L`importanza dell`acqua
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L`importanza dell`acqua
Prof. Mariantonia Resnati 2008/09 L'acqua è un liquido, a temperatura e pressione standard. La sua molecola si compone di un atomo di ossigeno cui sono legati due atomi di idrogeno; la sua formula chimica è pertanto H2O. L'acqua assume molte forme in natura. Allo stato solido è nota come ghiaccio, allo stato aeriforme è nota come vapore acqueo. Sono note anche altre due forme solide, quella del ghiaccio vetroso o solido amorfo, non cristallino, simile al vetro. L’introduzione dell’acqua nel nostro organismo è indispensabile per la vita, infatti il digiuno idrico non può essere protratto per oltre due giorni. Il corpo umano è fatto per la maggior parte di acqua (90% il neonato, 65% l’anziano). L’acqua, come le vitamine e i minerali, è considerata un costituente non energetico dell’alimentazione, in quanto non apporta calorie. Ha importanza fondamentale in tutte le reazioni chimiche che si svolgono all’interno del nostro organismo. Permette la diffusione dell’ossigeno e dell’anidride carbonica; è importante nella distribuzione uniforme del calore e nella sua eliminazione attraverso l’evaporazione (termoregolarizzazione); permette il movimento delle sostanze vitali attraverso il corpo; serve da cuscinetto protettivo per il cervello e il midollo spinale. Il nostro corpo non può sopportare, senza gravi disturbi, perdite di acqua superiori al 10%. Imporsi di bere con regolarità molta acqua ogni giorno, è sicuramente utile agli atleti, a chi soffre di calcoli renali e alle persone anziane. Gli sportivi, infatti, possono perdere con il sudore enormi quantità di liquidi che, affidandosi al solo senso della sete, difficilmente potrebbero reintegrare completamente. Per chi soffre di calcolosi renale, l’assunzione di molta acqua, con conseguente maggior produzione di urina, determina che i sali, possibile causa di formazione dei calcoli, siano più diluiti. Le persone anziane, infine, dovrebbero imporsi di bere con regolarità, sia perché sono predisposte ad avvertire poco la sete, sia perché i reni hanno, solitamente in età avanzata, difficoltà a produrre urina concentrata. Secondo alcuni geologi, l’acqua presente sulla Terra sarebbe nata in seguito alle numerosissime e intensissime eruzioni vulcaniche che hanno caratterizzato la superficie terrestre per circa 3 miliardi di anni: vale a dire, l’acqua sarebbe stata immessa nell’atmosfera, insieme ad altri gas, durante l’attività vulcanica. Gli altri gas, poco alla volta, si sarebbero in gran parte combinati con le rocce, solide e liquide, che formavano la primitiva crosta terrestre. L’acqua, inizialmente sotto forma di vapore, per effetto del progressivo raffreddamento della Terra, si sarebbe condensata, dando luogo a grandi piogge e temporali che avrebbero riempito tutte le cavità e le asperità della crosta terrestre. Secondo altri geologi, invece, l’acqua si sarebbe formata già durante il raffreddamento della Terra per effetto di degassazione delle sostanze volatili dalla superficie terrestre. Sulla terra esistono grandi distese di acqua: fiumi, mari, laghi. Grazie al calore del sole l’acqua evapora e sale verso l’alto sotto forma di vapore. Negli strati più alti dell’atmosfera il vapore si condensa in nuvole, con conseguenti precipitazioni sotto forma di pioggia, neve, grandine. La pioggia che giunge sulla superficie terrestre, in parte torna nei laghi, mari e fiumi, in parte è assorbita dalle piante e dalle falde acquifere sotterranee. La Terra è un pianeta molto ricco d’acqua, ma la stragrande maggioranza si trova nei mari e negli oceani ed è salata, quindi non utilizzabile per l’alimentazione degli animali e per la vita delle piante. Solo il 3% dell’acqua disponibile è acqua dolce, ma di questa una parte è imprigionata nei ghiacciai, un’altra si trova sotto forma di vapore acqueo. L’acqua potabile è scarsa quindi non va sprecata. L’acqua può essere inquinata e l’inquinamento può avvenire per: eventi naturali scarichi domestici scarichi industriali concimazione chimica dei campi GLI EVENTI NATURALI Gli eventi naturali sono causati da fenomeni atmosferici che possono provocare frane e smottamenti, con il trascinamento nei laghi, nei torrenti