghiaioso dellʼAlta Pianura e campi coltivati. 2. Prati asciutti o
cartine che forniscono un
umidi della Bassa Pianura, a fondo ghiaioso o argilloso, e campi coltivati. 3. Querceti (quercocarpineti). 4. Barene, paludi e prati salati. 5. Paludi di acqua dolce e prati umidi, con piccole aree quadro della situazione
vegetazionale nella Bassa
coltivate. 6. Boschi di salici, pioppi e ontani.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
29
Fig. 4. Le aree boschive esistenti nella Bassa Pianura Friulana dal 1816 al 1962
Friulana nel 1921-22 e forestale in particolare tra il
1816 e il 1962.
Nella cartina di fig. 4 non è segnato il comune di
Carlino, che si trova subito a nord del bosco Sacile.
Manca altresì la segnalazione di piccole formazioni
che fino al 1918 si trovavano in territorio austriaco.
Il confine, come noto, passava infatti tra Torre Zuino
(Torviscosa) e Cervignano.
La distribuzione geografica dei boschi, dalla cartina
di PAIERO può essere sintetizzata nella seguente
tabella:
ANNI
E T TA R I
1816
1827
1962
4985
2080
786
30
Procedendo da ovest verso est esploriamo ora
il territorio indicato dando un’occhiata ai boschi esistenti. Dopo aver sottolineato che essi rientrano nella
fascia di vegetazione medioeuropea, con clima temperato subcontinentale e che quindi si trovano ben
oltre il confine con la zona mediterranea (PIGNATTI,
1994), suddividiamoli, per creare un minimo di ordine e per orientare in qualche modo il lettore, in due
tipologie:
1)
querco-carpineti o formazioni in qualche
modo assimilabili ad un querco-carpineto;
2)
boschi umidi ripariali.
Querco-carpineti
Il tipico querco-carpineto della pianura è stato
denominato dai fitosociologi Asparago-Quercetum
roboris (LAUSI 1966; MARINČEK 1994 e corrisponde
al vecchio Querceto-carpinetum boreoitalicum
PIGNATTI 1953 ex LAUSI 1966. La composizione
arborea del tipico querco-carpineto planiziare prevede (DEL FAVERO et al., 1998) le specie Carpinus betulus, Quercus robur, Fraxinus angustifolia ssp. oxycarpa, Ulmus minor, Acer campestre, Prunus avium,
Populus tremula, Alnus glutinosa. In taluni quercocarpineti si rinviene anche, con sviluppo ad alberello, Prunus padus e Staphylea pinnata. Anche Sorbus
torminalis compare qualche volta, ma solo, a quanto
ci risulta finora, nei boschi più estesi.
Ama suoli mesoidrici e substrati silicatici ed
evidenzia un basso contenuto di sostanza organica.
Alcune ricerche ecologiche effettuate nei boschi di
Muzzana del Turgnano e Carlino-S. Giorgio di
Nogaro (BIANCO, 2004-05) hanno mostrato per l’acqua della falda, affiorante in periodi dell’autunnoinverno, valori dei caratteri fisico-chimici rientranti
nell’ambito di potabilità delle acque. Solo per il
bosco Coda di Coluna, assai prossimo alla Laguna di
Marano, è stato evidenziato un lieve incremento
della salinità del terreno, mentre per gli altri la salinità rientra nei parametri normali.
Dei boschi e boschetti sotto ricordati, è indicato per ciascuno il comune di appartenenza, il
nome, se esistente o un toponimo che aiuti ad individuarlo, la superficie approssimativa, l’area e il quadrante di base della rete UTM, la tavoletta IGM
1:25000 di riferimento insieme al foglio IGM
1:50000. L’altitudine può variare nel piccolo intervallo 1,5-15 m circa s.l.m. Lo schema sotto riportato
I boschi della Bassa Friulana
consente di individuare immediatamente le aree di
base e i quadranti indicati per ogni bosco. Ogni quadrato grande (area di base) corrisponde ad una
maglia del reticolo della Carta Stradale FriuliVenezia Giulia 1:150000 della Casa Editrice
Tabacco. I quattro quadranti in cui un’area è suddivisa sono così numerati: 1-2-4-3, partendo dal più alto
a sinistra e girando in senso orario. Gli elenchi delle
specie citate sono il risultato di un lungo lavoro, ma
sono sempre migliorabili. Nessuna florula sarà mai
perfetta... e questo lo sa qualunque botanico. Inoltre
dobbiamo attenderci, con la variazione climatica in
atto e con la complicità di un intensissimo turismo,
l’arrivo di altre avventizie o di “avanguardie” di specie più calde in risalita dalla penisola (fig. 5).
La terminologia delle specie segue PIGNATTI
(1982). Le ragioni di questa scelta, essenzialmente
pratiche, sono spiegate più sotto. Per una terminologia aggiornata sulla flora vascolare regionale (e in
attesa della prossima uscita della seconda edizione
della fondamentale Flora d’Italia di S. PIGNATTI)
possono essere consultati POLDINI (2002); POLDINI,
ORIOLO, VIDALI (2002); CONTI, ABBATE, ALESSANDRINI, BLASI (2005).
Fig. 5. Il reticolo di aree di base e quadranti UTM nel
quale è compreso il territorio del Friuli-Venezia Giulia.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Comune di Precenicco
Bosco Bando di Sotto
Superficie: ~ ha 10
Area di base e quadrante: 10244/1
Tavoletta IGM 1:25000 Latisana
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Specie osservate
Acer campestre, Allium ursinum, Anemone nemorosa,
Asparagus tenuifolius, Brachythecium rutabulum
(muschio), Bryonia dioica, Calliergonella cuspidata
(muschio), Carpinus betulus, Clematis recta, Cornus mas,
Corylus avellana, Crataegus monogyna, Fraxinus oxycarpa, Geranium robertianum, Geum urbanum, Hedera helix,
Ligustrum vulgare, Listera ovata, Malus sylvestris, Melittis
melissophyllum, Mnium affine (muschio), Pirus pyraster,
Polygonatum multiflorum, Primula vulgaris, Prunus spinosa, Pulmonaria officinalis, Quercus robur, Rubus caesius, Ruscus aculeatus, Sambucus nigra, Symphytum tuberosum, Tamus communis, Ulmus minor, Valeriana officinalis, Veratrum album,, Vinca minor, Viola alba, Viola reichenbachiana...
Comune di Palazzolo dello Stella
Bosco Brussa
Superficie: ~ ha 30
Area di base e quadrante: 10244/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Specie osservate
Acer campestre, Acer platanoides, Alnus cordata,
Anemone nemorosa, Aristolochia rotunda, Arundo donax,
Bellis perennis, Betula pendula, Carex pendula, Carex sp.,
Carpinus betulus, Celtis australis, Clematis vitalba,
Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Fraxinus oxycarpa, Fraxinus
excelsior, Fraxinus ornus, Hedera helix, Ligustrum vulgare, Lotus corniculatus, Juncus sp., Leucanthemum vulgare,
Lychnis flos-cuculi, Malus sylvestris, Melilotis altissima,
Physalis alkekengi, Primula acaulis, Platanus hybrida,
Primula vulgaris, Prunus avium, Quercus pubescens,
Quercus robur, Quercus rubra, Rapistrum rugosum,
Robinia pseudoacacia, Rubus caesius, Ruscus aculeatus,
Salix caprea, Salix sp., Salix alba, Tamus communis,
Tussilago farfara, Typha latifolia, Ulmus minor, Ulmus
pumila, Verbascum blattaria, Veronica persica, Viburnum
opulus, Viburnum lantana, Viola alba, Viola reichenbachiana ...
Nota: Il bosco Brussa attuale è d’impianto artificiale e
sostituisce in parte il vecchio bosco Brussa che, secondo la
tavoletta I.G.M. 1: 25000 Palazzolo dello Stella, agg.to
31
1951, misurava ha 92. Sparito dal territorio verso la fine
degli anni ’50 del secolo scorso, è stato ripiantumato a partire dal 1985. L’intento, in parte riuscito, è stato verosimilmente di ricostituire il vecchio querco-carpineto, ma sono
state inserite anche specie assolutamente estranee a questa
unità fitosociologica come l’ontano napoletano (Alnus cordata), la quercia rossa (Quercus rubra) e l’olmo siberiano
(Ulmus pumila) (SGUAZZIN, 1997). La ragione della messa
a dimora di quest’ultima specie, accanto all’autoctona
olmo minore, è una maggiore resistenza dell’olmo siberiano alle malattie che sembrano voler decimare l’olmo minore ovunque in Europa. Osserviamo infine che con una
migliore conoscenza della struttura e della composizione
della vegetazione naturale (sarebbe bastato osservare i
vicini boschi Baredi e Selva di Arvonchi di Muzzana) la
pur meritevole opera di ripristino ambientale avrebbe potuto ricreare al meglio il querco-carpineto.
Comune di Muzzana del Turgnano
Bosco “Alessio Sguazzin”, loc. Moretton
Superficie: ~ ha 1,2
Area di base e quadrante: 10144/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre, Achillea collina, Achillea millefolium,
Ajuga genevensis, Angelica sylvestris, Aristolochia rotunda, Asparagus tenuifolius, Bellis perennis, Calamagrostis
epigejos, Calystegia sepium, Cardamine hirsuta, Centaurea nigrescens, Cichorium intybus, Cornus sanguinea,
Coronilla varia, Crataegus oxyacantha, Crataegus
monogyna, Crepis vesicaria, Daucus carota, Dipsacus fullonum, Epilobium hirsutum, Euphorbia verrucosa,
Eupatorium cannabinum, Fragaria vesca, Fraxinus oxycarpa, Iris graminea, Lamium purpureum, Linaria vulgaris, Lonicera xylosteum, Lotus corniculatus, Lotus tenuis,
Lycopus europaeus, Lysimachia vulgaris, Lythrum salicaria, Medicago sativa, Melittis melissophyllum, Mentha
longifolia, Pastinaca sativa, Peucedanum venetum, Picris
echioides, Picris hieracioides, Potentilla reptans, Primula
vulgaris, Prunus avium, Prunus spinosa, Rosa sp.,
Pulmonaria officinalis, Quercus robur, Rubus caesius,
Ruscus aculeatus, Salix cinerea, Sanguisorba officinalis,
Solanum dulcamara, Sonchus arvensis, Stachys sylvatica,
Symphytum officinale, Taraxacum officinale, Tussilago
farfara, Typha latifolia, Ulmus minor, Verbascum blattaria,
Viburnum lantana, Vicia cracca, Vinca minor, Viola alba,
Viola reichenbachiana...
Nota: Piccolo bosco d’impianto artificiale, a ovest del
paese di Muzzana, in loc. Moretton. Il bosco, pilotato
intenzionalmente verso il querco-carpineto tipico della
Bassa Friulana, è nato da giovani piantine, molte delle
quali prodotte da seme in semenzai casalinghi, tra la fine
32
degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 del secolo scorso. È
dedicato, dai proprietari Francesco Sguazzin e Loreta
Rosso, alla memoria del figlio Alessio (1973-1992), studente di Scienze Naturali prematuramente scomparso in un
tragico incidente.
Comune di Muzzana del Turgnano
Boschi Baredi e Selva di Arvonchi
Superficie: ~ ha 162,56
Area di base e quadrante: 10144/4
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Specie rinvenute nel corso di molti anni di esplorazioni
Acer campestre, Acer negundo, Acer platanoides, Achillea
millefolium, Agrimonia eupatoria, Agrostis tenuis, Ajuga
reptans, Alisma plantago-aquatica, Alliaria petiolata,
Allium carinatum, Allium suaveolens, Allium ursinum,
Alnus glutinosa, Alopecurus myosuroides, Amorpha fruticosa, Anacamptis pyramidalis, Anagallis arvensis,
Anemone nemorosa, Anemone trifolia, Angelica sylvestris,
Anthoxanthum odoratum, Arenaria serpyllifolia,
Aristolochia
clematitis,
Aristolochia
rotunda,
Arrhenatherum elatius, Arum italicum, Arum maculatum,
Asarum europaeum, Asparagus tenuifolius, Asperula
cynanchica, Astragalus glycyphyllos, Athyrium filix-foemina, Bellis perennis, Bidens tripartita, Blackstonia perfoliata, Brachypodium pinnatum, Brachypodium sylvaticum,
Briza media, Bryonia dioica, Buglossoides purpurocaerulea, Buphthalmum salicifolium, Calluna vulgaris, Caltha
palustris, Calystegia sepium, Campanula glomerata,
Campanula trachelium, Capsella bursa-pastoris,
Cardamine amara, Cardamine bulbifera, Cardamine hirsuta, Cardamine pratensis, Carex caryophyllea, Carex
distans, Carex flacca, Carex hostiana, Carex lepidocarpa,
Carex oederi, Carex otrubae, Carex pallescens, Carex pendula, Carex remota, Carex riparia, Carex sylvatica, Carex
tomentosa, Carex umbrosa, Carpinus betulus, Centaurea
nigrescens, Centaurium erythraea, Centaurium pulchellum, Cerastium sylvaticum, Chamaecytisus hirsutus,
Chrysopogon gryllus, Cichorium intybus, Circaea lutetiana, Cirsium arvense, Cirsium vulgare, Clematis recta,
Clematis vitalba, Clematis viticella, Colchicum autumnale,
Convallaria majalis, Convolvolus arvensis, Cornus mas,
Cornus sanguinea, Coronilla varia, Corylus avellana,
Crataegus monogyna, Crataegus oxyacantha, Crepis vesicaria,, Crocus napolitanus, Cruciata glabra, Cruciata laevipes, Cuscuta europaea, Cynodon dactylon, Cynosuros
cristatus, Dactylis glomerata, Daphne mezereum, Daucus
carota, Deschampsia cespitosa, Dianthus carthusianorum,
Digitaria sanguinalis, Dipsacus fullonum, Dorycnium pentaphyllum, Dryopteris filix-mas, Echinochloa crus-galli,
Eleocharis palustris, Epilobium hirsutum, Equisetum
arvense, Equisetum telmateia, Erigeron annuus, Euonymus
I boschi della Bassa Friulana
europaeus, Eupatorium cannabinum, Euphorbia amygdaloides, Euphorbia cyparissias, Euphorbia dulcis,
Euphorbia helioscopia, Euphorbia verrucosa, Euphrasia
stricta, Festuca arundinacea, Festuca gigantea, Festuca
heterophylla, Festuca pratensis, Filipendula ulmaria,
Filipendula vulgaris, Fragaria moschata, Fragaria vesca,
Fragaria viridis, Frangula alnus, Fraxinus excelsior,
Fraxinus ornus, Fraxinus oxycarpa, Galanthus nivalis,
Galeopsis tetrahit,, Galium aparine, Galium laevigatum,
Galium mollugo, Galium odoratum, Galium palustre,
Galium verum, Genista germanica, Genista tinctoria,
Gentiana pneumonanthe, Gentianella pilosa, Geranium
nodosum, Geum urbanum, Gladiolus illyricus, Glechoma
hederacea, Globularia punctata, Gratiola officinalis,
Gymnadenia conopsea, Hedera helix, Helianthemum nummularium, Hemerocallis lilio-asphodelus, Heracleum
sphondylium, Hieracium laevigatum, Hieracium piloselloides, Hippocrepis comosa, Holcus lanatus, Humulus
lupulus, Hypericum perforatum, Inula salicina, Iris graminea, Iris pseudacorus, Iris sibirica, Juncus articulatus,
Juncus bufonius, Juncus conglomeratus, Juncus effusus,
Juncus inflexus, Juniperus communis, Koeleria pyramidata, Lamiastrum galeobdolon,, Lamium maculatum,
Lamium orvala, Laserpitium prutenicum, Lathraea squamaria, Lathyrus niger, Lathyrus pratensis, Lathyrus venetus, Lathyrus vernus, Lemna minor, Leontodon hispidus,
Leucanthemum vulgare, Leucojum aestivum, Leucojum
vernum, Ligustrum vulgare, Lilium martagon, Linaria vulgaris, Linum catharticum, Listera ovata, Lolium perenne,
Lonicera caprifolium, Lonicera xylosteum, Lotus corniculatus, Luzula luzuloides, Luzula pilosa, Lychnis flos-cuculi, Lycopus europaeus, Lysimachia nummularia,
Lysimachia vulgaris, Lythrum salicaria, Maianthemum
bifolium, Malus sylvestris, Medicago lupulina, Medicago
sativa, Melampyrum velebiticum, Melica nutans, Melilotus
alba, Melilotus altissima, Melilotus officinalis, Melittis
melissophyllum, Mentha aquatica, Mentha longifolia,
Mercurialis annua, Mercurialis perennis, Moehringia trinervia, Molinia arundinacea, Morus alba, Morus nigra,
Myosotis scorpioides, Neottia nidus-avis, Nuphar luteum,
Oenanthe pimpinelloides, Ononis spinosa, Ophioglossum
vulgatum, Ophrys apifera, Ophrys holosericea, Orchis
laxiflora, Orchis maculata, Orchis militaris, Orchis morio,
Orchis purpurea, Orchis ustulata, Ornithogalum pyrenaicum, Orobanche gracilis, Panicum capillare, Parietaria
officinalis, Paris quadrifolia, Pastinaca sativa,
Petrorhagia
saxifraga,
Peucedanum
cervaria,
Peucedanum oreoselinum, Phalaris arundinacea,
Phragmites australis, Picris echioides, Picris hieracioides,
Plantago altissima, Plantago major, Plantago media,
Platanthera bifolia, Platanthera chlorantha, Platanus
hybrida, Poa annua, Poa pratensis, Poa sylvicola, Poa trivialis, Polygala comosa, Polygonum aviculare, Polygonum
hidropiper, Polygonum persicaria, Polypodium vulgare,
Populus alba, Populus canadensis, Populus nigra,
Populus tremula, Potentilla erecta, Potentilla reptans,
Primula vulgaris, Prunella vulgaris, Prunus avium,
Prunus spinosa, Pseudolysimachion barrelieri, Pulicaria
dysenterica, Pyracantha coccinea, Pyrus piraster,
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
33
34
Pteridium aquilinum, Pulmonaria officinalis, Quercus
pubescens, Quercus robur, Ranunculus acris, Ranunculus
auricomus, Ranunculus bulbosus, Ranunculus ficaria,
Ranunculus nemorosus, Ranunculus repens, Rapistrum
rugosum, Rhamnus catharticus, Rhinanthus freynii,
Robinia pseudoacacia, Rosa arvensis, Rosa canina, Rosa
gallica, Rubus caesius, Rubus ulmifolius, Rumex obtusifolius, Ruscus aculeatus, Salix alba, Salix caprea, Salix eleagnos, Salix purpurea, Salvia glutinosa, Salvia ptatensis,
Sambucus nigra, Samolus valerandi, Sanguisorba minor,
Sanguisorba officinalis, Scabiosa columbaria, Scabiosa
gramuntia, Schoenus nigricans, Scrophularia nodosa,
Senecio erucifolius, Serapias vomeracea, Serratula tinctoria, Setaria glauca, Silene alba, Silene vulgaris, Solanum
dulcamara, Solidago virgaurea, Sorbus torminalis,
Spiranthes spiralis, Stachys annua, Stachys officinalis,
Stachys sylvatica, Stellaria media, Succisa pratensis,
Succisella inflexa, Symphytum officinale, Symphytum tuberosum, Tamus communis, Taraxacum officinale, Taraxacum
tenuifolium, Tetragonolobus maritimus, Teucrium chamaedrys, Thalichtrum aquilegifolium, Thymus pulegioides,
Tragopogon pratensis, Trifolium montanum, Trifolium pratense, Trifolium repens, Trifolium rubens, Tussilago farfara,
Typha latifolia, Ulmus minor, Urtica dioica, Valeriana officinalis, Veratrum album, Verbascum blattaria, Veronica
chamaedrys, Veronica officinalis, Veronica persica,
Veronica serpyllifolia, Viburnum lantana, Viburnum opulus,
Vicia hirsuta, Vicia sativa, Vinca minor, Vincetoxicum
hirundinaria, Viola alba, Viola hirta, Viola odorata, Viola
reichenbachiana, Viola riviniana...
Comune di Muzzana del Turgnano
Bosco Coda Manin
Superficie: ~ ha 147
Area di base e quadrant1: 10144/2/4
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Fogli IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro e
Palmanova
Specie osservate nel corso di molti anni di esplorazioni
L’elenco floristico stilabile per il bosco Coda Manin è praticamente lo stesso dei boschi Baredi e Selva di Arvonchi,
che in linea d’aria gli sono vicinissimi. Il Coda Manin ha
comunque qualche particolarità che va segnalata. Ospita,
accanto al campanellino (Leucojum vernum), bellissima
creatura che spunta ai primi tepori di febbraio, anche il
bucaneve (Galanthus nivalis), con il quale viene spesso
confuso, e una vera e propria rarità floristica per la Bassa,
la piccola ombrellifera “erba fragolina” (Sanicula europaea) (SGUAZZIN, 2002). Dai fitosociologi Sanicula europaea è ritenuta specie caratteristica dei Fagetalia sylvaticae, grande gruppo di associazioni vegetali di latifoglie
entro il quale rientrano anche i querco-carpineti.
Ricordiamo ancora la gialla Anemone ranunculoides, mai
I boschi della Bassa Friulana
finora rinventa nei boschi Baredi e Selva di Arvonchi,
come pure Viola elatior.
In futuro, sicuramente, in questo magnifico bosco verranno individuate altre specie finora sfuggite all’osservazione
per la loro rarità.
Il bosco Coda, che può essere, ad un’occhiata sommaria,
giudicato “trascurato” per l’assenza di manutenzione
(appartiene a privati), da un punto di vista della biodiversità è certamente più ricco dei vicini boschi Baredi e Selva
di Arvonchi, che vengono periodicamente ceduati e sui
quali grava una maggiore pressione antropica. Per fare un
solo esempio, abbastanza banale, ma a tutti comprensibile,
i tronchi a terra, marcescenti, che danno l’idea di abbandono e trascuratezza, sono, al contrario, la “casa” di moltissime piccole specie animali e vegetali demolitrici della
sostanza organica e creatrici di humus.
Accanto alle specie vascolari elencate (felci, equiseti, piante a fiore), l’osservazione e lo studio portati avanti negli
anni hanno consentito, in questi due grandi boschi, anche
l’individuazione di una schiera discretamente consistente
di briofite (muschi ed epatiche) (SGUAZZIN, 1999, 2000).
Le specie finora individuate sono un pugillo di epatiche:
Frullania dilatata, Lophocolea heterophylla, Metzgeria
furcata, Porella platyphylla, Radula complanata e quasi
una cinquantina di muschi: Amblystegium varium,
Anomodon attenuatus, Anomodon viticulosus, Atrichum
undulatum, Barbula unguiculata, Brachythecium populeum, Brachythecium rutabulum, Brachythecium salebrosum, Brachythecium velutinum, Bryum capillare,
Calliergonella cuspidata, Campylium calcareum,
Campylium chrysophyllum, Campylium stellatum,
Climacium dendroides, Cryphaea heteromalla, Ctenidium
molluscum, Dicranella heteromalla, Dicranum scoparium,
Eurhynchium hians, Eurhynchium striatum, Fissidens
adianthoides, Fissidens dubius, Fissidens exilis, Fissidens
taxifolius, Fontinalis antipyretica, Homalia trichomanoides, Homalothecium lutescens, Homalothecium sericeum,
Hypnum cupressiforme, Isothecium alopecuroides,
Leucobryum juniperoideum, Leucodon sciuroides, Neckera
complanata, Orthotrichum affine, Orthotrichum diaphanum, Plagiomnium affine, Plagiomnium cuspidatum,
Plagiomnium undulatum, Plagiothecium nem0rale,
Platygyrium repens, Polytrichum formosum, Scleropodium
purum, Thamnobryum alopecurum, Thuidium delicatulum,
Thuidium recognitum, Tortula papillosa.
Sorprendente il ritrovamento lungo un fosso interno, con
poca acqua corrente, della specie acquatica Fontinalis
antipyretica e, di tutto rilievo, l’accertata presenza di
Leucobryum juniperoideum e Homalia trichomanoides,
specie inserite entrambe nella Lista Rossa delle Briofite
d’Italia (CORTINI PEDROTTI, ALEFFI, 1992) e definite
“minacciate di estinzione”. Recentemente, durante un’escursione, abbiamo rinvenuto una colonia di Leucobryum
juniperoideum anche nel grande bosco Sacile di Carlino.
