Innovazione, scienza, tecnologia, regole e responsabilità. Profili

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Innovazione, scienza, tecnologia, regole e responsabilità. Profili
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
PROGRAMMI DI RICERCA - ANNO 2005
COMPITI E SUDDIVISIONE FONDI TRA LE UNITÀ DI RICERCA
prot. 2005121929
Coordinatore Scientifico
Giovanni COMANDE'
Ateneo
Scuola Sup. di Studi Univ. e Perfezionamento S.Anna di PISA
Titolo della Ricerca
Innovazione, scienza, tecnologia, regole e responsabilità. Profili giuridici ed economici
Finanziamento assegnato
Euro 42.000
Durata
24 Mesi
Obiettivo della Ricerca
L'obiettivo generale dello studio è innanzitutto un'analisi del ruolo della responsabilità civile come meccanismo di allocazione dei
rischi e di incentivazione e deterrenza dei comportamenti sociali rilevanti. Si cercherà quindi di analizzare come l'utilizzo di moduli
risarcitori variamente predisposti possa permettere una corretta gestione del rischio derivante dal progresso tecnologico, e cioè
come la responsabilità civile (in particolar modo, e il diritto privato in generale) possa fungere da strumento di regolazione del
progresso scientifico in un'ottica di protezione degli utenti, dei consumatori e più in generale di tutti i soggetti coinvolti nelle
dinamiche di progresso.
I settori scientifici sui quali si concentrerà l'analisi saranno, in particolare:
a) le biotecnologie (alimenti geneticamente modificati, farmaci e dispositivi medici);
b) l'elettromagnetismo da diffusione tecnologica;
c) le tecnologie digitali avanzate, quali i sistemi Digital Rights Management (DRM), le piattaforme per la gestione automatizzata dei
diritti di riservatezza ed identità personale (ad esempio, la Platform for Privacy Preferences, P3P), i sistemi di Trusted Computing
(TC), architetture informatiche "sicure", il web semantico ed i sistemi ad agenti software;
d) nello specifico, gli strumenti informatici noti come "documento informatico", "firma digitale", "firma elettronica" e "firma
qualificata";
e) il commercio elettronico, con particolare attenzione alle problematiche della privacy e della compressione dell'autonomia
negoziale, nonché del controllo delle comunicazioni indesiderate (spamming).
In una prima fase della ricerca, l'obiettivo generale sarà quello di ricostruire il dibattito scientifico e giuridico sui temi indicati,
attraverso una raccolta complessiva ed una successiva analisi della relativa letteratura scientifica, giuridica, informatica, così da
"fare il punto" sul livello di consapevolezza raggiunto dalle diverse comunità scientifiche sulle implicazioni sociali del progresso
tecnologico, sui rischi a questo riconnessi e sulle possibilità di regolazione dei fenomeni scientifici. Particolare attenzione sarà
dedicata allo studio delle specificità di ogni singolo settore scientifico (es. le relazioni tra linguaggio giuridico e informatico, la
predisposizione di misure cautelative in mancanza di informazioni e dati certi sulla nocività per la salute umana e per l'ambiente di
determinati prodotti e attività, l'armonizzazione internazionale delle normative in tema di "spamming" ecc.).
Successivamente, si procederà all'analisi della letteratura che ha affrontato le implicazioni in termini economici e giuseconomici
delle tecnologie, nonché ad una rassegna di casi-studio che possano aiutare alla costruzione di un quadro completo delle
problematiche in discussione. In ogni fase dello studio si utilizzerà, come è imposto dall'ampiezza dei temi trattati, un approccio
interdisciplinare e comparatistico, così da mettere in luce le implicazioni concrete delle scelte finora compiute dalla comunità
scientifica e dal legislatore che sull'attività di questa è intervenuta, e da mettere a confronto, in vista di una successiva costruzione
positiva, le diverse esperienze nazionali, europee e non. Un'attenzione particolare sarà dedicata alla normativa proveniente
dall'ordinamento comunitario, rispetto al quale si tenterà di chiarire in che modo le diverse scelte compiute dal legislatore (es. soft
law-hard law) hanno influenzato concretamente i risultati delle policies di regolamentazione finora attuate.
