“Maribù” scuola dell`infanzia Martiri Antifascisti
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“Maribù” scuola dell`infanzia Martiri Antifascisti
PROGETTO: MARIBÙ E LA SUA SCATOLA MAGICA Questo progetto ha come obbiettivo di favorire nei bambini la capacità di ascolto e comprensione di semplici e brevi racconti. Inoltre, il progetto, mira ad incentivare l’attenzione individuale e di gruppo, attraverso la motivazione e l’interesse personale che i bambini dimostrano nei confronti della narrazione. Tali racconti sono introdotti da Maribù un personaggio fantastico che possiede una scatola magica, dalla quale fa uscire libri e materiale vario che serve ad approfondire il contenuto, le caratteristiche o le azioni in sequenza di un personaggio della storia letta. L’utilizzo di Maribù, personaggio mediatore, oltre che suscitare in loro motivazione e interesse, ha anche lo scopo di presentare ai bambini semplici regole da rispettare durante l’esperienza di lettura, gioco e/o attività che nascono dal racconto. Dalla scatola di Maribù escono : Un libro: Leggiamo il libro e scopriamo: Com’è il muso di topo Tip (orecchie grandi, occhi piccolini, baffi lunghi) La sua famiglia:mamma, papà e sorellina Il suo pupazzo Teddy Il suo super amico Jody I compagni della scuola dell’infanzia , Ciuffi, Coniglietta, Tessa e Ricciolino Due scatole sonore: Ascoltiamo il suono diverso Giochiamo con le scatole liberamente La canzone di Topo Tip: Topo Tip ip ip Con le orec chie chie Con la fron te te Con gli oc chi chi Con il na so so Con la boc ca ca Con i baf fi fi Con la co da da Con le zam pe pe Ma non sa sal ta re Pim pum pammmm Dopo la lettura del libro “ io mi chiamo topoTip” Maribù ci chiede di: Disegnare il musetto di Tip; completare il musetto di Tip con la pasta di sale. MARIBÙ ci invita a portare a scuola delle scatole di cartone che poi prende con sé. Quando ce le riporta sono rivestite e, come per magia, sono diventate sonore…. Ci divertiamo a dipingerle e a riconoscere i suoni simili. I nostri giochi con le scatole sonore: esploriamo e giochiamo liberamente con la scatola sonora; impariamo il concetto di pausa ; accompagniamo con il suono la canzone di topo Tip utilizzando il suono solo nel momento della ripetizione delle ultime lettere delle parole ( topo Tip ip ip); scopriamo il ritmo sonoro; camminiamo con la scatola appoggiata sulla mano senza farla cadere,( teniamo la mano in alto, di lato, in avanti ….) Camminiamo in avanti, all’indietro, di lato, in punta di piedi, gattoniamo … rispettando un percorso dato. ECCOCI all’opera con e senza le scatole sonore…. Seguiamo un percorso dato Braccia in alto Gattoniamo con la scatola sonora sulla schiena seguiamo il percorso dato spingendoci con le gambe e le mani camminiamo a gambe piegate… …di lato … ….. liberamente. Un altro libro: Leggiamo il libro e scopriamo: Prima di mangiare bisogna lavarsi le mani Si mangia a tavola Si puliscono le scarpe prima di entrare in casa Si riordinano i giocattoli Maribù ci chiede se siamo capaci di rispettare le regole e ci insegna il gioco della ragnatela del filo di lana blu Regole del gioco: camminare, gattonare, saltare senza toccare il filo blu della ragnatela. Maribù prima di iniziare il gioco chiede che ognuno di noi progetti una ragnatela. Come la immaginiamo: Maribù prepara la ragnatela, con il filo di lana blu, sul pavimento della palestra e poi… ….via a giocareeee (ragnatela orizzontale) CAMMINIAMO…. SALTIAMO…. GATTONIAMO SALTIAMO E CAMMINIAMO (tutti assieme senza scontrarci) (Ragnatela verticale) Con tutto il corpo passiamo in mezzo alla ragnatela cercando di non toccarla, camminiamo, scavalchiamo, strisciamo ...e se per errore rompiamo un filo …niente paura….. si aggiusta ! Coloro gli spazi senza toccare la ragnatela blu come ho fatto con il mio corpo: Maribù ci presenta un amico: il signor BUIO Topo Tip ha paura del buio ……. E noi? Oggi abbiamo conosciuto il signor BUIO e non ci ha fatto paura . Lui ci ha promesso di insegnarci tanti giochi divertenti e ci ha detto che diventerà grande grande ….si trasformerà in un telo enorme….e ci insegnerà anche una canzone che si balla!! Aspettiamo che ritorni Maribù così potremo: Leggere il libro di topo Tip “Che paura il buio” Capire perché topo Tip ha paura del buio Giocare con il signor BUIO Leggere il libro “ Ballando con il buio” Imparare una canzone che si balla. Leggiamo il libro “ Che paura il buio “ e scopriamo che: topo Tip non ha più paura del buio perché il nonno lo accompagna di notte in giardino e assieme scoprono come sono belle le stelle e le lucciole che brillano. Di giorno non si vedrebbero!! Di notte ci sono solo le cose che esistono di giorno. Quindi niente paura!!! Leggiamo il libro “ Ballando con il buio” Scopriamo che: Alice, il personaggio del libro, aspetta tutte le sere Buio e assieme, prima di addormentarsi, ballano. Ora BALLIAMO anche noi con la canzone che il signor Buio ci insegna: Quando il signor Buio balla con le mani balla, con le mani mani mani e ballando fa così… uè Quando il signor Buio balla con la testa balla con le mani mani mani con la testa testa testa e ballando fa così… uè Quando il signor Buio balla con la spalle balla con le mani mani mani con la testa testa testa con le spalle spalle spalle e ballando fa così… uè Quando il signor Buio balla con le braccia balla con le mani mani mani con la testa testa testa con le spalle spalle spalle con le braccia braccia braccia e ballando fa così… uè (è una canzone mimata e continua elencando tutte le parti del corpo) Dopo il ballo Il signor Buio si srotola…… …..poi cominciano i giochi…… …tutti sotto … … tutti sopra …. …. fuori solo la testa …. …..camminiamo attorno ….. … sopra … …..in diagonale … …. riconosciamo al tatto gli oggetti coperti dal signor Buio. Proviamo e riproviamo …. tocchiamo …. accarezziamo …. pizzichiamo e alla fine riconosciamo l’oggetto coperto dal signor Nero. Attraversiamo il tunnel in compagnia di buio …. Le nostre sensazioni: “non si vede niente” “vedo solo del nero” “sento ridere dentro” “non mi fa paura” “vedo la luce in fondo” “mi piace” “voglio andarci ancora” “mi sembra quando è notte” “mi fa ridere” “è veloce” “voglio andare con lui” Il piccolo principe ritornò l’indomani. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora” disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore.. Ci vogliono i riti” “Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “ È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. Dal libro “ Il piccolo Principe” di A. De Saint-Exupéry