3-Quaresima 4-5a-settimana

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3-Quaresima 4-5a-settimana
SUSSIDIO PER L’ANIMAZIONE
4a e 5a settimana di QUARESIMA
SANTI
non si NASCE
lo si DIVENTA
FILMATI: martedì 12: Il figliol prodigo - il sogno di Dio (dura 4’)
giovedì 14: L’ obolo della vedova + commento (dura 1’ + 3’10’’)
martedì 19: La donna adultera + commento (dura 3’3’’ + 3’10’’)
mercoledì 20: quadro del Figliol prodigo e don Bosco (dura 3’)
giovedì 21: casa Celentano (dura 10’+)
venerdì 22: il paggio e l’ imperatore (3’)
4a settimana di Quaresima
martedì 12 marzo
presentazione:
oggi, vogliamo ricordare il Vangelo di domenica scorsa,
Gesù ci presenta la Parabola del Figliol Prodigo
e ci fa capire che Dio è un ‘Padre grande nella sua misericordia’.
Ora per noi il richiamo è di tornare da Dio Padre, perché anche noi
siamo peccatori, anche noi abbiamo bisogno di farci perdonare e cambiare vita: siamo figli, di un Dio misericordioso!
DOMENICO SAVIO A 7 ANNI : LA PRIMA COMUNIONE.
Tra gli scritti del 1849 ho ritrovato i suoi quattro propositi della Prima Comunione. Ve li ricopio qui, perché vi facciate un'idea di quanto amore mise
quel bambino nel suo primo incontro con Gesù:
1 . Mi confesserò molto spesso e farò la comunione tutte le volte
che potrò.
2. Santificherò tutti i giorni festivi.
3. I miei amici saranno Gesù e Maria.
4. La morte, ma non i peccati!
Per lui non erano solo ricordi della comunione, ma vere e proprie promesse da mantenere per tutta la vita.
MAI PRIVARSI DI GESU’
filmato: il figliol prodigo (dura 4’)
Il sogno di Dio: “Tu mi sei figlio e Padre io sarò per te!”
commenti:
Questo figlio che abbandona suo padre, sperpera tutto il capitale nei
vizi, e si riduce all’estrema miseria e alla fame, poi riflette e torna a casa,
è figura del povero peccatore che ritorna al Signore.
Quel papà che l’aveva sempre atteso con ansia, che gli corre incontro e
lo abbraccia, è figura del Padre celeste che sempre attende, che sempre
aspetta il povero peccatore
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò…
… dobbiamo festeggiare… perché questo mio figlio era per me come morto e ora
è tornato in vita, era perduto e ora l’ ho ritrovato”.
Il profeta Isaia al capitolo 49, 15 riporta queste parole del Signore: Dice
il Signore: “Si dimentica forse una donna del suo bambino? Così da non
commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se questa donna si dimenticasse, Io invece non ti dimenticherò mai”
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Una carovana di mercanti abituati da molto tempo a percorrere insieme le
lunghe piste d' oriente si preparava ad attraversare un grande e pericoloso deserto. Il percorso richiedeva una buona conoscenza dei luoghi e delle
piste, degli ergs e delle oasi, ma anche delle abitudini degli indigeni.
Così si assicurarono i servizi di una guida locale famosa per la sua esperienza.
Dopo dieci giorni di rapido cammino, la colonna si arrestò contro una barriera di uomini armati, fermi attorno alla statua di una delle loro orribili
divinità dall'aspetto crudele, che incombeva sulla pista.
«Non potete proseguire» gridò il capo degli uomini armati «se non sacrificate
un uomo al nostro dio! È la regola di ogni nuova luna. Se non lo farete morrete
tutti qui immediatamente!».
I mercanti si radunarono e cominciarono a parlottare tra loro. La scelta era
drammatica e mettersi d’ accordo fu difficile.
«Noi ci conosciamo tutti da molto tempo. Siamo parenti tra di noi. Non possiamo sacrificare uno di noi per placare questo dio!».
I loro sguardi si concentrarono tutti sulla guida...
Dopo avere immolato il pover'uomo, secondo il rito, ai piedi della statua,
la carovana riprese il cammino. Ma nessuno conosceva la via e ben presto si
persero nel deserto.
