Diapositiva 1

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Diapositiva 1
Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
3 Seppelliteci allo Juventus Stadium;
4 Fatto di Napoli, Napoli assente, supremazia Juve;
5 Il Punto sulla Serie A, è accaduto nella 12° giornata
8 Il Derby della Vergogna, Salernitana - Nocerina;
9 Un Occhio all’estero, i principali campionati europei;
10 Fatto di Calciomercato, le ultime trattatIve;
11 Scommetiamoci su & Indovina Chi?
12 Mondiale per Club, è tutto pronto;
13 Fatto di Pallanuoto;
15 Circoletto Rosso; Notte NBA & Scoviamo gli
Sport;
16 Sport e Cinema, avete mai visto “Tifosi”?
2
La Juventus stritola 3 a 0 il Napoli. Come un serpente, con la sua preda, la Vecchia Signora ha
lentamente ucciso ogni speranza di ribaltare il risultato, ogni volontà di vincere a Torino del Napoli.
Niente da fare Napoli, a Torino, regna solo un Re o, meglio, solo una Regina. E’ lo “Juventus Stadium”,
teatro di tante vittorie e di soddisfazioni, scenario di una grande rinascita, il primo ad accogliere le due
squadre, a tenere uniti, nell’unica fede, circa 40 mila tifosi, accorsi per godersi uno spettacolo
assicurato, per poter cantare e incitare la propria squadra. Ovviamente, al seguito più juventini, che
napoletani, causa la limitata capienza del settore ospiti. E’ tutto pronto! Lo stadio, è proprio, quello
delle grandi occasioni. L’adrenalina sale. Al fischio d’inizio, la concentrazione si fa massima. Tutti gli
occhi puntati sulle casacche bianconere e, su quelle azzurre, per una semplice gufata. La Juve c’è.
Primi minuti e, già, una Juventus scoppiettante. Dal primo corner di serata, la Juve attua il suo solito
schema. Uno schema, sicuramente, odiato da tanti tifosi, che a volte è per niente fruttuoso. Sta volta,
mai schema fu più azzeccato. Quattro i tocchi; Pirlo, Asamoha, Isla, Tevez; zampata vincente, poi, dello
spagnolo Fernando Llorente. Dj Nanà, intona tre volte FERNANDO, lo Stadium risponde LLORENTE. Sul
dualismo, di questa settimana, tra i due spagnoli; Llorente - Callejon, ad avere la meglio è l’ex del
Bilbao. Due minuti e la Juve è già in vantaggio. Posizione di off-side per Llorente, ma oramai, il dado è
tratto e, indietro mai più si ritorna. Sempre e solo Juve, prima ci prova Bonucci, ma Reina non si fa
sorprendere, poi il solito Llorente, ma i tiri troppo centrali, non creano problemi al portiere azzurro,
che può solo fare sua la sfera. Il primo tempo finisce e, per gli juventini l’ansia, al gol di Llorente, si
affievolisce, si accennano dei sorrisi, l’adrenalina è stemperata. I napoletani “guasconi” per l’intera
giornata, invece, diventano teneri conigli.
Inizia il secondo tempo, non bello, per la Juve che soffre e anche molto. Il Napoli attacca, tenta di
agguantare il pareggio. La punizione di Insigne, già velenosa contro il Borussia Dortmund,
impensierisce gli juventini. Si trattiene il fiato, ma al tiro, parato da Buffon, scappa un grande
sospiro di sollievo. E’ ancora un Napoli cattivo. Stavolta è Hamsik che con la sua specialità, il tiro
potente, colpisce l’esterno della rete. Poche le occasioni per la Juve e, i suoi tifosi iniziano a
preoccuparsi; tanta la paura di vedere sfumata una gara per la troppa calma e sicurezza dei
giocatori in campo. Al 28’ del secondo tempo, da un Pirlo che ti aspetti, arriva una punizione
sontuosa, perfetta, magistrale. La palla, dal suo destro magico, lascia il punto di battuta, scavalca
la difesa; la traiettoria che disegna, crea nell’aria una scia di musica inebriante. Quella palla, si
posa lì dove non ci arriverebbe mai nessuno: l’angolino. Mozart, lo chiamano. Wolfgang Mozart è
Andrea Pirlo e, come il musicista di talento, lo juventino compone punizioni inimitabili, da lasciare
senza fiato, tanta la bellezza e l’eleganza del suo tocco. L’Andrea Nazionale sigla la sua 40esima
punizione, altre tre per superare il record di Mihajlovic, fermo sulle 43 punizioni. Non sempre
l’estetica va di pari passo con le vittorie e, questo la Juve lo sa. Non conta giocare bene, dribblare,
fare le arabone, i sobreri, per vincere, ma basta mettere la palla in rete, così, semplicemente e, la
Juve ci riesce, per la terza volta. Pogba, si alza la palla, aspetta che scende quanto basta per
poterla calciare d’esterno. Palo, RETE. Goooooooooooooooooooooooooooooooooool! 3 a 0.
Esplode lo stadio! “Oi vita, oi vita mia, o icore e chistu core” canta lo stadio. Napoletani assenti,
inceneriti, rinchiusi nel loro guscio da “guappi”. Quei napoletani che da Agosto intonavano “don
din, intervengon da Torino ha segnato Higuain”, avranno capito che non si dice “gatto se non ce
l’hai nel sacco”. Grande Juve, cuore, orgoglio e passione. E’ la vittoria della Juventus, è la vittoria
di un gruppo sempre più compatto, assetato di vittorie. E’ la vittoria degli juventini, di quelli che si
sgolano, di quelli che nell’esultanza prendono le storte, di quelli che soffrono e, di quelli che
piangono di gioia. La vittoria, questa vittoria è della Juve e del popolo bianconero, ma soprattutto
di quello campano. Quei juventini che ogni giorno sono costretti a sopportare gli sfottò e, che
pazientemente rispondono con i fatti.
