Giugno - Luglio 2012 - Qui Trecenta

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Giugno - Luglio 2012 - Qui Trecenta
BIMESTRALE
D'INFORMAZIONE
DELLE
ASSOCIAZIONI DI
TRECENTA
Hanno collaborato
a questo numero:
Qui Trecenta
Giugno - Luglio 2012
Anno 3, Numero 15
Sariano in festa
Aido
Casa S. Antonio
Comune di Trecenta
InterComAmbiente
Istituto comprensivo
Moto Club 3 Centauri
Parrocchia di S. Maurelio
Pro Loco Trecenta
Sommario:
Luigi Masetti
2
Una storia
3
Festa Aido
3
Scuola media
4
Feste Pro Loco
5
Mototour
5
Passeggiata
5
Serata nel pallone
6
Casa S.Antonio
7
Ambiente
7
Scuole di Sariano
8
Appuntamenti
8
Il lunedì dell’Angelo la parrocchia di Sariano si è
festosamente unita nel celebrare gli anniversari
di matrimonio. Ben 8 coppie, circondate
dall’affetto e allegria dei propri cari, amici e
conoscenti hanno voluto dire grazie al Signore
rinnovando le loro promesse d’amore consacrate da diversi anni: chi da 15 anni (Rita Bizzi e
Michele Cavalletto); chi da 25 anni (Daniela
Tramarin e Stefano Tocchio); chi da 40 anni
(Floriana Ghiraldini e Luciano Malagutti; Novella
Furini e Franco Romani; Annalisa Bizzi e Pierino
Marangoni; Lucia Sinigaglia e Alfio Bizzi); chi da
50 (Anna Masiero e Luigi Tegazzini; Liliana Campioni e Carlo Mora).
Don Ferdinando ha sottolineato come la celebrazione degli anniversari di matrimonio sia la
celebrazione della festa dell’amore. Un amore
vissuto, condiviso, forte quale elemento inscindibile nella coppia e che, unito alla comune preghiera innalzata al Signore, diventa il fondamento
della famiglia dei nostri giorni. La famiglia, frutto
del vero amore, è al centro della comunità e per
tale va ascoltata, supportata perché diventi sempre di più il nucleo essenziale per lo sviluppo e
la crescita delle future generazioni. Essa è il vero
seme dal quale nascono e si sviluppano i veri
frutti dell’amore. Le solide base per un cammino
forte e responsabile nascono dalla famiglia.
Ed è proprio la famiglia che la parrocchia di
Sariano, unendosi con affetto alle 8 coppie, ha
Anniversari di matrimonio a Sariano
voluto ancora una volta collocare al centro della
comunità e rendere protagonista.
La cerimonia, allietata dalle note del maestro
Valerio Andreasi, dalle voci della Corale di Sariano, dalla melodia del soprano Luciana Coraini
hanno reso la festa un momento significativo e di
gioia per tutta la comunità.
Un sentito ringraziamento a tutti, in particolare
all’organizzatrice dell’evento Giuliana Trambaiolli, al sempre disponibile e presente sacrestano
Luciano, nell’impegno di continuare a rendere
sempre più viva e presente la nostra parrocchia,
sostenendo con spirito cristiano ogni significativa
esperienza di crescita e sviluppo comune.
Chiara Mora
Imu: il Comune di Trecenta si mette a disposizione
Nel ringraziare i cittadini per la fiducia accordata, la nuova Amministrazione comunale comunica che
il 18 giugno scade la prima rata dell’Imposta municipale propria (Imu), che va a sostituire la vecchia
Ici. La rata in acconto deve essere calcolata con le aliquote fissate dal Decreto Monti (0,4%
sull’abitazione principale e pertinenze e 0,76% su terreni, aree edificabili e altri fabbricati). Per informazioni e chiarimenti in merito all’imposta i cittadini possono rivolgersi all’Ufficio tributi comunale al
piano terra della sede municipale, contattare lo 0425 716135 o [email protected];
consultare il sito www.comune.trecenta.ro.it, dove si potrà visionare, nell’apposita sezione dedicata,
l’informativa Imu predisposta dal Comune di Trecenta, verificare la propria posizione Imu, calcolare
l’imposta e stampare il modello F24; rivolgersi ai Caaf, alle associazioni di categoria o ai propri commercialisti. Per la seconda rata Imu, che scadrà il 17 dicembre, saranno definite le aliquote Imu comunali che, in ogni caso, saranno necessariamente in linea con la nostra politica di grande attenzione alla
particolare situazione socio-economica del nostro paese, quindi saranno le più basse possibili, per
garantire le entrate, che comunque compensino i minori trasferimenti dello Stato e della Regione, e
permettano di assicurare servizi dignitosi ed essenziali alla nostra comunità.
Il Sindaco e la sua Amministrazione
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Qui Trecenta
Ricordando Luigi Masetti
In partenza
L’arrivo a Lendinara
“incontrò degli
ostacoli, e li
superò; non si
sconfortò mai;
si accontentò
sempre di
tutto, ma
seppe anche
voler tutto”
O. Brentari
Luigi Masetti col suo
bicicletto
In memoria del trecentano
cicloturista Luigi Masetti,
sabato12 maggio 2012 si è
svolta una pedalata collegiale
che ha visto come protagonisti
gli alunni di 3a A della scuola
media di Trecenta, i genitori
rappresentanti di classe ed
altri appassionati della bici.
Organizzatori dell’evento
sono stati Antonio Gambato
del FIAB di Rovigo e
l’insegnante Stefania Avanzi i
quali hanno voluto coinvolgere
alunni e genitori sulle tracce
del percorso che Luigi Masetti
era solito fare in gioventù per
recarsi alle scuole tecniche di
Lendinara.
