Tra Terra e Laguna n18
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Tra Terra e Laguna n18
d uemiladodici periodico di informazione EDIZIONE SPECIALE Territorio Economia Sociale Socialità Cooperazione 2 Quadrimestrale di informazione Direttore responsabile Elisabetta Arcari Editore Arcari s.r.l. Via Giuseppe Verdi 10/A periodico di informazione EDIZIONE SPECIALE Programma dell’evento sabato 6 ottobre Inaugurazione eventi con apertura mostra fotografica “STEP BY STEP” pag. 6 Triangolare di calcio squadra Vip/BCC Marcon/BCC dell’Emilia pag. 10 Convegno “La Buona eConomia è di Casa” pag. 8 Stand enogastronomico ed intrattenimento cabaret “Sformato Comico on tour” pag. 12 domenica 7 ottobre In Piazza Mercato: Stand espositivi associazioni locali Mostra di auto e moto d’epoca Giochi gonfiabili e gioco pompieropoli dei VVFF per i più piccoli Parete attrezzata CAI e ponti tibetani pag. 14 Premiazione miglior mongolfiera creata dai ragazzi della terza media pag. 19 Voli con una vera mongolfiera pag. 18 Concerto di chiusura Coro Filarmonico Veneto e Orchestra Regionale Filarmonia Veneta pag. 22 Il Credito Cooperativo per l’Ambiente. Questa pubblicazione è stampata su carta certificata FSC. La certificazione FSC è una certificazione internazionale, indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i prodotti - legnosi e non legnosi - derivati dalle foreste. Il marchio FSC® (Forest Stewardship Council® a.c.) identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Se vuoi saperne di più visita il sito: www.fsc-italia.it Sommario Stampa Arcari - Tiratura 3.000 copie Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: P. Ceolin - M. Nelti - N. Bernardi - S. Herich - D. Tortato - F. Chinellato G. Casagrande - G. Capobianco - R. Zangrando - A. Follini - Lavanderia Nordest - Prof. A. Lanzavecchia - Dott. M. Padovan Banca Centro Emilia BCC - A. Melis - Prof.ssa A. Maesano - Alunni classe 3a D scuola Malipiero - Direttore d’orchestra M. Titotto Un ringraziamento particolare all’Associazione Culturale Fotografica “La Tangenziale” per la realizzazione delle foto di questo numero: C. Castelli - C. Battaggia - M. Barbieri - R. De Blasi - Z. Trevisiol 3 4 5 6 8 10 12 14 18 19 20 21 22 Editoriale Cooperativamente 2012 Cooperativamente 2012 Ringraziamenti Sindaco di Marcon Editoriale Il Nostro Impegno Mostra fotografica “STEP BY STEP” Lavanderia Nordest Convegno “La Buona eConomia è di Casa” Dott. Maurizio Padovan Cooperazione Triangolare di calcio: Squadra VIP / BCC Marcon / BCC dell’Emilia Socialità Stand Enogastronomico e intrattenimento Torneo di “Scopa all’asso” - Cabaret “Sformato Comico on tour” Associazioni in piazza Cooperativamente 2012 Il volo in mongolfiera Intervista ad Alberto Melis Scuolainvolo Parola alla professoressa Angela Maesano Cooperazione Scuolainvolo con la BCC Marcon-Venezia Cooperazione Il nostro contributo alla scuola dell’Emilia Cultura Concerto di chiusura Editoriale Cooperativamente 2012 “ La nostra Banca ha voluto esprimere con i fatti il valore della cooperazione Lo scorso 6 e 7 ottobre si è svolta la Festa Cooperativamente 2012, un'iniziativa che la Nostra Banca ha voluto realizzare per esprimere con i fatti il valore della cooperazione e dell’interazione con il territorio su cui si opera. Due giorni con quattordici diversi eventi la cui organizzazione ha richiesto un grande dispiegamento di forze e di energie, ma la soddisfazione è stata tanta. Con grande entusiasmo hanno prestato la loro opera più di 350 volontari di oltre 35 diverse associazioni e la risposta della Comunità è stata molto gratificante. Ciò che siamo riusciti a realizzare è la dimostrazione della forza della cooperazione, della collaborazione e della condivisione. Per giorni abbiamo continuato a ricevere commenti entusiastici. Bello avere, in modo particolare, il sostegno dell'Amministrazione Comunale, della Parrocchia, delle Scuole, dei Collaboratori della BCC di Marcon ... è bello vedere come si possa lavorare in armonia per creare qualcosa di cui possano godere tutti. Nel corso degli eventi che hanno animato questa “due giorni” sono stati raccolti complessivamente 12.855,00 Euro che, come già comunicato, sono stati utilizzati per contribuire a completare una nuova scuola a Corporeno di Cento, nelle zone terremotate dell'Emilia ed infatti Domenica 28 Ottobre ho avuto la possibilità di partecipare, unitamente alla Direzione, all’inaugurazione dell’Istituto Scolastico che servirà ben 700 