Le Briofite sono un gruppo di vegetali estremamente interessanti, ma anche a torto snobbati dai botanici (SGUAZZIN,
2007). In questi ultimi anni la scoperta da parte di alcuni
studiosi di poter usare delle specie come affidabili bioindicatrici, li sta pian piano rivalutando.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
35
36
Comune di Muzzana del Turgnano
Bosco Zignoni, loc. Casali di Franceschinis
Superficie: ~ ha 0,4
Area di base e quadrante: 10144/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Anemone nemorosa, Arum italicum,
Carpinus betulus, Clematis vitalba, Clematis viticella,
Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Daucus carota, Fragaria vesca, Fraxinus oxycarpa,
Geum urbanum, Hedera helix, Hypericum sp., Juglans
regia, Leucojum vernum, Ligustrum vulgare, Lythrum
salicaria, Primula vulgaris, Pulmonaria officinalis,
Quercus robur, Rubus caesius, Ruscus aculeatus,
Sambucus nigra, Stachys sylvatica, Tamus communis,
Ulmus minor, Viburnum lantana, Vinca minor, Viola reichenbachiana...
Nota: Le querce sono quasi sparite, fenomeno osservato
anche in altri piccoli boschi e in linea con la sofferenza
generale della specie in tutti i boschi della Bassa Friulana.
Comune di Carlino
Bosco Bando (residuo a forma di triangolo rettangolo, molto vicino alla riva sinistra del Cormor e
a SW della frazione di S. Gervasio)
Superficie: ~ ha 4,76
Area di base e quadrante: 10144/3
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Alcune specie osservate
Acer campestre, Anemone nemorosa, Arum maculatum,
Carpinus betulus, Corylus avellana, Crataegus monogyna,
Galanthus nivalis (abbondante), Hedera helix, Fraxinus
oxycarpa, Ligustrum vulgare, Primula vulgaris,
Pulmonaria officinalis, Quercus robur, Rubus caesius,
Ruscus aculeatus, Ulmus minor, Viburnum lantana, Vinca
minor...
Comune di Carlino
Bosco Bando (residuo a forma di quadrilatero
irregolare allungato, a pochi metri dalla riva sinistra del Cormor e a SW della frazione di S.
Gervasio)
Superficie: ~ ha 2,4
Area di base e quadrante: 10144/1
I boschi della Bassa Friulana
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Allium ursinum, Anemone nemorosa,
Carex pendula, Carpinus betulus, Crataegus monogyna,
Hedera helix, Leucojum vernum, Primula vulgaris,
Pulmonaria officinalis, Rubus caesius, Ruscus aculeatus,
Vinca minor...
Comune di Carlino
Bosco Bando (residuo a forma circa trapezoidale,
a m 500 circa dal Cimitero di S. Gervasio
Superficie: ~ ha 1,8
Area di base e quadrante: 10144/1
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Asparagus tenuifolius, Carpinus betulus,
Clematis vitalba, Clematis viticella, Colchicum autumnale,
Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Erigeron annuus, Eupatorium cannabinum, Euphorbia
palustris, Fraxinus oxycarpa, Fraxinus ornus, Juncus cfr.
effusus, Lycopus europaeus, Lysimachia nummularia,
Lysimachia vulgaris, Morus nigra, Orchis purpurea,
Prunus avium, Prunus spinosa, Quercus robur, Robinia
pseudoacacia, Rubus caesius, Salix cinerea, Symphytum
officinale, Ulmus minor, Verbascum thapsus, Viburnum
lantana, Viburnum opulus....
Nota: Presenza di varie querce secche. Nei fossi parecchio
Sparganium erectum, parecchia Typha latifolia e Alisma
plantago-aquatica. Prunus avium in frutto mostra le sue
ciliegine selvatiche.
Comune di Carlino
Bosco Gruelis (si trova oltre via Levaduzza (loc.
Gruelis) ed è un resto del bosco Bando)
Superficie: ~ ha 1
Area di base e quadrante: 10144/2
Tavoletta IGM 1.25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Allium ursinum, Carpinus betulus, Cornus
mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus
oxyacantha, Crataegus monogyna, Euphorbia palustris
(fossi), Euonymus europaeus, Frangula alnus, Fraxinus
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
37
38
I boschi della Bassa Friulana
oxycarpa, Galanthus nivalis (rarissimo), Geranium nodosum, Geum urbanum, Hedera helix, Leucojum vernum,
Ligustrum vulgare, Mercurialis perennis, Polygonatum
multiflorum, Populus tremula, Primula vulgaris, Prunus
spinosa, Pulmonaria officinalis, Quercus robur, Rosa sp.,
Rubus caesius, Salix caprea, Tamus communis, Ulmus
minor, Valeriana officinalis,Vinca minor...
Comune di Carlino
Boschi Bolderatis, Pra’ Quaìn e Venchiaratis
Superficie complessiva: ~ ha 28,85
Area di base e quadrante: 10144/4
Tavoletta IGM 1:25000 S. Giorgio di Nogaro
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Nota: Piccolo querco-carpineto, non ricco di specie ma
ben tenuto. Presenti molte piante di olmo campestre.
Specie osservate
Comune di Carlino
Bosco Boccon (si trova sempre oltre via
Levaduzza in loc. Boccon, dal lato opposto rispetto al bosco Gruelis e confina con il fiume Zellina)
Superficie: ~ ha 0,35
Area di base e quadrante: 10144/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Asparagus tenuifolius, Bryonia dioica,
Carpinus betulus, Clematis vitalba, Clematis viticella,
Colchicum autumnale, Corylus avellana, Dipsacus fullonum, Fraxinus oxycarpa, Geranium nodosum, Humulus
lupulus, Ligustrum vulgare, Neottia nidus-avis, Orchis
purpurea, Ornithogalum pyrenaicum, Plantago major,
Polygonatum multiflorum, Polystichum aculeatum,
Primula vulgaris, Prunus spinosa, Pulmonaria officinalis,
Quercus robur, Rubus caesius, Sambucus nigra, Tamus
communis, Ulmus minor, Vinca minor, Viola sp...
Nota: Piccolo bosco, ma chiaramente con la fisionomia del
querco-carpineto planiziare. Abbastanza sorprendente la
presenza di Orchis purpurea.
Comune di Carlino
Bosco Sacile
Superficie: ~ ha 143,84 (ha 70,70 dell’Azienda
Villabruna)
Area di base e quadrante: 10144/4
Tavoletta IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Specie osservate nel corso di parecchie escursioni
Bosco ricco di specie. Per la sua flora si può fare tranquillamente riferimento all’elenco stilato per i boschi BarediSelva di Arvonchi di Muzzana. Presente nel sottobosco la
rara Cephalanthera damasonium, osservata recentemente
(BERTOLDI, BOEMO, SGUAZZIN, 2005).
Può essere fatto riferimento all’elenco prodotto per i
boschi Baredi-Selva di Arvonchi di Muzzana.
Nota: Questi tre boschi sono parti dell’ex Bosco dei
Larghi, il cui nome è riportato in vecchie carte geografiche.
Pra’ Quaìn e il Venchiaratis erano anche denominati insieme Bosco Codis. Da ricordare, nel bosco Bolderatis, la presenza di buche concave dove compaiono, in condizioni
pienamente favorevoli (stagione, acqua, luce, temperatura), ricche popolazioni di Hottonia palustris (SGUAZZIN,
1991).
Comune di S. Giorgio di Nogaro
Bosco Coda di Coluna
Superficie: ~ ha 14
Area di base e quadrante: 10144/4
Tavoletta IGM 1:25000 S. Giorgio di Nogaro
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Alcune specie osservate
Acer campestre, Ajuga reptans, Anacamptis pyramidalis,
Anemone nemorosa, Carpinus betulus, Cornus mas,
Corylus avellana, Crataegus monogyna, Crataegus oxyacantha, Daphne mezereum, Euonymus europaeus,
Fragaria vesca, Fraxinus oxycarpa, Hedera helix,
Hemerocallis lilioasphodelus, Lathyrus vernus, Ligustrum
vulgare, Lychnis flos-cuculi, Ornithogalum pyrenaicum,
Primula vulgaris, Prunus spinosa, Pulmonaria officinalis,
Pyrus piraster, Quercus robur, Ruscus aculeatus (abbondante), Rumex acetosa, Serratula tinctoria, Stachys sp.,
Ulmus minor, Viburnum lantana, Vinca minor, Viola alba...
Nota: Da rilevare in questo bosco, che pur ospita le importanti specie del querco-carpineto Daphne mezereum ed
Hemerocallis liliosphodelus, l’assenza sia di Leucojum
vernum che di Galanthus nivalis.
Comune di Castions di Strada
Bosco Boscat
Superficie: ha 51,99
Aree di base e quadranti: 10144/4 – 10145/3
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Querco-carpineto dʼinverno (foto A. Boemo).
Sottobosco con ricca popolazione di Ruscus aculeatus (foto A. Boemo).
39
40
Tavolette IGM 1:25000 Palazzolo dello Stella e
Castions di Strada
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Può essere fatto riferimento all’elenco prodotto per i
boschi Baredi-Selva di Arvonchi di Muzzana.
Di particolare rilievo la presenza della specie Staphylea
pinnata (SGUAZZIN, 2003) e di una ricca colonia di Orchis
purpurea.
Nota: Il bosco Boscat fa parte delle 31 aree permanenti di
monotoraggio inserite nella Rete Nazionale CONECOFOR
(Controllo degli Ecosistemi Forestali). Si tratta di un programma nel campo del monitoraggio delle condizioni degli
ecosistemi forestali e alpini avviato dal Corpo Forestale
dello Stato nel quadro della Convenzione Internazionale
sull’Inquinamento Atmosferico Transfrontaliero a Lungo
Raggio (Ginevra, 1979) e in attuazione del Regolamento
(CE) n. 2152/2003 sul monitoraggio delle foreste e delle
interazioni ambientali. Ha l’obiettivo di studiare le interazioni ecologiche tra le componenti strutturali degli ecosistemi forestali e i fattori di pressione e cambiamento su larga
scala (inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici,
variazione dei livelli di biodiversità) (BLASI et al., 2005).
Comune di Porpetto
Bosco Sgobitta
Superficie: ~ ha 10,86
Area di base e quadrante: 10145/1
Tavoletta IGM 1:25000 Castions di Strada
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Allium ursinum, Anemone nemorosa, Anemone ranunculoides, Anemone trifolia, Asparagus tenuifolius, Carpinus
betulus, Celtis australis, Colchicum autumnale, Crataegus
monogyna, Crataegus oxyacantha, Euonymus europaeus,
Euphorbia amygdaloides, Euphorbia dulcis, Fragaria
vesca, Fraxinus ornus, Geum urbanum, Helleborus odorus, Lathyrus niger, Lathyrus vernus, Ligustrum vulgare,
Listera ovata, Lonicera caprifolium, Lonicera xylosteum,
Lotus corniculatus, Lychnis flos-cuculi, Malus sylvestris,
Melittis melissophyllum, Orchis purpurea, Ornithogalum
pyrenaicum, Polygonatum multiflorum, Polystichum aculeatum, Populus tremula, Pulmonaria officinalis,
Pteridium aquilinum, Pyrus piraster, Quercus robur,
Ranunculus acris, Ranunculus auricomus, Ranunculus
ficaria, Ruscus aculeatus, Vinca minor, Rosa canina, Salix
cinerea, Sambucus nigra, Staphylea pinnata, Tamus communis, Ulmus minor, Valeriana officinalis, Veratrum
album, Viburnum lantana, Viburnum opulus, Vincetoxicum
hirundinaria, Viola riviniana...
I boschi della Bassa Friulana
Nota: Da segnalare l’interessante presenza di Helleborus
odorus (SGUAZZIN, 2003), di Staphylea pinnata e dell’orchidea Orchis purpurea.
Il bosco Sgobitta, nonostante la non enorme estensione,
appare ricco di specie importanti e caratteristiche dei più
estesi querco-carpineti della Bassa Friulana. La sua collocazione a ridosso di un fiume di risorgiva lo rende poi
ancor più prezioso come biotopo (SGUAZZIN, 2008).
Comune di Gonars
Bosco in loc. Case Bordiga (loc. a SSE di Gonars)
Superficie: ~ ha 0,9
Area di base e quadrante: 10145/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre, Acer pseudoplatanus, Aconitum sp., Ajuga
reptans, Allium sp., Alnus glutinosa, Anemone nemorosa,
Arum italicum, Arum maculatum, Asparagus sp., Bryonia
dioica, Carex pendula, Carex sylvatica, Clematis recta,
Cornus sanguinea, Corylus avellana, Euonymus europaeus, Filipendula ulmaria, Fragaria indica, Fragaria
vesca, Fraxinus oxycarpa, Geum urbanum, Glechoma
hederacea, Hedera helix, Humulus lupulus, Iris pseudacorus, Juglans regia, Lamiastrum galeobdolon, Lamium
orvala (molto abbondante nel sottobosco), Leucojum vernum, Lilium martagon, Lysimachia vulgaris, Mercurialis
annua, Morus alba, Muscari neglectum, Ornithogalum
umbellatum, Platanus hybrida, Polygonatum multiflorum,
Populus nigra, Potentilla sp., Primula vulgaris, Primula
vulgaris, Prunus avium, Prunus padus, Prunus spinosa,
Quercus robur, Ranunculus ficaria, Robinia pseudoacacia,
Sambucus nigra, Saponaria officinalis, Tamus communis,
Thalictrum lucidum, Ulmus minor, Valeriana officinalis,
Viburnum opulus, Viola reichenbachiana...
Nota: Il bosco in parte è stato ripiantumato e sembra soggetto a qualche forma di coltivazione. Presenza di diverse
piante di Prunus padus. Da segnalare una ricca popolazione di Aconitum sp., taxon che compare anche nel bosco
Pradiziolo.
Comune di Torviscosa
Bosco Ronc di Sass
Superficie: ha 21,35
Area di base e quadrante: 10144/4
Tavoletta IGM 1:25000 S. Giorgio di Nogaro
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre, Ajuga reptans, Allium ursinum, Anemone
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
41
42
nemorosa, Anemone ranunculoides, Arum italicum,
Asarum europaeum, Asparagus tenuifolius, Atrichum
undulatum (muschio), Buphthalmum salicifolium,
Cardamine bulbifera, Carex pendula, Colchicum autumnale, Crataegus monogyna, Crocus vernus, Erythraea centaurium, Euonymus europaeus, Euphorbia amygdaloides,
Euphorbia dulcis, Eurhynchium striatum, Fragaria vesca,
Fraxinus ornus, Galanthus nivalis, Geum urbanum,
Glechoma hederacea, Iris graminea, Iris pseudacorus,
Lamiastrum galeobdolon, Lathyrus vernus, Listera ovata,
Lysimachia nummularia, Platanthera bifolia, Lathraea
squamaria, Leucojum vernum, Lilium martagon, Listera
ovata, Malus sylvestris, Orchis purpurea, Paris quadrifolia, Polygonatum multiflorum, Polytrichum formosum
(muschio), Populus tremula, Primula vulgaris, Prunus
avium, Pulmonaria officinalis, Ranunculus auricomus,
Robinia pseudoacacia, Rosa canina, Salix caprea,
Sambucus nigra, Tamus communis, Valeriana officinalis,
Veratrum album, Vinca minor, Viola riviniana...
Nota: Bosco ben tenuto, ricco di specie tipiche dei maggiori querco-carpineti della Bassa Pianura Friulana. La
vecchia superficie è stata aumentata in anni abbastanza
recenti con la messa a dimora di piante del querco-carpineto. Il criterio adottato sembra quello di ripristinare struttura e composizione della vegetazione naturale.
Comune di Torviscosa
Bosco Portelle
Superficie: ~ha 3
Area di base e quadrante: 10145/2 (da ricontrollare)
Tavoletta 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
I boschi della Bassa Friulana
Comune di Torviscosa
Bosco di Chiarmacis (a sinistra della strada
Torviscosa-Bagnaria Arsa)
Superficie: ~ ha 1,1
Area di base e quadrante: 10145/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre, Ajuga reptans, Alnus glutinosa, Anemone
nemorosa, Arum italicum, Asparagus tenuifolius, Carex
flava aggr., Carex sylvatica, Carpinus betulus (raro),
Cornus sanguinea, Corylus avellana (abbondante),
Crataegus monogyna, Equisetum telmateia, Fragaria indica, Glechoma hederacea, Hedera helix, Iris pseudacorus,
Lamiastrum galeobdolon, Morus alba, Phragmites australis, Primula vulgaris, Prunus avium, Quercus robur,
Robinia pseudoacacia, Salix alba, Salix cinerea,
Symphytum officinale, Tamus communis, Ulmus minor
(abbondante), Valeriana officinalis, Viola sp....
Nota: Il boschetto è piuttosto umido e presenta all’interno
degli avvallamenti e delle conche.
Comune di Bagnaria Arsa
Bosco di Campolonghetto (si trova quasi di fronte
al bosco di Chiarmacis, ma in territorio di
Bagnaria Arsa, di cui Campolonghetto è frazione)
Superficie: ~ ha 0,3
Area di base e quadrante: 10145/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestris, Allium ursinum, Anemone nemorosa,
Arum italicum, Cardamine pratensis, Carpinus betulus,
Clematis vitalba, Corylus avellana, Crataegus oxyacantha, Crataegus monogyna, Crocus vernus, Fraxinus
oxycarpa, Gagea spathacea, Galium aparine, Geranium
nodosum, Hedera helix, Humulus lupulus, Lamium orvala,
Mercurialis perennis, Polygonatum multiflorum, Primula
acaulis, Prunus avium, Prunus padus, Pulmonaria officinalis, Quercus robur, Ranunculus ficaria, Ruscus aculeatus, Salix cinerea, Sambucus nigra, Symphytum tuberosum,
Ulmus minor, Viola reichenbachiana...
Acer campestre, Acer pseudoplatanus, Alnus glutinosa,
Carex pendula, Corylus avellana, Equisetum telmateia,
Fraxinus ornus, Iris pseudacorus, Lamium orvala,
Platanus hybrida, Populus nigra, Prunus avium, Prunus
cerasifera, Prunus spinosa, Robinia pseudoacacia, Rubus
caesius, Salix alba, Salix cinerea, Salix eleagnos, Salvia
glutinosa, Sambucus nigra, Tamus communis, Ulmus
minor, Valeriana officinalis, Viburnum lantana, Viburnum
opulus...
Nota: Da segnalare, in questo piccolo resto di querco-carpineto, la presenza della legnosa Prunus padus, che nella
Bassa Friulana è alquanto rara (SGUAZZIN, 2005). È sta qui
recentemente ritrovata anche un’entità centronordeuropea,
inserita nella lista della flora italiana a rischio di estinzione, la liliacea Gagea spathacea (BERTOLDI, BOEMO,
MARTINI, SGUAZZIN, in pubbl.).
Nota: Boschetto umido, all’interno del quale è presente una olla. È situato sulla destra della strada che
da Torviscosa conduce a Bagnaria Arsa. Non notati carpini e querce, caratteristica questa che tenderebbe ad
allontanarlo dal tipico querco-carpineto planiziare. È più
piccolo del bosco di Chiarmacis, al quale è molto prossimo.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Distesa di Allium ursinum nel sottobosco (foto A. Boemo).
Fogliame di Carpinus betulus (foto F. Sguazzin).
43
44
Comune di Bagnaria Arsa
Bosco Roggia di Castra
Superficie: ~ ha 5,5
Area di base e quadrante: 10145/4
Tavoletta IGM 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre, Allium ursinum, Alopecuros myosuroides,
Anemone nemorosa, Anemone ranunculoides, Arum italicum, Atrichum undulatum (muschio), Avena barbata,
Bryonia dioica, Buphthalmum salicifolium, Cardamine
bulbifera, Carex pallescens, Carex pendula, Carpinus
betulus, Chaerophyllum temulum, Coprinus micaceus,
Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana,
Crataegus monogyna, Crocus vernus, Euphorbia amygdaloides, Gagea spathacea, Galium aparine, Geranium
nodosum, Geum urbanum, Hedera helix, Lamiastrum
galeobdolon subsp. montanum, Lamium maculatum,
Lamium orvala, Lathraea squamaria, Lathyrus sylvestris,
Lilium martagon, Lolium martagon, Luzula pilosa,
Medicago falcata, Mutinus caninus, Polygonatum multiflorum, Populus tremula, Primula vulgaris, Prunus avium,
Prunus padus (abbondante e anche vigorosi esemplari),
Pseudostellaria europaea, Pulmonaria officinalis, Quercus
robur, Ranunculus sardous, Ruscus aculeatus, Salix
caprea, Salix eleagnos, Salix purpurea, Sambucus nigra,
Stachys sylvatica, Urtica dioica, Vinca minor, Viola reichenbachiana...
Nota: Bosco di media estensione, ma di grande pregio. È
presente anche qui la rarissima Gagea spathacea (si veda
la nota relativa al bosco Portelle). Altre specie di notevole
interesse sono il Prunus padus, che ha qui un’altra stazione, dopo le poche altre rinvenute nella Bassa Friulana e la
Pseudostellaria europaea. Desta meraviglia l’osservazione
di una popolazione molto fitta, vigorosa ed estesa di
Lathraea squamaria.
Comune di Cervignano del Friuli
Bosco Pradiziolo
Superficie: ~ ha 18
Area di base e quadrante: 10145/4
Tavoletta IGM 1:25000 S. Giorgio di Nogaro
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Ajuga reptans, Allium ursinum, Anemone nemorosa,
Arum italicum, Asparagus tenuifolius, Bryonia dioica,
Cardamine bulbifera, Cardamine hirsuta, Cardamine
hayneana, Carex remota, Carpinus betulus, Cerastium
sylvaticum, Crataegus monogyna, Crocus vernus,
I boschi della Bassa Friulana
Cruciata glabra, Dactylorhiza fuchsii, Euonymus europaea, Fraxinus oxycarpa, Gagea lutea, Gagea spathacea,
Galium aparine, Galium mollugo, Galium odoratum,
Geranium nodosum, Geranium sylvaticum, Hepatica triloba, Hottonia palustris, Humulus lupulus, Ilex aquifolium, Lamiastrum galeobdolon subsp. montanum,
Lamium orvala, Lathraea squamaria, Laurus nobilis,
Lathyrus vernus, Leucojum vernum, Lilium martagon,
Listera ovata, Luzula pilosa, Mercurialis perennis,
Myosotis scorpioides, Myriophyllum verticillatum,
Neottia nidus-avis, Ophioglossum vulgatum, Orchis purpurea, Ornithogalum pyrenaicum, Paris quadrifolia,
Polygonatum multiflorum, Pseudostellaria europaea,
Pteridium aquilinum, Pulmonaria officinalis, Quercus
robur, Ranunculus ficaria, Ruscus aculeatus, Salix cinerea, Staphylea pinnata, Symphytum officinale, Ulmus
minor, Vincetoxicum hirundinaria, Viola alba...
Nota: Bosco di media estensione e di superba bellezza.
Ospita importanti specie tra le quali Gagea spathacea,
liliacea rarissima in tutto il territorio italiano, solo recentemente rinvenuta nella Bassa Friulana (si veda poco
sopra la nota relativa al bosco Portelle). Di rilievo, a
nostro avviso, la presenza di Gagea lutea, che è tutt’altro
che comune nei boschi planiziari, di Hepatica triloba
(SGUAZZIN, 2004), della piccola felce Ophioglossum vulgatum, di Pseudostellaria europaea e di Staphylea pinnata. Lungo un fosso di confine sono state osservate le specie acquatiche Hottonia palustris, Myriophyllum verticillatum e Sagittaria sagittaefolia, anch’essa specie acquatica, ma capace di vivere pure in condizioni subaeree
(BOEMO, ex verbis). Sagittaria sagittaefolia, specie eurasiatica, risulta nuova per il Friuli orientale e
Myriophyllum verticillatum nuovo per l’area di base
10145. Il bosco Pradiziolo è anche il biotopo nel quale è
stata per la prima volta individuata, in tempi recenti, la
specie Gagea spathacea.
Comune di Terzo di Aquileia
Bosco Fornasir (si trova nella frazione di S.
Martino di Terzo)
Superficie: ~ ha 3,3
Area di base e quadrante: 10145/4
Tavoletta IGM 1:25000 S. Giorgio di Nogaro
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Ajuga reptans, Anemone nemorosa,
Anemone ranunculoides, Aristolochia rotunda, Arum italicum, Arum maculatum, Carpinus betulus, Cerinthe minor,
Corylus avellana, Crataegus oxyacantha, Crataegus
monogyna, Fraxinus oxycarpa, Fraxinus ornus, Hedera
helix, Lamium orvala, Leucojum aestivum, Ligustrum vulgare, Lysimachia nummularia, Ornithogalum pyrenaicum,
Paris quadrifolia, Platanus hybrida, Polygonatum multi-
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
florum, Prunus spinosa, Quercus robur, Ranunculus auricomus, Ranunculus ficaria, Ruscus aculeatus (raro),
Sambucus nigra, Symphytum tuberosum, Ulmus minor,
Viola reichenbachiana...
