01 ottobre 2011 b

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01 ottobre 2011 b
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
pag.10
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 356 - ANNO XIV - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 1 OTTOBRE 2011
Il turismo tra bilancio estivo e progetti futuri
Verso l’obiettivo : “Altopiano tutto l’anno”
Roberto Rigoni: “Lavorare in sintonia, puntando sempre più alla qualità” - Angela Carli: “Non basta
il paesaggio, servono infrastrutture e servizi. Le idee ci sono ma mancano i soldi per finanziarle”
LUSIANA
SOCCORSO
Con Pomo
Pero, due
weekend
dedicati alle
coltivazioni
locali
con tanti
imperdibili
appuntamenti
ROANA
GALLIO
Sul PAT appena
approvato
la minoranza
critica:
“Una farsa”
Ma il sindaco
assicura:
“Un piano
rivoluzionario”
Poli Medica
Altopiano
cura i vip del
calcio. Turnover
galliese per i
giocatori della
Lazio
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Prove tecniche ad Enego
per la nuova organizzazione
della Protezione Civile veneta
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Grafica Altopiano
Taxi inglesi
sulle nostre
strade
Sport e
amicizia
CALCIO
Giulia Gianesini
e il Cittadella
Calcio:
singolare e
benaugurante
gemellaggio
tra fans
Presentazione
in grande stile
per gli oltre
250 atleti di
Asiago,
Gallio, Lusiana
e Conco
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Che ci fanno in Altopiano due taxi inglesi, colore grigio, guida a
destra, che scorrazzano da mattina e sera in lungo e largo per i
paesi, e che già mesi fa erano stati notati nel loro girovagare in
coppia sulle nostre strade? Vedendo riapparire nei giorni scorsi le singolari vetture con i loro autisti, ma senza mai alcun passeggero, si è
accesa nuovamente la curiosità degli altopianesi . Si staranno allenando
per essere pronti ad affiancare il Mariano “Macia” e il Mario “Bergamo”,
forse ingaggiati dal comune per sopperire alla carenza del servizio lamentata da alcuni utenti la scorsa estate, e che aveva portato l’assessore alle politiche sociali di Asiago Diego Rigoni a firmare una delibera di
reperibilità obbligatoria? O addirittura sono pronti a sostituire i nostri
taxisti storici, in vista di un loro imminente pensionamento? “Nien-
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CONCO
Rifiuti: è
iniziata la
rivoluzione.
Differenziata
al via
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te di tutto ciò – dicono i due autisti – anche se l’anno scorso, durante la
nostra prima presenza in zona, un vostro compaesano burlone aveva
messo in giro voci di questo tipo”. Parlano italiano, con spiccato accento emiliano, i due signori che girano a bordo delle vetture con targhe
british! E svelano il mistero: sono dipendenti di una ditta emiliana che ha
motorizzato le vetture inglesi e che ha necessità di fare dei test con lo scopo
di arrivare a limitare al massimo le emissioni. Oltre che a testare in città i
motori destinati ai taxi inglesi, per avere un quadro più completo la ditta ha
scelto di fare le prove su strade di montagna, e le nostre sono risultate ideali.
E allora via, da mattina a sera, da Asiago a Rotzo e ritorno, tappa a Foza,
sosta ad Asiago, puntatina a Treschè Conca, passaggio per Gallio, e di nuovo
ad Asiago...Ma in Inghilterra il carburante non costa nulla?
S.B.
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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Turismo: diminuiscono le presenze, aumenta la richiesta di qualità
“L’estate ha retto, nonostante tutto”
TURISMO
Un giudizio sulla stagione
estiva
E’ stata una stagione complessa, con un avvio difficile ed uno
sviluppo positivo grazie alle
condizioni meteorologiche che
ci hanno regalato un buon mese
di agosto ed un ottimo settembre. Questo ha fatto sì che vi
fosse il recupero di quanto è
mancato all’avvio dell’estate.
E’ chiaro a tutti come negli ultimi anni si sia accentuata quella
che sembra una tendenza
irreversibile dei comportamenti
turistici oramai orientati verso
la vacanza breve: il
pendolarismo dei visitatori,
l’impennata della domanda nei
week end, con tutti i problemi
di impatto che comporta e vuoti
durante il periodo settimanale;
e se diminuisce il numero delle
presenze in termini di giorni di
effettiva vacanza, aumenta la richiesta di servizi di qualità, ecco
perché gli operatori sono chiamati a fare scelte di
riqualificazione delle loro strutture ricettive garantendo ai potenziali turisti quegli standard
oramai richiesti dal mercato. Se
si approfondisce il tema della
crisi economica, della capacità
L’assessore al turismo di Asiago Roberto Rigoni dipinge il quadro della stagione appena conclusa
evidenziando punti di forza e di debolezza del sistema turistico locale, con un occhio al futuro
e della propensione alla
spesa in cui il panorama è davvero tinto di
grigio, possiamo dire
che la stagione turistica altopianese ha saputo reggere dimostrando ancora una volta la
grande appetibilità turistica di tutto il nostro
territorio e la qualità dell’offerta
di
intrattenimento proposta dai Comuni, possiamo anche affermare
che i nostri ospiti amano tornare ad Asiago e
sull’Altopiano proprio
per la qualità dell’offerta ambientale e di servizi che sappiamo ancora fornire.
Una programmazione ricca,
nonostante i pochi fondi a bilancio
Credo che, ancora una volta, il
nostro territorio abbia saputo
soddisfare le esigenze di
intrattenimento turistico grazie
ad eventi di grandissimo livello
in grado di soddisfare tutte le
età. Di ciò va dato il merito anche al contributo di moltissimi
volontari che lavorano affinché
i turisti possano trovare un am-
biente accogliente e capace di
fornire loro eventi di grande qualità. Abbiamo programmato le
manifestazioni con una riduzione di fondi a disposizione pari a
circa 150.000 euro, non è stato
facile ma abbiamo saputo proporre un calendario di
elevatissima qualità all’altezza di
una località così turisticamente
rinomata come Asiago. Penso ad
eventi quali il Requiem di Verdi,
al concerto dei Solisti Veneti con
Salvatore Accardo, nell’ambito
del Veneto Festival, che ha reso
possibile l’inserimento di Asiago
in uno dei circuiti culturali più
prestigiosi d’Europa, penso
alla straordinaria qualità degli
eventi proposti dall’Asiago
Festival, agli incontri con gli
autori tenutisi sul palco centrale, agli eventi destinati ai giovani,
all’ottima
sperimentazione della “Notte
dell’Asiago”, allo strepitoso
successo della “Notte Nera” ed
alle tante altre manifestazioni
che hanno certamente
impreziosito la nostra stazione
turistica ed hanno favorito ancora una volta il salto di qualità dell’immagine turistica di
Asiago e di tutto il
comprensorio. Un plauso va
fatto ai Comuni altopianesi che
hanno saputo compiere negli
ultimi anni un chiaro salto di
qualità proponendo eventi molto interessanti e di grande ritorno d’immagine. Voglio ricordare che durante i due mesi
estivi le manifestazioni proposte in tutto l’altopiano superavano le oltre 300 unità.
Il supporto degli sponsor
Proprio per l’apporto fornito
all’allestimento degli eventi in
questa stagione di forte contrazione dei fondi a nostra disposizione, penso sia giusto
ringraziare tutte le aziende che
ci hanno sostenuto credendo
nella qualità della nostra pro-
grammazione turistica, in particolare,
vorrei ringraziare
l’Associazione Commercianti di Asiago,
Rigoni di Asiago,
Gemmo, Cassa di
Risparmio
del
Veneto, la Cassa Rurale di Roana, il Consorzio Tutela del Formaggio di Asiago,
Beppino Amatori,
Centro Porsche
Vicenza, Fergia. Ringrazio, inoltre gli assessori regionali
Marino Finozzi e
Roberto Ciambetti nonché l’assessore al turismo della Provincia di Vicenza, Dino Secco.
Rilanciare l’inverno
La contrazione delle vacanze è
parallela all’accorciamento della
stagione estiva, tutte le destinazioni turistiche dell’arco alpino
hanno una stagionalità estiva sempre più ridotta. Questo è il motivo per cui, confrontandoci con
vari amministratori di altre rinomate località turistiche, abbiamo
constatato che gli operatori della
montagna non sembrano più interessati all’estate puntando, piuttosto, sulla lunga e ricca stagione
invernale in cui i buoni risultati,
sia in termini di flussi turistici che
di fatturato, appannano l’offerta
estiva. Purtroppo, da noi si verifica il contrario a causa di un’offerta invernale obsoleta e non più
competitiva ed inidonea a rendere possibile una programmazione certa per la stagione invernale.
Questa è un’anomalia per una località turistica di montagna e su
ciò sia il settore pubblico che quello imprenditoriale privato devono concentrare le loro energie.
L’organizzazione turistica
Con l’attivazione del Palazzo del
Turismo presso il Millepini abbiamo dato una svolta decisiva alla
carente organizzazione turistica
del territorio risolvendo
definitivamente i molti problemi
di comunicazione che caratterizzavano i vari uffici operanti nel
settore. Voglio solo ricordare
quando tra Consorzio Turistico
e Comuni non vi era dialogo a
discapito della promozione turistica, ora, con il trasferimento
degli uffici dell’assessorato al
Turismo e del Consorzio Turistico presso il Millepini si stanno elaborando progetti ed iniziative utili
per la promozione turistica di tutto il territorio, valorizzando, ad
esempio, alla destinazione
congressuale del Millepini. Ciò ha
permesso un notevole risparmio
in termini di gestione, in particolare di personale e ci ha dato l’opportunità di ripensare ad un modello di organizzazione assolutamente innovativo ed efficace a
favore di tutto il territorio. Dal
Millepini guardiamo al futuro
avvalendoci di una struttura organizzata che ha coinvolto i Comuni di Gallio e di Roana in una
programmazione condivisa in
seno al Consorzio e che, me lo
auguro, saprà coinvolgere nel
più breve termine, pure tutti gli
altri comuni del nostro sistema
turistico locale.
Nel futuro
A breve avvieremo un tavolo di
concertazione con le forze economiche di tutto il territorio e
con gli enti locali per dare avvio all’agenzia per il turismo che
andrà a sostituire il Consorzio
Turistico non appena avremo
risanato la delicata situazione finanziaria in cui questo organismo versa. Ci stiamo confrontando sulla fondazione di un
nuovo soggetto che si occupi
di promozione di tutto il territorio con il massimo
coinvolgimento degli operatori
e delle categorie economiche
affinché possano essere
riattivate in modo dinamico le
attività di marketing a supporto di tutta l’economia turistica
comprensoriale.
Roberto Rigoni
Assessore al turismo di Asiago
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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Obiettivo “turismo tutto l’anno”
TURISMO
Che dire della stagione estiva da
poco terminata? Non è certo facile fare il bilancio di un periodo
che è stato caratterizzato da un
avvio lento e deludente a causa
di due fattori determinanti: la crisi economica generale e il brutto
tempo. Ma alla fine è stato proprio il tempo meteorologico a
dare una svolta in positivo all’estate 2011, grazie a inaspettate giornate calde e soleggiate che
si stanno protraendo anche in
questa fine del mese di settembre. Non si può certo negare che
non ci sia stata una flessione con
i vari settori commerciali e turistici che hanno registrato un
calo, ma almeno il tempo e le temperature di agosto e settembre
hanno contribuito a “limitare i
danni”, con una moderata soddisfazione da parte dei diretti interessati. Tra gli aspetti positivi,
sicuramente la buona collaborazione tra operatori del turismo
Angela Carli, presidente dei Commercianti: “Le idee e le proposte ci sono, ma si devono
trovare tutte quelle risorse economiche che potrebbero finalmente, se ben utilizzate, far
competere adeguatamente l’Altopiano di Asiago con altri comprensori ben più finanziati”
asiaghese e amministrazione comunale, una sinergia ritenuta proficua da entrambe le parti, come è
stato ribadito anche in una riunione recente tra commercianti,
presenti il sindaco Gios e l’assessore al turismo Rigoni. Di quanto
emerso in quell’occasione ci parla Angela Carli, presidente della
Confcommercio di Asiago. “Si è
pensato innanzitutto di puntare
su alcune manifestazioni che, oltre ad essere di un certo livello
risultano originali per la loro unicità, visto che sono state ideate
personalmente dall’assessore
Rigoni, come la Notte dell’Asiago
e la Notte Nera. Da parte nostra
abbiamo suggerito, per allungare la stagione, di anticipare La
Notte dell’Asiago facendola coincidere con il sabato di inizio dei
saldi estivi in Veneto, e spostando a fine agosto la Notte Nera,
per evitare di concentrare i più
importanti eventi estivi in poche
settimane. Fra i problemi più sentiti, c’ è proprio quello di una stagione estiva che si concentra nei
classici mesi di luglio e agosto e
che invece, per garantire adeguati livelli di redditività agli operatori, dovrebbe allungarsi sempre
più fino a “toccare” quella
sciistica. L’obiettivo è dunque
quello di arrivare al “turismo tutto l’anno” puntando anche sulla
valorizzazione di altre peculiarità
del territorio come ad esempio il
patrimonio enogastronomico,
naturale e storico, sfruttando ciò
che abbiamo a disposizione.
Sono convinta che sia necessario avvicinare il turista al nostro
ambiente proponendo un approccio diverso, in modo possa
conoscere, vivere e apprezzare
quello che il territorio offre, favorendo un richiamo nelle varie stagioni dell’anno, anche di coloro
che qui hanno una seconda casa
che sfruttano minimamente pro-
Dedicata a “Turismo e avvicinamento delle
culture” la Giornata Mondiale del Turismo 2011
In questo 2011 è stata dedicata
a “Turismo e avvicinamento
delle culture” la Giornata Mondiale del Turismo che ricorre il
27 settembre, tema che, come
specificato nel messaggio del
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli
Itineranti, ha inteso sottolineare l’importanza dei viaggi nell’incontro tra le diverse culture
del mondo, “specialmente in
questi tempi in cui più di novecento milioni di persone compiono viaggi internazionali,
agevolati dai moderni mezzi di
comunicazione e dalla riduzione dei costi”. Il messaggio riporta anche le parole di Taleb
Rifai, segretario generale
dell’OMT , che dice “Il turismo
si presenta come una <attività
che abbatte le barriere che separano le culture e promuove la
tolleranza, il rispetto e la mutua
comprensione. Nel nostro mondo, spesso diviso, questi valori
rappresentano le fondamenta di
un futuro più pacifico>”. Messaggio esposto durante la giornata del 27 settembre anche all’Ufficio IAT di Asiago assieme a
un semplice poster con scritte le
parole “Benvenuti ad Asiago,
dove ogni turista è protagonista”.
E i turisti arrivati in viaggio
sull’Altopiano in questi bei giorni dal sapore ancora tutto estivo,
nel varcare la soglia dell’ufficio
hanno avuto la gradita sorpresa
di venire accolti oltre che con la
consueta cortesia nel ricevere
le informazioni richieste, anche
con un piccolo omaggio e l’assaggio di prodotti tipici, grazie
alla collaborazione di Rigoni di
Asiago, Caseificio Pennar, Pasticceria Carli e Fantin Servizi
Distributivi.
S.B.
Quanti sono i Comuni sull’Altopiano
di Asiago? Otto, anzi nove!
Quanti sono i Comuni sull’Altopiano di
Asiago? Domanda
semplice: residenti e
buona parte dei villeggianti sanno che
sono 8, eppure in contrasto con quanto è risaputo in termini
geopolitici, c’è chi
porta il numero delle
sedi municipali a 9. Da anni infatti gli elenchi telefonici riportano tra le colonne degli utenti, appena
sotto i recapiti municipali di Roana, l’indirizzo telefonico del Comune di Sant’Urbano. Misterioso il
refuso se si pensa che la sede della fantomatica
giunta viene posta in via Armistizio al civico 198,
indirizzo inesistente poiché tale via è presente solo
presso la frazione di Cesuna, laddove non v’è sede
di uffici pubblici. Ancor più strano che il numero
trascritto – 042467516 – sia effettivamente attivo,
seppur alle nostre chiamate in vari orari della giornata nessuno abbia mai risposto. Per pignoleria e
curiosità abbiamo composto il numero cambiando il
prefisso, ebbene
allo 044567516 risponde una ditta di
Schio, mentre con
0444 cade la linea.
Una frazione Sant’Urbano è realmente ubicata in
provincia
di
Vicenza, con gli abbonati segnati
presso Montecchio Maggiore (prefisso 0444). L’Ufficio Relazione con il pubblico di codesto Comune
nega di avere sedi distaccate sull’Altopiano e dichiara di non progettare espansioni urbanistiche
sui nostri territori montani, men che meno è in via di
attuazione un gemellaggio con Asiago e dintorni.
Appurato ciò possiamo dare per scontato che i Sette Comuni Altopianesi resteranno 8, checché ne dicano le varie Pagine Bianche, Gialle, o le neonate
PagineSi Spa. Eppure quel 042467516 squilla, provare per credere. Speriamo che qualche impiegato
comunale non sia pure pagato per ascoltarne il trillo.
Giovanni Dalle Fusine
prio perché non consapevoli di
tutte le opportunità fra movimento fisico, svago e relax che qui
possono trovare”.
“Riteniamo inoltre – continua
Angela Carli - che andrebbe finalmente data una risposta adeguata ad un segmento comunque interessante per il turismo di
Asiago, quello dei camperisti.
Abbiamo chiesto di realizzare in
via definitiva un parcheggio attrezzato, necessità che riteniamo
improrogabile, e per la quale si
potrebbe prendere in considerazione anche una soluzione pubblico / privato. Al turista non basta un bel paesaggio, chiede anche infrastrutture e servizi. La
rete viaria del comprensorio, ad
esempio, è insufficiente per far
fronte a eventuali picchi di presenze, senza contare la mancanza di marciapiedi e di piste ciclabili
in alcune zone della città. Sono
scarsi anche i collegamenti di
mezzi pubblici tra i vari comuni
dell’Altopiano, utili a chi vorrebbe approfittare del soggiorno per
visitare qualche museo o luogo
caratteristico. E poi ci sarebbe da
“fare il tagliando” a tutta la rete
dei sentieri e dei percorsi pedonali e ciclabili, con un’adeguata
manutenzione alla segnaletica
esistente, implementando le indicazioni e migliorando i collega-
menti fra i vari percorsi. Le idee e
le proposte quindi ci sono,ma restano da trovare tutte quelle risorse economiche che potrebbero finalmente, se ben utilizzate, far
competere adeguatamente
l’Altopiano di Asiago con altri
comprensori ben più finanziati”.
Intanto nei giorni scorsi è stata
avviata un’iniziativa volta a raccogliere maggiori informazioni tra
gli operatori turistici. “Stiamo inviando un questionario a tutti i
nostri associati dell’Altopiano
per raccogliere dati che ci consentano un’analisi puntuale e
scientifica dell’andamento turistico, al di là dei semplici numeri legati agli arrivi e alle presenze –
anticipa la presidente Carli – Sarà
una valida base di partenza per
conoscere l’attuale stato di salute del turismo e del suo indotto,
ma anche per tracciare le linee guida su cui impostare le nostre azioni future di promozione del territorio. Non che oggi manchi la
consapevolezza delle caratteristiche salienti del turismo ad Asiago
e dintorni. I clienti “tipo” rimangono gli anziani e le famiglie, ancora pochi gli stranieri, mentre le
giovani coppie prediligono il soggiorno di 2-3 giorni negli hotel
con i centri benessere. Rimane
forte il fenomeno del
pendolarismo, che certamente
risolleva le vendite in un momento di generalizzato calo dei consumi, ma che innesca anche
problematiche sul fronte
viabilistico con il considerevole
aumento del traffico e su quello,
a volte, di una scorretta fruizione
del territorio da parte del turista
“mordi e fuggi”.
“Desidero ringraziare – conclude la presidente Carli – l’amministrazione comunale e i tanti colleghi che si sono dati da fare, contribuendo alla buona riuscita delle manifestazioni con impegno
personale e con risorse economiche. Un ringraziamento sentito per il lavoro svolto anche alla
nostra Pro Loco. Vorrei anche invitare gli operatori del settore a
fare attenzione a particolari che
ritengo importanti non tanto
come ritorno economico, bensì
d’immagine per il paese: nelle sere
d’estate andrebbero tenute accese le luci delle vetrine e alzate le
grate, inoltre bisognerebbe cercare di diversificare ferie e turni
di chiusura il più possibile. Infine
vorrei ricordare l’importanza di
fare squadra per il bene comune,
auspicando anche che chi arriva
da fuori e avvia qui un’attività
decida di impegnarsi ed entrare
fattivamente a fare parte di questa comunità”.
Silvana Bortoli
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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“Per la rogazione, dove ci si iscrive? E dove distribuiscono i pettorali?”
“E dopo i se domanda
perché li ciamemo Xaleti…”
Le domande “non sense” che i villeggianti pongono a commercianti e
impiegati degli uffici turistici entrano in Facebook. Presso bar e
ristoranti talvolta la fantasia di certi turisti sembra non aver limiti
La ricerca era partita con propositi molto seri, si mirava a
capire quali sono le richieste
che villeggianti e ospiti
dell’Altopiano rivolgono ai vari
uffici per il turismo e delle
proloco presenti sul territorio.
Ovvio supporre che periodicamente agli operatori pervengano anche strane richieste di informazioni relative ad alberghi,
ad eventi e manifestazioni culturali o a percorsi per le escursioni sulle zone della Grande
Guerra. Tuttavia nell’approfondimento scopriamo di trovarci
di fronte ad una sequela
di pretese tra le più
strampalate, ben degne
di entrare a far parte di
una pubblicazione a carattere comico sul modello di barzellette alla
“Pierino & company”,
tanto buffe da procurare
stupore più che ilarità.
Una realtà ridicola e
tragicomica
al
contempo, se pensiamo
che quei quesiti qualcuno li ha davvero posti se-
riamente. Scopriamo così che
presso la sede di una Proloco
un forestiero alloggiato in appartamento preso in affitto ha
chiesto lumi sul motivo per cui
“dai rubinetti di bagno e cucina usciva la comunissima acqua dell’acquedotto comunale, e non quella più corroborante che sgorga dalle sorgenti
di montagna”.
Nell’estate appena terminata
qualcuno si informava se dalle
parti di Roana “c’è per caso una
pianta bella alta sotto la cui
ombra mettersi a fare del pic-
nic”, mentre a Treschè Conca,
alle iscrizioni per la nota Corsa
del Trenino, una coppia di “atleti” era preoccupata perché il
passaggio del treno avrebbe
procurato qualche problema ai
corridori. Ad una guardia
forestale un gruppo di escursionisti domandava se fosse pericoloso visitare le trincee del
Monte Zebio: “Lassù, nei paraggi della famosa mina che ha
distrutto la montagna. Non è
che può ancora scoppiare qualcosa vero?”. E ancora presso
gli uffici per il turismo sono state fatte queste particolari interrogazioni:
“Per la rogazione,
dove ci si iscrive? E
dove distribuiscono i
pettorali?”
“Mi saprebbe cortesemente dire se vicino
alle piste battute trovo
qualcuno che noleggia
tute da sci?”.
“Qui fate permessi per
funghi? sii? Bene.
Avreste anche delle
cartine che mi indica-
no dove trovarne?”.
Agosto 2011: “Mi saprebbe dire
quanta neve c’è su in cima al
Verena?”.
“Potrei cortesemente avere le
coordinate del Monte Ortigara,
sa devo impostare il navigatore
Tom Tom che ho in macchina”.
Ad integrare l’analisi, inseriamo
le testimonianze tratte dalla pagina di Facebook (il
frequentatissimo
social
network) dedicata al gruppo “E
dopo i se domanda parchè li
ciamemo Xaleti”. Leggendo tra
le righe postate da vari internauti
altopianesi (ma è attestata pure
la partecipazione di alcuni residenti in pianura) si scopre
come la fantasia dei turisti non
abbia davvero confini, poiché
è al cospetto di commercianti,
camerieri e semplici abitanti dei
7 Comuni che le richieste raggiungono il parossismo. Con un
semplice copia-incolla riportiamo pari pari storielle e freddure raccontate dagli iscritti al
forum, tratte da fatti realmente
accaduti settimane e mesi fa.
Squilla il telefono in pizzeria:
- “Pronto”. - “Buonasera,
vorrei sapere da che ora posso
ordinare le pizze da asporto”.
- “Anche subito, mi dica pure”.
- “No, no, richiamo dopo, ma
mi può dare il numero di telefono della pizzeria?”. - “Ma
se ha appena chiamato, il numero ce l’ha già!”. - “Eh, ma
non so chi me l’ha dato! Magari è sbagliato.”
Al rifugio Stalder: porta aperta,
festicciola tra amici altopianesi,
stiamo facendo
onore
alla
grigliata, quando
d’un tratto entra
una famigliola e
senza dire
una parola
s’infila su
per le scale
del sottotetto.
Dopo velocissima perlustrazione,
torna giù, e quella che
pare la capo comitiva
dice: -”Bene, noi ci sediamo
qui fuori, ci può portare 4 brulé
caldi e tu cosa prendi?” E il
bocia, sicuro: -”Cioccolata,
mamma!”. La donna autoritariamente rivolta verso uno dei
miei amici: -”Bene, cioccolata
per il piccolo allora!”; e il mio
amico, trattenendo a stento tutto: -”Benissimo signora (con la
O apertissima), con la panna o
senza?”... lascio a voi il finale
della storia.”
In negozio:- “Signora, la cartina che sta portando via sarebbe in vendita”.- “Ah si??”. -”Si
signora c’e anche scritto”. -”
E quanto viene?”.-”1 euro”.“Ah....mi sa che ce l’ho già a
casa!”
In pizzeria: -”Ma...le pizze
da asporto me le date così
o le mettete in
una scatolina?
Perché non so
bene come siete
abituati
voi
qui...!”
Caselo dei Morar,
durante il consueto acquisto di formaggio: -”Ma... un
buon formaggio locale che si sente di consigliarmi?” -” Ah sicuramente il
Gran Pennar, è un formaggio
adatto per tutti i palati, signora! Lo può provare, ce l’abbiamo anche sottovuoto in pezzi
già tagliati, se vuole!” E la
donna, con lo scaffale ben in
vista e ancor più ben in vista
la pessa de Gran Pennar con
scritta visibilissima: -”Bene,
mi ha convinto, allora mi dia
un pezzo di formaggio
granPREMIO!”
Presso un bar di Asiago: -”Scusi signorina, ma il vino lo fate
voi?”
Al bar: -”Scusi le nuvolette sopra i tramezzini sono per i
gusti!?!?”
In pizzeria... –”Signorina, mi fa
un aperitivo alcolico
e uno poco
alcolico? –
”Signora, o è alcolico
o
analcolico...posso farle uno spritz con poco
vino se vuole...” -”Ah, ma
sapete anche voi cos’è lo
spritz? fino a qualche anno fa
se ordinavo spritz mi portavate
un caffè macchiato...” “-Mah,
non mi risulta, lo spritz qui esiste da sempre!” -”Eh no, ve
l’abbiamo insegnato noi di Venezia che cos’è lo spritz!”