alunni. Desidero esprimere un'ultima volta il mio grande compiacimento e la mia gratitudine nei confronti di tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò. Il Presidente Arch. Paolo Ceolin tra terra e laguna 3 “ Cooperativamente 2012 4 tra terra e laguna Editoriale Il Nostro Impegno “ La Nostra BCC è una cooperativa fondata per svolgere una funzione attiva nell’economia sociale Desidero evitare, almeno in questo intervento, di ripercorrere nuovamente al negativo i temi della crisi, degli aridi tecnicismi che la raccontano e delle serie difficoltà che essa sta inducendo alle persone, giovani ed anziane, ed alle famiglie, alle imprese, agli imprenditori ed ai loro collaboratori. Voglio stavolta partire invece da quel che già sappiamo, dai connotati di questa situazione che ci hanno resi intimamente tristi e preoccupati, per una riflessione intrisa di speranza e di opportunità, su di un modello di sviluppo ancora possibile della nostra società, fondato sul rispetto umano e civile del prossimo e dell’ambiente che ci accoglie. Ho tratto spunto per la riflessione dalle seguenti constatazioni estratte da un recente editoriale del prof. L. Bruni: “Mentre si continua ad annunciare e ad attendere la ripresa dall’economia “che conta”, in Italia la piccola economia sociale e civile cresce veramente. Il variegato (e ricco) mondo cooperativo, dell’impresa sociale, del privato–sociale, negli ultimi anni ha registrato significativi successi sia in termini di occupazione, sia di PIL. Secondo l’ultimo rapporto (in uscita) del Comitato economico e sociale europeo, il numero di lavoratori nell’economia sociale italiana dal 2002 al 2010 è aumentato di circa il 60%, e oggi occupa oltre 2.220.000 persone, contribuendo a circa il 10% del nostro PIL, valori tra i più alti in Europa. E non è poco, se pensiamo che la Fiat occupa, direttamente e con gli indotti, meno del 5% del totale dell’occupazione generata dall’economia sociale italiana”. Aspetti concreti e di particolare significato, che aprono la conoscenza di scenari sconosciuti a molti. La BCC di Marcon - Venezia è una cooperativa di credito fondata per svolgere una funzione attiva in quell’economia sociale, quella ripresa dal prof. Bruni, che favorisce l’inclusione e riduce la diseguaglianza, che garantisce attenzione anche alle fasce più deboli della società e ne sostiene le opportunità di partecipazione. La nostra Banca intende perseguire con determinazione la sua missione e vuole fare in modo che il modello cooperativo, espressione coerente del principio di fraternità e delle sue radici cristiane e cattoliche, possa continuare a garantire un contributo fondamentale alla realizzazione di un futuro sostenibile. Il progetto di incontro con i nostri Soci e con la cittadinanza di Marcon del 6 e 7 ottobre ha rappresentato un altro passo nella dimensione cooperativa: ci ha consentito di aprire le nostre porte (la banca aperta), di favorire l’incontro (la piazza, gli eventi), di stimolare le conoscenze (il convegno) e di far conoscere meglio le potenzialità della nostra azione (la solidarietà alle popolazioni terremotate). Il Direttore Generale Massimo Nelti “ Mostra fotografica “STEP BY STEP” “METROPROMENADE” e “STEP BY STEP”: un vero dialogo con il territorio 6 tra terra e laguna Non è facile raccontare “Metropromenade – Una passeggiata nella Città Metropolitana”, i videodiari di viaggio e la mostra "Step by Step - Tracce di un territorio che vive" che ne sono derivati, così prontamente accolte e sostenute dalla Bcc Marcon – Venezia, che ancora una volta ha voluto confermarsi la Banca del Territorio, la più sensibile alla realtà, la più vicina alla gente. Potremmo cominciare raccontando perché ci siamo messi in marcia per fare oltre 150 kilometri a piedi. Lo abbiamo fatto per rallentare, per poter osservare il territorio in cui viviamo con occhi nuovi, come fa il viaggiatore quando arriva in una terra che non conosce. Volevamo essere viaggiatori a casa nostra. Rallentando abbiamo potuto ascoltare per davvero, parlare con tutte le persone che abbiamo incontrato senza fretta, assaporando ogni parola. Lo abbiamo fatto perché questa, per noi, è l'arte di oggi: azzerare le distanze, e trarne vita. Ogni giorno dell'estate appena trascorsa leggevamo sui giornali di questa “Città Metropolitana”, senza sapere bene che cos'è. Sì, in termini “politici” forse, si può – impegnandosi un po' – capire dove “vogliono” andare. Ma il territorio, “quello vero” per così dire, la