Nota: Lungo il perimetro della prima parte del bosco, quella che si incontra percorrendo la stradina sterrata tra Borgo
Fornasir e S. Martino, si possono osservare dei pini (Pinus
cfr. pinea) e dei pioppi (verosimilmente pioppi coltivati)
che nulla hanno a che fare con il querco-carpineto. Questo,
di contro, all’interno appare abbastanza vigoroso e con
alcune presenze interessanti. La seconda parte del bosco,
più piccola della prima, è più umida. Lungo un fosso di
confine è stata osservata la specie Cerinthe minor, che
risulta nuova per l’area di base 10145. Da segnalare infine
la presenza di Anemone ranunculoides, che in altri boschi
della parte più occidentale della Bassa Friulana, è senz’altro poco comune.
Comune di Aquileia
Bosco dei Leoni
Superficie: ~ ha 7
Area di base e quadrante: 10246/3
Tavoletta IGM 1:25000 Grado
Foglio IGM 1:50000 Grado
Specie osservate
Ajuga reptans, Arum italicum, Bryonia dioica, Carpinus
betulus, Corylus avellana, Crataegus oxyacantha,
Cruciata verna, Euphorbia cyparissias, Fissidens dubius,
Fraxinus oxyacarpa, Fraxinus ornus, Galanthus nivalis,
Geum urbanum, Glechoma hederacea, Hedera helix,
Galanthus nivalis, Iris foetidissima, Iris graminea,
Lamium orvala, Lilium martagon, Listera ovata,
Lonicera caprifolium, Mercurialis perennis, Muscari
neglectum, Ornithogalum pyrenaicum, Platanus hybrida,
Polygonatum multiflorum, Primula vulgaris, Prunus
avium, Prunus spinosa, Pseudoscleropodium purum
(muschio), Pulmonaria officinalis, Quercus robur, Ruscus
aculeatus (abbondante), Sambucus nigra, Schoenus nigricans, Symphytum tuberosum, Valeriana officinalis,
Viburnum lantana, Vinca minor, Viola alba, Viola hirta,
Viola reichenbachiana...
Nota: Questo residuo di querco-carpineto non sembra
molto ricco di specie pur in presenza di una pressione
antropica sicuramente non eccessiva. Comunque fa mostra
di sè qualche bella entità del sottobosco dei querco-carpineti, come ad esempio Galanthus nivalis, Iris graminea e
Lilium martagon. Sul terreno notati tappeti dell’elegante
muschio Pseudoscleropodium purum, che è frequente
anche su terreni sabbiosi, come ad esempio nel vicino
Bosco di S. Marco, confinante con la Laguna e nella
Pineda di Lignano e Bibione.
45
Comune di Ajello del Friuli
Bosco di Joannis (frazione di Ajello)
Superficie: ~ ha 0,5
Area di base e quadrante: 10146/1
Tavoletta IGM 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre (poco), Anemone nemorosa, Arum italicum
(abbondante), Bryonia dioica, Clematis vitalba, Cornus
sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna,
Diospyros lotus, Galium aparine, Geranium nodosum,
Geum urbanum, Parietaria officinalis, Urtica dioica,
Hedera helix (abbondante), Humulus lupulus, Iris foetidissima, Lamium maculatum, Laurus nobilis, Ligustrum vulgare, Orchis purpurea, Ornithogalum pyrenaicum,
Polygonatum multiflorum, Primula vulgaris, Quercus
robur, Robinia psudoacacia, Ruscus aculeatus, Sambucus
nigra (abbondante), Staphylea pinnata, Tamus communis,
Ulmus minor, Vinca minor ...
Nota: Il bosco si trova vicinissimo all’autostrada A4 (tratto Palmanova – diramazione per Udine o Trieste), a ovest
di Ajello, e sopporta quindi una notevole ricaduta di inquinanti. Da sottolineare la presenza dell’orchidea Orchis purpurea e della specie legnosa Staphylea pinnata. Da citare
pure il ritrovamento dell’avventizia Diospyros lotus
(Albero di S. Andrea), in quella che si configura come la
sua prima stazione finora accertata nella parte orientale
della Regione Friuli Venezia Giulia.
Boschi umidi
Facciamo rientrare in questo gruppo i boschi
particolarmente umidi, che non possono essere assimilati ai tipici querco-carpineti per la mancanza totale o quasi del carpino e la contemporanea abbondanza di specie igrofile. Sono boschi che si sviluppano a
contatto di corsi d’acqua (ripariali) e/o sono attraversati da rogge ovvero evidenziano al loro interno olle
di affioramento di acque di risorgiva. Dell’antica presenza di queste formazioni forestali non è rimasto
molto: solo piccole chiazze, che paiono ancora di
qualche consistenza specialmente lungo i più importanti fiumi di risorgiva della Bassa Friulana.
Citeremo alcune di queste formazioni, quelle che ci
sono apparse più significative, per superficie e composizione floristica.
46
Comune di Varmo
Bosco del Torreano
Superficie: ~ ha 40,3
Tavoletta IGM 1:25000 Rivignano
Foglio IGM 1:50000 S. Vito al Tagliamento
Area di base e quadrante: 10143/2
Specie osservate
Acer campestre, Alnus glutinosa, Alnus incana, Amorpha
fruticosa, Anemone nemorosa, Anemone trifolia, Arum italicum, Arundo donax, Asparagus sp., Berberis vulgaris,
Carex pendula, Carpinus betulus (raro), Cephalanthera longifolia, Clematis vitalba, Colchicum autumnale, Cornus
sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Equisetum ramosissimum, Equisetum telmateia, Euonymus europaeus, Euphorbia cyparissias, Frangula alnus, Fraxinus
oxycarpa, Fraxinus ornus, Glechoma hederacea, Hedera
helix, Hepatica nobilis, Humulus lupulus, Iris pseudacorus,
Lamium orvala, Leucojum vernum, Ligustrum vulgare,
Listera ovata, Lonicera caprifolium, Lonicera japonica,
Lonicera xylosteum, Melittis melissophyllum, Molinia altissima, Orchis militaris, Ostrya carpinifolia, Phragmites
australis, Platanus hybrida, Polygonatum multiflorum,
Polystichum aculeatum, Populus alba, Populus canescens,
Populus nigra, Populus tremula, Prunus spinosa, Quercus
robur (raro), Quercus pubescens, Ranunculus ficaria,
Robinia pseudoacacia, Rubus caesius, Ruscus aculeatus,
Salix alba, Salix cinerea, Salix eleagnos, Salix purpurea,
Sambucus nigra, Silene alba, Solidago serotina, Symphytum
tuberosum, Tamus communis, Thalictrum aquilegifolium,
Tilia cordata, Tilia platyphyllos, Tussilago farfara, Typha latifolia, Ulmus minor, Urtica urens, Viburnum lantana, Viburnum opulus, Viola hirta, Viola odorata, Viola riviniana...
Nota: Interessanti le presenze di Ostrya carpinifolia e di
Populus canescens. Quest’ultima entità, considerata un
ibrido fissato, è ritenuta rara (PIGNATTI, 1982).
Comune di Pocenia
Bosco Miliana
Superficie: ~ ha 14,7
Area di base e quadrante: 10144/2
Tavoletta IGM 1:25000 Castions di Strada
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Alcune specie osservate
Acer campestre, Acer platanoides, Acrocladium cuspidatum (muschio), Allium ursinum, Alnus glutinosa,
Callitriche sp., Caltha palustris, Clematis vitalba, Cornus
sanguinea, Corylus avellana, Eleusine indica, Equisetum
telmateia, Euonymus europaeus, Fraxinus oxycarpa,
Galanthus nivalis, Galinsoga ciliata, Glechoma hederacea, Hedera helix, Humulus lupulus, Lamium maculatum,
I boschi della Bassa Friulana
Lemna minor, Leucojum aestivum, Morus alba, Populus
sp., Primula vulgaris, Prunus padus, Prunus spinosa,
Quercus robur, Ranunculus ficaria, Ruscus aculeatus,
Salix cinerea, Sambucus nigra, Tamus communis, Typha
latifolia, Urtica dioica, Viburnum lantana, Viola alba,
Viola reichenbachiana ...
Nota: Segnalabili la presenza di Galanthus nivalis e di
Prunus padus (SGUAZZIN, 2005)
Comune di Cervignano del Friuli
Bosco Case S. Gallo (località di Strassoldo, frazione di Cervignano)
Superficie: ~ ha 1,4
Area di base e quadrante: 10145/2
Tavoletta IGM 1:25000 Palmanova
Foglio IGM 1:50000 Palmanova
Specie osservate
Acer campestre, Alnus glutinosa, Anemone trifolia,
Arctium lappa, Arum italicum, Asparagus tenuifolius,
Athyrium filix-foemina, Caltha palustris, Cardamine
amara, Carex pendula, Celtis australis, Cornus mas,
Cornus sanguinea, Corylus avellana, Equisetum telmateia,
Eupatorium cannabinum, Ficus carica, Filipendula ulmaria, Fragaria indica, Fraxinus oxyacarpa, Fraxinus ornus,
Glechoma hederacea, Hedera helix, Humulus lupulus, Iris
pseudacorus, Juglans regia, Juncus sp., Lamium orvala,
Ligustrum vulgare, Listera ovata, Lonicera caprifolium,
Melica nutans, Mentha aquatica, Morus alba, Platanus
hybrida, Polygonatum multiflorum, Populus alba,
Potamogeton sp., Primula vulgaris, Prunus avium,
Quercus robur, Robinia pseudoacacia, Ruscus aculeatus,
Salix alba, Salix cinerea, Sambucus nigra, Symphytum officinale, Tamus communis, Thelypteris palustris, Typha
latifolia, Ulmus minor, Urtica dioica, Valeriana dioica,
Valeriana officinalis, Veratrum album, Veronica beccabunga, Viburnum lantana, Viburnum opulus...
Nota: Il bosco è molto umido ed è attraversato da una roggia ricca di limpida acqua di risorgiva. Un’area confinante
con il biotopo è stata piantumata con ciliegi e frassini. Di
particolare interesse una schiarita interna ricchissima di
Thelypteris palustris, la felce delle paludi. Il ritrovamento,
effettuato da SGUAZZIN e BOEMO (2008) aggiunge un’inedita area di base ed un quadrante all’Atlante corologico
delle Pteridofite nell’Italia nordorientale (2005).
Piante vascolari dei querco-carpineti e dei
boschi più umidi di tipo ripariale
Viene qui ora fornito, in ordine alfabetico per
comodità di consultazione, un elenco ragionato delle
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Gruppo di Ornithogolum pyrenaicum nel sottobosco (foto A. Boemo).
Il Boscat (Castions di Strada) dʼinverno (foto G. Del Piccolo).
47
48
I boschi della Bassa Friulana
piante vascolari che possono essere rinvenute nelle
aree a bosco citate, nei prati e praticelli interni o confinanti, negli accessi, nelle stradine, nelle fasce di
contatto con i campi coltivati, nei fossi e nei corsi
d’acqua che a volte attraversano le boscaglie stesse.
La nomenclatura, anche se a volte superata da modifiche consistenti, come attesta la recente An
Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora
(CONTI et al., 2005), continua per praticità a seguire
PIGNATTI (1982). Il motivo di questa scelta sta nella
decisione di associare ad ogni specie, oltre alla corologia, i valori di bioindicazione adottati dallo stesso
PIGNATTI (2005) per la flora vascolare italiana e individuati dall’Autore della Flora d’Italia (1982) in
base al metodo di bioindicazione proposto da
ELLENBERG per la Germania (1974, 1979, 1992). I
valori di bioindicazione, come sottolineano molti
botanici moderni, si sono rivelati utilissimi in vari
campi di studio dell’ecologia vegetale e del paesaggio e indubbiamente forniscono, ad una lettura attenta, molte preziose informazioni.
Mediterraneo-montana: specie delle montagne
attorno al Mediterraneo
Mediterraneo-pontica: specie pontica che penetra
anche nelle zone mediterranee
Neotropicale: specie della regione neotropicale
(Indie occidentali, Parte del Messico,
America centrale, America meridionale)
Orofita S-Europea: specie delle montagne
dell’Europa meridionale
Paleotemperata: specie di tutte le regioni temperate
di Europa, Asia, Nordafrica
Paleotropicale: specie dei paesi della fascia tropicale africana ed asiatica
Pontica: specie il cui areale ha il centro a nord del
Mar Nero (inverni freddi ed estati calde e
aride)
Stenomediterranea: specie strettamente legata alle
coste del Mediterraneo
Subatlantica: specie delle zone europee occidentali
a clima suboceanico
Turanica: specie del Bassopiano Turanico (Asia)
Spiegazione dei termini corologici
Spiegazioni delle sigle e dei valori di bioindicazione
(adattamento e semplificazione da PIGNATTI (2005)).
Il valore 0 significa che si hanno insufficienti informazioni, il valore X indica invece un ampio raggio di
valori possibili per la specie in questione.
Anfiatlantica: specie dei due lati dell’Atlantico
(Europa ed America settentrionale)
Avventizia: specie arrivata da “fuori”, per esempio
dall’America, dove ha il suo vero areale
Centro-Europea: specie dell’Europa temperata
(dalla Francia all’Ucraina)
Circumboreale: specie il cui areale è costituito dalle
zone temperate e fredde di Europa, Asia e
Nordamerica
Cosmopolita: specie ad areale esteso a quasi tutto il
mondo, eccettuate le zone circumpolari
Endemica: specie che si sviluppa solo in un determinato territorio, che può essere più o meno
ampio
Eurasiatica: specie dei territori dell’Eurasia
Eurimediterranea: specie che dal Mediterraneo si
spinge anche all’interno dell’Europa, nelle
zone a clima meno freddo
Europea: specie diffusa soprattutto in Europa
Eurosiberiana: specie ad areale europeo ed asiaticosiberiano (zone fredde e temperato-fredde)
Illirica: specie originaria dei territori dell’ex
Jugoslavia
Mediterraneo-atlantica: specie del bacino mediterraneo e delle coste atlantiche europee
L (Valore di luce nel pieno dello sviluppo fogliare)
1:
2:
3:
4:
5:
ombra fino all’1% della luce esterna
condizioni intermedie fra 1 e 3
ombra fino al 5 % della luce esterna
condizioni fra 3 e 5
piante di penombra, con luce fino al 10% di quella
esterna e per brevi periodi anche luce piena
6: condizioni fra 5 e 7
7: piena luce, ma spesso anche luce ridotta
8: condizioni fra 7 e 9
9: pieno sole in clima temperato e nuvolosità frequente
10: pieno sole ed elevato irraggiamento
11: pieno sole, elevato irraggiamento e scarsa nuvolosità
12: pieno sole, elevato irraggiamento, scarsa nuvolosità e in più luce riflessa
T (Valore di temperatura dedotto dalle medie annuali delle areee dove vegetano le specie e da misure di
campo)
1: ambiente freddo (alta montagna o distribuzione
artico-alpina)
2: condizioni intermedie fra 1 e 3
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
3: ambiente fresco (ambiente montano-superiore o
subalpino della zona temperato-fredda)
4: condizioni fra 3 e 5
5: condizioni medie della fascia temperata, per lo più
delle montagne basse
6: condizioni fra 5 e 7
7: Pianura Padana o ambienti aridi mediterraneomontani (specie eurimediterranee)
8: condizioni fra 7 e 9
9: specie mediterranee dei boschi sempreverdi e delle
macchie (specie stenomediterranee)
10: specie mediterranee di stazioni calde
11: specie sudmediterranee di ambienti mesici
12: specie sudmediterranee di stazioni calde e ambienti subdesertici
C (Valore di continentalità, per l’Italia, secondo lo
stesso PIGNATTI, non molto significativo)
1: specie oceaniche
2: specie atlantiche, con areale parziale in territorio
italiano
3: specie insulari e costiere
4: specie occidentali oppure di distretti molto piovosi
5: condizioni medie della flora di clima temperato
6: subcontinentali, con baricentro est-europeo o eurasiatico
7: continentali ma in aree con bassa piovosità annua
8: specie delle vallate aride centroalpine
9: specie continentali con areale disgiunto nel nostro
territorio
U (Valore di umidità degli ambienti)
1: forte aridità, specie di luoghi secchi e suoli aridi
2: condizioni intermedie fra 1 e 3
3: aridità, specie più frequenti nei luoghi secchi che in
quelli a falda superficiale, mai nei suoli umidi
4: condizioni fra 3 e 5
5: suoli ben provvisti di acqua ma non inondati o soggetti a disseccamento
6: condizioni fra 5 e 7
7: suoli umidi ma non inondati
8: condizioni fra 7 e 9
9: condizioni palustri, specie su suoli spesso sommersi
10: indicatore di sommersione transitoria, specie capaci di vivere per tempi più o meno lunghi anche in
condizioni subaeree
11: piante acquatiche, radicanti sul fondo, ma con parti
emergenti; anche piante galleggianti sulla superficie
12: piante sommerse, sempre o per lunghi periodi
R (Reazione del substrato (pH))
1: forte acidità, specie che non si presentano sui suoli
basici, neutri o debolmente acidi
49
2: condizioni intermedie fra 1 e 3
3: acidità, specie che vivono su suoli acidi e solo raramente si presentano su suoli neutri
4: condizioni fra 3 e 5
5: specie mesofile, che mancano cioè sui suoli decisamente acidi o decisamente basici
6: condizioni fra 5 e 7
7: specie di ambienti debolmente basici o neutrobasofili, assenti dai suoli acidi
8: condizioni tra 7 e 9
9: specie calcifili oppure oppure di altri substrati nettamente basici
N (Valore di nutrienti nel suolo durante il periodo
vegetativo)
1: specie oligotrofe, che vivono su terreni poveri di
fosforo, nitrati e sostanze organiche
2: condizioni intermedie fra 1 e 3
3: specie di suoli poveri di nutrienti
4: condizioni fra 3 e 5
5: specie di suoli umificati, ben provvisti di nutrienti
6: condizioni fra 5 e 7
7: specie di ambienti con concentrazione di nutrienti
nel suolo
8: condizioni fra 7 e 9
9: specie di ambienti con ecco di fosforo e azoto (per
es. discariche e luoghi di accumulo di escrementi
animali)
S (valore di salinità nel suolo o nelle acque)
1: bassa concentrazione di sali, ma crescita migliore
in ambienti che ne sono privi
2: ambienti salati, ma anche altri ambienti (alofita
facoltativa)
3: elevata concentrazione di Sali ( alofita obbligata)
Le specie elencate, soprattutto quelle dei boschi
maggiori, dei prati interni e dei margini dei boschi
stessi, sono state osservate e annotate personalmente
durante quasi quarant’anni di escursioni (cfr. bibliografia). Per altre si tratta a volte di dati di letteratura
tratti preferibilmente da GORTANI (1905-06) e
POLDINI (2002). I nomi volgari non sono stati indicati sistematicamente, un po’ per motivi di spazio e un
po’ per una scelta, in quanto ritenuti scarsamente
significativi. Derivano infatti spesso da una traduzione pura e semplice del binomio latino indicatore
della specie. Alcuni nomi friulani, frequenti nella
Bassa Friulana, ma purtroppo limitati a poche entità,
sono reperibili nel lavoro di DI LORENZO, SGUAZZIN
(1978) e di SGUAZZIN (2000).
