E-LEARNING: LA RIVOLUZIONE IN CORSO E L`IMPATTO SUL

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E-LEARNING: LA RIVOLUZIONE IN CORSO E L`IMPATTO SUL
Comunità I talenti italiani all’estero
E-LEARNING:
LA RIVOLUZIONE IN CORSO E L’IMPATTO
SUL SISTEMA DELLA FORMAZIONE
IN ITALIA
Executive Summary
Interesse nazionale
Settembre 2014
Il rapporto è stato realizzato da:
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Monica Beltrametti (project leader), Xerox
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Riccardo Lattanzi (project coordinator), New York University
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Monica Coppi, Aspen Institute Italia
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Paolo Vincenzo Genovese, Tianjin University
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Pupa Gilbert, University of Wisconsin Madison
Le idee espresse in questo documento sono frutto di analisi e ricerche condotte dagli autori e non rappresentano
necessariamente il punto di vista delle rispettive organizzazioni di appartenenza.
© Questo documento è stato realizzato in esclusiva per Aspen Institute Italia
EXECUTIVE SUMMARY
L’e-learning o formazione online – definizione che comprende tutti i processi di insegnamento e
apprendimento a distanza basati sulle tecnologie digitali – è un fenomeno che negli ultimi anni ha
assunto una rilevanza sempre maggiore e che interessa l’istruzione scolastica (dalla scuola materna
all’università), la formazione specialistica (inclusa la formazione aziendale) e il cosiddetto life-long
learning (la formazione come processo che accompagna l’intera vita lavorativa). Il fenomeno ha
riscosso un interesse particolare soprattutto a partire dal 2011 quando alcune università americane,
tra cui Stanford e Harvard, hanno dato avvio ad iniziative di formazione online di grande impatto,
coinvolgendo un numero molto elevato di utenti con i Massive Online Open Courses (MOOC).
La formazione online coniuga contenuti, in vari formati a seconda dello specifico scopo didattico
(video, audio, simulazioni 3D, ecc.), tecnologie (piattaforme open source o proprietarie e
applicazioni per tablet e smart phone) e metodologie didattiche coerenti con la sociologia di
Internet, cioè efficaci, coinvolgenti e capaci di mettere al centro della progettazione le esigenze
dell’allievo.
Nel 2011 il fatturato mondiale generato dalla formazione online è stato pari a 35,6 miliardi di
dollari, con Nord-America e Europa occidentale in testa e l’Asia con i tassi di crescita più elevati1.
Dal punto di vista dell’offerta, il mercato è frammentato (nel 2012 si contavano 500 produttori di
piattaforme nel mondo) e le tecnologie utilizzate sono varie (software sia open source sia
proprietari, siti web, chat, blog, ecc.). Fra i trend emergenti, dove gli USA fanno da pionieri, vi sono
la gamification, ossia l’uso di giochi a fini educativi, e il concetto di flipped classroom (insegnamento
rovesciato) dove lo studente apprende le nozioni base tramite la formazione online da casa e si
reca in classe per le attività di approfondimento o di esercitazione interagendo direttamente con il
docente e gli altri allievi.
L’e-learning presenta indiscutibili vantaggi: l’accesso immediato, anytime e anywhere alle risorse
didattiche; la possibilità di seguire le lezioni di professori “star” della materia; la maggiore
flessibilità dell'insegnamento e i percorsi formativi personalizzati; la possibilità di raggiungere un
numero elevato di studenti, a costi estremamente limitati; le innumerevoli opportunità di
apprendimento continuo, anche in combinazione con i programmi di talent management delle
aziende. I punti di debolezza sono invece: la perdita di alcuni aspetti sociali della formazione; la
necessità di definire nuovi criteri di valutazione legati ai metodi digitali di insegnamento; la
proliferazione dei corsi, col rischio di abbassamento della qualità; il rischio di accentramento dei
programmi di e-learning nelle università più grandi e prestigiose, con conseguente aumento del
divario tra gli atenei più ricchi e quelli con meno risorse.