gente che abita, lavora qui, cresce i propri figli qui, che ne pensa? Come percepisce il luogo in cui vive? Lo ha sentito cambiare? Ha speranze, attese, paure per il domani? E se sì, quali? Così ci siamo messi in marcia, anzi, in passeggiata, per godere di ogni attimo di questa esperienza unica di condivisione un po' umana e un po' artistica. Senza pregiudizi, in tasca solo una domanda, su tutte: "il confine tra i territori è il segno della divisione o un'opportunità di condivisione?" A sentir così spesso parlare della Città Metropolitana ci siamo detti che forse questo rischia di diventare l'ennesimo tentativo di unificare un territorio a tavolino, sulla base di modelli economici e amministrativi, e che noi due parole con chi questo territorio lo vive ogni santo giorno le volevamo proprio fare. E così abbiamo parlato con centinaia di persone, il contadino, il parroco, la maestra, l'impiegato, la studentessa, chiunque acconsentisse ad aprirsi un po' otteneva il nostro più profondo e rispettoso ascolto. E la gente ha voglia di essere ascoltata, non è più abituata. Vuole partecipare, ma confrontandosi con un linguaggio che le appartenga. Siamo partiti in due gruppi di artisti (attori, fotografi, scrittori...), l'uno dai confini della Provincia di Venezia con Treviso e l'altro dai confini della Provincia di Venezia con Padova. In sette giorni abbiamo cal- pestato il suolo di nove comuni: Roncade, Quarto d'Altino, Marcon, Mogliano Veneto, Stra, Santa Maria di Sala, Noale, Scorzè, e Venezia. Giunti in centro storico a Venezia, la cosa che ci è venuta più naturale da fotografare, dopo tutto questo cammino, è stato proprio... il nostro passo! L'artista Davide Gasparetti ha scattato fotografie dall'alto verso il basso inquadrando circa un metro di terreno. Perché proprio quel metro, però? Perché quel metro riportava una qualche traccia d'identità di quel territorio. Così, in maniera spontanea, è nata la mostra "Step by Step - Tracce di un territorio che vive". Come segno di un auspicio d'apertura di Venezia al suo territorio di Terraferma, abbiamo concepito un allestimento fotografico che partendo da Piazza San Marco giungesse a Piazzale Roma e alla Stazione di Santa Lucia, i due modi per lasciare (e, certo, arrivare a) Venezia e andare a conoscere la futura - pare - area metropolitana. Un auspicio, poiché il brand Venezia, fortissimo all'estero e nel resto d'Italia, non è forse così compreso e accolto dal suo territorio di Terraferma. Il rapporto, ci è parso parlando con la gente, è in qualche modo da ricostruire. La risposta alla domanda sul senso del confine che abbiamo compreso è che a tutti sono ben chiare le differenze di identità tra territorio e territorio, ma pochi sanno di avere molto in comune, in particolare la preoccupazione per questa nostra terra sempre più cementificata, la voglia di ritrovare un contatto autentico con la natura, la volontà di impegnarsi per il benessere dei giovani, e non solo dei propri figli. Noi pensiamo che un territorio si unifichi a partire da questo tipo di cultura. La conoscenza che questa "Metropromenade" ci ha regalato è ricca e variegata, e ci ha fatto proprio bene confrontarci con gli altri per capire meglio chi siamo e, a volte, rimanere stupiti: lo sapevate, solo a titolo di esempio, che agli occhi della comunità cinese il famoso "nordest che produce" è un insieme di persone un po' pigre perché non lavorano il sabato e la domenica e ad ogni estate si concedono una vacanza? Ci siamo fatti una gran risata quando lo abbiamo sentito dire da una ragazza cinese che lavora in un bar tra Mogliano e Marcon. Poi ci abbiamo riflettuto su... Lavanderia Nordest – www.lavanderianordest.it, [email protected], facebook Lavanderia Nordest, twitter Lavanderia_NE tra terra e laguna 7 Economia Sociale Convegno “La Buona eConomia è di Casa” 8 tra terra e laguna La Buona eConomia è di Casa, questo il titolo del convegno tenuto nella due giorni della Banca di Credito Cooperativo di Marcon-Venezia in occasione dell’Anno Internazionale della Cooperazione. La Banca, nel quadro complessivo delle iniziative in programma, ha voluto offrire un’occasione di riflessione culturale sul ruolo del credito cooperativo oggi. Lo ha fatto a partire da un titolo volutamente provocatorio nel pieno di una crisi economica e finanziaria di dimensioni globali: “la Buona eConomia è di Casa”. Al tavolo il prof. Alberto Lanzavecchia, giovane ricercatore in Finanza aziendale all'Università di Padova