50
I boschi della Bassa Friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Abutilon teophrasti
Acer campestre
Acer negundo
Acer platanoides
Acer pseudoplatanus
Achillea collina
Achillea millefolium
Achillea roseo-alba
Aconytum vulparia
Aegopodium podagraria
Agrimonia eupatoria
Agropyron repens
Agrostis gigantea
Agrostis stolonifera
Agrostis tenuis
Ailanthus altissima
Ajuga genevensis
Ajuga reptans
Alisma lanceolatum
Alisma plantago-aquatica
Alliaria petiolata
Allium ampeloprasum
Allium angulosum
Allium carinatum
Allium oleraceum
Allium scorodoprasum
Allium suaveolens
Allium ursinum
Allium vineale
Alnus glutinosa
Alopecurus myosuroides
Alopecurus pratensis
Althaea officinalis
Amaranthus albus
Amaranthus bouchonii
Amaranthus chlorostachys
Amaranthus cruentus
Amaranthus deflexus
Amaranthus graecizans
Amaranthus lividus
Amaranthus paniculatus
Amaranthus retroflexus
Ambrosia artemisiifolia
Ambrosia coronopifolia
Ambrosia maritima
Amorpha fruticosa
Anacamptis pyramidalis
Anagaliis arvensis
Anemone nemorosa
Anemone ranunculoides
Anemone trifolia
Angelica sylvestris
Anthericum ramosum
Anthoxanthum odoratum
Anthyllis vulneraria
Antirrhinum maius
Apium nodiflorum
Aquilegia vulgaris
Arabidopsis thaliana
Arabis hirsuta
Malvaceae
Aceraceae
Aceraceae
Aceraceae
Aceraceae
Compositae
Compositae
Compositae
Ranunculaceae
Umbelliferae
Rosaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Simaroubaceae
Labiatae
Labiatae
Alismataceae
Alismataceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Betulaceae
Graminaceae
Graminaceae
Malvaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Amaranthaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Leguminose
Orchidaceae
Primulaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Umbelliferae
Liliaceae
Graminaceae
Leguminosae
Scrophulariaceae
Umbelliferae
Ranunculaceae
Cruciferae
Cruciferae
S-Europea
Europea-Caucasica
Avventizia Naturalizzata
Europea-Caucasica
Europea-Caucasica
SE-Europea
Euroosiberiana
Centro-Europea
Eurasiatica
Eurosiberiana
Subcosmopolita
Circumboreale
Circumboreale
Circumboreale
Circumboreale
Avventizia Naturalizzata
Eurasiatica
Europeo-Caucasica
Subcosmopolita
Ssbcosmopolita
Paleotemperata
Eurimediterranea
Eurosiberiana
Subatlantica
Eurasiatica
NE-Eurimediterranea
SE-Europea
Eurasiatica
Eurimediterranea
Paleotemperata
Subcosmopolita
Eurosiberiana
SE-Europea
Avventizia Naturalizzata
Avventizia Naturalizzata
Neotropicale
Neotropicale
Avventizia Naturalizzata
Paleosubtropicale
Eurimediterranea
Neotropicale
Avventizia Naturalizzata
Avventizia Naturalizzata
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Circumboreale
Europeo-Caucasica
Orofita S-Europea
Eurosiberiana
Subatlantica
Eurasiatica
Eurimediterranea
W-Stenomediterranea
Eurimediterranea
Paleotemperata
Paleotemperata
Europea
8
5
8
5
4
9
8
7
3
5
7
7
7
8
7
6
8
6
7
7
5
7
8
9
7
7
9
2
8
5
6
6
7
9
8
8
8
8
8
8
8
9
9
9
11
7
8
6
X
3
4
4
6
X
8
11
7
6
6
7
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
9
7
7
6
X
6
X
6
4
X
6
X
X
X
X
7
4
X
7
X
6
7
6
7
8
6
6
X
7
5
6
0
6
9
8
8
8
8
8
8
8
9
7
7
8
8
7
6
X
6
5
X
5
X
5
8
8
6
X
5
6 7
4 5
5 5
4 X
4 6
6 2
X 4
7 3
5 7
4 6
5 4
7 5
4 8
X 6
4 X
5 5
X 4
4 6
5 10
X 10
5 5
5 3
7 8
4 3
5 3
5 3
6 8
5 6
5 4
5 9
5 6
5 6
6 7
6 3
5 4
5 4
5 4
5 4
X 4
5 4
5 4
7 4
6 2
6 2
5 1
5 6
5 3
5 5
4 X
4 6
5 6
5 8
4 4
5 X
5 3
4 2
5 10
5 4
5 4
5 4
5
7
5
X
X
7
X
X
7
7
8
X
7
X
3
5
7
X
6
X
7
6
8
6
5
6
9
7
X
6
7
6
7
X
6
6
6
6
7
X
6
X
X
X
x
5
9
X
5
8
6
X
7
5
8
X
X
7
5
8
4
6
5
X
7
2
5
3
7
8
4
8
6
5
3
5
2
6
7
8
9
5
2
3
5
5
2
8
7
8
7
7
6
7
8
8
8
9
8
8
8
9
1
1
1
6
2
6
X
8
7
7
4
3
3
1
6
4
4
X
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
51
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Arctium lappa
Arctium minus
Arenaria serpyllifolia
Aristolochia clematitis
Aristolochia rotunda
Arrhenatherum elatius
Artemisia annua
Artemisia verlotorum
Artemisia vulgaris
Arum italicum
Arum maculatum
Arundo donax
Asarum europaeum
Asparagus maritimus
Asparagus officinalis
Asparagus tenuifolius
Asperula cynanchica
Asplenium trichomanes
Aster novi-belgii
Aster squamatus
Astragalus glycyphyllos
Athyrium filix-foemina
Atriplex patula
Avena barbata
Avena fatua
Baldellia ranunculoides
Ballota nigra
Barbarea vulgaris
Bellis perennis
Berberis vulgaris
Berula erecta
Beta vulgaris
Bidens cernua
Bidens frondosa
Bidens tripartita
Blackstonia perfoliata
Bolboschoenus maritimus
Bothriochloa ischaemum
Brachypodium rupestre
Brachypodium sylvaticum
Brassica napus
Brassica oleracea
Brassica rapa
Briza media
Bromus arvensis
Bromus erectus
Bromus hordeaceus
Bromus inermis
Bromus madritensis
Bromus racemosus
Bromus sterilis
Bromus tectorum
Bromus willdenowii
Bryonia dioica
Buglossoides arvensis
Buglossoides purpurocaerulea
Buphthalmum salicifolium
Butomus umbellatus
Calamagrostis epigejos
Calamagrostis pseudophragmites
Compositae
Compositae
Caryophyllaceae
Aristolochiaceae
Aristolochiaceae
Graminaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Araceae
Araceae
Graminaceae
Aristolochiaceae
Liliaceae
Liliaceae
Liliaceae
Rubiaceae
Aspleniaceae
Compositae
Compositae
Legumunosae
Athyriaceae
Chenopodiaceae
Graminaceae
Graminaceae
Alismataceae
Labiatae
Cruciferae
Compositae
Berberidaceae
Umbelliferae
Chenopodiaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Gentianaceae
Cyperaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Cucurbitaceae
Boraginaceae
Boraginaceae
Compositae
Butomaceae
Graminaceae
Graminaceae
Eurasiatica
Eurimediterranea
Subcosmopolita
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Paleotemperata
Eurasiatica
Avventizia Naturalizzata
Circumboreale
Stenomediterranea
Centro-Europea
Subcosmopolita
Eurosibirica
Centro-Asiatica - N-Mediterranea
Eurimediterranea
S-Europea - Sudsiberiana
Eurimediterranea
Cosmopolita Temperata
Avventizia Naturalizzata
Avventizia Naturalizzata
S-Europea - Sudsiberiana
Subcosmopolita
Circumboreale
Eurimediterranea
Eurasiatica
Stenomediterranea - Atlantica
Eurimediterranea
Cosmopolita
Europeo-Caucasica
Eurasiatica
Circumboreale
Eurimediterranea
Eurasiatica
Avventizia Naturalizzata
Eurasiatica
Eurimediterranea
Cosmopolita
Termocosmopolita
Subatlantica
Paleotemperata
Ibrida Coltivata
Stenomediterranea - Atlantica
Eurimediterranea
Eurosiberiana
Eurosiberiana
Paleotemperata
Subcosmopolita
Eurasiatica
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Eurimediterranea
Paleotemperata
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Pontica
Orofita SE-Europea
Eurasiatica
Eurosiberiana
Eurosiberiana
9 5
11 5
9 5
6 7
6 7
8 5
7 7
7 7
9 7
6 8
3 6
8 9
3 5
6 9
8 8
6 7
7 7
5 X
9 X
8 8
7 6
3 4
6 5
8 8
6 X
8 6
8 6
8 X
9 5
6 6
8 6
11 7
8 7
7 7
8 X
8 7
8 X
9 7
8 6
4 5
8 7
11 10
8 7
6 X
6 X
8 5
7 6
8 X
8 7
6 6
7 7
8 6
8 8
8 7
5 X
5 7
7 5
6 0
7 5
7 6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
2
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
5
5
X
5
5
5
7
6
8
4
5
5
5
2
5
6
5
5
5
5
6
4
X
5
6
3
5
5
4
5
4
5
5
X
X
5
4
5
4
5
5
3
5
4
4
7
5
7
5
4
5
7
5
5
5
6
5
5
7
5
5
5
4
4
4
5
3
7
4
4
7
5
6
4
5
4
3
5
6
4
4
5
5
3
6
11
5
7
X
4
10
6
9
9
8
X
10
3
5
5
4
2
4
X
4
3
X
4
3
8
4
3
2
5
X
4
4
10
X
8
7
8
X
8
6
7
5
5
X
5
7
5
8
5
5
6
8
X
X
7
7
0
7
7
7
0
X
X
X
8
X
6
7
7
X
9
8
8
8
6
4
7
4
X
8
8
X
8
X
5
X
8
5
8
7
8
9
0
X
8
9
9
X
8
3
7
1
5
5
5
8
6
6
5
5
5
3
4
9
7
4
5
X
2
X
8
8
6
5
3
7
5
9
8
8
4
5
3
4
6
4
1
4
2
0
3
X
5
1
5
5
4
3
6
5
4
3
8
7
6
52
I boschi della Bassa Friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Calamintha nepeta
Calamyntha sylvatica
Callitriche palustris
Calluna vulgaris
Caltha palustris
Calystegia sepium
Campanula glomerata
Campanula trachelium
Capsella bursa-pastoris
Capsella rubella
Cardamine amara
Cardamine bulbifera
Cardamine hayneana
Cardamine hirsuta
Cardamine pratensis
Carduus acanthoides
Carduus nutans
Carex acutiformis
Carex caryophyllea
Carex davalliana
Carex digitata
Carex distans
Carex elata
Carex flacca
Carex flava
Carex hirta
Carex hostiana
Carex lepidocarpa
Carex otrubae
Carex pallescens
Carex panicea
Carex pendula
Carex pseudocyperus
Carex remota
Carex riparia
Carex sylvatica
Carex tomentosa
Carex umbrosa
Carpinus betulus
Celtis australis
Centaurea jacea
Centaurea nigrescens
Centaurea scabiosa
Centaurium erythraea
Centaurium littorale
Centaurium pulchellum
Cephalanthera damasonium
Cephalanthera longifolia
Cerastium brachypetalum
Cerastium glomeratum
Cerastium holosteoides
Cerastium sylvaticum
Cerastium tenoreanum
Cerinthe minor
Chaenorhinum minus
Chaerophyllum temulum
Chamaecytisus hirsutus
Chamaecytisus purpureus
Chelidonium majus
Chenopodium album
Labiatae
Labiatae
Callitrichaceae
Ericaceae
Ranunculaceae
Convolvulaceae
Campanulaceae
Campanulaceae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Compositae
Compositae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Corylaceae
Ulmaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Gentianaceae
Gentianaceae
Gentianaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Caryophyllaceae
Caryophyllaceae
Caryophyllaceae
Caryophyllaceae
Caryophyllaceae
Boraginaceae
Scrophulariaceae
Umbelliferae
Leguminosae
Leguminosae
Papaveraceae
Chenopodiaceae
Orofita S-Europea
Europea-Caucasica
Circumboreale
Circumboreale
Circumboreale
Paleotemperata
Eurasiatica
Paleotemperata
Cosmopolita
Eurimediterranea
Eurasiatica
Centro-Europea
Orofita S-Europea
Cosmopolita
Europea
Europea-Caucasica
W-Europea
Eurasiatica
Eurasiatica
Centro-Eurropea
Eurasiatica
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Europea
Euroamericana (Anfiatlantica)
Europea-Caucasica
Europea
Euroamericana (Anfiatlantica)
Eurimediterranea - Atlantica
Circumboreale
Eurosiberiana
Eurasiatica
Subcosmopolita
Europea-Caucasica
Eurasiatica
Europea - W-Asiatica
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
Europea-Caucasica
Eurimediterranea
Eurasiatica
Endemica-Alpica
Eurasiatica
Paleotemperata
SE-Europea
Paleotemperata
Eurimediterranea
Eurasiatica
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Eurasiatica
Centro-Europea
SE-Europea
SE-Europea
Eurimediterranea
Eurasiatica
Eurosiberiana
Ne-Mediterranea-Montana
Eurasiatica
Subcosmopolita
5
4
7
8
7
8
7
4
7
8
7
3
5
7
5
9
8
7
8
7
3
9
8
7
8
7
8
7
9
7
8
5
7
4
7
2
7
4
4
7
7
7
7
8
9
9
2
4
11
7
6
6
11
7
8
5
7
7
6
7
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
7
6
X
5
X
6
X
5
X
9
X
5
5
8
5
5
X
5
5
4
5
6
5
5
4
6
X
4
5
4
4
5
6
5
5
5
5
5
6
8
X
6
X
6
9
6
5
5
7
X
6
7
9
8
6
6
7
7
6
7
5
4
X
4
X
5
7
5
5
5
5
4
5
5
X
6
5
5
5
4
5
5
4
5
4
4
5
4
5
4
4
5
5
4
5
3
5
4
4
5
5
5
5
5
6
7
4
5
5
5
6
5
6
6
5
5
7
7
X
5
3
5
12
X
8
6
4
5
5
2
9
5
7
3
7
3
3
9
4
9
4
7
10
6
8
6
9
9
9
6
7
8
10
6
10
5
7
5
X
3
X
4
3
5
3
7
4
3
3
5
6
5
3
4
4
5
5
5
5
4
9
5
2
1
X
7
7
8
5
4
X
7
4
5
X
X
8
7
X
8
x
8
X
8
8
x
6
4
X
4
X
6
3
6
6
7
9
5
X
7
X
5
8
6
3
9
7
8
7
5
5
6
4
5
8
X
7
7
X
5
3
4
1
1
X
9
7
8
4
2
4
6
4
4
X
8
6
5
2
2
3
X
4
X
2
5
2
2
5
4
3
5
3
8
5
5
X
X
X
4
X
4
3
X
1
3
4
3
2
5
6
6
1
9
4
8
3
3
8
7
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
Chenopodium murale
Chenopodium polyspermum
Chrysopogon gryllus
Cichorium intybus
Circaea lutetiana
Cirsium arvense
Cirsium canum
Cirsium oleraceum
Cirsium palustre
Cirsium vulgare
Cladium mariscus s
Clematis recta
Clematis vitalba
Clematis viticella
Clinopodium vulgare
Colchicum autumnale
Consolida regalis
Convallaria majalis
Convolvolus arvensis
Conyza albida
Conyza canadensis
Cornus mas
Cornus sanguinea
Coronilla varia
Coronopus didymus
Corydalis cava
Corylus avellana
Crataegus monogyna
Crataegus oxyacantha
Crepis biennis
Crepis froelichiana
Crepis rhoeadifolia
Crepis setosa
Crepis vesicaria
Crocus napolitanus
Cruciata glabra
Cruciata laevipes
Cucubalus baccifer
Cuscuta campestris
Cuscuta cesatiana
Cuscuta epithymum
Cuscuta europaea
Cynodon dactylon
Cynosurus cristatus
Cyperus flavescens
Cyperus fuscus
Cyperus longus
Dactylis glomerata
Daphne mezereum
Datura stramonium
Daucus carota
Deschampsia cespitosa
Dianthus carthusianorum
Digitaria sanguinalis
Diplotaxis muralis
Diplotaxis tenuifolia
Dipsacus fullonum
Dorycnium pentaphyllum
Dryopteris filix-mas
Duchesnea indica
Chenopodiaceae
Chenopodiaceae
Graminaceae
Compositae
Onagraceae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Cyperaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Labiatae
Liliaceae
Ranunculaceae
Liliaceae
Convolvulaceae
Compositae
Compositae
Cornaceae
Cornaceae
Leguminosae
Cruciferae
Papaveraceae
Corylaceae
Rosaceae
Rosaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Iridaceae
Rubiaceae
Rubiaceae
Caryophyllaceae
Convolvulaceae
Convolvulaceae
Convolvulaceae
Convolvulaceae
Graminaceae
Graminaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Graminaceae
Thymelaeaceae
Solanaceae
Umbelliferae
Graminaceae
Caryophyllaceae
Graminaceae
Cruciferae
Cruciferae
Dipsacaceae
Leguminosae
Aspidiaceae
Rosaceae
Subcosmopolita
8
Paleotemperata
6
S-Europea - Sudsiberiana
9
Paleotemperata
9
Circumboreale
4
Eurasiatica
8
SE-Europea
8
Eurosiberiana
6
Paleotemperata
7
Paleotemperata
8
Subcosmopolita
9
Eurosiberiana
6
Europea-Caucasica
7
S-Europea - Sudsiberiana
7
Circumboreale
7
Centro-Europea
5
Eurimediterranea
9
Circumboreale
5
Paleotemperata
7
Avventizia Naturalizzata
8
Avventizia Naturalizzata
8
S-Europea - Sudsiberiana
6
Eurasiatica
7
S-Europea - Sudsiberiana
7
Avventizia Naturalizzata
8
Europea-Caucasica
3
Europea-Caucasica
6
Paleotemperata
6
Centro-Europea
6
Centro-Europea
6
Orofita SE-Europea
9
SE-Europea
7
E-Eurimediterranea
11
Eurimediterranea - Subtlantica
8
Eurimediterranea
4
Eurasiatica
5
Eurasiatica
7
Eurosiberiana
4
Avventizia Naturalizzata
8
Avventizia Naturalizzata
8
Eurasiatica
8
Paleotemperata
8
Cosmopolita
8
Europea-Caucasica
8
Subcosmopolita
6
Paleotemperata
6
Paleotemperata
8
Paleotemperata
7
Eurosiberiana
4
Avventizia Naturalizzata
9
Paleotemperata
8
Subcosmopolita
6
SE - Centroeuropea
5
Cosmopolita
7
Eurimediterranea - Subatlantica 8
Subatlantica
8
Eurimediterranea
6
S-Europea - Sudsiberiana
7
Subcosmopolita
3
Avventizia Naturalizzata
5
53
L T C U R N
7
5
7
6
5
X
7
5
5
5
X
7
7
7
5
5
7
X
7
8
6
7
5
7
8
6
5
7
6
5
2
6
9
8
7
6
6
7
7
7
X
7
8
5
6
6
7
6
X
8
6
X
6
7
8
7
8
8
X
7
5 4
5 6
8 3
5 3
4 6
X 4
7 7
4 7
5 8
5 5
5 10
5 3
4 5
7 4
4 4
5 6
5 4
4 4
5 4
5 3
5 5
6 5
5 7
5 4
5 3
4 6
4 5
5 4
5 5
5 5
5 3
6 4
6 2
3 3
5 3
5 5
5 5
4 8
5 X
5 X
5 X
5 X
5 4
4 5
5 9
5 9
5 11
5 4
4 5
5 3
5 4
4 7
5 4
5 3
3 3
5 4
5 7
6 6
5 5
5 6
x
4
7
8
7
X
6
8
4
X
9
8
7
6
7
7
6
X
5
X
X
8
8
X
4
8
5
6
5
6
7
6
8
6
6
6
5
5
X
X
X
X
X
5
5
5
5
5
7
5
5
X
3
6
5
6
5
9
5
5
9
8
3
5
7
7
5
5
3
8
3
3
7
3
3
X
3
4
5
7
7
4
X
3
2
8
8
3
4
5
2
3
2
2
5
6
5
7
X
X
X
X
4
4
5
5
5
6
5
7
4
3
3
4
5
5
5
5
6
7
S
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
54
I boschi della Bassa Friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Echinochloa crus-galli
Echium vulgare
Eleocharis palustris
Eleusine indica
Elodea canadensis
Epilobium hirsutum
Equisetum arvense
Equisetum palustre
Equisetum telmateja
Eragrostis minor
Eragrostis pilosa
Erigeron annuus
Erodium cicutarium
Erophila verna
Euonymus europaeus
Eupatorium cannabinum
Euphorbia amygdaloides
Euphorbia cyparissias
Euphorbia dulcis
Euphprbia flavicoma
Euphorbia helioscopia
Euphorbia humifusa
Euphorbia lathyris
Euphorbia maculata
Euphprbia nutans
Euphorbia palustris
Euphorbia peplus
Euphorbia platyphyllos
Euphorbia prostrata
Euphorbia villosa
Euphrasia stricta
Fallopia convolvolus
Fallopia dumetorum
Festuca arundinacea
Festuca gigantea
Festuca heterophylla
Festuca pratensis
Festuca rubra
Festuca rupicola
Festuca tenuifolia
Ficus carica
Filipendula ulmaria
Filipendula vulgaris
Fragaria moschata
Fragaria vesca
Fragaria viridis
Frangula alnus
Fraxinus excelsior
Fraxinus ornus
Fraxinus oxycarpa
Fumaria officinalis
Gagea lutea
Galanthus nivalis
Galega officinalis
Galeopsis tetrahit
Galinsoga parviflora
Galium aparine
Galium laevigatum
Galium mollugo
Galium odoratum
Graminaceae
Boraginaceae
Cyperaceae
Graminaceae
Hydrocharitaceae
Onagraceae
Equisetaceae
Equisetaceae
Equisetaceae
Graminaceae
Graminaceae
Compositae
Geraniaceae
Cruciferae
Celastraceae
Compositae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Scrophulariaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Moraceae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Rhamnaceae
Oleaceae
Oleaceae
Oleaceae
Papaveraceae
Liliaceae
Amaryllidaceae
Leguminosae
Labiatae
Compositae
Rubiaceae
Rubiaceae
Rubiaceae
Rubiaceae
Subcosmopolita
Europea
Subcosmopolita
Termocosmopolita
Avventizia Naturalizzata
Paleotemperata
Circumboreale
Circumboreale
Circumboreale
Subcosmopolita
Cosmopolita
Avventizia Naturalizzata
Subcosmopolita
Circumboreale
Eurasiatica
Paleotemperata
Europea-Caucasica
Centro-Europea
Centro-Europea
S-Europea - Sudsiberiana
Cosmopolita
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea-Turanica
Avventizia Naturalizzata
Avventizia Naturalizzata
Eurosiberiana
Eurosiberiana
Eurimediterranea
Avventizia Naturalizzata
Eurosiberiana
Centro-Europea
Circumboreale
Eurosiberiana
Paleotemperata
Eurasiatica
Europea-Caucasica
Eurasiatica
Circumboreale
NE-Centro-Europea
Centro-Europea
Eurimediterranea-Turanica
Eurosiberiana
Centro-Europea
Centro-Europea
Eurosiberiana
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
Europea-Caucacica
S-Europea - Sudsiberiana
S-Europea - Sudsiberiana
Paleotemperata
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
SE-Europea - Pontica
Eurasiatica
Avventizia Naturalizzata
Eurasiatica
Endemica-Alpica
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
6
9
8
11
6
7
6
7
5
8
8
7
8
9
6
7
4
7
4
9
9
7
6
7
7
7
6
6
7
6
8
8
6
9
4
5
8
8
8
8
7
6
8
6
6
6
6
4
5
4
7
2
5
7
7
7
6
5
6
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
7
7
6
8
7
8
X
X
7
8
8
7
7
7
5
7
5
7
5
7
7
8
8
8
7
6
7
7
8
7
4
7
7
8
5
5
6
4
2
6
8
5
7
7
X
7
5
5
8
8
7
4
7
8
6
6
X
4
5
5
5 7
5 4
5 10
5 2
5 12
5 7
X 6
5 7
4 8
5 3
5 3
5 6
5 3
4 2
5 5
5 7
4 5
5 3
5 5
6 2
5 3
5 2
6 3
5 2
5 3
6 7
4 4
5 5
5 2
4 7
4 4
4 4
4 4
5 6
5 7
4 4
6 5
5 4
7 4
6 3
6 X
7 8
7 4
5 4
4 4
5 4
4 7
4 7
6 3
6 7
5 4
4 6
4 X
7 6
5 3
5 7
5 4
5 6
5 5
4 5
X
5
3
7
7
6
X
X
8
6
6
5
5
4
8
5
7
3
8
7
5
5
5
5
6
5
5
5
5
5
5
5
5
8
6
5
5
4
2
6
5
5
7
7
X
7
5
7
8
7
5
7
7
5
6
5
5
6
5
X
8
4
3
2
8
6
3
3
5
2
2
4
3
1
5
7
6
5
5
2
6
4
6
4
2
5
7
6
4
5
2
3
6
6
6
4
6
3
1
2
X
6
3
4
5
4
5
7
3
8
6
7
7
6
2
8
5
5
4
5
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
Galium palustre
Galium sylvaticum
Galium verum
Genista germanica
Genista tinctoria
Gentiana pneumonanthe
Gentianella pilosa
Geranium columbinum
Geranium dissectum
Geranium molle
Geranium nodosum
Geranium robertianum
Geranium rotundifolium
Geum urbanum
Gladiolos illyricus
Glechoma hederacea
Globularia punctata
Gratiola officinalis
Gymnadenia conopsea
Hedera helix
Helianthemum nummularium
Helianthus tuberosus
Helleborus odorus
Hemerocallis lilio-asphodelus
Hepatica nobilis
Heracleum sphondylium
Hibiscus trionum
Hieracium laevigatum
Hieracium pilosella
Hieracium piloselloides
Hieracium umbellatum
Hippocrepis comosa
Holcus lanatus
Holoschoenus australis
Holoschoenus romanus
Holoschoenus vulgaris
Hordeum murinum
Hottonia palustris
Humulus lupulus
Hypericum hirsutum
Hypericum perforatum
Hypericum tetrapterum
Hypochoeris radicata
Inula salicina
Inula viscosa
Iris foetidissima
Iris graminea
Iris pseudacorus
Iris sibirica
Juglans regia
Juncus acutiflorus
Juncus articulatus
Juncus bufonius
Juncus conglomeratus
Juncus effusus
Juncus inflexus
Juncus subnodulosus
Juncus tenuis
Juniperus communis
Kickxia elatine
Rubiaceae
Rubiaceae
Rubiaceae
Leguminosae
Legumonosae
Gentianaceae
Gentianaceae
Geraniaceae
Geraniaceae
Geraniaceae
Geraniaceae
Geraniaceae
Geraniaceae
Rosaceae
Iridaceae
Labiatae
Globulariaceae
Scrophulariaceae
Orchidaceae
Araliaceae
Cistaceae
Compositae
Ranunculaceae
Liliaceae
Ranunculaceae
Umbelliferae
Malvaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Leguminosae
Graminaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Graminaceae
Primulaceae
Cannabaceae
Guttiferae
Guttiferae
Guttiferae
Compositae
Compositae
Compositae
Iridaceae
Iridaceae
Iridaceae
Iridaceae
Juglandaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Cupressaceae
Scrophulariaceae
Europea-Caucasica
7
Centro-Europea
5
Europea-Caucasica
7
Centro-Europea
6
Eurasiatica
5
Eurosiberiana
8
Endemica
7
E-Europea - Sudsiberiana
7
Eurasiatica
7
Eurasiatica
7
N-Mediterranea - Montana
4
Subcosmopolita
4
Paleotemperata
7
Circumboreale
4
SE-Suropea - Caucasica
8
Circumboreale
4
S-Europea - Sudsibirica
8
Circumboreale
7
Eurasiatica
8
Eurimediterranea
4
Europea-Caucasica
9
Avventizia Naturalizzata
8
SE-Europea
5
Eurosiberiana
6
Circumboreale
4
Paleotemperata
7
Paleotropicale
11
Circumboreale
5
Europea-Caucasica
8
Europea-Caucasica
8
Circumboreale
4
SE- Centro-Europea
9
Circumboreale
7
Eurimediterranea
8
Stenomediterranea
9
Eurimediterranea - Subatlantica 8
Circumboreale
8
Eurosiberiana
7
Europea-Caucasica
7
Paleotemperata
6
Paleotemperata
7
Paleotemperata
7
Europea-Caucasica
9
Europea-Caucasica
7
Eurimediterranea
11
Eurimediterranea
7
SE-Europea
6
Eurasiatica
7
Eurosiberiana
7
Avventizia Naturalizzata
6
Europea
8
Circumboreale
8
Cosmopolita
4
Eurosiberiana
7
Cosmopolita
7
Paleotemperata
7
Europea-Caucasica
8
Avventizia, Naturalizzata
6
Circumboreale
8
Eurimediterranea
8
55
L T C U R N
5
5
6
5
6
5
4
9
8
6
4
6
8
5
6
7
6
7
4
5
X
7
7
5
6
5
8
6
X
6
5
X
5
8
9
7
8
6
6
8
8
7
8
5
8
7
7
7
6
6
5
7
7
7
7
7
6
5
0
7
4 8
4 4
6 4
4 4
5 5
4 7
4 5
6 2
5 2
5 3
4 6
5 4
5 3
5 5
6 6
4 4
5 3
5 9
5 4
4 5
6 4
5 7
6 5
6 8
4 4
5 5
5 5
4 4
4 3
6 3
4 5
5 2
4 6
5 8
4 8
3 8
4 5
5 11
4 8
5 4
6 X
6 4
4 2
5 4
5 3
5 3
6 4
5 10
5 6
6 5
4 9
4 8
5 6
4 8
5 9
5 8
4 9
5 3
0 4
5 4
5
7
7
2
3
7
5
5
5
5
6
5
6
6
8
5
7
5
7
X
7
X
8
6
7
X
7
4
4
7
3
7
X
5
7
5
5
5
6
5
X
4
X
9
7
5
6
6
4
6
3
6
4
6
6
6
6
X
0
5
3
5
3
3
3
4
3
2
2
4
6
5
3
7
4
3
1
5
3
X
2
6
6
6
X
8
7
2
2
2
2
2
4
4
4
4
3
4
8
3
X
4
1
2
9
4
5
7
4
6
3
5
1
5
5
5
5
5
4
4
S
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
