Diapositiva 1

Transcript

Diapositiva 1
Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
3 Fatto di Napoli; che Cassanata;
4 Roma Testarda, ancora un pareggio per i giallorossi;
5 Il Punto sulla Serie A, è successo nell’ultima giornata;
7 l’Uomo del Momento, Fernando Llorente;
8 Un occhio all’estero, i principali campionati europei;
10 Supersfida, Lewandowski VS Higuain;
11 Fatto di Calciomercato, le ultime trattative
12 Scommetiamoci su e Indovina Chi?
14 Fatto di Serie B; l’ultima giornata;
16 Campionato Primavera, la 9° giornata;
17 Fatto di Pallanuoto;
21 Rugby Femminile, le Ginestre del Vesuvio Rugby;
22 Sport e Cinema, avete mai visto “Il tifoso, l’arbitro e
il calciatore”?
2
Il 23 Novembre è andata di scena al San Paolo di Napoli la
partita di campionato tra Napoli e Parma. Gli azzurri
arrivano dopo la sconfitta di Torino di 15 giorni fa contro la
Juventus. Il Napoli si presenta in campo con Pandev al
posto di Hamsik, mentre il Parma gioca con Cassano e
senza Amauri. Nel riscaldamento le curve preparano
un benvenuto “speciale” per il signor Mazzoleni, infatti i
partenopei non hanno dimenticato la partita di
Supercoppa, e dell’arbitraggio. Inizia la partita ma per la
prima occasione si deve aspettare il minuto 20 con Higuain,
ma Mirante copre lo specchio. Tra il minuto 24 fino al 29
ecco un occasione per parte con prima Sansone, che sbaglia
un rigore in movimento, mentre per i partenopei è il
solito Higuain, ma Mirante para ancora. Il primo tempo
termina cosi sul risultato di 0-0. In questo primo tempo si è
visto un possesso continuo dei padroni di casa, che però
non riesce a concludere in porta, mentre il Parma si chiude
tutto a difesa per ripartire in contropiede. Inizia il secondo tempo e il Parma sfiora il vantaggio con Felipe,
che sfiora la traversa. Minuto 68 Benitez decide di
rischiare Hamsik per cercare il vantaggio. Il Napoli trova il
vantaggio con Higuain, maMazzoleni annulla poiché l’argentino
era in posizione di fuorigioco. Minuto 77 dopo soli 9
minuti Hamsik abbandona il campo per infortunio e al suo
posto entra Mertens. La partita sembra dover terminare 0-0,
ma ecco la beffa per gli azzurri, infatti Cassano parte dalla
propria
metà
campo
arriva
in
zona
tiro
e
trafigge Reina. Benitez tenta il tutto per tutto inserendo
ancheZapata al posto di Inler, ma niente il risultato non
cambia. Il campo pesante e l’imminente partita di Champions
ha portato i partenopei a “snobbare” il Parma ed il risultato è
stato negativo.Benitez e i calciatori questa volta hanno
combinato loro una vera e propria “Cassanata” regalando
partita e punti agli emiliani. Ora martedì si va a Dortmund con
2 risultati su 3 utili per poter staccare il biglietto per il prossimo
turno.
Stefano Limongelli
“Non c’è due senza tre”; si dice. Non ci sono due pareggi
senza il terzo, in questo caso. Dopo i pareggi con Torino e
Sassuolo, beffa dell’ultimo minuto, arriva un misero pari
anche con il Cagliari. Uno sterile 0-0 che porta la Roma,
dopo tredici giornate, a non essere più “capoccia”. La
squadra di Garcia non è, infatti, stata in grado di rispondere
alla Juventus che, nel pomeriggio domenicale, vincendo in
casa del Livorno si è portata momentaneamente in testa
alla classifica. E l’idea di dover vincere “per forza”, ha
improntato nei giallorossi la pressione di dover segnare a
tutti i costi. Spesso il volere non combacia con il potere. Nel
primo tempo è partita subito forte la Roma, che con
Gervihno, al 3’ trova la prima conclusione, ma Avramov
comincia la sua serie positiva di parate. Il Cagliari difende
bene e, la Roma, inizia a non trovare gli inserimenti giusti,
così, non trovando uomini liberi, in area, arrivano le
conclusioni dalla distanza. Avramov, aiutato, anche, dalla
poca precisione degli stessi tiratori, difende bene la propria
porta, ma alla poca precisione si affianca anche la sfortuna,
per il palo pieno, colpito da Gervihno.
Ha sofferto, la Roma e, anche tanto, di fronte ad un Cagliari
ben schierato in campo e, alla caccia della prima vittoria in
trasferta, ma anche De Sanctis fa sfoggio della sua bravura e,
riesce ad allontanare lo spauracchio di un’ennesima beffa. In
queste tre gare, la Roma ha perso la sua perfezione e, il suo
cinismo. Le sta mancando il bel gioco visto nelle ultime dieci
gare: la freddezza di uomini che con facilità spiazzavano i
portieri avversari, le sta mancando una difesa solida, che non
dava nessuna chanceagli attaccanti. Sta mancando la fortuna,
visto un pari subito negli ultimi secondi di gioco, e per un
infermeria che inizia a riempirsi di giocatori importanti: oltre al
capitano Totti, rientrante per il prossimo mese, anche Benatia
e Pjanic sono usciti acciaccati dal posticipo. Ma soprattutto sta
subentrando il nervosismo per dei risultati che non arrivano,
per un desiderio di rinascita che si sta pian piano sgretolando.
Annalisa Moccia
Passata la sosta ritorna in campo la Serie A. Da menzionare però, prima di
tutto, il minuto di silenzio osservato in tutti gli stadi d’Italia per ricordare le
vittime dell’alluvione che ha colpito la Sardegna. Ma andiamo al calcio
giocato.
Si comincia subito con un sabato scoppiettante. Nel primo anticipo del sabato
pomeriggio è andato in scena il Derby della Scala. Il Chievo si aggiudica al
secondo minuto di recupero del secondo tempo la vittoria nella stracittadina
veronese. E’ Lazarevic a regalare la vittoria agli uomini di Eugenio Corini e a
mandare all’inferno Toni e compagni. Risultato che tutto sommato premia la
squadra che meglio ha fatto sul terreno del “Bentegodi”.
Ma passiamo al sabato sera. Scendono in campo Milan-Genoa e NapoliParma. A “San Siro” le due squadre si dividono la posta. Apre Kakà ma
pareggia Gilardino su rigore. Balotelli si fa parare il suo secondo rigore
consecutivo e il Milan non riesce a uscire dalla crisi. Uno a uno il risultato
finale.
Discorso diverso al “San Paolo”, dove il Parma va a prendersi tre punti
importantissimi contro uno spento Napoli. Gli uomini di Benitez non riescono
a imporre il proprio gioco e a dieci minuti dalla fine Cassano gela gli azzurri
con un destro chirurgico. Ora il Napoli si allontana pericolosamente dalla
vetta, mentre gli uomini di Donadoni si rilanciano.
Nessun match a mezzogiorno, perciò la domenica calcistica comincia alle
15:00 con cinque gare. La Juventus si impone in quel di Livorno, con un due a
zero secco firmato dagli attaccanti Llorente e Tevez. I bianconeri, con questa
vittoria, sono per la prima volta in testa da soli dall’inizio del campionato. A
“Marassi” la Sampdoria di Mihajlovic va vicinissima alla vittoria ma la Lazio
esce nel finale e pareggia i conti. Prima va in vantaggio con Soriano, ma al 94’
viene raggiunta da Cana, uno a uno il finale. Vittoria invece del sorprendente
Sassuolo, che in casa mette a segno due reti e batte l’Atalanta, diretta
concorrente per la salvezza. La viola invece esce sconfitta dal “Friuli” di Udine.