Annalisa Moccia
Stesso stadio, stessa storia. Stesse
squadre, stesso odio. Così allo Juventus
Stadium all’entrata degli azzurri in campo
per il riscaldamento, partono i soliti cori di
carattere discriminatorio come “O Vesuvio
lavali col fuoco” e “noi non siamo
napoletani”.La Juve si aggiudica il secondo
posto in classifica approfittando del pareggio
della Roma con il Sassuolo per accorciare le
distanze dalla capolista. Rocchi non fa in
tempo a fischiare il calcio d’inizio che
Reina si trova a salvare la rete da Pogba
ma poco dopo Llorente lo punisce da una
posizione molto dubbia,fuorigioco netto.
Nella ripresa gli azzurri più agguerriti ma Pirlo su
punizione non sbaglia al 74’ e Pogba con un gran
gol
all’80’stendono
letteralmente
il
Napoli che deve accontentarsi, per il momento,
del terzo posto in classifica. Bene solo Reina e
Insigne, l’estremo difensore più volte miracoloso
mentre l’attaccante l’unico a provarci e quasi
riuscirci per ben due volte. Male molto male
Marek Hamsik. Sfortunati i napoletani che
tornano a casa con la seconda sconfitta
stagionale.
KARINA ORNELLA PALOMBA
Atalanta – Bologna 2-1
Partita tra 2 squadre che si equivalgono per le rose, ma in situazione di
classifica differenti. I padroni di casa si presentano con molte defezioni
(squalifiche o infortuni) e senza Denis. I bergamaschi riescono a portare a
casa i 3 punti in una partita lottata fino alla fine, che ha visto nel tabellino
dei marcatori un ex come Bianchi. I padroni di casa si erano portati in
vantaggio conBrivio, per essere ripresi subito da Bianchi, e quando
sembrava che il pareggio avesse la meglio ecco il gol di Livaja al 93.
Cagliari – Torino 2-1
Partita da 3 punti pesanti per 2 squadre, che sono vicine in classifica e con
obiettivi simili. Il ritorno a casa al Sant’Elia ha fatto bene ai sardi, che
trovano una vittoria importante. Capitan Conti segna 2 reti su altrettante
punizioni dal limite e fa respirare una formazione, che è in affanno
quest’anno. Il vantaggio è siglato da Conti su punizione, ma nei primi
minuti di secondo tempo ecco Immobile, che pareggia. Le emozioni non
finiscono qui, infatti Conti al minuto 88 si ripete ancora su punizione e
regala questa vittoria alla propria squadra.
Parma – Lazio 1-1
La Lazio cerca una conferma dopo la vittoria di Europa League, mentre il
Parma cerca di scappare dalle zone calde. Ne viene fuori un pareggio dove
ha vinto la paura e la stanchezza. Succede tutto in un quarto d’ora, infatti
al minuto 50 gli ospiti passano in vantaggio con la prima rete di Keita in
campionato per essere raggiunti al 64 da Lucarelli. La Lazio passa in
vantaggio con una grande azione solitaria di Candreva, che tenta il
dribbling, e il rimpallo favorisce Keita, che dopo aver superato Mirante
deposita in rete. I padroni di casa pareggiano su azione da calcio d’angolo
con Lucarelli, che stacca di testa e batte Marchetti.
Roma – Sassuolo 1-1
La capolista deve affrontare una squadra, che sulla carta è destinata a
perdere, però nelle battute finali si fa riprendere e finisce 1-1. La Roma
passa in vantaggio con un autogol di Longhi, che in modo molto
particolare trafigge il proprio portiere vanificando l’intervento di
quest’ultimo. La partita sembra dover finire in goleada per i giallorossi,
che perdono Borriello(infortunio) e perdono attacco. Il Sassuolo tenta di
rispondere e ripartire in velocità, ma non riesce a segnare, fino all’ultimo
minuto. 4 minuti di recupero ed ecco la beffa per la capolista, che si fa
riacciuffare da Berardi nelle battute conclusive.
Stefano Limongelli
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CATANIA – UDINESE 1-0
Gli uomini di Guidolin perdono altri tre punti per il cammino verso l’Europa League nell’anticipo
della 12° giornata al Massimino. De Canio raccoglie i primi tre punti della sua gestione,
nonostante l’assenza di nove uomini, portandosi a quota 9 in classifica. La partita è subito vivace
con
continui
capovolgimenti
ed
un
palo
colpito
da
Pereyra.
Alla
mezz’ora Domizzi abbraccia Legrottaglie, rigore e Maxy Lopez alla 100° in serie A sigla il vantaggio
dal dischetto. Finale di primo tempo molto acceso con l’Udinese che reclama un calcio di rigore
per un tocco di mano in area diTachtsidis. Ripresa che si apre sullo stesso ritmo del primo,
l’Udinese alza il baricentro alla ricerca del pareggio ed il Catania punge sulle ripartenze. Al 66’
Pinzi prende il palo e la squadra diGuidolin sbatte di continuo contro il muro
di Di Canio rispondendo presente alla lotta salvezza.
INTER – LIVORNO 2-0
Uno striscione dedicato a Massimo Moratti sulla curva nord dello stadio S.Siro, per ricordare i suoi
18 anni di gestione, apre l’anticipo serale della 12° giornata. La banda Mazzarri trova tre punti
preziosi avvicinandosi a Juve e Napoli contro un Livorno sornione. La partita è equilibrata fino al
30’ fin quando Bardi, su cross di Jonathan, la respinge nella propria porta e porta in vantaggio i
nerazzurri. Il primo tempo si chiude in vantaggio con un Handanovic spettatore e ripresa che si
apre con la squadra di casa alla ricerca del raddoppio, sfiorandolo più volte. Mazzarri butta
dentroKovacic, Belfodil ed all’80’ ritorna in campo l’uomo bionico Javier Zanetti, dopo 195 giorni
dall’intervento, e subito entra in partita dando il via al gol del raddoppio firmato da Nagatomo. 2
a 0 e S.Siro che festeggia il ritorno in campo del suo capitano dando un arrivederci a Moratti.