56
I boschi della Bassa Friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Knautia drymeia
Koeleria pyramidata
Lactuca saligna
Lactuca serriola
Lamiastrum galeobdolon
Lamium amplexicaule
Lamium maculatum
Lamium orvala
Lamium purpureum s
Lapsana communis
Laserpitium prutenicum
Lathraea squamaria s
Lathyrus hirsutus
Lathyrus latifolius
Lathyrus niger
Lathyrus pratensis
Lathyrus sylvestris
Lathyrus venetus
Lathyrus vernus
Laurus nobilis
Legousia speculum-veneris
Lemna minor
Lemna trisulca
Leontodon hispidus
Leopoldia comosa
Lepidium campestre
Lepidium graminifolium
Lepidium ruderale
Lepidium virginicum
Leucanthemum vulgare
Leucojum aestivum
Leucojum vernum
Ligustrum vulgare
Lilium martagon
Linaria vulgaris
Linum bienne
Linum catharticum
Linum viscosum
Listera ovata
Lithospermum officinale
Lolium multiflorim
Lolium perenne
Lolium temulentum
Lonicera caprifolium
Lonicera xylosteum
Lotus corniculatus
Lotus tenuis
Luzula campestris
Luzula albida
Luzula multiflora
Luzula pilosa
Lycnis flos-cuculi
Lycopus europaeus
Lysimachia nummularia
Lysimachia vulgaris
Lythrum salicaria
Maianthemum bifolium
Malus sylvestris
Malva alcea
Malva neglecta
Dipsacaceae
Graminaceae
Compositae
Compositae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Compositae
Umbelliferae
Scrophulariaceae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Lauraceae
Campanulaceae
Lemnaceae
Lemnaceae
Compositae
Liliaceae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Cruciferae
Compositae
Amaryllidaceae
Amaryllidaceae
Oleaceae
Liliaceae
Scrophulariaceae
Linaceae
Linaceae
Linaceae
Orchidaceae
Boraginaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Caprifoliaceae
Caprifoliaceae
Leguminosae
Leguminosae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Juncaceae
Caryophyllaceae
Labiatae
Primulaceae
Primulaceae
Lythraceae
Liliaceae
Rosaceae
Malvaceae
Malvaceae
SE-Europea
Orofita Europea
Eurimediterranea-Turanica
S-Europea - Sudsiberiana
Europea-Caucasica
Paleotemperata
Eurasiatica
NE-Mediterranea - Montana
Eurasiatica
Paleotemperata
Europea
Eurasiatica
Eurimediterranea
S-Europea - Sudsiberiana
Europea-Caucasica
Paleotemperata
Europea-Caucasica
S-Europea - Sudsiberiana
Eurasiatica
Stenomediterranea
Eurimediterranea
Subcosmopolita
Cosmopolita
Europea-Caucasica
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Eurimediterranea
S-Europea - Sudsiberiana
Avventizia Naturalizzata
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
N-Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Eurasiatica
Eurasiatica
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Orofita S-Europea
Eurasiatica
Eurosiberiana
Eurimediterranea
Circumboreale
Subcosmopolita
S-Europea - Sudsiberiana
Europea-Caucasica
Paleotemperata
Paleotemperata
Europea-Caucasica
Centro-Europea
Circumboreale
Circumboreale
Eurosiberiana
Paleotemperata
Europea-Caucasica
Eurasiatica
Subosmopolita
Circumboreale
Centro-Europea
Centro-Europea
Paleotemperata
6
8
11
9
2
7
7
3
7
5
6
3
7
7
5
7
7
4
4
2
7
7
8
8
7
7
8
8
8
7
6
6
7
5
8
7
7
7
4
6
7
8
7
6
5
7
9
7
4
7
2
7
7
4
7
7
3
7
8
7
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
7
6
7
7
4
7
7
5
7
X
6
5
6
8
7
5
5
7
4
7
7
X
X
X
8
7
8
7
6
X
5
5
6
X
5
7
X
X
4
X
7
5
7
5
5
X
7
4
4
X
X
5
6
6
X
5
X
5
6
6
6 4
5 5
7 4
7 4
5 5
5 4
5 4
5 6
5 4
5 5
5 7
5 6
5 4
6 3
4 3
X 6
6 4
6 5
5 4
4 8
5 4
5 12
5 12
4 4
5 3
4 4
5 3
6 4
X 4
4 4
4 7
5 7
4 X
5 4
5 3
5 3
5 X
5 4
5 6
5 X
5 4
4 5
5 4
6 6
4 5
5 4
5 6
4 4
4 3
X 6
4 X
4 6
5 9
4 6
7 9
5 8
6 X
5 5
4 5
7 5
7
5
6
6
7
5
5
7
5
X
7
7
7
9
X
7
4
7
7
4
8
7
7
X
7
5
X
5
X
X
7
7
8
7
7
7
X
8
7
8
X
X
8
X
7
7
7
3
3
5
5
X
X
X
X
7
3
7
8
X
5
3
4
4
5
7
4
8
5
7
2
6
X
3
3
6
4
7
X
6
3
8
6
3
0
4
3
3
7
3
7
7
X
5
3
2
1
3
5
6
6
7
X
5
X
2
7
2
4
3
4
6
7
X
X
X
3
5
8
9
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
Malva sylvestris
Matricaria chamomilla
Matricaria inodora
Medicago lupulina
Medicago sativa
Melampyrum pratense
Melampyrum velebiticum
Melica nutans
Melica uniflora
Melilotus alba
Melilotus altissima
Melilotus officinalis
Melittis melissophyllum
Mentha aquatica
Mentha arvensis
Mentha longifolia
Mercurialis annua
Mercurialis perennis
Moehringia trinervia
Molinia arundinacea
Morus alba
Morus nigra
Muscari neglectum
Myagrum perfoliatum
Myosotis arvensis
Myosotis scorpioides
Myosoton aquaticum
Myriophyllum verticillatum
Nasturtium officinale
Neottia nidus-avis
Nuphar luteum
Oenanthe lachenalii
Oenanthe pimpinelloides
Oenothera biennis
Ononis spinosa
Ophioglossum vulgatum
Ophrys apifera
Ophrys fuciflora
Ophrys sphegodes
Orchis laxiflora
Orchis militaris
Orchis morio
Orchis purpurea
Orchis ustulata
Ornithogalum pyrenaicum
Ornithogalum umbellatum
Orobanche gracilis
Ostrya carpinifolia
Oxalis corniculata
Oxalis fontana
Panicum capillare
Panicum dichotomiflorum
Panicum miliaceum
Papaver argemone
Papaver rhoeas
Parietaria officinalis
Paris quadrifolia
Parthenocissus quinquefolia
Pastinaca sativa
Petasites hybridus
Malvaceae
Compositae
Compositae
Leguminosae
Leguminosae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Graminaceae
Graminaceae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Euphorbiaceae
Euphorbiaceae
Caryophyllaceae
Graminaceae
Moraceae
Moraceae
Liliaceae
Cruciferae
Boraginaceae
Boraginacee
Caryophyllaceae
Haloragaceae
Cruciferae
Orchidaceae
Nymphaceae
Umbelliferae
Umbelliferae
Onagraceae
Leguminosae
Ophioglossaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Liliaceae
Liliaceae
Orobanchaceae
Eurosiberiana
8
Subcosmopolita
7
N-Europea
7
Paleotemperata
7
Eurasiatica
8
Eurosiberiana
4
NE-Mediterranea - Montana
6
Europea-Caucasica
4
Paleotemperata
3
Eurasiatica
9
Eurosiberiama
8
Eurasiatica
8
Centro-Europea
5
Paleotemperata
7
Circumboreale
X
Paleotemperata
7
Paleotemperata
7
Europea-Caucasica
2
Eurasiatica
4
Europea-Caucasica
7
Avventizia Naturalizzata
8
Avventizia Naturalizzata
8
Eurimediterranea
7
Avventizia Naturalizzata
8
Europea-Caucasica
6
Europea-Caucasica
7
Eurosiberiana
7
Circumboreale
5
Cosmopolita
7
Eurasiatica
2
Eurasiatica
8
Eurimediterranea - Subatlantica 9
Eurimediterranea - Subatlantica 5
Subcosmopolita
9
Eurimediterranea
8
Circumboreale
5
Eurimediterranea
7
Eurimediterranea
11
Eurimediterranea
8
Eurimediterranea
8
Eurasiatica
7
Europea-Caucasica
7
Eurasiatica
5
Europea-Caucasica
7
Eurimediterranea
5
Eurimediterranea
5
Europea-Caucasica
8
Circumboreale
4
Eurimediterranea
7
Avventizia Naturalizzata
6
Avventizia Naturalizzata
6
Avventizia Naturalizzata
6
Avventizia Naturalizzata
6
Eurimediterranea-Turanica
5
E-Mediterranea - Montana
6
Europea-Caucasica
4
Eurasiatica
3
Avventizia Naturalizzata
5
Eurosiberiana
8
Eurasiatica
7
Oxalidaceae
Oxalidaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Papaveraceae
Papaveraceae
Urticaceae
Liliaceae
Vitaceae
Umbelliferae
Compositae
57
L T C U R N
6
5
5
5
5
3
5
X
5
6
6
5
6
5
X
5
7
5
5
5
7
7
7
8
5
6
5
6
4
5
X
8
7
7
6
5
6
9
8
7
6
5
7
5
5
6
X
8
7
6
8
8
7
7
6
8
X
7
6
5
4
5
5
X
7
4
4
4
5
6
5
6
5
5
X
5
5
4
5
4
5
5
5
5
5
5
4
5
5
5
5
3
3
5
5
4
5
5
5
5
5
4
5
5
5
5
4
4
0
X
5
6
5
6
5
4
X
5
5
5
4
6
4
4
3
5
6
4
5
3
7
3
4
9
8
8
4
X
5
X
5
5
4
3
5
10
8
12
11
5
12
7
4
3
X
7
4
3
4
6
3
4
4
4
6
5
4
4
4
5
3
7
4
4
5
5
6
5
4
8
X
5
5
8
9
3
7
7
6
7
7
8
7
7
X
8
7
7
6
8
5
5
6
3
X
5
X
6
7
7
6
7
5
X
X
X
9
6
9
6
9
7
8
X
5
7
X
X
X
5
4
8
7
5
7
7
7
5
8
7
8
5
4
7
3
3
5
3
X
3
X
7
3
4
X
8
8
7
7
2
5
5
3
3
6
5
8
7
7
5
X
4
4
4
3
X
2
3
3
5
2
3
X
3
5
5
4
X
6
7
3
8
3
5
X
7
6
5
5
8
S
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
58
I boschi della Bassa Friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Petrrhagia saxifraga
Peucedanum cervaria
Peucedanum oreoselinum
Peucedanum venetum
Peucedanum verticillare
Phragmites australis
Phyllitis scolopendrium
Physalis alkekengi
Phytolacca americana
Picris echioides
Picris hieracioides
Pimpinella major
Pimpinella saxifraga
Plantago altissima
Plantago lanceolata
Plantago major
Plantago media
Platanthera bifolia
Platanthera chlorantha
Platanus hybrida
Poa annua
Poa compressa
Poa pratensis
Poa sylvicola
Poa trivialis
Polygala comosa
Polygala nicaensis
Polygala vulgaris
Polygonatum multiflorum
Polygonum aviculare
Polygonum hydropiper
Polygonum lapathifolium
Polygonum mite
Polygonum persicaria
Polypodium vulgare
Polystichum aculeatum
Populus alba
Populus canescens
Populus nigra
Populus tremula
Portulaca oleracea
Potentilla erecta
Potentilla pusilla
Potentilla reptans
Primula vulgaris s
Prunella grandiflora
Prunella vulgaris
Prunus avium
Prunus padus
Prunus spinosa
Pseudolysimachion barrelieri
Pseudostellaria europaea
Pteridium aquilinum
Pulycaria dysenterica
Pulmonaria officinalis
Pyracantha coccinea
Pyrus pyraster
Quercus pubescens
Quercus robur
Quercus rubra
Caryophyllaceae
Umbelliferae
Umbelliferae
Umbelliferae
Umbelliferae
Graminaceae
Aspleniaceae
Solanaceae
Phytolaccaceae
Compositae
Compositae
Umbelliferae
Umbelliferae
Plantaginaceae
Plantaginaceae
Plantaginaceae
Plantaginaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Platanaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Polygalaceae
Polygalaceae
Polygalaceae
Liliaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Polypodiaceae
Aspidiaceae
Salicaceae
Salicaceae
Salicaceae
Salicaceae
Portulacaceae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Primulaceae
Labiatae
Labiatae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Scrophulariaceae
Caryophyllaceae
Hypolepidaceae
Compositae
Boraginaceae
Rosaceae
Rosaceae
Fagaceae
Fagaceae
Fagaceae
Eurimediterranea
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
SW-Europea (Subatlantica)
Orofita SE-Europea
Subcosmopolita
Circumboreale
Eurasiatica
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
Europea-Caucasica
SE-Europea
Eurasiatica
Eurasiatica
Eurasiatica
Paleotemperata
Eurosiberiana
Eurimediterranea
Cosmopolita
Circumboreale
Circumboreale
Eurimediterranea
Eurasiatica
S-Europea - Sudsiberiana
Eurimediterranea
Eurasiatica
Eurasiatica
Cosmopolita
Circumboreale
Paleotemperata
Europea-Caucasica
Subcosmopolita
Circumboreale
Eurasiatica
Paleotemperata
N-Eurimediterranea
Paleotemperata
Eurosiberiana
Subcosmopolita
Eurasiatica
Centro-Europea
Paleotemperata
Europea-Caucasica
Orofita S-Europea
Circumboreale
Pontica
Eurosiberiana
Europea-Caucasica
NE-Mediterranea - Montana
Centroeuropea
Cosmopolita
Eurimediterranea
Centro-Europea
Stenomediterranea
Eurasiatica
SE-Europea
Europea-Caucasica
Avventizia Naturalizzata
9
7
6
6
6
7
2
6
9
11
8
7
7
9
6
8
7
6
6
9
7
9
6
3
6
8
8
7
2
7
7
6
7
6
5
3
5
5
5
6
7
6
8
6
6
7
7
4
5
7
7
7
6
8
5
5
6
7
7
5
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
8
6
6
6
5
5
6
7
8
8
X
X
X
7
7
X
X
X
X
7
X
X
X
5
X
6
6
4
5
7
5
6
6
5
X
6
8
8
7
5
8
X
6
6
5
4
6
5
X
5
6
5
5
6
6
8
5
8
6
6
7 2
4 3
4 3
7 4
6 8
X 10
4 5
5 7
5 5
5 2
5 4
4 6
5 3
6 7
5 X
X 5
7 4
5 5
4 7
5 8
5 6
4 2
X 5
5 5
5 7
6 3
5 3
5 5
5 5
5 3
X 8
5 7
4 8
5 3
4 X
5 6
7 5
5 5
6 8
5 5
5 4
5 X
4 2
5 6
4 5
5 3
4 6
6 5
4 8
5 X
6 4
6 8
4 6
5 7
5 5
4 3
5 6
6 3
6 6
6 5
8
7
X
6
5
7
8
5
5
X
8
7
X
7
X
X
8
7
7
X
X
9
X
4
X
8
7
3
7
6
4
X
X
7
2
6
8
8
7
X
7
X
8
7
7
8
4
7
7
X
4
3
3
X
8
5
7
7
5
4
3
3
2
4
4
5
6
6
4
2
4
7
2
5
X
7
3
X
X
6
8
2
X
6
7
2
2
2
4
1
5
8
7
7
X
7
6
6
7
X
7
2
0
5
5
3
X
5
6
X
3
4
3
5
6
3
7
4
6
6
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
59
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Ranunculus acris
Ranunculus arvensis
Ranunculus auricomus
Ranunculus bulbosus
Ranunculus ficaria
Ranunculus nemorosus
Ranunculus repens
Ranunculus sardous
Ranunculus trichophyllus
Rapistrum rugosum
Reseda lutea
Rhamnus catharticus
Rhinanthus aristatus
Rhinanthus freynii
Ricinus communis
Robinia pseudoacacia
Rorippa sylvestris
Rosa arvensis
Rosa canina
Rosa gallica
Rubus caesius
Rubus ulmifolius
Rumex acetosa
Rumex crispus
Rumex obtusifolius
Ruscus aculeatus
Sagittaria sagittaefolia
Salix alba
Salix caprea
Salix cinerea
Salix eleagnos
Salix purpurea
Salix triandra
Salvia glutinosa
Salvia pratensis
Salvia verticillata
Sambucus ebulus
Sambucus nigra
Samolus valerandi
Sanguisorba minor
Sanguisorba officinalis
Sanicula europaea
Saponaria officinalis
Saxifraga tridactylites
Scabiosa columbaria
Scabiosa gramuntia
Schoenoplectus lacustris
Schoenoplectus tabernaemontani
Schoenus nigricans
Scleranthus annuus
Scrophularia nodosa
Scutellaria galericulata
Sedum sexangulare
Selinum carvifolia
Senecio aquaticus
Senecio erraticus
Senecio erucifolius
Senecio inaequidens
Senecio vulgaris
Serapias vomeracea
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Cruciferae
Resedaceae
Rhamnaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Euphorbiaceae
Leguminosae
Cruciferae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Rosaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Polygonaceae
Liliaceae
Alismataceae
Salicaceae
Salicaceae
Salicaceae
Salicaceae
Salicaceae
Salicaceae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Caprifoliaceae
Caprifoliaceae
Primulaceae
Rosaceae
Rosaceae
Umbelliferae
Caryophyllaceae
Saxifragaceae
Dipsacaceae
Dipsacaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Cyperaceae
Caryophyllaceae
Scrophulariaceae
Labiatae
Crassulaceae
Umbelliferae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Orchidaceae
Subcosmopolita
Paleotemperata
Eurosiberiana
Eurasiatica
Eurasiatica
S-Europea - Sudsiberiana
Paleotemperata
Eurimediterranea
Europea
Eurimediterranea
Europea
S-Europea - Sudsiberiana
Orofita S-Europea
NE-Mediterranea - Montana
Paleotropicale
Avventizia Naturalizzata
Eurasiatica
Stenomediterranea
Paleotemperata
S-Europea - Sudsiberiana
Eurasiatica
Eurimediterranea
Circumboreale
Subcosmopolita
Europea-Caucasica
Eurimediterranea
Eurasiatica
Paleotemperata
Eurasiatica
Paleotemperata
Orofita S-Europea
Eurasiatica
Eurosiberiana
Orofita Eurasiatica
Eurimediterranea
Orofita S-Europea - Caucasica
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Cosmopolita
Paleotemperata
Circumboreale
Paleotemperata
Eurosiberiana
Eurimediterranea
Eurasiatica
S-Europea - Sudsiberiana
Subcosmopolita
Eurosiberiana
Subcosmopolita
Paleotemperata
Circumboreale
Circumboreale
Centroeuropea
Eurosiberiana
Centro-Europea
Centro-Europea
Eurasiatica
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea
Eurimediterranea
7 X
6 6
5 5
8 6
4 5
6 X
6 X
8 7
7 X
7 7
7 6
7 5
9 2
6 6
9 12
5 7
6 6
5 5
8 5
7 7
7 5
5 8
5 X
7 5
7 5
4 8
7 0
5 6
7 4
7 4
7 5
8 5
8 5
4 5
8 6
6 5
8 6
7 5
7 6
7 6
7 5
4 5
7 6
8 6
8 5
7 5
8 5
8 7
9 7
6 5
4 5
7 5
7 5
7 5
7 6
7 6
7 6
9 7
7 X
11 8
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
5
5
4
5
5
6
X
5
X
5
5
5
5
7
5
5
5
5
5
6
5
5
X
5
6
5
5
6
5
5
5
5
5
4
6
7
5
4
4
5
7
5
4
5
5
7
5
6
5
5
4
5
4
5
5
4
5
5
X
5
X
4
7
3
6
5
7
8
12
4
3
4
3
4
2
4
8
5
4
4
7
4
X
6
3
4
10
7
6
9
7
X
8
6
4
4
5
5
8
3
7
5
5
2
4
3
11
10
9
X
6
9
7
7
8
4
3
2
5
3
X
8
8
7
7
6
X
X
X
5
8
8
5
7
5
X
8
7
X
7
7
5
4
x
X
5
7
8
7
5
8
8
8
7
8
7
8
X
X
8
X
8
7
7
8
5
7
8
9
2
6
7
8
5
4
7
8
5
X
4
X
X
7
3
7
X
7
7
X
5
4
X
2
4
4
8
6
5
X
4
9
8
5
5
9
5
6
7
4
4
4
X
5
7
4
6
7
9
6
2
3
6
5
1
2
2
5
X
2
4
7
6
1
2
5
4
4
1
8
2
60
I boschi della Bassa Friulana
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Serratula tinctoria
Setaria glauca
Setaria verticillata
Setaria viridis
Sherardia arvensis
Silene alba
Silene vulgaris
Sinapis arvensis
Sisymbrium officinale
Sisyrinchium montanum
Solanum dulcamara
Solanum nigrum
Solidago gigantea
Solidago virgaurea
Sonchus arvensis
Sonchus asper
Sonchus oleraceus
Sorbus torminalis
Sorghum halepense
Spiranthes aestivalis
Spiranthes spiralis
Sporobolus neglectus
Sporobolus vaginiflorus
Stachys annua
Stachys palustris
Stachys recta
Stachys sylvatica
Staphylea pinnata
Stellaria media
Stellaria nemorum
Succisa pratensis
Succisella inflexa
Symphytum officinale
Symphytum tuberosum
Tamus communis
Tanacetum vulgare
Taraxacum officinale
Taraxacum palustre
Tetragonolobus maritimus
Teucrium chamaedrys
Thalictrum aquilegifolium
Thalictrum lucidum
Thelypteris palustris
Thlaspi alliaceum
Thlaspi perfoliatum
Thymelaea passerina
Thymus longicaulis
Thymus pulegioides
Tilia cordata
Tilia platyphyllos
Torilis arvensis
Tragopogon pratensis
Tragus racemosus
Trifolium arvense
Trifolium campestre
Trifolium fragiferum
Trifolium hybridum
Trifolium medium
Trifolium montanum
Trifolium patens
Compositae
Graminaceae
Graminaceae
Graminaceae
Rubiaceae
Caryophyllaceae
Caryophyllaceae
Cruciferae
Cruciferae
Iridaceae
Solanaceae
Solanaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Compositae
Rosaceae
Graminaceae
Orchidaceae
Orchidaceae
Graminaceae
Graminaceae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Labiatae
Staphyleaceae
Caryophyllaceae
Caryophyllaceae
Dipsacaceae
Dipsacaceae
Boraginaceae
Boraginaceae
Dioscoreaceae
Compositae
Compositae
Compositae
Leguminosae
Labiatae
Ranunculaceae
Ranunculaceae
Thelypteridaceae
Cruciferae
Cruciferae
Thymelaeaceae
Labiatae
Labiatae
Tiliaceae
Tiliaceae
Umelliferae
Compositae
Graminaceae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Eurosiberiana
Subcosmopolita
Subtropicale
Subcosmopolita
Eurimediterranea
Paleotemperata
Paleotemperata
Stenomediterranea
Paleotemperata
Avventizia Naturalizzata
Paleotemperata
Cosmopolita
Avventizia Naturalizzata
Circumboreale
Eurosiberiana
Eurasiatica
Eurasiatica
Paleotemperata
Termocosmopolita
Eurimediterranea - Subatlantica
Europea-Caucasica
Avventizia Naturalizzata
Avventizia Naturalizzata
Eurimediterranea
Circumboreale
N-Mediterranea-Montana
Eurosiberiana
S-Europea - Sudsiberiana
Cosmopolita
Europea-Caucasica
Eurosiberiana
S-Europea - Sudsiberiana
Europea-Caucasica
SE-Europea
Eurimediterranea
Eurasiatica
Circumboreale
Eurasiatica
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Eurosiberiana
SE-Europea
Subcosmopolita
Eurimediterranea - Subatlantica
Paleotemperata
Eurimediterranea
Eurimediterranea
Eurasiatica
Europea-Caucasica
Europea-Caucasica
Subcosmopolita
Eurosiberiana
Termocosmopolita
Paleotemperata
Paleotemperata
Paleotemperata
Eurimediterranea - Subatlantica
Europea - W-Asiatica
S-Europea - Sudsiberiana
N-Eurimediterranea
7
7
7
7
8
8
8
7
8
6
7
7
8
5
7
7
7
4
8
7
8
8
7
7
7
7
4
7
6
4
7
4
7
4
5
8
7
8
8
7
5
6
5
6
8
8
7
8
3
3
7
7
8
8
8
8
7
7
7
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
6
7
8
6
6
X
X
5
6
7
5
6
X
X
5
5
5
6
8
7
6
8
8
6
5
6
X
6
x
4
0
7
6
5
7
X
X
X
6
6
4
7
X
6
6
7
7
X
5
5
8
5
7
5
5
6
5
5
X
8
5
5
5
X
5
X
X
4
5
5
X
5
5
X
X
X
X
5
X
4
4
X
0
5
X
4
4
6
x
4
4
6
4
6
5
X
X
5
5
5
4
6
X
5
5
5
7
5
4
4
5
4
0
5
5
5
5
4
6
5
X
4
4
4
5
4
4
X
4
4
8
3
X
5
5
4
4
4
7
4
3
4
4
3
7
3
7
5
4
7
7
5
8
6
5
5
5
8
6
2
8
8
8
4
4
3
4
4
5
5
4
4
5
2
4
7
6
4
3
5
8
5
X
X
8
X
7
8
X
5
X
5
X
X
7
7
8
7
8
6
X
5
5
8
7
8
7
8
7
5
0
5
X
7
8
X
X
8
9
8
7
7
5
6
8
7
7
X
x
X
7
7
7
2
X
8
7
0
8
5
5
6
8
7
5
7
2
6
7
4
8
7
7
5
X
7
8
4
8
4
2
2
2
4
7
2
7
5
8
7
2
5
8
5
6
5
7
0
X
1
8
6
6
5
2
2
3
1
7
7
6
5
3
1
3
7
5
3
2
4
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
61
Nome scientifico
Famiglia
Corologia
L T C U R N
S
Trifolium pratense
Trifolium repens
Trifolium rubens
Trisetum flavescens
Tussilago farfara
Typha angustifolia
Typha latifolia
Ulmus minor
Typhoides arundinacea
Urtica dioica
Valeriana dioica
Valeriana officinalis
Valerianella dentata
Valerianella locusta
Veratrum album
Verbascum blattaria
Verbascum densiflorum
Verbascum phlomoides
Verbascum thapsus
Verbena officinalis
Veronica anagallis-aquatica
Veronica arvensis
Veronica chamaedrys
Veronica hederifolia
Veronica officinalis
Veronica persica
Veronica polita
Veronica serpyllifolia
Viburnum lantana
Viburnum opulus
Vicia cracca
Vicia hirsuta
Vicia sativa
Vinca major
Vinca minor
Vincetoxicum hirundinaria
Viola alba
Viola elatior
Viola hirta
Viola odorata
Viola reichenbachiana
Viola riviniana
Xanthium italicum
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Graminaceae
Compositae
Typhaceae
Typhaceae
Ulmaceae
Graminaceae
Urticaceae
Valerianaceae
Valerianaceae
Valerianaceae
Valerianaceae
Liliaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Verbenaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Scrophulariaceae
Caprifoliaceae
Caprifoliaceae
Leguminosae
Leguminosae
Leguminosae
Apocynaceae
Apocynaceae
Asclepiadaceae
Violaceae
Violaceae
Violaceae
Violaceae
Violaceae
Violaceae
Compositae
Eurosiberiana
Paleotemperata
Centro-Europea
Eurasiatica
Paleotemperata
Circumboreale
Cosmopolita
Europea-Caucasica
Circumboreale
Subcosmopolita
Subatlantica
Europea
Subatlantica
Eurimediterranea
Eurasiatica
Paleotemperata
N-Eurimediterranea
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Paleotemperata
Cosmopolita
Paleotemperata
S-Europea -Sudsiberiana
Eurasiatica
Eurasiatica
Avventizia Naturalizzata
Paleotemperata
Eurasiatica
Centro-Europea
Eurasiatica
Eurasiatica
Paleotemperata
Eurimediterranea-Turanica
Eurimediterranea
Europea-Caucasica
Eurasiatica
Eurimediterranea
Eurasiatica
Europea
Eurimediterranea
Eurosiberiana
Europea
N-Eurimediterranea
7
8
7
7
8
8
8
5
7
X
7
7
7
7
7
8
8
7
8
9
7
5
6
6
5
8
5
X
7
6
7
7
5
6
4
6
5
7
6
5
4
5
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
La biodiversità
Emerge dalla lunga lista di specie nominate
(che non ha comunque la pretesa di esaurire tutto il
potenziale floristico delle zone esplorate, in quanto
fa sempre capolino qualcosa di nuovo, talora anche
di molto importante) un dato fondamentale: i pochi
boschi planiziari rimasti dell’antica foresta che ricopriva tutta la Bassa Friulana, contribuiscono in modo
considerevole, diciamo pure decisivo, ad elevare il
X
X
0
X
X
7
6
7
X
X
5
6
5
5
4
6
6
8
X
5
6
5
X
6
X
7
6
X
5
5
X
5
5
7
6
5
8
7
5
6
5
X
8
4 X
X X
4 3
5 X
5 6
5 10
5 10
5 X
X 8
X 6
4 8
5 8
4 4
5 5
5 3
7 3
5 4
5 3
4 4
5 4
5 9
5 5
6 4
5 5
5 4
5 5
5 4
5 3
5 4
5 7
X 5
5 X
6 X
5 4
4 5
5 3
5 5
6 8
5 3
5 5
4 5
5 5
5 5
X
X
8
X
8
X
X
8
7
X
X
7
7
7
0
7
8
7
7
X
7
6
X
3
2
5
8
5
8
7
X
X
X
5
X
7
7
8
8
X
7
3
X
X
7
0
5
7
7
8
X
7
8
2
5
X
X
6
6
5
7
7
6
6
X
X
7
3
6
7
X
5
6
X
X
X
3
6
3
6
2
2
8
6
X
1
grado di biodiversità della nostra fascia di territorio.
