Il difficile contesto congiunturale dell`area latino

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Il difficile contesto congiunturale dell`area latino
Il difficile contesto congiunturale dell’area
latino-americana
Lunga tradizione relazioni economiche UE-America Latina
transazioni inferiori alle aspettative!!!
Quali cause?
z Instabilità finanziaria
gli investitori traevano profitto più dagli
investimenti finanziari cha da quelli
industriali (Es. FIAT)
z
Politica Protezionistica
1950 –1970: lunga fase di import
substitution
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Gli anni della crisi finanziaria
Inizio anni ’80
crescita di tassi d’ interesse
mondiali
“CRISI DEL DEBITO” e insostenibilità import substituition
QUALI CONSEGUENZE?
• Liberalizzazione
• Politiche di stabilizzazione
Governo cileno
Freno agli investimenti speculativi
Investimenti <1 anno
Deposito presso la Banca Centrale
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del 30% del totale
Gli anni della crisi finanziaria
Governo brasiliano
1998-1999
adozione del Plano Real
Crisi asiatica e russa
Pressione sui mercati internazionali e latino americani
Abbandono parità Real-dollaro
Già dal 2000, però…
Ripresa economica del Brasile
(L’industria ha contribuito per oltre il 4% al Pil del paese)
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AMERICA LATINA: una realtà eterogenea
A. Dimensione e
composizione del territorio
B. Livello di liberalizzazione
economica
C. Composizione della
popolazione
D. Grado di sviluppo
economico
E. Rischio-paese
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AMERICA LATINA: una realtà eterogenea
A. Dimensione e composizione del territorio
- America Centrale
(Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras,
Nicaragua, Panama, Messico e Caraibi (13 Stati)
- Comunità Andina
(Colombia, Ecuador, Bolivia, Perù, Venezuela)
- Mercosur
(Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay, Cile)
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AMERICA LATINA: una realtà eterogenea
B. Livello di liberalizzazione economica
1991
MERCOSUR (Argentina, Brasile,
Uruguay, Paraguay, Cile- dal 1996)
1994
NAFTA (Canada, Usa, Messico)
Gli IDE in ingresso sono passati da
circa 30.000 mil di $ a 73.000 tra il
1996 e il 1999
Principali destinatari: Brasile, Argentina, Cile e
Messico
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AMERICA LATINA: una realtà eterogenea
C. Composizione della popolazione
- Popolazioni indigene
(Messico, Bolivia, Perù)
- Discendenti popolazioni africane
(Brasile, Venezuela e Colombia)
- Discendenti Europei
(Argentina, Brasile e Cile)
D. Grado di sviluppo economico
- America Centrale e Regione Andina
vs Brasile, Cile, Uruguay
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AMERICA LATINA: una realtà eterogenea
Il Pil medio pro-capite della regione
varia dai 730 $ in Nicaragua ai
2.710 $ in Brasile (Fonte: World Bank, 2004)
Disparità nella distribuzione della ricchezza
in 13 paesi il 10% della popolazione più
povera si divide un ventesimo della
ricchezza detenuta dal 10% della
popolazione più ricca
E. Rischio-Paese
Cile, Messico e Perù
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AMERICA LATINA: quali opportunità?
z Presenza
di dotazioni fattoriali a basso costo
z Presenza di interventi volti ad incentivare l’ingresso
di capitali stranieri nello stato
- seconda area di investimento
Simest dopo l’Est europeo
(12% del totale degli investimenti
programmati sono in Brasile,
Argentina, Cile, Perù)
z Legami storico-culturali UE-America Latina
40 mil di sud-americani sono di
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origine italiana
AMERICA LATINA: quali opportunità?
negoziati UE-Mercosur per abbattimento delle
delle frontiere commerciali
I Paesi si presentano notevolmente differenziati
CILE
- Membro accordo di Cooperazione Economica AsiaPacifico
- Stabilità politica
Export Platform vs Mercosur
-Minore rischio-Paese
-Buone prospettive di sviluppo nel settore delle costruzioni
(infrastrutture) – energia – servizi
Unilever- centro di gestione
servizi finanziari per l’America Latina
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AMERICA LATINA: quali opportunità?