Morirono uno dopo l'altro di sete e di sfinimento.
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venerdì 22 marzo
racconti:
LA MEMORIA DI DIO
PER SCEGLIERE DI STARE
CON GESU’
presentazione del breve filmato: il paggio e l ’ Imperatore (già due anni fa).
E’ lo scegliere ‘di stare con Gesù’ che per noi fa la differenza,
perché diventare un po’ santi non è opera del tutto nostra,
ma del Signore!
filmato: il paggio e l’ Imperatore (dura 3’)
“Io seguo il mio Re”
racconti:
PREGANDO POSSO AMARE I POVERI
Un giorno Madre Teresa parlò con un seminarista. Guardandolo con i suoi occhi
limpidi e penetranti gli chiese: "Quante ore preghi ogni giorno?" Il giovane rimase sorpreso da una simile domanda e provò a difendersi dicendo: "Madre, da
lei mi aspettavo un richiamo alla carità, un invito ad amare di più i poveri. Perché
mi chiede quante ore prego?"
Madre Teresa gli prese le mani e le strinse tra le sue, quasi per trasmettergli ciò
che aveva nel cuore. Poi gli confidò: "Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri
per poter aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto uno povera donna
che prega; pregando, Dio mi mette il suo Amore nel cuore e così posso amare i poveri. Pregando!"
DOMENICO SAVIO DA PICCOLO
Domenico a quattro anni sapeva già pregare la mattina e la sera, prima e dopo i pasti.
Un giorno era ospite dei suoi genitori una persona amica. All'ora di pranzo
questa si mise a tavola senza fare il segno di croce. Domenico lì per lì
non disse niente, ma si alzò e si rincantucciò in un angolo della casa a
consumare il suo pasto in silenzio.
Interrogato poi perché si fosse comportato in quel modo, rispose:
« Non mi sento di stare a tavola con chi non si fa il segno della croce
prima di mangiare ».
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Una donna riteneva che Dio le apparisse in visione. Andò quindi a consigliarsi dal proprio vescovo. Il buon presule le fece la seguen te
raccomandazione: «Cara signora, lei forse sta credendo a delle illusioni. Deve capire che in qualità di vescovo della diocesi sono io che posso
decidere se le sue visioni sono vere o false».
«Certo, Eccellenza».
«Questa è una mia responsabilità, un mio dovere. La prossima volta in
cui Dio le apparirà, come lei sostiene, lo sottoponga a una prova per
sapere se è realmente Dio».
«D'accordo, Eccellenza. Ma qual è la prova?».
«Dica a Dio: "Rivelami, per favore, i peccati personali e privati del signor vescovo".
«Farò proprio così, Eccellenza».
Un mese dopo, la signora chiese di essere ricevuta dal vescovo, che le
domandò: «Le è apparso di nuovo Dio?».
«Credo di sì, Eccellenza».
«Gli ha chiesto quello che le ho ordinato?».
«Certo, Eccellenza!».
«E cosa le ha risposto Dio?».
«Mi ha detto: "Di' al vescovo che i suoi peccati io li ho dimenticati".
DIO CONTINUA A PERDONARCI
Era un pomeriggio piovoso e una signora stava percorrendo in auto
una delle strade principali della città, facendo particolare attenzione
poiché la strada era bagnata e scivolosa. All'improvviso il figlio, seduto sul sedile accanto, disse: «Sai mamma, sto pensando a una cosa».
La donna era curiosa di sapere quello che aveva scoperto con la sua
testolina il bambino di sette anni. «Cosa hai pensato?».
«La pioggia», iniziò a spiegare, «è come il peccato, e i tergicristalli sono come Dio, che spazza via i nostri peccati».
Superato lo stupore, la mamma chiese: «Hai notato che la pioggia
continua a cadere? Cosa significa, secondo te?».
Il bambino non esitò un attimo a rispondere: «Noi continuiamo a
peccare e Dio continua a perdonarci».
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mercoledì 13 marzo
BISOGNA AFFIDARSI (avere fede) A DIO
DIO PERDONA
E COSI’ DOBBIAMO FARE ANCHE NOI.