L’opportunità per l’Italia è enorme: l’e-learning può essere strategicamente utilizzato per creare
una “vetrina” per le eccellenze italiane nel campo della cultura e del made in Italy. Inoltre può
rappresentare un’eccezionale opportunità per far conoscere l’offerta formativa delle università
italiane ad un’audience estremamente vasta di utenti; grazie alle piattaforme e-learning è infatti
possibile aumentare le iscrizioni da parte degli studenti stranieri e promuovere
l’internazionalizzazione degli atenei italiani. La formazione online rappresenta anche
un’importante occasione per dare vita ad un portale/format omogeneo per le università pubbliche e
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Fonte: Mercato E-learning Trend e Previsioni 2014-2016, Docebo (marzo 2014).
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si può rivelare uno strumento prezioso per il raggiungimento di una serie di obiettivi strategici:
introdurre maggiore flessibilità nei percorsi formativi, favorendo piani di studio interdisciplinari;
fornire uno strumento di orientamento agli studenti italiani prima dell’iscrizione all’università;
incrementare la competitività internazionale dei laureati italiani, grazie alla possibilità di inserire
nei piani di studio anche corsi online provenienti da istituzioni straniere; facilitare la connessione
tra professori italiani e stranieri e la condivisione online di tesi, report e articoli accademici.
I rischi sono invece riconducibili in larga misura a: eccessiva dipendenza dalle piattaforme di elearning esistenti, e quindi da un modello US-centric; difficoltà nel controllo della qualità
dell'insegnamento; difficoltà nel valutare l’apprendimento degli studenti; possibile opposizione da
parte degli atenei italiani ad un sistema di e-learning unificato per le università pubbliche;
mancanza di finanziamenti adeguati a garantire una qualità uniforme del materiale didattico;
ancora limitata disponibilità di una rete Internet efficiente su tutto il territorio nazionale.
Un modello virtuoso per l’Italia si basa sulla premessa che le università italiane riescono a
formare individui capaci di eccellere nei percorsi post-laurea degli atenei in cima alle classifiche
internazionali. Esistono dunque centri virtuosi, sparsi sul territorio nazionale. La formazione
online può essere un mezzo per dar visibilità a tali eccellenze e farle conoscere in Italia e all’estero.
Un primo passo dovrebbe essere lo sviluppo di metriche di valutazione per individuare i docenti e
i corsi più efficaci; questi ultimi, una volta introdotto un sistema di autenticazione per gli esami
online, potrebbero essere facilmente inseriti nei piani di studio di qualsiasi ateneo. La scelta delle
materie su cui puntare ha un valore strategico, in quanto da essa può dipendere la capacità dei
corsi online di affermarsi all’estero. Oltre che per l’insegnamento universitario, la formazione
online rappresenta un’opportunità per altri settori, come quello dell’istruzione specialistica postlaurea, dove può fungere da catalizzatore per l’inserimento nel mondo del lavoro. Per un Paese
come l’Italia, che è ai primi posti nelle classifiche mondiali per aspettativa di vita, la formazione
online può avere un ruolo importante anche nel mercato dei corsi di aggiornamento, sempre più
indispensabili a causa del progressivo allungamento della vita lavorativa.
L’e-learning può aiutare le università italiane a standardizzare la qualità dell’offerta didattica,
consentendo agli studenti di inserire nel piano di studi il miglior corso per una determinata
materia. In alcuni casi, l’opzione online può risolvere il problema del sovraffollamento delle aule
nei corsi obbligatori del biennio, che raggruppano studenti di vari indirizzi. Per le lauree
specialistiche (o di secondo livello), la formazione online può facilitare la creazione di programmi
di studio multi-disciplinari, che integrino le eccellenze sparse sul territorio nazionale. Ciò
genererebbe un vantaggio competitivo per l’Italia, specialmente se i contenuti fossero legati alle
eccellenze del Paese. Per i corsi di specializzazione e di aggiornamento è auspicabile coinvolgere
le aziende nella definizione dei contenuti, per veicolare le competenze realmente richieste sul
mercato del lavoro e aiutare gli studenti ad inserirsi nei settori lavorativi più promettenti.
Per quanto riguarda le tecnologie, queste sono strumentali, e la scelta deve essere effettuata solo
dopo avere stabilito gli obiettivi del programma di formazione online. Nella scelta di una
piattaforma, le applicazioni mobili sono molto importanti, così come la compatibilità tra sistemi e
la modularità, che a sua volta consente la personalizzazione e l’interdisciplinarietà dei percorsi.
