Riflessioni sull`e-Learning e le proposte del Sistema ASFOR: dal
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Riflessioni sull`e-Learning e le proposte del Sistema ASFOR: dal
ISSN 1722-7836 Rivista dell’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale anno XVIII n. 1/2006 In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio postale di Roserio - Milano, detentore del conto, per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Registrazione Tribunale di Milano n. 312 del 15-06-1985 Direttore Scientifico Luigi Pieraccioni • Direttore Responsabile Mauro Meda Percorsi e-Learning di qualità Riflessioni sull’e-Learning e le proposte del Sistema ASFOR: dal “Glossario e-Learning” al “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master” al “Bando e-Talenti dell’e-Learning” Lettera ASFOR N. 1/2006 Percorsi e-Learning di qualità Riflessioni sull’e-Learning e le proposte del Sistema ASFOR: dal “Glossario e-Learning” al “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master” al “Bando e-Talenti dell’e-Learning” SOMMARIO EDITORIALE Luigi Pieraccioni Presidente ASFOR SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ LE PROPOSTE ASFOR PER L’E-LEARNING DI QUALITÀ • Le proposte di ASFOR per sviluppare processi e-Learning di qualità Mauro Boati, Coordinatore Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Coordinatore Programma Servizi per l’impiego Italia Lavoro S.p.A. 1 • Presentazione “Osservatorio sull’offerta formativa manageriale distance learning dei Soci ASFOR 2005” Roberto Pancaldi, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Divisione Formazione on line - Consorzio Alma - Profingest Mauro Boati, Coordinatore Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Coordinatore Programma Servizi per l’impiego Italia Lavoro S.p.A. 1 • Presentazione del nuovo “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR” Valerio Eletti, Coordinatore scientifico della Commissione ASFOR di Accreditamento degli e-Learning Executive Master, docente di editoria multimediale e di progettazione per l’elearning all’Università la Sapienza di Roma e al Dams di Bologna 5 • “Le nuove parole dell’e-Learning”: aggiornamento del Glossario ASFOR Renato Dicati, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Learning & Development – Human Capital Management GBS- IBM Italia Paola Rampini, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Responsabile Comunità Professionali 10 Progetto Borsa Lavoro Italia Lavoro S.p.A. SPUNTI DI RIFLESSIONE 12 • E-Learning e qualità: uno studio sulle università italiane, svizzere e dei “quattro motori d’Europa” Lorenzo Cantoni, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Professore Università della Svizzera Italiana (Lugano) e Presidente I.Re.F. (Milano) Chiara Succi , NewMinE Lab – New Media in Education Laboratori Università della Svizzera Italiana (Lugano) 12 • Learning Effectiveness Measurement.Una metodologia per valutare i ritorni della Formazione Carlo Coccoli, Learning & Development – Human Capital Management GBS- IBM Italia 14 • Le figure professionali strategiche per l’e-Learning Alberto Colorni, Presidente SIe-L e Direttore Centro METID del Politecnico di Milano 15 • Virtual community e e-Learning: quale rapporto? Federica Garbolino, Gruppo di lavoro AIF Piemonte su e-learning e tecnologie 17 • Raising the standards of e-Learning programmes worldwide Jim Herbolich, Director Academic Affairs and Responsible of CEL, EFMD European Foundation for Management Development 19 • Presentazione del Tavolo di Raccordo Istituzionale e Tecnico, per l’osservazione sistematica della domanda e dell’offerta di e-Learning Claudia Montedoro, Dirigente di ricerca area Risorse Umane e Strutturali dei sistemi formativi ISFOL 20 • Processi e-Learning di qualità per le Università Telematiche Alessandro Musumeci, Direttore Generale Sistemi Informativi Ministero della Pubblica Istruzione 21 • L’Accreditamento dei Master on-line: modelli a confronto con le specificità italiane Giorgio Neglia, Coordinatore Ricerca e Formazione Manageriale Fondirigenti Giuseppe Taliercio 25 • Prospettive per l’e-Learning nella formazione continua dei manager delle PMI 36 Giuseppe Perrone, Presidente di Fondirigenti e docente di Organizzazione Aziendale all’Università della Tuscia LE ESPERIENZE E-LEARNING DEI SOCI ASFOR 38 • La formazione a distanza - risorsa e limite nell’esperienza del Progetto Valorizzazione delle risorse umane del CERISDI Enrico Faconti, Ricercatore CE.RI.SDI 38 • L’esperienza del Consorzio Universitario in Ingegneria per la qualità e l’innovazione nella formazione a distanza 39 Francesca Biondi, Responsabile Formazione Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l’Innovazione • L’evoluzione dei sistemi elearning aziendali: approcci, funzionalità di piattaforma e “rapid e-Learning” Federico Fantacone e Stefano Guacci, Elea S.p.A 40 • Tutor, docenti e formatori: quando il Net Learning diventa efficace Susanna Bianco, Net Learning Manager Fondazione CUOA 42 • L’e-Learning nel sistema camerale milanese Gruppo di Lavoro Formazione a Distanza FORMAPER 42 • Il Consorzio e-Lisa: l’e-Learning a supporto dei programmi di Educazione Continua in Medicina Renato Dicati, Learning & Development - Human Capital Management GBS - IBM Italia 44 • Le comunità di pratica e il sistema della Borsa Continua del Lavoro: uno strumento di lavoro, uno strumento di crescita professionale Paola Rampini, Responsabile Comunità Professionali BCNL Italia Lavoro S.p.A 46 • L’e-learning nella formazione manageriale: il percorso master si trasforma? Francesca Concia e Lorenza Leita, METID - Politecnico di Milano 48 • Formazione manageriale: la sfida dell’e-Learning L’Executive Master in Business Administration Part Time del MIP Politecnico di Milano Raffaella Cagliano, Direttore Executive MBA Part Time, MIP Politecnico di Milano Susanna Sancassani, Vicedirettore METID, Politecnico di Milano 50 • Blended Learning e Executive Education: l’esperienza di Profingest Management School Roberto Pancaldi, Responsabile Executive Education - Consorzio Alma - Profingest Management School 51 • L’ICT per la formazione e lo sviluppo della conoscenza. La Knowledge Factory Stoà Antonio Basile, Project Manager Area ICT Stoà Mirella Herrmann, Responsabile documentazione Stoà 52 SEZIONE 2 - RICERCHE • Stato dell’arte dell’e-Learning nella management education. A peer review context based study on European Business Schools Luigi Serio, Responsabile Progetti e Rapporti Istituzionali della Fondazione ISTUD per la Cultura d’Impresa e di Gestione e docente di Strategia e politiche aziendali all’Università IULM di Feltre Chiara Slanzi, Ricercatrice nell’area organizzazione e strategia 54 SEZIONE 3 - PROCESSO DI ACCREDITAMENTO DEGLI E-LEARNING EXECUTIVE MASTER ASFOR • I requisiti del nuovo Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master 58 SEZIONE 4 - NOTIZIE • 3a Edizione del Bando ASFOR “e-Talenti dell’e-Learning” 61 ASFOR • Gli Organi Istituzionali 62 • Gli Associati 63 • Gli Associati: aree/settori di intervento 65 Editoriale L’ insieme delle nuove tecnologie della formazione in remoto (l’e-learning comprende oggi una moltitudine di applicazioni e processi formativi) ha favorito e favorisce la crescita della domanda e dell’offerta, anche se gli sviluppi di questo mercato non sembrano, nel complesso, molto forti. Dalla fonte qualificata dell’Osservatorio sull’offerta formativa manageriale distance learning dei soci ASFOR, si può dedurre, da una parte, la stabilità dell’utilizzo di percorsi formativi e-learning e, d’altra parte, come questo mercato, pur registrando taluni incrementi in volume, sia caratterizzato da una certa marginalità soprattutto se si fa riferimento corretto al significato vero della formazione manageriale. Questa richiede che l’utilizzo dell’e-Learning rappresenti una soluzione parziale e/o particolare nel percorso formativo, con caratteristiche di integrazione e interoperabilità. L’ASFOR quindi ha concentrato il suo impegno sul tema dei processi e-learning di qualità e lo testimoniano tre aspetti importanti. La realizzazione del “Glossario e-Learning” che viene presentato nell’edizione 2006 con oltre 600 termini, rappresenta ormai il punto di riferimento ufficiale, la fonte primaria del lessico relativo a metodi, tecnologie, applicazioni dell’e-learning in Italia. L’intento di realizzare una guida alla qualità dell’e-learning, che dovrebbe servire anche ad orientare il vasto mondo della PA delle imprese, con particolare attenzione alle PMI, del nostro Paese a valutare la opportunità e la congruità dell’accesso al servizio a fronte di bisogni formativi molto diversificati. Il terzo aspetto dell’impegno ASFOR da sottolineare è riservato all’utilizzo “alto” dell’e-Learning - nella modalità blended - con la costruzione di un Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master. Percorso che è già stato elaborato e sperimentato e che attribuisce lo stesso elevato valore che ha l’Accreditamento ASFOR per i Master tradizionali - avviato a partire dal 1989 - che si distinguono sul mercato da una notevole inflazione del numero dei prodotti offerti. L’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale è quindi chiaramente impegnata, anche per l’e-Learning, a costruire e far conoscere le variabili della qualità della stessa, in conformità di un codice deontologico che è oggi adottato da tutti i soci. Luigi Pieraccioni Presidente ASFOR III SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Sezione 1 PROCESSI E-LEARNING DI QUALITA’ Le proposte di ASFOR per l’e-Learning di qualità utenti di valutare consapevolmente quanto viene loro offerto e contribuisca contemporaneamente a orientare i fornitori. Sono linee di lavoro improntate ad una unica filosofia: innalzare costantemente il livello di qualità dell’offerta di formazione manageriale all’interno di un rapporto “contrattuale” tra fornitore e utente di formazione sempre più basata sulla chiarezza e sulla consapevolezza. Il programma di lavoro annuale che scaturisce dalle linee enunciate non vede la partecipazione solo degli associati. I gruppi di lavoro sono aperti e la partecipazione è libera. I risultati dell’elaborazione comune andranno a vantaggio dell’intero sistema della formazione manageriale. Le proposte di ASFOR per sviluppare processi e-Learning di qualità Mauro Boati, Coordinatore Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Coordinatore Programma Servizi per l’impiego Italia Lavoro S.p.A. In un panorama che vede l’affermazione definitiva delle metodologie e-Learning ASFOR interviene su più piani per realizzare la propria mission innalzando il livello di qualità dei modelli della formazione manageriale. L’evoluzione dell’offerta di soluzioni e modelli ma anche i trend del mercato vengono monitorati con l’osservatorio permanente sull’offerta e-Learning che annualmente elabora i dati ottenuti dagli associati per fornire indicazioni sull’evoluzione in corso, rilevata direttamente attraverso i principali Enti di formazione manageriale. L’organizzazione di una cultura omogenea e condivisa della formazione e-Learning viene perseguita attraverso le revisioni sistematiche a cui è sottoposto il glossario dell’e-Learning. Propone un linguaggio univoco per modelli, soluzioni, tecnologie e ruoli. Comprende i 600 termini principali per chi si occupa di formazione basata su modelli ICT e costituisce il riferimento per la Pubblica Amministrazione attraverso il Dipartimento della Funzione Pubblica, il CNIPA e il MIUR, oltre che per tutti coloro che studiano o praticano il tema. Il glossario è un progetto in progress, aperto al contributo e alla discussione di tutti quelli che vogliono contribuire, secondo i modelli cooperativi tipici della cultura web, a costruire il senso comune del proprio agire professionale e a confrontare in modo univoco le esperienze in corso. La valorizzazione delle risorse umane e l’apertura al nuovo che i giovani portano vede il bando annuale “e-talenti dell’eLearning” che premia le migliori tesi di laurea che approfondiscono i temi dell’ICT a supporto della formazione. I percorsi di formazione di maggior rilievo, rivolti a persone che già lavorano, hanno come termine di riferimento il Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master. Dal luglio 2005, dopo una sperimentazione di oltre un anno e che ha coinvolto 5 Enti disposti a testare i criteri che venivano elaborati, il processo di accreditamento è stato approvato dal Consiglio Direttivo e aperto agli associati e in genere agli Enti di formazione manageriale interessati. Vengono confermati tutti i principali criteri che ASFOR applica da anni per l’accreditamento dei master uniti ai criteri specifici per la qualità nella formazione e-Learning. È un processo che, oltre ad appurare le competenze della struttura e della sua faculty, analizza la capacità specifica di progettazione secondo i criteri e-Learning, i modelli e i livelli di servizio, la struttura dell’impianto valutativo. Ma non basta. In un mercato ormai diversificato dove è presente un’interessante offerta di percorsi e-Learning di breve durata, dalle innovative caratteristiche di flessibilità, ASFOR intende mettere a punto la guida alla qualità nell’e-Learning, un percorso basato su criteri di facile applicabilità che permetta agli Presentazione “Osservatorio sull’offerta formativa manageriale distance learning dei Soci ASFOR 2005” La Ricerca Roberto Pancaldi, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Divisione Formazione on line - Consorzio Alma - Profingest Come aveva segnalato l’allora Presidente ASFOR Claudio Poli1, nel corso della “4a Giornata della Formazione Manageriale ASFOR” tenutasi il 13 dicembre 2005 a Milano, il Rapporto ASFOR sulla formazione manageriale, arrivato nel 2005 alla quarta edizione e realizzato con i dati forniti dagli Associati, rappresenta lo strumento attraverso il quale segnalare le dinamiche che stanno alimentando l’azione delle più importanti scuole di management, corporate university e istituzioni formative italiane associate ad ASFOR, che quotidianamente si confrontano con le richieste del sistema della domanda (pubblico, privato e degli individui), fornendo così una fotografia del settore e un’indicazione di trend. Dalla prima edizione del 2002 all’odierna abbiamo ulteriormente sviluppato gli ambiti della ricerca, monitorando, oltre ai dati quantitativi, anche una serie di importanti elementi collegati ai processi di valutazione e allo sviluppo dell’e-Learning. L’e-Learning è un tema caldo, di stringente attualità, e che probabilmente rivestirà nei prossimi anni un ruolo chiave nel panorama formativo internazionale. Ma, oltre al dibattito da anni innescato su questo tema, quale è il peso dell’e-Learning nel panorama formativo italiano? E, cosa che più interessa ASFOR, quale la sua diffusione nell’ambito dello specifico settore della formazione manageriale? Quali le caratteristiche metodologiche attuate nei progetti fin qui realizzati? Quali sono i target principali dei fruitori dei progetti e-Learning based? Quali le soluzioni di delivery effettivamente adottate? Partendo dall’analisi di quanto prodotto negli ultimi anni è possibile avere un quadro illustrativo dell’evoluzione dell’e1 ”Più formazione per la PA e le Pmi” Claudio Poli, Luigi Pieraccioni, Mauro Meda - L’Impresa Rivista Italiana di Management", marzo 2005 1 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Learning in Italia, potendo così eventualmente apprezzare in quali contesti, con quali finalità e con quali modalità attuative l’e-Learning è stato implementato nei progetti formativi realizzati, e quindi quale “ruolo” esso stia giocando nel panorama formativo manageriale. A tale scopo dunque ASFOR ha ritenuto strategicamente importante creare un Osservatorio permanente in grado di monitorare, sia sul versante quantitativo sia su quello qualitativo, l’offerta manageriale e-Learning based proposta dagli Associati ASFOR. Nasce con queste finalità di analisi il Questionario per la raccolta dell’offerta e-Learning, appendice all’Indagine ASFOR sulla formazione manageriale in Italia, alla quale hanno partecipato tutti gli Associati ASFOR, e giunto alla sua seconda somministrazione. Con tale questionario, proposto a cadenza annuale con l’obiettivo di diventare un appuntamento consolidato per tutti i Soci, Asfor intende costantemente monitorare non solo il numero dei percorsi formativi realizzati durante l’anno ma anche le metodologie impiegate all’interno di ogni singolo percorso (e le relative evoluzioni), i target dei fruitori (sia business che consumer), i fabbisogni formativi funzionali ai quali si è cercato di rispondere e quali specifiche figure professionali sono state coinvolte in ciascun progetto formativo. La parte del questionario incentrato sull’offerta e-Learning based è composta di 19 domande a risposta chiusa (alcune delle quali con un’appendice “aperta”) e rispetto al questionario 2004 ha visto affiancare alle domande di natura meramente quantitativa (e incentrata su alcune macroaree: numero di percorsi e di utenti, fatturato dei percorsi e loro incidenza sul fatturato complessivo, strumentazioni tecnologiche adottate) anche alcune domande più marcatamente qualitative, aventi l’obiettivo di evidenziare aspetti metodologici (risorse impegnate, contenuti formativi proposti, composizione ed esperienza della faculty e del team progettuale) inerenti la natura dei percorsi e-Learning based realizzati. I risultati numerici di questo secondo anno di Osservatorio sono piuttosto incoraggianti. Su 66 Associati ASFOR (tra i quali figurano anche strutture non formative) ben 53 (oltre il 75% della popolazione) hanno risposto anche alla parte del questionario relativa all’e-Learning, non discostandosi così dalla quota di redemption ottenuta dalla parte “generale” del questionario. Un primo dato quantitativo sulla diffusione dell’e-Learning manageriale in Italia: 30 Associati su 53 (pari al 57% delle risposte) affermano di aver erogato, nel corso degli ultimi 3 anni di attività formativa, almeno un percorso in modalità eLearning. Ma subito incontriamo un dato che diventerà una costante tra i risultati dell’Osservatorio: l’alta concentrazione dei percorsi formativi e-Learning proposti da un numero ristretto di Associati ASFOR. Infatti i primi 5 associati per numero di percorsi attivati realizzano più del 50% dei percorsi. Il dato di “concentrazione” viene confermato anche da altri Figura 2 indicatori. Ad esempio, monitorando il trend degli ultimi tre anni si evince che dal 2003 al 2005 gli Associati che hanno realizzato e-Learning sono passati da 30 a 22, con una contrazione di quasi il 25% nel triennio. Questo dato, unitamente a quanto riportato nella tabella successiva, ci supporta in una prima interpretazione: chi ha inveFigura 3 stito in e-Learning porta a massimizzazione lo sforzo progettuale, continuando nell’implementazione e nella realizzazione di interventi formativi basati da questa metodologia. Chi al contrario aveva tentato questa carta senza un investimento “strategico” ha ben presto abbandonato questa metodologia: Figura 1 Numero interventi formativi realizzati per associato Inferiore a 5 Tra 6 e 10 Tra 11 e 15 Tra 16 e 20 Oltre 21 2004 16 6 0 2 4 2005 8 7 1 1 5 Se guardiamo il numero delle persone formate tra il 2004 e il 2 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ 2005 con interventi e-Learning based, notiamo che non esiste nessuna significativa variazione del valore assoluto Figura 6 Interessanti anche i dati della tabella seguente: Figura 4 Durata percorsi formativi Inferiori alle 500 ore Superiori alle 5000 ore 2004 50% 18% Analizzando i target group dei clienti della formazione eLearning based, notiamo che un po’ più del 50% degli Associati afferma che in prevalenza questa metodologia è utilizzata per la formazione del mercato business (aziende, banche, PA). Ecco i dati di scostamento tra il 2004 e il 2005 del numero di corsi realizzati per ciascun target group: 2005 37% 18% Taget Group Pubblica Amministrazione Imprese Giovani Corporate Altro che conferma la polarizzazione degli investimenti su percorsi non brevi né occasionali. Quanto sono distanti i tempi nei quali si pensava che l’e-Learning fosse una agevole modalità formativa a basso investimento! 2004 38 168 9 4 17 2005 Scostamento percentuale 43 + 13% 170 + 1% 19 + 200% 17 + 400% 19 + 10% Da questa emerge che la formazione per PA e Imprese copre l’80% del target dei prodotti formativi e-Learning based. Questo dato è per altro confermato dalle analisi relative al fatturato generato dall’e-Learning per ogni Associato ASFOR. Dall’indagine risulta infatti che solo 4 Associati (circa il 14% delle risposte ricevute) ha dichiarato che il fatturato procurato da attività formative e-Learning based è stato pari a oltre il 30% del proprio fatturato complessivo. Al contrario il 60% degli Associati che hanno risposto (pari a 18 strutture) ha affermato che l’incidenza del fatturato procurato da attività e-Learning rispetto al fatturato complessivo è stato inferiore al 10% Per ciò che riguarda i contenuti della formazione, la tabella qui di seguito illustra i principali percorsi formativi erogati per target group: Target Group PA Imprese Giovani Corporate Area formativa 1 Area formativa 2 Area formativa 3 I.T. Marketing Risorse Umane Marketing Finance e Economics Risorse Umane Marketing Finance I.T. Lingue Finance Economics Figura 5 Per ciò che riguarda il sistema di valutazione degli interventi formativi e-Learning based, oltre l’85% degli Associati dichiara di formalizzarli, prevalendo soprattutto le valutazioni al termine del percorso (spesso in forma di test). Quasi nessuno al contrario valuta sulla base delle applicazioni al lavoro e sui risultati di business conseguiti dai partecipanti mediante il processo formativo. Il 78% degli Associati dichiara di non svolgere analisi sul ROI formativo. Dato su cui riflettere, se si pensa che oltre l’80% del target fruitori è rappresentato da PA e Imprese, che quindi decidono direttamente in merito all’investimento formativo. Per ciò che concerne la faculty, si nota una decisa prevalenza di coinvolgimento di figure senior e middle (rispettivamente con oltre 10 e 4 anni di esperienza formativa) come docenti e tutor didattici, mentre gli Associati che utilizzano profili junior (esperienza formativa inferiore ai 2 anni) con un’incidenza superiore al 50% sul totale della faculty è pari al 4%. Per quanto riguarda l’esperienza professionale delle figure deputate al supporto organizzativo e di processo dei percorsi eLearning based notiamo che i profili middle sono percentualmente superiori rispetto agli altri nelle mansioni di tutoraggio di processo ed help desk tecnologico, mentre gli amministratori di sistema sono soprattutto figure di elevata seniority professionale. Per ciò che riguarda i dati inerenti all’utilizzo della piattaforme on line, il 70% degli Associati l’ha acquistata sul mercato. Della piattaforma vengono utilizzate tutte le funzioni classiche di supporto all’apprendimento (registrazione utenti, delivery, comunicazione, monitoraggio e tracking, valutazione, tutte con una percentuale di utilizzo tra l’80 e il 90%), mentre meno consistenti sono gli utilizzi della piattaforma per finalità gestionali e amministrative. 3 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ I junior, comunque utilizzati in numero limitato, sono soprattutto inseriti come tutor di processo. Infine un dato di prospettiva. Le aspettative sul mercato dell’eLearning espresse dagli Associati riflettono la polarizzazione di cui già abbiamo dato riscontro. Infatti, ben il 92% (20 Associati) di coloro che hanno realizzato programmi formativi e-Learning based nel 2005 vede un futuro positivo e in crescita. di assistenza sistematica o ancora come soluzione di ricerca e di lavoro cooperativo. Oppure riservato a target particolari, gli executive, che per motivi di lavoro preferiscono percorsi a bassa frequenza o praticato da organizzazioni che, per numero di addetti e per struttura distribuita sul territorio, privilegiano modalità distance learning. Non si tratta certo dei volumi in continuo rialzo che recenti ricerche ci indicano, creando anche un certo imbarazzo in chi non intercetta la richiesta di mercato corrispondente e vive le difficoltà di un mercato al contrario abbastanza asfittico. Da questo universo, rappresentativo della formazione manageriale distance learning italiana, emergono alcuni interessanti punti di attenzione. Figura 7 L’e-Learning è “a regime” Sono finite ormai definitivamente, almeno su scala nazionale, anche se qualche nuovo ingresso è certamente possibile, le sperimentazioni di accesso, quelle che sono servite a capire e a dotarsi di modelli, risorse e metodologie. I modelli sono solidi e ritenuti efficaci tanto che l’offerta formativa, per quanto riguarda le tematiche, è stabile e non viene influenzata dalla novità dell’approccio. In origine, al contrario, i contenuti erano di livello professionale differente più addestrativo o centrati su oggetti vicini al mezzo utilizzato (corsi di informatica per via informatica) o riservati a momenti limitati all’interno di percorsi caratterizzati da altre modalità. Tra coloro che invece non hanno realizzato interventi formativi eLearning based nel 2005 prevale nettamente una visione pessimistica e negativa sul mercato dell’e-Learning manageriale dei prossimi anni. L’investimento paga È in atto un evidente processo di concentrazione. In un mercato in crescita, sebbene non esplosiva, diminuiscono gli associati che “sperimentano” l’e-Learning e chi ha investito con sistematicità e si è dotato di risorse aumenta la propria quota di intervento. 5 enti realizzano più del 50 % del totale dei percorsi. Diminuiscono gli associati che realizzano pochi percorsi l’anno. Da questa prima analisi del nascente Osservatorio permanente dell’e-Learning emergono perciò alcuni dati che vogliamo interpretare come di scenario e di trend, senza investirli di una valenza scientifica assoluta. Emerge come gli Associati ASFOR ritengano il mercato dell’eLearning in evoluzione e in sviluppo, ma che solo pochi tra gli Associati si siano dotati di una strategia tale da considerare l’eLearning come un fattore strutturale della propria crescita. Il fatturato proveniente dall’e-Learning è infatti ancora per la maggioranza degli Associati considerato come sussidiario rispetto a quello procurato dalla formazione tradizionale. Si può probabilmente affermare, cercando di interpretare i dati in nostro possesso che solo poche strutture formative hanno investito fortemente (e non tanto in termini tecnologici quanto in termini metodologici e di servizi sottesi) sull’e-Learning, in un certo modo diventando player fortemente riconosciuti sul mercato e vantando un vantaggio competitivo sugli Associati più diffidenti su questa modalità formativa, che difficilmente potrà diventare strutturale, senza adeguati investimenti o interventi di sistema, per chi più si è attardato. Il mercato è diversificato È consistente la presenza di percorsi e-Learning di breve durata, prodotti nuovi, di utilizzo più flessibile, capaci forse di maggior penetrazione. Oggi questi non vengono osservati con sufficiente attenzione e per loro non è stato predisposto, a differenza che per i master e-Learning, un apparato di criteri qualitativi. Un compito per il futuro prossimo. Sarebbe interessante approfondire il rapporto tra questa offerta, gli utilizzatori e i contesti d’uso: sono prodotti di maggior usabilità? potenzialmente più vicini alle PMI? utilizzabili con flessibilità che meno permetta l’intreccio con i processi di lavoro? Si estende il networking Considerazioni finali Aumenta e diventa costume l’accordo e il partenariato tra l’ente che eroga formazione e-Learning e altri enti o università. Interessante per più aspetti: riproduce una caratteristica di associazione per omogeneità e complementarietà tipica dell’impresa italiana e ne trae forza, esprime omogeneità con la cultura web che tende ai rapporti di rete e a sfruttare la rete anche su terreni di ricerca e contenuto, può introdurre nuove soluzioni didattiche, “distribuite”, basate sulla presenza di formatori/contenuti di diverse specializzazioni e appartenenze. Mauro Boati, Coordinatore Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Coordinatore Programma Servizi per l’impiego Italia Lavoro S.p.A. E’ un campione particolare quello su cui ASFOR basa la sua ricerca, costituito come è dalla quasi totalità degli enti che offrono formazione manageriale qualificata in Italia. La maggioranza di questi realizza stabilmente percorsi di formazione e-Learning. Una realtà ormai rilevante. Eppure la percezione tra i dirigenti e tra gli operatori è che si tratti certamente di un approccio e di una offerta ormai permanente ma anche di un “mercato” ancora marginale. Riservato a situazioni didattiche particolari, come rinforzo del percorso di apprendimento o come modalità La ricerca indica anche alcune questioni rilevanti su cui spetta all’associazione il compito di proporre approcci e soluzioni. Per esempio va valutato se, nonostante la concentrazione in atto dei soggetti che erogano e-Learning, non siano opportune misure di facilitazione dell’ingresso di nuovi attori anche di piccola dimensione, portatori di nuovi interessi e forse di competenze particola- 4 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ degli e-Learning Executive Master ASFOR” che si affianca a quello dei Master tradizionali di contenuto gestionale-aziendale, attivato dall’ASFOR a partire dal 1989, facciamo una parentesi sulle tipologie di erogazione a distanza che si attuano oggi in Italia a seconda del settore di utilizzo. ri. In questo caso sarebbero necessarie misure in grado di: • abbattere i costi tecnici di accesso (piattaforme multi utente in outsourcing) • saltare il livello iniziale di sperimentazione offrendo direttamente standard nazionali qualitativi di buon livello e testati • centralizzare e posizionare quindi esternamente alla produzione e gestione dei contenuti, i servizi di assistenza all’apprendimento (dal tutoring alla correzione delle esercitazioni). I partenariato spontanei in costituzione, poi, possono venire sostenuti per coinvolgere anche organizzazioni produttive (distretti, patti d’area, ecc.) per promuovere il coinvolgimento della domanda nei processi organizzativi dell’offerta e facilitare i processi di valorizzazione / inserimento lavorativo post corso. Possono anche diventare strumento consapevole di promozione della presenza della formazione manageriale italiana all’estero. Si tratta di piste di lavoro impegnative da seguire che ASFOR, con il supporto tecnico del gruppo di lavoro sull’ICT, può affrontare nel corso del 2006 nell’interesse dell’intero sistema della formazione manageriale. Che cosa si intende oggi per corso on line? Per grandi linee possiamo dire che in tutti i settori, non solo in Italia ma in tutto il mondo, quando si parla di e-Learning o di corsi on line si intende sempre più spesso un processo didattico di tipo blended, che utilizza nella maniera più opportuna diversi strumenti didattici (dai learning object riusabili alla teledidattica, passando per l’e-reading, l’aula virtuale, la formazione in presenza e gli ambienti di apprendimento collaborativo) per ottenere il massimo dei risultati (in termini di efficienza e di efficacia) con il minimo di costi (in termini economici, di tempo e di sforzo cognitivo). Ma vediamo come tutto ciò viene coniugato nei due settori che stanno a valle e a monte rispetto a quello dei master: a valle, nel mondo universitario, a monte in quello del lavoro. In base ai risultati degli osservatori degli ultimi anni e agli studi di settore più recenti, e solo per individuare le principali linee guida, possiamo affermare che: - nelle università si è affermata una tipologia di e-Learning basata su strumenti di tipo collaborativo, labour intensive, con pochi o nulli learning object riusabili, senza ingegnerizzazione, basati su piattaforme open source, con una grande frammentazione di esperienze diverse tra loro; - nel mondo del lavoro (aziende private e pubbliche amministrazioni locali e centrali) la scelta della formazione a distanza si è centrata su processi ingegnerizzati ad alta riusabilità e automazione, con caratteristiche di granularizzazione e di modularizzazione spinta e opportunità di flessibilità, adattabilità e personalizzazione (archivi di learning object riusabili con metadata sotto standard internazionale, gestiti da ”Learning Management System” traccianti in ambienti assistiti da tutor e mentor). I master, in particolare quelli organizzati dalle School of Management e dalle istituzioni di alta formazione, si collocano evidentemente in un’area di raccordo tra università e organizzazioni produttive o amministrative; e lo fanno anche nella scelta degli strumenti didattici di nuova generazione, con soluzioni di mix di strumenti davvero variegate, che presentano esperienze di successo che utilizzano non solo strumenti ma addirittura filosofie diverse nell’applicazione dell’insegnamento/apprendimento attraverso la distribuzione di materiali digitalizzati, la rete, e la comunità che ne costituisce il corollario. Già solo questa constatazione dà una prima idea di quanto sia difficile e infida la strada da percorrere per chi voglia cimentarsi nell’impresa di accreditare la qualità dei master erogati on line, attraverso un processo oggettivo. Presentazione del nuovo “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR” Valerio Eletti, Coordinatore scientifico della Commissione ASFOR di Accreditamento degli e-Learning Executive Master, docente di editoria multimediale e di progettazione per l’e-Learning all’Università la Sapienza di Roma e al Dams di Bologna. Premessa Lo scorso giugno, dopo due anni di studi, confronti e sperimentazioni, ASFOR ha annunciato l’avvio ufficiale delle attività di accreditamento per i master erogati on line: si possono così ora certificare i master di tipo executive, sia generali che specialistici. Ecco in queste pagine il sintetico resoconto della genesi della nuova iniziativa e i termini operativi per accedere all’accreditamento. L’offerta di master si è arricchita da qualche anno di una nuova tipologia molto allettante ma nello stesso tempo più pericolosa in termini di rischio per l’utente, rispetto a quella tradizionale: l’offerta dei cosiddetti Master on line o e-Learning Master. Ovvero di master che possono essere fruiti in gran parte da casa o dall’ufficio, senza il bisogno di spostarsi in un’altra città (o in un’altra nazione) per conseguire il titolo, se non per brevissimi periodi o addirittura solo per gli esami o per la discussione finale. Il master on line si pone dunque sempre più come opportunità per chi ha legami di famiglia o di lavoro e non vuole (o più spesso non può) interrompere le sue attività per scommettere sulla propria specializzazione in vista di una carriera più veloce e soddisfacente. Tali master, d’altra parte, si pongono anche come ulteriore minaccia per chi non sappia valutare il valore di ciò che acquista, dato che sotto l’etichetta di Master on line possono passare (e spesso passano) anche dei semplici testi distribuiti in rete, con qualche esercitazione off line e una blanda assistenza tutoriale via email, in un’ottica obsoleta da formazione a distanza di prima generazione: il che equivale a pagare la retta di un vero e proprio corso di alta formazione trovandosi poi fra le mani solo dei libri e delle dispense da studiare da solo, con un riscontro lento e poco efficace da tutor poco presenti e poco preparati. Prima di entrare nel merito del “Processo di Accreditamento L’iniziativa dell’ASFOR nell’ambito dell’accreditamento dei master Questa scelta è stata fatta già più di due anni fa dall’ASFOR. Perché? Basta guardare alla storia e alla posizione attuale dell’Associazione per comprendere come l’accreditamento dei master erogati in toto o in parte in rete sia maturato lentamente ma inesorabilmente come un vero e proprio bisogno interno, al fine di definire degli standard qualitativi riferiti all’attività eLearning. Vediamone in sintesi i motivi. Primo: ASFOR ha avviato già da quindici anni il “Processo di Accre- 5 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ ditamento dei Master” di contenuto gestionale-aziendale per garantire ai diversi clienti - attraverso il conferimento del marchio di accreditamento - quella garanzia che potesse (e possa tuttora) permettere loro di scegliere il proprio percorso formativo (a livello di General Management, o Specialistico o di MBA) e di investire quindi il proprio denaro e il proprio tempo evitando i rischi derivanti sul mercato dai fornitori improvvisati. Secondo: con l’inizio del nuovo secolo, l’ASFOR ha cominciato a verificare che tra i propri soci, e in generale nel mercato della formazione, si stava diffondendo la necessità crescente di erogare master on line, in particolare per le persone già collocate in ambito lavorativo, che avevano (e hanno) bisogno di consolidare o completare la propria preparazione manageriale per poter intraprendere una carriera a livello direzionale più elevato. Terzo: da un confronto serrato con i propri soci e da un’analisi sul mercato dei master on line in Italia e in ambito internazionale, il Presidente e il Consiglio Direttivo si sono resi conto che l’inserimento di percorsi più o meno consistenti di apprendimento in rete nei master di livello sarà sempre più una componente imprescindibile dei modelli di alta formazione . Chi, dove e quando? E’ da queste premesse che nel 2003 l’Associazione passa ad affidare alla sua Commissione Ict (coordinata dal Consigliere Mauro Boati) il compito di avviare, in collaborazione con la Commissione di Accreditamento dei Master tradizionali (coordinata dal Vice Presidente Vladimir Nanut), lo studio e la messa a punto di una metodologia a base teorica e tecnica per la definizione del processo di accreditamento di master distribuiti prevalentemente a distanza attraverso la rete digitale. Con una chiara e ben definita filosofia di riferimento: la coerenza delle nuove regole per l’accreditamento dei Master on line con quelle già ampiamente sperimentate e consolidate per l’accreditamento dei master tradizionali. Il primo problema affrontato dalla Commissione creata ad hoc per la realizzazione operativa del modello diventa quindi, fra il 2003 e il 2004, quello di individuare punto per punto le aree di sovrapposizione e quelle di differenziazione dell’ipotetico nuovo processo e-Learning rispetto a quello tradizionale. Da questo studio analitico scaturisce la prima bozza del processo di accreditamento, che si articola in una decina di punti in grado di dare sufficiente oggettività al giudizio finale, nonostante la presenza di una grande quantità di variabili non isolabili e quindi direttamente misurabili per una certificazione di qualità a tutto tondo. Contestualmente la Commissione decide di delimitare i casi di applicabilità del nuovo processo di accreditamento, già per la prima verifica sperimentale, solo agli Executive Master, ovvero a quei master che vengono progettati dalle scuole di alta formazione in maniera specifica per persone già inserite nel mondo del lavoro: sia perché questo è il terreno privilegiato di azione dell’ASFOR, sia perché i master on line presentano i propri punti di forza proprio in questo settore di utenza. Gli e-Learning Executive Master che vengono individuati dalla Commissione sono di tue tipi distinti: quelli in Business Administration (eLearning Executive Mba) e quelli Specialistici (e-Learning Specialised Executive Master). Si arriva così a marzo del 2004, quando la bozza del “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master” diventa il documento di riferimento per la sperimentazione su cinque master erogati da altrettanti soci dell’ASFOR. Vengono così messi sotto la lente di ingrandimento della Commissione, attraverso un primo processo di self assessment e una successiva ana- lisi dei dati raccolti, i master aderenti volontariamente alla fase di sperimentazione erogati on line già da almeno due edizioni dalle seguenti istituzioni formative: Cis (Reggio Emilia), Ifoa (Reggio Emilia), Mib (Trieste), Profingest (Bologna) e Poliedra (Politecnico di Milano) in collaborazione con Sfera Enel (Roma). Ma non basta: all’iniziativa, attraverso un Comitato Scientifico dedicato al monitoraggio della fase di sperimentazione, si aggiungono infatti anche gli apporti di diversi enti istituzionali (dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica con il Cnipa al Miur, dal Dipartimento Funzione Pubblica alla Crui, la Conferenza dei Rettori) che portano il loro contributo, sia come esperti/giudici esterni all’Associazione, sia come analisti di una metodologia che possa essere in seguito trasferita con opportune modifiche nell’ambito della Pubblica Amministrazione. I risultati della sperimentazione - dopo essere stati analizzati dalla Commissione scientifica allargata, e dopo aver generato una serie di revisioni e integrazioni in alcuni punti nodali del processo - portano nei primi mesi del 2005 alla formulazione dei criteri definitivi per l’avvio della prima fase di accreditamento degli e-Learning Executive Master, così come annunciato ufficialmente il 16 giugno 2005, dall’allora Presidente Claudio Poli, nel corso dell’Assemblea Generale svoltasi a Milano presso la sede della Sda Bocconi. Come? La scuola che voglia ora candidare un suo e-Learning Executive Master all’accreditamento ASFOR trova nel sito dell’Associazione (www.asfor.it) il “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR” completo. La procedura di accreditamento comporta le seguenti fasi: 1) la Commissione di Accreditamento dei Master, sulla base dei primi documenti inviati dalla Direzione del Master, valuta la congruità delle caratteristiche del master e quindi decide se avviare o meno la procedura, attraverso l’invio della relativa modulistica; 2) la Commissione di Accreditamento, dopo avere ricevuto la documentazione richiesta e gli eventuali chiarimenti necessari, in caso di esame positivo, nomina i revisori (didattici e amministrativi) per la prevista verifica sul campo. Il team dei revisori è costituito da almeno 3 esperti, e precisamente: un esperto di amministrazione interno o esterno ad ASFOR (fornito da Società di revisione), un revisore didattico che ha già collaborato al vecchio “Processo di Accreditamento dei Master ASFOR”, e un revisore esperto di e-Learning, scelti all’interno di una lista di esperti senior provenienti da enti associati ad ASFOR, lista che è stata formata sia su base volontaristica sia su invito. Naturalmente la Commissione di accreditamento, nella definizione del team dei revisori, verifica che non ci siano conflitti di interesse, ovvero che nessun membro del team abbia collegamenti personali diretti o indiretti nei confronti del master o della scuola che va a visitare; 3) i revisori esperti di e-Learning iniziano la loro azione con una “visita on line” preliminare, accedendo alla piattaforma dell’e-Learning Executive Master con una password, come un qualunque allievo iscritto al master e/o come uno degli amministratori o tutor del corso, con l’obiettivo di verificare puntualmente le diverse procedure; 4) tutti i revisori effettuano poi la visita in loco, analizzando documenti e registri, e intervistando gli amministratori, alcuni docenti e tutor, oltre a una serie di allievi ed ex allievi scelti a campione tra quelli che stanno frequentando o che hanno frequentato edizioni precedenti del Master. Al termine di tale visita i revisori elaborano una relazione che viene inviata alla Commissione di Accreditamento dei Master; 6 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ 5) la Commissione di Accreditamento, sulla base della documentazione inviata dalla Scuola e della relazione dei revisori, decide di proporre o meno l’accreditamento al Consiglio Direttivo ASFOR; 6) il Consiglio Direttivo ASFOR, sulla base della proposta ricevuta, delibera la concessione o meno dell’accreditamento. L’accreditamento avrà una durata massima di 5 anni, al termine del quale la Scuola dovrà richiedere il riaccreditamento. Peraltro la Direzione del Master al termine di ogni edizione deve fornire dettagliate informazioni sul mantenimento dei requisiti di accreditamento, utilizzando un’apposita “scheda consuntiva” predisposta da ASFOR. La Commissione in ogni momento può chiedere ulteriori verifiche o informazioni in merito al Master e decidere la revoca dell’accreditamento in caso di gravi mancanze. Occorre sottolineare che il “Processo di Accreditamento degli eLearning Executive Master” appena avviato prevede che l’accreditamento in questa fase transitoria abbia una durata di 2 anni. Alla fine di tale periodo si farà un nuovo punto della situazione per verificare se tutti i parametri individuati e inseriti nel documento ufficiale sono davvero allineati con le migliori prassi o se richiedono un alleggerimento o un innalzamento del livello di attenzione (così come è successo nel primo periodo di applicazione dei criteri di accreditamento per i master tradizionali, quindici anni fa). 1. DEFINIZIONE DI eLEARNING MASTER Si considera eLearning Master accreditabile, il Master caratterizzato da un progetto formativo, prevalentemente gestito attraverso una piattaforma on line, che, oltre all’aula, preveda l’utilizzo di soluzioni di delivery tipiche della FaD (WBT, CD-Rom, dispense cartacee, videocassette, business television, etc.), e alterni (con percentuali minime specifiche): modalità di studio individuale e collaborativo, presenza in aula e apprendimento a distanza, modalità di fruizione sincrona e asincrona Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 1. eLEARNING MASTER ACCREDITABILI ASFOR individua nelle iniziative di formazione permanente (o di Executive Education) il riferimento prioritario dei corsi eLearning Master accreditabili. In questo senso si possono considerare due distinte tipologie: TIPO A. : eLearning Specialised Executive Master TIPO B. : eLearning Executive MBA I parametri di valutazione Ma quali sono i criteri su cui si basa il “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR”? I criteri sono stati elaborati dalla commissione che ha lavorato negli ultimi due anni insieme agli esperti esterni e con la collaborazione delle scuole che hanno fatto da “cavia” fra la primavera 2004 e la primavera 2005. Tali criteri sono stati approvati dal Consiglio Direttivo e ratificati dall’Assemblea Generale dei Soci ASFOR. I parametri che deve soddisfare un Executive Master erogato a distanza per potersi fregiare dell’accreditamento ASFOR sono dieci, alcuni dei quali richiamano direttamente quelli già sperimentati nell’ambito del Processo di Accreditamento dei Master tradizionali, mentre altri sono invece appositamente elaborati per i master a distanza. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 1. DEFINIZIONE DI eLEARNING SPECIALISED EXECUTIVE MASTER Gli eLearning Specialised Executive Master servono ad approfondire le conoscenze e i processi manageriali di una specifica funzione, area dell’azienda o settore di attività. Essi sono di norma destinati a partecipanti con un’esperienza di almeno 3 anni nell’area aziendale corrispondente alla specializzazione considerata. CRITERI SPECIFICI I 10 criteri sui quali definire l’Accreditamento degli eLearning Master Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Definizione eLearning Master ed eLearning Executive Master accreditabili Procedura di ammissione Metodologia didattica Durata e articolazione (Piano di studio) Corpo Docente (Faculty e Team di Progetto) Assistenza e tutorship Processo di valutazione Dotazioni informatiche e attrezzatura di supporto Customer satisfaction Aspetto economico e finanziamento 1. DEFINIZIONE DI eLEARNING EXECUTIVE MBA Gli eLearning Executive MBA presentano dei programmi formativi di tipo generalistico che mirano ad integrare le conoscenze/competenze nelle diverse aree aziendali secondo un’ottica manageriale di tipo strategico. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Essi sono tipicamente rivolti a partecipanti con una significativa esperienza lavorativa di tipo aziendale e hanno l’obiettivo di favorire un cambiamento nel ruolo professionale precedentemente ricoperto oppure di favorire un’accelerazione nel percorso di carriera. Il primo non è altro che la definizione del perimetro di competenza, ovvero delle tipologie di master accreditabili, master che devono essere caratterizzati dagli attributi executive ed eLearning, sia nel caso degli Mba sia nel caso degli specialistici. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 7 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Secondo punto, Procedura di ammissione: i parametri di anzianità sul lavoro e di percentuale di non laureati tra gli utenti ammessi al master sono inizialmente, in questa fase transitoria, un po’ più permissivi rispetto ai criteri tradizionali. 3. METODOLOGIA DIDATTICA La metodologia didattica prevede l’alternanza di: • momenti informativi (lezioni in presenza, lezioni di aula virtuale, etc.) [C*]; • momenti collaborativi [comunicazione sincrona: C; comunicazione asincrona: D] ; • momenti di regolazione/controllo (test di gradimento, test di verifica dell’apprendimento, etc.) [sincroni: C; asincroni: D]; • momenti operativi sincroni (esercitazioni, role play, analisi di casi, etc.) [sincroni: C; asincroni: D]; • momenti di attività a distanza asincrona (fruizione di learning object tracciati) [D]; • momenti di studio individuale [autoistruzione]. 