1° dalla Parola di Dio (Matteo 5, 43-48)
amiamo e perdoniamo come fa Dio Padre:
“Sapete che è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma
io vi dico: amate anche i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano. Facendo così, diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in
cielo. Perché egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere
per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male.
Se voi amate soltanto quelli che vi amano, che merito avete? Anche i
malvagi si comportano così! Se salutate solamente i vostri amici, fate qualcosa di meglio degli altri? Anche quelli che non conoscono Dio si comportano così! Siate dunque perfetti, così come è perfetto il Padre vostro
che è in Cielo”.
2° come noi perdoneremo ai nostri fratelli, così Dio perdonerà a noi.
LA PARABOLA DEL SERVO SPIETATO (Matteo 18,23-35)
« Il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo
supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva
cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il
suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza
con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo
fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a
riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare
quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del
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I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia. Le foglie pallide
e ingiallite pendevano penosamente dai rami. L’ erba era sparita dai prati.
La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu. Le
settimane si succedevano sempre più infuocate. Da mesi non cadeva una
vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un'ora speciale di preghiera nella piazza
davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All'ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza. Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede. Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila. Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso.
Dio mi dà dei mezzi veramente efficaci per diventare migliore di quello
che già io sono: la Preghiera, la Confessione e la Comunione.
filmato: un quadro del ‘figliol prodigo’
(dura 3’)
in cui compare Dio Padre e don Bosco:
l’ amore di Dio e di don Bosco per ognuno di noi peccatore.
giovedì 21 marzo
presentazione del filmato:
Giacomo Celentano aiutato dalla educazione famigliare e dalla fede in
Gesù e Maria, giunse a superare momenti di difficile crisi e a impostare
una vita cristiana autentica.
filmato: casa Celentano (Giacomo Celentano figlio di Adriano Celentano e Claudia Mori) (dura 10’+)
- prendiamo l’ esempio per una vita da vivere
con il Signore e la Madonna.
fosse morto, ma vide uno spettacolo incredibile: tutte le volte in cui veniva gettata una palata di terra nel pozzo, l'asino la schiacciava con gli zoccoli.
Il suo padrone e i vicini continuarono a gettare terra nel pozzo, e l'asino
continuò a schiacciarla, formando un mucchio sempre più alto, finché riuscì
a saltare fuori.
3° … poco prima Pietro aveva fatto a Gesù questa domanda:
mercoledì 20 marzo
io devo accettare l’ insistente invito di Dio
a cambiare la mia vita di peccato
(peccati più o meno gravi)
in una vita da santo!
racconti:
tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il
dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello ».
DIO MI VUOLE BENE!
Il mio papà dice che sono enormemente magnifica. Io mi chiedo se lo
sono davvero.
Per essere enormemente magnifica... Sara dice che bisogna avere bellissimi, lunghi capelli ricci come i suoi. lo non li ho.
Per essere enormemente magnifica... Gianni dice che bisogna avere
denti bianchi e perfettamente dritti come i suoi. Io non li ho.
Per essere enormemente magnifica... Jessica dice che non devi avere
quelle piccole macchie marroni sulla faccia che si chiamano lentiggini. lo le ho.
Per essere enormemente magnifica... Marco dice che bisogna essere la
più intelligente della seconda media. Io non lo sono.
Per essere enormemente magnifica... Stefano dice che bisogna saper
dire le battute più buffe della scuola. Io non lo so fare.
Per essere enormemente magnifica... Laura dice che bisogna vivere nel
quartiere più carino della città e nella casa più graziosa. lo non lo faccio.
Per essere enormemente magnifica... Mattia dice che bisogna indossare solo i vestiti più carini e le scarpe più alla moda. Io non li indosso.
Per essere enormemente magnifica... Samantha dice che bisogna provenire da una famiglia perfetta. Non è il mio caso.
Ma ogni sera, quand'è ora di dormire, papà mi abbraccia forte e dice:
«Tu sei enormemente magnifica e io ti voglio bene». Papà deve sapere qualcosa che i miei amici non sanno.
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Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro
di me? fino a sette volte?".