moderato dal dott. Maurizio Padovan, giovane marconese, direttore del Centro di Ricerca e Formazione dedicato a Giuseppe Toniolo, un padre fondatore dell’esperienza cooperativa veneta. Sono seguite le testimonianze sulle esperienze di cooperative scolastiche promosse dalle banche di Credito Cooperativo del Vicentino e del progetto “Scuolainvolo” che ha visto tra i protagonisti i ragazzi delle Scuole Medie Inferiori di Marcon. Riscoprire la funzione storica della banca quale leva dello sviluppo locale. Questa è stata la traccia tematica del convegno, solo in apparenza scontata. La crisi finanziaria ha messo in luce come talvolta le banche abbiano tradito le finalità originarie. Da quelle finalità è utile ripartire, quelle che hanno fatto nascere anche a Marcon un servizio teso esplicitamente allo sviluppo di un territorio, che non aveva i mezzi per far fronte alle sfide della modernità. Economia, Comunità e Territorio sono aspetti di una stessa realtà e insieme disegnano lo sviluppo di un contesto abitativo. È necessario ricostruire una sana alleanza territoriale dove maturare la consapevolezza di un “noi” superiore alla somma delle parti, di un “noi” capace di rafforzarsi nelle difficoltà, di un “noi” attento agli ultimi, il metro vero su cui si misura una società fraterna e solidale. Apparentemente queste riflessioni centrano poco e nulla con la fredda logica dei numeri ma sono il tratto distintivo della grande tradizione del credito cooperativo. Ogni tradizione, anche se gloriosa, ha il dovere di rigenerarsi di giorno in giorno, di trovare nel quotidiano che viene nuovi stimoli e nuove strategie. Oggi la sfida è pesante: una crescente insicurezza economica e sociale rende vulnerabili molte famiglie, storicamente estranee al circuito della povertà. Quale allora il ruolo della banca quando siamo tutti più poveri? La domanda si fa meno banale e certamente più impegnativa. La domanda impone una risposta chiara e decisa. La domanda non ammette alcuna proroga. Rispondere significa ritrovare le virtù di una terra generosa e laboriosa, recuperare il valore del risparmio, primo anello della catena virtuosa dello sviluppo. Riaffermare l’uso sano del denaro che genera ricchezza solo quando impiegato in processi di investimento. Non sono stati forse questi due i tratti distintivi del territorio? Grande capacità di risparmio e grande intraprendenza? Oggi, invece, pare abbiano lasciato il passo alla logica del consumo fine a sé stesso, che non genera nuova cultura imprenditoriale e rende vulnerabili le famiglie di fronte alle occasioni difficili della vita. “La Buona eConomia è di Casa” è un invito a riscoprire l’economia domestica, il ruolo del risparmio, la finalità buona del prestito. È un modo per rispondere al carisma fondativo dell’esperienza del credito cooperativo. Ogni carisma tende a farsi istituzione e ogni istituzione è una macchina complessa che corre sempre il rischio di sottomettere lo scopo al meccanismo. È importante averne la consapevolezza per poter disegnare una nuova stagione di impegno e di crescita economica e comunitaria. Nel volgere dell’incontro il prof. Lanzavecchia ha voluto chiudere con una citazione di Antoine-Marie-Roger de Saint-Exupéry (il Piccolo principe, capitolo IV) che sentiamo di fare nostra: I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: "Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?" Ma vi domandano: "Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?" Allora soltanto credono di conoscerlo. Maurizio Padovan Centro di Ricerca e Formazione Giuseppe Toniolo tra terra e laguna 9 Cooperazione Grazie Marcon ! Era un’occasione da non perdere Sabato 6 e domenica 7 ottobre si è svolta a Marcon, in provincia di Venezia, la Festa del Socio della locale BCC e nell’ambito della manifestazione è stata organizzata la raccolta fondi da destinare alle aree colpite dal sisma del 20 e 29 maggio. Fra le numerose iniziative, un triangolare di calcio al quale sono state invitate 3 selezioni, una composta da VIP tra cui ex calciatori professionisti, la selezione ospitante composta da colleghi della BCC di Marcon-Venezia, e i rappresentanti delle BCC che operano in zone terremotate. La voglia di dimostrare che l’Emilia c’è e ha voglia di “aiutarsi” è stata troppo grande! L’emiliano poi davanti alla tavola e al pallone fatica a stare fermo..se poi ci sono entrambi gli ingredienti, ecco che arruolare 15 “calciatori” non è difficile neanche tra i bancari!! L’invito