01 ottobre 2011 b
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QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni pag.10 www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 356 - ANNO XIV - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 1 OTTOBRE 2011 Il turismo tra bilancio estivo e progetti futuri Verso l’obiettivo : “Altopiano tutto l’anno” Roberto Rigoni: “Lavorare in sintonia, puntando sempre più alla qualità” - Angela Carli: “Non basta il paesaggio, servono infrastrutture e servizi. Le idee ci sono ma mancano i soldi per finanziarle” LUSIANA SOCCORSO Con Pomo Pero, due weekend dedicati alle coltivazioni locali con tanti imperdibili appuntamenti ROANA GALLIO Sul PAT appena approvato la minoranza critica: “Una farsa” Ma il sindaco assicura: “Un piano rivoluzionario” Poli Medica Altopiano cura i vip del calcio. Turnover galliese per i giocatori della Lazio Pagina 10 Pagina 16 Prove tecniche ad Enego per la nuova organizzazione della Protezione Civile veneta Pagina 18 Grafica Altopiano Taxi inglesi sulle nostre strade Sport e amicizia CALCIO Giulia Gianesini e il Cittadella Calcio: singolare e benaugurante gemellaggio tra fans Presentazione in grande stile per gli oltre 250 atleti di Asiago, Gallio, Lusiana e Conco Pagina 22 Pagina 24 Che ci fanno in Altopiano due taxi inglesi, colore grigio, guida a destra, che scorrazzano da mattina e sera in lungo e largo per i paesi, e che già mesi fa erano stati notati nel loro girovagare in coppia sulle nostre strade? Vedendo riapparire nei giorni scorsi le singolari vetture con i loro autisti, ma senza mai alcun passeggero, si è accesa nuovamente la curiosità degli altopianesi . Si staranno allenando per essere pronti ad affiancare il Mariano “Macia” e il Mario “Bergamo”, forse ingaggiati dal comune per sopperire alla carenza del servizio lamentata da alcuni utenti la scorsa estate, e che aveva portato l’assessore alle politiche sociali di Asiago Diego Rigoni a firmare una delibera di reperibilità obbligatoria? O addirittura sono pronti a sostituire i nostri taxisti storici, in vista di un loro imminente pensionamento? “Nien- Pagina 12 CONCO Rifiuti: è iniziata la rivoluzione. Differenziata al via Pagina 17 te di tutto ciò – dicono i due autisti – anche se l’anno scorso, durante la nostra prima presenza in zona, un vostro compaesano burlone aveva messo in giro voci di questo tipo”. Parlano italiano, con spiccato accento emiliano, i due signori che girano a bordo delle vetture con targhe british! E svelano il mistero: sono dipendenti di una ditta emiliana che ha motorizzato le vetture inglesi e che ha necessità di fare dei test con lo scopo di arrivare a limitare al massimo le emissioni. Oltre che a testare in città i motori destinati ai taxi inglesi, per avere un quadro più completo la ditta ha scelto di fare le prove su strade di montagna, e le nostre sono risultate ideali. E allora via, da mattina a sera, da Asiago a Rotzo e ritorno, tappa a Foza, sosta ad Asiago, puntatina a Treschè Conca, passaggio per Gallio, e di nuovo ad Asiago...Ma in Inghilterra il carburante non costa nulla? S.B. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 2 Turismo: diminuiscono le presenze, aumenta la richiesta di qualità “L’estate ha retto, nonostante tutto” TURISMO Un giudizio sulla stagione estiva E’ stata una stagione complessa, con un avvio difficile ed uno sviluppo positivo grazie alle condizioni meteorologiche che ci hanno regalato un buon mese di agosto ed un ottimo settembre. Questo ha fatto sì che vi fosse il recupero di quanto è mancato all’avvio dell’estate. E’ chiaro a tutti come negli ultimi anni si sia accentuata quella che sembra una tendenza irreversibile dei comportamenti turistici oramai orientati verso la vacanza breve: il pendolarismo dei visitatori, l’impennata della domanda nei week end, con tutti i problemi di impatto che comporta e vuoti durante il periodo settimanale; e se diminuisce il numero delle presenze in termini di giorni di effettiva vacanza, aumenta la richiesta di servizi di qualità, ecco perché gli operatori sono chiamati a fare scelte di riqualificazione delle loro strutture ricettive garantendo ai potenziali turisti quegli standard oramai richiesti dal mercato. Se si approfondisce il tema della crisi economica, della capacità L’assessore al turismo di Asiago Roberto Rigoni dipinge il quadro della stagione appena conclusa evidenziando punti di forza e di debolezza del sistema turistico locale, con un occhio al futuro e della propensione alla spesa in cui il panorama è davvero tinto di grigio, possiamo dire che la stagione turistica altopianese ha saputo reggere dimostrando ancora una volta la grande appetibilità turistica di tutto il nostro territorio e la qualità dell’offerta di intrattenimento proposta dai Comuni, possiamo anche affermare che i nostri ospiti amano tornare ad Asiago e sull’Altopiano proprio per la qualità dell’offerta ambientale e di servizi che sappiamo ancora fornire. Una programmazione ricca, nonostante i pochi fondi a bilancio Credo che, ancora una volta, il nostro territorio abbia saputo soddisfare le esigenze di intrattenimento turistico grazie ad eventi di grandissimo livello in grado di soddisfare tutte le età. Di ciò va dato il merito anche al contributo di moltissimi volontari che lavorano affinché i turisti possano trovare un am- biente accogliente e capace di fornire loro eventi di grande qualità. Abbiamo programmato le manifestazioni con una riduzione di fondi a disposizione pari a circa 150.000 euro, non è stato facile ma abbiamo saputo proporre un calendario di elevatissima qualità all’altezza di una località così turisticamente rinomata come Asiago. Penso ad eventi quali il Requiem di Verdi, al concerto dei Solisti Veneti con Salvatore Accardo, nell’ambito del Veneto Festival, che ha reso possibile l’inserimento di Asiago in uno dei circuiti culturali più prestigiosi d’Europa, penso alla straordinaria qualità degli eventi proposti dall’Asiago Festival, agli incontri con gli autori tenutisi sul palco centrale, agli eventi destinati ai giovani, all’ottima sperimentazione della “Notte dell’Asiago”, allo strepitoso successo della “Notte Nera” ed alle tante altre manifestazioni che hanno certamente impreziosito la nostra stazione turistica ed hanno favorito ancora una volta il salto di qualità dell’immagine turistica di Asiago e di tutto il comprensorio. Un plauso va fatto ai Comuni altopianesi che hanno saputo compiere negli ultimi anni un chiaro salto di qualità proponendo eventi molto interessanti e di grande ritorno d’immagine. Voglio ricordare che durante i due mesi estivi le manifestazioni proposte in tutto l’altopiano superavano le oltre 300 unità. Il supporto degli sponsor Proprio per l’apporto fornito all’allestimento degli eventi in questa stagione di forte contrazione dei fondi a nostra disposizione, penso sia giusto ringraziare tutte le aziende che ci hanno sostenuto credendo nella qualità della nostra pro- grammazione turistica, in particolare, vorrei ringraziare l’Associazione Commercianti di Asiago, Rigoni di Asiago, Gemmo, Cassa di Risparmio del Veneto, la Cassa Rurale di Roana, il Consorzio Tutela del Formaggio di Asiago, Beppino Amatori, Centro Porsche Vicenza, Fergia. Ringrazio, inoltre gli assessori regionali Marino Finozzi e Roberto Ciambetti nonché l’assessore al turismo della Provincia di Vicenza, Dino Secco. Rilanciare l’inverno La contrazione delle vacanze è parallela all’accorciamento della stagione estiva, tutte le destinazioni turistiche dell’arco alpino hanno una stagionalità estiva sempre più ridotta. Questo è il motivo per cui, confrontandoci con vari amministratori di altre rinomate località turistiche, abbiamo constatato che gli operatori della montagna non sembrano più interessati all’estate puntando, piuttosto, sulla lunga e ricca stagione invernale in cui i buoni risultati, sia in termini di flussi turistici che di fatturato, appannano l’offerta estiva. Purtroppo, da noi si verifica il contrario a causa di un’offerta invernale obsoleta e non più competitiva ed inidonea a rendere possibile una programmazione certa per la stagione invernale. Questa è un’anomalia per una località turistica di montagna e su ciò sia il settore pubblico che quello imprenditoriale privato devono concentrare le loro energie. L’organizzazione turistica Con l’attivazione del Palazzo del Turismo presso il Millepini abbiamo dato una svolta decisiva alla carente organizzazione turistica del territorio risolvendo definitivamente i molti problemi di comunicazione che caratterizzavano i vari uffici operanti nel settore. Voglio solo ricordare quando tra Consorzio Turistico e Comuni non vi era dialogo a discapito della promozione turistica, ora, con il trasferimento degli uffici dell’assessorato al Turismo e del Consorzio Turistico presso il Millepini si stanno elaborando progetti ed iniziative utili per la promozione turistica di tutto il territorio, valorizzando, ad esempio, alla destinazione congressuale del Millepini. Ciò ha permesso un notevole risparmio in termini di gestione, in particolare di personale e ci ha dato l’opportunità di ripensare ad un modello di organizzazione assolutamente innovativo ed efficace a favore di tutto il territorio. Dal Millepini guardiamo al futuro avvalendoci di una struttura organizzata che ha coinvolto i Comuni di Gallio e di Roana in una programmazione condivisa in seno al Consorzio e che, me lo auguro, saprà coinvolgere nel più breve termine, pure tutti gli altri comuni del nostro sistema turistico locale. Nel futuro A breve avvieremo un tavolo di concertazione con le forze economiche di tutto il territorio e con gli enti locali per dare avvio all’agenzia per il turismo che andrà a sostituire il Consorzio Turistico non appena avremo risanato la delicata situazione finanziaria in cui questo organismo versa. Ci stiamo confrontando sulla fondazione di un nuovo soggetto che si occupi di promozione di tutto il territorio con il massimo coinvolgimento degli operatori e delle categorie economiche affinché possano essere riattivate in modo dinamico le attività di marketing a supporto di tutta l’economia turistica comprensoriale. Roberto Rigoni Assessore al turismo di Asiago 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 3 Obiettivo “turismo tutto l’anno” TURISMO Che dire della stagione estiva da poco terminata? Non è certo facile fare il bilancio di un periodo che è stato caratterizzato da un avvio lento e deludente a causa di due fattori determinanti: la crisi economica generale e il brutto tempo. Ma alla fine è stato proprio il tempo meteorologico a dare una svolta in positivo all’estate 2011, grazie a inaspettate giornate calde e soleggiate che si stanno protraendo anche in questa fine del mese di settembre. Non si può certo negare che non ci sia stata una flessione con i vari settori commerciali e turistici che hanno registrato un calo, ma almeno il tempo e le temperature di agosto e settembre hanno contribuito a “limitare i danni”, con una moderata soddisfazione da parte dei diretti interessati. Tra gli aspetti positivi, sicuramente la buona collaborazione tra operatori del turismo Angela Carli, presidente dei Commercianti: “Le idee e le proposte ci sono, ma si devono trovare tutte quelle risorse economiche che potrebbero finalmente, se ben utilizzate, far competere adeguatamente l’Altopiano di Asiago con altri comprensori ben più finanziati” asiaghese e amministrazione comunale, una sinergia ritenuta proficua da entrambe le parti, come è stato ribadito anche in una riunione recente tra commercianti, presenti il sindaco Gios e l’assessore al turismo Rigoni. Di quanto emerso in quell’occasione ci parla Angela Carli, presidente della Confcommercio di Asiago. “Si è pensato innanzitutto di puntare su alcune manifestazioni che, oltre ad essere di un certo livello risultano originali per la loro unicità, visto che sono state ideate personalmente dall’assessore Rigoni, come la Notte dell’Asiago e la Notte Nera. Da parte nostra abbiamo suggerito, per allungare la stagione, di anticipare La Notte dell’Asiago facendola coincidere con il sabato di inizio dei saldi estivi in Veneto, e spostando a fine agosto la Notte Nera, per evitare di concentrare i più importanti eventi estivi in poche settimane. Fra i problemi più sentiti, c’ è proprio quello di una stagione estiva che si concentra nei classici mesi di luglio e agosto e che invece, per garantire adeguati livelli di redditività agli operatori, dovrebbe allungarsi sempre più fino a “toccare” quella sciistica. L’obiettivo è dunque quello di arrivare al “turismo tutto l’anno” puntando anche sulla valorizzazione di altre peculiarità del territorio come ad esempio il patrimonio enogastronomico, naturale e storico, sfruttando ciò che abbiamo a disposizione. Sono convinta che sia necessario avvicinare il turista al nostro ambiente proponendo un approccio diverso, in modo possa conoscere, vivere e apprezzare quello che il territorio offre, favorendo un richiamo nelle varie stagioni dell’anno, anche di coloro che qui hanno una seconda casa che sfruttano minimamente pro- Dedicata a “Turismo e avvicinamento delle culture” la Giornata Mondiale del Turismo 2011 In questo 2011 è stata dedicata a “Turismo e avvicinamento delle culture” la Giornata Mondiale del Turismo che ricorre il 27 settembre, tema che, come specificato nel messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha inteso sottolineare l’importanza dei viaggi nell’incontro tra le diverse culture del mondo, “specialmente in questi tempi in cui più di novecento milioni di persone compiono viaggi internazionali, agevolati dai moderni mezzi di comunicazione e dalla riduzione dei costi”. Il messaggio riporta anche le parole di Taleb Rifai, segretario generale dell’OMT , che dice “Il turismo si presenta come una <attività che abbatte le barriere che separano le culture e promuove la tolleranza, il rispetto e la mutua comprensione. Nel nostro mondo, spesso diviso, questi valori rappresentano le fondamenta di un futuro più pacifico>”. Messaggio esposto durante la giornata del 27 settembre anche all’Ufficio IAT di Asiago assieme a un semplice poster con scritte le parole “Benvenuti ad Asiago, dove ogni turista è protagonista”. E i turisti arrivati in viaggio sull’Altopiano in questi bei giorni dal sapore ancora tutto estivo, nel varcare la soglia dell’ufficio hanno avuto la gradita sorpresa di venire accolti oltre che con la consueta cortesia nel ricevere le informazioni richieste, anche con un piccolo omaggio e l’assaggio di prodotti tipici, grazie alla collaborazione di Rigoni di Asiago, Caseificio Pennar, Pasticceria Carli e Fantin Servizi Distributivi. S.B. Quanti sono i Comuni sull’Altopiano di Asiago? Otto, anzi nove! Quanti sono i Comuni sull’Altopiano di Asiago? Domanda semplice: residenti e buona parte dei villeggianti sanno che sono 8, eppure in contrasto con quanto è risaputo in termini geopolitici, c’è chi porta il numero delle sedi municipali a 9. Da anni infatti gli elenchi telefonici riportano tra le colonne degli utenti, appena sotto i recapiti municipali di Roana, l’indirizzo telefonico del Comune di Sant’Urbano. Misterioso il refuso se si pensa che la sede della fantomatica giunta viene posta in via Armistizio al civico 198, indirizzo inesistente poiché tale via è presente solo presso la frazione di Cesuna, laddove non v’è sede di uffici pubblici. Ancor più strano che il numero trascritto – 042467516 – sia effettivamente attivo, seppur alle nostre chiamate in vari orari della giornata nessuno abbia mai risposto. Per pignoleria e curiosità abbiamo composto il numero cambiando il prefisso, ebbene allo 044567516 risponde una ditta di Schio, mentre con 0444 cade la linea. Una frazione Sant’Urbano è realmente ubicata in provincia di Vicenza, con gli abbonati segnati presso Montecchio Maggiore (prefisso 0444). L’Ufficio Relazione con il pubblico di codesto Comune nega di avere sedi distaccate sull’Altopiano e dichiara di non progettare espansioni urbanistiche sui nostri territori montani, men che meno è in via di attuazione un gemellaggio con Asiago e dintorni. Appurato ciò possiamo dare per scontato che i Sette Comuni Altopianesi resteranno 8, checché ne dicano le varie Pagine Bianche, Gialle, o le neonate PagineSi Spa. Eppure quel 042467516 squilla, provare per credere. Speriamo che qualche impiegato comunale non sia pure pagato per ascoltarne il trillo. Giovanni Dalle Fusine prio perché non consapevoli di tutte le opportunità fra movimento fisico, svago e relax che qui possono trovare”. “Riteniamo inoltre – continua Angela Carli - che andrebbe finalmente data una risposta adeguata ad un segmento comunque interessante per il turismo di Asiago, quello dei camperisti. Abbiamo chiesto di realizzare in via definitiva un parcheggio attrezzato, necessità che riteniamo improrogabile, e per la quale si potrebbe prendere in considerazione anche una soluzione pubblico / privato. Al turista non basta un bel paesaggio, chiede anche infrastrutture e servizi. La rete viaria del comprensorio, ad esempio, è insufficiente per far fronte a eventuali picchi di presenze, senza contare la mancanza di marciapiedi e di piste ciclabili in alcune zone della città. Sono scarsi anche i collegamenti di mezzi pubblici tra i vari comuni dell’Altopiano, utili a chi vorrebbe approfittare del soggiorno per visitare qualche museo o luogo caratteristico. E poi ci sarebbe da “fare il tagliando” a tutta la rete dei sentieri e dei percorsi pedonali e ciclabili, con un’adeguata manutenzione alla segnaletica esistente, implementando le indicazioni e migliorando i collega- menti fra i vari percorsi. Le idee e le proposte quindi ci sono,ma restano da trovare tutte quelle risorse economiche che potrebbero finalmente, se ben utilizzate, far competere adeguatamente l’Altopiano di Asiago con altri comprensori ben più finanziati”. Intanto nei giorni scorsi è stata avviata un’iniziativa volta a raccogliere maggiori informazioni tra gli operatori turistici. “Stiamo inviando un questionario a tutti i nostri associati dell’Altopiano per raccogliere dati che ci consentano un’analisi puntuale e scientifica dell’andamento turistico, al di là dei semplici numeri legati agli arrivi e alle presenze – anticipa la presidente Carli – Sarà una valida base di partenza per conoscere l’attuale stato di salute del turismo e del suo indotto, ma anche per tracciare le linee guida su cui impostare le nostre azioni future di promozione del territorio. Non che oggi manchi la consapevolezza delle caratteristiche salienti del turismo ad Asiago e dintorni. I clienti “tipo” rimangono gli anziani e le famiglie, ancora pochi gli stranieri, mentre le giovani coppie prediligono il soggiorno di 2-3 giorni negli hotel con i centri benessere. Rimane forte il fenomeno del pendolarismo, che certamente risolleva le vendite in un momento di generalizzato calo dei consumi, ma che innesca anche problematiche sul fronte viabilistico con il considerevole aumento del traffico e su quello, a volte, di una scorretta fruizione del territorio da parte del turista “mordi e fuggi”. “Desidero ringraziare – conclude la presidente Carli – l’amministrazione comunale e i tanti colleghi che si sono dati da fare, contribuendo alla buona riuscita delle manifestazioni con impegno personale e con risorse economiche. Un ringraziamento sentito per il lavoro svolto anche alla nostra Pro Loco. Vorrei anche invitare gli operatori del settore a fare attenzione a particolari che ritengo importanti non tanto come ritorno economico, bensì d’immagine per il paese: nelle sere d’estate andrebbero tenute accese le luci delle vetrine e alzate le grate, inoltre bisognerebbe cercare di diversificare ferie e turni di chiusura il più possibile. Infine vorrei ricordare l’importanza di fare squadra per il bene comune, auspicando anche che chi arriva da fuori e avvia qui un’attività decida di impegnarsi ed entrare fattivamente a fare parte di questa comunità”. Silvana Bortoli 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 4 “Per la rogazione, dove ci si iscrive? E dove distribuiscono i pettorali?” “E dopo i se domanda perché li ciamemo Xaleti…” Le domande “non sense” che i villeggianti pongono a commercianti e impiegati degli uffici turistici entrano in Facebook. Presso bar e ristoranti talvolta la fantasia di certi turisti sembra non aver limiti La ricerca era partita con propositi molto seri, si mirava a capire quali sono le richieste che villeggianti e ospiti dell’Altopiano rivolgono ai vari uffici per il turismo e delle proloco presenti sul territorio. Ovvio supporre che periodicamente agli operatori pervengano anche strane richieste di informazioni relative ad alberghi, ad eventi e manifestazioni culturali o a percorsi per le escursioni sulle zone della Grande Guerra. Tuttavia nell’approfondimento scopriamo di trovarci di fronte ad una sequela di pretese tra le più strampalate, ben degne di entrare a far parte di una pubblicazione a carattere comico sul modello di barzellette alla “Pierino & company”, tanto buffe da procurare stupore più che ilarità. Una realtà ridicola e tragicomica al contempo, se pensiamo che quei quesiti qualcuno li ha davvero posti se- riamente. Scopriamo così che presso la sede di una Proloco un forestiero alloggiato in appartamento preso in affitto ha chiesto lumi sul motivo per cui “dai rubinetti di bagno e cucina usciva la comunissima acqua dell’acquedotto comunale, e non quella più corroborante che sgorga dalle sorgenti di montagna”. Nell’estate appena terminata qualcuno si informava se dalle parti di Roana “c’è per caso una pianta bella alta sotto la cui ombra mettersi a fare del pic- nic”, mentre a Treschè Conca, alle iscrizioni per la nota Corsa del Trenino, una coppia di “atleti” era preoccupata perché il passaggio del treno avrebbe procurato qualche problema ai corridori. Ad una guardia forestale un gruppo di escursionisti domandava se fosse pericoloso visitare le trincee del Monte Zebio: “Lassù, nei paraggi della famosa mina che ha distrutto la montagna. Non è che può ancora scoppiare qualcosa vero?”. E ancora presso gli uffici per il turismo sono state fatte queste particolari interrogazioni: “Per la rogazione, dove ci si iscrive? E dove distribuiscono i pettorali?” “Mi saprebbe cortesemente dire se vicino alle piste battute trovo qualcuno che noleggia tute da sci?”. “Qui fate permessi per funghi? sii? Bene. Avreste anche delle cartine che mi indica- no dove trovarne?”. Agosto 2011: “Mi saprebbe dire quanta neve c’è su in cima al Verena?”. “Potrei cortesemente avere le coordinate del Monte Ortigara, sa devo impostare il navigatore Tom Tom che ho in macchina”. Ad integrare l’analisi, inseriamo le testimonianze tratte dalla pagina di Facebook (il frequentatissimo social network) dedicata al gruppo “E dopo i se domanda parchè li ciamemo Xaleti”. Leggendo tra le righe postate da vari internauti altopianesi (ma è attestata pure la partecipazione di alcuni residenti in pianura) si scopre come la fantasia dei turisti non abbia davvero confini, poiché è al cospetto di commercianti, camerieri e semplici abitanti dei 7 Comuni che le richieste raggiungono il parossismo. Con un semplice copia-incolla riportiamo pari pari storielle e freddure raccontate dagli iscritti al forum, tratte da fatti realmente accaduti settimane e mesi fa. Squilla il telefono in pizzeria: - “Pronto”. - “Buonasera, vorrei sapere da che ora posso ordinare le pizze da asporto”. - “Anche subito, mi dica pure”. - “No, no, richiamo dopo, ma mi può dare il numero di telefono della pizzeria?”. - “Ma se ha appena chiamato, il numero ce l’ha già!”. - “Eh, ma non so chi me l’ha dato! Magari è sbagliato.” Al rifugio Stalder: porta aperta, festicciola tra amici altopianesi, stiamo facendo onore alla grigliata, quando d’un tratto entra una famigliola e senza dire una parola s’infila su per le scale del sottotetto. Dopo velocissima perlustrazione, torna giù, e quella che pare la capo comitiva dice: -”Bene, noi ci sediamo qui fuori, ci può portare 4 brulé caldi e tu cosa prendi?” E il bocia, sicuro: -”Cioccolata, mamma!”. La donna autoritariamente rivolta verso uno dei miei amici: -”Bene, cioccolata per il piccolo allora!”; e il mio amico, trattenendo a stento tutto: -”Benissimo signora (con la O apertissima), con la panna o senza?”... lascio a voi il finale della storia.” In negozio:- “Signora, la cartina che sta portando via sarebbe in vendita”.- “Ah si??”. -”Si signora c’e anche scritto”. -” E quanto viene?”.-”1 euro”.