Gasparri: ripartiamo dal presidenzialismo

Transcript

Gasparri: ripartiamo dal presidenzialismo
CON IL PDL
ANNO LXI N.123
Gasparri: ripartiamo
dal presidenzialismo
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Tra nani e premi Nobel,
Grillo si distingue:
non è un gigante ma è
«più alto che intelligente»
Francesco Signoretta
Non cʼè solo violenza verbale e
aggressione personale nelle
parole di Grillo e di alcuni
esponenti della sinistra. Cʼè un
insulto a intere categorie di
persone, senza nemmeno un
pizzico di delicatezza. Proprio
loro, i professionisti del perbenismo, che sʼindignano per
qualsiasi frase uscita dalla
bocca degli avversari, pensano
di poter offendere chiunque
senza pagar pegno. Come se,
per volontà divina, fossero baciati dallʼimpunità. Le frasi
dellʼex comico, pronunciate
prima di salire sul palco di
Roma e indirizzate a Berlusconi, hanno fatto il giro del
web: «Stai attento nano, che io
sono molto sconclusionato e tireremo le somme a breve. Ci
siamo solo noi, il capocomico e
il nano, ne resterà solo uno».
In precedenza non solo lui, ma
anche altri autorevoli personaggi dellʼarea progressista, si
erano lasciati andare a simili
battutacce, nel tentativo di colpire Brunetta, con in prima fila
Dario Fo e Gino Strada. Tutti
impegnati a insistere sulla
bassa statura di chi non sopportano. Al di là della pochezza
delle loro argomentazioni e di
un modo di concepire la politica che risale allʼetà primitiva,
da uomini delle caverne, va
sottolineato che proprio la sinistra (in buona parte confluita
nello schieramento di Grillo) ha
coniato parole politicamente
corrette su ogni categoria, arrivando a definire i cani e gli animali «diversamente umani».
Ora sono proprio loro a invertire la rott. Sarebbe superfluo
ricordare ai Cinque Stelle e ai
premi Nobel che i “nani” sono
persone molto brillanti, che
spesso fanno della cultura la
loro forza. A Grillo verrebbe da
rispondere in maniera dura
quando dà del «nano» a Berlusconi. Ma sarebbe tempo sprecato. Basta infatti replicare con
una battuta, anche lui non è
un gigante. Anzi, è sicuramente
più alto che intelligente.
WWW.SECOLODITALIA.IT
d’Italia
domenica 26/5/2013
➼
Sette milioni gli italiani
alle urne. Occhi puntati
sulla sfida romana
REDAZIONE PAG.2
➼
➼
LʼIstat: rispetto a chi ha
il posto fisso i precari
guadagnano il 25 % in meno
REDAZIONE PAG.3
➼
➼
LʼepatiteAin Italia?
Attenti
ai mirtilli congelati...
REDAZIONE PAG.7
A sinistra tutto fa spettacolo. E il “medico in famiglia”
dà (inutilmente) le medicine al Pd
Girolamo Fragalà
Non viviamo più negli anni in
cui Francesco De Gregori si
vedeva scippata da Bettino
Craxi la sua Viva lʼItalia. Siamo
invece nel pieno della stagione
in cui Adriano Celentano è considerato un filosofo a livello di
Aristotele e la Littizzetto una
nuova Giovanna DʼArco. Si è
passati dallo spettacolo gestito
dalla politica alla politica gestita
dallo spettacolo, con uno show
ripetitivo, repliche infinite con i
soliti protagonisti che dicono le
stesse cose, accolti con disinteresse e noia. A sinistra credono ancora che portando sul
palco attori e cantanti riescono
a raggranellare consenso,
sempre con lʼidea del popolo
“suddito” della tv (in pratica, lo
stesso giudizio che si ostinano
a dare sugli elettori del centrodestra, affascinati dalle soap
opera e quindi devoti al Cavaliere). Ma fanno un buco nellʼacqua. Non lʼhanno capito i
vertici del Pd che in ogni occasione, anche nel giorno delle
primarie, chiedevano ai foto-
grafi di puntare i flash sui cosiddetti vip in fila per votare.
Non lʼha capito Ignazio Marino
che, nel comizio di chiusura a
Roma, ha tentato di buttarla
sullo show con lʼaiuto dei divi (o
presunti tali) di turno. Che poi
sono sempre gli stessi, riproposti come nuovi a ogni appuntamento.
Nella
lista
di
Somarino, come ironicamente
soprannominato dagli esponenti del centrodestra, spicca il
nome di Alessandro Gassman.
E lui, microfono in mano, ha
detto che la sua scelta è caduta sullʼIgnazio del Pd perché
«tra tutti i programmi che ho
letto è quello che mi è piaciuto
di più». Verrebbe spontaneo
fargli qualche domanda sugli
altri programmi, ma sarebbe
tempo perso. Lo stesso Gassaman aveva già parlato delle primarie
“democratiche”
esprimendo la sua preferenza
per Renzi ed esultando perché
aveva visto «lʼassemblea del
Pd votare le regole» visto che
lui adesso è «per le regole».