Dopo la fase ricostruttiva qui descritta, l'attività di ricerca si indirizzerà su di un tentativo di predisposizione di strumenti giuridici
concreti in grado di guidare l'azione politica nelle situazioni problematiche di sviluppo tecnologico indicate. Gli obiettivi più
specifici che si vorranno ottenere sono i seguenti:
1) mettere la nozione del rischio al centro della responsabilità civile nazionale per mettere in risalto i legami che essa ha con la
solidarietà, da un lato, e con il libero mercato, dall'altro;
2) predisporre un'efficace regolazione dei rischi da sviluppo tecnologico precisando l'interazione tra il regime della responsabilità
dei produttori di potenziali rischi e la prevenzione del loro avveramento, e verificando se ed in che misura la responsabilità civile
risponda in modo efficace alla materializzazione dei rischi contemporanei
3) nel caso in cui la responsabilità civile si dimostri, in base all'analisi precedente, inadeguata a fornire risposte universalmente
efficaci al fine di raggiungere le finalità di protezione volute, proporre risposte istituzionali che permettano una migliore
distribuzione e garanzia dei costi del risarcimento.
Innovazione rispetto allo stato dell'arte nel campo
L'obiettivo principale della ricerca, è quello di predisporre una serie di strumenti giuridici concreti in grado di guidare l'azione
politica in quelle situazioni in cui sono poche le informazioni e i dati certi disponibili in relazione ad una determinata attività, e,
tuttavia, non è opportuno rimandare la predisposizione di misure cautelative.
Diversi sono i settori scientifici prescelti come campo di indagine della ricerca: il settore delle biotecnologie (alimenti
geneticamente modificati, farmaci e dispositivi medici); del c.d. inquinamento elettromagnetico; delle tecnologie digitali avanzate,
quali i sistemi Digital Rights Management (DRM), le piattaforme per la gestione automatizzata dei diritti di riservatezza ed identità
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personale (ad esempio, la Platform for Privacy Preferences, P3P), i sistemi di Trusted Computing (TC), architetture informatiche
"sicure", il web semantico ed i sistemi ad agenti software; gli strumenti informatici noti come "documento informatico", "firma
digitale", "firma elettronica" e "firma qualificata"; la tutela del consumatore nel contesto più ampio del commercio elettronico.
E' evidente, infatti, come la salute, l'ambiente e la riservatezza, in quanto espressioni, in diversi modi, della tutela della dignità
umana in generale, nelle sue molteplici manifestazioni, richiedano un elevato livello di tutela e protezione proprio in riferimento a
quelle situazioni di incertezza in cui non è determinabile a priori l'eventuale grado di compromissione di questi diritti fondamentali.
Nell'ambito delle biotecnologie stiamo assistendo ad un'accesa disputa, in particolar modo, relativamente agli organismi
geneticamente modificati, sia per quanto concerne la loro produzione, che per quanto concerne il loro commercio. Forte è infatti il
sospetto che gli interessi economici delle grandi multinazionali che gestiscono tale settore, inducano ad una certa superficialità
nella sperimentazione di tali prodotti per quanto riguarda gli effetti a lungo termine sulla salute umana e sulla biodiversità. Per
questo motivo, l'atteggiamento, volutamente precauzionale, assunto dalla UE nella disciplina degli OGM è stato interpretato in seno
all'OMC, come una misura protezionistica volta ad ostacolare il commercio dei prodotti provenienti dai Paesi esportatori di OGM
(USA, Canada, Argentina), dando luogo a duri scontri con i paesi aderenti alla WTO.
I rischi connessi all'esposizione al c.d. elettrosmog, ugualmente, crescono con il moltiplicarsi delle fonti artificiali di produzione di
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Mentre sono ancora quasi completamente sconosciuti gli effetti delle radiofrequenze e
microonde provenienti dagli impianti di telefonia mobile e cellulare, non è certo incoraggiante l'inserimento dei campi a bassa
frequenza, provenienti dalle linee elettriche alternate, fra i possibili cancerogeni umani (classe 2B), da parte dell' l'Agenzia
Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel 2001.
Innanzi tutto, sarà necessario procedere, in base alle conoscenze scientifiche attuali, all'identificazione e catalogazione dei rischi
conoscibili e dei rischi realmente incerti. Non si può escludere, infatti, che alcune difficoltà di previsione odierne circa gli effetti a
lungo termine dell'esposizione a campi elettromagnetici, siano dovuti ad errori di approccio o limiti intrinseci degli studi condotti in
materia e che dunque non tutti i rischi siano realmente incerti.
In secondo luogo, bisognerà procedere ad un sistema di gestione delle informazioni acquisite per informare correttamente e in modo
completo la popolazione sui rischi connessi all'esposizione ai campi elettromagnetici, radiofrequenze e microonde.