Le imprese ciclistiche straordinarie realizzate da questo
audace trecentano nell’ultimo
decennio del 1800 e nei primi
anni del 1900 hanno entusiasmato i ragazzi che ne sono
venuti a conoscenza grazie alla
lettura del libro di Luigi Rossi
“L’anarchico delle due ruote”,
donato dalla Biblioteca Comunale di Trecenta. La 3aA è
stata inoltre sensibilizzata sulle
gesta scolastiche del Masetti
attraverso alcuni documenti
raccolti dal Gambato presso
gli archivi di Lendinara e poi
presentati alla classe.
La biciclettata è partita da
Trecenta alle 8,15 e si è svolta
rispettando le norme del codice della strada, percorrendo
vie a bassa frequenza automobilistica. Durante il viaggio
sono state fatte brevi soste
per osservare particolari aspetti del paesaggio ed un
edificio datato 1867, già esistente quindi all’epoca del
Masetti. Giunti a Lendinara,
studenti e genitori si sono
ristorati presso i giardini e
successivamente si sono recati
alla vicina scuola media per
salutare il loro dirigente scolastico Lucio Giuseppe de Sanctis. Verso le 11 il gruppo è
ripartito alla volta di Trecenta.
L’esperienza è stata particolarmente apprezzata dallo scrittore Luigi Rossi che ha ringraziato i partecipanti per aver
dato memoria alla figura del
cicloturista polesano. Tra i
partecipanti anche il sindaco
dei ragazzi Margherita Casarotto la quale si farà portavoce presso l’amministrazione di
Trecenta di un’iniziativa proposta dagli studenti e genitori
presenti: ricordare e valorizzare le imprese di Luigi Masetti
nel suo paese natale dedicandogli un vicolo, una lapide o
cosa ancor più gradita il nuovo
palazzetto dello sport.
Bruna Ghiotti
Il personaggio
Luigi Masetti, trecentano, definito da Eugenio Torelli Viollier, fondatore del Corriere della sera
Sera, “l'anarchico delle due ruote”, nel 1884, a soli vent’anni, lasciò Trecenta per emigrare a Milano, dopo aver compiuto le scuole “tecniche” a Lendinara; nel capoluogo lombardo superò l’esame
liceale e si iscrisse quindi alla facoltà di giurisprudenza dell’università di Pavia.
D’estate Luigi Masetti lavora negli alberghi della Svizzera visitati dai turisti, avendo modo di imparare così le lingue: inglese, francese, tedesco e spagnolo che gli serviranno in seguito per comunicare
durante tutti i suoi viaggi, e saranno anche fonte di onesto guadagno impartendo lezioni. E fu nel
1891 che seduto in riva al lago di Ginevra scoprì il “bicicletto”: dopo pochi giorni poté montare sul
suo “Eolo” partecipare alla prima Milano-Torino. L’anno successivo, col suo bicicletto e con la sola
guida stradale strappata da un atlante scolastico, percorre 3.500 km attraverso l’Europa: MilanoParigi-Berlino-Vienna-Milano. Nel 1893 compie la sua seconda impresa: il “viaggiassimo”. Con sole
930 lire parte da Milano in qualità di inviato del Corriere della Sera; attraversa l’Europa, giunge a
Londra; a Liverpool si imbarca per New York, arriva a Chicago e ritorno. A Washington ebbe
anche l’onore di essere ricevuto del presidente degli Stati Uniti Grover Cleveland ed ebbe anche
numerosi festeggiamenti da parte della comunità italo-americana.
Luigi Masetti non si fa mancare nemmeno l’esperienza dell’alpinismo e il 20 agosto del 1899 compie
la salita del Monte Bianco, poi Lago d’Orta-Friburgo. Nello stesso anno parte il I° maggio da Milano, arriva a Ceuta, Gibilterra, percorre l’Andalusia, raggiunge i Pirenei, Bordeaux, Parigi dove visita
l’Expo ed ancora Bruxelles, Amsterdam, Amburgo, Copenaghen, Goteborg, Stoccolma, Pietroburgo e Mosca; a Pagliana incontra anche Leone Tolstoj e dopo prosegue ancora per la Crimea, Costantinopoli, nuovo imbarco e finalmente approda a Napoli percorrendo così ben 18.000 km!
Nel 1897 da Milano raggiunge le Alpi con sosta ad Aosta, poi l’attraversamento della penisola, Piacenza, Bologna l’Italia Centrale, quindi l’arrivo a Brindisi dove si imbarca per Alessandria d’Egitto. E’
il 2 ottobre quando scala la piramide di Cheope per sedersi sulla cima. Quindi prosegue per la
Palestina dove visita le Città Sante. A Giaffa si imbarca nuovamente per Brindisi e attraversando la
Basilicata risale poi tutta la penisola raggiungendo Milano.