GENOA – VERONA 2-0
Nell’anticipo delle 12:30 la squadra di Gasperini guadagna posizioni in classifica trovando la
terzavittoria consecutiva in campionato contro un Verona giusto a Genoa in grande forma forte di
aver ottenuti 5 vittorie nelle ultime 6 partite. I Grifoni partono ben organizzati riuscendo a
contenere i gialloblù ed al 29’ Portanova porta i suoi in vantaggio incornando un cross dal calcio
d’angolo e sei minuti dopo Matuzalem pesca in area Kucka che di testa brucia Rafael siglando la
rete del raddoppio. Il primo tempo si chiude sotto il segno di Perin confermando l’ottimo
momento di forma e la buona prestazione di Toni. Nella ripresa il Verona ci prova proponendo un
calcio spettacolare ma sbatte più volte contro Perin. A dieci minuti dalla fine Toni colpisce un palo
ponendo fine alle chance di rimonta. La squadra di Gasperini vola al settimo posto e centra la
terza vittoria consecutiva, cosa che non succedeva da tre anni e mezzo.
CHIEVO VERONA – MILAN 0-0
Uno spettacolo mediocre tra sbadigli ed errori è andato in scena al Bentegodi. La squadra di
Allegri non riesce a riproporre la giusta voglia vista al Camp nou ed inciampa nuovamente sul
campo del Chievo scivolando sempre più giù in classifica. I rossoneri, orfani di
un Balotelli squalificato, scendono in campo con lo stesso sistema di gioco visto contro il
Barcellona ma i meccanismi non girano. Per la prima palla gol bisogna attendere il 42’ del primo
tempo ed il resto è noia, l’unico a salvarsi è Kakà. Ripresa che dovrebbe aprirsi con un Milan più
agguerrito ed un Chievo alla ricerca di punti salvezza ma non è cosi. La partita ricomincia a basso
ritmo e dopo 7 minuti Rigoni sbagliaclamorosamente a porta vuota e da questo sbaglio i rossoneri
tentano una reazione senza riuscirci. Allegri cambia modulo passando a 4-3-3 favorendo l’ingresso
di Robinho che all’80’ prende il palo a tu per tu con Puggioni. Match che si carica di nervosismo
nel finale con Montolivo prima ePellissier poi cacciati fuori dal campo ed il risultato finale
del Bentegodi è un triste 0 a 0 con un espulso per parte ed un spettacolo mediocre.
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Ferruccio Montesarchio
Con una doppietta Pepito Rossi regala i tre punti alla Fiorentina
e festeggiare la convocazione in nazionale. I viola dominano per
circa 70 minuti passando in vantaggio con un calcio di rigore
trasformato dall’italo-americano per una trattenuta in area su
Alberto Aquilani. Al 17’ sale in cattedra sempre Giuseppe Rossi
che fa esplodere in Franchi: tiro a giro dai venti metri e palla in
rete. La Fiorentina domina nel possesso palla ma nella
ripresa Gabbiadini riapre il match al minuto 74. Rossi (Delio)
prova ad agguantare un clamoroso pareggio e getta nella
mischia prima Gavazzi e poi un elettrico Pozzi. Nel finale i
Blucerchiati sfiorano il gol del pareggio con il neo
entrato Wszolek e con un colpo di testa che sfiora il palo
di Mustafi. Una vittoria che proietta i viola a ridosso della
zona champions e un super Pepito Rossi che manda k.o. la
Samp, ora in zona retrocessione.
VALERIO CASTORELLI
Era iniziato tutto nel migliore dei modi, un presidente più che compiaciuto della sua scelta e
un ex calciatore, Fabrizio Ravanelli, a sedersi su una panchina,quella dell'Ajaccio, che, a
quando pare, sognava già da bambino. Ora dopo pochi mesi è giunta l'ora di un brusco
risveglio, l'avventura è giunta al capolino con un esonero e ciò nonostante in Francia non si
fa altro che parlare di lui. A parlare per primo è stato un suo ormai ex calciatore, Cedric
Hengbart, che lo ha accusato di voler far usare a tutti i calciatori prodotti come creatina,
proteine e amminoacidi. Il giocatore ha rivelato che ci sono state tantissime discussioni in
merito e lui, a 33anni, si è rifiutato categoricamente di seguire le direttive. Sotto la lente
d'ingrandimento sta passando anche il preparatore atletico Giampiero Ventrone, il quale già
al centro del caso doping, così proprio come Ravanelli, che colpi la Juventus negli anni 90.
Per entrambi adesso sembrano essre tornati i fantasmi del passato. Il tecnico italiano si dice
allibito al suono di certe parole e non riesce proprio a capire come siano saltate fuori. Una
tesi però indica che sia una rivalsa il motore di queste frasi."L'ho messo fuori squadra
appena arrivato, perché non rientrava nei miei piani. Lui avrebbe potuto prendere anche 50
chili di prodotti, ma con me non avrebbe giocato mai. Però non penso a ripicche personali, io
appartenevo a una squadra corsa e sono italiano, non capisco il motivo di un tale
accanimento. Sono davvero amareggiato" queste sono state le parole che hanno partecipato
all'arringa difensiva di Ravanelli. Come in Italia però anche in Francia adesso torna di moda il
passato. Se da noi per le accuse fu assolto, oltre le Alpi, anche se non è stato mai provato, si
riteneva che avrebbe fatto uso di cocaina ai tempi del Marsiglia.
Antonio Greco
E’ troppo facile scagliarsi contro i sostenitori della Nocerina, rei di
aver minacciato propri calciatori prima del match contro la
Salernitana. Giù la maschera, il giro si allarga alle istituzioni, alla
Lega calcio e a chi crede che la tessera del tifoso abbia ancora un
senso.
La Nocerina è ultima in un campionato in cui non ci saranno
retrocessioni, ovvero nel campionato più falsato della storia, con una
rosa( non all’altezza) piena zeppa di diciottenni gettati nella mischia
ogni domenica per due lire. Ultimo posto meritatissimo. Minaccia di
morte o meno, i tifosi hanno chiesto ai propri calciatori di scioperare
e di non scendere in campo per evitare una probabile figuraccia
contro i cugini granata in un derby che mancava dal lontano 1984.