Rossi e compagni giocano bene ma non riescono a fare di più, e così l’Udinese
passa per uno a zero grazie a un gol del difensore Heurtaux. Fiorentina,
quindi, che rimane quinta. Vince il Torino in casa propria. Quattro a uno al
Catania. I granata con questa bella prova si rialzano, mentre gli isolani non
riescono, ancora una volta, a smuoversi dalla zona rossa.
Posticipo serale al “Dall’Ara” di Bologna, dove Bologna e Inter si dividono la
posta in palio. I rossoblù vanno in vantaggio con Konè ma Jonathan pareggia i
conti. Uno a uno al termine della gara.
Si chiude il lungo week end calcistico con il “Monday Night” all’ “Olimpico” di
Roma. I giallorossi non riescono a superare l’ostacolo Cagliari, e la gara
termina con un classico risultato a occhiali. La Roma ci prova in tutti i modi
ma il gol non arriva. Il Cagliari fa buona guardia e porta a casa un
importantissimo pareggio. Per gli uomini di Garcia (per altro espulso
dall’arbitro per eccesso di proteste) è il terzo pareggio consecutivo. Dopo aver
siglato l’importante record delle dieci vittorie di fila, ora la Roma non riesce
più a vincere, e in virtù di ciò, lo scettro del campionato passa alla Juventus di
Antonio Conte che adesso risiede sul gradino più alto della classifica.
Dario Mainieri
5
L'Inter non riesce a sfruttare il regalo del ex Cassano, che con il
Parma blocca il Napoli al San Paolo (0-1).
Al Dall'Ara di Bologna, Mazzarri conferma Pioli come sua bestia
nera. Il passaggio all'Inter non cambia le difficoltà di sempre. Pioli
continua a riuscire a leggerlo perfettamente, ancor meglio di
quanto riesca a fare lui stesso.
Al 13' l'Inter già è sotto. Ed ad andare a segno non poteva essere
altro se non Panagiotis Kone. Il giocatore vive di un ispirazione
particolare quando si ritrova contro Mazzarri.
Per sua fortuna a inizio ripresa i suoi ragazzi riescono a pareggiare con un tiro di
Jonathan deviato da Sorensen.A fine partita i nerazzurri avranno anche da
recriminare per le due traverse colpite da Guarin, nel primo tempo su punizione
e proprio sul finale da Juan Jesus in pieno recupero.
L' 1 a 1 premette al Bologna di lasciare la zona retrocessione, staccando la
Sampdoria, e di raggiungere gli 11 punti; e all'Inter di allungare la striscia
positiva a sei partite (l'ultima sconfitta risale al 5 Ottobre 3-0 contro la Roma).
Fabio Tomas
L'1 Dicembre ha San Siro sarà la prima partita ufficiale in cui sarà presente, in veste di
presidente, Erick Thohir. Il magnate indonesiano vuole rendere speciale, anzi unico, il suo
debutto alla "Scala del calcio" e per questo ha optato per una simpatica iniziativa al sapore di
amarcord. Infatti, per la gara di campionato, sono stati invitati tutti gli ex calciatori, grandi e
non, che hanno vestito la gloriososa maglia nerazzurra. Un regalo quindi non solo per se
stesso ma anche per i suoi tifosi e proprio gli ex giocatori. Non è stato inviato nessun invito
ufficiale e, per presenziare all'evento, basterà inviare un e-mail ad un apposito indirizzo
confermando la presenza e ricevendo in seguito le adeguate indicazioni. Il nuovo presidente
tiene a precisare soltanto una cosa: "Non ci saranno distinzioni fra chi ha fatto solo una
presenza con la prima squadra dell'Inter, e chi ha militato fra i migliori, perché alla storia
dell'Inter hanno contribuito tutti". Insomma c'è la voglia di proseguire sulla scia di Massimo
Moratti e di continuare a dimostrare che l'Inter è semplicemente una grande famiglia.
Antonio Greco.
<<Ho fatto un gol da centravanti vero. Tutti mi dicono che è tato bello, ma voglio
rivederlo>>. La Juventus si gode il suo uomo del momento: Fernando Llorente. Dopo le
critiche di un avvio di stagione non esaltante, il basco, si è integrato al meglio negli
schemi di Conte, gioca con continuità ma soprattutto segna. L’integrazione con l’Apache
Tevez sta andando ben oltre le più rosee aspettative ( <<L’intesa con Carlos cresce ogni
giorno di più>>) e sembra essere destinata a diventare un tandem d’attacco letale che
farà sognare i tifosi (ma loro gia lo fanno paragonandoli alla coppia d’oro Del PieroTrezeguet). Ma con il solito sorriso da bravo ragazzo, sul paragone con Trezegol va in
punta di piedi: << E’ presto, ma sono contento che la rete con il Livorno è piaciuta ai
tifosi e fa pensare ad un campione come David>>.
Uomo d’area puro, non da falso nove, ne di movimento ma un vero rapace d’area, in
poche parole in classico numero “9” il cui compito è di far salire la squadra, fare sponda
e buttarla dentro. 5 gol in 13 presenze complessive, tutte confezionate nell’ultimo
perido ma soprattutto tutte reti d’estrema importanza (vedi Verona, Real Madrid e
Livorno).
I gol sono il pezzo forte dello spagnolo che, a 28 anni, ha gonfiato la rete ben 123 volte in
carriera. L’annata migliore dell’uomo di due metri dai piedi raffinati è stata nel
2011/2012 dove il gigante di Pomplona ha siglato 29 reti in 56 presenze. Quagliarella,
Vucinic e Giovinco sono avvisati. Tevez lo adora, Conte spera in un nuovo exploit ed i
tifosi sognano ricordando Trezegol.
Ferruccio Montesarchio
Premier League
Riprende, dopo la sosta delle nazionali, la marcia inarrestabile dell’
Arsenal. Gli uomini di Wenger, grazie alla doppietta di Giroud, battono
il Southampton per 2-0 ed allungano in classifica, portandosi a più 4
sul Liverpool. I Reds viceversa pareggiano una partita rocambolesca,
sul campo dell’ Everton, l’incontro termina 3-3, dopo essere passati in
vantaggio per ben due volte.
Risale il Chelsea, grazie alla vittoria per 3-0 sul campo del West Ham, con doppietta di Lampard
e gol di Oscar , la squadra di Mourihno raggiunge il secondo posto, condiviso con il Liverpool.
Roboante vittoria del Manchester City, la squadra di Pellegrini travolge per 6-0 il Tottenham.
Ancora male lo United, la squadra di Moyes non va oltre il 2-2 con il Cardiff, portandosi
momentaneamente al sesto posto condiviso con l’Everton. Bene il Newcastle, i bianconeri
battono per 2-1 il Norwich portandosi ai ridossi della zona europea.
Importanti vittorie in chiave salvezza entrambe in trasferta per lo Swansea, che batte 2-1 il
Fulham, e per il Crystal Palace che batte l’ Hull City per 1-0. Sempre più ultimo il Sunderland, la
squadra di Giaccherini perde in casa dello Stoke City per 2-0 restando ultima a 7 punti. Chiude
la dodicesima giornata l’incontro West Bromwich Aston Villa.
LIGA BBVA
In Liga, la quattordicesima giornata ha sancito, qualora ce ne fosse ancora bisogno, lo
strapotere delle tre squadre di testa. Ha iniziato il Barcellona, la squadra di Martino,
pur senza il fenomeno Messi si è imposta tra le mura amiche con un perentorio 4-0 sul
malcapitato Granada, le reti portano la firma di Iniesta, su rigore, Fabregas, Sanchez,
ed infine Pedro.