Ha le idee un poʼ confuse visto
➼
che proprio sulle regole il suo
Renzi ha protestato prima, durante e dopo le primarie. Un
altro nome che spicca è quello
di Giulio Scarpati che ha fatto
una battutaccia su Alemanno
(«deve capire che qui non occorre uno sceriffo ma un buon
sindaco») e nulla di più. In verità ha costretto il medico in famiglia a diventare medico del
Pd e ha fatto bene, visto il pessimo stato di salute in cui versa
il partito. Guarda caso, però,
Scarpati era stato uno degli attori delle primarie, facendosi
fotografare in coda, barba
bianca e zigomi cicciotti, nella
sede provinciale del partito in
via Toledo. Poi cʼera Luciano
Piovani, che ha condotto la sua
performance mentre alcuni militanti democratici alzavano un
cartello anticlericale, con la
scritta: «Anche la Chiesa deve
pagare». Tutto fa spettacolo,
dunque, ma non porta neppure
un voto in più. Anche perché gli
elettori sono stanchi delle repliche. E soprattutto dei replicanti.
Sette milioni gli italiani alle urne.
Occhi puntati sulla sfida romana
2
Redazione
Un altro appuntamento importante. Anzi, molto importtante
anche in relazione a quanto accaduto negli ultimi mesi. Circa
sette milioni di italiani sono
chiamati alle urne oggi dalle
8.00 alle 22.00, e lunedì 27
maggio, dalle 7.00 alle 15.00,
nelle regioni a statuto ordinario
e in Sardegna, per le elezioni
del sindaco e del consiglio comunale di 563 comuni (di cui 2
capoluoghi di regione, Roma e
Ancona, e 14 capoluoghi di
provincia: Avellino, Barletta,
Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena,
Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo) nonché dei consigli circoscrizionali. Le operazioni di
scrutinio - ricorda il Ministero
dell' Interno - cominceranno lunedì 27 maggio, al termine
della votazione e dell'accerta-
mento del numero dei votanti. In
caso di ballottaggio per l'elezione dei sindaci, si voterà domenica 9 giugno (dalle 8.00 alle
22.00) e lunedì 10 giugno (dalle
7.00 alle 15.00). Debutta, que-
Agricoltura: il maltempo produce
danni per un miliardo di euro
Gabriele Farro
Con l'ultima ondata di maltempo, che ha colpito dopo il
Nord anche il Centro Italia, sale
attorno al miliardo di euro il
conto complessivo dei danni, dei
maggiori costi e delle perdite
produttive provocate all'agricoltura italiana da una primavera
impazzita che ha già tagliato di
oltre il 30% i raccolti delle principali produzioni del Settentrione.
È la Coldiretti che chiede di avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i territori più colpiti,
a tracciare il primo bilancio degli effetti del maltempo nelle diverse regioni. In migliaia di aziende agricole è andato perduto
il lavoro di un intero anno e non c'é raccolto al Nord che non
sia compromesso, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta,
dalla soia al mais fino al fieno con gravi problemi per l'alimentazione degli animali, ma il calo delle temperature fa aumentare anche i costi del riscaldamento delle stalle negli
allevamenti di polli, suini e conigli. In Piemonte le eccessive
piogge si sono abbattute sul riso con punte in alcuni comuni
del vercellese e del novarese di oltre il 50% di danno. In Lombardia il crollo delle temperature e la valanga d'acqua che si è
abbattuta hanno dato il colpo di grazia alle semine e al lavoro
nei campi. Le perdite sono stimate fra il 30 e il 50%. In Veneto
si calcola si è praticamente dimezzato il raccolto di soia e mais
ma è danneggiato anche il 20% del fieno nella Regione con il
maggior numero di allevamenti da carne in Italia.
st'anno, per i comuni superiori
ai 5 mila abitanti, la novità della
doppia preferenza di genere,
che l'elettore può esprimere
sulla scheda per candidati della
stessa lista, purché di sesso di-
verso, pena l'annullamento
della seconda preferenza. A
Roma 2600 seggi aperti per i
2.359.119 elettori che dovranno
scegliere il nuovo sindaco. La
sfida è tra Gianni Alemanno
(Pdl), Ignazio Marino (Pd), Alfio
Marchini e il grillino Marcello De
Vito. Ma le comunali di Roma
saranno ricordate come le elezioni dei record. Infatti i candidati sindaci sono 19 in tutto e 40
le liste collegate: per questo è
stato necessario stampare una
scheda elettorale lunga un
metro e venti centrimetri. Oltre
alla città di Roma, i comuni della
provincia in cui si voterà sono
quattordici: Affile, Anzio, Cerreto
Laziale, Cervara di Roma, Fiumicino, Gallicano nel Lazio, Magliano
Romano,
Nettuno,
Sacrofano San Cesareo, Santa
Marinella, Velletri, Pomezia,
Rocca Giovine e Valmontone.