Un’esagerazione, certo, ma era l’unico modo dei supporters
rossoneri di intervenire dopo che il prefetto aveva negato loro la
trasferta nella vicina Salerno. Perché le autorità a pochi giorni dal
derby hanno deciso di vietare l’ingresso all’Arechi ai soli residenti
delle due Nocera? La situazione probabilmente si sarebbe risolta con
una gara a porta chiuse o a campo neutro. Arrivati all’Arechi i
giocatori rossoneri hanno comunicato al club di non voler scendere
in campo. In seguito interviene il Questore di Salerno Antonio
De Iesu:” i dirigenti della Nocerina si sono impegnati per convincere i
propri giocatori a scendere in campo, dopo le intimidazioni ricevute
davanti al quartier generale della squadra, in un hotel a Mercato San
Severino, alla partenza del pullman, da circa 200 presunti ultras. La
parte malata della tifoseria rossonera ha inscenato forme di minacce
che prefigurano reati penali. Ma l’ordine pubblico è garantito, il
derby si può giocare in condizioni di massima sicurezza”. Pronti via e
ha inizio la pagliacciata del secolo: la Nocerina effettua tre
sostituzioni nel primo minuto di gioco e al 21’ l’arbitro è costretto a
decretare la fine dopo che ben 5 rossoneri avevano simulato un
malore in campo.
Il resto è storia. Il ds molossoPavarese a termine della farsa
comunicherà le dimissioni dell’intera dirigenza a cui sono seguite
quelle di tutto lo staff tecnico. Infine la risposta di De Iesu:” Con le
porte aperte sarebbe stata una guerriglia. Nel frattempo abbiamo
acquisito filmati e testimonianze di quanto accaduto a Mercato San
Severino ed avvieremo le opportune indagini”. Tonnellate di fango
sulla città di Nocera, tante sono le dinamiche ancora da chiarire nel
derby della vergogna, tanti sono i perché.
Perché i calciatori rossoneri sono scesi in campo con una t-shirt con
su scritto rispetto per Nocera per ricevere delle fantomatiche
minacce di morte da parte degli stessi tifosi? Perché Nocerina e
Salernitana ad inizio stagione sono state inserite nello stesso girone?
A cosa serve la tessera del tifoso? Perché società e staff tecnico
rossonero scappano via quando a dieci giorni dal derby viene
rinnovato il contratto al tecnico Gaetano Fontana?
Valerio Castorelli
Premier league
Undicesima giornata di Premier League all'insegna del Liverpool. I Reds vincono facilmente sul Fulham,
e si rifanno sotto, un autorete di Amorebieta, poi Skrtel e doppio Suarez fissano il punteggio sul 4-0.
Chelsea bloccato sul pari dal West Bromwich. Blues in vantaggio con Eto'o, poi sorpasso ospite con le
reti di Long e Sessegnon, pari su rigore concesso e trasformato da Hazard solo al 96'.Gli altri incontri del
sabato hanno visto la bella vittoria del Shouthampton sul Hull City per 4-1, la squadra di Pochettino
riesce a mantenersi stabilmente nelle zone alte della classifica. Ottima vittoria del Aston Villa sul Cardiff
per 2-0, che allontana la squadra del West Midland dalle zone basse della classifica. Domenica sarà di
scena il big match tra Manchester United ed Arsenal, con la squadra di Wenger, decisa a rispondere
all'offensiva lanciata dal Liverpool, e continuare ad allungaresulle inseguitrici. L'altra squadra di
Manchester, il City, è ospite di un Sunderland sempre più in crisi di gioco e risultato.Chiudono la
giornata Tottenham Newcastle e Swansea Stoke City.
Liga BBVA
C'è la tripletta di Cristiano Ronaldo, uno su rigore, nel pokerissimo alla Real Sociedad. Completano Benzema
e Khedira. Blancos che si portano momentaneamente a - 3 in classifica dal Barcellona capolista. Rimonta
Bilbao, che riesce ad avere la meglio sul Levante grazie alle reti di Rico e Anduriz. Bella vittoria dell' Almeria,
grazie ad una rete di Rodri al 18' riesce a battere l' Osasuna, portandosi avanti in classifica ed
allontanandosi dalle zone basse. Ennesima sconfitta per il Celta Vigo di Luis Enrique, battuto in casa per 2-0
da Rayo Vallecano, l'ex allenatore giallorosso rischia seriamente l'esonero. Le prime due della classe
saranno impegnate domenica, il Barcellona sarà di scena a Siviglia contro il Betis, nel più classico dei testa
coda, sulla carta match senza storia. L'Atletico Madrid invece avrà un compito molto più arduo giocherà
infatti in casa di un Villareal sempre più lanciato in classifica. Chiudono la giornata Valencia Valladolid, con i
padroni di casa in netta ripresa sia in classifica sia nel gioco, ed Espanyol Siviglia.
BUNDESLIGA
Grazie alle reti di Boateng, Ribery, e Muller il Bayer di Guardiola stravince sull' augusta e allunga in vetta.
Scivolone del Dortmund per 2-1 sul campo del Wolfsburg, la squadra di Kloop era passata in vantaggio
grazie alla rete di Reus, ma padroni di casa che recuperano prima con Rodriguez e poi con Olic fissando il
punteggio finale sul 2-1. Ne approfitta il Bayer Leverkusen, con un pirotecnico 5-3 riesce a battere
l'Amburgo, raggiungendo in classifica proprio il Dortmund, entrambe appaiate a 28 punti e distanti dalla
corazzata bavarese di 4 punti. Importante vittoria dell' Herta Berlino sull' Hoffenheim in chiave Europa
League. Vince anche lo Schalke 04 di Boateng, 3-1 sul Werder Brema. Vittoria casalinga per 3-1 del Borussia
M' gladback sul Norimeberga. Chiudono gli incontri domenicali, Magonza Eintracht Francoforte, e Frigurbo
Stoccarda.
Ligue 1
Tris di Ibrahimovic, il secondo su rigore, e il Psg continua a correre, tutto facile per gli uomini di Blanc che
superano agevolmente il Nizza per 3-1. Il Lilla non va oltre lo 0-0 a Guingamp, continua la crisi del Monaco,
la squadra di Ranieri impatta in casa pr 1-1 contro l' Evian. Monegaschi distanti Pari del Reims a Lorient.
Finiscono 1-1 anche Tolosa Ajaccio e Valencienes Montpellier. Domenica il Bordeaux ospiterà il Nantes, il
Marsiglia il Sochaux, mente il Lione sarà di scena sul campo del Saint Etienne.