prevedeva arrivo per le 13 e pranzo pronto!! ..Non si poteva rinunciare E così, in un sabato mattina quasi estivo si è partiti alla volta di Marcon. Il solito gruppo di ritardatari fa aspettare il grosso della ciurma. Sono quelli di Banca Centro Emilia, che a proposito di terremoto l’epicentro l’hanno visto dalla finestra di casa!! “Abbiamo voluto visitare i dintorni”.. così si sono giustificati.. Dopo un pranzo da sagra paesana, non proprio da sportivi pre-gara, gentilmente offerto dagli amici di Marcon, ci avviciniamo agli spogliatoi. Per i 15 calciatori e il mister la partita di calcio si vede che è un’abitudine, invece l’emozione più grande arriva quando gli organizzatori mostrano un pallone e un pennarello dicendo: “ci vogliono le firme di tutti!” e qui ci rendiamo conto che stiamo facendo qualcosa di importante.. Nel riscaldamento si ride e si scherza controllando con la coda dell’occhio il riscaldamento degli avversari. Presenti i vertici della Federazione Bolognese e i vertici di Banca Centro Emilia, il Presidente Accorsi e il Direttore Govoni che hanno portato i saluti e il ringraziamento degli Istituti Emiliani invitati. Poi la partita comincia e tutti ci tengono a fare un buon risultato! Il cospicuo gruppo di Emil Banca, oltre al mister vanta anche giocatori di livello tra il centrocampo e l’attacco, il gruppo di Banca Centro Emilia presenta, tra gli altri il portiere, figura importante in questo tipo di incontri, che rigori a parte potrà dire alla fine di aver preso solo un gol e da un ex Chelsea !!! Presente anche un collega di Iccrea Banca Impresa di Bologna. Le partite sono state gradevoli ed equilibrate ed hanno divertito il pubblico presente. Al termine del triangolare sono stati messi all’asta i palloni e le magliette celebrative dell’evento firmati dai calciatori più e meno famosi intervenuti. Dopo le fatiche sportive di nuovo allo stand gastronomico con grigliata mista, crostate e buon vino. Ancora grazie Marcon: era un’occasione da non perdere! 10 tra terra e laguna Banca Centro Emilia BCC Iccrea Banca Impresa - Emilbanca BCC tra terra e laguna 11 Socialità 12 tra terra e laguna tra terra e laguna 13 Associazioni in piazza 14 tra terra e laguna tra terra e laguna 15 Associazioni in piazza 16 tra terra e laguna tra terra e laguna 17 Il volo in mongolfiera Intervista ad Alberto Melis Associazione Voloinmongolfiera Da che parte cominciamo? Incomincio dalla fine, dal pomeriggio del giorno sette di ottobre, per procedere a ritroso lungo un percorso meraviglioso che si chiama scuola pubblica, Banca di Credito Cooperativo di Marcon-Venezia, voglia di cooperare, curiosità verso le cose, gente che ci crede. Quel pomeriggio, complice un vento forte e turbolento che non avrebbe mai fatto volare una mongolfiera, si è deciso di “riparare” il volo delle mongolfiere dietro il tendone della ristorazione. Quel luogo, per quanto abbastanza ampio, era pieno di gente, ragazzi, famiglie, insegnanti, curiosi. Era così stipato che si faceva fatica a trovare uno spazio per il volo delle mongolfiere costruite dai ragazzi durante i laboratori di aerostatica sviluppati a scuola nei giorni precedenti. C’erano i ragazzi che, coordinati dai loro insegnanti, hanno suonato come una vera orchestra, vero esempio di cooperazione nel campo musicale. E poi le mongolfiere hanno volato? Voli brevi e tormentati dal vento, ma hanno volato assieme all’entusiasmo della gente. Hanno volato perché i ragazzi le hanno costruite a regola, cooperando tra aerostieri, meteorologi, decoratori e giornalisti. É stato difficile organizzare i laboratori con i ragazzi? Questo percorso è incominciato con la riunione del 18 settembre presso la scuola Malipiero tra gli insegnanti, noi dell’Associazione Voloinmongolfiera e la Direzione del Credito Cooperativo di Marcon-Venezia nella quale viene presentato un progetto didattico che molto si avvicina al concetto di cooperazione promosso dalla Banca. Gli insegnanti colgono al volo subito e garantiscono la loro piena collaborazione. Venti giorni dopo i ragazzi della scuola Malipiero di Marcon, dietro al tendone della ristorazione fanno vedere alla cittadinanza cosa si riesce a fare in tempi brevi ma con l’entusiasmo e la preparazione fornita dalla scuola. Per noi dell’Associazione è stato davvero un percorso straordinario e splendido, una vera esperienza di cooperazione anche per noi. 18 tra terra e laguna Alberto Melis Associazione Voloinmongolfiera Scuolainvolo Parola alla