e nei fiumi di grandi quantità di materiale vegetale o minerale. Tale tipo di inquinamento è il meno dannoso. SCARICHI DOMESTICI Gli scarichi domestici sono rappresentati dai liquami provienenti dalle fognature e dai liquidi residui dalle attività domestiche. Possono provocare l'inquinamento dei corsi d'acqua, dei laghi o del mare ove si gettano causando, con l'eutrofizzazione, la morte della fauna e della flora. SCARICHI INDUSTRIALI Gli scarichi industriali più dannosi sono quelli che immettono nei corsi d’ acqua i residui della lavorazione delle industrie contenenti composti chimici, sostanze tossiche e prodotti non biodegradabili. Altro tipo di scarico è quello dovuto alla perforazione dei pozzi petroliferi, o agli scarichi delle petroliere in navigazione. CONCIMAZIONE CHIMICA DEI CAMPI La concimazione chimica dei campi può causare inquinamenti per l’azione delle piogge che trasportano le sostanze dannose dei corsi d’acqua o le fanno penetrare all'interno delle falde acquifere. Lo stesso effetto nocivo è causato dalla irrorazione eccessiva delle piante con pesticidi. In numerosi riti, miti e leggende che si sono tramandati nei millenni in tutte le culture, l’acqua costituisce il principio essenziale della creazione. Per l’uomo primitivo che viveva a stretto contatto con la natura, poche erano le cose veramente importanti e riconducibili ai quattro elementi: fuoco, terra, aria, acqua, considerati dunque "divini". Anche con il passare del tempo, mentre l’uomo si avvicinava alla civiltà e si allontanava dalla natura, questi elementi si sono trasformati in un simbolo, qualcosa di magico e sacro. L’acqua, tra i quattro, è il più presente nella speculazione simbolica, perché esso, più di ogni altro, si carica di significati legati all’origine della vita e rappresenta per eccellenza il principio vitale che penetra le cose della natura. Essa è perciò presente nelle pratiche religiose di molte culture, si lega alla storia dell’uomo e sta al confine tra la vita e la morte, tra la creazione e il nulla. La materia vivente iniziò infatti dall’acqua la sua avventura nel nostro pianeta: dal brodo ancestrale si sarebbero sviluppate le prime forme di vita, passando dall’ambiente acquatico a quello terrestre. Le stesse tappe si ripercorrono anche nello sviluppo di ogni singolo uomo, che avviene anch’esso in un’acqua particolare: il liquido amniotico. E’ dunque naturale che ancor prima dell’avvento del pensiero razionale, l’uomo abbia intuito la fondamentale importanza dell’acqua nel ciclo vitale. Nei racconti fantastici La fanciulla nel giardino tra le acque, la fanciulla custodita dal mostro marino, il viaggio dell’eroe tra le acque popolate dai mostri, conducono al tema dell’acqua come simbolo dell’anima. Nelle favole In fondo ai laghi ci sono castelli incantati dove gli eroi compiono viaggi iniziatici e trovano tesori o principesse, mentre le fontane danno vita a immagini di fanciulle. Portare l'acqua potabile direttamente nelle case, è stato sempre un problema molto sentito. Gli antichi Romani sono stati molto abili nel risolvere questo problema. Essi avevano imparato dagli Etruschi la tecnica di costruzione dell'arco, una struttura molto solida. Su tanti ordini di archi facevano viaggiare l'acqua fin nelle loro case. Costruirono acquedotti in tutto il loro impero e, ancora oggi, in gran parte dell'Europa, troviamo resti di acquedotti romani. Pont du Gard Alcuni aspetti architettonici dell'acqua, focalizzano l'attenzione sull'acqua come elemento decorativo. Alcune fontane d’Italia - Roma Fontana di Trevi Villa d’ Este Villa Adriana "Se, nei prossimi dieci o quindici anni, non verrà concertata nessuna azione volta a garantire la fornitura dell’acqua in un quadro mondiale efficace di regolamentazione politica, economica, giuridica e socioculturale, il suo dominio provocherà innumerevoli conflitti territoriali e condurrà a rovinose battaglie economiche, industriali e commerciali“ Lo afferma Riccardo Petrella, consigliere alla Commissione Europea, professore all’Università Cattolica di Lovanio E Presidente del Club di Lisbona L’acqua è destinata a rivestire un’importanza sempre più rilevante nei rapporti tra gli Stati, con il rischio di dare origine a violenti conflitti. In alcune regioni del