2. PROCEDURA DI AMMISSIONE Tipo A.: eLearning Specialised Executive Master Partecipanti in possesso di Laurea di primo livello o Diploma di Laurea con esperienza aziendale minima di 3 anni Partecipanti in possesso di Laurea specialistica o Laurea del vecchio ordinamento con esperienza aziendale minima di 2 anni Solo in casi eccezionali la Scuola può ammettere: a) laureati con alto potenziale, ma con esperienza lavorativa inferiore b) candidati non in possesso di laurea con almeno 10 anni di significativa esperienza aziendale Processo di selezione formalizzato e finalizzato, comprendente analisi cv, prove scritte e/o test psicoattitudinali e/o prove dinamiche di gruppo, colloqui individuali (motivazionali e di orientamento) * [vedi tabella relativa alla “Durata ed Articolazione”, punto 4 del Processo] Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 4. DURATA ED ARTICOLAZIONE (PIANO DI STUDIO) Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata eLearning Specialised Executive Master: Durata minima complessiva (A) 2. PROCEDURA DI AMMISSIONE Tipo B.: eLearning Executive MBA Partecipanti in possesso di Laurea di primo livello o Diploma di Laurea o Laurea specialistica o del vecchio ordinamento, di cui: - almeno il 70% con esperienza minima di 5 anni in posizione aziendale di significativa esperienza gestionale; - il restante 30% può avere un’esperienza lavorativa inferiore ai 5 anni, che deve comunque essere superiore ai 2 anni. Solo in casi eccezionali la Scuola può ammettere: a)laureati con alto potenziale, ma con esperienza lavorativa inferiore; b) candidati non in possesso di laurea con almeno 10 anni di significativa esperienza aziendale Processo di selezione formalizzato e finalizzato, comprendente analisi cv, prove scritte e/o test psico-attitudinali e/o prove dinamiche di gruppo, colloqui individuali (motivazionali e di orientamento) 600 ore Project Ore di Ore di Ore di attività work e/o didattica didattica e di eLearning Stage (B=C+D) attività asincrona frontale o di (eccetto aula virtuale studio/ ore extra sincrona autoistruzione) durata minima (C) (D) Si: extra le 600 ore 600 150-350 450-250 (di cui max il 50% di aula virtuale) Nelle 600 ore non sono compresi né i PW e/o Stage né l’autoapprendimento (mero studio individuale). Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 4. DURATA ED ARTICOLAZIONE (PIANO DI STUDIO) Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata eLearning Executive MBA: Durata minima complessiva (A) Terzo e quarto punto, Metodologia didattica e Durata e articolazione: nel terzo punto si indicano i criteri di base che contraddistinguono un Master on line dai master tradizionali, con la definizione operativa delle caratteristiche dei momenti informativi, collaborativi, di regolazione/controllo, operativi sincroni e di attività a distanza asincrona (il cuore della formazione a distanza libera da vincoli di tempo e di luogo); nel quarto punto si fa uso di due tabelle per dare i pesi delle diverse metodologie nel mix blended di erogazione, distinguendo fra attività frontale e Project work e/o Stage Ore di didattica (B=C+D) ore extra durata minima 500 ore Si: extra le 500 ore 500 Ore di didattica e di attività frontale o di aula virtuale sincrona (C) Ore di attività eLearning asincrona (eccetto autoistruzione) (D) 150- 250 350-250 (di cui max il 50% di aula virtuale) Nelle 500 ore non rientrano né i PW e/o Stage né l’autoapprendimento (mero studio individuale). Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 3. METODOLOGIA DIDATTICA di aula virtuale sincrona rispetto alle attività di e-Learning asincrona e rispetto allo studio o alla autoistruzione su testi scaricabili dalla rete. E’ opportuno integrare momenti formativi in presenza con le attività a distanza (importanza della progettazione). Occorre monitorare ogni fase didattica (in presenza, sincrona, asincrona). Anche il quinto e il sesto punto sono collegati fra loro: il quinto (Faculty e team di progetto) definisce le caratteristiche minime accettabili per quanto riguarda il tourn over e l’impegno dei docenti sia in fase progettuale che in fase erogativa; il sesto punto (Assistenza e tutorship) zooma sul ruolo degli assistenti didattici, fondamentali nel processo erogativo a distanza, definendo in particolare i livelli temporali massimi di risposta dell’help desk, dei tutor, dei mentor e dei docenti esperti di materia. E’ necessario sviluppare non solo conoscenze, ma anche capacità di utilizzare strumenti e comportamenti manageriali, attraverso esercitazioni, simulazioni, attività di progetto sul campo, etc. (almeno il 10% delle ore di aula fisica deve essere dedicato a testimonianze e/o workshop aziendali). Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 8 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ 6. ASSISTENZA E TUTORSHIP 5. CORPO DOCENTE (FACULTY E TEAM DI PROGETTO) I tempi di risposta massimi: • 8 ore lavorative per l’intervento on line del tutor di processo • 8 ore lavorative per l’intervento del tutor di contenuto • 4 ore lavorative per l’intervento dell’help desk tecnologico • 16 ore lavorative per l’intervento del docente esperto della materia La Faculty interna (composta esclusivamente dal corpo docente effettivo) non può in ogni caso attestarsi su valori inferiori a 10 persone, con esperienza almeno quinquennale, le quali devono assicurare individualmente un impegno nel corso (in termini progettuali e/o di docenza) non inferiore a 5 giornate (40 ore) per Edizione sia nel caso di eLearning Specialised Executive Master sia di eLearning Executive MBA. Obiettivo i tempi di risposta ed i livelli di assistenza garantiti ai partecipanti: • sono un indicatore prioritario circa la bontà metodologica dell’iniziativa • devono essere dichiarati nel progetto ed esplicitati sul contratto formativo • devono essere sempre monitorati. Tali docenti devono avere un rapporto continuativo con la Scuola da almeno 2 anni. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Il settimo punto tratta il tema del Processo di valutazione: qui si trovano sia caratteri consolidati nell’accreditamento tradizionale (il fatto per esempio che tutti i criteri di valutazione degli utenti devono essere definiti in partenza, nel contratto formativo, in maniera esplicita, indicando con chiarezza le azioni da intraprendere in caso di risultato insufficiente del discente), sia un carattere innovativo come l’obbligo di tracciamento delle attività on line su piattaforma Lms. Con alcune notazioni che è importante sottolineare: gli esami vengono fatti comunque in presenza e il project work finale ha un ruolo centrale nella valutazione del lavoro fatto dall’utente; e il tasso di abbandono continua a essere un parametro molto importante per valutare la qualità complessiva del master. Non lo è invece il tasso di placement, dato che gli unici master on line oggi accreditabili sono executive e, in quanto tali, non prevedono stage e conseguenti assunzioni presso società diverse da quelle in cui già operano i partecipanti al master. 5. CORPO DOCENTE (FACULTY E TEAM DI PROGETTO) Gli impegni minimi devono risultare dal calendario delle attività didattiche e/o dalla firma di appositi registri, nonché da contratti, lettere d’incarico, verificabili attraverso documenti contabili. Per la stabilità del corpo docente si ritiene orientativamente accettabile un massimo di rotazione annuale di docenti pari al 30%, salvo nei casi di radicali modifiche nella struttura del progetto. Tutti i docenti del Master devono aver maturato almeno 3 anni di significativa esperienza didattica, e/o almeno 5 anni di esperienza professionale in posizioni di adeguata responsabilità nell'area ove svolgono la didattica. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 5. CORPO DOCENTE (FACULTY E TEAM DI PROGETTO) 7. IL PROCESSO DI VALUTAZIONE Il processo di valutazione mantiene molte norme relative ai master in presenza. Per cui deve: Vista la specificità della metodologia proposta, oltre alle figure tradizionali (v. criteri Accreditamento Asfor approvati) il Team di progetto dell’eLearning Executive Master dovrà prevedere le seguenti figure *: Tutor di Processo assegnato alla persona, che accompagna il partecipante per tutto il percorso formativo Coordinatore dell’attività didattica Help desk tecnologico System Administrator della piattaforma on line Tutor on line di contenuto, assegnato a gruppi di partecipanti non superiori alle 25 unità Corpo Docente Esperto contenutistico essere esplicito, finalizzato fin dall’inizio del corso, realizzato in più momenti; evidenziare in modo oggettivo e trasparente i risultati dei singoli partecipanti in termini di conoscenze, competenze e comportamenti (manageriali); prevedere esplicitamente gli standard minimi di risultato nelle diverse aree didattiche e le azioni conseguenti nei casi di esiti negativi o insufficienti; riservare un ruolo rilevante alla valutazione del project work elaborato dai partecipanti. *Si consulti il Glossario dei termini eLearning per la definizione di ciascuna figura indicata Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 7. IL PROCESSO DI VALUTAZIONE 6. ASSISTENZA E TUTORSHIP Il numero di tutor (di processo e di contenuto) deve essere congruo in relazione al numero dei partecipanti ed alle caratteristiche del corso. Con una nota importante: gli esami finali possono essere svolti esclusivamente in modalità classica in aula, non in modalità on line, ancorché sincrona. ... e prevede un nuovo elemento caratteristico “la valutazione on line”: l’obbligo di attività esercitative per tutto il percorso formativo, con valutazione, delle competenze acquisite da ciascun partecipante, anche sulla piattaforma on line Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 9 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ L’ottavo punto, Dotazioni informatiche e attrezzatura di supporto, affronta tutti i dettagli tecnici minimi indispensabili per poter considerare accettabile la piattaforma software di erogazione del corso, con particolare attenzione al tracciamento delle esperienze dei singoli discenti. 9. CUSTOMER SATISFACTION L’utente dell’eLearning Executive Master deve avere la possibilità di esprimere le sue valutazioni in merito sia al processo didattico sia al grado di soddisfazione percepito. La Scuola deve perciò rilevare periodicamente tali elementi, con appositi questionari, anche per eventuali miglioramenti dei processi. Asfor potrà verificare giudizi e valutazione dei partecipanti, dopo la conclusione di ogni edizione del corso, utilizzando propri formulari e su base campionaria. 8. DOTAZIONI INFORMATICHE E ATTREZZATURA DI SUPPORTO Per l’erogazione dei master eLearning è centrale il ruolo della piattaforma on line, che deve avere delle ben determinate caratteristiche: Nota: un indice di qualità è dato dalla quota di abbandoni, che non potrà superare il 20% del totale dei partecipanti iniziali. gestione del progetto formativo; standard Aicc, Ims e/o Scorm (nella sperimentazione sono ammessi anche processi in corso); esercizio locale e centrale di funzioni base, quali: Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 10. ASPETTO ECONOMICO E FINANZIAMENTO Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Le Scuole, sia in sede di richiesta di Accreditamento che nelle attività di report successive, dovranno indicare esplicitamente, oltre alle principali voci di costo, le fonti di copertura finanziaria dei programmi. Tali indicazioni, desumibili da appositi documenti contabili (es. budget) dovranno riportare, accanto ai ricavi derivanti dalle rette pagate dagli allievi, anche eventuali borse di studio messe a disposizione da imprese e sponsor nonché fondi e contributi a qualunque titolo versati alla Scuola per la realizzazione del programma Master, esclusi i prestiti con obbligo irrevocabile di rimborso. 8. DOTAZIONI INFORMATICHE E ATTREZZATURA DI SUPPORTO gestione di materiali didattici, con possibilità di costruire e aggiornare corsi aggregando learning object e materiali multimediali, e definendo regole e tempi di fruizione; monitoraggio della attività di studio, dei risultati, dei progressi degli studenti; interazione/animazione (interazione sia sincrona che asincrona con il tutor: forum di discussione, chat audio o testuali, sessioni in “classe virtuale”, ecc); cooperazione (condivisione di applicazioni, della “lavagna”, di una finestra sulla schermata dell’aula virtuale con partecipazione per alzata di mano remota, oltre alla realizzazione di project work in modalità collaborativa ad hoc in rete); comunicazione (in modalità privata one-to-one o pubblica one-tomany); profilazione dell’allievo e tracciamento delle sue attività; pianificazione delle attività di erogazione/fruizione. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Ovviamente chi volesse maggiori informazioni in merito al “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR” può visitare il sito dell’Associazione (www.asfor.it), richiedendo anche un contatto diretto oppure inviando una richiesta formale di informazioni. E’ fatto obbligo agli enti erogatori di conservare traccia di ciascuna attività svolta su piattaforma che sarà oggetto di valutazione da parte dei commissari preposti alle verifiche Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata Gli ultimi due punti - nono e decimo - sono praticamente sovrapponibili a quelli dei master tradizionali, e precisamente: il nono punto tratta la Customer satisfaction, che viene analizzata dai revisori in sede di visita alla scuola, con opportune interviste a campione; il decimo riguarda gli aspetti finanziari ed economici del programma. “Le nuove parole dell’e-Learning”: aggiornamento del Glossario ASFOR Renato Dicati, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Learning & Development - Human Capital Management GBS-IBM Italia Paola Rampini, 9. CUSTOMER SATISFACTION Responsabile Comunità Professionali Progetto Borsa Lavoro Italia Lavoro S.p.A. Il prodotto eLearning Executive Master deve dichiarare in modo chiaro tutti gli elementi di qualità che potranno essere oggetto di misurazione, quali: Sono trascorsi ormai quasi quattro anni dalla pubblicazione della prima edizione del Glossario “Le parole dell’e-Learning”, da parte di ASFOR, l’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale. Molto è accaduto in questo periodo nel campo della formazione web based. E’ terminata l’era della sperimentazione, della confusione operativa e delle scelte ideologiche. L’e-Learning si è ormai affermata come matura modalità di formazione e aggiornamento delle risorse umane in innumerevoli aziende, organizzazioni, istituzioni, che stanno trasformando il modo di insegnare e - le diverse metodologie utilizzate e la loro combinazione “blended”; - i materiali di studio utilizzabili in rete o in autoapprendimento off line; - la presenza di tutor e i tempi di risposta alle richieste di assistenza; - le strutture fisiche e virtuali messe a disposizione degli studenti sia per lo studio individuale e cooperativo. Processo ASFOR di Accreditamento degli eLearning Executive Master Materiale riservato, soggetto a registrazione da parte di ASFOR. Riproduzione vietata 10 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ di apprendere, di creare, condividere e distribuire nuove conoscenze. Negli ultimi anni l’e-Learning è entrata da protagonista anche nel mondo della Pubblica Aministrazione, della Scuola e dell’Università. Grandi progetti di formazione hanno aperto nuove possibilità di studio a decine di migliaia di dipendenti di Ministeri, Agenzie, Enti locali, Aziende ospedaliere e sanitarie .... Programmi scolastici, corsi di laurea, master post universitari interamente basati sull’utilizzo dell’e-Learning sono ormai una realtà un po’ in tutte le Regioni italiane. Ovunque l’e-Learning ha modificato radicalmente il modo con cui gli individui possono arricchire le loro competenze, ha eliminato le barriere storiche che hanno impedito a molti di accedere alla formazione e all’istruzione e sta aiutando le organizzazioni a diventare più reattive e ad adattarsi più velocemente ad un ambiente in continua evoluzione. ASFOR, attraverso il suo gruppo di ricerca “Innovazione Tecnologica e Formazione Manageriale” (composto da oltre 40 esperti in rappresentanza degli associati) ha accompagnato i protagonisti di quest’era di cambiamento con idee, linee guida, strumenti di lavoro. Tra questi spicca senz’altro “Le parole dell’eLearning”, il più importante glossario italiano della terminologia della formazione e dell’e-Learning, nato su iniziativa del gruppo di lavoro ristretto, che comprende i migliori consulenti e specialisti e-Learning degli associati ASFOR. Il grande successo della prima edizione del Glossario è testimoniato da numerose, significative “adozioni” in ambito pubblico e privato, che ne fanno il principale riferimento per l’intera formazione web based in Italia, a cominciare dal mondo della Scuola e dalla Pubblica Amministrazione. Il primo importante riconoscimento è del 2002, con la pubblicazione all’interno del “Libro Bianco TICMIUR sull’innovazione nella Scuola e nell’Università” di un abstract del Glossario. La prima versione completa del Glossario è stata invece inserita nella “Guida all’utilizzo dell’e-Learning nella Pubblica Amministrazione”, pubblicata nel 2004 dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella PA). Inoltre la Regione Lombardia ha allegato il Glossario ASFOR all’interno di una delibera della Giunta Regionale in materia di formazione per la Sanità-ECM. Oggi il Glossario è pubblicato anche in numerosi siti web di Istituti (Formez) Associazioni (Assinform/Anee ........ ), di Scuole ed Aziende ed è utilizzato in maniera sistematica da docenti e studenti. Dal 2002 ad oggi il Glossario è sempre più presente all’interno di convegni, nella letteratura specialistica, nei lavori di ricerca, nelle tesi di laurea. E, ovviamente, il Glossario è un punto di riferimento importante all’interno della stessa ASFOR e dei suoi associati. Dopo aver rappresentato il punto di partenza per la riflessione che l’Associazione ha avviato per lo sviluppo di linee guida per la realizzazione di soluzioni e-Learning, il Glossario sta rappresentando sempre di più uno strumento di forte condivisione, che in particolare sta supportando il nuovo “Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR”. Ma in ASFOR tutto ciò non viene considerato un punto di arrivo. Il gruppo di lavoro ristretto continua a porre una costante attenzione all’aggiornamento del “Glossario” in quanto ritiene che uno dei punti critici del pieno sviluppo e dell’affermarsi dell’eLearning sia ancora rappresentato dalla mancanza di un “linguaggio comune”, che consenta di individuare le proposte formative e i diversi contenuti e conseguentemente definire e sviluppare dei “punti di riferimento” per i provider e gli utenti di quella che per troppi è considerata ancora una nuova modalità formativa. Per questo ASFOR ha deciso di annunciare oggi una nuova versione, ampliata e riveduta del suo Glossario. La nuova edizione si distingue dalla precedente soprattutto per il numero dei termini, che sono passati da poco più di 450 a circa 600. Molti dei termini della prima edizione, inoltre, sono stati rivisti e adeguati al nuovo scenario dell’e-Learning. Le nuove tecnologie per la costruzione e l’erogazione dei contenuti, le figure professionali e le competenze richieste oggi dall’e-Learning fornirebbero da sole materiale per l’aggiornamento del Glossario. Ma la nuova edizione vuole anche tener conto di tutto quanto abbiamo imparato in anni di utilizzo dell’e-Learning. Non solo i successi, i benefici e le potenzialità dell’e-Learning ma anche le difficoltà, i rischi, le condizioni imposte da questa modalità di formazione costituiscono materia di approfondimento trattata dai nuovi termini del Glossario. Tra le aree che più sono state arricchite c’è quella della docimologia e tutto quanto riguarda la misurazione e valutazione dei risultati della formazione. Anche l’aspetto delle nuove piattaforme di Learning Management System, basate su soluzioni open source è stato rivisto ed ampliato. Altri termini nuovi riguardano i metodi e i dispositivi che allargheranno ulteriormente le possibilità dell’e-Learning, come il mobile learning. In sintesi sono 600 le nuove voci inserite nel Glossario “Le parole dell’e-Learning”, suddivise nelle seguenti categorie: • Termini relativi alla tecnologia informatica e al mondo di Internet • Termini generici della scienza della formazione • Termini tecnologici dell’e-Learning e della formazione web based • Termini relativi ad applicazioni e soluzioni formative • Termini relativi alle figure professionali dell’e-Learning, alle loro competenze, alle loro mansioni • Acronimi, sigle, nomi propri • Termini storici Con questo numero di Lettera Asfor è disponibile l’inserto speciale dell’edizione 2006 del “Glossario ASFOR: Le parole dell’e-Learning”, che vuole dunque presentare lo stato dell’arte di un linguaggio in rapidissima evoluzione, come è quello del mondo dell’e-Learning, sia a coloro che già ne fanno parte o che si apprestano a farne parte sia a coloro che ne vogliano semplicemente comprendere tutti i significati. La nuova edizione del Glossario ASFOR è pubblicato nel sito dell’Associazione www.asfor.it. Desideriamo ringraziare quanti hanno contribuito con suggerimenti e proposte all’ampliamento di quest’opera. In particolare ringraziamo i colleghi del gruppo di lavoro ristretto di ASFOR che hanno esaminato ogni singola voce e hanno elaborato e condiviso con noi le “nuove parole dell’e-Learning”. 11 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Spunti di riflessione nuove opportunità, offerte anche dalle nuove tecnologie, e l’invariata quantità di fondi a disposizione, hanno spinto le università a riflettere sulla qualità della loro offerta formativa. Da qui nasce il bisogno di una ristrutturazione del sistema di valutazione e di certificazione delle istituzioni universitarie (Van Damme 2002). A tale proposito sono stati relizzati diversi studi che offrono linee guida, parametri, o appunto benchmark utili per guidare la valutazione delle attività in e-Learning (Massy 2002). Per esempio, la Commissione Europea all’interno del programma e-Learning Action Plan ha supportato quattro progetti di ricerca sul tema della qualità (EQO1, SEEL, Qual E-learning, SEEQUEL) mentre altre associazioni come ADEC, AFT, ASCLITE e ASTD hanno creato dei parametri per misurare la qualità dell’e-Learning. Per il benchmarking svolto in questa ricerca sono stati scelti i parametri proposti dall’Institute for Higher Education Policy2 (IHEP) con la pubblicazione “Quality On The Line. Benchmarks For Success In Internet-Based Distance Education” (Phipps & Merisotis 2000). E-Learning e qualità: uno studio sulle università italiane, svizzere e dei “Quattro Motori d’Europa” Lorenzo Cantoni, Gruppo di Lavoro ASFOR ICT, Professore Università della Svizzera Italiana (Lugano) e Presidente I.Re.F. (Milano) Chiara Succi, NewMinE Lab - New Media in Education Laboratori Università della Svizzera Italiana (Lugano) Sommario La ricerca presenta i risultati di un benchmarking sulla qualità dell’e-Learning svolto nelle università svizzere e dei “Quattro Motori per l’Europa”, Baden-Württemberg, Catalunya, Lombardia, Rhône-Alpes, e successivamente esteso a tutte le università italiane. Si è osservato che l’investimento sull’e-Learning da parte degli atenei è importante sebbene restino alcune incertezze sia a livello strategico e gestionale, sia sulla valutazione dei percorsi formativi offerti in e-Learning. 3. Metodologia e storia della ricerca La presente ricerca nasce nel gennaio 2002 con il progetto EDUM (Educational Management in Swiss Virtual Campus) su mandato del Campus Virtuale Svizzero (www.virtualcampus.ch3), il cui scopo era quello di misurare la qualità delle attività in e-Learning nelle università della Confederazione Elvetica e delle regioni dei “Quattro motori per l’Europa”: Baden-Württemberg, Catalunya, Lombardia e Rhône-Alpes: 52 istituzioni in tutto. Il principale strumento utilizzato è stato un questionario strutturato in due parti. La prima, a sua volta suddivisa in sei sezioni (università, attività in eLearning, staff, fondi, didattica e compilatore), presentava domande volte a raccogliere informazioni generali sulle università. La seconda vedeva elencati i 24 parametri della ricerca Quality on the line. Al compilatore, sulla base di una Likert Scale, veniva chiesto di esprimere un giudizio circa la presenza di tali parametri all’interno della propria università. Il questionario è stato inviato a figure professionali esperte in materia di e-Learning e a conoscenza delle strategie in atto all’interno del proprio ateneo. Laddove esisteva un centro dedicato alle nuove tecnologie per la formazione, è stato interpellato direttamente il direttore. La distribuzione dei questionari è cominciata ad aprile 2002 e la raccolta è terminata a ottobre 2002 con un tasso di risposta del 60%. Sulla base dei dati ottenuti è stata avviata una seconda fase con 16 interviste ai responsabili delle istituzioni ritenute più paradigmatiche. In seguito alla collaborazione creatasi tra il CTU - Centro di servizio per le tecnologie e la didattica universitaria multimediale e a distanza dell’Università degli Studi di Milano - e il NewMinE Lab - New Media in Education Laboratory - dell’Università della Svizzera italiana, la ricerca è stata poi estesa a tutte le 77 università italiane, per scoprire come queste percepiscono la qualità delle loro attività in e-Learning. Questa fase della ricerca è cominciata a settembre 2003, e la raccolta dei questionari è terminata il 31 dicembre 2003, con un tasso di risposta del 58% (45 su 77). 1. Introduzione I numerosi progetti finanziati dalla Comunità Europea e il lancio di alcuni programmi nazionali hanno notevolmente incoraggiato lo sviluppo dell’e-Learning nelle università europee (Bates 2001; Van der Wende & van der Ven 2003). La letteratura scientifica è ricca di studi sull’evoluzione del sistema educativo europeo e internazionale (De Boer et al. 2002) e molte ricerche tentano di comprendere il ruolo che ricopre l’e-Learning in questo cambiamento, i suoi limiti e le tendenze dominanti (Coimbra Group 2002; Collis & Van der Wende 2002). La domanda sull’effettivo valore aggiunto dell’e-Learning - dall’uso di Power Point alla realizzazione di università virtuali - è dunque la domanda chiave, che sembra farsi spazio sempre più nel dibattito e che consente un’autentica integrazione e una reale sostenibilità ai vari livelli, da quello organizzativo a quello economico. Com’è stato possibile osservare nell’esperienza di numerose università, l’introduzione dell’e-Learning sembra passare attraverso l’istituzione di centri di supporto ad hoc (Lepori & Succi 2003). A valutare l’operato di tali centri, e a promuovere quindi la loro accettazione in seno all’università, è intervenuta la domanda sulla qualità: non solo dei prodotti iper- e multi-mediali, ma anche - e soprattutto - del servizio offerto ad apprendenti e docenti. L’emergere del tema della qualità è sintomatico di un’autentica crescita: dalla questione amletica - e-Learning sì e-Learning no? alle sperimentazioni, da queste all’inizio di un processo integrativo nel tessuto delle singole università, fino a interrogarsi sul livello di qualità del servizio offerto (Phipps & Merisotis 2000). 1 EQO: 2. La qualità e l’e-Learning European Quality Observatory (www.eqo.info), SEEL: Supporting Excellence in ELearning (www.seelnet.org), Qual E-learning (http://www.qual-e-Learning.net/), SEEQUEL: Sustainable Environment for the Evaluation of Quality in E-Learning (http://www.educationobservatories.net/seequel/index), ADEC: American Distance Education Consortium (www.adec.edu), AFT: American Federation of Teachers (www.aft.org/), ASCLITE: Australasian Society for Computers in Learning in Tertiary Education (www.tlc.murdoch.edu.au/project/cutsd01.html), ASTD-ECC: The ASTD Institute E-learning Courseware Certification (ECC) Standards (http://workflow.ecc-astdinstitute.org). 2 I parametri della ricerca “Quality On The Line” sono stati utilizzati con l’autorizzazione dell’IHEP. 3 Tutti i siti web riportati in questa ricerca sono stati visitati l’ultima volta a ottobre 2005 La qualità non è un tema appena introdotto tra le priorità delle università, sin dalla loro fondazione in età medievale era implicito e innato nella loro missione educativa offrire esperienze formative di alta qualità (Vroeijenstijn 1995). L’e-Learning ha riaperto il dibattito sull’urgenza della qualità nel settore della formazione superiore, sorto, secondo Barnett (1992), in seguito alla creazione del “quality gap”. Il crescente numero di studenti, l’ampliamento dei percorsi formativi, le 12 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Di seguito vengono presentati i principali risultati riguardanti in particolare il benchmarking, tralasciando la parte di domande generali del questionario già discussa in altre pubblicazioni. (Lepori, Cantoni e Succi 2003; Lepori e Succi 2004; Cantoni ed Esposito 2004). È importante sottolineare che i dati riportati si riferiscono a un’auto dichiarazione della qualità fatta dai responsabili dell’e-Learning interpellati. In questo caso i parametri maggiormente presenti appartengono alla categoria Supporto agli studenti (C5). Le categorie Valutazione (C7) e Supporto ai docenti (C6) sono invece quelle che risultano meno presenti. Considerando solo le risposte “Largamente/Completamente presente”, le categorie si presentano dunque secondo l’ordine seguente: Supporto agli studenti 60% (C5); Insegnamento/Apprendimento 54% (C3); Supporto istituzionale 50% (C1); Struttura del corso 47% (C4), Sviluppo del corso 44% (C2), Supporto ai docenti 34% (C6) e Valutazione 34% (C7). 4. Ricerca su Europa e Svizzera La tabella 1 mostra i risultati relativi alla ricerca svolta nelle università svizzere e nelle regioni dei “Quattro motori per l’Europa” (Cantoni e Succi, 2003). I 24 parametri di qualità sono raggruppati in sette categorie, ogni colonna corrisponde a una delle categorie ed è divisa in tre aree, corrispondenti, proporzionalmente, alla percentuale delle tre classi di risposte. 6. Cenni conclusivi Confrontando i risultati delle due ricerche si rileva uno spostamento delle categorie C6 (Supporto ai docenti) e C5 (Supporto agli studenti) indice del fatto che, a seconda del campione che si prende in considerazione e/o del periodo dello studio, si presenta un contesto maggiormente teacher-centred o student-centred. È dunque possibile che a distanza di due anni (il tempo intercorso tra lo svolgimento delle due ricerche), sia stato attuato un cambiamento di strategia all’interno delle università, che ultimamente hanno deciso di investire maggiormente nel supporto agli studenti. Al contrario, il dato rimasto invariato concerne la valutazione dei processi in e-Learning: un ambito che presenta ancora ampi margini di miglioramento. I tassi più alti di qualità dichiarata si hanno laddove i corsi sono già integrati nei curricula e dove la formazione è post-lauream, ma non per forza dove esiste un chiaro riferimento gestionale, sia esso un rettorato, una commissione d’ateneo o un centro interfacoltà. Tabella 1: I parametri di qualità nelle università svizzere e nelle quattro regioni d’Europa, divisi nelle sette categorie Bibliografia Barnett R. (1992) Improving Higher Education. Total Quality Care, SRHE & Open University Press, Buckingham. Bates T. (2001) National strategies for e-Learning in post-secondary education and training, International Institute for Educational Planning, UNESCO, Paris (http://www.awt.nl/nl/pdf/as28.pdf). Coimbra Group (2002) European Union Policies and Strategic Change for eLearning in Universities, Brussels. Collis B., Van der Wende M. (2002) Models of technology and Change in Higher Education, CHEPS, Toegepaste Onderwijskunde (website: http://www.utwente.nl/cheps). De Boer H., Huisman J., Klemperer A., van der Meulen B., Neave G., Theisens H., van der Wende M. (2002) Academia in the 21st Century. An analysis of trends and perspectives in higher education and research, Advisory Council for Science and Technology Policy (AWT), Den Haag (on line http://www.awt.nl/nl/pdf/as28.pdf). Cantoni L., Esposito A. (a cura di) (2004) La qualità nella gestione dei progetti di e-Learning nelle università italiane, CTU, Milano. Cantoni L., Succi C., (2003) Gestione dei processi di e-Learning nelle Università svizzere ed europee, in Andronico A., Dettori G., Ferlino L., Olimpo G. (a cura di), Didamatica 2003. Informatica per la Didattica (Atti del Convegno, Genova, 27-28 febbraio 2003). Lepori B., Cantoni L., Succi C. (2003), The introduction of e-Learning in European universities: models and strategies, Kerres M., Voss B. (a cura di), Digitaler Campus. Vom Medienprojekt zum Nachhaltigen Medieneinsatz in der Hochschule, Waxmann, Münster. Lepori B., Succi C. (2004) Universities of Applied Sciences. A new Frontier for e-Learning, paper to be presented to the European Distance and eLearning Network (EDEN), Budapest, 16-19 June 2004. Massy J., (2002) Quality and e-Learning in Europe. Survey Report 2002, Bizmedia, Twyford, Reading (UK). Phipps R., Merisotis J., (2000) Quality on the Line. Benchmarks For Success In Internet-Based Distance Education, prepared by The Institute For Higher Education Policy. Van Damme D. (2002) Quality Assurance in an International Environment: National and International Interests and Tensions, Background Paper for the CHEA International Seminar III, San Francisco. Vroeijenstijn A. I. (1995) Improvement and Accountability: Navigating between Scylla and charybdis. Guide for external Assessment in Higher Education, Jessica Kingsley Publisher, London. Wende M. van der, Ven M. van de (2003), The use of ICT in Higher Education. A mirror of Europe, Utrecht, LEMMA Publishers. Tendenzialmente si può osservare che i parametri maggiormente presenti appartengono alla categoria Supporto istituzionale (C1), mentre, dato significativo, a registrare i risultati più bassi è la categoria Valutazione (C7). Prendendo in considerazione solo le risposte “Largamente/Completamente presente” le sette categorie si presentano nel seguente ordine: Supporto istituzionale 73% (C1); Insegnamento/Apprendimento 61% (C3); Supporto ai docenti 57% (C6); Struttura del corso 47% (C4), Sviluppo del corso (C2) e Supporto agli studenti 46% (C5), e Valutazione e verifica 33% (C7). 5. Ricerca sull’Italia I risultati della ricerca successiva svolta in Italia differiscono parzialmente da quelli del 2002. Il tasso di risposta si è confermato molto buono dal momento che su 77 Università a cui era stato chiesto di partecipare alla ricerca, sono stati ricevuti 45 questionari, arrivando così a una percentuale generale del 58% (Nord 53%, Centro 56%, Sud 68%). Tabella 2: I parametri di qualità nelle università italiane 13 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Misurare l’efficacia della formazione significa scoprire se l’apprendimento ha prodotto i risultati desiderati. Negli ultimi anni, molte aziende hanno prestato maggiore attenzione all’efficienza della formazione, misurata attraverso il suo costo. Ma se è vero che l’efficienza della formazione è un fattore essenziale da considerare e influenza il ritorno sugli investimenti, l’efficacia della formazione è ancora più importante. Occorre saper quantificare i vantaggi della formazione in relazione alla qualità dei contenuti e del modo in cui sono presentati. Se non si ottengono i risultati desiderati, poco importa che il costo della formazione sia basso. Le statistiche più citate utilizzano un modello standard di misurazione dei livelli di apprendimento che è ben noto ai professionisti del settore2. Attualmente la maggior parte delle misurazioni dell’efficacia della formazione si limita ai primi tre livelli del modello. In questo modo, vengono misurati i fattori alla base dei risultati, ma non i risultati stessi. Ad esempio è possibile ottenere grandi risultati a livello 1 (altissimo gradimento del corso), a livello 2 (100% di promossi al test finale) e a livello 3 (i supervisori affermano che i dipendenti stanno mettendo in pratica le nuove competenze), senza che questo influenzi minimamente gli indicatori relativi al business o all’azienda (livello 4). Anzi, se si utilizzano le competenze sbagliate, un successo a livello 3 può trasformarsi in un fallimento a livello 4! Queste misurazioni dell’influenza sul business, tuttavia, sono molto più difficili da ottenere. Molti executive non le hanno mai viste. In che modo le aziende possono sviluppare la capacità di misurare il ritorno sugli investimenti in formazione? Learning Effectiveness Measurement1 Una metodologia per valutare i ritorni della Formazione Carlo Coccoli, Learning & Development - Human Capital Management GBS- IBM Italia In che modo la formazione può contribuire alla ripresa della crescita delle aziende ? Dopo alcuni anni difficili dedicati principalmente ad assicurarsi la sopravvivenza, oggi i vertici aziendali stanno rivolgendo la loro attenzione al miglioramento delle prestazioni delle loro aziende. Un recente studio IBM, condotto a livello mondiale su oltre 450 tra i più importanti CEO, ha rilevato che le aziende sono impegnate attivamente nella ricerca di nuove modalità di migliorare i risultati finanziari, soprattutto attraverso l’aumento dei ricavi. I fattori destinati a sostenere tale crescita, secondo lo studio, sono lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e l’espansione in nuovi mercati. Ma i vertici aziendali ritengono anche che le loro realtà non siano adeguatamente preparate per riconoscere, analizzare e rispondere al mutare delle condizioni e dei rischi di mercato: tutte capacità fondamentali per creare nuove opportunità di business. Non sorprende dunque che un altro obiettivo prioritario delle aziende sia costituito dal miglioramento della propria reattività. Per centrare entrambi gli obiettivi, esse si stanno concentrando sullo sviluppo e sul miglioramento delle capacità interne. Si stanno implementando piani di formazione per reindirizzare i dipendenti verso nuove competenze in linea con gli obiettivi aziendali. Anche l’implementazione di iniziative di formazione rivolte ai manager è diventata fondamentale per permettere alle aziende di generare cambiamenti positivi. Gran parte del management intuisce che la formazione possa essere fondamentale per il cambiamento, tuttavia mostra ancora dello scetticismo quando si tratta di investire nel settore. Molti condividono l’opinione emersa nello studio IBM, secondo cui esiste una chiara relazione tra la formazione e il business, tuttavia mancano prove certe. Il ruolo della formazione come volano di crescita non è evidente - non vi è alcun metodo credibile per collegare la causa con l’effetto. Rafforzare l’anello più debole: rendere misurabile l’apprendimento In IBM, abbiamo sviluppato il metodo Learning Effectiveness Measurement proprio per stabilire delle relazioni di causa ed effetto tra le iniziative di formazione e i risultati aziendali. Questo metodo consente anche di vedere come l’apprendimento interagisca in sinergia con altri fattori per generare dei risultati. A differenza di molti approcci che prevedono misurazioni a posteriori, il metodo IBM è principalmente predittivo, e tende a massimizzare il potenziale impatto degli investimenti in formazione sugli obiettivi aziendali. Come funziona la metodologia “Learning Effectiveness Measurement” Perché l’impatto della formazione è così difficile da misurare? Il metodo IBM suddivide la misurazione della formazione in 5 fasi (predittiva, formativa, iniziale, in-process e retrospettiva), concentrando la propria attenzione soprattutto sulle prime. I vertici delle aziende più che in passato vogliono assicurarsi che gli investimenti in formazione siano realmente redditizi. Al giorno d’oggi è molto difficile valutare l’impatto che la formazione può avere in termini di miglioramento delle prestazioni delle persone. Senza questa valutazione, si perdono molte delle opportunità di ottenere un vantaggio strategico significativo. Fino ad ora, i programmi di formazione hanno costituito iniziative di tipo tattico. La gestione del processo di formazione dal basso verso l’alto, invece che nella direzione opposta, rende infatti difficoltoso il collegamento tra la formazione e i driver di business. Questo è tanto più vero se manca un metodo affidabile per misurare l’effetto della formazione sul business. Ad esempio, nonostante gli oltre 300 miliardi di dollari che le aziende americane spendono ogni anno per la formazione, non vi sono molti dati che quantifichino il loro apporto alla crescita dei risultati o degli utili. Di fatto, la maggior parte delle aziende non prova nemmeno a misurare tale effetto. Secondo stime di ASTD (American Society for Training and Development) e altri, solo il 3% dei corsi di formazione vengono valutati in termini di risultati di business. La fase di misurazione predittiva La fase predittiva viene eseguita all’inizio del ciclo di formazione e aiuta le aziende a prendere le decisioni più appropriate in materia di disegno del piano di formazione e di investimenti. Questo tipo di misurazione risponde alla domanda “Cosa dovrebbe accadere?”, mentre la misurazione retrospettiva risponde alla domanda “Cosa è già accaduto?” Ciò che rende difficile la misurazione predittiva è il fatto che i risultati desiderati non sono quasi mai chiaramente definiti e raramente sono correlati agli obiettivi di apprendimento. Per colmare il gap tra le iniziative di 2 Si tratta del cosiddetto modello di Kirkpatrick, il più utilizzato nel campo della formazione, che identifica quattro livelli di cambiamento che possono avvenire come risultato di un intervento formativo: Livello 1 - Reazione (misura, solitamente con un questionario, la soddisfazione degli allievi al termine dell’intervento). Livello 2 - Apprendimento (misura, solitamente per mezzo di pre-test e post-test, l’apprendimento dei contenuti da parte degli allievi). Livello 3 Cambiamento di comportamento (misura, solitamente attraverso l’osservazione, l’uso sul lavoro delle nuove conoscenze o abilità). Livello 4 - Ritorno dell’investimento (misura l’impatto della formazione sui risultati aziendali). 1 Adattato dalla pubblicazione “You can’t manage what you can’t measure” di Dean Spitzer, ricercatore e consulente presso IBM Almaden Services Research. 14 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ formazione e il loro reale impatto, il metodo IBM utilizza delle mappe visuali chiamate catene causali. Le catene causali tengono traccia delle specifiche iniziative di formazione attraverso una serie di cause ed effetti - competenze, conoscenza, atteggiamenti, comportamento, prestazioni individuali e di gruppo, prestazioni aziendali e infine risultati finanziari. Le catene causali aiutano ad individuare gli indicatori che avranno il maggiore impatto, oltre ai fattori critici per aumentare il successo dei piani di formazione. Una volta che questi sono stati definiti, il metodo IBM aiuta ad individuare le misurazioni più importanti a cui puntare e di cui tenere traccia. Le catene causali sono dinamiche e cambiano nel tempo, man mano che le relazioni causali identificate all’inizio vengono convalidate o modificate dall’acquisizione di nuove conoscenze. Le figure professionali strategiche per l’e-Learning La misurazione formativa Alberto Colorni, retrospettiva è fornire le valutazioni finali sull’apprendimento, compreso il calcolo del ROI (Return on Investment), se lo si desidera. Utilizzata da sola, la misurazione retrospettiva viene effettuata troppo tardi per permettere di apportare cambiamenti all’iniziativa di formazione. Utilizzati nel quadro di un metodo di misurazione completo e sistematico, i dati retrospettivi possono invece aiutare a prendere decisioni consapevoli sui futuri investimenti in materia di formazione. Presidente SIe-L (Società Italiana di e-Learning), Direttore Centro METID del Politecnico di Milano La misurazione formativa verifica che il piano di formazione proposto sia in grado di superare le molte barriere che potrebbero pregiudicare il raggiungimento di un risultato. Anche se un programma di formazione è ben progettato in senso tradizionale, vi sono molte barriere che possono impedire la partecipazione ai piani di formazione, ridurre l’acquisizione di competenze, ostacolare il cambiamento dei comportamenti e limitare il miglioramento delle prestazioni. Se le prestazioni dei dipendenti aumentano, ad esempio, non è detto che migliorino necessariamente anche quelle dell’azienda; e anche un miglioramento delle prestazioni aziendali può non riflettersi sui risultati finanziari. Dipende tutto dal grado di armonizzazione tra l’apprendimento e i risultati, che si stabilisce attraverso la catena causale e l’efficacia complessiva del piano di formazione. In questa fase bisognerebbe concentrarsi sul cambiamento dei comportamenti, sul miglioramento delle prestazioni e sulle misurazioni relative al business e non solo su quelle relative all’apprendimento. La progettazione del piano di formazione diventa qualcosa di più che decidere come diffondere le conoscenze e sviluppare le competenze: diventa un modo per misurare e gestire tutti i fattori che influenzano i risultati desiderati. 1. Premesse Uno studio USA di qualche anno fa indicava in 41 le figure professionali dell’e-Learning: decisamente troppe, se lo scopo non è solo quello di enfatizzare le sorti del settore. Provo dunque a semplificare un po’, per poi introdurre un discorso basato su alcune esperienze dirette. Distinguerò quattro categorie principali: (1) i progettisti, (2) i redattori, (3) i tutor, (4) il supporto. Della prima categoria fanno parte gli esperti di contenuto (1.a) e quelli di metodologie (1.b): (1.a) il docente/esperto e il suo gruppo, cui spetta il compito di selezionare e strutturare il materiale nonché di definire il percorso formativo e di seguirne/verificarne la realizzazione; (1.b) gli instructional designer, esperti in progettazione didattica [vedi Glossario e-Learning di ASFOR], ai quali si richiede di organizzare i contenuti forniti ma anche di definire il formato didattico e l’architettura tecnologica del progetto. La seconda categoria comprende le figure più operative, sia sul versante editoriale (2.a) che su quello dell’interfaccia con l’utenza (2.b): (2.a) il web editor è colui che trasforma i contenuti forniti dall’esperto in materiali didattici multimediali e - se possibile - in Learning Objects (LO); (2.b) il web master ha il compito di costruire/aggiornare l’ambiente formativo (portale e/o piattaforma) in cui risiederanno i materiali, definendo e costruendo i relativi servizi. Del terzo gruppo fanno parte coloro che gestiscono il processo, sia verso il singolo che verso la classe, dal punto di vista dei contenuti (3.a) e da quello del percorso didattico (3.b): (3.a) il tutor di contenuto è forse la figura centrale dell’intero processo, dal momento che ha il reale contatto con gli utenti e deve capirne ritmi e progressi, integrando riscontri oggettivi e valutazioni soggettive; (3.b) il tutor di processo (o mentor) ha un ruolo delicato soprattutto nei casi di percorsi formativi lunghi e articolati, nei quali il rischio di abbandono è più forte, deve dotarsi di strumenti per leggere le difficoltà “non tecniche” e risolverle in modo efficace. Al quarto gruppo si possono ricondurre le figure “di backoffice”, sia sul versante della tecnologia (4.a) che su quello dell’organizzazione (4.b): La misurazione iniziale Senza i dati di partenza, non è possibile effettuare confronti tra prima e dopo e sapere se vi sono stati miglioramenti. I dati di partenza sono anche essenziali per fissare obiettivi credibili di misurazione dell’apprendimento. Senza questi dati, si rischia di progettare il piano di formazione senza sapere quanto è necessario migliorare, o in quali aree. Anche se la raccolta di questi dati può richiedere molto tempo, saltare questo passaggio significherebbe ridurre notevolmente la possibilità di confronti significativi tra le misurazioni e metterebbe a rischio la possibilità di collegare in modo credibile l’apprendimento con i risultati di business. La misurazione in-process Il semplice fatto che il piano di formazione sia stato attentamente progettato ai fini del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e di prestazione, non significa che tali risultati verranno ottenuti. Misurando i risultati mentre la formazione è in corso, è molto più probabile riuscire ad avere un’influenza su di essi. Questi dati forniscono un feedback tempestivo sull’efficacia dell’intervento, sui problemi che potrebbero richiedere qualche azione correttiva e sulle opportunità di migliorare ulteriormente l’intervento o, in rari casi, di interromperlo. La misurazione retrospettiva La misurazione dei risultati al termine della formazione, o misurazione retrospettiva, può essere vista come il punto conclusivo della fase di misurazione in-process. Lo scopo della misurazione 15 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ • 1 help tecnico (a tempo pieno nei momenti “caldi”, a causa della scarsa esperienza degli utenti); • 2 help organizzativi, data l’articolazione distribuita (con parziale intervento delle scuole). (4.a) l’help tecnico è solitamente costituito da un insieme di persone/competenze in grado di analizzare e intervenire nelle questioni legate a strumenti software (piattaforma) e di rete (connessioni); (4.b) l’help organizzativo ha il compito, indicato nel nome, di gestire tutta la complessità organizzativa dei percorsi di formazione online, nei quali le “correzioni di rotta” sono una costante. (c) Master EMBA (http://www.executivemba.it) Si tratta di un master di tipo “blended” (misto presenza-online, con circa il 30% in e-Learning), realizzato dal Consorzio MIP in collaborazione con METID: è iniziato nel 2005, ci sono circa 30 utenti per classe (sono già partite 3 classi), dura 2 anni, il formato ha una alta flessibilità. Lo sforzo in termini di risorse umane è stato di: • circa 10 esperti di contenuto, in relazione alle macroaree del master; • 3 instructional designer per la definizione del formato didattico più adeguato; • 2-3 web editor a tempo parziale (dal momento che la maggior parte del corso viene svolta in aula); • 1 web master, con un impegno maggiore del solito a causa delle necessità “forti” della community; • nessun tutor di contenuto (gli stessi docenti chiariscono in classe le questioni emerse online); • 1 tutor di processo, per interagire con la classe (in realtà con le 3 classi attive in questo momento); • 1 help tecnico, abbastanza impegnato (circa metà tempo) in questa fase ancora di rodaggio; • 1 help organizzativo, che svolge anche le funzioni relative alla parte d’aula. 2. Esperienze Provo ora a mostrare la consistenza delle figure appena descritte attraverso il sintetico esame di tre percorsi didattici in e-Learning realizzati dal Centro METID (Metodi E Tecnologie Innovative per la Didattica) del Politecnico di Milano (http://www.metid.polimi.it): (a) il corso di laurea in Ingegneria Informatica on Line (IoL), (b) il percorso didattico per docenti Home-School-Hospital (HSH), (c) il “blended” Executive Master in Business Administration (EMBA). (a) Corso di laurea IoL (http://www.laureaonline.it) Si tratta di un percorso lungo (di almeno tre anni), seguito in questo momento da circa 500 studenti, per la maggior parte lavoratori. E’ attivo dall’anno 2000-01 ed è stato sviluppato dal Politecnico in partnership con Somedia, società del gruppo Espresso. Rispetto alle figure identificate in precedenza, nel progetto (ormai a regime) sono stati impegnati: • circa 25 esperti di contenuto, cioè docenti (ma ogni docente è poi aiutato da un paio di collaboratori); • 3-4 instructional designer (principalmente del Politecnico, ma anche del partner Somedia); • 5-6 web editor, a tempo pieno per 2.5 anni (~ 15 anni-uomo) per sviluppare le circa 1000 lezioni; • 2 web master (impiegati a tempo parziale) nelle due strutture, Politecnico e Somedia; • circa 50 tutor di contenuto (ci sono più di 100 classi virtuali, mediamente un tutor ne segue 2); • 4 tutor di processo, con un referente istituzionale (un docente dell’Ateneo detto Tutor generale); • 1 help tecnico, attualmente (ma nella fase di avvio - tra il 2000 e il 2003 - erano di più); • 2 persone come help organizzativo (in realtà oggi poco più di una persona equivalente). 