In termini di metodologia didattica gli approcci che fino ad oggi sembrano essere più efficaci sono
il blended learning, l’utilizzo di simulazioni, giochi e laboratori virtuali, l’integrazione con i social
media, e la possibilità di arricchire i percorsi con stage in azienda. Sempre a livello metodologico,
un aspetto chiave è la definizione di metriche per valutare la qualità e l’efficacia dei corsi offerti.
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Per quanto riguarda le raccomandazioni per i policy maker, si propone la realizzazione di un
piano nazionale dedicato all’e-learning, per coordinare, all’interno di un quadro comune, le
politiche a sostegno della formazione a distanza. In quest’ottica è di particolare importanza la
creazione di un Comitato di Esperti, con la responsabilità di definire e implementare la strategia
nazionale per l’e-learning. Tra le responsabilità del Comitato ci dovrebbe essere quella di
assicurare il rispetto di standard comuni e il conseguimento di obiettivi coerenti tra le varie
università e istituti di formazione. Sulla base di casi di studio internazionali, il Comitato dovrebbe
altresì definire metriche e standard di valutazione dei programmi e-learning realizzati. Una
seconda indicazione riguarda l’introduzione di una sezione dedicata all’e-learning sulla
piattaforma del MIUR Innovitalia per favorire le collaborazioni internazionali e raccogliere
indicazioni dalle best practices a livello mondiale. Si suggeriscono inoltre misure quali: la
promozione di programmi di studio interdisciplinari, che prevedano il contributo concreto anche
da parte delle aziende; la promozione dell’utilizzo dell’e-learning per la formazione dei dipendenti
della P.A., sia nell’ottica di contenimento dei costi, sia per trasmettere le competenze digitali
necessarie per realizzare i progetti di e-government previsti dall’Agenda Digitale; la promozione
di politiche di incentivazione del tele-lavoro, in quanto strumento prezioso per diffondere
l’utilizzo delle tecnologie digitali; lo stanziamento di fondi appositamente destinati alle iniziative
di formazione a distanza, collegando però l’erogazione dei finanziamenti al rispetto di specifici
parametri qualitativi, in modo da stimolare la nascita di programmi e-learning di qualità, che
possano essere competitivi a livello internazionale. Infine, è importante evidenziare che il
perseguimento degli obiettivi stabiliti dall’Agenda Digitale, in termini di alfabetizzazione digitale
e di copertura della banda larga, rappresenta una condizione necessaria e indispensabile affinché il
Paese colga tutte le opportunità offerte dalla formazione a distanza.
La principale raccomandazione per le università è quella di investire nella formazione online
allineandola rispetto agli obiettivi strategici dell’ateneo, con l’aiuto di un Lead Team che, in accordo
con un piano nazionale organico e unitario, dovrebbe avere il compito di coinvolgere istituzioni e
aziende private. Per quanto riguarda i singoli progetti di formazione online, si raccomanda di
creare team dedicati, composti da docenti e da personale tecnico, in grado di programmare
attentamente le risorse e i tempi di sviluppo. A livello di ateneo, è fondamentale creare un
comitato per il controllo qualità. Nella scelta della piattaforma, si suggerisce di adottare
piattaforme esistenti open source senza investire in costosi sviluppi.
Per quanto riguarda le aziende, si raccomanda di dedicare un’attenzione particolare ai corsi
online, soprattutto nei casi in cui le aziende rappresentano l'eccellenza della qualità e della
creatività italiana (ad esempio, l'high-tech engineering, il design, la moda, il settore alimentare). Le
grandi aziende del made in Italy dovrebbero creare portali online, per ospitare corsi aziendali, con
programmi di insegnamento, di aggiornamento e anche di promozione di quanto avviene in
azienda. I materiali didattici prodotti potrebbero essere una vera e propria “vetrina” della qualità
italiana, sia in ambito nazionale sia internazionale. Tra i vantaggi, ci sarebbe quello di generare
interesse all'estero per investimenti in prodotti italiani di eccellenza e quello di aiutare ad attrarre
talenti stranieri in aziende italiane. Al pari degli istituti di formazione, le aziende dovrebbero
rilasciare certificati di partecipazione e/o specializzazione, con valore riconosciuto sul mercato del
lavoro. Si suggerisce anche di stabilire legami forti con l'insegnamento e la ricerca universitaria, in
modo che i corsi online aziendali possano essere integrati con le attività accademiche.
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