Poco dopo è toccato al Real Madrid rispondere, la squadra di Ancellotti si è
sbarazzata dell’ Almeria con un secco 5-0 in trasferta, ha aperto le danze
Ronaldo dopo tre minuti, poi Benzema e Bale, chiudono le reti di Isco e
Morata. Grande risposta dell’ Atletico Madrid alle rivali storiche, la
squadra di Simeone batte per 7-0 in casa il Getafe. In classifica distanze
invariate, comanda sempre il Barcellona con 40 punti, segue l’Atletico a 37,
terzo il Real Madrid a 34 punti. Nell’ “altro” campionato, quello dei non
fenomeni, il Villareal batte 3-0 il Levante consolidando il quarto posto in
classifica. Sempre più giù il Celta Vigo, la squadra di Luis Enrique perde per
4-3 in casa della Real Sociedad e viene risucchiato nella lotta per non
retrocedere. Importante vittoria in chiave europea per l’ Espanyol sul
campo del Rayo Vallecano. Nell’anticipo del venerdì l’Osasuna aveva
battuto per 1-0 il Valladolid. Chiude questa quattordicesima giornata di
8
liga, gli incontri Elche Valencia, il derby di Siviglia, ed il posticipo del lunedì
tra Malaga ed Atletico Bilbao.
Bundesliga
La tredicesima giornata in Bundesliga, vedeva in scena il
big match tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Dopo
un primo tempo equilibrato, la maggior classe e la maggior
esperienza degli uomini di Guardiola hanno avuto la
meglio, riuscendo ad imporsi con un netto 3-0.
In classifica generale i bavaresi si portano a più sette sugli uomini di Kloop. Ne
approfitta il Bayer Leverkusen, grazie alla vittoria per 1-0 sul campo dell’ Herta
Berlino le “aspirine” si portano al secondo posto a meno quattro punti dagli uomini
di Guardiola. Sale al quarto posto il Borussia Monchenglabach, che nell’ anticipo del
venerdì aveva battuto per 1-0 lo Stoccarda. Buon pareggio del Wosfburg in ottica
europea sul campo del Norimberga. In chiave salvezza importante vittoria dell’
Augusta sull’ Hoffenheim che resta ultimo ad 8 punti. Rocambolesco pareggio per lo
Schalke 04, la squadra di Boateng, dopo essere stata in vantaggio per 2-0 sul campo
dell’ Eintracht Francoforte, si fa prima raggiungere e poi superare, solo un gol di
Höwedes nel finale, la salva da una clamorosa sconfitta. Importanti vittorie per l
‘Amburgo che batte in casa per 3-1 l’ Hannover, per il Magonza che batte in
trasferta 3-2 il Werder Brema allontanandosi notevolmente dalla zona bassa della
classifica.
Ligue 1
Continua la marcia trionfale del Paris Saint Germain, la
squadra di Blanc, batte in trasferta per 3-0 il Reims,
consolidando il primato in classifica. Alle spalle dei parigini si
fa largo il Lille che batte 1-0 in casa il Lille.
Risale ancora il Marsiglia, la squadra di Baup batte in trasferta l’ Ajaccio per 3-1
portandosi al quarto posto in classifica. Importante vittoria del Lorient sul campo dell’
Evian per 4-0. Finiscono in parità, e tutte con il medesimo risultato, per 1-1, le altre
sfide valevoli per il quattordicesimo turno. Chiude la giornata il Monaco, impegnato sul
difficile campo del Nantes. La squadra di Ranieri è obbligata a vincere per restare nella
scia delle prime della classe.
Lino Iorio
9
SUPERSFIDA è una rubrica che mette a confronto i “big” che si affronteranno nella prossima giornata di
campionato.
Nel prossimo turno di Champions andrà in scena un big match di alto calibro: Borussia Dortmund-Napoli. Al
“Signal Iduna Park” di Dortmund saranno scintille tra il Borussia di Kloop e il Napoli di Benitez. I tedeschi sono
chiamati obbligatoriamente a vincere per tenere vive le speranze europee e per agganciare in classifica lo
stesso Napoli. I partenopei, invece, cercheranno quanto meno di non perdere perché così facendo potrebbero
iniziare già a mettere un piede negli ottavi. Ad animare la gara ci penseranno due bomber che già hanno
lasciato il segno. Due centravanti di calibro mondiale. Stiamo parlando di Robert Lewandowski e Gonzalo
Higuain. Due attaccanti spietati e cinici, incubo per le difese avversarie. Andiamo a scoprire chi avrà vinto la
nostra SPECIALE SUPERSFIDA!
SUPERSFIDA
LEWANDOWSKI
9
9.5
8.5
7.5
7.5
8.5
HIGUAIN
TIRO
COLPO DI TESTA
SENSO DEL GOL
TECNICA
VELOCITA’
GIOCO DI SQUADRA
9
9
9
8
8
8.5
TOTALE
50.5
51.5
A cura di Dario Mainieri
Inter, pazza idea Jackson Martinez
Obiettivo Inter: un attaccante per gennaio.
Questo sarebbe il piano di Mazzarri, ma soprattutto di Thohir, il quale
sembra intenzionato a soddisfare il tecnico toscano.
Branca avrebbe individuato a tal proposito l’attaccante ideale: si tratta
di Jackson Martinez del Porto, attaccante colombiano classe 86’ che in
estate è stato vicinissimo al Napoli.
Secondo quanto rivela Record (stampa portoghese), il DT neroazzurro
sarebbe pronto ad offrire 20 milioni di euro più Alvaro Pereira, che
tornerebbe cosi al mittente. Operazione complessa ma non impossibile.
Juventus, dall’Inghilterra: assalto a Mata!
La notizia del giorno arriva dall’Inghilterra, più precisamente
dal Sunday People: la Juventus avrebbe messo gli occhi su Juan Mata del
Chelsea.
Il talento spagnolo sta faticando a trovare spazio nella formazione
di Mourinho e per questo teme di perdere la possibilità di partire per il
mondiale brasiliano.
La Juventus, però non sarebbe l’unica pretendente al giocatore: sulle sue
tracce c’è anche l’Atletico Madrid di Simeone.
Napoli, continua la caccia ad un centrocampista.
Continua in casa Napoli la ricerca di un centrocampista da affiancare
o alternarsi con Inler e Behrami. Dopo i vari rifiuti di Mascherano
e Matuidi, dall’Inghilterra rimbalza un nome nuovo: è quello
di Javi Garcia del Manchester City.
Garcia sta trovando poco spazio nelle file dei Citizens, chiuso dagli
insostituibili Yaya Toure e Fernandihno.
Il costo del cartellino si aggira sui 15 milioni con un ingaggio pari a
3,5 milioni annui ( elevato per le casse partenopee), ma il Napoli ha
dalla sua parte un vantaggio:l’agente di Garcia è lo stesso
di Benitez, Reina, Albiol e Callejon.
Giuseppe Memoli
11
Per l'Europa sarà la giornata decisiva, molti dei verdetti usciranno dalla prossima tre giorni Continentale. Il Napoli ha bisogno di
almeno un pari a Dortmund. Visto le assenze tedesche e il momento di forma l'impresa sarebbe praticabile ma purtroppo anche
la condizioni partenopei sono tutt'altro che ottime in più non si potrà contare su capitan Hamsik. Comunque sarebbe anche l'ora
di rialzare la testa. Nello stesso girone non dovrebbero esserci problemi per l'Arsenal alle prese con un modesto Marsiglia. Chi
potrebbe chiudere il discorso qualificazione è il Chelsea sul campo del Basilea e in più c'è da vendicare la sconfitta casalinga
dell'andata. Chi potrebbe accontentarsi del pari sono Zenit e Milan. Entrambe le compagini cataclismi permettendo hanno la
strada in discesa, i russi hanno la sfida casalinga con il già qualificato Atletico Madrid mentre i rossoneri l'ostica trasferta
scozzese. Chi non dovrebbe avere problemi è la Juventus. Per i campioni d'Italia è ora di vincere in Europa e il Cophenagen
sembra lo sparring partner ideale. La Lazio invece andrà in Polonia contro un avversario già out e senza stimoli e la vittoria non
sarà un'utopia. Tra i gironi più equilibrati di Champions c'è il Gruppo A. Lo Shakthar ha l'obbligo di vincere in casa contro la Real
Sociedad, unica squadra ad essere già tagliata fuori. In contemporanea si attenderanno con ansia gli aggiornamenti della sfida in
terra tedesca tra Bayer Leverkusen e Manchester United in modo di avere un'ultima giornata entusiasmante. Per noi questa gara
prende sempre più le sembianze di un pari.