mondo, la scarsità di acqua potrebbe diventare quello che la crisi dei prezzi del petrolio è stata, negli anni settanta: una fonte importante di instabilità economica e politica. Quasi il 40% della popolazione mondiale dipende da sistemi fluviali comuni a due o più paesi. L'India e il Bangladesh disputano sul Gange, il Messico e gli Stati Uniti sul Colorado, la Cecoslovacchia e l'Ungheria sul Danubio. Una zona calda emergente è l'Asia centrale, dove 5 ex repubbliche sovietiche, da poco indipendenti, si dividono due fiumi già troppo sfruttati, l'Amu Darja e il Sjr Darja. E' soprattutto nel Medio Oriente tuttavia che le dispute sull'acqua stanno modellando gli scenari politici e i futuri economici. L'Egitto è un esempio dei dilemmi e delle incertezze che devono affrontare i paesi con una rapida crescita demografica e fonti di approvvigionamento idrico molto limitate sul proprio territorio nazionale. 56 milioni di persone in Egitto dipendono quasi interamente dalle acque del Nilo, ma le origini del fiume non si trovano all'interno dei confini del paese. l'85% del Nilo è generato dalla piovosità in Etiopia e scorre come Nilo azzurro nel Sudan prima di entrare in Egitto. La parte restante dipende dal sistema del Nilo bianco, che ha le sue sorgenti in Tanzania, dal lago Vittoria, e si congiunge al Nilo azzurro nei pressi di Khartoun. Il fiume più lungo del mondo rifornisce in tutto nove nazioni, e in Egitto arriva per ultimo. Sulla base di un accordo sottoscritto nel 1959 con il Sudan, l'Egitto ha diritto ogni anno a 55,5 miliardi di metri cubi d'acqua del Nilo, mentre al Sudan ne sono stati assegnati 18,5. Per soddisfare il suo fabbisogno l'Egitto integra l'acqua del Nilo con piccole quantità di acque freatiche, con l'acqua del drenaggio agricolo e con acque di scolo municipali trattate. Nel 1990, ha avuto una disponibilità di 63,5 miliardi di metri cubi di acqua. sfortunatamente, anche secondo le proiezioni più modeste la domanda idrica egiziana salirà a 69,4 miliardi di metri cubi per la fine del decennio. Anche se la superficie terrestre è coperta per il 71% di acqua, questa è costituita per il 97,5% da acqua salata. L’acqua dolce è per il 68,9% contenuta in ghiacciai e nevi perenni, per il 29,9% nel sottosuolo e solo lo 0,3% è localizzata in fiumi e laghi, e quindi potenzialmente disponibile. Tale quantità corrisponde allo 0,008% dell’acqua totale del pianeta. Si tratta di un quantitativo irrisorio distribuito in modo ineguale sulla superficie terrestre. La maggior parte di essa, infatti, è concentrata in alcuni bacini in Siberia, nella regione dei grandi laghi in Nord America, nei laghi Tanganika, Vittoria e Malawi in Africa, mentre il 27% è costituita dai cinque più grandi sistemi fluviali: il Rio delle Amazzoni, il Gange con il Bramaputra, il Congo, lo Yangtze e l’Orinoco. Nel mondo, un miliardo e 400 milioni di persone del pianeta non hanno accesso all’acqua potabile. Il rischio è grande che nell’anno 2025, quando la popolazione supererà gli 8 miliardi di esseri umani, il numero delle persone senza accesso all’acqua potabile aumenti a più di 3 miliardi. In media ogni abitante del pianeta consuma oggi il doppio di acqua rispetto all’inizio del 1900, e globalmente, il consumo mondiale di acqua è circa decuplicato solo nell’arco di un secolo. Negli ultimi cinquant’anni la disponibilità d’acqua è diminuita di tre quarti in Africa e di due terzi in Asia. La FAO prevede che nel 2000 saranno almeno 30 i paesi che dovranno far fronte a crisi idriche croniche. In Africa la disponibilità di acqua potabile, reti fognarie e servizi igienici è ancora molto lontana da uno standard accettabile, soprattutto nelle aree rurali, dove meno del 60% della popolazione dispone di acqua potabile e meno della metà di servizi igienici. In Papua Nuova Guinea il 70 % della popolazione non ha accesso all'acqua, in Zambia la percentuale è del 73% e in Burkina Faso sale al 78%. Un cittadino nordamericano utilizza 1.700 metri cubi di acqua all’anno; la media in Africa è di 250 metri cubi all’anno. La Commissione mondiale per l’acqua indica in 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali. Con circa 40 litri noi italiani facciamo la doccia, per gli altri rappresenta l’acqua di intere settimane. 