Nel 1898 Masetti compie il quarto grande viaggio: dal Duomo alle Moschee - km 5.000. Si imbarca
ancora una volta a Brindisi questa volta per Corfù, l’Ellade, Costantinopoli, Sofia, Budapest, Vienna
ed arrivo a Milano. Nel 1901 Ottone Brentari gli dedica un lungo ed appassionato articolo sul numero 1 della rivista del TCI, descrivendolo come un uomo eccezionale. Dopo gli anni venti, di
Masetti si perdono le tracce; a Trecenta risulta sconosciuto e sulla sua scomparsa si sono formulate solo delle ipotesi. (Notizie tratte da “L’anarchico delle due ruote” di Luigi Rossi - Edicicloeditore)
Giugno - Luglio 2012
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La storia di Giuseppe
Reparto di reumatologica di
Santa Chiara a Pisa. Quel malanno cronico, con cui convive
tutt’ora, col tempo gli danneggia i polmoni provocandone
un altro ancora peggiore e a
45 anni gli viene diagnosticata
una fibrosi polmonare. I medici di Pisa lo curano anche per
questa malattia che riescono a
tenere sotto controllo. “Per
10 anni ho convissuto benino,
non dovevo affaticarmi troppo
ma sono sempre riuscito a
fare tutto” racconta Giuseppe
con la tranquillità di chi ha
accettato che la malattia può
essere un compagno di vita e
non un nemico.
Ma a un certo punto la malattia prende il sopravvento e
per respirare occorre la mascherina ad ossigeno. Gli viene
comunicato dai medici che
l’unica speranza è il trapianto
di polmone: la malattia sta
andando avanti. “Io nemmeno
sapevo che esistesse il trapianto di polmone; avevo 56 anni
e fu per me una doccia fredda,
mi affidai completamente ai
medici, e fui iscritto nella lista
in attesa di trapianto, la fibrosi
stava distruggendo il polmone
e la mia capacità di vivere
diminuiva giorno dopo giorno”. Dopo altre tre settimane
in ospedale a Pisa, Giuseppe
chiede ai medici di tornare a
casa per festeggiare il trentesimo anniversario di nozze con
la moglie Angela: sa che può
essere l’ultimo. I medici, consapevoli che per lui non c’è
altro da fare, decidono di
dimetterlo. Ma quella volta a
casa Giuseppe non ci va. Quel
venerdì tre giorni prima della
sua dimissione la dottoressa
Fossi entra nella stanza, sorride e gli dice “forse c’è qualcosa per lei”.
Nel giro di tre ore è in sala
operatoria, e dopo nove ore
di intervento e neanche una
complicazione esce dalla sala
operatoria.
Da quella notte, “ho attraversato un periodo particolare
dove mi sono sentito rinascere, ogni progresso era una
gioia, fare i primi passi, farmi la
barba al lavandino, tutto era
stupendo. Ero contento come
un bambino mi commuovevo
con facilità: pensavo al donatore che aveva 18 anni, la stessa
età di mio figlio minore, pensavo alla sua famiglia straziata
dal dolore, ma forse il pensiero che quel figlio o nipote o
fratello, adesso ha reso possibile la vita a un altro essere
umano potrà dare un piccolo
sollievo a quella famiglia, che
con tanta generosità e tanto
altruismo ha reso possibile il
miracolo della mia seconda
vita”.
Oggi Giuseppe ha da poco
compiuto 60 anni e insieme
alla moglie Angela sta finendo
di costruire una grande casa
per i loro 2 figli, cura l’orto e
il giardino si sente felice e
fortunato per avere avuto una
seconda possibilità.
Far parte dell’Aido è un grande gesto di altruismo e generosità; quando, purtroppo, la
vita non concede più tempo a
noi, noi possiamo regalare
tempo e speranza a chi pensa
di non averne più, questo
rende i donatori e le loro
famiglie speciali.
Associazione italiana
per la donazone di
organi, tessuti e cellule
“i donatori e le
loro famiglie
sono davvero
speciali”
Festa AIDO 2012 - dal 6 all’8 luglio
L'Associazione AIDO - gruppo di Trecenta organizza nei giorni 6, 7 e 8 luglio 2012 nel Parco Paiolo la tradizionale Festa AIDO con il seguente programma:
Venerdì 6 luglio "Gruppo Simpatia di Musicallegria"; alle ore 24.00 circa estrazione lotteria
1° premio lavatrice
2° premio set valige 4 pezzi Carpisa
3° premio aspirapolvere
4° premio telefono cellulare NGM dual sim
5° premio servizio caffè 12 pezzi
Sabato 7 luglio "Riki Marchetti"; alle ore 24.00 circa estrazione lotteria
1° premio lavatrice
2° premio aspirapolvere
3° premio set valige 4 pezzi Carpisa
4° premio servizion piatti 19 pezzi
5° premio servizio caffè 12 pezzi
Domenica 8 luglio "Mirko e Elisa"; alle ore 24.00 circa estrazione lotteria
1° premio televisore ultra slim 19" Telefunken
2° premio consolle Nintendo Wii
3° premio robot aspirapolvere rotante per pavimenti
4° premio ventilatore a colonna
5° premio servizio caffè 12 pezzi
il costo dei biglietti è di €. 1.00, l'entrata nell'area del Parco Paiolo è libera e gratuita per tutte le
sere della manifestazione, inoltre durante la festa funzionerà un fornitissimo servizio bar.
Vi aspettiamo numerosi.
Il Direttivo AIDO
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Qui Trecenta
Multiculturalità a scuola attraverso i sapori
Gusti e sapori diu altri
Paesi
“Solo la
conoscenza
porta a
riconoscere ed
apprezzare le
peculiarità del
‘diverso’ da noi
Un mercoledì pomeriggio,
durante il rientro, le classi 1^
A e 1^ B della scuola secondaria di 1^ grado di Trecenta
hanno vissuto alcune ore mettendo insieme l’amicizia di
tanti anni di scuola, il divertimento, la condivisione di piatti
e di musiche. E’ intervenuto il
neo-assessore alla Cultura,
Pubblica Istruzione e Turismo,
Simona Bisaglia, la quale ha
apprezzato l’iniziativa come
esempio di integrazione, socializzazione e apertura verso
tradizioni diverse dalla proprie. Ha sottolineato il lavoro
che fanno gli insegnanti per
sostenere questo processo, ha
invitato inoltre i ragazzi a far
tesoro delle esperienze dei
propri genitori nel corso della
vita così come a viaggiare per
conoscere meglio gli altri e ciò
che è al di fuori di noi.
