Gasparri: ripartiamo dal presidenzialismo
Transcript
Gasparri: ripartiamo dal presidenzialismo
CON IL PDL ANNO LXI N.123 Gasparri: ripartiamo dal presidenzialismo Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Tra nani e premi Nobel, Grillo si distingue: non è un gigante ma è «più alto che intelligente» Francesco Signoretta Non cʼè solo violenza verbale e aggressione personale nelle parole di Grillo e di alcuni esponenti della sinistra. Cʼè un insulto a intere categorie di persone, senza nemmeno un pizzico di delicatezza. Proprio loro, i professionisti del perbenismo, che sʼindignano per qualsiasi frase uscita dalla bocca degli avversari, pensano di poter offendere chiunque senza pagar pegno. Come se, per volontà divina, fossero baciati dallʼimpunità. Le frasi dellʼex comico, pronunciate prima di salire sul palco di Roma e indirizzate a Berlusconi, hanno fatto il giro del web: «Stai attento nano, che io sono molto sconclusionato e tireremo le somme a breve. Ci siamo solo noi, il capocomico e il nano, ne resterà solo uno». In precedenza non solo lui, ma anche altri autorevoli personaggi dellʼarea progressista, si erano lasciati andare a simili battutacce, nel tentativo di colpire Brunetta, con in prima fila Dario Fo e Gino Strada. Tutti impegnati a insistere sulla bassa statura di chi non sopportano. Al di là della pochezza delle loro argomentazioni e di un modo di concepire la politica che risale allʼetà primitiva, da uomini delle caverne, va sottolineato che proprio la sinistra (in buona parte confluita nello schieramento di Grillo) ha coniato parole politicamente corrette su ogni categoria, arrivando a definire i cani e gli animali «diversamente umani». Ora sono proprio loro a invertire la rott. Sarebbe superfluo ricordare ai Cinque Stelle e ai premi Nobel che i “nani” sono persone molto brillanti, che spesso fanno della cultura la loro forza. A Grillo verrebbe da rispondere in maniera dura quando dà del «nano» a Berlusconi. Ma sarebbe tempo sprecato. Basta infatti replicare con una battuta, anche lui non è un gigante. Anzi, è sicuramente più alto che intelligente. WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia domenica 26/5/2013 ➼ Sette milioni gli italiani alle urne. Occhi puntati sulla sfida romana REDAZIONE PAG.2 ➼ ➼ LʼIstat: rispetto a chi ha il posto fisso i precari guadagnano il 25 % in meno REDAZIONE PAG.3 ➼ ➼ LʼepatiteAin Italia? Attenti ai mirtilli congelati... REDAZIONE PAG.7 A sinistra tutto fa spettacolo. E il “medico in famiglia” dà (inutilmente) le medicine al Pd Girolamo Fragalà Non viviamo più negli anni in cui Francesco De Gregori si vedeva scippata da Bettino Craxi la sua Viva lʼItalia. Siamo invece nel pieno della stagione in cui Adriano Celentano è considerato un filosofo a livello di Aristotele e la Littizzetto una nuova Giovanna DʼArco. Si è passati dallo spettacolo gestito dalla politica alla politica gestita dallo spettacolo, con uno show ripetitivo, repliche infinite con i soliti protagonisti che dicono le stesse cose, accolti con disinteresse e noia. A sinistra credono ancora che portando sul palco attori e cantanti riescono a raggranellare consenso, sempre con lʼidea del popolo “suddito” della tv (in pratica, lo stesso giudizio che si ostinano a dare sugli elettori del centrodestra, affascinati dalle soap opera e quindi devoti al Cavaliere). Ma fanno un buco nellʼacqua. Non lʼhanno capito i vertici del Pd che in ogni occasione, anche nel giorno delle primarie, chiedevano ai foto- grafi di puntare i flash sui cosiddetti vip in fila per votare. Non lʼha capito Ignazio Marino che, nel comizio di chiusura a Roma, ha tentato di buttarla sullo show con lʼaiuto dei divi (o presunti tali) di turno. Che poi sono sempre gli stessi, riproposti come nuovi a ogni appuntamento. Nella lista di Somarino, come ironicamente soprannominato dagli esponenti del centrodestra, spicca il nome di Alessandro Gassman. E lui, microfono in mano, ha detto che la sua scelta è caduta sullʼIgnazio del Pd perché «tra tutti i programmi che ho letto è quello che mi è piaciuto di più». Verrebbe spontaneo fargli qualche domanda sugli altri programmi, ma sarebbe tempo perso. Lo stesso Gassaman aveva già parlato delle primarie “democratiche” esprimendo la sua preferenza per Renzi ed esultando perché aveva visto «lʼassemblea del Pd votare le regole» visto che lui adesso è «per le regole». Ha le idee un poʼ confuse visto ➼ che proprio sulle regole il suo Renzi ha protestato prima, durante e dopo le primarie. Un altro nome che spicca è quello di Giulio Scarpati che ha fatto una battutaccia su Alemanno («deve capire che qui non occorre uno sceriffo ma un buon sindaco») e nulla di più. In verità ha costretto il medico in famiglia a diventare medico del Pd e ha fatto bene, visto il pessimo stato di salute in cui versa il partito. Guarda caso, però, Scarpati era stato uno degli attori delle primarie, facendosi