“Ah....mi sa che ce l’ho già a casa!” In pizzeria: -”Ma...le pizze da asporto me le date così o le mettete in una scatolina? Perché non so bene come siete abituati voi qui...!” Caselo dei Morar, durante il consueto acquisto di formaggio: -”Ma... un buon formaggio locale che si sente di consigliarmi?” -” Ah sicuramente il Gran Pennar, è un formaggio adatto per tutti i palati, signora! Lo può provare, ce l’abbiamo anche sottovuoto in pezzi già tagliati, se vuole!” E la donna, con lo scaffale ben in vista e ancor più ben in vista la pessa de Gran Pennar con scritta visibilissima: -”Bene, mi ha convinto, allora mi dia un pezzo di formaggio granPREMIO!” Presso un bar di Asiago: -”Scusi signorina, ma il vino lo fate voi?” Al bar: -”Scusi le nuvolette sopra i tramezzini sono per i gusti!?!?” In pizzeria... –”Signorina, mi fa un aperitivo alcolico e uno poco alcolico? – ”Signora, o è alcolico o analcolico...posso farle uno spritz con poco vino se vuole...” -”Ah, ma sapete anche voi cos’è lo spritz? fino a qualche anno fa se ordinavo spritz mi portavate un caffè macchiato...” “-Mah, non mi risulta, lo spritz qui esiste da sempre!” -”Eh no, ve l’abbiamo insegnato noi di Venezia che cos’è lo spritz!” Al bar: -”Signorina, mi porta mezzo litro di acqua naturale?” –”Certo, fredda o a temperatura ambiente?” -Ah, non si potrebbe averla metà e metà?”. La sequela di strafalcioni potrebbe continuare. Giorni fa un anziano di Cesuna affermava: “Se chiedo 50 centesimi per ogni risposta data a quanti, transitando in auto per il centro alla volta del ristorante Kubelek, mi domandano se devono girare di qua o di là, son certo che alla domenica prendo più soldi di chi raccoglie l’elemosina in chiesa. E si – conclude l’uomo – che il cartello che indica di voltare per Val Magnaboschi è anche bello grande”. Infine un’ultima esperienza accaduta allo scrivente. Zona piana del Paù, estate 2011. Una coppia di mezza età con barboncino al seguito ferma la Fiat 500, nuova che par uscita 2 ore prima dal concessionario, a fianco della mia mountain bike per chiedermi dal finestrino aperto quanta legna è concesso prelevare dal bosco. Precisamente: “Quanti quintali a persona si possono portare a casa? Sa, noi in paese abbiamo un appartamento da anni, e abbiamo sentito parlare di usi civici”. Questo è quanto accade quassù, ma non è escluso che pure gli altopianesi, quando scendono oltre i tornanti del Costo, possano dar modo ai cosiddetti “xaleti” di deriderne le abitudini. Per ora non esistono discussioni telematiche che rispondano al quesito, sarebbe comunque una giusta replica a quanto sopra riportato. Per “par condicio” e lecito rispetto verso i tanti turisti che speriamo continuino a frequentare la nostra montagna, saremo ben disposti in futuro a dare spazio tra le pagine del giornale alle loro testimonianze. Giovanni Dalle Fusine in prima nazionale! IL VILLAGGIO DI CARTONE L’ultimo film di Ermanno Olmi al Cinema LUX ASIAGO Venerdì 7 ottobre ore 21.00 Sabato 8 ottobre ore 16.00 18.00 20.00 22.00 Domenica 9 ottobre ore 16.00 18.00 21.00 proiezione in digital 2K lunedì 10 ottobre ore 18.00 21.00 8 Sabato 1 ottobre 2011 ATTUALITA’ l’Altopiano 5 In vacanza con il cane? Una richiesta che in Altopiano si comincia a considerare In crescita il numero di coloro che decidono di portare in vacanza anche il fedele amico a quattro zampe. Aumenta, anche se lentamente, chi si attrezza allo scopo “Porta il tuo cane in vacanza con te!” Un’intensa campagna promozionale con spot simpatici e di grande impatto è andata in onda nelle radio e nelle tv nei mesi scorsi, non solo per invitare quando arriva il momento delle sospirate ferie a non abbandonare il proprio animale da compagnia, ma anche per incitare a portarlo in vacanza insieme. Gli Sapor d’acqua natia L’amabile chiarezza d’un vecchio Papa Il presente del cristianesimo è nell’amabile chiarezza di uno straordinario uomo di nome Benedetto XVI: in tempi ambigui per la gestione del fatto cristiano da parte di una grossa fetta di gerarchia ecclesiastica, è nella figura di quest’uomo amante e rispettoso della Verità che possiamo ritrovare la freschezza delle nostre radici cristiane. Quello nella sua Germania natale era un viaggio tutt’altro che semplice: eppure ha saputo stupire il Parlamento Tedesco senza usare toni moralistici, ha risposto con un’eleganza discreta alle contestazioni, non ha smosso di un millimetro la convinzione che lo abita da sempre: il cristianesimo ancora oggi ha una valenza di umanizzazione elevata per l’uomo di ogni latitudine. Un viaggio apostolico (il ventunesimo di un uomo ultraottantenne, ndr) denso di gesti simbolici e di denunce eleganti.Solo chi conosce diritti e doveri del conoscere la Verità sa umilmente chiedere scusa mostrando una comprensione che avrà arrecato scompiglio tra i Sacri Palazzi di Roma: “Posso capire che di fronte a crimini come gli abusi commessi da alcuni sacerdoti (…) qualcuno dica: questa non è la mia Chiesa, non posso più stare con questa Chiesa”. Affermazione che non è una vertiginosa calata di pantaloni ma una denuncia implicita rivolta alla Chiesa stessa, quasi a dirle “chiedi pure l’onore e la fiducia al mondo ma tu per prima dimostrati onorabile e credibile ai suoi occhi”. Perché se il cristianesimo è una forma di umanizzazione deve arrecare all’uomo quella dolcissima sensazione di sentirsi elevato a più alti misteri e non umiliato a disumanizzanti nefandezze. E’ in quest’ottica che risalta ancora di più il gesto ecumenico da lui compiuto nella Chiesa dell’ex convento degli agostiniani di Erfurt, laddove Martin Lutero ha dato inizio alla riforma che ancor oggi reca il suo nome. Dentro quelle mura Benedetto XVI – lungi dal voler invitare a seguire lo strappo di Lutero – ne ha però messo in luce la validità per il cristiano di oggi: la scottante domanda di Lutero - “Come mi trovo io davanti a Dio?” - deve diventare di nuovo e in maniera magari nuova anche la domanda dei cristiani di oggi. Col passare degli anni colpisce sempre più la ricchezza di stile e di contenuto di Benedetto XVI: forse allergico e un po’ a disagio con le adunate oceaniche, con la pazienza del monaco certosino sa cogliere le sfumature più significative del messaggio cristiano per fondare su di esse il dialogo con l’uomo moderno. Il tutto senza annacquare il messaggio di Gesù di Nazareth e senza umiliare i desideri e le aspettative dell’uomo e della donna che vanno cercando Dio nell’intricato vivere quotidiano. Umile ma mai banale, apparentemente silenzioso ma non ingenuo, anziano anagraficamente ma zampillante nel pensiero, questo Papa ha salutato la Germania con una tirata d’orecchie colossale ad una parte di mondo cristiano quando forse ispirato dal Vangelo della Vigna e dei due figli della scorsa domenica - ha ricordato che sono più vicini a Dio certi non credenti inquieti di tanti cristiani di routine. Detto da un Papa è la condanna luminosa ad una forma di cristianesimo che – pur avvezzo agli incensi e alle giaculatorie di parrocchia – non è più capace di incidere nella quotidianità della storia. Come se qualche cristiano – si potrebbe scorgere nelle parole del Papa - avesse corso il rischio di vivere su un’ambiguità: essere cristiano senza diventarlo, praticante senza un cammino di fede, quasi un turista distratto salito su un treno del quale ignora la provenienza e, forse, la destinazione ultima. Salito perché era di moda salire. Temo che un Papa così luminoso troverebbe le parole giuste pure per condannare il pornocristianesimo odierno italiano. Se qualche suo cardinale (che invitiamo alle dimissioni) lo lasciasse libero di testimoniare la Verità. Don Marco Pozza stessi spot invitavano a informarsi su appositi siti per conoscere i luoghi e le strutture che offrono la possibilità oggettiva di portarsi appresso il cane, fedele amico che un numero sempre maggiore di persone decide di far entrare a far parte della propria famiglia. E sono sempre di più anche gli eventi, come i raduni di cani, che vengono proposti nell’intento di farli divertire, assieme ai loro padroni. Come quelli organizzati durante l’estate al Prunno di Asiago: prima l’Enpa Dog Day dedicata a tutti i “cani senza razza e senza paura”, poi il raduno dei Jack Russel Terrier e infine quello dei Bovari del Bernese. Appuntamenti che hanno richiamato molta gente anche da lontano, in particolare in occasione dei due giorni di festa Jack Russel, che hanno messo però in evidenza come sull’Altopiano ci siano delle lacune verso questo tipo di ospiti. “Chi, venendo anche da molto lontano, ha partecipato ai raduni – commenta Edoardo Leoni, gestore del Prunno – ha faticato un po’ a trovare strutture attrezzate o comunque disposte ad accettare gli animali. Negli ultimi anni è in aumento il numero di coloro che vanno in ferie portandosi il cane, chiedendo di soggiornare in alberghi, bed & breakfast o agriturismi che qui mancano o, se ci sono, non sono pubblicizzati e dunque conosciuti. Credo che varrebbe la pena di favorire anche questa particolare richiesta turistica, predisponendo allo scopo almeno una parte dell’albergo o del ristorante. Chi chiede di sedersi a mangiare qualcosa portandosi il cane, se si sente dire di no rinuncia. In generale chi entra con il cane sa che può farlo perché l’animale è educato, e rimane sotto al tavolo senza disturbare gli altri.” Al Prunno, Leoni ha anche creato recentemente un percorso attrezzato di dog walking, iniziativa che potrebbe essere presa ad esempio anche da altri, amministrazioni comprese, per proporre qualche piccolo itinerario segnalato, adatto a famiglie o a persone anziane per brevi passeggiate con i cani. Anche all’Ufficio IAT di Asiago confermano che sono in aumento le richieste di coloro che vorrebbero soggiornare sull’Altopiano senza dover lasciare a casa, o in un albergo per cani, il proprio animale. Richieste che, pur limitandosi a pochi alberghi o strutture ricettive, si riesce in parte a soddisfare, almeno indicando i nominativi dei gestori ben disposti verso questo tipo di clientela. Da rilevare poi come da qualche tempo a questa parte si cominci a notare qualche apertura, indicata dai cartelli con l’immagine di un cagnolino e la scritta “Io qui posso entrare” magari seguita da alcune debite precisazioni. Accolta poi favorevolmente l’iniziativa promossa dalla Confcommercio asiaghese e gestita da Edoardo Leoni, ovvero l’acquisto di sei dispenser di sacchettini per la raccolta dei bisognini dei cani, posizionati in altrettanti siti Il simpatico cartello affisso sulla porta di un ristorante altopianese Uno dei dispenser collocato ad Asiago piuttosto frequentati, come il Millepini, il Parco della Rimembranza, i dintorni dell’Ossario, piazzetta S. Rocco, con un consumo nel solo mese di agosto di circa tremila sacchetti. “Un primo passo – commenta Angela Carli presidente della Confcommercio di Asiago – verso una richiesta, anche turistica, non ancora ben percepita, ma che merita certamente di essere affrontata e tenuta nella giusta considerazione”. Silvana Bortoli Consegnate le borse di studio per tesi di laurea Le proprietà collettive, il cambiamento dell’ecosistema altopianese, la valorizzazione culturale e delle tradizioni locali viste attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Sono questi i temi delle tesi premiate con le borse di studio “Franco Cristiani”, “Sette Comuni” e “Rosi Gobbo – Rino Bortoli, partigiani” che da anni vengono assegnate a settembre in Comunità Montana. Un concorso frutto della generosità dei genitori di Franco Cristiani che hanno voluto mantenere nel tempo il ricordo del loro figlio morto in un tragico incidente attraverso la premiazione di una tesi che tratti argomenti relativi all’altopiano dove per anni la famiglia Cristiani visse. Il successo dell’iniziativa portò la Comunità montana ad aggiungere un premio e, subito dopo, anche Giancarlo Bortoli, già presidente della “Spettabile Reggenza” e appassionato storico dell’altopiano, che così volle ricordare i genitori entrambi decorati per la loro attività partigiana. Quest’anno la giuria tecnica (composta da Sergio Bonato, Antonio Cantele, Mario Polato, Maurizio Stella, Daniele Zovi, Paolo Lorenzi, Domenica Polato, Bice Chiarion e Lucio Spagnolo) ha valutato 8 tesi di laurea che spaziavano da Mario Rigoni Stern alla Grande Guerra, dalla ferrovia all’ambiente, dalla comunicazione aziendale alla storia e alle tradi- zioni dei luoghi. Tre i lavori che hanno spiccato per originalità o per l’attualità dell’argomento. Il primo premio, intitolato a “Franco Cristiani”, è andato a Valeria Gloder di Gallio laureatasi in Giurisprudenza a Padova con una tesi sulle proprietà collettive nelle zone di montagna entrando nel merito anche del tentativo della popolazione altopianese di ripristinare le antiche regole o vicinie. Il premio Sette Comuni è stato assegnato invece a Daniela Soster di Lusiana laureata in agraria sempre nell’ateneo patavino con una tesi che analizza la variazione della superficie boscata nel Comune di Lusiana con l’abbandono della zootecnia confrontando foto aree del 1980 con quelle di oggi e effettuando anche prelievi nella zona boschiva nuova evidenziando una qualità bassa di bosco che provoca un’importante perdita di biodiversità. Infine il “Rosi Gobbo e Rino Bortoli, partigiani” è stato assegnato a Francesco Bellolli di Vicenza per una tesi innovativa “Kan Toballe – Mezzaselva” presentata alla facoltà di design dell’Università di Venezia. Una tesi che effettua un’indagine dell’identità di un luogo, nel caso Mezzaselva, attraverso il punto di vista di un designer dove si evidenzia le peculiarità del posto, la necessità di distinzione e di autoaffermazione della popolazione e delle aziende del territorio contro il rischio di omologazione. Gerardo Rigoni 8 Sabato 1 ottobre 2011 ATTUALITA’ l’Altopiano 6 Festa per i dieci anni di Università per gli adulti e anziani dell’Altopiano Oltre 500 i presenti ai festeggiamenti all’Auditorim di Gallio provenienti da tutto il vicentino Si sono svolti a Gallio, presso l’Auditorium, i festeggiamenti per il decennale dell’Università Adulti / Anziani dell’Altopiano di Asiago con la partecipazione di tutti i gruppi della Provincia di Vicenza. Il sindaco di Gallio Pino Rossi nel salutare tutti i presenti, ha voluto ringraziare Antonella Stella, suo predecessore, per l’intuizione che ha avuto e per aver dato vita, anche a Gallio, a questo importante progetto. Ha continuato poi ricordando ai 500 anziani presenti il loro ruolo all’interno della società civile spronandoli a migliorare le proprie conoscenze e di proporsi alle varie amministrazioni locali per il contributo che, dall’alto della loro esperienza e saggezza, possono dare perché è sicuro che la collettività e il bene comune hanno bisogno di loro. Ha preso poi la parola il sindaco di Asiago Andrea Gios che ha voluto ringraziare monsignor Giuseppe Dal Ferro, ideatore e presidente dell’Università Adulti/Anziani, tutti Ricordo i primi colloqui avuti con la prof. Luciana Del Giudice alla fine dell’anno 2000, quando fui ad Asiago per una conferenza e la maturazione dell’istituzione, che ha coinvolto in questo decennio 313 persone, delle quali 135 attuali. Il numero degli iscritti in questi anni è leggermente aumentato. Le ore di attività sono cresciute dalle iniziali 165 alle attuali 200, con un monte presenze di circa 6/7000 (nel decennio 61.459). Un terzo degli iscritti è assiduo, così da raggiungere i due terzi delle pre- senze delle attività. Vogliamo ricordare in quest’occasione gli artefici della riuscita dell’Università, le Amministrazioni comunali che si sono susseguite nei Comuni dell’Altopiano in particolare nel Comune di Asiago, capofila dell’iniziativa con gli assessori Luciana Del Giudice, Diego Rigoni e Roberto Rigoni; i coordinatori dell’Università Ageno Gualtiero per il primo anno e Adriana Carli per gli altri nove anni; i segretari Domenica Verlato Stefani per un anno e Dafne Milani per otto. i docenti che hanno offerto la loro professionalità alla collettività e tutte le persone hanno aderito all’iniziativa. Lucio Spagnolo, presidente della Comunità Montana, nonché sindaco di Rotzo, ha ricordato a tutti l’etimologia della parola anziano cioè “perso- Il bilancio di Mons. Dal Ferro L’Università dell’Altopiano, che tiene sempre le sue lezioni presso il teatro “Grillo Parlante” di Asiago, si è distinta per vivo interesse e per discussioni sempre animate. La percentuale dei laureati iscritti è buona ed è cresciuta nel tempo: dal 4% degli iscritti nei primi 5 anni all’8/9% nel secondo quinquennio. Il numero di coloro che avevano una istruzione elementare-media è sceso progressivamente dal 64,84% del primo anno al 43% annuale. Ad Asiago gli uomini sono sempre stati pochi, attorno al 10%. Non per questo sono risultati insignificanti. L’età media nel tempo è cresciuta da 64,25 a 69,68. Una delle caratteristiche singolari dell’Università dell’Altopiano è l’essere riuscita fin dall’inizio a coinvolgere più Comuni e tenere ogni anno seminari oltre che ad Asiago, a Gallio e a Canove. Ciò è stato possibile per la distribuzione degli iscritti, che provenivano da na che ha maggior dignità a autorità”. Dopo i saluti delle autorità è stato proiettato il dvd “L’Altipiano delle Meraviglie” con foto di Roberto Costa e testi di Mario Rigoni Stern seguito da un piccolo concerto di “Canzoni di Guerra e d’Amore Omaggio a Mario Rigoni Stern” con testi di Alessandra Viola e musiche di Maurizio Pagiaro. Dopo la pausa pranzo, che ha coinvolto nella preparazione molti ristoranti del nostro Altopiano, i partecipanti al decennale hanno potuto visitare i luoghi simbolo dei Sette Comuni come il Sentiero del Silenzio, il Museo dell’Acqua, il Museo di Cultura Cimbra, il Bostel, l’Osservatorio Astrofisico, il Museo della Guerra e il Museo Naturalistico. Asiago (da circa 90 partecipanti agli attuali 79), da Roana (dai 13 ai 34 attuali), da Gallio (circa 10 iscritti), da Rotzo (dai 6 ai 12 attuali). Nei primi 6 anni ha partecipato anche Conco. Interessante la frequenza nei primi e negli ultimi due anni di una persona da Foza. Alla fine di ogni anno sono stati presentati sempre i risultati dei seminari con relazioni molto serie ed impegnate e per molti anni il gruppo di pittura ha esposto ottimi lavori composti sotto la guida del prof. Luciano Sopelsa. Il decennio trascorso, come si vede, ha tracciato un solco, ha creato una eredità da gestire ed incrementare nel nuovo decennio, che inizia quest’anno. Si è spenta Luciana Longhini Martini Si terrà alle ore 15 di sabato 1 ottobre in duomo S. Matteo ad Asiago una celebrazione eucaristica a ricordo di Luciana Longhini, vedova Martini, scomparsa il 26 settembre a Vicenza, dove nella mattinata di giovedì 29 si sono svolti i funerali nella chiesa parrocchiale dei S.S. Felice e Fortunato. Testimone di importanti momenti della storia di Asiago, Luciana era figlia di Cristiano Longhini, progettista , costruttore e proprietario della palazzina di Asiago con il Caffè Roma, la cui storia proprio la signora Luciana aveva avuto modo di raccontare attraverso le pagine del nostro giornale nel marzo del 2010. Sorella minore dell’eroico tenente pilota asiaghese Antonio Max Longhini, abbattuto sopra i cieli di Treviso durante la seconda guerra mondiale e pluridecorato al valore militare, per onorare la memoria del fratello la signora Luciana aveva dato vita ad alcune iniziative, mettendo anche a disposizione delle borse di studio e voli premio per gli alunni meritevoli delle scuole asiaghesi. Nel giugno del 2005 Luciana Longhini era stata insignita dell’onorificenza di Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana. Ad Asiago Gianluca Mech presenta la sua “dieta tisanoreica” che ha fatto dimagrire Berlusconi Gianluca Mech, imprenditore vicentino ideatore della “Dieta tisanoreica”, la cui popolarità è salita vertiginosamente dopo che si è saputo che a seguire il suo programma di dimagrimento oltre ad alcune attrici famose c’è anche il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, sarà ad Asiago il prossimo 13 ottobre per presentare la sua “invenzione”. La forza della dieta tisanoreica, come ha avuto modo di spiegare il suo ideatore nelle numerose interviste che sono seguite alla notizia che Berlusconi tra le tante diete che poteva scegliere stava seguendo proprio quella “made in Vicenza”, sta nel fatto che, a differenza di come potrebbe far intendere il suo nome, non è a base di tisane, bensì una dieta in cui si mangia. “E questo – dice Mech - va a favore di tutte quelle persone per le quali risulta impossibile fare una dieta se stanno vivendo periodi di stress”. L’incontro con Gianluca Mech, che presenterà anche il suo libro sulla decottopia nel quale parla di filosofie naturali ed erbe officinali, è organizzato dall’ erboristeria L’Ape Regina di Asiago, e si terrà con ingresso libero ed aperto a tutti presso l’Albergo Europa di Corso 4 Novembre. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 7 La montagna, la fatica e la solidarietà al centro di un progetto di team building Il “metodo Asiago” di Gianpaolo Marchetti si arricchisce con lo studio e la scoperta delle erbe officinali Creare coesione all’interno di un gruppo attra- La cima del Monte Ortigara Gianpaolo Marchetti verso il conseguimento di un obiettivo raggiunto con fatica. Il sudore come legante, come base fondamentale su cui costruire l’affiatamento di un gruppo nell’ambito lavorativo. E’ quanto sta sperimentando da qualche anno Gianpaolo Marchetti, ferrarese di nascita ma altopianese nel cuore, con una proposta formativa da lui ingegnata indirizzata ai quadri dirigenziali delle aziende. L’idea nasce qualche anno fa, quando Marchetti porta sull’Ortigara un gruppo di dirigenti di una multinazionale farmaceutica. Là, sul monte teatro di una delle battaglie più cruente della Grande Guerra, fa delle similitudini tra le strategie militari e quelle aziendali, ponendo l’accento su come le sortite audaci degli alpini e dei fanti italiani pos- ma. E’ quello che oramai Marchetti chiama il “metodo Asiago” sano essere viste anche in chiave aziendale e altrettanto come gli nel quale il ritornare all’essenza, l’utilizzare la stanchezza come errori dei comandi militari possano ricalcare errori aziendali com- equalizzatore, diventa la base su cui costruire la squadra di lavopiuti nel passato. Ed è li che realizza come la fatica condivisa dai ro, un consiglio direttivo o altre forme di unione. “Il confrontarsi partecipanti abbia favorito la formazione del gruppo di lavoro dopo uno sforzo fisico risulta l’ideale – commenta – Si è più uscito da questa esperienza più forte, determinato e coeso di pri- riflessivi, si discute con minor foga ma allo stesso tempo con maggior determinazione. L’aver condiviso una fatica, il raggiungimento di un obiettivo insieme, magari aiutandosi, porta a soluzioni più perspicaci perché l’intuito è aguzzato, l’istinto affinato, la percezione delle problematiche raffinata”. Da quella prima uscita sono passati oramai 7 anni e quasi 300 corsisti. In più, il corso di Marchetti (a cui si sono aggiunti nel tempo alcuni collaboratori come ad esempio Giovanni Battista Colombo, professore all’Università di Ludes a Lugano) si è evoluto, arricchito e specializzato. Ora al team building viene affiancata la riscoperta delle antiche tradizioni adattate al gruppo frequentante. In questi giorni i monti altopianesi sono, infatti frequentati da una cinquantina di farmacisti (suddivisi in tre corsi) delegati della Cooperativa farmacie associate del Centro Italia che raggruppa quasi 3 mila farmacie. Un corso tecnico scientifico in cui, al corso base, si è aggiunta la “riscoperta” da parte dei farmacisti della farmacopea naturale con la ricerca di erbe officinali (sotto la guida dell’esperto Romeo Covolo) e la produzione da esse di una tisana con effetti benefici sui sistemi nervoso e digerente. “Il corso coniuga la formazione al relax, l’imparare al turismo – illustra Vittorio Camellini, farmacista di Pesaro che guida la cooperativa – Coinvolgendo la base, ci si conosce, si diventa amici e chiaramente poi le difficoltà sono più facilmente risolvibili”. Gerardo Rigoni Anche una rappresentanza altopianese alla Marcia della pace Perugia Assisi C’era anche un pezzettino di altopiano (16 persone tra giovani e adulti), il 25 settembre a Perugia, alla XIX Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli. La marcia si snoda su un percorso di 24 km fra Perugia e la rocca di Assisi e rievoca idealmente quella fatta in India da Ghandi quando, a scopo dimostrativo, raggiunse il mare per procurarsi il sale in violazione delle leggi dei colonizzatori britannici. Ideata da Aldo Capitini “padre” del movimento nonviolento in Italia nel 1961 per proporre un’alternativa alla guerra fredda, ora, sebbene siano passati 50 anni, è più che mai attuale. 