Le due numerose classi sono
composte da alunni di varia
provenienza, ragazzi dal Marocco, dalla Cina, dalla Bosnia,
dalla Romania, ragazzi arrivati
in Italia da qualche anno, altri
nati in Italia da genitori residenti nel nostro territorio da
parecchi anni. Un panorama
quindi culturalmente ricco di
spunti, di stimoli, di problematiche di vario genere,
dall’alfabetizzazione di primo e
secondo livello, dal semplice
inserimento all’integrazione
con i compagni, alla condivisione di attività trasversali ed
è molto e sentito l’impegno
che gli insegnanti dedicano
quotidianamente a queste
attività. L’idea quindi di accomunare tutti attraverso cibi
tipici, partita dalla docente di
Francese con la collaborazione
di altri insegnanti della Scuola,
ha sortito l’effetto di un pomeriggio all’insegna di piatti di
colori e di sapori diversi nello
spirito della multiculturalità e
dello scambio reciproco. In
questa operazione un grande
grazie va alle mamme che
hanno collaborato in modo
aperto e convinto preparando
tutto il necessario. Così accanto ai “nostri” tipici pinzin con
il salame e torte “della nonna”
con la marmellata, con il cioccolato, con gli amaretti o con
il cocco sono comparsi piatti e
dolci tipici del Marocco: i
“Goriba” (tipici biscottini con
mandorle dal sapore speziato),
il “Batbot” (pane tipo focaccia
con farina, uova, sale, lievito,
acqua calda e cotto su piastra), i “Kobs” (specie di pagnottine cotte in un forno
speciale) i “Bagrir” (specie di
frittate con farina e uova, cotte sulla piastra, dal sapore un
po’ salato un po’ dolce), il
“Tagin”(pollo con patatine e
olive e cotto in un tegame
particolare). Il tutto annaffiato
con tipico thè alla menta rigorosamente con teiera originale
e serviti in tipici bicchierini.
Non potevano mancare musiche etniche scelte dai ragazzi
con ritmi che hanno invitato
tutti a condividere momenti di
danze e canti in un processo
di insegnamento - apprendimento tra ragazzi di culture
diverse. Questo è stato sicuramente un ricco pomeriggio
dal punto di vista della crescita
personale e scolastica dei
ragazzi, esperienze concrete,
sentite in prima persona dagli
studenti sortiscono effetti che
ampliano i loro orizzonti in
una società sempre più diversificata nella sua composizione.
Solo la conoscenza porta a
riconoscere ed apprezzare le
peculiarità del “diverso” da
noi e ad evitare inutili e sterili
pregiudizi.
e ad evitare
inutili e sterili
pregiudizi”
La premiazione di Chiara
Zaghini
Premiazioni scolastiche
Nella scuola media di Trecenta si è vissuto un semplice ma
partecipato momento alla
presenza di ragazzi e docenti:
ha aperto i lavori il sindaco di
Trecenta Antonio Laruccia
che ha illustrato la nuova carta
turistica di Trecenta. Ha inoltre invitato i ragazzi e le loro
famiglie a visionare la nuova
carta dei servizi, redatta dal
Comune per far conoscere
meglio i servizi che offerti
dall’Amministrazione. Ha preso poi la parola il sindaco dei
ragazzi, Margherita Casarotto
della classe 3^ A, che ha illustrato le azioni salienti di tale
organismo. In particolare ha
ricordato che poco tempo fa,
proprio alla scuola media,
sono arrivati due microscopi
acquistati dall’Amministrazione comunale su proposta del
consiglio comunale dei ragazzi,
allo scopo di rendere più concrete e vive le lezioni di scienze. Margherita Casarotto, in
riferimento al Progetto “Luigi
Masetti” svolto dalla sua classe
in collaborazione con Antonio
Gambato della FIAB di Rovigo,
ha chiesto formalmente al
sindaco un modo tangibile per
ricordare e valorizzare il nostro concittadino, “primo
cicloviaggiatore italiano” dedicandogli una via o costruendogli un busto o intitolandogli il
nuovo palazzetto dello sport.
Ma il momento clou
dell’incontro è stata la premiazione di Chiara Zaghini di
Trecenta, che ha concluso la
classe 3^ A della Scuola Media
lo scorso anno scolastico con
la valutazione di 10 con lode.
Per riconoscere la sua serietà,
il suo impegno, la sua costanza, i suoi risultati è stata consegnata da parte della scuola
una targa ricordo ed una pubblicazione relativa al premio
“Giovannino Maria Grisetti”,
istituito ormai da tantissimi
anni dalla famiglia Grisetti e
destinato agli alunni meritevoli
che terminano la terza media
con il punteggio massimo. Il
sindaco Laruccia ha inoltre
consegnato alla ragazza una
medaglia che raffigura Nicola
Badaloni al quale è intitolata la
scuola media di Trecenta.
Bruna Ghiotti
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Salame e “bàgar”: ecco le feste 2012 della Pro Loco
E’ tempo d’estate, stagione di
feste all’aperto: ad aprire le
danze quest’anno è la Pro
Loco Trecenta che con la sua
Festa del salame si prepara ad
allietare le prime serate estive
del paese.