Le nostre proposte:
Juventus - Copenhagen NoOspite(1,50)
Legia W. - Lazio
2(1,80)
B.Leverkusen - Manch.United X(3,30)
ShakhtarD. - Real Sociedad
1(1,60)
Dnipro - Pandurii
1Hand(1,95)
Con 5euro se ne potrebbero vincere 145,50
BorrussiaD. - Napoli
X(4,25)
Arsenal - Marsiglia 1Hand(1,60)
Basilea - Chelsea
2(1,80)
Zenit - Atl.Madrid
X(3,25)
Celtic - Milan
X(3,30)
Con 5euro se ne potrebbero vincere 710,39
Antonio Greco
Indovina chi è una rubrica che mette alla prova la conoscenza calcistica dei nostri lettori. Come si
gioca? Verranno scelte delle figurine di calciatori e allenatori che hanno militato nel nostro
campionato, alle quali verrà cancellato il nome. Saranno così bravi i nostri cari lettori ad
indovinarli lo stesso? Naturalmente saranno dati dei piccoli suggerimenti, non siamo poi così
cattivi.
Indizi:
La soluzione dello scorso numero
-Vincenzo Montella, ex attaccante, oggi
allenatore della Fiorentina. Ha iniziato la sua
carriera ad Empoli, ha vestito anche la maglia
del Genoa prima di consacrarsi con quella dei
cugini blucerchiati, suo primo grande amore.
Dopo la Samp, la Roma, con i giallorossi divenne
idolo indiscusso dell’intera tifoseria. Dopo 8
anni, passò al Fulham, l’esperienza inglese fu
molto breve, appena 6 mesi. Ancora Doria,
prima del ritorno a Roma, dove chiuse la
carriera.
-Pavel Nedved, la furia ceca, ex centrocampista,
oggi dirigente sportivo. La sua carriera ebbe
inizio nella sua Repubblica Ceca, ma non passò
molto tempo prima di finire in cima alla lista
delle squadre italiane. Ad acquistarlo fu la
Lazio, che se lo tenne stretto per ben 5 anni. Di
seguito la Juve, alla quale costo circa 70 miliardi
di lire. Con i bianconeri infinite soddisfazioni e
qualche delusione, come la finale di Champions
League persa (contro il Milan) e la retrocessione
(a tavolino) in serie B. (campionato che giocò e
vinse)
-Si tratta di un difensore e di un attaccante;
-Uno è brasiliano, l’altro argentino;
- Uno dei due fu lanciato nel calcio che conta dal Racing Club, team del suo paese, si
trasferì poi in Spagna, al Valencia, dove passo 4 stagioni. Fu amatissimo dai tifosi
spagnoli; l’ultima volta che indossò la maglia dei pipistrelli fu nella finale di
Champions League persa per 3 a 0 contro i connazionali del Real Madrid (2000). Poi
il divorzio, 35 miliardi di lire, e l’argentino volò nella capitale italiana, sponda
biancoceleste. Con la Lazio 4 anni nei quali timbrò il cartellino 29 volte in 106
partite. Un grave infortunio ai legamenti lo tenne lontano dai campi per diversi
mesi, il tutto spinse lui e lo staff medico e societario di cederlo ad una squadra
messicana, l’America. Poi il ritorno al Racing prima dell’esperienza americana coi
Wizards e i Colorado Rapids. Si ritirerà il 19 Maggio 2011;
-l’altro si mise in mostra nel grande calcio con uno dei club più importanti del
Brasile, il Sao Paolo. 5 stagioni prima di approdare in Spagna, al Real Zaragoza.
Non un esperienza entusiasmante, infatti il giovane terzino scese in campo
solamente 16 volte senza impressionare. Quindi ritorno in patria, questa volta al
Palmeiras. Altri 3 anni prima di convincersi e convincere tutti di essere pronto per il
calcio europeo. Offerta dall’italia, la Roma lo vuole, lui accetta senza batter ciglio. I
giallorossi, che sborseranno 13 miliardi di lire, se lo terranno stretto per 6 stagioni.
Dopo le 6 primavere probabilmente più belle e prolifiche della sua carriera, la
chiamata di Galliani che riesce a portarlo al Milan. Dal 2003 al 2008 indosserà la
maglia rossonera. Si ritirerà a fine stagione;
-Uno dei due ha vinto 2 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 2
Supercoppe Uefa e ben 2 Mondiali; l’altro 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1
Coppa Interoto;
- Uno dei due era soprannominato Pendolino, l’altro El Piojo (il Pidocchio)
La soluzione verrà svelata solamente nel prossimo numero, intanto prova a giocare sulla nostra pagina Facebook FATTO DI SPORT
" Sembra finita l’epoca (Pallone) D’Oro, un poker, del dominatore Leo Messi,
unico ad averlo vinto per quattro anni di fila. Il quinto, forse, compromesso da
una serie di infortuni che lo hanno visto a tratti assente dal campo. Ma se non
riuscirà nell’impresa di fare una “manita” di Palloni d’Oro avrà sicuramente altri
premi da aggiungere al suo palmares personale. Infatti ha ricevuto a Barcellona
la terza scarpa d’oro che lo consacra come il miglior realizzatore dell’anno con 46
reti in 32 partite. Non resta che cogliere il Pallone al balzo per l’eterno secondo
Cristiano Ronaldo. Il susseguirsi di questi meritati trionfi da parte di Leo aveva
creato qualche dubbio sulla veridicità del premio volendolo sempre e comunque
vincente tanto da suscitare non poca gelosia da parte di CR7. Parecchio fattori,
oltre alla quasi certa esclusione del talento argentino, premiano il
portoghese con numeri e giocatestraordinarie. Campione a 360° che però Blatter
ha fatto infuriare non poco preferendo sempre Messi a lui, ha cercato di riparare
promulgando le votazioni che si erano concluse il 15 novembre, fino al 29
novembre. Concedendo così a chi non avesse già votato di rimediare oppure di
cambiare voto. Nonostante sia il candidato principale alla vittoria finale, il
portoghese pensa seriamente a disertare la premiazione a Zurigo. Non ci resta
che attendere il 13 gennaio 2014 per vedere chi e se sarà presente
per ritirarel’ambitissimo pallone.
KARINA ORNELLA PALOMBA
E' polemica in Brasile attorno alla "Bestia" Julio Baptista. L'ex di Real Madrid e
Roma è stato beccato dalle telecamere mentre pronunciava una parola che lascia
ben poco all'immaginazione durante l'incontro tra il Vasco De Gama e il suo
Cruzeiro.. "Segnate", è questa la parola uscita dalle labbra dell'attaccante durante
una conversazione con il difensore avversario Cris. La giornata è la terzultima del
Brasilerao con il Cruzeiro già campione e il Vasco nella palude della zona
retrocessione. Baptista è sembrato così invitare i rivali a segnare il terzo gol cosa
che poi non è avvenuta. A fine partita intervistato l'ex nazionale non ha negato di
aver pronunciato la parola ma ha definito sbagliato il contesto in cui era stata
messa. La versione sarebbe che Cris avrebbe invitato i giocatori del Cruzeiro a
placare la loro spinta offensiva dato il valore del match per i campioni del Brasile.
In tutta risposta Baptista invece avrebbe esortato i calciatori del Vasco a pensare a
loro stessi e gli avrebbe invitati a cercare di fare un altro gol invece che trovare un
accordo. A gettare acqua sul fuoco è il risultato finale, infatti al momento del
labiale il risultato era di 2a0 e, nonostante "l'invito" il match si è concluso per 2-1
con il Cruzeiro molto vicino al pareggio.