E Gesù: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette".
Pietro, probabilmente, sotto l'influenza della predicazione del Maestro,
aveva pensato di lanciarsi, buono e generoso com'era, nella sua nuova
linea, facendo qualcosa di eccezionale: arrivando a perdonare fino a sette volte.
Ma Gesù rispondendo: "…fino a settanta volte sette", dice che per lui il
perdono deve essere illimitato: occorre perdonare sempre!
racconto:
Un giovane era seduto da solo nell'autobus; teneva lo sguardo fisso
fuori del finestrino. Aveva poco più di vent'anni. Una donna si sedette
accanto a lui. Dopo avere scambiato qualche chiacchiera, il giovane disse, inaspettatamente: «Sono stato in prigione per due anni. Sono uscito questa mattina e sto tornando a casa».
Le parole gli uscivano come un fiume in piena, mentre le raccontava
di come fosse cresciuto in una famiglia povera, ma onesta e di come la
sua attività criminale avesse procurato ai suoi cari vergogna e dolore.
In quei due anni non aveva più avuto notizie di loro. Sapeva che i genitori erano troppo poveri per affrontare il viaggio fino al carcere dov'era detenuto e che si sentivano troppo ignoranti per scrivergli.
Tre settimane prima di essere rimesso in libertà, aveva fatto un
ultimo, disperato tentativo di mettersi in contatto con il padre e la
madre. Aveva chiesto scusa per averli delusi, implorandone il perdono.
Nella sua lettera aveva scritto loro, per rendere la cosa più semplice, di dargli un segnale che potesse essere visto dall'autobus. Se lo avevano perdonato e lo volevano accogliere di nuovo in casa, avrebbero
legato un nastro bianco al vecchio melo in giardino.
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Se il segnale non ci fosse stato, lui sarebbe rimasto sull'autobus e avrebbe lasciato la città, uscendo per sempre dalla loro vita.
Mentre l'automezzo si avvicinava alla sua via, il giovane diventava sempre più nervoso, al punto di aver paura a guardare fuori del finestrino, perché era sicuro che non ci sarebbe stato nessun fiocco.
Dopo aver ascoltato la sua storia, la donna si limitò a chiedergli:
«Cambia posto con me. Guarderò io fuori del finestrino».
L’ autobus procedette ancora per qualche isolato e a un certo punto la
donna vide l'albero. Toccò con gentilezza la spalla del giovane e, trattenendo le lacrime, mormorò: «Guarda! Guarda! Hanno coperto tutto
l'albero di nastri bianchi».
giovedì 14 marzo
IMPEGNARSI NELLA CARITA’
ESSERE CAPACI AD AMARE VERAMENTE
presentazione:
Questa domanda viene rivolta a Gesù: «Maestro qual è il più grande comandamento della legge».
La risposta di Gesù è chiara ed inequivocabile: «Amerai il Signore Dio
tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile
al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
filmato: l’ obolo della vedova (dal Vangelo) (dura 1’) +
commento, sempre filmato (3’10’’)
racconto:
Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la
strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I
suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti
esposti. Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
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DIO mi dice che MI AMA
Amare qualcuno è molto bello. L'importante è dirglielo.
Un papà aveva imparato che molti conflitti con i figli si risolvevano in
pizzeria. Per qualche anno, aveva portato fuori ogni tanto la figlia più
grande, per una specie di appuntamento padre figlia. Decise di fare lo
stesso anche con la più piccola. Per il primo appuntamento la portò a cena in una pizzeria vicino a casa.
Gli avevano appena servito la pizza quando decise che era il momento
giusto per dire alla bambina quanto lui le volesse bene e quanto la apprezzasse. «Giulia, disse, voglio che tu sappia che ti voglio bene e che, per
me e la mamma, tu sei davvero speciale. Preghiamo sempre per te, e
ora che stai crescendo e diventi ogni giorno che passa una ragazzina in
gamba, non potremmo essere più orgogliosi».