Il Wsj: Manovra da 20 miliardi di Marchionne
per acquisire il 100 per cento di Chrysler
Redazione
Un'operazione da venti miliardi di dollari,
poco inferiore quindi ai ventritré miliardi di
dollari dello sbarco in Borsa di General Motors nel 2010. A tanto ammonta, secondo il
Wall Street Journal, la “manovra” dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, per acquistare il controllo del cento
per cento di Chrysler e quotare la società
che nascerà dall'unione con Fiat a Wall
Street. Una transazione “complicata”, per la
quale Fiat ha contattato Goldman Sachs,
Bank of America, Deutsche Bank e altri istituti per un potenziale finanziamento. Marchionne e Fiat puntano a consentire a questa di avere «il
totale controllo della casa automobilistica americana e a quotare i titoli
su un listino americano, una manovra che probabilmente includerà una
complicata reazione a catena che potrebbe significare più di venti miliardi di dollari di accordi». L'obiettivo di Marchionne è un'ipo della società Fiat-Chrysler che possa alimentare il bilancio del Lingotto. «Per
centrare l'obiettivo ha bisogno di un nuovo finanziamento, di acquistare
la quota di Chrysler in mano a Uaw e di rivedere i prestiti e i bond di
Chrysler», precisa il Wall Street Journal, sottolineando che Marchionne
sta lavorando da mesi su due elementi del piano: uno è raccogliere un
nuovo finanziamento per Fiat, l'altro è acquistare il 41,5 per cento di
Chrysler. «Marchionne ha detto che Fiat ha abbastanza liquidità per acquistare la quota Chrysler, che potrebbe costare fra gli 1,75 e i 4,27 miliardi di dollari. Gli analisti non sono d'accordo», perché ritengono che
se Fiat usasse la liquidità a disposizione per l'acquisto della quota rischierebbe un downgrade, mette in evidenza il Wall Street Journal.
«Anche se acquistasse il resto di Chrysler, Marchionne si troverebbe
ad avere ancora del lavoro da fare.
In centomila a Palermo per padre Puglisi,
primo martire anti-mafia della Chiesa
3
«In Italia
c'è una mentalità
anti-impresa,
ma siamo da serie A»
Gloria Sabatini
Sono arrivati centomila al Foro Italico
di Palermo per assistere alla beatificazione di padre Pino Puglisi, il sacerdote di Brancaccio che sorrise anche
di fronte ai killer della mafia che lo uccisero il 15 settembre 1993. Sul Prato
del Foro italico c'é un clima di festa serena, tantissime le famiglie presenti,
centinaia i volontari provenienti da
tutta Italia, scout e associazioni di
quartiere. La celebrazione è stata presieduta dall'arcivescovo di Palermo,
Paolo Romeo, mentre a leggere la lettera apostolica è stato il cardinale Salvatore De Giorgi, delegato da papa
Francesco. Il sacerdote ucciso da
Cosa Nostra nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno è il primo
martire della Chiesa a causa della
mafia. Venne freddato davanti al portone di casa intorno alle 20,45, appena
uscito dalla sua Uno bianco: qualcuno
lo chiama, lui si volta mentre qualcun
altro gli scivola alle spalle e gli spara
alla nuca. Cresciuto in una famiglia
modesta, padre Puglisi iniziò la sua
lotta antimafia da parroco di San Gaetano (nel quartiere Brancaccio controllato dalla criminalità organizzata legata
al boss Leoluca Bagarella). Obiettivo:
sottrarre a Cosa nostra i bambini che
vivevano per i vicoli, facendoli giocare
e divertire, insegnando che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza
essere criminali. Durante le sue omelie, si rivolgeva spesso ai mafiosi, a
volte anche dal sagrato della chiesa.
Dopo una lunga serie di minacce di
morte, di cui non parlò mai con nessuno, il 15 settembre di venti anni fa
padre Puglisi fu messo a tacere per
sempre. «Il suo sangue è servito a de-
terminare una ribellione della società
civile che si è tradotta in leggi, nel contrasto più forte da parte dello Stato
verso la mafia», ha dichiarato Angelino
Alfano da Palermo, «il suo grande lascito è una rivoluzione culturale che
rappresenta uno squarcio di luce nel
buio della Brancaccio di allora. I frutti
del suo impegno sono stati raccolti
negli anni successivi. La Chiesa ne riconosce la beatitudine, la società civile
gli è grata dal giorno del suo martirio».
Redazione
Il lavoro del precario vale meno:
in media prende uno stipendio più
basso del 25% a confronto con
chi ha il posto fisso. A certificarlo è
l'Istat nel Rapporto annuale. Nel
2012 la retribuzione media mensile netta di un dipendente a termine a tempo pieno si ferma a
1.070 euro, 355 euro in meno rispetto a un dipendente "standard"; l'Istat non usa la parola
precario ma lavoratore "atipico"
(contratti a termine e collaborazioni), tuttavia la sostanza non
cambia. E nel Rapporto esplicitamente l'Istituto di statistica spiega
come «un indicatore importante
dello svantaggio del lavoro atipico
è dato dal differenziale retributivo
con l'occupazione standard», ovvero stabile e senza riduzioni
d'orario. Guardando solo a chi è
full time, tra un dipendente a
tempo determinato e uno a tempo
indeterminato il divario, pari in
media a un quarto, è dovuto a più
ragioni, anche se ormai può essere considerato una costante. «Il
differenziale è in parte spiegato
da effetti di composizione, quali
l'età, il settore di attività, la professione. Ma - sottolinea l'Istituto le differenze permangono anche a
parità di caratteristiche e aumen-
tano al crescere dell'anzianità lavorativa, poiché al tempo determinato non si applicano gli scatti di
anzianità». Ecco che – evidenzia
l'Istat – «la differenza è di 85 euro
per chi lavora da appena due anni
e cresce a 392 euro per chi ha
una carriera lavorativa di 20 anni
e oltre, non necessariamente tutta
da atipico».