Non dobbiamo infatti dimenticare che non ci sono
solo le piante vascolari del bosco e del sottobosco da
prendere in considerazione, ma anche le cosiddette
piante inferiori, fra le quali bisogna assolutamente
elencare le briofite (muschi ed epatiche), i licheni e i
funghi. E poi nei boschi vive o transita una lunghissima serie di animali che altrimenti rimarrebbero
senza cibo, casa o rifugio. Mantenere la biodiversità,
cioè per semplificare, impedire che per la distruzione
62
degli habitat o altre cause quali l’inquinamento, possano estinguersi a livello planetario delle specie,
significa, in ultima, egoistica analisi, salvare anche la
specie alla quale apparteniamo noi tutti, la specie
Homo sapiens, che sarebbe l’ultima dell’ominazione,
partita con la comparsa del genere Homo sulla scena
dell’evoluzione, circa 2 milioni di anni fa
(POLTICELLI, l.c.). Gli esseri viventi – teniamolo sempre presente – sono tra loro tutti legati attraverso
complessi rapporti, fra i quali, decisive, le “piramidi
alimentari”. Secondo la biologa e naturalista
BALBONI (2007) ad esempio, “Se si dovessero estinguere gli insetti e gli altri artropodi terrestri (ragni,
centopiedi ecc.) scomparirebbero in breve tempo
tutti gli anfibi, i rettili e i mammiferi che si nutrono
di questi animali, scomparirebbero anche le piante,
che dipendono dagli insetti per l’impollinazione e
per la disponibilità di nutrienti nel suolo, oltre a tutti
gli animali che si nutrono di piante”. Difficile che in
una situazione come questa, per fortuna solo ipotizzata, sulla base di studi e proiezioni allarmate, l’uomo possa sperare di salvarsi. Comunque, secondo le
stime del biologo E.O. Wilson (BALBONI, l.c.), starebbero scomparendo 27.000 specie all’anno, su un
totale di circa 15 milioni di specie stimato dall’organizzazione IUCN (International Union for the
Conservation of Nature, Unione Internazionale per la
Conservazione della Natura). Secondo taluni studiosi sarebbe addirittura in corso la sesta estinzione di
massa della storia della terra. Ma mentre le precedenti furono scatenate da eventi naturali, come ad
esempio cambiamenti climatici dovuti a cause terrestri o extraterrestri (CORAZZON, 2006), questa sarebbe da imputare alle attività umane che stanno provocando la distruzione di habitat naturali con una velocità incredibile. La cosa tragica è che le specie finora descritte sarebbero solo circa 1.800.000 e quindi
sparirebbero delle specie non ancora note alla scienza. Pertanto l’uomo, oltre a recare una mortale offesa a degli esseri “viventi”, degni non meno di lui di
venir salvaguardati come tali, si priverebbe della
possibilità di poter utilizzare certe specie – qui parliamo in particolare della biodiversità vegetale come cibo o come produttrici di sostanze utili in
medicina. Per fare un solo esempio sull’importanza
di salvare la biodiversità traiamo, ancora da BALBONI
(l.c.), una notizia che può sembrare curiosa, ma che
fa riflettere parecchio. Il fagiolo della Nuova Guinea
(Psophocarpus tetragonolobus), leguminosa tropicale a rapida crescita, è una pianta dagli usi molteplici:
I boschi della Bassa Friulana
le foglie possono essere mangiate come gli spinaci, i
baccelli come i fagiolini, i semi maturi possono essere consumati cotti o essiccati o ridotti in farina, i
tuberi infine possono essere mangiati come le patate.
Di questi esempi di piante straordinarie ce ne sono
parecchi. Ci sono persino piante contenenti sostanze
capaci di dolcificare 3000 volte più del saccarosio...
Il discorso sulla biodiversità, inevitabile, ci ha
condotto a delle riflessioni sulle conseguenze della
terrificante pressione dell’uomo sul nostro piccolo
pianeta. Attualmente sulla terra vivono 6,6 miliardi
di persone e per il 2025 le stime parlano di 8,3 miliardi. La pressione aumenterà, e di parecchio, vista la
pertinacia con cui in ogni parte del mondo si stanno
inseguendo i consumistici modelli occidentali.
Questo è un problema politico di portata mondiale,
che necessita di una revisione profonda dei modelli
economici. Il PIL, l’indicatore di crescita che le
nazioni tengono d’occhio, dovrà inserire tra le sue
variabili anche l’ambiente, perché l’ambiente è un
capitale naturale con risorse che non possono essere
inquinate o danneggiate in modo irreversibile
(BALBONI, l.c.), pena l’insorgere di problemi gravissimi.
Chiediamoci intanto cosa possiamo fare noi,
abitanti in un territorio grande come una capocchia di
spillo (ma a noi tanto caro perché qui trascorriamo i
nostri giorni), per salvaguardare la biodiversità che ci
troviamo a gestire e nella quale interagiamo con
molte altre specie di piante e di animali.
Considerato che l’agricoltura moderna, con i
suoi potenti mezzi meccanici, ha semplificato il paesaggio della pianura trasformandolo in appezzamenti monocolturali, dove la biodiversità è ridottissima,
per porre un qualche rimedio alla frammentazione
degli habitat boschivi e quindi per aumentarne la
superficie complessiva, certo più utile per mantenere
un elevato grado di biodiversità, si potrebbe pensare
alla creazione di corridoi di collegamento con siepi,
fossi. Questo favorirebbe la distribuzione delle specie naturali e consentirebbe lo scambio di geni tra
popolazioni, insomma contribuirebbe a rafforzare le
specie in pericolo per la diminuzione degli individui
presenti in un territorio troppo piccolo. Di esperienze di questo tipo ce ne sono già in corso e noi siamo
convinti della loro validità e bontà. Si tratta di lavorare sulle singole situazioni concrete che offre il territorio.
Un’altra azione efficace potrebbe essere quella di allargare una superficie boschiva con piantuma-
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
zioni, attorno alla sua area di crescita naturale, di
esemplari delle stesse specie presenti nel bosco.
Un’altra ancora sarebbe una politica di rimboschimenti a macchia di leopardo, ricomponendo la vegetazione naturale di zone dove in tempi anche non lontanissimi c’era la foresta. Grandi sono i servizi che
un bosco ci offre. Innanzitutto agisce in vari modi sul
clima: assorbe buona parte della luce solare che arriva per utilizzarla nella fotosintesi, interviene nel
ciclo dell’acqua assorbendo parte delle precipitazioni, restituisce acqua all’atmosfera con la traspirazione e così concorre alla formazione dell’umidità
atmosferica. Poi contribuisce a mantenere l’equilibrio idrogeologico impedendo il dilavamento e l’erosione del suolo (quest’ultimo aspetto è molto importante in montagna, ma è valido anche per le pianure
in quanto un terreno privo di vegetazione espone la
sua cotica fertile o concimata artificialmente, all’azione meccanica di dilavamento delle piogge battenti), ricicla gli elementi chimici che entrano nella
composizione delle sostanze organiche, ospita insetti
antagonisti di altri ritenuti nocivi per le colture. Non
si può poi dimenticare come la biodiversità di un
bosco agisca sulla sfera fisica e spirituale dell’uomo
apportandogli benefici vari, quali pace, ispirazione,
sollievo dagli affanni quotidiani.
Alcune considerazioni sulla corologia
La corologia delle specie della tabella consente molte interessanti osservazioni. Senza volerci soffermare sulla consistenza dei singoli corotipi e sulla
loro incidenza nella composizione della flora, notiamo che nel complesso dei taxa le specie stenomediterranee, o mediterranee in senso stretto, costituiscono una ristretta minoranza, raggiungendo appena il
2,1%. La percentuale è pari a quella calcolata per
l’intera Regione Friuli Venezia Giulia (SGUAZZIN,
2007). L’area di base che comprende Lignano, la cittadina balneare che si sviluppa lungo la costa altoadriatica ed ha un microclima nettamente diverso da
quello dei paesi della Bassa Friulana posti solo pochi
chilometri più a nord, è appena più ricca di stenomediterranee, raggiungendo nella sua flora vascolare
solo un 2,9%. Sarebbe forse interessante restringere
la ricerca delle specie mediterranee in senso stretto
alla flora naturale della sola penisola lignanese, ma
un elenco floristico completo di questo ristretto e
antropizzatissimo territorio non è disponibile. In ogni
63
caso anche Lignano (e Grado), trovandosi fuori della
fascia vegetazionale mediterranea, potranno ospitare,
visti anche i loro particolari microclimi, qualche stenomediterranea in più. Fra le specie mediterranee in
senso largo (quelle capaci di penetrare verso nord e
verso est, seguendo l’areale della vite) la percentuale
sale invece al 14,2% (12,6% nell’intera Regione).
Discretamente consistente appare la presenza delle
specie avventizie ormai naturalizzate (7%), fenomeno questo destinato ad espandersi a causa degli intensi scambi commerciali e del turismo.
Note su alcune specie dellʼelenco
Dopo le considerazioni sulla corologia, che ci
ha fornito un quadro relativamente alla distribuzione
geografica delle specie elencate e quindi sulla composizione attuale della flora naturale o semi-naturale
della Bassa Friulana, annotiamo le caratteristiche
particolari o curiosità che ci offrono alcune specie.
Parecchie hanno infatti proprietà medicinali, parecchie sono eduli e non poche sono state considerate,
specialmente dai vecchi botanici, come “relitti glaciali”, piante cioè microterme, caratteristiche di
regioni altitudinalmente più elevate. Ecco come spiegano quest’ultimo, apparentemente strano fenomeno,
L. e M. GORTANI (1905-06), i quali ricordano come le
specie microterme sopravvivano anche nell’alta pianura e nelle zone collinari friulane: “Respinta in
basso e sospinta forse nelle regioni finitime nel
periodo glaciale, la flora microtermica, dopo migrazioni alternate nelle varie fasi di questo periodo,
potè finalmente riconquistare l’antico dominio,
lasciando sparse sul suo cammino innumerevoli
tracce del singolare passaggio”.
Osserviamo infine che alcune delle specie,
che abbiamo annotato come gravitanti nell’ambito
degli ultimi boschi di latifoglie della Bassa Pianura,
fanno parte delle piante italiane a rischio di estinzione e si configurano pertanto come entità floristiche
preziosissime del patrimonio vegetale del nostro
Paese.
Allium angulosum – L’aglio angoloso ama i prati umidi ed
è specie a rischio di estinzione (MARCONI, 2007).
Allium suaveolens – L’aglio odoroso è pianta dei prati
umidi, presente anche in taluni boschi della Bassa,
almeno nei querco-carpineti più grandi e quindi più ricchi in biodiversità. Fa parte delle specie della flora italiana a rischio di estinzione (MARCONI, 2007).
64
Allium ursinum – Le larghe foglie dell’aglio orsino, che
forma a volte distese enormi nei querco-carpineti della
Bassa Friulana, possono essere utilizzate in sostituzione dell’erba cipollina. Bastano poche foglie per aromatizzare insalate o altri cibi. È specie considerata relitto
glaciale (GORTANI, 1905-06).
Arum maculatum – Il gigaro scuro, così detto per il colore
scuro della clava, è abbastanza frequente nei boschi
della Bassa Friulana, anche se forse meno della specie
Arum italicum, che si distingue a maggio (fioritura) per
la clava gialla. È specie considerata relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Amaranthus retroflexus – Le foglie dell’amaranto, infestante delle colture, possono essere utilizzate cotte
come gli spinaci (CHIEY GAMACCHIO, 1995).
Anemone nemorosa e Anemone trifolia – Entrambe queste
specie di anemoni che popolano il sottobosco (la prima
è più piccola, più frequente) sono considerate relitti
glaciali (GORTANI, 1905-06). La tabella degli indicatori ecologici ci dice che la seconda è un po’ più esigente in fatto di luce. E infatti la troviamo più facilmente
ai margini dei boschi, talvolta in popolazioni fittissime.
Asarum europaeum – Il bàccaro – così si chiama volgarmente questa modesta specie del sottobosco, che passa
quasi inosserbata – è considerato un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Asparagus tenuifolius – L’asparago a foglie sottili, specie
del sottobosco, è ritenuto un relitto glaciale (GORTANI,
1905-06).
Athyrium filix-foemina – La felce femmina, discretamente
presente nei boschi della Bassa Pianura, è considerata
un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Caltha palustris – La calta palustre ama i prati paludosi e
le rive dei corsi d’acqua, ma la si può trovare anche
all’interno di alcuni boschi della Bassa Friulana. I suoi
grandi fiori giallo-oro sono bellissimi. È specie considerata relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Carex pallescens – La carice verde-pallida, presente anche
nei boschi della Bassa Pianura, è considerata un relitto
glaciale (GORTANI, 1905-06).
Carpinus betulus – Il carpino bianco è un albero che può
crescere fino a 25 m. Poiché sopporta bene anche le più
vigorose potature, può essere adoperato con successo
per costruire siepi e barriere, ritenute molto efficaci
contro il rumore e il vento (AICHELE, SCHWEGLER,
1988).
Convallaria majalis – Il mughetto, abbastanza raro nella
flora del sottobosco, ma indubbiamente presente, è
considerato un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Crepis vesicaria – La crepide – da noi spesso la sottospecie taraxacifolia – è a torto trascurata come specie
edule. Le rosette, cotte e condite in insalata o in padella, sono ottime.
Daphne mezereum – Il mezereo o fior di stecco è un arbusto a fioritura molto precoce (emette prima i fiori –
profumatissimi - e poi le foglie), velenoso in ogni sua
parte. È specie considerata un relitto glaciale (GORTANI,
1905-06).
Fragaria vesca – I piccoli frutti della fragolina di bosco
I boschi della Bassa Friulana
hanno un gusto davvero speciale! Ma si possono utilizzare anche le foglie più giovani e tenere, con le quali si
può preparare un’ottima tisana. Per l’inverno le foglie
si fanno essiccare all’ombra, si frantumano e conservano in un vasetto di vetro.
Galanthus nivalis – Il bucaneve è presente in diverse plaghe della Bassa Friulana, anche non necessariamente
boschive. È considerato un relitto glaciale (GORTANI,
1905-06).
Galium odoratum – La stellina odorosa, nota anche un
tempo come Asperula odorata, viene adoperata per
aromatizzare la grappa. In Friuli e in particolare nella
Bassa Friulana, la pratica non sembra conosciuta.
L’infuso di foglie e fiori è ritenuto antispasmodico e
sedativo (CAPOSASSI, SGUAZZIN, MARESIA, PERISSUTTI,
1984).
Galium verum – Il caglio giallo (fa una ricca pannocchia di
fiorellini gialli) può essere utilizzato crudo, quando
non è ancora fiorito, per insalate (CHIEY GAMACCHIO,
1995).
Gentiana pneumonanthe – La genziana mettimborsa, presente anche nei prati umidi della Bassa Friulana, è una
specie di grande importanza perché, oltre a essere considerata un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06), fa parte
delle specie a rischio di estinzione della flora italiana
(MARCONI, 2007).
Glechoma hederacea - Le foglie di questa labiata dai fiori
rosati, in primavera possono essere raccolte per preparare una tisana aromatica e digestiva o per essere utilizzate nelle minestre o cotte in padella (CHIEY
GAMACCHIO, 1995).
Hemerocallis lilio-asphodelus – Il giglio giallo, vera meraviglia della flora della Bassa Friulana, è considerato un
relitto glaciale (GORTANI, 1905-06). Sorprendente,
dopo averlo visto a pochissimi metri sul livello del
mare o in mezzo ad una palude di foce, trovarlo fra i
mughi delle pendici montagnose.
Hepatica nobilis – L’anemone epatica, bellissima piantina
dei boschi di montagna, è rarissima nella Bassa
Pianura e poche stazioni sono state scoperte solo di
recente (SGUAZZIN, 2004).
Hottonia palustris – L’erba scopina, una singolare primulacea degli stagni e delle acque ferme, è una specie
minacciata di estinzione (MARCONI, 2007). Fra le
poche stazioni nella Bassa Friulana, interessantissima quella descritta per un bosco di Carlino (UD)
(SGUAZZIN, 1991).
Humulus lupulus – Notissima pianta commestibile e medicinale (sedativa). Ha un gusto delicato e con le giovani punte dei suoi fusti si possono preparare squisiti
risotti e frittate.
Iris graminea – Il bellissimo, piccolo giaggiolo susino,
specie dei praticelli del sottobosco, è ritenuto un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Lamiastrum galeobdolon – Questa specie è presente con la
sottospecie montanum ed attualmente è salita al rango
di specie con il nome Lamium montanum (si distingue
per la presenza di stoloni alla base). Si tratta di un
taxon “novità” per la Bassa Pianura Friulana.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
65
Anemone nemorosa nel sottobosco (foto F. Sguazzin).
Tappeto di Anemone nemorosa nel sottobosco (foto A.
Boemo).
Anemone ranunculoides (foto A. Boemo).
Anemone trifolia nel sottobosco (foto F. Sguazzin).
Caltha palustris in una zona molto umida del sottobosco (foto F. Sguazzin).
Caltha palustris (foto A. Boemo).
66
Lamium purpureum – Il lamio rosso, infestante degli orti e
dei campi prima dell’aratura, cotto perde tutto il suo
cattivo odore e si trasforma in una buona verdura da
consumare condita (CHIEY GAMACCHIO, 1995).
Lathyrus vernus e Lathyrus venetus – La cicerchia primaticcia e la più rara cicerchia veneta, erbe del sottobosco
dei querco-carpineti, sono ritenute relitti glaciali
(GORTANI, 1905-06).
Leucojum vernum – Il campanellino, che a volte viene confuso con il bucaneve, anche perché i periodi di fioritura spesso si sovrappongono, è una bellissima specie di
sottobosco, a fioritura precoce, considerata relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Lilium martagom – Lo splendido giglio martagone, splendido soprattutto nei prati della montagna, dove a volte
si presenta con un portamento superbo, regale e colori
dei fiori vivissimi, è considerato specie relitta
(GORTANI, 1905-06).
Linaria vulgaris – Le cime fiorite della linaria sono considerate ottime condite in insalata (CHIEY GAMACCHIO,
1995), ma nella Bassa Friulana questa “verdura alternativa” non sembra conosciuta..
Listera ovata – È la più comune delle nostre orchidee,
comunissima nel sottobosco, e sviluppa una spiga di
piccoli fiori verdi. Fa parte dei relitti glaciali (GORTANI,
1905-06).
Luzula pilosa – L’erba lucciola pelosa, un’umile giuncacea
presente nel sottobosco dei querco-carpineti della
Bassa Pianura, è considerata un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Lythrum salicaria – La salcerella, comunissima nei luoghi
umidi (fiorisce d’estate con lunghe pannocchie di fiori
rosa-rosso) è più nota in fitoterapia come pianta antidiarroica, ma ha anche degli usi alimentari. Con le
foglie si può preparare una gradevole tisana e i teneri
germogli possono essere mangiati cotti.
Majanthemum bifolium – Questa piccola liliacea del sottobosco, poco comune da noi, ma molto di più nelle faggete della montagna, è considerata un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06). Volgarmente ha il curioso nome
di “Gramigna di Parnasso”.
Malva sylvestris – La malva è notissima per le sue forti
proprietà antiflogistiche (e non solo). In cucina si possono utilizzare le foglie più tenere soprattutto per risotti e minestre.
Melica nutans – L’elegante, piccola graminacea “melica
delle faggete” è considerata un relitto glaciale
(GORTANI 1905-06).