professoressa Angela Maesano della scuola Malipiero Costruire una mongolfiera? In due ore? A scuola? L’idea è stata stimolante sia per i ragazzi che per gli insegnanti; una sfida tra classi, una sfida con il tempo a disposizione ma anche la convinzione che la realizzazione della mongolfiera fosse un obiettivo che doveva essere raggiunto. Ne è nata una collaborazione cui tutti hanno dato quello che hanno potuto: idee, operatività, ricerca, creatività, bisogno di comunicare e condividere. Durante la realizzazione dell’opera si è passati dallo scetticismo all’incredulità e poi dalla sorpresa all’entusiasmo … tanto ma tanto entusiasmo che ha coinvolto anche docenti e ragazzi non direttamente interessati. C’era il gruppo dei metereologi che ha studiato le caratteristiche e le variabili dei venti, quello degli aerostieri impegnati nella costruzione pratica della mongolfiera, i decoratori a caccia di un’immagine vincente per personalizzare il lavoro e infine i giornalisti impegnati a descrivere e compilare un vero articolo per il giornale della Banca. Sotto la guida di Alberto Melis le cinque classi hanno lavorato con attenzione e, se avessero potuto, avrebbero anche soffiato per fare alzare la loro mongolfiera più in alto possibile. Commenta la Professoressa D’Este: ”Sono apprezzabili tutte le attività che si propongono in un contesto che esula dal solo insegnamento: nella scuola i ragazzi hanno bisogno di molteplici stimoli per sviluppare e approfondire la conoscenza anche in settori non direttamente riconducibili alle discipline scolastiche”. Grazie quindi a tutti coloro che ci aiutano in questo percorso di formazione. Prof.ssa Angela Maesano Istituto Comprensivo Malipiero tra terra e laguna 19 Cooperazione Scuolainvolo con la BCC Marcon-Venezia “ I ragazzi di 3a media dell‘ I.C. Malipiero cooperano per la costruzione di una mongolfiera in un progetto promosso dalla BCC di Marcon-Venezia. “ 20 tra terra e laguna La scuola è appena iniziata e tutte le classi 3a della secondaria dell’I.C. Malipiero sono state coinvolte in un progetto promosso dalla BCC Marcon-Venezia: creare una piccola mongolfiera per poi partecipare all’evento “Cooperativamente, un territorio per capitale per sviluppare” che si terrà il 6 e il 7 Ottobre a Marcon. Il pomeriggio di giovedì 27 Settembre i ragazzi della 3aD si sono riuniti nell’aula di tecnica, tutti curiosi di iniziare una insolita attività. Due esperti, il signor Alberto e la signora Wanda, hanno raccontato in breve come, da chi e quando è stata inventata la mongolfiera. Hanno parlato dei materiali con cui può essere costruita, di come viene alzata da terra in modo naturale riscaldando l’aria. Il signor Alberto, pilota di mongolfiere, ha sottolineato che è il vento che la trasporta nella direzione in cui soffia e quindi il volo è sempre un’avventura. La signora Stefania, impiegata della banca, ha invece spiegato come si svolgerà l’evento finale “Cooperativamente” e ha ricordato che si può cominciare a cooperare dai banchi di scuola. Dopodichè gli studenti sono stati divisi in quattro gruppi: giornalisti, decoratori, aerostieri e meteorologi. Ed è iniziata così la loro avventura. Il gruppo dei decoratori, riuniti attorno ad un tavolo, dopo varie proposte e qualche discussione, hanno deciso di disegnare una mano che regge una mongolfiera molto colorata, all’interno del cesto un orsetto con tanto di cappellino e maglietta, simbolo dell’associazione “Voloinmongolfiera”. I meteorologi nel frattempo, scesi nel cortile della scuola hanno risposto ad una serie di domande poste loro dall’esperto. Hanno calcolato, con qualche difficoltà e molte risate, la direzione e la velocità del vento con soltanto un metro ed un cronometro a loro disposizione, lanciando in aria una fogliolina raccolta da terra. Gli aerostieri invece, per creare il palloncino della mongolfiera, avevano a disposizione sei spicchi, di un materiale leggero chiamato “catene”, colorato di blu, rosso e giallo. Per fissarli l’uno all’altro hanno utilizzato dello scotch di vari colori. L’ultimo spicchio che hanno attaccato era quello decorato dagli artisti. Infine con un punteruolo hanno fatto dei buchi per far passare le griglie, che fissano il cestino al pallone. I giornalisti, oltre ad assistere all’attività dei vari gruppi, hanno anche intervistato alcuni compagni e scattato delle fotografie per poter scrivere l’articolo. Per finire, tutti i gruppi si sono riuniti nell’atrio superiore della scuola per un primo collaudo della mongolfiera, che è stata gonfiata con un ventilatore in modo da individuare eventuali fori. L’entusiasmo è stato generale. “E’ stato divertente”, “Grazie a questa esperienza abbiamo provato a cooperare, ad aiutarci l’un l’altro, ed abbiamo dimostrato di essere in grado di farlo!” “Siamo soddisfatti, perchè lavorando insieme siamo riusciti a costruire una bella mongolfiera!”