Infatti, solo informando adeguatamente l'opinione pubblica, man mano che si raggiungono nuove conoscenze scientifiche, attraverso
la prospettazione di un possibile fattore di rischio per la salute, si eviteranno esposizioni inconsapevoli e dunque inutili allarmismi,
qualora il rischio ipotizzato si dovesse realmente realizzare. In tal modo, si riuscirebbe, inoltre, a tenere sotto controllo l'eventuale
impatto sulla sanità pubblica che potrebbe avere un effetto a lungo termine.
Il Progetto intende inoltre individuare, sempre attraverso il metodo interdisciplinare della comparazione e dell'analisi economica, il
nuovo ruolo che la responsabilità civile si troverebbe a svolgere nel contesto delle tecnologie digitali avanzate quali i sistemi Digital
Rights Management (DRM), le piattaforme per la gestione automatizzata dei diritti di riservatezza ed identità personale (ad esempio,
la Platform for Privacy Preferences, P3P), i sistemi di Trusted Computing (TC), architetture informatiche "sicure", il web semantico
ed i sistemi ad agenti software. In particolare sarà interessante approfondire le peculiarità del contratto digitale, per capire
analogie e differenze rispetto a quello tradizionale.
Inoltre, in riferimento alle recenti modifiche normative in materia di documento informatico, firma digitale, firma elettronica e firma
qualificata, il Progetto di Ricerca intende dare una prima risposta ai numerosi interrogativi nascenti dal diritto in fieri, dopo
un'approfondita ricognizione dei vari orientamenti interpretativi e dottrinali in materia. In particolare, si intende prendere in
considerazione la responsabilità dei certificatori, in quanto si tratta di una figura sinora singolarmente trascurata dagli studiosi, che
rappresenta una figura speciale di responsabilità, riconducibile, per le sue peculiarità, nell'area della responsabilità da affidamento.
Infine si svolgerà un'analisi dei riflessi socio-giuridici dell'innovazione tecnologica nel commercio elettronico in relazione alla
violazione della privacy e alla compromissione dell'autonomia negoziale susseguenti all'invio di e-mail aventi contenuto
commerciale, che non siano state preventivamente sollecitate (c.d. spam).
La regolamentazione di questo aspetto è funzionale al perseguimento di obiettivi di natura economica e sociale e soprattutto di
tutela della riservatezza che, nel rispetto dei principi del trattato UE, in quanto diritto fondamentale, non può essere lasciata
all'arbitrio del mercato.
In questo ambito la scelta tra l'armonizzazione massima o minima è di fondamentale importanza come dimostrato dalle differenti
opzioni legislative della direttiva 97/7 sulle vendite a distanza e dalla direttiva 2002/65 sui servizi finanziari online.
Inoltre, va rilevato che per il c.d spamming, la scelta tra un modello opt-in e opt-out non è l'unico strumento adeguato a garantire un
elevato livello di protezione del consumatore dalle vendite aggressive nel mercato unico.
Sotto il profilo della responsabilità verrà analizzata l'efficacia dell'uso di schemi propri della responsabilità civile come risposta alle
invasioni della sfera della privacy prodotte dall'invio di informazioni indesiderate, in relazione alle funzioni proprie dell'apparato
risarcitorio. Si prenderanno le mosse dalla direttiva 2002/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 settembre 2002,
concernente la commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori, in relazione alla tutela del consumatore come
persona, con particolare riguardo alla protezione della privacy da comunicazioni indesiderate. Tra le altre fonti citiamo la direttiva
2002/58/CE e il nuovo Codice sulla privacy (D.Lgs. 196/2003). Nella prospettiva della regolamentazione la scelta tra normative più
o meno rigide e l'effettività delle stesse andrà confrontata con il ruolo crescente dei codici di condotta e dell'autoregolamentazione,
senza trascurare le implicazioni giuridiche delle possibili difese tecnologiche.
Criteri di verificabilità
L'attività di ricerca si propone di produrre, in itinere e alla sua conclusione, materiale scientifico, con riferimento sia al contesto
nazionale, sia al contesto internazionale.
I risultati della ricerca effettuata saranno quindi oggetto di pubblicazioni di saggi individuali, monografie, raccolte collettanee di
elaborati in lingua italiana e straniera, note a sentenze, opere che raccoglieranno i risultati in un'ottica di analisi comparata e
interdisciplinare.
Le unità di ricerca intendono inoltre coinvolgere la comunità scientifica italiana ed europea attraverso l'organizzazione di seminari,
convegni, tavole rotonde, workshop e di altri momenti di confronto e di riflessione, nonché di condivisione dei risultati raggiunti
attraverso la ricerca.