Abbandonata da tempo la
corte dei Dossi, la festa si
svolge nel Parco Paiolo, alle
spalle del municipio con un
ricco programma musicale:
venerdì 15 giugno D’Animos
Band, sabato 16 Mirko e Elisa,
domenica 17 Marco Gavioli,
sabato 23 Dj Romeo, domenica 24 Gruppo Simpatia di
Musicallegria. Tutti gli spettacoli musicali inizieranno alle
21.
Ma la Festa del salame non è
solo musica, ma anche cultura,
con mostre, giochi, tante interessanti iniziative e, soprattut-
to, gastronomia, con il suo
tradizionale menu a base di
solo suino. La cucina funzionerà dalle 19,30 di ogni sera e,
alla domenica, anche dalle 12;
è previsto un accurato servizio ai tavoli.
A conclusione della manifestazione non poteva mancare la
tombola: 1.000,00 euro con
estrazione alle 22,30 di domenica 24 giugno.
La seconda edizione della
Festa del pescegatto (Sariano
in piazza coi bàgar) si svolgerà
a Sariano, in piazza XX settembre, dal 27 al 30 luglio.
Tutte le sere dalle 21 spettacoli musicali: venerdì 27 Dj
Romeo, sabato 28 Mirko e
Elisa, domenica 29 D’Animos
Band, lunedì 30 Marco Gavioli.
Nell’ultima serata, alle 22,30,
estrazione della lotteria di €
Le locandine delle due feste della Pro Loco Trecenta
1.000,00.
Nello stand gastronomico,
aperto dalle 19,30 di ogni sera
e anche dalle 12 della domenica, menu di carne e pesce con
accurato e puntuale servizio al
tavolo.
“Soddisfare,
Di notte, in moto, alla scoperta del Polesine
Prende il via sabato 24 giugno
la seconda edizione del Mototour notturno del Polesine,
manifestazione motociclistica
non competitiva organizzata
dal Moto Club 3 Centauri di
Trecenta.
Alle 15 di sabato operazioni
preliminari presso la sede del
Club, in Via Argine Circondario - Località Marzanata di
Sariano - a Trecenta. Alle 16 si
parte per raggiungere Fratta
Polesine (visita al museo
“Manegium”); dopo un’altra
breve sosta di ristoro lungo il
percorso, si raggiungerà Cava-
nella Po (alle 20), dove i partecipanti avranno l’opportunità
di essere accolti all’Adria International Raceway, dove potranno effettuare alcuni giri di
pista.
Sulla strada del ritorno i motociclisti si fermeranno a Canaro (ore 22) per cenare negli
stand della Festa di bigul al torc,
organizzata dalla Pro Loco
Canaro. Durante la sosta si
potrà assistere allo spettacolo
di musica live del gruppo
“Back Door” di Trecenta.
Ripresa la via del ritorno,
sempre viaggiando nel pieno
rispetto delle norme del codice della strada e a una media
inferiore ai 50 Km/h, si farà
tappa al Zanzi Club di Trecenta, per assistere ad uno spettacolo live.
Domenica mattina alle 9 riaprono le iscrizioni e alle 10 si
riaccendono i motori per un
breve tour alla scoperta di
Trecenta e dei suoi tesori. Il
giro si concluderà nel Parco
Paiolo, dove i partecipanti
potranno pranzare nello stand
della Festa del salame curata
dalla Pro Loco Trecenta.
Moto Club 3 Centauri
assieme alla
passione, il
piacevole gusto
dello stare
insieme”
Passeggiata ecologica
Una giornata dalla temperatura mite e arieggiata ha favorito
il successo della Passeggiata
Ecologica del 25 aprile u.s.
che ha visto una quarantina di
partecipanti, assistiti dal Moto
Club 3 Centauri, raggiungere il
Santuario della Comuna, da
dove, dopo la messa celebrata
solo per noi e un sostanzioso
ristoro preparato dai cuochi
della Pro Loco nel refettorio
dei frati francescani, ha raggiunto Bergantino per visitare
il Museo nazionale della Giostra a Palazzo Strozzi.
Preparatissime guide hanno
accompagnato la comitiva per
i numerosi e ampi saloni, facendo rivivere musiche ed
atmosfere di altri tempi.
L’arrivo ci ha visti felici e,
anche se un po’ stanchi, parlare di futuri percorsi che possano, assieme alla passione
della bicicletta, soddisfare il
piacevole gusto dello stare in
compagnia.
Alcuni ciclisti in
transito a San Pietro
Polesine
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Qui Trecenta
Una serata nel pallone
Il “mitico” Bruno
Scavazza ai tempi del
racconto
“Si ruppero
gli schemi:
l’allenatore
forse si
indignò e la
squadra andò
letteralmente
nel pallone”
Franco Rossi …
Allenatore
Quando a Trecenta fra amici si parla e si chiacchiera,
ci si trovi per caso o per il
solito giro, insieme alle cose serie e meno serie che
appartengono al nostro
vivere quotidiano c’è sempre una rimpatriata in
quell’area, dai contorni non
ben definiti, la cui porta
viene sempre aperta
dall’immancabile frase: “te
ricordito q’la ’olta?”.
È un’area che sembra allungarsi sempre più , insieme alla voglia di fare, di
vivere, di scommettere sul
futuro in modo serio e a
volte scherzoso.
Te ricordito de q’la ’olta ch’a
sen ’nda’ da Franco Rossi?
Appunto, come non ricordare con simpatia ciò che
magari si potrebbe o vorrebbe
non
tanto
Questoripetere,
brano può
contenere
perché
100-150esistono
parole. ancora i
protagonisti
gli argoGli articoli di eunforse
notiziario
menti
di essere
allora…,
ma per
possono
di qualsiasi
una
sensazione
di
tipo, strana
ad esempio
articoli sulle
cose
di stati d’animo,
nuovebelle,
tecnologie.
di
felicitàpossibile
inconsciamente
È inoltre
descrivere
(tendenze
? ), vissuta
attorno a una
economicotavola
imbandita.