Al bar: -”Signorina, mi porta
mezzo litro di acqua naturale?”
–”Certo, fredda o a temperatura ambiente?” -Ah, non si potrebbe averla metà e metà?”.
La sequela di strafalcioni potrebbe continuare. Giorni fa un
anziano di Cesuna affermava:
“Se chiedo 50 centesimi per
ogni risposta data a quanti,
transitando in auto per il centro alla volta del ristorante
Kubelek, mi domandano
se devono girare di
qua o di là, son certo che alla domenica prendo più soldi di
chi raccoglie l’elemosina in chiesa. E si –
conclude l’uomo –
che il cartello che indica di voltare per Val
Magnaboschi è anche
bello grande”.
Infine un’ultima esperienza accaduta allo scrivente. Zona piana del Paù, estate 2011. Una
coppia di mezza età con
barboncino al seguito ferma la
Fiat 500, nuova che par uscita 2
ore prima dal concessionario, a
fianco della mia mountain bike per
chiedermi dal finestrino aperto
quanta legna è concesso prelevare dal bosco. Precisamente:
“Quanti quintali a persona si possono portare a casa? Sa, noi in
paese abbiamo un appartamento da anni, e abbiamo sentito
parlare di usi civici”.
Questo è quanto accade quassù,
ma non è escluso che pure gli
altopianesi, quando scendono oltre i tornanti del Costo, possano
dar modo ai cosiddetti “xaleti” di
deriderne le abitudini. Per ora non
esistono discussioni telematiche
che rispondano al quesito, sarebbe comunque una giusta replica
a quanto sopra riportato. Per “par
condicio” e lecito rispetto verso i
tanti turisti che speriamo continuino a frequentare la nostra
montagna, saremo ben disposti
in futuro a dare spazio tra le pagine del giornale alle loro testimonianze.
Giovanni Dalle Fusine
in prima nazionale! IL VILLAGGIO
DI CARTONE
L’ultimo film
di Ermanno Olmi
al Cinema LUX ASIAGO
Venerdì 7 ottobre
ore 21.00
Sabato 8 ottobre
ore 16.00 18.00 20.00 22.00
Domenica 9 ottobre
ore 16.00 18.00 21.00
proiezione in digital 2K
lunedì 10 ottobre
ore 18.00 21.00
8
Sabato 1 ottobre 2011
ATTUALITA’
l’Altopiano
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In vacanza con il cane? Una richiesta che
in Altopiano si comincia a considerare
In crescita il numero di coloro che decidono di portare in vacanza anche il fedele
amico a quattro zampe. Aumenta, anche se lentamente, chi si attrezza allo scopo
“Porta il tuo cane in vacanza
con te!” Un’intensa campagna promozionale con spot
simpatici e di grande impatto
è andata in onda nelle radio e
nelle tv nei mesi scorsi, non
solo per invitare quando arriva il momento delle sospirate
ferie a non abbandonare il proprio animale da compagnia,
ma anche per incitare a portarlo in vacanza insieme. Gli
Sapor d’acqua natia
L’amabile chiarezza
d’un vecchio Papa
Il presente del cristianesimo è nell’amabile chiarezza di uno straordinario uomo di nome Benedetto XVI: in tempi ambigui per la
gestione del fatto cristiano da parte di una grossa fetta di gerarchia ecclesiastica, è nella figura di quest’uomo amante e rispettoso della Verità che possiamo ritrovare la freschezza delle nostre
radici cristiane. Quello nella sua Germania natale era un viaggio
tutt’altro che semplice: eppure ha saputo stupire il Parlamento
Tedesco senza usare toni moralistici, ha risposto con un’eleganza discreta alle contestazioni, non ha smosso di un millimetro la
convinzione che lo abita da sempre: il cristianesimo ancora oggi
ha una valenza di umanizzazione elevata per l’uomo di ogni latitudine. Un viaggio apostolico (il ventunesimo di un uomo
ultraottantenne, ndr) denso di gesti simbolici e di denunce
eleganti.Solo chi conosce diritti e doveri del conoscere la Verità
sa umilmente chiedere scusa mostrando una comprensione che
avrà arrecato scompiglio tra i Sacri Palazzi di Roma: “Posso capire che di fronte a crimini come gli abusi commessi da alcuni
sacerdoti (…) qualcuno dica: questa non è la mia Chiesa, non
posso più stare con questa Chiesa”. Affermazione che non è una
vertiginosa calata di pantaloni ma una denuncia implicita rivolta
alla Chiesa stessa, quasi a dirle “chiedi pure l’onore e la fiducia al
mondo ma tu per prima dimostrati onorabile e credibile ai suoi
occhi”. Perché se il cristianesimo è una forma di umanizzazione
deve arrecare all’uomo quella dolcissima sensazione di sentirsi
elevato a più alti misteri e non umiliato a disumanizzanti nefandezze.
E’ in quest’ottica che risalta ancora di più il gesto ecumenico da
lui compiuto nella Chiesa dell’ex convento degli agostiniani di
Erfurt, laddove Martin Lutero ha dato inizio alla riforma che ancor
oggi reca il suo nome. Dentro quelle mura Benedetto XVI – lungi
dal voler invitare a seguire lo strappo di Lutero – ne ha però
messo in luce la validità per il cristiano di oggi: la scottante domanda di Lutero - “Come mi trovo io davanti a Dio?” - deve
diventare di nuovo e in maniera magari nuova anche la domanda
dei cristiani di oggi. Col passare degli anni colpisce sempre più la
ricchezza di stile e di contenuto di Benedetto XVI: forse allergico e un
po’ a disagio con le adunate oceaniche, con la pazienza del monaco
certosino sa cogliere le sfumature più significative del messaggio cristiano per fondare su di esse il dialogo con l’uomo moderno. Il tutto
senza annacquare il messaggio di Gesù di Nazareth e senza umiliare i
desideri e le aspettative dell’uomo e della donna che vanno cercando
Dio nell’intricato vivere quotidiano. Umile ma mai banale, apparentemente silenzioso ma non ingenuo, anziano anagraficamente ma zampillante nel pensiero, questo Papa ha salutato la Germania con una
tirata d’orecchie colossale ad una parte di mondo cristiano quando forse ispirato dal Vangelo della Vigna e dei due figli della scorsa domenica - ha ricordato che sono più vicini a Dio certi non credenti inquieti
di tanti cristiani di routine. Detto da un Papa è la condanna luminosa
ad una forma di cristianesimo che – pur avvezzo agli incensi e alle
giaculatorie di parrocchia – non è più capace di incidere nella quotidianità
della storia. Come se qualche cristiano – si potrebbe scorgere nelle
parole del Papa - avesse corso il rischio di vivere su un’ambiguità:
essere cristiano senza diventarlo, praticante senza un cammino di
fede, quasi un turista distratto salito su un treno del quale ignora la
provenienza e, forse, la destinazione ultima. Salito perché era
di moda salire. Temo
che un Papa così
luminoso troverebbe le parole giuste
pure per condannare il
pornocristianesimo
odierno italiano. Se
qualche suo cardinale
(che invitiamo alle dimissioni) lo lasciasse
libero di testimoniare la
Verità.
Don Marco
Pozza
stessi spot invitavano
a informarsi su appositi siti per conoscere
i luoghi e le strutture
che offrono la possibilità oggettiva di portarsi appresso il cane,
fedele amico che un
numero sempre maggiore di persone decide di far entrare a far
parte della propria famiglia. E sono sempre
di più anche gli eventi, come i raduni di
cani, che vengono
proposti nell’intento di
farli divertire, assieme
ai loro padroni. Come
quelli organizzati durante l’estate al
Prunno di Asiago: prima l’Enpa Dog Day
dedicata a tutti i “cani
senza razza e senza paura”,
poi il raduno dei Jack Russel
Terrier e infine quello dei
Bovari del Bernese. Appuntamenti che hanno richiamato
molta gente anche da lontano,
in particolare in occasione dei
due giorni di festa Jack
Russel, che hanno messo
però in evidenza come
sull’Altopiano ci siano delle lacune verso questo tipo di
ospiti. “Chi, venendo anche
da molto lontano, ha partecipato ai raduni – commenta
Edoardo Leoni, gestore del
Prunno – ha faticato un po’ a
trovare strutture attrezzate o
comunque disposte ad accettare gli animali. Negli ultimi
anni è in aumento il numero
di coloro che vanno in ferie
portandosi il cane, chiedendo
di soggiornare in alberghi,
bed & breakfast o agriturismi
che qui mancano o, se ci
sono, non sono pubblicizzati
e dunque conosciuti. Credo
che varrebbe la pena di favorire anche questa particolare
richiesta turistica, predisponendo allo scopo almeno una
parte dell’albergo o del ristorante. Chi chiede di sedersi a
mangiare qualcosa portandosi il cane, se si sente dire di
no rinuncia. In generale chi
entra con il cane sa che può
farlo perché l’animale è educato, e rimane sotto al tavolo
senza disturbare gli altri.” Al
Prunno, Leoni ha anche creato recentemente un percorso attrezzato di dog walking,
iniziativa che potrebbe essere presa ad esempio anche da altri, amministrazioni comprese, per proporre qualche piccolo
itinerario segnalato, adatto a famiglie o a persone anziane per brevi passeggiate con i cani.
Anche all’Ufficio
IAT di Asiago confermano che sono
in aumento le richieste di coloro
che vorrebbero
soggiornare
sull’Altopiano senza dover lasciare a
casa, o in un albergo per cani, il proprio animale. Richieste che, pur limitandosi a
pochi alberghi o strutture
ricettive, si riesce in parte a
soddisfare, almeno indicando
i nominativi dei gestori ben disposti verso questo tipo di
clientela. Da rilevare poi come
da qualche tempo a questa
parte si cominci a notare qualche apertura, indicata dai cartelli con l’immagine di un cagnolino e la scritta “Io qui posso entrare” magari seguita da
alcune debite precisazioni. Accolta poi favorevolmente l’iniziativa promossa dalla
Confcommercio asiaghese e
gestita da Edoardo Leoni, ovvero l’acquisto di sei
dispenser di sacchettini per la
raccolta dei bisognini dei cani,
posizionati in altrettanti siti
Il simpatico cartello affisso
sulla porta di un ristorante
altopianese
Uno dei dispenser
collocato ad Asiago
piuttosto frequentati, come il
Millepini, il Parco della
Rimembranza, i dintorni
dell’Ossario, piazzetta S.
Rocco, con un consumo nel
solo mese di agosto di circa
tremila sacchetti. “Un primo
passo – commenta Angela
Carli presidente della
Confcommercio di Asiago –
verso una richiesta, anche turistica, non ancora ben percepita, ma che merita certamente di essere affrontata e
tenuta nella giusta considerazione”.
Silvana Bortoli
Consegnate le borse di studio per tesi di laurea
Le proprietà collettive, il
cambiamento
dell’ecosistema
altopianese,
la
valorizzazione culturale
e delle tradizioni locali
viste attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Sono questi i
temi delle tesi premiate con le borse di studio “Franco Cristiani”,
“Sette Comuni” e
“Rosi Gobbo – Rino
Bortoli, partigiani” che
da anni vengono assegnate a settembre in Comunità
Montana. Un concorso frutto
della generosità dei genitori di
Franco Cristiani che hanno voluto mantenere nel tempo il ricordo del loro figlio morto in
un tragico incidente attraverso
la premiazione di una tesi che
tratti argomenti relativi
all’altopiano dove per anni la
famiglia Cristiani visse. Il successo dell’iniziativa portò la
Comunità montana ad aggiungere un premio e, subito dopo,
anche Giancarlo Bortoli, già
presidente della “Spettabile
Reggenza” e appassionato storico dell’altopiano, che così
volle ricordare i genitori entrambi decorati per la loro attività partigiana. Quest’anno la
giuria tecnica (composta da
Sergio Bonato, Antonio Cantele,
Mario Polato, Maurizio Stella,
Daniele Zovi, Paolo Lorenzi,
Domenica Polato, Bice Chiarion
e Lucio Spagnolo) ha valutato
8 tesi di laurea che spaziavano
da Mario Rigoni Stern alla Grande Guerra, dalla ferrovia all’ambiente, dalla comunicazione
aziendale alla storia e alle tradi-
zioni dei luoghi. Tre i lavori che
hanno spiccato per originalità
o per l’attualità dell’argomento. Il primo premio, intitolato a
“Franco Cristiani”, è andato a
Valeria Gloder di Gallio laureatasi in Giurisprudenza a Padova con
una tesi sulle proprietà collettive
nelle zone di montagna entrando
nel merito anche del tentativo della
popolazione altopianese di ripristinare le antiche regole o vicinie.
Il premio Sette Comuni è stato
assegnato invece a Daniela Soster
di Lusiana laureata in agraria sempre nell’ateneo patavino con una
tesi che analizza la variazione della superficie
boscata nel Comune di
Lusiana con l’abbandono della zootecnia confrontando foto aree del
1980 con quelle di oggi e
effettuando anche prelievi nella zona boschiva
nuova evidenziando una
qualità bassa di bosco
che provoca un’importante
perdita
di
biodiversità. Infine il
“Rosi Gobbo e Rino
Bortoli, partigiani” è stato assegnato a Francesco Bellolli
di Vicenza per una tesi innovativa
“Kan Toballe – Mezzaselva” presentata alla facoltà di design dell’Università di Venezia. Una tesi
che effettua un’indagine dell’identità di un luogo, nel caso
Mezzaselva, attraverso il punto
di vista di un designer dove si
evidenzia le peculiarità del posto, la necessità di distinzione
e di autoaffermazione della popolazione e delle aziende del territorio contro il rischio di
omologazione.
Gerardo Rigoni
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Sabato 1 ottobre 2011
ATTUALITA’
l’Altopiano
6
Festa per i dieci anni di Università
per gli adulti e anziani dell’Altopiano
Oltre 500 i presenti ai festeggiamenti all’Auditorim di Gallio provenienti da tutto il vicentino
Si sono svolti a Gallio, presso l’Auditorium, i
festeggiamenti per il decennale dell’Università Adulti /
Anziani dell’Altopiano di Asiago con la partecipazione di
tutti i gruppi della Provincia di Vicenza. Il sindaco di Gallio
Pino Rossi nel salutare tutti i presenti, ha voluto ringraziare Antonella Stella, suo predecessore, per l’intuizione
che ha avuto e per aver dato vita, anche a Gallio, a questo importante progetto. Ha continuato poi ricordando ai
500 anziani presenti il loro ruolo all’interno della società
civile spronandoli a migliorare le proprie conoscenze e di
proporsi alle varie amministrazioni locali per il contributo
che, dall’alto della loro esperienza e saggezza, possono
dare perché è sicuro che la collettività e il bene comune hanno
bisogno di loro. Ha preso poi la parola il sindaco di Asiago Andrea Gios che ha voluto ringraziare monsignor Giuseppe Dal
Ferro, ideatore e presidente dell’Università Adulti/Anziani, tutti
Ricordo i primi colloqui avuti
con la prof. Luciana Del Giudice alla fine dell’anno 2000,
quando fui ad Asiago per una
conferenza e la maturazione
dell’istituzione, che ha coinvolto in questo decennio 313 persone, delle quali 135 attuali. Il
numero degli iscritti in questi
anni è leggermente aumentato. Le ore di attività sono cresciute dalle iniziali 165 alle attuali 200, con un monte presenze di circa 6/7000 (nel decennio 61.459). Un terzo degli
iscritti è assiduo, così da raggiungere i due terzi delle pre-
senze delle attività. Vogliamo
ricordare in quest’occasione
gli artefici della riuscita dell’Università, le Amministrazioni comunali che si sono susseguite
nei
Comuni
dell’Altopiano in particolare
nel Comune di Asiago, capofila
dell’iniziativa con gli assessori
Luciana Del Giudice, Diego
Rigoni e Roberto Rigoni; i coordinatori dell’Università
Ageno Gualtiero per il primo
anno e Adriana Carli per gli
altri nove anni; i segretari Domenica Verlato Stefani per un
anno e Dafne Milani per otto.
i docenti che hanno offerto la loro professionalità alla collettività
e tutte le persone hanno aderito all’iniziativa. Lucio Spagnolo,
presidente della Comunità Montana, nonché sindaco di Rotzo,
ha ricordato a tutti l’etimologia della parola anziano cioè “perso-
Il bilancio di Mons. Dal Ferro
L’Università dell’Altopiano,
che tiene sempre le sue lezioni presso il teatro “Grillo Parlante” di Asiago, si è distinta
per vivo interesse e per discussioni sempre animate. La percentuale dei laureati iscritti è
buona ed è cresciuta nel tempo: dal 4% degli iscritti nei primi 5 anni all’8/9% nel secondo quinquennio. Il numero di
coloro che avevano una istruzione elementare-media è sceso progressivamente dal
64,84% del primo anno al 43%
annuale. Ad Asiago gli uomini
sono sempre stati pochi, attorno al 10%. Non per questo
sono risultati insignificanti.
L’età media nel tempo è cresciuta da 64,25 a 69,68. Una
delle caratteristiche singolari
dell’Università dell’Altopiano
è l’essere riuscita fin dall’inizio a coinvolgere più Comuni
e tenere ogni anno seminari
oltre che ad Asiago, a Gallio e
a Canove. Ciò è stato possibile per la distribuzione degli
iscritti, che provenivano da
na che ha maggior dignità a autorità”.
Dopo i saluti delle autorità è stato proiettato il dvd “L’Altipiano delle Meraviglie”
con foto di Roberto Costa e testi di Mario
Rigoni Stern seguito da un piccolo concerto di “Canzoni di Guerra e d’Amore Omaggio a Mario Rigoni Stern” con testi
di Alessandra Viola e musiche di Maurizio Pagiaro. Dopo la pausa pranzo, che
ha coinvolto nella preparazione molti ristoranti del nostro Altopiano, i partecipanti
al decennale hanno potuto visitare i luoghi simbolo dei Sette Comuni come il Sentiero del Silenzio, il
Museo dell’Acqua, il Museo di Cultura Cimbra, il Bostel, l’Osservatorio Astrofisico, il Museo della Guerra e il Museo
Naturalistico.
Asiago (da circa 90 partecipanti agli attuali 79), da Roana
(dai 13 ai 34 attuali), da Gallio
(circa 10 iscritti), da Rotzo (dai
6 ai 12 attuali). Nei primi 6 anni
ha partecipato anche Conco.
Interessante la frequenza nei
primi e negli ultimi due anni di
una persona da Foza. Alla fine
di ogni anno sono stati presentati sempre i risultati dei seminari
con relazioni molto serie ed impegnate e per molti anni il gruppo di pittura ha esposto ottimi
lavori composti sotto la guida del
prof. Luciano Sopelsa.
Il decennio trascorso, come si
vede, ha tracciato un solco, ha
creato una eredità da gestire ed
incrementare nel nuovo decennio, che inizia quest’anno.
Si è spenta Luciana Longhini Martini
Si terrà alle ore 15 di sabato 1 ottobre in duomo S. Matteo ad Asiago una celebrazione eucaristica
a ricordo di Luciana Longhini, vedova Martini, scomparsa il 26 settembre a Vicenza, dove nella
mattinata di giovedì 29 si sono svolti i funerali nella chiesa parrocchiale dei S.S. Felice e Fortunato. Testimone di importanti momenti della storia di Asiago, Luciana
era figlia di Cristiano Longhini, progettista , costruttore e proprietario della palazzina di Asiago con il Caffè Roma, la cui storia proprio la signora Luciana aveva avuto modo di raccontare
attraverso le pagine del nostro giornale nel marzo del 2010. Sorella minore dell’eroico tenente pilota asiaghese Antonio Max
Longhini, abbattuto sopra i cieli di Treviso durante la seconda
guerra mondiale e pluridecorato al valore militare, per onorare la
memoria del fratello la signora Luciana aveva dato vita ad alcune
iniziative, mettendo anche a disposizione delle borse di studio e voli
premio per gli alunni meritevoli delle scuole asiaghesi. Nel giugno del
2005 Luciana Longhini era stata insignita dell’onorificenza di Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Ad Asiago Gianluca Mech presenta la sua “dieta
tisanoreica” che ha fatto dimagrire Berlusconi
Gianluca Mech, imprenditore vicentino ideatore della “Dieta
tisanoreica”, la cui popolarità è salita vertiginosamente dopo che si è
saputo che a seguire il suo programma di dimagrimento oltre ad alcune attrici famose c’è anche il presidente del consiglio Silvio Berlusconi,
sarà ad Asiago il prossimo 13 ottobre per presentare la sua “invenzione”. La forza della dieta tisanoreica, come ha avuto modo di spiegare il
suo ideatore nelle numerose interviste che sono seguite alla notizia che
Berlusconi tra le tante diete che poteva scegliere stava seguendo proprio quella “made in Vicenza”, sta nel fatto che, a
differenza di come potrebbe far intendere il suo nome,
non è a base di tisane, bensì una dieta in cui si mangia. “E questo – dice Mech - va a favore di tutte
quelle persone per le quali risulta impossibile fare
una dieta se stanno vivendo periodi di stress”.
L’incontro con Gianluca Mech, che presenterà
anche il suo libro sulla decottopia nel quale parla
di filosofie naturali ed erbe officinali, è organizzato dall’ erboristeria L’Ape Regina di Asiago, e
si terrà con ingresso libero ed aperto a tutti presso
l’Albergo Europa di Corso 4 Novembre.
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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La montagna, la fatica e la solidarietà
al centro di un progetto di team building
Il “metodo Asiago” di Gianpaolo Marchetti si arricchisce con lo studio e la scoperta delle erbe officinali
Creare coesione all’interno di un gruppo attra- La cima del Monte Ortigara
Gianpaolo Marchetti
verso il conseguimento di un obiettivo raggiunto
con fatica. Il sudore come legante, come base
fondamentale su cui costruire l’affiatamento di
un gruppo nell’ambito lavorativo. E’ quanto sta
sperimentando da qualche anno Gianpaolo
Marchetti, ferrarese di nascita ma altopianese nel
cuore, con una proposta formativa da lui
ingegnata indirizzata ai quadri dirigenziali delle
aziende. L’idea nasce qualche anno fa, quando
Marchetti porta sull’Ortigara un gruppo di dirigenti di una multinazionale farmaceutica. Là, sul
monte teatro di una delle battaglie più cruente
della Grande Guerra, fa delle similitudini tra le
strategie militari e quelle aziendali, ponendo l’accento su come le sortite audaci degli alpini e dei fanti italiani pos- ma. E’ quello che oramai Marchetti chiama il “metodo Asiago”
sano essere viste anche in chiave aziendale e altrettanto come gli nel quale il ritornare all’essenza, l’utilizzare la stanchezza come
errori dei comandi militari possano ricalcare errori aziendali com- equalizzatore, diventa la base su cui costruire la squadra di lavopiuti nel passato. Ed è li che realizza come la fatica condivisa dai ro, un consiglio direttivo o altre forme di unione. “Il confrontarsi
partecipanti abbia favorito la formazione del gruppo di lavoro dopo uno sforzo fisico risulta l’ideale – commenta – Si è più
uscito da questa esperienza più forte, determinato e coeso di pri- riflessivi, si discute con minor foga ma allo stesso tempo con
maggior determinazione. L’aver condiviso una fatica, il raggiungimento
di un obiettivo insieme, magari aiutandosi, porta a soluzioni più perspicaci perché l’intuito è aguzzato, l’istinto affinato, la percezione delle
problematiche raffinata”. Da quella prima uscita sono passati oramai
7 anni e quasi 300 corsisti. In più, il corso di Marchetti (a cui si sono
aggiunti nel tempo alcuni collaboratori come ad esempio Giovanni
Battista Colombo, professore all’Università di Ludes a Lugano) si è
evoluto, arricchito e specializzato. Ora al team building viene affiancata la riscoperta delle antiche tradizioni adattate al gruppo frequentante.
In questi giorni i monti altopianesi sono, infatti frequentati da una cinquantina di farmacisti (suddivisi in tre corsi) delegati della Cooperativa
farmacie associate del Centro Italia che raggruppa quasi 3 mila farmacie. Un corso tecnico scientifico in cui, al corso base, si è aggiunta la
“riscoperta” da parte dei farmacisti della farmacopea naturale con la
ricerca di erbe officinali (sotto la guida dell’esperto Romeo Covolo) e
la produzione da esse di una tisana con effetti benefici sui sistemi
nervoso e digerente. “Il corso coniuga la formazione al relax, l’imparare al turismo – illustra Vittorio Camellini, farmacista di Pesaro
che guida la cooperativa – Coinvolgendo la base, ci si conosce, si
diventa amici e chiaramente poi le difficoltà sono più facilmente
risolvibili”.
Gerardo Rigoni
Anche una rappresentanza altopianese alla Marcia della pace Perugia Assisi
C’era anche un pezzettino di
altopiano (16 persone tra giovani e adulti), il 25 settembre
a Perugia, alla XIX Marcia
per la pace e la fratellanza dei
popoli. La marcia si snoda su
un percorso di 24 km fra
Perugia e la rocca di Assisi e
rievoca idealmente quella
fatta in India da Ghandi quando, a scopo dimostrativo, raggiunse il mare per procurarsi
il sale in violazione delle leggi
dei colonizzatori britannici.
Ideata da Aldo Capitini “padre”
del
movimento
nonviolento in Italia nel 1961
per proporre un’alternativa
alla guerra fredda, ora, sebbene siano passati 50 anni, è
più che mai attuale.
24 km di pace, di confronto,
di riflessione, di conoscenza
con i tanti (circa 200.000) che
hanno deciso di camminare
assieme per dire basta alle
guerre, alle ingiustizie, alla
sopraffazione del più forte sul
più debole. Bosnia, Iraq,
Afganistan, Libia sono tante,
troppe le guerre che hanno
bagnato e bagnano le terre,
anche vicine a noi, del sangue di tanti uomini, donne,
La pace ha bisogno
di ciascuno di noi
bambini (le guerre uccidono
soprattutto i civili). Con l’idea,
distorta, che servivano e servono per portare la pace. Ma
non può essere, la guerra porta
solo guerra, violenza, morte,
vendetta. “Se vuoi la pace prepara la pace” ecco ciò in cui
noi crediamo. E’ arrivato il
momento in cui tutti noi, nella nostra quotidianità, nelle no-
stre scelte, dobbiamo essere
Costruttori di Pace, “La pace
ha bisogno di noi dobbiamo
andare a cercarla” ha detto
don Luigi Ciotti ad Assisi.