BRASILE
Posizione di leadership nell’intera area responsabile del
42% del Pil latino-americano (Promos, 2004)
- Processo di costituzione di una classe media
crescita del potere d’acquisto
- Elevati livelli di preparazione specialistica
- Disponibilità di materie prime – risorse minerarie e
forestali
- Settore delle meccanica strumentale
l’Italia si colloca al terzo posto
nei flussi commerciali UE-Brasile
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AMERICA LATINA: quali opportunità?
BRASILE
- Incentivi all’ingresso del capitale straniero
Riduzione del 30% della tassa
sull’acquisto di beni strumentali e di
nuove tecnologie
Zona Franca de Manaus (Amazzonia)
per lo sviluppo industriale e commerciale
della regione
- Presenza di Omogeneità culturali
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Gruppo culturali in America Latina
Olien (1973)
- Argentina, Cile, Uruguay e sud Brasile
- Perù, Ecuador e Bolivia
- Venezuela e Colombia
(colonia spagnole Nuova Granada)
IN BRASILE…
Dessen, Torres (2002)
differenti sottoculture
- “caipira” e i “gaicha”
discendenti di italiani e tedeschi
(zona meridionale – Sao Paulo)
- “crioula”
discendenti schiavi africani
(zona nord orientale)
- “cabloca”
nativi indigeni, immigrati africani
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AMERICA LATINA: quali opportunità?
- Presenza di agglomerazioni industriali
Cluster tessile (Itajaì Valley) - produzione di
abbigliamento e biancheria per la casa
Cluster elettromeccanico (Joinville)
- presenza di imprese medio-grandi
Cluster trasformazione alimentare – piccoli
allevatori
Cluster dei mobili (Saò Bento do Sul) – Imprese medie
dimensioni
Cluster ceramica industriale (Santa Catarina e
Santa Gertrude)
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AMERICA LATINA: quali effetti?
Ampliamento delle iniziative di
internazionalizzazione delle imprese in Brasile
Iniziative promosse
dall’UE
Project Brasil
(Jv italo-brasiliana)
Iniziative promosse
dagli imprenditori
Internazionalizzazione
imprese meccanoceramiche
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L’internazionalizzazione della M&S s.r.l. in Brasile
- Impresa meccanica localizzata nel distretto di Sassuolo
- 60 dipendenti (di cui 7 con contratto di collaborazione
esterna)
- Classe di fatturato: 7-12 milioni di euro annui (10 milioni
nel 2002) di cui:
80% derivante da attività di Exp
20% dalle attività distrettuali
- Progressiva riduzione delle relazioni con gli operatori
distrettuali situati “a valle”
M&S- Marazzi
- 1994 exp in Brasile
- 1999 JV con Bozan Automaçao per la realizzazione di un
impianto di produzione nel distretto di SC (27 dipendenti)
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Fasi evolutive del cluster di Santa Catarina
• Nato negli anni ’50 su iniziativa di immigrati italiani,
nella fase di import-substitution
z
Tra il 1950 e il 1970: le imprese locali hanno appreso le
conoscenze di base relative al processo produttivo
ceramico
settore maturo!!
conoscenze standardizzate
•Tra gli anni ’70 ed ‘80: primo tentativo di espansione
della capacità produttiva locale
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z
Dal 1990: tentativi di creazione di istituzioni di supporto
- Colègio Maximilian Gaidzinski (scuola tecnica)
- CTC (Centro per la tecnologia della Ceramica)
- UNESC (Università locale): ha istituito un corso
(in stretta collaborazione con le imprese locali) in
tecnologia della ceramica e uno in ingegneria dei
materiali
z
-ANFACER (Associazione Nazionale produttori
di piastrelle): incentiva lo scambio tecnologico
fra imprese
Crescita dell’autonomia delle imprese locali
cluster competitivo!!
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