24 km di pace, di confronto, di riflessione, di conoscenza con i tanti (circa 200.000) che hanno deciso di camminare assieme per dire basta alle guerre, alle ingiustizie, alla sopraffazione del più forte sul più debole. Bosnia, Iraq, Afganistan, Libia sono tante, troppe le guerre che hanno bagnato e bagnano le terre, anche vicine a noi, del sangue di tanti uomini, donne, La pace ha bisogno di ciascuno di noi bambini (le guerre uccidono soprattutto i civili). Con l’idea, distorta, che servivano e servono per portare la pace. Ma non può essere, la guerra porta solo guerra, violenza, morte, vendetta. “Se vuoi la pace prepara la pace” ecco ciò in cui noi crediamo. E’ arrivato il momento in cui tutti noi, nella nostra quotidianità, nelle no- stre scelte, dobbiamo essere Costruttori di Pace, “La pace ha bisogno di noi dobbiamo andare a cercarla” ha detto don Luigi Ciotti ad Assisi. Dobbiamo vivere per la pace, perché pace vuol dire libertà, dignità, giustizia. Ognuno di noi deve fare la propria parte, basta deleghe ad altri, basta al disinteresse colpevole e com- piacente. Se non fai niente sei complice. Cercare la pace significa dire no all’acquisto da parte del nostro governo di oltre 130 cacciabombardieri F 35 “Joint Strike Fighter” costo previsto 20 miliardi in un momento dove si fanno pesantissimi tagli alla scuola, alla sanità, al sociale, alla cultura. Si chiedono sacrifici enormi alla gente, si riducono i diritti alle persone, si abbandonano i più vulnerabili, ma le spese militari non sono minimamente diminuite, nel 2010 il bilancio per la difesa, nel nostro Paese è stato di 27 miliardi di euro, ma la nostra Costituzione, all’art. 11, non afferma “L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”? E non dimentichiamo che l’Italia è uno dei principali esportatori al mondo di armi. Ma cercare la pace significa anche dire no alla corruzione a ai corrotti che rubano 60 miliardi all’anno al nostro paese, significa dire basta alle mafie, all’illegalità ma anche alle tante piccole scorciatoie illegali (tasse, ecc..) che anche noi pratichiamo e/ o accettiamo. Cercare la pace significa accoglienza, non riteniamo sia possibile che un Paese come il nostro respinga, incarceri nei CIE (Centri di identificazione ed espulsione) persone che fuggono dalle guerre, dalle violenze, dalla povertà; sono 1500 i morti nel Mediterraneo in questi mesi. Siamo tutti responsabili, non possiamo fare finta di niente. Abbiamo paura che ci portino via qualche nostro piccolo privilegio, ma chiedono solo rispetto dei loro diritti, gli stessi diritti che chiedevano i nostri nonni, i nostri genitori, quando partivano per l’Australia, l’America, la Germania... Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclama: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Il futuro non è restare chiusi, egoisti ed intolleranti a difendere il proprio piccolo pezzettino di terra, ma aprirsi all’altro. E’ solo accogliendo e rispettando le diversità che possiamo crescere e migliorare come singoli e come popolo. Anche sull’Altopiano di Asiago e dei 7 comuni. Non giriamo la testa dall’altra parte, cambiare è possibile. Associazione Occhi Aperti per Costruire Giustizia 8 l’Altopiano Sabato 1 ottobre 2011 8 Daniele Strazzabosco, barman dei vip Ormai un abituée al Festival di Venezia e in altri appuntamenti importanti. Dal 17 al 20 in Costa Smeralda per migliorare il 23° posto 2010 ai Campionati Nazionali Cocktails e shakers sono decisamente la sua vita; per l’estroverso (aggettivo limitativo, per chi lo conosce) Daniele Strazzabosco “Maiona” non si contano le occasioni che lo vedono in “alta uniforme” dietro al bancone di un appuntamento che conta. Da vari anni, ormai, ottiene riconoscimenti nelle varie manifestazioni e gare dell’AIBES, l’Associazione dei Barman, e questo gli vale la fiducia e la <chiamata> quando ci sono appuntamenti in cui fare bella figura è importante, anzi indispensabile. Così da tre anni viene chiamato alla Mostra del Cinema di Venezia. “Sì – conferma Daniele - è la terza volta ma devo dire che è sempre una grande emozione ed un motivo d’orgoglio essere là, in prima persona, a servire Vips e personaggi che si vedono solo in tv o al cinema; anche quest’anno è stata dura, ma grazie al team super com- patto che si è creato in Hotel ed in cui si sono ben inserite anche delle new entry, nulla più ci spaventa. A me, insieme ad un altro barman, era affidata la responsabilità della banchettistica (è quindi logistica, tempistica, immagine ..), cioè di tutti i momenti di incontro in cui si somministrano bevande, come ad esempio l’aperitivo di apertura offerto da Moet, oppure la cena con open bar in area riservata (70 persone) a nome di George Clooney, aperitivi e cocktail fino a tarda notte. Sono 10 giorni (sarebbe forse meglio dire una sola lunga giornata da 240 ore!) indimenticabili”. Durante l’estate Daniele era all’apertura della Notte Rosa al Grand Hotel di Rimini ospite Magda Gomez (vedi foto) e, dopo Venezia, era a Solidalis in Friuli (vedi foto col Campione Europeo di Volo Acrobatico Francesco Fornabaio), quindi a Milano per l’apertura della settimana della moda, madrina Natasha Stefanenko (vedi foto); nei giorni scorsi era a Montecarlo e lunedì e martedì prossimi sarà a Bibione per Lady Drink ; e poi? “Mi rilasso un po’ e mi concentro per puntare a migliorare il terzo posto dello scorso anno ai Campionati Italiani, manifestazione che si terrà in Sardegna, sulla Costa Smeralda, dal 17 al 20 ottobre. Là presenterò una mia creazione, il “Birillà”, long drink di cui vi do in anteprima la ricetta e che spero di poter aver l’occasione prima o poi di poter far assaggiare anche qui in Altopiano”. Eccola la formula del “Birillà”: 8 cl di gelato al limone, 2 cl di fragole fresche, 1 di lamponi freschi, 2 cl di Martini Gold, 2 cl di Peach Tree (liquore alla pesca) e 5 cl di Absolut Pear (vodka alla pera). Cin Cin e … in bocca al lupo! Cesare Pivotto Birra, piatti tipici, musica tirolese e lo spettacolo fuori programma offerto dalle mucche della malga Così a Valformica si è salutata l’estate L’estate 2011 si è conclusa nel migliore dei modi a Valformica con la September Fest, una tre giorni con festa della birra ispirata all’Oktoberfest di Monaco che si è tenuta il 23, 24 e 25 settembre nella tensostruttura appositamente allestita a fianco del rifugio, inaugurato dopo l’importante ristrutturazione, all’inizio dello scorso mese di agosto. Oltre alla birra, principale ingrediente della festa di fine estate, i tanti clienti del locale saliti a Cima Larici per l’occasione hanno potuto assaporare numerosi piatti tipici locali e bavaresi nell’atmosfera resa ancora più caratteristica dalla musica del gruppo tirolese Konisberg Trio. Particolarmente apprezzata la porchetta allo spiedo, ma grande successo hanno ottenuto tutti i piatti proposti, da quelli con lo speck di Asiago al goulash, dallo stinco ai wurstel bianchi originali tedeschi, ecc.. Giornata clou, con rifugio e palatenda affollatissimi, quella calda e soleggiata di domenica, che ha offerto ai presenti anche un divertente spettacolo “fuori programma” quando nei pressi del rifugio è arrivato il camion per caricare le mucche di una vicina malga, giunte alla fine dell’alpeggio. Le bestie si sono dimostrate subito particolarmente contrariate e poco propense a lasciare i pascoli, tanto che molte si sono rifugiate nella pozza e i malgari han avuto un bel po’ da fare per portare a termine l’impresa, offrendo ai casuali spettatori delle scene degne di un film comico! Tutto ciò ha fatto balenare un’idea (al momento top secret!) per la prossima festa di fine estate, che già si pensa di fare diventare appuntamento fisso. “Con la riapertura del rifugio – commenta Alessandro Bregolato, presidente della Società Cima Larici – è iniziato un rapporto, che ci auguriamo possa essere sempre più stretto, con tutti gli appassionati della montagna, gli sportivi, ma anche con coloro che in maniera più soft e rilassata vogliono godere della bellezza di un luogo rimasto a lungo isolato e che sta tornando agli antichi splendori. In vista della vicina stagione invernale stiamo lavorando per continuare nel progetto di ripristino dell’area, con le novità previste per gli sciatori e per coloro che amano trascorrere anche le giornate invernali in questo stupendo luogo. Le idee in cantiere sono molte, e ci stiamo veramente impegnando perché possano venire realizzate al più presto”. Il rifugio Valformica rimane aperto anche nel periodo autunnale e non mancheranno nuove proposte, in particolare serate con cene a tema. La clientela verrà puntualmente informata delle varie iniziative anche tramite il comodo servizio di newletters, per usufruire del quale basta compilare l’apposita cartolina indicando il proprio indirizzo e-mail. Servizio redazionale Con Natasha Stefanenko Con Magda Gomez Daniele Strazzabosco con Francesco Fornabaio campione europeo volo acrobatico Giulio Chiomento: un pasticcere tra l’Altopiano e la Germania L’esperienza tedesca del nostro giovane cuoco altopianese Giulio Chiomento (per gli amici “Chiumi”) è un allegro ventunenne altopianese che ha appena concluso un’esperienza formativa in Germania. In un momento davvero critico per la nostra economia, Giulio ha raccolto tutte le proprie conoscenze, maturate all’Istituto Alberghiero ‘Lobbia’ di Asiago e si è recato dapprima nel vicino Trentino, dove ha cominciato a frequentare un istituto di formazione a Tione, rimanendo sempre nell’ambito della ristorazione. Sin da piccolo, infatti, Giulio ha coltivato un’innata passione per l’arte culinaria. A metà giugno, il giovane altopianese è partito alla volta di Monaco di Baviera. Il suo centro di formazione avrebbe optato per la Toscana, ma Giulio aveva voglia di cambiare aria, di saggiare una vita e un modo di cucinare totalmente diversi dal nostro. La Germania: paese nordico, lingua di ceppo germanico, cucina speziata… Ecco che il 13 giugno Giulio ha intrapreso questa esperienza estiva, in un ristorante italiano certo, ma contestualizzato in un ambiente completamente diverso dal nostro. In pochi giorni, l’altopianese è riuscito a farsi apprezzare per le sue qualità professionali, tanto che è diventato prestissimo l’addetto alla pasticceria, di cui preparava la linea in mattinata. Oltre ad aiutare quella che lui bonariamente chiama “brigata” (ovvero lo staff del ristorante) durante le ore di servizio giornaliere e serali, Giulio ha avuto modo di cimentarsi e di speri- mentare quella che è insieme la sua più grande passione e il suo sogno più recondito. Ovviamente non è mancato neppure il divertimento, la sera in discoteca o la domenica nella vie del centro di una delle città europee più belle. Sempre in compagnia dell’allegra brigata, a cui Giulio si è affezionato moltissimo: “Mi rimarranno sempre nel cuore l’ambiente di lavoro – ha detto – e la sinergia con lo staff e con i proprietari del locale”. A coloro che desiderassero intraprendere la carriera culinaria, Giulio caldeggia un soggiorno all’estero, una ventata d’aria fresca che sembra uno stimolante incontro tra mondi. Lui si è impegnato a portare una fetta della nostra cucina, elaborata e sofisticata, ma al contempo semplice ed essenziale: una delle cucine più invidiate al mondo. Ma da buon cuoco ha anche tenuto molto ad assaggiare e osservare altre abitudini alimentari, meno rinomate, ma certamente ricche di spunti interessanti. Al termine di questa esperienza Giulio tiene a ringraziare le famiglie Facca, Scarafilo e i fratelli Ferrari, e soprattutto lo chef Nardelli, maestro del novello cuoco altopianese. Qual è il piatto forte di Giulio? Il tortino al cioccolato e la coppa al mascarpone con crema di frutto della passione. Entrambi dolci di cui conserva gelosamente la ricetta: il suo sogno, infatti, è quello di lavorare in una pasticceria, anzi… di aprirne una… Chissà se tra i nostri monti od Oltralpe!!! Martina Rossi 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 9 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 10 ROANA PAT di Roana: approvazione con polemica La maggioranza lo definisce “Un piano rivoluzionario”, per l’opposizione si tratta di “Un’operazione farsa” Per quanto riguarda le nuove edificazioni, salvo tre aree (una a Canove e due a Treschè Conca) destinate a seconde case, la maggior parte della “trasformabilità” è destinata ai residenti Aree produttive, il recupero dell’esistente, strutture turistico sportive e la tutela del paesaggio. Sono queste le linee guida enunciate nel Pat del Comune di Roana recentemente approvato. Un Pat che ha avuto “delle lunghe vicis- situdini” come ha spiegato il sindaco Valentino Frigo nella sua relazione. “La possibilità di concluderlo è stata bloccata dall’approvazione della variante – ha spiegato – Poi, nel giro di pochi mesi, siamo riusciti a chiuderlo. L’importan- Accompagnata dallo sfondo di una splendida giornata di sole, la Comunità di Treschè Conca domenica 25 settembre si è unita intorno all’inaugurazione della nuova campana maggiore. La festa si è aperta con un brano suonato dalla banda musicale “Monte Lemerle” di Cesuna, poi è stata la volta della poesia recitata dai bambini della scuola dell’infanzia presenti per l’occasione con le mantelline “storiche”, che tanti paesani, ora adulti, addirittura nonni, hanno indossato nel susseguirsi degli anni. Dopo un breve e sentito intervento del vicepresidente del Consiglio Pastorale Fabio Panozzo, il Parroco è salito insieme ad alcuni chierichetti e ad alcuni parrocchiani fino alla cima del campanile, dove nei giorni precedenti era stata posizionata la nuova campana maggiore in sostituzione della precedente, che circa sedici mesi prima smetteva di suonare a causa di una rottura profonda. Dopo la benedizione, finalmente il suono melodioso si è diffuso nuovamente nel Paese con grande emozione dei presenti. Mentre coriandoli scendevano dal campanile volteggiando gioiosamente, tutta la comunità si portava all’interno della Chiesa per la celebrazione eucaristica. La Messa, presieduta dal parroco don Stefano Margola e concelebrata da don Giovanni Frigo, è stata una festa e la corale parrocchiale ha con entusiasmo proposto per l’occasione la “Missa Te Deum Laudamus” di don Lorenzo Perosi, medesima “Missa” che nel lontano 1946 era stata interpretata dalla corale dell’epoca per l’inaugurazione della campana ora sostituita. Senso di rispetto e di continuità è stata la scelta di mantenere lo stesso nome per la campana, la “San Luigi” e di commissionarla copia fedele della precedente, dedicata ai caduti in guerra. Alla fine della celebrazione non poteva man- za di questo strumento è che ora viene considerata la globalità del territorio. In più il Comune e la comunità, con la perequazione fissata al 40%, avranno benefici dallo sviluppo urbanistico, oltre agli introiti relativi ai costi di co- Treschè Conca in festa per la nuova campana care un momento conviviale con la partecipazione al gradito rinfresco organizzato di fronte al sagrato della Chiesa. La festa non si è però fermata. Il primo pomeriggio è stato dedicato ai giochi per bambini, ragazzi e famiglie, sotto la guida di uno splendido gruppo di volonterose animatrici. Subito dopo la Compagnia del Filò di Treschè Conca, non compagnia stabile teatrale, ma gruppo di amici appassionati e con tanta voglia di fare comunità anche nel divertimento, ha portato in scena la rappresentazione “Ocio al batocio”, scritta appositamente dagli autori del gruppo per l’occasione. Una comunità unita ha fatto sì che la festa fosse memorabile. Ringraziamenti particolari vanno alla Pro Loco, al Gruppo Alpini, alla Protezione Civile, al Consiglio Pastorale, al Consiglio per gli affari economici e alla Banda musicale “Monte Lemerle”, nonché a tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita di questa splendida giornata. Elena e Fabio A Roana il raduno dei “Magnabosco” Dopo il primo raduno fatto l’anno scorso a Cesuna, i Magnabosco nativi dell’Altopiano o loro figli e familiari, si sono riuniti presso il Museo della Tradizione Cimbra a Roana per conoscersi e specialmente per conoscere la storia del loro cognome e la storia dei paesi da cui sono partiti. La giornata è stata organizzata da Paolo Magnabosco residente a Padova e da Fernando Rossi residente a Como che è venuto portando sua madre, una Magnabosco novantenne nata a Cesuna. Altri sono venuti da Cuneo, da Pisa, da Verona, da Trento, da Treviso, da Verona, da Vicenza… Sono venuti alcuni Magnabosco da Cesuna, da Canove, da Asiago, da Roana. Dopo la messa nella chiesa parrocchiale, essi erano oltre 80 nella sala del Museo dove hanno ascoltato, domandato, trovato pubblicazioni sulla storia dell’Altopiano, del Comune di Roana, del loro cognome documentato a Canove già nel 1500, tra i primi cognomi del Comune di Roana. E’ stato an- che ricordato come il primo sindaco del Comune di Roana dopo la liberazione nel 1945 fu un Magnabosco Guido di Roana. Il raduno si è riscaldato con un festoso incontro conviviale, allietato dalle canzoni di Pierangelo Tamiozzo in lingua cimbra e veneta. Non poteva mancare la visita, o meglio il pellegrinaggio, in Val Magnaboschi a Cesuna, presso l’oratorio di S. Antonio, lungo la valle incantevole sotto il sole di settembre. Sergio Bonato struzione”. Per quanto riguarda le nuove edificazioni, il Pat prevede un carico aggiuntivo di 123 mila mc per residenti, 42 mila mc per attività produttive e 47 mila mc per fini residenza/ricettività turistica. Volumetrie che si aggiungono ai 324 mila mc residuali del prg e destinate soprattutto alla ricucitura del tessuto urbano ed il potenziamento delle aree a servizi. “Il Pat mette in equilibrio le esigenze socio-economiche del presente senza compromettere l’utilizzo futuro delle risorse del territorio sottolineano i progettisti - Proprio per non ripetere lo sviluppo edilizio del passato che ha, in molti casi, compromesso l’equilibro esistente con una perdita di “attrattività” anche in termini turistici”. Le nuove costruzioni, che non possono eccedere 600 mc e 2 unità abitative ciascuna, devono inoltre rispettare dettami architettonici dell’edilizia rurale tradizionale. Salvo tre aree (una a Canove e due a Treschè Conca) destinate a seconde case, la maggior parte della “trasformabilità” è destinata ai residenti. A cui si aggiungono le aree di riconversione a residenza sta- bile e turistica; una a Roana in zona Parnoli e l’altra in zona Marchisera a Tresché. Per le attività produttive invece il Pat individua a sud di Canove di sotto spazi per attività di cava o di movimenti terra. Mentre a sud di Treschè Conca c’è un’area destinata alle attività di supporto alla viabilità come rimessa per il ricovero mezzi sgombraneve e spargisale. Infine il Pat individua 5 progetti di ampio respiro. Progetti che vanno dal collegamento del plesso sciistico Verena con i Larici (con arroccamento dal laghetto Lonaba che avvicinerebbe il polo sciistico del Verena all’abitato di Roana) ad un nuovo centro fondo attorno al Monte Erio. Il consolidamento della funzione turistico – sportiva del laghetto con la realizzazione di un campo da golf. Il potenziamento delle strutture socio sanitarie come Villa Brunialti e l’istituto di Mezzaselva. La concretizzazione all’ex cattedra dell’Istituto di ricerca multidisciplinare per le aree di montagna. E infine la riqualificazione del centro di Canove, rafforzandone il ruolo di polo funzionale di rilevanza comunale e territoriale con la creazione nell’area adiacente la piscina comunale di un “campus sportivo e scolastico”. Un Pat che non è piaciuto all’opposizione consigliare che ha abbandonato l’aula al momento del voto. “Votatevelo voi!” aveva attaccato in consiglio Davide Bolzon. “Non piace né lo strumento né le modalità della sua approvazione – spiega Antonella Cocco – La minoranza non è stata per nulla coinvolta trovandosi di fronte al fatto compiuto. E’ triste dover vedere che nonostante tutte le strategie contenute nel PAT, venduto come un piano rivoluzionario, di fatto è il frutto di contese a favore di uno o dell’altro. E la sua approvazione è una farsa con i voti di soli 9 consiglieri su 17 con la minoranza che è uscita dall’aula al momento del voto a cui si sono aggiunte le assenze di 2 assessori e del consigliere delegato all’urbanistica”. Assenze che il sindaco Frigo ha spiegato “non per discordia con la maggioranza ma perché ritengono di essere direttamente o indirettamente interessati”. Gerardo Rigoni Camporovere: bilancio positivo per il programma degli eventi estivi Con la festa di fine estate organizzata in collaborazione con i giovani del paese, è terminato sabato 10 settembre il programma degli appuntamenti estivi messo a punto dalla Pro Loco di Camporovere. Buono il bilancio di partecipazione ai vari appuntamenti, in particolare nelle calde serate che hanno caratterizzato tutto il mese di agosto e sono proseguite anche a settembre. Con la gara di venerdì 9 settembre si è conclusa anche la serie di gare di bocce che, con scadenza settimanale il venerdì sera, aveva animato il paese, tenendo alta questa tradizione locale. La “Gara del Cacciatore”, ultima della stagione per tradizione, ha visto ancora un giovanissimo al primo posto, Giacomo Cera, che ha sbaragliato i soli veterani Gianni, Giuliano e Beppe di Schio. “Siamo soddisfatti del lavoro svolto – commenta a nome del consiglio della Pro Loco il presidente Carlo Cera – e vorremmo ringraziare tutti quanti hanno collaborato, dagli sponsor, alle giovani leve. Un grande ringraziamento poi ai fratelli Sambugaro che per tutto il pomeriggio di domenica 28 agosto si sono superati con le loro esibizioni con le motoseghe, nel ricordo dell’amico Ennio Vescovi, al quale era stata dedicata l’intera giornata”. Nei suoi ringraziamenti, il presidente Cera non manca di nominare anche chi avrebbe potuto fare qualcosa di più , auspicando una collaborazione più fattiva in futuro, in modo che, tutti insieme, si riesca a mettere in piedi buone iniziative a favore del paese e dei suoi turisti. “Per concludere – dice con un filo di ironia – voglio dire che ci farebbe piacere non essere costretti a presentarci il giorno successivo a ogni festa o gara di bocce dal sindaco o dai vigili perché le ultime note della musica si concludono qualche minuto dopo la mezzanotte. Detto ciò, diamo il nostro arrivederci alla prossime feste natalizie.” Si.Bo. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 11 Roana si prepara per Santa Giustina Tanti giochi per bambini e adulti, la Liturgia e la cena a base di “polenta e usei scapai” L’aereo ritrovato, Roana 1970 Un’occasione per rivivere insieme un momento della storia roanese e dell’Altopiano: è data dalla pubblicazione e dalla presentazione di uno scritto inedito di Guglielmo Martello (Memo) sul ritrovamento del jet militare caduto sulle nostre montagne nel novembre del 1970. La pubblicazione intitolata “L’aereo ritrovato” verrà presentata, nell’ambito dei festeggiamenti per Santa Giustina, sabato 8 ottobre alle ore 20.30 nella sala superiore dell’asilo di Roana da colei che l’ha curata e voluta ovvero Barbara Martello, nipote di Guglielmo. “Si tratta – spiega Barbara - della storia che narra appunto le vicende del rinvenimento di quel velivolo, un jet militare, raccontata da chi lo ha ritrovato, mio zio appunto. Ricordo chiaramente quei giorni in cui lo vedevo tutto preso da questa “missione”, in cui partiva al mattino e tornava alla sera, incurante del freddo e della fatica per questa ricerca che si era preso a cuore”. Una ricerca svolta personalmente, con tanta caparbietà, senza dare minimamente retta a gli diceva “Non lo troverai mai”. E’ lo stesso Guglielmo nel racconto a spiegare le motivazioni che lo spinsero ad impegnarsi fino in fondo in prima persona: “Comprendevo perfettamente il dramma di quegli angosciati genitori – scrive - In passato per ben tre volte la mia famiglia aveva vissuto una tragedia simile alla loro. Mio padre era rimasto vittima di un incidente mortale sul lavoro mentre si stava per ultimare il ponte di Roana sulla Vald’Assa. Un fratello, che mi era tanto caro, rimase straziato dallo scoppio di un residuato bellico nei nostri boschi. L’avevo trovato io dopo un’ affannosa ricerca; parlava ancora, ma visse solo poche ore. Un altro fratello era precipitato nella voragine del “Tanzerloch”, profonda 67 metri, che aveva esplorato nella certezza di trovare un filone di carbon fossile, del quale certuni favoleggiavano di avere visto personalmente. Si erano spezzate ambe le corde che lo sorreggevano mentre risaliva dalla voragine. Ricordo ancora vivamente l’angoscia, lo strazio di mia madre dopo il primo annuncio delle disgrazie e nelle ore susseguenti, mentre ritardava il difficile ricupero dei miei fratelli. Non rammento casualmente queste tristi vicende della mia famiglia. Esse mi diedero lo spunto per quest’ altra constatazione. Se non si trova quel pilota prima della caduta della neve, quale inverno penoso trascorreranno suoi genitori in una attesa così dolorosa? E poi, Franco Valsecchi, anche se non lo conosco, è mio prossimo, è come un fratello, è un soldato caduto nell’adempimento del suo dovere. Anche per queste ragioni urge il suo ritrovamento.” La ricerca durò giorni e giorni, la salma del pilota Franco Valsecchi venne recuperata domenica 29 novembre. Guglielmo scrisse questo suo diario nel dicembre del 1970, descrivendo luoghi, persone, emozioni e sensazioni. Gemellaggio con il Comune di Velden Una delegazione di Amministratori del Comune di Roana è in questi giorni in visita ufficiale all’Amministrazione del Comune tedesco di Velden con il quale esiste un rapporto di scambio culturale da oltre un trentennio. La proposta era nata nel settembre scorso in occasione della visita a Roana da parte delle autorità bavaresi accompagnate dal Musikverein; il sindaco Jakob Oßner invitò allora il sindaco di Roana a Velden l’anno successivo per festeggiare il 35° anniversario del sodalizio; Valentino Frigo ottempera quindi, all’impegno con una quattro giorni di incontri, conferenze, sport e musica. Oltre ad alcuni amministratori, infatti, parteciperanno al week end culturale anche una ventina