3. Conclusioni Le esperienze sommariamente descritte, pur se molto diverse tra loro, consentono alcune conclusioni che mi paiono generalizzabili. Eccole: a) la progettazione, cioè la fase di instructional design, è una parte fissa e non dipende dalla dimensione del percorso (non c’è sostanziale differenza tra i tre casi qui presentati); b) c’è sempre una complessità gestionale - e a volte anche comunicativa - che ricade normalmente sull’help organizzativo (per la gestione dei servizi) e sul tutor di processo (per il monitoraggio dei singoli e della classe); c) a causa dei costi di produzione, normalmente elevati, nasce spesso la necessità di collaborazione tra un’istituzione accademica e un partner esterno, cui spetta non solo il ruolo di finanziatore ma anche quello di customer care e di controllore dell’efficacia del progetto; d) tra i vantaggi di una certa disarticolazione del processo didattico (in questo contesto non c’è più solo il docente) ci sono l’ampliamento delle risorse umane coinvolte nel progetto e la specializzazione dei ruoli; e) tra gli svantaggi potremmo indicare una certa staticità (una volta finita la produzione, difficilmente si pensa ad un nuovo intervento), una scarsa motivazione al miglioramento (lo stimolo spesso nasce da un confronto diretto con gli studenti), una riduzione di spazio per lo stile comunicativo del docente; f) ragionare sugli svantaggi può servire a migliorare, per esempio incrementando le sessioni-live, il lavoro collaborativo, i momenti di feedback, o potenziando la figura del tutor di processo, con il (principale) compito di realizzare un monitoraggio efficace. È innegabile che l’e-Learning abbia fatto emergere un numero notevole di figure professionali fortemente specializzate - un tempo inesistenti - e che questo permetta un maggior presidio di tutti gli aspetti del percorso formativo; a fronte di ciò c’è da registrare la perdita di visibilità sull’aula da parte del docente, che (b) Percorso HSH (http://scuolainospedale.it) È un progetto del MIUR, che si svolge “a tappe” e prevede periodici interventi di inserimento dei materiali e di formazione dei circa 600 docenti di scuola coinvolti. I contenuti riguardano spesso temi che non sono di competenza del Politecnico, il che richiede una non banale interazione con gli esperti per la realizzazione dei moduli (di dimensione variabile, alcuni molto complessi). Le figure impegnate sono: • circa 15 esperti di contenuto, di formazione molto diversa (medici, psicologi, docenti di scuola, …); • 3-4 instructional designer, con il ruolo di progettisti, a tempo pieno per circa un anno; • 6-7 web editor per 9 mesi (quindi ~ 5 anni-uomo); • da 1 a 2 web master a seconda dei momenti (le tappe di cui sopra), mai però a tempo pieno; • nessun tutor di contenuto (il progetto HSH impegna gli utenti quasi sempre in modo asincrono e le questioni di contenuto vengono girate agli esperti dai tutor di processo); • 20 tutor di processo, opportunamente formati dal Centro METID attraverso una fase preliminare; 16 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ appare solo periodicamente e dialoga con studenti che sostanzialmente non conosce, in un rapporto non più diretto ma mediato da progettisti, web editor, tutor di contenuto, tutor di processo. Il bilanciamento tra benefici e costi nonché l’equilibrio tra le varie opzioni (quella che io chiamo la scelta del formato didattico) costituiscono gli elementi chiave della realizzazione di un progetto di e-Learning di qualità. ti degli spazi-laboratorio dove generare e recepire idee, risolvere problemi con il supporto della propria comunità professionale, accedere all’informazione rilevante, scambiare e patrimonializzare buone prassi, lezioni apprese e “trucchi del mestiere”. Rispondono anche ad esigenze di autosviluppo in quanto, all’interno di tali ambienti, le persone possono spesso trovare strumenti di autodiagnosi e assessment peer-to-peer grazie a cui confrontarsi e monitorare i propri livelli di competenza. Il potenziale innovativo degli ambienti di virtual community è pertanto decisamente più elevato rispetto a quelli di e-Learning. Virtual community e e-Learning: quale rapporto? 2) Il modello di apprendimento In entrambi gli ambienti si “apprende”. Gli ambienti di e-Learning però, per quanto tesi siano a potenziare forme di apprendimento collaborativo, nei fatti si limitano a riprodurre un modello di formazione mandataria e a rispecchiare uno schema di apprendimento in cui il tutor “prende il posto” del docente e in cui l’elemento motivante è costituito dalla flessibilità di fruizione, dal raggiungimento dei risultati di apprendimento (che si traduce nel superamento di un test o nell’esecuzione di una “prova”) e dalla certificazione del percorso effettuato attraverso il “tracking”. Negli ambienti di virtual community il modello di apprendimento assistito e guidato dall’alto lascia il posto a un modello di apprendimento cosiddetto “peer-to-peer”, in cui ciascun membro della community diventa risorsa di apprendimento per gli altri e contemporaneamente canale per far circolare la conoscenza e per innescare circoli virtuosi di condivisione delle esperienze. Il driver motivazionale è allora costituito dall’orgoglio professionale e dalla volontà di “essere parte” di un gruppo professionale all’interno del quale ciascuno può essere protagonista. Questo implica il passaggio dal concetto di collaborazione a quello di cooperazione in vista di un risultato comune da raggiungere (un progetto o più semplicemente il reciproco arricchimento professionale), che determina uno “spontaneo avvicinarsi” delle persone alle opportunità offerte dall’ambiente stesso: la conoscenza viene pertanto costruita “da” e “con” i membri della community e non più “calata dall’alto”. Non è un caso che i tempi di apprendimento siano qui dettati dalle esigenze che emergono day by day dagli individui, mentre negli ambienti di e-Learning prevale un’organizzazione per sessioni formative, nella quale generalmente “comanda” il calendario. Federica Garbolino, Gruppo di lavoro AIF Piemonte su e-Learning e tecnologie L’integrazione fra le competenze di ingegneria formativa, di e-environment e di sviluppo organizzativo offrono oggi al consulente-formatore un interessante orizzonte verso cui orientare la propria professionalità, in quanto questo costituisce il bagaglio di competenze necessario per rispondere alla richiesta crescente da parte delle aziende di trovare modalità e strumenti per supportare la creazione e la gestione di comunità di pratiche professionali, siano esse di mestiere/specialistiche (personale amministrativo, HR, logistica, marketing, produzione ecc.) oppure trasversali all’azienda (talenti, neolaureati, dirigenti). In particolare qui di seguito si fa riferimento alla progettazione di ambienti web based (virtual community), all’interno dei quali può essere organizzata un’ampia serie di risorse e strumenti volti a facilitare le relazioni e gli scambi professionali tra i membri di una comunità intra-aziendale, in special luogo ove i membri di tale comunità si trovino logisticamente distanti gli uni dagli altri. Obiettivo dell’articolo è dapprima quello di confrontare le caratteristiche, le affinità e le differenze degli ambienti di e-Learning rispetto a quelli di virtual community e di seguito esporre alcuni criteri che possono guidare la progettazione di una virtual community. Il collegamento e la distinzione fra e-Learning e virtual community è d’obbligo, sia perché frequentemente tali terminologie vengono utilizzate con significati sovrapposti, sia perché gli ambienti di virtual community - pur costituendo una naturale evoluzione degli ambienti di e-Learning - posseggono caratteristiche distintive proprie che vale la pena portare in evidenza. 3) Il focus Il focus dell’attenzione si sposta, negli ambienti di virtual community, dal singolo individuo-allievo alla sua rete di relazioni: l’individuo è infatti il nodo di una rete, collegato agli altri nodi dai fili delle comunicazioni e delle relazioni intessute giorno per giorno. Questo implica il passaggio da un modello di comunicazione “uno a molti” tipico degli ambienti di e-Learning, a un modello del tipo “molti a molti”, in cui la rete di relazioni sociali diventa il veicolo privilegiato attraverso cui trasferire e costruire conoscenza formale e informale: nel sistema di relazioni infatti è contenuta conoscenza preziosa, che adesso può essere finalmente liberata dal “non-luogo” della macchinetta per il caffè ed elevata a patrimonio dell’azienda. Il fare rete, la trasparenza delle informazioni, la dialettica degli utenti con gli altri soggetti della comunità avvicina le idee, oltre che le persone e facilita la capacità di imparare ad apprendere, le abilità di ricerca e il pensiero critico dei singoli e del gruppo in apprendimento. Per l’azienda tutto ciò si traduce in una possibilità in più per valorizzare il patrimonio intellettuale dei propri collaboratori e il potenziale innovativo che risiede negli scambi informali, per trattenere talenti e risorse pregiate, per semplificare e velocizzare le modalità di lavoro, che divengono più snelle e al passo coi tempi, riducendo in tal modo la dispersione di “energia vitale” che spesso rende vischiosa e complicata la comunicazione nelle aziende. Affinità e differenze tra ambienti di e-Learning e ambienti di virtual community E’ possibile ricondurre le caratteristiche che differenziano gli ambienti di virtual community da quelli di e-Learning a sei fondamentali macro-categorie, ovvero: le finalità a cui sono deputati, il modello di apprendimento sotteso, il focus relazionale, la tipologia di contenuti, l’aggancio con la pratica professionale e le modalità di governo. 1) Le finalità Gli ambienti di e-Learning sono nati con due finalità: lato front end, per veicolare i contenuti di apprendimento in modo rapido, omogeneo e svincolato da limiti di tempi e luoghi; lato back office per consentire una gestione più integrata dei processi formativi, per mantenere traccia del curriculum formativo e per gestire le funzionalità di back school (convocazioni, iscrizioni, invio materiali e attestati ecc). Le virtual community nascono invece con la finalità di supportare la costruzione collaborativa della conoscenza e la gestione del patrimonio di conoscenze implicito negli scambi informali e che non può essere codificato all’interno di repository o data base documentali. Le virtual community costituiscono infat- 17 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ 4) I contenuti I contenuti formativi all’interno di un ambiente di e-Learning sono estremamente formalizzati e ingegnerizzati (il “learning object” granulare ne è l’emblema), proprio perché realizzati attraverso un massiccio lavoro di codifica ed esplicitazione della conoscenza o attinti da cataloghi preconfezionati, e comunque sempre generati e diffusi tramite un processo di tipo “top down”. Nelle virtual community, invece, pochi sono i contenuti pre-esistenti o pre-codificati perché è la comunità stessa che, cooperando, li produce e li fa circolare. In questo senso, le virtual community riflettono la tendenza oggi in atto che privilegia il fatto di fornire alle persone strumenti per generare idee e informazioni, piuttosto che ambienti in cui depositare contenuti già strutturati. La conoscenza, inoltre, circola secondo format anche destrutturati e informali, si “insinua” all’interno dei forum o dei blog, si traduce in racconti di storie di successo o in consigli e trucchi del mestiere. Figura 1: Schema riepilogativo delle differenze fra ambienti di e-Learning e ambienti di virtual community E-Learning Virtual Community • • Finalità • Formazione • Condivisione di buone prassi Cooperazione alla soluzione di problemi Autosviluppo Modello di apprendimento • • Mandatario Assistito/guidato dall’esterno • • Peer-to-peer Crescita endogena Focus • L’individuo • Il network di relazioni • • Costruzione collaborativa di conoscenza Circolazione di conoscenza informale Contenuti • Conoscenza codificata Aggancio con pratiche professionali • Non sempre presente • Forte aggancio al contesto di lavoro Modello di governo • B2E (Business To Employees) • E2E (Employees To Employees) Alcuni criteri guida per la progettazione di virtual community Nella progettazione di una virtual community, è importante a nostro avviso tenere in considerazione una serie di fattori chiave che possono contribuire a determinare il successo del progetto, ovvero: • Il co-design con i final user: i final user dovrebbero essere coinvolti in questa tipologia di progetti non solo in fase pilota - per testare le funzionalità dell’ambiente - ma, a monte del progetto, come co-designer, valutatori, friends e autori dell’ambiente, che dovrà pertanto essere disegnato non solo “per” loro, ma anche e soprattutto “da” loro e “con” loro; • L’analisi del contesto in cui si svilupperà la virtual community. Ciò significa per esempio analizzare le cause/condizioni che già hanno determinato il sorgere spontaneo di aggregazioni professionali o, in alternativa, l’individuazione di interessi comuni, bisogni, linguaggi, storia professionale che possono unire gli elementi di una potenziale comunità di pratiche professionali; è utile poi analizzare sia i valori e la cultura aziendale rispetto alla circolazione della conoscenza (per individuare elementi propulsivi e possibili fonti di resistenza), sia la rete di relazioni informali che si svolge in azienda (per scoprire chi, all’interno dell’organizzazione, può generare innovazione e contribuire attivamente ad alimentare la vita della community); • Il livello di committment sull’iniziativa e la definizione della “proposizione di valore” associata alla comunità: ciò significa che è fondamentale un elevato livello di committment e che occorre individuare, a monte della progettazione, gli obiettivi aziendali e il valore che la comunità genera per l’azienda, oltre che i vantaggi percepiti e il significato che gli utenti attribuiscono all’appartenere alla comunità; • La predisposizione di un adeguato piano di comunicazione che crei consenso intorno al progetto e ne legittimi la realizzazione fornendo un collegamento forte fra il progetto e le strategie aziendali; tali azioni di comunicazione andranno rivolte non solo ai membri della comunità, ma ai loro capi diretti, agli esperti coinvolti, ai vertici aziendali e a tutti coloro che entrano a far parte del network di relazioni professionali della comunità; • La definizione chiara dei criteri di appartenenza e delle modalità di ingresso, permanenza e di uscita dalla community (a tal fine può essere utile segmentare eventuali sottocomunità/gruppi in funzione delle dinamiche interne, delle competenze e dei livelli di seniority professionale) e l’individuazione di leve e meccanismi per motivare all’utilizzo della virtual community (visibilità, incentivi ecc.); • La coerenza e l’integrazione: tutte le attività svolte all’interno della virtual community devono essere coerenti e fortemente collegate con il sistema di formazione e di sviluppo professionale a cui i membri della comunità sono associati: la community non deve diventare un’entità a se stante isolata dal resto dell’azienda. 5) L’aggancio con la pratica professionale La formazione erogata in e-Learning talvolta mette in secondo piano l’aggancio con la pratica professionale e lascia da parte il tema del trasferimento degli apprendimenti nel contesto e nella prassi lavorativa di ciascun individuo. Al contrario, le virtual community hanno sempre un forte aggancio con la pratica professionale: questa caratteristica è insita nella natura stessa delle community che sono sempre comunità di “pratica”, laboratori in cui l’apprendimento è trasferito e contestualizzato, “calato” nella realtà lavorativa delle persone che ne fanno parte. Se volessimo utilizzare un’analogia, potremmo dire che “l’e-Learning sta alle virtual community” così come “l’aula sta all’apprendimento on the job”. Le virtual community superano in questo modo anche la tradizionale dicotomia tra ambienti di document management e ambienti di collaboration: non solo repository di documentazione formalizzata e arricchita da sempre più sofisticati motori di ricerca, né mero ambiente dove portare avanti discussioni sganciate dalla realtà lavorativa, ma luoghi virtuali dove trovare risorse e supporti per lavorare meglio e affrontare, con l’ausilio della propria comunità professionale e di esperti in linea, i problemi di tutti i giorni riproducendo a distanza un contesto di relazioni il più naturale possibile, come se le relazioni avvenissero in presenza. 6) Il modello di governo Un progetto di virtual community presuppone un forte cambiamento culturale all’interno delle aziende: se da un lato, infatti, il governo di un ambiente di e-Learning è in mano all’azienda e rientra in un modello di organizzazione cosiddetto B2E (Business to Employees), proprio in virtù del fatto che le virtual community accolgono forme spontanee di aggregazione, diventa indispensabile per l’azienda passare dal “governo” al “sostegno” dei processi di apprendimento. In altre parole, l’azienda deve rendersi disponibile a “cedere il controllo”; dopo aver definito in modo chiaro, esplicito e trasparente le regole di ingresso, permanenza e uscita dalla community, deve permettere agli individui di muoversi liberamente all’interno dell’ambiente. La scelta di “supportare” invece che di “controllare” un ambiente di virtual community è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi a cui la virtual community stessa è deputata, perché solo così si favorisce l’emergere spontaneo di idee, informazioni, contenuti e soluzioni. Il modello di organizzazione si baserà allora su un approccio cosiddetto E2E (Employees to Employees) in cui l’azienda “scommette “sulla capacità della community di innescare processi di autoregolamentazione e adattamento endogeni, enfatizzando contemporaneamente il valore del senso di responsabilità individuale e di gruppo. 18 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ te learning effort (defined by educational managers, not necessarily contact hours) • Includes participant feedback mechanism • Operated on a durable basis. This is in principle regarded to be the case, if the programme has at least been running once. If the programme itself covers a period of more than 12 months, there should be at least 24 months of continuous operation of the programme before it may be certified. • A programme is to be regarded as “e-Learning supported” if a minimum of 20% of its overall duration is delivered by teaching and learning methods within the range of e-Learning. The CEL certification process consists of five main steps : • Application and CEL eligibility : A data sheet for application is to be completed and CEL determines whether there are major obstacles to eventual certififcation. • Self-Assessment : The applicant writes a self-assessment report covering the quality criteria set out. • Audit Team review and Student/Participant interview : Auditors review the programme and interview in an on-site visit. • Awarding body decision : Final decision by the CEL Awarding Body. • Certification The five steps to EFMD CEL quality certification are as illustrated below: Dal punto di vista del formatore… Gli spazi che si aprono nella progettazione di soluzioni e ambienti a supporto delle comunità di pratiche costituiscono a nostro avviso un orizzonte professionale estremamente interessante e ricco di opportunità per i formatori. Nascono nuovi mestieri (per esempio il content manager, il community facilitator) e si prefigura il bisogno di nuove competenze che vadano ad arricchire ed ampliare il bagaglio professionale del formatore-consulente (collegate per esempio alla progettazione del sistema di virtual community o all’animazione di team virtuali). Questi nuovi orizzonti professionali possono tradursi per i formatori in uno sfidante obiettivo di aggiornamento continuo sulle opportunità che derivano da un utilizzo mirato e ragionato delle tecnologie all’interno di un contesto formativo. Proprio per questo, il gruppo di lavoro sull’e-Learning di AIF Piemonte si sta da alcuni anni impegnando attivamente a far conoscere i modelli emergenti di apprendimento e comunicazione basati sulle tecnologie e a diffondere tra i formatori la conoscenza dei molteplici nuovi profili professionali e delle nuove competenze che oggi il mercato richiede. Raising the standards of e-Learning programmes worldwide Jim Herbolich, Director Academic Affairs and Responsible of CEL, EFMD European Foundation for Management Development It is becoming evident that e-Learning is a new paradigm of learning and that there is diverse understanding of how it should be used and implemented in an organization. After testing and exploring the potential of e-Learning in different contexts, there is now a broad consensus that much more effort should be put into the question of quality improvement. Given that the quality of both the products and programmes in the field of e-Learning vary widely, CEL has been devised with the fundamental objective of raising the standard of e-Learning programmes worldwide, both in academic and in corporate institutions. The BBC for instance, started using e-Learning about 2 years ago, and now delivers around 75.000 hours to around 27.000 staff, according to Nigel Paine, Head of People Development at BBC Training and Development. The BBC e-Learning is not just a course or an on-line module, it is an environment covering knowledge management, sharing of skills and ideas, access of experts, very small bites of learning as well as long-term systematic learning, still according to Nigel Paine, who is also a CEL Awarding Body member. Quality criteria The CEL quality criteria break down into seven main categories : • Programme Strategy takes up questions like: Are the main characteristics of the programme transparent for all interested parties? What (added) value does the programme provideespecially by integrating e-Learning components? • Pedagogy covers all aspects of the learning and teaching process and addresses questions such as: What type of learning environments does the programme consist of? What is the (added) value of the learning processes supported by eLearning? • Economics involves all facets related to efficiency in the use of resources. The main question is: Are the resources in terms of funds and competencies efficiently used? • Organisation deals with the question: Are the organisational measures in running the programme adequate to meet the programme’s underlying objectives? • Technology addressing the question: Is the functionality of the technology implemented adequate to meet the programme’s underlying objectives? • Culture looks into the facet: Are the cultural factors of change and innovation considered adequately? What is CEL? EFMD CEL is the first worldwide certification of e-Learning. It is the new quality management system for e-Learning supported programmes in the field of management education. It is launched by EFMD in partnership with the Swiss Centre for Innovation in Learning (SCIL) at the University of St. Gallen and Spirus Applied Learning Solutions AG. EFMD CEL is directed towards educational management programmes incorporating e-Learning. A “programme” is more than just an e-Learning-medium (e.g. CBT, simulation tool), an event of eCommunication (e.g. e-Lecture, discussion forum, virtual classroom session) or a learning sequence of short duration. An eLearning programme needs to meet the following criteria in order to be eligible for EFMD CEL: • Related to management education • Corresponds to the equivalent of at least 100 hours of candida- These dimensions are the main categories of a systemic view on 19 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ confirms that CEL has developed a quality assurance framework that goes beyond output standards, statistical evidence or even quality assurance processes. EFMD CEL Quality Criteria EFMD Programme Strategy The EFMD is recognised globally as the accreditation and certification body of quality in management education. EQUIS, the quality improvement system for business schools currently has accredited 87 schools around the world. CLIP, the corporate learning improvement process has awarded the CLIP label to leading corporate universities from Alcatel, Allianz, Crédit Suisse, Deutsche Bank, ERGO, Novartis, Swiss re, Union Fenosa and Volkswagen. The EFMD Programme Accreditation System EPAS is the international programme accreditation to make the global market for programmes ore transparent and currently has over 20 pilot schools in the pipeline. EFMD, European Foundation for Management Development www.EFMD.org Pedagogy Economics Organisation Technology Culture ASFOR 2005 Ferrara, 7 O ctober ctober 2005 2005 Website: www.efmd.org /cel e-Learning quality development within programmes. All of these dimensions are furnished with concrete criteria, each of which is part of a coherent system. Presentazione del Tavolo di Raccordo Istituzionale e Tecnico per l’osservazione sistematica della domanda e dell’offerta di e-Learning Why is certification so important ? One of the critical issues in e-Learning is standards, testifies Richard Straub. Richard Straub is Director of Learning Solutions at IBM Europe, Middle East and Africa. Furthermore as chairman of the e-Learning Industry Group he is well placed to ascertain that this is a fast evolving industry that is looking for a sound basis. In such a higly dynamic domain, he confirms, standards are extremely important and quality criteria are standards which provide a framework of reference. According to Nigel Paine at the BBC, certification is basically about three things. Benchmarking and standards : an organization wanting to be re-assured that its approach is as good as could be. And it is about credibility, primarily internally and to a certain extend also externally. Claudia Montedoro, Dirigente di ricerca area Risorse Umane e Strutturali dei sistemi formativi ISFOL L’Italia sta attraversando un periodo di sostanziale evoluzione e cambiamento in ambito formativo ed educativo, a seguito sia dell’integrazione delle nuove tecnologie nei processi di apprendimento, sia, più in generale, di un processo di innovazione sistemico in termini istituzionali, pedagogici, economici ed organizzativi. Nello specifico, l’adozione di sistemi e-Learning si configura come vettore di innovazione dei sistemi educativi e formativi con riferimento agli aspetti metodologici e pedagogici, economici, organizzativi, così come con riferimento ai sistemi di riconoscimento e certificazione delle competenze. Il quadro fornito da indagini nazionali e comunitarie e sintetizzato anche dal Rapporto Annuale ISFOL evidenzia l’esistenza di una molteplicità di iniziative ed esperienze di eccellenza di e-Learning in atto a livello nazionale, regionale e locale, che rischiano tuttavia di non essere sufficientemente valorizzate in assenza di una strategia di osservazione, monitoraggio e valutazione integrata. Anche gli stessi attori dell’e-Learning sentono la necessità di una ricognizione e sistematizzazione delle esperienze realizzate ed in corso di realizzazione dalle diverse istituzioni al fine di superare l’eccessiva frammentazione del patrimonio informativo che attualmente caratterizza il quadro di riferimento del sistema e-Learning in Italia. Per rispondere a questa esigenza, l’ISFOL si è reso promotore della creazione di un Tavolo di Raccordo per l’osservazione sistematica della domanda e dell’offerta dell’e-Learning in Italia, che ha i seguenti obiettivi: • superare la frammentazione e le resistenze che ostacolano lo sviluppo di pratiche innovative per l’e-Learning e ne favoriscano l’adozione su vasta scala; • promuovere e realizzare attività di ricerca ed individuare nuove iniziative in grado di contribuire ad uno sviluppo ed una diffusione dell’e-Learning; • ottimizzare i risultati raggiunti sino ad oggi nel campo dell’eLearning da parte di tutte le istituzioni rappresentate nel Tavolo di Raccordo, in un ottica di sistema; Why is CEL appropriate ? The EFMD CEL scheme is particularly valuable, says James Fleck, dean of the Open University Business School, because it recognizes that e-Learning is about more than just technology : the CEL process looks very carefully at the effectiveness of the teaching and learning process. Wilfried von Rath, Head of Management Development at Volkswagen Coaching underlines how the CEL certificate is an acknowledgment of the quality level reached in the implementation of the - CEL certified Job Family Approach initiative. The Job Family Approach is indeed a cornerstone in Volkswagen’s HRD strategy. It stands for process-orientation, networked knowledge and innovation management and most importantly for connecting people alongside the value chain. And also John Spinks, Executive Director Universitas 21 Global EFMD CEL Management CEL Advisory Board CEL Supervisory CEL Executive Office ASFOR 2005 Board Dieter Euler, IWP/SCIL University of St. Gallen Sabine Seufert , SCIL, University of St. Gallen S h a h i n S o b h a n i, Spirus Applied Learning Solutions AG, CH Jim H e r b o l i c h, Director of Academic Affairs, EFMD Eric C o r n u e l , Director General, EFMD Ferrara, 7 O CEL Research Unit ctober ctober 2005 2005 CEL Awarding Body S t i g H a g s t r o m , Professor, Co-Director of SCIL (Stanford Center for Innovations in Learning, Stanford University, (US) A u g u s t -Wilhelm S c h e e r, Professor, Director of the Institute for Information Systems, University of Saarbrucken , founder of IMC (GE) Michel T a r d e r, Professor, Director, iCampus (FR) Nigel P a i n e, Head of People Development, BBC Training & Development (UK) Richard Straub , Director of Learning Solutions, IBM Europe, Middle East and Africa, Chairman of the eLearning Industry (FR) O m i d A f n a n, Director, Sun Microsystems (CA) Dieter Euler, representative from the CEL Supervisory Board Eric C o r n u e l , Director General of efmd , representative from EFMD Website: www.efmd.org /cel 20 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ • sistematizzare le informazioni sulla domanda e sull’offerta di eLearning in una logica di qualità, anche nell’ottica di divenire il terminale nazionale dell’Osservatorio Europeo sull’e-Learning e delle iniziative realizzate in questo ambito dal CEDEFOP. Prendono parte al Tavolo gli attori pubblici e privati che in Italia presiedono le esperienze di e-Learning nei vari ambiti di apprendimento, in particolare: • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, DG Direzione Generale Politiche per l’Orientamento e la formazione • Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, DG Sistemi Informativi • Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (ISFOL) • Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa (INDIRE) • Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) • Italia Lavoro S.P.A • Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) • Geie Menon Network • SCIENTER • Associazione Italiana per la Formazione Manageriale (ASFOR) • Commissione servizi e contenuti multimediali di Assinform Associazione Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l’Informazione e la Comunicazione (ANEE - Assinform). Il Tavolo di Raccordo si articola in due differenti livelli di azione: Istituzionale e Tecnico. Il livello d’azione Istituzionale svolge una funzione d’indirizzo delle attività di osservazione dell’e-Learning in termini di individuazione di strategie d’azione comuni e funzionali alle priorità nazionali ed opera scelte politiche, coerentemente con i bisogni e gli interessi di tutti i soggetti rappresentati nel Tavolo di Raccordo. Inoltre il livello Istituzionale si muove nell’ottica di massimizzare la partecipazione attiva di tutti i partner e di valorizzarne il patrimonio informativo. Il livello d’azione Tecnico svolge una funzione operativa, mette in atto le strategie d’azione e realizza le attività di osservazione in funzione delle priorità individuate dal livello Istituzionale. Il punto di partenza per poter conseguire tali finalità è da individuarsi nella capitalizzazione delle esperienze maturate da ogni istituzione, rappresentata nel Tavolo di Raccordo, nella realizzazione di attività di ricerca e consulenza nell’ambito di TIC applicate all’apprendimento e nella realizzazione di un Osservatorio Nazionale sulla domanda e sull’offerta di istruzione e formazione in modalità e-Learning. In particolare, gli obiettivi che il Tavolo si prefigge di conseguire durante il biennio 2006/2007 attraverso la creazione dell’Osservatorio, sono: 1) favorire l’accesso sistematico ai risultati delle ricerche realizzate da ogni soggetto rappresentato nel Tavolo di Raccordo; 2) creare le sinergie tra i diversi osservatori nell’ottica di una maggiore sistematizzazione della raccolta dei dati; 3) promuovere un raccordo con analoghe iniziative (settoriali o generali) a livello nazionale, europeo ed internazionale; 4) realizzare e promuovere ricerche, strumenti e modelli con l’impegno di chi partecipa a sperimentarli nel proprio ambito d’intervento; 5) garantire le sinergie nella diffusione dei risultati in una logica di mainstreaming e di ottimizzazione dell’efficacia e dell’efficienza delle risorse investite. 6) fornire raccomandazioni (linee guida, indicazioni strategiche…) a supporto delle policy per la realizzazione di politiche e misure che promuovano e garantiscano l’efficacia dell’eLearning per l’innovazione del sistema Paese. Processi e-Learning di Qualità per le Università Telematiche Alessandro Musumeci, Direttore Generale dei Sistemi Informativi – Ministero della Pubblica Istruzione Il mondo dell’istruzione italiana è in fase di veloce cambiamento e questa trasformazione viene realizzata anche con il consistente contributo dell’insegnamento tramite sistemi e metodologie di elearning; tale processo evolutivo sta portando l’università italiana a diventare sempre più una complessa ed integrata “rete delle conoscenze”, che può contribuire in modo decisivo al rilancio culturale, sociale, civile ed economico del nostro Paese. Tale affermazione è provata dal forte incremento di tale settore in Italia negli ultimi anni; come si può evincere dalla figura seguente, tratta da un recente rapporto ANEE (Associazione Nazionale dell’Editoria Elettronica) sull’evoluzione del mercato dell’e-learning nel nostro Paese, tale settore è uno dei pochi nell’information technology nazionale che cresce ancora a due cifre, mostrando una forte vitalità ed un deciso interesse sia da parte delle aziende che da parte delle istituzioni. In questa relazione si vuole fare il punto, ad oltre tre anni di distanza dal decreto ministeriale del 17 aprile 2003, che ha istituito anche in Italia le università telematiche, sull’attuazione di tale innovativa forma di e-learning nel nostro Paese. L’Università Telematica in Italia ha differenti valenze: 1. 1. Costituisce un ulteriore passo verso un’equiparazione del nostro sistema universitario verso un sistema europeo, percorso che ha già visto una serie di tappe significative nel “processo di Bologna” (al quale hanno aderito ad oggi oltre 40 università continentali), e la diffusione del programma Erasmus per i giovani studenti europei. Quest’ultimo programma, in particolare, trova un ulteriore impulso dall’attivazione delle Università Telematiche in quanto iniziative di “mobilità virtuale” proprie dei sistemi di e-learning possono preludere ad iniziative di “mobilità reale” e di scambio di programmi di studio proprie di programmi come Erasmus. Le Università Telematiche sono una realtà diffusa da molti anni nei Paesi europei a noi più vicini (Spagna, Francia e Germania) per tradizione culturale. I Paesi più avanzati dell'UE (Regno Unito, Francia, Germania e Spagna) dispongono da oltre 30 anni di varie Open University che interessano ormai una popolazione di oltre 1.000.000 di allievi. 21 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Nel Regno Unito, l'Open University opera ormai da oltre trenta anni e ha istituito filiali in tutto il mondo. Dal 1972 è attiva a Madrid l'Universidad Nacional Education a Distancia (UNED). Oltre alla sede centrale, l'UNED si organizza in numerosi Centri Associati che svolgono funzioni di orientamento e tutorato svolta da Profesores Tutores appositamente formati. L'UNED organizza un'offerta estesa a tredici facoltà universitarie (Giurisprudenza, Storia e Geografia, Filologia, Psicologia, Scienze dell'Educazione, Filosofia, Economia e commercio, Matematica, Ingegneria industriale, Fisica, Chimica, Sociologia, Scienze politiche) e a numerosi corsi di Dottorato. Con circa 150.000 iscritti, corrispondenti al 12% della popolazione universitaria spagnola, l'UNED rappresenta una delle più consistenti strutture per la formazione a distanza funzionanti in Europa. La Spagna ha istituito anche altre università aperte (Universidad de Valladolid, Universidad de Salamanca, l'Open University Education Experience della Castilla y Leon). La più recente, ma già attivissima, è la Universidade Oberta de Catalunya di Barcellona, nata come ateneo on line che offre corsi di laurea, corsi preparatori e corsi di formazione professionale. In Portogallo nel 1979 nasce l'Instituto Portugues de Ensino a Distancia (IPED), e nel 1988 l'Universidade Aberta, articolata in una Unità centrale, che ha il compito di progettare e produrre i materiali didattici, e due reti di Centri regionali. In Norvegia opera la NKI Distance Education, ente privato, secondo per dimensioni in tutto il Paese, che opera senza fini di lucro e con il riconoscimento del Governo nel settore dell'istruzione. L'ente riceve contributi governativi attraverso il Ministero dell'istruzione e il Ministero della ricerca. Grazie all'esperienza del NKI, si è diffusa in Norvegia a livello accademico un'offerta di formazione molto flessibile, che mette a disposizione degli allievi curricola di tipo tradizionale, ovvero interamente "a distanza", oppure con modalità di fruizione di tipo misto. In Germania la FernUniversität è formalmente attiva dal 1975, ed è l'unica università a distanza riconosciuta ufficialmente in Germania: essa prevede esami di ammissione, il rilascio di diplomi di laurea e di dottorato di ricerca, nonché esami di abilitazioni. Tale Ateneo gode di autonomia didattica equiparata alle università convenzionali. I servizi amministrativi e accademici sono centralizzati nella sede di Hagen; esistono 64 Centri di supporto alla didattica distribuiti in Germania, Austria, Ungheria. I corsi erogati sono circa 1.700 e le strategie didattiche incominciano a coinvolgere le nuove tecnologie della comunicazione: da poco è stata costituita una Università Virtuale, "Virtueller Studienplatz", vero e proprio campus virtuale. Esistono inoltre in Europa moltissime altre Open University: In Danimarca è attiva da molti anni la DTU (Technical University of Denmark) e la ICT University di Copenaghen (impegnata, sia nel campo della formazione per la ricerca, con una scuola di eccellenza che prevede 80 dottorati di ricerca l'anno, sia nel campo dei servizi per la formazione ricorrente); in Olanda, l'Open University of the Netherlands (1984); in Grecia, l'Open University and technological Education Institute of Piraeus; in Portogallo, l'Open University; nella Repubblica Ceca, l'Open University Business School; in Spagna, oltre all'UNED (Universidad National de Education a Distancia), l'Universidad de Valladolid, l'Universidad de Salamanca, l'Open University Education Experience di Castilla y Leon, l'Universidade Oberta de Catalunya; in Germania, oltre alla Hagen Fernunivesitat fondata nel 1975, esiste il Network of 2. 3. 4. 5. 22 Distance Learning Centres at the Universities of Breme, Hamburg, Hildesheim, Luneburg, Oldenburg. A livello europeo, numerose ricerche comparate sul rapporto tra sistemi educativi tradizionali e sistemi di formazione a distanza dimostrano la maggiore efficacia formativa delle metodologie di e-learning; mentre le analisi sul rapporto costi-benefici rivelava che, al di sopra di una certa quota di iscritti, i corsi gestiti mediante i sistemi di istruzione a distanza risultano decisamente più economici. Infatti, il costo di uno studente a distanza è di circa un quarto del costo necessario per formare un soggetto mediante il sistema tradizionale. Con l'adozione di metodologie e-learning, si abbassa il tasso di abbandono degli studi, c'é un aumento dell'autostima, e si notano migliori risultati nei successivi segmenti di formazione. L’e-learning evidenzia una totale flessibilità che la rende idonea a corrispondere in tempo reale a bisogni di formazione personalizzati, capacità basata su una gestione dell'interazione con lo studente concepita come servizio: ciò ottimizza i tempi di risposta, il trasferimento di conoscenze, la fornitura di informazioni, la presenza del supporto tutoriale nella fase di apprendimento, la formazione di comunità di pratiche, ecc. Consente di ridurre la dispersione universitaria (in Italia secondo dati OCSE si laurea in corso solo il 10% degli iscritti e consegue un titolo solo il 50% degli iscritti, dato che è in miglioramento rispetto alla situazione 2001, anno nel quale si laureavano solo il 38% degli iscritti e la percentuale dei laureati in corso era intorno al 9%): buona parte di questa dispersione è dovuta a studenti-lavoratori che sono impossibilitati a frequentare l’università tradizionale, a causa delle loro attività. Questa popolazione studentesca invece può frequentare l’università a distanza. Ad esempio: • In Inghilterra gli studenti lavoratori costituiscono l’80% di coloro che frequentano la Open University • In Francia tale percentuale è del 71% • In Grecia gli iscritti alla Open Hellenic University sono per l’85% studenti lavoratori Va rilevato inoltre come il tasso medio di completamento dei corsi in tali Università sia dell’ordine del 70%, ben superiore a quello delle università “tradizionali”. Permette di estendere l’insegnamento universitario all’intero arco di vita (Life Long Learning), raggiungendo fasce di popolazione che per diversi motivi sono impossibilitate ad accedere alla formazione universitaria. Ad esempio: • In Spagna il 19% degli iscritti alla UNED sono lavoratori in fase di riqualificazione o persone in cerca di occupazione: la UNED consente la formazione universitaria anche a 1.700 disabili gravi e a 400 studenti nelle carceri • In Inghilterra l’8% degli iscritti alla Open University sono persone di oltre 55 anni e il 5% degli iscritti sono disabili Aiuta a rafforzare i legami dell’Università con il mondo del lavoro: • Favorendo la partecipazione di privati nell’ambito delle università a distanza • Riutilizzando l’esperienza delle scuole di management aziendali per la formazione universitaria, in un’ottica di collaborazione fra università e impresa • Riqualificando i lavoratori con l’utilizzo di nuovi strumenti di formazione Può utilizzare l’entità potenzialmente sopranazionale della formazione a distanza, superando le barriere geografiche per estendere la conoscenza in un contesto internazionale. Ad esempio: SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ • La Open University in Portogallo ha il 10% degli iscritti all’estero • Il CNED francese ha 30.000 studenti iscritti non residenti in Francia • La Open University in Grecia ha fra i suoi corsi più frequentati quello di Lingua e di Storia Greca L’Università a distanza è quindi un’ottima opportunità per realizzare un’università italiana nel mondo in grado di rispondere alla domanda potenziale di conoscenze sulla lingua, sull’arte e sulla cultura italiana, realizzando ad esempio corsi (anche in lingua inglese) sui beni culturali italiani e sul patrimonio umanistico e letterario nazionale. L’utilizzo dell’università telematica per favorire la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo è incentivato dalle recenti dichiarazioni del nostro Presidente della Repubblica, che in un recente convegno internazionale presso la Società Dante Alighieri, il 28 settembre scorso, ha affermato che “Il Mediterraneo è l’area del mondo dove dobbiamo più investire nell’insegnamento della nostra lingua e della nostra cultura, diffondendolo nelle Università, riportandolo nei luoghi dove era e oggi non è più lingua corrente. La diffusione della lingua e della cultura italiana deve diventare una questione nazionale“. Tali indicazioni, di fonte così autorevole, hanno motivato la realizzazione dell’Università Euromediterranea a distanza, recentemente deliberata dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione (CMSI) dell’8 luglio 2005, che ha stanziato 1,5 milioni di euro per la realizzazione di un’università a distanza in grado di stabilire un ponte tecnologico fra le regioni del sud Italia e i Paesi del Mediterraneo. Lo schema tecnologico dei collegamenti, che sono in fase di realizzazione sia con tecnologia satellitare che con l’utilizzo di internet è mostrato nella figura seguente, e sono previste le prime lauree a distanza, in collaborazione con le università di Rabat, Tunisi, Il Cairo e Amman a partire dai primi mesi del 2006. cia a faccia, fra studente e docente; questo per salvaguardare, al di là delle possibilità tecnologiche in fase di evoluzione, la qualità della valutazione del singolo corso di studi e la preparazione degli studenti. La certificazione della qualità dei corsi di studi universitari, tramite l’Università Telematica, è stata infatti uno dei maggiori punti di attenzione nell’emanazione del provvedimento; infatti ad oltre tre anni di distanza dalla pubblicazione del suddetto Decreto Ministeriale, ben dieci università telematiche sono state autorizzate ad operare: 1) L’Università Telematica Guglielmo Marconi (www.unimarconi.it), che offre sei corsi di laurea (Giurisprudenza, Lettere, Economia, Scienze e Tecnologie Applicate, Scienze della Formazione, Scienze Sociali); 2) L’Università Telematica Tel.M.A. (www.unitelma.it), che offre il corso di laurea in economia e il corso di laurea magistrale, oltre ad una serie di master universitari; 3) L’Università Telematica Leonardo da Vinci (www.unidav.it), che offre tre corsi di laurea triennale in Formazione alle professioni educative, in Storia e tutela del patrimonio archeologico e storico-artistico e in Economia e management dei sistemi sanitari; 4) L’Università Telematica Uninettuno (www.uninettunouniversity.net), che offre un’ampia scelta di corsi di laurea e di master universitari; 5) L’università Telematica “Italian University Line” - Iul , con la sua Facoltà di Scienze della Formazione 6) L’università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento, con la sua Facoltà di Giurisprudenza (istituita con Decreto Miur del 13 aprile 2006); 7) L’università Telematica Pegaso, con le sue due Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Umanistiche (istituita con Decreto Miur del 20 Aprile 2006, pubblicato sulla G.U. N. 125 del 23/5/2006) 8) L’università Telematica Delle Scienze Umane – Unisu, con le sue quattro Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Scienze della Formazione e Scienze Politiche (www.unisu.it), istituita dal Miur con D.M. del 10/5/2006 – G.U. N. 140 Suppl. N. 151 del 19/6/2006. 