Antonio Greco
Nel lunch-match il Palermo perde al Barbera contro il Latina, passando prima in
vantaggio con Hernandez e poi subendo le reti di Ghezzal e Jefferson; i rosanero
mancano così l'aggancio in vetta con la prima sconfitta dell'era Iachini.
Anche l'Empoli va sotto a La Spezia con un gran tiro di Ebagua, ma reagisce con i
soliti Tavano e Maccarone, la terza marcatura, che chiude la gara e regala il primo
posto, è siglata dal giovane Verdi.
I rossoneri del Lanciano battono in casa il Varese con un secco 2-0.
I lupi campani invece cadono a Crotone nella più spettacolare partita della
giornata. I rossoblu si portano sull'uno a zero ma vengono rimontati e sorpassati;
la reazione dei calabresi è però devastante con Bidaoui e Dezi, al termine della
gara il tabellone segna 3-2 per i padroni di casa.
Il Siena vince per la prima volta in trasferta; basta il minimo scarto per battere il
Carpi.
A Terni è 1-1 tra Ternana e Modena, le realizzazioni sono rispettivamente di
Antenucci e Mangni.
Cade in casa la Juve Stabia, sempre più ultima, contro i siciliani del Trapani per 2-3;
sconfitta che costa l'esonero del tecnico Braglia.
A Bari, i galletti pugliesi si fanno rimontare il doppio vantaggio siglato da Defendi,
dal Padova, prima con Cuffa e poi con Vantaggiato.
Pareggiano con uno scialbo 0-0 Novara-Pescara, Brescia-Cesena e CittadellaReggina.
Classifica che vede l'Empoli primo in solitaria a 30 punti inseguito da Lanciano a 29
e Palermo ed Avellino a 27, Crotone e Cesena occupano gli ultimi posti disponibili
per accedere ai play-off. In zona retrocessione troviamo Juve Stabia a 7, Padova a
12 e Reggina a 13 punti, precedute da Bari e Novara entrambe a quota 14 nelle
pericolose posizioni play-out.
Roberto Napolitano
14
Venghino paperoni venghino. Dopo che in settimana Unicredit ha annunciato il
suo addio al consiglio di amministrazione della AS Roma e il possibile inserimento
di una cordata cinese, vi presentiamo un altro ricco magnate con intenzioni molto
serie nel mondo pallonaro. Si tratta di Hafiz Mammadov, imprenditore
dell’Azerbaigian, che in estate ha acquistato il Lens, club francese che attualmente
milita in Ligue 2. La Francia è ormai diventato territorio di conquista per i ricchi
imprenditori: prima lo sceicco Al-Khelaifi al Paris Saint Germain e poi l’inserimento
del russo Rybolovlev che ha riportato il Monaco di Ranieri ai piani alti della Ligue
1. L’azero possiede un patrimonio stimato attorno al miliardo di euro ricavato da
investimenti nel settore petrolifero. Il ricco imprenditore ha acquisito il Baku FC, la
principale squadra calcistica del suo paese ed è diventato patner commerciale
dell’Atlatico Madrid (Azerbaigian, terra di fuoco), per circa 20 milioni di euro in tre
anni. A Canal+ Mammadov ha recentemente dichiarato:”Il Lens deve tornare in
prima divisione e il nostro obiettivo è diventare i migliori. Investiremo qualsiasi
cifra di cui avremo bisogno per riuscirci. Se possiamo permetterci Falcao e Ibra?
Certo, perchè no. Se sarà necessario lo faremo”. Capito Thohir?
Colpo di testa di Zidan: la condanna è di 6 anni di reclusione. Stiamo parlando di
Mohammed Zidan, noto per l’assonanza del suo nome con il fuoriclasse francese.
L’egiziano è stato condannato a 6 anni di carcere in seguito alla denuncia da parte
di una società immobiliare truffata dal trequartista ex Borussia Dortmund con
l’emissione di tre assegni irregolari.
Conoscete Harry Wilson? Nell’ultima turno valido per le qualificazioni ai mondiali
in Brasile, il gallese ha esordito in nazionale a soli 16 anni, diventando il più
giovane calciatore ad aver indossato la maglia dei dragoni. Harry entra in campo al
minuto 87 facendo guadagnare al nonno la bellezza di 125mila sterline. Un anziano
signore di Wrexham, cittadina del Galles nord-orientale, aveva scommesso 14 anni
prima sul nipote “piazzato” con la maglia della nazionale di mister 100 milioni
Bale. Quando Harry aveva due anni, nonno Edwaeds puntò 50 sterline sul
“baby” fenomeno nell’agenzia William Hill di Londra, che accettò la scommessa
quotando l’evento 2500 a 1. Cosa non si farebbe per l’amore di un nonno per il
nipotino?
Valerio Castorelli
15
Nel Girone A a fare notizia è il piccolo stop subito dal Torino. Il pareggio, per 2-2, con il Bologna non è stato fatale
per i granata, che rimangono, sempre e, comunque, primi in classifica, ma spaventati dalla presenza dell’Empoli.
Ai toscani, è bastata la sola rete di Frugoli, arrivata dal dischetto, per stendere il Genoa e a portarsi ad una sola
lunghezza dal Torino, approfittando, così, di un futuro passo falso dei granata. La Juventus di Zanchetta, visto il
pari dei cugini, non può che non mangiucchiarsi le unghia per i tre punti persi, la scorsa giornata, proprio contro
il Bologna. Fondamentale, è stata la vittoria in casa del Sassuolo per 1 a 3. Una gara sbloccata al quarto minuto
della ripresa da Mattiello, che raddoppia cinque minuti più tardi. Al 15’, Marouk segna la terza e, la sicura, rete
del match. Per il Sassuolo, è Sereni a segnare il gol della bandiera al 24’, ma niente ha potuto la squadra di
Mandelli, che ha sbattuto contro il muro difensivo, in forte spolvero, in vista del match di Youth League. A far
compagnia il Bologna, a quota 15 punti, rimane lo Spezia, che pareggia 1 a 1 con la Sampdoria di Enrico Chiesa,
sempre bloccata a 13 punti. Non approfitta del pari di Bologna e Spezia, il Parma, che pareggiando con il Novara
(2-2) non intenta il sorpasso alle due squadre e, accodandosi ad un solo punto. Nei match di bassa classifica; il
Cesena e il Siena allungano dalle ultime posizioni, vincendo rispettivamente contro Carpi e Modena.
Nel Girone B l’Atalanta, staccatasi dal Chievo, continua in solitudine il suo primato e, travolge la Ternana per 5 a
0. Le reti, due nel primo tempo, sono di Bengal e di Ungaro. Ripreso il gioco, dopo i quindici minuti di riposo,
riprendo, anche, gli atalantini a segnare; di nuovo con Ungaro e, chiude, poi, il match la doppietta di Varano. Il
Chievo, dopo, il mezzo passo falso, della scorsa giornata, non perde la scia dei bergamaschi e, torna a vincere e,
questa volta, lo fa in casa del Cagliari. Troiani e Alimi regalano i tre punti alla squadra di Nicolato. Con una gara in
meno, il derby da giocare, l’Inter, consolida il terzo posto. Con l’Hallas Verona, la gara termina 2 a1 per i
neroazzurri, che soffrono, ma al triplice fischio possono fare loro i tre punti e, accorciare a quattro le distanze dal
Chievo. Il Milan, invece, perde amaramente sul campo del Brescia e, si lascia scavalcare, in classifica, proprio dai
lombardi. Una gara da vera carambola; tre gol in tre minuti. E’ il Milan a portarsi in vantaggio, al secondo minuto
del secondo tempo, grazie al penalty di Di Molfetta, ma nemmeno il tempo di festeggiare, che il Brescia
agguanta il pari, con Morosini, un minuto dopo. Al quarto minuto, è il Brescia, stavolta, a portarsi in vantaggio,
con Valotti. Passano quindici minuti di staticità, prima che Di Molfetta realizzi il secondo penalty e, la doppietta
per lui. A dieci minuti dalla fine, Comotti, stende i milanisti e, regala la vittoria al Brescia. Rossoneri ora, quinti,
con l’incubo Varese. La formazione di Ganz, schiaccia per 5 reti a 0 il Pescara e, si porta in sesta posizione, ad un
solo punto dai rossoneri di Pippo Inzaghi. Molto corta la classifica del girone B, che a due punti dal Varese trova
l’Hallas, raggiunto dall’Udinese. I bianconeri vincono 2 a1 sul cittadella che, rimane sempre più ultimo, con soli
due punti conquistati in questo campionato. A tre punti dall’Udinese, c’è il Padova che travolge il Lanciano 4 a 0.