di atleti dell’Associazione Calcio Canove che si confronteranno con il Fussballverein di Velden in un incontro amichevole domenica 2 ottobre. Per la serata del sabato, invece, il roanese Francesco Pulga torna a gran richiesta ad esibirsi per gli amici d’Oltralpe in un concerto presso il moderno complesso sportivo della scuola. Incantati dalla bravura del nostro pianista l’autunno scorso, infatti, gli Ospiti ne hanno richiesto il bis un anno dopo con vivo entusiasmo, tanto che il giovane Pulga arriverà appositamente a Monaco da Bruxelles, dove attualmente si sta perfezionando presso il prestigioso Conservatoire Royal. Il momento di raccoglimento religioso domenicale sarà allietato dal Coro Cimbro di Roana, che a Velden è di casa grazie ai profondi legami di amicizia che i membri del coro hanno allacciato in anni di visite reciproche, mentre il gruppo folkloristico dei Grützigar, sempre molto gradito ed apprezzato, animerà successivamente la festa del santo patrono con balli e sulle musiche di Pierangelo Tamiozzo. Durante la sagra patronale gli abitanti di Velden avranno modo di conoscere alcune delle delizie gastronomiche altopianesi, fra cui i prodotti artigianali della Ditta Scapin di Tresché Conca, che con intraprendenza ha accettato di prendere parte all’iniziativa. Non mancheranno gli appuntamenti ufficiali, quali l’inaugurazione dell’Heimatsmuseum alla presenza, fra gli altri, dell’ex Sindaco Josef Kerscher, veterano del gemellaggio, e di Josef Seidl, Presidente del Curatorium Cimbricum Bavarese. Nel pomeriggio di sabato i ragazzi italiani e tedeschi si riuniranno per un workshop-scambio di opinioni e di idee sulle attuali problematiche politiche, sociali e lavorative e sulle incertezze legate ad esse, che interessano soprattutto il futuro dei giovani della Comunità Europea. Il Comune di Velden ha richiesto e ottenuto un fondo dalla Comunità Europea appositamente dedicato agli scambi culturali fra giovani appartenenti ai Paesi dell’Europa Unita; l’incontro sarà verbalizzato e trasmesso all’ufficio competente per il progetto denominato Europe for Citizens Programme. Gli organizzatori di Velden hanno anche previsto due pomeriggi prettamente turistici: la visita allo stabilimento della BMW a Monaco e al museo annesso il giorno dell’arrivo, e una visita guidata al centro storico di Landshut il giorno della partenza, che coinciderà con la festa della riunificazione tedesca. Domenica 9 ottobre, a Roana, si terrà la tradizionale Festa di Santa Giustina. In questa giornata, si è sempre svolta la celebrazione della Liturgia, dedicata alla Patrona del Comune altopianese. Un tempo era possibile gustare, sia nelle case che nei ristoranti, un piatto tipico: quello della “polenta e usei”. Oggi non è più possibile proporlo tradizionalmente, ma, per conservare l’usanza, Roana riproporrà la pietanza adeguandosi alle norme vigenti: nel palatenda roanese, a partire dalle ore 19, infatti, sarà possibile gustare “polenta e usei scapai”. La giornata, però, inizierà alle ore 14:30, in un evento aggregativo volto a dare risalto al consueto momento dei giochi che si terrà nell’omonima piazza centrale e che vedrà svolgersi un intrattenimento sia per bambini che per adulti. “La novità di quest’anno sarà una particolare cuccagna con ricchi premi: forse la prima cuccagna in orizzontale in Altopiano” ci ha spiegato Don Lino. Prima di spostare i festeggiamenti al palatenda, per la cena, alle ore 18 sarà celebrata la Messa animata dai cori parrocchiali e dalle Voci della spelonca. La serata, invece, sarà animata da musica e ballo, grazie alla collaborazione di cantanti e musicisti del posto, ancora una volta partecipi della vitalità del loro paese. Inoltre, i presenti potranno partecipare a una ricca sottoscrizione a premi, che ve- drà come primo premio una crociera in Grecia, offerta dalla Cassa Rurale di Roana. Il ricavato della festa non poteva che essere devoluto in beneficenza, considerato lo spirito da cui è animato l’evento; andrà a favore della Casa di Riposo San Giuseppe di Roana, per i lavori di ristrutturazione e ampliamento già in corso d’opera. Martina Rossi In mostra i 90 anni dello Sci Club Val Magnaboschi Manca ancora qualche mese alla scadenza, ma la macchina dei festeggiamenti si è già messa in moto per celebrare degnamente i 90 di attività del locale Sci Club Val Magnaboschi. Al fine di raccogliere materiale e fotografie d’epoca è sorto un vero e proprio comitato, il cui lavoro sfocerà in un’esaustiva mostra presso l’ampia sala del Cinema Palladio di Cesuna; tra i temi trattati le specialità sportive invernali che hanno reso l’ex Club Edera rinomato a livello nazionale: biathlon, discesa, fondo e salto. In concomitanza con l’esposizione storica lo Sci Club organizza durante le feste natalizie una gara per le categorie Cuccioli, Baby, Ragazzi e Allievi, da disputarsi nel piazzale Ex Stazione e sulle piste adiacenti, dove verrà approntato un circuito da omologarsi secondo gli standard FISI. La gara rientra nelle tappe delle prove provinciali e sarà valida per l’ammissione degli atleti ai Campionati Italiani. G.D.F. Una scultura di schegge anche per il museo di Treschè Conca Dopo la donazione effettuata al Museo di Canove, ora anche presso la collezione Rovini di Treschè Conca è presente una scultura dell’artista Carluccio Zangirolami, raffigurante un soldato della Prima guerra mondiale, composta da schegge rinvenute sui campi di battaglia . L’opera è stata recentemente donata dal medico di Portoviro (Rovigo) per consolidare il legame che lo unisce all’Altopiano. G.D.F. 8 l’Altopiano Sabato 1 ottobre 2011 12 GALLIO Un ticket per accedere alla Valle di Campomulo? Potrebbe essere un’idea per la tutela della zona Svolto ad agosto un rilevamento dei transiti per questa zona e per la strada da Foza a Marcesina Un primo passo verso la realizzazione di un progetto comprensoriale Gallio – Foza per la gestione dei rispettivi territori comunali, in merito specialmente ai monti circostanti, in piena tutela delle ri- sorse naturalistiche, con una proiezione a lungo termine, tesa alla valorizzazione turistica di un territorio “speciale” e di un ambiente unico, ma anche all’eventuale creazione di nuovi posti di lavoro. Si pone in quest’ottica il rilevamento dei transiti, primo ed unico caso di monitoraggio svolto sul territorio nel periodo di massimo afflusso turistico, cioè agosto, che ha interessato la strada da Gallio centro alle zone di I giocatori della Lazio Calcio curano i loro acciacchi a Gallio Soddisfacenti i risultati raggiunti da Poli Medica Altopiano dopo 3 mesi dall’avvio di tutti i servizi E’ sicuramente un ospite d’eccezione Stefano Mauri, centrocampista della Lazio e della Nazionale Italiana, che su indicazione della struttura medico sportiva della società calcistica laziale, ha usufruito per qualche giorno del servizio altamente professionale e all’avanguardia offerto da Poli Medica Altopiano (con sede a Gallio, nella palazzina del campo da calcio). Mauri doveva curare una lesione di secondo grado in prossimità del muscolo rettofemorale e sta godendo delle cure dei medici Dario Urzi (Specialista in Equilibrio e Postura), Pierluigi Castiglione (Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione), Roberto Locatelli (Specialista in Radiologia) e del specialista in Terapie Laser FP3 System Raffaele Tendi. Delle cure specialistiche di Poli Medica Altopiano e della loro alta qualità, prima di Stefano Mauri avevano potuto disporre anche altri giocatori della Lazio quali Brocchi, Radue e Dias. Ma sembra che i calciatori biancocelesti trovino reale vantaggio dai loro sog- giorni riabilitativi in Altopiano: nei giorni scorsi infatti, partito Mauri, è arrivato anche Simone Del Nero per curare una lombalgia acuta. Al di là della presenza di questi pazienti d’eccezione, a soli tre mesi dall’avvio totale della struttura medica, l’amministratore unico Nicola Sandano e tutto il Suo Staff esternano la loro soddisfazione per i risultati raggiunti. “C’è stato – afferma lo stesso Nicola Sandano - un notevole afflusso di persone che hanno dato credito a questo progetto e a questa iniziativa, rivolgendosi spontaneamente per svariate esigenze Questi i dati numerici e statistici che possiamo fornire: considerati gli orari di apertura al pubblico dal lunedì al sabato compreso dalle ore 8,00 alle ore 19,00 con orario continuato, negli 11 Ambulatori presenti tra il piano terra ed il 1°piano, in 3 mesi hanno usufruito della struttura ben 924 pazienti. Ora si tratta di continuare ed intensificare (così afferma l’Amministratore Nicola Sandano) questi servizi dando una ulteriore spinta sulla visibilità in previsione anche della apertura della stagione autunno/ inverno verso tutta la popolazione dell’Altopiano, inoltre verso i turisti e visitatori di questo bellissimoAltopiano”. TORNANO I NONNI VIGILE Per il terzo anno consecutivo a Gallio si attua l’iniziativa dei “Nonni vigile”; anche quest’anno, senza percepire compenso alcuno (e questo viene sottolineato a calde lettere da parte dell’Amministrazione Comunale) i quattro moschettieri (Mariano Menegoni, Bruno Salvagno, Bernardo “Dino” Plebs e Dariano “Marco” Lunardi) vigileranno sull’uscita dalla scuola dei bambini delle Scuole Elementari galliesi, sia a mezzogiorno che in occasione dei rientri pomeridiani. Un bellissimo esempio di volontariato “vero”. Proprio in questi giorni il Comune di Gallio ha esposto un avviso con cui si cercano altri volontari per implementare l’organico e garantire meglio il servizio. C.P. Melette-Campomulo e verso le zone di montagna più pregiate dal punto di vista naturalistico – storico nonché quella di collegamento tra Foza e la piana di Marcesina. I dati rilevati dalla Polizia Locale di Gallio, con la preziosa collaborazione dell’amministrazione provinciale, sono ora disponibili e verranno elaborati da esperti per fornire alle amministrazioni di Gallio e Foza la possibilità di valutare le capacità di assorbimento veicolare dell’alta montagna e le potenzialità di sviluppo ed incremento sostenibile della ricettività in zone di estrema delicatezza naturalistica. I dati elaborati riguardano i transiti di veicoli divisi per classi (autoveicoli, veicoli pesanti) ed in specifiche fasce di orarie per ogni singolo giorno di rilevamento. “I veicoli contati ad Strada sterrata dopo Campomulo agosto sulla strada per Campomulo – spiega il sindaco Pino Rossi – sono in media 1500 al giorno, con una punta massima di 2002 registrata domenica 21 agosto. Verso Marcesina da Foza sono invece transitati in media 500 veicoli al giorno, con un punta massima di 714. Ora abbiamo intenzione, sulla base di questi dati, di commissionare uno studio di sostenibilità del traffico, sia a piedi che motorizzato, di queste due zone, pensando prima di tutto, se risulterà necessario, ad un con- trollo e ad un continuo monitoraggio nel periodo estivo, per regolamentare l’afflusso a quelli che sono i luoghi di maggior attrazione turistica del nostro territorio, ma anche i più fragili”. Il sindaco ipotizza, ma siamo sempre nella sfera delle idee, anche il pagamento di un ticket per l’accesso, tranne magari che per le auto elettriche. “Cosa che – conclude - consentirebbe di controllare l’afflusso direttamente alla base e darebbe la possibilità di agire in ottica di salvaguardia”. Bilancio positivo per i camp sportivi Il Gruppo Operatori Locali 7 Comuni (GOL) che opera presso l’Ufficio Turistico del Comune di Gallio da quasi dieci anni, ancora una volta, porta a casa un bilancio più che positivo per quel che riguarda la stagione turisticosportiva per questo 2011. Quest’anno, infatti, sono stati organizzati più di una decina di eventi sportivi nei periodi di bassa stagione. Ciò ha permesso di incrementare, secondo la linea voluta dal consigliere con delega allo Sport, Giorgio Tagliaro, l’indotto turistico utilizzando le strutture sportive del Comune. Ad aprile si è svolta la Semifinale Nazionale Studentesca di Scacchi, che ha coinvolto il nostro piccolo paese con un flusso di oltre 450 persone. Sono stati proposti pacchetti turistici per passare il weekend negli alberghi del Comune coinvolgendo, an- che, i diversi locali del centro e gli alimentari, per la preparazione dei pacchetti pranzo. Sempre ad aprile, il Palazzetto dello Sport ha ospitato un camp di Karate che ha portato in paese circa trenta persone. Durante la prima settimana di luglio, giovani tennisti del TC Bassano sono stati coinvolti in un ritiro sportivo presso i campi da tennis in Località Pakstall. Sessanta ragazzi alloggiati per una settimana all’hotel Gaarten. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, sono state ospitate le ragazze del calcio a 5 dell’ASD Città Breganze e due squadre di pallavolo, Real BC Volley e ASD Manerbio. Ma hanno scelto Gallio per un weekend di relax e allenamenti anche le squadre del Basket Valchiampo e Rugby Bassano, quest’ultimo fortemente voluto dall’assessore Tagliaro. L’ultimo appuntamento organizzato dal Gol è stato il Raduno di Fuoristrada, Fuoristrada per Formazione, il 3-4 settembre: più di 150 persone hanno potuto degustare i prodotti tipici della zona e soggiornare nelle strutture ricettive galliesi. Questi ritiri sportivi hanno permesso a tutti i partecipanti di conoscere e apprezzare il nostro territorio, scoprendo i sentieri, le montagne e i luoghi d’interesse storico e artistico che ci circondano, sia per gli allenamenti sia per momenti di relax. Lo scopo che si propone il Gruppo Operatori Locali è quello di incrementare il turismo, soprattutto nei periodi di bassa stagione, per dare l’opportunità alle nostre strutture ricettive e alle attività commerciali di farsi conoscere e di lavorare invogliando un nuovo pubblico a soggiornare nel nostro magnifico paese, anche in considerazione del periodo difficile che stiamo vivendo. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 13 Al Ristorante con ill’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 14 Sabato 1 ottobre 2011 Pizzeria Alpi, le specialità da gustare “al di là del ponte”! Al di là del ponte, ecco dove andiamo questa volta assieme al Caseificio Pennar: precisamente in centro a Roana, dove, sulla destra appena imboccata la strada verso il laghetto, c’è il Bar Pizzeria Alpi. Il locale è diviso in due: dalla parte della strada c’è il bar ricevitoria gestito da Anna Tumolero, di fianco, un po’ meno visibile al passaggio veloce, c’è la pizzeria di cui si occupa suo fratello Nico. Guardando alla storia del locale si va piuttosto indietro nel tempo, fino ai primi anni del ‘900, quando si chiamava Albergo Trattoria Alle Alpi. Dal 1936 la struttura è in mano alla famiglia Tumolero, e fino a una decina di anni fa c’erano alloggio, ristorante e pizzeria, quest’ultima aperta nel 1996. “Quando abbiamo deciso di aprire la pizzeria – racconta Nico - mi son trovato dietro al banco senza alcuna esperienza, ma piano piano Piatto Cimbro osservando il pizzaiolo che avevamo assunto, ho imparato il mestiere”. E l’ha imparato davvero bene, captando con l’esperienza nuove idee per arrivare a proporre un prodotto molto apprezzato dalla clientela, sia per la pasta di base, che per gli abbinamenti degli ingredienti della farcitura. Quando i genitori di Nico ed Anna hanno pensato di ritirarsi e lasciar spazio ai figli, Nico ha preferito ri- dimensionare il lavoro, puntando sulla pizzeria, che d’estate dispone anche di posti all’aperto e d’inverno offre, con il camino della sala acceso, un’atmosfera accogliente e suggestiva. Lo affianca- no nel suo lavoro la moglie Chiara, l’aiuto pizzaiolo Alessio, e la fedele “tuttofare” Carla. la ricetta La base è fatta dalla polenta: può essere fresca e bollente, a fette abbrustolita, o riscaldata in forno: sopra si mettono delle belle fette di Asiago dei Pennar: fresco per avere un sapore più delicato, o mezzano se si amano i gusti più intensi. Sopra ancora, uno strato di funghi, che possono essere freschi di stagione o champignon. A questo punto si passa tutto nel forno o nel microonde a scaldare e fondere bene, quindi, fuori dal forno, si completa con le fette di sopressa, che si ammorbidiscono immediatamente con il calore degli altri ingredienti. E visto che i clienti a volte chiedono del pane anche se nel piatto c’è la polenta, Nico lo personalizza servendolo con una pizza fatta di sola pasta, cotta in forno e tagliata a spicchi. Sono possibili diverse “variazioni sul tema”: speck o prosciutto al posto della sopressa, o l’aggiunta di verdure: basta un pizzico di fantasia per portare in tavola un piatto squisito! Il piatto cimbro e la pizza Enrico Fabris Una curiosità che riguarda il locale è quella che, in aggiunta alla variegata scelta di pizze e piatti freddi con affettati misti e selezione di formaggi, si può gustare un’unica pietanza calda, che è quella che vi proponiamo nel nostro spazio riservato alle ricette proposte dai ristoratori altopianesi: il Piatto Cimbro, con polenta, Asiago fresco (o mezzano) dei Pennar, funghi e sopressa. Piatto unico, che visti gli ingredienti si tende a definire “invernale”, è in realtà apprezzato e sempre richiesto anche d’estate: c’è poco da fare, il mix di sapori tipici della cucina altopianese si gusta sempre volentieri! E’ dunque una proposta semplice da realizzare, ma sempre gradita anche per una cena in cui si ospitano gli amici, accompagnando con un buon bicchiere di vino. I formaggi del Caseificio Pennar, che Nico usa preparare tritati come si fa con la mozzarella, sono presenti in moltissime pizze del menù, che incuriosiscono e invogliano anche per i nomi personalizzati, ispirati a luoghi, personaggi, soprannomi di famiglia. In onore al grande campione, qui si può chiedere la pizza “Enrico Fabris”, preparata con gli ingredienti preferiti dal pattinatore: formaggio Asiago e sfilacci di cavallo. C’è la pizza “Asiago”, chiaramente con il nostro formaggio, e la “Roana” alla quale alla fine si aggiunge sopressa; c’è la pizza “Alpi”, ricca di ingredienti tra cui il Gran Pennar di Montagna. Con Asiago e porcini freschi si inforna la “Loch” (soprannome cimbro della fam i g l i a Tumolero), mentre se chie- dete una “Gioppa” , dovete sapere che è il soprannome della famiglia di mamma Lucia Slaviero di Rotzo. A Nico è dedicata la “Melo”, appellativo datogli da piccolo quando così pronunciava il suo cognome: in queste e altre pizze, il tocco squisito del formaggio del Caseificio Pennar si fa indubbiamente sentire. Se vi piace fare la pizza in casa, oppure se volete ispirarvi nella preparazione di una buona bruschetta, potete “copiare” gli abbinamenti di prodotti con cui si preparano queste pizze profumate e gustose. Se vi viene invece voglia di gustarle sul posto, allora basta andare in centro a Roana: il fine settimana e nei periodi di alta stagione la pizzeria è aperta anche a mezzogiorno. ASIAGO PRESSATO D.O.P. Prodotto della Montagna E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto . Chiamato anche Asiago Dolce per il delicato sapore di latte fresco. La stagionatura varia da 30 a 60 giorni. Per questo prodotto il Caseificio Pennar di Asiago ha conseguito il più prestigioso riconoscimento mai ricevuto da un caseificio e cioè la medaglia d’oro all’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PARIGI nel lontano 1930. SERVIZIO REDAZIONALE 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 15 Jack Russel Therrier, Bovari del Bernese: grande successo al Prunno per le feste dedicate cani Sono più che raddoppiati rispetto all’appuntamento dello scorso anno i partecipanti che, giunti da tutta Italia, hanno preso parte alla seconda edizione della Jack Russel Fest alla piana del Prunno, organizzata dai gestori del sito in collaborazione con la June Factory. Quattrocento gli iscritti che si sono ritrovati per passare insieme due giorni tra passeggiate, gare e giochi vari, premiazioni e l’esibizione di Riccardo Vignali, campione italiano di agility e disc dog. Nella due giorni ha trovato posto anche una lotteria a scopo benefico, il cui ricavato è stato destinato alla U-Dog, associazione che si occupa di addestrare cani per utilità sociale e disabili. I partecipanti hanno potuto inoltre apprezzare il Prunno Dog Walking, il percorso attrezzato che si snoda per 2 km tra prati e boschi, inaugurato nei mesi scorsi. Sempre al Prunno, domenica 18 settem- il Champion Bovaro del Prunno: Athos di Montevento’s bre in collaborazione con il C.A.B.B.I. si è tenuto il 2° Raduno del Bovaro del Bernese: nonostante il tempo poco favorevole, sono stati una settantina i cani partecipanti. Le tregue concesse dalla pioggia hanno permesso lo svolgersi della rassegna di bellezza per cuccioli, femmine e maschie. Ad aggiudicarsi il titolo di Grand Champion Bovaro è stato Athos di Montevento’s, esemplare maschio di 4 anni proveniente da Rovigo. Il maltempo ha fatto invece slittare la prevista sfilata in costume per il centro di Asiago, rinviata a domenica 16 ottobre. Intanto al Prunno si pensa ad organizzare altri raduni canini, come quello dei S. Bernardo, già in fase di ideazione. S.B. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 16 LUSIANA Torna l’appuntamento con Pomo Pero Attorno alla mostra di mele e pere a denominazione De.Co., una ricca serie di eventi collaterali Aprirà ufficialmente sabato 8 ottobre la dodicesima edizione della mostra mercato “Pomo Pero” che si terrà a Lusiana fino al 16 ottobre. Come di consueto, l’inaugurazione dell’esposizione di mele, pere a denominazione De.Co. sarà preceduta da un convegno che quest’anno avrà come titolo “Economia di Montagna: esperienze a confronto”. Sarà il sindaco Antonella Corradin a portare i saluti dell’Amministrazione ai relatori e partecipanti al convegno per poi passare la parola al presidente dell’associazione “Opfel on Pira” Antonio Cantele, che farà da moderatore introducendo i vari relatori presenti. In primis ci sarà l’intervento di Marino Finozzi, assessore al Turismo ed Economia Montana della Regione Veneto, a seguire quello di Paolo Faletti, tecnico agronomo già responsabile del settore tecnico della Cooperativa Sant’Orsola di Trento, di Giorgio Voltolina, della F.I.P.P.O. esperto e consulente di piante officinali, di Camilla Rubega, presidente Commissione Sovracomunale De.Co. della Patata Monte Faldo e di Giovanni Peratoner, responsabile Foraggicoltura e Colture arative del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg di Bolzano. A conclusione del convegno, verrà ufficialmente aperta la mostra, all’ex cinema comunale, che sarà visitabile anche domenica e il week-end del 16. Domenica 9, in occasione appunto della manifestazione in corso, svariati saranno gli appuntamenti collaterali in programma: dalle 15.00 ci sarà l’esibizione del gruppo “Tirinballo” con danze e musiche popolari venete, a seguire la dimostrazione di un intagliatore di zucche e la spremitura del- le mele con degustazione del succo e maroni nostrani. Novità di quest’anno per l’aspetto culinario, lo stand allestito in Piazzetta Marchi dal gruppo “Idee, Negozi e Accoglienza” di Lusiana con l’appoggio dei ristoratori per degustare piatti tipici locali. Venerdì 14 alle 20.00 la sala consiliare del Palazzon sarà allestita a festa per gli ospiti della cena a base di mele e pere locali a denominazione De.Co. e prodotti locali organizzata dal Gruppo Ristoratori di Lusiana. Domenica 16, ultima giornata della mostra, si inizierà con la dimostrazione di volo dei falchi ed altri rapaci del Gruppo Ornitologico di Marostica per proseguire con le letture animate per bambini dal titolo “C’era una volta…UN POMO”. Rimarrà presente lo stand in Piazzetta Marchi e nell’orario di aperitivo presso la locanda Centrale ci sarà musica dal vivo. Nelle domeniche 9 e 16 ottobre in centro si svolgerà il mercatino dei prodotti tipici con vendita di carne secca, formaggi di malga, miele di montagna, patate di Rotzo, mais Marano, vini, grappe, liquori e altri prodotti del territorio oltre ad oggetti dell’artigianato locale. Sarà aperto nei fine settimana il museo Palazzon e il Villaggio Preistorico per tutto il mese di ottobre oltre a tenere nei ristoranti della zona dei piatti a base di mele e pere locali. Tutta la manifestazione è in collaborazione con l’Associazione Commercianti di Lusiana, la Banda “A. Ronzani”, il gruppo Alpini “C.Gabriele”, “Idee, Negozi, Accoglienza”, protezione civile “El Corgnon”, Ristoratori, Pro Loco, l’Istituto Alberghiero di Asiago, Parolini di Pove del Grappa e con il contributo di banca di Romano e S. Caterina, di S. Giorgio e Valle Agno, Popolare di Marostica e Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”. E.Z. “La città per il verde”: premiato il giardino alpino del Monte Corno Si è tenuta giovedì 15 settembre presso la Fiera di Padova la cerimonia di consegna del Premio “La Città per il Verde”, iniziativa della casa editrice Il Verde Editoriale. Questo evento giunto alla sua dodicesima edizione, forte di una sempre maggiore diffusione sul territorio nazionale, torna a conferire i suoi prestigiosi riconoscimenti alle amministrazioni pubbliche che hanno investito in modo eccellente il proprio impegno e le proprie risorse a favore del verde pubblico, in conformità ai dettami della Convenzione Europea del Paesaggio. In particolare il Premio viene assegnato ai Comuni e alle Province d’Italia che si sono particolarmente distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio verde pubblico. Sono premiati inoltre gli enti che, attraverso programmi mirati e in maniera esemplare, hanno migliorato le condizioni ambientali del proprio territorio. Quest’anno tra le amministrazioni premiate della 1^ categoria dei Comuni fino a 5.000 abitanti la menzione speciale è stata assegnata a Lusiana per la realizzazione del “Giardino botanico alpino del Monte Corno”. Nella motivazione della giuria si legge: “sito posto in un’area del territorio comunale classificato Sito di interesse comunitario a livello europeo. Nel giardino, situato in prossimità di un promontorio roccioso compreso tra due lingue prative, sono coltivate oltre 350 specie vegetali appartenenti alla flora montana e subalpina calcarea e ospitata nei principali ambienti vegetativi dell’Altopiano dei Sette Comuni. L’acceso e la visita a questi suggestivi luoghi avviene percorrendo un’appropriata e ben articolata rete di sentieri, realizzata con materiale locale, che conduce il visitatore a conoscere rupi calcaree, arbusteti, abietti, pozze di abbeveraggio e pascoli montani” . A ritirare il premio, assieme al sindaco Antonella Corradin, è stato l’assessore Dario Broglio, che è stato, con l’arch. Antonio Cantele e con Matteo Decimo Boscardin, l’ideatore del Giardino Alpino e colui che in questi anni con passione e dedizione esemplari ne ha curato la realizzazione e il mantenimento, dedicandovi gratuitamente ogni momento del proprio tempo libero. Da quest’anno il Premio “la Città del Verde” avrà un seguito: infatti sarà organizzato un incontro tecnico presso il Parco dell’Abbazia di Monteveglio di Bologna per tutti gli enti che hanno partecipato a quest’ultima edizione e una mostra fotografica dei lavori premiati. 