L'Istat: rispetto a chi ha il posto fisso
i precari guadagnano il 25% in meno
Franco Bianchini
Siamo un «Paese con infrastrutture scassate», con una «mentalità anti-imprese» ma «possiamo
giocare la Serie A». È la situazione dell'Italia, Paese con un
Nord sull'orlo del baratro e col
resto della penisola che arranca,
secondo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Indica-
zioni che il numero uno degli
industriali ha lanciato a tutto
campo dal palco dell'osservatorio permanente giovani-editori,
davanti a una platea di studenti
che ha invitato a non aver paura
di avviare un'impresa, perché
«se qualcuno ha voglia d'intraprendere può iniziare comunque
oggi». Non a caso il punto di
forza che abbiamo, ha osservato
il presidente di Viale dell'Astronomia, «è la materia grigia di assoluta qualità», nonostante
siamo a corto di «materie prime
e con infrastrutture scassate». In
Italia, ha fatto notare quindi, «c'è
una diffusa mentalità anti impresa» e questo lo dimostra
«l'opinione pubblica che vede chi
fa leggi e chi gestisce il Paese
non essere andato" nel corso
degli anni "nella direzione di favorire" lo sviluppo delle Pmi,
vera spina dorsale del “made in
”. Cosa fare allora? Innanzitutto,
ha detto, "non si può più scherzare» e bisogna rimboccarsi le
maniche e «rimediare agli errori
del passato», cominciando
«dalla semplificazione» della
struttura normativo-burocratica
che «ci ha affossati».
I boy scout d'America al voto per decidere
se ammettere nell'organizzazione i ragazzi gay
4
Redazione
Il movimento dei boy scout
d'America (Bsa) deciderà se
ammettere o meno, per la
prima volta nella loro storia,
ragazzi apertamente gay
nella loro organizzazione. La
decisione sarà presa dai
circa 1400 delegati riuniti al
loro Congresso nazionale di
Grapevine, in Texas. Al momento pare che il testo su cui
ci sarà un voto prevede l'accettazione di ragazzi gay, ma
mantiene il bando riguardo
alle persone omosessuali
adulte che volessero essere i
leader. Ciò che verrà deciso
avrà un impatto immediato su
circa 100mila gruppi scout,
che organizzano più o meno
tre milioni di ragazzi e un milione di adulti. Difficile fare
una previsione sull'esito del
voto: alcuni gruppi hanno già
fatto sapere che lasceranno
la struttura se passerà il via
libera ai ragazzi gay, altri invece hanno chiesto che si
aprano le porte anche agli
adulti omosessuali. A giocare
un ruolo chiave i gruppi religiosi, visto che almeno il 70
per cento degli Scout d'Ame-
rica sono sovvenzionati da
queste organizzazioni. Il
capo della Southern Baptist
Church, Frank Page, ha chiesto di non cambiare le regole
e mantenere il bando ai gay.
Di contro la Church of The
Jesus
Christ
Latter-day
Saints, il partner più grande
degli Scout Usa, ha tacitamente dato il loro via libera al
piano. Quanto al National Catholic Council on Scouting
non ha ancora assunto alcuna posizione. Infine da segnalare che il presidente del
Bsa, Wayne Perry, ha ufficialmente appoggiato l'ingresso
dei ragazzi gay. Lo scoutismo
negli Stati Uniti è un'istituzione fondata nel 1910, nel
cui board compaiono personalità di massimo rilievo, amministratori delegati di colossi
come la compagnia telefonica AT&T e Ernst&Young.
Per capire la sua autorevolezza, basti pensare che il
presidente onorario del Bsa è
Barack Obama. E proprio il
presidente, da mesi in prima
linea a favore delle nozze
gay, ha spinto a favore della
riforma interna agli scout.
del pagamento dell'Iva, per le pmi
con capitale inferiore a due milioni
di euro, fino al saldo delle fatture.
Una misura che entrerà in vigore
dal 2014 e della quale, come ha indicato la Santamaria, potranno beneficiarsi un milione e 300mila di
autonomi. La normativa raccoglie
altre misure già approvate dall'esecutivo, come la riduzione del 15 per
cento dell'imposta sulle società per
le nuove attività imprenditoriali; una
diminuzione del 20 per cento nei
rendimenti netti della dichiarazione
dell'Irpef e un'esenzione completa
di quest'ultima imposta quando l'im-
prenditore ha capitalizzato la prestazione per disoccupazione. «La
normativa é diretta alla maggioranza del tessuto imprenditoriale,
dal quale dipende la creazione e il
mantenimento dell'impiego», ha
sottolineato la vicepremier, nel ricordare che il 99 per cento delle
aziende in Spagna ha meno di 250
lavoratori e l'80 per cento meno di
nove impiegati. Il governo ha approvato, inoltre, la legge sugli imprenditori, che mira a «favorire la
cultura imprenditoriale e facilitare la
creazione di imprese». E che prevede l'eliminazione di carichi amministrativi e l'alleggerimento degli iter
burocratici per creare nuove
aziende o internazionalizzarle. Include una serie di misure per favorire gli investimenti, come la
concessione del permesso di residenza agli stranieri, che intraprendono un'attività in Spagna o che
acquistano una casa di residenza.