Lino Iorio
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Inter, occhio alla “bomba- Pato”!
L’Inter per il mercato di gennaio è alla ricerca di un attaccante, visto i continui
infortuni di Milito e la non fiducia di Mazzarri inBelfodil e Icardi (anche
quest’ultimo ai box).
Il club neroazzurro avrebbe messo gli occhi su niente meno cheAlexandre Pato!
L’ex rossonero è in rotta con il Corinthians e a gennaio potrebbe cambiare aria. Con
l’avvento di Thohir, determinato a regalare tanti top players, Pato farebbe al caso
dell’Inter sia per l’età che per il costo del cartellino (intorno ai 15 milioni, stessa
cifra sborsata nel gennaio 2013 dal club brasiliano).
L’Inter, quindi, si è messa in prima fila per il brasiliano, che ricordiamolo, ha solo 24
anni. Ma su di lui anche Tottenham e Arsenal.
Juventus su Konoplyanka, il gioiello ucraino.
La Juventus del futuro, si sa, giocherà con il 4-3-3.
Modulo che permette di esprimere di più il proprio potenziale offensivo, visto
soprattutto contro il Real Madrid.
E’ così partita la caccia all’esterno che faccia al caso di Antonio Conte, ed il nome
nuovo corrisponde a quello di Evgen Konoplyanka, stellina ucraina del Dnipro che
in questa stagione ha segnato 2 gol e 3 assist solo in Europa League in 5 partite.
Grande capacità di inserimento, grande corsa e facilità nel saltare l’uomo: questo il
biglietto da visita dell’ucraino classe 89’.
La sua valutazione si aggira intorno ai 16/18 milioni di euro e su di lui si sono fatte
vive parecchie squadre di Premier League.
Milan, Burdisso idea per la difesa.
Non solo Rami per la difesa rossonera. Sembra infatti ad un passo il
trasferimento del difensore argentino Nicolas Burdisso, visto anche la scarsa
garanzia della coppia Mexes-Zapata e i continui infortuni di Silvestre.
Stando a ciò che riporta la Gazzetta dello Soprt, Burdisso vorrebbe cambiare
aria, anche perché Rudi Garcia, allenatore della Roma, si affida agli
insostituibili Benatia e Castan, lasciando poco spèazio al difensore ex Inter.
Il contratto di Burdisso scade a giugno 2014 ecco perché potrebbe essere un
vero e proprio affare il suo ingaggio a gennaio.
Giuseppe Memoli
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Manca davvero poco, presto scopriremo il nome di tutte e trentadue nazionali che ci faranno vivere il sogno mondiale della
prossima estate. Da sempre molto tirati i play-off europei dove spicca un' affascinante Portogallo-Svezia che vuol dire
soprattutto C.Ronaldo versus Ibrahimovic. Questa è forse la partita più equilibrata in calendario e magari solo il fattore casa
nella gara d'andata darà un leggero vantaggio ai portoghesi. Molto equilibrio ci sarà di sicuro in Grecia-Romania e anche i
bookmakers concordano sul fatto che l'importante sia non subire goal. Chi potrebbe ipotecare già il passaggio del turno sulla
carta sono la Croazia e il Messico attese a sfide tutt'altro che impossibili. La Francia è nettamente superiore all'Ucraina ma il
match d'andata in trasferta potrebbe nascondere qualche insidia, optiamo per un pari. Per quando riguarda le gare
extraeuropee in Africa nonostante un pari a reti bianche nella prima partita il Camerun è sembrato molto più squadra della
Tunisia e in questa seconda partita potrebbe non avere problemi a vincere. Giordania-Uruguay, purtroppo per gli arabi, sembra
senza storia. Questi saranno non solo giorni di qualificazione mondiale ma anche di importanti test match per chi è già con il
biglietto per Rio in mano. Italia-Germania, basta fermarsi qui per dire già tutto, è rivalità, è spettacolo, è mito. Dal lato tecnico i
teutonici sono più in palla degli azzurri ma, l'orgoglio e la cattiveria giusta potrebbero regalare un buon pari. Altra bellissima
amichevole sarà quella tra Belgio e Colombia due delle nazionali più giovani e più in ascesa del panorama calcistico. La beata
gioventù e la freschezza non ci lasceranno a bocca asciutta, i gol sono assicurati.
Le nostre proposte:
Portogallo - Svezia
1(1,68)
Islanda - Croazia
2(1,95)
Ucraina - Francia
X(3,20)
Grecia - Romania
Under(1,44)
Messico - Nuova Zelanda 1Hand(-2)(2,60)
Con 5euro se ne potrebbero vincere 196,24
Italia -Germania
X(3,40)
Belgio - Colombia
Gol(1,70)
Olanda - Giappone
1(1,55)
Giordania - Uruguay
2hand(1,55)
Camerun - Tunisia
1(1,85)
Con 5euro se ne potrebbero vincere 128,44
Antonio Greco
Indovina chi è una rubrica che mette alla prova la conoscenza calcistica dei nostri
lettori. Come si gioca? Verranno scelte delle figurine di calciatori e allenatori che
hanno militato nel nostro campionato, alle quali verrà cancellato il nome. Saranno
così bravi i nostri cari lettori ad indovinarli lo stesso? Naturalmente saranno dati dei
piccoli suggerimenti, non siamo poi così cattivi.
Indizi:
La soluzione dello scorso numero
-Giulio Falcone, ex difensore italiano, ha
giocato nella sua lunga carriera sempre
in Italia, con Torino, Fiorentina,
Bologna, Sampdoria e Parma. Conta
anche una presenza in nazionale
maggiore, scese in campo, infatti,
nell’amichevole post mondiale, vinto
dagli azzurri (2006), contro la Croazia.
Oggi difende l’ambiente, si occupa
infatti di energie rinnovabili.
- Carlo Nervo, ex jolly del centrocampo,
ha giocato in carriera con Bassano,
Cittadella, Mantova, Catanzaro e
Bologna. Si è ritirato nel 2009, conta 6
presenze nella nazionale maggiore, e
da anni è il sindaco di Solagna, comune
di 1915 anime nel vicentino.