Dobbiamo vivere per la pace,
perché pace vuol dire libertà,
dignità, giustizia. Ognuno di
noi deve fare la propria parte,
basta deleghe ad altri, basta al
disinteresse colpevole e com-
piacente. Se non fai niente sei
complice. Cercare la pace significa dire no all’acquisto da
parte del nostro governo di
oltre 130 cacciabombardieri
F 35 “Joint Strike Fighter”
costo previsto 20 miliardi in
un momento dove si fanno
pesantissimi tagli alla scuola,
alla sanità, al sociale, alla cultura. Si chiedono sacrifici
enormi alla gente, si riducono
i diritti alle persone, si abbandonano i più vulnerabili, ma
le spese militari non sono minimamente diminuite, nel
2010 il bilancio per la difesa,
nel nostro Paese è stato di 27
miliardi di euro, ma la nostra
Costituzione, all’art. 11, non
afferma “L’Italia ripudia la
guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”? E non dimentichiamo che l’Italia è uno dei
principali esportatori al mondo di armi. Ma cercare la pace
significa anche dire no alla corruzione a ai corrotti che rubano 60 miliardi all’anno al nostro paese, significa dire basta alle mafie, all’illegalità ma
anche alle tante piccole scorciatoie illegali (tasse, ecc..)
che anche noi pratichiamo e/
o accettiamo. Cercare la pace
significa accoglienza, non riteniamo sia possibile che un
Paese come il nostro respinga, incarceri nei CIE (Centri
di identificazione ed espulsione) persone che fuggono dalle guerre, dalle violenze, dalla
povertà; sono 1500 i morti nel
Mediterraneo in questi mesi.
Siamo tutti responsabili, non
possiamo fare finta di niente.
Abbiamo paura che ci portino via qualche nostro piccolo
privilegio, ma chiedono solo
rispetto dei loro diritti, gli stessi diritti che chiedevano i nostri nonni, i nostri genitori,
quando partivano per l’Australia, l’America, la Germania...
Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani proclama: “Tutti gli
esseri umani nascono liberi ed
eguali in dignità e diritti. Essi
sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni
verso gli altri in spirito di fratellanza”. Il futuro non è restare chiusi, egoisti ed intolleranti a difendere il proprio
piccolo pezzettino di terra, ma
aprirsi all’altro. E’ solo accogliendo e rispettando le diversità che possiamo crescere e
migliorare come singoli e
come
popolo.
Anche
sull’Altopiano di Asiago e dei
7 comuni. Non giriamo la testa dall’altra parte, cambiare
è possibile.
Associazione Occhi Aperti
per Costruire Giustizia
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l’Altopiano
Sabato 1 ottobre 2011
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Daniele Strazzabosco, barman dei vip
Ormai un abituée al Festival di Venezia e in altri appuntamenti importanti.
Dal 17 al 20 in Costa Smeralda per migliorare il 23° posto 2010 ai Campionati Nazionali
Cocktails e shakers sono decisamente la sua vita; per l’estroverso (aggettivo limitativo, per
chi lo conosce) Daniele
Strazzabosco “Maiona” non si
contano le occasioni che lo
vedono in “alta uniforme” dietro al bancone di un appuntamento che conta. Da vari anni,
ormai, ottiene riconoscimenti
nelle varie manifestazioni e gare
dell’AIBES, l’Associazione dei
Barman, e questo gli vale la fiducia e la <chiamata> quando
ci sono appuntamenti in cui
fare bella figura è importante,
anzi indispensabile. Così da tre
anni viene chiamato alla Mostra del Cinema di Venezia. “Sì
– conferma Daniele - è la terza volta ma devo dire che è
sempre una grande emozione
ed un motivo d’orgoglio essere là, in prima persona, a servire Vips e personaggi che si
vedono solo in tv o al cinema;
anche quest’anno è stata dura,
ma grazie al team super com-
patto che si è creato in Hotel
ed in cui si sono ben inserite
anche delle new entry, nulla più
ci spaventa. A me, insieme ad
un altro barman, era affidata
la responsabilità della
banchettistica (è quindi
logistica, tempistica, immagine ..), cioè di tutti i momenti di
incontro in cui si somministrano bevande, come ad esempio
l’aperitivo di apertura offerto
da Moet, oppure la cena con
open bar in area riservata (70
persone) a nome di George
Clooney, aperitivi e cocktail
fino a tarda notte. Sono 10
giorni (sarebbe forse meglio
dire una sola lunga giornata da
240 ore!) indimenticabili”.
Durante l’estate Daniele era all’apertura della Notte Rosa al
Grand Hotel di Rimini ospite
Magda Gomez (vedi foto) e,
dopo Venezia, era a Solidalis in
Friuli (vedi foto col Campione
Europeo di Volo Acrobatico
Francesco Fornabaio), quindi a
Milano per l’apertura della settimana della moda, madrina
Natasha Stefanenko (vedi
foto); nei giorni scorsi era a
Montecarlo e lunedì e martedì
prossimi sarà a Bibione per Lady
Drink ; e poi? “Mi rilasso un
po’ e mi concentro per puntare
a migliorare il terzo posto dello scorso anno ai Campionati
Italiani, manifestazione che si
terrà in Sardegna, sulla Costa
Smeralda, dal 17 al 20 ottobre. Là presenterò una mia creazione, il “Birillà”, long drink
di cui vi do in anteprima la ricetta e che spero di poter aver
l’occasione prima o poi di poter far assaggiare anche qui in
Altopiano”. Eccola la formula
del “Birillà”: 8 cl di gelato al limone, 2 cl di fragole fresche,
1 di lamponi freschi, 2 cl di
Martini Gold, 2 cl di Peach Tree
(liquore alla pesca) e 5 cl di
Absolut Pear (vodka alla pera).
Cin Cin e … in bocca al lupo!
Cesare Pivotto
Birra, piatti tipici, musica tirolese e lo spettacolo fuori
programma offerto dalle mucche della malga
Così a Valformica si è salutata l’estate
L’estate 2011 si è conclusa nel
migliore dei modi a Valformica
con la September Fest, una
tre giorni con festa della birra
ispirata all’Oktoberfest di Monaco che si è tenuta il 23, 24
e 25 settembre nella
tensostruttura appositamente allestita a fianco del rifugio,
inaugurato dopo l’importante
ristrutturazione, all’inizio dello
scorso mese di agosto. Oltre
alla birra, principale ingrediente della festa di fine estate, i tanti clienti del locale saliti
a Cima Larici per l’occasione
hanno potuto assaporare numerosi piatti tipici locali e
bavaresi nell’atmosfera resa
ancora più caratteristica dalla musica del gruppo tirolese
Konisberg Trio. Particolarmente apprezzata la
porchetta allo spiedo, ma
grande successo hanno ottenuto tutti i piatti proposti,
da quelli con lo speck di
Asiago al goulash, dallo stinco ai wurstel bianchi originali tedeschi, ecc.. Giornata clou, con rifugio e
palatenda affollatissimi,
quella calda e soleggiata di
domenica, che ha offerto ai
presenti anche un divertente spettacolo “fuori programma” quando nei pressi del rifugio è arrivato il camion per
caricare le mucche di una vicina malga, giunte alla fine
dell’alpeggio. Le bestie si
sono dimostrate subito particolarmente contrariate e
poco propense a lasciare i
pascoli, tanto che molte si
sono rifugiate nella pozza e i
malgari han avuto un bel po’
da fare per portare a termine l’impresa, offrendo ai
casuali spettatori delle scene degne di un film comico! Tutto ciò ha fatto balenare un’idea (al momento
top secret!) per la prossima festa di fine estate, che
già si pensa di fare diventare appuntamento fisso.
“Con la riapertura del rifugio – commenta Alessandro Bregolato, presidente
della Società Cima Larici –
è iniziato un rapporto, che
ci auguriamo possa essere
sempre più stretto, con tutti
gli appassionati della montagna, gli sportivi, ma anche
con coloro che in maniera
più soft e rilassata vogliono
godere della bellezza di un
luogo rimasto a lungo isolato e che sta tornando agli
antichi splendori. In vista
della vicina stagione invernale stiamo lavorando per
continuare nel progetto di
ripristino dell’area, con le
novità previste per gli sciatori e per coloro che amano
trascorrere anche le giornate invernali in questo stupendo luogo. Le idee in cantiere sono molte, e ci stiamo veramente impegnando
perché possano venire realizzate al più presto”.
Il rifugio Valformica rimane
aperto anche nel periodo
autunnale e non mancheranno nuove proposte, in
particolare serate con cene
a tema. La clientela verrà
puntualmente informata delle varie iniziative anche tramite il comodo servizio di
newletters, per usufruire del
quale basta compilare l’apposita cartolina indicando il
proprio indirizzo e-mail.
Servizio redazionale
Con Natasha Stefanenko
Con Magda Gomez
Daniele Strazzabosco con Francesco Fornabaio campione europeo volo acrobatico
Giulio Chiomento: un pasticcere
tra l’Altopiano e la Germania
L’esperienza tedesca del nostro giovane cuoco altopianese
Giulio Chiomento (per
gli amici “Chiumi”) è un
allegro ventunenne
altopianese che ha appena concluso un’esperienza formativa in Germania. In un momento
davvero critico per la
nostra economia, Giulio
ha raccolto tutte le proprie conoscenze, maturate all’Istituto Alberghiero ‘Lobbia’ di Asiago
e si è recato dapprima nel vicino Trentino, dove
ha cominciato a frequentare un istituto di formazione a Tione, rimanendo sempre nell’ambito della ristorazione. Sin da piccolo, infatti, Giulio
ha coltivato un’innata passione per l’arte culinaria. A metà giugno, il giovane altopianese è partito
alla volta di Monaco di Baviera. Il suo centro di
formazione avrebbe optato per la Toscana, ma
Giulio aveva voglia di cambiare aria, di saggiare
una vita e un modo di cucinare totalmente diversi
dal nostro. La Germania: paese nordico, lingua di
ceppo germanico, cucina speziata… Ecco che il
13 giugno Giulio ha intrapreso questa esperienza
estiva, in un ristorante italiano certo, ma
contestualizzato in un ambiente completamente
diverso dal nostro. In pochi giorni, l’altopianese è
riuscito a farsi apprezzare per le sue qualità professionali, tanto che è diventato prestissimo l’addetto alla pasticceria, di cui preparava la linea in
mattinata. Oltre ad aiutare quella che lui bonariamente chiama “brigata” (ovvero lo staff del ristorante) durante le ore di servizio giornaliere e serali, Giulio ha avuto modo di cimentarsi e di speri-
mentare quella che è insieme la sua più grande
passione e il suo sogno
più recondito. Ovviamente non è mancato neppure il divertimento, la sera
in discoteca o la domenica nella vie del centro di
una delle città europee più
belle. Sempre in compagnia dell’allegra brigata, a
cui Giulio si è affezionato moltissimo: “Mi rimarranno sempre nel cuore l’ambiente di lavoro – ha
detto – e la sinergia con lo staff e con i proprietari
del locale”. A coloro che desiderassero intraprendere la carriera culinaria, Giulio caldeggia un soggiorno all’estero, una ventata d’aria fresca che sembra uno stimolante incontro tra mondi. Lui si è
impegnato a portare una fetta della nostra cucina, elaborata e sofisticata, ma al contempo semplice ed essenziale: una delle cucine più invidiate
al mondo. Ma da buon cuoco ha anche tenuto
molto ad assaggiare e osservare altre abitudini
alimentari, meno rinomate, ma certamente ricche di spunti interessanti. Al termine di questa
esperienza Giulio tiene a ringraziare le famiglie
Facca, Scarafilo e i fratelli Ferrari, e soprattutto
lo chef Nardelli, maestro del novello cuoco
altopianese. Qual è il piatto forte di Giulio? Il
tortino al cioccolato e la coppa al mascarpone
con crema di frutto della passione. Entrambi dolci
di cui conserva gelosamente la ricetta: il suo
sogno, infatti, è quello di lavorare in una pasticceria, anzi… di aprirne una… Chissà se tra i nostri
monti od Oltralpe!!!
Martina Rossi
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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ROANA
PAT di Roana: approvazione con polemica
La maggioranza lo definisce “Un piano rivoluzionario”, per l’opposizione si tratta di “Un’operazione farsa”
Per quanto riguarda le nuove edificazioni, salvo tre aree (una a Canove e due a Treschè Conca)
destinate a seconde case, la maggior parte della “trasformabilità” è destinata ai residenti
Aree produttive, il recupero
dell’esistente, strutture turistico sportive e la tutela del paesaggio. Sono queste le linee
guida enunciate nel Pat del
Comune di Roana recentemente approvato. Un Pat che
ha avuto “delle lunghe vicis-
situdini” come ha spiegato il
sindaco Valentino Frigo nella
sua relazione. “La possibilità
di concluderlo è stata bloccata dall’approvazione della variante – ha spiegato – Poi, nel
giro di pochi mesi, siamo riusciti a chiuderlo. L’importan-
Accompagnata dallo sfondo di una splendida
giornata di sole, la Comunità di Treschè Conca domenica 25 settembre si è unita intorno
all’inaugurazione della nuova campana maggiore. La festa si è aperta con un brano suonato dalla banda musicale “Monte Lemerle” di
Cesuna, poi è stata la volta della poesia recitata dai bambini della scuola dell’infanzia presenti per l’occasione con le mantelline “storiche”, che tanti paesani, ora adulti, addirittura
nonni, hanno indossato nel susseguirsi degli
anni. Dopo un breve e sentito intervento del
vicepresidente del Consiglio Pastorale Fabio
Panozzo, il Parroco è salito insieme ad alcuni
chierichetti e ad alcuni parrocchiani fino alla
cima del campanile, dove nei giorni precedenti
era stata posizionata la nuova campana maggiore in sostituzione della precedente, che circa sedici mesi prima smetteva di suonare a
causa di una rottura profonda. Dopo la benedizione, finalmente il suono melodioso si è diffuso nuovamente nel Paese con grande emozione dei presenti. Mentre coriandoli scendevano dal campanile volteggiando gioiosamente, tutta la comunità si portava all’interno della
Chiesa per la celebrazione eucaristica. La Messa, presieduta dal parroco don Stefano Margola
e concelebrata da don Giovanni Frigo, è stata
una festa e la corale parrocchiale ha con entusiasmo proposto per l’occasione la “Missa Te
Deum Laudamus” di don Lorenzo Perosi, medesima “Missa” che nel lontano 1946 era stata interpretata dalla corale dell’epoca per l’inaugurazione della campana ora sostituita. Senso
di rispetto e di continuità è stata la scelta di
mantenere lo stesso nome per la campana, la
“San Luigi” e di commissionarla copia fedele
della precedente, dedicata ai caduti in guerra.
Alla fine della celebrazione non poteva man-
za di questo strumento è che
ora viene considerata la
globalità del territorio. In più
il Comune e la comunità, con
la perequazione fissata al
40%, avranno benefici dallo
sviluppo urbanistico, oltre agli
introiti relativi ai costi di co-
Treschè Conca
in festa per la
nuova campana
care un momento conviviale con la partecipazione al gradito rinfresco organizzato di fronte al sagrato della Chiesa. La festa non si è
però fermata. Il primo pomeriggio è stato dedicato ai giochi per bambini, ragazzi e famiglie, sotto la guida di uno splendido gruppo di
volonterose animatrici. Subito dopo la Compagnia del Filò di Treschè Conca, non compagnia stabile teatrale, ma gruppo di amici appassionati e con tanta voglia di fare comunità
anche nel divertimento, ha portato in scena la
rappresentazione “Ocio al batocio”, scritta appositamente dagli autori del gruppo per l’occasione. Una comunità unita ha fatto sì che la
festa fosse memorabile. Ringraziamenti particolari vanno alla Pro Loco, al Gruppo Alpini,
alla Protezione Civile, al Consiglio Pastorale, al
Consiglio per gli affari economici e alla Banda
musicale “Monte Lemerle”, nonché a tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita di questa splendida giornata.
Elena e Fabio
A Roana il raduno dei “Magnabosco”
Dopo il primo raduno fatto
l’anno scorso a Cesuna, i
Magnabosco
nativi
dell’Altopiano o loro figli e familiari, si sono riuniti presso il
Museo della Tradizione Cimbra
a Roana per conoscersi e specialmente per conoscere la storia del loro cognome e la storia
dei paesi da cui sono partiti. La
giornata è stata organizzata da
Paolo Magnabosco residente a
Padova e da Fernando Rossi residente a Como che è venuto
portando sua madre, una
Magnabosco novantenne nata
a Cesuna. Altri sono venuti da
Cuneo, da Pisa, da Verona, da
Trento, da Treviso, da Verona,
da Vicenza… Sono venuti alcuni
Magnabosco da Cesuna, da
Canove, da Asiago, da Roana.
Dopo la messa nella chiesa parrocchiale, essi erano oltre 80
nella sala del Museo dove hanno ascoltato, domandato, trovato pubblicazioni sulla storia
dell’Altopiano, del Comune di
Roana, del loro cognome documentato a Canove già nel
1500, tra i primi cognomi del
Comune di Roana. E’ stato an-
che ricordato come il primo
sindaco del Comune di Roana
dopo la liberazione nel 1945
fu un Magnabosco Guido di
Roana. Il raduno si è riscaldato con un festoso incontro
conviviale, allietato dalle canzoni di Pierangelo Tamiozzo
in lingua cimbra e veneta. Non
poteva mancare la visita, o
meglio il pellegrinaggio, in Val
Magnaboschi a Cesuna, presso l’oratorio di S. Antonio,
lungo la valle incantevole sotto il sole di settembre.
Sergio Bonato
struzione”. Per quanto riguarda le nuove edificazioni, il Pat
prevede un carico aggiuntivo
di 123 mila mc per residenti,
42 mila mc per attività produttive e 47 mila mc per fini
residenza/ricettività turistica.
Volumetrie che si aggiungono
ai 324 mila mc residuali del
prg e destinate soprattutto alla
ricucitura del tessuto urbano
ed il potenziamento delle aree
a servizi. “Il Pat mette in equilibrio le esigenze socio-economiche del presente senza
compromettere l’utilizzo futuro delle risorse del territorio sottolineano i progettisti - Proprio per non ripetere lo sviluppo edilizio del passato che
ha, in molti casi, compromesso l’equilibro esistente con
una perdita di “attrattività” anche in termini turistici”. Le
nuove costruzioni, che non
possono eccedere 600 mc e
2 unità abitative ciascuna, devono inoltre rispettare dettami architettonici dell’edilizia
rurale tradizionale. Salvo tre
aree (una a Canove e due a
Treschè Conca) destinate a
seconde case, la maggior parte della “trasformabilità” è destinata ai residenti. A cui si aggiungono le aree di
riconversione a residenza sta-
bile e turistica; una a Roana
in zona Parnoli e l’altra in
zona Marchisera a Tresché.
Per le attività produttive invece il Pat individua a sud di
Canove di sotto spazi per attività di cava o di movimenti
terra. Mentre a sud di Treschè
Conca c’è un’area destinata
alle attività di supporto alla viabilità come rimessa per il ricovero mezzi sgombraneve e
spargisale.
Infine il Pat individua 5 progetti di ampio respiro. Progetti
che vanno dal collegamento
del plesso sciistico Verena con
i Larici (con arroccamento dal
laghetto Lonaba che avvicinerebbe il polo sciistico del
Verena all’abitato di Roana) ad
un nuovo centro fondo attorno al Monte Erio. Il consolidamento della funzione turistico – sportiva del laghetto
con la realizzazione di un campo da golf. Il potenziamento
delle strutture socio sanitarie
come Villa Brunialti e l’istituto di Mezzaselva. La
concretizzazione all’ex cattedra dell’Istituto di ricerca
multidisciplinare per le aree di
montagna. E infine la
riqualificazione del centro di
Canove, rafforzandone il ruolo di polo funzionale di
rilevanza comunale e territoriale con la creazione nell’area
adiacente la piscina comunale di un “campus sportivo e
scolastico”. Un Pat che non
è piaciuto all’opposizione consigliare che ha abbandonato
l’aula al momento del voto.
“Votatevelo voi!” aveva attaccato in consiglio Davide
Bolzon. “Non piace né lo strumento né le modalità della sua
approvazione – spiega
Antonella Cocco – La minoranza non è stata per nulla
coinvolta trovandosi di fronte al fatto compiuto. E’ triste
dover vedere che nonostante
tutte le strategie contenute nel
PAT, venduto come un piano
rivoluzionario, di fatto è il frutto di contese a favore di uno
o dell’altro. E la sua approvazione è una farsa con i voti di
soli 9 consiglieri su 17 con la
minoranza che è uscita dall’aula al momento del voto a
cui si sono aggiunte le assenze di 2 assessori e del consigliere delegato all’urbanistica”. Assenze che il sindaco
Frigo ha spiegato “non per discordia con la maggioranza
ma perché ritengono di essere direttamente o indirettamente interessati”.
Gerardo Rigoni
Camporovere: bilancio positivo
per il programma degli eventi estivi
Con la festa di fine estate organizzata in collaborazione con i
giovani del paese, è terminato
sabato 10 settembre il programma degli appuntamenti
estivi messo a punto dalla Pro
Loco di Camporovere. Buono
il bilancio di partecipazione ai
vari appuntamenti, in particolare nelle calde serate che hanno caratterizzato tutto il mese
di agosto e sono proseguite anche a settembre. Con la gara di
venerdì 9 settembre si è conclusa anche la serie di gare di
bocce che, con scadenza settimanale il venerdì sera, aveva
animato il paese, tenendo alta
questa tradizione locale. La
“Gara del Cacciatore”, ultima
della stagione per tradizione, ha
visto ancora un giovanissimo
al primo posto, Giacomo Cera,
che ha sbaragliato i soli veterani Gianni, Giuliano e Beppe di
Schio. “Siamo soddisfatti del
lavoro svolto – commenta a
nome del consiglio della Pro
Loco il presidente Carlo Cera –
e vorremmo ringraziare tutti
quanti hanno collaborato, dagli
sponsor, alle giovani leve. Un
grande ringraziamento poi ai
fratelli Sambugaro che per tutto il pomeriggio di domenica 28
agosto si sono superati con le
loro esibizioni con le
motoseghe, nel ricordo dell’amico Ennio Vescovi, al quale era stata dedicata l’intera
giornata”. Nei suoi ringraziamenti, il presidente Cera non
manca di nominare anche chi
avrebbe potuto fare qualcosa di
più , auspicando una collaborazione più fattiva in futuro, in modo
che, tutti insieme, si riesca a mettere in piedi buone iniziative a favore del paese e dei suoi turisti.
“Per concludere – dice con un
filo di ironia – voglio dire che ci
farebbe piacere non essere costretti a presentarci il giorno successivo a ogni festa o gara di
bocce dal sindaco o dai vigili perché le ultime note della musica si
concludono qualche minuto dopo
la mezzanotte. Detto ciò, diamo
il nostro arrivederci alla prossime feste natalizie.”
Si.Bo.
8
Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
11
Roana si prepara per Santa Giustina
Tanti giochi per bambini e adulti, la Liturgia e la cena a base di “polenta e usei scapai”
L’aereo ritrovato, Roana 1970
Un’occasione per rivivere insieme un momento della storia roanese e dell’Altopiano:
è data dalla pubblicazione e
dalla presentazione di uno
scritto inedito di Guglielmo
Martello (Memo) sul ritrovamento del jet militare caduto
sulle nostre montagne nel novembre del 1970. La pubblicazione intitolata “L’aereo ritrovato” verrà presentata,
nell’ambito
dei
festeggiamenti per Santa
Giustina, sabato 8 ottobre alle ore 20.30 nella sala superiore dell’asilo di Roana da colei
che l’ha curata e voluta ovvero Barbara Martello, nipote di Guglielmo. “Si tratta – spiega
Barbara - della storia che narra appunto le
vicende del rinvenimento di quel velivolo, un
jet militare, raccontata da chi lo ha ritrovato,
mio zio appunto. Ricordo chiaramente quei
giorni in cui lo vedevo tutto preso da questa
“missione”, in cui partiva al mattino e tornava alla sera, incurante del freddo e della fatica per questa ricerca che si era preso a
cuore”. Una ricerca svolta personalmente,
con tanta caparbietà, senza dare minimamente retta a gli diceva “Non lo troverai mai”.
E’ lo stesso Guglielmo nel racconto a spiegare le motivazioni che lo spinsero ad impegnarsi fino in fondo in prima persona: “Comprendevo perfettamente il dramma di quegli
angosciati genitori – scrive - In passato per
ben tre volte la mia famiglia aveva vissuto
una tragedia simile alla loro. Mio padre era
rimasto vittima di un incidente mortale sul
lavoro mentre si stava per ultimare il ponte di Roana sulla
Vald’Assa. Un fratello, che mi
era tanto caro, rimase straziato dallo scoppio di un
residuato bellico nei nostri boschi. L’avevo trovato io dopo
un’ affannosa ricerca; parlava ancora, ma visse solo poche ore. Un altro fratello era
precipitato nella voragine del
“Tanzerloch”, profonda 67
metri, che aveva esplorato
nella certezza di trovare un
filone di carbon fossile, del quale certuni
favoleggiavano di avere visto personalmente. Si erano spezzate ambe le corde che lo
sorreggevano mentre risaliva dalla voragine. Ricordo ancora vivamente l’angoscia,
lo strazio di mia madre dopo il primo annuncio delle disgrazie e nelle ore susseguenti,
mentre ritardava il difficile ricupero dei miei
fratelli. Non rammento casualmente queste tristi vicende della mia famiglia. Esse mi diedero
lo spunto per quest’ altra constatazione. Se non
si trova quel pilota prima della caduta della
neve, quale inverno penoso trascorreranno suoi
genitori in una attesa così dolorosa? E poi,
Franco Valsecchi, anche se non lo conosco, è
mio prossimo, è come un fratello, è un soldato
caduto nell’adempimento del suo dovere. Anche per queste ragioni urge il suo ritrovamento.” La ricerca durò giorni e giorni, la salma
del pilota Franco Valsecchi venne recuperata
domenica 29 novembre. Guglielmo scrisse questo suo diario nel dicembre del 1970, descrivendo luoghi, persone, emozioni e sensazioni.