Nel Girone C a guidare il gruppo delle quattordici squadre ci sono, con 24 punti, Fiorentina e Lazio. I viola si
impongono sul Crotone per 6 a 1, i biancocelesti, invece, riescono nell’impresa, contro il Bari. Sotto di tre reti, per
tutto il primo tempo, la Lazio, riesce a ribaltare il risultato e, nel secondo tempo, arrivano le quattro reti, che ne
decretano la vittoria. Staccata di quattro punti, dal duo di testa, la Roma vince in casa del Palermo senza troppa
fatica. Di Mazittiello e di Balasa, le due reti giallorosse. Alle spalle della squadra di Alberto De Rossi, si porta il
Livorno di Zanetti che, vincendo sul Trapani per 3 a 1, s porta ad un punto a 18 punti, ad un solo punto, dai
giallorossi. Per il Napoli di Saurini, si intravedono segnali di crescita. Grazie allo scontro prima con il Palermo e,
poi con il Catania, gli azzurrini, sono riusciti a staccare il gruppo di metà classifica e, a portarsi all’inseguimento
delle squadre di alta classifica. Vincendo nel derby campano, contro la Juve Stabia, i partenopei, giungono al
sesto posto a soli nove punti dal gruppo di testa. L’avvio del match è già ad alti ritmi e, dopo solo sessanta
secondi, Anastasio, in area, stende Gargiulo. Dagli undici metri, l’attaccante stabiese porta in vantaggio le vespe,
ma solo il tempo di riprendere il gioco, c’è la reazione immediata degli azzurrini con Tutino, che sigla subito il
pareggio con una diagonale rasoterra. Dopo venti minuti di gioco, la Juve Stabia, rimane in dieci, causa
l’espulsione diretta di Cardone, per un fallo da dietro su Girardi. La superiorità numerica, concede al Napoli un
grande opportunità di fare suo il match. Molte le conclusioni verso la rete difesa da Mennella, che, al 28’ nulla
può sul tiro di Bariti, che dal vertice dell’area di rigore, supera due avversari e calcia in rete. Alla fine del primo
tempo, ingenuo Sacco che, rimedia il secondo giallo; Juve Stabia, con nove uomini. Nel secondo tempo, vista la
superiorità numerica, il Napoli cerca il gol, che possa chiudere definitivamente la gara, ma non riesce a
concretizzare sotto porta. Pur dominando, il Napoli ha rischiato la rimonta stabiese negli ultimi minuti di gioco;
fortunatamente la soglia d’attenzione non è mai calata. Staccate da solo un punto, dagli azzurrini, Latina e
Catania che vincono rispettivamente contro Reggina (3-0) e Avellino (2-0).
Annalisa Moccia
DI NUNZIA CASOLARO
Giornata pressoché difficile per la pallanuoto napoletana che in questa
terza giornata di campionato non si è fatta mancare nulla e tantomeno le
sorprese.
Una vittoria, un pareggio e anche una sconfitta e ad uscirne illeso è solo il
Posillipo che, insieme all’Acquachiara nonostante la sconfitta, si tiene al
terzo posto, mentre la peggio tocca alla Canottieri che scende dal podio.
E mentre il Posillipo in trasferta tiene alta la vittoria, Canottieri e
Acquachiara prima della partita osservano un minuto di silenzio per le
vittime della terra sarda dimostrando che anche la pallanuoto è vicina alla
Sardegna; loro che nell'acqua ci vivono sostengono chi nell'acqua ha
rischiato di morire!
Un piccolo gesto con le dita e chiunque può offrire un po’ di se stessi al
popolo sardo!
La pallanuoto sempre più vicina alle acque, e non quelle della piscina!
Solo un pareggio nella settima giornata di campionato per i ragazzi del Molosiglio che solo per un soffio sono scampati alla sconfitta; il rigore negato a
Busilacchi agli ultimi secondi del match, avrebbe infatti potuto svelare un risultato del tutto inaspettato, ma forse anche meritato dalla squadra
giallorossa che in questa partita pecca forse di poca umiltà.
A confermarlo è proprio il capitano Buonocore che nel più cliccato social network esprime la sua rabbia. “Lo sport ci insegna che se affronti senza la
giusta concentrazione una sfida sarai punito. Questa settimana forse abbiamo dimenticato l'umiltà e ci siamo disuniti. Sono sicuro che da questa
partita possiamo trarre gli insegnamenti giusti. C'è tanta strada da fare...”. queste le testuali parole di Fabrizio con annessa una faccina arrabbiata.
Ma anche il coach Zizza con le sue parole non è stato clemente, delineando questa come “la peggior partita della stagione”.
E così dopo un incisivo esordio in A1 con ben 4 vittorie consecutive che hanno portato la Canottieri al primo posto, e le due sconfitte ma con un
ottimo gioco che hanno comunque tenuto la squadra sul podio, seppur al terzo posto, ecco i primi segni di inesperienza di questi giovani che forse in
quest’ultima gara peccano un po’ di presunzione. Ma come ribadisce il capitano “C’è tanta strada da fare”.
Il match parte con un primo tempo del tutto privo d’azione con un’unica rete di Baraldi chiudendo con un misero parziale di 0-1.
Nel secondo quarto è il Como che prende le redini e va a più due con le reti di Hrosik e Foti, ma Brguljan dopo poco meno di 30’ conquista un
pareggio che dura poco per la risposta di Pagani, ma che riporta a pochi secondi dalla fine del parziale che si conclude con un 2-3.
Nella terza fazione un prezioso rigore per i giallorossi che però non riesce ad andare in vantaggio. L’estremo difensore del Como, Caprani, para infatti
il tiro messo a punto da Brguljan e la situazione si ribalta. È appunto il Como che va a rete con Hrosik portando così la squadra ariana in vantaggio; ma
la Canottieri non ci sta e recupera con le due reti, prima di Velotto e poi di Primorac conquistando un vantaggio che non è destinato a presiedere.
Nell’ultimo quarto infatti ancora Hrosik, autore di tre reti in partita, riporta alla parità spodestata da Esposito dopo circa un minuto. Ma, Emilio prima
e Federico poi, riprendono ancora una volta il vantaggio, attenuato da Primorac, riacquistato da Busilacchi, e per l’ennesima volta, neutralizzato da
Brguljan, terminando così con un amaro pareggio per i giallorossi che, con l’unico punto conquistato, non riescono a tenere il podio e scivolano al
quarto posto della classifica.
Il pareggio però è altrettanto amaro per i lombardi che, per quel rigore non concesso e il solo punto conquistato, non riescono a mantenere il quinto
posto in classifica, declassando al sesto.
Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore, Campopiano, Borrelli,
Brguljan 3 (1 rig.), Morelli, Ronga, Primorac 2 (1 rig.), Parisi,
Velotto 1, Baraldi 1, Esposito 1, Vassallo. All. Zizza.
Como: Caprani, Foti 1, Pellegatta, Pagani F. 2, Busilacchi 1,
Ferraris, Hrosik 3, Jelaca, Gragnani, Pagani E., Gaffuri 1, Cesini,
Morbidelli. All. Piccardo.