. Questi i commenti dei ragazzi di 3a D. Classe 3aD dell’Istituto Comprensivo Malipiero di Marcon Vincitrice Concorso “Scuolainvolo” Cooperazione Centro Emilia Terremoto 2012 Centro Emilia Terremoto 2012 è una società di scopo, nata per la costruzione del Polo Scolastico di Corporeno. Tale opera rappresenta una struttura scolastica definitiva. Si sviluppa all’interno di un’area di superficie di oltre 15.000 mq. e comprende Scuole Elementari, Scuole Medie Inferiori, l’area di refezione ed un centro per le attività sportive. L’area edificata è pari a 6.200 mq. La scelta di attivare questo progetto: - nasce dalla rinuncia a soluzioni provvisorie e temporanee (container), costose e non “ammortizzabili” nel tempo; - ha implicato il ricorso a soluzioni ad elevatissimo contenuto tecnologico e impiantistico,in grado di garantire la disponibilità dei manufatti in tempi molto brevi, garantendone i necessari livelli qualitativi e di affidabilità; - ha permesso di rivedere la programmazione dell'edilizia scolastica ed il piano delle opere pubbliche non solo alla luce dell’evento sismico, ma anche adeguandola allo sviluppo urbanistico e tenendo conto della contiguità territoriale di Corporeno con Cento capoluogo. Breve premessa al progetto: i traumi cagionati dagli eventi sismici di maggio ad ognuno di noi, alle famiglie, alle imprese, al patrimonio infrastrutturale, artistico, religioso e culturale sono ancora troppo vivi nelle nostre coscienze perché ci si soffermi ancora a lungo sull’argomento. Tra i settori più colpiti, emerge in tutta la sua gravità la situazione delle scuole centesi, molte delle quali presentano gradi di inagibilità che richiedono tempi lunghi per la ristrutturazione ed il pieno adeguamento funzionale e di sicurezza. Di fronte a problemi così gravi che coinvolgono i nostri figli, è ora che l’intera Comunità reagisca, determinata e coesa, per realizzare la rinascita e la ricostruzione. Per dare il loro concreto contributo in tal senso, alcuni Cittadini, titolari di imprese del territorio interessate dal sisma, hanno dato vita ad una organizzazione in grado di partecipare allo sforzo di rinascita della città. E’ nata così CENTRO EMILIA TERREMOTO 2012 S.r.l. che, interessata alla costruzione del complesso scolastico di Corporeno, si propone come obiettivo primario di andare “a settembre tutti a scuola” i nostri figli, terremoti nonostante. Il problema delle scuole è centrale nella nostra vita sociale e merita almeno le stesse premure dedicate alle case ed alle fabbriche colpite dal terremoto. Sono infatti proprio casa, scuola e lavoro le componenti essenziali da cui dipendono fortuna, progresso e benessere di un territorio, mancando le quali la condanna al declino è inevitabile. L’infrastruttura in costruzione nella frazione di Corporeno, di notevole capienza (500-700 alunni), sarà in grado di sopperire alle necessità sia della frazione sia del Capoluogo. Nel territorio del Comune di Cento, tra le più gravi conseguenze dei terremoti del 20 e del 29 maggio 2012, si lamentano danni gravissimi subiti dal patrimonio immobiliare pubblico adibito ad uso scolastico ed ai servizi per la prima infanzia. Testo dell'articolo liberamente estratto dal sito: www.asettembresivaascuola.it Il Consiglio di Amministrazione della BCC Marcon-Venezia ha deciso di orientare su questa opera le somme raccolte a favore del terremoto in Emilia per le sue caratteristiche di innovazione costruttiva e organizzativa, la sostenibilità ambientale delle soluzioni adottate e per la valenza simbolica di investimento sul futuro tramite i giovani. Il giorno 28 ottobre u.s il Presidente Paolo Ceolin con il Direttore Massimo Nelti ed il Vicedirettore Nicola Bernardi hanno partecipato all’inaugurazione del polo scolastico che è stato completato nei tempi previsti. La somma di 12.855 Euro raccolti nel corso della manifestazione Cooperativamente 2012 è stata consegnata al Comitato CET5.9 e contribuirà a sostenere le spese per l’attrezzatura scolastica di questa opera. tra terra e laguna 21 Cultura Concerto di chiusura Coro Filarmonico