fotografare in coda, barba bianca e zigomi cicciotti, nella sede provinciale del partito in via Toledo. Poi cʼera Luciano Piovani, che ha condotto la sua performance mentre alcuni militanti democratici alzavano un cartello anticlericale, con la scritta: «Anche la Chiesa deve pagare». Tutto fa spettacolo, dunque, ma non porta neppure un voto in più. Anche perché gli elettori sono stanchi delle repliche. E soprattutto dei replicanti. Sette milioni gli italiani alle urne. Occhi puntati sulla sfida romana 2 Redazione Un altro appuntamento importante. Anzi, molto importtante anche in relazione a quanto accaduto negli ultimi mesi. Circa sette milioni di italiani sono chiamati alle urne oggi dalle 8.00 alle 22.00, e lunedì 27 maggio, dalle 7.00 alle 15.00, nelle regioni a statuto ordinario e in Sardegna, per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di 563 comuni (di cui 2 capoluoghi di regione, Roma e Ancona, e 14 capoluoghi di provincia: Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo) nonché dei consigli circoscrizionali. Le operazioni di scrutinio - ricorda il Ministero dell' Interno - cominceranno lunedì 27 maggio, al termine della votazione e dell'accerta- mento del numero dei votanti. In caso di ballottaggio per l'elezione dei sindaci, si voterà domenica 9 giugno (dalle 8.00 alle 22.00) e lunedì 10 giugno (dalle 7.00 alle 15.00). Debutta, que- Agricoltura: il maltempo produce danni per un miliardo di euro Gabriele Farro Con l'ultima ondata di maltempo, che ha colpito dopo il Nord anche il Centro Italia, sale attorno al miliardo di euro il conto complessivo dei danni, dei maggiori costi e delle perdite produttive provocate all'agricoltura italiana da una primavera impazzita che ha già tagliato di oltre il 30% i raccolti delle principali produzioni del Settentrione. È la Coldiretti che chiede di avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i territori più colpiti, a tracciare il primo bilancio degli effetti del maltempo nelle diverse regioni. In migliaia di aziende agricole è andato perduto il lavoro di un intero anno e non c'é raccolto al Nord che non sia compromesso, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta, dalla soia al mais fino al fieno con gravi problemi per l'alimentazione degli animali, ma il calo delle temperature fa aumentare anche i costi del riscaldamento delle stalle negli allevamenti di polli, suini e conigli. In Piemonte le eccessive piogge si sono abbattute sul riso con punte in alcuni comuni del vercellese e del novarese di oltre il 50% di danno. In Lombardia il crollo delle temperature e la valanga d'acqua che si è abbattuta hanno dato il colpo di grazia alle semine e al lavoro nei campi. Le perdite sono stimate fra il 30 e il 50%. In Veneto si calcola si è praticamente dimezzato il raccolto di soia e mais ma è danneggiato anche il 20% del fieno nella Regione con il maggior numero di allevamenti da carne in Italia. st'anno, per i comuni superiori ai 5 mila abitanti, la novità della doppia preferenza di genere, che l'elettore può esprimere sulla scheda per candidati della stessa lista, purché di sesso di- verso, pena l'annullamento della seconda preferenza. A Roma 2600 seggi aperti per i 2.359.119 elettori che dovranno scegliere il nuovo sindaco. La sfida è tra Gianni Alemanno (Pdl), Ignazio Marino (Pd), Alfio Marchini e il grillino Marcello De Vito. Ma le comunali di Roma saranno ricordate come le elezioni dei record. Infatti i candidati sindaci sono 19 in tutto e 40 le liste collegate: per questo è stato necessario stampare una scheda elettorale lunga un metro e venti centrimetri. Oltre alla città di Roma, i comuni della provincia in cui si voterà sono quattordici: Affile, Anzio, Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Fiumicino, Gallicano nel Lazio, Magliano Romano, Nettuno, Sacrofano San Cesareo, Santa Marinella, Velletri, Pomezia, Rocca Giovine e Valmontone. Il Wsj: Manovra da 20 miliardi di Marchionne per acquisire il 100 per cento di Chrysler Redazione Un'operazione da venti miliardi di dollari, poco inferiore quindi ai ventritré miliardi di dollari dello sbarco in Borsa di General Motors nel 2010. A tanto ammonta, secondo il Wall Street Journal, la “manovra” dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, per acquistare il controllo del cento per cento di Chrysler e quotare la società che nascerà dall'unione con Fiat a Wall Street. Una transazione “complicata”, per la quale Fiat ha contattato Goldman Sachs, Bank of America, Deutsche Bank e altri istituti per un potenziale finanziamento. Marchionne e Fiat puntano a consentire a questa di avere «il totale controllo della casa automobilistica americana e a quotare i titoli su un listino americano, una manovra che probabilmente includerà una complicata reazione a catena che potrebbe significare più di venti miliardi di dollari di accordi». L'obiettivo di Marchionne è un'ipo della società