-Si tratta di due centrocampisti, entrambi italiani, uno piemontese, l’altro
laziale;
-Uno si chiama Giuliano, l’altro Diego;
- Giuliano, è stato lanciato nel calcio che conta dal Sora, dopo 3 anni di
grandi prestazioni, fu adocchiato dall’Udinese, che lo tesserò
immediatamente. Con i bianconeri passò la bellezza di 6 anni. Nell’estate
del 2001 passò alla Lazio, 4 anni con i biancocelesti prima del passaggio
alla Juventus. Con i bianconeri trovò poco spazio, motivo che lo spinse a
rescindere il contratto nel 2007 per approdare al Livorno; nel 2008 il ritiro;
- Diego si è scoperto calciatore con la maglia del Torino, con i granata
giocò 4 anni, fu acquistato dal Milan, con i rossoneri giocò 2 stagioni,
divise però da un anno alla Fiorentina. Dal 92 al 98 la sua carrierà si
spostò nella capitale, con la Lazio sicuramente Diego dimostrò il meglio di
se. Poi 3 anni al Parma, 1 alla Roma e ancora 1 anno al Torino, si è ritirato
nel 2012;
-Giuliano conta 3 presenze nella nazionale maggiore, Diego invece 25;
- Giuliano in carriera oltre ad un campionato di B vinto con la Juventus, ha
conquistato anche una Coppa Italia con la Lazio, e una Coppa Intertoto
con l’Udinese;
- Più ricca la bacheca di Diego, 1 Scudetto, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa
Italiana, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa dei Campioni (Champions
League), 1 Coppa Uefa e 1 Supercoppa Europea;
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La soluzione verrà svelata solamente nel prossimo numero, intanto prova a giocare sulla nostra pagina Facebook FATTO DI SPORT
Dal giorno 11 al 21 Dicembre 2013 andrà in scena in Marocco la decima edizione della Coppa del Mondo per
club FIFA; ufficiali i 7 club che prendereanno parte alla competizione:
1. Monterrey, qualificato il 1° Maggio 2013, dopo la vittoria della CONCACAF Champions League 2012-13 nella
doppia finale tutta messicana con il Santos Laguna (0 - 0; 4 - 2). I messicani sono alla loro terza
partecipazione consecutiva.
2. Auckland City, qualificato il 19 Maggio 2013, dopo la vittoria della OFC Champions League 2012-13 con il 2 a
1 in finale contro i connazionali del Waitakere United. Neozelandesi ormai veterani, che timbrano la quinta
qualificazione.
3. Bayern Monaco, qualificato il 25 Maggio 2013, dopo la vittoria della UEFA Champions League 2012-13 a
discapito del Borussia Dortmund, sconfitto per 2 a 1 nella finale tutta tedesca. I Bavaresi sono alla loro
prima partecipazione , ma sono già favoriti alla vittoria finale.
4. Raja Casablanca, qualificato il 26 Maggio 2013, dopo la vittoria del campionato marocchino 2012-13.
Seconda partecipazione per i padroni di casa dopo quella della prima edizione del 2000.
5. Atlético Mineiro, qualificato il 24 Luglio 2013, dopo la vittoria della CONMEBOL Champions League 2013
grazie ai tiri dal dischetto nella finale doppia (2 - 0; 2 - 0; 4 - 3) contro i Paraguaiani dell’Olimpia. Esordienti i
brasiliani che, guidati da Ronaldinho, si candidano come anti-Bayern.
6. Guangzhou Evergrande, qualificato il 9 Novembre 2013, dopo la vittoria della AFC Champions League 2013,
ottenuta con due pareggi (2 - 2; 1 - 1) nella doppia finale con i coreanidel Seul (decisivi i gol in trasferta). I
cinesi di Marcello Lippi sono alla loro prima qualificazione.
7. Al-Ahly, qualificato il 10 Novembre 2013, dopo la vittoria della CAF Champions League 2013 contro i
sudafricani dell’Orlado Pirates (1 - 1; 2 - 0). Anche per gli egiziani è la quinta partecipazione, la seconda
consecutiva.
Francesco Perfetto
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30 ottobre 2003. E’ questa la data in cui c’è stato l’ultimo scontro tra i titani
partenopei prima del tanto atteso derby tra i cugini giallorossi e rossoverdi.
Poco più di dieci anni per assistere ad uno spettacolo unico e ad
un’altrettanta unica tifoseria.
I risultati smentiscono però la maggior parte del match dove a condurre il
gioco sono stati i giovani del Molosiglio, conquistando peraltro anche il
vantaggio nel secondo quarto.
Ma analizziamo la partita “punto per punto”.
La prima a toccare palla e a metterla in rete è la neopromossa in A1, con
goal di Velotto, che trova subito risposta dagli avversari che vanno in goal
grazie a Mattiello. Ma in questo primo tempo molto combattuto trova spazio
anche il capitano Fofò che riporta il vantaggio, smozzato da Radovic quasi al
termine di questo primo quarto, terminando così con una parità di 2-2.
Dopo il primo minuto di gioco del secondo tempo, è adesso il capitano dei
rossoverdi ad andare a rete portando la squadra in un vantaggio abbastanza
provvisorio, visto che il secondo quarto si conclude con un 5-4 per i
giallorossi. Infatti dopo la tripletta messa appunto da Baraldi, Primorac e
Brguljan anche la seconda rete del capitano Gallo non può cambiare il
temporaneo risultato.
Ma la Canottieri Napoli raggiunge il massimo vantaggio dopo circa due minuti del terzo quarto, con un’altra rete di Baraldi che porta la
squadra ad un più due fittizio. Fittizio in quanto da quel momento in poi è la squadra di Cufino a prendere in mano il gioco, chiudendosi in
difesa per non concedere altro spazio ai ragazzi di Mr.Zizza e puntando sulle individualità più che su un gioco di squadra, come invece
messo in pratica dai giallorossi nei vari schemi di gioco.
Si chiude così il terzo parziale con le reti di Klikovac e Gallo ritornando in una parità persa nel quarto precedente.
