le reti antigrandine riducono i danni del verme delle mele

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le reti antigrandine riducono i danni del verme delle mele
Un fatto da convalidare con ulteriori osservazioni e prove di campo
Terra Trentina 5/2009
melo/difesa
LE RETI ANTIGRANDINE
RIDUCONO I DANNI
DEL VERME DELLE MELE
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La copertura dei frutteti con reti antigrandine si sta diffondendo
in provincia di Trento su superfici sempre più ampie. Contemporaneamente si è assistito ad
una progressiva recrudescenza degli attacchi del verme delle
mele (Cydia pomonella L.). Sebbene numerosi studi abbiano accertato un effetto della copertura
antigrandine sui parametri meteorologici del frutteto, sulla fisiologia degli alberi, sulla qualità
dei frutti, sulle dinamiche di distribuzione degli antiparassitari,
sull’attività bottinatrice delle api
e sull’incidenza di malattie fungine, poche sono le informazioni
disponibili su un possibile effetto delle reti sull’entomofauna fitofaga dei frutteti.
Con lo scopo di ampliare le conoscenze sulle interazioni tra copertura antigrandine e comportamento della carpocapsa del
melo, FEM (San Michele all’Adige) ha avviato una serie di indagini di campo in collaborazione
con il CReSO di Cuneo. e il DIVAPRA Gli esperimenti sono stati effettuati in 12 frutteti dislocati
in Piemonte ed in Trentino trattati con insetticidi ammessi nei
rispettivi disciplinari di lotta integrata. Le indagini hanno riguardato la possibile influenza della
copertura antigrandine nei confronti (1) del danno causato ai
frutti dalle larve di C. pomonella, (2) della dinamica di volo dei
maschi di C. pomonella (misura-
Ricerche effettuate in dodici frutteti dislocati
in Piemonte e in Trentino hanno evidenziato
che il danno prodotto dalle larve di Cydia
pomonella L. è significativamente più basso
nelle parcelle dotate di rete antigrandine
Marco Tasin, Daniele DemariaI, Alberto AlmaII,
Claudio Ioriatti
Centro Ricerca ed Innovazione, FEM
1
CReSO Centro di Ricerca e Sperimentazione per l’Ortofrutticoltura Piemontese
2
Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agro-Forestali (DIVAPRA), Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Università degli Studi di Torino
ta con trappole a feromoni a 1,5
e 3,0 m dal suolo) e (3) della capacità del maschio di localizzare
una femmina vergine in richiamo
sessuale collocata nella chioma
ad 1,5 o 3,0 m dal suolo.
I risultati di queste indagini hanno accertato che il danno prodotto dalle forme larvali dell’insetto è significativamente più
basso nelle parcelle dotate di rete, facendo presupporre un effetto della rete sulle popolazioni
di carpocapsa. La rete ha anche
avuto un effetto sulle curve di
volo degli adulti. In particolare,
le catture di maschi con trappole a feromoni sintetici collocate
a 3 m di altezza (circa 50-70 cm
al di sotto dell’altezza di colmo
delle reti) sono state inibite dalla
presenza della rete. Non si sono
tuttavia registrati anticipi o ritardi nelle epoche di sfarfallamento
del carpofago imputabili alla presenza della rete. Nel terzo esperi-
mento la percentuale di femmine
localizzate (e quindi fecondate)
dai maschi è stata ridotta dalla
rete solamente nella parte superiore della chioma (3 m). Ad una
altezza inferiore (1,5 m), l’effetto
della rete è stato trascurabile.
In generale, la copertura antigrandine ha comportato una riduzione significativa della presenza
di carpocapsa con ripercussioni positive sul danno alla raccolta. La rete, oltre che interferire con il movimento degli insetti
dal o verso il frutteto (Graf et al.,
1999), sembra anche esercitare
una azione di disturbo sul volo
dei maschi durante la fase di ricerca delle femmine. Ciò comporta una riduzione nel numero
di accoppiamenti con una conseguente diminuzione dell’ovideposizione e della popolazione
larvale. Possiamo dunque concludere che la rete antigrandine,
contribuendo alla gestione del-
le popolazione di C. pomonella, costituisce di per se stessa un
metodo efficace di lotta integrata a questo fitofago (Tasin et al.
2008). È da citare a questo proposito l’esperienza positiva fatta
nel sud-est della Francia (regioni
di Vaucluse e Bouches-du-Rhône)
circa la copertura totale dei frutteti con reti antigrandine come
unica difesa contro la carpocapsa, secondo il sistema denominato Alt’Carpo (Severac e Tomet,
2008). Un altro aspetto di interesse riguarda le interazioni tra la rete e la tecnica della confusione
sessuale, oggigiorno largamente
utilizzata anche nella nostra regione. A tal proposito, ulteriori
ricerche di campo sono in corso
per apportare nuove conoscenze
sui possibili effetti della copertura antigrandine sul rilascio di feromone sintetico dai dispenser
impiegati per la confusione sessuale e sulla concentrazione di
feromone nell’atmosfera.
Bibliografia
Graf B, Höpli H, Rauscher S &
Höhn H (1999) Hail nets influence the migratory behav-
iour of codling moth and leaf
roller. Obst- und Weinbau
135: 289–292.
Severac e Romet (2008) Alt’Carpo, una rete contro la carpocapsa del melo. Informatore
Agrario 43: 47-49. Traduzione
di Demaria D. e Vittone G.
Tasin M., Demaria D., Ryne C.,
Cesano A., Galliano A., Anfora G., Ioratti C., Alma A.
(2008). Effect of flat anti-hail
nets on Cydia pomonella (L.)
behaviour in apple orchards.
Entomologia experimentalis
et applicata, 129 (1): 32-36.
Terra Trentina 5/2009
Figura 1. Danno larvale da C. pomonella in frutteti senza e con rete antigrandine.
La riduzione di danno causata dalla rete è statisticamente significativa (ANOVA, p=0.001).
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