Fiat-Chrysler che possa alimentare il bilancio del Lingotto. «Per centrare l'obiettivo ha bisogno di un nuovo finanziamento, di acquistare la quota di Chrysler in mano a Uaw e di rivedere i prestiti e i bond di Chrysler», precisa il Wall Street Journal, sottolineando che Marchionne sta lavorando da mesi su due elementi del piano: uno è raccogliere un nuovo finanziamento per Fiat, l'altro è acquistare il 41,5 per cento di Chrysler. «Marchionne ha detto che Fiat ha abbastanza liquidità per acquistare la quota Chrysler, che potrebbe costare fra gli 1,75 e i 4,27 miliardi di dollari. Gli analisti non sono d'accordo», perché ritengono che se Fiat usasse la liquidità a disposizione per l'acquisto della quota rischierebbe un downgrade, mette in evidenza il Wall Street Journal. «Anche se acquistasse il resto di Chrysler, Marchionne si troverebbe ad avere ancora del lavoro da fare. In centomila a Palermo per padre Puglisi, primo martire anti-mafia della Chiesa 3 «In Italia c'è una mentalità anti-impresa, ma siamo da serie A» Gloria Sabatini Sono arrivati centomila al Foro Italico di Palermo per assistere alla beatificazione di padre Pino Puglisi, il sacerdote di Brancaccio che sorrise anche di fronte ai killer della mafia che lo uccisero il 15 settembre 1993. Sul Prato del Foro italico c'é un clima di festa serena, tantissime le famiglie presenti, centinaia i volontari provenienti da tutta Italia, scout e associazioni di quartiere. La celebrazione è stata presieduta dall'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, mentre a leggere la lettera apostolica è stato il cardinale Salvatore De Giorgi, delegato da papa Francesco. Il sacerdote ucciso da Cosa Nostra nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno è il primo martire della Chiesa a causa della mafia. Venne freddato davanti al portone di casa intorno alle 20,45, appena uscito dalla sua Uno bianco: qualcuno lo chiama, lui si volta mentre qualcun altro gli scivola alle spalle e gli spara alla nuca. Cresciuto in una famiglia modesta, padre Puglisi iniziò la sua lotta antimafia da parroco di San Gaetano (nel quartiere Brancaccio controllato dalla criminalità organizzata legata al boss Leoluca Bagarella). Obiettivo: sottrarre a Cosa nostra i bambini che vivevano per i vicoli, facendoli giocare e divertire, insegnando che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali. Durante le sue omelie, si rivolgeva spesso ai mafiosi, a volte anche dal sagrato della chiesa. Dopo una lunga serie di minacce di morte, di cui non parlò mai con nessuno, il 15 settembre di venti anni fa padre Puglisi fu messo a tacere per sempre. «Il suo sangue è servito a de- terminare una ribellione della società civile che si è tradotta in leggi, nel contrasto più forte da parte dello Stato verso la mafia», ha dichiarato Angelino Alfano da Palermo, «il suo grande lascito è una rivoluzione culturale che rappresenta uno squarcio di luce nel buio della Brancaccio di allora. I frutti del suo impegno sono stati raccolti negli anni successivi. La Chiesa ne riconosce la beatitudine, la società civile gli è grata dal giorno del suo martirio». Redazione Il lavoro del precario vale meno: in media prende uno stipendio più basso del 25% a confronto con chi ha il posto fisso. A certificarlo è l'Istat nel Rapporto annuale. Nel 2012 la retribuzione media mensile netta di un dipendente a termine a tempo pieno si ferma a 1.070 euro, 355 euro in meno rispetto a un dipendente "standard"; l'Istat non usa la parola precario ma lavoratore "atipico" (contratti a termine e collaborazioni), tuttavia la sostanza non cambia. E nel Rapporto esplicitamente l'Istituto di statistica spiega come «un indicatore importante dello svantaggio del lavoro atipico è dato dal differenziale retributivo con l'occupazione standard», ovvero stabile e senza riduzioni d'orario. Guardando solo a chi è full time, tra un dipendente a tempo determinato e uno a tempo indeterminato il divario, pari in media a un quarto, è dovuto a più ragioni, anche se ormai può essere considerato una costante. «Il differenziale è in parte spiegato da effetti di composizione, quali l'età, il settore di attività, la professione. Ma - sottolinea l'Istituto le differenze permangono anche a parità di caratteristiche e aumen- tano al crescere dell'anzianità lavorativa, poiché al tempo determinato non si applicano gli scatti di anzianità». Ecco che – evidenzia l'Istat – «la differenza è di 85 euro per chi lavora da appena due anni e cresce a 392 euro per chi ha una carriera lavorativa di 20 anni e oltre, non necessariamente tutta da atipico». L'Istat: rispetto a chi ha il posto fisso i precari guadagnano il 25% in meno Franco Bianchini Siamo un «Paese con infrastrutture scassate», con una «mentalità anti-imprese» ma «possiamo giocare la Serie A». È la situazione dell'Italia, Paese con un Nord sull'orlo del baratro e col resto della penisola che