9) L’università Telematica “E-Campus”, con le sue cinque Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, e Psicologia 10) L’università Telematica “Universitas Mercatorum” , con la sua Facoltà di Economia Il Decreto Ministeriale sulle Università Telematiche ha indotto inoltre un’ampia riflessione nell’ambito delle università italiane, riguardante l’utilità e la diffusione delle tecnologie di e-learning, che ha portato alla costituzione, promossa dalla CRUI, di un Il portale di accesso, in fase di realizzazione, dell’Università Euromediterranea a distanza, prevede l’accesso in diverse lingue (oltre all’italiano, l’inglese, il francese e l’arabo), e consente l’erogazione di corsi tramite televisione satellitare e la consultazione del materiale, il colloquio con i docenti e la fruizione di testi di valutazione tramite internet. La “home page” del portale è mostrata nella figura seguente. Pur lasciando quindi aperta la possibilità di utilizzare diversi canali, inclusi quelli satellitare, e il collegamento internet, per favorire l’interazione dello studente e del docente, l’università telematica, prevista nel Decreto Ministeriale dell’aprile del 2003, prevede come unica modalità di esame, il colloquio frontale, fac23 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Anche la preoccupazione di molte università circa l’indebolimento delle attività di ricerca connessa all’Università Telematica viene sfatata dalla suddetta ricerca, che dimostra come le università vedano nell’e-learning un’ulteriore opportunità di ricerca non solo nel settore tecnologico ma anche nel settore formativo e delle scienze dell’apprendimento. Dal diagramma a torta successivo, infatti è possibile evincere come circa la metà delle università italiane (il 47%) identifichi l’e-learning come “oggetto di ricerca scientifica all’interno dell’ateneo”, rafforzando la valenza non solo didattica di tale innovativa tecnologia. osservatorio e-learning, che attraverso un monitoraggio sistematico delle attività, si propone di costruire una mappatura delle esperienze didattiche d’Ateneo legate all’uso di ICT. Nel frattempo anche l’ANEE (Associazione Nazionale per l’Editoria Elettronica) ha condotto una sistematica osservazione dell’utilizzo delle tecnologie di formazione a distanza nelle università italiane, condensata nella seguente tabella riassuntiva: Da tale tabella si evince come sia in forte crescita non solo il numero di università che offrono l’e-learning (dal 72% all’85% nel triennio 2003-2005) come modalità alternativa o complementare ai corsi tradizionali, ma come siano presenti nella maggioranza delle università Centri di ateneo per la gestione complessiva delle problematiche connesse all’e-learning; esigenze correlate non solo alla necessità di una maggiore flessibilità ed efficienza nell’erogazione dei corsi ma anche e soprattutto legate alla costante ricerca di una maggiore qualità e di una migliore efficacia nell’apprendimento. Quella della stretto legame fra e-learning ed una maggiore qualità dell’apprendimento sembra essere una costante che emerge anche dalle recenti ricerche presentare dalla CRUI; nel grafico successivo, presentato recentemente dalla Fondazione CRUI, a seguito di una ricerca alla quale hanno risposto la stragrande maggioranza delle università italiane, si evince come il miglioramento della qualità sia al secondo posto fra gli obiettivi che è possibile raggiungere tramite corsi di formazione universitaria in e-learning, preceduto solo dalla flessibilità che è reputata essere il fattore preponderante nell’83% dei casi. In conclusione, una serie di obiezioni iniziali al Decreto Ministeriale sulle Università Telematiche si sono stemperate nel tempo all’interno della stessa dialettica universitaria e anzi fattori come la qualità e l’eccellenza della ricerca, connessi strettamente allo “status” delle università italiane, vengono, sulla base delle ricerche presentate dalla CRUI, esaltati dalla diffusione degli atenei che adottano programmi in e-learning. L’adozione di tecnologie di e-learning può contribuire inoltre alla collaborazione delle università con la PMI, per favorire la realizzazione di poli tecnologici e di innovazione di processo fra atenei, imprese ed enti locali. E’ possibile sviluppare all’interno degli atenei le attività di e-learning per aziende e associazioni del territorio (solo il 26% delle università hanno avviato ad oggi attività di e-learning in collaborazione con PMI e associazioni locali; fra queste l’Università Bocconi, e le Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Siena, Udine, Venezia e Trento). In quest’ambito l’esempio francese che prevede un modello dei poli di produttività, con 67 poli d’eccellenza, di cui 15 internazionali, affidati al coordinamento di due agenzie nazionali, una per la ricerca e l’altra per l’innovazione industriale, può contribuire al rilancio dell’università. Tale modello è stato parzialmente implementato in Italia con i dodici distretti tecnologici recentemente realizzati (fra i quali Torino-wireless, Bolognameccatronica, Napoli-materiali compositi, Catania-bioinformatica, ecc…). Tale modello consente di conseguire una serie di obiettivi fra i quali: 1. Riqualificare chi opera nel manifatturiero non più competitivo (settori tradizionali) tramite sistemi di e-learning 2. Favorire l’aggregazione in rete di imprese più piccole, in una logica che non è solo quella del distretto territoriale 24 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ 3. Incentivare gli accordi di ricerca bilaterali con i paesi tecnologicamente più evoluti (USA, Giappone, India, Cina, ecc…) per ridurre il divario delle nostre imprese Un esempio internazionale che certamente può essere utilizzato dalle università italiane è quello del biopolo Lione-Grenoble, dove sono state sviluppate due competenze distintive e complementari: • Lione: centro di riferimento mondiale in materia di diagnostica, vaccini e infettivologia • Grenoble: centro di eccellenza internazionale nel campo delle micro-nanotecnologie e in biologia strutturale Tale polo consente la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo attraverso la cooperazione fra imprese e università, ed altre misure collaterali, fra le quali ad esempio: • Motorola, Philips, ST MicroElectronics uniti in un programma di sviluppo delle tecnologie dei circuiti integrati; • La realizzazione di un programma d’infrastrutture (reti di trasporto, costruzione di alloggi, messa a punto di impianti collettivi) • Formazione degli operatori tramite estesi programmi di elearning in collaborazione università-imprese L’Accreditamento dei Master on-line: modelli a confronto con le specificità italiane1 Giorgio Neglia, Coordinatore Ricerca e Formazione Manageriale Fondirigenti Giuseppe Taliercio Abstract Nella formazione manageriale in questi ultimi anni si è assistito ad un progressivo incremento dell’offerta. Sono proliferate iniziative formative denominate “master”, ma la novità più rilevante e’ rappresentata dal veloce sviluppo dell’offerta percorsi di formazione a distanza e, tra questi, di master on-line. Ciò, da un lato ha contribuito a generare nella domanda un ulteriore bisogno di orientamento nella scelta, dall’altro ha spinto l’offerta ad applicare, spesso in modo acritico, modelli e sistemi di certificazione della qualità della formazione on-line al fine di guadagnare quote di mercato, non senza generare ulteriore confusione tra gli utenti. E’quindi necessario avviare anche nel nostro Paese un dibattito ed una riflessione circa le diverse metodologie ed esperienze italiane ed estere coerenti con le caratteristiche della formazione manageriale nel nostro Paese. Il presente lavoro, partendo da una disamina dei principali aspetti della qualità della formazione, giunge a comparare i principali modelli di accreditamento dei master on-line, al fine di delinearne le caratteristiche fondamentali con riferimento alle specificità del mercato italiano della formazione manageriale. Con tali misure sono stati realizzati, negli ultimi cinque anni, ben 100.000 nuovi posti di lavoro e sono state promosse 600 nuove imprese presenti su quattro mercati: biotecnologie, dispositivi medici, farmacia, bioservice. Nel biopolo di Lione-Grenoble operano inoltre 2.500 ricercatori in infettivologia di cui la metà provenienti dal settore privato e 4.500 ricercatori in micro-nanotecnologie di cui 300 specialisti nelle applicazioni sanitarie. L’esperienza francese suddetta ha interessato negli ultimi anni 9 università, 35 scuole superiori e 35.000 studenti. Anche in Italia, come già indicato, sono presenti realizzazioni di questo tipo, ad esempio con i distretti tecnologici; un recente esempio è fornito dall’Università di Trento che ha promosso alcuni mesi fa un accordo con Microsoft, finanziato anche dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dal Ministero dell’Innovazione e delle Tecnologie e dalla Provincia di Trento per un polo di ricerca sulle bio-tecnologie che è stato realizzato proprio a Trento. L’accordo di collaborazione è stato firmato nel febbraio 2005 a Praga dal Presidente di Microsoft, Bill Gates, dai Ministri dell’Istruzione e dell’Innovazione e dall’Università e dalla Provincia di Trento Tale accordo è un buon esempio di come anche le università italiane possano attivare iniziative di valore, nel settore della ricerca internazionale, collaborando, tramite le tecnologie di e-learning, con le aziende e con il territorio, per offrire ai nostri giovani le migliori opportunità di sviluppo in uno scenario internazionale in continua evoluzione. Sono quindi convinto che le tecnologie dell’Università Telematica possano contribuire in modo determinante alla crescita del livello culturale e tecnologico dei nostri ragazzi; esse però da sole non bastano, perché devono essere affiancate dalla crescita delle competenze informatiche nelle università e dalla consapevolezza che qualsiasi processo di cambiamento, come quello in atto nel complesso mondo delle università, deve essere accompagnato da un ampio consenso. Le tecnologie di e-learning permettono di abbassare i costi della tecnologia, aumentandone contemporaneamente l’efficacia e la qualità, ed investendo i sensibili risparmi nella formazione culturale, che deve diventare un processo di apprendimento permanente; è una strada che va percorsa con coraggio e determinazione, ma che, sono certo, potrà avere successo. Introduzione Qualità e innovazione sono i due temi che, negli ultimi tempi, più hanno appassionato studiosi, operatori del settore, imprese e manager, nonché molti soggetti a vario titolo interessati alla formazione. Sebbene nel comune sentire siano due concetti che rievocano esigenze e priorità differenti - la qualità rimanda al concetto di garanzia e rispetto di standard maturati nel corso del tempo, mentre l’innovazione si collega a tutto ciò che rappresenta una discontinuità rispetto al passato - rappresentano un binomio importante ed inscindibile per il progressivo miglioramento della capacità di creare, gestire, diffondere e valorizzare la conoscenza, che oggi più che mai rappresenta la risorsa per eccellenza sulla quale investire per la competitività delle imprese e l’occupabilità dei lavoratori (Stewart, 2002; De la Fuente e Ciccone 2002). È, quindi, importante disporre di sistemi di promozione e garanzia della qualità delle strutture, dei processi e dei prodotti degli enti che, erogando formazione, creano e diffondono conoscenza. A fronte di questa tendenza, aumenta il «fabbisogno di qualità» sia da parte della domanda, sia da parte dell’offerta. La domanda intende la qualità come la capacità del processo formativo di soddisfare in modo efficace ed efficiente i propri fabbisogni e richiede ai sistemi di qualità un ausilio nell’effettuare le scelte formative in un mercato sempre più complesso; l’offerta cerca nei sistemi di qualità stimoli al miglioramento continuo dei propri processi e prodotti, oltre a fonti di vantaggio e regolamentazione nella competizione. In particolare, nell’ambito della formazione manageriale si è 1 Il presente lavoro è basato su Neglia G., L’accreditamento dei master on-line: la proposta di un modello “Made in Italy”, paper presentato in occasione della giornata conclusiva del Master in on-line education and training (Università Bocconi, Milano, Novembre 2004). Un particolare ringraziamento per il supporto alla pubblicazione va ai Proff. Jane Klobas e Stefano Renzi dell’Università Bocconi. 25 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ assistito ad un progressivo incremento dell’offerta formativa al quale non sempre, specie nel nostro Paese, è corrisposto un incremento della capacità di quest’ultima di soddisfare le molteplici esigenze della domanda espressa da manager ed imprese. Sono proliferate iniziative formative denominate “master” non sempre in grado di contribuire alla formazione dei futuri manager e al perfezionamento delle competenze di quelli già in attività. L’offerta si è inoltre arricchita di master erogati totalmente o parzialmente on-line anche per far fronte alle esigenze di tempo e flessibilità di utilizzo che caratterizzano questo target di utenti (ASFOR, 2005). Ciò ha spinto istituzioni pubbliche e private ad attivare per la Formazione a Distanza (FaD), come per la formazione tradizionale, un secondo “mercato”, quello degli standard, delle certificazioni e dell’accreditamento, non senza generare ulteriore incertezza negli utenti e negli stessi operatori sulla reale utilità di tali metodologie nell’assicurare l’effettivo miglioramento qualitativo della formazione. Incertezza che nel caso della FaD è ancor più accentuata, in considerazione del fatto che, per questo particolare tipo di formazione, alle tradizionali problematiche riguardanti il concetto, i livelli e le metodologie della qualità applicati all’education, si sommano anche le perplessità sugli aspetti tecnologici, spesso poco conosciuti dalla domanda e, tuttavia, esageratamente enfatizzati dall’offerta (si pensi, ad esempio, al binomio FaD = piattaforma per l’e-Learning, tanto “in voga” in questi ultimi anni nel mercato della formazione). A fronte di questo scenario, appare quanto mai necessario avviare anche nel nostro Paese un dibattito ed una riflessione circa le diverse metodologie ed esperienze italiane ed estere utilizzabili idonee ad essere applicate a quella che pare una tra le realtà formative più innovative nel panorama della management education: il master on-line. Il percorso seguito per giungere ad identificare le caratteristiche ottimali di un modello di qualità per i master on-line con riferimento alle specificità del nostro Paese si basa sui seguenti presuppostici teorici: • il superamento della tradizionale dicotomia tra approcci formativi tradizionali ed approcci formativi basati sulle ICT e, quindi, l’accettazione dell’idea che la FaD può entrare a pieno titolo a far parte delle diverse opzioni metodologiche della formazione e la conseguente centralità della comprensione delle condizioni di questo particolare approccio alla formazione che possono effettivamente garantire apprezzabili livelli qualitativi ai processi di apprendimento (Fregnam e Garbolino, 2002), (Pawlowsky, 2003); • la necessità di considerare la qualità della FaD una questione complessa, che deve essere affrontata in maniera sistemica e da diverse angolature corrispondenti ai diversi significati, livelli e percezioni della qualità stessa (Ehlers e Pawlowski, 2003); • l’importanza di considerare le specificità del contesto in cui viene applicata la FaD, contesto che condiziona notevolmente le modalità di analisi, le metodologie e gli indicatori che concorrono a misurare i diversi livelli qualitativi (Trentin, 2004). A fronte di tali presupposti, nel presente lavoro si analizzano le principali metodologie e sistemi di qualità applicabili non solo alla FaD ma anche alla formazione in generale, nonché alcune peculiarità del dibattito teorico e della ricerca su specifici aspetti metodologici relativi ed all’applicazione della FaD, in Italia, nell’ambito della management education. manifesta anche attraverso un incremento notevole delle elaborazioni teoriche e dei modelli di utilizzo di sistemi di qualità, è importante poter individuare e distinguere le diverse nature di tali sistemi, anche al fine di non ingenerare confusione o erronee aspettative nella domanda. È possibile classificare i sistemi di qualità a seconda della loro natura (Borgonovi, 1998; Neglia 1999), individuando così sistemi volti a: • verificare e monitorare il livello della qualità, al fine di garantire, sia ai responsabili dell’istituzione formativa, sia ai clienti, che siano rispettate certe «soglie minime» e che, soprattutto, siano incentivati o migliorati i livelli qualitativi della formazione; • valutare la qualità, esprimendo giudizi comparativi rispetto a standard ritenuti significativi, rispetto ad altre iniziative formative simili, o rispetto a livelli raggiunti nel passato dalla stessa iniziativa; • certificare, quando la valutazione viene effettuata da soggetti esterni all’istituzione formativa che danno forza e credibilità alla valutazione, in virtù della loro specifica professionalità o della loro credibilità nei confronti dei «soggetti terzi»; • accreditare, quando la valutazione implica qualche forma di effetto formale quale, ad esempio, l’ammissione dei soli istituti o programmi certificati alle gare pubbliche, o la concessione di finanziamento ai partecipanti ai soli programmi accreditati. I primi due tipi di sistemi sono espressione dell’autonoma propensione dell’istituzione formativa al miglioramento della qualità della propria offerta formativa. L’accreditamento e la certificazione sono invece processi che si propongono di migliorare la qualità, agendo sul confronto e la competizione tra diversi soggetti. Confronto che raggiunge i suoi massimi livelli con il ranking, ossia con il processo di definizione di graduatorie tra istituti/iniziative di formazione sulla base della qualità. Un’altra problematica di particolare interesse riguardante i sistemi di formazione è quella del rapporto tra qualità tecnica, funzionale e valutata dei servizi formativi. La qualità tecnica (relativa alle modalità di erogazione del servizio) è quella intesa dalle istituzioni che erogano formazione; la qualità funzionale, ossia l’idoneità dell’intervento formativo a soddisfare realmente il bisogno formativo, è la qualità percepita dalla domanda. Tra questi due concetti di qualità si inserisce la qualità valutata da un soggetto «terzo» rispetto a domanda e offerta. Le informazioni sulla qualità valutata aumentano la complessità del mercato in quanto al rapporto diretto tra qualità soddisfacente per il fornitore (generalmente tecnica) e qualità percepita dal compratore (generalmente funzionale) si sostituisce il duplice rapporto «indiretto»: qualità tecnica - qualità valutata; qualità valutata - qualità funzionale. Terminiamo questa breve disamina delle caratteristiche e delle problematiche dei sistemi di qualità della formazione, facendo riferimento all’oggetto dei sistemi di qualità. Come accennato in precedenza, l’accreditamento e la certificazione possono riguardare le persone (i formatori), i programmi o le istituzioni. Le persone sono l’elemento fondante della qualità dei servizi, specie in quelli ad alto contenuto di conoscenze e di comportamenti, come la formazione. Ma valutare le persone con criteri oggettivi è, per definizione, arduo e ciò vale soprattutto per i formatori. Tuttavia, importanti passi avanti sono stati compiuti dalle associazioni professionali dei formatori che in questi ultimi anni hanno messo a punto dei sistemi di certificazione delle professionalità dei propri associati. Parametri oggettivi, o almeno comparabili, sono identificabili con più facilità per i programmi formativi anche se spesso i parametri non attengono esclusivamente Qualità nella formazione: valutazione, certificazione e accreditamento I sistemi di qualità e la formazione A fronte del crescente interesse di studiosi, operatori e istituzioni pubbliche e private verso la qualità della formazione, che si 26 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ ai programmi e riguardano anche formatori e contesti (cultura dell’istituzione e condizioni operative). Le istituzioni formative possono utilizzare sistemi di autocontrollo e autovalutazione su programmi e persone, ma le stesse sono difficilmente comparabili, perché molto eterogenee (unicità dell’istituzione). È evidente che i sistemi di qualità più evoluti (e più complessi) sono proprio quelli di questo tipo, volti cioè alla valutazione della qualità delle istituzioni formative nel loro complesso. gressi di un’organizzazione verso l’eccellenza. Il Modello Efqm riconosce la pluralità di approcci adottabili per raggiungere un’eccellenza duratura in tutti gli aspetti della performance. Esso si fonda sull’assunto che risultati d’eccellenza relativamente a performance, clienti, risorse umane e società sono raggiunti attraverso un’azione di guida della leadership su politiche e strategie, personale, partnership e risorse, processi. Al cuore del modello si colloca la logica indicata come Radar, acronimo di Results, Approach, Deployment, Assessment and Review. Ci si avvale degli elementi Approach, Deployment, Assessment and Review quando si valutano i Criteri della categoria “Fattori”, mentre l’elemento Results si applica ai Criteri della categoria “Risultati”. Benché non prescrittivo, il Modello Efqm si basa su alcuni concetti fondamentali ispirati ai criteri del Tqm. Il modello Efqm è utilizzato dal 1992 per il Premio Europeo Qualità. Il processo legato alla candidatura permette di ottenere un’obiettiva valutazione esterna di come l’organizzazione si posiziona nei confronti del Modello Efqm, inducendo inoltre l’organizzazione a focalizzarsi sul processo di Autovalutazione. Con riferimento all’applicazione del modello Efqm alla formazione, occorre puntualizzare il fatto che tale modello, finalizzato alla partecipazione ad un premio per la qualità, appare idoneo ad essere utilizzato nell’ambito di un processo di certificazione/accreditamento della qualità delle sedi formative in virtù delle recenti evoluzioni in atto nelle modalità di applicazione, che prevedono la possibilità per le organizzazioni di accedere a diversi livelli di valutazione (a prescindere dalla partecipazione al premio), oltre che la differenziazione del modello a seconda della dimensione del settore di appartenenza delle organizzazioni fruitrici (grandi e piccole medie imprese, settori profit e non profit) e la sperimentazione dello stesso modello in ambito formativo in alcuni Paesi europei. I modelli di carattere generale Come accennato in precedenza, l’elaborazione di modelli di valutazione, accreditamento e certificazione della qualità della formazione ha avuto un notevole incremento in questi ultimi anni. Prima di addentrarci nell’analisi dei principali modelli e, in particolare, di quelli applicabili alla FaD, ricordiamo le caratteristiche dei due modelli di carattere generale che risultano essere i più diffusi a livello internazionale ed ai quali molte delle elaborazioni che esamineremo in qualche modo si ispirano: le norme della famiglia Iso 9000 e il modello Efqm. A) Le norme Iso 9000 Le norme elaborate dall’Iso (International Standard Organization) sono il punto di riferimento internazionale per la gestione dei sistemi di qualità nelle organizzazioni. Nate in ambito industriale, nel corso degli anni sono state applicate anche al settore dei servizi e, quindi, anche all’education. L’utilizzo delle norme della famiglia Iso 9000 in ambito formativo va diffondendosi sempre più anche nel nostro Paese. Le motivazioni che spingono gli organismi di formazione a certificarsi sono legate a dinamiche competitive e, alla luce delle recenti normative (Dm 166/2001 sull’accreditamento delle sedi formative), anche all’accesso ai finanziamenti pubblici. L’intero sistema delle norme è stato da qualche anno innovato con il programma Vision 2000. A seguito delle innovazioni, le norme fondamentali per gli organismi di formazione sono: • la Iso 9001:2000, che stabilisce i requisiti del sistema di gestione per la qualità (intesa come capacità dell’ente di dimostrare al cliente o all’organismo di certificazione la propria capacità di fornire prodotti e/o servizi conformi); tale norma è orientata al cliente e può essere utilizzata per scopi contrattuali e di certificazione; • la Iso 9004:2000, che ha lo scopo di fornire una guida al miglioramento del sistema di gestione per la qualità, contribuendo al miglioramento delle prestazioni e dell’eccellenza dell’ente; è basata sugli otto principi del Total Quality Management (Tqm): Organizzazione orientata al cliente, Leadership, Coinvolgimento del personale, Approccio per processi, Approccio sistemico alla gestione, Miglioramento continuativo, Decisioni basate su dati di fatto, Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori; è orientata alla soddisfazione dei clienti e delle altre parti interessate. Le caratteristiche fondamentali delle nuove norme, ovvero strategicità della qualità intesa come soddisfacimento degli stakeholder e approccio per processi, potranno avere importanti effetti sull’effettiva efficacia della certificazione nell’aumentare il livello qualitativo degli organismi di formazione e la soddisfazione dei clienti, che vengono posti al centro del processo di progettazione, gestione e valutazione della formazione e che si auspica vedano incrementare sensibilmente l’efficacia della formazione fruita. B) Il modello Efqm Il Modello elaborato dalla European Foundation for Quality Management - Efqm è un quadro di riferimento non prescrittivo, formato da nove criteri, che può essere usato per valutare i pro- I sistemi di qualità e la Formazione a Distanza Le considerazioni sopra esposte circa natura e finalità generali dei sistemi di qualità nella formazione sono applicabili anche alla Formazione a Distanza. L’evoluzione del dibattito e delle elaborazioni teoriche sulla FaD nonché la normazione internazionale, comunitaria e nazionale sul tema, dei quali di seguito si riportano alcune tra le principali evidenze, tendono infatti a convergere su questa importante posizione (Legait, 2004). Tuttavia, la valutazione e la qualità della FaD presentano alcuni tratti peculiari, riguardanti non solo la variabile tecnologica ma anche quella gestionale e formativa, che occorre tenere in considerazione per un corretto approccio all’analisi del problema. A) Le elaborazioni teoriche Le elaborazioni teoriche sulla valutazione della FaD toccano una molteplicità di aspetti, partendo dalla considerazione che tale formazione presenta delle caratteristiche peculiari rispetto alla formazione “tradizionale” (Cuoa, 2003). Secondo Trentin: “Sebbene gli interventi FAD possano avere elementi comuni ad analoghi processi formativi condotti in presenza (obiettivi, qualità dell’apprendimento, efficacia del materiale, ecc.), il fatto stesso di essere erogati “a distanza” si traduce in nuove variabili da controllare, soprattutto se viste nell’ottica di una valutazione dell’intero processo (Trentin, 2001a, p.122). Le indicazioni che emergono dalle ricerche e dalle elaborazioni teoriche evidenziano in primo luogo, che i criteri presi in considerazione per la valutazione della qualità della FaD considerano, in linea generale, il microsistema-formativo incorporato in meso e macro-sistemi che sembrano modellare i processi formativi, in secondo luogo, che la qualità è distribuita a tutti i livelli. Questo significa che i processi formativi non sono addebitabili ad un semplice insieme di catene lineari di causa - effetto (modello quantitativo o strutturale-funzionalista), ma invece ad una molte- 27 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ plicità di fattori interrelati e connessi. In questo quadro risulta comprensibile la relazione con il modello Tqm che implica la predisposizione di un approccio integrato e sistemico alle problematiche legate alla qualità (Herman, 1995; Branson e Buckner, 1995; Galliani, 1999). In ambito formativo, “qualità totale” significa, essenzialmente, ricercare modi e procedure per migliorare il processo/prodotto dell’insegnamento/apprendimento in un’ottica di soddisfacimento delle esigenze conoscitive dello studente e del settore lavorativo presso cui egli opererà (Pinnelli, 2002). Secondo Di Nubila (2002) la ricerca della qualità, qualunque sia l’ambito preso in considerazione, compreso quello formativo, non può non rimandare al paradigma della valorizzazione del soggetto formato. Anche Notti (1999) concorda sull’assunto che la qualità in ambito formativo debba collocare al “centro” il soggetto e i suoi bisogni, e sul fatto che a tale soggetto debbano essere offerti servizi qualitativamente in grado di promuoverne l’apprendimento e la crescita culturale e professionale. Puntando invece l’accento sulla partecipazione dei singoli corsisti e sui processi di tipo collaborativo, considerati elementi portanti della qualità della formazione on-line, Trentin (2001b) indica i seguenti aspetti chiave: le caratteristiche individuali dei corsisti; la dimensione partecipativa; la messaggistica dal punto di vista dei contenuti e del contributo al lavoro collaborativo; la dimensione comunicativa; l’efficacia del supporto offerto dai tutor e dagli esperti; la risposta dei corsisti al particolare approccio metodologico di conduzione del corso; i materiali utilizzati in relazione ai contenuti; l’ambiente di apprendimento nelle sue componenti locali, virtuali, sociali, ecc.; la tecnologia di comunicazione; il ritorno d’investimento comparato ad analoghi interventi gestiti in presenza. Con riferimento ai fattori legati al processo didattico ed agli aspetti tecnologici che contraddistinguono la qualità della formazione assistita dalla rete, Trinchero (2003) si sofferma sugli aspetti riguardanti l’apprendimento, considerato sia come autoapprendimento, frutto dell’interazione del formato con materiali e strumenti messi a disposizione nell’ambito dell’intervento formativo, sia come apprendimento collaborativo, derivante dall’interazione con gli altri attori del processo formativo (docente, tutor, gruppo di pari) all’interno della comunità di apprendimento, sia come partecipazione alle attività della comunità, e sia infine come risultato inteso come raggiungimento da parte degli studenti di determinati obiettivi formativi, distinguibili in iniziali, intermedi e finali. Il legame tra qualità e flessibilità della FaD è enfatizzato da De Boer e Collis (2003), che la valutano in funzione di parametri quali: flessibilità-tempo, flessibilità-contenuti, flessibilità-approcci didattico/pedagogici-risorse, flessibilità-logistica del corso. Calvani e Rotta (2000) presentano un modello che prende in esame i criteri di qualità per la formazione su tre livelli: la formazione in generale, l’open and distance learning e l’online learning. I criteri del livello successivo comprendono quelli del precedente, aggiungendone altri. Ai criteri previsti per la formazione in generale aggiungono, in relazione specifica all’open and distance learning, i seguenti: qualità dei contenuti di istruzione, qualità del monitoraggio, valutazione formativa. In relazione all’on-line learning seguono anche: accessibilità dell’interfaccia, personalizzazione, scaffolding relazionale. Un approccio complesso alla qualità della formazione a distanza è quello di Poumay (2003) che evidenzia tre macrocategorie della qualità: • pedagogica (obiettivi, prerequisiti dei partecipanti, credibilità, validità e aggiornamento del sito, bisogni dei partecipanti, contenuti, attività pedagogiche; valutazione, interattività); • tecnica (caratteristiche del sito, della sua navigabilità e dell’aspetto grafico, caratteristiche dei prodotti multimediali); • di usabilità (condizioni di uso, esistenza di guide, di menu online, e di specificazioni di funzioni; prospetto dei risultati degli studenti, delle attività, dei gruppi, ecc). Un ulteriore filone di indagine ed elaborazione è quello che attiene alla valutazione dei ritorni degli investimenti in e-Learning sulla base di calcoli razionali espressi in termini di costi-benefici, di efficienza (Costa, 1997; Philips, 1998) ed efficacia (Kirkpatrick, 1998). Interessante notare come le evoluzioni recenti di questi studi sostengono che i costi dell’e-Learning sono più elevati di quanto si ritenga comunemente (Prandstraller 2002; Boati 2003) e che anche la sua efficacia non sia scontata e vada valutata caso per caso (Grenagel 2001). Altri studi sono centrati sull’identificazione ed il design delle condizioni organizzative ottimali per l’introduzione di un sistema di e-Learning nell’ambito di un’organizzazione formativa. Secondo Laurillard (2002), il medesimo processo dialogico di apprendimento degli individui, descritto nel modello del “conversational framework”, è applicabile anche ad un’organizzazione che apprende (Learning Organization) quale è quella formativa. Il dialogo interno che porta all’apprendimento dell’organizzazione riguarda l’istituzione a tutti i livelli e deve essere ciclico (obiettivi-azioni-feedback) ed assicurare miglioramenti qualitativi sia nel learning che nel teaching. Nel modello dei “Layers of e-Learning evaluation”, Klobas e Renzi (2004) rivisitano i modelli classici di valutazione dei sistemi informativi (Delone e McLean, 1992 e Tanya Mc Gill, 2003). Il modello, partendo dall’assunto che la valutazione dell’e-Learning è soprattutto la valutazione del learning più che dell’aspetto tecnologico, approfondiscono la disamina della valutazione dell’e-Learning nelle organizzazioni, individuando quattro macrolivelli di valutazione (risorse, educational, istituzionale, extra-istituzionale) per poter guidare un’organizzazione formativa a dare una valutazione il più possibile equilibrata e completa dell’introduzione dell’e-Learning, Anche lo studioso tedesco Ehlers (2003) propone un approccio completo (e complesso) alla qualità dell’e-Learning, prendendo in considerazione tre aspetti: il prodotto, il soggetto che apprende e la produzione. La conclusione a cui giunge Ehlers è che un’attività di e-Learning deve raggiungere un livello di qualità in ciascuno di questi aspetti. Perché ciò sia possibile propone di analizzare non solo il processo di e-Learning ma anche il suo impatto. L’applicazione di questo modello implica che la qualità di un’attività formativa non si misuri solo dopo la sua conclusione ma anche in fase di progettazione e durante tutto il suo svolgimento. B) Gli standard tecnologici Nella valutazione della qualità della FaD un aspetto centrale è rappresentato dalla dimensione tecnologica. Negli ultimi tempi, infatti, si registra una notevole evoluzione del dibattito sui sistemi FaD verso le tematiche legate agli standard e, più in generale, allo sviluppo tecnologico (Trentin, 2004). Una prima tipologia di standard è quella relativa all’usabilità delle interfacce uomo-computer. Ci si riferisce a standard che raccolgono i risultati delle ricerche definite come Human Computer Interaction, prodotte fino ad oggi a partire dalla metà degli anni novanta, che orientano anche le ricerche sull’usabilità (usability) delle interfacce dei siti Web e delle interfacce delle piattaforme per la FaD (Nielsen, 2000). A tale proposito si ricordano gli standard ISO 13407 (Human-centered design processes for interactive system) o la serie 9241 focalizzata sull’usabilità del software; le Web Content Accessibility Guidelines del W3CWorld Wide Web Consortium rivolte agli sviluppatori di siti e ai creatori di programmi, che riguardano, nello specifico, l’accessibilità del Web da parte delle persone disabili. 28 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Vi è poi una seconda tipologia di standard, quelli riguardanti i learning object (Brenstein, Wendt, 2003; Schreurs, Moreau, Picart, 2003). Al fine di favorire adattabilità, accessibilità, riutilizzazione, interoperabilità e condivisione di tali “oggetti”, gli standard si propongono di definire specifiche (metadati), ovvero dati che descrivono altri dati (ad esempio, le schede bibliografiche di una biblioteca), o degli standard unici e mondiali per le potenziali applicazioni. Attualmente le molte proposte elaborate a livello internazionale sono confluite nello standard dell’IEEE, che definisce delle strutture interoperabili per facilitare la ricerca e il riutilizzo dei learning object. Lo standard si riferisce a nove categorie fra le quali è compresa la categoria Educational che fornisce, pur con alcuni conflitti di interpretazione, riferimenti utili al settore educativo/formativo (Petrucco, 2002). Una terza tipologia di standard risponde alle esigenze di standardizzazione delle piattaforme di gestione della FaD. Tra questi ricordiamo gli standard AICC - Aviation Industry ComputerBased-Training Committee, nati in ambito aereonautico ma poco a poco applicati anche agli altri settori, grazie alla validità delle linee-guida di riferimento. I criteri di conformità AICC assicurano che le strutture, i contenuti e i protocolli di comunicazione dei singoli corsi ed il sistema di gestione dei corsi LMS (Learning Managing System - Sistemi di gestione dell’apprendimento) possano operare insieme (interoperabilità). In sintesi, la conformità ai criteri AICC consente di gestire e monitorare qualsiasi contenuto formativo, indipendentemente dal fornitore che lo ha prodotto. A livello di costruzione della FaD uno dei principali standard internazionali è lo SCORM (Sharable Courseware Objects Reference Model). Tale modello è nato nel 1997 su iniziativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nell’ambito del progetto ADL (Advanced Distributed Learning). Gli standard SCORM garantiscono riutilizzabilità, durabilità ed interoperabiltà dei contenuti, attraverso l’ottimizzazione degli accessi e la loro gestione. C) L’azione degli attori istituzionali La complessità delle definizioni, delle metodologie e degli approcci per migliorare la qualità della FaD ha spinto anche le istituzioni attive a vari livelli a dare vita ad iniziative di studio, modellizzazione e normazione sul tema. In merito all’impegno comunitario, ricordiamo l’Iniziativa Elearning della Commissione Europea, nell’ambito della quale è stato lanciato l’European Quality Observatory (www.eqo.info). L’intento dell’EQO è quello di analizzare i diversi modelli e promuovere un processo di armonizzazione a livello comunitario, per giungere all’identificazione delle caratteristiche proprie di un modello europeo della qualità dell’e-Learning. I primi risultati del lavoro dell’EQO permettono di evidenziare l’estrema varietà degli approcci alla qualità della formazione (Figura 1) dai quali far discendere le analisi per la messa a punto di un modello europeo (Hildebrandt, 2004). Figura 2 - Il RFDQ ed il RQC di ISO/IEC Fonte: Pawlowski JM., Zhiting Z (2003 - p.4 ) Sulla stessa strada dell’EQO si muovono i comitati ISO/IEC JTC1 SC36 - Information Technology for Learning, Education, and Training ed ISO/IEC JTC1 SC36 WG5 - Quality Assurance and Descriptive Frameworks, in seno ai quali sono stati elaborati due modelli descrittivi, comparativi e di analisi dei diversi approcci alla qualità (generici e specifici): il RFDQ ed il RQC (Figura 2); entrambi saranno utilizzati come input nel processo di standardizzazione internazionale (Figura 3). Figura 3 - Il processo di standardizzazione ISO/IEC Fonte: Pawlowski JM., Zhiting Z (2003 - p.4 ) A livello nazionale, il Ministero dell’Istruzione ha emanato una normativa sull’accreditamento delle università che intendono erogare corsi di formazione con modalità di formazione a distanza (DM 17 aprile 2003). La normativa fissa i criteri riguardanti la FaD, individuando requisiti per i seguenti ambiti: processo formativo (modalità di erogazione e di fruizione, modalità di identificazione e di verifica degli esiti, modalità di tutoraggio); soluzioni tecnologiche (caratteristiche della piattaforma di erogazione, caratteristiche della piattaforma di gestione dei contenuti, caratteristiche del sistema per le attività sincrone). Anche a seguito del decreto ministeriale si è avviato in seno alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) un intenso dibattito sul tema, che ha portato all’attivazione di un apposito gruppo di lavoro i cui primi risultati sposano la tesi di un e-leanirng blended e di una qualità a supporto dell’efficacia della formazione, focalizzata sull’apprendimento (Pedreschi e Stefani, 2004). Figura 1 - Gli approcci alla qualità dell’e-Learning La qualità della formazione manageriale “on-line” Il diffondersi della FaD anche nel mondo della formazione manageriale ha portato le istituzioni che già avevano sviluppato sistemi di valutazione, accreditamento e certificazione della qualità applicabili ai master “tradizionali” ad interrogarsi circa l’applicabilità degli stessi ai master on-line e, in più di 29 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ un caso, ad elaborare dei modelli appositamente pensati per quest’ultimo tipo di programma formativo. Di seguito si analizzano le principali caratteristiche di alcuni sistemi di accreditamento, al fine di identificarne gli elementi comuni. L’analisi si concentrerà sulle caratteristiche dei modelli più che dei processi di accreditamento. Il percorso che seguiremo sarà quello di identificare le caratteristiche comuni dei modelli con maggiore standing a livello internazionale maggiormente idonee ad essere applicate alle specificità del mercato della domanda e dell’offerta di formazione manageriale in Italia. getto Cel (Certification of E-learning). Cel prevede certificazioni per programmi di management in e-Learning (non necessariamente master), sistemi di qualità applicabili all’e-Learning nella formazione manageriale. I criteri di certificazione riguardano i seguenti elementi: • criteri generali di eleggibilità: il programma deve riguardare la management education, deve durare almeno 100 ore, prevede momenti finali con prove di valutazione, deve essere duraturo, ovvero attivo da almeno 24 mesi per essere certificato; • contenuti di e-Learning: almeno il 20% delle ore previste, il programma può essere blended o tutto on-line, le modalità di utilizzo dell’e-Learning vanno dagli interactive multimedia al network interaction; • integrazione con la strategia dell’organizzazione: il programma deve essere connesso con la strategia dell’organizzazione ed integrato con la strategia di sviluppo e miglioramento continuo della sua qualità; • periodo di miglioramento: l’organizzazione al momento della certificazione deve impegnarsi a migliorare gli standard per almeno 3 anni. I principali sistemi di qualità e accreditamento per la formazione manageriale in Europa L’individuazione e la conseguente analisi di modelli idonei ad essere utilizzati dalle istituzioni formative, anche in un’ottica di accreditamento, rende necessaria una valutazione dei molteplici fattori che determinano il livello qualitativo degli stessi modelli. Tali fattori possono essere, in estrema sintesi, ricondotti ai seguenti: accettazione del modello tra gli esperti e le principali istituzioni che promuovono la cultura della qualità; diffusione ed utilizzo del modello tra gli operatori e le istituzioni formative; coinvolgimento di soggetti terzi nella definizione ed applicazione operativa del modello. A questi fattori, direttamente riconducibili al modello, va aggiunto il livello di rappresentatività e l’autorevolezza dell’istituzione che lo promuove (Neglia, 2003 - p. 183). Inghilterra: il modello Amba. Amba "Association of MBAs è una associazione inglese attiva nella promozione della qualità della formazione manageriale attraverso la definizione e il miglioramento di standard. L’attività principale dell’Associazione è l’accreditamento. A fronte della crescente internazionalizzazione del mercato degli MBA, l’Associazione, nel 1997, ha lanciato un nuovo schema di accreditamento internazionale, inteso come metodologia imparziale di validazione dei programmi master erogati da istituzioni di tutto il mondo. Il sistema di accreditamento è focalizzato su standard di qualità relativi a un particolare tipo di programma MBA e non è, di fatto, volto all’accreditamento della scuola, sebbene il contesto di erogazione del MBA venga ovviamente preso in considerazione. Gli standard che, secondo il modello dell’Associazione, garantiscono la qualità del programma formativo e l’accreditamento dello stesso riguardano: • la scuola: mission, target, identità, qualità della docenza e dei servizi, customer satifaction; • la faculty: adeguate competenze accademiche (75% post-graduate), gestione collegiale, dimensionamento adeguato al numero di studenti, adeguato supporto amministrativo; • gli studenti: titoli accademici ed esperienze professionali, processo selettivo con test GMAT e di lingue; • il curriculum: chiarezza obiettivi formativi, completezza preparazione accademica e pratica, link al mondo delle aziende ed alla operatività anche con i project work; • la struttura dei programmi: full-time, part-time, distance/open learning or multi-mode, l’approccio deve essere modulare e multidicplinare, per i programmi in open/distance learning ci sono specifiche ad hoc; • la durata: minimo un anno per il full time, due/tre anni per il part-time; • le metodologie didattiche: attive, orientate alle collaborazione ed alla pratica, sia studio individuale che aula oltre all’eLearning; • la valutazione: esplicitata, sistematica ed individuale; • outcomes: risultati formativi anche valutati anche in riferimento alla carriera dei formati ed alla soddisfazione degli sponsor. L’Amba ha previsto standard addizionali per gli istituti di formazione che erogano MBA con l’Open Distance Learning (Amba, 2004 - pp. 12-15). Gli standard riguardano due principali tipologie di Master in O/DL: sia quelli che rappresentano varianti di master Europa: il modello Equis L’European foundation for management development (Efmd) rappresenta il forum europeo per l’informazione, la ricerca, il networking e il dialogo sull’innovazione e la qualità nello sviluppo del management. Nell’ambito di queste priorità strategiche rientra Equis. Equis (European quality improvement system) è un sistema internazionale di audit strategico e accreditamento delle strutture formative. Equis è stato progettato attraverso un processo di stretta cooperazione tra le organizzazioni europee di accreditamento della management education raggruppate in un’associazione denominata Equal (European quality link). Ad oggi l’accreditamento Equis è stata ottenuto da oltre 50 scuole. Si rileva una crescente richiesta di accreditamento da parte delle scuole extra europee (Stati Uniti, Australia, Canada, Sud Africa, Asia). Per ottenere l’accreditamento Equis, le istituzioni formative devono soddisfare criteri afferenti a tre macro aree egualmente importanti: • criteri generali di qualità: l’istituzione deve dimostrare elevati standard in tutte le aree del modello Equis; • internazionalizzazione: la scuola deve garantire un significativo livello di internazionalizzazione, così come definito all’interno del modello Equis; • collegamento con le imprese: l’ente di formazione deve vantare una buona integrazione delle esigenze delle imprese nei programmi, nelle attività e nei processi. I criteri generali di qualità riguardano: standing nazionale, mission, governance, obiettivi, strategie, risorse e solidità finanziaria, faculty, allievi (selezione e placement), servizi agli studenti (compreso lo sviluppo personale e l’orientamento), valutazione dei programmi e soddisfacimento delle esigenze degli stakeholders, politica della ricerca. I criteri sull’internazionalizzazione riguardano: i partecipanti, la faculty ed i programmi didattici. I criteri sui collegamenti con le imprese riguardano la scuola, i programmi ed i componenti della faculty. Recentemente Efmd, in collaborazione con lo Swiss Centre for Innovations in Learning (SCIL) della University of St. Gallen e con Spirus Applied Learning Solutions AG, ha lanciato il pro- 30 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ tradizionali già erogati dalla scuola, sia master progettati ex novo per la fruizione “a distanza” totale o parziale. L’Amba considera fondamentale per i master in O/DL l’esistenza di una appropriata infrastruttura tecnologica e amministrativa che permetta agli studenti un’adeguata fruizione del corso. Pertanto per questo tipo di master si valuterà prima questo aspetto e, se l’esito è positivo, si potrà passare alla verifica del rispetto degli altri standard di qualità. I criteri supplementari riguardano i seguenti aspetti: • scuola: dotazione tecnologica ed amministrativa idonea (logistica, information processing, monitoring, comunicazione