8 Sabato 1 ottobre 2011 CONCO Cambiamenti importanti saranno introdotti anche nel servizio rifiuti del Comune di Conco. Se n’è parlato negli incontri con la popolazione tenutisi nei giorni scorsi, l’ultimo dei quali è in programma all’asilo di Santa Caterina, giovedì 6 ottobre (ore 20.30). Anticipando alcune delle trasformazioni che la raccolta differenziata subirà dal prossimo mese, Etra fa sapere che, per cominciare, a Santa Caterina l’Altopiano “Rivoluzione rifiuti” no stop: novità in arrivo anche per Conco il rifiuto secco non riciclabile verrà ritirato porta a porta; le altre zone, oltre ai consueti cassonetti, potranno usufruire di contenitori multiutenza più capienti e ad accesso controllato. In entrambi i casi, comunque, la frazione non riciclabile troverà posto nei sacchetti di plastica che i tecnici della multiutility distribuiranno agli Etra point nelle prossime settimane assieme al kit completo e alle istruzioni per il nuovo servizio. Più rigide le norme per il conferimento dell’umido, che dovrà essere separato dagli altri rifiuti e riposto all’interno di sacchetti biodegradabili compostabili nei contenitori dotati di serratura sparsi sul territorio. Una prima fornitura dei sacchetti, con un cestello da 10 litri da usare Successo per l’orto in piazza L’Amministrazione Comunale di Conco, in collaborazione con la Pro Loco, ha organizzato domenica 18 settembre in piazza San Marco una mostra dei prodotti tipici del territorio “Conco : sapori e tradizione “. Nonostante la mattinata piovosa, numerosi sono stati gli espositori: l’azienda agricola Cortese Maurizio di Malga Verde con i suoi formaggi “Stravecchio” e “Malga Verde” (fresco a latte crudo), premiati dal concorso “Formaggio sotto il cielo di Asiago”; Cortese Giovanni con il sedano di Rubbio, classificato nell’ultima rassegna di Rubbio e molti appassionati dell’orto (non solo pensionati, ma anche ragazzi ) che hanno dato bella mostra ai loro prodotti.Numerose erano le varietà di patate, di cipolle, di pomodori,di melanzane..Molti erano anche i cesti di frutta riempiti di mele, pere, pesche, nespole, kiwi, uva, nocciole. 17 Alcuni prodotti hanno attirato la curiosità dei visitatori come le patate del Nepal che Danilo Crestani ha portato con sé di ritorno da un suo viaggio in quella terra e che ha poi seminato ai Bielli. Non meno stupore hanno suscitato una bella anguria maturata a Conco oppure una rapa rossa gigante cresciuta nell’orto di Francesco Munari a Tortima. Apprezzamenti sono arrivati dai numerosi visitatori che hanno potuto notare la varietà di prodotti ortofrutticoli che si possono coltivare nel nostro ter- ritorio e gustare prodotti freschi e genuini da mettere sulla nostra tavola. I lettori segnalano Una segnalazione con foto che arriva da Conco. Quella immortalata è Via Reggenza 7 Comuni, strada provinciale che porta a Lusiana. Recentemente asfaltata, desta la curiosità di chi vi passa, a causa di un brevissimo tratto che non è stato interessato dai lavori. Proprio all’altezza del parcheggio infatti, non è stato rimesso a nuovo un segmento di strada lungo circa una decina di metri. Che sarà successo? Se lo chiedono gli abitanti della zona, che pur ipotizzando varie motivazioni non sanno darsi una risposta plausibile. Si attendono spiegazioni, o che quel piccolo tratto venga prontamente asfaltato. La Transumanza passa per Conco Domenica 9 ottobre a Conco ci sarà la 2^ passeggiata con la transumanza organizzata dall’Amministrazione comunale, la Pro loco Comunale, l’Associazione Sportiva Conco. Il ritrovo sarà in piazza San Marco, si proseguirà per sentieri fino alla Malga Verde da cui si partirà per accompagnare la mandria fino alla stalla in contrà Rovera, presso l’azienda Cortese Maurizio e Cristiano. Al punto di partenza (Malga Verde) e di arrivo (Contrà Rovera) verrà offerto uno spuntino organizzato dal gruppo Conco Insieme con i formaggi di Malga Verde. come sottolavello e la chiave per aprire i contenitori, sarà fornita ai punti di distribuzione, mentre le famiglie che già lo praticano potranno continuare a effettuare il compostaggio domestico. Spariranno le campane per carta e cartone, sostituite da nuovi cassonetti; il vetro dovrà essere conferito da solo in apposite campane. Verrà messo in atto, infine, un ampliamento nella raccolta della plastica: oltre ai contenitori per liquidi si potranno conferire anche tutti gli imballaggi, che andranno insieme ai metalli (lattine di alluminio, scatolette di tonno, carta stagnola, ecc.). Plastica e metalli dovranno essere conferiti assieme negli appositi cassonetti che saranno dislocati sul territorio. Gli utenti potranno dotarsi di tutta l’attrezzatura per la differenziata seguendo un preciso calendario: la distribuzione di materiali e opuscoli informativi, dopo l’appuntamento di venerdì 30 settembre, nel Municipio di Conco, prosegue sabato 1 ottobre, alle ex scuole di Fontanelle, e martedì 4 ottobre alle ex scuole di Rubbio (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30). Al momento del ritiro è richiesto che l’intestatario del servizio rifiuti si presenti con un documento d’identità e il tagliando incluso nella comunicazione di inizio servizio compilato con i propri dati. Chi non potesse recarsi agli Etra point nei giorni o negli orari stabiliti può incaricare una persona compilando la parte relativa del tagliando e allegando una copia del proprio documento. Se l’impedimento riguarda i cittadini non residenti che a Conco detengono o conducono un immobile, questi potranno recarsi nell’Ufficio tecnico del Comune dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, a partire dal 24 ottobre, e in tali occasioni ritirare il kit e le istruzioni per l’uso. Le aziende dovranno fare riferimento agli Etra point come da calendario. Per informazioni: Etra, Numero verde 800 247842, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, e il sabato dalle 9 alle 13. Tutte le novità del servizio di raccolta rifiuti sono riportate sul sito www.ecoaltopiano.it. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 18 ENEGO Dal Veneto la Protezione Civile del futuro Da giovedì 15 a domenica 18 settembre la prima applicazione del progetto SKIPASS nato per riuscire ad affrontare le emergenze entro una soglia temporale breve. Esercitazioni ad Enego Quattro giorni di addestramento ed esercitazioni. Quattro giorni di lavoro ininterrotto per essere sempre più efficienti e coordinati. Nuove strumentazioni, nuovo sistema di lavoro, stesso entusiasmo di sempre. E’ SKIPASS il progetto della Protezione Civile veneta approvato dalla Comunità Europea a cui partecipano anche Grecia, Ungheria e Bulgaria. Il progetto SKIPASS è nato per riuscire ad affrontare le emergenze entro una soglia temporale breve. I gruppi devono essere pronti ed organizzati ad intervenire in piano H6, H12 e H24, cioè entro 6, 12 o 24 ore. Al di fuori di queste fasce orarie l’aiuto è sempre utile, ma non indispensabile. Con SKIPASS la Protezione Civile veneta ha testato un sistema che potrà essere di supporto a qualsiasi livello, dalla sala operativa europea MIC (meccanismo di intervento comunitario), al Dipartimento Nazionale di Pro- tezione Civile fino al COC.(centro operativo comunale). SKIPASS ha visto la sua prima applicazione da giovedì 15 a domenica 18 settembre, dove volontari e operatori di protezione civile sono stati impegnati, prima in una fase teorica a Veggiano (Pd), dove sono stati addestrati ad intervenire con nuove metodologie e tecnologie in situazioni di emergenza. Poi con la parte pratica a Enego dove la teoria è stata messa in atto: esercitazione di recupero di persone in emergenza fluviale, ricerca dispersi e feriti, ripristino della viabilità, antincendio boschivo. In questi quattro giorni si sono studiate le possibili emergenze montane da affrontare con una serie di procedure condivise in grado di realizzare un “sistema di gestione manageriale dei disastri” (Integrated Disaster Managenment System, IDMS). Nello specifico il progetto è partito con il coinvolgimento di tutti i gruppi comunali ai quali è stato chiesto di individuare del personale da istruire come Responsabili IDMS. I 10 responsabili individuati hanno seguito vari corsi durante l’anno, per essere pronti a guidare i gruppi durante i quattro giorni di esercitazione. Successivamente è seguita l’iscrizione all’operazione dei gruppi comunali: Veggiano, Mestrino, Montegrotto, Rubano, Selvazzano, Cervarese, Abano Terme, Saccolongo, Fontaniva, Enego. Diversamente da quanto avviene di norma, i volontari non hanno partecipato come gruppo comunale, ma all’arrivo al campo base sono stati riassegnati in squadre diverse così da comporre dei “team” d’intervento. I responsabili hanno ricevuto le indicazioni dal centro di coordinamento operativo dove per la prima volta è stato utilizzato un nuovo sistema device: attraverso strumentazione audio/vi- deo la sala operativa riesce a coordinare l’intervento in base ai bisogni effettivi. Essendo collegamenti non solo audio ma anche video si possono massimizzare ulteriormente gli aiuti, sia per raggiungerà l’emergenza, con l’indicazione di strade sgombre sia per la squadra specializzata da inviare. Infatti tramite un database che contiene i dati dei volontari dei vari gruppi, si può risalire alle loro specializzazioni, componendo così dei gruppi d’intervento ad hoc per il tipo di emergenza. Questo sistema è utilizzato solitamente in ambiente militare e per la prima volta è usato dalla protezione civile.A seguire l’operazione, Igor Rodeghiero, IDMS Exper Emergency e Coordinatore del progett,Anna Lazzarin Sindaco di Veggiano e Roberto Tonellato, Direttore dell’Unità di Progetto Protezione Civile veneta che ha portato ai volontari il saluto dell’Assessore regionale alla Protezione Civile Daniele Stival. La tradizionale transumanza nell’azienda dei Dalla Palma coronare la festa nell’azienda eneghese dei Dalla Palma, dove negli ultimi anni, recuperando una tradizione di famiglia, viene organizzato un pranzo al quale partecipano ospiti sempre più numerosi. Molti i paesani, i locali, ma stavolta tantissimi quelli da fuori, dalla pedemontana, dalla città, per i quali un’occasione del genere è davvero unica. Negli ultimi anni, vivere ed organizzare come una festa di tutti la transumanza, ovvero la demonticazione delle bestie che nei mesi estivi hanno vissuto in alpeggio, e cercare di coinvolgere in questo “un pubblico”, è diventato frequente, ma la transumanza per i Dalla Palma di Enego è storia di sempre. Si ricordano i racconti del nonno Valerio, che risalgono ai primi del ‘900, quando anche il viaggio di andata si faceva a piedi scortando la mandria. Il nonno Dalla Palma, Valerio “Scaramusso”, come era consuetudine all’epoca, la transumanza la faceva con le vacche e con le pecore, il latte utilizzato per fare il formaggio infatti era non solo vaccino , ma anche ovino, lo sapeva bene dal momento che era capo delle 7 Caliere, ovvero delle 7 malghe (oggi sono 1911, la costruzione 6) che producevano formagoriginaria tuttavia ebbe gio in Valmaron – Marcesina. vita breve e poco forAl rientro in paese poi, ai temtunata, la grande guerpi di Valerio, era prassi fare fera non risparmiò nemsta, mangiando tutti assieme, meno l’albergo S. Marovvero i malghesi, i familiari e co. La famiglia Cerato, tutti coloro che avevano colcome quasi tutti gli laborato alla transumanza, il eneghesi, nei momenti pranzo era semplice, ma come più duri del conflitto era oggi, dopo le fatiche, molto tuttavia lontana, profuga, apprezzato. Un piatto di caldo sempre alla non famiglia che in al sicuro e gustoso minestrone, che le solo Cerato, venne rimesso sesto, in Campania, vicino a fra mille difficoltà, Napoli.Al donne di casa provvedevano ma anchesuperando ampliato. Da allora alla rientro trovarono una due guerre,guida e testimone di tanti triste esidura situazione, l’albera preparare già qualche giored alla cura del S. Marco mutamenti, sono è tutt’oggi alla guida go aveva no prima, con le verdure che avvicendati: Florindo, Etto- subito gravi danni, ma di questo storico L’augurio con tenacia, nel ’24, non solo l’orto ancora in questa stagione re, e oggi Curzio. è alloggio, rimesso in sesto, ma anoffre. Un’altra antica usanza, che questo posto venerandovenne albernella centrale che Da allora alla guiancora oggi viva, nel giorno go continui a scrivere laampliato. sua piazzaper S. Marco. daeed alla cura del S. Marco si della transumanza, è quella di storia ancora tanti tanLaanni! storia risale al sonoS.S. avvicendati: Florindo, Etaddobbare le bestie ed in parti bisnonno di tore, e oggi Curzio. L’augurio ticolare le vacche con coloraCurzio, attuale è che questo venerando alberti collari fatti di frasche di abegestore, Sante, go continui a scrivere la sua te, nastri e campanacci. Un fu lui a volerlo e storia per ancora tanti e tanti tempo veniva inoltre premiata a costruirlo nel anni! S.S. la vacca più brava! E quale era E’ stata una grande festa partecipata la transumanza di domenica scorsa ad Enego.I fratelli Dalla Palma, Andrea e Paolo, hanno, come è consuetudine a fine stagione, portato le loro vacche dalla malga del primo Lotto Valmaron – Stazio al paese, coinvolgendo migliaia di persone e offrendo grazie alla collaborazione di tanti e fra tutti del gruppo Alpini e della Protezione Civile di Enego, una indimenticabile giornata. Tanti coloro che hanno deciso di fare tutto il percorso al seguito della mandria, tantissimi, quelli che hanno scelto di seguire la festosa carovana solo per alcuni tratti di strada, altrettanti quelli che sono stati semplici spettatori lungo il percorso. Alla mattina la transumanza parte appena un po’ in ritardo: si aspetta il veterinario Orlando, anche lui scorterà la mandria, è in ritardo perché in stalla, giù in paese, è nata una splendida vitellina. Con il veterinario giunge quindi anche la bella notizia, e a quel punto tutti si mettono in cammino, più felici che mai. Sicuramente complice la bella giornata, quest’anno la transumanza è stata seguita da un numero inaspettato di persone; molte, circa 400, sono state poi quelle che hanno deciso di I cento anni dell’albergo San Marco Sempre domenica a Enego si è tenuto un altro festeggiamento, un compleanno importante, particolare, l’albergo S. Marco ha compiuto 100 anni tondi! Uno dei più vecchi alberghi di Enego, uno dei pochi ad aver raggiunto un tale traguardo sempre sotto la gestione di un’unica famiglia, quella che lo ha fondato. L’albergo S.Marco appartiene da la vacca più brava? Quella che si rendeva protagonista e muoveva con vigore il suo possente collo facendo suonare con fragore il campanone che pendeva, in dialetto chiamato “cioca”. E’ bello ancora oggi ascoltare i racconti dei protagonisti della transumanza, tra i quali tanti giovani che non hanno perso la passione per questo antico lavoro, passione che tutt’oggi li anima e li fa parlare con gioia del loro lavoro e delle loro bestie. Con semplicità raccontano le fasi della transumanza, il comportamento della mandria; degli animali si parla come si parlasse di persone, sottolineando la loro intelligenza, la loro memoria, il loro carattere. Se lungo il percorso si cambia anche solo un breve tragitto, si deve faticare non poco a convincere le bestie che la strada è cambiata, perché loro a memoria vogliono ripercorrere esattamente la strada dell’anno prima! Quando poi sono vicine a casa, vorrebbero fare la strada più breve naturalmente, non è facile invece portarle in passerella e farle sfilare per la piazza del paese dove sono applaudite come dive! Difficoltà queste che tuttavia domenica sono state ridotte al minimo in virtù di un particolare fondamentale:i 110 capi costituivano una mandria unica, sono cioè animali che si conoscono che vivono insieme, che vanno d’accordo e che sono quindi compatti e più sereni. 110 capi tra cui:70 vacche da latte il resto manze e vitelle. Pezzate rosse e razza burlina, un’antica razza autoctona, dalla duplice attitudine da latte e carne, il latte prodotto da questa razza poi contiene meno grassi e proteine, ma ha un’ottima resa, e permette di ottenere un formaggio con proprietà fantastiche, che lo vedono indicato anche per persone affette da diabete e con il colesterolo alto. Un risultato questo, emerso da recenti studi effettuati dai ricercatori dell’Università di Torino. A chiusura di giornata infine, quando la stanchezza e la tensione di una domenica particolarmente impegnativa iniziano a farsi sentire, ci si rende conto che tre vacche mancano all’appello; già, si sono attardate, lasciare il pascolo, “la vacanza “ è difficile anche per loro, brucare quell’erba ancora bella verde è un piacere al quale non è facile rinunciare. Il recupero questa volta è motorizzato e le tre furbette, vengono in quattro e quattr’otto portate in stalla. Quante cose si scoprono, ad ascoltare questi bellissimi racconti, sembra quasi di attingere da un manuale di etologia; consola pensare che in un mondo che va’ ad un ritmo disumano, e che va’ a rotoli per mille motivi fra tutti l’incapacità di capire le cose più semplici e di farci guidare dal vecchio sano e sempre valido buon senso, ci sia ancora qualcuno capace di impostare un metronomo giusto, adeguato, per umani e animali. Stefania Simi 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 19 Il cineforum del Cinema Lux Asiago: al via la rassegna che propone 22 film CINEMA Prende il via mercoledì 19 ottobre la Rassegna Cineforum 2011-2012 organizzata come ogni anno dal Circolo Effetto Cinema Asiago. I 22 film della rassegna saranno proiettati al Cinema Lux di Asiago ogni mercoledì (ore 20.30), giovedì (20.45) e venerdì (16.30-20.45). Anche quest’anno, un programma ricco e all’insegna del cinema di qualità con titoli apprezzati nei festival internazionali, pellicole di generi diversi che accostate compongono un insieme qualitativamente interessante: dal film di guerra di Steven Spielberg alla commedia italiana con “Benvenuti al nord”, dal film d’autore di Ermanno Olmi “Il vil- In calendario anche l’ultimo film di Ermanno Olmi “Il villaggio di cartone” Una scena di 'Noi credevamo', il kolossal di Mario Martone sul Risorgimanto, in programmazione il 5 ottobre al Cinema Lux laggio di Cartone” passando allo storico “The Eagle”. E come ogni anno non mancano gli approfondimenti in sala curati da Andrea Manzardo che dibatterà le pellicole Terraferma, terza opera che Emanuele Crialese dedica al mare della Sicilia, e “Quei Bravi ragazzi” con Robert De Niro, film del 1990 capolavoro di Martin Scorsese. Il primo film in programma sarà “Il Novita’ 2012: il “Legend Film Festival Asiago” riporterà sul grande schermo i capolavori senza tempo A gennaio prenderà il via il Legend Film Festival Asiago, una mostra cinematografica itinerante. Si tratta di un’ottima opportunità per rivedere o apprezzare per la prima volta i capolavori del cinema di tutti i tempi direttamente nel contesto per cui sono nati, il cinema. L’iniziativa promossa dal Circolo Effetto Cinema in collaborazione con Nexo Digital, riporterà sul grande schermo i film con una definizione cinematografica mai vista prima, grazie alla digitalizzazione 2K e audio Dolby Digital 7.1. Per la prima edizione sono stati scelti 10 titoli imperdibili. Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” Ventaglio segreto”, la storia di due bambine che, unite dall’aver subito nello stesso giorno la tradizionale fasciatura dei piedi, si giurano amicizia eterna nel nome del laotong, un legame antico e fortissimo. Lo spettacolo sarà proiettato martedì 11, mercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 alle ore 21.10 solo per coloro che usufruiranno della prevendita. Per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Circolo Effetto Cinema in collaborazione con l’Associazione ANPI e FIVAL Altopiano propone una serata con la proiezione del film “Noi credevamo” opera che racconta la storia di tre ragazzi del Cilento: Salvatore, con spirito patriota, Domenico, che crede nell’amicizia, eAngelo, votato all’azione violenta. Nel 1828 scelgono di prendere parte al movimento politico repubblicano della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Le loro vite, in seguito a questa decisione, prenderanno strade diverse, ripercorrendo alcuni episodi della storia del Risorgimento italiano. A fine proiezione ci sarà un dibattito in sala con ospiti ed esperti storici. La proiezione è prevista per mercoledì 5 ottobre alle ore 20.20 (costo d’ingresso 4 euro). D.D. Nella mattinata di domenica 2 ottobre, un interessante convegno sulle famiglie di Asiago I Rodeghiero di tutto il mondo in festa celebrano la plurisecolare storia familiare Si tiene in questo weekend ad Asiago l’incontro delle Famiglie Rodeghiero/ Rodighiero in Italia e nel mondo in occasione dei 750 anni da quando, nel 1261, si ha notizia dell’insediamento nella Marcesina di E n e g o , sull’Altopiano di Asiago o dei Sette Comuni, di un colono di origini tedesche, Federicus Rodegerii, cioè Federico figlio di un tal Rodeger, proveniente dall’area bavarese. Questo antico colono, insieme a molti altri giunti dalla vicina area tedesca, nel periodo successivo al XII secolo cominciarono a stabilirvisi stabilmente e con il loro instancabile lavoro di uomini di montagna a sottrarre queste lande, fino a quel tempo disabitate, da secoli di inselvaticamento dopo la caduta dell’impero romano, quando erano comunque utilizzate per la monticazione estiva. La discendenza di tal Federicus Rodegerii, oggi diffusa in tutta Italia, ma specialmente nel Veneto ed in particolare nel Comune di Asiago, a 750 anni da quel primo documento, si riunirà dunque ad Asiago per un momento di festa. Sabato 1 ottobre, dalle 19, è prevista una Oktoberfest aperta a tutti, in coincidenza ideale con la festa di Monaco, presso il centro Rendola, in via Rendola 41 (strada Asiago-Gallio): con birre bavarese, gruppi tradizionali con Fisarmonica e le antiche zampogne pastorali venete. Domenica 2 ottobre 2011 alle 9.30 in duomo, ci sarà la Messa cele- brata dal parroco di Asiago don Roberto Bonomo con tanti Rodeghiero in Italia e nel mondo, in particolare dalle Americhe, dove li hanno portati successivamente le emigrazioni italiane del primo Novecento. Nell’occasione sarà donata alla Parrocchia di Asiago una patena con una rappresentazione in bronzo di Gesù con i 12 apostoli dello scultore milanese, ora scomparso, Giovanni Maria Vedele. Alle ore 10.30: esibizione in piazza Duomo del gruppo delle antiche cornamuse venete “Baghe della Zosagna”; presso il palazzo del Comune sarà disponibile l’annullo speciale celebrativo; nel piazzale della Comunità Montana, a cura della Coldiretti di Vicenza e Bologna ci sarà il Mercatino di Campagna amica. Alle 11, presso la vicina Sala Mostre Comunità Montana (o, in caso di folta partecipazione al Cinema Lux) è previsto un conve- gno, con i saluti: del presidente della Comunità Montana “Spettabile Reggenza 7 Comuni”, Lucio Spagnolo, del Sindaco di Enego, Igor Rodeghiero, del presidente Istituto di Cultura Timbra di Roana, Sergio Bonato, e quindi gli interventi di: Giancarlo Bortoli , storico; Klaus Kempf, direttore della Biblioteca Nazionale Bavarese, su “I rapporti storici tra Veneto e Baviera: le ricerche di Andrea Schmeller”; Giovanni Marcadella, direttore