arranca, secondo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Indica- zioni che il numero uno degli industriali ha lanciato a tutto campo dal palco dell'osservatorio permanente giovani-editori, davanti a una platea di studenti che ha invitato a non aver paura di avviare un'impresa, perché «se qualcuno ha voglia d'intraprendere può iniziare comunque oggi». Non a caso il punto di forza che abbiamo, ha osservato il presidente di Viale dell'Astronomia, «è la materia grigia di assoluta qualità», nonostante siamo a corto di «materie prime e con infrastrutture scassate». In Italia, ha fatto notare quindi, «c'è una diffusa mentalità anti impresa» e questo lo dimostra «l'opinione pubblica che vede chi fa leggi e chi gestisce il Paese non essere andato" nel corso degli anni "nella direzione di favorire" lo sviluppo delle Pmi, vera spina dorsale del “made in ”. Cosa fare allora? Innanzitutto, ha detto, "non si può più scherzare» e bisogna rimboccarsi le maniche e «rimediare agli errori del passato», cominciando «dalla semplificazione» della struttura normativo-burocratica che «ci ha affossati». I boy scout d'America al voto per decidere se ammettere nell'organizzazione i ragazzi gay 4 Redazione Il movimento dei boy scout d'America (Bsa) deciderà se ammettere o meno, per la prima volta nella loro storia, ragazzi apertamente gay nella loro organizzazione. La decisione sarà presa dai circa 1400 delegati riuniti al loro Congresso nazionale di Grapevine, in Texas. Al momento pare che il testo su cui ci sarà un voto prevede l'accettazione di ragazzi gay, ma mantiene il bando riguardo alle persone omosessuali adulte che volessero essere i leader. Ciò che verrà deciso avrà un impatto immediato su circa 100mila gruppi scout, che organizzano più o meno tre milioni di ragazzi e un milione di adulti. Difficile fare una previsione sull'esito del voto: alcuni gruppi hanno già fatto sapere che lasceranno la struttura se passerà il via libera ai ragazzi gay, altri invece hanno chiesto che si aprano le porte anche agli adulti omosessuali. A giocare un ruolo chiave i gruppi religiosi, visto che almeno il 70 per cento degli Scout d'Ame- rica sono sovvenzionati da queste organizzazioni. Il capo della Southern Baptist Church, Frank Page, ha chiesto di non cambiare le regole e mantenere il bando ai gay. Di contro la Church of The Jesus Christ Latter-day Saints, il partner più grande degli Scout Usa, ha tacitamente dato il loro via libera al piano. Quanto al National Catholic Council on Scouting non ha ancora assunto alcuna posizione. Infine da segnalare che il presidente del Bsa, Wayne Perry, ha ufficialmente appoggiato l'ingresso dei ragazzi gay. Lo scoutismo negli Stati Uniti è un'istituzione fondata nel 1910, nel cui board compaiono personalità di massimo rilievo, amministratori delegati di colossi come la compagnia telefonica AT&T e Ernst&Young. Per capire la sua autorevolezza, basti pensare che il presidente onorario del Bsa è Barack Obama. E proprio il presidente, da mesi in prima linea a favore delle nozze gay, ha spinto a favore della riforma interna agli scout. del pagamento dell'Iva, per le pmi con capitale inferiore a due milioni di euro, fino al saldo delle fatture. Una misura che entrerà in vigore dal 2014 e della quale, come ha indicato la Santamaria, potranno beneficiarsi un milione e 300mila di autonomi. La normativa raccoglie altre misure già approvate dall'esecutivo, come la riduzione del 15 per cento dell'imposta sulle società per le nuove attività imprenditoriali; una diminuzione del 20 per cento nei rendimenti netti della dichiarazione dell'Irpef e un'esenzione completa di quest'ultima imposta quando l'im- prenditore ha capitalizzato la prestazione per disoccupazione. «La normativa é diretta alla maggioranza del tessuto imprenditoriale, dal quale dipende la creazione e il mantenimento dell'impiego», ha sottolineato la vicepremier, nel ricordare che il 99 per cento delle aziende in Spagna ha meno di 250 lavoratori e l'80 per cento meno di nove impiegati. Il governo ha approvato, inoltre, la legge sugli imprenditori, che mira a «favorire la cultura imprenditoriale e facilitare la creazione di imprese». E che prevede l'eliminazione di carichi amministrativi e l'alleggerimento degli iter burocratici per creare nuove aziende o internazionalizzarle. Include una serie di misure per favorire gli investimenti, come la concessione del permesso di residenza agli stranieri, che intraprendono un'attività in Spagna o che acquistano una casa di residenza. La svolta spagnola: aiuti e sgravi alle piccole e medie imprese Redazione Sgravi fiscali alle piccole e medie imprese, che non pagheranno l'Iva fino alla riscossione delle fatture, misure per favorire gli investimenti e l'istituzione dell'imprenditore a responsabilità limitatà, che non dovrà rispondere con la sua casa abituale ai debiti fino a 300mila euro derivati dall'attività