Gemellaggio con il Comune di Velden
Una delegazione di Amministratori del Comune di
Roana è in questi giorni in
visita ufficiale all’Amministrazione del Comune tedesco di Velden con il quale
esiste un rapporto di scambio culturale da oltre un
trentennio. La proposta era
nata nel settembre scorso in
occasione della visita a
Roana da parte delle autorità bavaresi accompagnate
dal Musikverein; il sindaco
Jakob Oßner invitò allora il
sindaco di Roana a Velden
l’anno successivo per festeggiare il 35° anniversario
del sodalizio; Valentino Frigo ottempera quindi, all’impegno con una quattro giorni di incontri, conferenze,
sport e musica. Oltre ad alcuni amministratori, infatti,
parteciperanno al week end
culturale anche una ventina
di atleti dell’Associazione
Calcio Canove che si confronteranno
con
il
Fussballverein di Velden in
un incontro amichevole domenica 2 ottobre. Per la serata del sabato, invece, il
roanese Francesco Pulga
torna a gran richiesta ad esibirsi per gli amici d’Oltralpe in un concerto presso il
moderno complesso sportivo della scuola. Incantati
dalla bravura del nostro pianista l’autunno scorso, infatti, gli Ospiti ne hanno richiesto il bis un anno dopo
con vivo entusiasmo, tanto
che il giovane Pulga arriverà appositamente a Monaco
da Bruxelles, dove attualmente si sta perfezionando
presso il prestigioso
Conservatoire Royal. Il momento di raccoglimento religioso domenicale sarà allietato dal Coro Cimbro di
Roana, che a Velden è di
casa grazie ai profondi legami di amicizia che i membri
del coro hanno allacciato in
anni di visite reciproche,
mentre
il
gruppo
folkloristico dei Grützigar,
sempre molto gradito ed apprezzato, animerà successivamente la festa del santo
patrono con balli e sulle musiche
di
Pierangelo
Tamiozzo. Durante la sagra
patronale gli abitanti di
Velden avranno modo di conoscere alcune delle delizie
gastronomiche altopianesi,
fra cui i prodotti artigianali
della Ditta Scapin di Tresché
Conca, che con intraprendenza ha accettato di prendere parte all’iniziativa. Non
mancheranno gli appuntamenti ufficiali, quali l’inaugurazione dell’Heimatsmuseum
alla presenza, fra gli altri, dell’ex Sindaco Josef Kerscher,
veterano del gemellaggio, e
di Josef Seidl, Presidente del
Curatorium Cimbricum
Bavarese. Nel pomeriggio di
sabato i ragazzi italiani e tedeschi si riuniranno per un
workshop-scambio di opinioni e di idee sulle attuali
problematiche politiche, sociali e lavorative e sulle incertezze legate ad esse, che
interessano soprattutto il futuro dei giovani della Comunità Europea. Il Comune di
Velden ha richiesto e ottenuto un fondo dalla Comunità
Europea appositamente dedicato agli scambi culturali fra
giovani appartenenti ai Paesi
dell’Europa Unita; l’incontro
sarà verbalizzato e trasmesso all’ufficio competente per
il progetto denominato
Europe
for
Citizens
Programme. Gli organizzatori di Velden hanno anche previsto due pomeriggi
prettamente turistici: la visita allo stabilimento della
BMW a Monaco e al museo annesso il giorno dell’arrivo, e una visita guidata al centro storico di
Landshut il giorno della partenza, che coinciderà con
la festa della riunificazione
tedesca.
Domenica 9 ottobre, a
Roana, si terrà la tradizionale Festa di Santa Giustina.
In questa giornata, si è sempre svolta la celebrazione
della Liturgia, dedicata alla
Patrona del Comune
altopianese. Un tempo era
possibile gustare, sia nelle
case che nei ristoranti, un
piatto tipico: quello della “polenta e usei”. Oggi non è più
possibile proporlo tradizionalmente, ma, per conservare
l’usanza, Roana riproporrà la
pietanza adeguandosi alle
norme vigenti: nel palatenda
roanese, a partire dalle ore
19, infatti, sarà possibile gustare “polenta e usei scapai”.
La giornata, però, inizierà
alle ore 14:30, in un evento
aggregativo volto a dare risalto al consueto momento
dei giochi che si terrà nell’omonima piazza centrale e
che vedrà svolgersi un
intrattenimento sia per bambini che per adulti.
“La novità di quest’anno
sarà una particolare cuccagna con ricchi premi:
forse la prima cuccagna in
orizzontale in Altopiano”
ci ha spiegato Don Lino.
Prima di spostare i
festeggiamenti al palatenda,
per la cena, alle ore 18 sarà
celebrata la Messa animata
dai cori parrocchiali e dalle
Voci della spelonca.
La serata, invece, sarà animata da musica e ballo, grazie alla collaborazione di
cantanti e musicisti del posto, ancora una volta partecipi della vitalità del loro
paese.
Inoltre, i presenti potranno
partecipare a una ricca sottoscrizione a premi, che ve-
drà come primo premio una
crociera in Grecia, offerta
dalla Cassa Rurale di
Roana.
Il ricavato della festa non
poteva che essere devoluto
in beneficenza, considerato lo spirito da cui è animato l’evento; andrà a favore
della Casa di Riposo San
Giuseppe di Roana, per i lavori di ristrutturazione e ampliamento già in corso d’opera.
Martina Rossi
In mostra i 90 anni dello Sci Club Val Magnaboschi
Manca ancora qualche mese alla scadenza, ma la macchina dei festeggiamenti si è già
messa in moto per celebrare degnamente i 90 di attività del locale Sci Club Val Magnaboschi.
Al fine di raccogliere materiale e fotografie d’epoca è sorto un vero e proprio comitato, il
cui lavoro sfocerà in un’esaustiva mostra presso l’ampia sala del Cinema Palladio di Cesuna;
tra i temi trattati le specialità sportive invernali che hanno reso l’ex Club Edera rinomato a
livello nazionale: biathlon, discesa, fondo e salto. In concomitanza
con l’esposizione storica lo Sci
Club organizza durante le feste
natalizie una gara per le categorie Cuccioli, Baby, Ragazzi e Allievi, da disputarsi nel piazzale Ex
Stazione e sulle piste adiacenti, dove
verrà approntato un circuito da omologarsi secondo gli standard FISI.
La gara rientra nelle tappe delle
prove provinciali e sarà valida per
l’ammissione degli atleti ai Campionati Italiani.
G.D.F.
Una scultura
di schegge anche
per il museo di
Treschè Conca
Dopo la donazione effettuata al Museo di Canove, ora
anche presso la collezione
Rovini di Treschè Conca è presente una scultura dell’artista
Carluccio Zangirolami, raffigurante un soldato della Prima guerra mondiale, composta da schegge rinvenute sui
campi di battaglia .
L’opera è stata recentemente
donata dal medico di
Portoviro (Rovigo) per consolidare il legame che lo unisce
all’Altopiano.
G.D.F.
8
l’Altopiano
Sabato 1 ottobre 2011
12
GALLIO
Un ticket per accedere alla Valle di Campomulo?
Potrebbe essere un’idea per la tutela della zona
Svolto ad agosto un rilevamento dei transiti per questa zona e per la strada da Foza a Marcesina
Un primo passo verso la realizzazione di un progetto
comprensoriale Gallio – Foza
per la gestione dei rispettivi
territori comunali, in merito
specialmente ai monti circostanti, in piena tutela delle ri-
sorse naturalistiche, con una
proiezione a lungo termine,
tesa alla valorizzazione turistica di un territorio “speciale” e
di un ambiente unico, ma anche all’eventuale creazione di
nuovi posti di lavoro. Si pone
in quest’ottica il rilevamento
dei transiti, primo ed unico caso
di monitoraggio svolto sul territorio nel periodo di massimo
afflusso turistico, cioè agosto,
che ha interessato la strada da
Gallio centro alle zone di
I giocatori della Lazio Calcio
curano i loro acciacchi a Gallio
Soddisfacenti i risultati raggiunti da Poli Medica
Altopiano dopo 3 mesi dall’avvio di tutti i servizi
E’ sicuramente un ospite
d’eccezione Stefano Mauri,
centrocampista della Lazio e
della Nazionale Italiana, che
su indicazione della struttura
medico sportiva della società calcistica laziale, ha
usufruito per qualche giorno
del servizio altamente professionale e all’avanguardia offerto da Poli Medica Altopiano
(con sede a Gallio, nella palazzina del campo da calcio).
Mauri doveva curare una lesione di secondo grado in
prossimità del muscolo rettofemorale e sta godendo delle
cure dei medici Dario Urzi
(Specialista in Equilibrio e
Postura), Pierluigi Castiglione
(Specialista in Medicina Fisica
e Riabilitazione), Roberto
Locatelli (Specialista in Radiologia) e del specialista in Terapie Laser FP3 System Raffaele Tendi. Delle cure specialistiche di Poli Medica Altopiano e
della loro alta qualità, prima di
Stefano Mauri avevano potuto
disporre anche altri giocatori
della Lazio quali Brocchi,
Radue e Dias. Ma sembra che
i calciatori biancocelesti trovino reale vantaggio dai loro sog-
giorni riabilitativi in Altopiano:
nei giorni scorsi infatti, partito
Mauri, è arrivato anche Simone
Del Nero per curare una
lombalgia acuta. Al di là della
presenza di questi pazienti d’eccezione, a soli tre mesi dall’avvio totale della struttura medica, l’amministratore unico Nicola Sandano e tutto il Suo
Staff esternano la loro soddisfazione per i risultati raggiunti. “C’è stato – afferma lo stesso Nicola Sandano - un notevole afflusso di persone che
hanno dato credito a questo
progetto e a questa iniziativa,
rivolgendosi spontaneamente
per svariate esigenze Questi i
dati numerici e statistici che
possiamo fornire: considerati gli
orari di apertura al pubblico dal
lunedì al sabato compreso dalle
ore 8,00 alle ore 19,00 con orario
continuato, negli 11 Ambulatori
presenti tra il piano terra ed il 1°piano, in 3 mesi hanno usufruito della
struttura ben 924 pazienti. Ora si
tratta di continuare ed intensificare (così afferma l’Amministratore Nicola Sandano) questi servizi dando una ulteriore spinta sulla
visibilità in previsione anche della
apertura della stagione autunno/
inverno verso tutta la popolazione dell’Altopiano, inoltre verso i
turisti e visitatori di questo bellissimoAltopiano”.
TORNANO I NONNI VIGILE
Per il terzo anno consecutivo a Gallio si attua l’iniziativa dei “Nonni vigile”; anche quest’anno,
senza percepire compenso alcuno (e questo viene sottolineato a calde lettere da parte dell’Amministrazione Comunale) i quattro moschettieri (Mariano Menegoni, Bruno Salvagno, Bernardo
“Dino” Plebs e Dariano “Marco” Lunardi) vigileranno sull’uscita dalla scuola dei bambini delle
Scuole Elementari galliesi, sia a mezzogiorno che in occasione dei rientri pomeridiani. Un bellissimo esempio di volontariato “vero”. Proprio in questi giorni il Comune di Gallio ha esposto un avviso
con cui si cercano altri volontari per implementare l’organico e garantire meglio il servizio.
C.P.
Melette-Campomulo e verso
le zone di montagna più
pregiate dal punto di vista
naturalistico – storico nonché
quella di collegamento tra
Foza e la piana di Marcesina.
I dati rilevati dalla Polizia Locale di Gallio, con la preziosa
collaborazione dell’amministrazione provinciale, sono ora
disponibili e verranno elaborati
da esperti per fornire alle amministrazioni di Gallio e Foza
la possibilità di valutare le capacità di assorbimento
veicolare dell’alta montagna e
le potenzialità di sviluppo ed
incremento sostenibile della
ricettività in zone di estrema
delicatezza naturalistica. I dati
elaborati riguardano i transiti
di veicoli divisi per classi (autoveicoli, veicoli pesanti) ed in
specifiche fasce di orarie per
ogni singolo giorno di rilevamento. “I veicoli contati ad
Strada sterrata
dopo Campomulo
agosto sulla strada per
Campomulo – spiega il sindaco Pino Rossi – sono in media
1500 al giorno, con una punta
massima di 2002 registrata domenica 21 agosto. Verso
Marcesina da Foza sono invece
transitati in media 500 veicoli al
giorno, con un punta massima di
714. Ora abbiamo intenzione,
sulla base di questi dati, di commissionare uno studio di
sostenibilità del traffico, sia a piedi
che motorizzato, di queste due
zone, pensando prima di tutto, se
risulterà necessario, ad un con-
trollo e ad un continuo
monitoraggio nel periodo estivo,
per regolamentare l’afflusso a
quelli che sono i luoghi di maggior attrazione turistica del nostro territorio, ma anche i più fragili”. Il sindaco ipotizza, ma siamo sempre nella sfera delle idee,
anche il pagamento di un ticket
per l’accesso, tranne magari che
per le auto elettriche. “Cosa che
– conclude - consentirebbe di
controllare l’afflusso direttamente alla base e darebbe la possibilità di agire in ottica di salvaguardia”.
Bilancio positivo
per i camp sportivi
Il Gruppo Operatori Locali 7
Comuni (GOL) che opera
presso l’Ufficio Turistico del
Comune di Gallio da quasi
dieci anni, ancora una volta,
porta a casa un bilancio più
che positivo per quel che riguarda la stagione turisticosportiva per questo 2011.
Quest’anno, infatti, sono stati
organizzati più di una decina
di eventi sportivi nei periodi
di bassa stagione. Ciò ha permesso di incrementare, secondo la linea voluta dal consigliere con delega allo Sport,
Giorgio Tagliaro, l’indotto turistico utilizzando le strutture
sportive del Comune. Ad aprile si è svolta la Semifinale
Nazionale Studentesca di
Scacchi, che ha coinvolto il
nostro piccolo paese con un
flusso di oltre 450 persone.
Sono stati proposti pacchetti
turistici per passare il
weekend negli alberghi del
Comune coinvolgendo, an-
che, i diversi locali del centro e
gli alimentari, per la preparazione dei pacchetti pranzo. Sempre ad aprile, il Palazzetto dello
Sport ha ospitato un camp di
Karate che ha portato in paese
circa trenta persone. Durante
la prima settimana di luglio, giovani tennisti del TC Bassano
sono stati coinvolti in un ritiro
sportivo presso i campi da tennis in Località Pakstall. Sessanta
ragazzi alloggiati per una settimana all’hotel Gaarten.
Tra la fine di agosto e l’inizio
di settembre, sono state ospitate le ragazze del calcio a 5
dell’ASD Città Breganze e due
squadre di pallavolo, Real BC
Volley e ASD Manerbio. Ma
hanno scelto Gallio per un
weekend di relax e allenamenti
anche le squadre del Basket
Valchiampo e Rugby Bassano,
quest’ultimo fortemente voluto dall’assessore Tagliaro. L’ultimo appuntamento organizzato dal Gol è stato il Raduno di
Fuoristrada, Fuoristrada per
Formazione, il 3-4 settembre:
più di 150 persone hanno potuto degustare i prodotti tipici della zona e soggiornare
nelle strutture ricettive galliesi.
Questi ritiri sportivi hanno
permesso a tutti i partecipanti di conoscere e apprezzare
il nostro territorio, scoprendo i sentieri, le montagne e i
luoghi d’interesse storico e artistico che ci circondano, sia
per gli allenamenti sia per
momenti di relax. Lo scopo
che si propone il Gruppo
Operatori Locali è quello di incrementare il turismo, soprattutto nei periodi di bassa stagione, per dare l’opportunità
alle nostre strutture ricettive
e alle attività commerciali di
farsi conoscere e di lavorare
invogliando un nuovo pubblico a soggiornare nel nostro
magnifico paese, anche in
considerazione del periodo
difficile che stiamo vivendo.
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l’Altopiano
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Al Ristorante con ill’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
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Pizzeria Alpi, le specialità da gustare “al di là del ponte”!
Al di là del ponte, ecco
dove andiamo questa volta
assieme al Caseificio
Pennar: precisamente in
centro a Roana, dove, sulla
destra appena imboccata la
strada verso il laghetto, c’è
il Bar Pizzeria Alpi. Il locale è diviso in due: dalla parte della strada c’è il bar ricevitoria gestito da Anna
Tumolero, di fianco, un po’
meno visibile al passaggio
veloce, c’è la pizzeria di cui
si occupa suo fratello Nico.
Guardando alla storia del
locale si va piuttosto indietro nel tempo, fino ai primi
anni del ‘900, quando si
chiamava Albergo Trattoria Alle Alpi. Dal 1936 la
struttura è in mano alla
famiglia Tumolero, e fino
a una decina di anni fa
c’erano alloggio, ristorante e pizzeria, quest’ultima
aperta nel 1996. “Quando
abbiamo deciso di aprire
la pizzeria – racconta
Nico - mi son trovato dietro al banco senza alcuna
esperienza, ma piano piano
Piatto Cimbro
osservando il pizzaiolo che
avevamo assunto, ho imparato il mestiere”. E l’ha
imparato davvero bene,
captando con l’esperienza nuove idee per arrivare a proporre un prodotto
molto apprezzato dalla
clientela, sia per la pasta
di base, che per gli
abbinamenti degli ingredienti della farcitura.
Quando i genitori di Nico
ed Anna hanno pensato di
ritirarsi e lasciar spazio ai
figli, Nico ha preferito ri-
dimensionare il lavoro,
puntando sulla pizzeria,
che d’estate dispone anche di posti all’aperto e
d’inverno offre, con il camino della sala acceso,
un’atmosfera accogliente
e suggestiva. Lo affianca-
no nel suo lavoro la moglie Chiara, l’aiuto
pizzaiolo Alessio, e la fedele “tuttofare” Carla.
la ricetta
La base è fatta dalla polenta: può essere fresca e bollente, a fette abbrustolita, o riscaldata
in forno: sopra si mettono delle belle fette di Asiago dei Pennar: fresco per avere un sapore
più delicato, o mezzano se si amano i gusti più intensi. Sopra ancora, uno strato di funghi,
che possono essere freschi di stagione o champignon. A questo punto si passa tutto nel
forno o nel microonde a scaldare e fondere bene, quindi, fuori dal forno, si completa con le
fette di sopressa, che si ammorbidiscono immediatamente con il calore degli altri ingredienti. E visto che i clienti a volte chiedono del pane anche se nel piatto c’è la polenta, Nico
lo personalizza servendolo con una pizza fatta di sola pasta, cotta in forno e tagliata a
spicchi. Sono possibili diverse “variazioni sul tema”: speck o prosciutto al posto della sopressa,
o l’aggiunta di verdure: basta un pizzico di fantasia per portare in tavola un piatto squisito!
Il piatto cimbro e la pizza Enrico Fabris
Una curiosità che riguarda il locale è quella che, in aggiunta alla
variegata scelta di pizze e piatti freddi con
affettati misti e selezione di formaggi, si può
gustare un’unica pietanza calda, che è quella che vi proponiamo
nel nostro spazio riservato alle ricette
proposte dai ristoratori altopianesi: il Piatto
Cimbro, con polenta,
Asiago fresco (o mezzano) dei Pennar, funghi e sopressa. Piatto
unico, che visti gli ingredienti si tende a
definire “invernale”, è
in realtà apprezzato e
sempre richiesto anche
d’estate: c’è poco da
fare, il mix di sapori tipici
della cucina altopianese si
gusta sempre volentieri! E’
dunque una proposta semplice da realizzare, ma sempre gradita anche per una
cena in cui si ospitano gli
amici, accompagnando con
un buon bicchiere di vino. I
formaggi del Caseificio
Pennar, che Nico usa preparare tritati come si fa con
la mozzarella, sono presenti
in moltissime pizze del
menù, che incuriosiscono e
invogliano anche per i nomi
personalizzati, ispirati a luoghi, personaggi, soprannomi di famiglia. In onore al
grande campione, qui si può
chiedere la pizza “Enrico
Fabris”, preparata con gli
ingredienti preferiti dal pattinatore: formaggio Asiago
e sfilacci di cavallo. C’è la
pizza “Asiago”, chiaramente con il nostro formaggio,
e la “Roana” alla quale alla
fine si aggiunge sopressa;
c’è la pizza “Alpi”, ricca di
ingredienti tra cui il Gran
Pennar di Montagna.
Con
Asiago e porcini freschi si
inforna
la
“Loch” (soprannome
cimbro della fam i g l i a
Tumolero),
mentre se chie-
dete una “Gioppa” ,
dovete sapere che è
il soprannome della
famiglia di mamma
Lucia Slaviero di
Rotzo. A Nico è dedicata la “Melo”,
appellativo datogli
da piccolo quando
così pronunciava il
suo cognome: in
queste e altre pizze, il tocco squisito
del formaggio del
Caseificio Pennar si
fa indubbiamente
sentire. Se vi piace
fare la pizza in casa,
oppure se volete
ispirarvi nella preparazione di una buona bruschetta, potete “copiare” gli
abbinamenti di prodotti con cui si preparano
queste pizze profumate e
gustose. Se vi viene invece voglia di gustarle sul
posto, allora basta andare in centro a Roana: il
fine settimana e nei periodi di alta stagione la pizzeria è aperta anche a
mezzogiorno.
ASIAGO PRESSATO D.O.P.
Prodotto della Montagna
E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto . Chiamato
anche Asiago Dolce per il delicato sapore di latte fresco. La
stagionatura varia da 30 a 60 giorni. Per questo prodotto il
Caseificio Pennar di Asiago ha conseguito il più prestigioso
riconoscimento mai ricevuto da un caseificio e cioè la medaglia
d’oro all’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PARIGI nel
lontano 1930.
SERVIZIO REDAZIONALE
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l’Altopiano
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Jack Russel Therrier, Bovari del Bernese:
grande successo al Prunno per le feste dedicate cani
Sono più che raddoppiati rispetto all’appuntamento dello
scorso anno i partecipanti
che, giunti da tutta Italia, hanno preso parte alla seconda
edizione della Jack Russel
Fest alla piana del Prunno,
organizzata dai gestori del
sito in collaborazione con la
June Factory. Quattrocento
gli iscritti che si sono ritrovati per passare insieme due
giorni tra passeggiate, gare
e giochi vari, premiazioni e
l’esibizione di Riccardo
Vignali, campione italiano di
agility e disc dog. Nella due
giorni ha trovato posto anche
una lotteria a scopo benefico, il cui
ricavato è stato destinato alla U-Dog,
associazione che si
occupa di addestrare cani per utilità
sociale e disabili. I
partecipanti hanno
potuto inoltre apprezzare il Prunno
Dog Walking, il percorso attrezzato
che si snoda per 2
km tra prati e boschi, inaugurato nei
mesi scorsi. Sempre al Prunno, domenica 18 settem-
il Champion Bovaro del Prunno:
Athos di Montevento’s
bre in collaborazione con il
C.A.B.B.I. si è tenuto il 2°
Raduno del Bovaro del
Bernese: nonostante il tempo
poco favorevole, sono stati
una settantina i cani partecipanti. Le tregue concesse
dalla pioggia hanno permesso lo svolgersi della rassegna di bellezza per cuccioli,
femmine e maschie. Ad aggiudicarsi il titolo di Grand
Champion Bovaro è stato
Athos di Montevento’s,
esemplare maschio di 4
anni proveniente da
Rovigo. Il maltempo ha fatto invece slittare la prevista sfilata in costume per il
centro di Asiago, rinviata a
domenica 16 ottobre. Intanto al Prunno si pensa ad
organizzare altri raduni canini, come quello dei S.
Bernardo, già in fase di
ideazione.
S.B.
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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LUSIANA
Torna l’appuntamento con Pomo Pero
Attorno alla mostra di mele e pere a denominazione De.Co., una ricca serie di eventi collaterali
Aprirà ufficialmente sabato 8
ottobre la dodicesima edizione
della mostra mercato “Pomo
Pero” che si terrà a Lusiana fino
al 16 ottobre. Come di consueto, l’inaugurazione dell’esposizione di mele, pere a denominazione De.Co. sarà preceduta da un convegno che quest’anno avrà come titolo “Economia di Montagna: esperienze a confronto”. Sarà il sindaco Antonella Corradin a portare i saluti dell’Amministrazione ai relatori e partecipanti al
convegno per poi passare la
parola al presidente dell’associazione “Opfel on Pira” Antonio Cantele, che farà da moderatore introducendo i vari
relatori presenti. In primis ci
sarà l’intervento di Marino
Finozzi, assessore al Turismo
ed Economia Montana della
Regione Veneto, a seguire quello di Paolo Faletti, tecnico
agronomo già responsabile del
settore tecnico della Cooperativa Sant’Orsola di Trento, di
Giorgio Voltolina, della
F.I.P.P.O. esperto e consulente
di piante officinali, di Camilla
Rubega, presidente Commissione Sovracomunale De.Co. della
Patata Monte Faldo e di Giovanni Peratoner, responsabile
Foraggicoltura e Colture arative
del Centro di Sperimentazione
Agraria e Forestale Laimburg
di Bolzano. A conclusione del
convegno, verrà ufficialmente
aperta la mostra, all’ex cinema
comunale, che sarà visitabile
anche domenica e il week-end
del 16. Domenica 9, in occasione appunto della manifestazione
in corso, svariati saranno gli
appuntamenti collaterali in programma: dalle 15.00 ci sarà
l’esibizione del gruppo
“Tirinballo” con danze e musiche popolari venete, a seguire
la dimostrazione di un intagliatore di zucche e la spremitura del-
le mele con degustazione del succo e maroni nostrani. Novità di
quest’anno per l’aspetto culinario, lo stand allestito in Piazzetta
Marchi dal gruppo “Idee, Negozi
e Accoglienza” di Lusiana con
l’appoggio dei ristoratori per degustare piatti tipici locali. Venerdì
14 alle 20.00 la sala consiliare del
Palazzon sarà allestita a festa per
gli ospiti della cena a base di mele
e pere locali a denominazione
De.Co. e prodotti locali organizzata dal Gruppo Ristoratori
di Lusiana. Domenica 16, ultima giornata della mostra, si inizierà con la dimostrazione di
volo dei falchi ed altri rapaci del
Gruppo Ornitologico di
Marostica per proseguire con le
letture animate per bambini dal
titolo “C’era una volta…UN
POMO”. Rimarrà presente lo
stand in Piazzetta Marchi e nell’orario di aperitivo presso la locanda Centrale ci sarà musica
dal vivo. Nelle domeniche 9 e
16 ottobre in centro si svolgerà il mercatino dei prodotti tipici con vendita di carne secca,
formaggi di malga, miele di
montagna, patate di Rotzo,
mais Marano, vini, grappe, liquori e altri prodotti del territorio oltre ad oggetti dell’artigianato locale. Sarà aperto nei fine
settimana il museo Palazzon e
il Villaggio Preistorico per tutto il mese di ottobre oltre a tenere nei ristoranti della zona dei
piatti a base di mele e pere locali. Tutta la manifestazione è
in collaborazione con l’Associazione Commercianti di
Lusiana, la Banda “A.
Ronzani”, il gruppo Alpini
“C.Gabriele”, “Idee, Negozi,
Accoglienza”, protezione civile
“El Corgnon”, Ristoratori, Pro
Loco, l’Istituto Alberghiero di
Asiago, Parolini di Pove del
Grappa e con il contributo di
banca di Romano e S. Caterina,
di S. Giorgio e Valle Agno, Popolare di Marostica e Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”. E.Z.
“La città per il verde”: premiato
il giardino alpino del Monte Corno
Si è tenuta giovedì 15
settembre presso la
Fiera di Padova la cerimonia di consegna
del Premio “La Città
per il Verde”, iniziativa della casa editrice
Il Verde Editoriale.