Archivio di Stato di Bassano del Grappa, Vicenza e Trento su “L’Altopiano, Ezzelino ed i rapporti con la Baviera”; Massimo Paganin , storico dell’Altopiano sul tema “La storia delle famiglie di Asiago”; Alberto Alberti, archeologo che parlerà della storia della Famiglia Rodeghiero negli Archivi notarili”. Alle 13.30 pranzo al Centro Rendola. Il teologo mons. Luigi Sartori ricordato in due incontri Con ampia e sentita partecipazione, sono stati organizzati due incontri sull’Altopiano per ricordare, ma anche per continuare e sviluppare, il pensiero di mons. Luigi Sartori, docente di teologia per tanti anni nel Seminario e nella facoltà teologica di Padova, nativo di Roana. Il primo incontro è avvenuto con il prof. Luciano Tallarico che ha presentato il suo nuovo libro, “Dio in tutte le religioni “, pubblicato dalla casa editrice Borla di Torino. Il libro è espressamente ispirato al pensiero ecumenico di mons. Sartori, pensiero aperto a tutte le religioni del mondo, in una dimensione di dialogo sincero e di scambio vicendevole, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II e dei Papi del nostro tempo. Pensiero aperto alla diversità, perché è di fronte alla diversità che si scopre, si rafforza, si aiuta a crescere la propria identità, personale e comunitaria. Con il prof. Tallarico è intervenuto anche il prof. Segatti della facoltà teologica di Torino, che ha fatto conoscere concretamente e vivacemente la situazione del Cristianesimo in Cina. All’incontro a Roana hanno preso parte anche don Giovanni Brusegan, delegato per l’ecumenismo nella diocesi di Padova, e i teologi prof. Tura, prof. Trentin , prof. Babolin, i parenti di mons. Sartori e numerosi amici venuti anche da lontano. Molto interesse è stato sollevato anche dall’incontro organizzato ad Sergio Bonato ed il Prof. Giancarlo Zizola Asiago con il prof. Giancarlo Zizola che ha presentato il suo libro “Santità e potere - Dal Concilio a Benedetto XVI”. Introdotto dal prof. Pavan dell’università di Padova, Zizola ha messo in evidenza in modo approfondito la situazione religiosa del nostro tempo, e in modo particolare la figura di Papa Ratzinger, anche in rapporto alla sua amicizia con mons. Sartori. Egli ha ricordato i convegni dei teologi del Triveneto organizzati da Sartori a Roana nel 1975 e nel 1976, con la partecipazione di Ratzinger, allora docente di teologia all’università di Regensburg. Il prof. Zizola ha ricordato mons. Sartori durante i lavori del Concilio a Roma, con “la sua intelligenza paziente che spezzava ogni giorno il pane della teologia alla nostra tavola di ignoranti, aiutandoci a comprendere la portata della svolta conciliare per la riforma della Chiesa”. Tra molti ricordi e molte considerazioni, mons. Sartori è stato è stato definito da Zizola “il principale teologo ecumenico italiano, figlio di questo altopiano e dei suoi orizzonti sconfinati”. Una bella attestazione di stima e di amicizia fatta dal grande giornalista venetoromano pochi giorni prima della sua improvvisa scomparsa avvenuta a Monaco di Baviera lo scorso 14 settembre, durante l’incontro interreligioso organizzato dalla comunità di Sant’Egidio. Sergio Bonato 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 20 Ocio al batocio: quando la realtà diventa spettacolo La rappresentazione teatrale a cura della “Compagnia del falò” era inserita nel programma delle manifestazioni in occasione dell’inaugurazione della nuova campana, avvenuta domenica 25 settembre Per chi se l’è perso c’è un’altra occasione sabato 8 ottobre a Canove Grande successo della Compagnia del filò di Tresche Conca con lo spettacolo “ OCIO AL BATOCIO”, inserito nel programma delle manifestazioni in occasione dell’inaugurazione della nuova campana avvenuta domenica 25 settembre. La compagnia del filò ha voluto rendere omaggio ad un avvenimento cosi importante con una rappresentazione teatrale in tema con l’evento storico, che il paese ha intensamente vissuto. La trama dello spettacolo, sapientemente scritta da Elena Bonato e Fabio Panozzo, si è dimostrata scorrevole mantenendo alto l’interesse del pubblico per 1’intensità e l’umorismo della storia. Collocata in uno spazio temporale non ben definito, racconta una storia dove i personaggi sono solo di fantasia e ogni riferimento a persone e cose reali è puramente casuale. Unico fatto vero menzionato nella storia 1’effettivamente accaduta rottura della campana della quale il “ batocio “ fa parte. Il parroco Don Guglielmo, principale protagonista della storia, è alle prese con il problema della campana da sostituire cercando in tutti i modi di trovare i soldi per farlo. Da prima coinvolgendo i rappresentati del consiglio Parrocchiale, quindi un paesano proveniente dall’America e non disdegnando neppure di recarsi al capezzale di un certo Toni oramai morente per strappargli un insperato testamento. La storia naturalmente ha una felice conclusione, con la Provvidenza che, invocata più volte da Don Guglielmo, giustamente fa la sua parte. I primi a stupirsi della grand’affluenza di pubblico allo spettacolo sono stati gli stessi organizzatori, forse un po’ troppo scettici sulla riuscita della manifestazione, collocata in un periodo molto avanzato nella stagione. Il protagonista in assoluto della giornata è stato il sole che sembrava dirci: “Uomini di poca fede, perché avete dubitato!” Noi tutti lo avevamo invitato ma non eravamo sicuri che partecipasse, invece è rimasto con noi come attore protagonista fino al tramonto, riscaldando i corpi e gli animi della gente. Lo spettacolo, condito da un sano umorismo, ha ripagato i presenti con tante sane risate. Bravi veramente tutti quelli che hanno recitato, come sempre “attori per un giorno”. Un grazie particolare al nostro amico cantautore Pierangelo Tamiozzo e alla Pro-Loco di Tresche Conca per la gentile concessione del palatenda. Un grazie e un abbraccio a Don Stefano per la bellissima cerimonia del mattino e per essersi prestato alla nostra ironia. Un grazie per la partecipazione al numeroso pubblico e arrivederci al teatro di Canove sabato 8 ottobre 2011. Silvio Panozzo LA RUBRICA DELL’ECONOMIA Manovra economica, col nuovo decreto aumenta l’IVA, ma ci sono altre novità Con misure dirette ad intervenire sui conti pubblici ma con l’obiettivo, tra l’altro, di avviare anche alcune riforme, il Governo, a poca distanza dal primo decreto con il quale sono state anticipate le misure della manovra economica di fine anno (legge n. 111/2011), ha emanato un nuovo decreto legge, il numero 138 del 13 agosto 2011, convertito con modificazioni in legge il 14 settembre 2011, n. 148. Il decreto interviene in diverse materie apportandone alcune modifiche. Di seguito una sintesi delle no- vità più salienti. IVA: l’aliquota Iva ordinaria passa dal 20% al 21%. La regolarizzazione successiva dell’adempimento non prevede sanzioni, a patto che il contribuente dichiari la maggiore imposta derivante dall’aumento nella liquidazione del mese di settembre. CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ: per i lavoratori dipendenti del settore privato e per gli autonomi viene introdotto un contributo di solidarietà e stabilito nella misura del 3% per i redditi superiori a 300.000 euro Discesa panoramica verso Lusiana e la pianura fino al 2013, con possibilità di proroga fino a quando non verrà raggiunto il pareggio di bilancio. RENDITE FINANZIARIE: le ritenute fiscali sui redditi di cui agli artt. 44 e 67 del DPR 917/ 1986, incluse le c.d. rendite da capitale, vengono stabilite nella misura del 20%, ad eccezione che per i titoli di stato, i buoni postali fruttiferi ed i titoli equiparati, ovvero quelli dei paesi iscritti alla white list, nonché le obbligazioni di enti sovranazionali, che resteranno al 12,50%. Come conseguenza di ciò la tassazione sui depositi bancari scenderà dal 27% al 20%. LIMITI USO DENARO CONTANTE: La limitazione all’uso del denaro contante nei pagamenti scende a 2.500 euro dai precedenti 5.000. REGIONI E COMUNI: Regioni e Comuni potranno aumentare le addizionali irpef rispettivamente fino all’1,4% ed allo 0,8%. Viene incentivata inoltre la partecipazione dei comuni all’attività di accertamento tributario per combattere l’evasione fiscale. LAVORO: Si rafforzano i c.d. ‘contratti di prossimità’ che potranno derogare rispetto alla normativa ed ai contratti collettivi nazionali, anche in materia di licenziamento. In particolare potranno essere raggiunte intese in materia di: organizzazione del lavoro e produzione incluse quelle relative agli impianti audiovisivi e alla introduzione di nuove tecnologie, alle mansioni del lavoratore, alla classificazione e inquadramento del personale, ai contratti a termine, ai contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, al regime della solidarietà negli appalti e ai casi di ricorso alla somministrazione di lavoro, alla disciplina dell’orario di lavoro, alle modalità di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le collaborazioni coordinate e continuative a progetto e le partite IVA, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento discriminatorio e il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio. PREVIDENZA: è previsto l’ adeguamento dell’età pensionabile delle donne del settore privato a 65 anni a partire dal 2014. FESTIVITA’: restano inalterate le date delle festività Dott. Riccardo Mosele Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti Dott. Andrea Benetti Commercialista Esperto Contabile e Revisore Legale dei Conti nazionali (25 aprile, festa della liberazione, 1º maggio, festa del lavoro, e 2 giugno, festa della Repubblica), tranne le festività dei Santi Patroni locali che subiranno l’accorpamento inizialmente previsto, tranne il caso in cui siano state introdotte tramite accordi con la Santa Sede. AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: Nelle amministrazioni pubbliche che non raggiungono gli obiettivi di riduzione della spesa, la retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili può essere ridotta del 30%. GIUSTIZIA: riordino degli uffici giudiziari con accorpamenti e soppressioni per ottenere un risparmio di 70 milioni di euro da attuarsi entro un anno da parte del governo con decreti legislativi. TAGLI ALLA POLITICA: riduzione dell’indennità parlamentare, del 15% limitatamente alla parte eccedente 90.000 euro, e del 40% sulla parte eccedente i 150.000 euro, per i parlamentari che svolgono altre attività lavorative per le quali percepiscono un reddito superiore al 15% dell’indennità parlamentare stessa. I parlamentari, gli amministratori e i dipendenti pubblici che utilizzano l’aereo come mezzo di trasporto voleranno in classe economica. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 21 Dopo la (amara) Supercoppa finita al ValPusteria SPORT E’ INIZIATA LA STAGIONE MIGROSS CON IL SUCCESSO ALL’ESORDIO SUL PONTEBBA L’hockey su ghiaccio è tornato. E’ tornato a riempire le serate, i discorsi, i commenti, le aspettative, le speranze, la voglia dei tifosi giallorossi, gratificati da due stagioni, quella passate, all’insegna del tricolore, cosa che ha cementato ancor più la <fede giallorossa>, l’entusiasmo e le attese dell’ambiente. Eppure, come già dodici mesi fa, il semaforo verde, dato dalla Supercoppa Italiana, è stato prologo amaro per i Campioni d’Italia. Analogamente allo scorso anno all’Odegar con il Renon, stavolta in trasferta sul ghiaccio della Leitner Sola Arena di Brunico la Migross ha dovuto lasciare il passo e cedere il primo trofeo della stagione all’avversaria, leggi il Valpusteria. Sì, quel Valpusteria a cui aveva sbattuto la porta in faccia in una storica finale tricolore del 2 aprile scorso sì è preso la sua rivincita consumando fredda, come prassi vuole, la sua vendetta sportiva. Un Asiago incompleto ma soprattutto ancora incapace di esprimere la sua potenzialità, preso dai carichi di lavoro di una preparazione programmata per ottenere i picchi positivi nei momenti clou della stagione (leggi, per prima, la semifinale di Continental Cup di fine novembre) e da un sistema di gioco nuovo a cui doversi abituare. Buona la prima frazione, a Brunico, per un Asiago che non dimostra di avere ancora una partita intera nelle gambe, di fatto regge il confronto con gli avversari (di un mese avanti nella preparazione) solo per i primi venti minuti per poi lentamente, anche se non così clamorosamente, cedere il passo alla meritata vittoria pusterese. Nel primo tempo gli stellati, in vantaggio all’8° con uno dei nuovi, il difensore Marchetti, vengono raggiunti dalla rete di Ling all’11°. Seconda frazione a reti inviolate; nel drittel finale i padroni di casa passano in vantaggio dopo 1 minuto in superiorità con Oberrauch ma non riescono a mettere al sicuro il risultato fin quasi allo scadere quando, a porta vuota, Jensen fissa il finale sul 3 a 1. “Pur con il rammarico di aver perso – sottolinea il giemme Renato Tessari – a Brunico ho comunque visto una squadra che mi è piaciuta e che, al di là di una condizione nettamente inferiore (ma che rientra nei nostri programmi), mi ha dato molte conferme in positivo, specie per una buonissima fase difensiva, con gli italiani cresciuti veramente moltissimo. Attualmente siamo al 50% del nostro potenziale e ci vorrà almeno un mese per essere al meglio. Abbiamo adottato un sistema di gioco tutto nuovo, subito ben accettato ed interpretato da tutti, che dovrebbe garantire maggior copertura, e lo si è già visto; faremo forse qualche rete in meno ma ne subiremo molte in meno. La squadra è competitiva, quadrata soprattutto in difesa, e pronta ad affrontare i molti impegni della stagione, con un organico che permetterà ai tecnici di puntare su ben 4 linee per improntare le gare all’insegna del ritmo”. Tre giorni più tardi, sabato 24 settembre, si apre la lunga contesa del campionato n. 78. Esordio in casa all’Odegar, che Bis d’argento per Cristina Volpi Ai Campionati italiani di Tiro a segno ancora seconda nella pistola sportiva donne a squadre Si sono disputati al Poligono di Tiro a Segno di Milano, dal 23 al 25 settembre scorso, i Campionati Italiani 2011 di Tiro promossi dall’Unione Italiana Tiro a Segno; nella specialità della Pistola Sportiva Donne a squadre era in gara ancora una volta, per i colori di Padova, Cristina Volpi, l’insegnante di educazione fisica dell’Istituto Superiore di Asiago che in questa disciplina sta continuamente progredendo, ottenendo risultati a dir poco eccellenti. Lo scorso anno, agli Assoluti disputati a Bologna, era arrivato l’eccellente argento a squadre per il terzetto “patavino” composto dalla nostra Cristina, Giulia Berti e Michela Melli, ottenuto alle spalle delle imbattibili rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato. All’indomani di quel prestigioso risultato 2010, Cristina non aveva nascosto l’intenzione di puntare orgogliosamente a migliorare quanto fatto ed ottenuto in questo “storico” 2010 lanciando il suo guanto di sfida a tutto il lotto delle agguerrite concorrenti. Domenica scorsa 25 settembre, a Milano, eccole di nuovo al via, le tre compagne di squadra (che sono anche, oltre ad un team affiatato, molto amiche nella vita) pronte a dare battaglia. “Contro il team del G.S. Forestale non c’è proprio nulla da fare; viaggiano su di un altro pianeta (Genovesi e Suppo rispettivamente oro e bronzo anche nell’individuale, ndr), però … abbiamo lottato e sparato bene. Sono molto felice” ammette con giusto orgoglio Cristina all’indomani, quando raggiante mi mostra la sua seconda medaglia d’argento consecutiva. La classifica a squadre della specialità vede sul primo gradino del podio il terzetto del G.S. Forestale (Genovesi, Comi e Suppo) con 1712 colpi, seguito da Padova (Volpi, Berti e Melli) con 1633 e da Roma (Lauricella, Bagialemani e Crocetti) a quota 1622; a seguire Milano (1618), Legnano e Napoli (1612), Gardone Val Trompia (1599) e Jesi (1586). Dopo aver disputato una prima parte della gara (il tiro mirato, 3 serie da 10 colpi su sagoma fissa), che lei stessa ha definito “accettabile” con 267/300, Cristina è riuscita ad esprimere il meglio di sé, del- presenta un bel colpo d’occhio per essere alla prima di campionato, che ospita il Pontebba, società alle prese con notevoli difficoltà economiche che ne hanno a lungo messo addirittura in forse la partecipazione al torneo e che è riuscita a racimolare un organico per ora decisamente corto con cui onorare comunque la sua stagione. L’Asiago nel frattempo ha finalmente concluso la “telenovela” Pitton, con il giocatore arrivato pochi giorni prima fresco fresco di passaporto italiano; Tucker lo schiera, anche per la sua già buona condizione, e lui ripaga tutti con la prima rete della stagione giallorossa dopo 11 minuti del primo tempo. Partita senza storia con un Pontebba sì vittima designata da immolare sull’altare Migross ma che comunque ha lottato con orgoglio, impegno e generosità per tutta la gara, a dispetto della fatica che la coperta corta inevitabilmente causa. Asiago piacevole, ritmi tutt’altro che frenetici, ma l’impostazione appare subito buona; i nuovi danno segnali positivi sia in chiave qualitativa che di inserimento ma si gioca ancora sottotono, senza forzature, nonostante Tucker goda di un roster lungo, capace di esprimere ben quattro linee. Nel periodo centrale i padroni di casa allungano prima con Ulmer e quindi con una magia del repertorio di tal Michael Henrich, mentre prima del riposo arriva la rete friulana di Goebel a premiare gli sforzi generosi di capitan Luca Rigoni e compagni. Nel periodo finale c’è spazio per il poker giallorosso, calato da Ulmer che firma la doppietta personale. Il calendario propone, all’indomani di quando chiudiamo questo numero, la prima trasferta Migross giovedì sera in casa della <matricola> Vipiteno, mentre per la terza d’andata di oggi, sabato 1° ottobre, si torna all’Odegar, ospite il frizzante ed ambizioso Valpellice. Cesare Pivotto Questi i risultati della 1^ giornata: Migross Asiago – Pontebba 4-1 Bolzano – Renon 5-0 Vipiteno – Alleghe 4-3 ot Cortina – Fassa 2-4 Valpusteria – Valpellice 5-3 Classifica: Migross Asiago, Bolzano, Fassa e ValPusteria 3, Vipiteno 2, Alleghe 1, Pontebba, Renon, Cortina e Valpellice 0 l’Altopiano la sua tecnica e del suo self control nella seconda parte della competizione, il tiro celere (3 serie da 10 colpi su sagoma in movimento), quando ha piazzato un eccellente 284 su 300, tanti centri quanti la forestale Suppo in un virtuale terzo posto exaequo che le vede precedute solo dalla Genovesi (286) e dalla Comi (285)! “Nell’argento dell’anno scorso ero stata la cenerentola della nostra squadra, quest’anno invece ho ottenuto il miglior risultato individuale (551 punti, contro i 544 della Berti ed i 538 della Melli, ndr); sto migliorando ed ho tanta voglia di continuare a farlo” conclude la simpatica Cristina con quel sorriso e con quell’ottimismo che non le mancano mai. Cesare Pivotto Sabato 1° ottobre 2011 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Roberto Rigoni, Sergio Bonato, Elena Bonato, Fabio Panozzo, Silvio Panozzo, Riccardo Mosele, Andrea Benetti, Pier Luigi Basso, Renato Angonese, Associazione Occhi aperti per costruire giustizia Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione giornale: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 l’Altopiano Sabato 1 ottobre 2011 SPORT’ La nazionale azzurra di sci alpino Giulia Gianesini, madrina del Cittadella alla spettacolare presentazione dello scorso 22 luglio (“grande soddisfazione e motivo di orgoglio” ha ribadito la poliziotta di Gallio), al rientro dal ritiro in Patagonia (Argentina) e prima degli allenamenti a Molltall (Austria) dal 27 settembre al 1 ottobre in vista dell’inizio della Coppa del Mondo sabato 22 ottobre a Solden (Austria), ha assistito sabato 17 settembre al derby CittadellaVicenza, ospite del presidente e gran amico dell’Altopiano di Asiago Andrea Gabrielli a cui è legata da pluriennale amicizia familiare. In sgargiante maglietta Fiamme Oro, è stata annunciata dal vulcanico speaker Stefano Albertin con l’applauso scrosciante dello Stadio Piercesare Tombolato ed ha seguito con entusiasmo la spettacolare partita esultando alla trionfale vittoria granata per 4-2 che ha mandato in visibilio tutto il pubblico. “E’ la prima volta che vengo quest’anno- ha commentato- ma ho sempre seguito i risultati anche dall’Argentina. Ho avuto un’ottima impressione, la squadra ha carattere e non si arrende mai avendo rimontato due volte senza abbattersi, a dimostrazione che è la testa che comanda il fisico. Mi è piaciuto molto Maah, oltre ai bravissimi giovani che quest’anno formano la rinnovata rosa di giocatori”. Giulia Gianesini, dopo numerosi saluti e felicitazioni in tribuna, nel dopo-partita è stata accompagnata da Pierluigi Basso gran cerimoniere e dalla moglie del presidente Fabiola Isoli in sala- 22 Giulia Gianesini madrina del Cittadella ospite d’onore del Presidente Gabrielli Festa grande e reciproci auguri per il Campionato di Serie B e la Coppa del Mondo di sci Arrivederci in primavera per Citta-Samp e grande sfida azzurra in tribuna! A Gallio scambio di tessere onorarie tra il Citta Club Gabrielli ed il Fans Club Gianesini stampa ove è stata accolta dalla famiglia Gabrielli con i fratelli Piergiorgio, Andrea, Margherita, Mariangela e dal d.g. Stefano Marchetti ed intervistata da vari giornalisti. E’ stato di grande auspicio l’incontro e l’abbraccio con vari giocatori che hanno salutato la “madrina” del Citta, tra cui i “senatori” Edoardo Gorini e Andrea Pierobon (portierone classe 1969, il più vecchio giocatore di Serie A-B col collega del Cesena Antonioli); il promettentissimo napoletano 19nne ex-capitano del Milan Primavera Andrea De Vito; il forte difensore di Mussolente Michele Pellizzer 22enne finora sempre posto titolare da mister Claudio Foscarini al centro della difesa granata, risultando tra i migliori anche contro il Vicenza di bomber Abbruscato dopo esserlo stato anche contro il Torino di Rolando Bianchi. Sono stati momenti di gioia e di profondi valori, tra atleti che fanno della modestia, dell’umiltà e della serietà le loro qualità migliori e con l’augurio di ritrovarsi a fine stagione per festeggiare i reciproci successi nel Campionato di Serie B ed in Coppa del Mondo di sci, magari al big-match Cittadella-Sampdoria del 24 marzo 2012, in cui il Centro Coordinamento Club Granata vorrebbe organizzare una sfida azzurra in tribuna tra pirotecnici slalom con le campionesse della Nazionale di Sci: le tifosissime Samp Camilla Alfieri e Joahnna Schnarf e la loro Giulia Gianesini! La conclusione del- Il presidente Gabrielli e Giulia in Tribuna Gianesini con Andrea De Vito la splendida giornata è stata al Bar Stadio, ove campeggia lo splendido quadro con dedica, calorosamente acclamata dalla numerosa tifoseria granata, che le ha garantito il sostegno nell’imminente Coppa del Mondo. Presente al derby del Tombolato anche Giorgio Tagliaro assessore allo sport di Gallio, sede del ritiro pre-campionato del Vicenza, che ad inizio partita ha salutato con amicizia i dirigenti biancorossi ed al termine si è sportivamente complimentato con il presidente Gabrielli. Domenica 25 settembre una delegazione del Cittadella Club “Angelo Gabrielli-Granata per Sempre”, (dedicato al presidentissimo-fondatore dell’AS Cittadella 1973) si è recata a Gallio ove con una bella cerimonia al Caffè Commercio è stata consegnata la Tessera Onoraria con maglietta, sciarpa e berretto a Giulia Gianesini, che ha ricambiato con le tessere del suo Fans Club donate dal presidente Luca Gianesini in un clima di gioia e passione sportiva. “Seguirò il Cittadella in tutta la stagione anche dall’estero, ci spingeremo a vicenda gareggian- do entrambi in contemporanea al sabato e certamente questa unione porterà a bei risultati” è il bel pensiero di Giulia! Fisi Veneto, il “Fair play” premia anche Silvano Panozzo Il riconoscimento viene assegnato sabato 1 ottobre a Longarone, in occasione di “Expo delle Dolomiti – Patrimonio dell’umanità”. In passerella anche i migliori atleti della Coppa Veneto di sci alpino tra cui l’asiaghese Stefania Carli Andrà in scena sabato 1 ottobre, il “Fair Play” 2011, il riconoscimento che il Comitato Veneto Fisi (Federazione italiana sport invernali) assegna a coloro che si sono distinti nell’ambito degli sport della neve. La cerimonia di consegna si svolgerà all’interno di “Expo delle Dolomiti – Patrimonio dell’umanità”, iniziativa promossa da Longarone Fiere dal 30 settembre al 2 ottobre. Quest’anno il premio sarà assegnato ai presidenti dei sette comitati provinciali, a testimonianza della grande attenzione che Fisi Veneto ha per le realtà locali, realtà che costituiscono il “motore” dell’intensa attività regionale. A ricevere il premio dalle mani del presidente di Fisi Veneto, Roberto Bortoluzzi, saranno: Federica Monti (presidente provinciale Fisi Belluno), Flaviano Buratto (Fisi Padova), Daniele Picardi (Fisi Rovigo), Dino Spinelli (Fisi Treviso), Giu- seppe Cecchetto (Fisi Venezia), Roberto Lazzarini (Fisi Verona), Silvano Panozzo (Fisi Vicenza). La cerimonia di consegna del premio Fair Play comincerà si terrà al padiglione D di Longarone Fiere con inizio alle 15. Nella stessa occasione si svolgeranno anche le premiazioni del circuito giovanile di sci alpino Coppa Veneto Fis Junior “Energia Pura”. Di seguito le graduatorie: giovani femminile, 1. Beatrice Munaron (Sci club 2000 Mason Vicentino) punti 560; 2. Giorgia Andrea Dalmasso (Ski College Veneto Falcade) 417; 3. Stefania Carli (Us Asiago Sci) 422. Aspiranti femminile: 1. Giorgia Andrea Dalmasso (Ski College Veneto Falcade) 720; 2. Stefania Carli (Us Asiago Sci) 565; 3. Martina Gnech (Sc Alleghe) 535. Giovani maschile: 1. Francesco Avesani (Sc Ponte nelle Alpi) 670; 2. Niccolò Menegalli (Sc 2000 Mason Vicentino) 620; 3. Matteo Gasparini (Sc 2000 Mason Vicentino) 450. Aspiranti maschile: 1. Niccolò Menegalli (Sc 2000 Mason Vicentino) 800; 2. Francesco Limoni (Ski College Veneto Falcade) 556; 3. Andrea Valdesalici (Sc 2000 Mason Vicentino) 510. Società: 1. Sci club 2000 – Mason Vicentino 7.022; 2. Ski College Veneto Falcade 2.971; 3. Sci club 18 Cortina 2.381. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 23 CORSA La Sleghe Lauf atto secondo: un successo annunciato Centonovanta concorrenti provenienti da varie regioni italiane si sono sfidati sui 10 mila metri del percorso lungo le strade del centro asiaghese in un tardo pomeriggio dalle condizioni climatiche ideali La seconda edizione della Sleghe Lauf Città di Asiago resta saldamente in mano a corridori di origine magrebina anche se quest’anno il vincitore, Kadour Slimani, può fregiarsi della cittadinanza italiana acquisita proprio di recente. Accade la stessa cosa al femminile perché pure Marzena Michalska, polacca, corre oggi per i colori delle Fiamme Oro dopo esser diventata italiana per matrimonio. Risiedono entrambi in Piemonte da dove hanno raggiunto il capoluogo altopianese nobilitando un evento targato Fidal diventato ormai a carattere nazionale grazie all’impegno degli organizzatori, il Gsa Asiago, per consegnare ad Asiago un evento settembrino di sicuro richiamo anche in chiave turistico-promozionale. La loro affermazione matura fra due ali di folla in un contesto meteo ideale perché il pomeriggio del 17 settembre offriva ai circa centonovanta concorrenti provenienti da varie regioni italiane condizioni ideali per esprimersi al massimo. Kadour Slimani (Runner Team 99 Sbv) abita ad Ornavasso, provincia del Verbano-Cusio-Ossola, attuale residenza di un’asiaghesedov qual è Guidina Dal Sasso. E’ uno specialista del cross con tanto di titolo italiano ma sa darsi da fare anche su strada: “E’ la prima volta che corro qui ad Asiago – commenta - e ringrazio tanto il gran pubblico, il paese, l’ organizzazione e la possibilità di farmi onore anche in azzurro. Sono in Italia da otto anni e mezzo e la cittadinanza ce l’ho da due mesi. Oltre al cross faccio anche pista e dopo un mese di ritiro al Sestriere questo test mi dice che sto bene e che quindi i miei programmi per l’immediato fu- turo sono calibrati a dovere”. In effetti il ventisettenne ora accasato nel Bel Paese ha saputo scegliere il momento giusto, la seconda metà di gara, per fare la selezione decisiva dopo che i migliori elementi si erano avvantaggiati quesi subito. Quattro i giri previsti per un totale di dieci chilometri. A comporre l’iniziale gruppetto di testa, oltre a Slimani, erano in cinque con i primi inseguitori già sgranati. Dopo un’ulteriore selezione causata dalla fatica che la corsa comportava, a giocarsela restano in tre: lo stesso Slimani, Bazhar Taoufkir e Paolo Zanatta. L’allungo definitivo del podista di Rabat non dà scampo ai suoi ultimi avversari e la seconda Sleghe Lauf è sua fra gli applausi convinti e meritati della folla. La soddisfazione di Sergio Rigoni, fondista asiaghese, migliore dei suoi conterranei al traguardo, si stempera un po’ nel rammarico di aver dato troppo nel secondo giro per poi pagare dazio in seguito. Marzena Michalska (Fiamme Oro), siepista di ottimo valore, arrivata a Pettinengo nel biellese dalla Polonia, distende in solitaria la sua falcata lungo le strade del capoluogo altopianese sempre seguita dalla simpatia e dagli incitamenti dei presenti. Conclusa la sua fatica sottolinea: “Gara bellissima, percorso difficile, accoglienza splendida e… complimenti a tutti. Sono appena rientrata dalla maternità ed ora penso di puntare alle distanze più lunghe. Il sogno è staccare il biglietto olimpico. Vedremo”. Supera due vicentine: Sabrina Castello, quattro figli e grinta da vendere, nonché Tiziana Scorzato atleta da lunghe distanze. Marta Fabris, fondista di Rotzo ma ben attrezzata anche per le podistiche, corre bene, è seconda sul traguardo ma non va in classifica perché priva di tessera Fidal. Un peccato davvero. L’intento è senz’altro quello di presentarsi al via nel 2012 con le carte in regola. A sottolineare il successo della 2° Sleghe Lauf innanzitutto concorrenti e pubblico. Fabrizio Dalle Ave presidente del Gsa Asiago società organizzatrice sottolinea la collaborazione ricevuta da enti, istituzioni, categorie economiche, sponsor e volontariato. Roberto Ciambetti assessore regionale al bilancio, presente alle premiazioni punta l’accento sul valore dell’impegno e del volontariato in momenti difficili come questo. Franco Sella, assessore allo sport del Comune di Asiago, nel fare un bilancio dell’annata, mette in evidenza come la città sia in grado di ospitare eventi sportivi a largo raggio grazie ell’impegno ed alla collaborazione di chi a queste iniziative si dedica. Paolo Valente presidente regionale-Fidal augura un futuro sempre migliore alla Sleghe Lauf e così il GsaAsiago e gli indispensabili sponsor che ne sostengono l’onere “varano” già la terza edizione sotto i migliori auspici. Renato Angonese Al Maddarello il terzo Trofeo Stalder Il 9 ottobre, lo Sci Club 2A Asiago Altopiano organizza l’edizione 2011 della classica corsa in montagna Lo Sci Club 2A Asiago Altopiano, con il patrocinio della Spettabile Reggenza 7 Comuni e del Comune di Asiago, organizza la gara promozionale di corsa in montagna denominata “Terzo Trofeo Stalder” che avrà luogo il 9 ottobre in località Val Maddarello di Asiago. La manifestazione si svolgerà con qualsiasi tempo ed è riservata agli atleti in possesso di idoneità sportiva agonistica tesserati alla F.I.S.I. o alla F.I.D.A.L. Le iscrizioni devono pervenire entro le ore 20 di venerdì 7 ottobre tramite le società di appartenenza indicando cognome, nome ed anno di nascita tramite fax (0424 63981 – 0424 463198), e-mail ([email protected]) o presso l’Oreficeria Frigo di Asiago. La quota di partecipazione è di 5 euro per ragazzi e allievi e 10 euro per giovani e senior, da versare al momento del ritiro del pettorale. La gara si svolgerà su due percorsi distinti in base alla categoria, con partenza alle ore 9.00 per la categoria Ragazzi (anni 1998-99) e Allievi (anni 1996-97) e alle ore 9.30 per tutte le altre categorie. Ritrovo ed il ritiro pettorali presso la Birreria Maddarello alle ore 8.00. Nella medesima località le premiazioni si terranno poco dopo l’arrivo dell’ultimo concorrente. Saranno premiati: i primi tre classificati di ogni categoria maschile e femminile; l’atleta (maschile e femminile) della categoria Giovani e Senior che ha impiegato il minor tempo nella salita fino al Bivacco Stalder. G.D.F. Classifiche Sleghe Lauf 2011 Classifica assoluta maschile: 1° Slimani Kadour (Runner Team 99 Sbv) in 31’19", 2° Taoufkir Bazhar (Atletica Biotekna Marcon) +12", 3° Paolo Zanatta (FFOO Padova) + 15", 4° Simone Gobbo (Atletica San Rocco) + 29", 4° Mohamed Tahary (Atletica Bergamo Creberg) + 2’07", 6° Enrico Vivian (Atletica Vicentina) + 2’19", 7° Diego Baù (Atletica Vicentina) + 2’39", 8° Stefano Benincà (Runners Team Zanè) + 3’06", 9° Stefano Masetto (Voltan Martellago) + 3’16", 10° Paolo Cherubin (Valdalpone De Megni) + 4’21". Classifica assoluta femminile. 1° Marzena Michalska (FFOO Padova) in 36’58" (18° tempo assoluto), 2° Sabrina Castello (Runners Team Zanè) + 4’26", 3° Tiziana Scorzato (AAA Malo) + 5’29", 4° Lorena Di Vito ( (Pro Patria Cus Milano) + 5’57", 5° Laura Ertani (Atletica Vicentina) + 9’05", 6° Martina Caneva (Gsa Asiago) + 10’20", 7° Maria Elena Mattana (La Fulminea Running Team), 8° Partizia Gava (Scuola di Maratona Vittorio Veneto) + 11’25", 9° Emanuela Maculan (La Fulmine Runnig Team) +11’26" CORSA IN MONTAGNA Runforyankee per Pierantoni e Fabris Esistono tanti modi per ricordare un amico che, magari in tua compagnia, faceva sport ed oggi, purtroppo, non c’è più. Uno dei migliori è senz’altro quello di dedicargli una gara nella disciplina da lui preferita. E’ più o meno questo il ragionamento fatto ad inizio anno da alcuni amici di Giovanni Antonio Marangoni, soprannominato “yankee”, quarantunenne di Pedescala tragicamente scomparso nel 2010 in un incidente in montagna. La scelta del gruppo “La naeja” di San Pietro Valdastico promotori dell’iniziativa è caduta su un percorso inedito, ma affascinante: quello che dal Centro Fondo Campolongo porta, passando dalla Croce del Civello, al Forte Verena da dove lo sguardo spazia a 360° suscitando emozioni soprattutto se la giornata è di quelle giuste com’è accaduto in occasione della 1° Runforyankee.A premiare l’idea di questi giovani sono stati i due vincitori loro coetanei Davide Pierantoni, ventun’ anni e Marta Fabris, uno in meno. La manifestazione raduna al Centro Fondo Campolongo oltre centoquaranta iscritti: un bel numero per cominciare. Il percorso, molto suggestivo sotto il profilo storiconaturalistico comunque provvisto di una sua validità tecnica misurava un totale di 9270 chilometri. Per Davide Pierantoni, promettente scialpinista scledense, la proposta degli organizzatori valeva un invito a nozze: falcata leggera ma potente, ritmo adeguato, abitudine agli sforzi in quota, all’arrivo si toccano i duemila metri, “motore” di cilindrata conveniente e clima ideale gli consentivano di coprire il tracciato, quattrocentocinquanta i metri di dislivello, in 39’52". Un tempo di tutto rilievo, ottenuto con una corsa praticamente in solitaria, cui faceva da contraltare un’altra prestazione altrettanto importante: quella messa a segno da Marco Dalle Molle (Atletica Vicentina). Il giovane podista di Santa Caterina di Tretto, abituato alla pista ed alle sue primissime esperienze specifiche, saggiamente non insegue il battistrada ma si guarda alle spalle per controllare a dovere Roberto Poletto poi terzo al traguardo. Lucio Spanevello, Alessandro Carli (Gsa Asiago) ed Adriano Augeri (La Fulminea Runnig Team), ciascuno in relazione alle proprie qualità, piazzano anch’essi prestazioni importanti così come Maurizio Novello (Schio Bike Valli Sport) dominatore della “over 40”. Marta Fabris (Gsa Asiago), quindicesima assoluta, si regala una vittoria come da pronostico impreziosita però da un tempo, 47’44", di spicco. Per la ragazza di Rotzo un’altra prestazione confortante in una specialità dove spesso lotta decisa con le migliori “colleghe” vicentine. Con lei sul podio Maria Elena Mattana (La Fulminea Runnig Team) quarantenne tenace su ogni tracciato ed Alda Grotto (Voltan Mestre) altra atleta che, visti i risultati, onora alla grande la sua carta di identità Questa prima Runforyankee, sostenuta anche dai comuni di Roana, Rotzo e Valdastico nochè dall’Ac Valdastico, rappresenta un po’ la sintesi della loro nuova, riuscita proposta. C’è già il sì per un bis: impegno degli atleti, lavoro organizativo, motivazione, sponsor e percorso lo meritano in pieno. R.A. 1° Runforyankee – Centro Fondo Campolongo – Forte Verena km 9,270 Classifica assoluta maschile: 1° Davide Pierantoni (Pol. Caprioli San Vito) in 39’52", 2° Marco dalle Molle (Atletica Vicentina) +2’12", 3° Roberto Poletto (La Fulminea Runnig Team) + 2’56", 4° Lucio Spanevello +3’25", 5° Alessandro Carli (Gsa Asiago) + 4’42", 6° Adriano Augeri (La Fulmine Running Team) + 5’26", 7° Maurizio Novello (Schio Bike Valli Sport) + 5’43", 8° Paolo Florio (4 Sport Schio) + 6’08", 9° Roberto Rigon (Hoga Zait) + 6’24",10° Alberto Rigoni + 6’42". Classifica assoluta femminile: Marta Fabris (Gsa Asiago) in 47’44", 2° Maria Elena Mattana (La Fulminea Running Team) + 9’23", 3° Alda Grotto ( Voltan Mestre) + 11’58", 4° Erica Grotto (Runners Team Zanè) + 17’28", 5° Cristina Magmabosco + 30’26". 8 Sabato 1 ottobre 2011 CALCIO l’Altopiano Canove alle prese con la Prima categoria Dopo un avvio incerto, l’importante ora è guadagnare punti; il bel gioco arriverà Due punti in due partite non è l’andamento cui il Canove Calcio aveva abituato la sua sempre nutrita tifoseria. La macchina da gol gialloblu dell’anno scorso (90 reti solo in campionato) si trova oggi a fare i conti con una prima categoria il cui livello tecnico è abissale in confronto a quanto si è visto nel “purgatorio” della seconda. Spesso l’inesperienza dei ragazzi di Sandro Baù emerge nei momenti più salienti dei match, ma il mestiere dei senatori rimasti e un pizzico di fortuna hanno sempre premesso ai gialloblu di collezionare punti preziosi per la salvezza, obiettivo dichiarato fin dal primo giorno dopo il ripescaggio. Un buon Canove si è visto contro il Leodari Vicenza con i gialloblu che dimostravano una buona intesa sia tra compagni sia tra settori, con molte occasioni create e regalando all’Armando Frigo un bella partita nonostante l’1 a 1 finale. Piccolo passo indietro invece nella domenica successiva dove i gialloblu hanno sofferto per lunghi tratti l’aggressività del Quinto e l’intesa che sembrava oramai consolidata tra nuovi e vecchi svaniva per lunghi tratti. Poche idee molto confuse con un leggero miglioramento nella seconda metà del secondo tempo con l’inserimento di forze fresche. Però al di là delle considerazioni tecniche (e qualche polemica come il gol non visto di Sterchele contro il Leodari Vicenza che avrebbe dato altri due punti ai gialloblu sistemandoli in alta classifica), il lavoro sulla squadra portato avanti da tecnici e dirigenza è evidente. Anche nei momenti più difficili la squadra ha dato dimostrazione di coesione e determinazione, condizione principe se si vuole aspirare a rimanere in prima. E intanto si racimolano punti in continuazione. Poi il bel gioco arriverà. Forza Canove. Gerardo Rigoni 24 CALCIO - Terza Categoria Buon esordio per l’Asiago Calcio Sabato 15 ottobre, all’Auditorium di Gallio (ore 18) gran galà di presentazione di tutte le formazioni di Asiago, Gallio e Lusiana Conco E’ partita bene la stagione del nuovo Asiago. La formazione altopianese che milita in terza categoria, raggruppa quest’anno tre società: Asiago, Gallio e Lusiana Conco. Nella prima di campionato giocatasi domenica 25 settembre contro il San Vito Bassano, i giallorossi hanno vinto per 3 a 1 (Enzo Gheller, Alessandro Rigoni 2). Domenica 2 ottobre si gioca allo stadio Andrea Zotti alle 15.30 contro il Facca (squadra del cittadellese). Si chiama a raccolta il pubblico per sostenere ed incitare questa promettente formazione. Tra questo weekend e il prossimo inizieranno via via anche i campionati giovanili nei quali sono impegnate una decina di squadre tra Asiago, Gallio e Lusiana Conco. Gli atleti coinvolti Alessandro Rigoni autore sono in tutto 250 e vanno a della doppietta coprire ogni categoria: pulcini (5 squadre), esordienti (2), giovanissimi , allievi e juniores. Un vivaio nutrito, interessante e promettente che verrà presentato, insieme alla prima squadra, sabato 15 ottobre all’auditorium di Gallio, alle 18 in una serata di gala imperdibile che vedrà in passerella tutti i protagonisti di questa stagione sportiva che animeranno i campi di calcio di Asiago, Gallio, Lusiana e Conco. Volley Cesuna subito in gara Caffè Commercio: positivo esordio nella Vicenza Cup Non è ancora passato il tempo del beach, dei piedi nudi sulla sabbia: la calura estiva è ancora fedele compagna delle nostre giornate, anche se la sera il sole ci sorprende nell’appisolarsi prematuramente. Quando il nostro Altopiano inizia a donare i primi frutti autunnali per la P.G.S. Pallavolo Cesuna è il segnale: è l’ora di riprendere gli allenamenti, di prepararsi per la stagione agonistica. Anche quest’anno con i primi di settembre è iniziata la preparazione atletica dei pallavolisti che, come di consueto, fremono per calpestare nuovamente il parquet. Dopo la positiva esperienza della scorsa stagione, la squadra maschile guidata da Fabio Munari ha deciso di rinnovare la partecipazione al torneo pre-campionato organizzato dalla Federazione Vicentina. È ovvio che, per la necessità di curare gli aspetti tecnico-tatti- ci che sorgono dal confronto con squadre avversarie, viene leggermente tralasciata la preparazione fisica; malgrado ciò negli ultimi tempi è maturata sempre più l’esigenza di acquisire maggior feeling con l’agonismo in maniera di limitare l’impatto emotivo nei momenti di difficoltà, fattore che ha condizionato oltremisura il rendimento della squadra maschile nell’ultimo periodo. Ecco allora che il Cesuna ha colto al volo l’occasione di iscriversi alla Vicenza Cup, torneo che, dopo le eliminatorie in programma nel periodo settembre/ ottobre, avrà l’epilogo fra dicembre e gennaio. Nonostante l’intenso carico di lavoro e la necessità di ritrovare i delicati equilibri fra i reparti offensivi e difensivi della squadra, la formazione maschile della P.G.S. Pallavolo Cesuna sotto l’insegna Caffè Commercio, il BIRRERIA PIZZERIA GRAFICA ALTOPIANO NON SOLO PIZZA MA ANCHE TANTE GUSTOSE SPECIALITA’: PRIMI PIATTI, GRIGLIATE ecc. Ristorante CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 0424-462017 locale di Gallio fedele collaboratore della squadra, è riuscita a limitare i danni nelle prime due gare casalinghe finora disputate. Identico il risultato al termine dei due match che hanno opposto la squadra locale contro le rappresentative di Torrebelvicino e Zanè (prossime avversarie anche nell’imminente campionato di seconda divisione): 3 a 1 per il Cesuna. Non è però certo il caso di dormire sugli allori per i sei punti incassati, visto che erano preventivabili: sabato prossimo 1° ottobre alle 20,30 arriva infatti al Palazzetto di Roana la formazione bassanese dell’A.S. Santa Croce, già vincitrice del torneo nell’edizione 2010/11. Sarà ghiotta allora l’occasione per tutti gli appassionati del settore, chiamati ad assistere ad una sfida dagli alti contenuti tecnici e nella quale il Cesuna saprà dare il proprio apporto per regalare forti emozioni. Il decimo “Memorial Silvia e Lisa” Dal 6 al 20 luglio 2011 presso il palasport/auditorium di Gallio si è svolto anche quest’anno l’ormai tradizionale appuntamento con il “Memorial Silvia e Lisa”, torneo di pallavolo a squadre miste. E’ stata un’edizione particolarmente sentita in quanto la manifestazione ha raggiunto il significativo traguardo delle 10 edizioni. Le squadre partecipanti sono state 14 divise in due gironi da 7 dove le prime quattro si sarebbero qualificate per la fase finale. Già dalle prime serate nelle quali si svolgeva la fase a gironi, un nutrito e caloroso pubblico animava le tribune del Palasport e da subito si è creata un’atmosfera di grande partecipazione. Tanta voglia di giocare a pallavolo ma anche tanta voglia di divertirsi e divertire al punto che alcune delle squadre partecipanti hanno improvvisato divertenti siparietti all’interno delle partite che hanno fatto sorridere il pubblico presente in più di un’occasione. Conclusa la fase a gironi si sono disputate le partite della fase finale che hanno visto qualificarsi per la finalissima la squadra dei “Mercoledì” e dei “The mountain’s cousins”. Il 20 luglio dopo la santa messa in memoria di Silvia e Lisa si è svolta la partita finale con la vittoria dei “The montain’s cousins” che si aggiudicano così il trofeo per la terza volta in dieci anni. Novità di quest’anno, i capitani delle 14 squadre partecipanti hanno votato per l’assegnazione di altri due trofei: quello per la “squadra più simpatica “dove hanno trionfato le scatenatissime “Tope della Tana” e quello del miglior giovane andato alla bravissima Matilde Rigoni. Altro premio al giocatore “meno giovane” all’intramontabile Ugo Carli. Dopo le premiazioni, il vice-presidente dell’Associazione Amici di Sivia, Lisa e Roberta, Giulia Gianesini ha ringraziato in un breve intervento tutti i partecipanti di questa straordinaria edizione ,il numerosissimo pubblico e tutti coloro che ogni anno si prodigano nell’organizzazione di questo memorial che anno dopo anno cresce con sempre rinnovato entusiasmo. La serata si è poi conclusa con un ricco buffet e tanti sorrisi, senza dubbio il miglior modo per tenere sempre vivo il ricordo di Silvia e Lisa. 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 25 A proposito del Santo Patrono… MA DOVE STIAMO ANDANDO...? Inezia, puntualizzazioni obsolete di chi non accetta tutte le metamorfosi dei tempi odierni? Non proprio… 21 settembre: Festa di San Matteo, Patrono di Asiago, scelto dai nostri avi per proteggere la nostra Comunità. Giorno festivo ancor oggi a tutti gli effetti: uffici pubblici chiusi, messa solenne cantata, importante fiera di merci varie con grande afflusso di gente proveniente anche dai paesi vicini, occasione di incontro con amici tra l’allegro viavai di acquirenti, scambio di notizie, magari al bar o nei locali dove si serve il tradizionale piatto di trippe. Ogni anno il copione sembra ripetersi uguale secondo tradizione, ma non è proprio così. Fino a qualche anno fa alla festa c’era la partecipazione delle autorità civili presenti alla messa solenne, al pranzo in canonica e in chiesa spiccava sull’altare un gran cesto di fiori ornato da una fascia giallorossa, simbolo di Asiago. Insomma la partecipazione religiosa e civile era corale. Lento, ma inesorabile il mutamento, fino a cancellare ogni segno di presenza del Comune. Si dirà: i tempi sono cambiati, il laicismo ha soppiantato certe mentalità stagnanti, a volte ristrette e oppressive. Invece certe tradizioni sono valori inalienabili che non vanno lasciati morire. Del resto ne sono prova le puntuali presenze delle autorità civili in ASIAGO Panoramica cittadina posta sull’altopiano è una smeralda cartolina che ammiriamo circondata da fitte pinete e distese vallate con il suo clima mite offre l’arie raffinate Un monumento visto da ogni parte angolare è il famoso gigantesco Sacrario Militare inno ai valorosi eroi per farli ricordare col suono del silenzio nell’ora crepuscolare Il centro vip è un brulicar di villeggianti lungo il corso tutte botik lussureggianti Ipotizziamo di eliminare dalla società l’ego, ne guadagnerebbe in benessere l’intero sistema stato. Non più solo il ricco, il bravo, il furbo, il fortunato, l’emergente, potrà vivere bene sfruttando la sinergia del semplice e del meno dotato, del popolo in generale, ma l’intera comunità risolverebbe il grave problema del quotidiano vivere. Certamente si livellerebbero le divergenze economiche tra i vari ceti della società, rimanendo sì senza divergenze, ma più sostenibili.Qui entrano in ruolo le banche. ( gruppi di persone dotate di senso degli affari che approfittano dell’ego del popolo). Le banche costituite in società di capitali si agglomerano, diventano forti negli anni, ma come?? Si sa: il potere finanziario intimidisce chi ne ha estremo bisogno, creando il presupposto per essere sostenuto ( investitori, risparmiatori). Orgoglioso di se stesso l’ego dei banchieri sopravviene al buon senso, così da dar vita alla potenza del gruppo che ha fonda- molte feste religiose italiane, in primis quella del sindaco di Roma (città non certo in odor di santità) l’8 dicembre davanti alla statua dell’Immacolata, con la deposizione di un omaggio floreale ornato dalla fascia capitolina. Messaggio conclusivo: a molti slegar farebbe piacere veder ripristinato dall’anno prossimo almeno l’atavica presenza dell’omaggio floreale da parte dell’amministrazione comunale: ci accontenteremmo, con i drastici tagli finanziari della manovra ai Comuni, di un “ramo di pesso” con un fiocchetto giallo-rosso! Maria Cristina Rigoni A nome anche dei dissenzienti sull’oblio, solo in apparenza insignificante, di certe radicate tradizioni asiaghesi dietro la chiesa il rinomato sportivo palazzo che offre ai dilettanti esercizi sul ghiaccio Tutto d’intorno le vedute mozzafiato ogni scorcio sembra un quadro variegato tra malghe, rifugi e il tipico mangiare salutiamo le mucche sui prati a riposare Che dire infine degli spettacoli itineranti con vari incontri agonistici interessanti poi la notte bianca e la notte tutta nera con palloncini e jazz-band magica atmosfera…. Mary – villeggiante ad Asiago Ancora riflessioni sul mondo della scuola Dopo aver espresso sul numero scorso, con umiltà, al fine unico di avviare un proficuo dibattito sul tema, alcuni miei pensieri riguardo a DSA, un’altra riflessione che vorrei porre riguarda l’aspetto delle verifiche, prove e valutazioni, che a mio avviso oggi occupano uno spazio molto ampio, troppo ampio, all’interno del lavoro scolastico, rispetto al tempo dedicato all’insegnamento, alla sperimentazione, ad un sufficiente esercizio di quanto si sta apprendendo. Ho come l’impressione, a volte, che il bambino non faccia neppure in tempo a sedersi in classe, che subito gli vengono presentati questionari, prove, domande e tabelle