Nell’ultimo quarto è ancora il capitano Gallo ad essere protagonista e va a rete ottenendo il primo vantaggio, annullato però dopo pochi
secondi dalla rete di Brguljan che porta per l’ultima volta la squadra in pareggio con un 7-7. Da quel momento in poi la squadra di Zizza si
fa sopraffare dall’inesperienza, e dopo Gallo, a dominare la porta avversaria, è Klikovac che, oltre alle altre tre reti messe a punto, diventa
protagonista anche in difesa insieme all’esperto difensore estremo Negri.
Alla tripletta di Klikovac e la doppietta di Radovic, la Canottieri, pur lottando fino alla fine andando a rete ancora una volta con Primorac e
Brguljan, deve comunque arrendersi alla amara sorte di questa quinta giornata di campionato che premia la professionalità di una delle
più eccellenti squadre dell’A1.
E così il Circolo Canottieri Napoli si trova ad assaporare la prima sconfitta di questo campionato che dopo quattro vittorie si è rivelato una
sfida possibile per i giovani giallorossi, nonostante siano declinati al secondo posto in classifica a seguito del Brescia, squadra più quotata.
Il Posillipo invece resta ancora a tre punti di distanza dalla Canottieri e anche dell’Acquachiara.
Adesso tutti attendono il prossimo scontro tra le compagini; un ritorno di assoluta “vendetta” a detta del capitano giallorosso Buonocore
che entra in sfida con il capitano rossoverde Gallo già alla presentazione della squadra e addirittura due giorni prima al di fuori della vasca.
La soddisfazione più grande però è quella di poter assistere ad un grande spettacolo, non solo nella vasca dove tutti hanno dato il massimo
con determinazione e voglia di vincere, ma soprattutto fuori dove, dopo essersi trascinati gli uni con gli altri in acqua con espulsioni varie,
si sono in seguito trascinati in grandi e sentiti abbracci!
Circolo Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore 1, Campopiano, Borrelli, Brguljan 3(1R), Morelli, Ronga, Primorac 2, Parisi, Velotto 1, Baraldi
2, Esposito, Vassallo – Allenatore Paolo Zizza;
DOOA Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi, Foglio, Mattiello 1, Radovic 3, Renzuto Iodice, Gallo 4 (1R), Klikovac 4, Bertoli, Mandolini, Saccoia,
Negri – Allenatore Bruno Cufino
Arbitri: Filippo Gomez di Napoli e Alberto Rovida di Cairo Montenotte (SV)
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Ed è vittoria facile per i partenopei che si scontrano con
l’ultima in classifica restando tale con zero punti insieme
all’Albaro Nervi, mentre l’Acquachiara raggiunge con i suoi
dodici punti la Canottieri insieme al Pro Recco.
Nonostante un primo parziale di parità con un 3-3 per le due
reti di Petkovic e la rete di Scotti Galletta per gli ospiti
biancoazzurri e quelle di Bini, Sindone e Gitto, i successivi due
parziali si sono conclusi con zero reti da parte della Florentia.
Nel secondo quarto infatti l’Acquachiara va a segno ben
cinque volte chiudendo un parziale di 0-5 grazie alle reti di Di
Costanzo, Sadovyy e Luongo con ancora una doppietta di
Petkovic.
Terzo quarto ha quasi lo stesso destino del secondo
terminando a 0-2 per le reti dei due biancoazzurri Scotti e
Luongo.
La Carpisa Yamamay chiude così il match, dominando anche l’ultimo quarto con ben quattro reti di Petkovic, Luongo, Di Costanzo e
Sadovyy che si ripetono, concedendo ai padroni di casa due reti all’ultimo minuto ad opera di Cecere e Lapo.
Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez, Mattiello, Luongo 3, Scotti Galletta 2, Petkovic (1 rig.), Gambacorta, Ferrone, Saviano,
Postiglione, Di Costanzo 2 (1 rig.), Sadovyy 2, Belnome. All. De Crescenzo
Florentia: Mugelli, Sindone 1, Borella, Martini, Cecere 1, Eskert, Brancatello, Dani 1, Gitto M. 1, Gobbi, Bini 1, Di Fulvio A., Cicali.
All. Vannini
Arbitri: Castagnola e Savarese
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Nel tanto sentito derby campano di Lega Pro tra Salernitana e Nocerina di questa mattina è accaduto
l'inverosimile. Uno degli episodi più scandalosi e raccapriccianti delle pagine del calcio nostrano. Ai tifosi
della Nocerina era stata vietata la trasferta di Salerno per ragioni d'ordine pubblico, difatti tra le due tifoserie
non corre buon sangue. Divieto che ha scatenato la reazione dei sostenitori della squadra ospite, i quali
avevano preventivamente chiesto ai calciatori del club di Nocera di non scendere in campo, in caso contrario
ne sarebbero scaturite "spiacevoli conseguenze" per gli atleti e i propri familiari. Ed ecco che va in scena la
"non-partita". Dopo quaranta secondi circa, Fontana, allenatore della squadra rossonera, effettua tre
sostituzioni. Seguono cinque fasulli infortuni e la Nocerina resta in sei uomini quando si è appena al 20' del
primo tempo; a questo punto il giudice di gara è costretto a sospendere la partita per l'impossibilità di
proseguire l'incontro quando una delle due squadre non è in grado di schierare in campo il numero minimo
di giocatori, pari a sette uomini. La Lega Pro dichiara che prenderà severi provvedimenti nei confronti del
club di Nocera, intanto si sono già dimessi Fontana e tutti i direttori dello stesso team. Iniziano le polemiche
sul fattaccio mentre gli ultrà rossoneri espongono uno striscione con scritto: "Tutti in piazza a festeggiare...
ha vinto il popolo nocerino".
Nel posticipo Nba non c’è storia tra i NY Knights contro i San
Antonio Spurs che volano con un netto 120-89 (+31) che fa
infuriare il pubblico di casa. Questa gara vede anche il primo
derby italiano tra Belinelli(9 punti Spurs) eBargnani(16 punti NY9
vinto nettamente dal primo,gli altri protagonisti della gara sono
Tony Parker con 17 punti(Spurs) Leonard 18 punti(Spurs) e Green
24 punti(Spurs). Con questa vittoria i San Antonio si portano
primi in classifica,mentre i NY restano ultimi. L’unica nota
positiva per i padroni di casa sono i 16 punti di Carmelo Anthony
che ha dato il massimo giocando al 50% della forma.