con i partecipanti e staff/tutors), handbook delle procedure e dei punti salienti del master per i partecipanti, accessibilità delle informazioni agli eventuali sponsor; • faculty: adeguata in termini di competenze ed impegni alla tipologia di master, gruppo di tutor e staff adeguato; • studenti: il master deve tener conto delle diverse esigenze dei corsisti in termini di impegni e delle diverse competenze, può essere preferibile una fase pre-MBA di allineamento, si deve facilitare l’interscambio di esperienze anche mediante incontri locali; • metodologie: sono accettabili le metodologie tradizionali e quelle a distanza a patto che siano integrate e stabilite in anticipo rispetto all’avvio del corso, i materiali devono essere rinnovati almeno ogni 5 anni; • durata: 1200 ore, non più di tre anni, è necessario che il programma garantisca all’allievo la possibilità di adattare i carichi di lavoro ai propri impegni. qualità delle istituzioni che erogano “distance learning”. Il Detc è riconosciuto dal U.S. Office of Education quale ente nazionale di accreditamento e fa parte del Council for Higher Education Accreditation (Chea). Il Detc accredita istituzioni che offrono programmi post-secondari ed ha una policy particolare per i programmi master. Il modello di accreditamento prevede 12 standard che riguardo: • l’istituzione: mission ed obiettivi chiari e definiti; • i programmi: obiettivi metodologie e materiali; • i servizi formativi: supporto agli studenti, personalizzazioni, valutazioni, tecnologie appropriate; • i servizi agli studenti: valutazioni, counselling, registri; • raggiungimento degli obiettivi formativi e di soddisfazione da parte degli studenti; • organi di governo, amministrazione, faculty, con garanzia di competenza e crescita professionale; • procedure di ammissione e selezione degli studenti chiare e definite; • policies di advertising e recruitment conformi alle specifiche del Detc; • assetto finanziario dell’istituzione idoneo a garantire gli obiettivi qualitativi; • tuition policies adeguate; • sicurezza immobili e strutture e protezione dei dati; • impegno nella ricerca e nel miglioramento continuo dei servizi offerti. Con riferimento specifico ai master sono stabili degli standard ulteriori con riferimento a : • i programmi: obiettivi metodologie e materiali: comparabilità con programmi residenziali, indicazione chiara dell’eventuale parte in aula, trascrizione di tutte le valutazioni, garanzia di accesso a librerie e risorse da parte degli studenti e della faculty attraverso Internet • servizi formativi: evidenza formale delle valutazioni dei singoli studenti • raggiungimento degli obiettivi formativi e di soddisfazione da parte degli studenti: placement e monitoraggio carriere con dati disponibili a tutte l eparti interessate • organi di governo, amministrazione, faculty: precise indicazioni sulle competenze accademiche della faculty • procedure di ammissione: richiesta la laurea (si può tenere conto dei crediti formativi) ed idonea esperienza professionale ai candidati, occorre tenere i registri di tutte le selezioni • policies di advertising e recruitment: chiarire le modalità di fruizione e le competenze richieste in entrata, oltre che tutti gli altri elementi del programma master con gli impegni richiesti all’allievo ed alla scuola • solidità finanziaria: è richiesto di aver svolto almeno una edizione del master per una durata complessiva di almeno due anni. Stati Uniti: il modello Aacsb L’International Association for Management Education (originariamente American Assembly of Collegiate Schools of Business, da qui l’acronimo Aacsb) è un’associazione che riunisce istituzioni formative, imprese e altre organizzazioni che si propongono di promuovere e migliorare la qualità della formazione manageriale. L’Aacsb è la prima agenzia di accreditamento per la formazione manageriale negli Stati Uniti. Le istituzioni educative statunitensi facenti parte dell’Aacsb accreditano annualmente più del 85% del totale dei diplomi in business and management education conseguiti negli Stati Uniti. Negli ultimi anni è in forte aumento il numero di membri non statunitensi. Secondo la Aacsb, l’obiettivo dell’accreditamento della management education è di assistere le scuole a preparare gli studenti a crescere personalmente e professionalmente, fornendo un efficace contributo alla propria azienda e alla società. Il sistema di accreditamento Aacsb si focalizza sulle qualità delle attività formative, in un’ottica di miglioramento continuo. L’orizzonte temporale di riferimento è di cinque anni (durata dell’accreditamento). Gli standard sono stabiliti anche in funzione delle specificità della scuola e riguardano i seguenti elementi: • management strategico: esistenza e coerenza della mission della scuola, specie con riferimento a studenti, obiettivi di miglioramento continuo e strategie finanziarie; • partecipanti: procedure di ammissione e selezione, student retention, efficienza e qualità dei servizi di supporto agli studenti, efficienza, qualità e responsabilità della faculty e dei supporti alla faculty, responsabilità e competenze degli studenti; • learning standard: curriculum management (monitoraggio, valutazione e sviluppo delle competenze dei partecipanti), specifici learning goal per i diversi tipi di master con specifiche delle competenze richieste in entrata ed in uscita. Confronto tra i diversi modelli di accreditamento I sistemi di accreditamento analizzati hanno finalità simili, che si sostanziano da un lato nella riconoscibilità e legittimazione dei programmi master (e, più in generale, della formazione manageriale), dall’altro, nella valutazione della qualità dei programmi e delle scuole. Con riferimento all’oggetto dei sistemi di accreditamento, si registrano alcune differenze. L’oggetto a cui si applica il modello di accreditamento/certificazione per Amba e Cel è il programma formativo, un insieme di programmi secondo l’Aacsb e il Detc, l’istituto di formazione nel suo insieme per Equis. Tuttavia anche nei casi in cui l’oggetto dell’accreditamento risulti essere il programma formativo master, numerosi sono i criteri che riguarda- Stati Uniti: il modello Detc Il Distance Education and Training Council (Detc) è un ente attivo dal 1926 negli Stati Uniti con l’obiettivo di promuovere la 31 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ no la scuola (mission, organizzazione, finanza, management). Anche per i parametri di valutazione dei diversi modelli, vale quanto detto a proposito della finalità dell’accreditamento. In particolare, si registra una convergenza dei parametri su variabili riguardanti i seguenti fattori: • l’istituzione formativa nel suo complesso e le risorse a disposizione; • la faculty e la capacità della stessa di produrre ricerche e materiale didattico; • i partecipanti (selezione, soddisfazione e servizi a supporto degli stessi); • i programmi (contenuti, modalità di erogazione tradizionali/innovativi, ecc..). Convergente risulta anche l’inserimento del processo di accreditamento all’interno di una policy dell’istituzione per il miglioramento continuo della qualità e, quindi, di orientare il processo alla piena soddisfazione dei vari stakeholder. Differenze si riscontrano nei presupposti di idoneità per l’accesso all’accreditamento. I criteri riguardano, in particolare, il periodo di attività del programma in coerenza con gli standard dei modelli di accreditamento, la pluralità culturale (Aacsb) e l’internazionalizzazione dell’istituto formativo e dei programmi dallo stesso erogati (Equis), il collegamento con il mondo imprenditoriale e l’Executive Education (Equis). Quanto ai specifici requisiti richiesti per l’accreditamento di istituzioni che erogano programmi anche master on-line o solo per questi ultimi, si evidenzia una sostanziale convergenza dei criteri con quelli previsti per la formazione tradizionale. Tuttavia, maggiore attenzione viene posta sui seguenti aspetti: • coerenza del programma on-line con la mission e le strategie dell’istituzione; • esistenza di staff e faculty idonee per competenze e numero all’erogazione di master on-line; • dotazione di servizi di supporto adeguati, con particolare attenzione all’accesso alle risorse on-line; • descrizione puntuale degli obiettivi formativi e dei carichi di lavoro per i distance learner già in fase di iscrizione; • necessità di tracciare le attività svolte a distanza dai partecipanti, con particolare riferimento alla valutazione e di monitoraggio; • requisiti di riservatezza e sicurezza nel trattamento dei dati e delle informazioni. In generale, si riscontra una certa flessibilità nella definizione di master on-line, consentendo un vasto range di possibili mix tra modalità formative on-line e tradizionali (blended). In alcuni casi tuttavia (come Cel) vengono identificate delle durate minime e massime della attività on-line per avere accesso al processo di accreditamento/certificazione. Un discorso a parte merita il rispetto degli standard tecnologici internazionali per le “piattaforme” di e-Learning, requisito per cui è richiesta una generale adeguatezza agli obiettivi ed alle metodologie didattiche (attive e collaborative) senza dettagliarne specificatamente le caratteristiche tecniche. Non mancano tuttavia i riferimenti (generici) ai principali standard tecnologici quali riferimenti validi per valutare l’idoneità tecnica delle piattaforme. in Italia (ASFOR, 2005) emergono una serie di indicazioni interessanti. Nel 2004 il fatturato complessivo dell’offerta di management education nel nostro Paese è stato pari ad oltre 347 milioni di euro. Quasi il 70% delle business school associate utilizza piattaforme di e-Learning e 2 soci su 3 tra le scuole che hanno una piattaforma preferiscono la soluzione "su licenza". Per i soci ASFOR l’e-Learning, in particolare nella forma blended, rappresenta una nuova modalità/opportunità di diffusione della conoscenza, che si integra con i modelli tradizionali. Sul versante della domanda, nella valutazione della qualità dei fornitori di formazione, viene data importanza cruciale ai fattori di propositività, innovatività, attinenza tra teoria e pratica e continuità di rapporto tra i formatori e i “clienti” della formazione. La Formazione viene vista come un processo organico e strutturato, che deve generare valore e quindi deve essere valutabile e misurabile (qualità/efficacia). Le tecnologie didattiche più efficaci sono quelle rappresentate dal distance learning e dall’e-Learning, strumento quest’ultimo utilizzato dal 60% campione e giudicato in maniera positiva dal 75% . Con riferimento specifico ai master on-line, l’ASFOR ha condotto un benchmarking internazionale sui migliori master on-line condotta su un campione di 14 Business School, tra le più influenti a livello mondiale e presenti ai primi posti del ranking pubblicato annualmente dal Financial Times (ASFOR, 2003). Da questa prima analisi risulta prevalente la forma blended di erogazione con un alternanza di momenti di studio distance e momenti di incontro di aula. Si notano tuttavia delle differenze tra Europa e Stati Uniti in quanto i master europei risultano essere maggiormente aperti alla dimensione “distance”. Con particolare riferimento al nostro Paese, si riscontra una maggiore attenzione al contenimento dei costi complessivi del master sia nel caso di acquisto diretto, che nel caso di sponsorizzazione aziendale; ciò, sommato alle esigenze di contenere le assenze dal posto di lavoro dei formati a causa delle ridotte dimensioni medie delle imprese, determina una generica maggiore propensione delle business school europee all’utilizzo della FaD. La stessa ricerca conclude quindi che “il distance learning è uno strumento congruo per la realtà italiana e che i nostri Master che scelgono la modalità dell’e-Learning debbano giustamente prevedere un mix formativo aula/distance”. A queste evidenze occorre aggiungere alcune tendenze che permettono di completare il quadro della formazione manageriale on-line in Italia: • l’entrata delle università in questo segmento del mercato formativo, con il conseguente aumento dell’offerta di corsi di tipo manageriale ed anche di master erogati on-line a costi molto competitivi rispetto all’offerta delle business school, ma non sempre in grado di garantire un buon collegamento tra teoria e pratica manageriale (elemento essenziale, specie in questo ambito formativo); • la generale carenza di esperti e professional della FaD e la bassa dimestichezza della docenza con questa metodologia nelle scuole di business e nelle università, con un conseguente ricorso a consulenti esteri e pacchetti di tecnologie e metodologie non sempre idonei e coerenti ai programmi; • la sostanziale impreparazione della domanda nella valutazione degli elementi qualitativi che contraddistinguono la FaD, che porta a scelte di acquisto non sempre efficaci ed efficienti; • la bassa conoscenza dell’offerta dei meccanismi decisionali e dei fabbisogni delle PMI che pure rappresentano larga parte del nostro tessuto produttivo e nelle quali operano il maggior numero di manager, con la conseguente difficoltà di soddisfare le esigenze formative delle imprese di minori dimensioni, che da un lato richiedono servizi personalizzati e dall’altro hanno maggiori esigenze di contenimento dei costi (Bielli, 2005); • la proliferazione di certificazioni, accreditamenti di programmi, istituzioni, tecnologie e sistemi qualità, anche a seguito dell’intro- La formazione manageriale e i master on-line: le specificità italiane Un modello di accreditamento è realmente in grado di contribuire all’innalzamento del livello qualitativo della formazione a patto che possieda almeno due caratteristiche: la prima è la sua correttezza formale in coerenza con gli standard internazionali, la seconda è quella di essere contestualizzato alla realtà di riferimento. Dai dati dell’ultima indagine ASFOR sulla formazione manageriale 32 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ duzione della normativa nazionale e regionale sull’accreditamento delle sedi formative (Decreto Ministero del Lavoro 166/2001 e relative normative regionali), che concorrono a disorientare ulteriormente la domanda e che spesso spingono l’offerta alla ricerca di una certificazione fine a sé stessa, in luogo dell’effettivo miglioramento qualitativo. • orientamento al cliente ed al coinvolgimento e soddisfacimento di tutte le parti interessate, in un’ottica di miglioramento continuo; • centralità della dimensione strategica, strutturale, tecnologica ed organizzativa per il raggiungimento della qualità; • approccio per processi, secondo il quale: “Un risultato desiderato si ottiene con maggior efficienza quando le relative risorse ed attività sono gestite come un processo” (Uni, 2002); • la qualità complessiva del master on-line è valutata con riferimento alle tre principali dimensioni che la contraddistinguono: quella tecnologica, quella formativa e quella organizzativa, sulla base del criterio dell’adeguatezza delle diverse metodologie e tecniche didattiche rispetto agli specifici contesti ed obiettivi (Dal Miglio, 2000). Le caratteristiche di un modello per il mercato della formazione manageriale in Italia In considerazione delle tendenze e delle problematicità sopradescritte, emergono alcuni elementi che dovrebbero informare prioritariamente le principali caratteristiche di un modello di accreditamento dei master on-line nel nostro Paese. Con riferimento alle finalità esso dovrebbe: • garantire la solidità anche finanziaria della scuola, nonché la coerenza del programma e delle metodologie con la mission e le strategie dell’istituzione formativa; • fornire all’ente di formazione uno strumento per il miglioramento continuo della qualità più che una semplice valutazione di conformità a standard; • promuovere la partecipazione degli stakeholder alla definizione degli obiettivi; • enfatizzare la necessità della flessibilità nella fruizione a fronte di obiettivi formativi chiari ed esplicitati; • prevedere la valutazione sistematica e documentata degli esiti formativi e del soddisfacimento delle parti interessate; • garantire adeguate dotazioni infrastrutturali e tecnologiche nel rispetto degli standard, così come faculty, servizi e supporti adeguati in termini di risorse e competenze necessarie alla FaD. Quanto poi alle caratteristiche generali del modello riteniamo che lo stesso debba essere di tipo sistemico e volto ad accreditare non solo la qualità del master on-line, ma anche la qualità dell’istituzione che lo eroga, fondandosi sul presupposto che la qualità dell’iniziativa formativa non possa prescindere dalla qualità dell’istituzione che la promuove. Questo aspetto di ordine generale non è di poco conto nel definire le caratteristiche del modello di accreditamento. Gli studiosi di qualità infatti sono tutt’altro che concordi su questo punto (Pozzana e Sposato, 2002). In tutti i casi, in considerazione: • dell’analisi dei modelli effettuata nel paragrafo precedente, che ha evidenziato una sostanziale prevalenza dei criteri riguardanti l’istituzione nel suo complesso (e quindi al processo ed agli elementi istituzionali) anche nel caso di accreditamenti rivolti al prodotto master (cfr. supra), • della prassi internazionale così come regolata dalle norme ISO, secondo le quali la qualità del prodotto/servizio è determinata dalla qualità del processo che lo ha originato e che oggetto di valutazione (Uni, 1998), • del fatto che la distinzione tra qualità del processo e prodotto nata in ambito aziendale è ancora più difficile da applicare al campo della formazione dove il prodotto in realtà non è il corso (nel nostro caso il master), ma lo studente, che è anche soggetto nel processo di formazione (Pasquali, 2003), • e, da ultimo, di quanto afferma il Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU, 2002 - p. 120) “l’accreditamento del singolo corso di studio concorre a fornire un quadro della qualità dell’offerta formativa all’interno dell’ateneo di riferimento, e quindi, infine, anche del sistema universitario nel suo complesso”, ci sembra di poter concludere che il modello di accreditamento del master debba essere correttamente impostato sia sulla valutazione degli aspetti di tipo istituzionale e di processo, sia degli aspetti più direttamente legati al prodotto formativo (master). Gli elementi di ordine generale che caratterizzano il modello sono, dunque, i seguenti: Il modello ASFOR e gli scenari futuri Dopo aver esaminato le caratteristiche comuni ai modelli di qualità dei master on-line più diffusi in ambito internazionale e coerenti con specificità del mercato della formazione manageriale in Italia, di seguito si analizzano le peculiarità del Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master messo a punto dall’ASFOR Associazione Italiana per la Formazione Manageriale, anche al fine di verificarne l’applicabilità su più ampia scala a livello nazionale. L’ASFOR ha come obiettivo quello di sviluppare la cultura di gestione in Italia e di qualificare l’offerta di formazione manageriale, adattandola continuamente alla dinamica della domanda. Tra le attività istituzionali dell’ASFOR rientra il Processo di Accreditamento dei programmi Master avviato nel 1989 e tuttora in corso. Il modello ASFOR è finalizzato al rilascio di un accreditamento di tipo privatistico su un particolare tipo di prodotto formativo: il master (nelle sue varie tipologie). E’ tuttavia necessario sottolineare come nel Processo di Accreditamento ASFOR siano previsti anche appositi criteri di valutazione attinenti all’organizzazione interna della scuola, ai processi ed agli outcome. Di recente l’ASFOR ha avviato il gruppo di lavoro ICT nell’ambito del quale sono state elaborate una serie di attività di ricerca ed elaborazione che hanno portato alla predisposizione delle Linee Guida sulla qualità nell’e-Learning e del Glossario “Le parole dell’e-Learning” (Asfor ed. 2002 e ed. 2006) ed alla definizione di un Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master, dopo un periodo di sperimentazione è stato avviato nel giugno 2005. I tratti salienti del Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master sono i seguenti (ASFOR, 2005). • I presupposti per richiedere l’accreditamento sono aver concluso almeno 2 edizioni del programma Master e avere un’edizione in corso che rispetti i requisiti definiti dall’ASFOR. • Due sono le tipologie di master accreditabili: Tipo A. eLearning Specialised Executive Master (master specialistico - funzionale); Tipo B. e-Learning Executive MBA (master in business administration). Tenuto conto di queste caratteristiche e del proprio ruolo istituzionale di Associazione Italiana per la Formazione Manageriale, ASFOR individua nelle iniziative di formazione permanente (o di executive education) il riferimento prioritario dei corsi e-Learning Master accreditabili. Entrambe le tipologie di Master considerate non possono prevedere l’esclusivo svolgimento a distanza del percorso formativo proposto, ma devono obbligatoriamente prevedere momenti di frequenza in aula. • Procedura di ammissione: come per i master tradizionali, sono richieste esperienze lavorative idonee ai candidati e specifiche procedure di selezione alla scuola. • Metodologia didattica: largo uso di tecniche e metodologie di 33 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ tipo attivo, nonché di attività di progetto sul campo. Monitoraggio e registrazione ore dedicate alle attività didattiche sincrone ed asincrone da svolgere sulla piattaforma on line. Per garantire un adeguato collegamento con la realtà operativa, almeno il 10% del monte ore complessivo di aula deve essere dedicato a testimonianze e/o workshop aziendali. • Durata e articolazione: le durate complessive vanno da un minimo di 600 ore di didattica per i master specialistici (di cui da 150 a 350 ore dedicate all’attività didattica di erogazione/formazione, di cui al massimo il 50% può essere svolto in aula virtuale gestita in modalità sincrona e dalle 250 alle 450 ore dovranno essere dedicate ad attività di e-Learning asincrono) alle 500 ore per gli MBA on line (150-250 ore dedicate alle lezioni frontali o di aula virtuale sincrona, 350-250 ore dedicate alle attività e-Learning asincrono - eccetto autoistruzione). • Corpo docente: esistenza di una faculty interna stabile (almeno 10 persone, con rapporto continuativo con la scuola da almeno 2 anni, con un impegno individuale di almeno 40 ore). Vista la specificità della metodologia proposta, oltre alle figure tradizionali, il Team di Progetto del Master on line dovrà comprendere anche: tutor di processo, coordinatore dell’attività didattica, help desk tecnologico, tutor on line di contenuto, assegnato a gruppi di partecipanti non superiori alle 25 unità, system administrator della piattaforma on line, docenti, esperti dei contenuti. • Assistenza e tutorship: sia mediante la faculty interna sia mediante un congruo numero di tutor (sia di area didattica che di supporto/processo), in relazione al numero dei partecipanti e alle caratteristiche del corso. Previsti tempi di risposta massimi per l’help desk tecnologico (4 ore lavorative), per i tutor di processo e di contenuto (8 ore) e per i docenti (16 ore). • Processo di valutazione: esplicitato e finalizzato sin dall’inizio del corso e realizzato in più momenti durante lo svolgimento del programma. La valutazione formale delle competenze acquisite (esami finali) dovrà essere svolta in una modalità classica di aula. Tracciatura delle competenze acquisite da ciascun partecipante direttamente sulla piattaforma on line. • Dotazioni informatiche e attrezzatura di supporto: il processo didattico deve essere supportato dunque da una piattaforma on line di gestione del progetto formativo, ad es. standard AICC e/o SCORM e/o IMS, che comunque permetta l’esercizio centrale e locale delle funzioni base, quali: gestione di materiali didattici; monitoraggio; interazione/animazione; cooperazione; comunicazione; profilazione dell’allievo; tracking (tracciamento) delle attività dell’allievo; pianificazione dell’attività di erogazione/ e fruizione. • Customer satisfaction: il Master on line deve dichiarare in modo chiaro e formale tutti gli elementi di qualità che potranno essere oggetto di misurazione. La quota di abbandoni non potrà superare il 20% del totale dei partecipanti iniziali. • Aspetto economico e finanziamento: deve essere garantita la copertura finanziaria dei programmi, l’esistenza di una domanda di mercato con una contribuzione diretta dei partecipanti di almeno un terzo del costo complessivo. Nel caso di finanziamento pubblico, l’ASFOR valuterà la sostenibilità finanziaria del corso anche in termini di continuità. Il modello ASFOR risulta nel complesso coerente con le caratteristiche comuni ai principali sistemi internazionali e con le specificità del mercato della formazione manageriale del nostro Paese. Particolarmente apprezzabili sono i riferimenti alla valutazione delle diverse dimensioni del master (tecnologia, formazione, organizzazione), i riferimenti espressi alla customer satisfation e la giusta enfasi anche definitoria data agli aspetti connessi alle metodologie didattiche. La scelta di inserire standard molto puntuali relativi alla durata e all’articolazione, benché non comune a molti modelli internazionali, appare necessaria per adeguare il modello al mercato della formazione manageriale on-line in Italia che essendo nelle sue fasi iniziali ha bisogno anche di ausili alla identificazione delle diverse fattispecie di FaD. Posto che il modello ASFOR risulta idoneo ad essere utilizzato nell’ambito della formazione manageriale italiana, è auspicabile che in futuro lo stesso modello, essendo per ora finalizzato all’accreditamento di master per executive erogati con modalità blended, possa essere ulteriormente sviluppato al fine di essere applicato anche a master on-line rivolti a target di manager più ampi e differenziati, in tal modo questo modello potrà maggiormente contribuire alla qualità dell’innovazione della formazione manageriale nel nostro Paese. La condizione per la diffusione e l’ampliamento dell’ambito di applicazione del modello è quella che nel processo di sviluppo e sperimentazione l’ASFOR si relazioni e collabori, confrontandosi sistematicamente, con una pluralità di istituzioni che, in virtù della propria competenza ed esperienza, possano contribuire ad una generale ed ampia condivisione ed accettazione del modello. I soggetti da coinvolgere sono tutti i principali attori privati e pubblici del sistema formativo nazionale interessati al problema della qualità della formazione manageriale on-line. Tra questi ricordiamo l’Associazione italiana formatori, l’Associazione Italiana dei direttori del personale, le associazioni di rappresentanza delle imprese e dei manager, i Fondi interprofessionali per la formazione continua, l’Associazione Italiana per la cultura della qualità, il sistema italiano della qualità (Sincert-Uni), i principali centri di ricerca sulle nuove tecnologie per la didattica (primo fra tutti il CNR), i ministeri del Lavoro, della Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Istruzione, le Regioni e il Coordinamento delle regioni. Con questi soggetti l’ASFOR potrebbe ampliare ed approfondire il dialogo già in atto, stimolando il dibattito, il confronto e l’elaborazione giungendo, nel tempo, alla messa a punto di un unico modello di accreditamento della formazione manageriale on-line nel quale tutti gli operatori, le associazioni e il mercato si possano riconoscere. Tale processo, che pure si presenta non privo di problematiche connesse alla pluralità di attori coinvolti e dei relativi interessi in gioco, è indispensabile affinché nel nostro Paese, anche attraverso il modello di accreditamento dei master on-line, si possa favorire l’indispensabile innalzamento della qualità e dell’innovazione della formazione manageriale. Il ruolo che l’ASFOR potrebbe svolgere in questo delicato processo è fondamentale, sfidante e presuppone il coinvolgimento dei vari attori nell’ottica del superamento delle tradizionali divisioni pubblico - privato, domanda-offerta, che portano ad una riproposizione dell’annoso problema dell’autoreferenzialità di tutti i sistemi (compresi quelli di qualità) e che sicuramente non giovano alla diffusione della cultura della qualità della formazione, che è uno degli elementi fondamentali per garantire il futuro del nostro Paese nella competizione internazionale. Riferimenti bibliografici Abet (2003). 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È difficile per chiunque negarne il successo che le ha consentito di sopravvivere durante i secoli, senza alcuna necessità di incorporare innovazioni rivoluzionarie nelle tecniche usate. Naturalmente la formazione tradizionale non è statica. Tuttavia, l’unità formativa di base rimane l’aula. Ciò conduce a farsi l’opinione che, pur vivendo in un’era di tecnologia che tutto trasforma, la formazione tradizionale non sia sostituibile e che, di conseguenza, tutta la formazione non tradizionale le sia subordinata. La FAD, nelle forme attuali, sta invece guadagnando terreno. L’innovazione principale è che introduce non soltanto i nuovi metodi ma anche una nuova filosofia nella formazione. L’allievo che usa Internet per ricercare materiale per il suo progetto, applica tecniche FAD anche in occasione di formazione convenzionale. Non è esagerato sostenere che i due metodi (a distanza e tradizionale) siano complementari. Giuseppe Perrone, Presidente di Fondirigenti e docente di Organizzazione Aziendale all’Università della Tuscia Perché imparare? Nel sesto secolo a.C. il filosofo cinese Quan Tzi scriveva: “Se hai necessità di raccogliere frutti nell’anno, pianta grano; se vuoi frutti per un decennio, pianta alberi; se invece vuoi mietere per tutta la vita, investi in cultura”. A prescindere dalle motivazioni, la formazione “continua” sta crescendo d’importanza in modo molto rapido. I profondi progressi della tecnologia ed i rapidi cambiamenti nell’economia e nella natura del lavoro aumentano il bisogno di un alto livello di specializzazione delle risorse umane. Allo stesso tempo, e proprio a causa di questi cambiamenti, i saperi acquisiti diventano obsoleti molte volte nel corso della vita. Per coloro che vogliono (o sono costretti) a rimanere competitivi nel mercato del lavoro c’è dunque un bisogno permanente ed urgente di formazione, migliore e più lunga, tanto che è irrealistico pensare di formarsi in modo convenzionale. La formazione a distanza promette una soluzione. La verifica sperimentale delle migliori condizioni per un suo efficace uso da parte di dirigenti ed imprenditori di PMI italiane è stato lo scopo del progetto “E-Manager nelle Piccole Imprese” che Fondirigenti ha condotto nel 2003 e che mantiene da allora aggiornato.1 La FAD, che si è sviluppata in tutte quelle situazioni in cui i sistemi tradizionali non sono praticabili, non è un’invenzione dei nostri giorni: l’ICDE “International Council for Open and Distance Education”, che raccoglie, sotto l’egida dell’ONU, istituzioni di 142 Paesi, è stata fondata in Norvegia nel lontano 1938! Solo le attuali tecnologie informatiche e di telecomunicazione hanno, però, consentito di sviluppare forme di FAD diversificate, flessibili, interattive, intuitive e facilmente fruibili. Stante tali proprietà, non stupisce il fatto che in un tempo relativamente breve, la FAD si sia adattata ad una grande varietà di fabbisogni ed abbia raggiunto un elevato livello di uso, tanto che da ora in poi la Formazione A Distanza è solo “e-Learning”, cioè la FAD su Internet. Se si entra invece nel merito delle applicazioni, si ritrovano ampie differenze nei contenuti, nella specializzazione a cui conducono, nelle procedure d’uso, negli standard di produzione, nei servizi di sostegno offerti all’allievo, nella profondità del coinvolgimento delle istituzioni interessate. I risultati ottenuti sono oggetto di ampie discussioni. Vari studi tentano di valutare la quantità di conoscenza guadagnata attraverso la FAD 2, arrivando sempre a conclusioni coerenti con le promesse: la naturale capacità umana di imparare velocemente per autoapprendimento è alta. Tuttavia, soltanto alcuni considerano la FAD un’alternativa alla formazione tradizionale. Nelle intenzioni dei “policy maker” sia di azienda che pubblici, la FAD è vista come un metodo educativo complementare alla formazione tradizionale. È uno strumento utile soltanto in quei casi in cui la formazione tradizionale non può essere effettuata e specialmente nelle occasioni d’istruzione non obbligatorie. Ecco perché la FAD guadagna terreno nel campo della “long life learning”, pur se persiste l’opinione diffusa che rispetto alla formazione tradizionale, la FAD sia un’opzione di secondo livello. Sostituzione o complementarietà? Fra i vantaggi della formazione tradizionale la socializzazione e l’interazione “de visu” sono i più forti. La prima è un fatto incontestabile: molto si può dire della magia di una lezione tenuta da un docente ispirato e chiaro, in grado di appagare completamente l’uditorio. Molti, però, hanno anche fatto l’esperienza deludente di un insegnante poco preparato, o inesperto o semplicemente di cattivo umore. Ma anche in circostanze normali (di buoni insegnanti con esperienza e di allievi attenti), non è scontato che l’insegnamento frontale sia di per sè sufficiente a garantire l’acquisizione di conoscenza. Lo dimostra il fatto che la maggior parte dei sistemi di istruzione prevedono, oltre all’istruzione in aula, lo studio individuale e personale su materiale educativo preparato in anticipo (libri, note, materiale elettronico, ecc). In definitiva, indipendentemente dall’importanza della fase di apprendimento sincrono, è necessario prevedere comunque una fase complementare di tipo asincrono. Naturalmente i fautori della formazione tradizionale potrebbero sostenere che anche se l’insegnamento faccia a faccia può sostituirsi mediante tecniche a distanza, la FAD non tiene in alcun conto l’aspetto della socializzazione. Il futuro, però, sta prospettandoci un mondo in cui le strutture sociali di base non sono quelle di oggi: non è sicuro che la formazione tradizionale prepari meglio della FAD a vivere in una società in cui ci si dovrà abituare al lavoro a distanza, allo shopping a distanza, alla produzione a distanza ed a tutti i nuovi modi di essere nella Società dell’Informazione. Cosa richiedono i Manager delle PMI? Dal 1999, Fondirigenti indaga sull’evoluzione dei bisogni formativi di dirigenti ed imprenditori. Un’attività si è focalizzata sulla verifica sperimentale del motivo per cui la potenzialità dell’eLearning non si sia realizzata nelle imprese di minori dimensioni. 1 2 L’intera “Guida all’e-Learning” può essere richiesta a [email protected] Orlansky e String in “Cost effectiveness of computer-based instruction in military training”, Institute for Defense Analyses, Arlington calcolano nel 54% la riduzione del tempo impiegato nell’addestramento militare, mentre Kulik in “Meta-Analytic Studies of Findings on Computer-Based Instruction” Lawrence Erlbaum Associates, Hillsdale calcola dal 24% al 34% i risparmi di tempo in una trentina di progetti nella formazione degli adulti 36 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ E’ noto, infatti, che nel mercato italiano non si è ancora trovato il modo di soddisfare le esigenze espresse dalle PMI, le quali, scoraggiate dall’investimento in formazione a distanza, compromettono per di più il futuro dell’intero mercato italiano dell’eLearning. Si è indagato sulle caratteristiche dell’offerta e della domanda di e-Learning in Italia e sperimentato una serie di pacchetti da parte di un campione di manager ed imprenditori di PMI. In sintesi, è emerso che un sistema di FAD è accettabile per le PMI se possiede alcune caratteristiche riconducibili a: • Alta personalizzazione dei temi con trasferibilità immediata sul lavoro dei contenuti; • Efficacia nell’apprendimento ed efficienza nei tempi di fruizione; • Costi contenuti e competitivi rispetto a quelli della formazione in aula; • Capacità di coinvolgimento utilizzando al massimo le potenzialità offerte dalla tecnologia, superando le limitazioni di infrastrutture spesso presenti nelle PMI; • Forte componente di servizi per emulare l’interazione d’aula (tutoring, chat, forum); • Integrazione con momenti di formazione in presenza. mento di un potente strumento di crescita professionale nelle PMI e non fa decollare il mercato della produzione di sistemi evoluti. Lo studio sintetizza in due le principali cause: • la natura dei corsi sono spesso una replica pedissequa del modello della formazione in aula, con • il conseguente ricorrere a soluzioni molto più costose di tipo “blended”, composte da un mix di formazione a distanza e di formazione in presenza, formulato a seconda delle esigenze della popolazione target e dei contenuti da trasferire. I punti di forza delle soluzioni “blended” sono ritenuti particolarmente rilevanti nel caso della formazione manageriale per gli executive, area nella quale l’e-Learning “puro” ha mostrato di essere poco efficace. Per colmare il divario tra domanda e offerta nel nostro Paese non sembra però sufficiente l’azione dei fornitori per migliorare i contenuti e le modalità di organizzazione dell’offerta. La domanda di formazione manageriale da parte delle PMI in Italia è comunque ancora troppo limitata ed i costi per sostenerla e per realizzare soluzioni efficaci sono troppo elevati per essere sostenuti dai soli provider. Un’azione importante per colmare il gap tra domanda ed offerta può essere svolta dalle Associazioni di categoria, Istituzioni, Scuole di Management che agiscano sulle comunità professionali del territorio stimolando e aggregando la domanda e offrendo, attraverso accordi opportuni, soluzioni praticabili. E’ questo un ruolo che Fondirigenti intende svolgere. Tali risultati, che tra l’altro non si discostano molto da ciò che è emerso in ricerche effettuate in altri contesti 3, dimostrano un profondo divario fra le aspettative e la realtà che riduce lo sfrutta- 3 David E. Simmons, in “E-learning: Adoption Rates and Barriers”, FT Knowledge riporta le barriere che le imprese incontrano nell’implementazione di sistemi di e-Learning e che non avevano considerato prima di iniziare i progetti. In ordine decrescente di impatto i problemi incontrati sono: • Tempo disponibile da dedicare • Costo confrontato al valore • Difficoltà di misurare i risultati • Qualità dei contenuti educativi • Difficoltà nell’uso del sistema • Necessità di infrastrutture tecnologiche di alto livello Resistenza alla rinuncia al “faccia a faccia” 37 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Le esperienze e-Learning dei Soci ASFOR getti interessati - responsabili dell’Ufficio Piano dell’Assessorato, responsabili del CERISDI e dei partner tecnologici - con un ampio coinvolgimento di operatori nell’ambito delle politiche sociosanitarie. L’approccio adottato è stato di tipo bottom up: partendo dall’osservazione dei dati rilevati sul campo, si è definito un modello di intervento che coniugasse i bisogni espressi dal territorio con gli obiettivi generali del progetto. Si è quindi cercato di definire modelli di intervento, contenuti e modalità operative partendo dai bisogni espressi sia dagli utenti del Progetto (componenti dei Gruppi di Piano e delle Segreterie Tecniche) sia dall’Ente preposto al coordinamento del sistema, cioè l’Assessorato della Famiglia. La formazione a distanza - risorsa e limite nell’esperienza del Progetto Valorizzazione delle risorse umane del CERISDI Enrico Faconti, Ricercatore CE.RI.SDI Il progetto “Valorizzazione delle risorse umane”, realizzato dal CERISDI in Convenzione con l’Assessorato Regionale della Famiglia, ha avuto come principale obiettivo di supportare e sostenere, attraverso azioni mirate, gli attori del sistema sociosanitario regionale coinvolti nel processo di cambiamento rappresentato dall’implementazione della legge 328 e dall’applicazione a livello locale del SIRIS, Sistema Informativo Regionale Integrato Sociosanitario. Attraverso la formazione-informazione rivolta ai dipendenti degli Enti locali e territoriali operanti nel sistema Sociosanitario (Segreterie Tecniche Provinciali, Distretti sociosanitari, Gruppi di Piano), è stato possibile concorrere alla definizione e realizzazione del disegno più complesso promosso dall’Assessorato della Famiglia, che ha ritenuto necessario intraprendere un’attività di aggiornamento e riqualificazione del personale coinvolto in tale ambito, per favorire la collaborazione e la sintonia tra i diversi attori. In questo contesto è nato e si è sviluppato il Progetto di ricerca, formazione e affiancamento on the job realizzato dal CERISDI nelle province di Palermo e Trapani. Il Progetto, svoltosi nel periodo marzo 2004 - maggio 2005, ha sviluppato un percorso di riqualificazione e di aggiornamento per le professionalità che operano nel quadro delle politiche sociali, permettendo agli operatori di aprirsi ad un approccio metodologico nuovo rispetto ai modelli in uso. Struttura dell’intervento L’intervento si è strutturato in più fasi: • ricerca quali-quantitativa per la definizione dei fabbisogni formativi e per l’individuazione dei soggetti da coinvolgere • Convegno d’apertura e presentazione del progetto • Selezione dei partecipanti • Formazione in aula (Palermo e Trapani) • Formazione a Distanza • Affiancamento consulenziale • 4 Seminari tematici • Convegno di chiusura e valutazione dei risultati. La formazione d’aula I temi affrontati in aula hanno riguardato: 1: Le tecnologie informatiche nelle attività sociosanitarie: ruolo e funzioni 2: Gli attori del sistema socio-sanitario: a) gestione del lavoro in gruppo b) integrazione tra i soggetti del sistema 3: Per una rilettura del piano di zona: a) lettura dei bisogni latenti b) sviluppare la progettualità attraverso la concertazione 4: L’affidamento e la gestione dei servizi 5: Gestire le risorse economiche: pianificazione, programmazione, controllo e valutazione nel settore socioassistenziale 6: Valutazione e monitoraggio dei servizi erogati. Obiettivi Il progetto ha cercato di rispondere in modo puntuale alle esigenze evidenziate preliminarmente dalla Regione, mirando a realizzare i seguenti obiettivi: 1. sostegno agli uffici regionali, provinciali, soggetti ai quali il progetto è rivolto per la definizione dei processi formativi; 2. erogazione di servizi di informazione a tutti i soggetti interessati dal nuovo sistema di gestione; 3. aumento delle competenze delle risorse umane coinvolte nella programmazione e realizzazione delle politiche sociali, attraverso interventi di formazione, assistenza tecnica e di accompagnamento mirati all’acquisizione di nuovi saperi ed abilità; 4. aumento degli scambi tra gli attori impegnati nella pianificazione e realizzazione del sistema degli interventi sociali, attraverso il consolidamento di reti comunicative, anche con l’ausilio di una più efficace rete telematica; 5. creazione di una rete relazionale tra gli attori, a livello sia di distretto che provinciale. L’esperienza della FAD A supporto della formazione d’aula è stato attivato un servizio di FAD, inteso sia come opportunità di approfondimento dei temi trattati in aula, sia come mezzo per ampliare il numero di utenti da coinvolgere nel percorso formativo: l’accesso è stato consentito infatti anche a tutti i componenti dei Gruppi di Piano e delle Segreterie tecniche. La piattaforma è stata animata da un tutor on line ed è stata utilizzata per la creazione di forum e per la condivisione di materiale didattico. Accedendo al sistema di FAD, l’operatore ha avuto modo di approfondire e migliorare la conoscenza degli strumenti informatici più diffusi (internet, posta elettronica, videoscrittura), affrontati in aula. Il Progetto ha consentito di evidenziare alcuni punti di forza e “colli di bottiglia” negli ambiti del lavoro di rete degli operatori coinvolti. Gli attori dei distretti e delle segreterie tecniche operano secondo procedimenti consolidati che dovranno adeguarsi al complesso sistema di gestione informatizzato previsto dal SIRIS. Siamo però di fronte ad un forte gap rispetto alle attese. Il lavoro di rete, inteso Metodologie Attraverso un’esperienza di condivisione e scambio fra gli operatori, è stata creata una piattaforma di servizi che potesse costituire un modello di gestione riproponibile a livello nazionale. Prerequisito fondamentale è stata la costituzione di un gruppo di lavoro fra i sog- 38 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ In quest’ottica, l’e-Learning è risultata un’opportunità in termini di velocità, flessibilità, economicità, ma anche una concreta possibilità, per gli utenti, di acquisire competenze sempre più specifiche, qualificate e caratterizzate da rapidi e facili aggiornamenti, e, per gli enti di formazione, di erogare una formazione permanente per soddisfare le nuove esigenze di un’utenza sempre più esigente e con minori quantità di tempo da investire in formazione. Queste sono state le premesse su cui è partito il processo di progettazione del nuovo Master, un nuovo percorso non basato sulla contrapposizione ma sull’equilibrio fra passato e futuro, tradizione e innovazione, formazione tradizionale e formazione a distanza. E’ stato soprattutto questo l’elemento caratterizzante e fondamentale di tutto il processo: non rinunciare alla formazione frontale in aula, che ancora oggi è la più utilizzata nei percorsi formativi (91,5% - Fonte: Osservatorio Anee/Assinform 2004), ed integrarla con l’e-Learning (83,1%) per un approccio che diventa “Blended” e che il Consorzio ha giudicato il più idoneo, poiché coniuga la flessibilità degli strumenti informatici con la determinante caratteristica di socializzazione dell’uomo. In questo contesto l’e-Learning diventa uno strumento che si aggiunge all’aula, al libro, all’esercitazione e al project work, con il vantaggio di permettere il confronto, la discussione, la condivisione della conoscenza e delle esperienze in ogni momento della giornata e in ogni luogo, dalla postazione lavorativa alla propria abitazione, eliminando qualsiasi barriera spazio-temporale fra i partecipanti e nell’interazione con le figure di supporto all’apprendimento (docenti, tutor). Ulteriore elemento determinante nella progettazione è stata la necessità di creare, in modo più marcato rispetto alla precedente impostazione, una suddivisione modulare con “unità formative” indipendenti ma collegabili in un percorso che diventasse personalizzabile sulla base delle esigenze specifiche di ogni singolo partecipante. Ciascun Modulo diviene quindi un vero e proprio corso formativo con propri contenuti, esercitazioni e verifiche e coordinato, da un punto di vista dell’armonizzazione dei contenuti, da un docente senior che verifica coerenza e completezza di tutto il percorso. L’individuazione di Moduli Formativi specialistici all’interno dei due indirizzi opzionabili, “servizi” e “manifatturiero”, è stata un’ulteriore scelta progettuale nell’ottica di preparare con una formazione ad ampio spettro esperti in sistemi di gestione delle organizzazioni sia pubbliche che private, grazie all’apprendimento e all’applicazione di metodi e strumenti ingegneristici e di management specifici dei diversi ambiti produttivi, dal manifatturiero, ai servizi, alla pubblica amministrazione, al terziario avanzato. Infatti, la formazione offerta dal Master permette l’acquisizione di conoscenze e strumenti applicabili nei più svariati settori: dal management di piccole e medie imprese, alla progettazione di servizi e/o infrastrutture, dall’impostazione di programmi formativi alla riprogettazione di processi aziendali per organizzazioni manifatturiere o di servizi. Il risultato a cui siamo giunti è stato quindi quello di un Master che permette un elevato grado di indipendenza del percorso didattico, riducendo la presenza in aula e per questo frequentabile anche da figure professionali già inserite in azienda e con poca disponibilità di tempo; parallelamente, la creazione di una serie di servizi integrativi, come l’aula studio disponibile presso la nostra sede, il tutoraggio sincrono, l’esperienza sul campo in un’ottica di learning by doing, va incontro alle esigenze di giovani laureati che aspirino ad un ruolo determinante nell’impostazione ed attuazione di sistemi organizzativi e gestionali in contesti pubblici e privati. In definitiva, quindi si può affermare che anche nella riprogettazione del Master, il Consorzio ha cercato di realizzare gli obiettivi definiti nel proprio statuto: “[…] Il Consorzio è stato costituito nel 1989, su proposta come lavoro in team, è una modalità oggi sicuramente più diffusa, accanto alla quale emerge però la difficoltà nella sperimentazione di processi di comunicazione informatizzati. Gli operatori confermano un diffuso interesse per l’argomento, ma attualmente sono molto pochi i casi in cui l’utilizzo di strumenti e reti di connessione è prassi quotidiana. Ciò si collega col più ampio problema della dotazione delle infrastrutture e degli strumenti necessari, soprattutto in vista della messa a regime del sistema SIRIS. Le ragioni dei ritardi e dei freni al processo in atto sono molteplici, e, secondo molti operatori, strettamente correlate con la volontà politica locale. Il gap emerso nel territorio oggetto di indagine denota un’insufficiente attenzione verso quest’ambito: la carenza di strumenti informatici e di competenze per l’uso degli stessi segnala che la cultura dell’informatizzazione del lavoro e dei servizi non è ancora diffusa. Le scelte progettuali operate nel progetto "Valorizzazione delle risorse umane" hanno tenuto e tengono conto di questi dati di fatto. Quest’esperienza spinge a rafforzare le azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione per la diffusione di metodologie aggiornate, fabbisogno peraltro fortemente denunciato nel settore dei servizi sociali territoriali e più in generale della pubblica amministrazione locale in Sicilia. L’esperienza del Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l’Innovazione nella formazione a distanza Francesca Biondi, Responsabile Formazione Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l’Innovazione Nelle pagine che seguono sono riportate alcune riflessioni scaturite dalle esperienze acquisite dal Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l’Innovazione, nell’ambito della formazione svolta a tutti i livelli: ad integrazione di quella universitaria, sia per aggiornamento che per riqualificazione, al fine di trasmettere a personale interno alle organizzazioni ma anche a giovani neolaureati quelle competenze di tipo manageriale ad oggi non previste dai tradizionali corsi di studio. In particolare, l’obiettivo è quello di illustrare i criteri e le metodologie che sono state seguite dal Consorzio nella progettazione ed erogazione del suo più importante “prodotto formativo”, che è anche quello che maggiormente ne rappresenta l’attività formativa, ossia il Master. L’attuale Master in Ingegneria e Management dei Sistemi Organizzativi, è il frutto di un’esperienza ultradecennale nel campo della formazione post universitaria, che il Consorzio ha iniziato con il Quality Management Master nel 1991, un corso svolto esclusivamente attraverso attività formative di tipo frontale, in cui il rapporto docente-discente, ma soprattutto la trasmissione di conoscenze dal primo al secondo, caratterizzava in modo determinante la qualità e l’efficacia del processo di apprendimento. I successivi mutamenti socio-economici che hanno avuto importanti ripercussioni nelle organizzazioni pubbliche come in quelle private, la conseguente necessità, per le aziende stesse, di abbattere i costi economici delle attività formative, con particolare riguardo al tempo legato agli spostamenti, ma soprattutto l’impossibilità di privarsi di risorse lavorative importanti per molti mesi, e dall’altra parte il crescente utilizzo delle tecnologie informatiche, di internet e intranet nei processi formativi, ha spinto il Consorzio ha ripensare e riprogettare il percorso formativo del Master in una chiave più moderna e più vicina agli scenari odierni. 