Melilotus officinalis – Le gialle infiorescenze del meliloto
possono essere mangiate in insalata, miste con altre
verdure, oppure utilizzate come spezie (CHIEY GAMACCHIO, 1995) oppure ancora, adoperate per infusi calmanti e diuretici (CAPOSASSI, SGUAZZIN, MARESIA, PERISSUTTI, 1984).
Melittis melissophyllum – L’erba limona, una labiata dai
grandi fiori bianchi (ma può averli anche macchiati di
rosa) è una specie di sottobosco ed è considerata un
relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Moehringia trinervia – Questa cariofillacea, rara nei
I boschi della Bassa Friulana
boschi della Bassa Friulana, con caratteristiche foglie
trinervie, è considerata un relitto glaciale (GORTANI,
1905-06).
Myriophyllum verticillatum – Il millefoglio d’acqua è una
curiosa e poco comune pianta acquatica. Ritrovata
lungo un fosso di confine.Vecchie segnalazioni per la
Bassa friulana orientale risalgono a GORTANI (190506), riprese da POSPICHAL (1897-99).
Neottia nidus-avis – L’orchidea nido d’uccello, cosi chiamata per la forma intrecciata delle sue radici, è una
specie saprofita ed ha uno stranissimo color bruno.
Vive nel sottobosco dei nostri querco-carpineti ed è
considerata un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Orchis purpurea – Dopo la “Scarpetta di Venere”, sontuosa orchidea della montagna, l’orchide porporina merita
per la sua bellezza un posto di assoluto rilievo nella
flora friulana. Ultimamente sono state individuate
diverse stazioni, anche all’esterno dei boschi e in luoghi del tutto incredibili. È specie ritenuta un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Ornithogalum pyrenaicum – Questo “latte di gallina” che
troviamo nei boschi e un po’ ci stupisce con la sua
lunga, filante spiga di fiori giallognolo-verdastri, è
considerato un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Ostrya carpinifolia – La carpinella è ritenuta assente dalla
Pianura Padana (PIGNATTI, 1982). È da ritenersi discesa dalla montagna lungo il Tagliamento.
Papaver rhoeas – Il papavero o rosolaccio è un’ottima
pianta edule, da raccogliere prima della fioritura. I giovani germogli possono essere mangiati crudi in insalata, ma l’uso più frequente è di cuocerli e di mangiarli
conditi con olio, sale e aceto oppure di passarli in
padella. La pianta è leggermente sedativa e bechica.
Parietaria officinalis – La parietaria o erba vetriola (serviva per pulire i vetri) non è una pianta di bosco. Si può
trovare sui vecchi muri, lungo le strade di campagna,
lungo i fossi. Viene raccolta prima della fioritura e si
mangia cotta. Contiene molto nitrato di potassio e
quindi è assai diuretica. Il polline dei fiori è responsabile di allergie.
Paris quadrifolia – L’uva di volpe, specie del sottobosco,
considerata un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06), ha
caratteristicamente 4 foglie che escono da uno stesso
punto del fusto (ma in taluni casi possono essere anche
6 (viste!!) e un fiore centrale. Pianta velenosa.
Pastinaca sativa – Questa ombrellifera si mangia cruda
mista ad altre verdure, ma va raccolta prima dello sviluppo del fusto e quindi bisogna conoscere bene la specie. Nella Bassa Friulana è comune, ma non sembra ne
venga fatto un uso alimentare.
Phyllitis scolopendrium – La lingua di cervo risulta nuova
per il quadrante UTM 10144/2. Il 31.12.2007 è stata
ritrovata da A. Boemo, assieme a Polypodium vulgare,
su un tronco marcescente all’interno del bosco Coda di
Manin di Muzzana. Il substrato sul quale è stata rinvenuta ne allarga in modo sorprendente l’ecologia.
Plantago major, P. media, P. lanceolata – La piantaggine è
una pianta molto nota in fitoterapia per la sua azione
astringente e vulneraria (non solo). Può essere anche
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
67
Colchicum autumnale nel sottobosco (foto A. Boemo).
Convallaria majalis nel sottobosco (foto A. Boemo).
Crocus vernus nel sottobosco (foto A. Boemo).
Equisetum telmateja (foto A. Boemo).
Frutti di Euonymus europaeus (berretto da prete) (foto
A. Boemo).
Gentiana pneumonanthe in un praticello (foto A.
Boemo).
68
mangiata lessata e condita. Naturalmente, come si fa
per i cespi di lattuga, si scelgono le più tenere foglie
centrali della rosetta.
Platanthera bifolia – Orchidea del sottobosco, che sviluppa una delicata spiga di fiori biancastri. È considerata
un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Polygonatum multiflorum – È il “sigillo di Salomone”. È
specie del sottobosco ed è ritenuta un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Populus tremula – Il pioppo tremolo, specie della flora
arborea dei boschi, che si riconosce per le tipiche foglie
rotondeggianti, è ritenuto un relitto glaciale (GORTANI,
1905-06).
Portulaca oleracea – Erba molto comune negli orti, negli
incolti arati, lungo stradine e sentieri. Buona cruda in
insalata, mista ad altre verdure, o anche cotta. Poco
adoperata nella Bassa Friulana in sostituzione della
solita insalata o del solito radicchio.
Potentilla erecta – La tormentilla, rosacea a piccoli fiori
gialli, presente anche nei prati paludosi, è considerata
un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06).
Prunus padus – Il pado, alberello assai poco comune nei
boschi della Bassa Friulana, dove preferisce i luoghi
più umidi, è considerato un relitto glaciale (GORTANI,
1905-06).
Pseudostellaria europaea – Il centocchio bulboso, una piccola cariofillacea presente nel sottobosco di certi querco-carpineti della Bassa Friulana, è una specie molto
importante perché a rischio di estinzione (MARCONI,
2007).
Pulmonaria officinalis – Pianta molto comune nei quercocarpineti della Bassa Friulana, ritenuta un relitto glaciale (GORTANI, 1905-06). Dopo la fioritura (bellissimi
fiori dal porporino al violaceo) si raccolgono le foglie
più fresche e tenere e si mangiano cotte e ben condite
(CHIEY GAMACCHIO, 1995).
Ranunculus ficaria – Il favagello, pur essendo un ranuncolo, non è velenoso. Ha fusti striscianti, foglie da rotondeggianti a cuoriformi e fiori gialli con 8-11 petali e 34 sepali. Vengono mangiate in insalata le tenere foglie,
mentre i boccioli possono essere conservati sotto aceto
come i capperi (CHIEY GAMACCHIO, 1995).
Rhamnus catharticus – Questo arbusto, chiamato popolarmente spino cervino, è ritenuto un relitto glacoale
(GORTANI, 1905-06).
Robinia pseudoacacia – Quest’albero spinoso di origine
nordamericana, assai invadente perché capace di attecchire su qualunque terreno, contiene sostanze velenose,
ma i suoi fiori sono commestibili. Si adoperano per
marmellate e si fanno friggere con un po’ di pastella.
Rosa canina – Con i petali, ma anche con i frutti di questa
deliziosa rosa selvatica si possono preparare ottime
marmellate.
Rubus fruticosus – Chi non conosce le ottime more dei rovi
che popolano i perimetri dei boschi, le siepi, le rive di
fiumi? Tutti le avranno certamente apprezzate come
frutto spontaneo della Natura. Sicuramente non tutti
però sanno che con le foglie, preferibilmente secche, si
può preparare un’ottima tisana.
I boschi della Bassa Friulana
Ruscus aculeatus – I giovani polloni del pungitopo vengono mangiati cotti come gli asparagi. Il loro gusto è
però amaro e quindi questa caratteristica impedisce
“prelievi” eccessivi. Vengono raccolti in primavera
anche nella Bassa Friulana ma non trovano molti
amatori. Da GORTANI (1905-06) è considerato un relitto glaciale.
Salvia pratensis – È la salvia dei prati, le cui foglie sono
prive di profumo. L’uso è di conservare le foglie seccate e sminuzzate per l’inverno e di adoperarle per aromatizzare delicatamente i cibi (CHIEY GAMACCHIO,
1995).
Sagittaria sagittaefolia – la sagittaria, specie eurasiatica, è
una rara pianta dei fossi e delle acque stagnanti, scoperta recentemente anche in un fosso nei pressi di un
querco-carpineto della Bassa Friulana (BOEMO, ex verbis). Fa parte delle specie della flora italiana a rischio
di estinzione (MARCONI, 1997).
Sambucus nigra – I fiori del sambuco nero, fritti in pastella e serviti caldi, sono eccellenti, sia che la pastella sia
dolce che priva di zucchero aggiunto. Ottimi sono
anche i frutti, ben maturi, per preparare originali confetture.
Silene vulgaris – La silene (in friulano sclupìt o sclupitìn) è una delle piante più note ai buongustai amanti delle erbe selvatiche ed è considerata una leccornia. Naturalmente vanno raccolti i germogli freschi,
prima che il fusto si innalzi. Può essere mangiata anche cruda, ma l’uso migliore è in frittata o risotto.
Sisyrinchium montanum – Il giglietto montano, dai bei fiori
azzurri, è una specie est-nordamericana, sfuggita alla
coltivazione e naturalizzata. Presente nella vicina area
di base di Palmanova, è stata recentemente individuata
nel bosco Coda di Manin (CASASOLA, 2008, com.
e.mail)
Sonchus oleraceus – Il sonco è una pianta che cresce nei
giardini, nei campi, negli incolti contemporaneamente
al più conosciuto tarassaco o dente di leone. Ha foglie
tenere, verde azzurro chiare. Raccolta prima della fioritura e cotta, risulta ottima, anche in mescolanza con
la crepide e il tarassaco. Non sembra molto utilizzata
nelle raccolte primaverili, ma meriterebbe maggiore
attenzione.
Staphylea pinnata – Il pistacchio falso, dal caratteristico
frutto rigonfio, è un alberello raro nei boschi della
Bassa Friulana. La sua presenza è stata comunque
verificata in vari appezzamenti boschivi (SGUAZZIN,
2003).
Symphytum officinale – La consolida maggiore è un’erba
comunissima che ama i luoghi umidi. È stata e viene
ancora usata come vulneraria, ma è anche commestibile: le foglie sono adoperate per frittate, minestre o fritte in pastella come le foglie di salvia o i fiori del sambuco nero.
Symphytum tuberosum – La consolida femmina, più piccola della maggiore e abbastanza comune nel sottobosco
dei querco-carpineti, è ritenuta un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
69
Iris pseudacorus allʼinterno di un bosco (foto F.
Sguazzin).
Iris sibirica in un prato interno (foto F. Sguazzin).
Lamium orvala nel sottobosco (foto F. Sguazzin).
Lilium martagon nel sottobosco (foto A. Boemo).
Infiorescenza di Lonicera caprifolium (foto A. Boemo).
Lʼorchidea Anacamptis pyramidalis, anche albina (foto
A. Boemo).
70
Tamus communis – Pianta volubile (si avvolge ad altre) nei boschi e nelle siepi. È velenosa, ma le cime vengono mangiate ugualmente, dopo lunga cottura. Il gusto è amaro. Il consiglio è di non esagerare con il suo uso e di sostituirla possibilmente con
il luppolo, che cresce più o meno nelle stesse stazioni.
Thelypteris palustris – La felce palustre è considerata rara
per la Pianura Padana (PIGNATTI, 1982) e scarsamente
presente anche nella Bassa Pianura Friulana (POLDINI,
2002; BONA et al., 2005). È una pianta di luoghi paludosi e recentemente ne è stata individuata, in un resto
di bosco molto umido, una ricchissima stazione
(SGUAZZIN, BOEMO 2008)
Thymus longicaulis e Thymus pulegioides – Le foglie,
verdi o secche, sono adoperabili come spezie nei condimenti. Usi anche in fitoterapia (fanno parte delle
piante antisettiche, stimolanti ecc.)
Tilia cordata e Tilia platyphyllos – In uno schema relativo
alla composizione della vegetazione forestale friulana
nel Neolitico antico, dedotto da una indagine antracologica effettuata a Sammardenchia (Pozzuolo del
Friuli) osserviamo la strana assenza del genere Tilia,
che è invece presente, accanto alla quercia (Quercus
sp.) in altri siti padani (Foreste, 2001). Nella Bassa
Friulana il tiglio continua a presentarsi spontaneo
molto di rado.
Tragopogon pratensis – Questa composita, denominata
volgarmente barba di becco, può essere utilizzata per
frittate o minestre. Si adopera tutta la pianta, prima
della fioritura.
Trifolium hybridum – Trifoglio ritenuto un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Trifolium montanum – Trifoglio ritenuto un relitto glaciale
(GORTANI, 1905-06).
Trifolium pratense – Il trifoglio pratense, che contiene
proteine, grassi, resine, è edule e ottimo (minestre),
ma scarsamente utilizzato in cucina (CHIEY
GAMACCHIO, 1995). L’uso in medicina popolare è più
noto.
Ulmus minor – L’olmo minore o olmo campestre è un
albero molto ben conosciuto, anche se non più comunissimo. Tra i suoi numerosi pregi annovera anche un
possibile utilizzo in cucina. Le foglie tenere e i frutti
(samare) non ancora maturi possono essere adoperati
come ingredienti per minestre. Le samare possono
pure essere mangiate in insalata (CHIEY GAMACCHIO,
1995). L’olmo è molto usato in erboristeria (dermatosi).
Urtica dioica – L’ortica è un’ottima pianta commestibile,
considerata anche medicinale.
Valeriana officinalis – Celebrata pianta medicinale. Le sue
radici hanno proprietà calmanti ed emanano un odore
molto caratteristico.
Valerianella locusta – Un tempo denominata Valerianella
olitoria, fa parte delle ottime commestibili (è antiscorbutica) da mangiare in insalata da sola o mista ad altre.
È conosciuta anche con il nome di lattughelle, gallinette e in friulano con i nomi ardielùt, ardilùt, argelùt, lar-
I boschi della Bassa Friulana
dielùt (CAPOSASSI, SGUAZZIN, MARESIA, PERISSUTTI,
1984). Si può trovare spontanea, ma viene soprattutto
coltivata.
Veratrum album – Specie molto velenosa. In montagna può crescere nei pascoli di alta quota assieme
alla genziana maggiore e alla genziana punteggiata, che sono assai ricercate dai montanari per
le proprietà amaro toniche-digestive delle loro radici (CAPOSASSI, SGUAZZIN, MARESIA, PERISSUTTI,
1984).
Viburnum lantana – La lantana è un elegante arbusto a
foglie larghe e frutti eduli. Da GORTANI (1905-06) è
considerata un relitto glaciale.
Vinca major – Molto rara rispetto alla specie vicina Vinca
minor, che domina nel sottobosco dei querco-carpineti. Recentemente è stata individuata nel bosco Coda di
Manin (CASASOLA 2007, com. e.mail).
Viola elatior – Viola abbastanza rara, per ora rinvenuta
solo in zona “Bosco Coda di Manin” a Muzzana del
Turgnano.
Notizie particolari su una specie di recente
acquisizione alla flora del Friuli Venezia Giulia,
non inserita nellʼelenco
Ophrys tetraloniae W.P. Teschner è una specie del gruppo di Ophrys fuciflora (F.W. Schmidt)
Moench (GRÜNAGER, 1991) ed è denominata volgarmente Ofride istriana per essere stata primariamente descritta per l’Istria. Differisce dalla specie
più comune Ophrys fuciflora ssp. fuciflora (=
Ophrys holoserica (Burm. f.) Greuter; = Ophrys
fuciflora ssp. gracilis Büel, O. & E. Danesch) perché più alta (30-60 cm), più gracile, a fioritura da 3
a 6 settimane posteriore, con fiori nettamente più
piccoli, a labello convesso, gibbosità scarse o quasi
nulle. Fiorisce inoltre (giugno) quando le foglie
basali sono ormai secche (GRÜNAGER, l.c.).
Riteniamo di averla individuata nel sottobosco del
bel querco-carpineto Coda di Manin di Muzzana del
Turgnano e il ritrovamento la renderebbe nuova per
il Friuli-Venezia Giulia (SGUAZZIN, BOEMO,
BERTOLDI, 2006).
Da una comunicazione verbale di U. NONIS (5
giugno 2008) apprendiamo comunque che la piccola
specie in questione (piccola non nell’habitus!!) è
stata dall’interessato raccolta in un’isola del
Tagliamento (Carbona, in territorio di S. Vito al
Tagliamento), nel giugno 1998. Il racconto, suffragato da foto inviate al sottoscritto, si configura come
un’ulteriore conferma della presenza di Ophrys tetraloniae in Friuli.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
71
Paris quadrifolia nel sottobosco (foto A. Boemo).
Polygonatum multiflorum nel sottobosco (foto A.
Boemo).
Vinca minor nel sottobosco (foto A. Boemo).
Viola alba nel sottobosco (foto A. Boemo).
Cenni su un paio di formazioni boscose
litoranee
Praticello interno con densa popolazione di Hermerocallis lilioasphodelus (foto F. Sguazzin).
Anche se non rientrano nella categoria
dei boschi di latifoglie caratteristici dell’intera Bassa Pianura Friulana, meritano essere ricordati, per la loro naturalità, almeno per quanto
riguarda il sottobosco, due formazioni strettamente litoranee, la Pineda sinistra di Lignano Sabbiadoro e il Bosco S. Marco di Aquileia.
Solo una parte delle specie sottoelencate risulterà ovviamente inserita nella griglia di cui sopra, che riporta taxa, corologia e valori di bioindicazione della flora assegnata ai boschi di latifoglie.
72
Comune di Lignano Sabbiadoro
Pineda sinistra
Superficie: ~ ha 100
Area di base e quadrante: 10344/2
Tavoletta IGM 1:25000 Lignano Sabbiadoro
Foglio IGM 1:50000 Lignano Sabbiadoro
Specie osservate
Agropyron junceum, Agropyron pungens, Agrostis gigantea,
Ajuga genevensis, Allium carinatum, Allium sphaerocephalon, Allium vineale, Alnus glutinosa, Althaea officinalis,
Ambrosia maritima, Ammophila littoralis, Anacamptis pyramidalis, Arenaria serpyllifolia, Aristolochia clematitis,
Arrhenatherum elatius, Arundo donax, Asparagus acutifolius, Asparagus maritimus, Asparagus tenuifolius, Asperula
cynanchica, Aster linosyris, Atriplex prostrata, Baldellia
ranunculoides, Bellis perennis, Berberis vulgaris,
Blackstonia perfoliata, Bolboschoenus maritimus,
Brachypodium pinnatum, Bromus erectus, Bromus hordeaceus, Bromus madritensis, Cakile maritima, Calamagrostis
epigejos, Calamagrostis pseudophragmites, Calystegia
sepium, Calystegia soldanella, Campanula sibirica, Carex
caryophyllea, Carex extensa, Carex distans, Carex divisa,
Carex liparocarpos, Carex oederi, Carex otrubae, Cenchrus
incertus, Centaurium erythraea, Cephalanthera longifolia,
Cephalanthera rubra, Cerastium glutinosum, Cerastium
semidecandrum, Chamaecytisus purpureus, Chrysopogon
gryllus, Cladium mariscus, Clematis flammula, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Cotynus coggygria, Crataegus
monogyna, Cyperus flavescens, Cyperus kalli, Cyperus longus, Dactylis hispanica, Dactylorhiza majalis, Danthonia
decumbens, Dorycnium pentaphyllum, Duchesnea indica,
Echinophora spinosa, Eleocharis palustris, Epipactis atropurpurea, Epipactis palustris, Equisetum hyemale,
Equisetum palustre, Equisetum ramosissimum, Erianthus
ravennae, Erica herbacea, Eryngium maritimum,
Eupatorium cannabinum, Euphorbia cyparissias,
Euphorbia paralias, Euphorbia peplis, Euphrasia marchesettii, Euphrasia salisburgensis, Festuca arundinacea,
Fimbristylis dichotoma, Frangula alnus, Fraxinus ornus,
Galium album, Galium aparine, Galium palustre, Galium
verum, Genista germanica, Genista tinctoria, Gentiana
pneumonanthe, Gentianella germanica, Geranium molle,
Gladiolus palustris, Gladiolus illyricus, Globularia punctata, Gymnadenia conopsea, Halimione portulacoides,
Helianthemum nummularium, Hieracium piloselloides,
Hippocrepis
comosa,
Holoschoenus
australis,
Holoschoenus romanus, Holoschoenus vulgaris, Inula crithmoides, Inula hirta, Inula salicina, Juncus acutus, Juncus
litoralis, Juncus maritimus, Juniperus communis, Koeleria
macrantha, Lactuca saligna, Ligustrum vulgare, Linum
bienne, Linum catharticum, Linum maritimum, Listera
ovata, Lonicera etrusca, Lophochloa cristata, Lotus tenuis,
Lysimachia vulgaris, Medicago littoralis, Medicago marina,
Melica nutans, Melilotus alba, Melilotus officinalis, Mentha
aquatica, Molinia arundinacea, Molinia caerulea, Neottia
nidus-avis, Odontites lutea, Oenothera biennis, Ononis spi-
I boschi della Bassa Friulana
nosa, Ophrys fuciflora, Ophrys sphegodes, Orchis coriophora, Orchis laxiflora, Orchis militaris, Orchis morio, Orchis
tridentata, Ornithogalum umbellatum, Osyris alba,
Peucedanum palustre, Phillyrea angustifolia, Phyllirea
latifolia, Phleum arenarium, Phragmites australis, Pinus
brutia, Pinus halepensis, Pinus nigra, Pinus pinea, Pistacia
terebinthus, Plantago altissima, Plantago coronopus,
Plantago crassifolia, Plantago holosteum, Plantago indica,
Platanthera bifolia, Poa annua, Poa compressa, Poa pratensis, Polygala vulgaris, Polygonatum odoratum,
Polygonum maritimum, Polypogon monspeliensis, Populus
nigra, Potentilla cfr. crantzii, Potentilla erecta, Potentilla
reptans, Pseudolysimachion barrelieri, Pteridium aquilinum, Quercus ilex, Quercus pubescens, Ranunculus ficaria,
Rhamnus saxatilis, Robinia pseudoacacia, Rubia peregrina,
Rubus caesius, Ruscus aculeatus, Salix caprea, Salix eleagnos, Salsola kali, Sanguisorba minor, Sanguisorba officinalis, Saxifraga tridactylites, Scabiosa argentea,
Schoenoplectus americanus, Schoenoplectus litoralis,
Schoenus nigricans, Scolymus hispanicus, Serratula tinctoria, Setaria viridis, Silene otites, Silene vulgaris, Smilax
aspera, Spartina juncea, Spartium junceum, Spergularia
marina, Spergularia media, Spergularia rubra, Stachys
maritima, Stachys recta,, Stipa veneta, Tamarix gallica,
Taraxacum palustre, Tetragonolobus maritimus, Teucrium
chamaedrys, Teucrium montanum, Teucrium polium,
Thesium linophyllum, Thymus pulegioides, Trachomitum
venetum, Tragus racemosus, Trifolium scabrum, Tussilago
farfara, Typha angustifolia, Typha latifolia, Valeriana officinalis, Verbascum thapsus, Viburnum lantana, Vincetoxicum
hirundinaria, Viola hirta, Vulpia membranacea, Xanthium
italicum ...
Note: Secondo CECCHINI (1957) la prima specie arborea
che s’insediò lungo il litorale verso la fine della fase climatica “boreale”, caratterizzata dalla massima aridità, è
Quercus ilex (leccio), quercia che ben si adatta all’aridità.
Nel periodo successivo, decrescendo la temperatura,
Quercus ilex si rarefece per cedere il posto alla specie
Quercus pubescens (roverella). Nello stesso tempo si ebbe
una discesa di specie igrofile quali Salix eleagnos (salice
ripaiolo) e Alnus glutinosa (ontano nero), che s’insediarono nelle zone più umide fra le dune. Durante la fase climatica “subatlantica”, caratterizzata da maggiore umidità e
freddo, discese da regioni più elevate Fraxinus ornus
(orniello) e dalle montagne illiriche si spinse lungo il litorale Pinus nigra (pino nero). Quanto alla specie Pinus
pinaster (pino marittimo), che notiamo preponderante nei
boschi presso la foce del Tagliamento, viene ritenuta dal
Cecchini di introduzione artificiale. L’assetto forestale
attuale è solo in parte il risultato di un’evoluzione naturale,
essendo stati fatti dall’uomo diversi impianti artificiali a
scopo di rimboschimento. Le specie adoperate per quest’opera, iniziata negli anni ’40 del secolo scorso sono soprattutto Pinus pinea (pino domestico) per le dune interne e
Pinus pinaster per quelle più esterne. Pinus nigra (pino
nero) è stato piantato su quelle più esposte all’azione dei
venti provenienti dal mare. Sono poi presenti altre specie di
pino quali Pinus halepensis (pino d’Aleppo) e Pinus brutia
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
(pino bruzio). Sulla prima duna, nella parte verso il mare,
sono state messe a dimora molte talee di Tamarix gallica
(tamerice), pianta ottima fissatrice di terreni frananti. Sui
terreni umidi, non prossimi al mare, è stato sperimentato
l’impianto di Populus nigra (pioppo nero) e di Alnus glutinosa. Un altro albero largamente presente sulle dune è la
Robinia pseudoacacia (robinia), specie nordamericana
introdotta in Francia nel 1661 e dimostratasi poi assai invadente (SGUAZZIN, 1983).