La svolta spagnola: aiuti e sgravi alle piccole e medie imprese
Redazione
Sgravi fiscali alle piccole e medie
imprese, che non pagheranno l'Iva
fino alla riscossione delle fatture,
misure per favorire gli investimenti
e l'istituzione dell'imprenditore a responsabilità limitatà, che non dovrà
rispondere con la sua casa abituale
ai debiti fino a 300mila euro derivati
dall'attività aziendale. Sono alcune
delle misure contenute nel progetto
di legge di sostegno all'imprenditoria e all'internazionalizzazione delle
aziende, approvato dal Consiglio
dei ministri. In conferenza stampa,
la portavoce dell'esecutivo e vicepremier, Soraya Sanz de Santamaria, ha spiegato che la legge include
anche un meccanismo per favorire
«una seconda opportunità» agli imprenditori, la cui esposizione non
superi i cinque milioni di euro, di rinegoziare per via extragiudiziaria il
debito, invece di attivare la procedura di fallimento. Fra le principali
novità del progetto di legge, il rinvio
Svezia, la protesta
violenta degli immigrati
si estende ad altre città
ma perde di intensità
Redazione
Le rivolte degli immigrati nelle
banlieue svedesi, che per sei
notti consecutive hanno messo
a ferro a fuoco Stoccolma, si
sono estese ad altre città del
Paese scandinavo. Tra gli episodi più significativi quelli avvenuti a Oerebro, 160 chilometri a
nord di Stoccolma, dove una
scuola è stata incendiata insieme ad alcune macchine. Un
poliziotto è rimasto ferito. A Lin-
koeping, 235 chilometri dalla capitale, si è ripetuto lo stesso
copione: un incendio è stato appiccato ad un asilo infantile,
mentre una farmacia è stata
saccheggiata. La polizia di Oerebro ha puntato il dito contro alcune «persone che approfittano
della situazione a Stoccolma per
commettere crimini e attirare l'attenzione». Una quarantina gli incidenti che hanno investito
Stoccolma venerdì notte, in calo
rispetto ai settanta avvenuti
nella notte precedente, per la
presenza di rinforzi della polizia.
Una persona è stata arrestata
per tentata aggressione e altre
20 sono state fermate, con l'accusa di disturbo della quiete
pubblica, e poi rilasciate. Venerdì notte diversi veicoli sono
stati dati alle fiamme nei quartieri poveri della periferia di Stoccolma, dove la tensione sembra
essere tuttavia diminuita. Un fotografo della France Presse ha
visto un veicolo bruciare nel
quartiere di Tensta. Altri mezzi
sono stati bruciati in altri tre
quartieri, secondo l'agenzia svedese Tt.
La cooperante italiana ferita trasferita
all'ospedale militare di Ramstein
Antonio Pannullo
Le condizioni di Barbara De Anna,
la funzionaria dell'Oim, ferita nell'attacco di venerdì a Kabul rimangono «serie ma stabili». Lo si
apprende da fonti della Farnesina. L'Unità di Crisi del ministero
degli Esteri è in contatto con i familiari, costantemente tenuti al
corrente degli sviluppi, e con
l'Oim a Ginevra. Barbara De Anna
è stata trasferita a Ramstein in
Germania dove accompagnata da
un funzionario dell'ambasciata italiana a Kabul, con un volo militare
Isaf. Il volo militare che ha trasferito la cooperante dall'Afghanistan
alla Germania è stato organizzato
con il coordinamento della Farne-
sina e delle ambasciate italiane a
Washington e a Kabul. Il console
generale italiano a Francoforte ha
raggiunto l'ospedale americano di
Ramstein per prestare la necessaria assistenza. La De Anna,
quarantenne fiorentina, lavorava
nella capitale afghana dal dicembre del 2011 come funzionaria
dell'Organizzazione internazionale delle Migrazioni. In Afghanistan era arrivata nell'ottobre
2010, a Herat, dove si concentra il
contingente italiano, a testimonianza di impegno sul fronte della
cooperazione sempre in prima
linea da circa dieci anni. Laureatasi a Firenze in relazioni internazionali nel 2001, De Anna ha poi
conseguito una specializzazione
all'Università di New York nel
2008. In mezzo, diversi incarichi
operativi: due anni in Honduras
con l'Undp (United Nations Development programme), poi in Liberia e Timor Est tra il 2006 e 2007,
proprio al culmine della guerra civile che flagellò il Paese asiatico
dopo l'indipendenza. Quindi, un
incarico per l'Unchr in Giordania,
prima di essere assunta nel 2010
dall'Oim - la principale organizzazione intergovernativa in ambito
migratorio - e subito trasferita in
Afghanistan, prima ad Herat e poi
a Kabul, dove lotta tra la vita e la
morte. L'attacco dei talebani ha
un bilancio finale di quattro morti
e 14 feriti, secondo la polizia. In
un comunicato si precisa che
quattro persone (un agente, due
guardie di sicurezza e un bambino di sei anni) sono morte e
altre 14, fra cui cinque stranieri,
sono rimaste ferite. Tuttavia i talebani hanno affermato di avere
ucciso «almeno 44 americani,
membri della Coalizione e soldati
del regime fantoccio», e di
averne feriti altri nove. Il bilancio
di vittime fornito dai talebani non
trova però alcun riscontro nelle
cifre ufficiali.
Giovanni Trotta
Combattimenti di una intensità
senza precedenti si sono registrati nelle ultime ore nella città di
Qusayr in Siria, a dieci chilometri
dal confine con il Libano, dove le
milizie sciite libanesi di Hezbollah
sono impregnate al fianco delle
truppe lealiste per eliminare le
sacche di resistenza dei ribelli. Lo
afferma l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Secondo la fonte, bombardamenti
sarebbero stati compiuti in particolare su alcune aree nel nord
della città e nei sobborghi settentrionali, come Al Hmeidiya, Arjoun
e nella zona dell'ex aeroporto militare di al Dabaa, con un bilancio
di almeno tre morti e diversi feriti.