Unache
felicifinanziarie
o previsioni
tà
che ogni
tantoutili
è piacevopossono
risultare
ai lettole
ri. tirar fuori.
Franco,
tra altre
cose,
con
Se il notiziario
viene
distribuialterne
fortune, ma
sicuro
to internamente,
è possibile
impegno
e passione,
era
inserire commenti
sull'introallora
della locale
duzioneallenatore
di nuove procedure
o
squadra
di calcio,
a cui tutti
informazioni
sul fatturato.
guardavano
aspettandosi
In alcuni notiziari
è presente
miracoli calcistici.
Miracoli forse no, ma una
stagione indimenticabile,
questo sì.
Con Franco molti amici,
giocatori, collaboratori, esperti, critici, ecc., il preparatore atletico prof. Gastone
Paglierini e il mitico Bruno
Scavazza.
Quel calcio faceva parte di
una realtà che era parte
importante delle nostre giornate in quel di Trecenta.
Poi Mario Columbis, che noi
abbiamo sempre chiamato
Marieto, promettente e istintiva ala sinistra che oltre al
bel canto esibiva un sinistro
dirompente; Marieto, insomma, che, prima di seminare
il panico nella farmacia di
Bologna, allora rischiava di
seminarlo davvero nelle
aree avversarie e a volte
nelle “festine” fra amici.
Giampaolo Ravazzoli, con
pochi trascorsi calcistici,
brevi apparizioni come portiere, ma sicure frequentazioni notturne e affidabile
animatore di vita sociale.
Uno insomma che vien subito voglia di prenderlo sul
serio. Protagonista insaziabile e conduttore (sua la
mitica 500) della serata.
Mino Rizzioli, allergico alle
regole e agli schemi calcistici, preferiva l’antica arte
del “pìciaghe in t’le gambe
subito”, e che quella sera
fatidica aveva trovato le
giuste parole per convincere il più riottoso Mario
(orario di rientro rigorosamente
stabilito
padre)
una colonna
che dal
viene
aggior-e
ilnata
solitamente
sempre
in ogni numero,
ad dispoesemnibile
(in recensioni
quel casodigli
pio perPaolo
consigli,
ostacoli
erano
libri, lettere
dei dovuti
lettori oalun
cattivo
funzionamento
editoriale,
oppure per la predell’auto)
in
sentazione adi seguirlo
nuovi dipendenti
un’avventura
o nuovi clienti. che avrebbe
esaltato le doti di ospitalità
di Franco (nostro allenatore) e l’umile pazientare di
un cane lupo.
Quegli alberi, quelle siepi,
quella strada accarezzata
dal buio punteggiato dalle
lucciole, quel fiume sonnolento e ospitale, quelle case, quella chiesetta, quel
campo di pesche… Insomma, la Vallalta, non toccarono certo il cuore dei tre
viaggiatori, ma esperienza
e conoscenza ci portano a
confermare che si trattava
senza dubbio di uno dei
molti siti stupendi della vecchia Trecenta.
La casa ben fatta, imponente e solida, dava sicurezza;
e dalle ampie finestre illuminate si sentiva il calore
dell’ospitalità (insomma, si
andava a colpo sicuro).
Quando però entravi
nell’ampio cortile, un bel
cane lupo ti faceva capire
subito di stare all’erta.
Quindi, spento il motore, i
tre si misero a gran voce a
chiamare “Franco… Fran-
co… Franco...”, il quale,
apparso subito sulla porta,
prima di zittire il cane, sembrava aver capito che i tre,
più che agli schemi e al
futuro calcistico dell’AC
Trecenta, avevano in mente
altre cose.
L’ospitalità e la cortesia di
Franco e della sua famiglia
era cosa nota. Entrammo,
Franco era solo in casa e
con un colpo d’occhio capimmo come attaccare ,
avere la supremazia del
campo e “finire
l’avversario”.
La cucina ampia, tranquilla;
la tavola: tutto contribuiva a
tranquillizzare i giocatori
ma, soprattutto, quando
Franco mise al centro un
bel salame e una pancetta
come si deve, i nostri capirono che sarebbe stata una
partita lunga, sofferta… ma
che sarebbero comunque
resistiti fino alla fine.
“Uno spuntino, mi raccomando” disse Franco, anche perché il bel sacco di
pane che faceva mostra di
sé su una sedia vicino alla
porta della cantina doveva
servire per il giorno dopo.
Quella sera Franco si accorse troppo tardi di non
riuscire a controllare la
squadra; la stessa presenza del lupo non gli fu di
nessun aiuto.
Curioso come il cane si sia
addormentato fissando il
coltello che implacabilmente tagliava, ora il salame,
ora la pancetta.
Si ruppero gli schemi:
l’allenatore forse si indignò
e la squadra andò letteralmente… nel pallone.
Quando i tre uscirono cominciava a spuntare l’alba e
il ritorno a casa fu impervio.
Si vedevano tre figure spingere un’auto e si capiva
come, tutto attorno, fosse
una severa alzata di spalle
da parte della natura.
Per loro il calcio non era
solo amicizia e divertimento
ma anche… sacrificio e
senso del dovere !.