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Elenco delle Unità di Ricerca
Sede dell'Unità
Scuola Sup. di Studi Univ. e Perfezionamento S.Anna di PISA
Responsabile Scientifico
Giovanni COMANDE'
Finanziamento assegnato
Euro 16.100
Compito dell'Unità
L'obiettivo della unità è verificare l'impatto delle regole di responsabilità civile sui nuovi rischi derivanti dall'innovazione
tecnologica e scientifica. È noto il ruolo sempre più centrale assunto, nell'ambito della disciplina della responsabilità, dalla sua
funzione di strumento di regolazione sociale. Solo ultimamente, tuttavia, sta emergendo nella letteratura giuridica la consapevolezza
delle carenze di tale normativa in relazione alle sfide, opportunità (ed ai pericoli) delle nuove tecnologie e delle evoluzioni
scientifiche. Sovente, inoltre, ci si pone il problema dell'esistenza di una dicotomia tra il risarcimento del danno alla persona e lo
sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, che sarebbe frenato dal primo e, ancor di più, dall'utilizzo del principio di
precauzione. Scopo della ricerca, dunque, è anche lo studio di eventuali percorsi per il superamento di tale contrasto.Questa Unità
di Ricerca cercherà di verificare se siano fondate le critiche elaborate da alcuni, centrate sull'accusa di non tenere in
considerazione i potenziali effetti positivi delle nuove tecnologie, assumendo l'inesistenza di alcun costo opportunità nonché di alcun
costo legato alla limitazione del diritto all'innovazione.
In sintesi, il compito specifico di quest'Unità di Ricerca sarà quello di individuare gli strumenti giuridici idonei ad orientare le
soluzioni giuridiche laddove, come nell'esposizione a campi elettromagnetici o il consumo di alimenti geneticamente modificati o la
produzione di farmaci e dispositivi medici, sono poche le informazioni e i dati certi disponibili sulla nocività per la salute umana. In
tutti questi casi, nonostante la scarsità di dati scientifici certi disponibili, si rende necessaria nondimeno la predisposizione di
misure cautelative, posta l'assoluta inefficienza ed insufficienza dei rimedi tradizionali, esclusivamente risarcitori.
Sede dell'Unità
Università degli Studi di TRENTO
Responsabile Scientifico
Giovanni PASCUZZI
Finanziamento assegnato
Euro 15.100
Compito dell'Unità
Nell'ambito della scienza informatica, le frontiere di ricerca più promettenti guardano alla creazione di un ambiente computazionale
ove gran parte dei compiti oggi svolti dal fruitore umano saranno "delegati" a sistemi hardware e software.
Rientrano in questo orizzonte le tecnologie - già in fase di sperimentazione o, addirittura, di utilizzo - finalizzate al controllo ed alla
"gestione dei diritti" sui beni digitali: si pensi ai sistemi di Digital Rights Management (DRM), alle piattaforme per la gestione
automatizzata dei diritti di riservatezza ed identità personale (ad esempio, la Platform for Privacy Preferences, P3P), nonché ai
sistemi di Trusted Computing (TC), architetture informatiche "sicure". Lo studio e l'implementazione di queste tecnologie avanzate si
intrecciano con lo sviluppo di altri strumenti innovativi: il web semantico ed i sistemi ad agenti software.
Il web semantico, evoluzione del web "tradizionale", fornisce nuove possibilità di organizzazione e di condivisione delle
informazioni, che vengono strutturate in modo da essere facilmente rielaborate dalle macchine su scala globale, e quindi facilmente
condivisibili per una pluralità di scopi.
L'implementazione del web semantico consentirebbe di trasformare tutto il web in un'immensa, potente e accessibile banca dati.
I medesimi strumenti che consentono una tale trasformazione del web, sono inoltre utilizzabili per una descrizione dei diritti sui beni
digitali disponibili online, e permetterebbero l'evolversi di sistemi automatizzati per la negoziazione relativa al trasferimento ed alla
cessione degli stessi, mediante tecnologie definite ad agenti.
Nell'ambito di sistemi ad agenti multipli, ove una pluralità di agenti software interagisce con l'ambiente esterno (la rete, nella sua
versione semantica e l'utilizzatore) e con altri agenti software, tali agenti vengono definiti "intelligenti" in virtù delle loro
caratteristiche di autonomia (dall'intervento umano), abilità sociale (capacità di interazione), orientamento teleologico, reattività
all'ambiente, proattività (capacità di iniziativa) e mobilità.