Mentre almeno un miliziano ribelle avrebbe perso la vita negli
scontri. Intanto millimetro dopo
millimetro, fra mosse tattiche e
segnali di fumo diplomatici, si ini-
ziano a intravedere i possibili contorni della Conferenza di pace che
Usa e Russia hanno deciso di
convocare a Ginevra in giugno
per porre fine al bagno di sangue
siriano. Il governo di Damasco, ha
annunciato Mosca, in linea di principio è pronto a partecipare a "Ginevra 2". L'opposizione, sempre
divisa, si orienta a sua volta a essere presente. A Istanbul la Coalizione nazionale siriana, formata
prevalentemente da forze islamiche e considerata da diversi
Paesi occidentali e islamici la
componente principale dell'opposizione, è riunita per decidere
come procedere. La Coalizione
per ora esprime riserve, e chiede
che la conferenza di Ginevra
parta con un mandato negoziale
che preveda come preliminare a
una fase di transizione l'uscita di
scena di Assad. Il presidente siriano però negli ultimi giorni ha
nuovamente escluso di lasciare
prima delle presidenziali del 2014,
sfidando l'opposizione al confronto
nelle urne. Il segretario di stato
Usa John Kerry e il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov si
vedranno lunedì a Parigi per aggiungere nuovi tasselli al precario
mosaico di Ginevra. Mentre l'Iran
ha avvertito attraverso il suo ambasciatore ad Ankara Alireza Bikdeli che se «l'opportunità storica»
di "Ginevra 2" fallirà, la Siria rischia
di diventare un «nuovo Afghanistan». Sempre lunedì a Bruxelles
i ministri degli Esteri Ue parleranno dell'embargo sulle armi all'opposizione.
Siria, verso la conferenza di Ginevra
con l'opposizione spaccata
I killer del soldato
Rigby già nel mirino
dei servizi inglesi
5
Redazione
È atteso a giorni un primo rapporto
su quanto e cosa i servizi di sicurezza britannici sapessero circa i
due giovani convertiti all'islam che
mercoledì hanno attaccato e ucciso
a colpi di mannaia un soldato britannico nel sud-est di Londra al
grido di «Allah Akbar». L'intelli-
gence interna britannica in particolare (MI5) è finita nel mirino dopo
che è emerso i due erano nel radar
degli 007 da tempo (uno di loro da
otto anni secondo alcune fonti). Tuttavia il governo ha difeso l'operato
dei servizi con il ministro per le Comunità locali che ha affermato: «Il
una società libera non si può tenere
sotto controllo tutto e tutti sempre».
È stata comunque annunciata
un'indagine parlamentare a riguardo e già la prossima settimana
il direttore generale dell'MI5, Andrew Parker, presenterà un primo
rapporto alla commissione parlamentare incaricata di fare chiarezza. Intanto il Times pubblica in
prima pagina le foto di Rigby in Afghanistan, ma gran parte dei media
britannici tornano a raccontare i sei
mesi nel 2009 di missione ad Helmand del soldato ucciso brutalmente. Si vede Lee, all'epoca
21enne, in uniforme completa da
combattimento mentre pattuglia
una delle zone più pericolose del
Paese. Helmand infatti, nel 2009 e
anche oggi, è uno dei luoghi dove
si registra il numero maggiore di
perdite tra le truppe internazionali
ancora impegnate nel Paese. Intanto continuano le manifestazioni
di cordoglio e solidarietà presso la
caserma di Woolwich, nel sud-est di
Londra, dove Rigby era di stanza e
che si trova a circa 300 metri dal
luogo del massacro. Gli abitanti del
quartiere ma non solo continuano
ad affluire numerosi portando fiori.
C'è stata anche una manifestazione
di sostegno da parte della comunità
nigeriana (Paese di origine di entrambi i killer) che respinge alcuna
associazione con quanto accaduto.
Intolleranza al lattosio: in Toscana
non è possibile fare il test
6
Carlotta DeʼBellis
Il bicchiere mezzo pieno: per certe specialità la sanità toscana funziona in maniera omogenea su tutto il territorio. Il
bicchiere mezzo vuoto: infatti non cʼè
verso di fare il test sullʼintolleranza al lattosio in nessuna delle Asl toscane che
erogano questo tipo di prestazione. A
scoprirlo sulla sua pelle, per poi segnalare il problema al vicepresidente della
commissione Sanità Stefano Mugnai
(Pdl), è stata nei giorni scorsi una cittadina della Asl 8. Che, per essere paziente, lo è stata eccome, passando
mattinate vanamente appesa al telefono tra Cup e Urp. Il suo obiettivo: effettuare il test per conoscere il proprio
grado di intolleranza allo zucchero del
latte. «Nel tentativo di prenotare la prestazione – spiega Mugnai che sulla vicenda
già
sta
preparando
unʼinterrogazione – la signora ha affrontato un percorso a ostacoli che oltretutto lʼha portata a un nulla di fatto.
Eppure era disposta a recarsi nelle
varie Asl della Toscana che effettuano
quel test, ovvero lʼospedale di Careggi
a Firenze, che era stata la sua prima
scelta su indicazione del curante, quello
della Versilia e le Asl di Prato, Pisa e
Arezzo. La situazione è piuttosto sconcertante, e giustamente adesso la signora lamenta lo scarso livello di
attenzione nei confronti del paziente».