39 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ dell’Università degli Studi di Pisa. All’iniziativa hanno aderito numerose grandi aziende italiane motivate dalla crescente importanza strategica che la qualità aveva assunto sia per le imprese produttrici di beni e servizi che per l’intero Paese […]..” La prospettiva di costituire un ponte tra Università ed Imprese, che rappresenta la nostra peculiarità principale, si ritrova infatti nel progetto di un Master che possa rendere disponibili al mondo delle imprese risorse adeguatamente formate per esserne manager affidabili e competenti. all’interno di un’organizzazione un approccio culturale ed operativo dominante, coincidente con uno dei 5 stadi. Livello 1 - Distributivo L’organizzazione esprime prevalentemente il bisogno di distribuire massivamente contenuti ma non riesce a mettere in atto un sistema di monitoraggio e valutazione, se non episodicamente. Il sistema e-Learning è una vetrina dell’offerta formativa, una sorta di self service in cui ciascuno si ritrova abilitato ad un certo curriculum corsuale, la cui fruizione è prevalentemente lasciata all’auto-organizzazione. In questi casi, sofisticati Learning Management System, con funzionalità collaborative, di gestione delle competenze, di videconferenza ecc., sono usati come i “vecchi” Content Delivery System: pura pubblicazione di contenuti. L’evoluzione dei sistemi e-Learning aziendali: approcci, funzionalità di piattaforma e “rapid e-Learning”1 Livello 2 - Centralizzato L’organizzazione esprime prevalentemente il bisogno di controllare l’apprendimento, sfruttando appieno le potenzialità delle funzioni di tracciamento-reporting, non limitandosi ai report standard ma elaborando report personalizzati e via via più complessi. La relazione chiave è quella tra learner-contenuti e il modello squisitamente autoformativo, come nel livello precedente, ma in questo caso l’azienda organizza un processo sistematico di monitoraggio e di valutazione, attraverso il quale non solo fornisce report alla Direzione sull’efficacia del sistema, ma regola e guida il processo di apprendimento attraverso una funzione formativa centrale “forte”, che “premia-punisce” il modo più o meno efficace/efficiente con cui l’utenza usa il sistema e-Learning aziendale. Al centro del sistema non ci sono tanto i bisogni dell’utenza quanto quelli della Funzione Formazione. Le attività di pre-post assessment dell’apprendimento sono considerate importanti. Federico Fantacone e Stefano Guacci, Elea S.p.A Introduzione Ogni progetto e-Learning, oltre a prevedere la fornitura di una combinazione di prodotti e servizi (piattaforma/contenuti/servizi a supporto dell’apprendimento e della gestione della formazione), incorpora sempre in qualche misura un’attività di accompagnamento dei Clienti a definire/ridefinire le proprie strategie di apprendimento in generale, ed in particolare di apprendimento on line. Il riesame di tali attività nel contesto dei Clienti Imprese e PA di Elea (assai ampio ed eterogeneo, al punto da poter essere considerato un campione rappresentativo del mercato della domanda in Italia) ha evidenziato alcune regolarità nelle strategie, nella teoria implicita di apprendimento assunta dall’organizzazione, nelle funzioni d’uso delle tecnologie e-Learning acquisite. Tali regolarità possono inoltre essere organizzate in un’ipotesi di modello interpretativo dei diversi stadi di maturità di un sistema e-Learning aziendale. Livello 3 - Tutorato L’organizzazione comincia a sentire il bisogno di facilitare l’apprendimento, attraverso servizi di assistenza all’apprendimento: sostenere l’apprendimento individuale è un obiettivo significativo. L’eLearning “solitario”, basato sullo studio in autoformazione di curricula di wbt collegati al proprio profilo professionale, lascia il posto o meglio, viene affiancato - all’e-Learning basato sul rapporto learner-tutor. Lo sforzo dell’azienda diviene allora quello di organizzare (= selezionare, formare, attivare) reti di tutor. L’enfasi è sui tutor esperti, interni od esterni, che svolgano attività di trasmissione di contenuti e assistenza alla loro comprensione ed applicazione. Diventa importante, a questo scopo, individuare all’interno dell’organizzazione e cooptare nel sistema e-Learning i “SME” - ovvero i SubjectMatter Experts, risorse riconosciute come particolarmente esperte su aspetti specifici del corporate knowledge, che possano coprire i ruoli di tutor on line e - nei casi più sofisticati - di “expert-on-demand” . Gli stadi di maturità di un sistema e-Learning aziendale Sulla base dell’esperienza di osservazione delle dinamiche dei nostri clienti, abbiamo formulato un’ipotesi di classificazione in 5 stadi del livello di maturità/complessità di un sistema eLearning aziendale - peraltro oggetto di tuning continuo, poiché la ricchezza dell’esperienza propone sempre l’opportunità di falsificazione e aggiornamento dei modelli. I 5 stadi proposti procedono da una visione centralizzata dell’apprendimento e della formazione ad una visione decentralizzata, da una concezione prevalentemente individuale dell’apprendimento ad una concezione di apprendimento sociale (basato su strutture sociali che chiamiamo “Comunità”), da un approccio che vede la formazione/apprendimento un elemento separato dai processi più generali dell’organizzazione ad un approccio che considera l’apprendimento e la gestione della conoscenza un elemento inseparabile dai processi. Il modello non identifica i livelli più alti con i livelli di “eccellenza”. Procede dal semplice al complesso, e non ha giudizi di valore impliciti. Non individua necessariamente stadi evolutivi, che si succedono meccanicamente e “storicamente”. Un’organizzazione può entrare direttamente ad un livello ed in base all’evoluzione dei propri bisogni ed istanze passare ad un livello precedente o avanzare a quello successivo. E’ tuttavia sempre possibile individuare 1 Livello 4 - Collaborativo Al quarto livello, l’organizzazione comincia a pensare ai soggetti di apprendimento non più presi “uno per volta”, ma considerati come comunità virtuali di apprendimento e di pratica. Il bisogno espresso dall’organizzazione comincia ad essere quello - più strategico - di condividere e sviluppare la conoscenza organizzativa, di connettere attraverso l’e-Learning parti “distanti” dell’organizzazione. Grande importanza viene data ai processi di collaborazione-cooperazione, e alle relazioni peer-to-peer. Il community management (attività di “coltivazione” delle comunità di apprendimento, attraverso processi meta-gerarchici di animazione e moderazione), comincia ad affiancarsi/sostituirsi alle attività di controllo formale e verticistico dei processi formativi. Si introduce nell’organizzazione un modello di apprendimento di tipo mutual learning (apprendimento per confronto-scambio), sintesi - la versione integrale è consultabile nel sito www.elea.it 40 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ caratteristico delle comunità di pratica, qui adottato all’interno dei processi formativi, con interessanti effetti di amplificazione dell’apprendimento individuale ed organizzativo. Evoluzione nella produzione dei contenuti Uno degli aspetti più interessanti nell’evoluzione dei sistemi eLearning aziendali è la tendenza a costituire al proprio interno Centri di Produzione di Learning Objects. Una scelta imposta Livello 5 - Integrato dalla necessità di ridurre i costi, di presidiare meglio il knowhow Evoluzione naturale del precedente - ma anche con notevoli interno, di controllare il processo di produzione. Una scelta resa diversità - lo “specifico” del quinto livello è la volontà di elimipossibile da una delle più interessanti novità che ha caratterizzanare la separazione formazione-lavoro, ed integrare i processi to negli ultimi mesi il mondo della produzione dei contenuti: il formativi nei processi operativi e più in particolare nei processi di rapid e-Learning. gestione e sviluppo delle risorse umane. Le ricerche internazionali (prime tra tutte, quelle della Bersin) Indicatori di questo stadio sono l’estensione delle funzioni d’uso evidenziano come la maggior parte dei progetti e-Learning siano della piattaforma e-Learning, che viene usata per diffondere e misuoggi non solo caratterizzate dalla necessità di trasformare enormi rare la conoscenza delle procedure aziendali, l’attivazione di forum quantità di contenuti, ma di farlo in tempi accelerati (“time critidi discussione sui problemi/difettosità di processo segnalati dal cal e-Learning”). Ciò rende impossibile continuare ad adottare Sistema Qualità Aziendale, la “coltivazione” di comunità professioprocessi e strumenti di sviluppo che rilasciano i loro prodotti fininali o trans-professionali all’interno dell’organizzazione, spesso ti - gli oggetti di apprendimento on line - dopo alcuni (nei casi più finalizzate a esplicitare e disseminare buone pratiche ed innovaziosofisticati di contenuti “interattivi”, molti) mesi. ne di processo e di prodotto, l’uso degli strumenti di collaborazione Gli stessi sistemi autore, un tempo applicazioni molto complesse per il lavoro di progetto. Sono solo alcuni esempi di un utilizzo creautilizzabili pressoché solo da IT professional, si sono semplificativo dell’e-Learning. E’ un modello integrato, dunque, intanto nel ti, sono integrati nelle piattaforme (generando così gli ambienti di senso dell’integrazione tra E-learning e Knowledge Management. tipo Learning Content Management System) e sono utilizzabili Ma lo è anche nel senso dell’integrazione tra E-learning e anche da non-informatici. Consentono di processare rapidamenCompetence Management, in generale HR Management. In quete materiale in input disponibile in formati Office (powerpoint, sto stadio, l’azienda “importa” nel sistema e-Learning il proprio prima di tutto) e di arrivare in poche settimane (non in mesi) a modello di competenze: comincia ad utilizzare le funzionalità di prodotti semplici ma non poveri, dotati di tutte le funzionalità skill/competence management del proprio LMS (o a dotarsi di una necessarie e con un buon grado di multimedialità (testo, grafica, piattaforma che abiliti questa funzione), e ad associare i contenuaudio, video) ed efficacia formativa. ti con i livelli di competenza attesi/effettivi degli utenti, e quindi a È in questo contesto che si è introdotto il rapid e-Learning come monitorare la misura in cui l’apprendimento dei contenuti on line una metodologia particolarmente adatta a materiali formativi che riduce/azzera i gap di competenza tecnico-specialistica. devono essere sviluppati in tempi brevi, diventano velocemente Un altro indicatore è il coinvolgimento dei responsabili nei prodatati, cambiano di frequente o non sono così importanti da essecessi di apprendimento dei collaboratori, attivando i relativi prore stati mai considerati per una soluzione e-Learning. fili “Manager”, previsti dai LMS a fianco dei profili più consueti Il rapid e-Learning usa strumenti e processi che fanno diminuire (studente, tutor, amministratore, autore). i tempi di sviluppo in modo significativo, come per esempio In pratica in questo livello si integra l’approccio Community con Macromedia Breeze, Articulate, Lersus, SNAP! Studio, Content un maggior livello di presidio organizzativo e di formalizzazione Point, Webex, e Mindflash. Questi strumenti si basano sulle (più/oltre che di Comunità professionali, si parla di team di procomuni applicazioni di office automation, e contengono funzioni getto, di attività più “directed”, come nel livello 1). che accelerano e semplificano il processo di sviluppo, consentendo risparmi importanti anche per aggiornare i Tabella riepilogativa contenuti. LIVELLI DI I BISOGNI PREVALENTI RISORSARELAZIONEMODELLO In tal modo l’esperto della materia può lavorare a stretto SISTEMA EL NELL’ORGANIZZAZIONE CHIAVE CHIAVE FORMATIVO contatto con l’instructional designer nella progettazione del PREVALENTE 1- DISTRIBUTIVO Ampliare l’offerta formativa, Il contenuto ElearnerAutoformazione corso (o addirittura le due professionalità possono coinciraggiungere un’utenza più (quantità e gamma contenuti individuale nonampia, aumentare il n° di dei contenuti offerti) assistita dere nella stessa persona) e ridurre notevolmente tempi e ore/formazione pro-capite (Self-learning, autonomous costi del processo di produzione di un learning object. learning) 2Controllare il processo di Il contenuto (qualità ElearnerAutoformazione Una particolare declinazione delle logiche e delle metoCENTRALIZZATO apprendimento, sia dal punto di dei contenuti) ed il contenutiprescritta e dologie rapid e-Learning, è stata sviluppata da ELEA in vista quantitativo che suo preciso ed amministratore monitorata da qualitativo affidabile funzione esterna alcuni progetti presso Organizzazioni Pubbliche e Private tracciamento (Directedlearning) svolti nel corso dell’ultimo anno. 3- TUTORATO Sostenere l’apprendimento L’esperto Elearner-tutor Autoformazione individuale, migliorare i livelli accessibile on line (uno-a-uno, individuale Se una delle caratteristiche distintive del rapid edi guadagno formativo uno-a-molti) assistita da tutor Learning è quella di snellire la fase di produzione dei on line (Coached learning objects attraverso l’utilizzo di authoring tools learning) 4Condividere e sviluppare la La comunità di ElearnerApprendimento “leggeri” e di facile utilizzo, ci è parso particolarmente COLLABORATIVI conoscenza, innovare, apprendimento / di elearner (molti- collaborativo e avvicinare parti “lontane” pratica a-molti) peer-to-peer interessante il coinvolgere il cliente in tale fase di produdell’organizzazione tutoring zione attraverso l’utilizzo di risorse interne opportuna(Mutual learning, cooperative mente formate. learning) Apprendimento 5- INTEGRATO Eliminare la separazione I processi e i ElearnerIn tal modo il processo di produzione del learning object basato sul sistema formazione-lavoro, ed integrare progetti aziendali, manageri processi formativi nei che diventano gli elearner (in altri di competenze può essere inteso come processo di valorizzazione della processi operativi, fare elementi guida termini si tratta (Competenceconoscenza interno all’organizzazione stessa, che non knowledge management dell’apprendimento. di 360° based learning) learning: al soltanto avrà come deliverable finale un learning object Il team di progetto, processo di più che le comunità apprendimento che ne rispecchia cultura e linguaggio (elementi spesso di apprendimento partecipano capi, colleghi e carenti nelle produzioni “a catalogo”), ma soprattutto che collaboratori, in situazione di avrà la capacità di innescare processi virtuosi di condivi“gruppo reale” sione della conoscenza. 41 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Da una formazione ricettiva si passa a una formazione costruttiva: l’utilizzo consapevole delle risorse formative messe a disposizione nell’ambiente di apprendimento, la condivisione del sapere, sia formale, sia spontaneo e che proviene dall’esperienza e dalla pratica quotidiana, porta alla costruzione di conoscenza nuova, memorizzata e distribuita, attraverso le tecnologie, in una logica di knowledge management. Il net learning è un approccio didattico particolarmente adatto alla formazione degli adulti: la sua fusione con il net working porta l’apprendimento, da evento sporadico, a processo continuo, legato alla quotidianità e alla partecipazione a comunità di pratica, quali luoghi di condivisione e collaborazione. La trasformazione del mondo della formazione, aperta dalla rete internet, implica un’evoluzione, in termini di competenze, conoscenze e capacità del docente: il formatore d’aula, infatti, dev’essere preparato a reinterpretare il suo ruolo, per padroneggiare le sue aree di azione all’interno dei processi di didattica online. I docenti devono acquisire la capacità di progettare e gestire efficacemente la formazione in rete; nel concreto si parla di: attuare la scelta metodologica più efficace in relazione al target (dalla strutturazione dei materiali di studio alle interazioni con gli allievi); operare la scelta degli strumenti (comunicativi in relazione agli obiettivi di apprendimento); scegliere i linguaggi più adeguati al target; alimentare e strutturare l’ambiente di apprendimento con contenuti interessanti; creare un clima di fiducia, promuovendo la collaborazione fra gli allievi. Per favorire la diffusione generalizzata di fare didattica via web, abbiamo realizzato in passato un progetto di formazione formatori e stiamo ora attuando un percorso modulare, dal titolo I formatori nell’eLearning - Diventare attori della didattica online. L’iniziativa, realizzata in equilibrato mix di aula e online, è rivolta ai professionisti del mondo della formazione e fornisce strumenti utili per specializzare le competenze. I nostri partecipanti diventeranno capaci di gestire le interazioni con i professionisti dell’eLearning e apprenderanno ad imparare dalla comunità di apprendimento, realizzando quanto diceva Lindeman: “Solo le persone umili diventano buoni insegnanti per gli adulti. In una classe di adulti l’esperienza dello studente conta quanto il sapere del docente. Entrambi sono interscambiabili alla pari”. Tutor, docenti e formatori: quando il Net Learning diventa efficace Susanna Bianco, Net Learning Manager Fondazione CUOA La Fondazione CUOA, nata nel 1957, è un centro molto attivo di elaborazione e diffusione della cultura manageriale e imprenditoriale nel settore privato e pubblico. Si colloca nel cuore del Nord Est produttivo ed opera con enti esteri, organizzazioni internazionali, Università e business school straniere. Da anni, un’unità organizzativa appositamente creata all’interno, l’Area Net Learning, si dedica alla conduzione di esperienze di didattica integrata e allo studio/sperimentazione di metodi nuovi ed efficaci, al fine di mettere in atto una didattica online di qualità e in linea con le esigenze d’apprendimento di un pubblico adulto. Abbiamo definito una vera e propria metodologia di net learning, che, col tempo, è divenuta chiara, consolidata ed efficace e permea ora buona parte delle iniziative formative gestite dall’ente. L’introduzione dell’attività e-Learning all’interno di Fondazione CUOA ha determinato un impatto organizzativo di portata notevole. Ideare, progettare, gestire ed erogare percorsi e processi formativi integrati è un’attività complessa, che richiede un gruppo di professionisti, con conoscenze interdisciplinari e con competenze ed esperienze diverse tra loro e in costante interazione. Al team di lavoro dedicato all’e-Learning è stato anche affidato il compito di formare il personale interno, al fine di coinvolgere i collaboratori e i dipendenti a tutti i livelli, nell’ottica di attuare un passaggio culturale verso la didattica supportata dalle tecnologie. La formazione online, infatti, si svolge all’interno di un ambiente virtuale di apprendimento, la piattaforma, che assume il ruolo di filo conduttore del corso, offre molteplici servizi (forum, chat, webconference, mediateca e moduli didattici multimediali) e ne consente la tracciabilità. Il supporto delle tecnologie basate sul web consente di attivare forme di socialità - di interazione e cooperazione - migliorando e arricchendo l’efficacia e l’efficienza della formazione d’aula. Il passaggio al net learning, però, non è semplice. Lo staff didattico deve aggiornare le sue competenze e rendersi in grado di presidiare il processo di progettazione e gestione di un’aula “aperta”. La progettazione dei corsi, momento fondamentale nella costruzione di un percorso formativo, diventa definizione congiunta dei due momenti (aula e online), in modo da conferire omogeneità all’offerta. Nella fase di erogazione dei percorsi, riveste estrema importanza la figura professionale del tutor online, che rappresenta l’interlocutore per definizione dell’allievo a distanza e la colla della comunità virtuale. Si tratta di una figura chiave nella gestione della comunità di apprendimento, che, in sintesi, si occupa di: animare l’ambiente in rete; orientare l’allievo nei momenti di difficoltà; favorire l’interazione fra gli allievi e creare un clima di fiducia; mantenere alta la motivazione dei partecipanti e il clima complessivo; gestire e aggiornare le aree di comunicazione online; dare informazioni di carattere organizzativo; operare un monitoraggio quali-quantitativo dei percorsi in rete. Attivare l’apprendimento all’interno della rete comporta un lavoro notevole in termini di gestione delle relazioni e di ripensamento dei ruoli coinvolti. Nel net learning, l’accento si sposta dal docente all’allievo, che diventa il protagonista del processo di apprendimento. I percorsi formativi richiedono un elevato coinvolgimento dei discenti, che responsabilmente diventano i primi attori nella costruzione del proprio percorso. L’e-Learning nel sistema camerale milanese Gruppo di Lavoro Formazione a Distanza FORMAPER L’attuale panorama economico e formativo pone la necessità di diventare un’economia basata sulla conoscenza competitiva e dinamica, in grado di realizzare una crescita sostenibile per il futuro. Nel raggiungimento di questo traguardo, la formazione permanente rappresenta un elemento chiave, non solo a fini personali, sociali e civici, ma soprattutto a fini occupazionali. L’apprendimento permanente implica, in questo senso, un aumento negli investimenti di capitale umano, con lo scopo di creare conoscenza, ma anche di promuovere l’acquisizione di capacità di base, ad esempio l’alfabetizzazione informatica, nonché l’ampliamento delle opportunità di creare forme di insegnamento e apprendimento innovative e flessibili. In questo contesto formativo si delinea l’impegno della Camera di Commercio di Milano e delle sue Aziende Speciali, Formaper e Cedcamera, nel promuovere un programma di sviluppo di formazione a distanza che utilizzi tecnologie avanzate e metodologie innovati- 42 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ ve per la crescita del personale del sistema camerale, ma anche nei confronti di utenti esterni, in particolar modo il mondo imprenditoriale. La scelta dell’e-Learning come politica formativa all’interno e all’esterno della Camera di Commercio di Milano è data dal suo grande impatto rivoluzionario che ha portato notevoli cambiamenti nell’ottica dell’aggiornamento aziendale, e non solo. Esso rappresenta un efficace compromesso tra la formazione tradizionale in presenza e la formazione technology based, dal momento che riesce a coniugare aspetti di entrambe, consentendo di costruire percorsi formativi mirati ed altamente personalizzati, quindi efficaci. La scelta strategica che il Sistema Camerale ha fatto nella direzione dell’utilizzo dell’e-Learning come strumento preferenziale di formazione e comunicazione è da valutarsi nell’ottica e nella possibilità di: -accorciare le distanze fra le informazioni e le persone che ne hanno bisogno; -costruire sistemi di formazione continua che dialogano con i sistemi di gestione delle competenze e di knowledge management; -distribuire e gestire in maniera nuova e più efficiente la formazione e l’aggiornamento delle persone. L’importante investimento fatto dalla Camera di Commercio di Milano nei confronti dell’e-Learning, in termini di risorse umane, strumentali e di tempo, non ha il solo obiettivo di affiancare ad un tipo di formazione più tradizionale, che da sempre caratterizza la sua offerta formativa per lo sviluppo delle competenze dei dipendenti, un approccio più flessibile ed innovativo basato sull’utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche quello, se vogliamo, più strategico del potenziamento della comunicazione sia interna al sistema camerale, in vista della creazione di un vero e proprio Knowledge Management condiviso tra Camera ed Aziende Speciali, sia esterna, nei confronti di tutto il mondo imprenditoriale quale utente principale del Sistema Camerale. Il passaggio dalla diffusione dell’informazione all’apprendimento avviene grazie alla condivisione del capitale costituito dalle informazioni e dalle conoscenze aziendali, realizzando un collegamento reale tra apprendimento individuale e trasferimento al gruppo e all’organizzazione. I sistemi di Knowledge Management sono, in quest’ottica, dei veri e propri strumenti di sviluppo e moltiplicazione del capitale intellettuale delle imprese. Alla luce di queste premesse, la Camera di Commercio di Milano da qualche anno ha deciso di dotarsi di una piattaforma e-Learning che nel tempo è diventato veicolo di diffusione della conoscenza e supporto per la formazione e la crescita delle competenze dei dipendenti. In particolare l’e-Learning nell’Ente è diventata una politica formativa a tutti gli effetti, in quanto riveste il ruolo fondamentale di • supporto alla formazione informatica e linguistica, attraverso corsi fruibili sia in modalità blended che unicamente on-line, possibilità particolarmente apprezzata dai dipendenti in quanto consente di accedere a contenuti formativi in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi sede dotata di pc, anche da casa, assecondando quindi le proprie esigenze professionali e famigliari. • supporto alla formazione trasversale su vari temi di interesse (sicurezza sul lavoro, formazione neo inseriti, formazione giuridica). La Camera di Commercio di Milano ha sempre dedicato particolare attenzione alla formazione a tutto tondo del proprio personale, organizzando corsi che aiutino il singolo a sviluppare le competenze necessarie sia per la crescita individuale che per il consolidamento della cultura organizzativa aziendale. La piattaforma eLearning consente infatti la pubblicazione del materiale audio e video dei corsi e l’accesso a tutti i dipendenti ai contenuti formativi in un’ottica di condivisione di conoscenze e di scambio di informazioni. Ciò che rende l’e-Learning una risorsa preziosa ed efficace per la Camera è quindi la possibilità di realizzare l’idea di formazione per- manente che vede gli adulti protagonisti del proprio apprendimento per tutto l’arco della vita. Formaper, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, propone la formazione in E-learning con un’ampia offerta articolata per aspiranti imprenditori, impresa in start-up, imprenditori, manager e dipendenti, coinvolgendo centinaia di partecipanti (www.eLearning.formaper.it). Formaper in questi anni ha maturato esperienze di formazione on line, sperimentando i numerosi vantaggi che questa metodologia può offrire: personalizzata nei contenuti e nelle modalità di apprendimento, dando così la possibilità ai fruitori di costruire un proprio percorso formativo; flessibile nella scelta dei tempi e dei luoghi del proprio apprendimento, grazie alla possibilità di ricorrere alle lezioni, sempre accessibili on - line, in qualunque momento della giornata e da qualunque postazione internet; stimolare un apprendimento collaborativo virtuale, attraverso i servizi di comunicazione offerti dalla piattaforma, la chat, la messaggistica e il forum. Il gruppo di esperti dedicato all’E-learning di Formaper, in seguito ad aver identificato il tema che il corso deve trattare, individua il docente e prende contatto con i fornitori di grafical design, con i quali viene elaborato lo story board del corso. Lo sviluppo dei contenuti viene costantemente monitorato, giungendo così ad un prodotto finale che rispetti i requisiti qualitativi definiti dall’ inizio della progettazione. Si tratta di percorsi multimediali che contengono nozioni teoriche, descrizioni di casi operativi, simulazioni aziendali e possibilità di personalizzare schede di lavoro. Alcuni corsi contengono video che simulano situazioni e/o colloqui reali aziendali. Tutti i corsi offrono servizi quali tutoring, cioè un supporto on line da parte di un esperto di processi formativi e referente del corso, al quale rivolgersi durante il percorso di apprendimento. Altri servizi sono gli approfondimenti tematici, realizzati attraverso file allegati alle lezioni del corso e scaricabili sul proprio pc; link ipertestuali, test, esercitazioni ed autocasi, che forniscono al discente un’ampia possibilità di autovalutazione dei risultati di apprendimento e un servizio di help desk. I temi trattati dai corsi Formaper sono relativi al mettersi in proprio, la cui finalità è la definizione dell’idea imprenditoriale; alla creazione d’impresa, i cui corsi sono finalizzati alla redazione di un business plan; alla gestione e sviluppo della piccola e media impresa, i cui corsi on-line sono finalizzati alla pianificazione del marketing e delle vendite, alla pianificazione economico-finanziaria, alla pianificazione dell’ internazionalizzazione delle imprese attraverso gli strumenti ICT e alla gestione delle risorse umane con riferimento alle attività di reclutamento e selezione del personale. Il sito dedicato consente di prendere visione di schede informative e delle demo gratuite per ciascun corso. Anche Cedcamera, l’azienda di servizi informativi della Camera di Commercio di Milano, ha avviato da circa tre anni una propria offerta di Guide on line - fruibili dal sito http://e-Learning.mi.camcom.it che sono rivolte a piccole e micro imprese, artigiani e loro intermediari: notai, commercialisti, ragionieri ed altri professionisti con lo scopo di fornire strumenti formativi ed informativi su tematiche di diffuso interesse per questi target di utenti. Si tratta di supporti di agevole e flessibile utilizzo per il quotidiano svolgimento delle proprie attività: ogni Guida è strutturata in moduli autonomi che consentono percorsi di apprendimento personalizzati in funzione delle esigenze specifiche di approfondimento e comprendono parti di trattazione testuale integrate con grafica ed animazioni, simulazioni, schemi di sintesi, esercitazioni interattive, videostreaming, glossari tematici, facsimili e modulistica, questionari e test di verifica, supporto audio opzionale. Le Guide sono erogate attraverso la piattaforma di e-Learning personalizzata per l’holding camerale milanese di cui è stato utilizzato il sistema autore e di cui sono state attivate le funzionalità complementari di chat, messaggistica e forum. 43 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Riassumiamo brevemente la descrizione e le finalità del programma E.C.M. così come definito dal Ministero della Salute. “La professionalità di un operatore della Sanità può venire definita da tre caratteristiche fondamentali: • Il possesso di conoscenze teoriche aggiornate (il sapere); • Il possesso di abilità tecniche o manuali (il fare); • ll possesso di capacità comunicative e relazionali (l’essere). Il rapido e continuo sviluppo della medicina ed, in generale, delle conoscenze biomediche, nonché l’accrescersi continuo delle innovazioni sia tecnologiche che organizzative, rendono sempre più difficile per il singolo operatore della sanità mantenere queste tre caratteristiche al massimo livello: in altre parole mantenersi "aggiornato e competente". E’ per questo scopo che, in tutti i Paesi del mondo, sono nati i programmi di Educazione Continua in Medicina. La E.C.M. comprende l’insieme organizzato e controllato di tutte quelle attività formative, sia teoriche che pratiche, promosse da chiunque lo desideri (si tratti di una Società Scientifica o di una Società professionale, di una Azienda Ospedaliera, o di una Struttura specificamente dedicata alla Formazione in campo sanitario, ecc.), con lo scopo di mantenere elevata ed al passo con i tempi la professionalità degli operatori della Sanità. Naturalmente, ogni operatore della Sanità provvederà, in piena autonomia, al proprio aggiornamento; dovrà privilegiare, comunque, gli obiettivi formativi d’interesse nazionale e regionale. La E.C.M. è finalizzata alla valutazione degli eventi formativi, in maniera tale che il singolo medico, infermiere, o altro professionista sanitario possa essere garantito della qualità ed utilità degli stessi ai fini della tutela della propria professionalità; la E.C.M., inoltre, è lo strumento per ricordare ad ogni professionista il suo dovere di svolgere un adeguato numero di attività di aggiornamento e di riqualificazione professionale. Secondo il Ministero della Salute “le attività di formazione a distanza e quelle residenziali aziendali dovranno costituire, soprattutto per alcune categorie, le forme da privilegiare. In particolare per il personale dipendente le attività di formazione continua aziendale, rimesse cioè all’iniziativa delle aziende pubbliche e private di appartenenza, saranno le attività di formazione prevalenti ai fini del raggiungimento del numero dei crediti formativi prescritti.” Inserire qui il testo del contributo, ricordandosi che solo il primo capoverso non ha il rientro pari a un centimetro. Inserire qui il testo del contributo, ricordandosi che solo il primo capoverso non ha il rientro pari a un centimetro. Nello sviluppo della propria offerta di E-learning, Cedcamera è stata particolarmente attenta sia alle scelte multimediali sia al registro comunicativo, andando ad identificare, caso per caso ed avvalendosi di qualificate società produttrici di servizi di e-Learning, le soluzioni più adeguate in funzione del tema trattato, degli obiettivi formativi/informativi e dei destinatari. Le Guide on line di Cedcamera sono attualmente dieci e riguardano le tematiche relative a Anagrafi ed Adempimenti Istituzionali, Credito, Bilancio e Fisco e Sicurezza, Ambiente e Trasporti. Alcune Guide (Privacy, Crediti Insoluti, Basilea2, ADR e Codice della Strada) sono state integrate in pacchetti di servizi complementari (l’esperto risponde, consulenza ad hoc, riferimenti normativi e documentazione, strumenti operativi di supporto, news, faq) attraverso siti verticali a tema realizzati da Cedcamera in partnership con associazioni di categoria od altri organismi accreditati con l’obiettivo di arricchire l’offerta nell’ottica della personalizzazione e della flessibilità. Allo scopo di favorire la conoscenza e la diffusione degli strumenti di e-Learning tra le imprese, Cedcamera ha attuato una politica tariffaria estremamente contenuta, propone formule "bundle" e promozionali, come pure organizza eventi per demo e presentazioni delle propria offerta di servizi. Il Consorzio eLisa: l’e-Learning a supporto dei programmi di Educazione Continua in Medicina Renato Dicati, Learning & Development - Human Capital Management GBSIBM Italia Sommario Il programma nazionale di educazione continua in medicina (E.C.M.) è ormai una realtà per tutti gli operatori sanitari: mentre è già a pieno regime la fase della formazione residenziale è stata attivata in grande scala anche la fase della formazione basata sull’e-Learning. Il Consorzio “eLisa”, nato da un accordo di collaborazione tra l’Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi, una delle più grandi realtà sanitarie del nostro Paese, l’Università di Firenze e IBM Italia, sta realizzando un sistema di e-Learning che si propone di fornire adeguate soluzioni per la formazione e l’aggiornamento professionale dei suoi dipendenti e la gestione e l’assegnazione dei crediti formativi, coniugando l’ efficacia dei programmi formativi aziendali con l’ economicità del sistema formativo. Un team interaziendale è stato dedicato alla produzione e alla trasformazione di contenuti didattici innovativi, di alto valore scientifico e professionale, che vengono erogati a quasi 5000 utenti dell’Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi, attraverso uno specifico sistema LMS (Learning Management System). 1.2 Cosa sono i crediti formativi E.C.M. I crediti formativi E.C.M. vengono attribuiti dalla Commissione nazionale per la formazione continua e vogliono rappresentare una misura dell’impegno e del tempo che ogni operatore della Sanità dedica annualmente all’aggiornamento ed al miglioramento del livello qualitativo della propria professionalità. Il credito è riconosciuto in funzione sia della qualità dell’attività formativa che del tempo ad essa dedicato in ragione delle specifiche professionalità. A titolo esemplificativo, per quanto concerne i medici, una giornata di formazione completamente dedicata alla E.C.M. ai massimi livelli qualitativi riconosciuti dalla Commissione nazionale e in modalità “tradizionale” di formazione d’aula- corrisponde a circa a 10 crediti formativi E.C.M. Come fare per assicurare ad un progetto così ambizioso e strategico le componenti di qualità che sono necessarie per il suo successo? Sicuramente è indispensabile ricorrere all’esperienza didattica delle nostre Università, che da sempre hanno formato medici ed infermieri di grande professionalità. Ma la formula del progetto E.C.M. non può privarsi della esperienza dei grandi 1.1 Cos’è la E.C.M. (Educazione Continua in Medicina) Il programma nazionale di educazione continua in medicina (E.C.M.) è ormai una realtà per tutti gli operatori sanitari: mentre è già a pieno regime la fase della formazione residenziale è stata attivata in grande scala anche la fase della formazione a distanza. Il programma E.C.M. italiano rappresenta la prima esperienza nel mondo di un sistema di formazione continua che coinvolgerà tutti gli operatori sanitari, dipendenti o liberi professionisti dell’intero Paese (circa 800 mila operatori). 44 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ Learning Provider che nel campo della formazione continua e dell’e-Learning hanno preceduto le Università e possono già vantare significative esperienze, maturate sia al proprio interno che nei grandi progetti di formazione realizzati per i propri clienti. Tra i provider più affermati nel mercato della formazione figura sicuramente IBM che da tempo opera in tutti i settori di business, compreso quello della sanità. attività per intere settimane o anche per qualche giorno. Occorre un nuovo approccio, più flessibile, più vicino alle esigenze dei singoli. La risposta è la formazione on line basata sul web: l’eLearning, il grande fenomeno di Internet. Come l’e-commerce, l’e-banking o altre grandi applicazioni del web, l’e-Learning sta modificando la nostra vita, nella scuola, all’università, nel tempo libero e nel lavoro. Mediante l’eLearning la costruzione di nuove conoscenze e nuove competenze è sempre possibile, dovunque e in qualsiasi momento. Un sistema di e-Learning consiste infatti in un ambiente integrato di formazione che utilizza le tecnologie di rete per progettare, costruire, ampliare, scegliere, distribuire e gestire materiali e percorsi di apprendimento. Le modalità più utilizzate per realizzare tale integrazione sono: • lo studio individuale asincrono mediante fruizione di contenuti pre-confezionati disponibili su una apposita piattaforma di erogazione; • l’apprendimento in modalità sincrona attraverso l’utilizzo di videoconferenze o di aule virtuali; • l’apprendimento collaborativo attraverso attività di studio e lavoro svolte all’interno di apposite comunità virtuali di apprendimento Si tratta di metodologie didattiche innovative che garantiscono agli utenti soluzioni di apprendimento flessibili e personalizzabili, di facile accesso, che permettono di superare le barriere spazio-temporali e di accelerare il ritmo dei processi di istruzione. Metodologie che non si sostituiscono necessariamente alle attività di formazione tradizionali ma che si integrano con queste, ampliandone enormemente gli orizzonti e i risultati prodotti. In aggiunta, relativamente alla maturazione dei crediti E.C.M., la formazione basata sull’e-Learning si sta rivelando di gran lunga più efficace rispetto alla formazione tradizionale d’aula. Ad esempio, se con 1 ora di formazione tradizionale si acquisisce 1 credito E.C.M., un pari impegno in e-learnig può determinare la maturazione di 2-4 crediti, in funzione della tipologia dei contenuti, del loro livello scientifico e del complessivo impianto del sistema di fruizione e valutazione dei corsi. Tutto questo è stato avvertito in modo particolare dall’Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi a Firenze, una delle più grandi realtà sanitarie del nostro Paese. Per favorire i suoi programmi formativi l’Azienda Careggi ha deciso di ricorrere ad un processo che, invece di durare lo spazio di singoli eventi disgiunti, abbracciasse un tempo molto più ampio attraverso l’uso di tecnologie di formazione a distanza, che si affianchino alla formazione d’aula tradizionale. Come partner ha scelto l’Ateneo di Firenze, già in fase avanzata di introduzione dell’e-Learning nella didattica universitaria e IBM Italia, uno dei più grandi provider mondiali di soluzioni di formazione e di e-Learning. E’ nato così eLisa (e-Learning in sanità), un Consorzio che oltre a favorire l’utilizzo dell’e-Learning nei programmi di formazione E.C.M. possa rispondere da subito alle esigenze di aggiornamento professionale della popolazione dell’Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi. Il Consorzio eLisa vuole inoltre realizzare un sistema di eLearning efficace ed efficiente che si propone di fornire adeguate soluzioni per la gestione e l’assegnazione dei crediti formativi, settore di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’E.C.M., così come previsto dal Decreto legislativo n. 229 del 19/6/1999 e sue successive integrazioni. Un sistema che sia in grado di coniugare l’ efficacia dei programmi formativi aziendali con l’ economicità del sistema formativo. Per raggiungere questi obiettivi, il Consorzio eLisa ha costituito 1.3 L’approccio di IBM alla E.C.M. IBM si è particolarmente attrezzata per portare il suo contributo a questo grande progetto di formazione in campo sanitario. IBM infatti è da tempo impegnata a supportare con la propria tecnologia ed i propri servizi anche il settore della Medicina e, più in generale, l’intero ambito delle scienze della vita. Per questo si è dotata di un’apposita struttura internazionale, denominata IBM Life Sciences Business Unit, che fornisce infrastrutture IT e servizi ai ricercatori in biotecnologia, farmacia, genomica, proteomica, medicina..... che trasformano i loro risultati in nuove scoperte scientifiche e nuove modalità di trattamento delle malattie. Nello specifico campo della formazione, IBM si presenta con una catena del valore completa che poggia su tre elementi chiave: • La tecnologia che consente di affiancare alla formazione tradizionale nuove modalità di insegnamento e di studio • I contenuti divisi per aree tematiche che coprono le competenze e diversi campi dello sviluppo professionale degli operatori sanitari • I servizi che si coniugano in consulenza, disegno e sviluppo dei percorsi formativi, tutorship, attività di personalizzazione dei moduli didattici, di affiancamento, di implementazione e di misurazione e valutazione. In particolare, IBM ha affidato alla funzione HCM (Human Capital Management) di GBS (IBM Global Business Services) il compito di presidiare i grandi progetti di formazione basati sull’e-Learning. Oltre alla competenza delle sue risorse, la funzione HCM è infatti depositaria di numerosi asset utilizzati per il disegno e lo sviluppo dei più grandi progetti di formazione interni o rivolti ai clienti esterni. Tra questi asset figura il noto modello e-Learning IBM a quattro livelli, che coniuga studio basato sull’utilizzo del Web, simulazioni, attività cooperative a seminari e a corsi faceto-face e si è dimostrato particolarmente adatto per la realizzazione di programmi formativi E.C.M. L’utilizzo combinato delle diverse tecnologie di comunicazione è infatti uno dei punti forti del modello e-Learning IBM, con cui da noi viene attualmente gestita pressoché tutta la formazione interna, compresa quella dell’area dello sviluppo manageriale1. 1.4 Il Consorzio “eLisa”: un accordo di collaborazione tra l’Azienda Ospedalierouniversitaria Careggi, la ASL 10 di Firenze, l’Università di Firenze e IBM Italia Come fare a sviluppare nuove competenze, in breve tempo, per un numero così grande di persone, come quelle interessate all’ E.C.M.? Persone, tra l’altro distribuite sempre su vasti territori! Il personale medico e paramedico e, più in generale, tutti coloro interessati ai programmi di Educazione Continua in Medicina molto spesso non possono permettersi di abbandonare le loro 1 Si veda, ad esempio: R. Dicati L’e-Learning nella formazione interna IBM - Rivista IBM IGS “OL3” n. 2 (Settembre 2002) 45 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ un team interaziendale, costituito da Subject Matter Experts, Instructional Designer, Art Director e Consulenti della Formazione, dedicato alla produzione e alla trasformazione di contenuti didattici innovativi, di alto valore scientifico e professionale, erogabili attraverso uno specifico sistema LMS (Learning Management System) ad integrazione della formazione tradizionale. Il Consorzio ha la sua sede nel cuore del grande complesso ospedaliero di Careggi, presso Villa Pepi, sede storica della formazione dell’Azienda Ospedaliera. Un apposito Comitato Scientifico rappresentativo di tutti e tre i soggetti attuatori ne coordina le attività. Factory IBM: tecniche di sviluppo rapido e particolari tool basati su framework personalizzabili (strutture di lavoro per lo sviluppo di courseware multimediale), che consentono di ridurre i tempi del ciclo di sviluppo senza alcun impatto sul livello qualitativo. Il sistema LMS, ospitato sul portale del Consorzio, consentirà di gestire i contenuti didattici e di automatizzare la gestione e l’amministrazione dei corsi, tracciare, registrare ed elaborare le attività di studio degli utenti. In questo modo sarà possibile fornire un sistema completo che gestirà la registrazione, la frequenza, la certificazione, il rilascio di attestati in forma elettronica, l’assegnazione e la contabilità dei crediti formativi che vedrà la partecipazione di tutti gli attori interessati all’ECM: la Commissione ECM del Ministero della Salute, i Provider, gli Ordini Professionali, gli operatori sanitari. Ma il Consorzio guarda anche al di la’ dei suoi orizzonti naturali ..... Anche se il focus rimarrà sempre la formazione e l’aggiornamento professionale della popolazione di Careggi e della ASL 10, eLisa si sta già attrezzando per allargare l’offerta agli altri operatori della sanità toscana e nazionali. Ospedali, ASL, Associazioni mediche, Aziende farmaceutiche potranno nel prossimo futuro guardare al Consorzio come ad una delle più grandi realtà di supporto alla Educazione Continua in Medicina. 