Mino Rizzioli
Giugno - Luglio 2012
Pagina 7
Notizie da Casa S. Antonio
Dopo l’arrivo della superiora suor Anna, le attività in Casa S. Antonio sono proseguite con un fitto
programma di eventi. Il 27 aprile ha fatto visita ai nostri anziani il coro dell’Università della terza
età di Castelmassa con un repertorio di canti popolari, diretto dal maestro Trambaiolli. L’ottimo
coro, composto da 15 elementi, ha intrattenuto gli ospiti ed i loro familiari coinvolgendoli in molti
motivetti e concedendo un bis alla canzone “Mamma”. La giornata si è conclusa con un rinfresco a
buffet e con il rientro alle proprie stanze, tutti felici e sereni per una gioiosa giornata in compagnia.
Domenica 29 aprile il gentilissimo invito dell’associazione ANTEAS di Trecenta ci ha portato a
pranzo al ristorante Da Edy; un grande ringraziamento alla presidente ed a tutti i soci per il contributo ed il volontariato che offrono alla Casa ed ai nostri ospiti.
Siamo così arrivati al mese di maggio, ed alla sentita Festa della mamma; il 13 maggio le “3 Fisarmoniche” hanno rallegrato la giornata con i loro canti popolari che hanno coinvolto la voce di tutti
quanti. Le nostre bravissime educatrici hanno organizzato poi giochi, indovinelli e per concludere la
rottura dell’uovo di cioccolata da 3 kg da parte della nostra superiora. Per omaggiare le nostre
mamme, in collaborazione con le nostre cuoche, le ospiti in laboratorio di animazione hanno confezionato nei giorni precedenti, un biscotto rosso a forma di cuore con al fianco una pergamena
con una poesia dedicata a tutte le mamme. L’appuntamento è stato molto gradito da tutti, ospiti e
familiari che hanno collaborato nella partecipazione a tutti i giochi. Un ringraziamento particolare
alle “3 fisarmoniche” e a tutti per la collaborazione.
Il cuore donato alle mamme, ha il significato dell’amore che ogni mamma ha per la sua creatura ed
anche del cuore grande di san Luigi Guanella; questo cuore non faceva classificazioni, non elaborava definizioni, ma accoglieva il bisogno sia sul piano materiale che spirituale, con la sensibilità e
l’intuizione che soltanto un cuore che ama può avere.
Vi aspettiamo numerosi ai prossimi appuntamenti nella Casa di San Guanella.
Sara Belletti
Che aria tira a Trecenta?
Che aria tira a Trecenta? Beh... per ora discreta. Anche se… Pochi giorni fa l'ULSS 18 ha lanciato un
appello alle istituzioni pubbliche (Comuni e Provincia) ad intervenire per migliorare la qualità
dell'aria, visti i costanti sforamenti dei limiti di legge, in particolare per le polveri sottili, che sono
causa di numerose e gravi malattie. Patologie cardio-vascolari; tumorali... in una terra dove si muore per cancro più che in qualsiasi altra parte d'Italia; respiratorie, allergiche ed ormonali; aumento
della sterilità; delle malformazioni fetali ecc.
In poco più di 3 mesi, non solo abbiamo avuto i 35 giorni di sforamenti previsti come tetto massimo dalla legge in un anno, ma abbiamo già raggiunto i 52.
Con un ambiente già così gravemente compromesso, i trecentani dovranno pure respirare le tonnellate di sostanze nocive e di polveri sottili che l’inceneritore a biomasse di Bagnolo di Po emetterà dal suo camino. L'impianto – che partirà fra poco - vedrà Trecenta penalizzata sia perché è più
vicina alla “grande stufa” sia perché è maggiormente esposta ai venti dominanti. InterComAmbiente si preoccupa per le conseguenze negative che questo avrà sulla salute delle persone e soprattutto dei bambini e degli anziani, molto più vulnerabili agli agenti inquinanti rispetto agli adulti . Siamo anche preoccupati per il declassamento della qualità e del prezzo dei prodotti orto-frutticoli e
per il pesante deprezzamento degli immobili e delle aree edificabili (settore già penalizzato dalla
crisi finanziaria). Non sono prospettive per un futuro sereno.
InterComAmbiente intende proseguire la sua lotta alla centrale di Bagnolo di Po e farà eseguire
delle analisi mirate nell'aria e nei terreni, al fine di conoscere la concentrazione di alcuni inquinanti prima dell’entrata in esercizio di detto impianto. Anche il sindaco del Comune di Trecenta
ha chiesto delle analisi all’ARPAV, ma non sappiamo ancora se e quando verranno effettuate.
E' perciò necessario rivolgersi ad un laboratorio autorizzato, in tempi brevi. Sarà un'operazione
costosa ma indispensabile se si vuole avere un termine di paragone tra il “prima” e il “dopo”
l’entrata in funzione del combustore. Questo sarà l'unico strumento con cui potremo, poi, dimostrare il peggioramento della qualità dell'aria e la pericolosità dell’inceneritore.
Pertanto, chiediamo a tutti i cittadini di aiutarci attraverso un contributo finanziario, anche piccolo,
per poter fare queste analisi.
Per chi vuole sostenerci in questa lotta, il nostro referente a Trecenta è Paolo Rizzati, (numero di
telefono 0425/701425, ore pranzo e cena).
Grazie!
