Come funziona il sistema negli Usa --IL VELINO CULTURA-
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Come funziona il sistema negli Usa --IL VELINO CULTURA-
Come funziona il sistema negli Usa --IL VELINO CULTURA-- Roma - Un modus operandi complesso, decentralizzato e dinamico. Per gli americani i musei sono della comunità e dalla comunità generalmente prendono vita. Il primo impulso per la loro fondazione, infatti, parte normalmente dall’iniziativa di un privato cittadino o di un gruppo di cittadini. Non sono quasi mai creati su indicazione del governo. In ogni museo i benefattori sono centinaia: filantropi dal forte senso di responsabilità comunitaria e dalla consapevolezza del proprio ruolo. I musei sono veri e propri centri per la comunità che quasi si trasformano in piazze dove è possibile incontrare chiunque. Migliaia sono le persone che affollano a Dallas il Nasher Sculpture Center, a San Diego il Balboa Park un distretto con 21 musei o il Metropolitan a New York. Oltre alla differenza di concetto, il divario è anche organizzativo. A differenza di molti paesi europei, negli Stati Uniti non esiste un ministero della Cultura che stabilisca una politica nazionale, anche se il governo ha stabilito due fondi di finanziamento detti “endowments”, uno a sostegno delle arti e l’altro delle discipline classiche. Il primo è il National endowment for the arts (Nea), ovvero il Fondo per il finanziamento delle arti che sovvenziona organizzazioni artistiche regionali che collaborano con quelle statali al fine di identificare e offrire agli artisti un ampio catalogo di luoghi e musei dove possano esibire i propri lavori. L’altro è il National endowment for the humanities (Neh), ovvero il Fondo per il finanziamento delle discipline classiche, un’agenzia indipendente del governo americano che offre finanziamenti a sostegno della ricerca, dell’istruzione, della conservazione e restauro. Presidente del Nea attualmente è il poeta pluripremiato Dana Gioia, ora al suo secondo mandato, mentre il Neh è diretto da Bruce già docente di Storia dell’arte e Letteratura comparata all’università dell’Indiana e autore di quattordici libri molti dei quali sul Rinascimento. Il Fondo per il finanziamento delle arti coordina i propri sforzi a livello nazionale attraverso le organizzazioni regionali per le arti, enti noprofit creati per incoraggiarne lo sviluppo e per sostenere programmi artistici su base regionale. Sostenute da questo fondo, le organizzazioni forniscono assistenza tecnica alle loro agenzie artistiche statali consociate, sostengono e promuovono artisti, sviluppano e gestiscono iniziative artistiche a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. Le organizzazioni regionali per le arti assistono e finanziano altre associate in ciascuno dei cinquanta stati e nei territori americani. Negli Stati Uniti il grosso del sostegno alle arti deriva dai biglietti d’ingresso e altre vendite varie, il resto proviene da fonti private. Insomma un sistema federale che trova la sua massima rappresentazione nello Smithsonian Institution, istituto di istruzione e ricerca creato da un decreto legge del 10 agosto 1846. Questa istituzione compie ricerca in ambito scientifico e accademico, pubblica i risultati di studi, esplorazioni, e investigazioni, conserva, per studio e consultazione, più di 140 milioni di manufatti, capolavori artistici, e campioni scientifici, organizza mostre su argomenti artistici, scientifici, e sulla storia e la cultura americana, si impegna in programmi educativi e nella cooperazione nazionale ed internazionale per la ricerca. Oggi lo Smithsonian Institution gestisce 19 musei tra cui: il National Museum of American History, il National Museum of Natural History, il National Air and Space Museum, il National Museum of the American Indian. Sebbene lo Smithsonian sia il principale sistema museale nazionale, la vasta maggioranza dei musei è privata, o gestita da vari livelli governativi diversi da quello nazionale. Esiste una associazione professionale che unisce gli oltre 15 mila musei di vario genere: l’American Association of Museums (Aam) che è l’unica organizzazione che rappresenta l’intera gamma di professionisti e staff di volontari che lavorano per e con i musei. Essa attualmente accoglie più di 16 mila membri tra professionisti, volontari e istituzioni. I soci individuali ricoprono ogni tipo di incarico all’interno dei musei: direttori, curatori, archivisti, educatori, curatori di mostre, incaricati di pubbliche relazioni e comunicazione, funzionari incaricati allo sviluppo, alla sicurezza, fiduciari ed amministratori, volontari. Presidente del consiglio di amministrazione è Carl R. Nold, precedentemente direttore del Mackinac State Historic Parks nel Michigan e del Gadsby's Tavern Museum di Alexandria, in Virginia. Una delle caratteristiche più interessanti dei musei americani è la giovane età dei loro direttori, poco burocratizzati, quasi sempre storici dell’arte con una formazione manageriale. Al Metropolitan di New York, uno dei musei più importanti del mondo, il nuovo direttore Thomas Campbell ha 46 anni. A Los Angeles al County Museum, il nuovo direttore Michael Goven ha 43 anni, mentre al Getty Michael Brand ne ha cinquanta. A Reno Nevada, il direttore dell’Art Museum David B. Walker ha poco più di 30 anni mentre a Dallas la curatrice per la pittura europea, Heather Macdonald, è giovanissima quanto giovanissimo è il suo equivalente al Getty per la pittura italiana, Peter Bjorn Kerber. Per quanto riguarda i costi, più della metà dei musei è ad accesso gratuito e tra quelli che impongono un prezzo di ingresso alcuni offrono giornate a entrata libera. Anche se gli introiti dovuti alle sponsorizzazioni sono molto sostanziosi, i musei più importanti fanno in genere pagare il biglietto di ingresso. Fanno eccezione, tra le grandi istituzioni, la National Gallery di Washington e i 16 musei che fanno capo alla Smithsonian Institution. Più importante, però, è il ruolo educativo ricoperto dal sistema museale che spende annualmente più di un miliardo di dollari per fornire oltre 18 milioni di ore di istruzione per programmi educativi, come i corsi di aggiornamento per gli insegnanti, visite guidate sul campo, visite dello staff dei musei alle scuole e mostre itineranti organizzate presso le scuole. La maggior parte dei musei che offrono programmi educativi in matematica, scienze, arte, e storia, utilizzano regolari piani di studio locali, per dare forma ai loro programmi per l’istruzione. E ancora: i cittadini americani donano il loro tempo prestando servizio come docenti nei musei, conducendo visite guidate, gestendo programmi per bambini in età scolare o negozi di oggetti regalo presenti nei musei e a volte persino facendo giardinaggio o partecipando alla manutenzione della pulizia dell’area circostante l’edificio. Notevole è l’interesse per l’arte nostrana evidenziata dalle recenti mostre dedicate alla Fornarina di Raffaello o l’Antea di Parmigianino alla Frick Collection di New York, oppure l’esposizione dei due capolavori di Antonello da Messina al Metropolitan o dei disegni di Leonardo da Vinci ai musei di Burmingham Alabama e San Francisco.