Arbitri: Collantoni e Pascucci
.
17
Ancora una vittoria per i rossoverdi e con questa siamo alla quarta consecutiva dopo quelle con Promogest, Canottieri
e Albaro Nervi; vittoria conquistata nonostante i generosi regali fatti ai biancoazzurri.
Il match, combattuto già dal primo tempo, trova la sua vera svolta solo nella terza fazione che comincia a designarne la
fine.
Il primo quarto infatti si chiude con un parziale di 4-4 per la doppietta immediata di Marko, il botta e risposta tra
Radovic e Calcaterra, ancora una doppietta, ma stavolta da parte del Posillipo, messa a punto dal capitano Gallo, e le
ultime due reti che tengono ferma la parità di Radovic e Vittorioso.
Nel secondo quarto le prime due reti questa volta sono del Circolo Nautico; vanno infatti a segno prima Bertoli e poi
Radovic, e da qui in poi è un dare e avere tra le due fazioni con le reti di Di Rocco, Saccoia, Gianni, Mattiello e Colosimo,
chiudendo il secondo parziale 3-4 per la squadra di Cufino.
È nel terzo tempo che il Posillipo esprime tutto se stesso andando a segno ben cinque volte contro le sole due reti dei
padroni di casa. Da subito tripletta di Radovic, Klikovac, e Bertoli alla quale risponde il solo Calcaterra. Ma sono ancora
gli ospiti a dominare la partita, e più nello specifico lo fa con la rete di Mandolini, attenuata da quella di Vittorioso a sua
volta neutralizzata dal goal di Saccoia.
I biancoazzurri tentano il recupero nell’ultimo quarto, ma neanche le loro tre reti messe a segno da Maddaluno,
Calcaterra e Vittorioso, al cospetto di quella compiuta da Radovic, possono cambiare le sorti di una sfida che vede
protagonisti i rossoverdi e in nella fattispecie Radovic, miglior realizzatore del match con ben quattro reti, nonché Gallo,
Saccoia e Bertoli che vanno in doppia rete.
SS Lazio: Bisegna, Matovic 2,
Colosimo (1R), Africano, Gianni 1, Di
Rocco 1, Vitale, Vittorioso 3,
Leporale, Calcaterra 3, Maddaluno 1,
Mele, Correggia All. Pierluigi
Formiconi
DOOA Posillipo: Cappuccio, Dolce,
Rossi, Foglio, Mattiello 1, Radovic 4,
Renzuto Iodice 1, Gallo 2(1R) Klikovac
1, Bertoli 2, Mandolini 1, Saccoia 2,
Negri All. Bruno Cufino
Arbitri: Bianco e Savarese.
18
Settima giornata di campionato da dimenticare per i partenopei dell’Acquachiara che non riescono a spuntarla con il Pro Recco
e, dopo una sola sconfitta collezionata dall’inizio campionato, ecco la seconda e alquanto palese.
Sembra quasi che la sorte toccata alla Florentia nella quinta giornata, si sia ripercossa su questa settima giornata invertendo le
direzioni, e adesso è l’Acquachiara in quella scomoda posizione.
Colpa forse un po’ della stanchezza per l’Eurocup, il primo quarto è all’insegna del Recco che va a rete ben cinque volte con
Madaras, Ivovic, Figari, Giacoppo e Gitto contro l’unica rete dei biancoazzurri messa a punto da Luongo.
Nel secondo quarto sembra che la Carpisa Yamamay cominci ad entrare in gioco ma cedendo comunque un parziale di
vantaggio al Pro chiusosi 3-2 per le reti di Figlioli, Ivovic e Madaras per i padroni di casa e quelle di Gambacorta e Petkovic per gli
ospiti.
Il terzo quarto è stato quello che ha chiuso definitivamente la partita terminando con un parziale di 6-1, dove all’unica rete di
Petkovic corrisponde una carrellata di goal messe a segno da Madaras, Figlioli, Giacoppo che ne manda a rete due, Figari e
Felugo.
All’ultima fazione i giochi son già fatti e la Pro Recco si limita solo a tenere il risultato, effettuando comunque altre tre reti con
Figari, Figlioli e Madaras, mentre e unica di questo quarto la rete dell’Acquachiara con Gambacorta.
E così mentre il Pro Recco mantiene il suo secondo posto sul podio, la Carpisa Yamamay Acquachiara slitta dall’argento al
bronzo.
Pro Recco: Tempesti, Aicardi, Madaras 4, Figlioli 3, Giorgetti,
Felugo 1, Giacoppo 3, Fondelli A., Figari 3, Fiorentini D., Ivovic 2,
Gitto N. 1, Pastorino. All. Tempestini.
Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez, Mattiello, Luongo
1, Scotti Galletta, Petkovic 2, Gambacorta 2, Ferrone, Saviano,
Draskovic, Di Costanzo, Sadovyy, Lamoglia. All. De Crescenzo.
Arbitri: Ceccarelli e Taccini.
Ottava Giornata
Rari Nantes Florentia – Circolo
Canottieri Napoli
Sabato 30 Novembre ore 15:00
Carpisa Yamamay Acquachiara –
Promogest
Sabato 30 Novembre ore 15:00
Dooa Posillipo – Rari Nantes
Bogliasco
19
Sabato 30 Novembre ore 16:30
Era cominciato tutto il 1999 quando l'Uci crocifiggeva Marco Pantani e in contemporanea
santificava un ciclista (o pseudo tale) statunitense che sconfisse il cancro. Adesso, dopo quasi
quindici anni i risvolti di quella vicenda sono stati a dir poco vergognosi, tristi e che non hanno
nulla a che fare con questo meraviglioso sport. Il pirata, uomo sensibile e fragile, non è riuscito
a reggere a quella vergognosa campagna discriminatoria e vigliacca e nel 2004 ci ha lasciati,
ucciso dai giornalisti e dall'Uci stesso. In contemporanea Armstrong è stato idolatrato
all'inverosimile vincendo sette Tour de France che dire truccati è quasi come fare un
complimento. Il presente penso lo conosciate tutti, il corridore ha ammesso il suo doping e ha
visto revocati tutti i suoi finti trionfi. Dopo mesi di silenzio l'americano ha deciso di passare al
contrattacco facendo dei nomi più che eccellenti. Ad essere tirato in ballo è addirittura Hein
Verbruggen, ex numero 1 Uci. "Hein Verbruggen era una figura centrale nella mia via di fuga dai
controlli antidoping, sapeva del mio utilizzo di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo.Fu
una delle persone che mi permise di portare a termine il Tour de France 1999 nonostante fossi
risultato positivo a un test", queste sono state le parole pesanti di Lance Armstrong. La risposta
dell'ex presidente non è tardata: "La sua storia non ha senso, le sue accuse non sono da
considerare credibili o logiche", ha così commentato l'olendese. Nel bel mezzo di questa
querelle intanto è appena uscito il libro di mamma Tonina Pantani dal titolo: In nome di Marco,
si proprio Marco Pantani l'unico martire di questa brutta storia.
Antonio Greco
Ottima prestazione della nazionale italiana di rugby contro la più forte compagine
argentina, decima nel ranking, che passa all’Olimpico di Roma per 19-14 nell’ultima gara
amichevole di questo periodo, dopo Fiji e Australia.
Parte alla grande Allan, il numero 10 azzurro dopo soli 18’ realizza ben 2 calci di punizione
portando la squadra sul 6-0.
Reazione argentina che effettua il sorpasso con la meta di Imhoff e la conseguente
trasformazione di Sanchez: 6-7.
Poi ancora Allan centra i pali da piazzato e Sanchez lo imita poco dopo: 9-10 alla fine del
primo tempo.
Comincia la seconda frazione di gioco ed è ancora Sanchez a trovare i pali e ad allungare
per i suoi.
