8. RICERCA: Cervello: stessa proteina mucca pazza regola stress

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8. RICERCA: Cervello: stessa proteina mucca pazza regola stress
8. RICERCA: Cervello: stessa proteina mucca pazza regola stress. Scoperta italiana,
prioni sono 'guardiani' specie
Non solo mucca pazza: le proteine che, se alterate, scatenano questa malattia, in
condizioni normali svolgono un funzione fondamentale per lo sviluppo del cervello e
per i meccanismi che controllano la capacità di reagire a un pericolo. Una ricerca italiana,
che ha conquistato la copertina del Journal of Comparative Neurology, ha scoperto che
sono il campanello d'allarme che scatta in casi di allerta e stress. Presenti in tutti gli
animali, dai più semplici all'uomo, i prioni si comportano come "guardiani delle specie":
"senza di essi moltissime specie non sarebbero arrivate fino a noi", osserva il
neurobiologo Giuseppe Legname, della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
(Sissa) di Trieste, coordinatore della ricerca. Legname è tornato in Italia dopo aver
lavorato negli Stati Uniti con il pioniere delle ricerche sui prioni, il Nobel Stanely Prusiner. I
prioni sono indispensabili per reagire a situazioni di pericolo e stress perché tengono desta
l'attenzione. Scoprire la funzione svolta da queste proteine in condizioni normali è stato
possibile grazie agli esperimenti condotti sui topi nel Laboratorio di biologia dei prioni della
Sissa, diretto Legname. Studiando lo sviluppo del sistema nervoso centrale nei topi, i
ricercatori hanno visto che i prioni sono più attivi nelle regioni del cervello che integrano
segnali di stress, pericolo e paura. Quindi hanno osservato che, una volta eliminati i prioni,
i topi diventano incapaci di reagire ai segnali di pericolo. Queste proteine, osserva
Legname, sono fondamentali nel funzionamento della regione del cervello che regola le
funzioni ormonali, i ritmi fisiologici che fanno alternare veglia e sonno e che regolano le
risposte a stress, paura e pericolo. Arrivare a capire questo non è stato facile: eliminando i
prioni non si notavano infatti particolari conseguenze e per anni questo aveva fatto
pensare che probabilmente non fossero importanti. "Tuttavia - osserva Legname - proprio
il fatto che eliminando la proteina non si notassero particolari alterazioni é una prova della
sua importanza perché molto probabilmente la sua assenza sia compensata da altre
proteine". Verificare questo è il prossimo obiettivo del gruppo di Legname. Si apre così
una nuova pagina della ricerca su questa proteina che è un vero dottor Jeckyll e mister
Hyde molecolare: naturalmente presente nell'organismo (ma con una funzione finora
sconosciuta), era ben nota solo quando si trasformava causando malattie come
l'Encefalopatia spongiforme bovina (Bse) e la sua analoga umana, la nuova versione della
Creutzfeldt-Jakob.