Questo evento giunto
alla sua dodicesima
edizione, forte di una
sempre maggiore diffusione sul territorio
nazionale, torna a conferire i suoi prestigiosi
riconoscimenti alle amministrazioni pubbliche
che hanno investito in modo eccellente il proprio impegno e le proprie risorse a favore del
verde pubblico, in conformità ai dettami della
Convenzione Europea del Paesaggio. In particolare il Premio viene assegnato ai Comuni e
alle Province d’Italia che si sono particolarmente
distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio verde pubblico. Sono premiati inoltre gli enti
che, attraverso programmi mirati e in maniera
esemplare, hanno migliorato le condizioni ambientali del proprio territorio. Quest’anno tra le
amministrazioni premiate della 1^ categoria dei
Comuni fino a 5.000 abitanti la menzione speciale è stata assegnata a Lusiana per la realizzazione del “Giardino botanico alpino del Monte
Corno”. Nella motivazione della giuria si legge:
“sito posto in un’area del territorio comunale
classificato Sito di interesse comunitario a livello
europeo. Nel giardino, situato in prossimità di un
promontorio roccioso
compreso tra due lingue
prative, sono coltivate oltre 350 specie vegetali appartenenti alla flora montana e subalpina calcarea
e ospitata nei principali
ambienti
vegetativi
dell’Altopiano dei Sette
Comuni. L’acceso e la visita a questi suggestivi luoghi avviene percorrendo un’appropriata e ben
articolata rete di sentieri, realizzata con materiale
locale, che conduce il visitatore a conoscere rupi
calcaree, arbusteti, abietti, pozze di abbeveraggio
e pascoli montani” . A ritirare il premio, assieme
al sindaco Antonella Corradin, è stato l’assessore Dario Broglio, che è stato, con l’arch. Antonio Cantele e con Matteo Decimo Boscardin,
l’ideatore del Giardino Alpino e colui che in
questi anni con passione e dedizione esemplari ne ha curato la realizzazione e il mantenimento, dedicandovi gratuitamente ogni momento del proprio tempo libero. Da quest’anno il Premio “la Città del Verde” avrà un seguito: infatti sarà organizzato un incontro tecnico presso il Parco dell’Abbazia di
Monteveglio di Bologna per tutti gli enti che
hanno partecipato a quest’ultima edizione e
una mostra fotografica dei lavori premiati.
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Sabato 1 ottobre 2011
CONCO
Cambiamenti importanti saranno introdotti anche nel servizio rifiuti del Comune di
Conco. Se n’è parlato negli
incontri con la popolazione tenutisi nei giorni scorsi, l’ultimo
dei quali è in programma all’asilo di Santa Caterina, giovedì 6 ottobre (ore 20.30).
Anticipando alcune delle trasformazioni che la raccolta differenziata subirà dal prossimo
mese, Etra fa sapere che, per
cominciare, a Santa Caterina
l’Altopiano
“Rivoluzione rifiuti” no stop:
novità in arrivo anche per Conco
il rifiuto secco non riciclabile
verrà ritirato porta a porta; le
altre zone, oltre ai consueti
cassonetti, potranno usufruire
di contenitori multiutenza più
capienti e ad accesso controllato. In entrambi i casi, comunque, la frazione non riciclabile
troverà posto nei sacchetti di
plastica che i tecnici della
multiutility distribuiranno agli
Etra point nelle prossime settimane assieme al kit completo e alle istruzioni per il nuovo
servizio.
Più rigide le norme
per il conferimento
dell’umido, che dovrà essere separato
dagli altri rifiuti e riposto all’interno di
sacchetti biodegradabili compostabili
nei contenitori dotati di serratura sparsi
sul territorio. Una prima
fornitura dei sacchetti, con un
cestello da 10 litri da usare
Successo per l’orto in piazza
L’Amministrazione Comunale di Conco, in collaborazione con la Pro Loco,
ha organizzato domenica
18 settembre in piazza
San Marco una mostra dei
prodotti tipici del territorio
“Conco : sapori e tradizione “. Nonostante la mattinata piovosa, numerosi
sono stati gli espositori:
l’azienda agricola Cortese
Maurizio di Malga Verde
con i suoi formaggi “Stravecchio” e “Malga Verde”
(fresco a latte crudo), premiati dal concorso “Formaggio sotto il cielo di
Asiago”; Cortese Giovanni con il sedano di Rubbio,
classificato nell’ultima rassegna di Rubbio e molti appassionati dell’orto (non solo
pensionati, ma anche ragazzi
) che hanno dato bella mostra
ai
loro
prodotti.Numerose erano le
varietà di patate, di cipolle, di
pomodori,di melanzane..Molti
erano anche i cesti di frutta
riempiti di mele, pere, pesche, nespole, kiwi, uva,
nocciole.
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Alcuni prodotti hanno attirato la curiosità dei visitatori come le patate del
Nepal che Danilo Crestani
ha portato con sé di ritorno
da un suo viaggio in quella
terra e che ha poi seminato
ai Bielli. Non meno stupore hanno suscitato una bella anguria maturata a
Conco oppure una rapa
rossa gigante cresciuta nell’orto di Francesco Munari
a Tortima. Apprezzamenti
sono arrivati dai numerosi
visitatori che hanno potuto
notare la varietà di prodotti
ortofrutticoli che si possono coltivare nel nostro ter-
ritorio e gustare prodotti
freschi e genuini da mettere sulla nostra tavola.
I lettori segnalano
Una segnalazione con foto che arriva
da Conco. Quella immortalata è Via
Reggenza 7 Comuni, strada provinciale che porta a Lusiana. Recentemente asfaltata, desta la curiosità di
chi vi passa, a causa di un brevissimo
tratto che non è stato interessato dai
lavori. Proprio all’altezza del parcheggio infatti, non è stato rimesso a nuovo un segmento di strada lungo circa
una decina di metri. Che sarà successo? Se lo chiedono gli abitanti della
zona, che pur ipotizzando varie motivazioni non sanno darsi una risposta
plausibile. Si attendono spiegazioni, o
che quel piccolo tratto venga prontamente asfaltato.
La Transumanza passa per Conco
Domenica 9 ottobre a Conco ci sarà la 2^ passeggiata con la transumanza organizzata
dall’Amministrazione comunale, la Pro loco Comunale, l’Associazione Sportiva Conco.
Il ritrovo sarà in piazza San Marco, si proseguirà per sentieri fino alla Malga Verde da cui
si partirà per accompagnare la mandria fino alla stalla in contrà Rovera, presso l’azienda
Cortese Maurizio e Cristiano. Al punto di partenza (Malga Verde) e di arrivo (Contrà
Rovera) verrà offerto uno spuntino organizzato dal gruppo Conco Insieme con i formaggi
di Malga Verde.
come sottolavello e la chiave per
aprire i contenitori, sarà fornita
ai punti di distribuzione, mentre
le famiglie che già lo praticano
potranno continuare a effettuare il compostaggio domestico.
Spariranno le campane per carta e cartone, sostituite da nuovi
cassonetti; il vetro dovrà essere
conferito da solo in apposite
campane. Verrà messo in atto,
infine, un ampliamento nella raccolta della plastica: oltre ai contenitori
per liquidi si potranno
conferire anche tutti gli imballaggi, che
andranno insieme
ai metalli (lattine di
alluminio,
scatolette di tonno, carta stagnola,
ecc.). Plastica e metalli dovranno essere conferiti assieme negli appositi cassonetti che saranno dislocati sul territorio.
Gli utenti potranno dotarsi di tutta l’attrezzatura per la differenziata seguendo un preciso calendario: la distribuzione di materiali
e opuscoli informativi, dopo l’appuntamento di venerdì 30 settembre, nel Municipio di
Conco, prosegue sabato
1 ottobre, alle ex scuole
di Fontanelle, e martedì 4 ottobre alle ex
scuole di Rubbio (dalle 9.30 alle 12.30 e
dalle 14.30 alle
17.30). Al momento del ritiro è richiesto
che
l’intestatario del
servizio rifiuti si presenti con un documento d’identità e il
tagliando incluso nella comunicazione di
inizio servizio compilato con i propri dati.
Chi non potesse recarsi agli Etra point
nei giorni o negli orari
stabiliti può incaricare una persona compilando la
parte relativa del tagliando e allegando una copia del proprio
documento. Se l’impedimento riguarda i cittadini non residenti
che a Conco detengono o conducono un immobile, questi potranno recarsi nell’Ufficio tecnico del Comune dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, a partire dal
24 ottobre, e in tali occasioni ritirare il kit e le istruzioni per l’uso.
Le aziende dovranno fare riferimento agli Etra point come da
calendario.
Per informazioni: Etra, Numero verde 800 247842, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20,
e il sabato dalle 9 alle 13. Tutte le novità del servizio di raccolta rifiuti sono riportate sul
sito www.ecoaltopiano.it.
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
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ENEGO
Dal Veneto la Protezione Civile del futuro
Da giovedì 15 a domenica 18 settembre la prima applicazione del progetto SKIPASS nato per
riuscire ad affrontare le emergenze entro una soglia temporale breve. Esercitazioni ad Enego
Quattro giorni di addestramento ed esercitazioni. Quattro
giorni di lavoro ininterrotto per
essere sempre più efficienti e
coordinati.
Nuove
strumentazioni, nuovo sistema
di lavoro, stesso entusiasmo di
sempre. E’ SKIPASS il progetto
della Protezione Civile veneta
approvato dalla Comunità Europea a cui partecipano anche
Grecia, Ungheria e Bulgaria. Il
progetto SKIPASS è nato per
riuscire ad affrontare le emergenze entro una soglia temporale breve. I gruppi devono essere pronti ed organizzati ad intervenire in piano H6, H12 e H24,
cioè entro 6, 12 o 24 ore. Al di
fuori di queste fasce orarie l’aiuto è sempre utile, ma non indispensabile. Con SKIPASS la Protezione Civile veneta ha testato un
sistema che potrà essere di supporto a qualsiasi livello, dalla sala
operativa europea MIC (meccanismo di intervento comunitario),
al Dipartimento Nazionale di Pro-
tezione Civile fino al COC.(centro
operativo comunale). SKIPASS
ha visto la sua prima applicazione da giovedì 15 a domenica 18
settembre, dove volontari e operatori di protezione civile sono
stati impegnati, prima in una fase
teorica a Veggiano (Pd), dove
sono stati addestrati ad intervenire con nuove metodologie e tecnologie in situazioni di emergenza. Poi con la parte pratica a
Enego dove la teoria è stata messa in atto: esercitazione di
recupero di persone in emergenza fluviale, ricerca dispersi e feriti, ripristino della viabilità,
antincendio boschivo. In questi
quattro giorni si sono studiate le
possibili emergenze montane da
affrontare con una serie di procedure condivise in grado di
realizzare un “sistema di gestione manageriale dei disastri”
(Integrated
Disaster
Managenment
System,
IDMS). Nello specifico il progetto è partito con il
coinvolgimento di tutti i gruppi
comunali ai quali è stato chiesto di individuare del personale
da istruire come Responsabili
IDMS. I 10 responsabili individuati hanno seguito vari corsi
durante l’anno, per essere
pronti a guidare i gruppi durante
i quattro giorni di esercitazione. Successivamente è seguita
l’iscrizione all’operazione dei
gruppi comunali: Veggiano,
Mestrino, Montegrotto, Rubano, Selvazzano, Cervarese,
Abano Terme, Saccolongo,
Fontaniva, Enego. Diversamente da quanto avviene di norma, i
volontari non hanno partecipato
come gruppo comunale, ma all’arrivo al campo base sono stati
riassegnati in squadre diverse così
da comporre dei “team” d’intervento. I responsabili hanno ricevuto le indicazioni dal centro di
coordinamento operativo dove
per la prima volta è stato utilizzato un nuovo sistema device: attraverso strumentazione audio/vi-
deo la sala operativa riesce a coordinare l’intervento in base ai bisogni effettivi. Essendo collegamenti non solo audio ma anche
video si possono massimizzare ulteriormente gli aiuti, sia per raggiungerà l’emergenza, con l’indicazione di strade sgombre sia
per la squadra specializzata da inviare. Infatti tramite un database
che contiene i dati dei volontari
dei vari gruppi, si può risalire alle
loro specializzazioni, componendo così dei gruppi d’intervento
ad hoc per il tipo di emergenza.
Questo sistema è utilizzato solitamente in ambiente militare e
per la prima volta è usato dalla
protezione civile.A seguire l’operazione, Igor Rodeghiero, IDMS
Exper Emergency e Coordinatore del progett,Anna Lazzarin Sindaco di Veggiano e Roberto
Tonellato, Direttore dell’Unità di
Progetto Protezione Civile veneta
che ha portato ai volontari il saluto dell’Assessore regionale alla
Protezione Civile Daniele Stival.
La tradizionale transumanza
nell’azienda dei Dalla Palma
coronare la festa nell’azienda
eneghese dei Dalla Palma, dove
negli ultimi anni, recuperando
una tradizione di famiglia, viene
organizzato un pranzo al quale
partecipano ospiti sempre più numerosi. Molti i paesani, i locali,
ma stavolta tantissimi quelli da fuori, dalla pedemontana, dalla
città, per i quali un’occasione del genere è davvero unica. Negli
ultimi anni, vivere ed organizzare come una festa di tutti la
transumanza, ovvero la demonticazione delle bestie che nei mesi
estivi hanno vissuto in alpeggio, e cercare di coinvolgere in questo “un pubblico”, è diventato frequente, ma la transumanza per
i Dalla Palma di Enego è storia di sempre. Si ricordano i racconti
del nonno Valerio, che risalgono ai primi del ‘900, quando anche
il viaggio di andata si faceva a piedi scortando la mandria. Il nonno Dalla Palma, Valerio “Scaramusso”, come era consuetudine
all’epoca, la transumanza la faceva con le vacche e con le pecore, il latte utilizzato per fare il formaggio infatti era non solo vaccino , ma anche ovino, lo sapeva bene dal momento che
era capo delle 7 Caliere, ovvero delle 7 malghe (oggi sono
1911, la costruzione
6) che producevano formagoriginaria tuttavia ebbe
gio in Valmaron – Marcesina.
vita breve e poco forAl rientro in paese poi, ai temtunata, la grande guerpi di Valerio, era prassi fare fera non risparmiò nemsta, mangiando tutti assieme,
meno l’albergo S. Marovvero i malghesi, i familiari e
co. La famiglia Cerato,
tutti coloro che avevano colcome quasi tutti gli
laborato alla transumanza, il
eneghesi, nei momenti
pranzo era semplice, ma come
più duri del conflitto era
oggi, dopo le fatiche, molto
tuttavia lontana, profuga,
apprezzato. Un piatto di caldo
sempre alla non
famiglia
che in
al sicuro
e gustoso minestrone, che le
solo Cerato,
venne rimesso
sesto, in Campania, vicino a
fra mille difficoltà,
Napoli.Al
donne di casa provvedevano
ma anchesuperando
ampliato. Da allora
alla rientro trovarono una
due guerre,guida
e testimone
di tanti
triste esidura situazione, l’albera preparare già qualche giored alla cura
del S. Marco
mutamenti, sono
è tutt’oggi
alla guida
go aveva
no prima, con le verdure che
avvicendati:
Florindo,
Etto- subito gravi danni, ma
di questo
storico L’augurio
con tenacia,
nel ’24, non solo
l’orto ancora in questa stagione
re,
e oggi Curzio.
è
alloggio,
rimesso in sesto, ma anoffre. Un’altra antica usanza,
che
questo posto
venerandovenne
albernella
centrale
che
Da allora alla guiancora oggi viva, nel giorno
go
continui
a scrivere
laampliato.
sua
piazzaper
S. Marco.
daeed
alla cura del S. Marco si
della transumanza, è quella di
storia
ancora tanti
tanLaanni!
storia risale al sonoS.S.
avvicendati: Florindo, Etaddobbare le bestie ed in parti
bisnonno di tore, e oggi Curzio. L’augurio
ticolare le vacche con coloraCurzio, attuale è che questo venerando alberti collari fatti di frasche di abegestore, Sante, go continui a scrivere la sua
te, nastri e campanacci. Un
fu lui a volerlo e storia per ancora tanti e tanti
tempo veniva inoltre premiata
a costruirlo nel anni!
S.S.
la vacca più brava! E quale era
E’ stata una grande festa partecipata la transumanza di domenica scorsa ad Enego.I fratelli Dalla Palma, Andrea e Paolo, hanno, come è consuetudine a fine stagione, portato le loro vacche
dalla malga del primo Lotto Valmaron – Stazio al paese, coinvolgendo migliaia di persone e offrendo grazie alla collaborazione di
tanti e fra tutti del gruppo Alpini e della Protezione Civile di Enego,
una indimenticabile giornata. Tanti coloro che hanno deciso di
fare tutto il percorso al seguito della mandria, tantissimi, quelli
che hanno scelto di seguire la festosa carovana solo per alcuni
tratti di strada, altrettanti quelli che sono stati semplici spettatori
lungo il percorso. Alla mattina la transumanza parte appena un
po’ in ritardo: si aspetta il veterinario Orlando, anche lui scorterà
la mandria, è in ritardo perché in stalla, giù in paese, è nata una
splendida vitellina. Con il veterinario giunge quindi anche la bella
notizia, e a quel punto tutti si mettono in cammino, più felici che
mai. Sicuramente complice la bella giornata, quest’anno la
transumanza è stata seguita da un numero inaspettato di persone; molte, circa 400, sono state poi quelle che hanno deciso di
I cento anni dell’albergo San Marco
Sempre domenica a
Enego si è tenuto un
altro festeggiamento,
un compleanno importante, particolare, l’albergo S. Marco ha
compiuto 100 anni
tondi! Uno dei più vecchi alberghi di Enego,
uno dei pochi ad aver
raggiunto un tale traguardo sempre sotto la gestione di un’unica famiglia, quella
che lo ha fondato. L’albergo S.Marco appartiene da
la vacca più brava? Quella che si rendeva protagonista e muoveva
con vigore il suo possente collo facendo suonare con fragore il
campanone che pendeva, in dialetto chiamato “cioca”. E’ bello
ancora oggi ascoltare i racconti dei protagonisti della transumanza,
tra i quali tanti giovani che non hanno perso la passione per questo
antico lavoro, passione che tutt’oggi li anima e li fa parlare con
gioia del loro lavoro e delle loro bestie. Con semplicità raccontano
le fasi della transumanza, il comportamento della mandria; degli
animali si parla come si parlasse di persone, sottolineando la loro
intelligenza, la loro memoria, il loro carattere. Se lungo il percorso
si cambia anche solo un breve tragitto, si deve faticare non poco a
convincere le bestie che la strada è cambiata, perché loro a memoria vogliono ripercorrere esattamente la strada dell’anno prima!
Quando poi sono vicine a casa, vorrebbero fare la strada più breve
naturalmente, non è facile invece portarle in passerella e farle sfilare per la piazza del paese dove sono applaudite come dive! Difficoltà queste che tuttavia domenica sono state ridotte al minimo in
virtù di un particolare fondamentale:i 110 capi costituivano una
mandria unica, sono cioè animali che si conoscono che vivono
insieme, che vanno d’accordo e che sono quindi compatti e più
sereni. 110 capi tra cui:70 vacche da latte il resto manze e vitelle.
Pezzate rosse e razza burlina, un’antica razza autoctona, dalla duplice attitudine da latte e carne, il latte prodotto da questa razza poi
contiene meno grassi e proteine, ma ha un’ottima resa, e permette
di ottenere un formaggio con proprietà fantastiche, che lo vedono
indicato anche per persone affette da diabete e con il colesterolo
alto. Un risultato questo, emerso da recenti studi effettuati dai
ricercatori dell’Università di Torino. A chiusura di giornata infine,
quando la stanchezza e la tensione di una domenica particolarmente impegnativa iniziano a farsi sentire, ci si rende conto che tre
vacche mancano all’appello; già, si sono attardate, lasciare il pascolo, “la vacanza “ è difficile anche per loro, brucare quell’erba
ancora bella verde è un piacere al quale non è facile rinunciare. Il
recupero questa volta è motorizzato e le tre furbette, vengono in quattro e quattr’otto portate in stalla. Quante cose si scoprono, ad ascoltare questi bellissimi racconti, sembra quasi di attingere da un manuale di
etologia; consola pensare che in un mondo che va’ ad un ritmo disumano, e che va’ a rotoli per mille motivi fra tutti l’incapacità di capire le
cose più semplici e di farci guidare dal vecchio sano e sempre valido
buon senso, ci sia ancora qualcuno capace di impostare un
metronomo giusto, adeguato, per umani e animali.
Stefania Simi
8
Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
19
Il cineforum del Cinema Lux Asiago:
al via la rassegna che propone 22 film
CINEMA
Prende il via mercoledì 19
ottobre la Rassegna
Cineforum 2011-2012 organizzata come ogni anno
dal Circolo Effetto Cinema Asiago. I 22 film della
rassegna saranno proiettati
al Cinema Lux di Asiago
ogni mercoledì (ore 20.30),
giovedì (20.45) e venerdì
(16.30-20.45). Anche quest’anno, un programma ricco e all’insegna del cinema
di qualità con titoli apprezzati nei festival internazionali,
pellicole di generi diversi che
accostate compongono un insieme qualitativamente interessante: dal film di guerra
di Steven Spielberg alla commedia italiana con “Benvenuti al nord”, dal film d’autore di Ermanno Olmi “Il vil-
In calendario anche l’ultimo film di Ermanno Olmi “Il villaggio di cartone”
Una scena di 'Noi credevamo', il kolossal di Mario Martone sul
Risorgimanto, in programmazione il 5 ottobre al Cinema Lux
laggio di Cartone” passando
allo storico “The Eagle”.
E come ogni anno non mancano gli approfondimenti in
sala curati da Andrea
Manzardo che dibatterà le
pellicole Terraferma, terza
opera che Emanuele
Crialese dedica al mare della Sicilia, e “Quei Bravi ragazzi” con Robert De Niro,
film del 1990 capolavoro di
Martin Scorsese. Il primo
film in programma sarà “Il
Novita’ 2012: il “Legend Film Festival Asiago”
riporterà sul grande schermo i capolavori senza tempo
A gennaio prenderà il via il Legend Film Festival
Asiago, una mostra cinematografica itinerante. Si tratta
di un’ottima opportunità per rivedere o apprezzare per
la prima volta i capolavori del cinema di tutti i tempi
direttamente nel contesto per cui sono nati, il cinema.
L’iniziativa promossa dal Circolo Effetto Cinema in collaborazione con Nexo Digital, riporterà sul grande
schermo i film con una definizione cinematografica
mai vista prima, grazie alla digitalizzazione 2K e audio Dolby Digital 7.1. Per la prima edizione sono stati
scelti 10 titoli imperdibili.
Audrey Hepburn in
“Colazione da Tiffany”
Ventaglio segreto”, la storia
di due bambine che, unite
dall’aver subito nello stesso
giorno la tradizionale
fasciatura dei piedi, si giurano amicizia eterna nel nome
del laotong, un legame antico e fortissimo. Lo spettacolo sarà proiettato martedì 11,
mercoledì 12, giovedì 13 e
venerdì 14 alle ore 21.10 solo
per coloro che usufruiranno
della prevendita. Per festeggiare i 150 anni dell’Unità
d’Italia, il Circolo Effetto Cinema in collaborazione con
l’Associazione ANPI e
FIVAL Altopiano propone
una serata con la proiezione
del film “Noi credevamo”
opera che racconta la storia
di tre ragazzi del Cilento: Salvatore, con spirito patriota,
Domenico, che crede nell’amicizia, eAngelo, votato all’azione
violenta. Nel 1828 scelgono di
prendere parte al movimento politico repubblicano della Giovine
Italia di Giuseppe Mazzini. Le
loro vite, in seguito a questa decisione, prenderanno strade diverse, ripercorrendo alcuni episodi della storia del Risorgimento italiano. A fine proiezione ci
sarà un dibattito in sala con ospiti ed esperti storici. La proiezione è prevista per mercoledì 5 ottobre alle ore 20.20 (costo d’ingresso 4 euro).
D.D.
Nella mattinata di domenica 2 ottobre, un interessante convegno sulle famiglie di Asiago
I Rodeghiero di tutto il mondo in festa
celebrano la plurisecolare storia familiare
Si tiene in questo weekend
ad Asiago l’incontro delle
Famiglie Rodeghiero/
Rodighiero in Italia e nel
mondo in occasione dei 750
anni da quando, nel 1261, si
ha notizia dell’insediamento nella
Marcesina di
E n e g o ,
sull’Altopiano
di Asiago o
dei Sette Comuni, di un
colono di origini tedesche,
Federicus
Rodegerii, cioè Federico figlio di un tal
Rodeger, proveniente dall’area bavarese. Questo
antico colono, insieme a
molti altri giunti dalla vicina area tedesca, nel periodo successivo al XII secolo
cominciarono
a
stabilirvisi stabilmente e
con il loro instancabile lavoro di uomini di montagna
a sottrarre queste lande,
fino a quel tempo disabitate,
da
secoli
di
inselvaticamento dopo la
caduta dell’impero romano,
quando erano comunque
utilizzate
per
la
monticazione estiva. La discendenza di tal Federicus
Rodegerii, oggi diffusa in tutta Italia, ma specialmente nel
Veneto ed in
particolare
nel Comune
di Asiago, a
750 anni da
quel primo documento, si riunirà dunque ad Asiago
per un momento di festa.
Sabato 1 ottobre, dalle 19,
è prevista una Oktoberfest
aperta a tutti, in coincidenza ideale con la festa di
Monaco, presso il centro
Rendola, in via Rendola 41
(strada Asiago-Gallio): con
birre bavarese, gruppi tradizionali con Fisarmonica e
le antiche zampogne pastorali venete. Domenica 2 ottobre 2011 alle 9.30 in duomo, ci sarà la Messa cele-
brata dal parroco di Asiago
don Roberto Bonomo con
tanti Rodeghiero in Italia e
nel mondo, in particolare
dalle Americhe, dove li hanno portati successivamente
le emigrazioni italiane del
primo Novecento. Nell’occasione sarà donata alla
Parrocchia di Asiago una
patena con una rappresentazione in bronzo di Gesù
con i 12 apostoli dello scultore milanese, ora scomparso, Giovanni Maria Vedele.
Alle ore 10.30: esibizione in
piazza Duomo del gruppo
delle antiche cornamuse
venete “Baghe della
Zosagna”; presso il palazzo del Comune sarà disponibile l’annullo speciale
celebrativo; nel piazzale
della Comunità Montana, a
cura della Coldiretti di
Vicenza e Bologna ci sarà
il Mercatino di Campagna
amica. Alle 11, presso la vicina Sala Mostre Comunità
Montana (o, in caso di folta
partecipazione al Cinema
Lux) è previsto un conve-
gno, con i saluti: del presidente della Comunità Montana “Spettabile Reggenza
7 Comuni”, Lucio Spagnolo, del Sindaco di Enego,
Igor Rodeghiero, del presidente Istituto di Cultura
Timbra di Roana, Sergio
Bonato, e quindi gli interventi di: Giancarlo
Bortoli , storico; Klaus
Kempf, direttore della Biblioteca
Nazionale
Bavarese, su “I rapporti
storici tra Veneto e Baviera: le ricerche di Andrea
Schmeller”; Giovanni
Marcadella, direttore Archivio di Stato di Bassano
del Grappa, Vicenza e
Trento su “L’Altopiano,
Ezzelino ed i rapporti con
la Baviera”; Massimo
Paganin ,
storico
dell’Altopiano sul tema “La
storia delle famiglie di
Asiago”; Alberto Alberti,
archeologo che parlerà della storia della Famiglia
Rodeghiero negli Archivi
notarili”. Alle 13.30 pranzo al Centro Rendola.
Il teologo mons. Luigi Sartori
ricordato in due incontri
Con ampia e sentita partecipazione, sono stati organizzati
due incontri sull’Altopiano
per ricordare, ma anche per
continuare e sviluppare, il
pensiero di mons. Luigi
Sartori, docente di teologia
per tanti anni nel Seminario e
nella facoltà teologica di Padova, nativo di Roana. Il primo incontro è avvenuto con
il prof. Luciano Tallarico che
ha presentato il suo nuovo
libro, “Dio in tutte le religioni
“, pubblicato dalla casa editrice Borla di Torino. Il libro
è espressamente ispirato al
pensiero ecumenico di mons.