Minuto 62’: finalmente la meta italiana, è l’esordiente Campagnaro a siglarla sospinto dal
pubblico di casa; purtroppo non arriva la trasformazione, ma l’Italia è avanti 14-13.
Sanchez 5’ più tardi gela il pubblico di casa trasformando una punizione dubbia e nel
finale chiude i conti con un bel drop, regalando la vittoria ai Pumas contro la buona Italia
del c.t. Brunel che purtroppo perde per infortunio il centro dello Stade Rochelais Gonzalo
Canale, che ha riportato la frattura del piatto tibiale della gamba destra.
Per lui i tempi di recupero sono stimabili in 6 mesi circa dopo l’operazione chirurgica
effettuata a Villa Stuart dal prof. Attilio Rota e dal suo staff.
Fabio La Nave
Le Ginestre, così si chiama la nuova squadra tutta al femminile del Vesuvio Rugby, sono
neofite ma non perdono troppo tempo a guardarsi in giro e vincono per la prima volta,
per di più in trasferta! Hanno spodestato le foggiane della Orta Nova nella seconda
giornata nonostante la tensione fosse molto alta. Emotività forse dettata dalla
consapevolezza di avere una squadra non “rodata” per un periodo lungo.
Infatti le outsider, inizialmente poche in squadra, hanno
trovato velocemente aderenze femminili orgogliose di
giocare, al contrario di ciò che potrebbero pensare i lettori a
causa del luogo comune: Rugby come l’emblema del gioco
maschio. Con la carica di sapere di essere ormai in tredici e
la determinazione che io stessa ho visto fluire insieme al
sudore sul prato d’allenamento, è stata una piacevole
conquista la vittoria!
Cercano di costruire i risultati settimana dopo settimana, di
notte nell’umidità del campo sportivo di Volla con le
direttive tecnico-fisiche dell’allenatore, Stefano Tagle che
non si risparmia né si lascia intenerire da capelli lunghi ed
occhi imploranti, sarà forse questo il segreto di tanta
passione.
Nello spogliatoio sono solari, forse dopo le 3 ore d’allenamento più di quando sono asciutte, prima di iniziarlo.
Nella vita ognuna fa qualcosa lasciando il Rugby come aspetto prioritario del tempo libero, come uno sfogo,
come un respiro d’aria fresca o semplicemente per lo spirito di riaffermazione delle proprie capacità, per le
emozioni che questo sport, passando tra fatica e dolore, alla fine regala!
L’uno dicembre ci sarà la quinta giornata del campionato di coppa Italia, stavolta nel campo a pochi km da casa,
a Pomigliano d’Arco, e le ginestre, capitanate da Valeria Romano, sono pronte ad una nuova sfida!
Chiara Carratù
Benvenuti alla rubrica Sport & Cinema. Oggi faremo un salto nel passato, precisamente a 30 anni fa e il film
scelto è “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore”. Si tratta appunto di una pellicola dell’ ’82 divisa in 2 episodi diretta dal
grande regista Pier Francesco Pingitore e prevede un cast composto da Pippo Franco, Enzo Cannavale, Alvaro
Vitali, Carmen Russo e Martufello.
Il primo episodio vede protagonista un usciere di nome Alvaro Presutti (Alvaro Vitali) che arbitra le partite di
serie A ed è celebre per la sua inflessibilità ma soprattutto per il modo in cui riesce a sedare le polemiche dei
calciatori, utilizzando testate. Già “colpi di testa” un po come fece Zidane ai danni di Materazzi nella finale di
Berlino del 2006. La sua vita privata invece è completamente diversa. Infatti Alvaro si trova sottomesso alla
moglie, alla suocera e al suo capo di lavoro. Un giorno Presutti, noto anche per la sua gelosia nei confronti della
moglie (interpretata dalla giovane e avvenente Carmen Russo) riceve un pacco anonimo contente una
videocassetta e una cartolina che sembrano dimostrare il tradimento della signora Presutti con il centravanti
della Juventus Walter Grassi. L’integerrimo direttore di gara cerca vendetta e grazie al collega Sposito, che ha
diversi agganci in Federazione, si fa assegnare la direzione diJuventus-Fiorentina. Alvaro mette in atto la sua
vendetta: 4 reti annullate per fuorigioco a Grassi, rigore non assegnato ed espulsione per presunte proteste. In
più come ciliegina sulla torta, Presutti finge un aggressione ad opera dello stesso centravanti. Viene così
ricoverato in ospedale per un sospetto trauma cranico, ma qui riceve la visita di Grassi. L’attaccante gli rivela che
è tutto falso e di essere omosessuale. Da queste dichiarazioni Presutti capisce che era tutto falso e che era stato
architettato per fargli arbitrare l’incontro tra i bianconeri e la viola in modo da falsarne il risultato. La moglie gli
rivela poi che il tutto era stato programmato dal collega Sposito per ottenere una vincita esorbitante al Totonero
(scommesse su un singolo incontro, ma che all’epoca erano vietate). Alvaro decide di non fargliela passare liscia
al presunto amico e così, coadiuvato dalla moglie, decide di invitare Sposito in casa e lo punisce facendolo
sodomizzare dal partner di Grassi.
La seconda vicenda parla di Amedeo (Pippo Franco), tifoso romanista e figlio del proprietario del “Bar Forza
Lupi”. Il giovane è fidanzato con una certa Patrizia che è la figlia del Commendator Pecorazzi, proprietario
dell’azienda per cui lavora. Il futuro suocero però è uno sfegatato laziale, tanto da far inserire nei bagni la carta
igienica con i colori della Roma e da farsi negare al telefono con Andreotti; e per questo il povero Amedeo si
finge tifoso biancoceleste per ingraziarselo. Il giovane per non dare amarezza a nessuno dice al proprio suocero
di essere rimasto orfano di padre, morto dopo una brutta sconfitta della Lazio, mentre al padre dice di non poter
assistere agli incontri della Roma per impegni di lavori, i quali consistono nell’assistere alle partite della Lazio con
il commendatore. Con l’utilizzo di questi sotterfugi il ragazzo riesce a farla franca sia al padre cardiopatico, il
quale morirebbe in caso di scoperta del figlio laziale, sia al suocero, che lo licenzierebbe ma soprattutto gli
negherebbe la mano della figlia, tra l’altro rimasta incinta. Purtroppo il tutto riesce a funzionare finché non viene
organizzato un derby di beneficenza. Amedeo non riesce a dire no né al padre né al suocero, così se ne inventa
un’altra: essere presente sia in curva sud che in curva nord e allontanandosi di tanto in tanto, per raggiungere i 2
settori , fingendo problemi intestinali. Inoltre durante il tragitto si cambia d’abito, utilizzando una giacca con
colori giallorossi da un lato e biancocelesti dall’altro. Purtroppo i continui andirivieni lo scombussolano e si
ritrova ad esultare per un rigore segnato dalla Roma all’ultimo minuto, ma nel settore sbagliato. I tifosi laziali
imbufaliti lo inseguono per fargli la pelle e, come se non bastasse, durante l’inseguimento, viene riconosciuto da
un gruppo di tifosi del padre che, scambiandolo per tifoso biancoceleste lo vogliono picchiare. Immediatamente
si scatena una rissa tra le 2 tifoserie , ma Amedeo viene salvato dalla sua fine dalla fidanzata Patrizia. Un altro
dilemma si presenta però per Amedeo: come battezzare il figlio che sta per nascere, romanista o laziale? Per
fortuna del giovane la nascita di 2 gemelli metterà tutti d’accordo!
Una bella pizza e seduti comodamente godetevi 93 minuti di commedia.
Buona Visione!
Vincenzo Vitale
Direttore: Cristiana Barone
Editore: Antonella Castaldo
Capo Redattore: Luigi Liguori
Editing Grafica: Giuseppe Vecchione e Silvana Ventriglia
Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie
Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
Seguici anche su Facebook sulla nostra pagina “FATTO DI SPORT” per rimanere sempre aggiornato.
22