1.5 I programmi del Consorzio eLisa Obiettivo principale del Consorzio eLisa è l’aggiornamento professionale e la formazione, tramite e-Learning, dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi e della ASL 10 di Firenze. Per questo, nell’arco di tre anni, verranno sviluppati un centinaio di corsi di autoistruzione che saranno messi a disposizione di oltre 11000 utenti, costituiti da medici, laureati non medici, infermieri, tecnici sanitari, amministrativi e personale di ruolo tecnico che operano presso le strutture dell’Azienda Ospedaliera e della ASL fiorentine. Il piano di produzione del primo anno prevede quasi 40 titoli che abbracciano molte tematiche specifiche del sapere medico ospedaliero: dalla sicurezza nell’utilizzo delle apparecchiature laser medicali alla gestione delle lesioni cutanee croniche, dalla ecocardiografia intraoperatoria alla sicurezza delle apparecchiature di risonanza magnetica o alle nuove tecnologie di sala operatoria e chirurgia mininvasiva. Le comunità di pratica e il sistema della Borsa Continua del Lavoro: uno strumento di lavoro, uno strumento di crescita professionale1 Paola Rampini, Responsabile Comunità Professionali BCNL Italia Lavoro S.p.A. Il mondo delle comunità professionali è ampio e sempre più in evoluzione come tutto ciò che attraversa il mondo del web. La dinamicità di Internet ci presenta diversi tipi di comunità professionali, a cui tutti, almeno una volta abbiamo partecipato: • le comunità di dialogo (o comunità virtuale) in cui le persone che condividono un insieme di pratiche, attività, interessi lavorativi o conoscitivi trovano in Internet l’ambiente per incontrarsi, condividere esperienze e conoscenze. Traggono beneficio dallo scambio di informazioni e dal sistema di relazioni che si instaurano. • le comunità di pratiche in cui l’interazione della partecipazione porta a negoziare nuovi significati sviluppando nuovo apprendimento. In questo senso, l’apprendimento è un processo essenzialmente esperenziale e sociale. • le comunità di apprendimento che assumono come modello di riferimento quello delle comunità scientifiche di ricerca. Esse si basano sulla forte condivisione dei saperi da parte dei partecipanti e sulla valorizzazione degli aspetti metacognitivi (imparare ad imparare). • i circoli di apprendimento che si basano sull’agire collaborativo e cooperativo tra scuole, classi e gruppi di lavoro. Si tratta di comunità virtuali globali dove è possibile conoscersi, elaborare e realizzare progetti comuni, documentarsi e documentare gli altri su tematiche specifiche. La testimonianza che qui vogliamo rappresentare raccoglie in sé diversi di questi spunti e propone, all’utenza che vi partecipa, una modalità che interseca tali esperienze e che trova un suo riscontro Sono previsti anche corsi di formazione di base che dovranno illustrare, tra l’altro, le emergenze antincendio negli ospedali e la pericolosità delle sostanze chimiche, la farmacovigilanza, la comunicazione tra medico e paziente. Un’intera famiglia di corsi sarà dedicata al tema della qualità dei servizi sanitari e ospedalieri e tratteranno temi di grande attualità come la carta dei servizi, l’ospedale interculturale, l’impostazione del sistema qualità in una struttura ospedaliera. Alcuni corsi aiuteranno il personale infermieristico nel trattamento del dolore oncologico. Un corso innovativo, forse unico in Italia, sarà dedicato al supporto dell’infermiere di fronte alla sofferenza e alla morte. I corsi vengono sviluppati utilizzando gli asset delle Knowledge 1 L’articolo descrive l’esperienza in corso nel programma di attivazione della rete di Borsa Continua Nazionale del Lavoro gestito per il Ministero del Welfare da Italia Lavoro S.p.A. 46 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ maggiore in quelle comunità professionali (Trentin, 2004) che, a seconda dei loro obiettivi e del livello di coesione fra i propri membri, assumono di volta in volta la fisionomia di gruppi di lavoro, comunità di pratica o delle migliori pratiche, gruppi di interesse professionali, ecc. Ma perché abbiamo costruito le nostre comunità per la BCNL con questa dinamica? La risposta si può trovare nei contenuti stessi del progetto a cui le comunità sottendono ed alle caratteristiche dei suoi partecipanti. Il progetto “Borsa Continua Nazionale del Lavoro” è l’azione che il Ministero del Welfare ha assegnato all’Agenzia Tecnica Italia Lavoro SpA per attivare un sistema tecnologico ed operativo in rete di incrocio domanda/offerta di lavoro. Il sistema viene alimentato principalmente dalle strutture pubbliche dei Centri per l’Impiego organizzati su rete provinciale ma ha anche la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati appositamente autorizzati dal Ministero del Welfare a conferire, in questo unico sistema di scambio, i dati su persone e aziende dagli stessi raccolti. L’operatività di tutti coloro che agiscono al fine di immettere dati qualitativamente sempre più completi passa anche attraverso l’esperienza, il confronto, il superamento di difficoltà tecniche e concettuali. Questi operatori sono presenti ed agiscono su tutto il territorio nazionale e solo uno strumento come la community permette loro di non sentirsi soli nell’affrontare questioni tecniche e metodologiche finalizzate al miglioramento del servizio che quotidianamente devono offrire a cittadini e imprese. panti, agisce come strumento di change management ed, anzi, si offre come supporto positivo al cambiamento organizzativo in atto. Lo strumento della community, come è stata qui strutturata, diviene un veicolo per contestualizzare e rendere praticamente applicabili dettami legislativi, direttive ministeriali e circolari a questi connesse; l’analisi condivisa, il confronto sulle applicazioni nei singoli contesti locali, permette di stabilire tra i partecipanti non solo flussi comunicativi e condivisione di conoscenze, ma tende a strutturare forti legami di collaborazione e cooperazione volti all’insegnamento/apprendimento reciproco (reciprocal teaching) ed alla comune risoluzione di un problema/procedura di erogazione di servizio. La community, integrando approcci metodologici diversi e avendo partecipanti provenienti da ambienti tecnologici diversi, offre l’opportunità da un lato di personalizzare lo sviluppo professionale e dall’altro di essere inseriti in una dinamica organizzativa condivisa, fungendo sia da strumento formativo, in una logica di apprendistato cognitivo, che di condivisione collaborativa dove i soggetti si scambiano le loro esperienze e dove producono nuove conoscenze, in un’ottica di knowledge management; l’obiettivo a lungo termine è ovviamente quello dell’incremento autonomo del singolo operatore partecipante alla community, dove le persone trovano gli oggetti atti a soddisfare i loro bisogni, in un’ottica di content management. Non da ultimo, considerando soprattutto le difficoltà organizzative e gestionali delle strutture pubbliche tutto ciò può essere applicato e veicolato senza un ripetuto distacco dal lavoro e dalle esigenze quotidiane di fornitura di servizio. Ma questa nuova modalità operativa di fornire il servizio porta con sé un profondo cambiamento di tutto il sistema di erogazione dei Servizi Per l’Impiego; il sistema SPI, già da anni oggetto di una profonda trasformazione organizzativa - con la riforma del 1997, sta ora accogliendo, con la Borsa del Lavoro, un ulteriore stimolo al cambiamento. Le community che quindi vengono messe a disposizione degli operatori che entrano a far parte del sistema Borsa Lavoro permettono ad ognuno di loro, oltre ad usare canali info-conoscitivi di tipo “verticale” (dalla fonte di informazione/conoscenza al diretto fruitore), di inserirsi in una comunicazione “orizzontale” fra pari (la community) attraverso cui discutere sugli specifici problemi professionali, escogitando collaborativamente le migliori soluzioni e/o condividendo repertori di buone pratiche Questo è il tipo di approccio che si usa comunemente nelle knowledge intensive organisation, che sono al contempo consumatrici e produttrici di conoscenza e dove quindi rivestono un ruolo strategico i cosiddetti processi di “crescita endogena” basati sulla gestione delle conoscenze interne, sulla loro circolazione e capitalizzazione. Lo strumento della community quindi, oltre a rafforzare le capacità di ognuno dei parteci47 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ La community, in qualità di strumento di supporto al trasferimento della Borsa del Lavoro, nella fase iniziale tende a valorizzare, facilitare e rafforzare l’utilizzo della strumentazione cooperativa del sistema BCNL offrendo, allo stesso tempo, l’occasione per una rielaborazione delle prassi e dei modelli di servizio. Nel suo divenire la community sta attivando un processo volto a recuperare, organizzare, interpretare, trasformare, trasferire e distribuire informazioni e conoscenza. Ai suoi partecipanti verranno proposte attività di condivisione ed implementazione delle esperienze per sviluppare e migliorare le competenze richieste e, conseguentemente, le prestazioni ai fini della loro crescita professionale. Proprio per le caratteristiche del sistema a cui fa da supporto, la community BCNL è formata da più gruppi, che nella loro operatività distintiva interagiscono funzionalmente: • confronto crescente tra le esigenze formative aziendali e gli obiettivi personali. La nostra esperienza parte dall’analisi delle attività della Net Business Academy, nell’ambito della quale sono stati progettati il Master in Net Business Administration (2001) e il Master Assicurativo Finanziario (2003), entrambi blended ma con un forte orientamento verso l’on line, biennali, il primo di General Management, il secondo specialistico. Nelle edizioni del Master NetBA, si è assistito ad un’inevitabile trasformazione dell’iter formativo. Concepito inizialmente come un percorso MBA innovativo nelle tematiche (competenze manageriali e specialistiche per la Net Economy) e nelle modalità di fruizione (impiego dell’ICT nell’ambito formativo), NetBA ha seguito dapprima un iter tradizionale [Figura 1]: progettazione preliminare sulla base di uno studio dei fabbisogni formativi del momento; realizzazione e offerta sul mercato verso una utenza mista (aziende e singoli individui); mix di attività di lezione, studio ed esercitazione secondo la “metafora dell’aula”, trasposta in ambiente virtuale. ARCHITETTURA DI INTERAZIONE COMMUNITY BCNL COMUNITA’ PROFESSIONALI BCNL VERTICALE: TRA ATTORI CHE OPERANO IN UN MEDESIMO SETTORE/ ATTIVITA’ (Community (Community Specialistica ) ORI ZZONTALE: TRA ATTORI DI UNA M EDESIM A REGIONE CHE A VARIO TITOLO SI OCCUP ANO DI BCNL ( Community Territoriale ) MISTA: TRA ATTORI DI UNA MEDESIMA REGIONE CHE OPERANO IN UN MEDESIMO SETTORE/ATTIVITA (Community Specialistica e Territoriale ) Figura 1– Master manageriale: modello tradizionale di offerta formativa I gruppi che compongono la community condividono dati, esperienze, buone prassi e, in prospettiva, costruiranno e condivideranno valori comuni. Essi svilupperanno significati condivisi dove la capacità e le conoscenze del singolo si realizzeranno attraverso l’incremento di capacità e conoscenze del gruppo. In occasione della seconda edizione, si sono confermate in modo evidente alcune situazioni peculiari: • netta prevalenza della domanda aziendale rispetto a quella dei partecipanti singoli, • creazione di sinergie tra le edizioni, con la gestione del percorso proposto alla stregua di un percorso aziendale interno. fino al punto in cui, con MAF 1, la committenza aziendale è divenuta l’elemento caratterizzante e si è progettato un master specialistico, orientato all’acquisizione di competenze specifiche per operare nella Net Economy, ma declinate nel settore di appartenenza dell’azienda, il settore assicurativo. Parallelamente a questo processo di focalizzazione del target, le scelte didattiche2 si sono orientate verso interventi ad hoc con la creazione di risorse didattiche aggiuntive. La progettazione in itinere è stata terreno fertile nel quale sempre più spesso l’Istituzione accademica, gli utenti e la committenza aziendale hanno cooperato per mettere a punto alcune soluzioni didattiche complementari alla fruizione delle lezioni on line: approfondimenti tematici, brevi dispense, linkografie e bibliografie specifiche; esercitazioni e forum dedicati, incentrati su problemi aziendali e professionali; percorsi on line condotti da testimoni rappresentativi dell’azienda e del mondo assicurativo; project work definiti congiuntamente all’azienda e tutorati da docenti accademici. Questo processo di articolazione delle risorse non privilegia un formato didattico rispetto ad un altro, bensì integra tutte le possibili attività in cui un discente può essere coinvolto, siano esse proprie delle “tecniche d’aula” o tipiche dell’e-Learning. Le esi- L’e-Learning nella formazione manageriale: il percorso master si trasforma? Francesca Concia e Lorenza Leita, METID - Politecnico di Milano Di certo è una realtà evidente a tutti che l’e-Learning stia entrando di fatto in ogni ambito didattico ed è una situazione nota ai più che l’eLearning, anche quando considerato semplice strumento di supporto, porti ad una trasformazione degli stili di docenza, dei tempi di fruizione e delle modalità di apprendimento. Ma il fatto che l’e-Learning stia operando nel contesto della formazione manageriale una profonda trasformazione nel percorso tradizionale di master è un interessante fenomeno ancora tutto da studiare. Si tratta di una trasformazione lenta e graduale, di cui ancora non si vedono gli effetti né l’intera portata del cambiamento, ma che lungo il suo cammino conduce a delineare un nuovo modello. Nelle iniziative più audaci, ai limiti della sperimentazione, si notano, infatti, alcuni innegabili mutamenti di genere: • crescita della committenza aziendale, • specializzazione degli obiettivi formativi sul contesto aziendale di riferimento, • revisione del percorso didattico e delle dinamiche progettuali rispetto alla realtà dell’azienda committente, 1 2 MAF, Master Assicurativo Finanziario on line L.Leita, Complessità e personalizzazione nei percorsi e-Learning: metamorfosi di un progetto, Form@re, Aprile 2005 48 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ genze dei partecipanti hanno portato a definire due target abbastanza distinti: il giovane manager, già avviato alla carriera in azienda che si pone come obiettivo principale il salto qualitativo professionale e il giovane laureato di grande potenziale che ha bisogno di inserirsi nel contesto aziendale acquisendo competenze applicative sia specialistiche sia manageriali. In tutto questo, la cooperazione progettuale tra ente accademico, azienda committente e partecipante ha giocato un ruolo fondamentale ed ha portato a delineare un nuovo schema di percorso master [ Figura 2]. Esiste, dunque, un’altra forma di connubio tra e-Learning e formazione manageriale? Il percorso master sta forse mutando paradigma formativo? Portando al limite i cambiamenti di cui finora si è stati testimoni, questo nuovo paradigma può così delinearsi: • da una formazione manageriale che accompagna parallelamente il percorso lavorativo in determinati momenti di crescita professionale, si passa ad una logica di percorso lavoroformazione integrato, in cui le attività lavorative diventano lo spunto per attivare un percorso di crescita continuo nel tempo e, soprattutto, concordato con le finalità e i meccanismi interni aziendali [Figura 4] Figura 2 – Master manageriale: modello innovativo di realizzazione del percorso Figura 4 – Modello master manageriale: paradigmi a confronto Se l’impiego dell’e-Learning si è fino ad oggi spesso limitato a farne una “metafora dell’aula”, a considerarlo un supporto alla formazione tradizionale, un servizio aggiuntivo o un’alternativa che, però, ne copia i paradigmi, proviamo ora a sfondare le barriere dello spazio e scompariranno le quattro mura dell’aula e dell’ufficio. Sfondiamo le barriere del tempo e scompariranno il tempo per il lavoro e il tempo per la formazione. In questa sorta di open-time e open-space evolve anche l’idea di classe e si fa strada quella di team di progetto3, quasi una struttura a matrice che vede l’insieme dei discenti creare e sciogliere gruppi di lavoro impegnati su diversi obiettivi, formativi o lavorativi. Sfondiamo anche le barriere che ingabbiano nei loro ruoli specifici azienda committente, università erogante e discenti e avremo percorsi formativi personalizzati, fondati su un progetto comune e condiviso, a lungo termine, che corrono paralleli e integrati al percorso lavorativo, che puntano al raggiungimento di obiettivi aziendali e personali [ Figura 3]. • da un modello che punta all’offerta di percorsi manageriali al di sopra delle singole realtà aziendali, si passa ad un modello che si focalizza, invece, sulla committenza aziendale, per contestualizzare lo schema master di massima in un percorso infine erogabile • il contesto organizzativo passa da un rapporto tipicamente cliente-fornitore ad un contesto integrato di progettazione congiunta tra ente didattico erogatore e fruitore aziendale committente. Si viene cioè a caratterizzare un organo di staff multidisciplinare, che supporta la funzione di Responsabile del Personale nell’individuazione e nella gestione di percorsi formativi interni, in cui i know-how aziendali e know-how accademici vengono messi a fattor comune. Accanto ad un insieme di risorse didattiche preformalizzate, da cui estrapolare uno schema di percorso master, come il catalogo di lezioni on line e il set di modelli formativi e-Learning, la progettazione congiunta diventa la risorsa principale per sviluppare in tutti i suoi aspetti il percorso master manageriale finale. In conclusione, la nostra esperienza ci fornisce alcuni elementi sui quali non solo è opportuno ma ormai necessario riflettere, al fine di sviluppare il nuovo paradigma formativo e creare una “terza via” riconosciuta per i master manageriali on line. Questo nuovo modello, assimilabile a quello di una Corporate University, si pone a cavallo tra il tradizionale percorso manageriale su committenza e i nuovi master on line executive e specialistici, già riconosciuti anche a livello di accreditamento. 3 F.Concia, D. Lazzarini, La motivazione come leva: prima, durante e dopo la partecipazione ad un percorso formativo on line, rivista “e-Learning”, Numero 8, Maggio-Giugno 2005 49 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ di gruppo la cui realizzazione è fortemente connessa allo studio individuale. Formazione manageriale: la sfida dell’e-Learning L’Executive Master in Business Administration Part Time del MIP Politecnico di Milano Le modalità di apprendimento La formazione in presenza e le diverse modalità di lavoro a distanza moltiplicano i momenti e le modalità di apprendimento per i partecipanti al corso. La formazione in presenza utilizza il bagaglio di strumenti tipici di corsi manageriali avanzati, ovvero affianca alla didattica tradizionale un forte utilizzo di lavori in gruppo, discussioni, confronti e scambi di opinioni, laboratori esperienziali e testimonianze manageriali. Il lavoro a distanza si articola in momenti di apprendimento individuali, basati sullo studio e l’approfondimento di materiali multimediali, e momenti di apprendimento collaborativo, grazie soprattutto a lavori di gruppo. Quest’ultima modalità di apprendimento consiste nella collaborazione online di piccoli gruppi grazie all’utilizzo di strumenti sincroni e asincroni di condivisione. La dimensione relazionale viene valorizzata sia nelle attività in presenza che in quelle online come strumento di stimolo ad una partecipazione costante e di sostegno alla motivazione all’apprendimento. Raffaella Cagliano, Direttore Executive MBA Part Time, MIP Politecnico di Milano Susanna Sancassani, Vicedirettore METID, Politecnico di Milano Conciliare lavoro e formazione è una delle sfide più importanti per sviluppare corsi lunghi di formazione manageriale di alto livello. L’e-Learning, inteso come insieme di metodologie didattiche orientate all’interazione e alla dimensione sociale della costruzione del sapere grazie al supporto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, costituisce una grande opportunità in questa direzione, ma la sua adozione non è priva di ostacoli e difficoltà. Questa sfida è stata raccolta dal MIP, la business school del Politecnico di Milano, leader in Italia nei programmi MBA per Executive. Il MIP ha sviluppato, in collaborazione con il centro METID (Metodi e Tecnologie Innovative per la Didattica) del Politecnico di Milano, un programma Executive MBA Part Time con una significativa componente di e-Learning. La prima edizione del corso è stata lanciata nel giugno 2005; grazie all’interesse riscontrato, la prima aula è stata affiancata da una seconda, partita ad ottobre, e da un’edizione orientata alle strategie di gestione dell’ICT (l’Executive MBA ICT). MODALITA’ DI APPRENDIMENTO Apprendimento in presenza Apprendimento individuale Apprendimento collaborativo (peer to peer) ATTIVITA’ Lezioni ex cathedra, lavori di gruppo, dibattiti e scambi di esperienza, testimonianze manageriali Accesso costante ai contenuti forniti a supporto delle lezioni in presenza Accesso a materiali multimediali per le lezioni a distanza Esercizi e progetti di gruppo (Case study ed esercitazioni) Costruzione collettiva del sapere (commenti sui contenuti) Comunicazione sincrona e asincrona costante SUPPORTO TRASVERSALE Disponibilità di una consulenza continua da parte di un tutor di contenuto, fortemente coordinato con il docente del corso Le caratteristiche del Programma Gli strumenti di e-Learning L’Executive MBA Part Time si rivolge a quanti hanno già intrapreso un percorso di carriera e desiderano sviluppare conoscenze di gestione delle imprese e attitudini manageriali, senza interrompere la propria attività lavorativa. Il formato Part Time, che richiede la frequenza di due-tre giorni al mese, è stato affiancato al tradizionale formato serale dell’EMBA per rivolgersi a chi ha maggiori difficoltà a garantire una presenza continuativa nella sede di Milano. Per garantire la continuità didattica e moltiplicare le occasioni di apprendimento il corso utilizza una piattaforma di e-Learning progettata in collaborazione con METID. Il formato didattico è stato messo a punto con l’obiettivo di individuare un insieme di soluzioni organizzative e tecnologiche che consentissero di supportare al meglio l’integrazione tra l’attività professionale e il raggiungimento di obiettivi di apprendimento di livello avanzato. In questa prospettiva le attività didattiche sono state organizzate con un’alternanza di sessioni in presenza, secondo un formato part time “verticale”, e attività online fortemente integrate con le prime. Le attività in presenza sono gestite in modalità verticale con giornate in aula svolte durante “long week ends” e settimane di “full immersion”. Le attività online possono invece essere gestite in modo più libero, nel rispetto, però, di una serie di milestone ben definite che guidano i partecipanti nel percorso di apprendimento e riducono il rischio di disallineamento nei progressi della classe. I vincoli temporali sono costituiti da momenti di valutazione dell’apprendimento e seminari online, in cui i partecipanti e i docenti si ritrovano a discutere i temi di studio in un ambiente sincrono virtuale, e, soprattutto, da scadenze dettate da lavori Il Learning Management System adottato dall’Executive MBA Part Time è una customizzazione di Eproject, piattaforma progettata e sviluppata dal centro METID. L’applicazione sviluppata per il master scaturisce da un’attenta fase di studio che ha visto una forte interazione tra instructional designer e programmatori del centro METID, da un lato, ed i responsabili del progetto formativo, i coordinatori del corso e gli esperti di contenuti del MIP, dall’altro. L’ambiente si propone in primo luogo di supportare la continuità di relazione tra i partecipanti e con i docenti durante l’intervallo fra le attività d’aula favorendo modalità di comunicazione diversificate. Gli utenti interagiscono sia in modo sincrono che asincrono, con schemi comunicativi variabili (uno a uno, uno a molti, a piccoli gruppi), e con stili di relazionale diversi (didattico, formale, informale, ecc.). Questo avviene attraverso una serie di strumenti quali: sistemi di instant messaging interno, shoutbox, chat, stanze di lavoro di gruppo con audioconferenza e condivisone applicazioni, forum. Oltre che come un supporto forte alla relazione, Eproject si pone come un laboratorio online che supporta le attività di progetto svolte fuori dall’aula, consentendo, attraverso un’interazione a distanza, lo scambio e la condivisione di materiali didattici, casi di studio ed elaborati progettuali. Infine, sono presenti strumenti che permettono la calendarizzazione e gestione delle attività al fine di agevolare l’attività logistica e organizzativa che un master con tali caratteristiche comporta. Il monitoraggio della qualità Allo scopo di verificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi, METID e MIP effettuano, durante tutta la durata del Corso e 50 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ nella fase conclusiva, un monitoraggio dell’efficacia didattica e tecnico-comunicativa dell’intervento, verificando il livello di soddisfazione degli allievi e di tutti i partner del progetto. Le attività svolte a tal fine sono molteplici e vanno dai questionari somministrati online che permettono l’analisi di customer satisfaction, alle interviste in profondità rivolte ai tutor ed effettuate in presenza. Viene inoltre effettuata periodicamente un’approfondita analisi degli scambi comunicativi tra gli utenti del sistema di e-Learning. Vengono infine svolti focus group con gli studenti al fine di evidenziare potenzialità, problemi, eventuali possibilità di sviluppo del modello didattico così configurato o degli strumenti utilizzati a supporto dello stesso. Si è rivelata inoltre fondamentale l’attenta gestione della customer care, gestita in collaborazione tra i responsabili didattici e i responsabili del Learning Management System, che ha consentito un pronto supporto per il superamento delle eventuali difficoltà organizzative e tecnologiche. I risultati di tutte le attività di monitoraggio sono riportati in un unico documento denominato “Diario di monitoraggio” aggiornato periodicamente e condiviso tra i responsabili del progetto. Dopo una prima fase di erogazione dei corsi, si é evidenziato come la scelta di puntare sulla collaborazione tra i partecipanti sia un elemento rilevante per il successo di un approccio blended e part time: la forte interazione consente infatti di evitare i rischi di scollamento e dispersione che potrebbero essere connessi all’organizzazione part-time e dall’alternarsi di attività in presenza e attività online. La forte collaborazione che prosegue, senza soluzione di continuità, in presenza e online costituisce infatti un collante capace di mantenere una motivazione e attenzione costante sulle attività. consolidare best practices della formazione a distanza, per un totale di oltre 500.000 ore formative erogate e oltre 900 partecipanti formati su tutto il territorio italiano. Il blended learning di Profingest è la risultante dell’integrazione di tre momenti didattici differenti: l’utilizzo di materiali didattici originali per lo studio individuale, l’utilizzo di una piattaforma on-line per l’apprendimento collaborativo in rete (e-Learning) e la presenza di alcuni specifici momenti dedicati agli incontri di aula per le verifiche e gli approfondimenti. Ma che significa blended learning? “Lo scandalo dell’educazione è che ogni volta che si insegna qualche cosa, privi l’allievo del piacere e dei benefici della scoperta” [Saymour Papert, matematico e pioniere dell’intelligenza artificiale] Il blended learning ha questo obiettivo principale: permettere ai partecipanti di contestualizzare l’apprendimento all’interno della propria realtà lavorativa, perseguendo quello che i sacri testi del costruttivismo prescrivono: da un lato l’individualizzazione del percorso e dall’altro la personalizzazione dello stesso, garantendo a ciascun partecipante la possibilità di gestire i tempi e le risorse dedicate all’apprendimento (il famoso any where, any time) per conseguire gli obiettivi formativi comuni, ma avendo parimenti la possibilità di utilizzare quegli stessi strumenti per perseguire finalità specifiche, customizzate sui propri peculiari bisogni. Ecco quindi che l’apprendimento non si esplica nel rigido rapporto docente-discente ma attraverso una modalità dialettica, multimetodologica, che passa dall’apprendimento formale a quello informale, dallo studio al confronto, dal dialogo all’apprendimento collaborativo all’attività esercitativa ed esperienziale, in un alternarsi di approcci teorici e pratici, di approfondimento e di sistematizzazione delle competenze acquisite. Il blended learning va perciò ben aldilà degli sterili dibattiti su quale percentuale di aula e quale percentuale di e-Learning costituiscano il mix perfetto. Blended Learning e Executive Education: l’esperienza di Profingest Management School* Roberto Pancaldi, “Blended learning isn’t the solution, blended learning into life is!” Responsabile Executive Education - Consoerio Alma - Profingest Perché un occupato, alto potenziale, quadro, libero professionista brillantemente laureato e da subito inserito nel mercato del lavoro, non può frequentare un corso di alta formazione (MBA o Master specialistico) acquisendo ulteriori e sempre più appropriati strumenti manageriali senza interrompere la propria esperienza professionale e rinunciando alla propria indipendenza economica? E’ per rispondere a questa domanda che, nel lontano 1996, Profingest Management School, la Business School di Bologna socia di Asfor nata nel 1985 per volontà tra gli altri di CCIAA Bologna, Assindustria Bologna, Fondazione CARISBO, Università di Bologna, ha deciso di investire, prima tra le Scuole di formazione manageriale italiane, nella formazione a distanza. In questi sette anni di attività nel campo del distance learning Profingest ha progettato ed erogato il primo Executive MBA on line italiano, rivolto ad alti potenziali e quadri aziendali, manager, liberi professionisti, giunto alle soglie della ottava edizione nazionale, 30 edizioni di Percorsi specialistici on line su ciascuna delle classiche funzioni aziendali, partecipazione a gruppi di ricerca e progetti innovativi aventi l’obiettivo di sperimentare e Problem solving, riflettere sulle proprie pratiche professionali, ricercare il feedback dagli altri, contribuire all’apprendimento della propria comunità professionale, estrarre l’apprendimento dalla propria esperienza professionale e personale, contaminare apprendimento e vita di ogni giorno. Questo è il vero blended learning, e va ben aldilà delle ricette da apprendista stregone che troppo facilmente vengono proposte. Ecco quindi che il blended learning così concepito è l’unica forma di apprendimento possibile in primis per le persone occupate, per i quadri, i dirigenti, gli alti potenziali che necessitano ogni giorno di fondere e mischiare formazione ed esperienza lavorativa. L’Executive Education è blended learning! Ma risulterà evidente a tutti che per un blended learning di qualità non basti avere materiali didattici aggiornati e ben scritti, una piattaforma on line con gli standard Scorm correttamente implementati, l’utilizzo di altri supporti (DVD, Web TV, Learning Object, etc). Ancora una volta è la capacità didattica di unire tutti questi strumenti insieme, di renderli vivi per i partecipanti, utili per il loro * Nel maggio 2006 Profingest ha costituito con Alma Graduate School il Consorzio Alma 51 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ apprendimento, fruibili con facilità, che fa la differenza. E la differenza maggiore la svolgono le figure professionali deputate a tradurre e rendere fruibili questi materiali, detentori di competenze e contenuti in grado di riprodurli in maniera non rigida e monolitica ma innervandoli secondo le necessità dei partecipanti (e quindi di volta in volta rinnovandoli), pescandoli dal proprio bagaglio secondo i bisogni reali, stimolando e gestendo l’apprendimento informale e la richiesta di feedback, monitorando l’avanzamento dell’apprendimento e supportandone la customizzazione sulle specifiche necessità di ciascuno. Sono i docenti, i tutor didattici, i coach dell’apprendimento, i mentor. Sono professionisti della formazione ma allo stesso tempo persone che vivono le aziende, i loro problemi e le loro necessità quotidiane, senior con la voglia di rimettere in gioco ogni volta le proprie competenze e l’esperienza maturata, aprendosi al confronto rifuggendo la facile strada dell’ex cathedra. Negli ultimi dieci anni Profingest ha tenacemente perseguito questa strada, investendo ben prima che fosse una moda sul blended learning, volendolo interpretare nella sua accezione più ampia e completa. Investendo sia sugli strumenti della formazione (materiale in supporto cartaceo e multimediale costantemente aggiornato e implementato, una piattaforma on line customizzata sulle proprie specifiche modalità formative) ma soprattutto sui professionisti dell’erogazione formativa. La nascita a Profingest della divisione Executive Education ha voluto ulteriormente confermare questa scelta dedicando risorse umane ed economiche al suo sviluppo per sempre meglio intercettare i bisogni del mercato e rispondere attivamente alle necessità degli attori (aziende e manager) direttamente coinvolti. Perché se è vero quanto ha scritto Drucker che l’asset principale che verrà richiesto alle persone e alle aziende in questo millennio sarà la conoscenza, solo una partnership forte tra aziende, manager e formatori potrà far giocare un ruolo da protagonista sul mercato globale a tutto il nostro sistema paese. Il modello si sviluppa su tre elementi centrali: • Biblioteca informatizzata con accesso a banche dati online di letteratura manageriale • Archivio open access di documenti digitali • Sistema di e-Learning Questi strumenti si integrano e interagiscono tra loro intervenendo nei diversi momenti di produzione e sviluppo della conoscenza prodotta a Stoà. Il modello nel suo complesso dispone degli strumenti più adeguati per soddisfare le esigenze formative/informative individuali e favorire la più ampia promozione e diffusione della conoscenza scientifica. Se da un lato la biblioteca e il sistema eLearning forniscono oggetti della conoscenza caratterizzati da un alto grado di personalizzazione, dall’altro il sistema e-prints si rivolge ad un’utenza più estesa consentendo un elevato effetto moltiplicatore della conoscenza. La consulenza fornita nella ricerca bibliografica e su banche dati consente all’utente della biblioteca di recuperare oggetti della conoscenza nelle forme e nei modi più adeguati alle proprie esigenze informative. Nel sistema e-Learning l’utente può personalizzare il proprio percorso formativo, modulandone il grado di approfondimento e scegliere il livello di interazione con la comunità di apprendimento. Infine, e-prints, archivio ad accesso aperto in cui i documenti digitali sono organizzati attraverso sistemi di indicizzazione e classificazione conformi agli standard di interoperabilità OAIMPH, garantisce il raggiungimento dell’utenza più ampia e la massimizzazione dell’impatto della ricerca, della diffusione della conoscenza e, quindi della crescita culturale. In questo modello, l’e-Learning rappresenta non solo il modo di veicolare contenuti formativi elettronicamente attraverso la rete, ma anche il momento in cui la formazione diventa comunità in apprendimento e, attraverso l’interazione tra docenti e discenti, tra discenti tra loro e con il mondo esterno, si favorisce la creazione di nuova conoscenza. In quest’ottica si sviluppa il concetto di e-Learning come modalità attraverso la quale soggetti connessi alla Rete apprendono, producono, socializzano e condividono conoscenze, generando valore. Nella progettazione di un sistema e-Learning, tecnologia, contenuti e servizi costituiscono le variabili di riferimento per la costruzione di un ambiente di apprendimento in cui esista il giusto mix di formazione e relazione. Contrariamente al passato, anche recente, in cui particolare enfasi era attribuita alla dimensione tecnologica, L’ICT per la formazione e lo sviluppo della conoscenza. La Knowledge Factory Stoà Antonio Basile, Project Manager Area ICT Stoà Mirella Herrmann, Responsabile documentazione Stoà Stoà, dalla sua fondazione nel 1989, si è proposta come luogo e strumento non solo di diffusione ma anche di produzione di conoscenze nel campo del management. Un compito che è stato assolto generando un’interazione continua tra i processi di sviluppo dei saperi (tipicamente di matrice Universitaria e delle grandi Business School) e quelli di applicazione delle conoscenze nelle imprese con le quali si è lavorato. Interazione a partire dalla quale si è prodotta nuova conoscenza originale. Il modello di produzione e diffusione di conoscenza si ispira a quello della “fabbrica”; da qui il nome: knowledge factory come fabbrica della conoscenza, dove si integrano le diverse attività della Scuola (ricerca, formazione-informazione e consulenza) e i soggetti con i quali la Scuola opera (università, imprese, centri di ricerca). 1 CNIPA (2004) Vademecum per la realizzazione di progetti formativi in modalità e-Learning nelle pubbliche amministrazioni, i Quaderni, n.2 52 SEZIONE 1 - PROCESSI E-LEARNING DI QUALITÀ oggi lo sviluppo delle piattaforme web based e di standard internazionali per la progettazione di learning object ha ridotto le problematiche della progettazione tecnologica, spostando il focus sullo sviluppo dei contenuti e dei servizi. Per la definizione del nostro modello didattico analizziamo le relazioni tra contenuti e obiettivi di apprendimento, attraverso l’identificazione di quattro tipologie di contenuti, conformemente con quanto indicato dal CNIPA1: Contenuti distributivi - E’ il modello per lo sviluppo di competenze di base, caratterizzato da una struttura logica sequenziale, scarsa interattività e interazione. Contenuti interattivi - L’obiettivo di apprendimento non è la memorizzazione di concetti, ma di promuovere e stimolare una rielaborazione personale del sapere; il modello ha una struttura reticolare e ipertestuale a forte interazione e interattività. Contenuti collaborativi - Il percorso è centrato sulla collaborazione tra gruppi di persone; Il focus della progettazione si sposta dai contenuti all’interazione all’interno del gruppo e al processo che ha portato alla loro produzione. Contenuti di knowledge management - Hanno lo scopo di sviluppare dinamiche di apprendimento organizzativo all’interno delle comunità di pratiche e degli appartenenti ad un’organizzazione. I contenuti da input diventano output del processo di apprendimento. L’offerta formativa di Stoà si sta orientando sempre più verso un modello blended, in cui l’integrazione tra aula e apprendimento online si sta affermando nella quasi totalità dei master e corsi offerti. A seconda della tipologia di utenza e degli obiettivi dell’intervento formativo, il modello si caratterizza per un diverso livello di interattività/collaborazione, orientandosi verso una dimensione collaborativa e di relazione tra i componenti dei gruppi di lavoro soprattutto nei programmi rivolti a funzionari e dirigenti di imprese pubbliche e private. Inoltre, in una prospettiva di crescita e sviluppo del modello, si sta utilizzando come progetto pilota per la creazione di una comunità di pratiche uno dei corsi executive in svolgimento. In questo modo si mira a pervenire alla creazione di contenuti di knowledge management che siano il frutto della condivisione e della messa in relazione dei saperi della comunità stessa. Quindi il modello di e-Learning mira soprattutto ad arricchire e valorizzare l’esperienza di apprendimento dei partecipanti ai progetti Stoà, più che a perseguire vantaggi economici attraverso il raggiungimento di economie di scala derivanti da prodotti formativi standardizzati rivolti ad un’utenza estesa. Nello sviluppo della knowledge factory, Stoà ha accolto in pieno il modello open source, che presenta una serie di vantaggi in termini di qualità, costi e adattabilità. Il webserver si basa esclusivamente su software open source (linux, apache, mysql, php) la piattaforma di e-Learning (docebo) è rilasciata dal team di sviluppo dietro licenza GPL, come archivio open access per la diffusione e circolazione della conoscenza scientifica prodotta dal network Stoà è stato scelto il software aperto eprints rilasciato dall’Università di Southampton, il sito internet rilascia i propri contenuti dietro licenza Creative Commons. Il modello open source è stato quindi adottato a Stoà non solo in ambito informatico, ma in un più ampio contesto, coinvolgendo tutti i processi legati alla diffusione di cultura e conoscenza. Nel modello Stoà open source e open access trovano naturale integrazione riflettendo la medesima filosofia di apertura e condivisione della conoscenza e dei saperi. 53 SEZIONE 2 - RICERCHE Sezione 2 RICERCHE gruppo e l’interazione con la faculty. Questo approccio, di gran lunga il più diffuso, attribuisce all’e-Learning il ruolo di facilitatore nelle attività di apprendimento a distanza. E’ possibile rintracciare questo tipo di strategia prevalentemente all’interno di programmi di lunga durata come i master part time dedicati ad executive; si tratta di percorsi con struttura modulare composti da fasi d’aula alternate a momenti di apprendimento a distanza supportati dall’utilizzo di una piattaforma. L’e-Learning offre la possibilità di massimizzare l’efficacia dell’apprendimento attraverso il selfstudy propedeutico all’aula e le esercitazioni di approfondimento. Ma il valore maggiormente riconosciuto all’e-Learning giace nella possibilità di capitalizzare al massimo il knowledge and experience sharing tra manager e professionisti attraverso group work case studies o semplicemente con le discussioni nei forum. 2. E-learning come tool indispensabile per il raggiungimento di un cliente globale. La necessità che si presenta servendo questo tipo di target è quella di progettare e realizzare dei percorsi indirizzati a cospicue popolazioni aziendali localizzate in regioni geograficamente distanti tra di loro. L’approccio utilizzato è completamente customer oriented, come anche la prospettiva di introduzione dell’e-Learning; la scelta delle modalità formative è effettuata di volta in volta in funzione del target e degli obiettivi didattici valutando attentamente quale può essere il miglior modo per far interagire i partecipanti con la faculty. L’e-Learning si presenta come soluzione che coniuga le esigenze di efficienza di costo con la flessibilità in termini di tempo e spazio; diversamente dall’approccio precedente non rimane confinato ad un ruolo di supporto. 3. E-learning come risposta a specifiche esigenze di mercato (delocalizzate in una determinata zona geografica). Infine, un terzo tipo di strategia, è legata alla realizzazione di percorsi disegnati appositamente per una clientela specifica ma geograficamente lontana nei quali una larga parte delle attività si svolge in modalità online. L’e-Learning si configura in questo caso come un elemento imprescindibile dell’offerta formativa senza il quale la Business School non avrebbe avuto accesso al mercato in questione. Stato dell’arte dell’e-Learning nella management education A peer review context based study on European Business Schools Luigi Serio, Responsabile Progetti e Rapporti Istituzionali della Fondazione ISTUD per la Cultura d’Impresa e di Gestione e docente di Strategia e politiche aziendali all’Università IULM di Feltre Chiara Slanzi, Ricercatrice nell’area organizzazione e strategia 1.Introduzione L’utilizzo dell’e-Learning nella management education è stato analizzato a fondo negli ultimi anni in termini dei suoi rischi e opportunità, efficacia ed efficienza, i suoi modelli pedagogici e l’ambiente tecnologico circostante. La mancanza però di un quadro completo sulle pratiche attuali in Europa, nonostante il forte impatto nel mercato della formazione, è alla base del progetto di ricerca, eXeLexploring e-Learning1, finanziato dall’UE2 e condotto da ISTUD, Istituto Studi Direzionali, in collaborazione con ’efmd’-European Foundation for management development ed E.M. Lyon, scuola di management dell’Università di Lione. L’obiettivo è quello di comprendere come le buone pratiche di applicazione dell’e-Learning alla management education si siano sviluppate e quali condizioni facilitino la loro condivisione e diffusione tra i principali attori del settore. Il progetto si è articolato in due fasi distinte: - una indagine estensiva su un consistente gruppo di Business Schools europee (quelle affiliate all’’efmd’) per individuare i processi decisionali e definire le strategie di implementazione delle politiche e-Learning applicate alla management education; - Lo Studio di caso di 15 Business Schools, selezionate ed analizzate per le pratiche innovative implementate; Hanno completato lo studio una serie di interviste ad opinion leaders, esperti, accademici, utenti finali, associazioni, produttori del settore al fine di contribuire alla comprensione più ampia del fenomeno, con riferimento particolare alle possibili linee di sviluppo per l’e-Learning applicate alla management education. L’approccio “peer to peer”, utilizzato in questa ricerca, favorisce il fatto che le pratiche vengano studiate come casi individuali che non sono interpretati come modelli da seguire ma come situazioni complesse la cui comprensione può agevolare la riflessione sulle questioni critiche inerenti all’e-Learning. La forma predominante: il blended learning Un’evidenza forte della ricerca, che accomuna Business Schools, centri di formazione al management e Corporate Universities è la predominanza del paradigma del blended learning. L’e-Learning puro è pressoché assente e lascia spazio ad una modalità che affianca la formazione tradizionale in aula a momenti di distance learning, dove però le tecnologie synchronous raramente sono utilizzate. L’aula è lo spazio dove il docente trasferisce il proprio sapere e rimane quasi sempre il momento chiave all’interno di un percorso. L’analisi dei casi di studio ha diffusamente riconosciuto all’approccio del blended learning la potenzialità di massimizzare l’efficacia del percorso formativo. Strumenti e modalità didattiche differenti possono essere scelti ed integrati tra di loro a seconda dell’obiettivo didattico, della fase del programma, dei contenuti, della tipologia di knowledge che si vuole trasferire, scambiare o creare. La preferenza che viene accordata all’adozione di un approccio blended deriva dalle limitazioni che la formazione mediata elettronicamente presenta; oltre a limitare pesantemente il trasferimento di tutta la porzione di conoscenza tacita del docente, diventa difficile instaurare i processi di cooperative learning attraverso lo scambio di esperienze tra i partecipanti. 