Sartori, pensiero aperto a tutte le religioni del mondo, in
una dimensione di dialogo sincero e di scambio vicendevole, secondo le indicazioni del
Concilio Vaticano II e dei Papi
del nostro tempo. Pensiero
aperto alla diversità, perché è
di fronte alla diversità che si
scopre, si rafforza, si aiuta a
crescere la propria identità,
personale e comunitaria. Con
il prof. Tallarico è intervenuto anche il prof. Segatti della
facoltà teologica di Torino,
che ha fatto conoscere concretamente e vivacemente la
situazione del Cristianesimo
in Cina. All’incontro a Roana
hanno preso parte anche don
Giovanni Brusegan, delegato per l’ecumenismo nella
diocesi di Padova, e i teologi
prof. Tura, prof. Trentin ,
prof. Babolin, i parenti di mons.
Sartori e numerosi amici venuti anche da lontano. Molto interesse è stato sollevato anche
dall’incontro organizzato ad
Sergio Bonato ed il
Prof. Giancarlo Zizola
Asiago con il prof. Giancarlo
Zizola che ha presentato il suo
libro “Santità e potere - Dal
Concilio a Benedetto XVI”.
Introdotto dal prof. Pavan dell’università di Padova, Zizola ha
messo in evidenza in modo approfondito la situazione religiosa del nostro tempo, e in modo
particolare la figura di Papa
Ratzinger, anche in rapporto alla
sua amicizia con mons. Sartori.
Egli ha ricordato i convegni dei
teologi del Triveneto organizzati
da Sartori a Roana nel 1975 e
nel 1976, con la partecipazione
di Ratzinger, allora docente di
teologia all’università di
Regensburg. Il prof. Zizola ha
ricordato mons. Sartori durante i lavori del Concilio a
Roma, con “la sua intelligenza paziente che spezzava ogni
giorno il pane della teologia
alla nostra tavola di ignoranti,
aiutandoci a comprendere la
portata della svolta conciliare per la riforma della Chiesa”. Tra molti ricordi e
molte considerazioni, mons.
Sartori è stato è stato definito da Zizola “il principale
teologo ecumenico italiano,
figlio di questo altopiano e
dei suoi orizzonti sconfinati”. Una bella attestazione di
stima e di amicizia fatta dal
grande giornalista venetoromano pochi giorni prima
della sua improvvisa scomparsa avvenuta a Monaco
di Baviera lo scorso 14 settembre, durante l’incontro
interreligioso organizzato
dalla
comunità
di
Sant’Egidio.
Sergio Bonato
8
Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
20
Ocio al batocio: quando
la realtà diventa spettacolo
La rappresentazione teatrale a cura della “Compagnia del falò”
era inserita nel programma delle manifestazioni in occasione
dell’inaugurazione della nuova campana, avvenuta domenica 25 settembre
Per chi se l’è perso c’è un’altra occasione sabato 8 ottobre a Canove
Grande successo della Compagnia del filò
di Tresche Conca con
lo spettacolo “ OCIO
AL BATOCIO”, inserito nel programma
delle manifestazioni in
occasione dell’inaugurazione della nuova
campana avvenuta
domenica 25 settembre. La compagnia
del filò ha voluto rendere omaggio ad un avvenimento cosi importante con una
rappresentazione teatrale in tema con l’evento storico, che il
paese ha intensamente vissuto. La trama dello spettacolo,
sapientemente scritta da Elena Bonato e Fabio Panozzo, si è
dimostrata scorrevole mantenendo alto l’interesse del pubblico per 1’intensità e l’umorismo della storia. Collocata in
uno spazio temporale non ben definito, racconta una storia
dove i personaggi sono solo di fantasia e ogni riferimento a
persone e cose reali è puramente casuale. Unico fatto vero
menzionato nella
storia 1’effettivamente accaduta
rottura della campana della quale il
“ batocio “ fa parte. Il parroco Don
Guglielmo, principale protagonista
della storia, è alle
prese con il problema della campana da sostituire
cercando in tutti i modi di trovare i soldi per farlo. Da
prima coinvolgendo i rappresentati del consiglio Parrocchiale, quindi un paesano proveniente dall’America e non
disdegnando neppure di recarsi al capezzale di un certo
Toni oramai morente per strappargli un insperato testamento. La storia naturalmente ha una felice conclusione, con la Provvidenza che, invocata più volte da Don
Guglielmo, giustamente fa la sua parte. I primi a stupirsi
della grand’affluenza di pubblico allo spettacolo sono stati
gli stessi organizzatori, forse un po’ troppo scettici sulla
riuscita della manifestazione, collocata in un periodo molto avanzato nella stagione. Il protagonista in assoluto della giornata è stato il sole che sembrava dirci: “Uomini di
poca fede, perché avete dubitato!” Noi tutti lo avevamo
invitato ma non eravamo sicuri che partecipasse, invece
è rimasto con noi come attore protagonista fino al tramonto, riscaldando i corpi e gli animi della gente.
Lo spettacolo, condito da un sano umorismo, ha ripagato
i presenti con tante sane risate. Bravi veramente tutti quelli
che hanno recitato, come sempre “attori per un giorno”. Un
grazie particolare al nostro amico cantautore Pierangelo
Tamiozzo e alla Pro-Loco di Tresche Conca per la gentile
concessione del palatenda. Un grazie e un abbraccio a Don
Stefano per la bellissima cerimonia del mattino e per essersi
prestato alla nostra ironia. Un grazie per la partecipazione al
numeroso pubblico e arrivederci al teatro di Canove sabato
8 ottobre 2011.
Silvio Panozzo
LA RUBRICA DELL’ECONOMIA
Manovra economica, col nuovo decreto
aumenta l’IVA, ma ci sono altre novità
Con misure dirette ad intervenire sui conti pubblici ma
con l’obiettivo, tra l’altro, di
avviare anche alcune riforme, il Governo, a poca distanza dal primo decreto con
il quale sono state anticipate
le misure della manovra economica di fine anno (legge n.
111/2011), ha emanato un
nuovo decreto legge, il numero 138 del 13 agosto 2011,
convertito con modificazioni
in legge il 14 settembre 2011,
n. 148. Il decreto interviene
in diverse materie apportandone alcune modifiche. Di
seguito una sintesi delle no-
vità più salienti. IVA: l’aliquota Iva ordinaria passa dal
20%
al
21%.
La
regolarizzazione successiva
dell’adempimento non prevede sanzioni, a patto che il
contribuente dichiari la maggiore imposta derivante dall’aumento nella liquidazione
del mese di settembre. CONTRIBUTO
DI
SOLIDARIETÀ: per i lavoratori dipendenti del settore privato e per gli autonomi
viene introdotto un contributo di solidarietà e stabilito
nella misura del 3% per i redditi superiori a 300.000 euro
Discesa
panoramica
verso Lusiana e
la pianura
fino al 2013, con possibilità
di proroga fino a quando non
verrà raggiunto il pareggio di
bilancio. RENDITE FINANZIARIE: le ritenute
fiscali sui redditi di cui agli
artt. 44 e 67 del DPR 917/
1986, incluse le c.d. rendite
da capitale, vengono stabilite nella misura del 20%, ad
eccezione che per i titoli di
stato, i buoni postali fruttiferi
ed i titoli equiparati, ovvero
quelli dei paesi iscritti alla
white list, nonché le obbligazioni di enti sovranazionali,
che resteranno al 12,50%.
Come conseguenza di ciò la
tassazione sui depositi bancari scenderà dal 27% al
20%. LIMITI USO DENARO CONTANTE: La
limitazione all’uso del denaro contante nei pagamenti
scende a 2.500 euro dai precedenti 5.000. REGIONI E
COMUNI: Regioni e Comuni potranno aumentare le
addizionali irpef rispettivamente fino all’1,4% ed allo
0,8%. Viene incentivata inoltre la partecipazione dei comuni all’attività di accertamento tributario per combattere l’evasione fiscale. LAVORO: Si rafforzano i c.d.
‘contratti di prossimità’ che
potranno derogare rispetto
alla normativa ed ai contratti
collettivi nazionali, anche in
materia di licenziamento. In
particolare potranno essere
raggiunte intese in materia di:
organizzazione del lavoro e
produzione incluse quelle relative agli impianti audiovisivi e alla introduzione di nuove tecnologie, alle mansioni
del lavoratore, alla classificazione e inquadramento del
personale, ai contratti a termine, ai contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, al
regime della solidarietà negli
appalti e ai casi di ricorso alla
somministrazione di lavoro,
alla disciplina dell’orario di
lavoro, alle modalità di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le
collaborazioni coordinate e
continuative a progetto e le
partite IVA, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento
discriminatorio e il licenziamento della lavoratrice in
concomitanza del matrimonio. PREVIDENZA: è previsto l’ adeguamento dell’età
pensionabile delle donne del
settore privato a 65 anni a
partire
dal
2014.
FESTIVITA’: restano inalterate le date delle festività
Dott. Riccardo Mosele
Dottore Commercialista e
Revisore Legale dei Conti
Dott. Andrea Benetti
Commercialista Esperto
Contabile e Revisore Legale
dei Conti
nazionali (25 aprile, festa della liberazione, 1º maggio, festa del lavoro, e 2 giugno,
festa della Repubblica), tranne le festività dei Santi Patroni locali che subiranno
l’accorpamento inizialmente
previsto, tranne il caso in cui
siano state introdotte tramite accordi con la Santa Sede.
AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE: Nelle amministrazioni pubbliche che
non raggiungono gli obiettivi
di riduzione della spesa, la
retribuzione di risultato dei
dirigenti responsabili può essere ridotta del 30%. GIUSTIZIA: riordino degli uffici
giudiziari
con
accorpamenti e soppressioni per ottenere un risparmio
di 70 milioni di euro da attuarsi entro un anno da parte del governo con decreti legislativi. TAGLI ALLA
POLITICA: riduzione dell’indennità parlamentare, del
15% limitatamente alla parte eccedente 90.000 euro,
e del 40% sulla parte eccedente i 150.000 euro, per
i parlamentari che svolgono altre attività lavorative
per le quali percepiscono un
reddito superiore al 15%
dell’indennità parlamentare
stessa. I parlamentari, gli
amministratori e i dipendenti pubblici che utilizzano
l’aereo come mezzo di trasporto voleranno in classe
economica.
8
Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
21
Dopo la (amara) Supercoppa finita al ValPusteria
SPORT
E’ INIZIATA LA STAGIONE MIGROSS CON
IL SUCCESSO ALL’ESORDIO SUL PONTEBBA
L’hockey su ghiaccio è tornato. E’ tornato a
riempire le serate, i discorsi, i commenti, le
aspettative, le speranze, la voglia dei tifosi
giallorossi, gratificati da due stagioni, quella
passate, all’insegna del tricolore, cosa che
ha cementato ancor più la <fede
giallorossa>, l’entusiasmo e le attese dell’ambiente. Eppure, come già dodici mesi fa, il
semaforo verde, dato dalla Supercoppa Italiana, è stato prologo amaro per i Campioni
d’Italia. Analogamente allo scorso anno
all’Odegar con il Renon, stavolta in trasferta sul ghiaccio della Leitner Sola Arena di
Brunico la Migross ha dovuto lasciare il passo e cedere il primo trofeo della stagione
all’avversaria, leggi il Valpusteria.
Sì, quel Valpusteria a cui aveva sbattuto la
porta in faccia in una storica finale tricolore
del 2 aprile scorso sì è preso la sua rivincita
consumando fredda, come prassi vuole, la sua vendetta sportiva. Un Asiago incompleto ma soprattutto ancora incapace
di esprimere la sua potenzialità, preso dai carichi di lavoro di
una preparazione programmata per ottenere i picchi positivi
nei momenti clou della stagione (leggi, per prima, la semifinale di Continental Cup di fine novembre) e da un sistema di
gioco nuovo a cui doversi abituare. Buona la prima frazione,
a Brunico, per un Asiago che non dimostra di avere ancora
una partita intera nelle gambe, di fatto regge il confronto con
gli avversari (di un mese avanti nella preparazione) solo per
i primi venti minuti per poi lentamente, anche se non così
clamorosamente, cedere il passo alla meritata vittoria
pusterese. Nel primo tempo gli stellati, in vantaggio all’8°
con uno dei nuovi, il difensore Marchetti, vengono raggiunti
dalla rete di Ling all’11°. Seconda frazione a reti inviolate;
nel drittel finale i padroni di casa passano in vantaggio dopo
1 minuto in superiorità con Oberrauch ma non riescono a
mettere al sicuro il risultato fin quasi allo scadere quando, a
porta vuota, Jensen fissa il finale sul 3 a 1.
“Pur con il rammarico di aver perso – sottolinea il giemme
Renato Tessari – a Brunico ho comunque visto una squadra che mi è piaciuta e che, al di là di una condizione
nettamente inferiore (ma che rientra nei nostri programmi), mi ha dato molte conferme in positivo, specie per
una buonissima fase difensiva, con gli italiani cresciuti
veramente moltissimo. Attualmente siamo al 50% del nostro potenziale e ci vorrà almeno un mese per essere al
meglio. Abbiamo adottato un sistema di gioco tutto nuovo, subito ben accettato ed interpretato da tutti, che dovrebbe garantire maggior copertura, e lo si è già visto;
faremo forse qualche rete in meno ma ne subiremo molte
in meno. La squadra è competitiva, quadrata soprattutto
in difesa, e pronta ad affrontare i molti impegni della
stagione, con un organico che permetterà ai tecnici di
puntare su ben 4 linee per improntare le gare all’insegna
del ritmo”.
Tre giorni più tardi, sabato 24 settembre, si apre la lunga contesa del campionato n. 78. Esordio in casa all’Odegar, che
Bis d’argento per Cristina Volpi
Ai Campionati italiani di Tiro a segno ancora seconda nella pistola sportiva donne a squadre
Si sono disputati al Poligono
di Tiro a Segno di Milano, dal
23 al 25 settembre scorso, i
Campionati Italiani 2011 di
Tiro promossi dall’Unione
Italiana Tiro a Segno; nella
specialità della Pistola Sportiva Donne a squadre era in
gara ancora una volta, per i
colori di Padova, Cristina
Volpi, l’insegnante di educazione fisica dell’Istituto Superiore di Asiago che in questa disciplina sta continuamente progredendo, ottenendo risultati a dir poco eccellenti.
Lo scorso anno, agli Assoluti disputati a Bologna, era arrivato l’eccellente argento a
squadre per il terzetto
“patavino” composto dalla
nostra Cristina, Giulia Berti
e Michela Melli, ottenuto alle
spalle delle imbattibili rappresentanti del Corpo Forestale
dello Stato.
All’indomani di quel
prestigioso risultato 2010,
Cristina non aveva nascosto
l’intenzione di puntare orgogliosamente a migliorare
quanto fatto ed ottenuto in
questo “storico” 2010 lanciando il suo guanto di sfida
a tutto il lotto delle agguerrite
concorrenti.
Domenica scorsa 25 settembre, a Milano, eccole di nuovo al via, le tre compagne di
squadra (che sono anche,
oltre ad un team affiatato,
molto amiche nella vita) pronte a dare battaglia.
“Contro il team del G.S.
Forestale non c’è proprio
nulla da fare; viaggiano su
di un altro pianeta (Genovesi e Suppo rispettivamente
oro e bronzo anche nell’individuale, ndr), però … abbiamo lottato e sparato bene.
Sono molto felice” ammette con giusto orgoglio Cristina all’indomani, quando raggiante mi mostra la sua seconda medaglia d’argento
consecutiva.
La classifica a squadre della
specialità vede sul primo gradino del podio il terzetto del
G.S. Forestale (Genovesi,
Comi e Suppo) con 1712
colpi, seguito da Padova (Volpi, Berti e Melli) con 1633 e
da Roma (Lauricella,
Bagialemani e Crocetti) a
quota 1622; a seguire Milano
(1618), Legnano e Napoli
(1612), Gardone Val Trompia
(1599) e Jesi (1586).
Dopo aver disputato una prima parte della gara (il tiro
mirato, 3 serie da 10 colpi su
sagoma fissa), che lei stessa
ha definito “accettabile” con
267/300, Cristina è riuscita ad
esprimere il meglio di sé, del-
presenta un bel colpo d’occhio per essere alla
prima di campionato, che ospita il Pontebba, società alle prese con notevoli difficoltà economiche che ne hanno a lungo messo addirittura in
forse la partecipazione al torneo e che è riuscita a racimolare un organico per ora decisamente corto con cui onorare comunque la sua stagione.
L’Asiago nel frattempo ha finalmente concluso
la “telenovela” Pitton, con il giocatore arrivato
pochi giorni prima fresco fresco di passaporto
italiano; Tucker lo schiera, anche per la sua già
buona condizione, e lui ripaga tutti con la prima
rete della stagione giallorossa dopo 11 minuti
del primo tempo. Partita senza storia con un
Pontebba sì vittima designata da immolare sull’altare Migross ma che comunque ha lottato
con orgoglio, impegno e generosità per tutta la
gara, a dispetto della fatica che la coperta corta
inevitabilmente causa.
Asiago piacevole, ritmi tutt’altro che frenetici, ma
l’impostazione appare subito buona; i nuovi danno segnali
positivi sia in chiave qualitativa che di inserimento ma si gioca ancora sottotono, senza forzature, nonostante Tucker goda
di un roster lungo, capace di esprimere ben quattro linee.
Nel periodo centrale i padroni di casa allungano prima con
Ulmer e quindi con una magia del repertorio di tal Michael
Henrich, mentre prima del riposo arriva la rete friulana di
Goebel a premiare gli sforzi generosi di capitan Luca Rigoni
e compagni. Nel periodo finale c’è spazio per il poker
giallorosso, calato da Ulmer che firma la doppietta personale. Il calendario propone, all’indomani di quando chiudiamo
questo numero, la prima trasferta Migross giovedì sera in
casa della <matricola> Vipiteno, mentre per la terza d’andata di oggi, sabato 1° ottobre, si torna all’Odegar, ospite il frizzante ed ambizioso Valpellice.
Cesare Pivotto
Questi i risultati della 1^ giornata:
Migross Asiago – Pontebba
4-1
Bolzano – Renon
5-0
Vipiteno – Alleghe
4-3 ot
Cortina – Fassa
2-4
Valpusteria – Valpellice
5-3
Classifica: Migross Asiago, Bolzano, Fassa e
ValPusteria 3, Vipiteno 2, Alleghe 1, Pontebba,
Renon, Cortina e Valpellice 0
l’Altopiano
la sua tecnica e del suo self
control nella seconda parte
della competizione, il tiro celere (3 serie da 10 colpi su
sagoma in movimento),
quando ha piazzato un eccellente 284 su 300, tanti centri
quanti la forestale Suppo in
un virtuale terzo posto exaequo che le vede precedute solo dalla Genovesi (286)
e dalla Comi (285)!
“Nell’argento dell’anno
scorso ero stata la
cenerentola della nostra
squadra, quest’anno invece ho ottenuto il miglior risultato individuale (551
punti, contro i 544 della Berti
ed i 538 della Melli, ndr); sto
migliorando ed ho tanta
voglia di continuare a farlo” conclude la simpatica
Cristina con quel sorriso e
con quell’ottimismo che non
le mancano mai.
Cesare Pivotto
Sabato 1° ottobre 2011
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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8
l’Altopiano
Sabato 1 ottobre 2011
SPORT’
La nazionale azzurra di sci alpino Giulia Gianesini, madrina
del Cittadella alla spettacolare
presentazione dello scorso 22
luglio (“grande soddisfazione e
motivo di orgoglio” ha ribadito
la poliziotta di Gallio), al rientro
dal ritiro in Patagonia (Argentina) e prima degli allenamenti a
Molltall (Austria) dal 27 settembre al 1 ottobre in vista dell’inizio della Coppa del Mondo sabato 22 ottobre a Solden (Austria), ha assistito sabato 17 settembre al derby CittadellaVicenza, ospite del presidente
e gran amico dell’Altopiano di
Asiago Andrea Gabrielli a cui è
legata da pluriennale amicizia
familiare.
In sgargiante maglietta Fiamme Oro, è stata annunciata dal
vulcanico speaker Stefano
Albertin con l’applauso scrosciante dello Stadio Piercesare
Tombolato ed ha seguito con
entusiasmo la spettacolare partita esultando alla trionfale vittoria granata per 4-2 che ha
mandato in visibilio tutto il pubblico. “E’ la prima volta che
vengo quest’anno- ha commentato- ma ho sempre seguito i risultati anche dall’Argentina. Ho avuto un’ottima impressione, la squadra ha carattere e
non si arrende mai avendo rimontato due volte senza abbattersi, a dimostrazione che è la
testa che comanda il fisico. Mi
è piaciuto molto Maah, oltre ai
bravissimi giovani che quest’anno formano la rinnovata
rosa di giocatori”. Giulia
Gianesini, dopo numerosi saluti e felicitazioni in tribuna, nel
dopo-partita è stata accompagnata da Pierluigi Basso gran
cerimoniere e dalla moglie del
presidente Fabiola Isoli in sala-
22
Giulia Gianesini madrina del Cittadella
ospite d’onore del Presidente Gabrielli
Festa grande e reciproci auguri per il Campionato di Serie B e la Coppa del Mondo di sci
Arrivederci in primavera per Citta-Samp e grande sfida azzurra in tribuna!
A Gallio scambio di tessere onorarie tra il Citta Club Gabrielli ed il Fans Club Gianesini
stampa ove è stata accolta dalla famiglia Gabrielli con i fratelli Piergiorgio, Andrea, Margherita, Mariangela e dal d.g.
Stefano Marchetti ed intervistata da vari giornalisti.
E’ stato di grande auspicio l’incontro e l’abbraccio con vari
giocatori che hanno salutato la
“madrina” del Citta, tra cui i
“senatori” Edoardo Gorini e
Andrea Pierobon (portierone
classe 1969, il più vecchio giocatore di Serie A-B col collega
del Cesena Antonioli); il
promettentissimo napoletano
19nne ex-capitano del Milan
Primavera Andrea De Vito; il
forte difensore di Mussolente
Michele Pellizzer 22enne finora sempre posto titolare da
mister Claudio Foscarini al centro della difesa granata, risultando tra i migliori anche contro il Vicenza di bomber
Abbruscato dopo esserlo stato
anche contro il Torino di
Rolando Bianchi. Sono stati
momenti di gioia e di profondi
valori, tra atleti che fanno della
modestia, dell’umiltà e della
serietà le loro qualità migliori e
con l’augurio di ritrovarsi a fine
stagione per festeggiare i reciproci successi nel Campionato
di Serie B ed in Coppa del Mondo di sci, magari al big-match
Cittadella-Sampdoria del 24
marzo 2012, in cui il Centro Coordinamento Club Granata vorrebbe organizzare una sfida
azzurra in tribuna tra pirotecnici
slalom con le campionesse della
Nazionale di Sci: le tifosissime
Samp Camilla Alfieri e Joahnna
Schnarf e la loro Giulia
Gianesini! La conclusione del-
Il presidente
Gabrielli e
Giulia in
Tribuna
Gianesini con Andrea De Vito
la splendida giornata è stata al
Bar Stadio, ove campeggia lo
splendido quadro con dedica,
calorosamente acclamata dalla
numerosa tifoseria granata, che
le ha garantito il sostegno nell’imminente Coppa del Mondo.
Presente al derby del Tombolato anche Giorgio Tagliaro assessore allo sport di Gallio, sede
del ritiro pre-campionato del
Vicenza, che ad inizio partita ha
salutato con amicizia i dirigenti
biancorossi ed al termine si è
sportivamente complimentato
con il presidente Gabrielli. Domenica 25 settembre una delegazione del Cittadella Club “Angelo Gabrielli-Granata per Sempre”,
(dedicato
al
presidentissimo-fondatore
dell’AS Cittadella 1973) si è
recata a Gallio ove con una bella
cerimonia al Caffè Commercio
è stata consegnata la Tessera
Onoraria con maglietta, sciarpa e berretto a Giulia Gianesini,
che ha ricambiato con le tessere del suo Fans Club donate dal presidente Luca
Gianesini in un clima di gioia
e passione sportiva. “Seguirò
il Cittadella in tutta la stagione anche dall’estero, ci spingeremo a vicenda gareggian-
do entrambi in contemporanea al sabato e certamente questa unione porterà a bei risultati” è il bel pensiero di Giulia!
Fisi Veneto, il “Fair play”
premia anche Silvano Panozzo
Il riconoscimento viene assegnato sabato 1 ottobre a Longarone, in occasione di
“Expo delle Dolomiti – Patrimonio dell’umanità”. In passerella anche i migliori atleti
della Coppa Veneto di sci alpino tra cui l’asiaghese Stefania Carli
Andrà in scena sabato 1 ottobre, il “Fair Play” 2011, il riconoscimento che il Comitato Veneto Fisi (Federazione italiana sport invernali) assegna
a coloro che si sono distinti
nell’ambito degli sport della
neve. La cerimonia di consegna si svolgerà all’interno di
“Expo delle Dolomiti – Patrimonio dell’umanità”, iniziativa
promossa da Longarone Fiere dal 30 settembre al 2 ottobre. Quest’anno il premio sarà
assegnato ai presidenti dei
sette comitati provinciali,
a testimonianza della grande attenzione che Fisi
Veneto ha per le realtà locali, realtà che costituiscono il “motore” dell’intensa attività regionale.
A ricevere il premio dalle
mani del presidente di Fisi
Veneto,
Roberto
Bortoluzzi, saranno: Federica Monti (presidente
provinciale Fisi Belluno),
Flaviano Buratto (Fisi Padova), Daniele Picardi
(Fisi Rovigo), Dino
Spinelli (Fisi Treviso), Giu-
seppe Cecchetto (Fisi Venezia),
Roberto Lazzarini (Fisi Verona),
Silvano Panozzo (Fisi Vicenza).
La cerimonia di consegna del
premio Fair Play comincerà si
terrà al padiglione D di
Longarone Fiere con inizio alle
15.
Nella stessa occasione si svolgeranno anche le premiazioni del
circuito giovanile di sci alpino
Coppa Veneto Fis Junior “Energia Pura”. Di seguito le
graduatorie: giovani femminile,
1. Beatrice Munaron (Sci club
2000 Mason Vicentino) punti
560; 2. Giorgia Andrea
Dalmasso (Ski College Veneto
Falcade) 417; 3. Stefania Carli
(Us Asiago Sci) 422.
Aspiranti femminile: 1. Giorgia
Andrea Dalmasso (Ski College
Veneto Falcade) 720; 2. Stefania Carli (Us Asiago Sci)
565; 3. Martina Gnech (Sc
Alleghe) 535.
Giovani maschile: 1. Francesco Avesani (Sc Ponte nelle
Alpi) 670; 2. Niccolò
Menegalli (Sc 2000 Mason
Vicentino) 620; 3. Matteo
Gasparini (Sc 2000 Mason
Vicentino) 450.