800 milioni sono le persone che non hanno un rubinetto in casa e secondo le stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, più di 200 milioni di bambini muoiono ogni anno a seguito del consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano. Complessivamente si stima che l’80% delle malattie nei Paesi del Sud del mondo sia dovuto alla cattiva qualità dell’acqua. Sono fondamentalmente 5 le malattie di origine idrica: 1) malattie trasmesse dall'acqua (tifo, colera, dissenteria, gastroenterite ed epatite); 2) infezioni della pelle e degli occhi dovuti all'acqua (tracomi, lebbra, congiuntivite e ulcere); 3) parassitosi legate all'acqua; 4) malattie dovute ad insetti vettori, ad esempio mosche e zanzare; 5) infine, malattie dovute a mancanza di igiene. L’Italia è prima in Europa per il consumo d’acqua e terza nel mondo con 1.200 metri cubi di consumi l’anno pro capite. Più di noi soltanto gli Stati Uniti e il Canada. Rispetto i parametri europei non possiamo invece che passare per spreconi: gli italiani consumano quasi 8 volte l’acqua usata in Gran Bretagna, dieci volte quella usata dai danesi e tre volte quello che consumano in Irlanda o in Svezia. Allarme sullo spreco anche da parte del WWF che annuncia la disponibilità d’acqua dolce in Italia sta scendendo dai 2.700 metri cubi pro capite ai 2.000 metri cubi. E’ chiaro, quindi, che la principale fonte di vita dell’umanità si sta trasformando in una risorsa strategica vitale. Il valore crescente dell'acqua, le preoccupazioni concernenti la qualità e la quantità di approvvigionamenti, oltre che le possibilità di accesso, accordate o rifiutate, stanno avvicinando l'acqua al petrolio e a certe ricchezze minerali in quanto risorsa strategica. La sua rarità e il suo valore crescente porteranno sempre più a delle politiche dell'acqua e a conflitti internazionali che potranno attribuire ai diritti su quest'ultima un'importanza di primo piano. Sono diverse le soluzioni prese in esame e le tematiche di intervento per gestire al meglio la crescita del consumo dell’acqua. Comunque è evidente che mancano delle regole mondiali di controllo sulla gestione dell’acqua e la sua difesa come bene comune patrimoniale e, s’intravvede la tendenza a considerare l’acqua un bene che potrebbe soggiacere alla libera regolamentazione del mercato. Già nel 1994, alla Giornata Mondiale per l’Alimentazione, il Papa Giovanni Paolo II sottolineava la necessità di "… considerare l'importanza dell'acqua per la vita e la sussistenza degli individui e delle comunità. Giacché ognuno deve avere la possibilità di accesso a rifornimenti d'acqua incontaminata, la comunità internazionale è chiamata a cooperare per proteggere questa preziosa risorsa da forme di utilizzazione non adeguate e dal suo spreco irrazionale. Senza l'ispirazione che deriva dai principi morali profondamente radicati nei cuori e nella coscienze degli uomini, gli accordi e l'armonia che dovrebbero esistere a livello internazionale per la preservazione e l'uso di questa risorsa essenziale, saranno difficili da mantenere e portare avanti". Tuttavia, per quanto riguarda la gestione dell’acqua, si delinea un crescente fenomeno di privatizzazione dell’acqua, attraverso un sistema di "gestione delegata" dei servizi alle compagnie private "Qualunque sia la motivazione, la privatizzazione dell’acqua non è una soluzione efficace dal punto di vista politico, sociale, economico, ambientale, etico. Non è giustificabile considerare l’acqua come una fonte di profitto. In quanto fonte di vita, l’acqua è un bene patrimoniale che appartiene agli abitanti del pianeta (così come agli organismi viventi). In quanto fonte di vita insostituibile per l’ecosistema, l’acqua è un bene vitale che appartiene a tutti gli abitanti della Terra in comune, è patrimonio dell’umanità. A nessuno, individualmente o come gruppo, è concesso il diritto di appropriarsene a titolo di proprietà privata. La salute individuale e collettiva dipende da essa. L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa. Il suo carattere " insostituibile " significa che l’insieme di una comunità umana – ed ogni suo membro – deve avere il diritto di accesso all’acqua, in particolare all’acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche. fine