aziendale. Sono alcune delle misure contenute nel progetto di legge di sostegno all'imprenditoria e all'internazionalizzazione delle aziende, approvato dal Consiglio dei ministri. In conferenza stampa, la portavoce dell'esecutivo e vicepremier, Soraya Sanz de Santamaria, ha spiegato che la legge include anche un meccanismo per favorire «una seconda opportunità» agli imprenditori, la cui esposizione non superi i cinque milioni di euro, di rinegoziare per via extragiudiziaria il debito, invece di attivare la procedura di fallimento. Fra le principali novità del progetto di legge, il rinvio Svezia, la protesta violenta degli immigrati si estende ad altre città ma perde di intensità Redazione Le rivolte degli immigrati nelle banlieue svedesi, che per sei notti consecutive hanno messo a ferro a fuoco Stoccolma, si sono estese ad altre città del Paese scandinavo. Tra gli episodi più significativi quelli avvenuti a Oerebro, 160 chilometri a nord di Stoccolma, dove una scuola è stata incendiata insieme ad alcune macchine. Un poliziotto è rimasto ferito. A Lin- koeping, 235 chilometri dalla capitale, si è ripetuto lo stesso copione: un incendio è stato appiccato ad un asilo infantile, mentre una farmacia è stata saccheggiata. La polizia di Oerebro ha puntato il dito contro alcune «persone che approfittano della situazione a Stoccolma per commettere crimini e attirare l'attenzione». Una quarantina gli incidenti che hanno investito Stoccolma venerdì notte, in calo rispetto ai settanta avvenuti nella notte precedente, per la presenza di rinforzi della polizia. Una persona è stata arrestata per tentata aggressione e altre 20 sono state fermate, con l'accusa di disturbo della quiete pubblica, e poi rilasciate. Venerdì notte diversi veicoli sono stati dati alle fiamme nei quartieri poveri della periferia di Stoccolma, dove la tensione sembra essere tuttavia diminuita. Un fotografo della France Presse ha visto un veicolo bruciare nel quartiere di Tensta. Altri mezzi sono stati bruciati in altri tre quartieri, secondo l'agenzia svedese Tt. La cooperante italiana ferita trasferita all'ospedale militare di Ramstein Antonio Pannullo Le condizioni di Barbara De Anna, la funzionaria dell'Oim, ferita nell'attacco di venerdì a Kabul rimangono «serie ma stabili». Lo si apprende da fonti della Farnesina. L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri è in contatto con i familiari, costantemente tenuti al corrente degli sviluppi, e con l'Oim a Ginevra. Barbara De Anna è stata trasferita a Ramstein in Germania dove accompagnata da un funzionario dell'ambasciata italiana a Kabul, con un volo militare Isaf. Il volo militare che ha trasferito la cooperante dall'Afghanistan alla Germania è stato organizzato con il coordinamento della Farne- sina e delle ambasciate italiane a Washington e a Kabul. Il console generale italiano a Francoforte ha raggiunto l'ospedale americano di Ramstein per prestare la necessaria assistenza. La De Anna, quarantenne fiorentina, lavorava nella capitale afghana dal dicembre del 2011 come funzionaria dell'Organizzazione internazionale delle Migrazioni. In Afghanistan era arrivata nell'ottobre 2010, a Herat, dove si concentra il contingente italiano, a testimonianza di impegno sul fronte della cooperazione sempre in prima linea da circa dieci anni. Laureatasi a Firenze in relazioni internazionali nel 2001, De Anna ha poi conseguito una specializzazione all'Università di New York nel 2008. In mezzo, diversi incarichi operativi: due anni in Honduras con l'Undp (United Nations Development programme), poi in Liberia e Timor Est tra il 2006 e 2007, proprio al culmine della guerra civile che flagellò il Paese asiatico dopo l'indipendenza. Quindi, un incarico per l'Unchr in Giordania, prima di essere assunta nel 2010 dall'Oim - la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio - e subito trasferita in Afghanistan, prima ad Herat e poi a Kabul, dove lotta tra la vita e la morte. L'attacco dei talebani ha un bilancio finale di quattro morti e 14 feriti, secondo la polizia. In un comunicato si precisa che quattro persone (un agente, due guardie di sicurezza e un bambino di sei anni) sono morte e altre 14, fra cui cinque stranieri, sono rimaste ferite. Tuttavia i talebani hanno affermato di avere ucciso «almeno 44 americani, membri della Coalizione e soldati del regime fantoccio», e di averne feriti altri nove. Il bilancio di vittime fornito dai talebani non trova però alcun riscontro nelle cifre ufficiali. Giovanni Trotta Combattimenti di una intensità senza precedenti si sono registrati nelle ultime ore nella città di Qusayr in Siria, a dieci chilometri dal confine con il Libano, dove le milizie sciite libanesi di Hezbollah sono impregnate al fianco delle truppe lealiste per eliminare le sacche di resistenza dei ribelli. Lo afferma l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Secondo la fonte, bombardamenti