da compilare. Oltre alle verifiche di “ordinaria amministrazione” (comunque necessarie, se utilizzate come riscontro dell’apprendimento di ciò che è stato insegnato, studiato e non con un fine puramente valutativo), ci sono oggi prove d’entrata, prove per la dislessia, prove Invalsi e tante altre... sicuramente ogni anno di nuove, di cui la Gelmini ha veramente dimostrato molta fantasia e spirito innovativo. Tutte queste prove, secondo me, possono essere utili, interessanti, costruttive se utilizzate con uno scopo conoscitivo e spirito critico, non dimenticando mai il bambino nella sua concretezza e globalità. Ma a me sembra, invece, che si trasformino in strumenti solo valutativi, quindi discriminativi e che troppo velocemente vadano a classificare ed etichettare quei bambini che non rispondono a determinati criteri. Ciò che mi preoccupa non sono assolutamente i voti, anzi credo che il bambino-ragazzo abbia bisogno di un rimando obiettivo dei suoi punti di forza e dei suoi punti deboli e nel far questo, acquista maggior consapevolezza di ciò che “è” e non solo di ciò che “non è”. Mi preoccupa l’incalzare eccessivo di situazioni valutative che, se comportano continui insuccessi, provocano insicurezza, chiusura e allontanano il bambino dal piacere di conoscere. Mi riferisco ovviamente a quella parte di alunni che, per motivi vari, vivono il mondo della scuola come un grande peso o una montagna da scalare, che arrancano tirando fuori sempre la lingua e che riescono a raggiungere la vetta solo in “tarda età”, quando possono finalmente utilizzare competenze più concrete oppure intuitive, meno linguistiche o mnemoniche. Non intendo assolutamente colpevolizzare la scuola o gli insegnanti: la Sviluppo della società e benessere collettivo to la banca stessa. Si fa forte degli investimenti degli altri, crea sistemi di sfruttamento (interessi ) sempre più complicati sono i conteggi per sopperire i costi e per creare gli utili. Utili che si accumulano: proprietà, fondi, investimenti leciti e non, sempre di più e sempre più grandi per ingigantire la fondazione. Si elargiscono prestiti ad emergenti gruppi appoggiati da politici, i quali possono dare spallate per ulteriori affari; si affossano grandi Ditte che per esigenze hanno arrischiato troppo; si strozzano letteralmente piccoli e sani imprenditori che hanno bisogno di aiuti finanziari per sopravvivere, per cercare di diventare qualcuno. Poi tutto il benessere procurato, il capitale ricavato sul sangue del singolo rappresentante del povero genere umano, si trasforma in benessere per qualcuno, per coloro che sono ai vertici del gruppo; paghe favolose, indennizzi da favola, liquidazioni da re Creso, elargizioni a Par- titi, finanziamenti occulti, sostenimento di guerre per creare utili ( morti e sofferenze di Popoli che si vedono annullare anni ed anni di lavoro, vita …). A cosa serve il tutto se alla fine anche i Grandi come gli infimi finiscono in cenere: tutti torniamo ad essere Nessuno, ma il nostro ego si trasmette ai figli di cui vorremmo solamente il bene, dando però l’esempio del male più assoluto. Perché non cambiare radicalmente questa società dell’ego? Produrre energia vitale per tutti: sempre ci sarà l’emergente, è legge di natura. Il ricco – colui che avrà fortuna e bravura - sarà il migliore: è sempre legge di natura. Ma sempre ci sarà anche il mediocre, l’uomo della strada, che alla fine è fatto di carne ed ossa come il ricco, il politico, il banchiere. Qui ritorna il discorso: i soldi sono un bene dello stato, quindi del popolo, quindi di tutti, perché lo stato siamo noi, non il politico che passa, che comanda per lunghi anni, che dispone gonfiandosi nel proprio ego, lo stato ripeto siamo noi piccoli e grandi, ricchi e borghesi, operai e studenti, pensionati e non. Il denaro è una cosa di tutti. La banca dovrebbe fare il bene di tutti non del singolo. Non si chiede lo sperpero, non si chiede la carità: si chiede solo l’equità. Coloro che raccolgono le fatiche dei singoli o dei gruppi debbono aiutare chi crede nelle proprie sane idee. Aiutare vuol dire anche consigliare, partecipare, con l’aiuto delle persone adatte al conseguimento degli obiettivi del singolo imprenditore che per mezzo del denaro di tutti vuole realizzare alla fine ( per tutti) iniziative scaturite dalla propria esperienza e volontà. Certo non tutti sono all’altezza di produrre iniziative valide, non a tutti la fortuna arride assieme alla volontà Quando il singolo chiede l’opportunità di sviluppare la propria iniziativa, la banca (il potere economico) deve vagliare queste idea, aiutarlo e consigliarlo, non solo porre il pensiero al proprio ego e quindi: quanto mi dai in garanzia, che bene hai alle spalle, che posso confiscarti nel caso non mi ritorni il prestito, quanto posso spillarti d’interesse, … in pratica come posso assoggettarti a lavorare e produrre per me? Come posso sfruttare il tuo scuola fa parte del nostro sistema culturale, oggi molto complesso e non può sottrarsi da un “confronto globalizzato”, anche se credo, dovrebbe sempre cercare di porsi in modo critico su quanto dall’alto viene indicato come innovazione, valutando attentamente ciò che considera utile alla formazione dei nostri figli, uomini e donne di domani. La scuola non può rischiare di perdere il suo importante aspetto educativo: come dice “Vittorino Andreoli”, la scuola è fatta di “allievi” e sceglie questo termine, piuttosto che studenti o scolari, perché si lega alla funzione dell’allevare, quindi dell’aiutare a crescere, dell’insegnare a vivere. La scuola, quindi, nel trasmettere delle conoscenze, mette nella condizione di vivere relazioni, sentimenti, trasmette valori, coltiva il pensiero. Perché non proviamo ad uscire per un attimo da un’ottica fatta di competenze, punteggi, misurazioni, valutazioni e immaginiamo i nostri bambini nel loro futuro: forse capiremo meglio di cosa hanno bisogno. Adriana Pinaroli impegno, il tuo ingegno per arricchire il mio patrimonio? La banca, è naturale, deve vivere, dare sicurezza ai propri dipendenti, ai propri investitori, ma deve dare anche aiuto finanziario, tecnologico, pratico e morale, sì anche morale, perché tanto il banchiere, quanto il bancario suo dipendente, devono sentirsi partecipi della società che in definitiva li fa vivere e progredire, che dà l’input per permettere le grandi fusioni. L’interesse sul prestito è giusto e doveroso pagarlo se il tasso di riferimento è equo Nessuno può pretendere nulla senza dare nulla. Per il bene del singolo, per il bene del Popolo, quindi dello Stato, chi ha il potere finanziario e fa girare l’economia (la sopravvivenza civile del popolo e dello stato) deve pensare positivamente, eliminando l’ego da se stesso e pensare che se sta bene il popolo sta bene la banca e pure chi l’ha fondata. Prendiamo ad esempio la Banca Mondiale dei poveri. Legnodargento Hockey Inline Sabato 1 ottobre 2011 8 l’Altopiano Da sabato 1 a venerdì 14 ottobre 2011 Il 1 ottobre è il 274° giorno del calendario Gregoriano, mancano 91 giorni alla fine del 2011 Sabato 1 ottobre S. Remigio Domenica 2 SS. Angeli custodi Lunedì 3 S. Gerardo Martedì 4 S. Francesco Mercoledì 5 S. Placido Giovedì 6 S. Bruno Venerdì 7 B. V. del Rosario Sabato 8 S. Pelagia Domenica 9 S. Dionigi Lunedì 10 S. Daniele Martedì 11 S. Firmino Mercoledì 12 S. Serafino Giovedì 13 S. Edoardo Venerdì 14 S. Callisto Sabato 1 ottobre: il sole sorge alle 7.08 ; tramonta alle 18.55 Fino alla legge n.517 del 4 agosto 1977, il primo ottobre era in Italia la data di inizio di tutte le scuole e, poiché in questo giorno viene celebrato San Remigio, i bambini di prima elementare erano detti “remigini”. Il 1° ottobre 1910 nacque Bonnie Parker. Diventò tristemente famosa quale complice di Clyde Barrow suo compagno di rapine e fidanzato. Si conobbero nel 1930, dopo il crollo di Wall Street, e circa due anni dopo iniziarono la loro carriera insieme di fuorilegge rapinando ristoranti, negozi e banche. Durante le rapine uccisero 12 persone, perlopiù agenti di polizia. Furono uccisi nel 1934, dopo un inseguimento attraverso 9 Stati durato molti mesi, in un’imboscata tesa dai poliziotti del Texas e della Louisiana che non lasciarono loro il tempo nemmeno di sparare un colpo. L’aforisma del mese: “Il cambiare opinione e il dare ascolto a chi ti corregge è certamente un comportamento da uomo libero”, Marco Aurelio. Un santo per volta: San Bruno. Nato a Colonia (Germania), intorno al 1030, morto a Serra San Bruno (Vibo Valentia), 6 ottobre 1101. Il santo visse tra il suo paese natio, la Francia e l’Italia, dove morì nel 1101. Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, scelse ben presto la strada della vita eremitica. Trovò così sei compagni che la pensavano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiutò a stabilirsi in una località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si costruirono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno visse pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrovò papa col nome di Urbano II, che lo scelse come consigliere. Ottenne da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fondò una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruì un altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell’attuale Serra San Bruno. Etimologia: Bruno = allude al colore della carnagione. Modi di dire, spieghiamoli un po’. -Mangiare a quattro palmenti: mangiare voracemente, con ingordigia e in abbondanza. Anche figurato, per indicare chi si procura guadagni, magari illeciti, attingendo a fonti diverse. Il palmento è ognuna delle due macine del mulino ad acqua; il fatto di usarne addirittura il doppio sottolinea il concetto di voracità. - Con un grano di sale: capire qualcosa secondo buon senso, senza fermarsi al significato letterale. È la traduzione dell’espressione latina “cum grano salis”. Sale è il nome corrente del cloruro di sodio, elemento molto importante nell’alimentazione e carico di simbologie fin dai tempi più remoti. Era previsto nei riti sacrificali da Ebrei, Greci e Romani come simbolo d’incorruttibilità; veniva sparso sulle rovine delle città nemiche rase al suolo a simboleggiare la futura sterilità della zona; era considerato sicura protezione contro gli influssi maligni con particolare riguardo alle streghe, mentre dal tempo dei Longobardi in poi, se offerto insieme al pane, era il segno dell’accettazione di un ospite straniero e della sua inviolabilità. Nel rito cristiano del Battesimo viene esorcizzato e posto in bocca al battezzando a simboleggiare la forza spirituale e l’incorruttibilità morale della sapienza, dopo che Cristo ebbe definito “sale della terra” i propri discepoli (Matteo,5,13) in quanto votati a dare “sapore” alla vita, e quindi a darle significato, mediante la diffusione della parola di Dio e salvando così il mondo dalla corruzione. -Mettere il sale sulla coda: catturare o fermare qualcuno, come arrivandogli tanto vicino da poterlo afferrare. È un detto scherzoso che allude a un immaginario sistema di caccia consistente appunto nel mettere il sale sulla coda della preda. Fiori e piante: il ginepro: Famiglia: Cupressacee. Origine: emisfero settentrionale. Il genere Juniperus raggruppa una quarantina di specie di alberi e arbusti di dimensioni variabili, dalle specie nane a quelle arborescenti. Vi appartengono tutti i ginepri. Il ginepro comune è un alberello che viene mantenuto intorno ai 2 m di altezza, ma se lo si lascia crescere liberamente arriva fino a 6 -7 metri. Si tratta di una specie originaria dell’Europa, che vive nelle zone subalpine, tra faggi, querce, pini silvestri e pini larici. Il giovane ginepro ha portamento eretto, talora con cima espansa; le foglie sono aghiformi, superiormente appiattite, pungenti e sempreverdi, I frutti sono le ben note bacche. Esistono alcune piante di ginepro molto apprezzate dal punto di vista ornamentale, per giardini, balconi e terrazze, infatti crescono bene anche in vaso o in cassetta. Tra queste si ricorda la “Compressa” nana a portamento colonnare, molto bella e indicata per giardini rocciosi, di colore verde grigiastro. La “Suecica”, detta anche ginepro di Svezia, anch’essa con fogliame verde grigiastro, è quella che cresce di più (fino a 3 m), mentre la “Hibernica” o ginepro d’Irlanda è di taglia media (2-3 m). Esposizione: tollera qualsiasi esposizione. Alcune varietà sono usate per abbellire i cortili interni, tuttavia questa pianta preferisce una buona illuminazione. Temperatura: pianta molto rustica, che si adatta ai climi più freddi come pure al grande caldo. Annaffiatura: poco abbondanti, ma frequenti, soprattutto durante la stagione calda. Terreno: sebbene sopporti anche terreni poveri e acidi, l’ideale è un misto di terra di brughiera e terra da giardino alleggerito con sabbia. Tollera i terreni calcarei, ma presenta crescita assai più lenta. Riproduzione: per talea in autunno. Anche per innesto e margotta. La tradizione dell’anitra per la festa del Rosario (7 ottobre) Tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre l’anitra casalinga perde il piumaggio e la sua carne diventa particolarmente tenera. In questo periodo è l’animale più buono del cortile ed è per questo che finiva sulle tavole a ridosso della festività. Una tradizione che è rimasta intatta e attorno alla quale sono nate sagre e feste in vari comuni del vicentino. In verità su colline e montagne che dominano Malo, Schio, Thiene e nella Val Leogra, aie e cortili non mancano e la festa all’anitra viene fatta fra le mura domestiche. Una volta le anatre mangiavano alimenti meno “commerciali”, per questo il loro grasso era incomparabilmente buono e non si usava toglierlo. Oggi, purtroppo non si è mai sicuri del tipo di mangime o pastone che viene loro dato, è per questo che, in genere, conviene evitare il grasso che, a volte potrebbe risultare dal sapore sgradevole. Durante la cottura, potete toglierlo per garantire oltretutto un piatto un po’ più “light”. Se poi l’anatra che avete utilizzato è veramente contadina...allora siete proprio fortunati e potete gustarvene ogni pezzo con relativo intingolo! La pietanza per questa ricorrenza si rifà ad una tradizione abbinata ad una celebrazione religiosa assai sentita, quella della Madonna del Rosario, che si festeggia appunto il 7 ottobre, in ricordo della vittoria di Lepanto, avvenuta in quel giorno del 1571. Ricetta veloce: Tagliate l’anatra, dopo averla pulita e lavata, in pezzetti piccoli, quindi preparate un generoso fondo di olio e burro e fate soffriggere tutti gli odori ben tritati con la pancetta che avrete precedentemente tagliato a dadini. Aggiungete nella casseruola anche l’anatra e fate imbiondire il tutto a fiamma vivace. A questo punto aggiungete il vino e lasciatelo evaporare abbassando successivamente la fiamma, fate cuocere finché il vino non sarà completamente ritirato. Aggiungete i pomodori e proseguite la cottura per circa un’ora e mezza. Se l’anatra dovesse seccare troppo aggiungete via via un goccio d’acqua. A fine cottura servitela guarnendo con prezzemolo e salvia il piatto, a piacere, potete accompagnare il piatto con del purè di patate. Dalle ore 8.45 di sabato 1 alle ore 8.45 di sabato 8 ottobre Domenica 2 ottobre ASIAGO: ESSO – Via Verdi 62 ENEGO: Move 2 – Via Roma Domenica 9 ottobre ASIAGO: AGIP – Via Verdi 14 LUSIANA: IP – Via Europa 50 26 a cura di Giovanni Dalle Fusine ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti Dalle ore 8.45 di sabato 8 alle ore 8.45 di sabato 15 ottobre CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio Via Roma 33/a CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici Piazza S. Marco 23 ARIETE Inutile ricordarvi la presenza di Urano, che quest’anno vi farà regali imprevisti: tutto ora è possibile, dunque fate in modo di non sprecare nessuna occasione. Preparate invece il terreno, eliminando gli ostacoli come un eccessivo attaccamento a quello che il destino vo suggerisce di cambiare. Nell’amore e nei rapporti di lavoro sono possibili novità impegnative. TORO Non vi mancheranno le occasioni per godere di qualche soddisfazione imprevista, ma rischiate di sprecarle per pura disattenzione. Nettuno, infatti, vi rende distratti verso quello che succede attorno a voi. Aprite dunque occhi e orecchi per non perdere un’esperienza costruttiva, che potrebbe riguardare l’amore o il lavoro: a voi la scelta. GEMELLI Per distrarvi dal solito tran tran avete bisogno di concedervi un piacere inatteso: offrirvi una serata piccante nella giusta compagnia, in vista di prossime incombenze non proprio divertenti. Nell’amore se non tutto va proprio come desiderate, prendetevi una pausa di riflessione: sarà banale, ma spesso serve allo scopo. CANCRO Siete alle prese con un brillantissimo Mercurio, che vi suggerisce le parole sia in famiglia che nel luogo di lavoro. Sfruttate quindi il favore del destino, scegliendo con cura gli argomenti sui quali vi conviene soffermarvi in vista di possibili soluzioni di problemi organizzativi. Quanto all’amore, dopo aver parlato senza preamboli, attendete i risultati. LEONE Quello che desiderate è più a portata di mano di quanto sembra. Sta a voi agire con giudizio e tempismo per favorire lo sviluppo di una situazione che sembra inceppata, ma che presto si mostrerà in tutte le sue potenzialità. Non stuzzicate invece un partner che fa le bizze: tenetelo sulla corda, tanto per verificare il vostro celebre sex appeal. VERGINE E’ possibile che il vostro senso della giustizia sia messo alla prova da qualcuno che potrebbe deludere le vostre aspettative. Potete ridurre il rischio con un po’ di pazienza e la disponibilità a cambiare un progetto, forse superato. In amore non è il caso di sollecitare un partner difficile, anche se affascinante: fatevi desiderare di più. BILANCIA Molti pianeti vi stimolano, si tratta di scegliere quello che più vi sta a cuore, specie nel lavoro e per gli acquisti. Quanto ai sentimenti, non vi mancano piacevoli sorprese, che Urano vi ha già offerto o sta per offrirvi: non fatevi sfuggire l’occasione che potrebbe diventare una scelta di vita. Mettete da parte la vostra timidezza e agite con coraggio. SCORPIONE I buoni propositi sono sempre positivi, specie in vista di una stagione impegnativa , che richiederà buona volontà e sacrificio: sarete premiati se non vi farete prendere dalla fretta e dal bisogno di conferme immediate. Contenendo il vostro desiderio di successo mondano, avrete la gradita sorpresa di sentirvi apprezzati e stimati anche da chi non vi conosce. SAGITTARIO L’amore passa al primo posto nei vostri interessi, anche se non è il caso di sollecitare troppo una presenza che potrebbe sfuggirvi ancora per un po’. Nell’ambiente di lavoro siete stimati per la vostra intuizione e la capacità di impegnarvi: non tiratevi indietro di fronte a un compito più impegnativo del solito, che vi aprirà nuove prospettive. CAPRICORNO Col favore di Giove e Nettuno, la vostra fantasia è in fase positiva: potete scegliere come e quando parlare con sincerità, sicuri di fare centro. L’amore potrà arricchirsi di una comprensione più profonda, e anche il lavoro vi darà maggiori soddisfazioni, se solo saprete tenere nel giusto conto le idee e i sentimenti di chi vi sta vicino. ACQUARIO Marte in aspetto stuzzicante potrebbe intralciare un progetto coraggioso, che ha bisogno di maggiore riflessione e di una migliore organizzazione. Il destino vi suggerisce di affidarvi a progetti già studiati, che possono però subire qualche ritocco. In vista di un periodo speciale, l’amore recupera alla grande, se ci tenete. In caso contrario, è il momento di mollare. PESCI Siete in fase di intensa preparazione. Che si tratti dell’inizio dell’autunno, o di altre date significative, sappiatevi organizzare per fare bella figura. Potete puntare sui pianeti importanti come Mercurio, Giove, Saturno e Nettuno, avrete l’imbarazzo della scelta: sono favoriti tutti i settori, dallo sport alla politica, per non parlare dell’amore. Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana "... Francesco era umile nel contegno, più umile nel sentimento, umilissimo nella propria stima. era davvero il minimo dei Minori ..." vita seconda del Celano 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano Trasformare la crisi in una opportunità Il primo di un ciclo di incontri proposti dal Centro Studi Bhaktivedanta Con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Gallio, il Centro studi Bhaktivedanta organizza un ciclo di incontri che si terranno nella sala consiliare del Municipio di Gallio, sempre alle 20.30. Il primo appuntamento è fissato per Giovedì 13 ottobre. E’ prevista la proiezione della Video conferenza di Marco Ferrini (presidente del Centro studi) e il seguente dibattito sul tema “Trasformare la crisi in un’opportunità”. L’incontro sarà condotto da Natalina Morlin che spiega: “Crisi significa cambiamento. Il modo migliore per affrontarla è fare che il cambiamento sia in senso evolutivo: ciò è possibile e dipende dalla risposta che noi diamo agli eventi. Scopriremo così che la vita ci impartisce le lezioni più preziose attraverso le crisi, se le affrontiamo senza pregiudizi, con apertura mentale e reale conoscenza di noi stessi. Da queste lezioni possiamo imparare a conoscere e ad esprimere tutte le nostre migliori qualità come empatia, lun- gimiranza, tolleranza, giustizia , dolcezza, amore, che sono già in noi , connaturate al nostro sé e che noi abbiamo solo da scoprire”. La seconda serata si terrà giovedì 27 ottobre sul tema “Origine della crisi e come superarla” che verrà sviscerato prendendo spunto dalla Divina Commedia e dalla Bhagavad- Gita. Giovedì 10 novembre Natalina Morlin parlerà invece del “Ruolo della volontà nel superare la crisi”. La partecipazione agli incontri è gratuita. Incontro su “La medicina dell’anima” Lunedì 10 ottobre, alle ore 20,45 presso la scuola materna Beata Giovanna di Asiago, si terrà una serata introduttiva ad ingresso gratuito di presentazione della Medicina dell’anima (propedeutica al seminario su questo argomento che prenderà il via lunedì 17 ottobre). L’incontro sarà condotto dal dott. Dario Urzi, medico, esperto in costellazioni familiari, tecniche di riequilibrio energetico e psicocorporeo ed allievo di Eric Rolf, autore del libro “iniziazione alla medicina dell’anima” . Per informazioni: Chiara Benetti cell. 340.3324070. I NEO CINQUANTENNI IN GITA A BLED Per festeggiare i 50 anni, nei giorni 17 e 18 settembre la classe del 1961 dell’Altopiano si è recata in gita in Slovenia, nella splendida cittadina di Bled e nella capitale Lubiana. Due giornate molto divertenti tra scherzi vari e barzellette ben raccontate da alcuni partecipanti, con interessanti visite al castello medievale e ad alcune chiese. Talmente bella e unica da meritare di essere pubblicata due volte! E’ la foto riguardante l’Alba del calcio ad Asiago che abbiamo proposto nel numero scorso del giornale. Si tratta di una formazione calcistica degli anni 1950/52. L’immagine ha destato l’attenzione di molti appassionati. Qualcuno ci ha fatto notare che nel riportare i nomi degli immortalati ce n’è sfuggito uno…Proprio del papà del sindaco di Asiago ci dovevamo dimenticare!? Manca infatti il nome di Cesare Gios Tuncali. Ecco pronta dunque l’errata corrige, insieme alle nostre scuse. Per chi avesse perso la precedente edizione del nostro quindicinale, riportiamo dunque nuovamente la foto 27 Associazione Artemusica Incontri d’Arte, Musica e Letteratura Grazie a tutti! A chi ci ha aiutato a montare i palchi, allestire impianti audio e luci, tagliare l’erba, attaccare i manifesti, allestire la sala, spostare pianoforti, a chi ha cucinato prelibatezze, preparato aperitivi, servito i rinfreschi, a chi ha prestato materiali e attrezzature, a chi ha fatto il servizio d’ordine, a chi ci ha messo a disposizione spazi e ambienti, a chi ha collaborato in segreteria, a chi avrebbe tanto voluto recitare (e non ce l’ha fatta causa maltempo), a chi ha cantato, a chi ha applaudito, a chi ha criticato e consigliato. Grazie! a tutti coloro che hanno collaborato con noi Il matrimonio del secolo Anche l’Altopiano ha avuto il suo matrimonio del secolo che ha meritato l’intera prima pagina del nostro giornale! Veramente simpatica, ironica e divertente questa copertina tutta dedicata agli sposi Ilaria e Marco Panozzo che si sono uniti in matrimonio sabato 24 settembre nella chiesa di Treschè Conca. Complimenti davvero a chi l’ha ideata e realizzata, con l’augurio ai neo sposi che la loro vita insieme possa essere davvero sempre da prima pagina. ....e c’era anche Cesare Gios! SPAZIO CINEGHEL con i nomi, tutti questa volta, di questi giovani calciatori: in piedi da sinistra, Sandro Gios Tuncali, Cesare Gios Tuncali, Vittorio Rigoni Rendola, Domenico Rodeghiero Nichetto, Giancarlo Bonomo (tipografia), Nini Pesavento Fontanaro e Giampaolo Scaggiari (nelle veste di dirigente); accosciati da sinistra troviamo Ivan Busolo, Tommaso Dal Molin, Luigi Stefani Pècara, Bepi Stefani Pècara e Terenzio Rodeghiero (Rechar). Momentaneamente chiuso per ferie Trovate la programmazione anche sul sito www.parrocchiadigallio.it 8 Sabato 1 ottobre 2011 l’Altopiano 28