Non appena ebbe terminato di pronunciare quelle parole, rimase in
silenzio e fece per prendere la forchetta così da iniziare a mangiare, ma
non riuscì a portare la forchetta alla bocca. La bambina allungò la mano
appoggiandola su quella del padre. Gli occhi di lui incontrarono i suoi e,
con una vocina dolce, la bambina disse: «Aspetta, papà... aspetta».
II papà appoggiò la forchetta e spiegò di nuovo alla figlia perché lui e la
mamma la amavano e la stimavano. Poi, di nuovo, afferrò la forchetta.
Ma per la seconda volta, e poi per la terza, e la quarta, fu fermato sempre dalle stesse parole: «Aspetta, papà... aspetta». Quella sera il padre
non riuscì a mangiare molto, ma la bambina corse dalla mamma e le disse: «Sono una figlia davvero speciale, mamma. Me l'ha detto papà».
STRATEGIA PER SUPERARE IL PECCATO, IL MALE …
non scoraggiarsi mai...
C'erano una volta un uomo anziano e un vecchio asino. Un giorno, l'asino
cadde in un pozzo ormai esaurito, ma profondo. II povero animale ragliò
tutto il giorno e l'uomo cercò di pensare a come tirarlo fuori dal pozzo. Alla
fine, però, pensò che l'asino era molto vecchio e debole, senza contare che da
tempo aveva deciso di riempire di terra il pozzo che era ormai prosciugato.
Decise di seppellire là il vecchio asino. Chiese a diversi vicini di aiutarlo; tutti
presero una pala e cominciarono a gettare terra nel pozzo. L'asino si mise a
ragliare con tutta la forza che aveva.
Dopo un po’, però, tra lo stupore generale, dal pozzo non venne più alcun suono. Il padrone dell'asino guardò nel pozzo, credendo che l'asino
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5a settimana di Quaresima
martedì 19 marzo
presentazione del breve filmato ‘la donna adultera’:
Gesù con la donna adultera: "Nessuno ti ha condannato? Neanch' io ti
condanno; va' e d' ora in poi non peccare più".
Il peccato c' è e Gesù lo riconosce; ma il suo perdono è per dare fiducia e
forza nel riprendere una vita retta: è dare valore ad una conversione.
filmato: la donna adultera (dura 3’ 3’’) +
[forse no questo 2° filmato, se con i racconti basta il 1°:
commento video (dura 3’ 10’’)]
Dio dà sempre una possibilità. Sant'Ambrogio dice: "Santo è non chi pecca mai, ma chi, una volta che è caduto, si rialza". Il punto esatto della santità sta nel ricominciare sempre da capo, con la piena consapevolezza che la
misericordia di Dio precede il pentimento! Sant'Agostino termina il commento a questo episodio della donna adultera col dire: "Sono rimasti solo
in due, dopo che tutti si erano allontanati: ‘misera et misericordia’ (in latino) - la donna adultera e Gesù-misericordia!".
racconto:
… sembra che a Dio non sia sufficiente un ‘amore’ solo a metà …
DIO non AMA a metà!
Alla canonica bussò un giovane sporco e male in arnese. Era uno spacciatore, ricercato dalla polizia e da una banda di feroci rivali, e non sapeva più dove nascondersi. L'anziano prete che aprì la porta, fu turbato e
imbarazzato da quella visita. «Mi faccia entrare, padre. Sono disperato».
«Va bene. Questa notte puoi rimanere qui. Ma solo per questa notte. Domani mattina te ne devi andare!».
Quella notte l'anziano prete morì e arrivò in Paradiso. Gesù lo accolse
con gentilezza e gli disse: «In verità, tutte le volte che hai fatto qualcosa
a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo hai fatto a me!». Il prete fu
felice di queste parole. Ma Gesù continuò: «Vieni, entra in Paradiso. Questa notte puoi rimanere qui. Ma solo per questa notte. Domani mattina te
ne devi andare!».
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«E per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?».
Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese:
«Quanti soldi hai?».
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco
una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.
«Bastano?» disse con orgoglio. «Voglio fare un regalo a mia sorella più
grande. Da quando non c'è più la nostra mamma, è lei che ci fa da
mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo
compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi».
L’uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa-oro con cui avvolge con cura l'astuccio.
«Prendilo» disse alla bambina. «Portalo con attenzione».