Luigi Bruno
Il tchoukball è uno sport di squadra nato in Svizzera negli anni
sessanta. Si gioca con due squadre da 7 giocatori, un pallone
simile a quello di pallamano e due speciali pannelli collocati alle
estremità del campo. Le particolarità nel tchoukball sono tante e
lo rendono uno sport molto veloce, tecnico se giocato a buon
livello, ma anche immediato, divertente ed accessibile già al
primo approccio. Il gioco inizia con la rimessa da fondo campo, a
fianco di uno dei pannelli, e la squadra in possesso di palla ha a
disposizione tre passaggi per costruire un'azione, prima di
attaccare, lanciandola contro il pannello. Avendo questo una rete
elastica, invece di trattenerla come tutte le normali porte, la fa
tornare indietro velocissima.
E.Brangi
Benvenuti all’appuntamento con Sport & Cinema. Oggi parleremo di calcio, ma non quello giocato. La pellicola
odierna è dedicata alle vicende di tutti quei tifosi che la domenica rinunciano a tutto e a tutti solo per poter
sostenere la loro squadra del cuore, l’unica capace di regalarti gioie e dolori, pianti e sorrisi. Il titolo del film
infatti è proprio “Tifosi” dei fratelli Vanzina del 1999.
In questa commedia recitano grandi attori italiani come Boldi, De Sica, Abatantuono, Iacchetti,
D’Angelo, Mattioli e il grande Diego Armando Maradona nei panni di se stesso. Il film racconta le vicende di
alcuni supporter particolari attraverso 4 diverse partite. Il primo match è Atalanta-Napoli e la scena si apre con
Gennaro Scognamiglio(Nino D’Angelo), un ladro, che viene appena scarcerato (ironica la scena in cui appena
uscito dal carcere abbracci i suoi 4 figli tutti chiamati in onore del suo idolo: Diego, Armando, Mara e Dona).
Gennaro purtroppo è sommerso dai debiti, così appena scontata la pena decide di rimettersi a “lavoro” e
insieme all’amico Ferdinando si introduce in un attico per svaligiarlo. Appena entrati trovano un decoder e
decidono così di mettersi comodi e godersi la partita del Napoli. In men che non si dica la voce si sparge e
mezza Napoli si ritrova in quel salotto a godersi la partita della squadra del cuore. Alla fine dell’incontro il
Napoli vince in trasferta per 1-0 a Bergamo e così Gennaro e Ferdinando riprendono il loro lavoro. Proprio
però mentre stanno uscendo con la refurtiva Gennaro viene “investito” da un auto. Dalla vettura
scende nientepopodimeno che Diego Maradona, il padrone dell’attico. Con una scusa i 2 distraggono il “pibe”
e rimettono a posto il bottino. Maradona sarà ospite a casa Scognamiglio dove cenerà con Gennaro, la sua
famiglia e gli amici; e sarà proprio grazie a Maradona che Gennaro riuscirà a ripianare i propri debiti. Il
secondo “episodio” vede Massimo Boldi nei panni di un tassista milanese, Silvio Galliani (evidente fusione tra
Silvio Berlusconi e Adriano Galliani), di chiara fede rossonera che gioca una schedina del totocalcio. Quando
ormai è tardi per modificarla scopre che al posticipo Milan-Roma ha messo il segno 2. Come se non bastasse
si imbatte in 2 ultras romanisti (Angelo Bernabucci e Maurizio Mattioli), venuti nel capoluogo lombardo per
seguire la “magica”, che gliene faranno passare delle belle. Arrivata l’ora della partita Silvio si accorge di aver
fatto 12 e quindi è estremamente combattuto se tifare per il suo amato Milan e sperare in un “12” o sperare
in una vittoria della Roma per ottenere una vincita milionaria.
Alla fine la squadra della capitale trionferà con il risultato di 3-1 sui rossoneri ma Silvio perderà la schedina. Il
terzo incontro è Lazio-Inter e la vicenda si basa su 2 giovani ragazzi che organizzano un pranzo con i rispettivi
padri per annunciare il loro amore. Purtroppo i 2 consuoceri sono separati dalla loro fede calcistica: Cesare
Proietti (Christian De Sica), chirurgo e tifoso laziale, e Carlo Colombo (Enzo Iacchetti), pilota dell’Alitalia
e sfegatato interista. Quello stesso giorno va di scena all’Olimpico il match Lazio-Inter e i 2 si rincontrano allo
stadio causando addirittura una rissa. I loro figli decidono così di scappare da casa e i papà saranno costretti a
farsi perdonare. L’ultimo episodio vede il capo ultras juventinoZebrone (Diego Abatantuono) che minaccia di
suicidarsi dopo la sconfitta dei suoi beniamini tra le mura amiche contro gli odiati rivali della Fiorentina. Il
tifoso bianconero viene fermato ma per i vari danni che ha combinato è bandito dagli stadi per 3 anni. In un
modo o nell’altro però Zebrone riesce lo stesso ad arrivare a Parma per assistere alla trasferta tra i ducali e la
Juventus. Durante il viaggio in treno incontra una donna che si invaghisce di lui e che ha l’appartamento che
affaccia proprio sul Tardini Così fingendo di provare amore verso di lei, Zebrone si fa ospitare per assistere al
match. Purtroppo la donna è vicina dei fratelli “Culatello”, 3 ultras del Parma e anch’essi banditi dagli stadi. I 3
fratelli appena riconoscono Zebrone, lo rapiscono, lo portano nella loro sede e gli rubano la sciarpa di Platini
per farne un trofeo di guerra. Come se non bastasse lo costringono davanti a una telecamera a pronunciare
frasi contro la “Vecchia Signora”, ma all’improvviso scoppia un incendio. Zebrone prima di scappare cerca di
recuperare la sua sciarpa e involontariamente finisce per salvare un dei fratelli Culatello rimasto intrappolato.
Ora non vi resta che mettervi comodi e godervi 119 minuti di risate!
Vincenzo Vitale
Direttore: Cristiana Barone
Editore: Antonella Castaldo
Capo Redattore: Luigi Liguori
Editing Grafica: Giuseppe Vecchione e Silvana Ventriglia
Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie
Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
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