poeti del québec - Edizioni Fili d`aquilone

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poeti del québec - Edizioni Fili d`aquilone
Recensione apparsa su PROGETTO GEUM
www.pregettogeum.org
febbraio 2012
POETI DEL QUÉBEC
(a cura di Viviane Ciampi)
di Marco Ercolani
Nel 1998 era apparsa un’Antologia della poesia contemporanea del Québec, a cura di
Titti Folieri, per Crocetti editore. A distanza di tredici anni possiamo leggere una nuova
e intensa antologia, a cura di Viviane Ciampi, Poeti del Québec, edita nel 2011 dalle
neonate Edizioni Fili d’Aquilone. Scrive la curatrice: «Nella grande fioritura poetica del
Québec (la provincia francofona del Canada) sono state scelte otto voci contemporanee
di spicco, profondamente ancorate al mondo urbano, che nella loro viva esperienza
hanno trovato la consapevolezza di una lingua derivata da lotte e sofferenze subìte in
passato». I poeti antologizzati sono Paul Bélanger, Claudine Bertrand, Nicole Brossard,
Antonio d’Alfonso, Denise Desautels, Louise Dupré, Pierre Ouellet, Élise Turcotte: otto
poeti contemporanei, nati tra il 1943 e il 1957, che, tranne rare eccezioni, sono
sconosciuti al lettore italiano di poesia.
Ogni autore viene introdotto dalla curatrice con una breve nota critica che
delinea la cifra stilistica del poeta, orientandone la lettura con un’interpretazione
limpida e incisiva. Ecco i titoli “suggestivi” delle note: Oltre il velo, per Paul Bélanger;
Un senso all’insensatezza, per Claudine Bertand; Sul bordo rovesciato del vivere, per
Nicole Brossard; Nutrirsi alle radici, per Antonio d’Alfonso; Archeologia dell’intimo,
per Denise Desautels; La pienezza del dire, per Louise Dupré; Fatalità della
deflagrazione, per Pierre Ouellet; Ritratto di una donna con bruma attorno, per Elise
Turcotte.
Dai versi “polisemici e polifonici” di Claude Bélanger alla “poesia sensuale e
incantatoria” di Claudine Bertrand; dalla tessitura “ruvida e sensuale” di Nicole
Brossard alla prosa urticante e drammatica di Antonio d’Alfonso; dalla riflessione
privata e struggente di Denise Desautels alla parola prosciugata e trasgressiva di Louise
Dupré; dai “soprassalti” esplosivi di Pierre Ouellet alle strategie oniriche di Elise
Turcotte: tutto risuona, in questa antologia, di un’immaginazione visionaria e di una
densità realista che attraversa le differenti voci, componendo un caleidoscopio di visioni
e di prospettive, un “ritratto di famiglia nel Québec”, dove sogni ancestrali dell’origine
e diari trasfigurati del dolore quotidiano si alternano all’interno di un tema comune:
l’esilio e l’erranza.
La traduzione di Viviane restituisce alla lingua italiana le giuste vibrazioni di
questa poesia classica e potente:
I nervi soffocati da picchi d’angoscia
imboccano gli alveoli più antichi
la felicità di un istante smarrito
per sempre
gli oggetti perdono
l’intensità: la sedia
astratta non ha più ombra
(Bélanger)
**
Questo invasato ha stordito
il mare con le sue parole
risacca di diffidenza
che ondeggia
nel crepuscolo
ha cavato l’occhio della vocale
alla Buñuel
(Bertrand)
**
Nei libri di Woolf e di Borges
in battito di ciglia
tra Londra e Buenos Aires
una ragazza di tredici anni con gli occhiali tondi si chiederebbe
come far entrare una città
nella camera dove scrive
in che luogo far cominciare la civiltà
la parola d’acqua il numero vertiginoso
(Brossard)
**
Ormai senza geografia, senza patriottismo, senza matriarcato, parliamo le lingue di quelli
e di quelle dall’ascolto acquatico che sanno strisciare sui fondi dell’oceano. Ciò che non
esiste da nessuna parte, ciò che sempre deve inventarsi. Stanotte, il cieco ritrova gli occhi
in questa parola senza eco.
(D’Alfonso)
**
Le parole della fine precipitano
il mistero, il dolore
aprire, aprire, come lo si dice della speranza
ma resistono le tue palpebre
iI giorno resta buio
Il freddo, le lacrime
è lo spavento
nonostante l’azzurro, l’estremo azzurro
di colpo esigo, grido
un po’ di senso al verbo
morire
(Desautels)
**
rigare il nero ancora abbagliante
sopra l’unghia
dove scrivere
scrivere, questo magro
verbo
che riporta l’infinito
ad altezza delle mani
ma una poesia
mai ti salverà
da tutti i libri inutili
(Dupré)
**
Essere l’anima che si attribuisce
a ogni filo d’erba nel vento che
lo curva vento di vita vento di morte dire ad alta
e chiara voce l’immensa foresta che si muove in
ogni foglia il cuore è quell’orecchio
il rumore ovattato delle cose che l’eco scandisce
con colpi che nessuno aspetta
(Ouellet)
**
Mi ricordo
poesie selvagge
non numerose
come piante intrecciate
che nascono
sotto la balconata
le recito
senza muovere le labbra
sott’acqua
la mia pelle è cambiata
non credo ai baci
(Turcotte)
***
Viviane Ciampi, nella sua introduzione, evidenzia lo spirito di questi poeti: «… non si
può evocare la loro poetica se non si confuta subito il luogo comune che dovrebbe fare
del Québec una sorta di specchio della Francia. E perché dovrebbe esserlo? La lingua è
quasi identica, eppure questo dato non deve trarre in inganno. Quel “quasi” sprigiona
colori, asperità, e la lingua medesima si diversifica di continuo». È di quel “quasi” che
ci parla l’avventura di questa antologia, un “quasi” che moltiplica le differenze di una
parola poetica mai uniformata e melodica, ma sempre scossa da una violenza espressiva
perturbante.
Il lettore italiano si accorge di trattare con un materiale inconsueto, dove la
lingua è veicolo di visioni del mondo urbano e interiore non omologate a canoni
espressivi prefissati. Merito dei poeti e della traduttrice-poeta, che calibra tutte le
sfumature e cerca sempre la soluzione espressiva più adeguata alla lingua italiana. I temi
classici della poesia contemporanea – attesa, corpo, amore, tristezza, sogno, rivolta –
inseguono più la tensione sperimentale di Jacques Dupin o di Bernard Noël che non il
nitore classico di Yves Bonnefoy: cioè propongono meno una lezione sull’armonia e
sulla bellezza della parola che le vibrazioni complesse di un lessico imprevedibile delle
passioni umane, palpitante e multiverso.
Leggere questa antologia è un’emozione autentica per il lettore. Non ci resta che
augurare lunga vita alle edizioni “Fili d’Aquilone”, curate da Alessio Brandolini, che
prolungano nel’incanto sempre attuale del libro lo spessore e l’originalità dell’omonima
rivista telematica.
Poeti del Québec, a cura di Viviane Ciampi, Edizioni Fili d’Aquilone, Roma 2011, pagg.
226, euro 15.