Le applicazioni di queste nuove tecnologie sono molteplici: e-commerce, proprietà intellettuale, sicurezza informatica, etc. Questo
tipo di tecnologie ci pone di fronte a scenari rivoluzionari, in cui le macchine stesse rielaborano automaticamente ed
autonomamente informazioni, interagendo con utenti e sistema, per scopi predeterminati, ma con capacità di iniziativa; obiettivo:
una rete a misura di macchina. In prospettiva, tali tecnologie promettono la creazione di un mercato dove la ricerca delle
informazioni e lo svolgimento delle negoziazione è svolto direttamente da software precedentemente programmati da persone fisiche.
Un tale scenario, se da un lato, accresce - almeno apparentemente - la facilità della fruizione dei beni digitali, dall'altro, modifica la
natura delle occasioni di danno: sia quelle che presuppongono o che sono in qualche modo legate una relazione contrattuale, sia
quelle che ne prescindono.
Sotto il profilo del danno legato ad una relazione contrattuale, i problemi derivano dalla peculiare disparità di potere tra soggetti
che operano nell'ambiente digitale. Infatti, il controllo privato dell'informazione garantito da tecnologie come il DRM ha
caratteristiche completamente differenti da quelle del controllo discendente dalla proprietà intellettuale e dal copyright. Il controllo
tecnologico è preventivo, perpetuo e indiscriminato. Il controllo tecnologico spiana la strada ad un inedito potere di autotutela delle
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regole poste unilateralmente nel contratto. Tale contratto ha peraltro lineamenti differenti da quello tradizionale. Il contratto del
mondo digitale è intrasparente: complessa ed imprecisa può essere la percezione della dinamica di atti che porta alla sua
conclusione, poco chiare e cangianti sono le regole poste alla sua base. I problemi di asimmetria informativa e di razionalità
limitata non sono perciò destinati a scomparire.
Sede dell'Unità
Università degli Studi di BRESCIA
Responsabile Scientifico
Giulio PONZANELLI
Finanziamento assegnato
Euro 4.500
Compito dell'Unità
La rete internet e gli strumenti di interconnessione globale favoriscono lo sviluppo sociale, culturale ed economico, facendo sorgere,
al contempo, numerose problematiche inerenti al diritto alla riservatezza individuale. Tra queste, il c.d. "spamming" costituisce oggi
un problema di proporzioni globali e in costante crescita particolarmente difficile da contrastare attraverso strumenti legislativi.
Gli Stati Membri dell'Unione hanno predisposto una tutela normativa per la privacy dei loro cittadini, che, nell'ottica dell'Unione
Europea, si prestavano a rappresentare degli ostacoli alla formazione del mercato unico.
In particolare, poi, si è evidenziato come, a dispetto degli sforzi dei singoli stati, vi siano spesso vuoti di tutela e lacune
nell'effettività delle norme. Internet ha nel frattempo sviluppato autonomamente una serie di regole "informali" ampiamente diffuse e
riconosciute dagli utenti della Rete. Internet, sotto questo profilo, costituisce un banco di prova per gli strumenti di tutela della
privacy. Sotto una diversa prospettiva la protezione dei dati personali è considerato dai soggetti pubblici e privati che si occupano
della regolamentazione della Rete, come un elemento cardine ed imprescindibile per lo sviluppo dell'e-commerce.
La disciplina del trattamento dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche è essenzialmente concepita come risposta a tali
esigenze.
Sede dell'Unità
Università degli Studi di PISA
Responsabile Scientifico
Dianora POLETTI
Finanziamento assegnato
Euro 6.300
Compito dell'Unità
Il compito dell'unità di ricerca si appunta sull'analisi della legislazione più recente in tema di firma digitale.
L'evoluzione tecnologica ha determinato l'esigenza di definire previsioni normative che potessero sopperire alle difficoltà di
attribuire validità giuridica al "documento informatico" e di assegnare alle "sottoscrizioni informatiche" le stesse garanzie offerte
dalla sottoscrizione autografa ai fini della certezza, genuinità e paternità del documento medesimo. A tale esigenza si è cercato di
sopperire attraverso una ricca produzione normativa, culminata dapprima nel testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia di documentazione amministrativa (D.P.R. n. 445/2000), seguito dal d.lg. n. 10 del 23 febbraio 2002 e
successivamente dal D.p.r. 137/2003). La materia è in continua evoluzione, come dimostra la recente approvazione da parte del
Consiglio dei Ministri dello schema di Decreto Legislativo in merito al Codice dell'Amministrazione Digitale (4 Marzo 2004), che
introduce notevoli cambiamenti nella legislazione vigente.
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