Di grande importanza per la florula lignanese la presenza
della graminacea Stipa veneta, un’endemica nordadriatica
considerata in pericolo di estinzione e rinvenuta finora solo
sulla Duna Vecchia del Cavallino e alla foce del
Tagliamento.
Comune di Aquileia
Bosco S. Marco
Superficie: ~ ha 3,5
Area di base e quadrante: 10246/3
Tavoletta IGM 1:25000 Aquileia
Foglio IGM 1:50000 Grado
Specie osservate durante alcune escursioni
Allium sphaerocephalon, Ambrosia maritima, Amorpha
fruticosa, Anthericum ramosum, Anthyllis vulneraria,
Asparagus acutifolius, Asperula cynanchica, Bryonia dioica, Cakile maritima, Calamintha nepeta, Campanula glomerata, Campanula sibirica, Centaurea jacea, Centaurium
erythraea, Cerastium semidecandrum, Crithmum maritimum, Cirsium vulgare, Clematis flammula, Clematis vitalba,Convolvolus arvensis, Coronilla varia, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Dianthus sylvestris, Diplotaxis
tenuifolia, Echium vulgare, Equisetum ramosissimum,
Erigeron annuus, Eupatorium cannabinum, Euphorbia
cyparissias, Fraxinus ornus, Fumaria officinalis, Galium
verum, Hedera helix, Helianthemum nummularium,
Heracleum sphondylium, Hippocrepis comosa, Holcus
lanatus, Hypericum perforatum, Juniperus communis,
Laurus nobilis, Ligustrum vulgare, Linaria vulgaris,
Lonicera etrusca, Melilotus alba, Muscari atlanticum,
Odontites lutea, Oenothera biennis, Ononis spinosa,
Ophrys sphegodes, Papaver hybridum, Parietaria officinalis, Phytolacca americana, Pimpinella saxifraga, Pinus
pinea, Phragmites australis, Polygala vulgaris, Potentilla
pusilla, Pseudolysimachion barrelieri, Pseudoscleropodium purum (muschio), Quercus ilex, Quercus pubescens, Quercus robur, Rhamnus catharticus, Robinia pseudoacacia, Rubus fruticosus, Ruscus aculeatus, Salsola kali,
Salvia pratensis, Sambucus nigra, Sanguisorba minor,
Saponaria officinalis, Scabiosa lucida, Sedum montanum,
Setaria viridis, Sherardia arvensis, Silene maritima,
Stachys recta, Tamus communis, Teucrium chamaedrys,
Thalictrum flavum, Thymus pulegioides, Tragus racemosus, Tunica saxifraga, Verbascum thapsus, Viburnum lantana, Viola hirta...
73
Considerazioni finali
La flora vascolare della nostra regione
(Pteridofite, Angiosperme, Gimnosperme) ammonta
per POLDINI (2002) a circa 3400 entità (3388), per
CONTI et al. (2005) a circa 3300 (3335). Poiché la flora
vascolare italiana consta di 6711 specie (CONTI, l.c.) in
pratica è presente nella nostra piccola regione circa la
metà della flora italiana. Se poi consideriamo che l’intera flora vascolare europea consta di circa 12500 specie, ne viene un posto di assoluto rilievo sia per
l’Italia, che occupa circa 1/30 del territorio europeo,
che, di riflesso, per le sue regioni. Questa considerevole ricchezza, come è emerso dalle considerazioni
sulla biodiversità, va protetta e mantenuta con una
politica accorta del territorio. Molti sono ormai gli
interventi legislativi che recepiscono direttive
dell’Unione Europea e pressioni da parte degli studiosi e dei cittadini più attenti e consapevoli. Possiamo
ricordare ad esempio la Legge quadro 6 dicembre
1991, n. 394 sulle aree protette, che introduce principi
non derogabili e divieti per la difesa di queste aree e la
Legge Regionale 30 settembre 1996, n. 42, che detta
norme in materia di parchi e riserve naturali regionali.
Parecchie e diverse sono le vie intraprese per salvare il
salvabile e non peggiorare la salute del territorio, ma è
necessaria la collaborazione di tutti perché le norme
calate dall’alto, senza coinvolgimento di chi è più
direttamente interessato, sono destinate a fallire o a
essere solo parzialmente rispettate.
Nei libri si parla con molto allarme della distruzione delle foreste pluviali tropicali, impressionante
serbatoio di biodiversità, veri templi della Natura.
Ebbene, alla fine degli anni ’80 del secolo scorso
erano ridotte a poco meno della metà dell’estensione
primitiva; tra il 2000 e il 2005 in Sudamerica sono
stati distrutti 43.000 km2 all’anno di foreste e in Africa
40.000 km2 (BALBONI, 2007). I motivi di questo assalto sono molteplici, ma portano tutti nella direzione
sbagliata, che è l’impoverimento della vita sul pianeta
azzurro. Ci sono comunque delle controtendenze.
Una, da far risalire alla variazione climatica in atto,
che sta producendo lo scioglimento del permafrost,
cioè del suolo perennemente gelato delle regioni glaciali, fa ipotizzare come verosimile un avanzamento
della foresta verso nord, al posto della tundra. L’altra,
legata senza dubbio all’economia, che ha saputo incrementare la produttività per ettaro e quindi diminuire la
tendenza all’accaparramento di terreni coltivabili, ha
già causato un aumento delle foreste in talune regioni
74
della Terra. Ricordiamo ad esempio che negli anni ’90
del secolo scorso, mentre i Paesi in via di sviluppo
hanno disboscato 1.300.000 km2 di territorio, i Paesi
sviluppati hanno riforestato per 360.000 km2
(BALBONI, l.c.). Attualmente nel nostro Paese le foreste occupano il 33% del territorio (circa 100.000 km2)
e la tendenza è all’aumento. Lo possiamo osservare, in
scala ridotta, anche nella nostra piccola Regione. Con
l’abbandono di prati e pascoli (operazione però non
considerata positiva per tutta una serie di ragioni,
anche di protezione del territorio) il bosco si è ripreso
in montagna aree che gli erano state sottratte, mentre
in pianura, in appezzamenti non più coltivati, sono
stati ripiantumati boschetti. La loro geometria (disposizione delle essenze arboree in file e rispetto di predeterminate distanze fra le piante messe a dimora),
ricorda, nei primi anni dello sviluppo, la struttura di un
banale pioppeto, ma sicuramente, con il passare degli
anni, grazie ai diversi ritmi di crescita e ad una diversa ramificazione, lo schema a linee parallele si attutirà
in favore di un più naturale disordine. È importante
che nella creazione di un nuovo bosco vengano tenute
presenti la storia e la compatibilità del terreno nel
quale si intende impiantarlo e la vegetazione e flora
naturale dei boschi più vicini. Non va assolutamente
trascurata la piantumazione, accanto alle specie arboree destinate a svettare, di arbusti a crescita più contenuta. Solo in questo modo si potrà tentare di ricreare i
tipici strati arboreo e arbustivo di un bosco. Da ultimo,
dopo un’attenta lettura degli indicatori ecologici delle
specie del sottobosco, la Natura andrebbe aiutata con
il trapianto o la semina di specie erbacee tipiche.
Evitare, nel modo più assoluto, l’inquinamento del
potenziale querco-carpineto della Bassa Pianura, con
I boschi della Bassa Friulana
l’introduzione di specie esotiche sia arboree che arbustive o erbacee. Il bosco in fieri non deve diventare un
parco per vegetazione estranea, proveniente da ogni
angolo del mondo, altrimenti non si tratterà più di un
bosco pilotato verso il bosco naturale della zona, ma di
un’altra cosa. Da alcune stime gli impianti artificiali di
bosco, sorti con contributo comunitario, si attesterebbero per l’intera Regione Friuli Venezia Giulia a circa
ha 2800, a 2000 circa per la sola provincia di Udine e
intorno a 1000 per la Bassa (ZANINI, 2008, com.
e.mail). Molti boschetti (lo diciamo a onore delle persone) sono poi stati impiantati da semplici cittadini
senza alcun contributo pubblico.
Ringraziamenti
Ringrazio vivamente tutte le persone che mi hanno aiutato
nel complesso lavoro necessario per la stesura di questo
contributo. Desidero in particolare rivolgere un sentito grazie al maresciallo della Forestale Stefano Zanini di Varmo
per alcuni utili suggerimenti, per i dati circa gli impianti di
nuovi boschi e per avermi fornito, calcolandole dai piani di
assestamento o da ortofotocarte, le misure aggiornate delle
superfici dei boschi storici citati; ai coniugi Maria Luisa
Bertoldi e Angelo Boemo di Carlino, per avermi accompagnato con entusiasmo in numerose escursioni e avermi
concretamente aiutato nella compilazione delle liste floristiche con la segnalazione di specie notevoli; al dott.
Alessandro Gambera di Paludo di Latisana per il prezioso
aiuto nella costruzione dei grafici al computer.
Prof. Francesco Sguazzin
Via Selvotta, 61
33055 MUZZANA DEL TURGNANO (UD)
E.mail: [email protected]
Bibliografia
AICHELE D., AICHELE R., SCHWEGLER H.-W., SCHWEGLER A., 1988 – Che albero è questo? Franco Muzzio & C. Editore, Padova.
BALBONI V., 2002 – Evoluzione ed evoluzionismo. Alpha Test, Milano.
BALBONI V., 2007 – La biodiversità. Alpha Test, Milano.
BERTOLDI M.L., BOEMO A., SGUAZZIN F., 2005 – Interessanti ritrovamenti di orchidee spontanee nella Bassa Friulana, in “Annuario
2005”: 31-35, Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
BERTOLDI M.L., BOEMO A., MARTINI F., SGUAZZIN F., 2008 – Gagea spathacea (Hayne) Salisb. nei boschi planiziali del Friuli orientale.
In pubbl.
BIANCO M., 2004-05 – Ecologia della vegetazione di alcuni boschi della bassa pianura friulana (Muzzana del Turgnano, Carlino). Tesi
di laurea, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
BLASI C., BOITANI L., LA POSTA S., MANES F., MARCHETTI M. (a cura di) 2005 – Stato della Biodiversità in Italia. Palombi Editori, Roma.
BONA E. (ed.), MARTINI F., NIKFELD H., PROSSER F., 2005 – Atlante corologico delle Pteridofite nell’Italia nordorientale. Museo Civico
di Trento · Edizioni Osiride.
CAPOSASSI G., SGUAZZIN F., MARESIA M., PERISSUTTI I. 1984 – Le piante medicinali del Friuli, Testi di G. Caposassi e F. Sguazzin, foto
di M. Maresia e I. Perissutti. Comitato “Fortunato De Santa”, Forni di Sopra (UD).
CECCHINI R., 1957 – L’evoluzione del litorale di Lignano attraverso i secoli. Monti e Boschi, 6: pp. 243-252.
Francesco Sguazzin, I boschi di latifoglie della bassa pianura friulana
75
CHIEY GAMACCHIO R., 1995 – Riconoscimento e uso delle piante selvatiche. Demetra, Bussolengo (VR).
COMEL A., 1958 – Descrizione dei terreni della zona inferiore della Bassa Pianura Friulana. Nuovi studi della stazione chimico-agraria
sperimentale di Udine, 1, pp, 1-81.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005 – An Annotated Chechlist of the Italian Vascular Flora. Palombi Editori, Roma.
CORAZZON P., 2006 – I più grandi eventi meteorologici della storia. Alpha Test, Milano.
CORTINI PEDROTTI C. & ALEFFI M., 1992 – Lista rossa delle Briofite d’Italia. Estratto da: CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F., Libro rosso
delle piante d’Italia: 559-637. Associazione Italiana per il World Wildlife Fund in collaborazione con la Società Botanica
Italiana.
DEL FAVERO R., POLDINI L., BORTOLI P.L., DREOSSI G., LASEN C., VANONE G., 1998 – La vegetazione forestale e la selvicoltura nella regione Friuli-Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Direzione delle Foreste, Servizio della Selvicoltura. Udine.
DI LORENZO A., SGUAZZIN F., 1978 – Contributo per una ricerca onomasiologica sulla flora spontanea della Bassa friulana occidentale, in Tisana, pp. 423-450, Ed. Società Filologica Friulana, Udine.
FERUGLIO E., 1930 – Superfici dei boschi del Basso Friuli. Rivista geografica d’Italia, 27, 9-12, pp. 199-204.
Foreste 2001 – Le Foreste della Pianura Padana. Quaderni Habitat, Museo friulano di Storia Naturale, Udine.
GIULIACCI M. (a cura di) 2005 – Manuale di meteorologia. Alpha Test, Milano.
GRÜNAGER P., 2001 – Orchidacee d’Italia. Quad. Bot. Ambientale Appl., 11 (2000): pp. 3-80. Palermo.
MARCONI G., 2007 – Piante minacciate di estinzione in Italia. Il “Libro Rosso” fotografico. Perdisa Editore, Bologna.
PAIERO P., 1965 – I boschi della bassa pianura friulana. Accademia italiana di scienze forestali, 14: pp. 134-164.
PIGNATTI S., 1994 – Ecologia del Paesaggio, UTET, Torino.
PIGNATTI S., 2005 – Valori di bioindicazione delle piante vascolari della Flora d’Italia. Braun-Blanquetia, 39, pp. 1-97. Camerino.
POLDINI L., 2002 – Nuovo Atlante corologico delle piante vascolari nel Friuli Venezia Giulia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,
Azienda Parchi e Foreste Regionali • Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Biologia.
POLDINI L., ORIOLO G., VIDALI M., 2002 – La flora vascolare del Friuli Venezia Giulia. Catalogo annotato ed indice sinonimico. Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia, Azienda Parchi e Foreste Regionali - Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di
Biologia.
POLTICELLI C., 2003 – Storia del pianeta Terra. Alpha Test, Milano.
POSPICHAL E., 1897-99 – Flora des Oesterreichischen Küstenlandes. Leipzig.
SGUAZZIN F., 1980 – Note su alcune piante spontanee commestibili della Bassa friulana, in “la bassa/2”, pp. 71-76. Latisana - S. Michele
al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1981 – Una rara orchidea nel bosco Coda Manin di Muzzana del Turgnano, in “la bassa/3”, pp. 61-62. Latisana - S. Michele
al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1981 – Piante medicinali e velenose spontanee e subspontanee rinvenute nel territorio del Comune di Muzzana del
Turgnano. Parte I, in “la bassa/3”, pp. 5-12. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1982 – Piante medicinali e velenose spontanee e subspontanee rinvenute nel territorio del Comune di Muzzana del
Turgnano. Parte II, in “la bassa/4”, pp. 29-37. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1982- Piante medicinali e velenose spontanee e subspontanee rinvenute nel territorio del Comune di Muzzana del
Turgnano. Parte III, in “la bassa/5”, pp. 47-56. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1983 – Piante medicinali e velenose spontanee e subspontanee rinvenute nel territorio del Comune di Muzzana del
Turgnano. Parte IV, in “la bassa/6”, pp. 61-68. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1983 – Osservazioni e considerazioni sul clima, la flora e la fauna della penisola lignanese. Dattiloscritto n.p., pp. 1-30.
SGUAZZIN F., 1986 – La flora orchidacea dei querceto-carpineti planiziari, in “la bassa/10”, pp. 45-48. Latisana - S. Michele al
Tagliamento.
SGUAZZIN F 1986.- Flora spontanea della Bassa Friulana (1), in “la bassa/12”, pp. 71-73. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1986 – Flora spontanea della Bassa Friulana (2), in “la bassa/13”, pp. 109-114. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1986 – I boschi di Muzzana del Turgnano ovvero i resti più estesi dell’antica foresta Lupanica, Ed. “la bassa”, pp. 88.
Latisana-S. Michele al Tagliamento; 2° ed. (1991), Ribis, Udine, pp. 105, con aggiunte e illustrazioni a colori; 3° ed. (2000),
Ribis, Udine, pp. 106, con ulteriori aggiunte e nuovi ritrovamenti.
SGUAZZIN F., 1987 – Aspetti floristici e vegetazionali, in Piano particolareggiato dell’ambito di tutela ambientale E 9 – Bosco Boscat.
Comune di Castions di Strada (UD).
SGUAZZIN F., 1987 – Flora spontanea della Bassa Friulana (3), in “la bassa/14”, pp. 79-84. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1987 – Flora spontanea della Bassa Friulana (4), in “la bassa/15”, pp. 109-111. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1988 – Flora spontanea della Bassa Friulana (5), in “la bassa/17”, pp. 39-48. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1989 – Flora spontanea della Bassa Friulana (6), in “la bassa/19”, pp. 89-95. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1989 – Le Risorgive della Bassa Friulana – Guida per escursioni botaniche, Ed. Ribis, pp. 110. Udine.
SGUAZZIN F., 1991 – I boschi di Muzzana del Turgnano ovvero i resti più estesi dell’antica foresta Lupanica – Guida per escursioni botaniche. Ed. Ribis, pp. 106. Udine. (Nuova edizione arricchita nei testi e con illustrazioni a colori (esaurito)
SGUAZZIN F., 1991 – Un’interessante stazione relitta di Hottonia palustris L. a Carlino (Udine) nella bassa pianura friulana, in “la
bassa/21”, pp. 89-92. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1992 – Flora spontanea della Bassa Friulana (7), in “la bassa/25”, pp. 23-32. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1997 – Flora spontanea della Bassa Friulana (8), in “la bassa/34”, pp. 57-61. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1997 – Natura verde a Palazzolo dello Stella - Le piante che ci accompagnano lungo le nostre escursioni, in Palazzolo dello
Stella - Storia Arte - Ambiente, Campanotto Editore, pp. 43-64. Pasian di Prato (Udine).
SGUAZZIN F., 1997. – Preziosità botaniche della Bassa Friulana: l’Hemerocallis lilioasphodelus L., in “la bassa/35”, pp. 125-126.
Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1997 – Cronaca botanica di un’escursione in barca lungo il fiume Corno, in “Annuario 1996”, pp. 56-59, Associazione culturale per la ricerca storica ed ambientale “Ad Undecimum”. San Giorgio di Nogaro.
76
I boschi della Bassa Friulana
SGUAZZIN F., 1998 – Preziosità botaniche della Bassa Friulana: l’Allium ursinum L., in “la bassa/36”: 73. Latisana - S. Michele al
Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1998 – Flora spontanea della Bassa Friulana (9), in “la bassa/36”, pp. 95-111. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1998 – Caratterizzazione botanica ed emergenze floristiche del bosco Ronc di Sass, in “Annuario 1997-1998”, pp. 31-34,
Associazione culturale per la ricerca storica ed ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 1999 – Flora spontanea della Bassa Friulana (10), in “la bassa/38”, pp. 121-132. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1999 – Preziosità botaniche della Bassa Friulana: il Galanthus nivalis L., in “la bassa/38”, pp. 133-134. Latisana - S.
Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 1999 – Alberi e arbusti spontanei nel territorio di S. Giorgio di Nogaro e nei comuni limitrofi (I), in “Annuario 1999”, pp.
103-112, Associazione culturale per la ricerca storica ed ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 1999 – Florula briologica dei querco-carpineti di Muzzana del Turgnano (Udine), in “Gortania”, Atti del Museo Friulano
di Storia Naturale, 21 (1999), pp. 69-75. Udine.
SGUAZZIN F., 1999 – Flora spontanea della Bassa Friulana (11), in “la bassa/40” pp. 57-68.
SGUAZZIN F., 2000 – Piante vascolari della Lista Rossa Regionale presenti nei querceto-carpineti e nella fascia delle risorgive della
Bassa Friulana, in “la bassa/41”, pp. 129-133. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 2000 – Alberi e arbusti spontanei nel territorio di S. Giorgio di Nogaro e nei comuni limitrofi (II), in “Annuario 2000”, pp.
37-52, Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2001. – Flora spontanea della Bassa Friulana: Oxalidaceae, Geraniaceae, Zygophyllaceae, Linaceae, Euphorbiaceae (12),
in “la bassa/42”, pp. 115-127. Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 2001 – Alberi e arbusti spontanei nel territorio di S. Giorgio di Nogaro e nei comuni limitrofi (III), in “Annuario 2001”,
pp. 65-84, Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2002 – Boschi, alberi, piante medicinali nella cultura celtica, in Kurm, Edizioni “la bassa” - Associazione culturale per lo
studio della friulanità del Latisanese e del Portogruarese, collana / 49, pp. 46-53, Udine.
SGUAZZIN F., 2002– Prima segnalazione di Sanicula europaea L. nella Bassa Pianura Friulana, in “la bassa/45”, pp. 53-55. Latisana.
SGUAZZIN F., 2002 – Alberi e arbusti spontanei nel territorio di S. Giorgio di Nogaro e nei comuni limitrofi (IV), in “Annuario 2002”, pp.
52-73, Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2002 – Una felce nuova per la Bassa Friulana: Polystichum aculeatum (L.) Roth, in “Annuario 2002”, pp. 74-76,
Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2003 – Le lacrime di Giobbe (Staphylea pinnata L), un raro arbusto della Bassa Friulana, in “la bassa/46”, pp. 129-131.
Latisana - S. Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 2003 – La bella flora spontanea del territorio Rivignanese, in Rivignano - un sècul di vite”, pp. 304-348, Chiandetti, Reana
del Rojale – Udine.
SGUAZZIN F., 2003 – La nobile e preziosa flora di Muzzana del Turgnano (Udine), in Muzzana, Villa Muciana, Edizioni “la bassa”, collana/56, pp. 647-671. Pasian di Prato.
SGUAZZIN F., 2003 – L’elleboro odoroso [Helleborus odorus Waldst & Kit. subsp. laxus (Host) Merxm. & Podlech] interessante presenza nel bosco Sgobitta (Porpetto), in “Annuario 2003”, pp. 23-25, Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad
Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2003 – Venticinque anni di osservazioni meteorologiche a Muzzana del Turgnano (UD) (dal 1976 al 1980 e dal 1983 al
2002), in Muzzana, Villa Muciana, Edizioni “la bassa”, collana/56, pp. 589-614. Pasian di Prato.
SGUAZZIN F 2004. – La flora spontanea della Bassa Friulana (con una visita virtuale alle più significative emergenze vegetazionali).
Prolusione per l’apertura dell’a.a. U.T.E. 2003-2004, 3 ottobre 2003, Latisana, in “la bassa/48”, pp. 91-105. Latisana - S.
Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 2004 – L’erba trinità (Hepatica nobilis Schreb.) nella Bassa Friulana, in “Annuario 2004”, pp. 19-22, Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2005 – Il pado o ciliegio a grappoli (Prunus padus L. subsp. padus) nella Bassa Friulana, in “Annuario 2005”, pp. 27-30,
Associazione culturale per la ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2006 – Cuan’ che si zupavin li’ panogletis, in “Annuario 2006”, pp. 57-61, Associazione culturale per la ricerca storica ed
ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2006 – Il bosco del Torreano: un’interessante emergenza floristica e vegetazionale nel territorio di Varmo (Udine), in Varmo
– Vil di Vâr, pp. 317-326. Edizioni “la bassa” – collana/65. Associazione Culturale “la bassa”. Latisana - S. Michele al
Tagliamento.
SGUAZZIN F., 2007 – La componente mediterranea nella flora vascolare della penisola lignanese, in “Annuario 2007”, pp. 48-56,
Associazione culturale per la ricerca storica ed ambientale “Ad Undecimum”, S. Giorgio di Nogaro.
SGUAZZIN F., 2007 – Notizie generali e curiosità sui muschi, specie neglette della nostra flora, in “la bassa/54”, pp. 51-60. Latisana - S.
Michele al Tagliamento.
SGUAZZIN F., 2008 – Il bosco Sgobitta di Porpetto, un gioiello da rispettare e proteggere, in I paesaggi dell’acqua – Piccole Guide di
Storia Locale, Associazione Culturale per la ricerca storica ed ambientale Ad Undecimum, Comune di Gonars.
SGUAZZIN F., BOEMO A., BERTOLDI M.L., 2006 – L’ofride della Tetralonia (Ophrys tetraloniae W.P. Teschner) anche nella Bassa Pianura
Friulana?, in “Annuario 2006”, pp. 62-64, Associazione culturale per la ricerca storica ed ambientale “Ad Undecimum”, S.
Giorgio di Nogaro.
STERGULC F., 1990 – Boschi di Carlino – Aspetti naturalistici e di tutela ambientale. Coordinamento Editoriale ARPA, Udine.