Diane Ghirardo
InterComAmbiente
San Luigi Guanella
“InterCom
Ambiente
intende
proseguire la
sua lotta alla
centrale di
Bagnolo di Po”
La centrale di Bagnolo di po
http://quitrecenta.altervista.org
EDITORE E
PROPRIETARIO:
PRO LOCO
TRECENTA
Piazza San Giorgio, 30
45027 Trecenta (RO)
Tel.: 0425 701457
Fax: 0425 700258
E-mail: [email protected]
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quitrecenta.altervista.org
DIRETTORE
RESPONSABILE:
Francesco Romani
[email protected]
REDAZIONE:
Piazza San Giorgio, 30
45027 Trecenta (RO)
IN REDAZIONE:
Chiara Mora
Sara Belletti
Gastone Paglierini
STAMPA:
Tipografia Masi
di Masi Giuseppe & C. S.n.c.
Via Cigno, 169
45021 Badia Polesine (RO)
Registrazione del
Tribunale di Rovigo
17 febbraio 2010 n. 2
Sariano: le scuole
Come si viveva nelle scuole di Sariano? Ve lo
siete mai chiesto? Ora che sono diventate
ostello, poi! Perché là dentro ci abitava il bidello con la sua famiglia, da una parte, e una
delle maestre, dall'altra (la mitica maestra
Sassoli, che... altro che telefono azzurro).
Stanze enormi, che una volta erano state
anch'esse aule, che il Comune aveva magnanimamente messo a disposizione del novello
sposo, Bruno Milani, che aveva solo una stanza
a Magherino. Stanze enormi, dicevo, 5 metri di
altezza per altri 5 di larghezza, con finestre alla
vecchia maniera, cioè di carta velina: spifferavano che era un piacere. E fino al 1971 l'acqua
la si prendeva dalla pompa che si vede ancora
sul confine con la casa di Ermes, uno dei miei
fieri avversari a scacchi (l'altro era Toni, ma
ch'el le ciapava sempar). Sapete cosa significa
portare in casa due secchi d'acqua attraversando il corridoio e poi farsi tre rampe di
scale, su su fino a dove le vedete adesso? Meglio della Tecnogym! Ti fai due gambe come
quelle di un rugbista e due braccia da culturista. Ai turisti che verranno ospiti del novello
ostello, consiglio questa ginnastica.
L'inverno, beh.... si può comprendere come
era: mi-ci-dia-le. Un'unica stanza riscaldata da
una di quelle stufe a legna che si vedono ancora in giro, ma il cui effetto era sminuito dagli
spifferi sia delle finestre, sia delle porte che si
chiudevano alla me-ne-frego. A letto avevamo
una coltre di trapunte stile film horror del
conte Dracula, Transilvania, che mica è pianura, ma montagna. Tanto per rendere l'dea.
Ma noi eravamo felici. La vista sulla piazza poi,
era impareggiabile: la chiesa e il campanile
erano proprio di fronte, con i colli che si vedevano in lontananza, verso Padova. Poi quando don Onorio riuscì a mettere l'orologio sul
campanile, novello emulo di un altro grande
Appuntamenti
Giugno 2012
facebook.com/trecenta
prete, anche se di fantasia, Don Camillo, bastava,
dalla finestra, buttare un occhio per sapere che
ora era.
D'estate il cortile dietro le scuole era uno spettacolo: i pioppi che lo circondavano, il vento che
li percorreva, i bambini alla mattina durante la
ricreazione. E poi la notte con le finestre aperte
c'era il cinema, quello che nella mia fantasia di
bambino era la luce dei fari delle macchine che
da Salara andavano su verso Trecenta: seguivo le
luci che partivano dal lato del letto fino a quando
andavano a spegnersi sull'armadio. Il cinema, nella
testa di un bambino anni '60, era quello.
Ma un capitolo a parte lo voglio dedicare ai ragni:
ce n'erano dappertutto, ma quelli più schifosi
erano in quelli che oggi si chiamano bagni, ma
che allora erano veri e propri cessi: due sagome
di piedi ai lati e un bel buco da..."centrare". E
quando eri accucciato là sopra, ecco che venivano fuori questi piccoli mostriciattoli marroni,
pelosi, veloci sulla loro ragnatela spessa. Li vedevi
a mezzo metro da te come se da un momento
all'altro ti volessero saltare addosso. Si fermavano 5 secondi e poi ritornavano nella loro tana,
nel buco del legno ai lati del muro. Una volta mio
padre ne beccò uno nero, grosso e peloso, parente stretto di qualche tarantola brasiliana, proprio sotto le finestre del corridoio dalla parte
della piazza.
E adesso è ostello per i turisti che avranno la
bontà di venire a visitarci, dedicato a don Onorio; una cosa incredibile, con i bagni e le docce
che erano stati i sogni di mia madre. E l'ascensore. E l'allarme, visti i tempi.
Molto bello, non c'è che dire: ma la durezza delle
scuole, come erano 40-50 anni fa, non andrà via
dalla zucca di molti, almeno fino a quando non
incomincerà il viaggio al cimitero. E allora amen.
Giovanni “Moreno” Milani
Venerdì 1 giugno | h 17
Chiusura anno accademico 2011/2012
Università Popolare Polesana
Ipsaa “M. e T. Bellini”
Sabato 2 giugno
Festa della Repubblica
15, 16, 17. 23 e 24 giugno |
h 19,30
Festa del Salame
Pro Loco Trecenta
Parco Paiolo
Sabato 23 giugno | h 15
Domenica 24 giugno | h 9
Mototour notturno del
Polesine
Moto Club 3 Centauri
Provincia di Rovigo - Trecenta
Luglio 2012
Dal 6 all’8 luglio | h 20
Festa Aido
Associazione Aido Trecenta
Parco Paiolo
Dal 27 al 30 luglio | h 19,30
Sariano in piazza coi bàgar
Pro Loco Trecenta
Sariano
Dal 27 al 29 luglio
Trecentallora
Moto Club Trecenta
Località Dossi di Trecenta