La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto come un trofeo.
Un'ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma
color miele e due meravigliosi occhi azzurri. Posò con decisione sul
banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato
e dichiarò:
«Questa collana è stata comprata qui?».
«Sì, signorina».
«E quanto è costata?».
«I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano
solo il mio cliente e me».
«Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto
pagare un collier come questo!».
Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
«Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva».
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio
perché chi crede in lui non muoia,
ma abbia vita eterna» [Vangelo di Giovanni 3,16).
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venerdì 15 marzo
presentazione della Parola di Dio che ascolteremo:
La farina e l’olio che non si esauriscono, la vita che rifiorisce dopo la morte dell’orfano sono il segno della presenza di Dio, della sua Parola, del suo
Spirito.
Ma accettare la Parola di Dio è mettersi nell’ atteggiamento di amare, di
donare...
Parola di Dio: dal primo libro dei Re (1Re 17,10-16)
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Zarepta. Arrivato alla porta
della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse:
«Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche
un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho
nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio
nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me
e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara
una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per
tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara
non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio
dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato
per mezzo di Elia.
racconti:
LA PARTE PIU’ IMPORTANTE
«Mamma, guarda!» esclamò Marta, la bambina di sette anni.
«Già, già!» mormorò nervosamente la donna mentre guidava e pensava alle tante cose che l'attendevano a casa.
Poi seguirono la cena, la televisione, il bagnetto, varie telefonate e
arrivò anche l'ora di andare a dormire.
«Forza Marta, è ora di andare a letto!». E lei si avviò di corsa su per le
scale. Stanca morta, la mamma le diede un bacio, recitò le preghiere
con lei e le aggiustò le coperte.
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«Mamma, ho dimenticato di darti una cosa!».
«Me la darai domattina» rispose la mamma.
Ma lei scosse la testa: «Ma poi domattina non avrai tempo!»
«Lo troverò, non preoccuparti» disse la mamma, un po' sulla difensiva. «Buona notte!» aggiunse e chiuse la porta con decisione.
Però non riusciva a togliersi dalla mente gli occhioni delusi di Marta.
Tornò nella stanza della bambina, cercando di non fare rumore. Riuscì a
vedere che stringeva in una mano dei pezzetti di carta.
Si avvicinò e piano piano aprì la manina di Marta. La bambina aveva
stracciato in mille pezzi un grande cuore rosso con una poesia scritta
da lei che si intitolava Perché voglio bene alla mia mamma. Facendo
molta attenzione recuperò i pezzetti e cercò di ricostruire il foglio.
Marta aveva scritto: «Perché voglio bene alla mia mamma. Anche se lavori tanto e hai mille cose da fare trovi sempre un po' di tempo per giocare. Ti voglio bene mamma, perché sono la parte più importante del giorno per te».
Quelle parole le volarono dritto al cuore. Dieci minuti più tardi tornò
nella camera della bambina portando un vassoio con due tazze di cioccolata e due fette di torta. Accarezzò teneramente il volto paffuto di Marta.
«Cos'è successo?» chiese la bambina, confusa da quella visita notturna.
«È per te, perché tu sei la parte più importante della mia giornata!».
La bambina sorrise, bevve metà della cioccolata e si riaddormentò.
DONARE
Per la strada camminavano mamma e bambino. Il bambino aveva in
mano un dolce. Passarono davanti ad una povera donna che stendeva la
mano verso i passanti. Accanto a lei stava accucciato un ragazzino sporco,
infagottato in abiti unti e troppo larghi per lui.
Il bambino, sempre tenendo la mano della mamma, si fermò e fissò
sconcertato il ragazzino. Poi guardò il dolce che aveva in mano e la mamma, quasi per chiedere il permesso. La mamma acconsentì con un leggero
movimento della testa. Il bambino tese la manina verso lo zingarello e
gli donò il dolce. Poi ripartì trotterellando accanto alla mamma.
Un passante, che aveva assistito alla scena, disse alla mamma: «Adesso
gli comprerà un altro dolce, magari più grosso?».
La mamma rispose semplicemente: «No».
«No? Perché?».
«Perché chi dona, rinuncia».
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