sarebbero stati compiuti in particolare su alcune aree nel nord della città e nei sobborghi settentrionali, come Al Hmeidiya, Arjoun e nella zona dell'ex aeroporto militare di al Dabaa, con un bilancio di almeno tre morti e diversi feriti. Mentre almeno un miliziano ribelle avrebbe perso la vita negli scontri. Intanto millimetro dopo millimetro, fra mosse tattiche e segnali di fumo diplomatici, si ini- ziano a intravedere i possibili contorni della Conferenza di pace che Usa e Russia hanno deciso di convocare a Ginevra in giugno per porre fine al bagno di sangue siriano. Il governo di Damasco, ha annunciato Mosca, in linea di principio è pronto a partecipare a "Ginevra 2". L'opposizione, sempre divisa, si orienta a sua volta a essere presente. A Istanbul la Coalizione nazionale siriana, formata prevalentemente da forze islamiche e considerata da diversi Paesi occidentali e islamici la componente principale dell'opposizione, è riunita per decidere come procedere. La Coalizione per ora esprime riserve, e chiede che la conferenza di Ginevra parta con un mandato negoziale che preveda come preliminare a una fase di transizione l'uscita di scena di Assad. Il presidente siriano però negli ultimi giorni ha nuovamente escluso di lasciare prima delle presidenziali del 2014, sfidando l'opposizione al confronto nelle urne. Il segretario di stato Usa John Kerry e il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov si vedranno lunedì a Parigi per aggiungere nuovi tasselli al precario mosaico di Ginevra. Mentre l'Iran ha avvertito attraverso il suo ambasciatore ad Ankara Alireza Bikdeli che se «l'opportunità storica» di "Ginevra 2" fallirà, la Siria rischia di diventare un «nuovo Afghanistan». Sempre lunedì a Bruxelles i ministri degli Esteri Ue parleranno dell'embargo sulle armi all'opposizione. Siria, verso la conferenza di Ginevra con l'opposizione spaccata I killer del soldato Rigby già nel mirino dei servizi inglesi 5 Redazione È atteso a giorni un primo rapporto su quanto e cosa i servizi di sicurezza britannici sapessero circa i due giovani convertiti all'islam che mercoledì hanno attaccato e ucciso a colpi di mannaia un soldato britannico nel sud-est di Londra al grido di «Allah Akbar». L'intelli- gence interna britannica in particolare (MI5) è finita nel mirino dopo che è emerso i due erano nel radar degli 007 da tempo (uno di loro da otto anni secondo alcune fonti). Tuttavia il governo ha difeso l'operato dei servizi con il ministro per le Comunità locali che ha affermato: «Il una società libera non si può tenere sotto controllo tutto e tutti sempre». È stata comunque annunciata un'indagine parlamentare a riguardo e già la prossima settimana il direttore generale dell'MI5, Andrew Parker, presenterà un primo rapporto alla commissione parlamentare incaricata di fare chiarezza. Intanto il Times pubblica in prima pagina le foto di Rigby in Afghanistan, ma gran parte dei media britannici tornano a raccontare i sei mesi nel 2009 di missione ad Helmand del soldato ucciso brutalmente. Si vede Lee, all'epoca 21enne, in uniforme completa da combattimento mentre pattuglia una delle zone più pericolose del Paese. Helmand infatti, nel 2009 e anche oggi, è uno dei luoghi dove si registra il numero maggiore di perdite tra le truppe internazionali ancora impegnate nel Paese. Intanto continuano le manifestazioni di cordoglio e solidarietà presso la caserma di Woolwich, nel sud-est di Londra, dove Rigby era di stanza e che si trova a circa 300 metri dal luogo del massacro. Gli abitanti del quartiere ma non solo continuano ad affluire numerosi portando fiori. C'è stata anche una manifestazione di sostegno da parte della comunità nigeriana (Paese di origine di entrambi i killer) che respinge alcuna associazione con quanto accaduto. Intolleranza al lattosio: in Toscana non è possibile fare il test 6 Carlotta DeʼBellis Il bicchiere mezzo pieno: per certe specialità la sanità toscana funziona in maniera omogenea su tutto il territorio. Il bicchiere mezzo vuoto: infatti non cʼè verso di fare il test sullʼintolleranza al lattosio in nessuna delle Asl toscane che erogano questo tipo di prestazione. A scoprirlo sulla sua pelle, per poi segnalare il problema al vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl), è stata nei giorni scorsi una cittadina della Asl 8. Che, per essere paziente, lo è stata eccome, passando mattinate vanamente appesa al telefono tra Cup e Urp. Il suo obiettivo: effettuare il test per conoscere il proprio grado di intolleranza allo zucchero del latte. «Nel tentativo di prenotare la prestazione – spiega Mugnai che sulla vicenda già sta preparando unʼinterrogazione – la signora ha affrontato un percorso a ostacoli che oltretutto lʼha portata a un nulla di fatto. Eppure era disposta a recarsi nelle varie Asl della Toscana che effettuano quel test, ovvero lʼospedale di Careggi a Firenze, che era stata la