Ma ecco come la protagonista stessa
della vicenda ha raccontato a Mugnai
quanto le è successo: «Lo scorso mercoledì 15 maggio mi reco al distretto sanitario valdarnese di Santa Maria alla
Gruccia per fare delle prenotazioni per
vari esami, fra cui il test sullʼintolleranza
al lattosio. Mi viene subito detto che loro
non possono prendere lʼappuntamento
perché lì il test non viene effettuato.
Lʼimpiegato è molto gentile e mi consiglia di chiamare il Cup di Firenze o di recarmi al Cup di Figline Valdarno.
Preciso che lo specialista mi aveva
chiesto espressamente di effettuare il
test a Careggi. Mi reco dunque al Cup di
Figline, dove mi viene detto che loro non
possono prendere lʼappuntamento perché questo viene preso direttamente a
Careggi. Quindi chiamo il Cup di Firenze, dove mi viene risposto che devo
chiamare la Gastroenterologia di Careggi di cui non hanno il numero, che
però posso farmi dare dallʼufficio Relazioni con il Pubblico dellʼospedale. Qui
mi dicono che il test lo effettuano alla
Gastroenterologia di San Luca Nuovo e
mi danno il numero 055.7946437. Nel
frattempo mi documento un poʼ su internet, riguardo alle modalità con cui si
svolge il test, e inizio a trovare dei forum
bizzarri in cui ci sono testimonianze di
persone che raccontano di aver dovuto
attendere anche nove mesi prima di effettuarlo a Careggi. A questo punto inizio a cercare altre Asl dove poterlo
eventualmente fare con una tempistica
diversa e più accettabile. Trovo che lo
fanno a Prato, Pisa, Arezzo e nellʼospedale della Versilia. Non cerco oltre. Inizio a chiamare tutti i Cup e per ognuno
ottengo lo stesso risultato: niente!».
Redazione
«Non ci sono parole per aggettivare la politica di promozione turistica della Regione Puglia e della
sua agenzia “Pugliapromozione"
per quanto attiene al territorio di
Capitanata». È quanto sostiene il
consigliere regionale del Pdl e vicepresidente della quarta commissione consiliare Giandiego Gatta,
che così prosegue: «Dopo la
“sponsorizzazione" di film girati in
località pugliesi “rigorosamente"
non appartenenti alla provincia di
Foggia, tra lʼaltro nemmeno citate
nei film per il loro vero nome ma
spacciate per località amene della
Sicilia o di altre regioni (come "Amiche da morire", in proiezione nelle
sale cinematografiche da marzo di
questʼanno), ora è la volta di una
campagna promozionale che vede
al centro dellʼinteresse della Regione Puglia lʼAustria e la Russia.
La prima vedrà “catapultati" per
due anni consecutivi oltre 1.400
pensionati austriaci per ogni settimana nei mesi di aprile e maggio
nelle città di Castellaneta Marina
con escursioni ad Alberobello, Bari,
Ginosa, Lecce ed Ostuni. La seconda avrà ad oggetto un “tour
emozionale" (meravigliosa espressione “vendoliana") che toccherà...
Castel del Monte, Polignano, Alberobello, Cisternino, Grottaglie,
Lecce, Galatina, Gallipoli, Acaya,
con soste in masserie e cantine
per la degustazione di prodotti tipici
e del vino pugliese. Evidentemente
– continua l'esponente del Pdl – la
Capitanata, con il Gargano, primo
polo turistico della Puglia, il Tavoliere, i Monti Dauni, non sono in
grado di offrire agli agenti di viaggio russi selezionati da “Pugliapromozione" cantine, masserie,
eccellenze gastronomiche, emer-
genze architettoniche e culturali,
paesaggi incantevoli e preziosità
naturalistiche. Invito il presidente
Vendola, lʼassessore Godelli ed il
responsabile di “Pugliapromozione" – conclude Gatta – ad un
“tour emozionale" nella provincia di
Foggia,
premeditatamente
esclusa, e comunque marginalizzata, rispetto alle politiche di promozione turistica della Regione
Puglia che deve riservare alla Capitanata le stesse attenzioni in
campo turistico (e non solo) destinate ad altri pregevoli territori».
Turismo in Puglia, fallimentare
la promozione di Vendola
De Corato: come previsto
l'ultrasinistra ha occupato
a Milano
uno stabile del Comune
Redazione
«È una vergogna! Come avevo
previsto – dichiara Riccardo De
Corato (Fratelli d'Italia), vicepresidente del Consiglio comunale – i "ragazzi" dello Zam
hanno occupato una scuola comunale in via Santa Croce a
Milano. È stato facile anche
prevedere che si tratta dell'ennesimo stabile comunale: Pisapia non li manderà via mai e
potranno rimanere sine die,
così come accade a Milano
negli altri ventinove immobili
pubblici e privati occupati. Era
evidente la sceneggiata fatta
da questi neoguerriglieri di
papà di inscenare un assalto a
Palazzo Marino per poi occupare abusivamente uno stabile
comunale, sapendo che non
saranno mai cacciati da lì da
un'Amministrazione di centrosinistra che con l'assessore Benelli prospetta comodati d'uso
o affitti simbolici per questi
abusivi dei Centri sociali. Ancora una volta le istituzioni
sono state a guardare come
nelle occupazioni degli altri
ventinove stabili, e a pagare è
la gente onesta e perbene che
non osa occupare abusivamente uno stabile, altrimenti, al
contrario di no-global, antagonisti e Centri sociali, sarebbero
perseguiti penalmente. Come
avviene per tutti a Milano meno
che appunto per antagonisti e
no-global».