Aspiranti maschile: 1.
Niccolò Menegalli (Sc
2000 Mason Vicentino)
800; 2. Francesco Limoni
(Ski College Veneto
Falcade) 556; 3. Andrea
Valdesalici (Sc 2000 Mason
Vicentino) 510.
Società: 1. Sci club 2000 –
Mason Vicentino 7.022; 2.
Ski College Veneto Falcade
2.971; 3. Sci club 18 Cortina 2.381.
8
Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
23
CORSA
La Sleghe Lauf atto secondo: un successo annunciato
Centonovanta concorrenti provenienti da varie regioni italiane si sono sfidati sui 10 mila metri del percorso
lungo le strade del centro asiaghese in un tardo pomeriggio dalle condizioni climatiche ideali
La seconda edizione della
Sleghe Lauf Città di Asiago resta saldamente in mano a corridori di origine magrebina anche se quest’anno il vincitore,
Kadour Slimani, può fregiarsi
della cittadinanza italiana acquisita proprio di recente.
Accade la stessa cosa al femminile perché pure Marzena
Michalska, polacca, corre oggi
per i colori delle Fiamme Oro
dopo esser diventata italiana per
matrimonio. Risiedono entrambi in Piemonte da dove hanno
raggiunto il capoluogo
altopianese nobilitando un evento targato Fidal diventato ormai a carattere nazionale grazie all’impegno degli organizzatori, il Gsa Asiago, per consegnare ad Asiago un evento
settembrino di sicuro richiamo
anche in chiave turistico-promozionale. La loro affermazione matura fra due ali di folla in
un contesto meteo ideale perché il pomeriggio del 17 settembre offriva ai circa
centonovanta concorrenti provenienti da varie regioni italiane condizioni ideali per esprimersi al massimo. Kadour
Slimani (Runner Team 99 Sbv)
abita ad Ornavasso, provincia
del Verbano-Cusio-Ossola, attuale residenza di un’asiaghesedov qual è Guidina Dal Sasso.
E’ uno specialista del cross con
tanto di titolo italiano ma sa
darsi da fare anche su strada:
“E’ la prima volta che corro qui
ad Asiago – commenta - e ringrazio tanto il gran pubblico, il
paese, l’ organizzazione e la
possibilità di farmi onore anche in azzurro. Sono in Italia
da otto anni e mezzo e la cittadinanza ce l’ho da due mesi.
Oltre al cross faccio anche pista e dopo un mese di ritiro al
Sestriere questo test mi dice
che sto bene e che quindi i miei
programmi per l’immediato fu-
turo sono calibrati a dovere”.
In effetti il ventisettenne ora
accasato nel Bel Paese ha saputo scegliere il momento giusto, la seconda metà di gara,
per fare la selezione decisiva
dopo che i migliori elementi si
erano avvantaggiati quesi subito. Quattro i giri previsti per
un totale di dieci chilometri. A
comporre l’iniziale gruppetto di
testa, oltre a Slimani, erano in
cinque con i primi inseguitori
già sgranati. Dopo un’ulteriore
selezione causata dalla fatica
che la corsa comportava, a giocarsela restano in tre: lo stesso
Slimani, Bazhar Taoufkir e Paolo Zanatta. L’allungo definitivo del podista di Rabat non dà
scampo ai suoi ultimi avversari
e la seconda Sleghe Lauf è sua
fra gli applausi convinti e meritati della folla. La soddisfazione di Sergio Rigoni, fondista
asiaghese, migliore dei suoi conterranei al traguardo, si stempera un po’ nel rammarico di aver
dato troppo nel secondo giro per
poi pagare dazio in seguito.
Marzena Michalska (Fiamme
Oro), siepista di ottimo valore,
arrivata a Pettinengo nel biellese
dalla Polonia, distende in solitaria
la sua falcata lungo le strade del
capoluogo altopianese sempre
seguita dalla simpatia e dagli
incitamenti dei presenti. Conclusa la sua fatica sottolinea: “Gara
bellissima, percorso difficile, accoglienza splendida e… complimenti a tutti. Sono appena rientrata dalla maternità ed ora penso di puntare alle distanze più
lunghe. Il sogno è staccare il
biglietto olimpico. Vedremo”.
Supera due vicentine: Sabrina
Castello, quattro figli e grinta da
vendere, nonché Tiziana
Scorzato atleta da lunghe distanze. Marta Fabris, fondista di
Rotzo ma ben attrezzata anche
per le podistiche, corre bene, è
seconda sul traguardo ma non
va in classifica perché priva di
tessera Fidal. Un peccato davvero. L’intento è senz’altro
quello di presentarsi al via nel
2012 con le carte in regola.
A sottolineare il successo della
2° Sleghe Lauf innanzitutto
concorrenti e pubblico. Fabrizio Dalle Ave presidente del Gsa
Asiago società organizzatrice
sottolinea la collaborazione ricevuta da enti, istituzioni, categorie economiche, sponsor e
volontariato. Roberto Ciambetti
assessore regionale al bilancio,
presente alle premiazioni punta
l’accento sul valore dell’impegno e del volontariato in momenti difficili come questo.
Franco Sella, assessore allo
sport del Comune di Asiago, nel
fare un bilancio dell’annata,
mette in evidenza come la città
sia in grado di ospitare eventi
sportivi a largo raggio grazie
ell’impegno ed alla collaborazione di chi a queste iniziative si dedica. Paolo Valente presidente regionale-Fidal augura un futuro
sempre migliore alla Sleghe Lauf
e così il GsaAsiago e gli indispensabili sponsor che ne sostengono
l’onere “varano” già la terza edizione sotto i migliori auspici.
Renato Angonese
Al Maddarello il terzo Trofeo Stalder
Il 9 ottobre, lo Sci Club 2A Asiago Altopiano organizza
l’edizione 2011 della classica corsa in montagna
Lo Sci Club 2A Asiago
Altopiano, con il patrocinio della
Spettabile Reggenza 7 Comuni
e del Comune di Asiago, organizza la gara promozionale di
corsa in montagna denominata “Terzo Trofeo Stalder” che
avrà luogo il 9 ottobre in località Val Maddarello di Asiago.
La manifestazione si svolgerà
con qualsiasi tempo ed è riservata agli atleti in possesso di
idoneità sportiva agonistica
tesserati alla F.I.S.I. o alla
F.I.D.A.L. Le iscrizioni devono pervenire entro le ore 20 di
venerdì 7 ottobre tramite le società di appartenenza indicando cognome, nome ed anno di
nascita tramite fax (0424
63981 – 0424 463198), e-mail
([email protected]) o presso
l’Oreficeria Frigo di Asiago. La
quota di partecipazione è di 5
euro per ragazzi e allievi e 10
euro per giovani e senior, da
versare al momento del ritiro del
pettorale. La gara si svolgerà su
due percorsi distinti in base alla
categoria, con partenza alle
ore 9.00 per la categoria Ragazzi (anni 1998-99) e Allievi (anni 1996-97) e alle ore
9.30 per tutte le altre categorie. Ritrovo ed il ritiro pettorali
presso la Birreria Maddarello
alle ore 8.00. Nella medesima località le premiazioni
si terranno poco dopo l’arrivo dell’ultimo concorrente. Saranno premiati: i primi tre classificati di ogni
categoria maschile e femminile; l’atleta (maschile e femminile) della categoria Giovani e Senior che ha impiegato il minor tempo nella salita fino al Bivacco
Stalder.
G.D.F.
Classifiche Sleghe Lauf 2011
Classifica assoluta maschile: 1° Slimani Kadour (Runner Team 99 Sbv) in 31’19", 2° Taoufkir
Bazhar (Atletica Biotekna Marcon) +12", 3° Paolo Zanatta (FFOO Padova) + 15", 4° Simone
Gobbo (Atletica San Rocco) + 29", 4° Mohamed Tahary (Atletica Bergamo Creberg) + 2’07", 6°
Enrico Vivian (Atletica Vicentina) + 2’19", 7° Diego Baù (Atletica Vicentina) + 2’39", 8° Stefano
Benincà (Runners Team Zanè) + 3’06", 9° Stefano Masetto (Voltan Martellago) + 3’16", 10°
Paolo Cherubin (Valdalpone De Megni) + 4’21".
Classifica assoluta femminile. 1° Marzena Michalska (FFOO Padova) in 36’58" (18° tempo
assoluto), 2° Sabrina Castello (Runners Team Zanè) + 4’26", 3° Tiziana Scorzato (AAA Malo) +
5’29", 4° Lorena Di Vito ( (Pro Patria Cus Milano) + 5’57", 5° Laura Ertani (Atletica Vicentina) +
9’05", 6° Martina Caneva (Gsa Asiago) + 10’20", 7° Maria Elena Mattana (La Fulminea Running
Team), 8° Partizia Gava (Scuola di Maratona Vittorio Veneto) + 11’25", 9° Emanuela Maculan
(La Fulmine Runnig Team) +11’26"
CORSA IN MONTAGNA
Runforyankee per Pierantoni e Fabris
Esistono tanti modi per ricordare un amico che,
magari in tua compagnia, faceva sport ed oggi,
purtroppo, non c’è più. Uno dei migliori è
senz’altro quello di dedicargli una gara nella disciplina da lui preferita. E’ più o meno questo il
ragionamento fatto ad inizio anno da alcuni amici
di Giovanni Antonio Marangoni, soprannominato
“yankee”, quarantunenne di Pedescala tragicamente scomparso nel 2010 in un incidente in
montagna. La scelta del gruppo “La naeja” di
San Pietro Valdastico promotori dell’iniziativa è
caduta su un percorso inedito, ma affascinante:
quello che dal Centro Fondo Campolongo porta, passando dalla Croce del Civello, al Forte
Verena da dove lo sguardo spazia a 360° suscitando emozioni soprattutto se la giornata è di
quelle giuste com’è accaduto in occasione della
1° Runforyankee.A premiare l’idea di questi giovani sono stati i due vincitori loro coetanei Davide Pierantoni, ventun’ anni e Marta Fabris,
uno in meno. La manifestazione raduna al Centro Fondo Campolongo oltre centoquaranta
iscritti: un bel numero per cominciare. Il percorso, molto suggestivo sotto il profilo storiconaturalistico comunque provvisto di una sua
validità tecnica misurava un totale di 9270 chilometri. Per Davide Pierantoni, promettente scialpinista scledense, la proposta degli organizzatori valeva un invito a nozze: falcata leggera ma
potente, ritmo adeguato, abitudine agli sforzi in
quota, all’arrivo si toccano i duemila metri,
“motore” di cilindrata conveniente e clima ideale gli consentivano di coprire il tracciato,
quattrocentocinquanta i metri di dislivello, in
39’52". Un tempo di tutto rilievo, ottenuto con
una corsa praticamente in solitaria, cui faceva
da contraltare un’altra prestazione altrettanto importante: quella messa a segno da Marco Dalle
Molle (Atletica Vicentina). Il giovane podista di
Santa Caterina di Tretto, abituato alla pista ed
alle sue primissime esperienze specifiche, saggiamente non insegue il battistrada ma si guarda
alle spalle per controllare a dovere Roberto
Poletto poi terzo al traguardo. Lucio Spanevello,
Alessandro Carli (Gsa Asiago) ed Adriano Augeri
(La Fulminea Runnig Team), ciascuno in relazione alle proprie qualità, piazzano anch’essi
prestazioni importanti così come Maurizio Novello (Schio Bike Valli Sport) dominatore della
“over 40”. Marta Fabris (Gsa Asiago),
quindicesima assoluta, si regala una vittoria come
da pronostico impreziosita però da un tempo,
47’44", di spicco. Per la ragazza di Rotzo un’altra prestazione confortante in una specialità dove
spesso lotta decisa con le migliori “colleghe”
vicentine. Con lei sul podio Maria Elena Mattana
(La Fulminea Runnig Team) quarantenne tenace
su ogni tracciato ed Alda Grotto (Voltan Mestre)
altra atleta che, visti i risultati, onora alla grande
la sua carta di identità Questa prima
Runforyankee, sostenuta anche dai comuni di
Roana, Rotzo e Valdastico nochè dall’Ac
Valdastico, rappresenta un po’ la sintesi della loro
nuova, riuscita proposta. C’è già il sì per un bis:
impegno degli atleti, lavoro organizativo, motivazione, sponsor e percorso lo meritano in pieno. R.A.
1° Runforyankee – Centro Fondo
Campolongo – Forte Verena km 9,270
Classifica assoluta maschile:
1° Davide Pierantoni (Pol. Caprioli San Vito) in
39’52", 2° Marco dalle Molle (Atletica Vicentina)
+2’12", 3° Roberto Poletto (La Fulminea Runnig
Team) + 2’56", 4° Lucio Spanevello +3’25", 5°
Alessandro Carli (Gsa Asiago) + 4’42", 6° Adriano Augeri (La Fulmine Running Team) + 5’26",
7° Maurizio Novello (Schio Bike Valli Sport) +
5’43", 8° Paolo Florio (4 Sport Schio) + 6’08",
9° Roberto Rigon (Hoga Zait) + 6’24",10° Alberto Rigoni + 6’42". Classifica assoluta femminile: Marta Fabris (Gsa Asiago) in 47’44", 2°
Maria Elena Mattana (La Fulminea Running
Team) + 9’23", 3° Alda Grotto ( Voltan Mestre)
+ 11’58", 4° Erica Grotto (Runners Team Zanè)
+ 17’28", 5° Cristina Magmabosco + 30’26".
8
Sabato 1 ottobre 2011
CALCIO
l’Altopiano
Canove alle prese con
la Prima categoria
Dopo un avvio incerto, l’importante ora è guadagnare punti; il bel gioco arriverà
Due punti in due partite non è
l’andamento cui il Canove Calcio aveva abituato la sua sempre nutrita tifoseria. La macchina da gol gialloblu dell’anno
scorso (90 reti solo in campionato) si trova oggi a fare i conti con una prima categoria il cui
livello tecnico è abissale in confronto a quanto si è visto nel
“purgatorio” della seconda.
Spesso l’inesperienza dei ragazzi di Sandro Baù emerge nei
momenti più salienti dei match,
ma il mestiere dei senatori rimasti e un pizzico di fortuna
hanno sempre premesso ai
gialloblu di collezionare punti
preziosi per la salvezza, obiettivo dichiarato fin dal primo
giorno dopo il ripescaggio.
Un buon Canove si è visto contro il Leodari Vicenza con i
gialloblu che dimostravano una buona intesa sia tra compagni
sia tra settori, con molte occasioni create e regalando all’Armando Frigo un bella partita nonostante l’1 a 1 finale. Piccolo
passo indietro invece nella domenica successiva dove i
gialloblu hanno sofferto per
lunghi tratti l’aggressività del
Quinto e l’intesa che sembrava oramai consolidata tra nuovi e vecchi svaniva per lunghi
tratti. Poche idee molto confuse con un leggero miglioramento nella seconda metà del secondo tempo con l’inserimento di
forze fresche. Però al di là delle
considerazioni tecniche (e qualche polemica come il gol non
visto di Sterchele contro il
Leodari Vicenza che avrebbe
dato altri due punti ai gialloblu
sistemandoli in alta classifica),
il lavoro sulla squadra portato
avanti da tecnici e dirigenza è
evidente. Anche nei momenti più
difficili la squadra ha dato dimostrazione di coesione e determinazione, condizione principe se si vuole aspirare a rimanere in prima. E intanto si racimolano punti in continuazione. Poi il bel gioco
arriverà. Forza Canove.
Gerardo Rigoni
24
CALCIO - Terza Categoria
Buon esordio per l’Asiago Calcio
Sabato 15 ottobre, all’Auditorium di Gallio
(ore 18) gran galà di presentazione di tutte le
formazioni di Asiago, Gallio e Lusiana Conco
E’ partita bene la stagione del nuovo Asiago. La formazione
altopianese che milita in terza categoria, raggruppa quest’anno tre società: Asiago, Gallio e Lusiana Conco. Nella prima di
campionato giocatasi domenica 25 settembre contro il San
Vito Bassano, i giallorossi hanno vinto per 3 a 1 (Enzo Gheller,
Alessandro Rigoni 2). Domenica 2 ottobre si gioca allo stadio Andrea Zotti alle 15.30 contro il Facca (squadra del
cittadellese). Si chiama a raccolta il pubblico per sostenere
ed incitare questa promettente formazione. Tra questo
weekend e il prossimo inizieranno via via anche i campionati
giovanili nei quali sono impegnate una decina di squadre tra
Asiago, Gallio e Lusiana
Conco. Gli atleti coinvolti Alessandro Rigoni autore
sono in tutto 250 e vanno a della doppietta
coprire ogni categoria: pulcini
(5 squadre), esordienti (2), giovanissimi , allievi e juniores. Un
vivaio nutrito, interessante e
promettente che verrà presentato, insieme alla prima squadra, sabato 15 ottobre
all’auditorium di Gallio, alle 18
in una serata di gala imperdibile
che vedrà in passerella tutti i
protagonisti di questa stagione
sportiva che animeranno i campi di calcio di Asiago, Gallio,
Lusiana e Conco.
Volley Cesuna subito in gara
Caffè Commercio: positivo
esordio nella Vicenza Cup
Non è ancora passato il tempo
del beach, dei piedi nudi sulla
sabbia: la calura estiva è ancora fedele compagna delle nostre giornate, anche se la sera
il sole ci sorprende nell’appisolarsi prematuramente. Quando
il nostro Altopiano inizia a donare i primi frutti autunnali per
la P.G.S. Pallavolo Cesuna è il
segnale: è l’ora di riprendere gli
allenamenti, di prepararsi per la
stagione agonistica. Anche quest’anno con i primi di settembre è iniziata la preparazione
atletica dei pallavolisti che,
come di consueto, fremono
per calpestare nuovamente il
parquet. Dopo la positiva esperienza della scorsa stagione, la
squadra maschile guidata da
Fabio Munari ha deciso di rinnovare la partecipazione al torneo pre-campionato organizzato dalla Federazione Vicentina.
È ovvio che, per la necessità di
curare gli aspetti tecnico-tatti-
ci che sorgono dal confronto
con squadre avversarie, viene
leggermente tralasciata la preparazione fisica; malgrado ciò
negli ultimi tempi è maturata
sempre più l’esigenza di acquisire maggior feeling con
l’agonismo in maniera di limitare l’impatto emotivo nei momenti di difficoltà, fattore che
ha condizionato oltremisura il
rendimento della squadra maschile nell’ultimo periodo.
Ecco allora che il Cesuna ha
colto al volo l’occasione di iscriversi alla Vicenza Cup, torneo
che, dopo le eliminatorie in programma nel periodo settembre/
ottobre, avrà l’epilogo fra dicembre e gennaio. Nonostante l’intenso carico di lavoro e
la necessità di ritrovare i delicati equilibri fra i reparti offensivi e difensivi della squadra, la
formazione maschile della
P.G.S. Pallavolo Cesuna sotto
l’insegna Caffè Commercio, il
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locale di Gallio fedele collaboratore della squadra, è riuscita
a limitare i danni nelle prime due
gare casalinghe finora disputate. Identico il risultato al termine dei due match che hanno
opposto la squadra locale contro le rappresentative di
Torrebelvicino e Zanè (prossime avversarie anche nell’imminente campionato di seconda divisione): 3 a 1 per il Cesuna. Non
è però certo il caso di dormire
sugli allori per i sei punti incassati, visto che erano preventivabili:
sabato prossimo 1° ottobre alle
20,30 arriva infatti al Palazzetto
di Roana la formazione bassanese
dell’A.S. Santa Croce, già
vincitrice del torneo nell’edizione
2010/11. Sarà ghiotta allora l’occasione per tutti gli appassionati
del settore, chiamati ad assistere
ad una sfida dagli alti contenuti
tecnici e nella quale il Cesuna saprà dare il proprio apporto per regalare forti emozioni.
Il decimo “Memorial Silvia e Lisa”
Dal 6 al 20 luglio 2011 presso il
palasport/auditorium di Gallio si
è svolto anche quest’anno l’ormai tradizionale appuntamento
con il “Memorial Silvia e Lisa”,
torneo di pallavolo a squadre
miste. E’ stata un’edizione particolarmente sentita in quanto
la manifestazione ha raggiunto
il significativo traguardo delle
10 edizioni.
Le squadre partecipanti sono
state 14 divise in due gironi da
7 dove le prime quattro si sarebbero qualificate per la fase
finale.
Già dalle prime serate nelle quali
si svolgeva la fase a gironi, un
nutrito e caloroso pubblico animava le tribune del Palasport e
da subito si è creata un’atmosfera di grande partecipazione.
Tanta voglia di giocare a
pallavolo ma anche tanta voglia
di divertirsi e divertire al punto
che alcune delle squadre partecipanti hanno improvvisato divertenti siparietti all’interno delle
partite che hanno fatto sorridere il pubblico presente in più
di un’occasione.
Conclusa la fase a gironi si sono
disputate le partite della fase finale che hanno visto qualificarsi
per la finalissima la squadra dei
“Mercoledì” e dei “The
mountain’s cousins”.
Il 20 luglio dopo la santa messa in memoria di Silvia e Lisa si
è svolta la partita finale con la
vittoria dei “The montain’s
cousins” che si aggiudicano
così il trofeo per la terza volta
in dieci anni.
Novità di quest’anno, i capitani delle 14 squadre partecipanti
hanno votato per l’assegnazione di altri due trofei: quello per
la “squadra più simpatica “dove
hanno
trionfato
le
scatenatissime “Tope della
Tana” e quello del miglior giovane andato alla bravissima
Matilde Rigoni. Altro premio al
giocatore “meno giovane”
all’intramontabile Ugo Carli.
Dopo le premiazioni, il vice-presidente dell’Associazione Amici di Sivia, Lisa e Roberta,
Giulia Gianesini ha ringraziato
in un breve intervento tutti i
partecipanti di questa straordinaria edizione ,il numerosissimo
pubblico e tutti coloro che ogni
anno si prodigano nell’organizzazione di questo memorial che
anno dopo anno cresce con
sempre rinnovato entusiasmo.
La serata si è poi conclusa con
un ricco buffet e tanti sorrisi,
senza dubbio il miglior modo
per tenere sempre vivo il ricordo di Silvia e Lisa.
8
Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
25
A proposito del Santo Patrono… MA DOVE STIAMO ANDANDO...?
Inezia, puntualizzazioni
obsolete di chi non accetta tutte le metamorfosi dei tempi
odierni? Non proprio…
21 settembre: Festa di
San Matteo, Patrono di Asiago,
scelto dai nostri
avi per proteggere la nostra Comunità. Giorno
festivo ancor
oggi a tutti gli effetti: uffici pubblici chiusi, messa solenne cantata, importante
fiera di merci varie con grande
afflusso di gente proveniente
anche dai paesi vicini, occasione di incontro con amici tra l’allegro viavai di acquirenti,
scambio di notizie, magari al
bar o nei locali dove si serve il
tradizionale piatto di trippe.
Ogni anno il copione sembra ripetersi uguale secondo tradizione, ma non è proprio così. Fino
a qualche anno fa alla festa
c’era la partecipazione delle autorità civili presenti alla messa
solenne, al pranzo in canonica
e in chiesa spiccava sull’altare
un gran cesto di fiori ornato da
una fascia giallorossa, simbolo
di Asiago. Insomma la partecipazione religiosa e civile era
corale. Lento, ma
inesorabile il
mutamento,
fino a cancellare ogni
segno di
presenza
del Comune. Si dirà: i
tempi sono
cambiati, il
laicismo
ha
soppiantato certe mentalità stagnanti, a volte ristrette e oppressive. Invece certe tradizioni
sono valori inalienabili che non
vanno lasciati morire. Del resto ne sono prova le puntuali
presenze delle autorità civili in
ASIAGO
Panoramica cittadina posta sull’altopiano
è una smeralda cartolina che ammiriamo
circondata da fitte pinete e distese vallate
con il suo clima mite offre l’arie raffinate
Un monumento visto da ogni parte angolare
è il famoso gigantesco Sacrario Militare
inno ai valorosi eroi per farli ricordare
col suono del silenzio nell’ora crepuscolare
Il centro vip è un brulicar di villeggianti
lungo il corso tutte botik lussureggianti
Ipotizziamo di eliminare dalla
società l’ego, ne guadagnerebbe in benessere l’intero
sistema stato. Non più solo
il ricco, il bravo, il furbo, il
fortunato, l’emergente, potrà vivere bene sfruttando la
sinergia del semplice e del
meno dotato, del popolo in
generale, ma l’intera comunità risolverebbe il grave
problema del quotidiano vivere. Certamente si livellerebbero le divergenze economiche tra i vari ceti della
società, rimanendo sì senza
divergenze,
ma
più
sostenibili.Qui entrano in
ruolo le banche. ( gruppi di
persone dotate di senso degli affari che approfittano
dell’ego del popolo). Le banche costituite in società di
capitali si agglomerano, diventano forti negli anni, ma
come?? Si sa: il potere finanziario intimidisce chi ne ha
estremo bisogno, creando il
presupposto per essere sostenuto ( investitori, risparmiatori). Orgoglioso di se
stesso l’ego dei banchieri
sopravviene al buon senso,
così da dar vita alla potenza del gruppo che ha fonda-
molte feste religiose italiane, in
primis quella del sindaco di
Roma (città non certo in odor
di santità) l’8 dicembre davanti
alla statua dell’Immacolata, con
la deposizione di un omaggio
floreale ornato dalla fascia
capitolina. Messaggio conclusivo: a molti slegar farebbe piacere veder ripristinato dall’anno prossimo almeno l’atavica
presenza dell’omaggio floreale
da parte dell’amministrazione
comunale: ci accontenteremmo, con i drastici tagli finanziari della manovra ai Comuni,
di un “ramo di pesso” con un
fiocchetto giallo-rosso!
Maria Cristina Rigoni
A nome anche dei dissenzienti
sull’oblio, solo in apparenza
insignificante, di certe radicate
tradizioni asiaghesi
dietro la chiesa il rinomato sportivo palazzo
che offre ai dilettanti esercizi sul ghiaccio
Tutto d’intorno le vedute mozzafiato
ogni scorcio sembra un quadro variegato
tra malghe, rifugi e il tipico mangiare
salutiamo le mucche sui prati a riposare
Che dire infine degli spettacoli itineranti
con vari incontri agonistici interessanti
poi la notte bianca e la notte tutta nera
con palloncini e jazz-band magica atmosfera….