sua prima scelta su indicazione del curante, quello della Versilia e le Asl di Prato, Pisa e Arezzo. La situazione è piuttosto sconcertante, e giustamente adesso la signora lamenta lo scarso livello di attenzione nei confronti del paziente». Ma ecco come la protagonista stessa della vicenda ha raccontato a Mugnai quanto le è successo: «Lo scorso mercoledì 15 maggio mi reco al distretto sanitario valdarnese di Santa Maria alla Gruccia per fare delle prenotazioni per vari esami, fra cui il test sullʼintolleranza al lattosio. Mi viene subito detto che loro non possono prendere lʼappuntamento perché lì il test non viene effettuato. Lʼimpiegato è molto gentile e mi consiglia di chiamare il Cup di Firenze o di recarmi al Cup di Figline Valdarno. Preciso che lo specialista mi aveva chiesto espressamente di effettuare il test a Careggi. Mi reco dunque al Cup di Figline, dove mi viene detto che loro non possono prendere lʼappuntamento perché questo viene preso direttamente a Careggi. Quindi chiamo il Cup di Firenze, dove mi viene risposto che devo chiamare la Gastroenterologia di Careggi di cui non hanno il numero, che però posso farmi dare dallʼufficio Relazioni con il Pubblico dellʼospedale. Qui mi dicono che il test lo effettuano alla Gastroenterologia di San Luca Nuovo e mi danno il numero 055.7946437. Nel frattempo mi documento un poʼ su internet, riguardo alle modalità con cui si svolge il test, e inizio a trovare dei forum bizzarri in cui ci sono testimonianze di persone che raccontano di aver dovuto attendere anche nove mesi prima di effettuarlo a Careggi. A questo punto inizio a cercare altre Asl dove poterlo eventualmente fare con una tempistica diversa e più accettabile. Trovo che lo fanno a Prato, Pisa, Arezzo e nellʼospedale della Versilia. Non cerco oltre. Inizio a chiamare tutti i Cup e per ognuno ottengo lo stesso risultato: niente!». Redazione «Non ci sono parole per aggettivare la politica di promozione turistica della Regione Puglia e della sua agenzia “Pugliapromozione" per quanto attiene al territorio di Capitanata». È quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl e vicepresidente della quarta commissione consiliare Giandiego Gatta, che così prosegue: «Dopo la “sponsorizzazione" di film girati in località pugliesi “rigorosamente" non appartenenti alla provincia di Foggia, tra lʼaltro nemmeno citate nei film per il loro vero nome ma spacciate per località amene della Sicilia o di altre regioni (come "Amiche da morire", in proiezione nelle sale cinematografiche da marzo di questʼanno), ora è la volta di una campagna promozionale che vede al centro dellʼinteresse della Regione Puglia lʼAustria e la Russia. La prima vedrà “catapultati" per due anni consecutivi oltre 1.400 pensionati austriaci per ogni settimana nei mesi di aprile e maggio nelle città di Castellaneta Marina con escursioni ad Alberobello, Bari, Ginosa, Lecce ed Ostuni. La seconda avrà ad oggetto un “tour emozionale" (meravigliosa espressione “vendoliana") che toccherà... Castel del Monte, Polignano, Alberobello, Cisternino, Grottaglie, Lecce, Galatina, Gallipoli, Acaya, con soste in masserie e cantine per la degustazione di prodotti tipici e del vino pugliese. Evidentemente – continua l'esponente del Pdl – la Capitanata, con il Gargano, primo polo turistico della Puglia, il Tavoliere, i Monti Dauni, non sono in grado di offrire agli agenti di viaggio russi selezionati da “Pugliapromozione" cantine, masserie, eccellenze gastronomiche, emer- genze architettoniche e culturali, paesaggi incantevoli e preziosità naturalistiche. Invito il presidente Vendola, lʼassessore Godelli ed il responsabile di “Pugliapromozione" – conclude Gatta – ad un “tour emozionale" nella provincia di Foggia, premeditatamente esclusa, e comunque marginalizzata, rispetto alle politiche di promozione turistica della Regione Puglia che deve riservare alla Capitanata le stesse attenzioni in campo turistico (e non solo) destinate ad altri pregevoli territori». Turismo in Puglia, fallimentare la promozione di Vendola De Corato: come previsto l'ultrasinistra ha occupato a Milano uno stabile del Comune Redazione «È una vergogna! Come avevo previsto – dichiara Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), vicepresidente del Consiglio comunale – i "ragazzi" dello Zam hanno occupato una scuola comunale in via Santa Croce a Milano. È stato facile anche prevedere che si tratta dell'ennesimo stabile comunale: Pisapia non li manderà via mai e potranno rimanere sine die, così come accade a Milano negli altri ventinove immobili pubblici e privati occupati. Era evidente la sceneggiata fatta da questi neoguerriglieri di papà di inscenare un assalto a Palazzo Marino per poi occupare abusivamente uno stabile comunale, sapendo che non saranno mai cacciati da lì da un'Amministrazione di centrosinistra che con l'assessore Benelli prospetta comodati d'uso o affitti simbolici