Cannes, è Sharon Stone la “regina”
dell'asta benefica da 25 milioni di dollari
Redazione
Sharon Stone, Nicole Kidman, Leonardo Di Caprio, Janet Jackson, Goldie
Hawn, Dita Von Teese, Adrien Brody,
Kylie Minogue, Karolina Kurkova, Heidi
Klum, la nostra Ornella Muti. È lungo
l'elenco delle star che hanno affollato
l'Hotel du Cap-Eden-Roc di Antibes,
che ha ospitato durante il Festival del
Cinema di Cannes 2013, quello che
viene considerato uno degli eventi più
glamour dell'anno. Ovvero il galà dell'
“amfAR”, la fondazione per la lotta contro l'Aids, quest'anno alla sua ventesima edizione. Regina della serata,
neanche a dirlo, la madrina dell'evento
Sharon Stone che ha messo in ombra
anche la collega più giovane Nicole
Kidman, elegantissima nel suo abito
nero ricamato. Per l'occasione l'interprete di “Basic Instinct» ha indossato
un vestito bianco a sirena con un serpente dorato che metteva in risalto la
schiena, dettaglio prezioso della creazione firmata Roberto Cavalli. Tanti i
lotti all'asta per raccogliere fondi con-
tro l'Aids. Tra questi il clou è stato un
viaggio nello spazio con Leonardo Di
Caprio venduto per 1,5 milioni di dollari.
Il vincitore sarà tra le prime 1.000 persone a lasciare il pianeta sul volo Virgin Galactic, ha spiegato Di Caprio
durante la serata. Tra le altre cose
messe all'asta anche una performance
privata dei Duran Duran, una litografia
di Andy Warhol che ritrae il volto di Elizabeth Taylor, un ritratto di famiglia
scattato dalla fotografa Annie Leibovitz,
una settimana ai Caraibi nel rifugio
della stilista Donna Karen e una collana
di diamanti da 53 carati. Al termine del
galà Sharon Stone ha ringraziato tutta
la platea per aver permesso di raggiungere la cifra record di 25 milioni di dollari («il modo migliore per festeggiare i
20 anni dell'amfAR») che vanno alla ricerca per le cure di circa 34 milioni di
persone nel mondo affette da Aids.
L'epatite A in Italia? Attenti ai mirtilli congelati...
Redazione
Anche un frutto dall'apparenza innocua come un mirtillo può nascondere dei pericoli. È proprio
sui frutti di bosco che si concentrano le attenzioni degli esperti,
europei ma anche italiani, impegnati a monitorare i casi di epatite
A segnalati in forte crescita, che
almeno in parte potrebbero essere causati proprio dai questi
frutti congelati in arrivo da fuori
Europa. L'allerta nel nostro Paese
è stata alzata da una circolare
pubblicata sul sito del ministero
della Salute, secondo cui in Italia
i casi sono aumentati nel periodo
marzo-maggio 2013 del 70% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. «Stiamo
lavorando per raccogliere i dati
definitivi da tutte le Regioni - afferma Anna Rita Ciccaglione dell'Istituto superiore di Sanità - e per
determinare con certezza la
causa dei contagi». Più di qualche
sospetto lo hanno destato appunto i frutti di bosco. I focolai
della malattia, segnala il ministero,
sono in aumento in tutta Europa a
causa di due cluster, il primo che
ha coinvolto 85 pazienti dei Paesi
Nord-Europei presumibilmente legato al consumo nei gelati di questi frutti congelati di importazione
extra Ue e l'altro segnalato in 35
turisti di ritorno dall'Egitto. «A
fronte di tale situazione - si legge
nella circolare - si è provveduto a
valutare la presenza di un incremento del numero dei casi in Italia. Dai dati è emerso, negli ultimi
mesi, un importante incremento rispetto agli anni precedenti».
Anche in almeno un caso di famiglia infetta in Italia, scrivono gli
esperti del ministero, i probabili responsabili erano proprio i frutti di
bosco congelati, originari di Paesi
esteri (Bulgaria, Polonia, Serbia e
Canada). Altri casi si sono verifi-
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
7
cati in turisti stranieri che avevano
soggiornato nel nord Italia, oltre
che in persone tornate da viaggi in
Egitto. Questo ha spinto il ministero a diramare la circolare alle
Regioni, chiedendo di segnalare
entro 48 ore all'Iss eventuali nuovi
casi accertati. Di tutte le forme di
epatite quella contrassegnata con
la lettera A è probabilmente la
meno preoccupante. Come
spiega anche il sito Epicentro dell'Iss, il decorso è quasi sempre beningo e spesso asintomatico,
soprattutto nei bambini, mentre
l'infezione uccide nello 0,3% dei
casi che sale all'1,8% sopra i 50
anni. Fondamentale, spiegano gli
esperti, è l'igiene del cibo che si
consuma, che se non è cotto dovrebbe essere almeno ben lavato.
Direttore Politico Marcello De Angelis
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503
mail: [email protected]
Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171
mail: [email protected]
Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503
mail: [email protected]
La testata fruisce dei contributi
statali diretti di cui alla legge
7 agosto 1990 n. 250