Veneto e Orchestra Regionale Filarmonia Veneta 22 tra terra e laguna Domenica 7 ottobre è stata per noi tutti una giornata importante: era il giorno del debutto fissato del Requiem di W. A. Mozart. Siamo scesi dal pullman, chiacchierando come facciamo di solito, anche se ognuno di noi aveva il pensiero al concerto, al magnifico Requiem che ormai è nella nostra testa, nella nostra bocca e soprattutto nel nostro cuore da settimane e settimane. Infatti la preparazione è durata almeno 3 mesi nei quali per due volte alla settimana siamo stati impegnati in prove lunghe e intense, in meticolose ricerche timbriche, in estenuanti ripetizioni di frasi musicali, alla ricerca di una preparazione il più possibile completa e sicura. Qui a Marcon siamo stati ospiti tante altre volte, conosciamo la generosità del pubblico che ci segue e che ci accoglie sempre con favore, sappiamo che questo nostro concerto chiude una due giorni di grandi ed importanti festeggiamenti, ma tutti desideriamo dare il massimo in questa performance perché nessuno, ma proprio nessuno torni a casa deluso, senza aver provato i sentimenti e le emozioni che la musica ed in particolare questo ultimo lavoro di Mozart sa dare. L'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta è già nella Chiesa: stanno provando da almeno 3 ore. Noi ci schieriamo ai nostri posti: bassi e tenori dietro, soprani e contralti davanti. Il Maestro, sudato, è estremamente concentrato con i suoi cento (non cinque) sensi tutti all'erta. Le prove richiedono attenzione, dobbiamo ricordare durante l'esecuzione quello che il Maestro ci ha detto nei mesi di preparazione e che ci dice anche nella prova con l'orchestra: qui piano, qui bisogna assolutamente guardarlo, qui la voce è leggera, in questo passaggio deve essere scura, qui bisogna prestare attenzione alla pronuncia del latino, qui.... e naturalmente la tensione cresce. L'acustica della Chiesa è un po' difficile, forse però con il pubblico la risonanza sarà più morbida. Comincia ad entrare gente, ma il Maestro vuole ancora risentire un pezzo, mettere a posto l'inizio di una battuta, sentire il colore di quella chiusura; anche lui, come sempre vuole il meglio e lo cerca con tenacia e generosità senza mai risparmiarsi. Basta è finito il tempo della prova! Ci ritiriamo per prepararci all'esibizione: siamo molto tesi, vestendoci parliamo poco, lo stretto necessario, e poi attendiamo con trepidazione, a volte con nervosismo, che ci venga dato il via per entrare. Qualcuno si riguarda la parte, i solisti Maria Taytakova, Chiara Brunello, Petr Nekoranec ed Enrico Rinaldo si scal- dano la voce, gli orchestrali preparano i propri strumenti. E' una atmosfera sospesa, come di attesa di qualcosa che darà il senso a tutto il lavoro che abbiamo fatto. E' giunto il momento, entriamo, il pubblico ci accoglie con un applauso e noi giriamo su di loro lo sguardo e.....dimentichiamo. Dimentichiamo la fatica occorsa per imparare qualcosa che a volte è difficile e ci sembra impossibile da memorizzare, dimentichiamo le prove lunghe, ripetitive, a volte estenuanti per raggiungere proprio quel particolare tipo di suono richiesto, dimentichiamo la frustrazione che a volte ci prende e guardiamo il Maestro che, con la bacchetta alzata, passa veloce lo sguardo su tutti noi, ci parla con gli occhi e ci dice "Seguitemi, andiamo". E noi lo seguiamo per entrare nel fiume della musica e farci trasportare dalla sua precisa direzione che non lascia alcuno spazio al caso o alla improvvisazione. Ed ecco il Requiem che si snoda lento: e noi cantiamo forte, e noi cantiamo struggente e commovente come deve essere, e noi cantiamo... Non sentiamo il caldo, il sudore che a volte cola dal viso e scivola sul collo, cantiamo mettendoci dentro il sentimento senza più vedere il pubblico, ma seguendo solo gli attacchi e la direzione del Maestro. Alla fine gli applausi scroscianti e il pubblico in piedi ci distolgono quasi da un sogno in cui eravamo dentro, e allora TUTTI NOI esaliamo un respiro sottile di sollievo, di gioia, di soddisfazione per essere riusciti ancora una volta, Maestro, solisti, Orchestra e anche noi coristi, a suscitare emozioni, a far ritrovare attimi di puro piacere e di commozione e, forse, di pura gioia: sono merce rara e va gustata! Grazie, pubblico di Marcon per aver condiviso con noi ancora una volta questo viaggio e averci regalato una delle più grandi soddisfazioni che possiamo avere! Coro Filarmonico Veneto tra terra e laguna 23