Mary – villeggiante ad Asiago
Ancora riflessioni sul mondo della scuola
Dopo aver espresso sul numero scorso, con umiltà, al fine
unico di avviare un proficuo dibattito sul tema, alcuni miei pensieri riguardo a DSA, un’altra
riflessione che vorrei porre riguarda l’aspetto delle verifiche,
prove e valutazioni, che a mio
avviso oggi occupano uno spazio molto ampio, troppo ampio,
all’interno del lavoro scolastico, rispetto al tempo dedicato
all’insegnamento,
alla
sperimentazione, ad un sufficiente esercizio di quanto si sta
apprendendo. Ho come l’impressione, a volte, che il bambino non faccia neppure in tempo a sedersi in classe, che subito gli vengono presentati questionari, prove, domande e tabelle da compilare. Oltre alle
verifiche di “ordinaria amministrazione” (comunque necessarie, se utilizzate come riscontro dell’apprendimento di ciò
che è stato insegnato, studiato
e non con un fine puramente
valutativo), ci sono oggi prove
d’entrata, prove per la dislessia,
prove Invalsi e tante altre... sicuramente ogni anno di nuove,
di cui la Gelmini ha veramente
dimostrato molta fantasia e spirito innovativo. Tutte queste
prove, secondo me, possono
essere utili, interessanti,
costruttive se utilizzate con uno
scopo conoscitivo e spirito critico, non dimenticando mai il
bambino nella sua concretezza
e globalità. Ma a me sembra,
invece, che si trasformino in
strumenti solo valutativi, quindi discriminativi e che troppo
velocemente vadano a classificare ed etichettare quei bambini che non rispondono a determinati criteri. Ciò che mi preoccupa non sono assolutamente i voti, anzi credo che il bambino-ragazzo abbia bisogno di
un rimando obiettivo dei suoi
punti di forza e dei suoi punti
deboli e nel far questo, acquista maggior consapevolezza di
ciò che “è” e non solo di ciò
che “non è”. Mi preoccupa l’incalzare eccessivo di situazioni
valutative che, se comportano
continui insuccessi, provocano
insicurezza, chiusura e allontanano il bambino dal piacere di conoscere. Mi riferisco ovviamente
a quella parte di alunni che, per
motivi vari, vivono il mondo della scuola come un grande peso o
una montagna da scalare, che
arrancano tirando fuori sempre
la lingua e che riescono a raggiungere la vetta solo in “tarda
età”, quando possono finalmente utilizzare competenze più concrete oppure intuitive, meno linguistiche o mnemoniche. Non intendo assolutamente colpevolizzare la scuola o gli insegnanti: la
Sviluppo della società e benessere collettivo
to la banca stessa. Si fa forte
degli investimenti degli altri,
crea sistemi di sfruttamento
(interessi ) sempre più complicati sono i conteggi per
sopperire i costi e per creare
gli utili. Utili che si accumulano: proprietà, fondi, investimenti leciti e non, sempre di
più e sempre più grandi per
ingigantire la fondazione. Si
elargiscono prestiti ad emergenti gruppi appoggiati da
politici, i quali possono dare
spallate per ulteriori affari; si
affossano grandi Ditte che
per esigenze hanno arrischiato troppo; si strozzano letteralmente piccoli e sani imprenditori che hanno bisogno di
aiuti finanziari per sopravvivere, per cercare di diventare
qualcuno. Poi tutto il benessere procurato, il capitale ricavato sul sangue del singolo
rappresentante del povero
genere umano, si trasforma in
benessere per qualcuno, per
coloro che sono ai vertici del
gruppo; paghe favolose, indennizzi da favola, liquidazioni
da re Creso, elargizioni a Par-
titi, finanziamenti occulti,
sostenimento di guerre per
creare utili ( morti e sofferenze di Popoli che si vedono
annullare anni ed anni di lavoro, vita …). A cosa serve il
tutto se alla fine anche i Grandi
come gli infimi finiscono in
cenere: tutti torniamo ad essere Nessuno, ma il nostro
ego si trasmette ai figli di cui
vorremmo solamente il bene,
dando però l’esempio del male
più assoluto. Perché non cambiare radicalmente questa società dell’ego? Produrre energia vitale per tutti: sempre ci
sarà l’emergente, è legge di
natura. Il ricco – colui che
avrà fortuna e bravura - sarà
il migliore: è sempre legge di
natura. Ma sempre ci sarà
anche il mediocre, l’uomo
della strada, che alla fine è
fatto di carne ed ossa come il
ricco, il politico, il banchiere.
Qui ritorna il discorso: i soldi
sono un bene dello stato,
quindi del popolo, quindi di
tutti, perché lo stato siamo
noi, non il politico che passa,
che comanda per lunghi anni,
che dispone gonfiandosi nel
proprio ego, lo stato ripeto
siamo noi piccoli e grandi, ricchi e borghesi, operai e studenti, pensionati e non. Il denaro è una cosa di tutti. La
banca dovrebbe fare il bene
di tutti non del singolo. Non
si chiede lo sperpero, non si
chiede la carità: si chiede solo
l’equità. Coloro che raccolgono le fatiche dei singoli o dei
gruppi debbono aiutare chi
crede nelle proprie sane idee.
Aiutare vuol dire anche consigliare, partecipare, con
l’aiuto delle persone adatte al
conseguimento degli obiettivi
del singolo imprenditore che
per mezzo del denaro di tutti
vuole realizzare alla fine ( per
tutti) iniziative scaturite dalla
propria esperienza e volontà.
Certo non tutti sono all’altezza di produrre iniziative valide, non a tutti la fortuna arride
assieme alla volontà Quando
il singolo chiede l’opportunità di sviluppare la propria iniziativa, la banca (il potere economico) deve vagliare queste
idea, aiutarlo e consigliarlo,
non solo porre il pensiero al
proprio ego e quindi: quanto
mi dai in garanzia, che bene
hai alle spalle, che posso confiscarti nel caso non mi ritorni il prestito, quanto posso
spillarti d’interesse, … in pratica come posso assoggettarti
a lavorare e produrre per me?
Come posso sfruttare il tuo
scuola fa parte del nostro sistema culturale, oggi molto complesso e non può sottrarsi da un
“confronto globalizzato”, anche
se credo, dovrebbe sempre cercare di porsi in modo critico su
quanto dall’alto viene indicato
come innovazione, valutando attentamente ciò che considera utile
alla formazione dei nostri figli,
uomini e donne di domani. La
scuola non può rischiare di perdere il suo importante aspetto
educativo: come dice “Vittorino
Andreoli”, la scuola è fatta di “allievi” e sceglie questo termine,
piuttosto che studenti o scolari,
perché si lega alla funzione dell’allevare, quindi dell’aiutare a
crescere, dell’insegnare a vivere. La scuola, quindi, nel trasmettere delle conoscenze,
mette nella condizione di vivere relazioni, sentimenti, trasmette
valori, coltiva il pensiero. Perché
non proviamo ad uscire per un
attimo da un’ottica fatta di competenze, punteggi, misurazioni,
valutazioni e immaginiamo i nostri bambini nel loro futuro: forse
capiremo meglio di cosa hanno
bisogno.
Adriana Pinaroli
impegno, il tuo ingegno per
arricchire il mio patrimonio?
La banca, è naturale, deve
vivere, dare sicurezza ai
propri dipendenti, ai propri
investitori, ma deve dare
anche aiuto finanziario, tecnologico, pratico e morale,
sì anche morale, perché tanto il banchiere, quanto il bancario suo dipendente, devono sentirsi partecipi della
società che in definitiva li fa
vivere e progredire, che dà
l’input per permettere le
grandi fusioni. L’interesse
sul prestito è giusto e doveroso pagarlo se il tasso di riferimento è equo Nessuno
può pretendere nulla senza
dare nulla. Per il bene del singolo, per il bene del Popolo,
quindi dello Stato, chi ha il potere finanziario e fa girare
l’economia (la sopravvivenza civile del popolo e dello stato) deve pensare positivamente, eliminando l’ego da se stesso e pensare che se sta bene
il popolo sta bene la banca e
pure chi l’ha fondata. Prendiamo ad esempio la Banca
Mondiale dei poveri.
Legnodargento
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Sabato 1 ottobre 2011
8
l’Altopiano
Da sabato 1 a venerdì 14 ottobre 2011
Il 1 ottobre è il 274° giorno del calendario Gregoriano, mancano 91 giorni alla fine del 2011
Sabato 1 ottobre S. Remigio
Domenica 2 SS. Angeli custodi
Lunedì 3 S. Gerardo
Martedì 4 S. Francesco
Mercoledì 5 S. Placido
Giovedì 6 S. Bruno
Venerdì 7 B. V. del Rosario
Sabato 8 S. Pelagia
Domenica 9 S. Dionigi
Lunedì 10 S. Daniele
Martedì 11 S. Firmino
Mercoledì 12 S. Serafino
Giovedì 13 S. Edoardo
Venerdì 14 S. Callisto
Sabato 1 ottobre: il sole sorge alle 7.08 ; tramonta alle 18.55
Fino alla legge n.517 del 4 agosto 1977, il primo ottobre era in Italia la
data di inizio di tutte le scuole e, poiché in questo giorno viene celebrato San Remigio, i bambini di prima elementare erano detti “remigini”.
Il 1° ottobre 1910 nacque Bonnie Parker. Diventò tristemente famosa quale complice di Clyde Barrow suo compagno di rapine e fidanzato.
Si conobbero nel 1930, dopo il crollo di Wall Street, e circa due anni
dopo iniziarono la loro carriera insieme di fuorilegge rapinando ristoranti, negozi e banche. Durante le rapine uccisero 12 persone, perlopiù agenti di polizia.
Furono uccisi nel 1934, dopo un inseguimento attraverso 9 Stati durato molti mesi, in un’imboscata tesa dai poliziotti del Texas e della
Louisiana che non lasciarono loro il tempo
nemmeno di sparare un colpo.
L’aforisma del mese: “Il cambiare opinione
e il dare ascolto a chi ti corregge è certamente un comportamento da uomo libero”,
Marco Aurelio.
Un santo per volta: San Bruno. Nato a Colonia (Germania), intorno al 1030, morto a Serra
San Bruno (Vibo Valentia), 6 ottobre 1101. Il
santo visse tra il suo paese natio, la Francia e
l’Italia, dove morì nel 1101. Bruno o Brunone,
professore di teologia e filosofia, scelse ben
presto la strada della vita eremitica. Trovò così
sei compagni che la pensavano come lui e il
vescovo Ugo di Grenoble li aiutò a stabilirsi in
una località selvaggia detta «chartusia»
(chartreuse in francese). Lì si costruirono un
ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno
visse pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti
comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi
era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrovò papa
col nome di Urbano II, che lo scelse come consigliere. Ottenne da
lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso
Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fondò una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruì un altro monastero
per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi
le prime case dell’attuale Serra San Bruno. Etimologia: Bruno =
allude al colore della carnagione.
Modi di dire, spieghiamoli un po’. -Mangiare a quattro palmenti:
mangiare voracemente, con ingordigia e in abbondanza. Anche
figurato, per indicare chi si procura guadagni, magari illeciti,
attingendo a fonti diverse. Il palmento è ognuna delle due macine
del mulino ad acqua; il fatto di usarne addirittura il doppio sottolinea il concetto di voracità. - Con un grano di sale: capire qualcosa
secondo buon senso, senza fermarsi al significato letterale. È la
traduzione dell’espressione latina “cum grano salis”. Sale è il nome
corrente del cloruro di sodio, elemento molto importante nell’alimentazione e carico di simbologie fin dai tempi più remoti. Era
previsto nei riti sacrificali da Ebrei, Greci e Romani come simbolo
d’incorruttibilità; veniva sparso sulle rovine delle città nemiche
rase al suolo a simboleggiare la futura sterilità della zona; era considerato sicura protezione contro gli influssi maligni con particolare riguardo alle streghe, mentre dal tempo dei Longobardi in poi,
se offerto insieme al pane, era il segno dell’accettazione di un
ospite straniero e della sua inviolabilità. Nel rito cristiano del Battesimo viene esorcizzato e posto in bocca al battezzando a simboleggiare la forza spirituale e l’incorruttibilità morale della sapienza,
dopo che Cristo ebbe definito “sale della terra” i propri discepoli
(Matteo,5,13) in quanto votati a dare “sapore” alla vita, e quindi a
darle significato, mediante la diffusione della parola di Dio e salvando
così il mondo dalla corruzione. -Mettere il sale sulla coda: catturare o
fermare qualcuno, come arrivandogli tanto vicino da poterlo afferrare.
È un detto scherzoso che allude a un immaginario sistema di caccia
consistente appunto nel mettere il sale sulla coda della preda.
Fiori e piante: il ginepro: Famiglia: Cupressacee. Origine: emisfero
settentrionale. Il genere Juniperus raggruppa una quarantina di specie di alberi e arbusti di dimensioni variabili, dalle specie nane a quelle
arborescenti. Vi appartengono tutti i ginepri. Il ginepro comune è un
alberello che viene mantenuto intorno ai 2 m di altezza, ma se lo si
lascia crescere liberamente arriva fino a 6 -7 metri. Si tratta di una
specie originaria dell’Europa, che vive nelle zone subalpine, tra faggi,
querce, pini silvestri e pini larici. Il giovane ginepro ha portamento
eretto, talora con cima espansa; le foglie sono aghiformi, superiormente appiattite, pungenti e sempreverdi, I frutti sono le ben note
bacche.
Esistono alcune piante di ginepro molto apprezzate dal punto di
vista ornamentale, per giardini, balconi e terrazze, infatti crescono
bene anche in vaso o in cassetta. Tra queste si ricorda la “Compressa” nana a portamento colonnare, molto bella e indicata per
giardini rocciosi, di colore verde grigiastro. La “Suecica”, detta
anche ginepro di Svezia, anch’essa con fogliame verde grigiastro,
è quella che cresce di più (fino a 3 m), mentre la
“Hibernica” o ginepro d’Irlanda è di taglia media
(2-3 m). Esposizione: tollera qualsiasi esposizione. Alcune varietà sono usate per abbellire i cortili interni, tuttavia questa pianta preferisce una buona illuminazione. Temperatura: pianta molto rustica, che si adatta ai
climi più freddi come pure al grande caldo.
Annaffiatura: poco abbondanti, ma frequenti,
soprattutto durante la stagione calda. Terreno: sebbene sopporti anche terreni poveri e acidi, l’ideale è un misto di terra di brughiera e terra da giardino alleggerito con
sabbia. Tollera i terreni calcarei, ma presenta crescita assai più lenta. Riproduzione: per talea in autunno. Anche per innesto e margotta.
La tradizione dell’anitra per la festa del
Rosario (7 ottobre)
Tra la fine di settembre e i primi giorni di
ottobre l’anitra casalinga perde il piumaggio e la sua carne diventa particolarmente tenera. In questo periodo è l’animale più buono del cortile ed è per questo che finiva sulle tavole a ridosso della festività.
Una tradizione che è rimasta intatta e attorno alla quale sono nate
sagre e feste in vari comuni del vicentino. In verità su colline e
montagne che dominano Malo, Schio, Thiene e nella Val Leogra,
aie e cortili non mancano e la festa all’anitra viene fatta fra le mura
domestiche. Una volta le anatre mangiavano alimenti meno “commerciali”, per questo il loro grasso era incomparabilmente buono e
non si usava toglierlo. Oggi, purtroppo non si è mai sicuri del tipo
di mangime o pastone che viene loro dato, è per questo che, in
genere, conviene evitare il grasso che, a volte potrebbe risultare
dal sapore sgradevole. Durante la cottura, potete toglierlo per garantire oltretutto un piatto un po’ più “light”. Se poi l’anatra che
avete utilizzato è veramente contadina...allora siete proprio fortunati e potete gustarvene ogni pezzo con relativo intingolo! La
pietanza per questa ricorrenza si rifà ad una tradizione abbinata ad
una celebrazione religiosa assai sentita, quella della Madonna del
Rosario, che si festeggia appunto il 7 ottobre, in ricordo della
vittoria di Lepanto, avvenuta in quel giorno del 1571. Ricetta veloce: Tagliate l’anatra, dopo averla pulita e lavata, in pezzetti piccoli,
quindi preparate un generoso fondo di olio e burro e fate soffriggere tutti gli odori ben tritati con la pancetta che avrete precedentemente tagliato a dadini. Aggiungete nella casseruola anche l’anatra e fate imbiondire il tutto a fiamma vivace. A questo punto aggiungete il vino e lasciatelo evaporare abbassando successivamente la fiamma, fate cuocere finché il vino non sarà completamente ritirato. Aggiungete i pomodori e proseguite la cottura per
circa un’ora e mezza. Se l’anatra dovesse seccare troppo aggiungete via via un goccio d’acqua. A fine cottura servitela guarnendo
con prezzemolo e salvia il piatto, a piacere, potete accompagnare il
piatto con del purè di patate.
Dalle ore 8.45 di sabato 1
alle ore 8.45 di sabato 8 ottobre
Domenica 2 ottobre
ASIAGO: ESSO – Via Verdi 62
ENEGO: Move 2 – Via Roma
Domenica 9 ottobre
ASIAGO: AGIP – Via Verdi 14
LUSIANA: IP – Via Europa 50
26
a cura di Giovanni Dalle Fusine
ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato
– Viale Matteotti
Dalle ore 8.45 di sabato 8
alle ore 8.45 di sabato 15 ottobre
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio
Via Roma 33/a
CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici
Piazza S. Marco 23
ARIETE
Inutile ricordarvi la presenza di Urano, che quest’anno vi farà regali imprevisti: tutto ora è possibile, dunque fate in modo di non sprecare
nessuna occasione. Preparate invece il terreno, eliminando gli ostacoli come un eccessivo attaccamento a
quello che il destino vo suggerisce di cambiare. Nell’amore e nei
rapporti di lavoro sono possibili novità impegnative.
TORO
Non vi mancheranno le occasioni per godere di qualche soddisfazione imprevista, ma rischiate di sprecarle per pura disattenzione. Nettuno, infatti, vi rende distratti verso quello che succede
attorno a voi. Aprite dunque occhi e orecchi per non perdere
un’esperienza costruttiva, che potrebbe riguardare l’amore o il
lavoro: a voi la scelta.
GEMELLI
Per distrarvi dal solito tran tran avete bisogno di concedervi un
piacere inatteso: offrirvi una serata piccante nella giusta compagnia, in vista di prossime incombenze non proprio divertenti. Nell’amore se non tutto va proprio come desiderate, prendetevi una pausa di riflessione: sarà banale, ma spesso serve allo scopo.
CANCRO
Siete alle prese con un brillantissimo Mercurio, che vi suggerisce
le parole sia in famiglia che nel luogo di lavoro. Sfruttate quindi il
favore del destino, scegliendo con cura gli argomenti sui quali vi
conviene soffermarvi in vista di possibili soluzioni di problemi
organizzativi. Quanto all’amore, dopo aver parlato senza preamboli,
attendete i risultati.
LEONE
Quello che desiderate è più a portata di mano di quanto sembra.
Sta a voi agire con giudizio e tempismo per favorire lo sviluppo di
una situazione che sembra inceppata, ma che presto si mostrerà
in tutte le sue potenzialità. Non stuzzicate invece un partner che
fa le bizze: tenetelo sulla corda, tanto per verificare il vostro celebre sex appeal.
VERGINE
E’ possibile che il vostro senso della giustizia sia messo alla prova da
qualcuno che potrebbe deludere le vostre aspettative. Potete ridurre il
rischio con un po’ di pazienza e la disponibilità a cambiare un progetto,
forse superato. In amore non è il caso di sollecitare un partner difficile,
anche se affascinante: fatevi desiderare di più.
BILANCIA
Molti pianeti vi stimolano, si tratta di scegliere quello che più vi
sta a cuore, specie nel lavoro e per gli acquisti. Quanto ai sentimenti, non vi mancano piacevoli sorprese, che Urano vi ha già
offerto o sta per offrirvi: non fatevi sfuggire l’occasione che potrebbe diventare una scelta di vita. Mettete da parte la vostra
timidezza e agite con coraggio.
SCORPIONE
I buoni propositi sono sempre positivi, specie in vista di una
stagione impegnativa , che richiederà buona volontà e sacrificio:
sarete premiati se non vi farete prendere dalla fretta e dal bisogno
di conferme immediate. Contenendo il vostro desiderio di successo mondano, avrete la gradita sorpresa di sentirvi apprezzati e
stimati anche da chi non vi conosce.
SAGITTARIO
L’amore passa al primo posto nei vostri interessi, anche se non è
il caso di sollecitare troppo una presenza che potrebbe sfuggirvi
ancora per un po’. Nell’ambiente di lavoro siete stimati per la
vostra intuizione e la capacità di impegnarvi: non tiratevi indietro
di fronte a un compito più impegnativo del solito, che vi aprirà
nuove prospettive.
CAPRICORNO
Col favore di Giove e Nettuno, la vostra fantasia è in fase positiva:
potete scegliere come e quando parlare con sincerità, sicuri di fare
centro. L’amore potrà arricchirsi di una comprensione più profonda, e
anche il lavoro vi darà maggiori soddisfazioni, se solo saprete tenere
nel giusto conto le idee e i sentimenti di chi vi sta vicino.
ACQUARIO
Marte in aspetto stuzzicante potrebbe intralciare un progetto coraggioso, che ha bisogno di maggiore riflessione e di una migliore
organizzazione. Il destino vi suggerisce di affidarvi a progetti già
studiati, che possono però subire qualche ritocco. In vista di un
periodo speciale, l’amore recupera alla grande, se ci tenete. In
caso contrario, è il momento di mollare.
PESCI
Siete in fase di intensa preparazione. Che si tratti dell’inizio dell’autunno, o di altre date significative, sappiatevi organizzare per
fare bella figura. Potete puntare sui pianeti importanti come Mercurio, Giove, Saturno e Nettuno, avrete l’imbarazzo della scelta:
sono favoriti tutti i settori, dallo sport alla politica, per non parlare
dell’amore.
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
"... Francesco era umile
nel contegno, più umile nel
sentimento,
umilissimo nella propria
stima. era davvero il minimo dei Minori ..."
vita seconda del Celano
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Sabato 1 ottobre 2011
l’Altopiano
Trasformare la crisi in una opportunità
Il primo di un ciclo di incontri proposti dal Centro Studi Bhaktivedanta
Con il patrocinio e la collaborazione del Comune di
Gallio, il Centro studi
Bhaktivedanta organizza un
ciclo di incontri che si terranno nella sala consiliare
del Municipio di Gallio, sempre alle 20.30. Il primo appuntamento è fissato per
Giovedì 13 ottobre. E’ prevista la proiezione della
Video conferenza di Marco Ferrini (presidente del
Centro studi) e il seguente
dibattito sul tema “Trasformare la crisi in un’opportunità”. L’incontro sarà condotto da Natalina Morlin
che spiega: “Crisi significa
cambiamento. Il modo migliore per affrontarla è fare
che il cambiamento sia in
senso evolutivo: ciò è possibile e dipende dalla risposta che noi diamo agli eventi. Scopriremo così che la
vita ci impartisce le lezioni
più preziose attraverso le
crisi, se le affrontiamo senza pregiudizi, con apertura
mentale e reale conoscenza di noi stessi. Da queste
lezioni possiamo imparare
a conoscere e ad esprimere tutte le nostre migliori
qualità come empatia, lun-
gimiranza, tolleranza, giustizia , dolcezza, amore,
che sono già in noi ,
connaturate al nostro sé e
che noi abbiamo solo da
scoprire”. La seconda serata si terrà giovedì 27 ottobre sul tema “Origine della crisi e come superarla”
che verrà sviscerato prendendo spunto dalla Divina
Commedia
e
dalla
Bhagavad- Gita. Giovedì 10
novembre Natalina Morlin
parlerà invece del “Ruolo
della volontà nel superare
la crisi”. La partecipazione
agli incontri è gratuita.
Incontro su
“La medicina
dell’anima”
Lunedì 10 ottobre, alle ore
20,45 presso la scuola materna Beata Giovanna di Asiago,
si terrà una serata introduttiva
ad ingresso gratuito di presentazione della Medicina dell’anima (propedeutica al seminario su questo argomento che
prenderà il via lunedì 17 ottobre).
L’incontro sarà condotto dal dott.
Dario Urzi, medico, esperto in
costellazioni familiari, tecniche di
riequilibrio energetico e psicocorporeo ed allievo di Eric Rolf,
autore del libro “iniziazione alla
medicina dell’anima” . Per informazioni: Chiara Benetti cell.
340.3324070.
I NEO CINQUANTENNI IN GITA A BLED
Per festeggiare i 50 anni, nei giorni 17 e 18 settembre la classe del 1961 dell’Altopiano si è recata in gita in Slovenia, nella
splendida cittadina di Bled e nella capitale Lubiana. Due giornate molto divertenti tra scherzi vari e barzellette ben
raccontate da alcuni partecipanti, con interessanti visite al castello medievale e ad alcune chiese.
Talmente bella e unica da
meritare di essere pubblicata
due volte! E’ la foto riguardante l’Alba del calcio ad
Asiago che abbiamo proposto nel numero scorso del
giornale. Si tratta di una formazione calcistica degli anni
1950/52. L’immagine ha destato l’attenzione di molti appassionati. Qualcuno ci ha fatto
notare che nel riportare i nomi
degli immortalati ce n’è sfuggito uno…Proprio del papà del
sindaco di Asiago ci dovevamo
dimenticare!? Manca infatti il
nome di Cesare Gios Tuncali.
Ecco pronta dunque l’errata
corrige, insieme alle nostre
scuse. Per chi avesse perso
la precedente edizione del nostro quindicinale, riportiamo
dunque nuovamente la foto
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Associazione Artemusica
Incontri d’Arte, Musica e Letteratura
Grazie a tutti!
A chi ci ha aiutato a montare i palchi, allestire impianti
audio e luci, tagliare l’erba, attaccare i manifesti, allestire
la sala, spostare pianoforti, a chi ha cucinato prelibatezze,
preparato aperitivi, servito i rinfreschi, a chi ha prestato
materiali e attrezzature, a chi ha fatto il servizio d’ordine, a
chi ci ha messo a disposizione spazi e ambienti, a chi ha
collaborato in segreteria, a chi avrebbe tanto voluto recitare (e non ce l’ha fatta causa maltempo), a chi ha cantato,
a chi ha applaudito, a chi ha criticato e consigliato.
Grazie!
a tutti coloro che hanno collaborato con noi
Il matrimonio del secolo
Anche l’Altopiano ha avuto il suo matrimonio
del secolo che ha meritato l’intera prima pagina
del nostro giornale! Veramente simpatica,
ironica e divertente questa copertina tutta
dedicata agli sposi Ilaria e Marco Panozzo che
si sono uniti in matrimonio sabato 24 settembre
nella chiesa di Treschè Conca. Complimenti
davvero a chi l’ha ideata e realizzata, con
l’augurio ai neo sposi che la loro vita insieme
possa essere davvero sempre da prima pagina.
....e c’era anche Cesare Gios!
SPAZIO CINEGHEL
con i nomi, tutti questa volta,
di questi giovani calciatori: in
piedi da sinistra, Sandro Gios
Tuncali, Cesare Gios Tuncali,
Vittorio Rigoni Rendola,
Domenico Rodeghiero Nichetto,
Giancarlo Bonomo (tipografia),
Nini Pesavento Fontanaro e
Giampaolo Scaggiari (nelle veste di dirigente); accosciati da
sinistra troviamo Ivan Busolo,
Tommaso Dal Molin, Luigi
Stefani Pècara, Bepi Stefani
Pècara e Terenzio Rodeghiero
(Rechar).
Momentaneamente chiuso per ferie
Trovate la programmazione anche sul sito www.parrocchiadigallio.it
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