per questi abusivi dei Centri sociali. Ancora una volta le istituzioni sono state a guardare come nelle occupazioni degli altri ventinove stabili, e a pagare è la gente onesta e perbene che non osa occupare abusivamente uno stabile, altrimenti, al contrario di no-global, antagonisti e Centri sociali, sarebbero perseguiti penalmente. Come avviene per tutti a Milano meno che appunto per antagonisti e no-global». Cannes, è Sharon Stone la “regina” dell'asta benefica da 25 milioni di dollari Redazione Sharon Stone, Nicole Kidman, Leonardo Di Caprio, Janet Jackson, Goldie Hawn, Dita Von Teese, Adrien Brody, Kylie Minogue, Karolina Kurkova, Heidi Klum, la nostra Ornella Muti. È lungo l'elenco delle star che hanno affollato l'Hotel du Cap-Eden-Roc di Antibes, che ha ospitato durante il Festival del Cinema di Cannes 2013, quello che viene considerato uno degli eventi più glamour dell'anno. Ovvero il galà dell' “amfAR”, la fondazione per la lotta contro l'Aids, quest'anno alla sua ventesima edizione. Regina della serata, neanche a dirlo, la madrina dell'evento Sharon Stone che ha messo in ombra anche la collega più giovane Nicole Kidman, elegantissima nel suo abito nero ricamato. Per l'occasione l'interprete di “Basic Instinct» ha indossato un vestito bianco a sirena con un serpente dorato che metteva in risalto la schiena, dettaglio prezioso della creazione firmata Roberto Cavalli. Tanti i lotti all'asta per raccogliere fondi con- tro l'Aids. Tra questi il clou è stato un viaggio nello spazio con Leonardo Di Caprio venduto per 1,5 milioni di dollari. Il vincitore sarà tra le prime 1.000 persone a lasciare il pianeta sul volo Virgin Galactic, ha spiegato Di Caprio durante la serata. Tra le altre cose messe all'asta anche una performance privata dei Duran Duran, una litografia di Andy Warhol che ritrae il volto di Elizabeth Taylor, un ritratto di famiglia scattato dalla fotografa Annie Leibovitz, una settimana ai Caraibi nel rifugio della stilista Donna Karen e una collana di diamanti da 53 carati. Al termine del galà Sharon Stone ha ringraziato tutta la platea per aver permesso di raggiungere la cifra record di 25 milioni di dollari («il modo migliore per festeggiare i 20 anni dell'amfAR») che vanno alla ricerca per le cure di circa 34 milioni di persone nel mondo affette da Aids. L'epatite A in Italia? Attenti ai mirtilli congelati... Redazione Anche un frutto dall'apparenza innocua come un mirtillo può nascondere dei pericoli. È proprio sui frutti di bosco che si concentrano le attenzioni degli esperti, europei ma anche italiani, impegnati a monitorare i casi di epatite A segnalati in forte crescita, che almeno in parte potrebbero essere causati proprio dai questi frutti congelati in arrivo da fuori Europa. L'allerta nel nostro Paese è stata alzata da una circolare pubblicata sul sito del ministero della Salute, secondo cui in Italia i casi sono aumentati nel periodo marzo-maggio 2013 del 70% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. «Stiamo lavorando per raccogliere i dati definitivi da tutte le Regioni - afferma Anna Rita Ciccaglione dell'Istituto superiore di Sanità - e per determinare con certezza la causa dei contagi». Più di qualche sospetto lo hanno destato appunto i frutti di bosco. I focolai della malattia, segnala il ministero, sono in aumento in tutta Europa a causa di due cluster, il primo che ha coinvolto 85 pazienti dei Paesi Nord-Europei presumibilmente legato al consumo nei gelati di questi frutti congelati di importazione extra Ue e l'altro segnalato in 35 turisti di ritorno dall'Egitto. «A fronte di tale situazione - si legge nella circolare - si è provveduto a valutare la presenza di un incremento del numero dei casi in Italia. Dai dati è emerso, negli ultimi mesi, un importante incremento rispetto agli anni precedenti». Anche in almeno un caso di famiglia infetta in Italia, scrivono gli esperti del ministero, i probabili responsabili erano proprio i frutti di bosco congelati, originari di Paesi esteri (Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada). Altri casi si sono verifi- Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi 7 cati in turisti stranieri che avevano soggiornato nel nord Italia, oltre che in persone tornate da viaggi in Egitto. Questo ha spinto il ministero a diramare la circolare alle Regioni, chiedendo di segnalare entro 48 ore all'Iss eventuali nuovi casi accertati. Di tutte le forme di epatite quella contrassegnata con la lettera A è probabilmente la meno preoccupante. Come spiega anche il sito Epicentro dell'Iss, il decorso è quasi sempre beningo e spesso asintomatico, soprattutto nei bambini, mentre l'infezione uccide nello 0,3% dei casi che sale all'1,8% sopra i 50 anni. Fondamentale, spiegano gli esperti, è l'igiene del cibo che si consuma, che se non è cotto dovrebbe essere almeno ben lavato. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250