Noi ragazzi dell`indirizzo musicale di terza media abbiamo avuto

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Noi ragazzi dell`indirizzo musicale di terza media abbiamo avuto
Noi ragazzi dell'indirizzo musicale di terza media abbiamo avuto una delle esperienze più belle che
ci potessero mai capitare: andare in tournée in Inghilterra!
Quando avevamo fatto il test attitudinale non credevamo neanche di entrare nell'orchestra delle
Don Milani, e ora ci è capitato di andare a suonare ed esibirci insieme ad altri ragazzi in uno dei
posti più belli di Europa.
L'obbiettivo di questo progetto è di unire ragazzi di diversi stati europei attraverso un'unica
passione: la musica.
All'inizio ci sono state difficoltà con la lingua, perché c'erano ragazzi francesi, inglesi, spagnoli,
tedeschi e noi italiani, ma comunque abbiamo avuto l'opportunità di socializzare con loro
sfruttando le conoscenze imparate a scuola.
Appena arrivati siamo stati accolti nel college “Carlton” di Middlesbrough e la sera, volendo subito
“tener alto” il nome della nostra scuola, ci siamo riuniti per provare i nostri pezzi.
La mattina seguente abbiamo fatto altre prove, però insieme ai cori: all'inizio eravamo tutti un
po'... spaesati: infatti noi non avevamo mai provato con un coro così grande, e i coristi non si erano
mai esibiti con la nostra orchestra.
Ci siamo rimboccati le maniche. Musicisti, coristi e professori, e alla fine siamo riusciti ad esibirci al
meglio delle nostre potenzialità la sera successiva presso la cattedrale di Middlesbrough.
Tra noi ragazzi iniziavano a crearsi i primi legami e trovarci insieme a questi ragazzi non sembrava
più una sensazione strana, ma, anzi, era una cosa fantastica!
Il giorno dopo siamo andati a Whitby, un paesino sul mare del Nord che somiglia alla nostra
Venezia; Mrs. Cherry, la coordinatrice di queste giornate, ci ha dato la possibilità, attraverso una
caccia al tesoro, di visitare la città; ci siamo divertiti visitandola, attraversando viette strette e
sentendo il vento freddo del nord sulla nostra pelle.
Noi siamo stati in Inghilterra dall'uno al sei di dicembre, e il quattro dicembre è stata la giornata
più rappresentativa di questa tournée; abbiamo preso il pullman e ci siamo diretti verso York, e
appena arrivati ci siamo ritrovati in una città piena di mura e piena di vita.
L'attività della mattinata è stata una sorpresa a cui eravamo preparati, che però pensavamo fosse
quasi impossibile, ma come ci avevano detto dall'inizio: “non sappiamo cosa ci chiederanno: siate
pronti a tutto”.
Grazie ai nostri bravi professori di strumento ci siamo preparati a cantare, e abbiamo avuto la
fortuna di esibirci nella cattedrale di York, sfruttando questa nostra dote; ci siamo dovuti dimezzare
perché la nostra musica, nella cattedrale, non sarebbe più risultata armoniosa ma un ammasso di
note:ci siamo esibiti nel migliore dei modi, avendo così anche un pubblico inaspettato.
Quel giorno abbiamo avuto la possibilità di visitare la cattedrale e la città di York stessa.
York è una città viva, dove le persone si fermano tranquillamente sui bordi delle strade a cantare o
suonare, e ovviamente anche noi abbiamo offerto un assaggio di cosa siamo: presi dalla frenesia e
dalla musica di Jingle Bells ci siamo messi a cantarla in tutte le lingue imparate:
italiano,inglese,francese,tedesco e spagnolo.
Ci siamo ambientati velocemente nella città, e lasciarla è stata una delusione.
Il penultimo giorno ci siamo esibiti - su invito - alla Breckon Hill Primary School, dove Mrs. Cherry è
la preside.
Nel college intanto tra noi ragazzi si affermavano amicizie, e se ne creavano di altre tra i ragazzi
stranieri.
La sera avevamo la possibilità di incontrarci in alcune stanze comuni, e ci fermavamo là parlando,
ridendo e scherzando.
Grazie alle nuove tecnologie, ancora oggi riusciamo a tenerci in contatto; le professoresse di lingua
ci hanno proposto di iniziare un progetto di scambio di email, cosi da avere anche noi un penfriend.
La mattina di venerdì, ci siamo svegliati come al solito però non abbiamo seguito la nostra solita
routine, e dopo la colazione abbiamo dovuto preparare le valigie per tornare in Italia, anche se con
molta tristezza.
Tra molti ragazzi si sono create vere e proprie amicizie, e per finire bene questa esperienza, dopo
aver appoggiato tutti i bagagli, ci siamo messi a cantare tutti insieme; infine abbiamo salutato i
ragazzi, anche se nessuno se ne voleva andare dal college.
In pochissimi giorni abbiamo capito cosa potesse essere un'amicizia a distanza, e che se c'è un
passione in comune, tutti si possono unire.
Finalmente la parole 'Europa' non era più una cosa astratta, ma era una vera unione e una vera
amicizia tra persone di nazionalità diverse, e che, in fondo, tanto diverse non sono.
Sonia, IIIG