2. L’e-Learning nelle Business Schools in Europa Analizzando il panorama delle pratiche di e-Learning sinora sviluppate è possibile identificare tre campi di adozione principali: 1. E-learning come supporto per lo studio individuale, il lavoro di 1 Il report completo del progetto di ricerca si può 2 Agreement 2003-4725/001-001 EDU ELEARN trovare sul sito www.istud.it/exel 54 SEZIONE 2 - RICERCHE L’introduzione: focalizzazione sul prodotto o sul processo Il modo con il quale le Business Schools si sono avvicinate all’eLearning è in parte legato alla visione prevalente condivisa all’interno dell’organizzazione. Nei casi in cui all’e-Learning è stata riconosciuta la potenzialità di creare un valore significativo nell’attività della scuola, sia essa intesa in termini di innovazione della didattica, raggiungimento di nuovi mercati o migliore soddisfazione delle esigenze del cliente, l’introduzione nell’offerta formativa ha tendenzialmente assunto una dimensione processuale. Con il termine processuale si vuole intendere un approccio caratterizzato dai seguenti elementi distintivi: - Il coinvolgimento di diverse anime all’interno della Business School: faculty, unità specifica o project team deputato alla gestione dell’e-Learning, dipartimento IT etc. - L’interazione tra queste è bidirezionale e si verificano dei meccanismi di cooperazione già a livello di progettazione del prodotto - L’implementazione è graduale e mira a generare dei cambiamenti non solo a breve termine, tramite la realizzazione di progetti specifici, ma mira anche a produrre degli effetti a lungo termine, nella cultura dell’organizzazione, nell’approccio alla didattica, nelle skills dei formatori. La maggior parte delle Business Schools ha introdotto l’e-Learning nella didattica concentrandosi su un singolo progetto o prodotto, un approccio questo con obiettivi specifici ma scope molto più limitato e istituendo un’unità specifica o un project team responsabili. In più di qualche caso l’approccio orientato al processo e quello orientato al prodotto si sono mescolati, dando vita a delle forme spurie dove si è cominciato con l’uno e si è proseguito con l’altro. Questo approccio ha trovato alcune concretizzazioni prevalenti: la progettazione di un programma specifico con l’intento di sfruttare il potenziale dell’e-Learning per accedere a nuovi mercati o clienti, l’organizzazione di un’infrastruttura in grado di fornire un supporto elettronico ad un percorso già disegnato, l’implementazione di progetti che partendo dal rinnovo delle infrastrutture tecnologiche miravano ad ampliare l’accesso della faculty all’introduzione graduale e parziale del supporto elettronico nei programmi. dimento a distanza nel quale il docente è pressoché assente. L’unico debole collegamento tra le due fasi è rappresentato dalle sollecitazioni del tutor rispetto a delle questioni specifiche di contenuto. - Separazione dei processi di apprendimento in presenza e a distanza: è chiaro come la separazione dei ruoli conduca ad una netta discrasia tra il processo di apprendimento a distanza e quello in presenza. Questa sorta di side effect si scontra con il concetto stesso di prodotto blended che si basa sulla possibilità di massimizzare l’efficacia dell’apprendimento affiancando in modo armonico e coerente all’interno di un percorso l’utilizzo di strumenti e metodologie diverse. Nonostante in fase di progettazione il programma venga disegnato con un’architettura ben specifica dove strumenti e modalità diverse si alternano in un unico percorso di apprendimento, non essendoci un coordinamento generale sui contenuti, le potenzialità dell’approccio blended rimangono largamente non sfruttate. Analizzando il contesto organizzativo che ha fatto da sfondo alle pratiche analizzate e le strategie/azioni che ne hanno facilitato l’implementazione appare chiaro come esistano alcune pre-condizioni che facilitano un’introduzione efficace dell’e-Learning: - Supporto del top management: la faculty delle Business Schools è portatrice e depositaria oltre che del sapere manageriale, di un approccio alla didattica consolidato. L’e-Learning minaccia il setting indiscusso della formazione, ovvero l’aula e ciò genera inevitabilmente un atteggiamento di resistenza diffuso tra i docenti; questo si accentua laddove l’e-Learning è stato introdotto con un approccio processuale e l’interazione tra faculty e staff metteva in discussione le gerarchie esistenti generando così il timore di perdere il potere (Jones, N., O’Shea, J., 2004). In un contesto di questo tipo la capacità ed il commitment del top management nel trasferire il valore dell’e-Learning e supportare le attività dell’unità organizzativa deputata alla gestione dell’iniziativa si sono rivelati cruciali al fine di generare un commitment diffuso, indispensabile per superare queste resistenze. - Introduzione di un adeguato processo di supporto per la faculty ed i partecipanti: per favorire la familiarizzazione di docenti e discenti con l’e-Learning è indispensabile che vengano pensate ed organizzate delle attività di supporto, possibilmente continue. Gli obiettivi devono essere molteplici: raggiungere la familiarizzazione della popolazione di riferimento con l’e-Learning, far comprendere le potenzialità dello strumento, trasmettere l’approccio identificato per creare valore tramite lo stesso, sviluppare le competenze necessarie per gestire un processo di apprendimento in un contesto blended e fornire ovviamente il supporto di staff per i problemi strettamente tecnici (Abel, R., 2005). - Sviluppo di un approccio pedagogico per la creazione di valore attraverso la tecnologia: affinchè l’utilizzo della tecnologia generi valore è necessario che esso sia inserito all’interno di un approccio di matrice pedagogica ben precisa. Il semplice svolgimento di alcune attività grazie al supporto della piattaforma rischia di tradursi in uno scollamento rispetto alle fasi d’aula. Per valorizzare tutto ciò che viene svolto nelle sessioni a distanza è necessario finalizzarlo rispetto all’intero percorso; così facendo i risultati di apprendimento vengono massimizzati garantendo allo stesso tempo flessibilità di tempo e spazio. E’importante notare come la costruzione di valore si basi sull’efficacia e sia perciò lontana dai punti cardine della filosofia e-Learning nella sua fase primitiva, l’efficienza di costo e l’innovazione tecnologica continua. - Design ed uso di multiple channels: se è vero che l’efficacia di un programma blended risiede nella possibilità di servirsi di diversi strumenti per massimizzare i risultati di apprendimento, la progettazione diventa un momento cruciale. La scelta degli strumenti tecnologici più adeguati per il raggiungimento di volta in volta dei singoli obiettivi didattici, l’elaborazione di un’architettura del percorso formativo solida in grado di tenere insieme moduli in presenza e Le principali evidenze L’analisi dei principali effetti dell’introduzione dell’e-Learning nelle Business Schools europee fa emergere alcune evidenze: - Scarso impatto organizzativo: l’apertura dell’executive education e del mondo accademico all’e-Learning non ha portato con se alcun cambiamento significativo in termini strutturali. La gestione dell’eLearning è stata affidata ad un project team oppure ad un’unità speciale. Il ruolo attribuito all’unità solitamente era circoscritto ad alcune iniziative specifiche, sia a livello strutturale che a livello di offerta didattica e agisce come un unità a se stante che interagisce con il resto dell’organizzazione ma ancora in un’ottica di illustrazione delle potenzialità, e sperimentazione dei progetti pilota. Il contesto in cui agisce l’unità richiede ancora degli sforzi di legittimazione; - Separazione dei ruoli formativi: l’affermazione di modalità blended nelle pratiche di e-Learning ha contribuito a generare una separazione dei ruoli nel processo didattico; da un lato vi è il docente, l’indiscusso scientific leader, dall’altro il tutor, coordinatore di supporto. Il primo è l’individuo carismatico, riferimento per tutti gli aspetti di contenuto il quale raramente si muove al di fuori dell’aula, suo spazio esclusivo di azione. Al suo fianco compare la figura del tutor al quale è affidato (almeno così è dichiarato) un compito più operativo, incentrato per la maggior parte sulla gestione delle attività a distanza: egli si occupa di gestire l’interazione con i partecipanti a lunga distanza, animare i discussion forum e fare da tramite con la faculty qualora vengano poste domande specifiche di contenuto alle quali non è in grado di dare una risposta. In buona sostanza accade che il tutor si trovi ad essere la figura chiave nel processo di appren- 55 SEZIONE 2 - RICERCHE Le patologie emergenti di questa situazione possono essere così riassunte: - La soluzione di e-Learning è prevalentemente una postilla, richiesta ma poco valorizzata dal cliente e generalmente, dopo l’acquisto, scarsamente utilizzata dai partecipanti; - La struttura del percorso prevede la somma di due iniziative parallele, la formazione “tradizionale” e l’e-Learning, con modesti e soprattutto poco considerati, momenti integrati; - Prevalentemente i ruoli a supporto del processo di apprendimento sono distinti per rispettive competenze, di contenuto “manageriale” e “tecnologico”; - Anche le aspettative sull’esito dell’azione formativa sono generalmente molto diverse e presentano punti di osservazione distinti. Eppure l’e-Learning è molto più presente nelle pratiche delle Business School di quanto l’evidenza empirica riesca a rilevare. Di fatto, anche grazie all’e-Learning e alle nuove tecnologie, almeno tre aree fondamentali del processo strategico delle scuole di formazione manageriale, e cioè la pressione istituzionale e “politica”, la dimensione organizzativa e l’evoluzione dei ruoli e dei comportamenti dei docenti sono in profondo ripensamento e questo apre nuove strade e prospettive di analisi. moduli a distanza, attività e modalità diverse, la realizzazione di un coordinamento efficace, l’ideazione di modi e strumenti per stimolare l’interattività, sono tutti elementi che sottolineano l’importanza di una consapevole ed accurata progettazione. Tutte queste scelte devono essere il risultato di un’analisi dei bisogni volta a comprendere come può si può creare valore rispetto al target di riferimento. - Criticità dell’interazione a distanza per la creazione di una community of practice: l’instaurazione di processi di apprendimento collaborativo attraverso lo svolgimento delle attività a distanza costituisce la base per la creazione di comunità professionali. Attraverso la realizzazione di casi di studio, lavori di gruppo ed esercitazioni si genera un interscambio di esperienze, opinioni e prospettive tra executives e professionals che costituisce la porzione più significativa e cruciale di apprendimento realizzabile a distanza. L’iniziazione di questi processi in chiave distance dipende in larga parte dalla consapevolezza che la Business School ha del potenziale delle attività on-line, dalla volontà di investirvi e dalla capacità di farlo; è necessaria da un lato un’adeguata strutturazione delle attività, dall’altra la competenza delle risorse nel gestire questi processi di apprendimento a distanza. In questo senso la strutturazione delle attività eLearning mira a rendere l’interazione il più efficace ed efficiente possibile massimizzando il valore per i partecipanti. Una gestione efficace dovrebbe condurre alla creazione di relazioni professionali che vanno al di là della durata del percorso e conducono alla formazione di una comunità di pratiche. In questa prospettiva le community of practice diventano una leva fondamentale per il lifelong learning apportando il loro valore aggiunto direttamente nella vita manageriale. L’analisi dei casi di studio ha rivelato come attualmente questa sia una delle aree che necessitano di maggior investimento da parte delle Business Schools le quali tendono a disconoscerne o sottovalutarne la rilevanza. - Strategicità del ruolo del tutor: se l’interazione a distanza diventa importante, necessariamente il ruolo del tutor gioca una rilevanza strategica. Il tutor è a tutti gli effetti un facilitatore dell’apprendimento che deve saper stimolare e gestire l’interazione tra i partecipanti, in modi diversi: introducendo suggerimenti ed osservazioni nei momenti di intermezzo, guidando il dialogo verso il raggiungimento degli obiettivi didattici, mantenendo un legame tra il lavoro a distanza e il lavoro d’aula. Ad un livello più generale diventa il garante della “tenuta” del percorso formativo e della coerenza tra le singole fasi. La funzione che svolge richiede perciò non solo un buon livello di conoscenza dei contenuti ma anche un’insieme di competenze relative alla gestione delle dinamiche di gruppo e del processo formativo. Al momento nelle Business Schools vi è una chiara e forte discrepanza tra il ruolo dichiaratamente attribuito al tutor, come precedentemente è stato spiegato, e le potenzialità che la sua figura riserva. Il passaggio dalla funzione eseguita a quella potenziale si richiama necessariamente a degli investimenti formativi che devono mirare a: - creare consapevolezza riguardo l’impatto che la gestione del ruolo può avere - sviluppare le abilità necessarie per facilitare i processi di apprendimento - trasferire le competenze di coordinamento generale del programma La pressione istituzionale e politica Quello che emerge con molta evidenza, dalle analisi sopra riportate, è una discrasia fra ciò che l’istituzione (espressa in questo caso, dal Dean - vedi risultati della survey) dichiara e ciò che gli individui praticano (cioè i membri della faculty e lo staff professionale in generale). L’istituzione dichiara l’urgenza, la necessità e l’assunzione piena dell’e-Learning come driver fondamentale per lo sviluppo della scuola, per il mantenimento evoluto della relazione con il cliente, per la reputazione complessiva di scuola innovativa, lo staff professionale osserva il fenomeno con apparente distacco, operando per lo più manovre che tendono a neutralizzare, se non a ridurre, gli effetti sulle loro modalità tradizionali di operare. Se utilizziamo la prospettiva istituzionalista per leggere e analizzare questo dato di fatto, sembrerebbe che nel tempo la cornice istituzionale espressa dal Dean dovrebbe incidere e cambiare forme nella sostanza alle modalità di essere e di agire delle Business School, in maniera molto più significativa di quanto è dato vedere al momento. In questo senso, per comprendere le evoluzioni “future” possibili delle Business School, bisognerebbe evidenziare e ricostruire la cornice istituzionale di riferimento e su questo immaginarne le evoluzioni. Un’altra chiave di lettura, utile, nella individuazione di possibili trend di sviluppo, è quella della prospettiva politica, assumendo la sua definizione di “studio dei comportamenti intersoggettivi (in qualche maniera la ricerca delle leggi cui obbediscono i fenomeni sociali). Da questo punto di vista la mappa degli attori in gioco si presenta così distribuita: da una parte ci sono le imprese, dall’altra le Business School, quindi le imprese di tecnologia. Con l’introduzione delle tecnologie IC&T e e-Learning, il discorso si complica. Il compito di facilitazione del processo di apprendimento, almeno secondo il punto di vista delle aziende, può essere attribuito alla tecnologia, nella sua definizione pura di “fattore abilitante”, spostando l’asse operativa, ma anche politica della relazione, non più fra impresa e Business School, bensì fra impresa e azienda tecnologica, sottraendo il ruolo di supremazia e di leadership alle Business School. Cosa ha creato questa solidarietà tra azienda e provider tecnologico, escludendo le Business school dal processo? 3. Conclusioni Sui programmi tradizionali e per le scuole che sono fortemente ancorate a un mercato domestico, sia in termini di “luogo” dove si fa l’attività formativa che in termini di provenienza dei “partecipanti”, l’e-Learning è una pratica presente, ma ancora poco collegata al processo formativo e per lo più “vittima” di un processo forzoso e non sempre finalizzato. 56 SEZIONE 2 - RICERCHE L’impressione che si ricava dall’osservare l’offerta esistente e la sua evoluzione, è duplice. In primo luogo, la riflessione metodologica ha portato a un miglioramento qualitativo del prodotto finale, con caratteristiche di usabilità e con approcci assai lontani dalle esperienze pionieristiche, ma ha anche portato a considerare l’e-Learning come panacea della formazione tout-court, formazione manageriale compresa. Intendere in questo senso l’eLearning significa non affrontare la profonda differenza che caratterizza i processi di apprendimento di capacità e competenze complesse quali sono quelle manageriali. L’utilizzo di soluzioni tecnologiche avanzate e complesse, l’inserimento di elementi induttivi e delle più disparate modalità di coinvolgimento e di attivazione dell’utente appaiono tentativi - metodologicamente giustificati - di ricreare un’efficacia che un apprendimento basato sull’interazione uomo-macchina o sulla relazione mediata con l’altro difficilmente potrà avere. Uno sforzo metodologico che rischia fra l’altro di perdere di vista il “cosa” a favore del “come”: il concentrarsi sugli aspetti di metodo connessi all’eLearning sembra infatti lasciare in secondo piano doverose considerazioni sull’oggetto dell’apprendimento, sulla coerenza fra medium/metodo e contenuto formativo. Le riflessioni metodologiche sull’apprendimento appaiono piuttosto - e veniamo così alla seconda considerazione - tentativi expost di giustificare (e nobilitare) sul piano dell’apprendimento un fenomeno nato e prosperato su un piano del tutto diverso, che è quello dell’efficienza e del rapporto costi/benefici. L’e-Learning non nasce per migliorare i processi di apprendimento del singolo, ma nasce per rendere più efficiente il processo della formazione aziendale: nasce per fornire una formazione - ma più spesso un addestramento - uniforme a un ampio numero di persone con una riduzione dei costi (meno trasferte, meno tempi/uomo, meno docenti da pagare) e con un sostanziale mantenimento dell’efficacia formativa. partecipanti è risultato il tutor, che non appare più in subordine rispetto al docente, ma risulta il facilitatore del processo di apprendimento e il garante del risultato del processo. L’aver affidato completamente il processo didattico dell’eLearning all’e tutor, in realtà, ha creato una sorta di doppio mercato parallelo, il mercato della formazione nobile e il mercato della formazione “e”, importante sulla carta, ma meno nobile come processo, tanto da “delegarlo” in toto. Si è sviluppato, per così dire, un processo implicito di “neutralizzazione” della tecnologia da parte della faculty tradizionale. Neutralizzazione nel senso che i comportamenti e le strategie attuate dai docenti, sono state prevalentemente quelle di usare la tecnologia, limitandone gli effetti di cambiamento sulle prassi consolidate e sul proprio senso di relazione con l’organizzazione. Quindi, in conclusione la tecnologia, da “leva strategica per lo sviluppo” ha trovato un suo senso come “fattore abilitante per raggiungere efficienza e per favorire la razionalizzazione dei processi”. In questo senso, infine, la competenza tecnologica non è diventata una survival skill (nel senso che non se ne può fare a meno) da integrare alle competenze tipiche del ruolo di docente, in quanto le due competenze rimangono sostanzialmente separate nel bagaglio culturale del formatore, con una accentuazione della separazione del mondo dei “tecnologi” dal mondo dei “gestori” dei processi di apprendimento, aumentando la parcellizzazione, piuttosto che l’integrazione del processo didattico e dei meccanismi di funzionamento delle Business School. 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Le trasformazioni da un punto di vista organizzativo Le Business School confermano la natura di organizzazione a legami deboli, mostrandosi laboratori parziali di formule organizzative diverse, i cui confini rimangono porosi, dove non è facile distinguere con certezza cosa sta dentro e cosa sta fuori, in cui i legami interorganizzativi con la filiera tipica del sistema delle scuole, verticali con le imprese, orizzontali con le altre scuole, appaiono sempre più intensi e integrati. La correlazione fra evoluzione delle forme organizzative e intensificazione dell’adozione di soluzioni e learning, appare comunque, debole. E’ molto più intensa la correlazione rispetto all’evoluzione del proprio mercato di riferimento, una apertura a un mercato globale della formazione, che impone soluzioni flessibili e rapide per colmare il ritardo nella lettura dell’evoluzione del mercato globalizzato. Anche in questo caso, la tecnologia opera più come mezzo che come fine, essendo utilizzato come pretesto per integrare competenze diverse, con un fine superiore, che è quello di riuscire a giocare un ruolo come player globale nel mercato della formazione. Infine, alcune considerazioni conclusive sull’evoluzione dei ruoli. Nelle esperienze di formazione integrata recentemente monitorate presso alcune scuole di formazione professionale e manageriale, si è visto che l’elemento di continuità e di riferimento per i 57 SEZIONE 3 - PROCESSO DI ACCREDITAMENTO DEGLI E-LEARNING EXECUTIVE MASTER ASFOR Sezione 3 PROCESSO DI ACCREDITAMENTO DEGLI E-LEARNING EXECUTIVE MASTER ASFOR Sintesi dei requisiti del nuovo Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master PRESUPPOSTI PER RICHIEDERE L’ACCREDITAMENTO Aver concluso almeno 2 edizioni del programma Master e avere un’edizione in corso che rispetti i requisiti definiti dall’ASFOR. Procedura di ammissione: La procedura di ammissione deve prevedere un processo di selezione formalizzato e finalizzato a identificare potenzialità, attitudini e motivazioni dei candidati a ricoprire funzioni manageriali. Oltre alle tradizionali fasi comprendenti: • analisi del curriculum studi e professionale; • prove scritte, test psico-attitudinali, prove dinamiche di gruppo; • colloqui individuali (motivazionali e di orientamento). I contenuti e le caratteristiche del processo di selezione devono essere adeguati rispetto alle specifiche tipologie degli e-Learning Executive Master. La Scuola deve comunque documentare analiticamente tutti gli elementi e le fasi significative del processo di selezione. DEFINIZIONE DI E-LEARNING MASTER ED E-LEARNING EXECUTIVE MASTER ACCREDITABILI Si considera “e-Learning Master accreditabile” il Master caratterizzato da un progetto formativo, prevalentemente gestito attraverso una piattaforma on line, che, oltre all’aula, preveda l’utilizzo di soluzioni di delivery tipiche della FaD (WBT, CD-Rom, dispense cartacee, videocassette, business television, etc.), e alterni (con percentuali minime specifiche): modalità di studio individuale e collaborativo, presenza in aula e apprendimento a distanza, modalità di fruizione sincrona e asincrona. ASFOR individua nelle iniziative di formazione permanente (o di Executive Education) il riferimento prioritario dei corsi e-Learning Master accreditabili. In questo senso si possono considerare due distinte tipologie: METODOLOGIA DIDATTICA E’ opportuno integrare momenti formativi in presenza con le attività a distanza (importanza della progettazione). Occorre monitorare ogni fase didattica (in presenza, sincrona, asincrona). E’ necessario sviluppare non solo conoscenze, ma anche capacità di utilizzare strumenti e comportamenti manageriali, attraverso esercitazioni, simulazioni, attività di progetto sul campo, etc. (almeno il 10% delle ore di aula fisica deve essere dedicato a testimonianze e/o workshop aziendali). La metodologia didattica prevede l’alternanza di: • momenti informativi (lezioni in presenza, lezioni in aula virtuale, etc.) [C]; • momenti collaborativi [comunicazione sincrona: C; comunicazione asincrona: D] ; • momenti di regolazione/controllo (test di gradimento, test di verifica dell’apprendimento, etc.) [sincroni: C; asincroni: D]; • momenti operativi (esercitazioni, role play, analisi di casi, etc.) [sincroni: C; asincroni: D]; • momenti di attività a distanza asincrona (fruizione di learning object tracciati) [D]; TIPO A.: e-Learning Specialised Executive Master Questi corsi servono ad approfondire le conoscenze e i processi manageriali di una specifica funzione, area dell’azienda o settore di attività. Essi sono di norma destinati a partecipanti con un’esperienza di almeno 3 anni nell’area aziendale corrispondente alla specializzazione considerata. TIPO B.: e-Learning Executive MBA Questi Master presentano dei programmi formativi di tipo generalistico che mirano ad integrare le conoscenze/competenze nelle diverse aree aziendali secondo un’ottica manageriale di tipo strategico. Essi sono tipicamente rivolti a partecipanti con una significativa esperienza lavorativa di tipo aziendale e hanno l’obiettivo di favorire un cambiamento nel ruolo professionale precedentemente ricoperto oppure di favorire un’accelerazione nel percorso di carriera. PROCEDURA DI AMMISSIONE Requisiti candidati: Per entrambe le tipologie di e-Learning Executive Master, i candidati devono essere in possesso di un diploma di laurea (primo livello) o di una laurea specialistica (secondo livello) oppure di un titolo equivalente conseguito all’estero. Per i candidati all’e-Learning Specialised Executive Master è richiesta un’esperienza lavorativa di almeno 3 anni se gli stessi sono in possesso di un diploma di laurea (primo livello), e di 2 anni se in possesso di una laurea specialistica (o di una laurea del vecchio ordinamento). Per i candidati all’e-Learning Executive MBA è richiesta un’esperienza lavorativa di almeno 5 anni per almeno il 70% dei partecipanti e una posizione aziendale di significativa esperienza gestionale. Il restante 30% può avere un’esperienza lavorativa inferiore ai 5 anni, che deve comunque essere superiore ai 2 anni. Solo in casi eccezionali, per entrambe le tipologie, la Scuola può ammettere: a) laureati con alto potenziale, ma con esperienza lavorativa inferiore; b) candidati non in possesso di laurea, ma con almeno 10 anni di significativa esperienza aziendale. CORPO DOCENTE (FACULTY E TEAM DI PROGETTO) La Faculty interna (composta esclusivamente dal corpo docente effettivo) non può in ogni caso attestarsi su valori inferiori a 10 persone (con esperienza almeno quinquennale), le quali devono assicurare individualmente un impegno nel corso (in termini progettuali e/o di docenza) non inferiore a 5 giornate (40 ore) per Edizione, sia nel caso di e-Learning Specialised Executive Master sia di e-Learning Executive MBA. Tali docenti devono avere un rapporto continuativo con la Scuola da almeno 2 anni. Gli impegni minimi devono risultare dal calendario delle attività didattiche e/o dalla firma di appositi registri, nonché da contratti, lettere d’incarico, verificabili attraverso documenti contabili. Per la stabilità del corpo docente si ritiene orientativamente accettabile un massimo di rotazione annuale di docenti pari al 30%, salvo nei casi di radicali modifiche nella struttura del progetto. Vista la specificità della metodologia proposta, oltre alle figure tradizionali (v. Criteri Accreditamento Asfor approvati) il Team 58 SEZIONE 3 - PROCESSO DI ACCREDITAMENTO DEGLI E-LEARNING EXECUTIVE MASTER ASFOR DURATA E ARTICOLAZIONE • e-Learning Specialised Executive Master: • e-Learning Executive MBA: di progetto dell’e-Learning Executive Master dovrà prevedere le seguenti figure: • Tutor di Processo assegnato alla persona, che accompagna il partecipante per tutto il percorso formativo • Coordinatore dell’attività didattica • Help desk tecnologico • System Administrator della piattaforma on line • Tutor on line di contenuto, assegnato a gruppi di partecipanti non superiori alle 25 unità • Corpo Docente • Esperto contenutistico prevedere esplicitamente gli standard minimi di risultato nelle diverse aree didattiche e le azioni conseguenti nei casi di esiti negativi o insufficienti; riservare un ruolo rilevante alla valutazione del project work elaborato dai partecipanti. Gli esami finali possono essere svolti esclusivamente in modalità classica in aula, non in modalità on line, ancorché sincrona. Prevede un nuovo elemento caratteristico “la valutazione on line”: l’obbligo di attività esercitative per tutto il percorso formativo, con valutazione delle competenze acquisite da ciascun partecipante, anche sulla piattaforma on line. ASSISTENZA E TUTORSHIP Il numero di tutor (di processo e di contenuto) deve essere congruo in relazione al numero dei partecipanti e alle caratteristiche del corso. DOTAZIONI INFORMATICHE E ATTREZZATURA DI SUPPORTO Per l’erogazione dei master e-Learning è centrale il ruolo della piattaforma on line, che deve avere delle ben determinate caratteristiche: • capacità di gestione del progetto formativo; • standard Aicc, Ims e/o Scorm (nella sperimentazione sono ammessi anche processi in corso di sistematizzazione degli standard); • esercizio locale e centrale di funzioni base, quali: – gestione di materiali didattici, con possibilità di costruire e aggiornare corsi aggregando learning object e materiali multimediali, e definendo regole e tempi di fruizione; – monitoraggio della attività di studio, dei risultati, dei progressi degli studenti; – interazione/animazione (interazione sia sincrona che asincrona con il tutor: forum di discussione, chat audio o testuali, sessioni in “classe virtuale”, ecc); – cooperazione (condivisione di applicazioni, della “lavagna”, di una finestra sulla schermata dell’aula virtuale con partecipazione per alzata di mano remota, oltre alla realizzazione di project work in modalità collaborativa ad hoc in rete); – comunicazione (in modalità privata one-to-one o pubblica one-to-many); – profilazione dell’allievo e tracciamento delle sue attività; – pianificazione delle attività di erogazione/fruizione. I tempi di risposta massimi: • 8 ore lavorative per l’intervento on line del tutor di processo • 8 ore lavorative per l’intervento del tutor di contenuto • 4 ore lavorative per l’intervento dell’help desk tecnologico • 16 ore lavorative per l’intervento del docente esperto della materia Obiettivo i tempi di risposta e i livelli di assistenza garantiti ai partecipanti: • sono un indicatore prioritario circa la bontà metodologica dell’iniziativa • devono essere dichiarati nel progetto ed esplicitati sul contratto formativo • devono essere sempre monitorati PROCESSO DI VALUTAZIONE Il processo di valutazione mantiene molte norme relative ai master in presenza. Per cui deve: essere esplicito, finalizzato fin dall’inizio del corso, realizzato in più momenti; STRUTTURE E ASPETTI ORGANIZZATIVI Sede didattica: Nella logistica della Scuola, la sede didattica del Master deve avere una sua chiara e autonoma collocazione, e una sua precisa visibilità. L’aula Master dove si svolge l’attività didattica evidenziare in modo oggettivo e trasparente i risultati dei singoli partecipanti in termini di conoscenze, competenze e comportamenti (manageriali); 59 SEZIONE 3 - PROCESSO DI ACCREDITAMENTO DEGLI E-LEARNING deve essere adeguata per superficie, qualità strutturali e dotazioni di attrezzature didattiche sia rispetto agli standard tipici di un corso Master accreditato sia rispetto al numero degli allievi e alle caratteristiche del corso. Deve essere inoltre disponibile un adeguato numero di aule/spazi appositamente attrezzati per attività di gruppo (di norma un’aula gruppi ogni 6-8 partecipanti). EXECUTIVE MASTER ASFOR lità di esprimere le sue valutazioni in merito sia al processo didattico sia al grado di soddisfazione percepito. La Scuola deve perciò rilevare periodicamente tali elementi, con appositi questionari, anche per eventuali miglioramenti dei processi. Asfor potrà verificare giudizi e valutazione dei partecipanti, dopo la conclusione di ogni edizione del corso, utilizzando propri formulari e su base campionaria. CUSTOMER SATISFACTION Il prodotto e-Learning Executive Master deve dichiarare in modo chiaro tutti gli elementi di qualità che potranno essere oggetto di misurazione, quali: • le diverse metodologie utilizzate e la loro combinazione “blended”; • i materiali di studio utilizzabili in rete o in autoapprendimento off line; • la presenza di tutor e i tempi di risposta alle richieste di assistenza; • le strutture fisiche e virtuali messe a disposizione degli studenti sia per lo studio individuale che cooperativo. L’utente dell’e-Learning Executive Master deve avere la possibi- ASPETTO ECONOMICO E FINANZIAMENTO DEL PROGRAMMA Le Scuole, sia in sede di richiesta di Accreditamento che nelle attività di report successive, dovranno indicare esplicitamente, oltre alle principali voci di costo, le fonti di copertura finanziaria dei programmi. Tali indicazioni, desumibili da appositi documenti contabili (es. budget) dovranno riportare, accanto ai ricavi derivanti dalle rette pagate dagli allievi, anche eventuali borse di studio messe a disposizione da imprese e sponsor nonché fondi e contributi a qualunque titolo versati alla Scuola per la realizzazione del programma Master, esclusi i prestiti con obbligo irrevocabile di rimborso. N.B. La versione completa del Processo di Accreditamento degli e-Learning Executive Master ASFOR è scaricabile dal sito: www.asfor.it 60 SEZIONE 4 - NOTIZIE Sezione 4 3° BANDO ASFOR “E-TALENTI DELL’ E-LEARNING” Selezione delle migliori tesi universitarie sul tema dell’e-Learning con il Patrocinio Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Ministero dell’Università e della Ricerca, CNIPA Centro Nazionale per Informatica nella Pubblica Amministrazione ISFOL Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori Data di scadenza: 30/10/2006 metodologici, i principali risultati e le caratteristiche di originalità del lavoro presentato. 5) Bibliografia 6) Copia del certificato del titolo conseguito o autocertificazione 7) Autorizzazione alla pubblicazione di stralci della tesi e della “Scheda di presentazione della tesi” all’interno delle collane e siti curati da ASFOR, e per eventuali report da diffondere attraverso i media. I materiali inviati non saranno restituiti. La domanda di partecipazione, compilata in stampatello o dattiloscritta, firmata e accompagnata dalla documentazione richiesta, dovrà giungere entro il 30/10/2006 a: Segreteria Bando “e-Talenti dell’e-Learning” c/o ASFOR, Associazione Italiana per la Formazione Manageriale, Viale Beatrice d’Este n°10 - 20122 Milano. E’ possibile anticipare la documentazione via posta elettronica all’indirizzo e-mail: [email protected] Non saranno prese in considerazione domande incomplete, documenti che pervengano dopo il termine per la presentazione o con modalità differenti da quelle sopra esposte. ASFOR Associazione Italiana per la Formazione Manageriale indice un concorso - a partecipazione gratuita - per la selezione delle migliori tesi universitarie che affrontano le tematiche dell’eLearning, allo scopo di favorire lo sviluppo delle conoscenze e della cultura in tale campo. Con il Bando, ASFOR intende dare una forte visibilità ai giovani talenti che, attraverso i loro elaborati, svolgono un’interessante e importante attività di studio e ricerca sui temi più innovativi dell’e-Learning. ARGOMENTI DEGLI ELABORATI Il Concorso ha l’obiettivo di individuare elaborati innovativi che presentino, per la ricerca, l’analisi realizzata e l’originalità - sia a livello nazionale che internazionale - un significativo contributo di conoscenza sul versante dei sistemi e-Learning: analisi dei profili professionali emergenti, delle metodologie e delle tecnologie per l’apprendimento, della valutazione dei processi formativi e della certificazione di qualità della formazione, nonché l’impatto dell’e-Learning sui processi organizzativi e la sua relazione con il knowledge management. MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE Possono concorrere i laureati, suddivisi nelle tre categorie: 1. Laurea triennale o Master di I livello 2. Laurea specialistica/magistrale e vecchio ordinamento 3. Alta formazione (Master di II livello e dottorati) che abbiano discusso la tesi negli anni 2004, 2005 e 2006 (prima della scadenza del bando) e che non abbiano già partecipato alle precedenti edizioni del Bando. Non possono essere presentate tesi collettive in cui non sia riconoscibile il contributo di ciascun candidato. Il facsimile della domanda di partecipazione e i relativi allegati sono scaricabili dal sito www.asfor.it. Ciascuna domanda di partecipazione, secondo il facsimile proposto, dovrà essere accompagnata da: 1) Scheda di presentazione della tesi (all. A) compilata con i dati dell’autore e contenente una presentazione della tesi che ne evidenzi la struttura e gli aspetti innovativi (una pagina in tutto); l’insieme delle schede consentirà di creare una banca dati e link bibliografici. 2) Curriculum vitae. 3) Copia della tesi in formato digitale su Cd-Rom (e facoltativamente anche su carta), in cui siano riportati: autore, università, facoltà, anno accademico, titolo, relatore e materia di discussione. La copia rimarrà acquisita agli atti. 4)Scheda del riassunto della tesi (all. B) di non più di 4 pagine, in cui vengono sintetizzati gli obiettivi, i passaggi logici e LA SELEZIONE Gli elaborati saranno valutati da un’apposita Commissione - composta da rappresentati del Gruppo ICT di ASFOR e da autorevoli esperti in rappresentanza delle Istituzioni Patrocinatrici - che redigerà la graduatoria delle migliori tesi. La Commissione esaminatrice deciderà in maniera insindacabile la graduatoria delle tre categorie. I VINCITORI Ai primi tre vincitori di ciascuna delle tre categorie, 1) Laurea triennale o Master di I livello, 2) Laurea specialistica/magistrale e vecchio ordinamento, 3) Alta formazione (Master di II livello o dottorato), sarà data comunicazione ufficiale telefonicamente e via e-mail entro il 24/11/2006. I vincitori avranno l’opportunità di presentare i loro elaborati all’interno di un Convegno dedicato che si terrà a dicembre 2006, durante il quale avverrà la premiazione con il rilascio di menzioni. Milano, 17 luglio 2006 Prof. Luigi Pieraccioni Presidente ASFOR Per ulteriori informazioni: ASFOR Associazione Italiana per la Formazione Manageriale Dott. Mauro Meda - Segretario Bando tel. 0258328317 - fax 0258300296 e-mail: [email protected] sito: www.asfot.it 61 Gli Organi Istituzionali Presidente Luigi PIERACCIONI Istituto Guglielmo Tagliacarne Vice Presidente Vicario Marco CASTELLETT Sudgest Vice Presidenti Vladimir NANUT Vittorio PARAVIA MIB School of Management Fondazione Antonio Genovesi Salerno-SDOA Consiglio Direttivo Susanna BINA Mauro BOATI Elio BORGONOVI Carlo COCCOLI Maurizio DI FONZO Roberta GENTILE Pietro Luigi GIACOMON Giuseppe PERRONE Claudio POLI Sergio PRIMUS Elio VERA Marco VERGEAT TILS Italia Lavoro SDA Bocconi IBM Business Consultino Services Sfera Consorzio Alma Fondazione CUOA Fondirigenti Giuseppe Taliercio Past President ASFOR ENI Corporate University CESMA - Centro Esperienze e Studi di Management Isvor FIAT Segretario Generale Mauro MEDA Revisori dei Conti Claudio SALA - Presidente Mario GOBBI Ugo LUINI 62 ASSOCIATI ASFOR Gli Associati ACCADEMIA DI COMUNICAZIONE Via Savona, 112 A 20144 MILANO Tel.[02] 230061 - Fax. 23006200 Internet: http://www.hdemia.it ACCADEMIA EUROPEA BOLZANO EURAC Viale Druso, 1 39100 BOLZANO Tel.[0471] 055055 - Fax. 055499 Internet: http://www.eurac.edu AFORISMA c/o Centro “Giovanni Paolo II” del Sem. Arciv.le Viale Umbria 73100 LECCE Tel. [0832] 217879 - Fax. 216021 Internet: http://www.aforisma.org CFMT - Centro di Formazione e Management del Terziario Via Pier Candido Decembrio, 28 20137 MILANO Tel. [02] 54063111 - Fax. 54063117 Internet: http://www.cfmt.it CIS - Scuola per la Gestione d’Impresa Via Cadoppi, 8-10 42100 REGGIO EMILIA Tel.[0522] 232911 - Fax. 232990 Internet: http://www.cis-formazione.it ENI CORPORATE UNIVERSITY S.p.A. SCUOLA ENRICO MATTEI Via S. Salvo, 1 20097 S. DONATO MILANESE (MI) Tel. [02]52051 - Fax. 52057908 Internet: http://www.eni.it/scuolamattei CO.IN.FO. Consorzio Interuniversitario sulla formazione Via Verdi, 8 10124 TORINO Tel. [011] 6702290 - Fax. 8140483 Internet: http://www.csia.unica.it/coinfo ERNST & YOUNG BUSINESS SCHOOL Via delle Botteghe Oscure, 4 00186 ROMA Tel. [06] 675351 – Fax [06] 67535550 Internet: http://www.ey.com CONFINDUSTRIA Viale dell’Astronomia, 30 00144 ROMA Tel. [06] 59031 - Fax. 5903392 Internet: http://www.confindustria.it FONDAZIONE ANTONIO GENOVESI SALERNO – SDOA Via G. Pellegrino,19 84019 VIETRI SUL MARE (SA) Tel. [089] 761166 - Fax. 210002 Internet: http://www.sdoa.it ATENEO IMPRESA S.p.A. Corso Vittorio Emanuele II, 18 00186 ROMA Tel. [06] 69920231 - Fax. 69922515 Internet: http://www.ateneoimpresa.it CONSORZIO ALMA - PROFINGEST Villa Guastavillani - Via degli Scalini, 18 40136 BOLOGNA Tel. [051] 2090111 - Fax. 2090112 Internet: http://www.almaweb.unibo.it BERGAMO FORMAZIONE Via S.Zilioli, 2 24121 BERGAMO Tel. [035] 3888011 - Fax. 247169 Internet: http://www.bergamoformazione.it CONSORZIO UNIVERSITARIO IN INGEGNERIA PER LA QUALITÀ E L’INNOVAZIONE Piazza del Pozzetto, 9 56124 PISA Tel. [050] 541751 - Fax. 541753 Internet: http://www.consorzioquinn.it BUREAU VERITAS ITALIA S.r.l. Viale Monza,261 20126 MILANO Tel. [02]27091227 - Fax. 270912286 Internet: http://www.bureauveritas.com CAMPORLECCHIO EDUCATIONAL S.r.l. - IL BORGO DELLA CONOSCENZA Via dell’Oceano Pacifico, 11 00144 ROMA Tel. [06] 54220500 - Fax. 54210437 Internet: http://www.ilborgodellaconoscenza.it CE.RI.SDI Castello Utveggio - Via Pietro Bonanno 90142 PALERMO Tel.[091] 6391111 - Fax. 6372570 Internet: http://www.cerisdi.it CENTRO DI FORMAZIONE IMPRENDITORIALE PERUGIA Via Cacciatori delle Alpi, 42 06100 PERUGIA Tel. [075] 5997254 - Fax. 5999070 Internet: http://www.centroformazione.it CENTRO METID - Metodi E Tecnologie Innovative per la Didattica - Politecnico Milano Piazza Leonardo da Vinci, 32 20133 MILANO Tel. [02] 23992487 - Fax. 23992461 Internet: http://www.metid-polimi.it CESMA, Centro Esperienze e Studi di Management Piazzale Giulio Cesare, 4 20145 MILANO Tel. [02] 4694018 - Fax. 462990 Internet: http://www.cesma.org ELEA S.p.A. Via Vida, 11 20127 MILANO Tel [02] 33572301 – Fax [02] 33572322 Internet: http://www.elea.it FONDAZIONE CUOA Villa Valmarana Morosini 36077 ALTAVILLA VICENTINA (VI) Tel. [0444] 333711- Fax. 333999 Internet: http://www.cuoa.it FONDAZIONE ISTUD per la Cultura d’Impresa e di Gestione Corso Umberto I, 71 28838 STRESA (VB) Tel. [0323] 933801 - Fax. 933805 Internet: http://www.istud.it CONSULMARCHE RISORSE UMANE S.r.l. Via T. Edison, 6 60027 OSIMO (AN) Tel.[071] 7109004 - Fax. 7109001 Internet: http://www.consulmarche.com FONDIRIGENTI GIUSEPPE TALIERCIO Via IV Novembre, 152 00187 ROMA Tel. [06] 6920971 - Fax. 69209707 Internet: http://www.fondtaliercio.it CTC - Centro di Formazione Manageriale e Gestione d’Impresa Piazza Costituzione,8 40128 BOLOGNA Tel.[051] 6093200 - Fax. 6331294 Internet: http://www.ctcformazione.it FORMAPER Via Camperio, 1 20123 MILANO Tel. [02] 8515.5385 - Fax. 85155290 Internet: http://www.formaper.com DIDAGROUP S.p.A. Via Giacomo Peroni, 400 c/o Tecnopolo Tiburtino 00131 ROMA Tel. [06] 45474900 - Fax. 45437890 Internet: http://www.didagroup.it FormAutonomie S.p.A. Via dell’Arco di Travertino, 11 00178 ROMA Tel. [06] 76291218 - Fax. [06] 76291309 Internet: http://www.formautonomie.it DIREZIONE CENTRALE FORMAZIONE E SVILUPPO COMPETENZE - I.N.P.S. Via Ciro il Grande, 21 00144 ROMA Tel.[06] 59051 - Fax. 59053993 Internet: http://www.inps.it E.B.S. ITALIA S.c.a.r.l. Viale Lunigiana, 42 20125 MILANO Tel. [02] 66712974 - Fax. 66986285 Internet: http://www.ebsitalia.it EF CORPORATE LANGUAGE TRAINING Corso Vittorio Emanuele, 24 20122 MILANO Tel. [02] 77891 - Fax. 782733 Internet: http://www.ef.com www.englishtown.com 63 FORMEZ Via Salaria 229 00199 ROMA Tel. [06] 84891 - Fax. 84893269 Internet: http://www.formez.it GRUPPO TELECOM ITALIA S.p.A Viale Parco de’ Medici, 61 00148 ROMA Tel. [06] 36881 - Fax. 36872119 Internet: http://www.telecomitalia.it IBM BUSINESS CONSULTING SERVICES Circonvallazione Idroscalo 20090 SEGRATE (MI) Tel. [02] 02 596291 – Fax 59629211 Internet: http://www.ibm.com/services/ learning/it ASSOCIATI ASFOR ICE - Istituto Nazionale per il Commercio Estero Via Liszt, 21 00144 ROMA Tel. [06] 59921 - Fax. 59926693 Internet: http://www.ice.it IFOA - Istituto Formazione OperatoriAziendali Via Guittone D’Arezzo,6 42100 REGGIO EMILIA Tel. [0522] 329111 - Fax 284708 Internet: http://www.ifoa.it IL SOLE 24 ORE S.p.A. CENTRO DI FORMAZIONE Via Monte Rosa, 91 20149 MILANO Tel. [02] 30223891 - Fax. 3452589 Internet: http://www.ilsole24ore.com/ formazione INFOR - Scuola di Formazione S.p.A Viale Milanofiori, Palazzo W.T.C. 20090 ASSAGO (MI) Tel. [02] 575571 - Fax. 57557915 Internet: http://www.inforscuola.it IPSOA - Scuola di Formazione Wolters Kluwer Italia Srl Centro Direzionale Milanofiori, Strada 1, Pal. F6 Tel. [02] 824761 - Fax. 82476037 Internet: http://www.ipsoa.it/formazione IREF - Istituto Regionale Lombardo di Formazione per Amministrazione Pubblica Via Copernico, 38 20125 MILANO Tel. [02] 675071 - Fax. 66711701 Internet: http://www.irefonline.it IRI MANAGEMENT Via Nibby, 6 00161 ROMA Tel. [06] 976051 - Fax. 97605292 Internet: http://www.irimanagement.com ISFOR 2000 - Istituto Superiore di Formazione e Ricerca Via P. Nenni, 30 25124 BRESCIA Tel. [030] 2426481 - Fax. 2426484 Internet: http://www.isfor2000.com ISIDA Via Ugo La Malfa,169 90146 PALERMO Tel. [091] 6886805 - Fax. 6886812 Internet: http://www.isida.it ISMO S.r.l. Piazza S. Ambrogio, 16 20123 MILANO Tel. [02] 72000497 - Fax. 89010721 Internet: http://www.ismo.org ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE Via Appia Pignatelli 62 00178 ROMA Tel [06] 780521 - Fax. 7842136 Internet: http://www.tagliacarne.it ISVOR FIAT S.c.p.a. Via Giacosa, 38 10125 TORINO Tel. [011] 00651 - Fax. 0065568 Internet: http://www.isvor.it ITALIA LAVORO S.p.A Via Guidubaldo del Monte, 60 00197 ROMA Tel. [06] 802441 - Fax. 8082085 Internet: http://www.italialavoro.it LIUC Ricerca e Formazione Corso Matteotti, 22 21053 CASTELLANZA (VA) Tel.[0331] 572.1 - Fax. 483444 Internet: http://www.liuc.it LUISS Guido Carli, Scuola di Management Viale Pola, 12 00198 ROMA Tel. [06] 85225.328 - Fax. 8413998 Internet: http://www.luiss.it MASTER UNIVERSITARIO IN GESTIONE DEL RISPARMIO E-MGIERRE - Facoltà Economia-Univ. Tor Vergata - Dip. SEFEMEQ Via Columbia 2 00133 ROMA Tel.[06] 72595930 Fax. 2040219 Internet: http://www.masternetwork.org SMEA -Università Cattolica del Sacro Cuore Via Milano, 24 26100 CREMONA Tel. [0372] 499160 - Fax. 499191 Internet: http://www.unicatt.it\smea\ SOGEA S.c.r.l. Scuola di Formazione Aziendale Palazzo Pallavicino - Via Interiano, 1 16124 GENOVA Tel. [010] 5767811 - Fax.5767835 Internet: http://www.sogeanet.it SPEGEA S.c.a.r.l. -Scuola di perfezionamento in Gestione Aziendale Via Amendola, 172/c 70126 BARI Tel. [080] 5919411 - Fax. 5919435 Internet: http://www.spegea.it MASTER IN COMUNICAZIONE E MARKETING - PUBLITALIA ‘80 Viale F. Testi, 223 20162 MILANO Tel. [02] 64167511 – Fax 66100610 Internet: http://www.masterpublitalia.it STOA’ S.c.p.A. – Istituto Studi per la Direzione e Gestione di Impresa Corso Resina,283 80056 Ercolano (NA) Tel. [081] 7882111 - Fax. 7772688 Internet: http://www.stoa.it METE S.r.l. Via Sirtori, 32 20129 MILANO Tel. [02] 29404399 Fax. 29404798 Internet: http://www.mete.it STOGEA, Scuola Toscana di Organizzazione e Gestione Aziendale S.r.l. Viale S. Concordio, 64 55100 LUCCA Tel. [0583] 583385 - Fax. 583366 Internet: http://www.stogea.com MIB - School of Management Largo Caduti di Nasiriya, 1 Palazzo del Ferdinandeo 34142 TRIESTE Tel. [040] 9188111 - Fax. 9188122 Internet: http://www.mib.edu MIDA S.p.A. Via Antonio da Recanate, 1 20124 MILANO Tel. [02] 6691845 - Fax. 6697220 Internet: http://www.midasviluppo.com MIP Politecnico di Milano Via Garofalo, 39 20131 MILANO Tel. [02] 23991 - Fax. 23992844 Internet: http://www.mip.polimi.it/mip QUADRIFOR - Istituto per lo sviluppo della formazione dei quadri del terziario Via Alvise Cadamosto, 14 00154 ROMA Tel. [06] 5744304 - Fax. 5744314 Internet: http://www.quadrifor.it STUDIO VALLETTA Comunicazione globale Via Principe Amedeo, 7 70121 BARI Tel. [080] 5240711 - Fax. 9641298 Internet: http://www.studiovalletta.com SUDGEST S.c.a.r.l. Via Nomentana, 335 00162 ROMA Tel. [06] 84402520 - Fax. 84241908 Internet: http://www.sudgest.it SUMMIT S.r.l. Via Giulio Tarra, 1 20125 MILANO Tel. [02] 66710332 - Fax. 66710613 Internet: http://www.summit-tmi.it SVILUPPO ITALIA CALABRIA Business Innovation Centre S.c.p.A. Via Alberto Serra, 46 87100 COSENZA Tel.[0984]391455 - Fax.391507 Internet: http://www.biccal.it SCUOLA DI AMMINISTRAZIONE AZIENDALE - SAA Via Ventimiglia, 115 10126 TORINO Tel. [011] 63991 - Fax. 6399247 Internet: http://www.saa.unito.it TILS S.p.A. Via dell’Oceano Pacifico, 11 00144 ROMA Tel.[06] 5452651 - Fax. 54210437 Internet: http://www.tils.com SDA BOCCONI Via Bocconi, 8 20136 MILANO Tel. [02] 5836.6605 - Fax. 5836.6638 Internet: http://www.sda.uni-bocconi.it TURISMA HOSPITALITY CONSULTING Piazza Luigi di Savoia, 2 20124 MILANO Tel. [02] 66711433 - Fax. 66716630 Internet: http://www.turisma.it SFERA S.r.l. Viale Regina Margherita, 137 00198 ROMA Tel. [06] 83051 - Fax. 83052905 Internet: http://www.sfera.it UNIVERSUS CSEI Viale Japigia, 182 70126 BARI Tel. [080] 55866717 - Fax. 5417471 Internet: http://www.universus.it 64 ASSOCIATI ASFOR AREE/SETTORI DI INTERVENTO A B CE eB AMMINISTRAZIONE BANCHE COMMERCIO e-BUSINESS ENTE ACCADEMIA DI COMUNICAZIONE ACCADEMIA EUROPEA BOLZANO - EURAC AFORISMA ATENEO IMPRESA BERGAMO FORMAZIONE BUREAU VERITAS ITALIA CAMPORLECCHIO EDUCATIONAL CE.RI.SDI CENTRO FORMAZIONE IMPRENDITORIALE PERUGIA CENTRO METID CESMA, Centro Esperienze e Studi di Management CFMT, Centro Formazione e Management Terziario CIS, Scuola per la Gestione d’Impresa CO.IN.FO.- Consorzio Interuniversit. sulla formazione CONFINDUSTRIA CONSORZIO ALMA - PROFINGEST CONSORZIO UNIV. ING. QUALITÀ E INN. C.T.C. Centro Formazione Manageriale DIDAGROUP Direzione Centrale Formazione Sviluppo Competenze-INPS E.B.S. ITALIA EF CORPORATE LANGUAGE TRANING ELEA ENI Corporate University – Scuola Enrico Mattei ERNST & YOUNG BUSINESS SCHOOL FONDAZIONE A.GENOVESI Salerno – SDOA FONDAZIONE CUOA FONDAZIONE ISTUD FONDIRIGENTI GIUSEPPE TALIERCIO FORMAPER FORMAUTONOMIE FORMEZ GRUPPO TELECOM ITALIA IBM BUSINESS CONSULTING SERVICES ICE, Istituto nazionale per il Commercio Estero IFOA, Istituto Formazione Operatori Aziendali IL SOLE 24 ORE - Centro Formazione INFOR, Scuola di Formazione IPSOA SCUOLA DI FORMAZIONE IREF IRI MANAGEMENT ISFOR 2000 ISIDA ISMO ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE ISVOR FIAT ITALIA LAVORO LIUC Ricerca e Formazione LUISS Guido Carli, Scuola di Management Master Universitario in Gestione del Risparmio e-Mgierre MASTER COMUNICAZIONE E MARKETING METE Srl MIB School of Management MIDA MIP Politecnico di Milano QUADRIFOR S.A.A. Scuola di Amministrazione Aziendale SDA BOCCONI SFERA SMEA, Università Cattolica del Sacro Cuore SOGEA - Scuola di Formazione Aziendale SPEGEA STOA’ STOGEA STUDIO VALLETTA SUDGEST SUMMIT SVILUPPO ITALIA CALABRIA TILS TURISMA HOSPITALITY CONSULTING UNIVERSUS CSEI F M O P PA A FINANZA/CONTROLLO MARKETING/COMUNICAZIONE ORGANIZZAZIONE/ SVILUPPO ORGANIZZATIVO PRODUZIONE/LOGISTICA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE B CE 8 eB 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 F 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 M 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 O 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 PMI Q RU S T P 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 PICCOLE E MEDIE IMPRESE QUALITA’ TOTALE RISORSE UMANE STRATEGIA AZIENDALE TECNOLOGIA/ SISTEMI INFORMATIVI PA PMI 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 Q 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 RU S T 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 Impaginazione e realizzazione - Tipografia Ortolan - Opera (MI) Associazione Italiana per la Formazione Manageriale Via Beatrice D’Este, 10 I 20122 Milano Tel. 02 / 58328317 Fax. 02 / 58300296 e-mail: [email protected]. 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